Analisi del levoglucosano e delle frazioni del
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Analisi del levoglucosano e delle frazioni del
PROGETTO PARFIL RAPPORTO TECNICO dettagliato - terza annualità UO3 – Università degli Studi di Milano Roberta Vecchi1, Paola Fermo2, Gianluigi Valli1, Andrea Piazzalunga2, Sara Comero1 1 Istituto di Fisica Generale Applicata 2 Dipartimento di Chimica Inorganica, Metallorganica e Analitica 1 Riassunto Nella presente relazione si presentano i risultati delle attività condotte dalla UO3 nella terza annualità del progetto PARFIL (come da programma progetto PARFIL approvato dal CDP). Tra le attività presentate nelle differenti Schede ha avuto un ruolo predominante l’analisi del levoglucosano e delle frazioni del carbonio totale sui campioni di particolato atmosferico, raccolto durante le tre annualità del progetto PARFIL, al fine di interpretare il contributo della legna e la formazione dell’aerosol carbonioso di origine secondaria e di effettuare una ricostruzione modellistica del particolato misurato. E’ stata inoltre effettuata la stesura del protocollo da applicare per la determinazione degli zuccheri in GC-MS (copia in allegato) e la metodica è stata trasferita ai laboratori di ARPA Lombardia. In particolare: 1) sono state effettuate analisi di carbonio organico ed elementare e di levoglucosano su 222 filtri, campionati nella regione Lombardia negli anni 2005, 2006 e 2007, al fine di determinare il contributo della legna nella formazione del particolato (PM10 e PM2.5) in atmosfera (Scheda UniMI 1); 2) è stato effettuato uno studio di letteratura per valutare i possibili marker per la combustione della legna; il levoglucosano si è rivelato essere il migliore candidato per la sua univocità e stabilità in atmosfera. Mediante il campionamento e le analisi chimiche effettuate su 30 filtri, campionati nei sistemi di combustione maggiormente utilizzati nella regione Lombardia, sono stati determinati i fattori di merito levoglucosano/OC in relazione al tipo di impianto utilizzato e al tipo di legna (Scheda UniMI 2A); 3) sono state completate le analisi (1490 in totale) di carbonio totale, organico ed elementare su filtri campionati nella regione Lombardia negli anni 2005, 2006 e 2007, al fine di quantificare le componenti primaria e secondaria dell’aerosol carbonioso (Scheda 3A, Scheda 3B); 4) in collaborazione con l’UO1 è stato effettuato uno studio delle prestazioni dei modelli a dispersione attualmente in uso presso ARPA Lombardia. Sono state completate le analisi di carbonio e ioni su campioni di PM10 relativi agli anni 2006 e 2007 campionati nell’ambito del progetto PARFIL (Scheda UO1 4); 5) a seguito dell’interconfronto tra gli spettrometri EDXRF Epsilon5 di ARPA Lombardia e l’ED2000 dell’Istituto di Fisica Generale Applicata (IFGA) sono state effettuate analisi XRF su 35 campioni invernali relativi agli anni 2005 e 2006 al fine di identificare l’origine del materiale terrigeno e valutare gli effetti sul PM10 dello spargimento di sale in seguito alle precipitazioni nevose (Scheda UniMI 4). 2 Abstract This document reports the results of the activities performed by the Unit UO3 (University of Milan) in the third year of PARFIL project. The main aim of this activities consisted in the quantification of levoglucosan and carbonaceous fraction in particulate matter samples, in order to: 1) study the biomass burning contribution and the secondary aerosol formation and 2) reconstruct the measured particulate matter concentration using a modeling technique. Moreover, a protocol for the determination of anhydrosugars in GC-MS has been written down and this method was transferred to the ARPA Lombardia laboratory. In particular: 1) 222 filter analyses of levoglucosan, organic carbon and elemental carbon have been carried out aiming at identifying and quantifying the wood contribution in atmospheric particulate matter (PM10 and PM2.5) (Scheda UniMI 1). The analysed filters have been sampled during the years 2005, 2006 and 2007 in Lombardy; 2) a literature study to evaluate the best markers for wood combustion has been performed. Levoglucosan resulted the best choice because of its unambiguity and its stability in the atmosphere. Analysing 30 filters sampled in the most used combustion systems in Lombardy, the emission factors levoglucosan/OC and levoglucosan/PM have been determined in relation to the type of combustion system and the type of brushwood (Scheda UniMI 2A); 3) in order to quantify the primary and the secondary components of the carbonaceous aerosol, 1490 analyses on PM10 samples have been completed quantifying total, organic and elemental carbon. These filters have been sampled in different locations in Lombardy during the years 2005, 2006 and 2007 (Scheda 3A, Scheda 3B); 4) in collaboration with the UO1 unit, a study on the performance of the dispersion models used in ARPA Lombardia has been carried out. Analyses of carbon and ions on PM10 samples (years 2006, 2007) have been completed, in order to use these results for a comparison with modelled data (Scheda UO1 4); 5) after having compared the EDXRF spectrometers Epsilon5 (ARPA Lombardia) and ED2000 (Istituto di Fisica Generale Applicata, IFGA), XRF analysis on 35 winter samples, collected during the years 2005 and 2006, have been carried out in order to identify the resuspended soil matter contribution and to evaluate the effects caused by the road salting after snowfalls on PM10 levels (Scheda UniMI 4). 3 Macroarea: Ruolo legna – Scheda UniMI 1 PARFIL III anno – Stima del contributo della combustione della legna in campioni di particolato ambientale (UO1 e UO3) Descrizione del lavoro svolto Negli ultimi anni è emerso come la combustione della legna (di seguito denominata anche biomass burning) abbia un ruolo significativo nella formazione del particolato fine, in quanto sorgente primaria di particolato di origine organica. Diviene pertanto necessario individuare un marker identificativo delle emissioni dovute al biomass burning in campioni di particolato atmosferico, al fine di quantificare il contributo di questa sorgente. Fra i differenti prodotti della combustione della legna il candidato migliore è il levoglucosano, un prodotto della pirolisi della cellulosa, in quanto tra i composti organici identificati risulta il più abbondante, rappresentando circa il 3-16% della massa dei composti organici emessi. Il levoglucosano è inoltre stabile in atmosfera ed è un tracciante univoco per la sorgente di biomass burning (Simoneit et al., 1999) poiché la combustione di altri materiali, come ad esempio combustibili fossili, la biodegradazione e l’idrolisi della cellulosa non producono levoglucosano. In un recente studio (Puxbaum et al., 2007; Puxbaum, 2008) è stato determinato l’impatto del biomass burning in sei Stati Europei: nella stagione estiva il contributo percentuale al materiale organico varia da circa l’1 al 4% sia ad elevate che a basse altitudini, mentre nella stagione invernale è risultato pari a circa il 20% ad elevate altitudini e variabile dal 18% al 47% alle basse altitudini. Nello stesso lavoro (Puxbaum, 2008) è stato stimato anche il contributo percentuale della legna nel carbonio organico e nel PM10 a Vienna, per l’anno 2004, che risulta rispettivamente pari al 21% e al 6%. In Lombardia, il contributo della combustione della legna è stato stimato sulla base dell’inventario delle emissioni per la regione Lombardia (inventario INEMAR) e risulta pari al 28% per il PM10 e al 32% per il PM2.5. In questo lavoro, per quantificare sperimentalmente il contributo della combustione della legna sul particolato e sulla componente organica nella regione Lombardia, sono stati considerati i campionamenti effettuati in differenti località della regione, in un periodo estivo e in uno invernale. In un primo momento sono state selezionati i seguenti siti: Bosco Fontana (sito rurale), Cantù (sito rappresentativo dell’attività industriale legata alla legna), Mantova (sito urbano collocato nella parte sud della regione), Milano (sito urbano) e Sondrio (sito urbano collocato nella fascia alpina e 4 soggetto ad un elevato consumo di legna per il riscaldamento domestico). Successivamente, per gli anni 2006 e 2007, si è fatto riferimento ai siti di Lodi, Milano e Sondrio; in particolare il primo è stato scelto in mancanza dei campioni relativi ai siti di Mantova e Bosco Fontana e per la sua collocazione più a sud rispetto alle altre località investigate. Le concentrazioni di levoglucosano sono state determinate su una porzione di un filtro in fibra di quarzo, di area pari a 1.5 cm2 utilizzando la tecnica HPAEC-PAD. E’ importante precisare come con questa tecnica, durante il periodo estivo, le concentrazioni di levoglucosano possano essere sovrastimate a causa dell’immissione in atmosfera delle spore fungine. Il principale tracciante di queste specie è l’arabitolo (Bauer et al., 2008) il quale, con i metodi utilizzati in questo laboratorio per l’analisi degli zuccheri, crea una interferenza non risolvibile con il levoglucosano in quanto quest’ultimo, rispetto al primo, è presente in basse concentrazioni durante i mesi estivi. Al momento non è ancora stato effettuato uno studio per determinare il contributo delle spore fungine nel PM10 e nel carbonio organico nella regione Lombardia. Tuttavia, per poter avere una prima indicazione del contributo dell’arabitolo nella città di Milano, sono stati fatti analizzare 7 campioni estivi (11-17 giugno 2007) e 7 invernali (29 gennaio-4 febbraio 2007) presso l’Institute for Chemical Technologies and Analytics Technical University di Vienna, mediante la tecnica HPLC (High Performance Liquid Chromatography), messa a punto per la determinazione dell’arabitolo. I risultati di queste analisi aggiuntive sono presentati più avanti Inoltre, da un recente lavoro (Puxbaum, 2008) si apprende che nella città di Vienna, nell’anno 2004, il loro impatto risultava pari al 6% sull’OC e al 2% sul PM10. Il carbonio organico ed elementare sono stati determinati mediante la tecnica TOT, Thermal Optical Transmittance, già descritta nelle relazioni precedenti. Per la stima del contributo della legna sul carbonio organico, data l’elevata variabilità dei fattori di emissione (levo/OC) determinati nella Scheda UniMI2A, si è fatto riferimento ai dati letteratura (Szidat et al., 2006). Le concentrazioni di OCbb (OC dovuto al biomass burning) sono state determinate a partire dalle concentrazioni di levoglucosano, utilizzando la seguente formula: OC bb = lev (lev OC) ER , bb (lev/OC)ER,bb è il fattore di emissione medio del levoglucosano rispetto all’OC per la combustione della legna. Considerando solamente i valori per le specie di legname rappresentativo per la Svizzera, risulta pari a 0.15±0.09. L’utilizzo di un fattore di emissione medio deriva dal fatto che le concentrazioni di levoglucosano in atmosfera dipendono, oltre che dalla temperatura di combustione, dalla durata del processo e dal contenuto di umidità del combustibile, anche dal tipo 5 di legna bruciata, ad esempio legno “duro” (hardwood) come il faggio e la quercia, o legno “morbido” (softwood) come l’abete e il larice (Simoneit et al.,1999; Engling et al., 2006). Per la determinazione del PMbb (PM dovuto al biomass burning) si è invece fatto riferimento al fattore determinato da Schmidl et al., (2008), per convertire le concentrazioni di levoglucosano in concentrazioni di PM10bb, risultante pari a 10.7; allo scopo sono stati inclusi nel calcolo sperimentale di tale fattore i tipi di legna maggiormente utilizzati in Austria per il riscaldamento domestico. E’ inoltre possibile determinare la proporzione tra hardwood e softwood mediante il rapporto levoglucosano/mannosano, come indicato nello stesso articolo di Schmidl et al., (2008). Viene infatti calcolata la percentuale di abete (softwood) mediante la formula %softwood = (14.8 − R levo / manno ) (0.112 ) dove Rlevo/manno è il valore del rapporto levoglucosano/mannosano in aria ambiente; 0.112 è la pendenza della correlazione lineare tra il rapporto levoglucosano/mannosano e il contributo del softwood rispetto al wood burning in aria ambiente, determinato a partire dal rapporto levoglucosano/mannosano nel faggio (hardwood) e nell’abete; 14.8 è il valore del rapporto levoglucosano/mannosano nel legno di faggio. Metodologie sperimentali Il levoglucosano è stato quantificato mediante la cromatografia a scambio anionico ad elevata prestazione accoppiata ad un detector amperometrico (HPAEC-PAD), già descritta dettagliatamente nella Scheda UniMI 2A. Brevemente, il cromatografo utilizzato è l’ICS1000 della Dionex che permette la separazione isocratica per cromatografia ionica. Come eluente per ottenere una corretta separazione del levoglucosano dai suoi isomeri, viene utilizzata una soluzione di NaOH diluito (18 mM con pH 12.2), con un flusso in colonna pari a 0.5 mL/min. Prima di essere utilizzato l’eluente viene posto sotto flusso di elio per evitare la formazione di carbonato che altrimenti ridurrebbe l’efficienza e la selettività della colonna. Il principale vantaggio di questa tecnica è dato dalla semplicità di estrazione del campione che non prevede la derivatizzazione dello stesso. La porzione del filtro viene infatti estratta con circa 2-3 mL di acqua MQ in bagno a ultrasuoni per un tempo pari a 20 minuti. Per il recupero di tutto il particolato presente su filtro, la procedura di estrazione viene ripetuta tre volte e gli estratti vengono infine riuniti in una provetta prima di procedere all’analisi. 6 Analisi dei risultati Al fine di stimare il ruolo della legna nei campioni di particolato atmosferico sono state condotte 222 misure di levoglucosano e di carbonio su filtri in fibra di quarzo pre-fired campionati nella regione Lombardia negli anni 2005, 2006, 2007. Al fine di evidenziare gli andamenti stagionali, le misure sono state effettuate in una settimana estiva ed una invernale; inoltre è stato analizzato anche il periodo natalizio per la città di Milano negli anni 2005 e 2006. Nell’anno 2005 è stata scelta la settimana 21 – 27 febbraio per il periodo invernale e la settimana 13 – 23 maggio per quello estivo; in aggiunta sono state esaminate anche le settimane 8 – 14 agosto e 12 – 18 dicembre, sia per osservare eventuali differenze dovute alla mensilità considerata all’interno di una stagione, sia per poter confrontare i siti di Mantova e Lodi in quanto, come precedentemente affermato, quest’ultima località è stata sostituita alla prima negli anni successivi. Nella settimana di dicembre è stato inoltre effettuato il confronto tra le frazioni PM10 e PM2.5 per la città di Milano. Nell’anno 2006 la settimana invernale ed estiva considerate sono rispettivamente: 23 – 29 gennaio e 17 – 23 aprile; per il sito di Milano, durante il periodo natalizio è stato determinato anche il contributo del PM2.5. Nell’anno 2007 il periodo invernale corrisponde alla settimana 5 – 11 febbraio mentre quello estivo alla settimana 11 – 17 giugno; nella settimana di febbraio, per la città di Milano è stato determinato anche il contributo del PM2.5. Nelle tabelle seguenti sono riportati i valori di carbonio organico ed elementare e levoglucosano determinati, nonché il numero di misure effettuate, la massa e altri parametri calcolati a partire da questi dati. 7 Tabella anno 2005 2005 Bosco Fontana - PM10 Cantù - PM10 Mantova - PM10 Milano - PM10 Sondrio - PM10 Estate Inverno Estate Inverno Estate Inverno Estate Inverno Estate Inverno I : febbraio E : maggio media dev.st media dev.st media dev.st media dev.st media dev.st media dev.st media dev.st media dev.st media dev.st media dev.st n° dati 4 3 6 7 7 6 7 5 5 6 PM (µg/m³) 35.7 15.2 92.5 10.2 33.8 13.3 64.5 15.7 58.3 17.8 102.3 34.3 25.8 12.8 68.2 24.8 26.1 11.0 46.3 8.1 OC (µg/m³) 5.1 0.6 12.5 1.9 6.6 2.1 13.9 3.0 7.3 1.6 14.8 4.5 6.3 2.0 10.5 3.1 7.2 1.9 10.5 1.4 EC (µg/m³) 1.1 0.3 1.3 0.1 1.2 0.4 2.3 0.6 2.3 0.4 3.0 1.2 1.5 0.6 2.3 0.8 1.6 0.4 3.9 0.6 OC/EC 4.9 1.6 9.3 0.94 5.7 1.2 6.1 0.7 3.4 1.2 5.2 1.1 4.3 0.8 4.7 1.4 4.4 0.6 2.7 0.3 OC % 16.1% 5.6% 13.5% 1.7% 20.7% 3.1% 21.8% 2.1% 12.9% 1.9% 14.9% 2.1% 27.2% 8.0% 16.0% 2.5% 29.6% 7.1% 23.0% 2.8% EC % 3.6% 1.8% 1.5% 0.1% 3.8% 1.2% 3.6% 0.5% 4.4% 1.9% 3.0% 0.7% 6.5% 2.0% 3.7% 1.4% 7.0% 2.6% 8.6% 1.2% Levoglucosano 62 40 405 66 96 28 692 232 58 27 569 196 16 2.6 385 180 96 46 708 114 (ng/m³) Levo/OC 1.2% 0.8% 3.3% 0.8% 1.5% 0.5% 4.9% 0.8% 0.9% 0.3% 3.8% 0.3% 0.3% 0.1% 3.6% 0.9% 1.3% 0.4% 6.7% 0.7% Levo/PM 0.2% 0.2% 0.4% 0.1% 0.3% 0.1% 1.1% 0.2% 0.1% 0.04% 0.6% 0.1% 0.1% 0.1% 0.6% 0.1% 0.4% 0.1% 1.5% 0.3% OCbb % 8.3% 5.4% 22.1% 5.3% 10.1% 3.0% 32.5% 5.2% 5.2% 2.0% 25.2% 2.2% 1.9% 0.7% 24.1% 6.3% 8.6% 2.4% 44.5% 4.4% PMbb % 2.2% 1.7% 4.7% 0.6% 3.5% 1.4% 11.4% 2.3% 1.1% 0.4% 6.0% 0.8% 0.9% 0.5% 6.1% 1.5% 3.9% 0.7% 16.5% 3.0% Milano - Periodo Natalizio PM10 2005 media dev.st n° dati 10 PM (µg/m³) 102.6 39.8 OC (µg/m³) 23.2 10.4 EC (µg/m³) 2.8 1.0 OC/EC 8.7 3.8 OC % 22.5% 3.6% EC % 3.2% 1.8% Levoglucosano 1723 669 (ng/m³) Levo/OC 7.7% 1.1% Levo/PM 1.7% 0.2% OCbb % 51.1% 7.4% PMbb % 18.1% 2.0% 8 Tabella anno 2005 2005 Lodi - PM10 Mantova - PM10 Milano – PM10 Sondrio - PM10 Milano PM10 – PM2.5 Estate Inverno Estate Inverno Estate Inverno Inverno Inverno PM10 PM2.5 I : dicembre E : agosto media dev.st media dev.st media dev.st media dev.st media dev.st media dev.st media dev.st media dev.st media dev.st media dev.st n° dati 6 5 7 5 7 6 4 4 PM (µg/m³) 28.9 13.1 52.6 24.4 45.3 18.2 56.3 29.4 16.8 7.0 66.5 20.2 83.3 12.6 38.9 7.3 OC (µg/m³) 6.7 0.8 13.4 7.6 8.0 2.1 14.1 7.8 6.0 1.2 21.2 7.3 21.6 4.1 14.4 3.6 EC (µg/m³) 1.1 0.4 3.3 1.6 1.8 0.8 4.6 2.4 1.4 0.4 7.8 3.1 6.2 1.2 5.1 1.0 OC/EC 6.3 1.7 3.9 0.6 4.8 1.4 3.0 0.6 4.5 1.1 2.8 0.3 3.5 0.6 2.8 0.2 OC % 26.3% 9.0% 25.2% 5.3% 18.5% 2.2% 24.7% 2.2% 40.8% 15.7% 31.6% 4.0% 25.8% 1.7% 36.8% 4.0% EC % 4.2% 1.0% 6.6% 1.7% 4.0% 0.7% 8.5% 1.8% 8.9% 2.0% 11.5% 1.9% 7.6% 1.8% 13.1% 0.9% Levoglucosano 64 15 997 548 92 27 1111 700 73 25 2567 865 1215 803 1176 222 (ng/m³) Levo/OC 1.0% 0.2% 7.6% 0.7% 1.2% 0.5% 7.6% 1.1% 1.3% 0.7% 12.1% 0.5% 6.2% 4.0% 8.3% 1.1% Levo/PM 0.2% 0.1% 1.9% 0.5% 0.2% 0.1% 1.9% 0.4% 0.6% 0.5% 3.8% 0.5% 1.6% 1.1% 3.0% 0.1% OCbb % 6.4% 1.4% 50.3% 4.4% 8.1% 3.4% 50.3% 7.1% 8.7% 4.4% 80.7% 3.1% 41.0% 26.8% 55.5% 7.6% PMbb % 2.6% 0.7% 20.5% 4.9% 2.5% 1.2% 20.1% 4.4% 6.5% 5.7% 40.9% 5.0% 16.8% 11.3% 32.4% 1.2% Tabella anno 2006 2006 I : gennaio E : aprile n° dati PM (µg/m³) OC (µg/m³) EC (µg/m³) OC/EC OC % EC % Levoglucosano (ng/m³) Levo/OC Levo/PM OCbb % Lodi - PM10 Milano - PM10 Sondrio – PM10 Milano PM10 – PM2.5 Estate Inverno Estate Inverno Estate Inverno PM10 PM2.5 media dev.st media dev.st media dev.st media dev.st media dev.st media dev.st media dev.st media dev.st 7 6 7 7 7 6 6 27.4 6.7 2.2 3.4 26.8% 8.7% 11.4 1.4 0.8 1.2 8.3% 3.1% 84.0 16.0 3.4 4.9 18.6% 4.0% 18.5 5.5 1.3 1.6 3.2% 1.0% 77.9 18.9 5.6 3.6 24.6% 7.3% 25.1 6.1 2.3 1.1 5.8% 2.6% 22.8 7.4 1.4 5.4 32.5% 6.2% 2.2 0.8 0.3 1.4 2.9% 1.2% 103.8 28.4 6.9 4.2 27.4% 6.7% 16.6 7.2 1.3 1.1 5.4% 1.7% 98.3 23.6 8.2 4.0 23.4% 8.5% 16.4 8.8 4.5 2.9 4.9% 4.6% 55.4 15.2 6.5 2.8 28.2% 11.0% 12.1 0.6 3.1 5.1 3.5% 1.9% 125 64 1311 607 1211 598 191 42 2301 675 1804 1101 1213 572 1.8% 0.5% 12.0% 0.7% 0.3% 4.4% 7.9% 1.5% 52.7% 1.3% 0.4% 8.5% 6.1% 1.6% 40.6% 1.8% 2.6% 0.8% 0.9% 11.8% 17.4% 0.7% 0.2% 4.6% 8.1% 2.2% 53.9% 0.7% 0.5% 5.0% 7.2% 1.6% 7.7% 1.8% 0.8% 2.2% 48.2% 10.8% 51.5% 1.1% 0.6% 7.0% PMbb % 5.2% 2.9% 16.0% 4.6% 16.9% 8.4% 2.6% 23.7% 5.3% 18.7% 6.0% 9.1% 8.0% 24.0% 9 Milano - Periodo Natalizio PM10 2006 media dev.st n° dati 7 PM (µg/m³) 96.7 15.6 OC (µg/m³) 23.6 8.0 EC (µg/m³) 7.6 4.4 OC/EC 4.4 2.8 OC % 24.0% 4.7% EC % 7.9% 4.5% Levoglucosano 1876 1023 (ng/m³) Levo/OC 7.6% 1.8% Levo/PM 1.9% 0.8% OCbb % 50.6% 11.8% PMbb % 20.1% 8.2% Tabella anno 2007 2007 I : febbraio E : giugno n° dati PM (µg/m³) OC (µg/m³) EC (µg/m³) OC/EC OC % EC % Levoglucosano (ng/m³) Levo/OC Levo/PM OCbb % PMbb % Lodi - PM10 Milano - PM10 Sondrio – PM10 Milano PM10 – PM2.5 Estate Inverno Estate Inverno Estate Inverno PM10 PM2.5 media dev.st media dev.st media dev.st media dev.st media dev.st media dev.st media dev.st media dev.st 5 7 7 6 7 6 6 29.4 5.9 1.1 5.5 20.9% 4.0% 7.1 0.3 0.1 0.8 5.2% 1.5% 46.9 5.3 1.6 3.6 11.4% 3.3% 4.4 0.7 0.5 0.8 1.3% 0.8% 121.9 20.4 5.1 4.1 17.4% 4.3% 17.5 5.5 1.3 0.7 7.0% 1.5% 23.8 6.6 1.1 6.7 31.3% 4.8% 9.4 1.0 0.4 2.3 12.1% 1.6% 70.3 19.2 3.7 5.3 28.4% 5.8% 23.8 5.1 0.7 1.5 5.3% 2.2% 119.9 21.6 5.4 4.1 18.7% 4.6% 18.3 4.9 1.2 0.8 6.7% 1.4% 72.8 13.9 4.2 3.3 19.1% 5.9% 19.1 3.5 0.9 0.5 1.1% 1.1% 94 50 68 15 881 444 113 16 1524 445 947 447 863 388 1.6% 0.3% 10.4% 3.6% 0.8% 0.2% 5.0% 2.2% 1.3% 0.6% 8.5% 1.6% 0.2% 0.03% 1.1% 0.3% 4.1% 0.8% 27.6% 8.2% 1.1% 0.5% 7.1% 5.3% 1.7% 0.6% 11.5% 5.9% 0.3% 0.3% 1.7% 3.0% 7.9% 2.2% 52.9% 23.8% 1.2% 0.4% 7.7% 3.9% 4.2% 0.8% 28.0% 9.0% 1.2% 0.5% 7.7% 5.4% 6.0% 1.1% 39.7% 12.2% 1.5% 0.3% 9.9% 3.1% 10 Nei seguenti grafici sono riportate le concentrazioni medie del levoglucosano, espresse in ng/m3, Concentrazioni di Levoglucosano-2005 I: dicembre, E: agosto 800 3 1000 Levoglucosano (ng/m ) Concentrazioni di Levoglucosano-2005 I: febbraio, E: maggio Estate Inverno 600 400 200 Sondrio Milan o Man tova Cantù 0 B. Font ana Levoglucosano (ng/m 3 ) nei periodi e nei siti di interesse delle tre annualità. Concentra zioni di Levoglucosano- 2006 2500 Estate Inverno 2000 1500 1000 500 0 Mantova Milano Sondrio Concentrazioni di Levoglucosano- 2007 2100 Levoglucosano (ng/m 3 ) Levoglucosano (ng/m 3 ) 2500 3000 Lodi 3500 3000 3500 Es tate Inverno 2000 1500 1000 500 0 1800 Estate Inverno 1500 1200 900 600 300 0 Lodi Milano Sondr io Lodi Milano Sondrio Nell’inverno del 2005 le concentrazioni di levoglucosano nei siti di Milano e Sondrio risultano più elevate nel mese di dicembre, rispetto al mese di febbraio. Questo può essere dovuto ad un uso più intenso di stufe e caminetti a causa delle temperature più rigide registratesi durante il mese di dicembre. Durante il periodo invernale, il sito di Sondrio risulta quello con le concentrazioni di levoglucosano più elevate, in accordo con il cospicuo consumo di legna per il riscaldamento domestico proprio di questa località, situata nella fascia alpina della regione. Nella città di Cantù, nel febbraio 2005, la concentrazione media di levoglucosano è simile a quella determinata per il sito di Sondrio; in questo sito, oltre all’eventuale uso di legna per il riscaldamento domestico va tenuta in considerazione l’attività industriale tipica della zona, che può fungere da sorgente addizionale per il levoglucosano. Come si può osservare le concentrazioni estive sono di molti ordini di grandezza inferiori a quelle invernali, in quando durante questo periodo dell’anno non risulta attiva la sorgente dovuta alla combustione della legna, se non in particolari occasioni (incendi boschivi, uso delle stufe in zone montane). I valori estivi di levoglucosano sono inoltre dovuti alla presenza nel particolato delle spore fungine, il cui contributo, non ancora quantificabile nella regione Lombardia, è stato 11 determinato per la città di Milano, grazie alle analisi condotte presso i laboratori dell’Università di Vienna. Dallo studio risulta come nel periodo invernale l’influenza dell’arabitolo rispetto alla somma tra la quantità di levoglucosano e di arabitolo sia variabile fra lo 0% e il 16%, mentre nel periodo estivo la percentuale di arabitolo è compresa tra il 62% ed il 100%. L’impatto dell’arabitolo sul carbonio organico risulta invece mediamente pari allo 0.3% nei mesi invernali e all’1.2% durante i mesi estivi. Si può quindi concludere che, nel periodo estivo, le analisi condotte in laboratorio sovrastimano il levoglucosano in misura superiore al 50% in quanto predominano le emissioni di arabitolo, non distinte dal primo mediante le tecniche di misura utilizzate. A partire dai dati di carbonio organico e delle masse gravimetriche dei campioni, sono stati determinati i rapporti levoglucosano/OC e levoglucosano/PM e riportati quindi nei seguenti grafici: 2.0% 1.8% 1.6% 1.4% 1.2% 1.0% 0.8% 0.6% 0.4% 0.2% 0.0% Inverno Estate 6% 2% 1% B. Fontana Sondrio Milan o Man tova Cantù B. Fontana 0% Levoglucosano / OC - 2005 I: dicembre, E: agosto Levoglucosano / PM - 2005 I: dicembre, E: agosto 14% Estate Inverno 10% % % 8% 6% 4% 2% 0% Lodi Mantova Sondrio 3% Milano 4% 12% Inverno % % 5% Estate Mantova 7% Levoglucosano / PM - 2005 I: febbraio, E: maggio Cantù 8% Levoglucosano / OC - 2005 I: febbraio, E: maggio Milano 5,0% 4,5% 4,0% 3,5% 3,0% 2,5% 2,0% 1,5% 1,0% 0,5% 0,0% Sondrio Estate Lodi Inverno Mantova Milano Sondrio Levoglucosano / PM - 2006 Levoglucosano / OC - 2006 3.0% 10% Estate 9% Inverno 2.5% 8% 7% Estate Inverno 2.0% % % 6% 5% 1.5% 4% 1.0% 3% 2% 0.5% 1% 0.0% 0% Lodi Milano Sondrio Lodi Milano Sondrio 12 Levoglucosano / PM - 2007 Levoglucosano / OC - 2007 10% 9% 3.0% Inverno Estate Inverno 2.0% 6% 5% 4% % % Estate 2.5% 8% 7% 1.5% 1.0% 3% 2% 0.5% 1% 0% 0.0% Lodi Milano Lodi Sondrio Milano Sondrio Durante il periodo invernale il levoglucosano rappresenta dal 3% al 12% del carbonio organico, raggiungendo percentuali più elevate nel sito di Sondrio, maggiormente influenzato dalla combustione della legna ad uso domestico. Nel periodo estivo invece risulta sempre inferiore a circa il 2% dell’OC ma, come precedentemente affermato, a tale contributo si aggiunge anche l’arabitolo. Nel PM10 il contributo del levoglucosano è compreso tra lo 0.5% e il 4% nella stagione invernale, evidenziando le percentuali maggiori sempre per il sito di Sondrio, mentre risulta inferiore all’1% nella stagione estiva. Negli anni 2005 e 2006, nel sito di Milano, sono state determinate le concentrazioni di levoglucosano durante il periodo natalizio allo scopo di evidenziare eventuali andamenti caratteristici. Nelle seguenti figure sono state confrontate le concentrazioni di levoglucosano, espresse in ng/m3, ed i valori percentuali dei rapporti levoglucosano/OC e levoglucosano/PM nel periodo 18 – 31 dicembre. 3 Levoglucosano (ng/m ) Andamento Levoglucosano periodo natalizio 4200 3600 Milano 2005 3000 Milano 2006 2400 1800 1200 600 31-dic 30-dic 29-dic 28-dic 27-dic 26-dic 25-dic 24-dic 23-dic 22-dic 21-dic 20-dic 19-dic 18-dic 0 13 Andamento Levo / PM periodo natalizio 3.5% Mil ano 2005 3.0% Mil ano 2006 % 2.5% 2.0% 1.5% 1.0% 0.5% 29-dic 30-dic 31-dic 2 9-dic 30 -dic 31 -dic 28-dic 27-dic 26-dic 25- dic 24-dic 23-dic 22-dic 21-dic 20-dic 19- dic 18-dic 0.0% Andamento Levo / OC periodo natalizio 12% Milano 2005 Milano 2006 10% % 8% 6% 4% 2% 28-dic 27-di c 26-d ic 25-dic 24 -dic 23 -dic 2 2-dic 21-dic 20-di c 19-d ic 18-dic 0% Nel 2005 le concentrazioni di levoglucosano registrano un aumento intorno al 20 di dicembre e si mantengono successivamente stabili, per tutto il periodo di Natale, attorno al valore di circa 2400 ng/m3, superiore alla media caratteristica del periodo invernale. Dopo il giorno di Natale le concentrazioni ritornano agli usuali valori per poi aumentare nuovamente alla fine dell’anno. Nel 2006 il levoglucosano presenta una crescita più marcata rispetto all’anno precedente, durante il periodo natalizio, con una concentrazione massima pari a circa 3900 ng/m3 misurata nel giorno di Natale. Come per il 2005 le concentrazioni tendono ad aumentare anche nell’ultimo giorno dell’anno. Il rapporto levoglucosano/PM nell’anno 2005 si mantiene all’incirca costante, con valori compresi tra l’1.4% e il 2%, in quanto le concentrazioni di levoglucosano e la massa crescono di pari passo durante i giorni “critici”. Nel 2006 tale rapporto aumenta fino a raggiungere il massimo valore nel giorno di Natale, pari al 3% e l’andamento si ripropone negli ultimi giorni dell’anno. Il rapporto levoglucosano/OC raggiunge il valore massimo nel giorno 26 dicembre per l’anno 2005 (9%), mentre nel 2006 la percentuale di levoglucosano nell’OC è massima nel giorno di Natale (circa il 10%) per poi raggiungere lo stesso valore l’ultimo giorno dell’anno. Mediando le concentrazioni di levoglucosano nel periodo natalizio e in un altro mese caratteristico del periodo invernale a Milano, per gli anni 2005, 2006 e 2007, si può osservare, come riportato nel seguente grafico, come tali valori siano superiori durante la festività, confermando quindi un 14 utilizzo più frequente di stufe e caminetti a legna. Tale conferma è basata anche sull’osservazione delle temperature medie relative ai periodi di interesse, reperibili on-line dal Servizio Meteorologico Regionale di ARPA Lombardia. Nel Natale del 2005 i valori medi sono difatti superiori a quelli rilevati nel periodo di gennaio 2006 (rispettivamente 1,3°C e 0,8°C) e leggermente più bassi rispetto al periodo di febbraio 2005 (2,0°C), mentre nel Natale 2006 la temperatura media risulta di poco inferiore rispetto a quella dei giorni di febbraio 2007 (rispettivamente 4,6°C e 7,1 °C), ma comunque superiore ai 0,8°C del mese di gennaio 2006. 3 3,5 8 3,0 7 2,5 6 5 2,0 4 1,5 3 1,0 2 0,5 1 0,0 0 feb. '05 Natale '05 Temp media gen. '06 Natale '06 Temperatura media (°C) levoglucosano (ng/m ) Confronto Levoglucosano Milano: inverno 2005-2007 feb. '07 levoglucosano Confrontando la città di Milano con Sondrio nel periodo invernale relativo alle tre annualità, si osserva dal grafico seguente come le concentrazioni di levoglucosano siano sempre maggiori nel secondo sito. Il risultato è compatibile con un consumo più elevato di legna per il riscaldamento domestico in questa città, situata nella fascia alpina della regione. Confronto Levoglucosano Milano-Sondrio inverno 2005-2007 3 Concentrazione (ng/m ) 3500 3000 Milano 2500 Sondrio 2000 1500 1000 500 0 feb. 2005 gen. 2006 feb. 2007 Per il sito di Milano, durante il periodo invernale, sono state effettuate analisi di levoglucosano anche su campioni di PM2.5, campionati in parallelo con il PM10, al fine di effettuare un confronto 15 fra le due frazioni granulometriche. Nei seguenti grafico sono riportate le concentrazioni di levoglucosano ed i rapporti levoglucosano/OC e levoglucosano/PM per entrambe le frazioni. Confronto Levoglucosano / PM PM10 - PM2.5 3000 3,5% 3 Levoglucosano (ng/m ) Confronto Levoglucosano PM10 - PM2.5 3,0% 2000 2,5% % 2500 1500 2,0% 1,5% c 1,0% 1000 0,5% 500 0,0% 0 2005 dicembre 2005 dicembre 2006 dicembre 2007 febbraio PM10 2006 dicembre PM10 PM2.5 2007 febbraio PM2.5 Confronto Levoglucosano / OC PM10 - PM2.5 10% 8% % 6% 4% 2% 0% 2005 dicembre 2006 dicembre PM10 2007 febbraio PM2.5 Nelle tre annualità, le concentrazioni nel PM2.5 sono prossime a quelle determinate per il PM10 e si può quindi affermare che il levoglucosano è contenuto nella frazione fine (PM2.5) del particolato. In particolare, osservando l’andamento del levoglucosano in entrambe le frazioni, per i periodi di campionamento eseguiti in parallelo, si ha una conferma di come tale marker venga principalmente emesso nella frazione PM2.5. 4000 PM10 3000 PM2.5 2000 1000 11/02/07 10/02/07 09/02/07 08/02/07 07/02/07 - 06/02/07 30/12/06 29/12/06 28/12/06 27/12/06 26/12/06 25/12/06 24/12/06 23/12/06 22/12/06 21/12/06 20/12/06 - 16/12/05 15/12/05 14/12/05 13/12/05 0 12/12/05 Levoglucosano (ng/m 3) Confronto Levoglucosano Milano: PM10 - PM2.5 16 Per quanto riguarda il calcolo relativo al contributo della legna sul carbonio organico e sul PM10, sono stati i fattori di conversione precedentemente descritti: OC bb = lev (lev OC) OCbb = levoglucosano · 6.67 ER , bb PM10bb = levoglucosano · 10.7 Nei seguenti grafici sono riportate le percentuali di carbonio organico e di PM10 attribuibili alla combustione della legna. OC biomass burning - 2005 I: febbraio, E: maggio 70% 24% Estate Inverno 20% Estate Inverno 16% 0% 0% Natale Milan o Milano Cantù OC biom ass burning - 2005 I: dice mbre , E: a gosto 100% 60% Estate Inverno PM biomass burning - 2005 I: dicembre, E: agosto Estate 80% Sondrio 4% B. Fontana 10% Son drio 8% Mantova 20% Natale Milano 12% Milano 30% Mantova % 40% B. F ontan a Inverno 40% % % 60% 40% 20% 20% 0% Natale Sondrio Milano Mantova Natale Sond rio Milano Mantova L odi 0% Lodi % 50% Cant ù 60% PM biomass burning - 2005 I: febbraio, E: maggio 17 OC bioma ss burning - 2006 PM biomass burning - 2006 40% 80% Estate Inverno 40% Lodi Milano 20% 20% 10% 0% 0% Lodi M ilano Sondr io Natale Sondrio Natale PM biomass burning - 2007 OC bioma ss burning - 2007 40% 80% Estate Estate Inverno Inverno 30% % 60% % Inverno 30% % % 60% Estate 40% 20% 10% 20% 0% 0% Lodi Milano Sondrio Lodi Milano Sondrio Durante il periodo invernale, Sondrio risulta la città con la percentuale di carbonio organico dovuto al biomass burning più elevata, in accordo a quanto detto precedentemente in relazione al maggior consumo di legna per il riscaldamento domestico. A seconda dell’annualità del periodo invernale di campionamento la percentuale varia da 45% all’80% circa. Per quanto riguarda la città di Milano, per la quale si hanno a disposizione anche i dati relativi al periodo natalizio, si può osservare un aumento dell’OC dovuto alla combustione della legna durante il Natale, dovuto presumibilmente ad un maggiore impiego della legna per stufe e caminetti. L’influenza del biomass burning sul PM è meno significativa, in quanto alla massa totale contribuiscono anche altre componenti che possono influire diversamente a seconda del sito di campionamento. Come media sui tre anni, nel periodo invernale le concentrazioni di PM dovute alla combustione della legna nelle città di Milano, Sondrio e Lodi, sono pari rispettivamente al 13%, 26% e 18%; nella stagione estiva invece, le percentuali risultano pari allo 0,4% per Milano, al 6% per Sondrio e al 4% per Lodi. 18 Basandosi sul rapporto levoglucosano/mannosano dei campioni analizzati è stato possibile determinare il contributo del tipo di legna softwood rispetto all’hardwood, attraverso la formula precedentemente riportata: %softwood = (14.8 − R levo / manno ) (0.112 ) (Schmidl et al., 2008) In grafico sono riportate le percentuali di softwood nei siti di Lodi, Milano e Sondrio per gli inverni 2005, 2006 e 2007. Allo stato attuale non si hanno a disposizione informazioni dettagliate circa il tipo di legna utilizzato per la combustione nella Regione Lombardia. Si può però osservare come per i siti di Milano e Sondrio negli anni 2006 e 2007 e per il solo sito di Sondrio nell’ano 2005, la percentuale di softwood è superiore, compatibilmente con l’informazione che la robiniapseudoacacia, facente parte della categoria softwood, è una delle specie di legna disponibili nella valle del fiume Po. Inoltre, per l’uso privato, tale tipo di legna è preferito per il basso costo e la maggiore disponibilità. % Softwood 65,7 64,1 feb. 2007 68,7 65,2 gen. 2006 38,7 Sondrio Milano Lodi 65,2 dic. 2005 40,5 44,8 In conclusione, sulla media delle tre annualità è stato valutato il contributo medio della legna sul carbonio organico e sul PM10 rispettivamente pari al 52% e 18% per la città di Lodi, al 34% e 12% per Milano e infine al 58% e 26% per la città di Sondrio. Risulta quindi che per quest’ultima il contributo della legna è superiore, a conferma dell’elevato uso di tale combustibile per il riscaldamento domestico. Infine, sulla base di una ricerca effettuata in letteratura, è stato effettuato un confronto con i pochi dati a disposizione della concentrazioni di levoglucosano in Europa (gli unici valori disponibili sono del Belgio e della Norvegia); studi più estesi sono invece stati condotti negli Stati Uniti. In tabella sono riportate le concentrazioni di levoglucosano ed i valori del rapporto levoglucosano/OC di 19 letteratura, insieme ai valori determinati per le città di Lodi, Milano e Sondrio come media sui tre anni. J. Air & Waste Manage. Assoc. 54 (2004) 689-694 Environ. Sci. Tecnol. 38 (2004) 5939-5949 Environ. Sci. Technol. 34 (2000) 4560-4564 J. Mass Spectrom. 37 (2002) 1249-1257 Luogo di campionamento Levoglucosano (ng/m3) Seattle (Washington) 172 Santiago (Cile) Sapporo (Giappone) varie località (USA) Brownsville (Texas) Corpus Christi (Texas) Victoria (Texas) S. Dallas (Texas) N. Dallas (Texas) Bingle (Texas) Clinton (Texas) Monroe (Texas) Crawford (Texas) 839 31 1450 1100 1000 1200 500 500 300 200 400 200 3,4% 3,1% 4,0% 1,6% 1,5% 2,0% 1,3% 3,9% 1,4% Ghent (Belgio) inverno 420 3,9% Lev./OC J. Air & Waste Manage. Assoc. 55 (2005) 1169-1177 Progetto PARFIL Oslo (sito urbano) 166 Elverum (sito suburbano) 407 Lodi, media invernale 1154 7,7% Progetto PARFIL Milano, media invernale 897 5,0% Progetto PARFIL Sondrio, media invernale 1774 8,7% 20 Confronto concentrazioni di levoglucosano Lodi Milano Sondrio Oslo (Norvegia) Elverum (Norvegia) Sito di campionamento Ghent (Belgio) Crawford (Texas) Monroe (Texas) Clinton (Texas) Bingle (Texas) N. Dallas (Texas) S. Dallas (Texas) Victoria (Texas) Corpus Christi (Texas) Brownsville (Texas) varie località (USA) Sapporo (Giappone) Santiago (Cile) Seattle (Washington) 0 500 1000 1500 2000 3 Concentrazione (ng/m ) Dal grafico si può osservare come i valori determinati sperimentalmente per la Regione Lombardia siano in linea con dati al momento disponibili. 21 Macroarea: Ruolo della Legna – Scheda UniMI 2A PARFIL III anno –Analisi di campioni di particolato emesso da caminetti e stime preliminari dei fattori di emissione Descrizione del lavoro svolto • Studio di fattibilità per analisi di composti marker per biomass/wood burning La combustione della biomassa è un’importante sorgente primaria di particolato atmosferico di origine organica e di fuliggine, sia in area urbana che in ambiente remoto. L’aerosol prodotto è da qualche tempo al centro di una crescente attenzione per il suo ruolo nella chimica dell’atmosfera e la sua influenza sul clima. Le particelle prodotte possono infatti influenzare le proprietà chimiche, ottiche e radiative dell’atmosfera sia direttamente, grazie alla loro proprietà di assorbire e diffondere la radiazione solare e terrestre, sia indirettamente agendo come nuclei di condensazione e quindi modificando i processi di formazione delle nubi. Inoltre, hanno un marcato impatto sulla salute umana poiché contengono grandi quantità di sostanze tossiche (Leithead et al., 2006). La maggior parte della materia organica emessa è costituita da WSOC (Water Soluble Organic Compounds, che rappresentano una frazione predominante del carbonio organico) e da composti poco volatili di elevato peso molecolare originati da una combustione incompleta di materiali organici naturali, quali ad esempio la cellulosa. Questi composti poco volatili mantengono la struttura dei loro precursori, come il levoglucosano. La quantificazione della massa e la caratterizzazione chimica del particolato emesso dalla combustione della biomassa è importante per poter stimare gli effetti che esso ha sulla salute umana e, su scala globale, anche sui cambiamenti climatici. Da qui nasce la necessità di individuare specifici markers ovvero sostanze emesse esclusivamente da questa fonte. Il levoglucosano (1,6-anidro-β-D-glucopiranosio) è un glucosio deidratato emesso univocamente durante i processi di pirolisi della cellulosa, il principale costituente del legno, a temperature superiori ai 300 °C. Viene rilevato nel particolato fine proveniente dalla combustione di materiali organici, come la legna, le foglie ed altri composti vegetali, a concentrazioni superiori rispetto ad altre sostanze anch’esse associate a tali processi (Fine et al.,2002). Prove di stabilità hanno dimostrato che, in condizioni simili a quelle che si potrebbero verificare nelle gocce presenti in atmosfera, il levoglucosano rimane stabile per oltre dieci giorni e può quindi essere determinato anche a considerevoli distanze dalle fonti di emissione (Fraser et al., 2000). 22 Altre fonti di levoglucosano sono riscontrabili anche nei processi di cottura dei cibi e nella tostatura del pane, ma le temperature solitamente utilizzate non sono sufficienti a generare la pirolisi dei carboidrati o degli amidi in essi presenti e quindi le quantità di levoglucosano prodotte sono da ritenersi trascurabili (Simoneit et al., 1999). In base a queste caratteristiche il levoglucosano viene quindi scelto come specifico marker per la combustione della legna. Il potassio solubile (K+), a differenza del levoglucosano, non è un marker univoco poiché in area urbana viene emesso anche da altre fonti quali gli inceneritori di rifiuti e la cottura dei cibi; inoltre il potassio può derivare anche dal risollevamento della polvere suolo. Altri marker sono i prodotti di combustione dell’emicellulosa generalmente presenti in quantità minori nelle emissioni rispetto al levoglucosano e l’acido deidroabietico. Quest’ultimo viene però emesso solamente dalla combustione di legno morbido e quindi considerato come tracciante di questa sottoclasse; è inoltre instabile in atmosfera. I composti fenolici metossilati (metossi fenoli) sono stati proposti come ulteriori potenziali markers poiché relativamente stabili in atmosfera; sono presenti ad elevate concentrazioni nel fumo proveniente dalla combustione della legna e derivano unicamente da esso (Simpson et al., 2004). Sia il legno duro che il legno morbido producono derivati del 2-metossifenolo e il legno duro produce elevate concentrazioni di derivati del 1,3dimetossifenolo. Inoltre sono stati identificati numerosi altri traccianti molecolari specifici per determinati tipi di vegetazione. Al fine di determinare il ruolo della legna nelle emissioni di particolato atmosferico, in collaborazione con la Stazione Sperimentale per i Combustibili (SSC), è stata effettuata la caratterizzazione della frazione carboniosa e l’analisi del levoglucosano su filtri in fibra di quarzo pre-fired e pre-pesati relativi a campioni reali di PM10 e PTS prelevati direttamente alla sorgente di emissione. Sono stati quindi determinati i fattori di emissione (f) in funzione dei tre sistemi di combustione rappresentativi degli impianti maggiormente utilizzati in Lombardia: stufa innovativa, caminetto aperto e caminetto chiuso. Il fattore di emissione (f) viene definito come la percentuale in massa dello specifico marker emesso, rispetto alla massa del particolato campionato o dell’OC (Schmidlt et al, 2008). E’ importate sottolineare come questo fattore vari in funzione di differenti parametri quali: il tipo di legna utilizzato, la temperatura di combustione, l’aerazione e la modalità di combustione (flaming vs smoldering) (Engling et al., 2005); di conseguenza, la determinazione dei fattori di emissione che meglio approssimano la realtà richiede la simulazione delle condizioni più comuni di utilizzo degli impianti di combustione. Le concentrazioni di carbonio organico ed elementare sono state misurate mediante un sistema TGA/FT-IR (Thermogravimetric Analyser/ Fourier Transformed Infrared Spectroscopy) (Fermo et 23 al., 2006) del quale è già stata fornita una descrizione completa nelle relazioni relative ad annualità precedenti. Il levoglucosano è stato quantificato con due differenti tecniche: la gas-cromatografia accoppiata alla spettrometria di massa (GC/MS), (Medeiros et al., 2007; Pashynska et al., 2002) e la cromatografia a scambio anionico ad elevata prestazione accoppiata ad un rivelatore amperometrico (HPAEC-PAD), (Caseiro et al., 2007; Engling et al., 2006). Il vantaggio nell’utilizzo di quest’ultima tecnica è rappresentato dalla facilità di estrazione del levoglucosano e di altri zuccheri che avviene in soluzione acquosa senza l’impiego di un derivatizzante, consentendo così una semplice e veloce preparazione del campione. L’utilizzo di due metodiche indipendenti ha anche permesso di validare i risultati ottenuti. Infine, per un limitato numero di campioni, sono disponibili anche le concentrazioni di potassio solubile (K+) e di ioni determinati mediante l’utilizzo della cromatografia ionica presso i laboratori di ARPA Lombardia. Metodologie sperimentali Metodica analitica messa a punto per l’analisi in GC-MS La tecnica più diffusa per la determinazione del levoglucosano è la GC-MS che permette di ottenere una buona separazione e una buona sensibilità ma prevede una lunga procedura estrattiva e la derivatizzazione del campione prima dell’iniezione. Il gruppo dell'Università di Milano ha provveduto a reperire sia le informazioni relative alla metodica da utilizzare per effettuare le analisi in GC-MS sia gli standard necessari per la calibrazione dell'apparato sperimentale. Tuttavia, poiché il gruppo non ha disponibilità di uno spettrometro GC-MS presso i propri laboratori, le prove con GC-MS sono state effettuate presso i laboratori ARPA di via Juvara (Milano) con la collaborazione della dott.sa Antonietta De Gregorio. Successivamente il gruppo di ricerca di UNIMI ha effettuato la stesura del protocollo da applicare per la determinazione degli zuccheri in GC-MS (copia in allegato) e ha trasferito la metodica ai laboratori di ARPA Lombardia. Il gas-cromatografo utilizzato è un Agilent Technologies 6890N Network GC System ed offre le migliori performance per tutte le applicazioni grazie all’utilizzo di moduli di controllo elettronico pneumatico avanzati e il controllo della temperatura estremamente accurato. Il rivelatore è un Agilent Technologies 5973 Network Mass Selective Detector, mentre la colonna gascromatografica utilizzata è l’HP 5 (Agilent). Per l’analisi GS-MS si è fatto riferimento ad alcune procedure riportate in letteratura (Pashynska et al., 2002; Nolte et al., 2001). La quantificazione del levoglucosano viene effettuata in seguito ad un 24 processo di derivatizzazione dei gruppi idrossilici, necessario al fine di aumentare la volatilità e la stabilità termica dei composti e quindi migliorare e facilitare l’analisi. In particolare è stata effettuata una sililazione utilizzando una miscela silanizzante costituita da N- metil- Ntrimetilsililtrifluoroacetamide (MSTFA) contenente 1% di trimetilclorosilano (TMCS) e piridina (Py) anidra in rapporto 2:1, v/v. O O Py, MSTFA + 1%TMCS O O 70°C, 1h HO OH O OH Si O Si O Si Figura 2: levoglucosano prima e dopo derivatizzazione. Una porzione dell’area del filtro, denominata punch, di dimensione pari a 1,5 cm2, viene sottoposta ad estrazione in solvente organico previa aggiunta di un’appropriata quantità di standard interno per poter determinare la percentuale di recupero. Il filtro viene successivamente estratto tre volte, ogni volta per 30 minuti con 20 mL di diclorometano-metanolo (80:20 v/v) in bagno a ultrasuoni. Gli estratti ottenuti vengono riuniti, portati a secco e ripresi con 200 µL di diclorometano-metanolo (50:50 v/v) e infine riportati a secco sotto flusso d’azoto e derivatizzati. La miscela di reazione è stata termostatata a 70° C per 1h. Infine, mediante l’utilizzo di uno standard interno viene determinata la percentuale di recupero del levoglucosano, che è stata stimata pari al 128.4 % (± 17.8% con n=9). Il limite di rivelabilità (LOD) per questa tecnica, relativamente alla quantificazione del levoglucosano, è di 7 ng/m3 considerando un campionamento di 24 ore con flusso pari a 1 m3/h. Metodica analitica sviluppata per l’analisi in HPAEC-PAD La metodologia per la determinazione del levoglucosano con tecnica HPAEC-PAD (High Performance Anion Exchange Chromatography - Pulsed Amperometric Detection) è stata sviluppata dal gruppo di ricerca di UNIMI. Allo scopo è stato utilizzato il cromatografo ICS1000 (Dionex), un sistema integrato che permette la separazione isocratica per cromatografia ionica. Nella figura sottostante viene data una rappresentazione schematica del sistema di misura. 25 Il cromatografo è composto da: una pompa peristaltica, una colonna a scambio ionico (nel caso specifico è stata utilizzata la colonna CarboPac PA10 – 4 x 250 mm della Dionex), un detector amperometrico (PAD) per l’analisi degli zuccheri e un sistema di degasaggio on-line. E’ in grado di separare complesse miscele di carboidrati, come quelle presenti nell’aerosol proveniente dal biomass burning, e la tecnica di misura è caratterizzata da un ampio range di linearità, un basso limite di rilevabilità ed un’elevata specificità. Il controllo sullo strumento viene effettuato tramite l’utilizzo di un opportuno software (Chromeleon). L’eluente utilizzato per ottenere una corretta separazione del levoglucosano dai suoi isomeri è una soluzione di NaOH diluito (18 mM con pH 12.2) ed il flusso utilizzato in colonna è pari a 0,5 mL/min. Un problema derivante dall’utilizzo dell’idrossido di sodio come eluente è la formazione di carbonato di sodio in presenza di CO2 che, legandosi ai siti attivi della colonna, ne riduce l’efficienza e la selettività. Per evitare quindi la formazione di carbonato, l’eluente viene posto sotto flusso di elio prima di essere utilizzato e inoltre, a seguito di ogni analisi è necessario operare una rigenerazione della colonna mediante l’utilizzo di NaOH 200 mM. Il principale vantaggio di questa tecnica è dato dalla semplicità di estrazione del campione che non prevede la derivatizzazione dello stesso. La porzione del filtro sottoposto ad analisi (1,5 cm2) viene estratta con circa 2-3 mL di acqua MQ in bagno a ultrasuoni per un tempo pari a 20 minuti. Per il recupero di tutte le polveri presenti su filtro, la procedura viene ripetuta tre volte e gli estratti vengono infine riuniti in una provetta prima di procedere all’analisi. La percentuale di estrazione del levoglucosano è stata stimata del 98,7 % (± 7.0% con n=6). In termini di concentrazioni atmosferiche, considerando un campionamento di 24 ore con flusso di 1 m3/h, il limite di rilevabilità del levoglucosano è pari a 4 ng/m3. 26 Interconfronto Al fine di confrontare le due metodiche analitiche per la misura del levoglucosano e validare i risultati ottenuti, sono stati analizzati alcuni campioni sia con l’HPAEC-PAD che con la GC-MS. Il buon accordo delle misure è osservabile nella figura seguente. 2.50 y = (1.02±0.04)x + (0.06±0.04) 2 R = 0.97 HPAEC-PAD (µg/m³) 2.00 1.50 1.00 0.50 0.00 0.00 0.50 1.00 1.50 2.00 2.50 GC-MS (µg/m³) Metodologia sperimentale sviluppata per le misure su campioni prelevati alle sorgenti di emissione Al fine di valutare sperimentalmente il contributo della combustione della legna, in collaborazione con la Stazione Sperimentale per i Combustibili (SSC), sono stati effettuati campionamenti direttamente alle fonti di emissione. I tre sistemi di combustione rappresentativi degli impianti maggiormente utilizzati in Lombardia sono caminetto aperto (Piazzetta MA 260, 8 KW), caminetto chiuso (Caminetti Montegrappa, 11 KW, MB Nuovo Trio Plus 60), stufa a pellets (Palazzetti Fire Mini 8.2 kW) e stufa a legna di recente produzione (Piazzetta e 920 8 kW). Un campionamento di PM10 è stato effettuato anche con una stufa tradizionale. Inizialmente, in assenza di un metodo europeo di riferimento, si è fatto riferimento ai metodi impiegati dagli Enti di Certificazione in Germania e Austria, che consistono nel prelevare il campione di PM mediante sonda dai fumi caldi non diluiti, raccogliendolo su un filtro mantenuto in un fornetto riscaldato. In Tabella 1 sono riportati i codici identificativi dei primi campioni raccolti e le condizioni di campionamento; per la stufa a pellets è stato utilizzato legno di abete rosso, mentre per la stufa a legna il faggio. 27 Sigla filtro Condizioni di campionamento SSC_P1_076 Stufa a pellets; PTS; prelevati dai fumi a circa 100 °C SSC_P1_089 Stufa a pellets; PTS; prelevati dai fumi a circa 100 °C SSC_P1_102 Stufa a pellets; PM10; prelevati dai fumi a circa 100 °C SSC_P1_104 Stufa a pellets; PM10; prelevati dai fumi a circa 100 °C SSC_LF_100 SSC_LF_101 Stufa recente a legna; PTS; prelevati dai fumi a circa 100 °C Stufa recente a legna; PTS; prelevati dai fumi a circa 100 °C Tabella 1: codice identificativo dei campioni prelevati e condizioni di campionamento Successivamente il campionamento in emissione è stato condotto a temperatura ambiente, dopo diluizione, secondo la norma EPA 5G (Method 5G), consigliata per la determinazione delle emissioni di particolato per gli apparecchi per riscaldamento a legna. Il legno testato sulla base di quanto suggerito dalla norma, è il legno di faggio (legno duro). Tre campionamenti sono invece stati eseguiti a temperatura elevata allo scopo di verificare la compatibilità con il campionamento a temperatura ambiente e in particolare per evidenziare eventuali differenze relativamente alle concentrazioni del carbonio elementare. In Tabella 3 sono riportati i codici identificativi e le condizioni di campionamento dei campionamenti effettuati seguendo la norma EPA 5G; sia per la stufa che per il caminetto è stato utilizzato il legno di faggio. Sigla filtro Condizioni di campionamento SSC_LF_173 SSC_LF_179 SSC_LF_11m SSC_LF_11V SSC_LF_08m SSC_LF_08V SSC_LF_uni1m SSC_LF_uni1V SSC_LF_piazz26m SSC_LF_piazz26V SSC_LF_piazz28 SSC_LF_mont 8m SSC_LF_mont 8V SSC_LF_mont 9m SSC_LF_mont 9V SSC_LF_p ap 6m SSC_LF_p ap 6V Stufa tradizionale a legna; PM10; campionamento a T ambiente; 1° filtro Stufa tradizionale a legna; PM10; campionamento a T ambiente; 2° filtro Caminetto chiuso a legna; PM10; campionamento a T ambiente; 1° filtro Caminetto chiuso a legna; PM10; campionamento a T ambiente; 2° filtro Caminetto aperto a legna; PM10; campionamento a T ambiente; 1° filtro Caminetto aperto a legna; PM10; campionamento a T ambiente; 2° filtro Stufa recente a legna; PM10; campionamento a T ambiente; 1° filtro Stufa recente a legna; PM10; campionamento a T ambiente; 2° filtro Stufa recente a legna; PM10; campionamento a T elevata; 1° filtro Stufa recente a legna; PM10; campionamento a T elevata; 2° filtro Stufa tradizionale a legna; PM10; campionamento a T elevata Caminetto chiuso; PM10; campionamento a T ambiente; 1° filtro Caminetto chiuso; PM10; campionamento a T ambiente; 2° filtro Caminetto chiuso; PM10; campionamento a T ambiente; 1° filtro Caminetto chiuso; PM10; campionamento a T ambiente; 2° filtro Caminetto aperto; PM10; campionamento a T ambiente; 1° filtro Caminetto aperto; PM10; campionamento a T ambiente; 2° filtro 28 Sigla filtro Condizioni di campionamento SSC_LF_p ap 7m SSC_LF_p ap 7V Caminetto aperto; PM10; campionamento a T ambiente; 1° filtro Caminetto aperto; PM10; campionamento a T ambiente; 2° filtro Tabella 2: codice identificativo dei campioni prelevati e condizioni di campionamento. Questo metodo prevede che i fumi di combustione siano combinati con aria ambiente in un tunnel di diluizione, poiché campionando nelle condizioni di temperatura e pressione simili a quelle ambientali, si ottiene un’accurata rappresentazione della partizione dei composti organici tra la fase gassosa e quella particolata (Fine et al., 2001). Il particolato è stato prelevato dal tunnel e raccolto su due filtri in fibra di quarzo mantenuti a temperatura non superiore a 32 °C (incertezza ammessa 3 °C) i quali sono stati pre-trattati a 700 °C per un’ora in un forno a muffola. Il campionamento è stato effettuato disponendo in serie due filtri, utilizzando quindi un front filter ed un back up filter, in cui quest’ultimo (filtro di back up) è stato posto ad una distanza compresa tra 25 e 100 mm a valle del primo. La concentrazione in massa del particolato è stata determinata per via gravimetrica. Il levoglucosano è stato determinato mediante la tecnica HPAEC-PAD. Nella figura seguente viene illustrato lo schema di un tipico tunnel di diluizione. 29 Analisi dei risultati L’analisi del levoglucosano, della frazione carboniosa e degli ioni ha permesso di confrontare le emissioni in base alle differenti condizioni operative utilizzate e di determinare i relativi fattori di emissione. Nella tabella e nelle due figure a seguito sono riportati i fattori medi di emissione, rispetto al PM campionato, dei principali componenti emessi dai differenti tipi di impianto di combustione testati. Composizione percentuale Stufa a pellets PTS Stufa a pellets PM10 Stufa tradizionale a legna PM10 Stufa a legna recente PTS Stufa a legna recente PM10 Stufa recente- alta T PM10 Caminetto chiuso PM10 Caminetto aperto PM10 OC % 8,6 9,1 86,0 45,6 70,0 71,6 79,3 62,6 EC % 1,7 1,2 <lod <lod 2,8 2,5 <lod 7,9 Levogl. % 0,17 0,07 0,36 0,002 0,03 <lod 7,1 8,8 K+ % 21,4 31,6 3,8 6,2 n.d. n.d. 5,8 1,3 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 stufa a pellet stufa a legna EC Conc.% OC, K+ Conc.% EC, Levoglucosano Composizione percentuale - PM10 stufa legnastufa legna caminetto caminetto recente rec.alta T chiuso aperto OC K+ Levoglucosano Si può osservare come negli impianti di stufa a legna e caminetto il PM10 sia costituito in gran parte dal carbonio organico fino percentuali di poco superiori all’80%, mentre il particolato emesso dalla stufa a pellets contiene solamente il 10% circa di OC; questo può dipendere dalla differente forma del combustibile utilizzato e quindi dalla differente modalità di combustione dello stesso, piuttosto che dal tipo di legno (abete rosso vs. faggio). Il carbonio elementare è presente in percentuali ridotte, inferiori al 3%, in tutti gli impianti eccetto per il caminetto aperto dove 30 raggiunge il 7%, risultando comunque inferiore di circa un fattore 2 nelle emissioni provenienti dalla stufa a pellets. Il levoglucosano, importante per la caratterizzazione delle emissioni da legna, viene emesso in concentrazioni maggiori negli impianti di caminetto chiuso e aperto, dove arriva a rappresentare fino al 6 % circa del PM10. In relazione alle minori concentrazioni riscontrate negli altri sistemi di emissione si può quindi confermare che, come precedentemente accennato, i fattori di emissione dipendono fortemente anche dalla modalità di combustione. Per quanto riguarda i campionamenti in emissione di PTS gli impianti considerati sono solo 2: la stufa a pellets e la stufa a legna. In figura sono riportati i fattori di emissione rispetto al PTS relativi a questi impianti. Composizione percentuale - PTS 0,20 0,18 0,16 0,14 0,12 0,10 0,08 0,06 0,04 0,02 0,00 50 40 30 20 10 0 stufa a pellet PTS OC % EC % Levoglucosano% OC%, EC%, K+% 60 stufa a legna recente PTS K+ % Levoglucosano % Anche nel PTS, come per il PM10, il contenuto di carbonio organico è molto minore per la stufa a pellets rispetto alla stufa a legna; risulta invece più elevato il fattore di emissione relativo al levoglucosano. I valori riportati nei grafici possono presentare un’incertezza maggiore dovuta sia alla non omogeneità dei filtri campionati in emissione e all’eventuale perdita di polvere dal filtro stesso ( i filtri erano molto carichi) sia alla mancanza di prove ripetute in relazione alle differenti condizioni combustione testate. La conoscenza dei fattori di emissione levoglucosano/OC e levoglucosano/PM risulta di grande utilità per la determinazione del particolato e del carbonio organico dovuti al wood burning, dati rispettivamente dalle formule: 31 PM10bb = levoglucosano · 10.7 OC bb = lev (lev OC) (Schmidl et al., 2008) = levoglucosano · 6.67 (Szidat et al., 2006) ER , bb Dai seguenti grafici si può osservare come, per gli impianti di riscaldamento testati, i valori determinati mostrano un ampio intervallo di variabilità poiché, come precedentemente affermato, i fattori di emissione dipendono da diversi parametri, tra cui il tipo di legna utilizzato, la temperatura e modalità di combustione. Fattore di emissione levoglucosano/OC - PM10 Levoglucosano/OC (%) 14% 12,5% 12% 8,9% 10% 8% 6% 4% 2% 0,8% 0,4% 0,04% stufa a pellet stufa a legna stufa legna recente 0% caminetto chiuso caminetto aperto Fattore di emissione levoglucosano/PM - PM10 Levoglucosano/OC (%) 12% 10% 8,8% 7,1% 8% 6% 4% 2% 0,1% 0,4% stufa a pellet stufa a legna 0,03% 0% stufa legna caminetto recente chiuso caminetto aperto Considerando i valori estremi del fattore di emissione levoglucosano/PM (denominato di seguito f) e i dati di levoglucosano relativi ad alcuni siti della Regione Lombardia presenti nella relazione della Scheda UniMI 1, si può osservare nella figura seguente la variabilità della stima del PM dovuto al biomass burning, determinato come PM10bb = levoglucosano · (1/f). Non sono stati presi in considerazione i fattori di emissione relativi alla stufa a pellets e alla stufa di recente produzione 32 alimentata a legna in quanto ancora poco diffusi in Lombardia (circa l’11% del totale regionale) (Caserini el at., 2008). Variazione del PMbb al variare del fattore di emissione 700 3 PM (µ g/m ) 600 500 PM misurato fattore di emissione 0,4% PMbb ricostruito 400 300 fattore di emissione 8,8% 200 100 0 Lodi Milano Sondrio Anche dalla letteratura i fattori di emissione presentano un’elevata variabilità, ad esempio in Engling et al., 2006 il fattore levoglucosano/OC varia tra il 3.6% fino ad oltre il 100%. Tuttavia le misure effettuate sono ancora preliminari in quanto è stato testato unicamente il legno di faggio e risulta quindi chiaro come siano necessarie ulteriori informazioni per poter definire un quadro completo del ruolo della legna nella regione Lombardia. Le misure del filtro di back up sono state effettuate per avere una stima indicativa degli artefatti di campionamento dovuti all’assorbimento su filtro dei composti organici volatili emessi dalla sorgente e/o alla volatilizzazione dell’OC dalla particelle raccolte sul filtro stesso. Nella tabella seguente sono riportate le percentuali di carbonio organico presente sul filtro di backup rispetto al carbonio organico presente sul front filter. Stufa tradizionale Stufa produzione recente Camino chiuso Camino aperto OC_back / OC_front 11 % 2% 13 % 29 % La percentuale di materiale organico generato dalla condensazione dei gas varia a seconda del tipo di impianto utilizzato, risultando comunque inferiore al 30%. 33 Schede 3A – 3B PARFIL III anno – Secondario: Analisi e interpretazione dei dati di EC/OC/TC (UO3 -Università di Milano) Descrizione del lavoro svolto Il particolato atmosferico di origine carboniosa è composto da una complessa varietà di sostanze che possono essere classificate in due principali frazioni: il carbonio organico (OC), che comprende differenti tipi di sostanze organiche (ad esempio composti alifatici, aromatici, acidi, ecc.), e il carbonio elementare (EC), detto anche black carbon, che ha una struttura simile alla grafite, ma può possedere numerosi gruppi funzionali come ossigeno, zolfo e azoto. E’ importante osservare che le definizioni delle frazioni OC ed EC sono di tipo operativo in quanto ad oggi non esiste ancora una metodica analitica di riferimento che consenta di quantificare il contributo delle due componenti alla massa del particolato. Lo studio dell’aerosol carbonioso è importante per poter ottenere una caratterizzazione completa delle sorgenti di emissione, ma anche per comprendere l’impatto che esso ha sulla salute umana, soprattutto in relazione alla sua predominanza nella frazione fine del particolato, e sui cambiamenti climatici. Da recenti studi è stato infatti dimostrato come il carbonio elementare sia la principale specie assorbente della radiazione solare nell’atmosfera, alterando così in modo significativo il bilancio radiativo terrestre, mentre il carbonio organico gioca un ruolo fondamentale nella formazione delle nubi, agendo come nucleo di condensazione (Dan et al., 2004). Il carbonio elementare è un inquinante primario emesso direttamente in atmosfera durante i processi di combustione incompleta dei combustibili fossili e delle biomasse e, data la peculiarità della sua origine, in ambiente urbano, è ritenuto uno dei traccianti per la sorgente traffico autoveicolare. Il carbonio organico invece ha origine sia primaria che secondaria. Le sorgenti primarie posso essere antropogeniche, costituite dai processi di combustione dei combustibili fossili e delle biomasse, e biogeniche come l’emissione diretta dalle piante e dai pollini. Le sorgenti secondarie sono invece determinate dai processi di conversione gas-particella dei composti organici volatili (VOC) in atmosfera, come risultato della condensazione e dell’adsorbimento chimico-fisico di queste specie gassose sulla superficie delle particelle di aerosol atmosferico e da processi di ossidazione in atmosfera dei precursori in fase gassosa per attività fotochimica. L’importanza nella valutazione della componente secondaria dell’aerosol organico (SOA, Secondary Organic Aerosol) risiede nello studio di strategie di abbattimento degli inquinanti 34 attraverso azioni a lungo termine, finalizzate a ridurre non soltanto le emissioni delle sorgenti primarie, ma anche le emissioni che coinvolgono i precursori della formazione degli SOA. Data l’impossibilità di determinare direttamente le componenti primaria e secondaria del carbonio organico, nel corso degli anni si sono sviluppati differenti approcci di tipo indiretto; il più comune è l’EC Tracer method (Turpin et al., 1995; Strader et al.,1999). Questo metodo prevede l’utilizzo del carbonio elementare come tracciante per la quantificazione dell’OC primario, ipotizzando che le sorgenti di emissione siano le stesse per entrambe le frazioni dell’aerosol carbonioso e che ci sia quindi un rapporto rappresentativo primario OC/EC per ogni area di interesse. Di conseguenza, valori che si discostano dal valore atteso, indicano una presenza più o meno rilevante di carbonio organico di origine secondaria, che viene definito come (Turpin et al., 1995): OCpri = EC ⋅ (OC/EC)pri OCsec = OCtot - OCpri Dove OCtot è l’OC totale, OCpri è l’OC primario, (OC/EC)pri è la stima del rapporto primario e OCsec è l’OC secondario. Mediante questo metodo nascono tuttavia alcuni problemi legati sia al variare del rapporto (OC/EC)pri in funzione del tipo di sorgente, dell’area soggetta allo studio e della meteorologia, sia alla determinazione stessa di tale rapporto. Di conseguenza, al rapporto (OC/EC)pri e quindi alla stima dei SOA, è associata una incertezza non trascurabile, a cui si aggiunge anche l’incertezza dovuta ai possibili artefatti di campionamento (positivi e negativi) per la determinazione del carbonio organico e la natura arbitraria della definizione operativa delle due frazioni dell’aerosol carbonioso. Il valore di (OC/EC)prim può essere stimato in corrispondenza di periodi caratterizzati da bassa attività fotochimica (ad esempio: scarso irraggiamento, basse concentrazioni di ozono, basso valore del rapporto NOx/NO2) o, alternativamente, possono essere utilizzati i rapporti stimati da lavori di letteratura. Nell’ambito di questo lavoro si è scelto di utilizzare due differenti valori: uno per la stagione invernale e uno per quella estiva. In estate si è fatto riferimento al valore di letteratura di Giugliano et al., 2005 pari a (OC/EC)prim=1.34, determinato sperimentalmente mediante analisi di carbonio su filtri campionati in un tunnel nella città di Milano; in tali condizioni operative il contributo del carbonio organico secondario è stato ritenuto trascurabile e quindi il rapporto OC/EC è rappresentativo della sola componente primaria da traffico. In inverno invece abbiamo ritenuto più attendibile utilizzare un valore determinato con una modalità operativa differente in quanto alle emissioni da traffico di particolato carbonioso di origine 35 primaria (EC ed OC), si aggiungono le emissioni dovute alle sorgenti di riscaldamento domestico e biomass burning. A partire quindi da un data set ad elevata risoluzione temporale sono stati identificati, attraverso uno studio dei parametri meteorologici e di stabilità atmosferica, episodi di inquinamento dominati principalmente da contributi primari dovuti a sorgenti varie ed è stato determinato il rapporto medio OC/EC rappresentativo delle sorgenti primarie (Piazzalunga, 2007); il valore è risultato pari a: (OC/EC)prim=1.58. Metodologie sperimentali Come già presentato nelle relazioni tecniche relative alle precedenti annualità, le misure di carbonio totale, organico ed elementare, sono state effettuate mediante la tecnica Thermal Optical Transmittance (TOT) che permette di separare la frazione carboniosa del particolato atmosferico, depositata su filtri in fibra di quarzo pre-fired. Brevemente, il protocollo di misura prevede di scaldare il campione in due differenti atmosfere di reazione: la prima inerte (He), nella quale evolve solamente la parte organica; la seconda ossidante (miscela di He-O al 10%) nella quale evolve invece il carbonio elementare. Con l’ausilio di un laser (He-Neon) il cui fascio attraversa il campione, viene effettuata la correzione al fenomeno del charring (conversione pirolitica del carbonio organico in carbonio elementare) che porterebbe altrimenti ad una sovrastima del carbonio elementare. La correzione si basa sul valore della trasmittanza del laser che varia in funzione della quantità di carbonio elementare presente sul campione in analisi, in quanto solo questa frazione del carbonio totale è in grado di assorbire la radiazione luminosa nella regione del rosso e dell’infrarosso dello spettro. In figura è riportato un esempio di termogramma nel quale sono rappresentati i tre segnali forniti in uscita: la rampa di temperatura, la trasmittanza del filtro e la risposta del rivelatore. Gli errori delle concentrazioni in µg/m3 sono dell’ordine del 10%. 36 Analisi dei risultati Mediante la tecnica TOT sono stati analizzati 1490 filtri in fibra di quarzo campionati nell’ambito del progetto PARFIL, relativamente agli anni 2005, 2006 e 2007. I siti di campionamento sono stati classificati secondo tre tipologie: - siti di fondo urbano: Brescia, Cantù, Como, Lodi, Mantova, Milano, Saronno, Sondrio e Varese; - siti di fondo rurale: Abbadia Cerreto e Boscofontana; - siti di fondo alpino: Alpe San Colombano (Bormio). Per i siti di Abbadia Cerreto, Alpe San Colombano, Bosco Fontana, Brescia, Cantù, Lodi, Mantova, Milano si hanno a disposizione filtri relativi frazioni PM10 e PM2.5 del particolato, mentre per i rimanenti siti (Como e Sondrio) sono stati forniti solo campioni di PM10. Tuttavia per alcuni siti, data la scarsità di dati a disposizione, non è stata effettuata alcuna analisi statistica dei dati in quanto ritenuta poco significativa. Comunque, per questi siti, i dati grezzi relativi alle analisi delle componenti carboniose effettuate sui filtri sono riportati integralmente nelle tabelle in appendice. In questa relazione, a partire dai dati di concentrazione delle frazioni OC ed EC del carbonio, vengono fornite le concentrazioni medie assolute e relative, il rapporto OC/EC e la ripartizione del carbonio organico nelle due componenti, primaria e secondaria. Tali risultati sono stati espressi sia 37 come media annua, ottenendo quindi una descrizione della frazione carboniosa negli anni 2005, 2006 e 2007, che come media sui tre anni. Considerando una settimana di campionamento al mese, i campionamenti previsti per ciascun anno dovrebbero essere pari a 84 e di conseguenza, quelli previsti per il periodo estivo e quello invernale pari a 42. Tuttavia, in ogni annualità, il numero di dati validati per i vari siti di campionamento risulta frequentemente inferiore al 50% rispetto ai dati previsti e tali dati sono da ritenersi statisticamente poco significativi. Si è comunque scelto di rappresentare graficamente i siti che presentano un numero di dati superiore al 30% rispetto al numero previsto, sottolineando comunque come questi non siano rappresentativi della stagione o dell’annualità considerata. Anno 2005 Per la frazione PM10, considerando il numero di dati a disposizione per le concentrazioni di OC ed EC, i siti rappresentativi delle medie annuali sono Bosco Fontana, Cantù, Milano e Sondrio, quelli rappresentativi delle medie estive sono Bosco Fontana, Cantù, Lodi, Mantova, Milano, Sondrio e Varese, mentre non c’è alcun sito rappresentativo delle medie invernali. Per il PM2.5 l’unico sito rappresentativo delle medie annuali è Cantù, i siti rappresentativi delle medie estive sono Alpe San Colombano e Cantù, mentre non c’è alcun sito rappresentativo delle medie invernali. I rimanenti siti descritti nelle tabelle e rappresentati in grafico presentano un numero di dati superiore al 30% rispetto a quello previsti, ma non sono considerati rappresentativi della stagione considerata e dell’anno 2005. I dati grezzi relativi alle analisi chimiche dei filtri provenienti dai siti non presenti nelle elaborazioni delle medie annuali, Abbadia e Brescia per il PM10 mentre Abbadia Cerreto, Bosco Fontana, Brescia, Lodi, Mantova, Milano e Varese per il PM2.5, sono riportati nelle tabelle in appendice. Nelle tabelle seguenti sono riportate le concentrazioni medie, le deviazioni standard (che danno informazioni sulla variabilità dei dati), i valori massimo e minimo ed i percentili sia per il carbonio organico che per il carbonio elementare, nelle frazioni PM10 e PM2.5 del particolato atmosferico, determinati a partire da tutti i dati relativi all’anno 2005. 38 Dati di CARBONIO ORGANICO 2005, media annua – PM10 n° dati S.Colombano B.Fontana Cantù Como Lodi Mantova Milano Sondrio Varese 28 42 42 27 33 35 46 51 49 media. (µg/m³) 2,1 7,2 10,6 11,3 8,7 9,7 10,3 10,2 7,9 dev.st. max min 10° 90° mediana percentile percentile (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) 1,0 4,4 0,5 0,8 3,2 2,0 3,1 16,0 3,5 4,4 10,6 6,2 5,6 28,4 4,2 4,7 16,2 9,3 7,0 28,4 3,0 4,8 23,6 9,0 4,1 24,3 3,8 5,7 13,4 7,1 3,7 19,8 4,5 6,3 14,3 9,1 6,7 30,3 2,5 4,6 20,1 8,2 5,5 29,2 4,1 5,2 15,1 8,9 3,7 16,1 2,8 3,9 12,9 7,8 % PM 33,0 19,7 23,1 33,3 24,3 16,4 23,3 31,8 27,1 Dati di CARBONIO ELEMENTARE 2005, media annua – PM10 n° dati S.Colombano B.Fontana Cantù Como Lodi Mantova Milano Sondrio Varese 28 42 42 27 33 35 46 51 49 media. (µg/m³) 0,2 1,1 2,1 4,3 1,9 2,2 2,9 3,0 2,3 dev.st. max min 10° 90° mediana percentile percentile (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) 0,2 0,7 0,1 0,1 0,4 0,2 0,4 2,2 0,5 0,7 1,7 1,2 1,1 4,41 0,6 0,8 3,5 2,0 1,6 7,0 1,4 2,0 6,2 4,4 1,2 5,8 0,8 0,8 3,5 1,6 0,8 4,6 0,8 1,4 3,3 2,1 1,8 7,7 0,2 1,1 5,4 2,4 2,3 11,4 0,8 1,3 4,8 2,2 1,7 6,6 0,3 0,8 5,0 1,7 % PM 3,8 3,3 4,8 15,2 4,9 3,9 6,8 8,7 7,7 Dati di CARBONIO ORGANICO 2005, media annua – PM2.5 S.Colombano Cantù max min 10° 90° dati media dev.st. mediana percentile percentile (n°) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) 42 2,3 0,9 4,6 1,1 1,4 3,8 2,0 47 6,8 3,6 15,2 2,6 3,2 13,2 9,2 % PM 34,8 29,4 Dati di CARBONIO ELEMENTARE 2005, media annua – PM2.5 S.Colombano Cantù dati (n°) 37 47 media. (µg/m³) 0,2 1,6 dev.st. max min 10° 90° mediana percentile percentile (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) 0,1 0,4 0,1 0,2 0,1 0,4 1,5 0,9 3,9 0,2 0,7 2,8 % PM 3,2 7,2 Nei grafici seguenti vengono rappresentate e confrontate le concentrazioni assolute del carbonio organico ed elementare nei differenti siti di campionamento, relativamente alle frazioni PM10 e PM2.5; le etichette corrispondenti indicano il numero di dati su cui è stata effettuata la media. Si ricorda che i campionamenti di PM10 e PM2.5 non sono stati effettuati in parallelo, quindi il numero di dati su cui è stata effettuata la media nelle due frazioni del particolato può risultare differente. 39 Concentrazioni medie annuali OC - 2005 Concentrazioni medie annuali EC - 2005 3 Concentrazione (µg/m ) 3 21 Concentrazione ( µ g/m ) 6 18 42 27 46 15 33 12 51 35 49 42 9 47 6 28 42 3 mo Co o di va se ri o lan Lo nd Vare nto Mi So Ma PM10 PM2.5 46 49 4 42 3 1 33 47 2 35 42 28 37 0 0 o a an tan mb Fon o l . o B S.C 51 27 5 e o di a io Lo ntov lan ndr r es Mi Va So Ma a o tù mo an tan Can Co m b Fo n o l . o B PM10 S.C Concentrazioni medie estive OC - 2005 PM2.5 Concentrazioni medie estive EC - 2005 6.0 3 Concentrazione (µg/m ) 28 20 10 34 26 25 35 8 28 31 17 33 6 15 4 20 32 2 Concentrazione ( µ g/m3) 12 20 5.0 4.0 28 3.0 2.0 1.0 35 28 33 26 17 34 25 31 15 20 27 0.0 0 o a an tan mb Fo n o l . o B S.C di va no se r io Lo nto Mila ond Va re S Ma mo Co PM10 PM2.5 na no ba nt a lom B. Fo o S.C Concentrazioni medie invernali OC - 2005 mo ntù Co Ca PM10 e o di io va Lo res lan ondr nto Mi Va S Ma PM2.5 Concentrazioni medie invernali EC - 2005 3 Concentrazione (µg/m ) 14 17 20 20 15 18 14 10 5 0 Concentrazione ( µ g/m 3) 9 17 8 7 18 20 6 5 4 14 14 3 2 1 0 Cantù PM10 Milano Sondrio PM2.5 Varese Cantù Milano PM10 Sondrio Varese PM2.5 Esaminando tali valori si può osservare come l’aerosol carbonioso, in particolar modo la frazione elementare, sia concentrato nella frazione fine del particolato (PM2.5). I valori delle concentrazioni assolute risultano più elevati durante il periodo invernale (Ottobre-Marzo), confermando come entrambe le frazioni del carbonio totale siano influenzate dalle sorgenti di riscaldamento domestico e di biomass burning, prevalentemente attive durante i mesi freddi. Concentrazioni di OC più elevate in inverno possono anche essere spiegata dalla ridotta altezza dello strato di rimescolamento che limita la diluizione degli inquinanti nell’atmosfera e dalla formazione del carbonio organico secondario ad opera dei processi di condensazione, alimentati dalle basse temperature invernali. Nei differenti siti, fatta eccezione per l’unico sito alpino, si osserva una uniformità tra le concentrazioni assolute di carbonio organico a causa della maggiore altezza dello strato di rimescolamento, che favorisce la dispersione e la diffusione degli inquinanti. Il carbonio elementare presenta invece valori di concentrazione più disomogenei con una media annuale più alta per il sito 40 di Como. Questo è compatibile con una maggiore incidenza della sorgente traffico veicolare nella città e con la posizione del campionatore situato in prossimità di una strada molto trafficata; come tale, la città di Como è stata scelta rappresentativa del sito “da traffico”. La bassa percentuale di EC riscontrata invece nel sito alpino e nel sito rurale Bosco Fontana dimostra come l’influenza della sorgente traffico sia poco rilevante. Nei seguenti grafici vengono riportati i valori percentuali del carbonio organico ed elementare rispetto al totale della massa di particolato, determinati sia come media annuale che come media stagionale; le etichette corrispondenti indicano il numero di dati su cui è stata effettuata la media. Valori % EC, OC nel PM - media annua - 2005 EC PM10 OC PM10 EC PM2.5 Varese Sondrio Milano Mantova Lodi Como S.Colombano B. Fontana Cantù 40 35 30 25 % 20 15 10 5 0 OC PM2.5 Valori % di EC nel PM - confronto estate inverno - 2005 25 31 18 17 34 17 20 28 25 26 33 14 14 35 20 27 5 15 10 28 15 EC-Estate PM10 EC-Inverno PM10 Varese Sondrio Milano Mantova Lodi Co mo Cantù B. F ontana 0 S.Colo mban o % 20 20 EC-Estate PM2.5 EC-Inverno PM2.5 41 Valori % di OC nel PM - confronto estate inverno - 2005 28 31 18 34 17 26 25 20 20 17 20 33 14 14 28 35 % 30 20 32 40 15 50 10 OC-Estate PM10 OC-Inverno PM10 Varese Sond rio Milano Manto va Lod i Co mo Cantù B. F ontana S.Colo mbano 0 OC-Estate PM2.5 OC-Inverno PM2.5 Analizzando la frazione organica del carbonio, in relazione ai pochi dati di PM2.5 a disposizione, si può osservare come l’OC risulti in media presente in percentuali maggiori in questa frazione granulometrica, dove arriva a rappresentare fino al 35 – 40% della massa gravimetrica nei siti urbani. Tale andamento è osservabile anche nelle medie stagionali. La percentuale di OC nel PM10 relativamente ai siti urbani risulta compresa tra il 15% e il 35% con valori piuttosto simili in entrambe le stagioni. Il carbonio elementare costituisce una frazione minore, rispetto all’OC, del massa gravimetrica con percentuali che variano dal 3% fino al 15% in siti ad elevata densità veicolare. In particolare l’EC risulta presente a percentuali maggiori nel sito di Como, confermando quanto detto precedentemente sulla sua natura di sito “da traffico”. In relazione all’origine primaria e secondaria del carbonio organico, come precedentemente descritto, sono stati utilizzati due valori differenti del rapporto (OC/EC)pri per determinare questa componente nelle due stagioni. Nelle tabelle di seguito sono riportati i valori medi annuali delle concentrazioni di carbonio organico primario e secondario, i relativi errori, le concentrazioni massime e minime, il 10° e il 90° percentile ed i valori percentuali rispetto alla massa gravimetrica e alla massa di carbonio totale. 42 OC PRIMARIO 2005, media annua – PM10 S.Colombano B.Fontana Cantù Como Lodi Mantova Milano Sondrio Varese dati (n°) 28 42 42 27 33 35 46 51 49 media dev.st. max min 10° 90° % mediana percentile percentile PM (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) 0,3 0,2 1,0 0,1 0,1 0,6 5,5 0,3 1,6 0,6 3,4 0,7 0,9 2,3 4,4 1,6 3,1 1,6 7,0 0,7 1,1 4,9 6,7 2,9 6,0 2,4 10,3 1,9 2,7 9,4 21,0 5,9 2,8 2,0 9,1 1,0 1,1 5,5 6,9 2,2 3,1 1,3 7,2 1,1 1,9 4,5 5,3 2,9 4,3 2,8 12,2 0,3 1,4 8,1 9,7 3,5 4,5 3,7 18,1 1,1 1,7 7,6 12,4 3,0 3,4 2,8 10,4 0,5 1,0 7,8 11,2 2,4 % TC 14,3 19,6 24,0 40,8 24,6 26,3 32,1 31,0 30,1 OC SECONDARIO 2005, media annua – PM10 min 10° 90° % dati media. dev.st max mediana percentile percentile PM (n°) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) 1,7 0,9 3,7 0,4 0,6 2,8 27,5 S.Colombano 28 1,7 42 5,6 2,6 12,9 2,6 3,0 8,4 15,2 B.Fontana 4,7 42 7,6 4,4 21,4 2,3 3,2 12,4 16,4 Cantù 6,5 26 5,5 5,8 21,0 0,2 0,8 13,8 12,3 Como 3,0 33 5,9 2,6 15,2 2,4 3,4 8,9 17,3 Lodi 5,7 35 6,6 2,8 13,5 1,3 3,4 10,1 11,1 Mantova 6,5 46 6,0 4,5 19,6 0,4 2,2 11,7 13,6 Milano 4,4 51 5,8 2,4 13,4 2,5 3,3 9,3 19,4 Sondrio 5,1 49 4,5 2,4 11,2 0,5 1,9 7,7 15,9 Varese 3,8 % TC 75,6 66,2 58,9 29,6 57,9 54,7 45,6 47,5 49,1 OC PRIMARIO 2005, media annua – PM2.5 max min dati media. dev.st 10° 90° % mediana (n°) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) percentile percentile PM 0,3 S.Colombano 37 0,3 0,1 0,6 0,1 0,1 0,5 4,3 2,1 Cantù 47 2,4 1,4 6,2 0,3 0,9 4,5 10,1 % TC 10,1 27,4 OC SECONDARIO 2005, media annua – PM2.5 max min dati media. dev.st 10° 90° % mediana (n°) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) percentile percentile PM 1,8 2,0 0,8 4,0 0,9 1,2 3,5 30,5 S.Colombano 37 3,7 47 4,4 2,4 10,2 1,2 2,1 8,6 19,3 Cantù % TC 82,6 53,7 Nelle figure seguenti viene rappresentato il valore medio annuale, estivo ed invernale del rapporto OC/EC calcolato in base ai dati di concentrazione noti, per i differenti siti di campionamento; viene inoltre indicato il rapporto (OC/EC)pri per poter avere una stima della formazione del carbonio organico secondario. Le etichette corrispondenti indicano il numero di dati su cui è stata effettuata la media. 43 Nell’analisi di questi dati va tenuto comunque in debito conto che il rapporto OC/EC può essere significativamente alterato dalla possibile presenza di artefatti di campionamento, la cui valutazione non era prevista tra le attività della III^ annualità del progetto PARFIL. Rapporto medio annuale OC/EC-PM10, PM2.5 - 2005 18 15 37 PM10 PM2.5 (OC/EC)pri ESTATE (OC/EC)pri INVERNO 28 # 12 9 42 42 6 47 3 33 35 27 46 51 49 0 o a o tù a n ntan C an om b C m Fo olo B. C . S o e a di io dr Lo lan r es t ov i n a n o M V S Ma Rapporto medio estivo OC/EC-PM10, PM2.5 - 2005 15 20 27 PM10 PM2.5 12 # (OC/EC)pri Estate 9 35 15 6 28 25 33 28 26 20 3 34 31 17 0 a o an t an b n m Fo olo B. S .C ntù Ca m Co o di Lo v nto Ma a o se rio lan nd a re o V Mi S Rapporto medio estivo OC/EC-PM10, PM2.5 - 2005 15 20 27 PM10 PM2.5 12 # (OC/EC)pri Estate 9 6 35 15 28 25 33 28 20 3 26 34 31 17 0 a o an t an b n o m F olo B. S .C ntù Ca m Co o di Lo v nto Ma a o se rio lan nd a re o V Mi S Come si può osservare, sia nel periodo estivo che in quello invernale, i valori del rapporto OC/EC sono significativamente superiori al valore calcolato per il solo contributo primario. Questo significa che nei diversi siti si ha sempre la produzione di aerosol secondario; in particolare la sua 44 formazione risulta più marcata nel sito alpino. Nei grafici sottostanti sono indicate le percentuali relative alle componenti primaria e secondaria del carbonio organico e al carbonio elementare, in relazione alla massa del carbonio totale presente su filtro. Componente primaria e secondaria del Total Carbon P r i ma r i o e s e c o n d a r i o - m e d i a a n n u a P M 1 0 OC primario % Primario e secondario-me dia annua PM10 2005 100 90 80 70 60 % 50 40 30 20 10 0 S .C % S na a ntù omo no ba onta C C m F o ol B. 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 EC OC secondario 100 90 80 70 60 % 50 40 30 20 10 0 a e o di io Lo ntov ilan nd r ares M V So Ma Primario e secondario-media annua PM2.5 2005 S.Colombano Primario e secondario-media estiva PM10 2005 Cantù Primario e secondario-media estiva PM2.5 2005 100 80 60 % 40 20 0 o a tù o an tan Ca n Com mb F on o l . B .Co a e o di io Lo ntov ilan n dr ares M V So Ma S.C m olo 80 60 % 40 20 0 Cantù Milano Sondrio Varese Fo B. n nt a a n Ca tù Lo di nto Ma va lan Mi o Primario e secondario-media invernale PM2.5 2005 Primario e secondario-me dia invernale PM10 2005 100 no ba 100 90 80 70 60 % 50 40 30 20 10 0 Cantù Da queste elaborazioni si può osservare come il sito alpino presenti la maggiore percentuale di carbonio organico secondario, arrivando a rappresentare, nella media annuale, circa il 75 % della massa del carbonio totale. Anche nel sito rurale Bosco Fontana la percentuale di secondario è superiore a quelle riscontrate nei siti urbani. In questi siti risulta pertanto scarso il contributo della componente primaria (OC primario ed EC) indice del fatto che la mancanza di importanti sorgenti, come ad esempio il traffico, porta alla diminuzione del particolato direttamente immesso in atmosfera, a vantaggio della componente di natura secondaria che viene anche alimentata dalla 45 presenza di precursori gassosi di natura biogenica. Si può inoltre notare come il carbonio elementare raggiunga la sua massima percentuale, pari a circa il 30% del carbonio totale nella località di Como, sito soggetto ad elevato traffico veicolare. In questo caso la componente secondaria assume valori molto bassi a causa della predominanza delle sorgenti del particolato primario. Milano risulta il secondo sito con una maggiore presenza del particolato primario, confermando come le sorgenti traffico e riscaldamento abbiano un impatto dominante. In conclusione, partendo dai dati delle tabelle sopra riportate, si può affermare che per l’anno 2005 il carbonio di natura secondaria può rappresentare dal 10% al 28% della massa del particolato nel PM10 e dal 15% al 30% della massa nel PM2.5. Anno 2006 Per l’anno 2006 i siti rappresentativi delle medie annuali e delle medie estive del PM10, relative ai dati di OC ed EC, sono Alpe San Colombano e Cantù, mentre i siti rappresentativi delle medie invernali sono Brescia, Cantù e Milano. Relativamente al PM2.5 non si hanno siti rappresentativi delle medie annuali ed estive mentre si ha un unico sito rappresentativo delle medie invernali (Milano). I rimanenti siti descritti nelle tabelle e rappresentati in grafico presentano un numero di dati superiore al 30% rispetto a quello previsti e non sono considerati rappresentativi della stagione considerata e dell’anno 2006. I dati grezzi relativi alle analisi chimiche dei filtri provenienti dai siti non presenti nelle elaborazioni delle medie annuali, Abbadia Cerreto, Bosco Fontana, Lodi, Mantova e Varese per il PM10 e per il PM2.5, sono riportati nelle tabelle in appendice. Nelle tabelle seguenti sono riportate le concentrazioni medie, le deviazioni standard, i valori massimo e minimo ed i percentili, sia per il carbonio organico che per il carbonio elementare, nelle frazioni PM10 e PM2.5 del particolato atmosferico, determinati a partire da tutti i dati relativi all’anno 2006. Dati di CARBONIO ORGANICO 2006, media annua – PM10 42 41 46 32 33 media. (µg/m³) 1,5 10,4 11,4 17,4 17,5 39 12,1 n° dati S.Colombano Brescia Cantù Como Milano Sondrio dev.st. max min 10° 90° mediana percentile percentile (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) 0,8 4,3 0,5 1,3 0,8 2,7 7,8 35,7 2,9 6,9 4,1 23,7 9,2 46,9 4,4 8,2 5,5 26,5 16,9 67,6 5,5 9,5 7,2 47,5 8,6 39,9 4,4 16,3 8,0 25,8 9,6 42,0 4,1 7,3 5,2 26,1 % PM 28,1 25,3 33,8 32,2 20,7 31,1 46 Dati di CARBONIO ELEMENTARE 2006, media annua – PM10 dev.st. max min 10° 90° mediana percentile percentile (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) n° dati media. (µg/m³) 42 0,1 0,1 0,4 0,1 Brescia Cantù Como Milano 41 46 32 1,9 2,6 5,2 1,0 1,8 2,2 5,0 8,4 9,4 0,4 0,3 1,4 33 5,9 3,5 13,7 1,6 Sondrio 39 2,9 2,7 10,1 0,5 S.Colombano 0,1 1,8 2,0 4,7 0,1 0,9 1,0 2,5 4,4 1,6 2,8 0,8 % PM 0,2 1,8 3,2 5,0 8,4 5,3 7,6 12,9 11,8 7,4 7,5 6,6 Dati di CARBONIO ORGANICO 2006, media annua – PM2.5 media. dev.st. max min 10° 90° mediana percentile percentile (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) dati (n°) S.Colombano 32 1,5 0,9 4,4 0,7 Brescia Cantù 29 8,3 3,8 21,3 28 7,5 3,9 Milano 26 11,4 6,7 % PM 0,8 4,7 2,7 27,2 4,3 1,2 7,3 12,1 30,1 18,1 3,5 5,8 4,6 13,9 40,9 32,8 3,8 9,9 4,8 19,0 25,6 Dati di CARBONIO ELEMENTARE 2006, media annua – PM2.5 S.Colombano Brescia Cantù Milano dati (n°) media. (µg/m³) 33 0,1 0,1 0,4 0,1 28 28 26 1,4 1,6 4,1 0,7 1,3 2,5 3,0 6,3 10,2 0,3 0,3 1,3 dev.st. max min 10° 90° mediana percentile percentile (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) 0,1 1,2 1,4 3,1 0,1 0,6 0,3 1,3 % PM 0,3 1,9 2,6 2,8 7,7 6,8 8,9 9,3 Nei grafici seguenti vengono rappresentate e confrontate le concentrazioni assolute del carbonio organico ed elementare nei differenti siti di campionamento, relativamente alle frazioni PM10 e PM2.5; le etichette corrispondenti indicano il numero di dati su cui è stata effettuata la media. Si ricorda che i campionamenti di PM10 e PM2.5 non sono stati effettuati in parallelo, quindi numero di dati su cui è stata effettuata la media nelle due frazioni del particolato può risultare differente. Concentrazioni medie annuali EC - 2006 3 30 33 25 15 29 10 5 39 46 41 20 26 28 42 32 0 a mb olo C . S no es Br cia PM10 mo Co PM2.5 10 33 3 Concentrazione ( µ g/m ) 32 35 Concentrazione ( µ g/m ) Concentrazioni medie annuali OC - 2006 40 la Mi no nd So rio 32 8 26 39 6 44 4 41 28 28 2 42 33 0 a mb olo C . S no es Br cia mo Co PM10 la Mi no nd So rio PM2.5 47 Concentrazioni medie estive EC - 2006 5,0 15 3 Concentrazione ( µ g/m ) 3 Concentrazione ( g/m ) Concentrazioni medie estive OC - 2006 12 10 15 24 8 20 20 6 4 24 2 4,0 3,0 o an mb o l o S.C 1,0 24 15 es Br cia m Co PM10 o PM2.5 r io nd So a mb olo S.C Concentrazioni medie invernali OC - 2006 17 21 18 22 19 33 26 16 18 16 18 17 o an mb o l o S.C Br c ia es mo Co PM10 o lan Mi PM2.5 ri o nd So no es Br cia mo Co PM10 nd So rio PM2.5 Concentrazioni medie invernali EC - 2006 res Va e Concentrazione ( µg/m3) 3 Concentrazione (µg/m ) 20 13 0,0 0 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 24 20 2,0 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 17 33 19 26 22 21 15 16 18 16 18 18 o an mb o l o S.C Br c ia es mo Co PM10 o lan Mi ri o nd So res Va e PM2.5 Le concentrazioni assolute di carbonio organico, risultano più elevate durante il periodo invernale per la presenza di sorgenti addizionali, come ad esempio riscaldamento domestico e biomass burning. Come osservato precedentemente entemente per l’anno 2005, concentrazioni di OC più elevate in inverno possono trovare spiegazione anche nella ridotta altezza dello strato di rimescolamento che limita la diluizione degli inquinanti nell’atmosfera e dalla formazione del carbonio organico secondario ad opera dei processi di condensazione, favoriti dalle basse temperature invernali e dall’elevata umidità relativa. Per i siti in cui è rappresentata anche la frazione fine, si osserva come l’aerosol carbonioso sia prevalentemente concentrato in quest’ultima frazione Tra i differenti siti esaminati, la città di Como presenta i valori più elevati di entrambe le frazioni di carbonio a conferma di una maggiore incidenza della sorgente di traffico veicolare rispetto agli altri siti di campionamento. A differenza dei siti urbani, il sito alpino Alpe San Colombano presenta bassi valori di concentrazione di EC ed OC dimostrando come l’influenza delle sorgenti di traffico veicolare e di veicolare di riscaldamento riscaldamento domestico, concentrare concentrare nei siti urbani, risulti trascurabile nel sito remoto. remoto. Nei seguenti grafici vengono riportati i valori percentuali di carbonio organico ed elementare rispetto al totale della massa di particolato, determinati sia come media annuale annuale che che come come media stagionale; le etichette corrispondenti indicano il numero di dati su cui è stata effettuata la media. 48 EC PM2.5 Sondrio Como Cantù Brescia EC PM10 Milano 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 S.Colombano % Valori % EC, OC nel PM - media annua - 2006 OC PM10 OC PM2.5 Valori % di EC nel PM - confronto estate inverno - 2006 15 25 20 16 16 20 19 33 26 17 24 EC-Estate PM10 EC-Inverno PM10 Varese Milano Como Cantù Brescia S.Colombano 0 Sondrio 5 24 15 18 18 10 22 18 20 13 21 15 % 15 EC-Estate PM2.5 EC-Inverno PM2.5 16 19 33 26 17 20 15 18 22 20 21 18 30 24 15 18 17 % 40 24 50 16 Valori % di OC nel PM - confronto estate inverno - 2006 20 OC-Estate PM10 OC-Inverno PM10 Varese Milano Como Cantù Brescia S.Colombano 0 Sondrio 10 OC-Estate PM2.5 OC-Inverno PM2.5 In entrambe le frazioni del carbonio si può osservare come nei siti urbani i valori percentuali annui rispetto alla massa totale del particolato campionato siano superiori nella frazione PM2.5, con valori compresi tra il 25% e il 40% nel caso dell’OC e tra il 7% e il 27% per l’EC; per il carbonio organico tale andamento è presente anche nelle medie stagionali. 49 In relazione all’origine primaria e secondaria del carbonio organico, per determinare le due componenti sono stati utilizzati i due valori (estivo ed invernale) del rapporto (OC/EC)pri precedentemente introdotti. Nelle tabelle seguenti sono riportati i valori medi annuali delle concentrazioni di carbonio organico primario e secondario, i relativi errori, le concentrazioni massime e minime, il 10° e il 90° percentile, ed i valori percentuali rispetto sia alla massa gravimetrica che alla massa di carbonio totale. OC PRIMARIO 2006, media annua – PM10 S.Colombano Brescia Cantù Como Milano Sondrio dati (n°) 42 41 46 28 31 39 min media dev.st. max 10° 90° mediana percentile percentile (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) 0,1 0,1 0,6 0,1 0,3 0,1 0,1 2,8 1,6 7,9 0,6 5,1 2,7 1,2 3,9 2,9 13,3 0,5 8,0 2,8 1,4 7,0 3,2 14,4 1,8 11,2 6,2 3,6 9,3 5,5 21,7 2,5 18,7 7,0 4,3 4,4 4,4 16,0 0,7 11,9 2,3 1,1 % PM 2,5 7,6 11,1 17,6 11,4 9,7 % TC 8,5 25,1 27,9 37,3 38,3 26,1 OC SECONDARIO 2006, media annua – PM10 min 10° 90° % dati media dev.st. max mediana percentile percentile PM (n°) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) 1,4 0,8 3,9 0,4 2,2 25,5 S.Colombano 42 1,2 0,7 41 7,5 7,1 32,7 2,3 18,4 17,7 Brescia 4,8 2,7 46 7,5 7,2 39,0 1,9 15,1 22,7 Cantù 5,3 3,1 28 11,4 16,0 58,0 0,1 39,3 17,0 Como 4,1 1,7 31 8,9 6,0 21,3 1,1 17,7 9,9 Milano 8,1 1,6 39 7,7 5,9 29,9 3,2 16,2 21,4 Sondrio 5,4 3,7 % TC 85,7 57,7 53,0 36,8 37,4 56,2 OC PRIMARIO 2006, media annua – PM2.5 min 10° 90° dati media. dev.st. max mediana percentile percentile (n°) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) S.Colombano 29 0,2 0,1 0,5 0,1 0,1 0,1 0,4 Brescia 26 2,2 1,2 4,7 0,4 2,0 1,0 4,2 Cantù 28 2,4 2,1 10,0 0,5 2,1 0,5 4,4 % PM 2,9 8,7 13,0 % TC 10,6 23,9 24,2 % PM 23,7 21,8 27,9 % TC 82,2 60,0 59,4 OC SECONDARIO 2006, media annua – PM2.5 min dati media. dev.st. max 10° 90° mediana (n°) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) percentile percentile 1,2 0,7 4,1 0,6 2,2 S.Colombano 29 0,9 0,7 26 5,2 1,8 11,5 3,1 6,7 Brescia 4,8 3,3 28 5,0 2,3 11,8 2,6 7,8 Cantù 4,4 2,9 50 Nelle figure seguenti viene rappresentato il valore medio annuale, estivo ed invernale del rapporto OC/EC calcolato in base ai dati di concentrazione noti, per i differenti siti di campionamento; viene inoltre indicato il rapporto (OC/EC)pri per poter avere una stima quantitativa della formazione del carbonio organico secondario. Le etichette corrispondenti indicano il numero di dati su cui è stata effettuata la media. Rapporto medio annuale OC/EC - PM10, PM2.5 - 2006 25 20 42 PM10 PM2.5 (OC/EC)pri ESTATE (OC/EC)pri INVERNO 29 # 15 10 41 26 46 28 39 33 26 32 5 0 no ba m o lo S.C es Br cia o lan Mi mo Co rio nd o S Rapporto m edio estiv o OC/EC - PM10, PM2.5 - 2006 25 24 20 PM10 14 PM2.5 15 # (OC/EC)pri Estate 10 24 20 5 20 15 0 no ba m o lo S.C cia es r B rio nd o S mo Co Rapporto medio invernale OC/EC - PM10, PM2.5 - 2006 18 18 # 15 12 PM10 15 9 6 21 PM2.5 (OC/EC)pri Inverno 18 15 22 17 33 26 19 16 16 3 0 no ba m olo S.C es Br cia mo Co o lan Mi r io nd o S e res Va Come si può osservare in entrambi i periodi i valori del rapporto OC/EC sono superiori al valore calcolato per il solo contributo primario. Questo significa che si ha sempre la produzione di aerosol secondario, come per l’anno 2005; in particolare la sua formazione risulta più marcata nel sito alpino. Infatti, in questo sito risultano trascurabili le concentrazioni di EC mentre esistono sorgenti biogeniche di VOC, gas precursori del carbonio organico. Nei grafici sottostanti sono 51 indicate le percentuali delle componenti primaria e secondaria del carbonio organico e del carbonio elementare in relazione alla massa del carbonio totale presente su filtro. Componente primaria e secondaria del Total Carbon P r i ma r i o e s e c o n d a r i o - me d i a a n n u a P M 1 0 OC primario % OC secondario Primario e secondario-m edia annua PM2.5 2006 100 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 80 60 % % Primario e secondario-media annua PM10 2006 o S.C 40 20 no ba m o l es Br cia mo Co o lan Mi So r io nd 0 S.Colombano 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Brescia Cantù Primario e secondario-media estiva PM2.5 2006 Primario e secondario-media estiva PM10 2006 100 % 80 % 60 40 20 o an mb o l o S.C cia es Br mo Co So r io nd 0 S.Colombano Primario e secondario-media invernale PM10 2006 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 o an mb o l o S.C Primario e secondario-media invernale PM2.5 2006 100 80 60 % % EC 40 20 0 cia es Br mo Co o lan Mi r io nd So o an mb o l o S.C cia es Br o lan Mi re Va se Nuovamente, si registrano valori più elevati per la componente secondaria del carbonio organico nel sito alpino, con una percentuale su media annua pari all’86% nel PM10 e all’82% nel PM2.5. Si conferma quindi quanto affermato per l’anno 2005: lo scarso contributo della componente primaria della frazione carboniosa è il risultato della mancanza di sorgenti, quali il traffico veicolare, che immettono il particolato direttamente in atmosfera, a vantaggio della componente di natura secondaria, alimentata anche (soprattutto nel caso del sito alpino) da sorgenti biogeniche. 52 I siti di Milano e Como sono caratterizzati da percentuali inferiori di carbonio di origine secondaria a favore della componente primaria; rispetto agli altri siti, le percentuali di carbonio elementare sono superiori e raggiungono rispettivamente i valori pari a 24% e 26% su media annua, indicando quindi una maggiore influenza della sorgente di traffico veicolare nelle due città. In conclusione, partendo dai dati delle tabelle sopra riportate, si può affermare che per l’anno 2006 il carbonio di natura secondaria può rappresentare dal 10% al 30% della massa del particolato nel PM10 e dal 13% al 28% della massa nel PM2.5; tali valori sono comparabili a quelli determinati nell’annualità precedente. Anno 2007 In relazione alla medie annuali e alle medie invernale delle concentrazioni di carbonio organico ed elementare non si ha, per il PM10, alcun sito rappresentativo. L’unico sito rappresentativo in questa frazione del particolato, nel periodo estivo, è Brescia. Analogamente, per la frazione PM2.5 non vi sono siti rappresentativi delle medie annuali ed invernali, mentre l’unico sito rappresentativo delle medie estive è Milano. I rimanenti siti descritti nelle tabelle e rappresentati in grafico presentano un numero di dati superiore al 30% rispetto a quello previsti e non sono considerati rappresentativi della stagione considerata e dell’anno 2007. I dati grezzi relativi alle analisi chimiche dei filtri provenienti dai siti non presenti nelle elaborazioni delle medie annuali, Abbadia Cerreto, Bosco Fontana, Brescia, Cantù, Como, Lodi, Mantova e Varese per il PM10 mentre Abbadia Cerreto, San Colombano, Bosco Fontana, Brescia, Cantù, Mantova e Varese per il PM2.5, sono riportati nelle tabelle in appendice. Nelle seguenti tabelle sono riportate le concentrazioni medie, le deviazioni standard, i valori massimo e minimo ed i percentili sia per il carbonio organico che per il carbonio elementare, nelle frazioni PM10 e PM2.5 del particolato atmosferico, determinati a partire da tutti i dati relativi all’anno 2007. Dati di CARBONIO ORGANICO 2007, media annua – PM10 n° dati S.Colombano Milano Sondrio 28 36 26 media (µg/m³) 1,5 12,0 9,1 dev.st. max min 10° 90° mediana percentile percentile (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) 0,5 3,0 0,8 1,3 0,9 2,3 7,7 29,8 4,1 8,3 5,2 24,4 7,0 27,0 2,7 6,6 3,0 20,7 % PM 23,7 15,0 28,4 53 Dati di CARBONIO ELEMENTARE 2007, media annua – PM10 n° dati 28 36 26 S.Colombano Milano Sondrio media (µg/m³) 0,1 3,4 1,5 dev.st. max min 10° 90° mediana percentile percentile (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) 0,05 0,2 0,05 0,1 0,1 0,2 1,8 6,9 1,1 3,3 1,4 6,2 1,5 4,9 0,05 1,2 0,1 3,6 % PM 1,5 4,6 4,0 Dati di CARBONIO ORGANICO 2007, media annua – PM2.5 dati (n°) 28 33 Lodi Milano media dev.st. max min 10° 90° mediana percentile percentile (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) 5,5 3,4 15,4 2,1 4,4 2,4 11,4 7,4 4,5 17,5 3,4 5,0 3,7 14,9 % PM 21,4 16,3 Dati di CARBONIO ELEMENTARE 2007, media annua – PM2.5 dati (n°) 28 31 Lodi Milano media (µg/m³) 1,6 2,5 dev.st. max min 10° 90° mediana percentile percentile (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) 1,3 5,2 0,2 1,1 0,8 3,5 1,3 5,1 0,7 2,2 1,1 4,2 % PM 5,9 6,1 Nei grafici seguenti vengono rappresentate e confrontate le concentrazioni assolute del carbonio organico ed elementare nei differenti siti di campionamento, relativamente alle frazioni PM10 e PM2.5; le etichette corrispondenti indicano il numero di dati su cui è stata effettuata la media. Si ricorda che i campionamenti di PM10 e PM2.5 non sono stati effettuati in parallelo, quindi numero di dati su cui è stata effettuata la media nelle due frazioni del particolato può risultare differente. Concentrazioni medie annuali OC - 2007 Concentrazioni medie annuali EC - 2007 6 36 3 Concentrazione (µg/m ) 3 Concentrazione (µg/m ) 25 36 20 26 15 33 28 10 5 28 0 o an mb o l o S.C 5 31 4 26 28 3 2 1 28 0 di Lo PM10 o lan Mi PM2.5 rio nd So no ba m o ol S.C di Lo PM10 o lan Mi r io nd So PM2.5 54 Concentrazioni medie estive EC - 2007 3,5 20 17 21 21 3 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 Concentrazione (µg/m ) 3 Concentrazione ( g/m ) Concentrazioni medie estive OC - 2007 2,5 2,0 14 1,5 0,5 di Lo cia es Br Mi 14 no na cia ba es nta Br Fo lo m . o B PM10 S.C o lan PM2.5 3 16 25 13 14 20 13 15 14 10 14 0 o an mb o l o S.C di Lo PM10 o r io lan nd Mi So re Va di Lo o lan Mi PM2.5 Conce ntrazioni m edie inve rnali EC - 2007 30 Concentrazione (µg/m ) 3 17 0,0 Concentrazioni m edie invernali OC - 2007 Concentrazione (µg/m ) 14 21 1,0 14 o a an tan mb on o F l o B. PM10 S.C 5 20 21 3,0 se 7 16 6 13 5 14 4 13 3 2 1 14 0 o an mb o l o S.C PM2.5 14 di Lo o rio lan nd Mi So PM10 e re s Va PM2.5 I pochi dati a disposizione non consentono una descrizione dettagliata dell’anno 2007 ed un completo confronto stagionale; tuttavia i valori di concentrazioni medie sono comparabili a quelli delle annualità precedenti. Il sito alpino Alpe San Colombano presenta nuovamente valori di carbonio organico ed elementare di molto inferiori rispetto agli altri siti, confermando la sua caratteristica di sito non contaminato dall’emissione diretta delle sorgenti. Nei seguenti grafici vengono riportati i valori percentuali di carbonio organico ed elementare rispetto al totale della massa di particolato, determinati sia come media annuale che come media stagionale; le etichette corrispondenti indicano il numero di dati su cui è stata effettuata la media. Valori % EC, OC nel PM - media annua - 2007 30 25 % 20 15 10 5 0 S.Colombano EC PM10 Lodi EC PM2.5 Milano OC PM10 Sondrio OC PM2.5 55 Valori % di OC nel PM - confronto estate inverno - 2007 35 30 21 14 % 25 14 13 17 14 14 14 20 20 15 16 21 13 10 OC-Estate PM10 OC-Inverno PM10 Sondrio Milano Lodi Cantù Brescia B. Fontana S.Colombano 0 Varese 5 OC-Estate PM2.5 OC-Inverno PM2.5 21 13 14 14 21 20 16 14 14 13 17 EC-Estate PM10 EC-Inverno PM10 Varese Sondrio Milano Lodi Cantù Brescia 14 B. Fontana 8 7 6 5 4 3 2 1 0 S.Colombano % Valori % di EC nel PM - confronto estate inverno - 2007 EC-Estate PM2.5 EC-Inverno PM2.5 Come ricordato sopra, lo scarso numero di dati a disposizione non ha permesso di effettuare un confronto sia tra i differenti siti di campionamento che tra la stagionalità. In relazione all’origine primaria e secondaria del carbonio organico, sono stati utilizzati un valore estivo ed uno invernale del rapporto (OC/EC)pri per determinare le due componenti Nelle tabelle di seguito sono riportati i valori medi annuali delle concentrazioni di carbonio organico primario e secondario, i relativi errori, le concentrazioni massime e minime, il 10° e il 90° percentile, ed i valori percentuali rispetto sia alla massa gravimetrica che alla massa di carbonio totale. OC PRIMARIO 2007, media annua – PM10 S.Colombano Milano Sondrio dati (n°) 28 36 26 media dev.st. max min 10° 90° % mediana percentile percentile PM (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) 0,1 0,1 0,3 0,1 2,3 0,1 0,1 0,2 5,1 3,0 10,9 1,4 6,6 4,4 1,8 9,8 2,3 2,3 7,8 0,1 5,8 1,5 0,1 5,6 % TC 8,1 33,9 16,9 56 OC SECONDARIO 2007, media annua – PM10 min 10° 90° % dati media dev.st. max mediana percentile percentile PM (n°) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) 1,3 0,5 2,7 0,7 21,4 S.Colombano 28 1,2 0,8 2,1 36 6,9 5,0 19,6 0,7 8,4 Milano 4,6 1,9 14,1 26 6,8 4,9 20,3 2,6 22,6 Sondrio 5,2 2,8 14,4 % TC 86,5 42,4 71,6 OC PRIMARIO 2007, media annua – PM2.5 Lodi Milano min 10° 90° % dati media dev.st. max mediana percentile percentile PM (n°) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) 28 2,5 2,1 8,2 0,3 1,5 1,0 5,5 8,7 30 3,7 2,1 8,1 1,0 3,0 1,4 6,7 8,7 % TC 32,2 37,9 OC SECONDARIO 2007, media annua – PM2.5 Lodi Milano min dati media dev.st. max 10° 90° % mediana (n°) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) percentile percentile PM 28 3,1 2,1 10,5 0,7 12,8 2,7 1,1 5,2 30 3,3 2,4 10,2 0,6 7,6 2,8 1,2 5,9 % TC 46,0 35,2 Nelle figure seguenti viene rappresentato il valore medio annuale, estivo ed invernale del rapporto OC/EC calcolato in base ai dati di concentrazione noti, per i differenti siti di campionamento; viene inoltre indicato il rapporto (OC/EC)pri per poter avere una stima della formazione del carbonio organico secondario. Le etichette corrispondenti indicano il numero di dati su cui è stata effettuata la media. Rapporto medio annuale OC/EC - PM10, PM2.5 - 2007 24 28 20 PM10 PM2,5 (OC/EC)pri - ESTATE (OC/EC)pri - INVERNO # 16 12 26 8 28 4 36 31 0 S.Colombano Lodi Milano Sondrio 57 Rapporto m edio estiv o OC/EC - PM10, PM2.5 - 2007 30 14 24 PM10 18 PM2,5 (OC/EC)pri - ESTATE # 17 12 21 14 ? 6 20 21 0 no ba m o lo S.C na nta o F B. es Br di Lo cia o lan Mi Rapporto m edio invernale OC/EC - PM10, PM2.5 - 2007 24 20 16 # 14 PM10 PM2,5 (OC/EC)pri - INVERNO 14 12 8 13 4 13 16 14 0 di Lo no ba m olo S.C o lan Mi r io nd So e res Va Analogamente alla annualità precedenti il valore del rapporto OC/EC risulta sempre superiore al valore calcolato tenendo in considerazione il solo contributo primario. Si ha quindi in ogni sito la produzione di aerosol carbonioso secondario e, in particolare, la sua formazione risulta maggiore nel sito alpino. Nei grafici sottostanti sono indicate le percentuali delle componenti primaria e secondaria del carbonio organico e del carbonio elementare in relazione alla massa del carbonio totale presente su filtro. Componente primaria e secondaria del Total Carbon P r i ma r i o e s e c o n d a r i o - me d i a a n n u a P M 1 0 OC primario % OC secondario Primario e secondario-media annua PM2.5 2007 Primario e secondario-media annua PM10 2007 100 100 80 80 60 60 % % EC 40 40 20 20 0 0 S.Colombano Milano Sondrio Lodi Milano 58 Primario e secondario-media estiva PM2.5 2007 Primario e secondario-media estiva PM10 2007 100 100 80 80 % 60 60 % 40 40 20 20 0 o an mb o l o S.C Fo B. na nta cia es Br o lan Mi 0 Lodi Primario e secondario-media invernale PM10 2007 Milano Primario e secondario-media invernale PM2.5 2007 100 100 80 80 % 60 60 % 40 40 20 0 o an mb o l o S.C 20 o lan Mi rio nd So Va e res 0 Lodi Il carbonio di origine secondaria è presente in quantità maggiore nel sito alpino rappresentando, su media annua, l’87% della massa del carbonio. Nei siti rimanenti le percentuali sono inferiori a causa della maggiore importanza delle sorgenti di carbonio primario quali il riscaldamento domestico ed il traffico veicolare e per il minor impatto di sorgenti biogeniche di carbonio organico e suoi precursori. Per concludere, a partire dai pochi dati a disposizione riportati nelle tabelle sovrastanti, si può affermare che per l’anno 2007 il carbonio di natura secondaria può rappresentare dal 7% al 24% della massa del particolato nel PM10 e dal 7% al 17% della massa del PM2.5. Media anni 2005-2006-2007 A conclusione dell’elaborazione dei dati realizzata per ogni singola annualità è stata effettuata una media sui tre anni, 2005, 2006 e 2007. A partire dal numero di dati a disposizione nelle tre annualità, per la frazione PM10 non si ha alcun sito rappresentativo delle medie annuali, mentre i siti rappresentativi per le medie invernali ed estive sono rispettivamente Milano e Sondrio. Per la frazione PM2.5 non si hanno siti rappresentativi né per le medie annue né per le medie stagionali. 59 I rimanenti siti descritti nelle tabelle e rappresentati in grafico presentano un numero di dati superiore al 30% rispetto a quello previsti e non sono considerati rappresentativi della stagione considerata e della media relativa alle tre annualità. Nelle tabelle seguenti sono riportate le concentrazioni medie, le deviazioni standard, i valori massimo e minimo ed i percentili sia per il carbonio organico che per il carbonio elementare, nelle frazioni PM10 e PM2.5 del particolato atmosferico, determinati a partire da tutti i dati relativi all’anno 2005. Dati di CARBONIO ORGANICO, media annua 2005, 2006, 2007 – PM10 n° dati S.Colombano Cantù Como Milano Sondrio Varese 98 108 78 115 116 78 media (µg/m³) 1,7 11,0 14,5 12,9 10,6 10,2 dev.st. max min 10° 90° mediana percentile percentile (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) 0,9 4,4 0,5 1,4 0,8 2,8 7,5 46,9 4,2 8,3 5,3 21,0 12,6 67,6 3,0 9,3 5,5 27,5 8,1 40,0 2,5 10,5 4,7 24,4 7,5 42,0 2,7 8,2 4,6 22,6 4,8 24,1 2,8 10,1 4,0 15,7 % PM 28,4 27,7 31,3 20,0 30,8 26,6 Dati di CARBONIO ELEMENTARE, media annua 2005, 2006, 2007 – PM10 n° dati S.Colombano Cantù Como Milano Sondrio Varese 98 108 78 115 116 78 media (µg/m³) 0,1 2,4 4,8 3,9 2,6 2,4 dev.st. max min 10° 90° mediana percentile percentile (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) 0,1 0,7 0,1 0,1 0,1 0,3 1,6 8,4 0,3 2,0 0,8 4,6 2,0 9,4 0,8 4,6 2,1 7,6 2,7 13,7 0,2 3,3 1,3 7,3 2,3 11,5 0,1 1,8 0,7 5,5 1,4 6,6 0,4 2,1 0,9 4,5 % PM 2,3 6,0 13,0 6,3 7,0 6,6 Dati di CARBONIO ORGANICO, media annua 2005, 2006, 2007 – PM2.5 dev.st. max min 10° 90° dati media mediana percentile percentile (n°) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) 1,8 0,9 4,6 0,5 S.Colombano 93 1,5 0,8 3,2 87 7,0 3,7 18,1 2,6 Cantù 5,5 3,5 13,2 83 8,7 5,4 32,8 3,1 Milano 6,8 3,8 15,9 % PM 28,9 36,6 23,8 Dati di CARBONIO ELEMENTARE, media annua 2005, 2006, 2007 – PM2.5 S.Colombano Cantù Milano dati (n°) 90 87 81 media (µg/m³) 0,1 1,6 3,2 dev.st. max min 10° 90° mediana percentile percentile (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) 0,1 0,4 0,1 0,1 0,1 0,3 1,1 6,3 0,2 1,4 0,5 3,0 2,0 10,2 0,7 2,6 1,3 5,5 % PM 2,2 8,3 9,3 60 Nei grafici seguenti vengono rappresentate e confrontate le concentrazioni assolute del carbonio organico ed elementare nei differenti siti di campionamento, relativamente alle frazioni PM10 e PM2.5; le etichette corrispondenti indicano il numero di dati su cui è stata effettuata la media. Si ricorda che i campionamenti di PM10 e PM2.5 non sono stati effettuati in parallelo, quindi numero di dati su cui è stata effettuata la media nelle due frazioni del particolato può risultare differente. Concentrazioni medie annuali EC Concentrazioni medie annuali OC 8 78 Concentrazione (µg/m ) 25 115 20 108 116 78 83 15 87 10 5 98 93 78 7 3 3 Concentrazione (µg/m ) 30 83 5 2 1 93 93 o lan Mi mo Co PM10 r io nd So re Va se o lo S.C PM2.5 o an mb PM10 re Va se PM2.5 Concentrazioni medie estive EC 3 42 59 10 44 52 8 66 46 41 38 50 6 58 Concentrazione (µg/m ) 3 Concentrazione (µg/m ) r io nd So 6 12 4 o lan Mi mo Co Concentrazioni medie estive OC 57 2 42 5 4 46 38 3 59 2 1 44 66 di Lo o r io lan nd Mi So 50 41 52 58 53 0 0 no na cia ba es nta Br Fo lo m . o B PM10 S.C di Lo mo Co no na cia ba es nta Br Fo lo m . o B S.C o r io lan nd Mi So PM2.5 Concentrazioni medie invernali OC 3 50 20 47 45 15 10 40 0 no ba lo m o S.C o lan Mi PM10 rio nd So PM2.5 Concentrazione (µg/m ) 69 49 25 mo Co PM10 PM2.5 Concentrazioni medie invernali EC 30 3 78 87 3 0 o an mb o l o S.C Concentrazione (µg/m ) 116 108 4 0 5 115 6 re Va se 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 69 50 45 49 47 40 o an mb o l o S.C o lan Mi PM10 r io nd So e res Va PM2.5 Esaminando i pochi dati a disposizione per la frazione PM2.5 si può osservare come l’aerosol carbonioso sia prevalentemente concentrato in questa frazione del particolato. Nei siti urbani, le concentrazioni assolute di carbonio organico e, in misura minore, di carbonio elementare, risultano più elevato durante il periodo invernale a conferma dell’influenza di sorgenti addizionali. Concentrazioni assolute di OC più elevate in inverno si devono anche alla ridotta altezza dello strato di rimescolamento che limita la diluizione degli inquinanti nell’atmosfera (lo stesso discorso vale per le concentrazioni assolute di EC), e dalla formazione del carbonio organico 61 secondario ad opera dei processi di condensazione, alimentati dalle basse temperature invernali e dall’elevata umidità relativa. L’eccezione è data dall’unico sito alpino, Alpe San Colombano, per il quale le concentrazioni di carbonio sono di poco superiori nella stagione estiva. Questo può essere dovuto ad un maggior impatto delle sorgenti biogeniche presenti in questo sito e particolarmente attive nella stagione estiva; queste sorgenti emettono composti precursori dell’OC che si trasformano rapidamente in aerosol carbonioso grazie all’elevata attività fotochimica tipica della stagione considerata. Sulla media degli anni 2005, 2006 e 2007 il sito di Como risulta quello con valori di carbonio elementare più elevati, compatibili con il posizionamento del campionatore in prossimità di una strada ad elevato traffico veicolare. I valori percentuali di carbonio organico rispetto alla massa gravimetrica variano dal 20% al 30% nel PM10, con i valori più elevati in corrispondenza dei siti di Como e Sondrio, mentre variano nell’intervallo 24 – 37% nel PM2.5. Le percentuali di carbonio elementare sono dell’ordine 2 – 10% in entrambe le frazioni del particolato; in particolare la percentuale più bassa si registra nel sito rurale di Bosco Fontana, meno soggetto alla sorgente del traffico veicolare, mentre nel PM10 il valore più elevato viene registrato nel sito di Como, città ad elevato traffico veicolare. Nelle tabelle di seguito sono riportati i valori medi annuali delle concentrazioni di carbonio organico primario e secondario (stimato come descritto nei paragrafi precedenti), i relativi errori, le concentrazioni massime e minime, il 10° e il 90° percentile, ed i valori percentuali rispetto sia alla massa gravimetrica che alla massa di carbonio totale. OC PRIMARIO, media annua 2005, 2006, 2007 – PM10 S.Colombano Cantù Milano Sondrio Varese dati (n°) 98 108 113 116 78 media dev.st. max min 10° 90° % mediana percentile percentile PM (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) 0,2 0,2 1,0 0,1 3,3 0,1 0,1 0,4 3,5 2,5 13,3 0,5 8,6 2,9 1,1 7,3 6,0 4,3 21,7 0,3 9,2 4,8 1,8 11,5 4,0 3,8 18,1 0,1 10,1 2,4 1,0 8,7 3,7 2,4 10,4 0,5 9,9 3,3 1,2 7,1 % TC 10,0 25,7 34,4 26,2 28,3 OC SECONDARIO, media annua 2005, 2006, 2007 – PM10 min 10° 90° dati media. dev.st. max mediana percentile percentile (n°) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) 1,5 0,8 3,9 0,4 0,7 2,5 S.Colombano 98 1,2 108 7,5 5,7 39,0 1,9 3,2 14,3 Cantù 5,6 113 7,1 5,2 21,3 0,4 2,0 14,7 Milano 5,5 116 6,6 4,5 29,9 2,5 3,2 11,0 Sondrio 5,2 78 6,5 3,9 20,3 0,5 2,4 11,2 Varese 5,9 % PM 25,0 19,2 10,9 20,8 16,7 % TC 83,1 56,6 42,4 55,8 52,7 62 OC PRIMARIO, media annua 2005, 2006, 2007 – PM2.5 S.Colombano Cantù min 10° 90° % dati media. dev.st. max mediana percentile percentile PM (n°) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) 85 0,2 0,1 0,6 0,1 0,1 0,1 0,4 3,2 87 2,4 1,8 10,0 0,3 2,1 0,7 4,8 11,8 % TC 9,9 26,0 OC SECONDARIO, media annua 2005, 2006, 2007 – PM2.5 mediana min dati media. dev.st. max 10° 90° % (n°) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) (µg/m³) percentile percentile PM 1,5 0,8 4,1 0,4 0,7 2,7 25,1 S.Colombano 85 1,3 87 4,6 2,3 11,8 1,2 2,4 8,0 24,8 Cantù 4,0 % TC 83,2 55,6 Il rapporto medio OC/EC delle tre annualità, sia come media annuale che come media stagionale risulta, per tutti i siti considerati, superiore al rapporto (OC/EC)pri calcolato tenendo in considerazione solamente l’origine primaria del carbonio. In particolare, dai grafici seguenti si può identificare l’influenza del carbonio di origine secondaria in relazione alla massa di carbonio totale. Componente primaria e secondaria del Total Carbon P r i ma r i o e s e c o n d a r i o - m e d i a a n n u a P M 1 0 OC primario % OC secondario Primario e secondario-media annua PM10 EC Primario e secondario-media annua PM2.5 100 100 80 80 60 % % 60 40 40 20 20 0 o an mb o l o S.C o lan Mi r io nd So re Va se 0 S.Colombano Primario e se condario-m edia e stiva PM10 Cantù Primario e secondario-me dia estiva PM2.5 100 100 80 80 % 60 60 % 40 40 20 20 0 o a ia an tan resc mb Fon B o l . o B S.C Co mo o di io Lo Milan ondr S 0 S.Colombano Cantù Milano 63 Primario e se condario-media inve rnale PM2.5 Primario e secondario-media invernale PM10 100 100 80 80 % % 60 40 60 40 20 20 0 o lo S.C o an mb o lan Mi r io nd So re Va se 0 Milano Come media delle tre annualità la componente secondaria risulta presente in percentuali maggiori nel sito alpino, rappresentando l’83% del carbonio totale, mentre la componente primaria costituisce il restante 17%. Tra i siti urbani, Milano e Como risultano quelli con una maggiore presenza del particolato di origine primaria e quindi con una influenza maggiore delle sorgenti di traffico e riscaldamento domestico. Inoltre come media degli anni 2005, 2006 e 2007 e per i siti rappresentati in grafico, il carbonio di origine secondaria risulta rappresentare dal 10% al 27% della massa del PM10 e del PM2.5. Si ricorda che le analisi relative alle componenti primaria e secondaria potrebbero essere alterate a causa della presenza di artefatti di campionamento, la cui valutazione non era prevista tra le attività della terza annualità del progetto PARFIL (ragionevolmente si può ipotizzare che, in questo lavoro, gli eventuali artefatti di campionamento portino ad una sovrastima della componente secondaria che, allo stato attuale, non può essere quantificata). Tipologia del sito In relazione alla media dei valori calcolati sulle tre annualità è stato effettuato un raggruppamento dei siti in base alla loro tipologia, al fine di riproporre i risultati precedentemente esposti in scala più generale: un sito urbano, caratterizzato dalle città inserite in un contesto di forte urbanizzazione ed industrializzazione, un sito rurale, rappresentativo del fondo regionale ed un sito alpino per determinare il fondo della libera troposfera in inverno e l’influenza dello strato rimescolato e dei processi di trasporto in estate. Considerando i dati a disposizione per ogni sito sul totale delle tre annualità, sia per la frazione PM10 che per la frazione PM2.5 non si hanno siti rappresentativi. Si è scelto tuttavia di rappresentare nelle elaborazioni grafiche i siti che presentano un numero di dati superiore al 30% rispetto al numero previsto sottolineando come questi non siano rappresentativi dell’andamento medio relativo alle tre annualità. 64 In particolare, per il PM10, i siti raggruppati come sito urbano sono Cantù, Como, Milano, Sondrio e Varese, mentre il sito alpino è rappresentato dall’Alpe San Colombano; al fine di ottenere una descrizione completa delle tipologie dei siti, in riferimento al sito rurale si è scelto di utilizzare Bosco Fontana, nonostante il numero di dati a disposizione costituisca solamente il 23% del totale dei dati previsti. Per la frazione PM2.5 il sito urbano è rappresentato dai siti di Cantù e Milano, mentre Alpe San Colombano costituisce il sito alpino; nuovamente, anche se per il sito di Bosco Fontana i dati a disposizione rappresentano soltanto il 10% di quelli previsti, tale sito è stato utilizzato per descrivere il sito rurale. Nelle tabelle e figure seguenti sono riportati le concentrazioni medie di carbonio ottenute mediando tutti i dati relativi agli anni 2005, 2006 e 2007. CONCENTRAZIONI DI CARBONIO, media 2005, 2006, 2007 – PM10 OC URBANO RURALE ALPINO EC OC/EC media (µg/m³) dev.st. (µg/m³) media (µg/m³) dev.st (µg/m³) media (µg/m³) dev.st (µg/m³) 11,8 6,6 1,7 1,8 0,7 0,2 3,2 1,0 0,1 1,1 0,1 0,1 4,8 7,9 18,0 1,5 0,8 1,8 CONCENTRAZIONI DI CARBONIO, media 2005, 2006, 2007 – PM2.5 OC URBANO RURALE ALPINO EC dev.st. (µg/m³) media (µg/m³) dev.st (µg/m³) media (µg/m³) dev.st (µg/m³) 7,9 4,2 1,8 1,2 0,4 0,2 2,4 0,7 0,1 1,1 0,1 0,1 4,2 7,3 16,8 1,8 0,7 1,7 TIPOLOGIA DI SITO: media anni 2005-2006-2007 delle concentrazioni di carbonio - PM2.5 18 EC OC 16 OC/EC Carbonio µg/m3 Carbonio µg/m 3 TIPOLOGIA DI SITO: media anni 2005-2006-2007 delle concentrazioni di carbonio - PM10 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 OC/EC media. (µg/m³) 14 EC OC OC/EC 12 10 8 6 4 2 0 URBANO RURALE ALPINO URBANO RURALE ALPINO Si può osservare come, passando dal fondo urbano a quello rurale ed infine a quello alpino, ci sia una progressiva diminuzione dei valori di concentrazione di carbonio organico ed elementare (più significativa per quest’ultimo). Questo è dovuto alla scarsa influenza di importanti sorgenti 65 primarie, come ad esempio il traffico, nei siti alpino e rurale, che comporta la diminuzione del particolato direttamente immesso in atmosfera. TIPOLOGIA DI SITO: carbonio primario e secondario, media annua PM10 TIPOLOGIA DI SITO: carbonio primario e secondario, media annua PM2.5 100% 80% 80% 60% 60% % % 100% 40% 40% 20% 20% 0% 0% URBANO RURALE OCpri ALPINO OCsec URBANO EC OCpri RURALE OCsec ALPINO EC Si precisa che per l’elaborazione delle componenti primaria e secondaria è stato escluso, dalla tipologia “urbano”, il sito di Como nella frazione PM10 e il sito di Milano nella frazione PM2.5 per numero di dati inferiore al 30% rispetto a quelli previsti. Per la frazione PM10, si può osservare nei grafici seguenti la distinzione tra l’origine primaria e secondaria del carbonio nei periodi estivo ed invernale: TIPOLOGIA DI SITO: carbonio primario e secondario, media estiva PM10 TIPOLOGIA DI SITO: carbonio primario e secondario, media invernale PM10 100% 80% 80% 60% 60% % % 100% 40% 40% 20% 20% 0% 0% URBANO OCpri RURALE OCsec ALPINO URBANO OCpri EC RURALE OCsec ALPINO EC In generale si può dire che non ci sono apprezzabili variazioni stagionali per quanto riguarda le percentuali di OC primario, OC secondario ed EC. Di seguito sono riportati in tabella i valori percentuali del carbonio elementare e delle componenti primaria e secondaria del carbonio organico in relazione alla massa totale di carbonio per entrambe le frazioni del particolato. PRIMARIO E SECONDARIO, media 2005, 2006, 2007 – PM10 URBANO RURALE ALPINO EC OCprim OCsec concent. % concent. % concent. % 19,5 12,6 6,9 28,6 17,2 10,0 51,9 70,3 83,1 66 PRIMARIO E SECONDARIO, media 2005, 2006, 2007 – PM2.5 URBANO RURALE ALPINO EC OCprim OCsec concent. % concent. % concent. % 18,2 13,8 6,9 26,0 18,6 9,9 55,6 67,6 83,2 67 Scheda UO1 4 PARFIL III anno – Proposta del progetto “Ricostruzione modellistica delle misure di composizione del progetto PARFIL” (UO1 ARPA Lombardia - UO3 Università Statale Milano ) Descrizione del lavoro svolto Negli ultimi anni l’aumento delle concentrazioni di particolato atmosferico ha interessato soprattutto le aree urbane e questo fenomeno ha portato all’intensificarsi di studi volti a capire e a individuare la sua struttura, composizione, origine, tossicità ed effetti sulla salute umana. Studi epidemiologici hanno infatti mostrato una correlazione tra l’aumento dei casi di mortalità per affezioni all’apparato respiratorio e cardiocircolatorio e l’aumento delle concentrazioni del particolato fine. L’aerosol riveste inoltre un ruolo fondamentale nel controllo di numerosi processi atmosferici (diminuzione della visibilità, effetti climatici, deposizione secca e umida, ecc.). È pertanto importante conoscerne la concentrazione e le proprietà chimico-fisiche delle particelle che lo costituiscono. I modelli matematici di dispersione permettono di riprodurre in modo matematico i fenomeni chimico-fisici che influiscono sulle concentrazioni degli inquinanti atmosferici. Affiancati quindi alla rete di rilevamento e misurazione, contribuiscono a predisporre e a valutare strategie di intervento per la riduzione dell’inquinamento in quanto simulano il comportamento di un inquinante in atmosfera. Affinché il modello possa fornire risultati sempre più aderenti alla realtà, è necessario che la sua capacità nel riprodurre i fenomeni di inquinamento da particolato venga valutata, non solo mediante un confronto con le misure di particolato nel suo complesso, ma anche con misure di composizione del particolato (ovvero le specie chimiche). Nell’ambito di questo lavoro sono state confrontate le misure, condotte in laboratorio, delle concentrazioni di PM10 e delle sue principali componenti, quali Organic Carbon (OC), Elemental Carbon (EC), Total Carbon (TC), nitrati, solfati e ammonio, con i valori simulati utilizzando il modello a dispersione FARM (Flexible Air quality Regional Model), in uso presso ARPA Lombardia. Le misure e le simulazioni sono state effettuate in due periodi relativi agli anni 2006 e 2007. Nell’anno 2006 sono state condotte analisi di carbonio e ioni su filtri di particolato campionati a Milano in via Pascal; è stato scelto un periodo di indagine estivo dal 12 al 27 giugno, ed uno 68 invernale, dal 18 al 25 dicembre. Per le misurazioni relative all’anno 2007 sono state effettuate solamente analisi di carbonio nei siti di Milano, Lodi e Sondrio; il periodo invernale è composto dalle settimane 5–11 Febbraio e 19–25 Marzo, mentre il periodo estivo dalle settimane 29 Aprile – 6 Maggio e 11–17 Giugno. Le misure di concentrazione dei composti del carbonio (TC, OC ed EC) sono state effettuate mediante la tecnica TOT (Thermal Optical Transmittance), mentre degli ioni (NO3-, NH4+, SO42-) attraverso la tecnica IC (cromatografia ionica), entrambe effettuate nel laboratorio di Chimica Inorganica, Metallorganica e Analitica. Metodologie sperimentali 1) Analisi della frazione carboniosa Come già presentato nelle relazioni tecniche relative alle precedenti annualità, le misure di carbonio totale, organico ed elementare, sono state effettuate mediante la tecnica Thermal Optical Transmittance (TOT) che permette di separare la frazione carboniosa del particolato atmosferico, depositata su filtri in fibra di quarzo pre-fired. Brevemente, la separazione viene effettuata attraverso un’analisi termica condotta in due differenti atmosfere di reazione: la prima inerte (He) nella quale evolve solamente il carbonio organico; la seconda ossidante (He e O2 al 10%) nel quale evolve il carbonio elementare. Il fenomeno del charring (conversione pirolitica del carbonio organico in carbonio elementare) viene corretto effettuando, durante l’analisi, una misura della trasmittanza del filtro mediante l’impiego di una radiazione laser. 2) Analisi del contenuto ionico La determinazione degli ioni è stata effettuata mediante la cromatografia ionica (IC), una tecnica di cromatografia liquida basata sullo scambio ionico che avviene fra una resina (fase stazionaria) e l’eluente (fase mobile). La fase stazionaria trattiene i soluti presenti nel campione, che migrano attraverso essa sotto l’influenza della fase mobile. In quest’ultima sono presenti ioni di carica opposta rispetto ai gruppi funzionali della resina: gli ioni del campione si scambiano quindi con gli ioni dell’eluente, competendo in funzione della loro affinità con i siti di scambio. La differente affinità determina diverse velocità di migrazione attraverso la fase stazionaria e quindi la separazione fisica dei componenti ionici del campione. La rivelazione per anioni e cationi è di tipo conduttimetrico (conductivity detector), previa soppressione dell’elevata conducibilità dell’eluente. La conducibilità elettrica è difatti una proprietà 69 universale per tutte le specie ioniche presenti in soluzione e la si può relazionare con la concentrazione degli ioni in soluzione. Il cromatografo utilizzato è lo Ion Chromatography System ICS-1000 della Dionex, un sistema integrato che permette la separazione isocratica per cromatografia ionica. E’ composto da un sistema di iniezione (loop), una pompa peristaltica, una colonna a scambio ionico e un soppressore di conducibilità attraverso il quale elimina l’elevata conducibilità dell’eluente, anch’esso ionico. Risultati Di seguito sono riportati in tabella i valori di concentrazione relativi alle variabili PM10, OC, EC, NO3-, SO42- e NH4+ che sono stati confrontati con i valori ottenuti nelle differenti simulazioni. ANNO 2006: sito di Milano Concentrazioni misurate – Giugno 2006 Data 12-giu-06 13-giu-06 14-giu-06 15-giu-06 16-giu-06 17-giu-06 18-giu-06 19-giu-06 20-giu-06 21-giu-06 22-giu-06 23-giu-06 24-giu-06 25-giu-06 26-giu-06 27-giu-06 PM10 (µg/m³) 25,39 37,10 28,45 23,88 27,20 35,05 36,14 47,68 53,96 63,29 59,17 54,02 54,39 36,97 54,96 57,13 OC (µg/m³) 6,25 8,71 6,74 5,54 5,78 6,32 7,53 7,88 7,32 8,79 7,99 7,06 7,18 8,80 9,02 9,50 EC (µg/m³) 1,09 3,46 1,29 1,20 1,45 1,57 1,52 5,13 3,14 5,95 4,05 2,46 1,96 1,78 2,39 3,56 NO3(µg/m³) 1,52 1,35 0,80 0,64 0,86 1,38 1,19 2,15 4,63 3,05 2,29 2,83 2,99 2,41 2,26 2,14 SO4-2 (µg/m³) 3,78 5,29 5,53 4,41 4,41 5,05 5,54 6,01 6,89 7,62 7,18 7,10 6,04 5,27 9,94 10,11 NH4+ (µg/m³) 2,09 2,32 2,61 1,98 2,15 1,95 2,50 2,02 1,84 1,92 2,04 2,65 1,88 2,89 3,86 3,66 70 Concentrazioni misurate – Dicembre 2006 Data 18-dic-06 19-dic-06 20-dic-06 21-dic-06 22-dic-06 23-dic-06 24-dic-06 25-dic-06 29-dic-06 30-dic-06 31-dic-06 PM (µg/m³) 63,10 42,29 71,00 92,30 75,13 94,91 97,85 126,36 95,65 100,12 87,00 OC (µg/m³) 14,07 6,21 12,45 18,12 15,78 19,79 26,42 39,94 17,71 21,78 23,57 NO3(µg/m³) 7,52 2,97 6,83 7,16 5,52 10,70 11,58 18,41 11,48 18,75 14,73 EC (µg/m³) 5,10 3,25 8,91 13,72 8,61 11,81 11,78 11,81 2,93 2,40 3,71 SO4-2 (µg/m³) 3,22 1,07 3,03 2,87 2,48 2,75 3,10 4,40 12,06 13,83 5,38 NH4+ (µg/m³) 2,91 0,89 1,81 1,88 1,61 2,37 2,95 3,76 5,53 4,43 3,66 ANNO 2007: siti di Milano, Lodi e Sondrio Concentrazioni misurate – inverno 2007 MILANO Data 5-feb-07 6-feb-07 7-feb-07 8-feb-07 9-feb-07 10-feb-07 11-feb-07 19-mar-07 20-mar-07 21-mar-07 22-mar-07 23-mar-07 24-mar-07 25-mar-07 PM10 (µg/m³) 133,7 109,5 95,1 144,7 114,4 137,3 118,6 OC (µg/m³) 13,0 20,2 29,8 17,0 17,2 24,7 20,7 LODI EC PM10 (µg/m³) (µg/m³) 3,5 3,7 6,5 4,2 5,4 6,9 5,5 44,4 18,3 28,7 39,1 52,6 39,6 27,5 SONDRIO OC (µg/m³) EC (µg/m³) 5,1 3,8 4,4 5,9 9,3 7,1 5,5 1,7 1,2 1,8 2,3 3,4 1,4 1,0 PM10 (µg/m³) 78,8 88,0 96,3 92,0 47,5 40,1 49,3 22,0 7,3 9,9 15,7 37,4 18,0 18,4 OC (µg/m³) 19,8 27,0 21,5 22,7 12,4 15,0 15,9 3,5 2,8 2,9 3,1 9,3 3,0 4,2 EC (µg/m³) 4,9 4,3 3,0 3,2 3,2 3,9 3,1 0,1 0,1 0,1 0,2 1,6 0,1 0,2 71 Concentrazioni misurate – estate 2007 MILANO Data 30-apr-07 1-mag-07 2-mag-07 3-mag-07 4-mag-07 5-mag-07 6-mag-07 11-giu-07 12-giu-07 13-giu-07 14-giu-07 15-giu-07 16-giu-07 17-giu-07 PM10 (µg/m³) 44,1 51,0 38,2 40,0 46,0 43,4 OC (µg/m³) 6,5 5,9 4,1 4,4 5,3 4,3 46,4 45,5 48,0 45,8 55,9 42,2 44,2 5,4 5,2 5,8 5,3 6,1 5,5 3,9 LODI EC PM10 (µg/m³) (µg/m³) 1,3 27,6 1,1 29,4 1,1 21,8 2,0 39,8 3,4 32,1 2,0 29,6 27,0 1,2 37 1,4 27 1,9 1,8 27 2,4 36 1,4 20 0,8 SONDRIO OC (µg/m³) 6,5 6,1 5,7 4,5 3,7 3,9 4,9 6,1 5,6 EC (µg/m³) 1,0 0,7 0,7 1,2 1,4 1,2 1,4 0,9 1,0 6,3 5,7 5,7 1,1 1,1 1,3 PM10 (µg/m³) OC (µg/m³) EC (µg/m³) 20,0 7,7 0,9 37,2 7,7 1,5 28,0 12,0 21,9 5,8 5,8 6,2 1,5 0,9 0,6 72 Macroarea Terrigeno - Scheda UniMI 4 PARFIL III anno – Origine del materiale terrigeno (UO3) Descrizione del lavoro svolto • Interconfronto spettrometri EDXRF Nel corso del 2007 è stato eseguito un interconfronto tra gli spettrometri EDXRF Epsilon5 di ARPA Lombardia ed ED2000 dell'Istituto di Fisica Generale Applicata (IFGA); quest'ultimo è inserito in una rete di laboratori per analisi elementari, intercalibrato con altri spettrometri XRF e con PIXE (Particle Induced X-ray Emission). Allo scopo sono stati utilizzati 8 filtri di PM10 nel range di concentrazione 20-140 µg/m3 e 7 filtri PM2.5 nel range di concentrazione 9-90 µg/m3. L'analisi effettuata dall'IFGA prevede la deconvoluzione degli spettri X mediante il programma WQXAS dell’International Agency for Atomic Energy; il calcolo degli errori tiene in conto sia della statistica di conteggio, dell'accuratezza degli standard e dell'errore legato alla deconvoluzione spettrale. Nel caso dell’Epsilon5, provvisto di un proprio software di deconvoluzione, gli errori sono stati calcolati considerando la statistica dei conteggi, l'accuratezza degli standard e l'errore legato al volume, pari al 2%; l'errore sull'area si deposito può essere trascurata. Al fine dell'interconfronto le concentrazioni sono state calcolate da entrambi i laboratori senza utilizzare alcun fattore correttivo per eventuali effetti di autoassorbimento di singola particella. Gli elementi misurati sono Al, Si, S, Cl, K, Ca, Ti, V, Cr, Mn, Fe, Ni, Cu, Zn, Br e Pb. L'analisi dei dati prodotti nell'interconfronto ha evidenziato in generale un buon accordo nella risposta degli spettrometri ed uno scarto medio nelle concentrazioni elementari del 20% (escludendo dal calcolo il V). In particolare nella tabella sottostante vengono riportate le differenze percentuali medie tra le concentrazioni calcolate, relativamente agli elementi misurati. Differenza % < 5% 5 – 10% 10 – 20% 20 – 30% > 30% Elementi K, Mn, Br Ca, Fe, Zn S, Cu Si, Cl, Ti, Cr, Ni, Pb V, Al 73 Nel caso dell'Al e del Si determinati con l’Epsilon5, si sospetta una valutazione non ottimale della mutua interferenza tra i due elementi attraverso il metodo delle ROI; nel caso del V il confronto non è soddisfacente probabilmente a causa delle basse concentrazioni presenti su filtro. Un esempio dei risultati dell’interconfronto è mostrato nei grafici sotto riportati: Interconfronto EDXRF IFGA-ARPA - Elemento: K 3 Concentrazione (ng/m ) 1600 1400 IFGA ARPA 1200 1000 800 600 400 200 0 B217 B326 B491 B527 G238 Campione G275 G354 G575 Interconfronto XRF IFGA-ARPA - Elemento: Ca 3 Concentrazione (ng/m ) 3500 3000 IFGA ARPA 2500 2000 1500 1000 500 0 B217 B326 B491 B527 G238 G275 G354 G575 Campione 74 Interconfronto XRF IFGA-ARPA - Elemento: Cu 3 Concentrazione (ng/m ) 350 IFGA 300 ARPA 250 200 150 100 50 0 B217 B326 B491 B527 G238 G275 G354 G575 Campione Interconfronto EDXRF IFGA-ARPA - Elemento: Ni 3 Concentrazione (ng/m ) 30 IFGA 25 ARPA 20 15 10 5 0 B217 B326 B491 B527 G238 Campione G275 G354 G575 Interconfronto XRF IFGA-ARPA - Elemento: Al 3 Concentrazione (ng/m ) 1600 1400 IFGA ARPA 1200 1000 800 600 400 200 0 B217 B326 B508 G238 G275 G354 G575 Campione 75 • Analisi della composizione elementare del PM10 a Torre Branca – Milano Vengono qui presentati i risultati delle analisi di composizione elementare di una serie di campioni di PM10, relativi al periodo 19/12/2005 - 3/01/2006 e raccolti nell'area urbana di Milano da ARPALombardia. I campionamenti di PM10 sono stati condotti da ARPA-Lombardia in parallelo a due quote (4 e 84 m agl) presso la Torre Branca (Parco Sempione, Milano) e, di seguito ci si riferirà agli stessi nominandoli "alto" e "basso" con chiara evidenza di significato. Le concentrazioni di massa ed elementari nel seguito verranno riferite a volumi attuali. - Cenni sulla metodologia analitica Le concentrazioni degli elementi nel particolato raccolto sono state determinate utilizzando la tecnica ED-XRF (Energy Dispersive X-Ray Fluorescence). Il sistema ED-XRF in dotazione al laboratorio dell'Istituto di Fisica (Oxford Instr., mod. ED2000) utilizza un tubo a raggi X per l’eccitazione del campione e un rivelatore a semiconduttore ad alta risoluzione energetica per la rivelazione dei raggi X caratteristici. I campioni vengono irraggiati in una camera a vuoto. Lo spettrometro è stato tarato utilizzando standard certificati prodotti dalla ditta Micromatter® e la verifica della taratura è stata condotta misurando le concentrazioni elementari di uno standard (BCR128) prodotto dal Community Bureau of Reference e di uno standard (NIST2783) certificato dal National Institut of Standards & Technology. La riproducibilità e la precisione sono generalmente buone; i principali contributi alle deviazioni standard si devono alla statistica di conteggio e alla presenza di alcuni picchi nel fondo del sistema dovuti ad impurezze presenti sia nei filtri sia nei materiali della camera di irraggiamento. In ogni caso l’accuratezza non può essere migliore del 5%, che è l’accuratezza degli standard utilizzati per la calibrazione del sistema. I minimi livelli di rivelabilità sono dell'ordine di 1-10 ng/m3. La deconvoluzione degli spettri di fluorescenza X viene effettuata utilizzando il codice WQXAS dell’International Agency for Atomic Energy. Sui filtri raccolti nel corso della campagna di misura svolta sono stati determinati Na, Mg, Al, Si, S, Cl, K, Ca, Ti, V, Cr, Mn, Fe, Ni, Cu, Zn, Br, Pb, Sr e Ba. - Le concentrazioni di PM10 Nel periodo investigato le concentrazioni di PM10 nelle due postazioni "basso" e "alto" non presentano significative differenze: il valore di concentrazione mediano è risultato di 98 µg/m3 in 76 entrambi i casi, con 10° e 90° percentile di 32 e 143 µg/m3 per la postazione a 4m e 34 e 143 µg/m3 per la postazione a 84m. Nella figura sottostante sono riportati gli andamenti della concentrazione in massa del PM10 (in µg/m3) per il periodo 19/12/2005 - 3/01/2006 per le due postazioni di campionamento: 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 03/01/06 02/01/06 01/01/06 31/12/05 30/12/05 29/12/05 28/12/05 27/12/05 26/12/05 25/12/05 24/12/05 23/12/05 22/12/05 21/12/05 20/12/05 TB_basso TB_alto 19/12/05 3 PM10 (µg/m ) Torre Branca - Parco Sempione PM10 - Le concentrazioni elementari Nelle Tab. 1a-1b (relative alla postazione a 4m e a 84m, rispettivamente) sono riportate le concentrazioni elementari (in ng/m3) di tutti gli elementi rivelati con ED-XRF per tutti i giorni di campionamento. Nelle Tab. 2a e Tab. 2b vengono riportati alcuni dei principali indici statistici (valor medio, deviazione standard, minimo, massimo, mediana, 10° e 90° percentile) per l'intero periodo investigato e per le due postazioni. Le concentrazioni in atmosfera dei diversi elementi, misurate in entrambe le postazioni e individuati 3 nella frazione PM10 dall’analisi XRF, sono molto diversificate andando da alcuni µg/m per Na, Al, 3 3 Si, S, Cl, K, Ca, Fe, alle centinaia di ng/m per Mg e Zn, alle decine di ng/m per Ti, Cr, Mn, Ni, 3 Cu, Br, Ba e ai pochi ng/ m per V, Sr, Zr. 77 Tabella 1a SITO: Torre Branca, Parco Sempione (background urbano) - postazione BASSO (4 m) Data conc. Massa (µg/m3) 76 101 99 117 121 137 118 97 30 23 34 61 74 97 149 2 2 2 2 2 3 2 2 1 1 1 1 1 2 3 3 (ng/m3) 2063 1707 1497 1561 1210 1867 1133 543 <50 <50 772 4315 2137 <50 1749 2662 250 233 221 269 246 233 201 167 134 352 243 230 277 (ng/m3) 509 479 609 432 224 454 161 <50 <50 <50 <50 235 <50 159 125 205 79 77 80 76 69 68 53 68 56 60 (ng/m3) 1494 1331 1303 1175 876 867 270 189 21 37 110 440 309 393 306 419 83 74 73 66 50 49 18 14 7 8 9 27 20 26 20 26 (ng/m3) 4486 4048 3621 3419 2555 2537 744 551 89 149 360 1244 891 277 854 1109 242 219 196 185 138 137 41 30 6 9 20 68 49 16 47 60 (ng/m3) 867 1136 1521 1617 3516 3265 4663 2631 2237 1249 1142 1902 1833 3798 3793 3240 119 132 146 159 242 233 302 198 181 131 120 172 165 257 254 235 (ng/m3) 1793 2448 1257 3707 3479 3317 2177 1404 98 502 773 5953 3117 2187 2805 3985 106 141 79 208 196 187 127 86 24 41 53 328 176 127 160 223 (ng/m3) 997 1375 1397 1486 1394 1483 1123 824 200 230 340 897 839 2656 1289 1401 57 77 79 83 78 83 64 48 15 17 22 52 49 146 73 79 (ng/m3) 2831 2819 3349 2080 2376 1803 571 507 105 147 415 837 586 133 725 947 154 154 182 114 130 99 33 30 9 11 25 47 34 11 41 53 (ng/m3) 150 122 117 106 80 83 18 15 9 11 15 48 28 27 31 32 dev.st Na dev.st Mg dev.st Al dev.st Si dev.st S dev.st Cl dev.st K dev.st Ca dev.st Ti 11 10 10 9 8 8 4 4 3 4 4 6 5 6 5 6 7 <2 5 9 4 9 8 4 <2 <2 3 5 4 <2 4 <2 3 3 3 3 2 2 2 3 3 (ng/m3) 25 28 40 43 26 22 11 8 7 6 8 14 12 6 11 3 3 4 4 3 3 3 2 2 2 2 3 3 2 3 3 (ng/m3) 54 58 106 75 92 66 43 19 5 4 13 28 21 12 19 30 4 4 7 5 6 5 3 2 2 2 2 3 2 2 2 3 (ng/m3) 3827 3984 3925 3703 2982 2943 989 1023 229 403 787 1853 1016 501 1488 2044 207 215 212 200 161 159 54 56 13 22 43 100 55 27 81 111 19 22 35 35 19 18 9 7 <1 <1 4 13 6 5 10 19 2 2 3 3 2 2 1 1 1 2 1 1 1 2 (ng/m3) 146 153 168 155 130 122 46 44 34 82 43 65 77 95 8 9 9 9 7 7 3 3 1 2 2 5 3 4 5 5 (ng/m3) 223 287 433 382 451 348 197 90 21 22 126 128 86 87 102 146 12 16 24 21 25 19 11 5 2 2 7 7 5 5 6 8 (ng/m3) 12 22 22 28 24 29 20 19 4 2 9 16 12 10 12 17 1 1 1 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 (ng/m3) 77 82 114 97 113 113 62 35 10 8 21 45 40 88 56 82 5 5 7 6 7 7 4 3 2 2 2 4 4 6 4 5 (ng/m3) 13 11 12 11 10 7 4 4 <2 <2 3 8 6 44 13 9 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 3 1 1 (ng/m3) 53 79 73 55 40 31 18 <5 <5 <5 23 30 31 182 67 68 17 17 17 16 16 16 13 11 14 13 18 14 15 3 dev.st Cr dev.st Mn dev.st Fe dev.st Ni (ng/m3) dev.st Cu dev.st Zn dev.st Br dev.st Pb dev.st Sr dev.st Ba dev.st 64 157 (ng/m3) dev.st V 19/12/2005 20/12/2005 21/12/2005 22/12/2005 23/12/2005 24/12/2005 25/12/2005 26/12/2005 27/12/2005 28/12/2005 29/12/2005 30/12/2005 31/12/2005 01/01/2006 02/01/2006 03/01/2006 11 19 3 19 78 Tabella 1b SITO: Torre Branca, Parco Sempione (background urbano) - postazione ALTO (84 m) Data conc. Massa (µg/m3) 82 93 108 108 130 146 127 102 30 25 38 73 72 93 140 2 2 2 2 3 3 3 2 1 1 1 1 1 2 3 3 (ng/m3) 1479 1960 1863 1505 1448 1786 591 229 <50 <50 784 4080 2950 279 4156 3395 200 219 234 222 246 240 200 161 162 345 288 170 367 333 (ng/m3) 439 540 876 612 183 239 <50 <50 <50 <50 <50 137 <50 197 107 263 70 68 86 81 66 70 58 67 71 (ng/m3) 1240 1205 1329 1310 926 873 243 168 14 76 116 464 330 374 377 472 69 67 74 73 53 50 18 14 7 9 11 28 22 24 25 30 (ng/m3) 3650 3508 3824 3640 2562 2573 739 519 159 240 401 1207 874 270 946 1287 197 190 207 197 139 139 41 29 10 14 22 66 48 16 52 70 (ng/m3) 814 1400 1503 1529 3197 3461 5019 2909 1984 1185 1252 2308 2212 3439 4530 4344 114 138 151 147 231 243 281 169 120 80 83 138 133 237 307 299 (ng/m3) 1995 2585 2977 1264 3052 3129 1850 1245 149 247 1059 5056 3045 2011 5128 5183 117 148 169 80 173 177 109 78 26 30 67 280 173 118 286 288 (ng/m3) 848 1210 1435 1404 1337 1514 1205 840 210 230 320 844 803 2451 1768 1673 49 68 81 79 75 85 68 49 16 17 21 49 47 135 99 94 (ng/m3) 2365 2454 3424 3366 2454 1821 511 399 95 154 421 775 538 115 861 1085 129 134 186 183 134 100 30 24 8 11 25 44 31 10 49 61 (ng/m3) 109 97 118 118 65 88 17 20 9 17 11 45 30 22 28 34 9 8 10 10 7 8 5 4 4 4 4 6 5 5 6 6 (ng/m3) 4 <2 <2 5 10 4 9 6 <2 <2 4 5 3 <2 9 6 4 3 3 3 2 2 3 2 3 3 (ng/m3) 22 22 40 40 22 23 13 7 6 5 10 13 8 5 10 19 3 3 4 4 3 3 3 2 2 2 2 3 2 2 3 3 (ng/m3) 40 52 113 107 86 66 42 19 6 6 13 27 15 10 17 30 3 4 7 7 6 5 3 2 2 2 2 3 2 2 3 3 (ng/m3) 2748 3146 3659 3946 2814 2808 1023 898 224 377 821 1650 931 384 1411 2196 148 170 197 213 152 152 55 49 13 21 45 89 51 21 76 119 15 21 28 36 17 16 10 6 2 <1 5 12 5 3 9 16 2 2 2 3 2 2 1 1 1 1 2 1 1 2 2 (ng/m3) 101 121 156 169 120 121 47 40 10 35 66 38 59 73 103 6 7 9 9 7 7 3 3 1 1 2 4 3 4 4 6 (ng/m3) 182 258 464 435 460 360 195 95 36 29 131 121 76 69 110 172 10 14 25 24 25 20 11 5 2 2 7 7 4 4 6 10 (ng/m3) 10 17 22 22 25 31 21 18 3 5 10 16 12 11 15 20 1 1 1 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 (ng/m3) 79 79 124 114 109 115 57 32 11 11 24 45 33 83 72 115 5 5 7 7 7 7 4 3 3 2 3 4 3 5 5 7 (ng/m3) 9 10 15 12 9 9 4 <2 2 <2 2 7 9 43 14 12 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 3 2 1 (ng/m3) 32 49 79 73 42 29 27 17 27 <5 28 42 18 170 59 74 15 16 17 17 16 16 13 13 12 12 14 13 17 17 17 dev.st Na dev.st Mg dev.st Al dev.st Si dev.st S dev.st Cl dev.st K dev.st Ca dev.st Ti dev.st V 3 dev.st Cr dev.st Mn dev.st Fe dev.st Ni (ng/m3) dev.st Cu dev.st Zn dev.st Br dev.st Pb dev.st Sr dev.st Ba dev.st 19/12/2005 20/12/2005 21/12/2005 22/12/2005 23/12/2005 24/12/2005 25/12/2005 26/12/2005 27/12/2005 28/12/2005 29/12/2005 30/12/2005 31/12/2005 01/01/2006 02/01/2006 03/01/2006 58 14 1 146 79 Tabella 2a postazione n. campioni MEDIA 3 BASSO DEV.ST. 3 (ng/m ) (ng/m ) MIN MAX MEDIANA 10° PERC. 3 3 (ng/m ) (ng/m ) 3 3 90° PERC. (ng/m ) (ng/m ) (ng/m3) conc. Massa (µg/m3) 16 93 41 23 157 98 32 143 Na 13 1786 950 543 4315 1707 844 2557 Mg 11 326 171 125 609 235 159 509 Al 16 596 500 21 1494 406 74 1317 Si 16 1683 1513 89 4486 1000 213 3834 S 16 2401 1172 867 4663 2069 1139 3796 Cl 16 2438 1502 98 5953 2318 638 3846 K 16 1121 602 200 2656 1206 285 1485 Ca 16 1264 1098 105 3349 781 140 2825 Ti 16 56 47 9 150 32 13 120 V 11 5 2 3 9 5 4 9 Cr 16 18 12 6 43 13 6 34 Mn 16 40 32 4 106 29 9 84 Fe 16 1981 1375 229 3984 1670 452 3876 Ni 14 16 10 4 35 16 5 31 Cu 16 87 53 11 168 80 27 154 Zn 16 196 143 21 451 137 54 408 Br 16 16 8 2 29 17 7 26 Pb 16 65 36 8 114 69 16 113 Sr 14 11 10 3 44 10 4 13 Ba 13 58 42 18 182 53 24 78 80 Tabella 2b postazione n. campioni ALTO MEDIA DEV.ST. (ng/m3) (ng/m3) MIN MAX (ng/m3) (ng/m3) MEDIANA 10° PERC. 90° PERC. (ng/m3) (ng/m3) (ng/m3) conc. Massa (µg/m3) 16 95 39 25 146 98 34 143 Na 14 1893 1304 229 4156 1645 373 3875 Mg 10 359 250 107 876 251 134 638 Al 16 595 474 14 1329 420 96 1275 Si 16 1650 1391 159 3824 1077 255 3645 S 16 2568 1314 814 5019 2260 1218 4437 Cl 16 2498 1604 149 5183 2298 653 5092 K 16 1131 605 210 2451 1208 275 1720 Ca 16 1303 1164 95 3424 818 135 2910 Ti 16 52 40 9 118 32 14 113 V 11 6 2 3 10 5 4 9 Cr 16 17 11 5 40 13 5 31 Mn 16 41 35 6 113 29 8 96 Fe 16 1815 1233 224 3946 1531 380 3403 Ni 15 14 9 2 36 12 4 26 Cu 16 79 49 10 169 69 24 138 Zn 16 200 151 29 464 151 53 447 Br 16 16 7 3 31 17 7 24 Pb 16 69 39 11 124 75 18 115 Sr 14 11 10 2 43 9 3 15 Ba 15 51 39 17 170 42 22 77 81 Anche nel caso delle concentrazioni elementari, a parte alcuni casi particolari, non sono molto rilevanti le differenze sui valori medi relativi alle due postazioni (si vedano a titolo di esempio i grafici sotto riportati). Torre Branca - Milano Torre Branca - Milano 1000 900 Na_alto 3500 3000 2500 2000 1500 Mg_alto 800 700 Na_basso ng/m3 Mg_basso 600 500 400 300 200 1000 500 0 3/1 2/1 1/1 31/12 30/12 29/12 28/12 27/12 26/12 25/12 24/12 5000 1400 4500 4000 Al_alto Al_basso 1200 1000 ng/m3 800 600 Si_alto Si_basso 3500 3000 2500 2000 1500 1000 400 200 30/12 31/12 1/1 2/1 3/1 31/12 1/1 2/1 3/1 29/12 28/12 27/12 26/12 25/12 24/12 23/12 Torre Branca - Milano 6000 7000 S_alto 5000 30/12 Torre Branca - Milano 22/12 19/12 3/1 2/1 1/1 31/12 30/12 29/12 28/12 27/12 26/12 25/12 24/12 23/12 22/12 21/12 20/12 19/12 21/12 500 0 0 20/12 Cl_alto 6000 S_basso Cl_basso 5000 ng/m3 4000 3000 2000 4000 3000 29/12 28/12 27/12 26/12 25/12 24/12 23/12 21/12 20/12 3/1 2/1 1/1 31/12 30/12 29/12 28/12 27/12 26/12 25/12 24/12 23/12 22/12 0 21/12 0 20/12 1000 19/12 1000 19/12 2000 22/12 ng/m3 23/12 Torre Branca - Milano Torre Branca - Milano 1600 ng/m3 22/12 21/12 19/12 3/1 2/1 1/1 31/12 30/12 29/12 28/12 27/12 26/12 25/12 24/12 23/12 22/12 21/12 20/12 19/12 100 0 20/12 ng/m3 5000 4500 4000 82 Torre Branca - Milano 35 3000 30 2000 1500 80 Mn_basso 60 40 20 0 40 Torre Branca - Milano Ni_alto Ni_basso 25 20 15 30/12 29/12 28/12 27/12 26/12 25/12 24/12 23/12 22/12 31/12 1/1 31/12 1/1 3/1 Mn_alto 2/1 Torre Branca - Milano 3/1 120 3/1 0 3/1 2 2/1 4 2/1 30/12 29/12 40 2/1 29/12 28/12 6 1/1 0 V_basso 1/1 0 28/12 8 31/12 5 V_alto 31/12 500 27/12 Torre Branca - Milano 30/12 10 26/12 12 30/12 1000 25/12 10 29/12 4500 24/12 Ti_alto 28/12 0 27/12 5 27/12 10 26/12 100 26/12 15 23/12 3000 25/12 20 21/12 3500 25/12 30 24/12 Torre Branca - Milano 24/12 45 23/12 0 23/12 20 22/12 Torre Branca - Milano 22/12 Ti_basso 20/12 Torre Branca - Milano 22/12 160 21/12 0 21/12 500 21/12 60 19/12 1000 20/12 ng/m3 2000 20/12 80 19/12 100 ng/m 3 3/1 2/1 1/1 31/12 30/12 29/12 1500 19/12 25 ng/m3 3/1 2/1 1/1 31/12 30/12 28/12 27/12 26/12 25/12 K_basso 20/12 2500 ng/m 3 3/1 2/1 1/1 31/12 30/12 29/12 28/12 27/12 26/12 24/12 23/12 22/12 21/12 20/12 19/12 ng/m3 K_alto 19/12 3/1 Fe_basso 2/1 3500 1/1 Fe_alto 31/12 4000 30/12 Cr_basso 29/12 35 29/12 Cr_alto 28/12 27/12 26/12 40 28/12 27/12 26/12 25/12 24/12 23/12 120 25/12 24/12 23/12 22/12 21/12 20/12 19/12 ng/m3 140 25/12 24/12 23/12 22/12 21/12 20/12 19/12 ng/m3 2500 22/12 21/12 20/12 19/12 ng/m3 3000 4000 Torre Branca - Milano Ca_basso Ca_alto 2500 2000 1500 1000 500 0 83 Torre Branca - Milano Torre Branca - Milano 31/12 1/1 2/1 3/1 1/1 2/1 3/1 1/1 2/1 3/1 30/12 31/12 140 Br_alto 30 Pb_alto 120 Pb_basso Br_basso 100 Torre Branca - Milano 29/12 28/12 27/12 26/12 Ba_alto 29/12 28/12 27/12 26/12 25/12 24/12 23/12 22/12 Ba_basso 21/12 3/1 2/1 1/1 31/12 30/12 29/12 28/12 27/12 26/12 25/12 24/12 23/12 22/12 21/12 20/12 ng/ m3 Sr_basso 20/12 Sr_alto 19/12 25/12 Torre Branca - Milano 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 19/12 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 24/12 19/12 3/1 2/1 1/1 31/12 30/12 29/12 28/12 27/12 26/12 25/12 24/12 0 23/12 0 22/12 20 21/12 5 20/12 40 19/12 10 23/12 60 22/12 15 80 21/12 20 20/12 ng/m3 25 ng/m3 31/12 Torre Branca - Milano Torre Branca - Milano 35 ng/m3 29/12 19/12 3/1 2/1 1/1 31/12 30/12 29/12 28/12 27/12 26/12 25/12 24/12 23/12 22/12 21/12 20/12 19/12 0 30/12 20 30/12 40 28/12 60 27/12 80 26/12 100 25/12 ng/m3 ng/ m3 120 Zn_alto Zn_basso 24/12 Cu_basso 23/12 140 22/12 Cu_alto 21/12 160 500 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 20/12 180 E' interessante notare come ad un primo periodo (19/12-24/12/2005) caratterizzato da concentrazioni elevate degli elementi sia di origine crostale (Mg, Al, Si, Ca, Ti, Fe,....) sia di origine antropica (eccezione fatta per lo zolfo) ne segua uno con concentrazioni significativamente più basse (si vedano sia i grafici sopra riportati, sia le tabelle 1a-1b) da imputarsi al cambiamento della situazione meteorologica che ha portato anche ad episodi di precipitazioni nevose. A seguito degli eventi nevosi occorsi nel periodo tra il 25/12/2005 e il 2/1/2006 e per le rigide temperature raggiunte in quella settimana, l’AMSA ha provveduto a spargere sale (NaCl) sul manto stradale per ridurre il fenomeno della formazione di ghiaccio. Lo spargimento, come comunicato dall’AMSA stessa all’ARPA Lombardia, è stato sparso con le seguenti modalità: 84 - 28/12: tutto il giorno e su tutto il territorio dell’area urbana milanese con 2 interventi successivi - 31/12: dalle ore 23 alle ore 5 dell’1/1, su tutto il territorio. Per completezza dell’informazione va notato che, a seguito di fenomeni nevosi avvenuti nelle settimane precedenti a quelle qui investigate, lo spargimento di sale è stato effettuato anche il 26/11 e 29/11 (a partire dalle ore pomeridiane, solo entro la circonvallazione interna) e il 3/12 e 4/12 (tutto il giorno, su tutto il territorio). Lo spargimento di sale ha, ovviamente, avuto un riflesso sulle concentrazioni dei suoi elementi costituenti che mostrano un aumento a partire dal giorno 30/12. Un’altra peculiarità che si osserva dai grafici sopra riportati (oltre che dalle tabelle 1a-1b) è il rilevante aumento nelle concentrazioni di K, Sr e Ba registrato in data 1/1/06 e ascrivibile ai fuochi d’artificio utilizzati per i festeggiamenti del Capodanno. - I fattori di arricchimento Per avere una prima indicazione su quanto le concentrazioni dei diversi elementi presenti nel particolato atmosferico risultino alterate per la presenza di emissioni antropiche è stato calcolato per ciascun elemento il fattore di arricchimento (F.A.). Tale fattore è definito come il rapporto tra le concentrazioni di un elemento, rispetto ad un elemento di riferimento, nel particolato e nella crosta terrestre, secondo la formula: F . A. = (C i / C x ) aria (C i / C x ) crosta dove Ci indica la concentrazione di un elemento “i” in esame, Cx indica la concentrazione di un elemento “x” assunto come termine di paragone, scelto fra gli elementi di prevalente origine naturale, tipicamente Al, Si, o Ti. Questo metodo si basa sull’ipotesi che in assenza di emissioni antropiche la sorgente preponderante di particolato sarebbe la polvere risollevata da suolo e la concentrazione relativa dei diversi elementi sarebbe simile a quella del suolo della zona. Per convenzione, viene considerata la composizione media della crosta terrestre piuttosto che la composizione del suolo della particolare zona in esame, in quanto sono difficilmente disponibili dati medi di composizione dei suoli di interesse. Inoltre, trattandosi di polveri soggette a fenomeni di trasporto la zona da considerarsi sarebbe vasta e di difficile definizione. Elementi con fattore di arricchimento prossimo all’unità hanno una forte componente naturale, mentre elementi con elevati fattori di arricchimento hanno una prevalente origine antropica. 85 Pb_alto 120 5000 100 4000 3000 29/12/2005 28/12/2005 27/12/2005 03/01/2006 03/01/2006 02/01/2006 0 02/01/2006 60 01/01/2006 80 01/01/2006 20 0 Sr_alto 31/12/2005 40 1000 Sr_basso 31/12/2005 140 30/12/2005 Fattori di arricchimento 30/12/2005 2000 29/12/2005 Pb_basso 28/12/2005 8000 27/12/2005 Fattori di arricchimento 26/12/2005 40 26/12/2005 60 25/12/2005 1000 25/12/2005 Fattori di arricchimento 24/12/2005 03/01/2006 02/01/2006 01/01/2006 31/12/2005 30/12/2005 29/12/2005 28/12/2005 27/12/2005 26/12/2005 25/12/2005 24/12/2005 Fattori di arricchimento 24/12/2005 K_alto 23/12/2005 4 23/12/2005 1200 22/12/2005 5 23/12/2005 K_basso 22/12/2005 120 22/12/2005 0 21/12/2005 1 0 21/12/2005 2 2 21/12/2005 4 20/12/2005 3 20/12/2005 6 20/12/2005 Mg_alto 19/12/2005 03/01/2006 02/01/2006 01/01/2006 31/12/2005 30/12/2005 29/12/2005 28/12/2005 27/12/2005 26/12/2005 25/12/2005 24/12/2005 23/12/2005 Mg_basso 19/12/2005 03/01/2006 02/01/2006 01/01/2006 31/12/2005 30/12/2005 29/12/2005 28/12/2005 27/12/2005 26/12/2005 25/12/2005 24/12/2005 23/12/2005 22/12/2005 21/12/2005 20/12/2005 12 19/12/2005 03/01/2006 02/01/2006 01/01/2006 31/12/2005 30/12/2005 29/12/2005 28/12/2005 27/12/2005 0 22/12/2005 80 26/12/2005 200 0 21/12/2005 100 25/12/2005 20 20/12/2005 19/12/2005 8 24/12/2005 19/12/2005 10 23/12/2005 22/12/2005 6000 21/12/2005 7000 20/12/2005 19/12/2005 L’analisi dei grafici relativi ai fattori di arricchimento dei vari elementi permette di evidenziare come durante l’episodio dei fuochi d’artificio (1/1/06) ci siano anche altri elementi traccianti di questo fenomeno, oltre a K-Sr-Ba già discussi precedentemente. In particolare, dai grafici seguenti si può vedere come nei fuochi d’artificio ci siano Mg, Al, (S), K, (Ti), (Mn), Cu, (Br), Pb, Sr e Ba (gli elementi riportati in parentesi sono quelli per cui si è osservato un aumento del fattore di arricchimento nella giornata dell’1/1/06, ma in misura meno significativa). Fattori di arricchimento 6 Al_basso Al_alto Fattori di arricchimento 1400 Cu_basso Cu_alto 800 600 400 86 Fattori di arricchimento 450 Ba_basso 360 Ba_alto 270 180 90 03/01/2006 02/01/2006 01/01/2006 31/12/2005 30/12/2005 29/12/2005 28/12/2005 27/12/2005 26/12/2005 25/12/2005 24/12/2005 23/12/2005 22/12/2005 21/12/2005 20/12/2005 19/12/2005 0 - Valutazione di alcune componenti di interesse presenti nel particolato atmosferico In questo paragrafo vengono riportate le stime di alcune componenti del particolato atmosferico di particolare interesse nel contesto della campagna di misura analizzata (Tab. 3a-3b). In particolare, sono stati determinati i contributi alla massa del particolato atmosferico dovuti a polvere risollevata dal suolo e sale marino sparso sul suolo per evitare la formazione di ghiaccio. Prima di commentare i risultati ottenuti, è d’uopo ricordare che la valutazione del Na con la tecnica XRF è critica e, soprattutto per Na presente in particelle di dimensioni non trascurabili come il PM10, è necessario operare una correzione dei dati per la possibilità di autoassorbimento dell’emissione X del Na da parte della singola particella. Inoltre, va tenuto presente che il Na è anche contenuto nella crosta terrestre e che il Cloro è un elemento volatile, emesso da svariate sorgenti antropiche. Dopo un’attenta valutazione dei dati di concentrazione elementare qui riportati, in questo contesto si è ritenuto più robusto il dato del Na (anche valutandone il rapporto col Mg, anch’esso terrigeno) e il suo valore di concentrazione “totale” è stato depurato della parte eventualmente di origine terrigena (questa parte è comunque risultata di scarso peso e per calcolarla si è usato il fattore di arricchimento rispetto alla composizione media della crosta terrestre) prima di utilizzarlo per il calcolo del sale mediante rapporto stechiometrico col Cl. Le polveri del suolo, costituite da particelle di origine geologica identificate dagli elementi Al, Si, K, Ca, Ti e Fe, sono state valutate utilizzando la somma degli elementi rilevati sotto forma dei loro ossidi preferenziali: “componenti suolo” = (2.14 Si + 1.89 Al + 1.67 Ti + 1.4 Ca + 1.2 K* + 1.36 Fe*) · 1.15 in cui: Fe*, K* sono la frazione delle loro concentrazioni di origine naturale. In prima approssimazione, tale frazione è stata valutata dividendo la concentrazione totale per i rispettivi fattori di arricchimento. 87 il fattore moltiplicativo 1.15 rappresenta la concentrazione degli ossidi di elementi non misurati, valutata considerando i loro rapporti relativi nella composizione media della crosta terrestre. Come si evince dalle stime riportate la componente “polvere del suolo risollevata” dà un contributo alla massa del PM10 nel range 10-30% nel periodo 19-24 Dicembre, 2-4% nel periodo 25-28 Dicembre e 1-3 Gennaio e 6-10% nel periodo 29-31 Dicembre, in entrambe le postazioni di misura. Per quanto riguarda il contributo del sale alla massa del PM10, dalle tabelle si rileva un contributo generalmente molto basso (1-4%) ma pressoché sempre presente. Questo può essere motivato dal fatto che anche in settimane precedenti a quella di indagine si sono avute nevicate che hanno portato allo spargimento di sale sul manto stradale. Il contributo più significativo si rileva nei giorni 29-3031 Dicembre con una percentuale nel range 5-17% relativamente alla massa del PM10; si ricorda a questo proposito che, come già annotato in precedenza, il 28 e 31 Dicembre c’è stato lo spargimento di sale sulle strade dell’area urbana milanese da parte dell’AMSA. Data 19/12/2005 20/12/2005 21/12/2005 22/12/2005 23/12/2005 24/12/2005 25/12/2005 26/12/2005 27/12/2005 28/12/2005 29/12/2005 30/12/2005 31/12/2005 01/01/2006 02/01/2006 03/01/2006 Torre Branca – postazione “basso” (4m) conc. componente sale x componente sale x Massa dev.st suolo de-icing suolo de-icing 3 3 3 3 (ng/m ) (ng/m ) (%) (%) (µg/m ) (µg/m ) 76 2 20972 4105 27% 5% 101 2 19289 3309 19% 3% 99 2 18843 2885 19% 3% 117 2 15922 3100 14% 3% 121 2 13217 2426 11% 2% 137 3 12231 4102 9% 3% 118 2 3678 2691 3% 2% 97 2 2839 1241 3% 1% 30 1 488 <mdl 2% <mdl 23 1 765 <mdl 3% <mdl 34 1 1970 1870 6% 5% 61 1 5967 10652 10% 17% 74 1 4226 5205 6% 7% 97 2 1916 <mdl 2% <mdl 149 3 4342 4228 3% 3% 157 3 5682 6485 4% 4% Tab. 3a 88 Data 19/12/2005 20/12/2005 21/12/2005 22/12/2005 23/12/2005 24/12/2005 25/12/2005 26/12/2005 27/12/2005 28/12/2005 29/12/2005 30/12/2005 31/12/2005 01/01/2006 02/01/2006 03/01/2006 Torre Branca – postazione “alto” (84m) conc. componente sale x componente sale x Massa dev.st suolo de-icing suolo de-icing 3 3 3 3 (ng/m ) (ng/m ) (%) (%) (µg/m ) (µg/m ) 82 2 17193 2831 21% 3% 93 2 16829 4090 18% 4% 108 2 19606 3763 18% 3% 108 2 18943 2900 17% 3% 130 3 13444 3029 10% 2% 146 3 12384 3887 8% 3% 127 3 3505 1316 3% 1% 102 2 2537 450 2% 0.4% 30 1 658 <mdl 2% <mdl 25 1 1134 <mdl 4% <mdl 38 1 2104 1892 6% 5% 73 1 5808 10065 8% 14% 72 1 4150 7277 6% 10% 93 2 1818 <mdl 2% <mdl 140 3 4977 10326 4% 7% 146 3 6532 8304 4% 6% Tab. 3b 89 Bibliografia • Bauer H., Claeys M., Vermeylen R., Schueller E., Weinke G., Berger A., Puxbaum H. 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78,1 32,5 DATI PM2.5 – 2005 Abbadia Cerreto: numero campionamenti = 8 Data Nome campionamento campione 11-ago-05 ACQ25 12-ago-05 ACQ26 13-ago-05 ACQ27 14-ago-05 ACQ28 19-set-05 ACQ 59 20-set-05 ACQ 60 PM (mg/m³) 31,1 16,7 19,1 13,7 8,9 29,0 Volume (m³) 23,9 23,9 23,9 23,9 23,9 23,9 OC (µg/m³) 6,1 4,4 4,8 4,6 2,8 4,2 93 Bosco Fontana: numero campionamenti = 16 Data Nome campionamento campione 21-feb-05 PN 2001 02-lug-05 PN 2027 08-ago-05 PN 2029 09-ago-05 PN 2030 10-ago-05 PN 2031 11-ago-05 PN 2032 12-ago-05 PN 2033 13-ago-05 PN 2034 14-ago-05 PN 2035 19-set-05 PN 2036 20-set-05 PN 2037 21-set-05 PN 2038 22-set-05 PN 2039 23-set-05 PN 2040 24-set-05 PN 2041 25-set-05 PN 2042 PM (mg/m³) 32,8 4,8 5,4 18,7 4,3 10,8 9,0 4,9 16,3 12,5 16,0 24,1 44,1 55,7 Volume (m³) 22,5 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 OC (µg/m³) 6,7 3,5 3,0 4,0 3,8 5,1 3,7 4,5 3,3 2,3 3,9 3,6 4,0 4,6 7,1 7,7 EC (µg/m³) 1,1 0,6 0,5 0,6 0,8 1,5 0,5 0,5 0,4 0,6 1,2 0,7 1,0 1,2 1,7 1,2 TC (µg/m³) 7,8 4,1 3,5 4,6 4,6 6,5 4,3 5,1 3,7 2,9 5,1 4,3 5,1 5,8 8,8 8,9 Volume (m³) 24,1 24,1 24,1 24,1 24,1 24,0 23,0 23,9 23,9 23,9 24,0 24,0 24,0 OC (µg/m³) 6,3 6,0 6,8 8,0 8,9 9,2 7,0 EC (µg/m³) 1,0 0,8 2,2 2,4 2,7 2,0 1,3 5,7 10,1 5,9 TC (µg/m³) 7,3 6,8 9,0 10,4 11,6 11,2 8,3 3,3 2,0 15,3 21,1 Volume (m³) 23,7 23,8 24,1 23,7 23,9 23,9 24,2 24,0 23,0 23,4 23,7 23,8 23,8 OC (µg/m³) 4,9 4,6 5,3 6,0 4,7 5,1 7,6 9,0 20,8 14,8 11,3 6,6 4,1 EC (µg/m³) 0,6 0,7 1,4 1,6 0,9 0,7 1,2 2,2 6,7 5,3 4,2 1,7 1,7 TC (µg/m³) 5,5 5,3 6,7 7,6 5,6 5,8 8,8 11,2 27,4 20,1 15,6 8,3 5,8 Brescia: numero campionamenti = 13 Data Nome campionamento campione 31-ott-05 293 01-nov-05 292 02-nov-05 291 03-nov-05 290 04-nov-05 289 05-nov-05 288 06-nov-05 287 12-dic-05 374 13-dic-05 375 14-dic-05 373 16-dic-05 372 17-dic-05 370 18-dic-05 369 PM (mg/m³) 25,3 42,3 29,8 22,8 21,2 12,0 19,2 28,7 Lodi: numero campionamenti = 14 Data Nome campionamento campione 08-ago-05 PQ 164 09-ago-05 PQ 165 10-ago-05 PQ 166 11-ago-05 PQ 167 12-ago-05 PQ 168 13-ago-05 PQ 169 31-ott-05 PQ172 01-nov-05 PQ173 14-dic-05 PQ177 15-dic-05 PQ178 16-dic-05 PQ179 17-dic-05 PQ180 18-dic-05 PQ181 PM (mg/m³) 12,5 17,8 16,2 34,6 18,4 14,1 11,6 54,5 64,2 48,1 58,2 27,6 11,8 94 Mantova: numero campionamenti = 14 Data Nome campionamento campione 21-feb-05 PL 2001 22-feb-05 PL 2002 23-feb-05 PL 2003 24-feb-05 PL 2004 25-feb-05 PL 2005 26-feb-05 PL 2006 16-mag-05 PL 2015 17-mag-05 PL 2016 18-mag-05 PL 2017 08-ago-05 PL 2029 09-ago-05 PL 2030 10-ago-05 PL 2031 11-ago-05 PL 2032 12-ago-05 PL 2033 13-ago-05 PL 2034 14-ago-05 PL 2035 PM (mg/m³) 21,4 49,4 59,5 67,0 47,9 53,1 31,4 13,7 19,1 7,1 8,0 13,4 23,9 14,0 12,5 10,6 Volume (m³) 23,0 22,9 22,7 22,9 22,8 22,8 24,0 24,0 14,6 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 OC (µg/m³) 6,0 6,8 8,3 11,2 9,4 11,9 4,3 3,9 4,0 2,6 3,4 4,0 5,2 3,4 4,0 3,8 EC (µg/m³) 1,2 1,7 1,5 2,1 2,3 2,2 1,1 1,5 1,9 0,9 0,9 1,5 1,9 0,8 0,9 0,4 TC (µg/m³) 7,2 8,5 9,8 13,3 11,7 14,1 5,4 5,3 5,8 3,5 4,2 5,5 7,1 4,2 4,8 4,2 Volume (m³) 22,7 24,0 24,1 24,1 24,1 24,0 24,0 24,1 24,0 24,1 24,0 24,0 24,0 24,1 24,0 24,0 14,8 24,0 24,1 24,1 24,1 24,1 24,0 24,0 OC (µg/m³) 9,9 8,3 6,8 4,6 4,6 3,1 4,0 4,9 5,7 4,8 5,5 4,7 3,6 4,1 6,1 4,9 8,8 9,4 8,8 15,0 11,6 15,1 19,2 11,8 EC (µg/m³) 2,3 3,2 2,7 1,8 2,0 1,8 3,6 2,7 1,5 1,7 2,2 1,3 1,5 1,2 3,9 1,4 4,1 4,2 1,4 5,5 4,3 6,2 6,3 4,4 TC (µg/m³) 12,2 11,4 9,5 6,4 6,6 4,8 7,6 7,6 7,2 6,5 7,7 6,0 5,1 5,3 9,9 6,3 12,9 13,6 10,2 20,4 15,8 21,3 25,5 16,2 Milano: numero campionamenti = 24 Data Nome campionamento campione 05-apr-05 B44 06-apr-05 B76 07-apr-05 B78 08-apr-05 B79 10-apr-05 B77 17-mag-05 B112 18-mag-05 B113 19-mag-05 B114 22-mag-05 B117 27-giu-05 B153 28-giu-05 B154 29-giu-05 B155 30-giu-05 B156 11-ago-05 B157 20-set-05 B158 21-set-05 B159 22-set-05 B186 12-ott-05 B240 01-nov-05 B259 12-dic-05 B289 13-dic-05 B290 14-dic-05 B291 15-dic-05 B292 16-dic-05 B293 PM (mg/m³) 59,4 47,9 23,6 15,9 13,5 11,6 10,2 16,6 27,5 7,3 15,5 12,8 9,0 10,7 17,3 21,8 33,2 42,1 63,2 45,2 33,2 34,9 45,2 32,0 95 Varese: numero campionamenti = 2 Data Nome campionamento campione 13-dic-05 PD696 15-dic-05 PD698 PM (mg/m³) 13,7 40,5 Volume (m³) 24,0 24,0 OC (µg/m³) 8,4 11,9 EC (µg/m³) 2,9 3,9 TC (µg/m³) 11,2 15,8 OC (µg/m³) 12,4 10,8 9,5 9,4 4,1 4,6 16,0 13,2 10,8 7,8 EC (µg/m³) 2,4 2,4 2,0 1,8 0,8 0,8 2,4 1,5 1,5 1,2 TC (µg/m³) 14,8 13,2 11,5 11,2 4,9 5,4 18,4 14,8 12,2 8,9 OC (µg/m³) 37,0 15,1 11,3 23,1 19,9 18,1 8,5 3,8 5,3 6,1 5,4 5,7 7,1 9,4 7,3 5,9 EC (µg/m³) 4,3 3,4 3,0 5,8 3,7 2,3 2,2 1,0 2,1 1,1 2,1 2,3 2,4 3,6 2,2 1,4 TC (µg/m³) 41,3 18,5 14,2 28,9 23,5 20,4 10,7 4,8 7,4 7,2 7,5 8,0 9,4 12,9 9,5 7,4 DATI PM10 – 2006 Abbadia Cerreto: numero campionamenti = 8 Data Nome campionamento campione 23-gen-06 ABQ89 24-gen-06 ABQ90 09-mar-06 ABQ 103 10-mar-06 ABQ 104 11-mar-06 ABQ 105 12-mar-06 ABQ 106 16-nov-06 ABQ202 17-nov-06 ABQ203 18-nov-06 ABQ204 19-nov-06 ABQ205 PM (mg/m³) 61,3 58,0 62,0 70,0 23,0 29,0 143,0 113,0 96,0 70,0 Volume (m³) 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 23,8 23,9 23,9 23,9 Bosco Fontana: numero campionamenti = 0 Lodi: numero campionamenti = 16 Data Nome campionamento campione 22-gen-06 PTQ36 23-gen-06 PTQ37 24-gen-06 PTQ38 25-gen-06 PTQ39 26-gen-06 PTQ40 27-gen-06 PTQ41 28-gen-06 PTQ 45 07-mar-06 PTQ 43 08-mar-06 PTQ 44 17-apr-06 PTQ 50 18-apr-06 PTQ 51 19-apr-06 PTQ 52 20-apr-06 PTQ 53 21-apr-06 PTQ 54 22-apr-06 PTQ 55 23-apr-06 PTQ 56 PM (mg/m³) 171,9 75,8 64,9 110,6 90,8 97,0 65,2 21,2 38,3 42,4 18,4 23,3 27,5 44,1 18,3 18,0 Volume (m³) 24,1 24,1 24,1 24,1 24,1 24,1 24,1 24,1 24,1 22,8 22,6 22,4 22,5 22,4 22,3 22,2 Mantova: numero campionamenti = 0 96 Varese: numero campionamenti = 16 Data Nome campionamento campione 23-gen-06 PC737 24-gen-06 PC738 25-gen-06 PC739 27-gen-06 PC741 28-gen-06 PC742 29-gen-06 PC743 18-dic-06 PC1066 20-dic-06 PC1068 21-dic-06 PC1069 24-dic-06 PC1072 25-dic-06 PC1073 26-dic-06 PC1074 27-dic-06 PC1075 29-dic-06 PC1077 30-dic-06 PC1078 31-dic-06 PC1079 PM (mg/m³) 74,4 89,5 120,5 14,7 15,6 34,2 55,4 48,9 35,6 20,7 31,5 38,8 49,1 65,1 73,6 48,2 Volume (m³) 24,0 24,0 23,8 24,0 23,9 23,9 23,9 24,0 24,0 23,9 24,0 24,0 23,9 23,8 24,0 24,0 OC (µg/m³) 11,6 13,3 18,4 7,0 8,8 11,5 17,0 11,3 11,4 10,5 15,4 10,5 15,2 21,4 24,1 15,5 EC (µg/m³) 2,7 3,6 4,4 0,9 2,8 2,6 3,8 3,7 3,3 2,1 2,0 1,7 2,0 2,7 2,4 2,7 TC (µg/m³) 14,2 16,9 22,7 7,9 11,6 14,1 20,8 15,1 14,6 12,6 17,4 12,3 17,2 24,1 26,5 18,2 EC (µg/m³) 2,5 2,0 2,6 1,4 0,8 1,3 1,3 0,7 TC (µg/m³) 15,9 12,9 15,7 10,8 4,2 6,6 6,6 4,8 DATI PM2.5 – 2006 Abbadia Cerreto: numero campionamenti = 8 Data Nome campionamento campione 26-gen-06 ACQ91 27-gen-06 ACQ92 28-gen-06 ACQ93 29-gen-06 ACQ94 07-mar-06 ACQ 113 21-apr-06 ACQ 121 22-apr-06 ACQ 122 23-apr-06 ACQ 123 PM (mg/m³) 69,1 76,4 54,1 37,7 9,0 32,0 19,0 9,0 Volume (m³) 24,0 24,0 24,0 24,0 23,4 22,5 22,4 22,4 OC (µg/m³) 13,5 10,9 13,1 9,4 3,4 5,3 5,3 4,1 Bosco Fontana: numero campionamenti = 0 Lodi: numero campionamenti = 0 Mantova: numero campionamenti = 0 97 Varese: numero campionamenti = 16 Data Nome campionamento campione 23-gen-06 PD737 24-gen-06 PD738 25-gen-06 PD739 26-gen-06 PD740 18-dic-06 PD1066 19-dic-06 PD1067 20-dic-06 PD1068 22-dic-06 PD1070 23-dic-06 PD1071 24-dic-06 PD1072 25-dic-06 PD1073 26-dic-06 PD1074 27-dic-06 PD1075 28-dic-06 PD1076 29-dic-06 PD1077 31-dic-06 PD1079 PM (mg/m³) 8,4 21,2 28,0 11,6 39,0 10,6 42,4 21,9 13,4 11,5 18,6 22,6 32,8 24,4 37,0 24,6 Volume (m³) 23,7 24,3 24,1 24,4 24,0 23,7 24,1 24,0 24,0 24,0 24,0 24,1 23,9 24,0 23,9 24,0 OC (µg/m³) 5,0 5,8 8,0 7,3 13,1 4,6 9,7 7,8 9,7 6,8 10,1 8,8 12,2 11,3 19,1 10,2 EC (µg/m³) 1,4 1,7 2,2 1,4 2,9 2,3 3,0 2,4 3,3 1,7 1,6 1,3 2,2 3,8 2,8 1,7 TC (µg/m³) 6,4 7,5 10,2 8,7 16,0 6,9 12,6 10,3 13,0 8,6 11,6 10,2 14,3 15,1 21,9 11,8 DATI PM10 – 2007 Abbadia Cerreto: numero campionamenti = 10 Data Nome campionamento campione 12-mar-07 ABQ254 13-mar-07 ABQ255 15-mar-07 ABQ256 20-mar-07 ABQ259 03-mag-07 ABQ274 04-mag-07 ABQ275 05-mag-07 ABQ276 06-mag-07 ABQ277 11-giu-07 ABQ295 12-giu-07 ABQ296 PM (mg/m³) 48,9 62,9 90,6 24,5 42,0 14,0 12,0 41,0 35,0 39,0 Volume (m³) 23,8 23,8 23,9 23,8 23,9 23,8 23,9 23,9 23,9 23,9 OC (µg/m³) 8,9 10,5 15,2 2,5 4,2 4,2 4,3 4,9 6,9 5,8 EC (µg/m³) 2,1 2,9 4,6 0,5 0,8 0,8 0,8 1,0 0,9 0,8 TC (µg/m³) 11,0 13,3 19,9 3,1 4,9 5,0 5,2 5,9 7,8 6,6 98 Bosco Fontana: numero campionamenti = 17 Data Nome campionamento campione 30-apr-07 PM2081 01-mag-07 PM2082 02-mag-07 PM2083 03-mag-07 PM2084 04-mag-07 PM2085 05-mag-07 PM2086 06-mag-07 PM2087 13-giu-07 PM2090 14-giu-07 PM2091 15-giu-07 PM2092 23-lug-07 PM2095 24-lug-07 PM2096 25-lug-07 PM2097 26-lug-07 PM2098 27-lug-07 PM2099 28-lug-07 PM2100 29-lug-07 PM2101 PM (mg/m³) 38,2 29,1 29,2 36,1 23,0 19,5 26,0 29,6 20,9 27,0 23,6 24,0 19,0 17,1 27,0 28,3 19,7 Volume (m³) 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 23,9 23,9 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 OC (µg/m³) 5,4 4,7 5,7 4,5 3,4 3,4 4,7 6,5 5,7 4,8 5,7 4,6 5,0 7,3 7,0 6,8 5,5 EC (µg/m³) 0,3 0,3 0,5 0,4 0,4 0,4 0,4 0,5 0,3 0,5 0,5 0,3 0,6 0,6 1,0 0,7 0,3 TC (µg/m³) 5,8 5,0 6,2 4,9 3,9 3,8 5,1 7,0 6,0 5,3 6,2 4,9 5,6 7,9 8,0 7,5 5,8 Volume (m³) 54,7 54,7 54,7 54,6 54,6 54,6 54,6 54,7 54,7 54,6 54,6 54,6 54,7 54,6 54,7 54,7 54,7 54,7 54,7 54,7 54,7 OC (µg/m³) 5,8 4,4 3,5 5,0 3,7 4,7 3,7 4,8 4,9 5,3 5,0 5,2 4,1 3,9 4,6 4,5 4,3 4,7 6,5 6,6 5,9 EC (µg/m³) 0,6 0,3 0,6 1,2 1,3 1,3 0,6 0,8 1,0 1,0 1,0 0,9 0,5 0,3 0,6 0,7 0,7 0,8 1,3 1,1 0,6 TC (µg/m³) 6,4 4,8 4,1 6,2 5,0 6,0 4,3 5,5 6,0 6,3 6,0 6,1 4,6 4,2 5,2 5,2 5,0 5,5 7,8 7,7 6,5 Brescia: numero campionamenti = 21 Data Nome campionamento campione 30-apr-07 VU141-666 01-mag-07 VU141-661 02-mag-07 VU141-664 03-mag-07 VU141-663 04-mag-07 VU141-665 05-mag-07 VU141-662 06-mag-07 VU141-667 11-giu-07 VU290-953 12-giu-07 VU290-951 13-giu-07 VU290-949 14-giu-07 VU290-947 15-giu-07 VU290-948 16-giu-07 VU290-950 17-giu-07 VU290-952 23-lug-07 VU356-1225 24-lug-07 VU356-1223 25-lug-07 VU356-1232 26-lug-07 VU356-1231 27-lug-07 VU356-1224 28-lug-07 VU356-1236 29-lug-07 VU356-1227 PM (mg/m³) 34,0 23,0 18,0 25,0 16,0 14,0 5,0 10,0 13,0 13,0 13,0 14,0 8,0 40,0 28,0 25,0 16,0 21,0 31,0 34,0 26,0 99 Cantù: numero campionamenti = 20 Data Nome campionamento campione 06-feb-07 PG883 07-feb-07 PG884 08-feb-07 PG885 09-feb-07 PG886 10-feb-07 PG887 11-feb-07 PG888 19-mar-07 PG912 20-mar-07 PG913 21-mar-07 PG914 22-mar-07 PG915 23-mar-07 PG916 24-mar-07 PG917 25-mar-07 PG918 11-giu-07 PG992 12-giu-07 PG993 13-giu-07 PG994 14-giu-07 PG995 15-giu-07 PG996 16-giu-07 PG997 17-giu-07 PG998 PM (mg/m³) 120,2 104,4 63,2 86,7 86,8 78,0 27,5 32,6 18,7 41,2 15,4 22,7 16,8 29,3 34,8 29,4 31,2 Volume (m³) 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 OC (µg/m³) 25,5 18,8 11,3 19,8 26,6 20,3 6,1 6,7 4,5 9,2 11,3 8,5 8,6 6,0 6,5 5,7 6,6 6,7 6,2 5,6 EC (µg/m³) 4,0 3,0 3,2 5,9 7,4 4,7 0,9 2,2 0,3 2,6 2,8 2,3 1,1 0,9 1,1 1,1 0,7 1,2 0,7 0,6 TC (µg/m³) 29,5 21,8 14,5 25,7 34,0 24,9 7,0 8,9 4,8 11,8 14,1 10,8 9,7 6,9 7,6 6,7 7,3 7,9 6,9 6,1 Volume (m³) 23,8 23,7 24,0 23,6 23,7 23,7 23,6 23,9 23,8 24,0 23,7 23,2 24,1 23,7 23,8 23,9 24,0 23,8 23,8 OC (µg/m³) 24,6 30,0 29,2 16,7 25,2 23,8 23,2 7,0 7,4 4,6 9,0 12,4 5,0 10,4 8,0 9,7 8,7 5,4 7,7 EC (µg/m³) 8,3 6,0 5,0 6,7 7,7 7,7 6,8 4,0 3,4 1,9 4,8 6,8 1,0 4,7 3,0 4,0 4,5 0,8 2,9 TC (µg/m³) 32,9 35,9 34,2 23,4 32,9 31,4 30,0 11,0 10,7 6,5 13,7 19,2 6,0 15,1 11,0 13,7 13,3 6,2 10,6 Como: numero campionamenti = 19 Data Nome campionamento campione 05-feb-07 PF939 06-feb-07 PF940 07-feb-07 PF1013 08-feb-07 PF1014 09-feb-07 PF1015 10-feb-07 PF1016 11-feb-07 PF1017 19-mar-07 PF1038 20-mar-07 PF1039 21-mar-07 PF1040 22-mar-07 PF1041 23-mar-07 PF1042 11-giu-07 PF1113 12-giu-07 PF1114 13-giu-07 PF1115 14-giu-07 PF1116 15-giu-07 PF1117 16-giu-07 PF1118 17-giu-07 PF1119 PM (mg/m³) 101,7 145,0 140,7 87,3 101,8 104,6 88,0 29,6 36,0 15,9 35,3 26,4 35,3 36,5 11,7 24,1 100 Lodi: numero campionamenti = 23 Data Nome campionamento campione 15-mar-07 PTQ80 16-mar-07 PTQ81 17-mar-07 PTQ82 18-mar-07 PTQ83 19-mar-07 PTQ84 20-mar-07 PTQ85 21-mar-07 PTQ86 22-mar-07 PTQ87 23-mar-07 PTQ88 24-mar-07 PTQ89 25-mar-07 PTQ90 30-apr-07 PTQ91 01-mag-07 PTQ92 02-mag-07 PTQ93 03-mag-07 PTQ94 04-mag-07 PTQ95 05-mag-07 PTQ96 06-mag-07 PTQ97 11-giu-07 PTQ98 12-giu-07 PTQ99 14-giu-07 PTQ101 15-giu-07 PTQ102 16-giu-07 PTQ103 PM (mg/m³) 95,2 112,2 83,6 60,5 44,4 18,3 28,7 39,1 52,6 39,6 27,5 27,6 29,4 21,8 39,9 32,1 29,6 27,0 37,0 27,0 27,0 36,0 20,0 Volume (m³) 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,1 24,0 24,0 23,9 24,0 24,1 24,0 24,0 24,0 24,1 24,1 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,1 24,0 OC (µg/m³) 15,1 19,0 13,8 7,0 5,1 3,8 4,4 5,9 9,3 7,1 5,5 6,5 6,1 5,7 4,5 3,7 3,9 4,9 6,1 5,6 6,4 5,7 5,7 EC (µg/m³) 6,4 5,4 4,2 1,2 1,7 1,2 1,8 2,3 3,4 1,4 1,1 1,0 0,8 0,7 1,2 1,4 1,2 1,4 0,9 1,0 1,1 1,1 1,3 TC (µg/m³) 21,5 24,4 18,0 8,2 6,8 5,0 6,2 8,2 12,7 8,5 6,6 7,5 6,9 6,4 5,7 5,1 5,1 6,3 7,0 6,6 7,5 6,8 7,0 Volume (m³) 14,3 24,1 33,0 18,6 25,0 25,0 25,2 OC (µg/m³) 7,0 3,5 5,0 6,2 5,3 5,2 6,9 EC (µg/m³) 1,2 0,7 0,7 1,2 1,0 0,8 1,5 TC (µg/m³) 8,2 4,2 5,7 7,4 6,3 6,0 8,4 Mantova: numero campionamenti = 7 Data Nome campionamento campione 03-mag-07 PK2084 04-mag-07 PK2085 16-giu-07 PK2093 17-giu-07 PK2094 24-lug-07 PK2096 25-lug-07 PK2097 26-lug-07 PK2098 PM (mg/m³) 49,4 35,9 24,1 24,3 48,5 34,9 45,9 101 Varese: numero campionamenti = 13 Data Nome campionamento campione 29-gen-07 PC1108 30-gen-07 PC1109 31-gen-07 PC1110 01-feb-07 PC1111 02-feb-07 PC1112 03-feb-07 PC1113 04-feb-07 PC1114 06-feb-07 PC1116 07-feb-07 PC1117 08-feb-07 PC1118 09-feb-07 PC1119 10-feb-07 PC1120 11-feb-07 PC1121 PM (mg/m³) 65,1 103,9 90,5 59,0 96,8 84,9 76,9 100,4 111,8 72,1 83,1 78,1 54,3 Volume (m³) 24,0 24,0 24,0 24,0 23,7 24,0 23,9 23,9 23,9 24,0 23,9 23,9 24,0 OC (µg/m³) 13,8 15,3 13,5 7,5 14,1 14,7 11,0 18,8 19,3 13,3 15,8 14,4 11,8 EC (µg/m³) 3,9 3,1 2,7 0,9 2,2 2,1 2,0 2,9 2,3 2,8 3,4 2,9 1,7 TC (µg/m³) 17,7 18,4 16,2 8,4 16,3 16,8 13,0 21,7 21,6 16,1 19,2 17,3 13,5 EC (µg/m³) 2,2 1,2 0,7 1,0 0,8 0,8 0,9 0,6 0,6 TC (µg/m³) 9,7 6,9 4,6 5,4 6,8 5,1 5,6 5,1 6,0 DATI PM2.5 – 2007 Abbadia Cerreto: numero campionamenti = 9 Data Nome campionamento campione 23-mar-07 ACQ258 24-mar-07 ACQ259 25-mar-07 ACQ260 23-apr-07 ACQ257 30-apr-07 ACQ287 01-mag-07 ACQ288 14-giu-07 ACQ289 15-giu-07 ACQ279 16-giu-07 ACQ280 PM (mg/m³) 32,0 26,3 24,3 23,5 29,0 39,0 27,0 25,0 15,0 Volume (m³) 23,8 23,8 23,8 23,9 23,9 23,9 23,9 23,4 23,9 OC (µg/m³) 7,5 5,7 3,9 4,4 6,0 4,3 4,7 4,5 5,4 102 San Colombano: numero campionamenti = 19 Data campionamento 6-feb-07 11-feb-07 19-mar-07 20-mar-07 21-mar-07 22-mar-07 23-mar-07 24-mar-07 25-mar-07 29-apr-07 30-apr-07 1-mag-07 2-mag-07 4-mag-07 11-giu-07 12-giu-07 13-giu-07 14-giu-07 15-giu-07 16-giu-07 Nome campione BRX1738 BRX1743 BRX1779 BRX1780 BRX1781 BRX1782 BRX1783 BRX1784 BRX1785 BRX1821 BRX1822 BRX1823 BRX1824 BRX1826 BRX1863 BRX1864 BRX1865 BRX1866 BRX1867 BRX1868 PM (mg/m³) 12,0 9,0 4,3 1,0 3,5 4,1 5,6 6,9 6,0 10,7 8,6 5,1 3,9 2,7 8,4 3,9 4,8 8,0 Volume (m³) 54,5 54,5 54,7 54,7 54,7 54,7 54,7 54,7 54,7 54,7 54,7 54,7 54,7 54,7 54,7 54,7 54,7 54,8 54,7 54,7 OC (µg/m³) 2,2 1,0 0,8 0,5 0,6 0,9 0,8 1,1 0,8 1,8 1,9 1,2 1,2 0,8 1,3 1,2 1,3 1,3 1,0 1,0 EC (µg/m³) 0,2 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 TC (µg/m³) 2,4 1,1 0,9 0,6 0,7 1,0 0,9 1,2 0,9 1,9 2,0 1,3 1,3 0,9 1,4 1,1 1,4 1,4 1,1 1,1 OC (µg/m³) 4,6 5,0 4,1 3,1 2,5 2,8 4,3 4,4 3,7 EC (µg/m³) 0,4 0,4 0,4 0,3 0,4 0,3 0,5 0,5 0,3 TC (µg/m³) 4,9 5,4 4,5 3,3 2,9 3,1 4,8 4,9 4,0 Bosco Fontana: numero campionamenti = 9 Data Nome campionamento campione 30-apr-07 PN2081 01-mag-07 PN2082 02-mag-07 PN2083 03-mag-07 PN2084 04-mag-07 PN2085 05-mag-07 PN2086 15-giu-07 PN2092 23-lug-07 PN2095 24-lug-07 PN2096 PM (mg/m³) 24,7 14,5 20,7 22,3 20,7 17,5 31,3 24,0 23,9 Volume (m³) 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 23,9 24,0 22,7 22,5 Brescia: numero campionamenti = 0 103 Cantù: numero campionamenti = 12 Data Nome campionamento campione 6-feb-07 PH878 7-feb-07 PH879 8-feb-07 PH880 9-feb-07 PH881 10-feb-07 PH882 11-giu-07 PH917 12-giu-07 PH918 13-giu-07 PH919 14-giu-07 PH920 15-giu-07 PH840 16-giu-07 PH841 17-giu-07 PH842 PM (mg/m³) 42,8 44,1 42,0 43,6 13,4 18,3 3,7 17,4 15,8 3,1 3,5 4,8 Volume (m³) 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 24,0 OC (µg/m³) 12,0 13,0 13,1 10,5 5,2 4,4 3,9 4,2 3,9 4,0 4,4 3,8 EC (µg/m³) 4,0 3,6 3,0 3,1 1,6 0,6 0,7 0,8 0,6 1,1 0,5 0,4 TC (µg/m³) 16,0 16,6 16,1 13,6 6,8 5,0 4,6 5,0 4,5 5,1 4,9 4,2 Volume (m³) 24,0 25,0 25,0 25,2 OC (µg/m³) 3,6 3,6 3,8 4,6 EC (µg/m³) 0,4 0,5 0,6 1,1 TC (µg/m³) 4,0 4,1 4,4 5,7 Volume (m³) 23,9 23,9 23,8 24,0 23,9 24,1 23,8 23,7 23,6 23,7 23,8 OC (µg/m³) 12,7 8,9 6,7 11,7 9,3 11,2 8,2 6,7 6,9 7,2 6,3 EC (µg/m³) 2,3 1,9 2,1 1,8 1,3 2,0 1,8 2,1 2,1 1,3 0,8 TC (µg/m³) 15,0 10,8 8,8 13,5 10,6 13,2 10,0 8,8 9,0 8,5 7,1 Mantova: numero campionamenti = 4 Data Nome campionamento campione 23-lug-07 PL2095 24-lug-07 PL2096 25-lug-07 PL2097 26-lug-07 PL2098 PM (mg/m³) 23,7 27,2 25,0 21,3 Varese: numero campionamenti = 11 Data Nome campionamento campione 30-gen-07 PD1109 31-gen-07 PD1110 02-feb-07 PD1112 03-feb-07 PD1113 04-feb-07 PD1114 05-feb-07 PD1115 07-feb-07 PD1117 08-feb-07 PD1118 09-feb-07 PD1119 10-feb-07 PD1120 11-feb-07 PD1121 PM (mg/m³) 73,6 51,8 54,8 63,2 53,2 57,7 34,2 29,8 30,6 32,6 27,6 104