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Basilica dei Frari
La nascita della Basilica dei Frari si deve alla
venuta a Venezia dei frati seguaci di Francesco d’Assisi (II decennio del 1200), ai quali fu
donato dall’allora doge un terreno per la costruzione della chiesa. I frati francescani lavorano per bonificare il cosiddetto lago Badoer,
un terreno paludoso in contrada San Stefano
Confessor (San Stin), che con l'aggiunta di
altri terreni diventa il luogo dove nasce la prima chiesa dedicata
alla Madonna, e che i veneziani subito chiamarono Santa Maria
dei Frari. Questa prima chiesa risulta però già insufficiente per i
fedeli che vi accorrono per la messa, così il 28 aprile 1250 dal
legato pontificio, fu posta la prima pietra della nuova, la seconda chiesa, dedicata a Santa Maria Gloriosa.
Nel giro di circa ottant'anni la chiesa risulta nuovamente troppo
piccola e si pensa di invertirne la struttura architettonica, girando intorno all'abside e portando il prospetto principale della
nuova chiesa in direzione del canale. Attorno all'anno 1330 iniziano i lavori ma la costruzione della chiesa negli anni successivi
va a rilento, tanto che la facciata viene finita solo nel 1440 e
l'altare maggiore consacrato nel 1469, Viene consacrata il 27
maggio 1492 al nome di Santa Maria Gloriosa.
Il Museo Civico
“D. Dal Lago”
organizza
Assessorato alle
Politiche Culturali
Visita alla città
di Venezia
Palazzo Ducale
L'edificazione del palazzo iniziò presumibilmente nel IX secolo,
a seguito del trasferimento della sede ducale da Malamocco
all'odierna Venezia, definitivamente sancito nell'812; seguì la
ricostruzione: un nucleo fortificato costituito da un corpo centrale e da torri angolari, circondato dall'acqua, le cui tracce ancora si intuiscono nell'assetto del piano loggiato.
Il complesso subì delle ristrutturazioni, che trasformarono la
fortezza originaria in un elegante palazzo privo di fortificazioni;
solo a partire dal 1340, il palazzo cominciò una radicale trasformazione verso la forma attuale. Nel 1404 venne terminata la
facciata sul molo, nel 1423, vennero avviati i lavori sul lato verso la piazzetta e la basilica, nel 1439 iniziarono anche i lavori
per la Porta della Carta. Il palazzo fu colpito da due gravi incendi
nel 1483 e nel 1577 ai quali seguirono lavori di ricostruzione e
restauro.
All'inizio del XVII secolo furono aggiunte le cosiddette Prigioni
Nuove, al di là del rio, ad opera dell'architetto Antonio Contin.
Questo nuovo corpo di fabbrica, sede dei Signori della Notte,
magistrati incaricati di prevenire e reprimere reati penali, viene
collegato al Palazzo tramite il Ponte dei Sospiri, percorso dai
condannati tradotti dal Palazzo, sede dei tribunali, alle prigioni.
Sabato
29 ottobre 2011
PROGRAMMA DELLA GIORNATA
• Ore 7.00: presso stazione FTV di Valdagno—Viale Tren-
to con pullman (sono possibili delle soste presso le fermate FTV lungo la statale Valdagno-Vicenza– fino al casello
autostradale di Montecchio Maggiore - da segnalare al
momento dell’iscrizione);
• Ore 9.00: arrivo a Venezia -Piazzale Tronchetto:
per arrivare in Piazzale Roma utilizzeremo la
monorotaia People Mover
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Ore 10.00:
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Ore 12.30/13.00:
Pranzo libero
Vicino a Piazza San Marco è presente il self
service ”Il gatto che ride” (Bacino Orsoleo)
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Ore 14.30/14.45:
Visita alla Basilica di San Marco
Visita a Palazzo Ducale (comprese
le Prigioni dette Piombi)
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Ore 18.30 -19.00: partenza per rientro a Valdagno
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Ore 20.00/20.30: arrivo a Valdagno—stazione FTV
visita al Museo di Storia Naturale
visita alla Basilica dei Frari
Sabato
29 ottobre 2011
Iscrizioni e informazioni:
Museo Civico “D. Dal Lago”
0445/424507 0445/424508
[email protected]
Biblioteca Civica 0445/424545
[email protected]
www.comune.valdagno.vi.it
Preferibilmente mercoledì e venerdì pomeriggio
La quota di partecipazione è di 50 € per gli adulti e 30 € per i
ragazzi di età inferiore ai 12 anni.
La quota comprende viaggio in pullman, tassa ingresso a
Venezia, spostamenti via terra o via mare, visita alla città con
guida e ingressi .
La quota di adesione deve essere versata al momento
dell’iscrizione ed entro mercoledì 26 ottobre 2011.
Si raccomanda di segnalare
anche la fermata di partenza.
La manifestazione verrà effettuata con un minimo di 30
iscritti e anche in caso di pioggia.
Museo di Storia Naturale
Il palazzo, sede del Museo, venne fatto erigere da Giacomo
Palmieri, capostipite della nobile famiglia dei Pesaro, nella
prima metà del XIII secolo. E’
detto Fontego dei Turchi in
quanto nel 1621 la Repubblica lo
destinò ai mercanti turchi come
sede commerciale, i quali lo tennero fino al 1838
Il Fontego dei Turchi venne ricostruito totalmente a partire dal
1860, recuperando anche parte del materiale del precedente
edificio del XIII secolo, al quale architettonicamente si ispira.
Il palazzo fu dapprima sede del civico Museo Correr, qui
inaugurato nel 1880 e in seguito trasferito con le raccolte
storiche ed artistiche in Piazza San Marco. Quando il Fontego dei Turchi rimase libero, l'ingegner Giorgio Silvio Coen
propose di trasferirvi l'istituendo Museo di Storia Naturale
che avrebbe riunito le varie raccolte scientifiche esistenti a
Venezia, ed in particolare quelle del Museo civico Correr,
dell'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, la collezione
privata del conte Alessandro Pericle Ninni, ed altre minori.
Dal 1923 l'edificio è quindi sede del Museo di Storia Naturale di Venezia.
Oltre due milioni di pezzi costituiscono oggi il vasto, ricco e
delicato patrimonio del Museo, grazie a importanti donazioni, depositi o acquisizioni diverse che, nel tempo, ne hanno a
più riprese incrementato il nucleo originario. Molteplici sono
le collezioni zoologiche (uccelli, molluschi, insetti) e notevole
è anche la collezione di piante e pesci fossili provenienti da
Bolca, il giacimento fossilifero italiano più famoso al mondo.
Diverse sono le raccolte ottocentesche mentre tra le acquisizioni più recenti spicca la celebre e ricca collezione del veneziano Giancarlo Ligabue che comprende l’Ouranosaurus nigeriensis, dinosauro erbivoro del Cretaceo eccezionalmente ben
conservato e i resti del gigantesco coccodrillo Sarchosuchus
imperator.
Ma il vasto insieme del patrimonio del Museo abbraccia anche settori che esulano dalla vera e propria storia naturale:
preziosa e affascinante è, ad esempio, la raccolta dei modelli
di imbarcazioni e strumenti di pesca in uso nella laguna di
Venezia.