Secco Sistemi per il restauro del Museo di Storia

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Secco Sistemi per il restauro del Museo di Storia
restauro e recupero
Secco Sistemi per il restauro
del Museo di Storia Naturale
a Venezia
Il Fondaco dei
Turchi è oggi
uno dei palazzi più
caratteristici tra
quelli affacciati
sul Canal Grande,
ben riconoscibile
dalla sua elegante
e decorata facciata
con il doppio
loggiato e le torri
angolari
I
l palazzo venne fatto erigere nella
prima metà del XIII secolo da una
importante famiglia patrizia veneziana.
Nel corso degli anni fu utilizzato dalla
Serenissima e da altre famiglie patrizie
quale sede di rappresentanza, destinata
ad ospitare principi stranieri ed importanti
feste private.
Dal 1621 fino al 1838, la Repubblica di
Venezia lo destinò ai mercanti turchi, da
ciò il nome “Fondaco dei Turchi”, come
abitazione e sede commerciale. Vennero
abbattute le due torrette laterali, con il
pretesto che avrebbero potuto essere
interpretate come segno di nobiltà o
utilizzate dai Turchi per spiare la città.
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L’interno ospitava gli alloggi dei Turchi
posti su tre piani, mentre al piano terra vi
erano magazzini, una grande stanza
destinata a moschea
ed il luogo riservato
al bagno rituale.
Quando nel 1859
divenne proprietà del
Comune, il palazzo
si trovava in uno
stato di grave
degrado, così a
partire dal 1860 si
avviarono radicali
restauri. Tra i molti
lavori eseguiti
vennero ricostruite
le due torrette, la
merlatura di coronamento, ricavandone
l’aspetto originario e
riqualificato il cortile
interno con il suo porticato.
Dal 1880 il palazzo fu dapprima sede del
Museo Correr e dal 1923 del Museo di
Storia Naturale di Venezia.
La nuova offerta museale
Negli ultimi due anni il palazzo è stato
completamente rivisto nella sua funzione
museale quale luogo di ricerca e divulgazione scientifica. Ecco allora riqualificate
le sale espositive al primo piano con un
suggestivo quanto rigoroso allestimento
finalizzato alla presentazione delle
pregiate collezioni del museo. Il piano
terra destinato ad accogliere i visitatori
con la nuova biglietteria, punto informativo e book shop grazie alla chiusura
vetrata del portico sud e la realizzazione
della “galleria dei cetacei” con la chiusura vetrata del portico ovest.
A questi spazi si arriva attraversando un
bel giardino realizzato appositamente per
accedere ai nuovi spazi del museo.
L’ultimo lotto dei lavori a piano terra
prevede il completamento delle chiusure
vetrate del portico est per ospitare le
mostre temporanee, gli eventi e le
attività didattiche per le scuole, le
famiglie e i compleanni al museo.
Il progetto di rifunzionalizzazione del
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Il Servizio Tecnico della
Fondazione dei Musei Civici di
Venezia (FMCV) diretto dall’arch.
Daniela Andreozzi e costituito da
quattro architetti e un perito, cura la
manutenzione e la riqualificazione
funzionale delle undici prestigiose
sedi museali della città di Venezia che
coprono una superficie complessiva
di 43.000 metri quadrati, tutti edifici
vincolati quali beni storico-artistici
che illustrano 10 secoli di architetture
e decorazioni. Negli ultimi anni il
Servizio Tecnico, oltre a garantire
un’opera costante di manutenzione,
si è occupato della riqualificazione
del museo di Storia Naturale (2011),
della manutenzione straordinaria
del museo del Merletto di Burano
(2011), del restauro conservativo
delle facciate di Palazzo Ducale
(2010/11), dell’ampliamento e
adeguamento, in collaborazione con
il Comune di Venezia, del museo
del Vetro di Murano (in corso), del
restauro conservativo degli affreschi
del museo di Palazzo Mocenigo
antica vera da pozzo, una pregevole
vasca con fontana e gradevoli palme
nane.
L’intervento previsto non doveva alterare
l’ambiente nel suo insieme né l’architettura del palazzo.
L’inserimento di un nuovo elemento in un
edificio vincolato come bene storico
artistico risultava estremamente delicato.
La scelta della chiusura è stata quindi
quella di realizzare una struttura vetrata
con profili esili, resistenti e non impattanti con gli elementi architettonici.
Si è optato per un infisso vetrato continuo strutturalmente indipendente dal
colonnato e ancorato solamente alle
murature d’ambito.
La dimensione della struttura portante, la
(in corso), della sistemazione degli
ambienti della caffetteria al museo
Correr (in corso). Daniela Andreozzi
sintetizza così la delicata missione del
Servizio: “conservare e riqualificare
gli spazi museali nel rispetto del
contesto ambientale, in armonia
con forme e cromie degli elementi
architettonici che la storia ci ha
tramandato.”
piano terra per la promozione delle
attività polivalenti del museo ha individuato quindi nella chiusura dei tre portici
la soluzione ottimale per ampliare gli
spazi, assolutamente insufficienti all’interno delle sale del palazzo.
Tali portici, costituiti da grandi arcate,
pilastri e colonnine, si affacciando nella
vasta e caratteristica corte interna
caratterizzata dalla presenza di una
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modularità dei quadranti in vetro e le
aperture verso la corte interna hanno
consentito la visione a tutto tondo dei
pilastri e delle colonne non interferendo
dunque con la lettura unitaria dell’architettura esistente. Il telaio è stato realizzato
con montanti e traversi di spessore
15/10 e da copertine esterne di spessore
inferiore pari a 12/10. I serramenti sono
stati realizzati con profili serie Secco-EBE
dotati di taglio termico e isolamento
termico gruppo 2.1 secondo DIN 4108.
I profili, uniti tramite l’utilizzo di un
sistema misto ad assemblaggio meccanico e saldatura interna, che non necessita di riprese di finitura, presentano una
complementarità interna che li rendono lineari ed essenziali nella forma.
La presenza del colore del mattone
come colore cromatico dominante ha
determinato l’utilizzo dell’acciaio corten,
a nostro avviso anche questa scelta è
risultata particolarmente riuscita ed
apprezzata alla luce del risultato finale. n
Tecnologia e design italiani per l’architettura
internazionale
Secco Sistemi è ai vertici in Italia nella produzione di sistemi per facciate e serramenti in metalli evoluti quali acciaio zincato,
acciaio inox, acciaio corten e ottone. Fin dagli inizi, sessant’anni fa, i maestri dell’architettura italiana hanno lavorato con l’azienda
veneta che continua ad affiancare i maggiori progettisti
internazionali e italiani. David Chipperfield, Renzo
Piano, Tadao Ando, Tobia Scarpa, Massimiliano Fuksas,
Marco Casamonti, Paolo Portoghesi scelgono gli infissi
Secco per prestigiose opere di restauro del patrimonio
storico o per nuove ed emblematiche costruzioni.
Ricerca, innovazione, qualità ed ecosostenibilità sono
i valori portanti dell’azienda che utilizza materie
prime ecosostenibili e riciclabili al 100%. Tutti i
sistemi Secco sono frutto di una ricerca continua
svolta internamente nel SeccoLab che si avvale della
collaborazione di ift Rosenheim, l’autorevole istituto di
prove tedesco. La struttura permette anche di studiare
e testare infissi disegnati ad hoc sostenendo il lavoro
di “customizzazione” necessario per soddisfare le
richieste specifiche dei progettisti e dei mercati locali.
L’azienda con sede a Preganziol nei pressi di Treviso,
sta attualmente allargando la presenza all’estero dove
rappresenta il meglio del design e della tecnologia
italiani. Rafforza lo sviluppo internazionale in mercati
competitivi come Germania, Inghilterra, Francia e Stati
Uniti e, ultimamente, in un mercato ad alta potenzialità
come la Cina.
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