Report attività KINAESTHETICS E BAMBINI
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Report attività KINAESTHETICS E BAMBINI
KINAESTHETICS E BAMBINI Laboratori di nome Bufficina… Da anni ormai l'Uliveto porta avanti un progetto chiamato “Bufficina”. Si tratta di laboratori rivolti alle scuole e quindi a bambini e ragazzi di età compresa tra i 6 e i 14 anni. La peculiarità di questi laboratori è la partecipazione di almeno un ospite della Struttura che interagisce con i bambini e le bambine e prende parte attivamente, secondo le proprie possibilità, allo svolgimento degli incontri. Le tematiche affrontate sono le più svariate e quest'anno è iniziata una collaborazione con noi Insegnanti Kinaesthetics che operiamo nella Comunità. Il movimento va a scuola Insieme alle Educatrici responsabili della “Bufficina” abbiamo creato e sperimentato dei laboratori a tema che avessero come fulcro centrale il movimento. I percorsi proposti sono stati tre e, come vuole la “tradizione Bufficina”, ognuno di essi è stato pensato con un titolo accattivante e curioso: “MA TU CE L'HAI IL 6° SENSO ?” “Sentire” una differenza... fa la differenza! Così per ogni mio perché la risposta è dentro di me! In questo laboratorio si cercherà di imparare a percepire il corpo e il movimento corporeo dal nostro interno per una sensibilizzazione all'ascolto... ma non stiamo parlando di udito... perché non tutto succede al di fuori di noi... “VIAGGIO AL CENTRO DEL CORPO” Io sono parte di tutto ciò che vedo... e tutto ciò che vedo è parte di me...ma, se chiudo gli occhi, cosa succede? Potrei scoprire strane forme, strani colori e strane sensazioni. Ma siamo sicuri che questo sia il mio corpo?... o è il corpo del mio vicino? Laboratorio dedicato agli aspetti percettivi della nostra autonomia, con l'aiuto del gioco e dell'apprendimento creativo cercheremo di viaggiare nel corpo umano affinando la percezione di sé. “MI MUOVO CON...TATTO” Come mi muovo? Come si muovono gli altri? Come ci muoviamo insieme? Come si muove il mondo intorno a noi? Posso incontrare e conoscere le altre persone attraverso il movimento? Proveremo a rispondere a queste domande attraverso giochi, discussioni e, in una forma comune di “apprendimento movimentato”. AIUTO! Fermate tutto che voglio scendere! Per tutte le età Hanno partecipato a questi laboratori classi delle scuole secondarie di primo grado e tre gruppi formati da bambini e bambine della scuola primaria (mescolando classi del 3°, 4° e 5° anno). Ciò che in particolar modo ha contraddistinto gli incontri è stata sia la grande spontaneità dei ragazzi, sia la voglia di “mettersi in gioco” per ascoltare e percepire il proprio corpo. Attraverso un processo di apprendimento ludico-creativo abbiamo viaggiato in lungo e in largo nel tema “MOVIMENTO”, cogliendo le sfumature di noi esseri umani, dai gesti banali a quelli automatici a cui spesso non “diamo peso”. Mi muovo perché sono … vivo! Ci siamo così accorti che è stare completamente fermi e che i tradizionali “5 sensi” movimento non funzionano correttamente. Abbiamo perlustrato il nostro corpo umano e imparato che le ossa hanno una funzione essenziale, ma il fatto importante è che ognuno per sé l'ha potuto sperimentare attraverso il gioco, l'incontro con l'altro o con tutto il gruppo. impossibile senza il Fare nel modo giusto? Abbiamo inoltre compreso che nell'esperienza di movimento non esiste la “risposta giusta”, ciò che percepisco io è differente da ciò che percepisce un'altra persona; più riesco a spiegare, differenziare e a “sentire” delle differenze interne al mio corpo e più posso imparare a prendermi cura di me stesso. Che bello, siamo tutti diversi Dal punto di vista educativo-relazionale è fondamentale trasmettere la ricchezza che la diversità di ogni individuo porta al suo interno, soprattutto in un contesto sociale dove la tendenza di fondo è quella della “standardizzazione” e della competizione portata ad alti livelli. Posso sentirti Questi laboratori attraverso il “movimento insieme” hanno permesso di lavorare spesso anche sul contatto corporeo e sull'incontro fisico molto ravvicinato e di tipo percettivo tra i partecipanti, altro fatto molto importante in una società estremamente tecnologica che con l'utilizzo delle svariate apparecchiature di comunicazione e multimediali rende sempre più “distanti fisicamente” e “distaccate” le persone. Imparare dai “piccoli” Un plauso va sicuramente fatto ai “piccoli” delle scuole di primo grado, che con grande naturalezza si sono “messi in gioco” nell'ascolto del proprio corpo e hanno restituito verbalmente, in maniera a volte anche molto dettagliata, le “informazioni” sulle attività di movimento, tutto ciò che proveniva dal “di dentro” riuscendo a rimanere concentrati sul loro interno corporeo. La salute inizia dai primi anni di vita Sicuramente questi laboratori “sperimentali” hanno rappresentato per noi una vera e propria sfida, ma contemporaneamente ci hanno permesso di trovare nuove vie per riuscire a trasmettere i concetti di base della Kinaesthetics, inoltre questo tipo di approccio potrebbe essere fondamentale per una educazione alla salute fin dalla giovane età. Imparare a riconoscere movimenti usuranti, che creano malessere e posture antalgiche oppure semplicemente imparare a percepire le tensioni che si vengono a creare nel corpo a causa di svariati motivi, potrebbe essere un obiettivo per riuscire a creare per se stessi una “buona” qualità di vita. Daniele Bellora e Manuela Monnet Insegnati Kinaesthetics