corsa su treadmill e corsa all`aperto: ci sono differenze? - Skodeg-O
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corsa su treadmill e corsa all`aperto: ci sono differenze? - Skodeg-O
CORSA SU TREADMILL E CORSA ALL’APERTO: CI SONO DIFFERENZE? Con le giornate corte e il brutto tempo (e magari anche le strade ghiacciate) molti corridori, che non hanno possibilità di fare qualche sport alternativo (scialpinismo, fondo, ecc.) per mantenere la forma si dedicano ad alcune sedute di corsa sul tapis roulant (treadmill). Molti affermano, senza aver nessuna conoscenza scientifica, che la corsa sul treadmill non è come la corsa su strada (overground), perché è il tappeto che scorre sotto i tuoi piedi e quindi non si spinge come quando si corre all’aperto. Vediamo quindi di fare un po’ di chiarezza su questo aspetto, leggendo articoli scientifici e non semplici giornali da “palestra”. Dal punto di vista metabolico è chiaro che l’impegno richiesto per andare ad una certa velocità sul treadmill è lo stesso che è richiesto per andare alla medesima velocità all’aperto (tralasciando eventi atmosferici quali vento, pioggia e la resistenza dell’aria, che può essere simulata correndo sul treadmill ad una pendenza del 1% come detto da Jones et al. [1996]). Cercheremo quindi di capire se anche dal punto di vista biomeccanico (ovvero di esecuzione del gesto della corsa) i due tipi di corsa si sovrappongono. Kluitenberg et al. (2012) hanno visto che nell’82,4% dei casi non ci sono differenze nell’appoggio tra la corsa all’aperto e su treadmill. Hanno invece misurato delle leggere FIG. 1-GRF nella fase di appoggio. In differenze negli angoli a livello di caviglie e ginocchia; O Riley et al. linea nera continua qui dati ottenuti (2007) hanno visto che sul treadmill i soggetti tendono ad all’aperto, linea grigia quelli ottenuti su aumentare la frequenza del passo, mentre la lunghezza e la durata treadmill. Si vede come siano del passo diminuiva in modo significativo e hanno dedotto che queste differenze provocano cambiamenti agli angoli nelle articolazioni di ginocchio e caviglia. Inoltre specificano che le differenze potrebbero essere dovute al fatto che i soggetti non erano abituati a correre sul nastro. Anche Fellin et al. (2010) ha sovrapposto i due tipi di corsa e ha concluso che i due modi di correre sono molto simili, anche se specifica che alcuni soggetti, per caratteristiche proprie, potrebbero avere una biomeccanica di corsa leggermente diversa. Anche analizzando le forze di reazione al suolo (ground reaction forces, vedi box a sinistra) si è visto che i due tipi di corsa sono praticamente identici (Fig.1). Non sono state infatti registrate differenze da Kluitenberg et al. mentre O. Riley ha rilevato una diminuzione di GRF nella corsa sul treadmill rispetto a quella all’aperto. Per Kluitenberg le piccole differenze che possono esserci tra la corsa su treadmill e quella all’aperto sono dovute a fattori non biomeccanici, quali l’ambiente che ci circonda (diverso tra palestra e aperto), alla resistenza dell’aria (soprattutto a velocità elevate, sopra i 17-18 km/h) e al tipo di treadmill, infatti quelli con motore più potente permettono minor attrito del nastro e quindi minor diminuzione della velocità di scorrimento nel momento dell’impatto del piede col tappeto che permette una corsa più “pulita”. Infine il tipo di superficie e la sua rigidità possono provocare adattamenti al gesto della corsa. Ground reaction forces (GRF, forze di reazione al suolo): mentre si corre, quando il piede è in appoggio (stance phase) viene generata una certa forza a terra, una parte della quale viene restituita dal terreno (ground reaction force, GFR) e va a scaricarsi su ginocchia, anche, schiena Concludendo possiamo quindi affermare che in linea di massima non ci sono differenze tra la corsa all’aperto e sul treadmill a velocità costante (tranne che per alcuni soggetti). Differente è invece il discorso per quanto riguarda la corsa in accelerazione (quello che succede ad esempio all’inizio di una ripetuta). Infatti l’accelerazione fatta all’aperto richiede maggior attivazione dei muscoli degli arti inferiori che devono, per l’appunto, portare ad un aumento della velocità; cosa che invece non succede su treadmill, in quanto è il motore ad aumentare la velocità del nastro e quindi non è richiesto un maggior impegno metabolico e muscolare da parte del soggetto. Provare per credere: fare 10 x 200 m sul treadmill è meno impegnativo che farli all’aperto proprio perché manca la fase di accelerazione. Tuttavia, l’allenamento sul tappeto ha il grande vantaggio che ci permette di controllare in ogni momento velocità e pendenza e quindi adattare al meglio l’allenamento alle nostre caratteristiche. Buone corse a tutti (anche sul treadmill) Nicola [email protected] BIBLIOGRAFIA Fellin R.E., Manal K. and Davis I.S., Comparison of Lower Extremity Kinematic Curves During Overground and Treadmill Running, J Appl Biomech, 2010 Jones A.M., Doust J.H., A 1% treadmill grade most accurately reflects the energetic cost of outdoor running. J Sports Sci, 1996 Kluitenberg B., Bredeweg S.W., Zijlstra S., Zijlstra W. and Buist I., Comparison of vertical ground reaction forces during overground and treadmill running. A validation study, Bio Med Central, 2012 O. Riley P., Dicharry J., Franz J., Della Croce U., Wilder R.P. and Kerrigana D.C, A Kinematics and Kinetic Comparison of Overground and Treadmill Running, Medicine & Science in Sport & Exercise, 2007