Tesi di Laurea per principianti
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Tesi di Laurea per principianti
T ESI DI L AUREA PER PRINCIPIANTI Come scrivere una tesi di laurea senza impazzire In questa breve guida non vi descriverò l’uso di Word o quali siano le forme stilistiche più corrette per scrivere una Tesi di Laurea, per questo esistono i relatori e i tutors, io non ne sarei in grado; in questa guida vi indicherò, invece, una serie di “tips & tricks” che ho usato per facilitarmi il lavoro di stesura della mia tesi, trucchi che se li si conosce prima di iniziare possono far risparmiare tempo e, soprattutto, la salute mentale negli ultimi mesi da studente universitario Mario La Vedova 4/11/2012 Tesi di Laurea per principianti by Mario La Vedova is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Condividi allo stesso modo 3.0 Unported License. Based on a work at www.mariolv.it. Permissions beyond the scope of this license may be available at [email protected] 4/11/2012 INDICE Indice ................................................................................................................. ii Introduzione ......................................................................................................1 Gli Stili di Word ..................................................................................................2 Che cosa sono gli stili................................................................................................. 2 Applicare uno stile al testo ....................................................................................... 3 Modifica di uno stile ................................................................................................... 3 Il Riquadro di spostamento ............................................................................4 L’indice ..............................................................................................................5 Inserire l’Indice ............................................................................................................ 5 Configurare l’indice ................................................................................................... 5 Inserire indice delle Figure e delle Tabelle. ........................................................... 6 Mendeley ..........................................................................................................7 Installazione ................................................................................................................. 7 Presentazione di Mendely ........................................................................................ 8 Aggiungere i dettagli dei documenti .................................................................... 9 Aggiungere i metadati tramite PDF .................................................................... 9 Importare i metadati direttamente da internet. ............................................ 12 Citazioni Bibliografiche ............................................................................................ 15 Installare il Plug-in per Word ............................................................................... 15 Citare in Word ....................................................................................................... 15 Creare la bibliografia........................................................................................... 16 ii INTRODUZIONE Questa guida non è fatta per essere un manuale dell’uso di Microsoft Word o un vademecum sull’impostazione stilistica nella redazione di una tesi di laurea, per queste cose esistono persone molto più competenti di me. In questa guida metterò, invece, su carta tutti quei trucchetti e quei consigli che mi sono stati utili durante la stesura della mia tesi; aiuti che mi hanno fatto risparmiare notti insonni e smadonnate varie e che credo sia giusto condividere con i colleghi. Ho notato, confrontandomi con tanti amici, che la maggior parte del tempo è perso nella gestione di due aspetti marginali nella scrittura di una tesi al PC: la formattazione e la gestione della bibliografia. Per far ciò vi parlerò di due strumenti: Microsoft Word e Mendeley. Word è stato scelto, come esempio in questa breve guida, perché, essendo uno dei maggiori e più diffusi programma di videoscrittura, è usato dalla maggior parte di noi come strumento per la stesura del proprio lavoro di tesi. Tuttavia i concetti base che illustrerò possono applicarsi alla perfezione anche a software aperti come Open Office o Liber Office. Il secondo strumento che userò sarà un reference manager nuovo ed innovativo: Mendeley. È un programma gratuito che presenta sia un lato web sia un client da installare sul proprio computer. 4/11/2012 GLI STILI DI WORD Figura 1. Barra degli Stili Per iniziare, uno dei punti chiave del successo nello scrivere una tesi con Word è l’uso degli “Stili”. Una volta impostanti non solo ci daranno uniformità alla grafica della tesi ma, andando a interagire in maniera importante con la struttura stessa del documento, renderanno possibile l’uso di diversi strumenti che Word mette a disposizione dell’utente come il riquadro di spostamento e la possibilità d’inserimento degli indici e sommari automatici. Che cosa sono gli stili Gli stili sono delle “etichette” predefinite in cui sono racchiusi combinazioni diverse di caratteristiche per il carattere come tipo, grandezza, stile, colore ed effetti a seconda dell’uso che se ne deve fare. Sono vari e si adattano a ogni esigenza: si va dai Titoli ai caratteri per le note, fino a quelle per le enfasi. Figura 2. Gli stili 2 4/11/2012 Applicare uno stile al testo Per applicare uno stile al testo basta evidenziare con il mouse il testo desiderato e cliccare quello che ci sembra adatto. Immediatamente il carattere si modificherà e, se abbiamo selezionato dei “Titoli”, essi verranno anche visualizzati nel riquadro di spostamento poiché viene a interagire in maniera importante con la struttura stesse del documento. Figura 3. Effetto di applicazione di uno stile Modifica di uno stile Uno stile può essere anche modificato cliccando con il tasto destro del mouse sullo stile da cambiare e selezionando “modifica”. Una volta apportate le correzioni che ci servono, noteremo che tutto il testo “etichettato” e selezionato con quello stile è stato cambiato secondo le nostre rettifiche. Figura 4. Finestra di modifica 3 4/11/2012 IL RIQUADRO DI SPOSTAMENTO Una volta impostati gli stili, gran parte delle funzioni di semplificazioni che Word mette a disposizione degli utenti sono disponibili. La prima e più evidente è la comparsa di sezioni del testo all’interno del cosiddetto “riquadro di spostamento”. Attivabile spuntando l’apposita casella nel menù “Visualizza”, esso è una barra laterale in cui sono posizioni, in struttura gerarchica, tutte le sezioni del testo evidenziate con gli stili “Titolo”. Grazie a questa funzione possiamo gestire liberamente parti più o meno grandi della tesi. Ad esempio, è possibile spostare del testo da una parte all’altra del documento semplicemente trascinando una sezione dalla posizione originale a quella desiderata; oppure possiamo eliminare una sottosezione semplicemente cliccandoci su con il tasto destro e selezionando elimina. Figura 5. Spostamento Altro grande vantaggio del riquadro di spostamento è quello di darci un’idea abbastanza precisa di come verrà l’indice della tesi. Infatti, come vedremo più avanti, sia lo spostamento sia i sommari usano l’organizzazione gerarchica degli stili. 4 4/11/2012 L’INDICE L’indice è uno dei punti cardine della Tesi di Laurea. Esso, infatti, ci farà da guida durante il lavoro di stesura. Al di là del lavoro puramente intellettuale che dev’esser fatto per la sua ideazione, il dramma di molti arriva quando si deve inserire formalmente nella tesi con i grossi problemi di coerenza che si avvertono quando ci sono le inevitabili modifiche al lavoro, con tagli, aggiunte o spostamenti di pezzi più o meno lunghi o di interi capitoli. Per ovviare a tutti questi problemi ci viene in aiuto Word che, leggendo le impostazioni degli Stili, riesce a determinare in automatico l’Indice di un lavoro e lo mantiene aggiornato nonostante i cambiamenti. Inserire l’Indice Per inserire l’indice non si deve fare altro che andare nella scheda “Riferimenti” di Word e selezionare la voce “Sommario”. Figura 6. Inserisci Sommario Così facendo, in un secondo, avremo un sommario preciso e soprattutto dinamico, in grado di aggiornarsi (mediante l’uso del tasto destro del mouse) automaticamente senza mai perdersi. Configurare l’indice Se, invece dei modelli predefiniti di Word, vogliamo personalizzare il sommario visualizzando, magari, le voci fino ad una profondità di 5 (tiolo 5) e non fermarci a 3 allora possiamo selezionare la voce “Inserisci Sommario” e di li selezionare le impostazioni che ci interessano. 5 Figura 7. Configurare Indice 4/11/2012 Inserire indice delle Figure e delle Tabelle. Sicuramente nel nostro lavoro ci saranno tabelle ed immagini e potrebbe essere necessario avere anche un indice di questi elementi. Word mette a disposizione anche questo leggendo le didascalie presenti nel documento. Il comando che ci serve è, sempre nella scheda “Riferimenti” ma sulla destra. Clicchiamo su “Inserisci indice delle figure” e impostiamo i parametri che ci interessano. Avremo, in pochissimi istanti, un indice, ovviamente dinamico, delle figure e delle tabelle che può esser aggiornato con il solito tasto desto del mouse. Figura 8. Inserisci Indice figure e tabelle 6 4/11/2012 MENDELEY Per creare la bibliografia della nostra tesi abbiamo scelto di usare un reference manager esterno rispetto a quello di Word che riesca, a differenza di quest’ultimo, a gestire in maniera ottimale le fonti, estrapolando automaticamente i metadati sia dai file pdf sia dalle pagine dei più comuni siti di ricerca accademici. Mendeley, questo è il nome del programma, è uno strumento potente e flessibile per la gestione delle fonti e per la creazione di bibliografie. È un software proprietario e gratuito che fa della sua semplicità d’uso uno dei suoi punti di forza. Esso, infatti, è in grado non solo di gestire le fonti che noi possiamo inserire manualmente all’interno del suo database (tra l’altro condiviso online con un sistema cloud ed in grado di avere uno storage di oltre 1GB) ma soprattutto di estrapolare, grazie all’uso sapiente dei metadati sia dei file pdf sia delle pagine web, le informazioni riguardanti gli articoli. Altra caratteristica fondamentale di Mendeley è la perfetta integrazione con i più comuni programmi di videoscrittura (e quindi anche Word) allo scopo di generare una bibliografia con un semplice click. Installazione Prima di tutto si deve procedere alla registrazione ed al download del programma dal sito www.mendeley.com . La registrazione al sito (gratuita e che può anche usare un openid come quello di facebook) è necessaria per avere a disposizione tutta una serie di servizi cloud e di storage in modo tale da poter usare Mendeley anche sul computer dell’università o in dipartimento o, addirittura, dai nostri iPhone o, ancora, ci Figura 9. Home page di www.mendeley.com 7 4/11/2012 permette di usare particolari plug-in. Una volta scaricato basta seguire le istruzioni a schermo ed in due minuti avremo Mendeley desktop installato sul nostro computer pronto per essere usato. Presentazione di Mendely La prima cosa che colpisce di questo programma è l’interfaccia che, essendo divisa in tre colonne verticali, risulta essere molto chiara ed user friendly. Nella colonna di sinistra (divisa a sua volta in due riquadri) troviamo, in alto, l’organizzazione della nostra libreria virtuale, con le varie cartelle, i diversi gruppi cui aderiamo ed il cestino dei documenti. In basso, invece, troviamo lo strumento di filtro che ci può selezionare i lavori in base all’autore, alle riviste o ad altri parametri. Nella colonna di destra sono visualizzati i dettagli dei singoli documenti ed infine, nella colonna centrale, viene mostrato l’elenco dei documenti contenuti nella biblioteca con la sintesi dei dettagli. Figura 10. Interfaccia principale di Mendeley Desktop 8 4/11/2012 Aggiungere i dettagli dei documenti Il primo step nell’uso di questo programma è la creazione del nostro database personale con i dati che andranno a formare la bibliografia. Abbiamo diversi modi per importare dati: il primo si basa sulla lettura di metadati (dati che sono incorporati in alcuni tipi di files) degli articoli, un secondo metodo è quello di importare gli estremi direttamente da banche dati e motori di ricerca online come PubMed o i servizi Google Scholar e Google Books. Infine il terzo è l’immissione manuale dei singoli dettagli. Aggiungere i metadati tramite PDF Quando scarichiamo da una rivista le versioni digitali in pdf degli articoli che ci interessano, essi sono corredati da una serie d’informazioni chiamate “metadati”. I metadati non sono solo gli estremi “classici” del documento (titolo, volume, anno di pubblicazione, pagine, etc …) ma anche le parole chiave, gli indirizzi Intenet dai quali sono stati scaricati, gli abstract e anche i riferimenti univoci a livello internazionale come il DOI ed il PMID (dei quali parleremo dopo). Per inserirli nella nostra libreria virtuale non dobbiamo far altro che trascinare il file pdf all’interno della schermata di Mendeley ed il programma, in automatico, legge i metadati e li inserisce nel database. Così, magicamente, con un semplice movimento del mouse o con un banalissimo click, abbiamo aggiunto un’intera serie di dati nel programma. Trascina per aggiungere il pdf libreria Figura 11. Drag and drop del pdf 9 4/11/2012 La ricerca dei metadati incompleti Nel caso in cui i dati dovessero essere parziali od incompleti Mendeley, in automatico, ci segnalerà che c’è bisogno di una revisione manuale che potrà essere effettuata mediante l’uso della funzione di ricerca delle informazioni. Nella colonna di dx, infatti, potremo inserire il PMID o il DOI ed avere i dettagli che ci interessano. Una volta inserito uno di questi indentificativi, non si deve far altro che premere invio o cliccare sulla lente d’ingrandimento sulla destra della casella d’inserimento … et voilà, come per magia tutti i dettagli dell’articolo saranno prelevati dalle banche dati internet ed inseriti nella libreria, pronti ad essere usati per la nostra bibliografia. Figura 12. Identificativi univoci dei documenti IL Digital Object Identifier (DOI) Un altro identificativo univoco che può essere usato è il DOI (Digital Object Identifier, definito anche “il codice a barre per il copyright”) che dovrebbe essere presente sempre in ogni articolo (o nella testata o tra le note a piè di pagina) o anche nelle pagine di Pubmed. Figura 13. IL Digital Object Identifier (DOI) 10 4/11/2012 Il PubMed IDentifier (PMID) Il PMID è un identificativo univoco assegnato da PubMed ad un articolo. Lo possiamo trovare o alla fine dell’url o a piè di pagina della pagina dell’articolo stesso. Figura 14. Il PubMed IDentifier (PMID) 11 4/11/2012 Google Scholar Un’altra grande caratteristica di Mendeley è che può ricercare i dettagli di un documento usando la banca dati di Google Scholar. Infatti, basta inserire il titolo corretto dell’articolo ed il nostro assistente cercherà i metadati corrispondenti, con la possibilità di cercare più volte fino a trovare quello esatto. Figura 15. La ricerca dei dettagli con Google Scholar Importare i metadati direttamente da internet. E se non disponiamo del file pdf o non abbiamo bisogno di usare tutto il documento ma dobbiamo citare solo l’abstract di un lavoro? Il Web Importer è lo strumento che ci viene in aiuto. Grazie a questo plug-in di Mendeley, si possono aggiungere i dettagli dei documenti semplicemente visitando le pagine web degli articoli in questione o i risultati di PubMed e cliccando sul bottone nella barra dei segnalibri del nostro browser preferito. I dettagli saranno importati nella nostra libreria virtuale online e poi sincronizzati con Mendeley Desktop. 12 4/11/2012 Installare il Mendeley Web Importer Per installare il plug-in si deve andare nel Menù “Tools” e selezionare la voce “Install Web Importer” oppure visitare l’indirizzo http://www.mendeley.com/import/ e seguire le istruzioni. Importante è disabilitare, per il dominio mendeley.com, il blocco dei pop-up che il browser può avere. Figura 16. Installare il Web Importer Figura 17. La rete del Web Importer 13 4/11/2012 Usare il Web Importer Usare il Web Importer è semplicissimo. Prima di tutto dobbiamo accedere alla nostra sezione di Mendeley.com. Dopo di che andiamo alla pagina desiderata e clicchiamo sul pulsante che abbiamo creato sulla nostra barra dei preferiti. Figura 18. Uso del Web Importer A questo punto si aprirà un pop-up che ci chiederà di inserire nella biblioteca l’articolo, clicchiamo su “Save to library” e chiudiamo. Adesso è nel nostro database online, per averlo a disposizione sul computer non ci resta che sincronizzare con il pulsante “Sincronizza” il nostro programma con il server. Figura 19. Sync Library 14 4/11/2012 Citazioni Bibliografiche Una volta che i nostri documenti sono stati aggiunti alla libreria virtuale di Mendeley, possiamo passare alla fase più operativa, ovvero inserire le citazioni bibliografiche all’interno della nostra tesi. Installare il Plug-in per Word Prima di tutto bisogna installare il plug-in per Word. Per far ciò, come abbiamo fatto per il Web Importer, basta aprire il menù “Tools” e selezionare la voce “Install MS Word Plugin”. Figura 20. Installare il plug-in per Word Citare in Word Creare una citazione Inserire una citazione nel documento è facilissimo. Infatti, nella scheda “Riferimenti” di Word noteremo una nuova sezione, quella di Mendeley. Figura 21. Mendeley Cite-O-Matic Clicchiamo su “Insert Citation” e ci apparirà una mini barra di ricerca nella quale inserire le nostre keywords (che potranno essere parole del titolo, autori, anno di pubblicazioni o qualsiasi altra caratteristica del documento che ci interessa). Una volta che il programma ci avrà suggerito il documento che cerchiamo, lo selezioniamo ed il gioco è fatto: eccolo inserito nella tesi! Impostare gli stili di citazione Mendeley offre l’opportunità di impostare centinaia di diversi stili di citazione che sono puramente estetici, nel caso si usi per una tesi di laurea, ma che, se si 15 4/11/2012 scrive un lavoro da inviare ad una rivista, rivestono un’importantissima parte del lavoro di un ricercatore. Per impostare questi stili non si deve far altro che selezionarli, sempre nella sezione in “Riferimenti”, dall’apposito menù a tendina. Figura 22. Stile di citazione Aggiornare l’ordine delle citazioni bibliografiche. Prima di tutto dobbiamo fare una premessa: le citazioni che crea Mendeley sono dinamiche. Questo significa che se io dovessi, per esempio, cambiare l’ordine d’interi paragrafi della tesi oppure se dovessi inserire od eliminare pezzi, le citazioni (e qui si parla di quegli stili “numerici” come l’IEEE) si aggiorneranno in automatico con un banalissimo click con il tasto destro del mouse su una qualsiasi delle citazioni e selezionando “aggiorna campo”. Creare la bibliografia Inserire ed aggiornare la bibliografia Sempre nella sezione “Mendeley” nella scheda “Riferimenti”, clicchiamo su “Insert Bibliography” e la nostra bibliografia, per di più dinamica, è pronta. Proprio perché dinamica, se dovessimo avere bisogno, dopo modifiche alla Figura 23. Inserisci bibliografia tesi, di aggiornarla ci basterà fare click su un punto qualsiasi con il tasto destro e selezionare “aggiorna campo”. 16