C-news 8 - CPL Concordia

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C-news 8 - CPL Concordia
Spedizione in abbonamento postale 70% Regime Libero - Direzione Commerciale Business - Modena
Anno III - n° 1, Marzo 2005
Periodico di comunicazione aziendale di CPL CONCORDIA Group
Capitale
musicale
Global service tecnologico
di CPL per l’Auditorium di Roma
In questo numero:
ENERGIA LIBERA? Un anno dopo opinioni a confronto - NUOVE COMMESSE: dalla Liguria a Salonicco
NUVOLE DI PASSAGGIO: Natale coi bimbi 2004 - IMPARA L’ARTE: CPL e Adecco per i giovani
l’editoriale
C-news
Periodico di Comunicazione Aziendale
di CPL CONCORDIA Group
Anno III - n°1, Marzo 2005
Registrazione presso il Tribunale di Modena n. 1673 del
26/05/2003
area business
4 - Liberalizzazione energetica domani? L’Italia è
già in ritardo
La tiratura di questo numero è stata di 1.800 copie
Chiuso in redazione il 25 Febbraio 2005
6 - Energia, il 2004 si chiude a suon di musica
Direttore Responsabile
EVARISTO PANCALDI
Redazione
SEVERO BAROTTO
ALESSANDRO BARALDI
GABRIELE GRECO
FRANCESCO MANICARDI
MASSIMO SANNA
E-mail: [email protected]
7 - Stiamo lavorando a...
area soci
Stampa
TIPOLITO SALVIOLI - Cavezzo (Mo)
8 - Cosa accade a Cavle e Kraljevica
8 - Siti aziendali: da vetrina a modello di business
Grafica e Impaginazione
MASSIMO SANNA
GABRIELE GRECO
Hanno collaborato a questo numero: FRANCO BALDI,
GABRIELE CANIGLIA, ROBERTO CASARI, VALTER CIMINO,
LUCA COSTA, ANTONINO DI PIETRO, FRANCESCA GALASSI,
RUBER GOZZI, ISABELLA IORI, GIANNI LEVRATTI, IVAN
MARAZZI, PAOLO MARTINELLI, MAURIZIO MONTI,
LORENZO MOSCETTA, ALESSANDRO NERI, MARIANNA
PIRILLO, CARLO PORTA, MARIO SCANFERLATO, DANIELE
SPAGGIARI, BRUNO SPERLI’, IVANO TEGGI, FABRIZIO
TONDELLI, SILVANO TROMBA, SERGIO ZACCARELLI
3 - Fiducia e regole
10 - Brevi dal C.d.A.
iniziative aziendali
11 - Una bella domenica con “Nuvole di Passaggio”
sport, cultura e...
12 - Chi vuole saldare “Impara l’arte”
c’è posto per te
13 - Ci piace leggere
In copertina e nel servizio all’interno:
L’Auditorium di Roma (per gentile concessione del
fotografo Moreno Maggi., Roma)
14 - Ricette Regionali
Editore
CPL CONCORDIA Soc. Coop. a r.l.
Via A. Grandi, 39 – 41033 Concordia s/Secchia (MO)
Tel. 0535-616.111 Fax 0535-616.300
http://www.cpl.it - http://www.cnews.it - [email protected]
14 - Amarcord CPL
15 - Lettere alla redazione
l’editoriale
C-news - 3
Fiducia e regole
di Fabrizio Tondelli <[email protected]>
...riprendiamo il discorso.
Certo il 2004 è stato un anno di grandi insegnamenti e di grandi
crederlo veramente. Abbiamo fatto degli errori, ma almeno
abbiamo cercato nuove strade. Se si fa un bilancio degli ultimi
cambiamenti.
anni esso rimane estremamente positivo. Ora con tutta la nostra
Il comitato di direzione (Casari, Barotto, Rinaldi, Tondelli) ha
forza stiamo ritornando ad occuparci delle cose che sappiamo
dovuto proporre al Consiglio di CPL di cambiare strategia su
molte aree d’affari, quelle stesse strategie proposte pochi mesi
fare bene.
Questa esperienza ci ha permesso di capire che la conoscenza,
prima. Le ragioni più volte richiamate e riconosciute (gli errori
gli uomini, l’organizzazione, la volontà, il senso di appartenenza,
di valutazione, gli errori nelle strategie, il mercato che cambia
velocemente) e gli atti fatti di conseguenza, non sono sufficienti
e la voglia di confrontarsi, sono elementi indispensabili per il
successo.
a tranquillizzare i nostri cuori. Tutti noi sentiamo che qualche
cosa in CPL è cambiato.
Potremmo studiare nuove regole del gioco, nuovi sistemi
organizzativi, nuovi modelli di governo dell’azienda, ma io penso
Nel 1972 avevo 20 anni, la mia più grande passione era correre in
che nulla funzionerebbe senza la condivisione. E’ innanzitutto
moto; le corse in salita sul misto veloce erano la mia specialità,
necessario trovare nuove serenità e nuove fiducie in noi stessi.
difficilmente gli altri riuscivano a battermi. Ma la cosa che
Il modello organizzativo e di governo è solo un dettaglio se le
più ancora oggi mi stupisce era la facilità con cui affrontavo
il percorso. Oggi le moto sono un’altra cosa: i motori, i telai,
persone saranno animate dalla ritrovata fiducia in se stessi e
nei propri colleghi. Certo le regole hanno la loro importanza. Il
ma in particolar modo le gomme impongono una guida diversa
voler cambiare drasticamente regole che ci hanno portato grandi
regalando prestazioni allora sconosciute.
benefici e per lungo tempo comporta un grande rischio. Cambiare
Da alcuni anni ho ripreso a viaggiare in moto, e con mio
con gradualità e serenità è il mio punto di vista. Cambiare perché
figlio alcune volte andiamo a correre in pista. Io gli insegno
è il mercato che lo impone, e non perché è la paura che ci fa
le tecniche, e lui mi batte in curva. Non è solo più veloce ma
affronta il circuito consapevole del mezzo che ha a disposizione.
credere di non essere all’altezza dalla situazione. Se mi guardo
intorno vedo solo uomini che in questi anni hanno dato tutto
Non deve fare paragoni con le moto passate e le tecniche di
allora, ma semplicemente usare bene ciò che ha a disposizione.
I miei insegnamenti sono serviti per la consapevolezza di ciò che
sta facendo e non per sapere come fare ad andare più veloce.
di se stessi, il meglio per il miglior risultato possibile. Se altri
uomini, altrettanto volonterosi vorranno aggiungersi, saranno i
benvenuti.
Io sono molto orgoglioso dei miei figli, come tutti i padri.
Quando nel non lontano 2001 chiudemmo il bilancio con un
utile netto di oltre 52 milioni di euro, continuavamo a ripeterci
che avremmo dovuto passare necessariamente alcuni anni
difficili, perché ripristinare l’equilibrio al nostro interno avrebbe
comportato un serio lavoro. Era normale pensarlo, era difficile
Al centro della foto: Fabrizio Tondelli, Direttore
Generale CPL CONCORDIA, durante un’inaugurazione
della rete gas in Romania.
area business
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Liberalizzazione energetica domani? L’Italia è già in rit
Intervista a Roberto Casari e Carlo Porta a tutto campo fra distribuzione, vendita e prospettive del mercato
E’ passato poco più di un anno dal convegno “L’energia
è libera?” promosso da CPL Concordia, incontro che ha
visto la partecipazione di esponenti nazionali della politica energetica in Italia, nonchè direttori e presidenti
delle multiutilities, amministratori e addetti ai lavori. Ne
parliamo con Roberto Casari, Presidente di CPL, e l’Ing.
Carlo Porta, direttore Divisione Gestioni.
Qual è lo stato attuale della
liberalizzazione in Italia?
Sono intervenute novità e
modificazioni rispetto al
quadro (non roseo) tracciato nel novembre 2003?
Casari: La concentrazione
dell’energia nelle mani di un
numero sempre più ridotto di
soggetti determina di fatto un condizionamento del
mercato: in altri paesi europei (la Francia, per esempio), c’è un unico distributore di fatto (Gaz de France)
e il recepimento delle normative di liberalizzazione non
ha sortito effetti significativi. In compenso questi operatori acquistano in
Italia grosse società di distribuzione
(GdF con Italcogim, i tedeschi rafforzando le loro partecipazioni al
100%, gli spagnoli) concentrando di
fatto l’energia in mano a poche multinazionali in tutta la filiera, dalla
produzione alla vendita. Ciò porterà
sicuramente delle condizioni economiche più alte per il mercato.
Porta: E’ cambiato poco, siamo in
un regime monopolistico per quanto
riguarda la vendita, anche se legalmente in stato avanzato. I meccanismi complessi che regolamentano i
rapporti tra società di vendita che si
affacciano a nuovi mercati e trasportatori (SNAM RETE GAS in primis) penalizzano tale approccio e addirittura ad oggi non è nemmeno stato definito nel dettaglio
il contratto tipo che regolamenta il rapporto tra società
di vendita e società di distribuzione. La separazione
fra distribuzione e vendita imposta dal Decreto Letta è andata avanti, sono scadute alcune concessioni
e sono partite le gare per i nuovi affidamenti: ciò ha
determinato l’esasperazione in termini di offerte economiche, penalizzando alcuni parametri che potevano
essere fino ad oggi legati alla sicurezza ed alla qualità
del servizio (questo in controtendenza rispetto ad alcune direttive).
Di recente c’è stata l’inchiesta aperta dall’antitrust,
insieme al Garante della Concorrenza, per abuso di
posizione dominante sulla gestione del gasdotto
algerino da parte dell’ENI...
Casari: Secondo me la gestione ENI tiene conto della
sua posizione all’interno del sistema energetico nazionale. Se uno chiede all’ENI: “E’ giusto che nei tubi
della SNAM passi gas di terzi?”, per loro è quasi una
bestemmia, in quanto si sentono proprietari del sistema energetico nazionale. Con queste inchieste si vanno
a toccare gli interessi più complessivi dell’ENI, e non
dimentichiamo che l’ENI è una delle multinazionali italiane più floride, che per oltre il 30% appartiene allo
Stato a cui distribuisce un consistente utile. Ritengo
fondamentale che ENI venda la rete del gas (SNAM Rete
Gas n.d.r.). Il conflitto di interessi sta nel fatto che
ENI, il venditore, sia anche il proprietario o maggior
azionista della rete di distribuzione. Giuliano Amato,
uno dei maestri dell’Antitrust negli anni ’90, diceva:
“Quando un sistema è di fatto monopolistico si devono
fare delle valutazioni di comparazione, cioè chiedersi:
quanto costa trasportare un mc di gas sul territorio
nazionale rispetto a quanto costa sul territorio francese
o tedesco?” Io riprenderei l’idea di Amato, non solo
separando il venditore dal distributore ma dividendo la
rete in due tronconi per vedere come operano due società distinte di trasporto: attraverso la competizione
fra queste due società determinerei la capacità e i conti
dell’una o dell’altra. I due competitors potrebbero poi
effettivamente trovarsi al bar da qualche parte, e qui
varrebbe il detto degli americani: “Quando due imprenditori si mettono a mangiare insieme, è un attacco al
libero mercato”. Quanto alla questione del gas africano,
gli algerini - che vendono all’Italia 23 miliardi di mc di
gas e sarebbero ben contenti di venderne di più - sono
vincolati perchè il tetto di vendita imposto all’ENI non
le permette di aumentare le vendite. Se quindi dei terzi
dicessero agli algerini: “Facciamo un contratto da un
miliardo”, si sentirebbero poi dire da SNAM Rete Gas:
“Non ce la faccio a trasportarlo”. Si scopre così che
il “collo di bottiglia” del trasporto è nel tratto della
Tunisia dove il metanodotto è
tutto dell’Eni o quasi (escluso
il 5% di Royalties del governo
tunisino).
Il trasportatore, se ha degli
interessi solo nel trasporto
farà di tutto per far passare
il gas di chiunque; solo se il
suo proprietario è qualcuno
che vende – quindi ha un conflitto di interesse – cercherà di porre delle barriere. Noi stessi sappiamo che
quando c’è un cliente che non acquista gas dall’ENI
Gas&Power ma, ad esempio, dall’ENEL, e per effetto
dell’ampliamento deve fare delle modifiche sulla cabina
o sul trasporto, l’ENI forse lo tratta in modo diverso.
Ci sono diversi casi: dalla Granarolo (che acquista il
gas da un venditore libero e aveva bisogno della SNAM
Rete Gas per alcune modifiche) o alla Barilla, che acquista gas dall’ENI e ha avuto dei tempi di intervento
sulla rete molto più rapidi. Ribadisco, la vendita e la
distribuzione devono essere incompatibili.
CPL ha inaugurato nei mesi scorsi
due bacini importanti in Calabria e
Sicilia: quale spazio, quali prospettive ci sono ancora in Italia per i
costruttori e i gestori di reti gas?
Porta: In Italia è rimasto un numero
limitato di comuni ancora da metanizzare (parlando di quelli con rilevante
densità abitativa). In queste zone, a
volte isolate, notiamo che, rispetto ad
alcuni anni fa, è mutato l’approccio
verso il metano, sia per l’indiscussa
convenienza, praticità, compatibilità
ambientale e sicurezza, sia per l’ormai
difusa presenza sulle reti limitrofe. Già
con la messa in gas di comuni in Provincia di Caserta e dei Bacini siciliani
e calabresi abbiamo potuto notare che
alcuni trend considerati storici sono
stati positivamente rivisti al rialzo sia per la percentuale di acquisizione degli utenti che nell’ambito del
consumo specifico di gas (su questo dato influisce anche l’utilizzo del gas nei processi produttivi artigianali
ed industriali). Nell’ambito di questa crescita (abbiamo
quasi 100 comuni con una potenzialità di 80/90 mila
utenti) sono comunque fondamentali le caratteristiche
tipiche di CPL quali la flessibilità e l’esperienza.
Casari: Io sconsiglierei a costruttori o venditori piccoli
di iniziare ora l’attività, perchè le condizioni di mercato
attuali presuppongono grandi investimenti senza avere
il cash flow storico della tua attività. Noi siamo un caso
atipico, in quanto veniamo da una esperienza di gestione quasi trentennale, siamo costruttori e distributori.
Grazie alle Divisioni STAI e Reti, sui servizi ai grandi distributori, in base alle imposizioni dell’Authority (mo-
area business
C-news • 5
tardo
a cura di Francesco Manicardi <[email protected]>
dificazione di misure, dei sistemi di cerca fughe, ecc.),
il metano in Sardegna (tramite tubo o metaniere) ci
possiamo proporre sinergie interessanti sperimentando
innovazioni tecnologiche sui nostri impianti.
saranno già dei consumi “preparati” per rendere fruttifero l’investimento fatto dai trasportatori. In Regione noi troviamo consensi: abbiamo rispettato i nostri
Il caso della Sardegna fa un po’ storia a sè...
Porta: La Delibera 21/20 del 3 Maggio 2004 in Sarde-
impegni, abbiamo investito quasi 33 milioni di Euro
per costruire le reti in 24 comuni dell’Ogliastra (che
gna impone di ragionare con il Decreto 164/00, come
diverrà Provincia con le prossime elezioni di aprile,
se sull’isola fosse imminente l’arrivo del metano, ge-
provincia interamente messa in gas di rete da CPL);
stendo una fase transitoria nella quale gli impianti (fra
cui i nostri di Fontenergia) sono eserciti a GPL o con
ora siamo in credito con l’amministrazione Regionale,
con buone prospettive di incasso e di affidamento per
altri combustibili. Tale imposizione è propedeutica al-
la costruzione di nuovi bacini che la Regione ha deciso
l’ottenimento dei finanziamenti. Siamo in contatto con
la Regione per adeguare il “contratto tipo” (indicato
di costruire, su un programma complessivo che prevede
nei prossimi 5 o 6 anni investimenti per 2000 miliardi
nella Delibera) al nostro contratto già in essere, soprat-
di vecchie lire.
tutto nella parte che riguarda la durata che da 20 anni
“pezzi di aziende” in monopolio e di porle sul mercato
passerà a 12 con devoluzione onerosa.
Casari: Nel 2004 la Giunta Regionale sarda ha emanato
Nell’ambito della distribuzione e della vendita del
gas, le aggregazioni sembrano premiare coloro che
in termini economici.Il ruolo del pubblico è quello ferreo di controllare e tutelare i clienti cittadini che sono
una delibera relativa all’attività di metanizzazione/ga-
le promuovono: quali sono i vantaggi e gli svantaggi
gli elettori, i datori del mandato di controllo agli am-
per i cittadini?
Casari: Le aggregazioni delle ex municipalizzate, (a
ministratori. C’è un conflitto di competenza sul fatto
che l’azienda municipalizzata commetta un torto nelle
partire dalle iniziative dell’AEM Milano ancora prima del
tariffe nei confronti dei cittadini. Troviamo da parte
Letta) sono state fatte in vista della liberalizzazione,
liberalizzazione che io condivido in pieno nel caso in
cui un servizio perda la sua caratteristica di apporto
dell’ente pubblico la libertà e la tranquillità di andare a discutere con questa propria azienda, se il conto
economico di questa azienda si riduce e si riducono
allo sviluppo del territorio. Le aziende pubbliche hanno svolto una funzione sociale arricchendo l’urbanizzazione e i territori dei servizi acqua, gas, fognature,
ecc.; l’acqua, le fogne e la depurazione, o il gas non
venivano pagati dagli utenti per quello che costavano
realmente ma per quella che era la loro funzione socia-
così anche le entrate su cui l’ente pubblico aveva fatto
affidamento? Così l’ente pubblico tende a giustificare
gli aumenti e non sempre l’economicità del servizio è
presente. Per me l’ente pubblico deve essere un forte
e attento controllore di quanto avviene nel territorio,
senza avere conflitti di interesse, al punto che non
sificazione della Sardegna. Nel cassetto della Regione
(che è estremamente interessata a far ripartire l’eco-
le. Nel momento in cui si sono sviluppate le condizioni
economiche dei territori è venuta a mancare questa
missione, e con i Comuni impegnati nelle attività a
carattere sociale, le attività economiche è giusto che
dovrebbe avere neppure la maggioranza nelle nuove
aziende municipalizzate trasformate in Spa, aggregate
o no. Questo perchè si rischia lo strabismo, si rischia di
avere un occhio sul titolo (se va in alto o in basso in
nomia) ci sono 126 milioni di Euro fermi da qualche
anno per pagare il 50% di queste reti. Quando arriverà
vengano svolte da soggetti economici che si chiamano imprese. Da qui la necessità di liberalizzare questi
Borsa) e uno sul conto economico dei cittadini che ti
hanno conferito il mandato.
Corleone in rete già dal 2004
Il 26 Dicembre 2004 a Corleone (PA), uno dei dieci
La promessa fatta da CPL è stata mantenuta, non
dei 10 comuni che hanno capito ed apprezzato i
Comuni facenti parte della Metanizzazione P.O.R.
Sicilia 2000-2006, CPL Concordia ha inaugurato la
rete del Gas Metano con l’accensione della fiacco-
solo a Corleone ma anche nei Comuni di Campofiorito e Palazzo Adriano. Fra qualche mese anche
nei Comuni di Chiusa Sclafani (PA), Giuliana (PA),
lavori realizzati per la costruzione di quest’opera
perenne.
Antonino Di Pietro
la.
I lavori di metanizzazione nei due Bacini di Sicilia
12 e Sicilia 17 iniziarono nella primavera del 2003
Bisacquino (PA), Villafranca Sicula (AG),
Burgio (AG), Capaci (PA) e Giardinello
(PA) sarà attivata la rete Gas Metano.
con una cerimonia tenutasi a Corleone in presenza
del Sindaco On. Nicolò Nicolosi, del Presidente Roberto Casari, del Direttore Div. Reti Daniele Spaggiari, del sottoscritto in qualità di responsabile di
Questo obiettivo è stato raggiunto dai
responsabili delle Reti anche grazie ad
un gruppo di tecnici CPL composto dal
commessa e di alte autorità dello Stato.
In quella circostanza il Presidente Casari, sentendo
nelle opinioni dei convenuti un certo scetticismo
Geom. Paolo Ciulla e Geom. Giacomo
Profeta; un “grazie” va rivolto alle 13
imprese locali che hanno lavorato, alle
sulla riuscita dell’opera, si impegnò con tutti i presenti a far sì che il metano arrivasse nelle case dei
cittadini non più tardi del 2004, in anticipo rispet-
Amministrazioni Comunali che hanno
cercato di agevolare o non ostacolare
i lavori (nonostante gli inevitabili di-
to alla scadenza prevista nel Dicembre 2005.
sagi), e soprattutto a tutti i cittadini
area business
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Energia, il 2004 si chiude a suon di musica
Parte la gestione edile ed impiantistica dell’Audiorium di Roma
Nel mese di dicembre CPL Concordia si è aggiudi-
Per la città di Roma
cata la gara per il “Servizio di presidio, gestione e
l’Auditorium è di-
manutenzione edile ed impiantistica dell’Auditorium
di Roma”.
ventato il luogo dei
grandi avvenimenti,
Una gara per un importo pari a 5.790.000 Euro, di
non solo musicali.
durata triennale con la possibilità di rinnovo, vinta come impresa mandataria, in associazione con il
Infatti la struttura
accoglie molte ini-
Consorzio Cooperative Costruzioni e Consorzio Nazio-
ziative: da rappre-
nale Servizi, imprese mandanti. Il metodo di gara
- licitazione privata con criterio di aggiudicazione
sentazioni teatrali
a mostre d’arte, da
all’offerta economicamente più vantaggiosa - ha
eventi sociali (con-
dato la possibilità al servizio preventivazione di dare
il meglio di sè, riscuotendo il massimo punteggio sul
gressi e convegni) a
incontri di tipo isti-
progetto offerta.
tuzionale.
Il fatto che la CPL sia riuscita a classificarsi prima
l’espressione dell’Ar-
(superando oltre 20 imprese partecipanti tra le più
importanti nel settore) per un luogo di rilevanza
ch. Piano, una vera
“fabbrica di cultura”.
di Lorenzo Moscetta <[email protected]>
Usando
mondiale quale l’Auditorium, è la conferma della
grande professionalità e competitività che la Divisione Energia ha raggiunto negli ultimi anni.
Dopo un breve periodo di affiancamento
La struttura del “parco della musica” è stata realizza-
- per il passaggio di consegne con la società uscen-
ta su progetto dell’Arch. Renzo Piano; è il più grande
te, avvenuto nei primi giorni di gennaio - CPL ha
complesso di questo genere a livello europeo e uno
dei dieci più importanti al mondo: si tratta di un’area
iniziato il servizio con un organico di 35 persone tra
tecnici e operai, compresa una squadra per l’assi-
di 55.000 metri quadrati, con 500.000 metri cubi di
stenza agli spettacoli che ha il compito di garantire
stione degli impianti termici del Comune di Roma e
dell’Ater (con circa 800 immobili tra uffici, scuole
e condomini); il contratto Consip di Global Service dove CPL, nel ruolo di cooperativa assegnataria,
svolge per il CNS la gestione e la manutenzione impiantistica presso 17 immobili del Ministero di Giustizia tra cui il Tribunale ordinario di Roma e la Procura della Repubblica, la Corte di Appello e la Corte
Suprema di Cassazione e ancora gli edifici sede del
Quartier Generale della Guardia di Finanza, gli edifici
sede del Ministero della Salute e quelli del Ministero
dei Beni Culturali; il contratto per la gestione e manutenzione degli impianti termici e di condizionamento del Policlinico Tor Vergata (che con 500 posti
letto è uno dei più grandi Ospedali romani).
costruito, 40.000 metri quadrati di piazze e giardini
e 42.000 metri quadri di servizi! Nel progetto di Pia-
le attività di allestimento degli eventi artistici e lo
svolgimento degli stessi.
Traducendo il tutto in numeri, l’Area di Roma conta
un organico di 104 dipendenti, ha chiuso il 2004
no spiccano le tre sale da 2.800, 1.200 e 700 posti
che, per la loro particolarità costruttiva, risultano
apparire come tre “grandi casse armoniche”, veri e
Sicuramente l’acquisizione di questa commessa prestigiosa ci dà ulteriore visibilità e autorevolezza sul
mercato, ricordando che CPL sull’Area di Roma può
con circa 26 milioni di Euro di fatturato ed ha già
consolidato il budget per il 2005 e 2006. Tanto per
rimanere in tema, questa mi sembra una “buona mu-
propri giganteschi strumenti musicali.
vantare altri contratti altrettanto prestigiosi: la ge-
sica”!
area business
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Stiamo lavorando a...
Alcune fra le più importanti commesse acquisite di recente dal Gruppo CPL Concordia
RETE DI TELERISCALDAMENTO DI PARMA
CPL Concordia si è assicurata la realizzazione della
rete di trasporto e distribuzione del teleriscaldamento
in un terzo della città di Parma. La commessa, del
valore di 11 milioni di Euro, ha visto l’assegnazione
del 100% del contratto vinto dal CCC (Consorzio Cooperative Costruzione).
Come riportato dal sito dell’AMPS Parma, il Teleriscaldamento in città esiste già e riscalda tre aree della
città (zona semicentrale nord-est, zona sud-est, zona
sud-ovest). Nel 2005 verrà estesa la rete di teleriscaldamento di circa un terzo del totale nei quartieri limitrofi a via Zarotto, p.le Lubiana, p.le Maestri e via
Torelli, collegando quindi le due principali zone teleriscaldate cittadine. L’appalto di Parma colloca CPL ai
primi posti in Italia per quanto riguarda la realizzazione di reti per teleriscaldamento.
SANITA’ DELLA REGIONE LIGURIA
Un’ATI, composta da CCC (di cui fanno parte
CPL e Orion), CSI (Siram, Dalkya, AMGA Genova) e GE.FI. Spa, si è aggiudicata la gara
d’appalto per la Gestione integrata degli
impianti di produzione e distribuzione dell’energia elettrica e termica e la fornitura
di vettori energetici, comprensivi di consulenza tecnico gestionale, interventi di trasformazione degli impianti e del ricorso ad
energie alternative o assimilabili per beni
immobili di proprietà o nelle disponibilità
delle ASL, degli ICRSS e ospedali a regime
di convenzione ubicati nella regione Liguria. Saranno gestiti i più grandi ospedali del
territorio, tra cui il Gaslini di Genova, il San
Martino di Genova (il più grosso ospedale d’Italia) e i restanti 29 presidi regionali
(La Spezia, Imperia, Savona e i minori di
Genova).
Particolarmente soddisfacente è stato il risultato della contesissima gara, che ha richiesto grande impegno della struttura tecnica e commerciale di
CPL: in tutti i parametri qualitativi CPL ha ricevuto il
miglior punteggio, prova di competenza e professionalità che consentono di sostenere il confronto con
i maggiori competitors europei. Il contratto (sottoscritto l’11 dicembre scorso) ammonta a 414 milioni
di Euro per una durata complessiva di 10 anni: CPL
è titolare del 20% dell’appalto, pari a 8 milioni di
euro annui. In vista vi sono inoltre finanziamenti per
altri 20 milioni di Euro riconducibili al Progetto europeo Mycenes per la riqualificazione degli impianti con
l’utilizzo di fonti rinnovabili (progetto già attivo in
Portogallo, Polonia e Grecia).
RETE PER LA MOVIMENTAZIONE DI PRODOTTI FLUIDI DI SERVIZIO PER LO SVILUPPO DELL’AREA INDUSTRIALE DI CAGLIARI
L’appalto (vinto dal Conscoop di Forlì) è stato assegnato a CPL, per un importo lavori che ammonta a
11.965.000 Euro.
Le attività comprendono la progettazione esecutiva di
dettaglio per le stazioni di pompaggio, le reti di distribuzione interne, i collegamenti elettrostrumentali,
da realizzarsi nei terminali ubicati negli stabilimenti
Saras S.p.A. e Polimeri Europa S.p.A. di Sarroch (Ca),
Syndial S.p.A. di Assemini (Ca), e utenze consortili
del CASIC (Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale
di Cagliari, committente dei lavori). All’esterno degli
stabilimenti saranno realizzate le opere a completamento di quelle realizzate nella prima fase del lavoro:
stazioni di sezionamento, attraversamenti stradali,
attraversamento Rio S. Lucia, linea su pipe-way dal
Deposito Costiero di Assemini allo stabilimento Syndial di Assemini e utenze CASIC.
Il tutto verrà gestito da un sistema di supervisione e
controllo SCADA che dovrà interfacciarsi con i sistemi
esistenti nei vari stabilimenti. I fluidi trasportati saranno Propano, Propilene, Virgin Nafta e FuelGas.
Il sistema metterà in collegamento lo stabilimento di
Saras con i vari utilizzatori e il deposito costiero che
fa da stoccaggio. Fatto questo, il propano liquido potrà essere fornito direttamente dalla Saras all’impianto
di Stoccaggio (IS GAS) per la distribuzione della città
di Cagliari, evitando così (come per gli altri prodotti)
il costoso e pericoloso trasporto su strada.
GLOBAL SERVICE COMUNE DI MANTOVA
Il contratto prevede il Global Service del patrimonio
immobiliare del Comune di Mantova: si tratta di circa
150 edifici fra i quali spiccano i prestigiosi Palazzo Te,
Palazzo Soardi e altri.
L’appalto (durata 4 anni eventualmente rinnovabili di
tre) ammonta a circa 5 milioni di Euro + IVA. CPL ha
vinto l’appalto in ATI, con una quota del 40% (il Consorzio Alisei al 35% e Energy Service al 25%).
I servizi comprendono la cura del verde cittadino, la
pulizia, la gestione come “amministratore” degli appartamenti di proprietà comunale, l’implementazione
di un sistema software interattivo contenente tutte
le informazioni sugli stabili, incluse le cartografie, i
particolari architettonici e strutturali, lo storico delle
operazioni effettuate e le previsioni di manutenzione
da eseguire; tutte le opere di manutenzione ordinaria
e straordinaria di natura elettrica (escluse le centrali
termiche), meccanica, idraulica, edile. Particolarmente interessante risulterà lo sviluppo del software mirato alla gestione del patrimonio immobiliare il quale,
implementato sulla piattaforma già esistente, potrà
essere applicato su altre realtà ampliando e completando la gamma di servizi che CPL può offrire.
COMUNE DI CORREGGIO (RE)
CPL si è aggiudicata il servizio integrato di gestione
degli impianti tecnologici di proprietà o in utilizzo al
Comune di Correggio. L’importo della commessa ammonta a 690.000 Euro annui per 6 anni, per un totale
di 4.140.000 Euro.
La gestione interesserà 66 edifici del comune reggiano (fra i quali il Teatro Asioli, Palazzo
dei Principi, il Municipio, scuole, palestre
e asili nido). Saranno curati inoltre 4000
punti luce per l’illuminazione pubblica (con
ammodernamento delle lampade in uso); è
prevista la riqualificazione tecnologica di
alcune centrali termiche, l’ammodernamento degli impianti semaforici, con l’optional
di pannelli a messaggio variabile per migliorare la viabilità.
NUOVO COMPLESSO OSPEDALIERO DI SASSUOLO (MO)
All’interno del project financing misto pubblico-privato, l’appalto di costruzione del
nuovo complesso ospedaliero di Sassuolo
è stato vinto dal C.C.C. in ATI con Bonatti
Spa.
Avendo la Società Ospedale di Sassuolo SPA
richiesto al Consorzio di fare una proposta
per l’avvio e la gestione degli impianti, è stato assegnato a CPL l’incarico per l’avvio e la conduzione di
tutti gli impianti tecnologici con servizio di pronto
intervento. Si tratta di un appalto da 350.000 euro
annui (gestito da CPL in collaborazione con la Ing.
Ferrari Impianti srl), fino a quando il nosocomio non
verrà ricompreso nella gara per tutte le strutture della
sanità modenese.
RETI ACQUA E FOGNATURE A SALONICCO (GRECIA)
CPL si è aggiudicata la gara per la costruzione di parte dell’acquedotto e delle reti del sistema fognario di
Salonicco (in greco Thessaloníki), città e porto della
Grecia nordorientale, capoluogo della regione della
Macedonia.
L’appalto, di importo pari a 1.800.000 Euro, riguarderà la manutenzione con estensioni reti e/o rifacimenti
e sarà eseguito dalla controllata CPL Hellas, con inizio
dei lavori previsto per marzo/aprile ed ultimazione
entro 6/8 mesi.
area business
C-news • 8
Cosa accade a Cavle e Kraljevica
Inter v i sta a Si l v ano Trom ba
CPL Concordia sta lavorando nell’area nord della Croazia, nella zona di confine con l’Italia, a Cavle e Kraljevica. Ne abbiamo parlato con Silvano Tromba, direttore della divisione Stai (Servizi e Tecnologie Avanzate
per Impianti).
Qual è, di preciso, l’attività che CPL Concordia
svolge in Croazia?
Sono attualmente in costruzione due impianti di
stoccaggio, vaporizzazione, misura e miscelazione
per le reti di distribuzione industriale e civile nelle
città di Cavle e Kraljevica.
Si tratta di curare la progettazione esecutiva di dettaglio delle opere civili, meccaniche ed elettriche, di
effettuare l’adeguamento alle normative croate e di
procedere poi alla realizzazione delle opere progettate.
Come siamo riusciti ad arrivare fino in Croazia?
E’ stato possibile partecipare a queste gare grazie alle
esperienze e alle referenze maturate in Sardegna. Un
esempio significativo è quello della città di Cagliari,
dove abbiamo costruito il più grosso impianto civile
attualmente in uso in Italia, con i suoi 9 serbatoi da
200 m3 l’uno e una portata di 18 m3 orari.
Come operiamo in questa realtà: direttamente o
attraverso qualche società del Gruppo?
Per eseguire al meglio i lavori si è resa necessaria la
costituzione di una società controllata, la CPL Concordia PLIN d.o.o., e di una filiale, la CPL Concordia
HR; entrambe hanno la loro sede nella città di Rijeka
(Fiume). Queste due realtà sono amministrate da
Ivan Marazzi e Alessandro Neri, con la consulenza sul
posto di Marinella Matic.
Questa strategia è stata pensata per rendere possibile
la gestione economica delle forniture e dei subappalti
croati, non avendo l’Italia accordi commerciali con la
Croazia che permettano di non perdere l’IVA locale.
Qualche dato sugli impianti?
Gli impianti, come dicevo, sono due: ciascuno è composto da 2 serbatoi da 80 m3 che realizzano una miscela di gpl e aria al 50%. Hanno una capacità di
distribuzione di 1500 m3/h ciascuno. Il valore complessivo dell’opera ammonta a 1.251.600 euro. L’inizio dei montaggi in campo è previsto per marzo.
a cura di Alessandro Baraldi <[email protected]>
Come mai si è optato per questa miscela gplaria?
Si tratta di una miscela capace di garantire lo stesso
potere calorifico del metano. Inoltre, quando arriverà
il metano, sarà possibile utilizzare la stessa rete di
distribuzione senza apportare alcuna modifica agli
apparecchi utilizzatori.
La scheda degli impianti
Ciascun impianto è costituto dai seguenti elementi:
- serbatoi di stoccaggio
- punto di riempimento GPL per lo scarico delle autobotti
- compressore GPL collegato al circuito di riempimento
- gruppo pompe di spinta GPL in fase liquida
- vaporizzatori ad acqua calda
- gruppo di decompressione, misura volumetrica e odorizzazione GPL vaporizzato
- gruppo di miscelazione GPL/aria
- centrale termica e calorimetro
- sistema di controllo integrato con i dispositivi di sicurezza
- impianto aria compressa
- impianto antincendio
- impianti elettrici ed elettronici
- gruppo elettrogeno
Siti aziendali: da vetrina a modello di business
A na lizz iamo il tr end con u n esper to del se ttor e
Ci soffermeremo questo
mese a trattare di come
l’evoluzione di Internet abbia trasformato i siti web
delle aziende, grazie anche
al supporto di un ospite:
Gabriele Caniglia (foto
a sinistra), consulente e
gestore di musimac.it (il
portale di riferimento per
chi fa musica con il Mac),
responsabile dei servizi
Web per New Com. srl, business partner di Telecom Italia.
Le aziende della fine anni ’90, dapprima restie ad essere presenti sul Web, si limitavano a siti vetrina che erano poco
più di una brochure in carta, contenenti i classici elementi
“Chi Siamo”, “Catalogo Prodotti” e “Contatti”. Poi il boom
della New Economy creò l’esigenza di avere un sito che fosse
qualcosa di più, che avesse dinamicità, e che fosse aggiornabile in modo abbastanza accessibile anche da personale
“non addetto”. Già, perché allora ogni piccola modifica richiedeva l’intervento di un fornitore che andasse ad accedere
ai sorgenti delle pagine, con il risultato di spendere molto,
avere un sito sempre “indietro” rispetto alle ultime novità e
soprattutto poco interattivo. Da qui nascono i CMS (Content
Management System, sistemi di gestione dei contenuti), che
hanno colmato il gap fra programmatori e redattori dei con-
tenuti, dando la possibilità anche ai “non iniziati” di gestire
in modo comodo e facile la pubblicazione delle notizie, presentandole all’utente del sito in modo coerente con il resto
della grafica.
Questa situazione si è protratta per qualche anno, ma nel
frattempo i CMS hanno continuato ad evolversi, proponendosi nuovi obiettivi e recependo le esigenze delle aziende che
nel frattempo continuavano a crescere e richiedevano nuove
funzionalità. Quindi siamo passati dalla vetrina al sito dinamico autogestito e ora eccoci al contenitore centralizzato
di tutto il flusso d’informazioni sia verso l’interno che verso
l’esterno. Riesce facile immaginare che l’importanza del sito
web di un’azienda acquisirà sempre più centralità ed importanza nel prossimo futuro.
Gabriele, rispetto a ciò che vediamo all’estero, come si
classifica la situazione dei siti aziendali oggi? Le aziende sono al passo coi tempi o, salvo i casi di grandi realtà
(come le aziende di telecomunicazioni o i gruppi bancari) ancora non si investe a sufficienza nel sito Web?
È sempre azzardato generalizzare, ma ancora oggi per molte
realtà esiste un problema di comprensione del fenomeno
e delle relative implicazioni. Conoscere significa avere gli
elementi per valutare e decidere, e spesso semplicemente
non si sa che esiste un’opzione diversa rispetto all’attuale
flusso di lavoro. In molti altri casi, invece, è un problema puramente organizzativo: innovare significa sopportare
a cura di Massimo Sanna <[email protected]>
sacrifici oggi per avere benefici domani. Investire in tecnologia e professionalità diventa uno scoglio nelle realtà
più tradizionali e rigide, dove la carta ancora predomina e
l’ottimizzazione di alcuni processi è legata più a una forma
mentis che a una distaccata valutazione delle possibilità.
Secondo te, in questo ambito si cerca di privilegiare prodotti e soluzioni prefabbricate che godono di un’ampia
base d’utenza, personalizzabili a piacimento dall’utente
(es. Vignette, PHPNuke, Mambo, ecc.), o la strada del
CMS su misura va ancora per la maggiore?
Le soluzioni “prefabbricate”, gratuite e liberamente scaricabili, rappresentano un’offerta davvero allettante e varia,
anche se solo di recente sono diventate realmente affidabili
e interessanti. Nate come alternative “libere” in opposizione a soluzioni proprietarie costose, le soluzioni open source
di CMS generici - e specializzati come i DMS (Document
Management Systems) - in origine erano proponibili per
siti personali e no profit, appannaggio quasi esclusivo di
smanettoni curiosi. Poi, grazie al grande lavoro di sviluppo
operato specialmente dalla comunità open source, questi
prodotti hanno raggiunto standard di sicurezza e facilità
d’implementazione che li rendono appetibili per tutti. Naturalmente il codice aperto e libero non può nulla se non
viene accompagnato da investimenti su figure professionali
affidabili.
L’offerta proprietaria e brandizzata si fa forte proprio di que-
area business
C-news • 9
sto: garanzia di un nome dietro il prodotto, squadre di programmatori retribuiti e non volontari, supporto al prodotto
per installazione, configurazione e customizzazione.
Secondo molti, la vera garanzia di sicurezza si può avere
solo attraverso un codice aperto (http://www.schneier.
com/crypto-gram-9909.html), e un primo passo per la
scalabilità si ha con la “vendor independence”. In altre parole, stiamo parlando non tanto di modelli economici, ma
di pratiche di ingegnerizzazione più intelligenti.
Come dicevamo poco fa, l’evoluzione dei siti Internet
aziendali sembra inarrestabile. Cosa ci si può aspettare
nei prossimi anni? Ci saranno delle nuove killer application che nessuna azienda potrà fare a meno di avere
sul sito?
Per molte realtà esiste ancora un’idea ridotta della Information Technology: produrre documentazione elettronica con
il proprio word processor, usare bene un foglio di calcolo,
saper produrre un file PDF elementare sembra essere sufficiente. Pochi si pongono già ora il problema dell’organizzazione di queste informazioni, di come reperirle dopo anni
di lavoro, di come riutilizzarle dopo che il software che le
ha generate non è più in produzione, e così via. La nuova
sfida è far comprendere alle realtà di tutti i livelli che la
tecnologia può molto, anche se al contempo la mole di informazioni da gestire è enormemente maggiore, e necessita
di pianificazione, dedizione, e investimenti.
Una grande sfida sarà quella di far penetrare, a livello istituzionale e aziendale, una informatizzazione sana, senza
luoghi comuni e falsi miti. E in questo farà molto l’onestà dei produttori e l’attività di promozione istituzionale.
A guardar bene, ci sono nuove idee che stanno nascendo,
come Fasteer (http://musimac.it/archivio/approfondimenti/p000380.php); c’è da sperare che il mercato sia
lungimirante e le supporti adeguatamente.
Il video su internet. Le nuove tecnologie Macromedia
Flash Video indubbiamente rispondono a una fetta di
mercato che voleva qualcosa in più rispetto alla media:
il video come parte integrante del sito, non semplicemente un contenuto da vedere a parte nel player multimediale. Volvo ci è riuscita, lanciando un sito d’effetto,
dal caricamento istantaneo e molto gratificante per la
vista. Tu pensi che questa forma di comunicazione possa diventare lo standard nei prossimi anni?
Ben vengano strumenti e tecnologie nuovi. I tentativi di
creare “Media Center” ora vanno di moda. Staremo a vedere. Ma in ogni tempo, e sotto ogni forma, il problema è
quando si utilizzano strumenti forzandoli e snaturandoli, un
po’ come è avvenuto per Flash di Macromedia. Da Flash in
poi i grafici si sono sentiti in grado di fare siti Web, spesso
senza conoscere Internet e l’idea di apertura e condivisione
che l’ha fatta nascere. I sistemi di questo tipo incorporano
funzionalità disomogenee in blocchi chiusi e monolitici;
ma se usati correttamente, possono migliorare l’esperienza
della navigazione, utile o futile che sia. È un discorso di
sensibilità e di maturità.
Visto che siamo in tema di Flash, si è notato che ultimamente, dopo l’ubriachezza della novità che spingeva
tutti ad avere *almeno* l’intro in Flash (di nessuna
utilità a parte rallentare il caricamento per i visitatori
collegati senza banda larga), la tendenza è quella di
privilegiare i contenuti rispetto alla grafica, sempre più
pulita e tendente alla funzionalità. I blog probabilmente hanno fatto scuola, vero?
Come dicevo poc’anzi, ogni strumento ha la sua destinazione d’uso, e fuori dal suo contesto non funziona. Flash fondamentalmente promuove l’immagine, e garantisce un forte
impatto a chi si serve della grafica per comunicare. Studi
grafici, ma anche organizzazioni che principalmente non
offrono contenuti indicizzati, fanno con questi strumenti
un’ottima scelta; penso anche alle animazioni di Bruno
Bozzetto, impagabili e divertenti.
Quando si parla di informazioni invece, per mia personale
esperienza e inclinazione, tendo a preferire schemi piani,
lineari ed eleganti, dal plain text fino ai fogli di stile, ma
nulla oltre. Non riporrei mai la mia fiducia in un sito che trasmette dati sensibili attraverso un’interfaccia Flash-only...
Eppure le alternative ci sono, e sono solide, ma anche qui i
vendor dettano legge, magari boicottando standard aperti
in favore di altri proprietari.
Nella domanda precedente ho fatto un accenno alla
funzionalità. Da lì a parlare di usabilità e accessibilità
per i disabili il passo è breve. Qual è la situazione ita-
liana a riguardo? Si legge spesso di siti addirittura di
livello ministeriale non conformi alle più comuni norme di accessibilità.
Sì, è vero. Ma ora le cose stanno cambiando rapidamente,
a tutti i livelli, anche istituzionali. Non basta mettere un
bollino di conformità per essere a norma, e ora i programmatori se ne stanno accorgendo e gli strumenti si stanno
adeguando. I passi da fare però sono ancora tanti.
Non tutti i siti Web dei ministeri sono scritti bene, e molti dei servizi offerti sono rivolti a utenti di un particolare
sistema operativo, di una determinata versione, se non
addirittura navigabili da quel browser particolare. L’accessibilità invece è stata trattata con più indifferenza, e con
poca considerazione per un navigatore con abilità diverse.
Ma a guardar bene le linee guida W3C, WAI e Ministeriali
(http://www.pubbliaccesso.gov/), ci si accorge che queste indicazioni sono adatte a qualsiasi sito Web, e migliorano per tutti l’esperienza della navigazione e l’accesso alle
informazioni.
e-Commerce: in Italia sembra non decollare mai. Dopo
lo scoppio della bolla new-economy vi è stato sicuramente un calo di fiducia nel consumatore verso questa
forma di commercio. Ci sono segni di ripresa? Le nuove
forme di pagamento (Bankpass web, carte di credito
prepagate, ecc.) sono state ben accolte dai consumatori?
Oggi è complicato fare commercio elettronico, la burocrazia
è eccessiva e confusa, e la paura di rischiare è tanta. Anche
qui l’informazione può fare tanto, e per fortuna sorgono
le prime asssociazioni (Associazione Italiana Operatori di
Commercio Elettronico: http://www.assecom.it/).
Una bella sfida sarà da un lato quella di portare il B2C all’attenzione e alla fiducia di tutti, dall’altro, rendere più agevole e meno rischioso l’avvio di un’attività di commercio
on-line.
Ringraziamo Gabriele Caniglia per l’interessante panoramica
che ci ha regalato sulla situazione attuale del Web aziendale
Italiano, e vi rimandiamo ad un prossimo numero di C-news
per un altro articolo a sorpresa su ciò che riguarda il mondo
del business nel tempo di Internet. Stay tuned!
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area soci
C-news • 10
Brevi dal C.d.A.
Estratto dai verbali del Cons ig l io d ’ A m m i n i stra z ione
Adeguamento dello Statuto - Il Consiglio ha esaminato e approvato la bozza di Statuto da proporre
all’Assemblea Sociale, discutendo, in particolare, la
modalità di rinnovo dei componenti del Consiglio, il
cui mandato è stato esteso da due a tre esercizi e il
riconoscimento ad ogni socio della possibilità di ricevere due deleghe. (26/11/2004)
APC - Programmazione pluriennale. E’ stata approvata una procedura di programmazione pluriennale da
sottoporre alla deliberazione dell’Assemblea Ordinaria
dei Soci convocata per il giorno 4 dicembre 2004,
al fine di conferire a terzi investitori istituzionali la
possibilità di partecipare al capitale di CPL Concordia,
mediante la sottoscrizione di A.P.C. di nuova emissione. (26/11/2004)
Progetto di bilancio di esercizio 2004. E’ stato presentato il progetto di bilancio 2004, il quale, pur prevedendo un risultato d’esercizio negativo per effetto
delle perdite nelle società del gruppo che comportano
svalutazioni del valore di alcune partecipazioni, evidenzia un positivo incremento del valore della produzione rispetto ai dati del 2003, e un miglioramento
del MOL, che raddoppia rispetto all’esercizio 2003.
(26/11/2004)
Budget di previsione 2005 - E’ stato approvato il
budget di previsione relativo all’esercizio 2005, che
presenta una positiva situazione di avvio, risultando
già acquisite consistenti percentuali di monte lavori e
di margine. (17/12/2004)
Isogas S.r.l. - Il Consiglio ha deliberato di vendere la
partecipazione nella società “Isogas S.r.l.”, con sede a
Ronchi dei Legionari (GO), pari al 5% dell’intero capitale sociale, ad un prezzo maggiorato del 50% rispetto
al valore nominale. (17/12/2004)
Partecipazione a gare d’appalto – E’ stata decisa la
partecipazione alle seguenti gare:
- “Azienda comunale rete idrica e fognaria di Loutraki –
Perachoras” (Grecia), avente ad oggetto “Sostituzione
della rete idrica della città di Loutraki”(17/12/04);
- “Y.PE.XODE” (Grecia), avente ad oggetto “Pulizia,
manutenzione, costruzione di pozzi di raccolta e canali di convogliamento delle acque piovane, intervento immediato e riparazione dei danni provocati dalle
alluvioni in Attica” (17/12/04);
- “Grandi Stazioni S.p.A.”, avente ad oggetto “Progettazione esecutiva ed esecuzione degli interventi di
adeguamento funzionale del complesso immobiliare
della stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova e dei
servizi di conduzione e manutenzione di opere ed impianti”, per un importo complessivo a base di gara di
Euro 36.757.457,56= (23/12/2004);
- “Consorzio Area Vasta Sud S.c. a r.l.”, avente ad oggetto “Affidamento del servizio di gestione e manutenzione globale delle strutture ed impianti dell’Azienda
USL 9 di Grosseto”, avente una durata di anni sei ed
un importo complessivo annuo a base di gara di Euro
4.750.000,00= (23/12/2004);
- “Acquedotto Pugliese S.p.A.”, con sede in Bari,
avente ad oggetto “Appalto Locone - Appalto di lavori
comprendente la redazione del progetto esecutivo e
del piano delle misure di sicurezza, nonché l’esecuzione dei lavori”, avente un importo a base di gara di
Euro 32.922.555,49=;
- “Sicilacque S.p.A.”, con sede in Palermo, avente ad
oggetto “Lavori di rifacimento dell’acquedotto Favara
di Burgio”, avente un importo a base di gara di Euro
50.794.000,00=;
- “Sicilacque S.p.A.”, con sede in Palermo, avente ad
oggetto “Lavori di ricostruzione dell’acquedotto GelaAragona”, avente un importo a base di gara di Euro
69.514.000,00=. (5/11/04);
- ”Adeguamento alle norme degli impianti di pubblica
illuminazione di proprietà comunale ed ottimizzazione
dei consumi” presso il Comune di Barcellona Pozzo di
Gotto (ME)” (23/12/2004);
a cura di Luca Costa <[email protected]>
- “Azienda Ospedaliera Niguarda Ca’ Granda”, avente
ad oggetto “concessione avente per oggetto la progettazione definitiva ed esecutiva, la esecuzione dei
lavori per la riqualificazione dell’Ospedale Niguarda Ca’
Granda e la gestione tecnica, economica e funzionale
dei servizi di supporto non sanitari del complesso sopra richiamato”, avente una durata di anni trenta, ed
un ammontare di investimenti del concessionario pari
ad Euro 94.513.629 (5/11/04);
- “Azienda Sanitaria Locale n° 3 di Catania“, avente
ad oggetto “Gestione integrata dei servizi manutentivi e degli interventi di riqualificazione ed adeguamento normativo del patrimonio dell’Azienda USL 3
di Catania”, avente una durata di anni cinque ed un
importo complessivo presunto a base di gara di Euro
20.375.000 (23/1/05).
Contratti derivati – Il Consiglio ha deliberato di
estinguere consensualmente, mediante utilizzo di una
linea di credito appositamente concessa da Unicredit,
alcuni contratti derivati. (23/12/2004)
Concessione distribuzione metano Ischia – E’ stata
deliberata la costituzione di una società per azioni,
avente ad oggetto sociale la costruzione e la gestione
del servizio di distribuzione del gas metano nell’ambito del territorio del Comune di Ischia, e di ogni altra
attività connessa, conseguente, collegata o funzionale a tale gestione. (5/11/04)
Spin off immobiliare – Il Consiglio ha deliberato di
cedere diversi immobili, di proprietà della Cooperativa, alla società “ING Leasing S.p.A.” per un prezzo
complessivo non inferiore ad Euro 13.000.000,00.
Codice etico – E’ stato approvato il Codice Etico di cui
al D. lgs. 231/2001, ed istituito il relativo organismo
di vigilanza, che avrà il compito di individuare situazioni critiche che potrebbero comportare la responsabilità amministrativa della Società. (21/1/05)
I primi numeri del CONCORDIA HOTEL
3079
i pasti consumati
al ristorante del
Concordia Hotel
dal 1 Dicembre
2004 al 17
Febbraio 2005
589
le presenze
registrate al
Concordia Hotel
dal 3 Gennaio al
13 Febbraio 2005
15
la data di Febbraio
2005 in cui l’Hotel
ha registrato
il primo “Tutto
esaurito” per le
prenotazioni di
camere e suites
area soci
C-news • 11
Una bella domenica con “Nuvole di passaggio”
Festa di Natale 2004 con le famiglie dei soci
Domenica 19 Dicembre sono arrivati in CPL degli
ospiti davvero speciali: i figli dei soci.
All’interno della sala “Bruno Bighi” siamo soliti
vedere solamente adulti un po’ troppo frettolosi e
distratti, mentre nella nostra insolita domenica abbiamo visto bambini silenziosi e attenti a ciò che
accadeva.
L’associazione “Nuvole di Passaggio”, formata da Marina Coli e Chiara Marinoni, ha costruito un pomeriggio su misura per noi.
Le due atelieriste-attrici hanno infatti creato giochi
e animazioni pensando all’animaletto protagonista
del nostro logo (la coccinella) e alle attività lavorative che normalmente si svolgono tra queste mura.
Il pomeriggio ha avuto inizio con l’accoglienza dei
bambini (e non solo) attraverso una divertente danza sui 4 elementi (aria, acqua, terra e fuoco); finita
la danza ci siamo seduti a terra per ascoltare “Gli
gnomi e la coccinella”, una favola animata con pupazzi e intermezzi cantati.
Siamo poi scesi tutti insieme, facendo un lungo trenino umano, al piano terra dove ci aspettavano alcuni tavoli da lavoro e tanti materiali a disposizione
dei nostri bambini per la costruzione di un originale
albero di Natale addobbato con tante coccinelle.
La partecipazione è andata ben oltre le aspettative del comitato organizzatore. Si pensava che solo
i bambini si sarebbero messi a colorare, incollare e
ritagliare questi materiali... invece abbiamo visto all’opera anche molti genitori che, insieme ai propri
figli, hanno dato vita a creazioni originali e ricche
di estro. Alla realizzazione dei lavoretti è seguito
di Isabella Iori <[email protected]>
l’allestimento dei rami dell’albero di Natale, fatto
con rami secchi di olmo. La soddisfazione è stata
generale, nell’ammirare l’opera finita. Con questa attività manuale i bambini hanno potuto lasciare la
loro traccia all’interno dell’ambiente lavorativo dei
genitori.
Noi, per ringraziarli, abbiamo voluto lasciar loro
un piccolo e “goloso” pensiero prima di rientrare a
casa.
Come membro del comitato organizzatore voglio
sottolieare che ci sembrava importante portare i
bambini all’interno di CPL e dar loro l’opportunità di
creare qualcosa che testimoniasse il loro passaggio
qui. L’obiettivo di questa iniziativa (e di altre che
vorremmo organizzare in futuro) è di offrire ai bambini stimoli e opportunità formative, per riscoprire il
valore del fare, del creare con le proprie mani e con
la propria mente.
Oltre a questo, creare opportunità di incontro tra
le famiglie dei soci e di ulteriore dialogo all’interno
della famiglia, mostrando il “misterioso” luogo dove
papà e mamma trascorrono le loro giornate lavorative. Un grazie alla Direzione CPL per averci permesso
di realizzare il nostro progetto.
iniziative aziendali
C-news • 12
Chi vuole saldare “Impara l’Arte”
E’ partito il primo corso per saldatori CPL - Adecco
a cura di Alessandro Baraldi <[email protected]>
“Impara l’arte” è il primo corso per saldatori che CPL Con-
ressata, eseguono l’intervento di riparazione con
noi molto costosi: sono stati vestiti da capo a piedi,
cordia ha organizzato insieme ad Adecco. Un progetto se-
l’eventuale saldatura. In questo caso il saldatore
c’è un’officina riscaldata e attrezzata a loro comple-
guito da Paolo Martinelli, dell’Ufficio Personale, che abbia-
svolge diverse mansioni da cantiere e la saldatura
ta disposizione, ci sono aule a loro dedicate. Inoltre
mo intervistato a due settimane dall’inizio dell’esperienza.
Il corso è iniziato il 24 gennaio e terminerà l’11 marzo.
copre una piccola percentuale delle ore lavorative.
Diverso è il discorso per il saldatore dello Stai. Anche qui
alcune professionalità (le migliori che abbiamo internamente) sono impegnate nella loro formazione.
possiamo individuare due diversi tipi di saldatore. Il priPaolo, come nasce “Impara l’arte”?
Nasce dall’esigenza di CPL di creare internamente
mo opera in officina e fa il lavoro di pre-assemblaggio: i
pezzi della cabina vengono assemblati in officina, dove
Per la formazione si utilizza esclusivamente personale interno a CPL?
la figura del saldatore specializzato sulle condotte
si fa un tipo di saldatura al coperto e in posizione age-
Non solo: il corso è cofinanziato da CPL Concordia e
gas, difficile da reperire sul mercato ed estremamen-
vole (e in questo caso, secondo me, una ragaz-
Adecco, ma in casi come questo le lezioni relative alla
te costosa. Un saldatore, per arrivare al cosiddetto
za non avrebbe problemi).
sicurezza devono essere curate da consulenti esterni.
patentino, ha bisogno di un paio d’anni di esperien-
La parte burocratica è seguita dall’ente finanziatore; si
za: questo significa che il progetto Impara l’arte
tratta di Formatemp, società di formazione del Gruppo
di quest’anno, che lavora su giovani inesperti, darà i suoi frutti fra un paio d’anni.
Adecco. La teoria è curata da Stefano Catelli (maggior
esperto di CPL in materia di teoria delle saldature). Il resto
è tutto in officina: c’è davvero bisogno di tanta pratica.
Quanti sono i partecipanti?
In questo tipo di disciplina i nume-
Tanta pratica con un solo insegnante?
ri sono molto piccoli. Quest’anno abbia-
La prima parte del corso è stata curata da una società
mo messo in campo sette saldatori. Ven-
di formazione esterna (la Asq di Modena). Del resto il
go ora dalla scuola: c’erano quattro persone.
socio Claudio Bagattin è un ottimo saldatore con un’in-
Siamo alla seconda settimana su un corso di
nata dote all’insegnamento, ma non è un formatore.
sei settimane di durata complessiva... Forse arriveremo a un paio di saldatori! Ma è normale:
si tratta di una vera e propria selezione naturale.
Poi c’è un altro fattore: saldare è un’arte, quindi diventa importante vedere artisti diversi che lavorano
in modo diverso. Nelle saldature si può distinguere
A chi, in particolare, è rivolto il corso?
Imparare a saldare è molto difficile; occorre imparare
la “mano” dei diversi saldatori. E’ bello vedere come
i saldatori ammirano le loro opere. E’ un lavoro
che evidentemente richiede una dote naturale.
in giovane età. Il corso è rivolto a giovani e giovanissimi, preferibilmente disoccupati perché prevede 6
settimane di impegno a tempo pieno: è dura chiede-
Possiamo fare un identikit del partecipante al
corso?
re questo tipo di impegno a persone che hanno già
un lavoro. Noi comunque non abbiamo posto limiti.
Per adesso hanno aderito solo uomini. E’ un lavo-
Dalla selezione sono emerse sette figure, di
differenti provenienze: tre italiani, un marocchino, tre pakistani. Pochissimi italiani sono
ro che richiede una manualità molto spiccata, dote
che normalmente è più accentuata nelle donne.
intenzionati a svolgere questo tipo di lavoro;
del resto sappiamo bene che la nostra area
non produce, tra le giovani generazioni,
operai (e comunque non operai di cantiere).
Ci stai dicendo che, nonostante sia un lavoro in
cui si è esposti alla fatica, al freddo, alla sporcizia,
potrebbe essere adatto anche per le donne?
Per certi versi il saldatore è paragonabile ad un chirur-
Una volta assem-
Siamo molto contenti dell’andamento
del corso. Chi ha lasciato l’ha fatto perché si è reso
conto che il mestiere non gli piaceva; chi è rimasto
go: un lavoro di estrema precisione, di concentrazione,
di grande attenzione e di manualità. In questo senso potrebbe essere più adatto per una donna che per
blato, il pezzo viene verniciato e trasportato sul luogo in cui deve essere montata la cabina: anche qui è necessario l’intervento del saldatore.
è attratto, vede un futuro professionale e ha trovato un percorso formativo serio. I ragazzi sanno che
stiamo trasmettendo loro un patrimonio spendibile.
Com’è strutturata una giornata tipo di un nostro
Com’è strutturato il corso: materie, ore, dove si
svolge la pratica, dove la teoria...
Abbiamo la fortuna di avere a disposizione uno sta-
Chi si è occupato di selezionare i ragazzi?
Adecco si è occupata della selezione in autonomia, pur con la mia supervisione. Noi abbiamo
saldatore?
Il lavoro dei saldatori della rete è un lavoro di cantiere. Due possono essere i tipi di intervento del-
bile molto adatto per questo tipo di attività perché
dotato di officina meccanica attrezzata e aule per
corsi. C’è a disposizione uno spazio ideale isolato
fornito il supporto per quanto riguarda la campagna pubblicitaria, le strutture, la formazione.
la rete: posa in opera e manutenzione. Nella posa in
opera il saldatore salda i tubi che sono posti l’uno
di seguito all’altro. In questo caso vediamo salda-
dall’azienda; si tratta di una vera e propria scuola.
Il primo modulo è stato quello sulla sicurezza: normative di sicurezza, materiale antinfortunistico e
Promesse per i prossimi anni?
Io credo che sarebbe controproducente non ripetere il corso, dato che l’organizzazione ci ha richiesto
tori che saldano praticamente tutta la giornata.
Più comune è il caso del saldatore da manutenzione. Le squadre di manutenzione sono di solito composte da due persone che intervengono, fanno lo
così via. Il saldatore lavora in una situazione di rischio in cui entrano in gioco diverse problematiche,
legate alla salute e all’incolumità, che occorre affron-
molte
ta di
buoni
gazzi:
un uomo. Certo richiede di mantenere posizioni anche
molto scomode o precarie per tempi piuttosto lunghi.
scavo, mettono a nudo la parte di impianto inte-
tare prima di mettersi al lavoro. A questo proposito
ci tengo a sottolineare che questi ragazzi sono per
energie: meglio ripeterlo ciclicamente. Si tratun investimento indispensabile per avere dei
saldatori domani. Noi puntiamo su questi rail corso lo organizziamo con l’obiettivo di as-
sumere. Abbiamo davvero bisogno di buoni saldatori.
sport, cultura e...
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Ci Piace Leggere
Cons igli e recensioni da i le ttor i d i C - new s
Mauro Bonaiuti, Obiettivo decrescita,
Emi, 2004, pagg. 160, 9 euro
Edmondo Berselli, Quel gran pezzo dell’Emilia,
Mondadori, 2004, pagg. 136, 15 euro
Mauro Bonaiuti lavora presso la facoltà di ingegneria dell’Università degli Studi
di Modena e Reggio Emilia, come professore a contratto di Impresa e Sistema
Competitivo.
Il suo libro raccoglie numerosi saggi di grandi studiosi di economia, con un denominatore comune, il concetto di decrescita sviscerato attraverso due sezioni: le
ragioni della decrescita, i criteri della decrescita.
Il sottotitolo è un’autentica sfida alla lettura: “Chi crede che una crescita esponenziale possa continuare all’infinito in un mondo finito è un folle, oppure un
economista”.
Trovo che, in un momento di profonda riflessione come quello che si sta vivendo in
gran parte del mondo produttivo, questo libro possa proporre interessanti spunti
per riflettere e discutere.
Così Ottavio Raimondo presenta il volume: “Intorno alla decrescita l’interesse sta
crescendo. Nel 2002 a Parigi c’è stato un grande convegno nel palazzo dell’Unesco, sul tema ‘Disfare lo sviluppo, rifare
il mondo’. Nel 2003 a Lione si realizza il
convegno su Decrescita sostenibile. Da
questi convegni prende avvio questo libro i cui autori ci aiutano a sgomberare
il campo da pericolosi fraintendimenti
fino a farci scoprire che la decrescita è
la strada non per la riduzione ma per
un significativo aumento del benessere
sociale. Ecco allora che la decrescita auspicata va intesa come una complessiva
trasformazione della struttura sociale,
economica, politica e culturale verso
assetti sostenibili”.
Vuote utopie o proposte per vivere meglio tutti? Leggiamo il libro e confrontiamoci.
Alessandro Baraldi
Con un titolo ironico, che allude a un celebre film degli anni ’70 (“Quel gran pezzo
dell’Ubalda”, interpretata, manco a dirlo, da Edwige Fenech) Edmondo Berselli chiarisce
subito che la protagonista del suo libro è l’Emilia, questa terra dai confini indefiniti che
è “il Sud del Nord e il Nord del Sud”.
Questo però non è un libro di geografia, né un romanzo o un noioso saggio politico. E’ una raccolta di storie, aneddoti, personaggi, attraverso i quali l’autore
(un modenese doc) racconta il carattere della nostra
terra e della nostra gente, fatto di “pragmatismo ma
anche ostinazione, di bonomia non disgiunta da una
efficace e selettiva cattiveria”, qualità che ci hanno
permesso, nel corso degli ultimi 60 anni, di raggiungere livelli di sviluppo economico, civile e sociale tra
i più alti del mondo. Nel volume si parla del comunismo all’emiliana, l’unico esempio di socialismo reale
riuscito al mondo, forse perché i comunisti nostrani
credevano che il socialismo fosse “il capitalismo gestito da noi”. Ci sono i giovani come Vasco, Augusto,
Luciano e tanti altri che, considerato che “alla politica ci pensavano i comunisti”, potevano dedicarsi tranquillamente alla musica e scalare le classifiche nazionali. C’è anche
l’amore per il buon calcio e per la cucina grassa di una città come Bologna “abituata a
giocare con il tridente ma anche con il trigliceride”. Alcune pagine vengono infine dedicate a raccontare il carattere dei modenesi, materialisti e pragmatici ma anche un po’ matti
(colpa del lambrusco e dell’aceto balsamico?) e a descrivere la passione per i motori,
quasi “una condanna, un vizio, qualcosa che è entrato sotto la pelle degli emiliani”.
“Quel gran pezzo dell’Emilia” è secondo me un bel libro, divertente e appassionato, che
ci aiuta a riflettere sulla nostra storia e sulla nostra identità e che ci propone il “modello
emiliano” in chiave psicologica e culturale, prima ancora che politica ed economica.
Consigliato quindi agli emiliani ma non solo. Perché “l’Emilia, questa signora in fondo
poco conosciuta, potrebbe essere un buon partito per il nostro Paese”.
Gianni Levratti
Notizie in breve
NONA BORSA DI STUDIO “FACCHINI-MORANDI”
Il 15 gennaio scorso, presso l’Istituto Superiore Statale
“G.Galilei” di Mirandola, si è svolta la premiazione per
il conferimento della 9^ borsa di studio “Facchini-Mo-
ROTONDA 2 SULL’ACQUA
Il 17 dicembre 2004 a Reggio Emilia si è svolto il secondo appuntamento di Rotonda – Public Utilities
Meeting, rivolto in particolare al settore idrico (servizi
LE CONCESSIONI CPL AL TERMINE DEL 2004
Anche nel corso del 2004 CPL Concordia ha allacciato
alle proprie reti di distribuzione migliaia di nuovi clienti
finali. Il trend di acquisizione registrato ha portato ad
randi”.
Il premio è stato istituito da CPL per ricordare due giovani dipendenti, Danilo Facchini ed Ivan Morandi, prematuramente scomparsi in un incidente stradale la notte
del 13 gennaio 1996. Le borse di studio (del valore di
500 Euro cadauna) sono state assegnate a Matteo Agazzani (operatore meccanico, classe 3^ L) e a Jury Piva
(operatore elettrico, classe 3^ R).
Presenti alla cerimonia di premiazione, oltre ai due bril-
acqua, fognature, depurazione, etc.) - organizzato da
CPL CONCORDIA (in partnership con Abax Informatica e
Microsoft) per fornire soluzioni e servizi informatici alle
Multiutilities. Sono intervenuti tra gli altri il Dott. Sergio Canedoli, dell’ATO 3 di Reggio Emilia, l’Ing. Viscardo
Bonvicini di Federgasacqua, la Dott.ssa Lorena Meglioli
di AGAC Reggio Emilia e il Responsabile Services di CPL
Roberto Madella. Si è riscontrato un crescente interesse
per servizi che seguano i principi del rispetto ambienta-
una notevole crescita dell’attività svolta dal gruppo CPL,
impegnato nella gestione di quasi 21.000 punti di riconsegna, con un aumento di circa 9.000 unità rispetto al
2003 (+71%). Si è giunti a questo risultato sia grazie
all’acquisizione di nuovi clienti finali nei circa cinquanta
Comuni già gestiti (direttamente o tramite controllate),
sia grazie all’attivazione di nuovi impianti in Campania,
Calabria e Sicilia, dove sono terminati i lavori di costruzione delle reti di distribuzione. Le ultime inaugurazioni
lanti studenti ed ai loro familiari, la dirigenza scolastica,
le famiglie Facchini e Morandi e il Presidente Roberto
Casari.
le e della qualità, che presuppongono chiare necessità:
dal controllo degli sprechi dovuti a perdite fino alla comunicazione trasparente, capace di offrire informazioni
precise e verificabili.
hanno riguardato il Bacino di Calabria 20 (Crosia Mirto
l’8 Dicembre 2004) e Sicilia 17 (Corleone il 26 Dicembre,
vedi box a pag. 5).
c’è posto per te
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Ricette regionali
Piatti tipici suggeriti da chi li ha provati
Il nostro collega Bruno Sperlì, attivo nel Bacino
Aggiungere sale, aglio e alloro. Far cuocere il tutto
- 300 gr di porro
Calabria 20 inaugurato di recente, ci invita a provare
a fuoco moderato con il coperchio per almeno 10/15
- 500 gr di passata di pomodoro
due ricette calabresi tipiche di Crosia (provincia di
minuti. Nel frattempo mettere i funghi in ammollo in
- 300 gr di cotenna di maiale sottosale
Cosenza), illustrandole con l’aiuto di Marianna Pirillo.
acqua abbastanza calda per almeno 5/7 minuti; poi
- 600 gr di peperoni rossi secchi
Per i cultori del peperone non resta che l’imbarazzo
strizzarli e aggiungerli alle verdure e far cuocere dai
- 200 gr di olio extravergine d’oliva
della scelta e, come sempre, buon appetito!
10 ai 15 minuti finchè non siano cotti; infine servirli
- n. 3 peperoncini piccanti
in tavola.
- sale e acqua q.b.
Ingredienti (per 4 persone):
PIPI ARU FILARU E CARNA SALATA
Preparazione: mettere i peperoni in acqua calda
- 550 gr di peperoni verdi
(peperoni rossi secchi con la cotenna di maiale
e lasciare ravvivare per almeno 10/15 minuti;
- 750 gr di melanzane
sottosale)
mettere in una padella l’olio e il porro tagliato a
- 150 gr di funghi porcini secchi
Ingredienti (per 7 persone):
piccole strisce e rosolarlo. Aggiungere la cotenna di
PEPERONI E MELANZANE CON FUNGHI PORCINI
- n. 3 foglioline di alloro
maiale e far soffriggere per almeno altri 5 minuti.
- n. 2 spicchi d’aglio
Nel frattempo pulire i peperoni eliminando la coda
- 100 gr di olio d’oliva extravergine
e il torsolo, lasciando i semi e la parte esterna, e
- sale q.b.
tagliarli in almeno quattro pezzi aggiungendoli
insieme alla passata di pomodoro, al sale, all’acqua
Preparazione: lavare e asciugare le verdure, mettere
tiepida e ai peperoncini, al soffritto di porro e farli
l’olio in una padella e aggiungere i peperoni
cuocere a fuoco lento per almeno un’ora fino ad
tagliati a quadretti piuttosto grandi e le melanzane
avere un composto omogeneo e abbastanza denso,
tagliate a strisce nè troppo grosse nè troppo sottili.
quindi servire.
Amarcord CPL
a cura di Francesco Manicardi <[email protected]>
Le vicende della cooperativa rivissute attraverso il materiale d’archivio
Il nostro periodico C-news ha avuto un
affermazioni espresse da alcuni soci su questi punti
antenato, intitolato ROBI E FAT AD LA CPL
specifici”:
[“Cose e avvenimenti della CPL” in dialetto
Ghidoni Ivano: “La poca informazione induce il socio
concordiese, come si può dedurre dalla
a giudizi sbagliati, come per esempio volendo curare
preposizione “ad la”, n.d.t.], descritto come
i comuni in modo perfetto troppi siano gli sprechi e i
“Periodico interno a cura della Commissione
consumi di materiali e di manodopera.”
per le Attività Sociali”. In formato A5, a
Ganzerla Maurizio: “La sfiducia della base nei dirigenti
mo’ di quaderno, comprendeva fotocopie di
è dovuta al fatto che siamo troppo impegnati nel
articoli nazionali, testi battuti a macchina
lavoro senza avere il tempo materiale per fare delle
e vignette tratte da Linus e dalla Settimana
scelte o comunque dare dei giudizi sulle scelte fatte.
Enigmistica. Il numero 2 del Dicembre 1978
Manca comunque una conoscenza generale in noi per
(pervenutoci grazie a Ruber Gozzi) presenta
giudicare.”
in sommario temi quali la Cooperazione, la
Ammeli Danilo: “I soci non si licenziano per mancanza
situazione lavori, ...dai cantieri, la bacheca,
di informazione, non sono scuse valide: il problema è
le attività sociali, le notizie sindacali e le
diverso. Bisogna essere fiduciosi nella Cooperativa
curiosità. Dalla sezione “...dai cantieri” (pag.
perché ha avuto e ha tuttora molti punti positivi.”
17-18), riportiamo un interessante scambio di
Roversi Otello: “La poca conoscenza è anche la mancanza
opinioni, preceduto dalla premessa:
di discussione fra di noi.”
Prandini Pietro: “C’è in noi poco controllo e poca serietà.
“Spesso i soci sottolineano continuamente
Creare coscienza nella gente si può fare anche parlando tra
la poca informazione e di conseguenza
di noi dei problemi della cooperativa. Questo manca.”
la mancanza poi della partecipazione alla
Marazzi Roberto: “Discutere i problemi prima che siano
vita della cooperativa. Riportiamo alcune
già risolti ai vertici.”
c’è posto per te
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Lettere alla redazione
Per inviare le vostre lettere scrivete a <[email protected]>
PAUSA PRANZO RIDOTTA? SE NE PUO’ PARLARE
Risponde Severo Barotto:
. La forza lavorativa di una cooperativa credo che
Inizialmente
L’argomento pausa pranzo già da qualche mese
si basi proprio sulla qualità dei rapporti fra soci. Se
semplicemente un desiderio segreto senza alcun
è
Personale,
migliorare le relazioni sociali fa bene all’azienda,
riscontro; poi è capitato, parlando del più e del meno,
considerando che erano pervenute varie sollecitazioni
allora diamo più valore alle iniziative sociali, diamo
di condividerlo con qualcuno. E così si è formato un
in tal senso. Proprio in questa settimana lo stesso
più spazio alle idee, alla cultura, alla comunicazione
gruppo che ha deciso di fare una proposta precisa
ufficio sta valutando pro e contro della riduzione
vera fra soci, all’interazione fra le “zucche”. Oggi sono
alla Direzione; una proposta che crediamo troverà la
della pausa per poi portare la discussione in Consiglio
tanti, e a tutti i livelli, i contributi spontanei per il
condivisione di molti soci e dipendenti, in particolare
d’Amministrazione e deliberare in merito. Grazie
sostegno e la valorizzazione della vita sociale. Credo
tra coloro che vivono distanti dalla sede di lavoro.
comunque per lo stimolo a prendere presto una
che, organizzandoci meglio, potremmo sfruttarli
L’orario di lavoro – per gli uffici – va dalle 8.30 alle
decisione.
maggiormente e rinvigorire quei colori (non solo
ognuno
di
noi
pensava
fosse
entrato
nell’agenda
dell’Ufficio
politici) che potrebbero sbiadire col tempo.
12.30 e dalle 14.30 alle 18.30. Ne risulta una pausa
pranzo di due ore esatte: decisamente troppo tempo
per chi non ha la possibilità di rientrare a casa...
INTERAZIONE FRA LE “ZUCCHE” DEI SOCI
Il primo passo potrebbe essere quello dell’istituzione
La nostra proposta è molto semplice: perchè
Cara redazione, voglio anch’io contribuire alla riuscita
di un organismo più ufficiale, un ufficio più
non ridurre la durata, che ci pare decisamente
di questo giornale, così ho pensato di raccontare
centralizzato per tutte le questioni sociali: dalla gita
anacronistica, della pausa pranzo? Si potrebbe dare
com’è la mia personale visione da socio, e proporre
alla cena aziendale, dalla festa dei bimbi alla raccolta
la possibilità - per chi ne fa richiesta - di passare
una riflessione. Il 10 Maggio del ’99 ho fatto “il
di fondi ecc. Nel sito inoltre (in area riservata)
da due ore a una con il seguente orario: la mattina
passo” diventando socio. Senza voler fare nessuna
potremmo rendere davvero condivisa e aggiornata
dalle 8.30 alle 12.30, il pomeriggio dalle 13.30 alle
retorica devo dire che da quell’anno la mia vita -
l’informazione, dando linfa alla community CPL in
17.30.
lavorativa e non - è cambiata in meglio.
modo autentico e funzionale. Sto sognando?
Questa semplice variazione aiuterebbe molte famiglie
Gabriele Greco
nella gestione della vita privata e familiare, non
Oggi però l’essere socio non mi appaga del tutto,
andando ad intaccare in alcun modo la continuità di
non mi sento coinvolto e parte di una famiglia, so di
Riceviamo e pubblichiamo senza commenti la bella
presenza sul posto di lavoro.
avere dei parenti da rispettare, ho delle attenzioni
lettera di Gabriele, aggiungendo solo un “Grazie!” per
Grazie per l’attenzione.
ad ogni risvolto economico, ma mi chiedo se “si
questo spunto di riflessione. Invito tutti a continuare
può dare di più” (visto che siamo sotto San Remo)
la discussione su questo tema nei prossimi numeri.
Lettera firmata da un gruppo di soci
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Accessori per telefonia cellulare
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Essere socio: ecco ciò che serve.
Per fare un socio ci vuole il seme dell’entusiasmo per il proprio
lavoro, della voglia di condividere rischi e vittorie.E occorre
piantarlo, questo seme, partecipando, confrontandosi, facendosi
parte attiva. Essere socio è l’occasione per contribuire a piene mani
e far crescere con me la cooperativa di cui sono parte.