NSB N° 8 del 1 MAGGIO 2016
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NSB N° 8 del 1 MAGGIO 2016
N. 8 | ANNO XIX | 1 MAGGIO 2016 | PERIODICO DI CULTURA VARIA | DISTRIBUZIONE GRATUITA | www.nerosubiancoaversa.it AMODIO: «UN SINDACO DONNA? OCCASIONE PERSA!» La festa di NerosuBianco con i talenti aversani AVERSA PROTAGONISTA E NOI AVERSANI CON ENRICO DE CRISTOFARO Nel sud ovest dell’India c’è un’altra Aversa CARLO DI BORBONE, CONVEGNO AD AVERSA IL 14 MAGGIO Mobilya, Di Meo centra la serie A dopo 32 anni RUBATI UN PAVIMENTO DEL ‘700 E LA LIBRERIA DEI DOMENICANI S. Domenico, l’ultimo schiaffo L’EDITORIALE STORIA NOSTRA di Giuseppe Lettieri SOMMARIO Artistiche al degrado aversanità! 10 Iacp, non c’è fine Sindaco donna? 14 Occasione persa M Ma quanti Pd ci 34 sono a Caserta? Domenico, furto 40 S.senza denunzia ma chi 54 Ambiente, se ne frega... Sandro Cuomo, un 56 campione ad Aversa PERIODICO DI CULTURA VARIA DELL’AGRO AVERSANO Anno XIX n° 8 - 1 Maggio 2016 Direttore Responsabile Giuseppe Lettieri Direttore Editoriale Nicola De Chiara Consulente di Redazione Giuseppe Cristiano Coordinamento Editoriale Vito Faenza Segreteria di Redazione Raffaele De Chiara Garante dei Lettori Franco Terracciano a quanti ne sono? Di cosa parliamo? Dei candidati a sindaco. Il sei maggio alle 12.00 è l’ultimo momento utile per presentare le liste. Quindi affrettatevi, se avete intenzione di candidarvi a sindaco e non lo avete ancora fatto, ci sono pochi giorni a disposizione per farlo. Insomma siamo davvero al ridicolo qui ad Aversa e, se non fosse in ballo il futuro della nostra amata città, non potremmo che farci una fragorosa risata di cimarosiana memoria. Ed invece, come direbbero il compianto Massimo Troisi e Roberto Benigni, “non ci resta che piangere!”. Staremo a vedere, tanto comunque vada, probabilmente, ma vorremmo di tutto cuore sbagliarci, sarà un insuccesso! Al contrario, la nostra festa conclusiva per i 18 anni di Nerosubianco, quella del Gala al Cimarosa, è stata davvero un grande successo. Grazie al numerosissimo pubblico che ha affollato, come non mai, il teatro aversano e, soprattutto, grazie ai tanti artisti, più di trenta, tutti legati ad Aversa, che hanno reso lo spettacolo di elevata qualità, mostrando che i tanti talenti presenti sul territorio sono e possono essere la vera energia vitale della città, un vero fuoco, non quello della Terra dei Fuochi ma fuoco dell’arte e che spesso troppo spesso, anche noi giornalisti dimentichiamo. Per una sera all’indecoroso spettacolo politico ci siamo contrapposti con una esibizione della più bella aversanità! Cimarosa, Jommelli e Andreozzi e, prima di loro, Orazio Giaccio, fino ai Parmeggiano, Riverso, Ruta, o ai più recenti Antonio Balsamo e Vito Russo non sono rimasti senza eredi. La città è ancora viva, ci vorrebbe soltanto un buon direttore d’orchestra e dei buoni musicisti anche sul Comune. Un grazie ancora a tutti i collaboratori di Nerosubianco che hanno reso con la loro partecipazione ancora più bella la serata per i nostri primi diciotto anni. E agli sponsor, da quelli “storici” a quelli di recente ingresso. Buon Primo Maggio! La Vignetta di Alessio D’Elia AVERSA NEL MONDO! Caro, il 5 giugno ad Aversa non potrò votare. Sto alle Maldive! Fotografie Nicola Baldieri Editore Associazione Dimensione Cultura p.zza Municipio, 22 - Aversa (Ce) Periodico registrato presso il Tribunale di S. Maria C.V. al n. 514 del 17.11.1998 Redazione Via Michelangelo, 108 - Aversa (Ce) Tel. 081.198.14.930 - 388.19.87.510 www.nerosubiancoaversa.it e-mail: [email protected] Stampa Printer Group Italia srl Castellammare di Stabia (Na) Distribuzione gratuita Aversa e Agro Aversano Non ti preoccupare, data la nostra importanza hanno istituito il voto per gli Aversani all‛estero! 3 PRIMO PIANO Una scoperta che offriamo in esclusiva ai lettori di NerosuBianco Nel sud ovest dell’India c’è un’altra Aversa E’ una cittadina piccola, viste le dimensioni delle città indiane, qualche decina di migliaia di abitanti, ma che è molto nota per la presenza di un tempio: lo «Shri Katyayani Baneshar», che viene chiamato anche più brevemente «Aversa Narayani» Vito Faenza C’ 4 è un’altra Aversa e si trova a migliaia di chilometri dall’Italia. E’ nel sud ovest dell’India e si affaccia sull’oceano in quel braccio di mare che viene chiamato, sulle carte indiane, mar Arabico, ma che per noi è oceano Indiano. E’ una cittadina piccola, viste le dimensioni delle città indiane, qualche decina di migliaia di abitanti, ma che è molto nota per la presenza di un tempio: lo “Shri Katyayani Baneshar”, che viene chiamato anche più brevemente “Aversa Narayani”. E’ questa la scoperta che abbiamo fatta e che in esclusiva offriamo ai nostri lettori. La stazione ferroviaria di Aversa (quella indiana) dista due chilometri dal centro, mentre l’aeroporto più vicino è quello di Goa ed è lontano circa 120 chilometri. Bangladore, la citta capitale dello Stato di Karnataka, dove sorge Aversa, dista circa 500 chilometri. Il tempio che ci ha permesso di individuare questa Aversa in India è un tempio Indù sorto nel XVII secolo per resistere alla conversione che i missionari portoghesi imponevano alla popolazione locale. Conversione che avveniva, in molti casi, anche con la forza. Così venne deciso di trasferire gli idoli originari delle principali divinità, che rischiavano di essere distrutti dai missionari portoghesi. Furono alcuni fedeli della tribù Kharvi a trasportare con le loro barche le statue e i monaci sulla spiaggia di Aversa. Poi su un terreno donato da una donna. particolarmente legata agli dei indù e in cui si era reincarnata, se abbiamo capito bene, una dea alla quale lei era molto fedele, i monaci costruirono un piccolo tempio. Il tempio di Aversa prende il nome dalla divinità Katyayani. Il tempio è piuttosto La mappa che evidenzia l’Aversa «indiana» Il tempio «Shri Katyayani Baneshar» di Aversa PRIMO PIANO isolato e dispone di un complesso di pannelli solari che lo riforniscono di energia elettrica rendendolo completamente “ecologico”. In questo luogo di culto come negli altri Bangladore, la citta capitale dello Stato di Karnataka, dove sorge Aversa, dista circa 500 chilometri. Il tempio Indù sorto nel XVII secolo è «ecologico» disponendo di pannelli solari templi indù fra settembre e ottobre si svolgono i festeggiamenti, dai 9 ai 12 giorni, per il mese lunare di Ashvina. Naturalmente la costruzione del tempio, nelle forme attuali, ha anche una leggenda: un ricco mercante si arenò lungo la costa nei pressi del tempio. Non riusciva a liberare la sua nave, ma una bambina con il volto della dea del tempo lo aiutò e lui promise di costruire il luogo di culto. Anni dopo mantenne il suo voto e realizzò la struttura attuale, che ha come tetto proprio una barca rovesciata. Sul perché quella piccola località si chiami “Aversa”, non siamo riusciti a trovare documenti. Quei pochi che potrebbero svelare come mai questa cittadina si chiami Aversa sono in sanscrito e vi confessiamo che non abbiamo assolutamente dimestichezza con questa lingua. Così le due Aversa hanno lo stesso nome e per entrambe non c’è una spiegazione sicura sull’origine del nome. Non vi preoccupate prima o poi verremo a capo di questo “mistero”. Vi chiederete: perché ci siamo lanciati in studi sulla storia della nostra città, trattando, prima, gli avvenimenti a cavallo fra ‘800 e ‘900 legati fortemente alla nascita e consolidamento della camorra, e, poi, le vicende della cittadina “indiana” di Aversa? La spiegazione è molto semplice: perché della nostra Aversa è meglio non interessarsi vista la “pochezza” che esprime, specie in queste elezioni che si avvicinano a grandi passi. 5 PRIMO PIANO Solo grazie al Referendum il «compleanno di Aversa» ha potuto coinvolgere la città Dalla «De Curtis» al parco «Balsamo» La scuola di Olga Iorio avrebbe dovuto ospitare la manifestazione. La presenza dei seggi ha reso obbligatoria la scelta di una sede alternativa ed il Parco “Balsamo”, che fino a 48 ore prima dell’evento era ridotto in condizioni vergognose, si è trasformato nel degno palcoscenico della manifestazione Antonio Arduino I 6 l referendum sulle trivelle salva la celebrazione del compleanno numero 994 della città di Aversa e dà lo spunto ad una nuovo possibilità di programmazione di un evento che se dovesse essere ripetuto a cadenza annuale e fissa fino al 1022, anno ritenuto quello della fondazione della città, potrebbe diventare un’attrazione turistica importante per la ripresa commerciale di Aversa. Questo perché la presenza dei seggi destinati alla consultazione popolare ha imposto la chiusura della struttura scolastica “Antonio de Curtis” di via Salvo D’Acquisto che avrebbe dovuto ospitare la manifestazione rendendo obbligatoria la scelta di una sede alternativa, modificando così l’organizzazione originale della manifestazione che si sarebbe dovuta tenere negli spazi di pertinenza dell’istituzione scolastica, come accaduto per la prima edizione che si è svolta al chiuso dell’istituto comprensivo “Domenico Cimarosa” restando sconosciuta a gran parte dei cittadini, diventando di fatto una manifestazione privata, destinata a genitori e parenti degli studenti, come accade per le recite di fine anno. Grazie alla chiusura imposta del referendum è stato necessario scegliere una sede diversa così la manifestazione, voluta dall’Associazione “Aversa Turismo” e realizzata in collaborazione con tutti gli istituti scolastici della città, dall’interno della “De Curtis” nel ruolo di capofila della rete di scuole aversane si è aperto alla cittadinanza trasformando il parco “Balsamo” da simbolo dell’abbandono e degrado a simbolo della rinascita di Aversa. Così per due giorni, sabato 16 e domenica Solo una coincidenza ha fatto sì che il parco «Balsamo» ospitasse l’evento Il 16 e 17 aprile quasi tutti gli Istituti scolastici hanno partecipato all’evento ...con la pulizia del parco pagata dalla preside Olga Iorio e da Sergio D’Ottone 17 aprile, Parco “Balsamo” che fino a 48 ore prima dell’evento era ridotto in condizioni vergognose che esprimevano il totale abbandono della struttura da parte dell’amministrazione comunale si è trasformato in uno splendida area verde in cui sono stati installati gazebo che hanno ospitato stand espositivi e degustazioni proposte dagli studenti delle scuole aversane raccontando la storia della città attraverso la rivisitazione dei rioni che la costituiscono. Ciascun istituto scolastico nel suo gazebo ha, infatti, adottato un quartiere delle città proponendolo ai visitatori attraverso foto, mappe, dipinti, opuscoli didattici che hanno permesso di fare un salto nel tempo, reso concreto dalla sfilata in costume effettuata per la strada principale della città e il palio degli arcieri, il tutto condito da balletti e musiche medioevali, visite guidate a monumenti e località in parte sconosciute agli stessi aversani, creando nell’insieme un’atmosfera d’altri tempi. Capace di fungere da attrattore turistico se ripetuta a cadenza annuale, fissa e con una pubblicizzazione che superi i confini di Aversa e della regione come accade per tante manifestazioni che si svolgono nella penisola dove, ad esempio, una rievocazione storica richiama turisti da ogni parte d’Italia. Il caso ha voluto aprire gli occhi agli aversani offrendo un’occasione da non perdere. Ovviamente la pulizia del parco è stata garantita dalla preside Iorio e dal presidente di ‘‘Aversa Turismo’’ D’ Ottone. PRIMO PIANO Per la dirigente scolastica Filomena Di Grazia si continuano a denunciare carenze inesistenti Un stalker mette in cattiva luce il «Conti»? Solo pochissimi giorni, fa firmandosi con un nome probabilmente fasullo e definendosi esponente del comitato studentesco dell’Isiss, lo stalker ha trasmesso alla stampa un comunicato che lanciava un grido che era insieme un allarme ed una richiesta di aiuto. Partita la denuncia ai carabinieri Antonio Arduino L’ 8 Istituto scolastico “Osvaldo Conti” da circa tre anni sarebbe il bersaglio di un molestatore. Uno stalker che con comunicati stampa trasmessi via mail tenta di mettere in cattiva luce la qualità dell’insegnamento offerto dagli operatori della struttura, denunciando carenze tali da inficiare la preparazione degli allievi che al termine degli studi dovrebbero potersi immettere nel mondo del lavoro essendo il “Conti” un scuola ad indirizzo professionale. Così solo pochissimi giorni fa firmandosi con un nome probabilmente fasullo e definendosi esponente del comitato Al «Conti» si fa anche uso di robot didattici PRIMO PIANO studentesco dell’Isiss, lo stalker ha trasmesso alla stampa un comunicato che lanciava un grido che era insieme un allarme ed una richiesta di aiuto. “Non toglieteci il futuro” scriveva in una mail diffusa alla stampa che denunciava gravi carenze presenti nella scuola di via De Nicola, relative sia alla struttura sia alle dotazioni tecniche. Nella mail lo stalker segnalava infiltrazioni d’acqua alle pareti, corridoi fatiscenti, bagni inservibili, laboratori chiusi, strumentazioni acquistate - pagate fior di quattrini - ma lasciate inutilizzate, palestra chiusa e favoritismi in fatto di scelte dell’offerta formativa. Insomma la mail denunciava un disastro, realizzato grazie all’indifferenza della dirigenza che addirittura non avrebbe permesso ai componenti del comitato di avviare un dialogo costruttivo. E’ bastato fare un giro nell’istituto, dove ci siamo recati a sorpresa, per verificare che la mail denunciava fatti di fantasia e carenze inesistenti. Prima tra tutti l’esistenza di un comitato studentesco che nel “Conti” non c’è. Quanto alle infiltrazioni se mai ce ne fossero state erano state risolte da tempo con l’intervento della’amministrazione provinciale responsabile degli istituti di istruzione Nella mail lo stalker segnalava infiltrazioni d’acqua alle pareti, corridoi fatiscenti, bagni inservibili, laboratori chiusi, palestra chiusa. Tutte cose che non abbiamo visto! superiore del casertano, quindi anche di quelli di Aversa, “Conti” incluso. La palestra indicata come chiusa era animata da studenti impegnati in una partita di basket, mentre la sala dedicata alla danza era affollata da studentesse intente a partecipare ad una lezione di ballo moderno. Quanto ai laboratori che secondo la mail sarebbero stati lasciati inutilizzati, così come le attrezzature costose di cui disporrebbero, visitando quelli operativi nella mattinata abbiamo trovato laboratori in piena attività e visto in azione studenti che progettavano l’installazione - teorica e pratica - di un cancello elettrico da installare in un passo carrabile comandato a d distanza ed altri che imparavano ad usare un robot in miniatura, riproducente quelli a grandezza naturale utilizzati nelle aziende per spostare pacchi e tanto altro, per essere pronti a servirsene se dovesse essere loro richiesto nelle strutture in cui potrebbero trovare lavoro al termine del corso di studio, Questo a dimostrazione della realtà inesistente segnalata dallo stalker che la dirigente scolastica Filomena Di Grazia ha denunciato alle forze dell’ordine. “Purtroppo - ha commentato al termine della visita - sono tre anni che questo signore attacca il “Conti” qualificandosi di volta in volta genitore, docente o alunno”, “E’ evidente – continua - che l’obiettivo è gettare discredito sulla nostra struttura ma non è ancora chiaro il perché”. Intanto la qualità dell’offerta formativa del “Conti” cresce grazie alla sottoscrizione di convenzioni con tutta una serie di aziende di rilievo nazionale che dovrebbero permettere agli studenti di coniugare teoria e pratica per ottenere una formazione capace di dare loro opportunità di lavoro subito dopo il diploma. Quanto allo stalker, aspettando che venga individuato e punito secondo legge, la dirigente scolastica si augura che la stampa non dia spazio ad ulteriori comunicati, almeno non prima di avere verificato eventuali nuove segnalazioni. 9 S.O.S. In via Del Popolo nel fabbricato F l’autoclave perde ma nessuno se ne importa Iacp, al degrado non c’è fine: ora è rischio crollo L’acqua fuoriesce, continua e abbondante, allagando letteralmente la sala in cui è contenuto sia il serbatoio che l’autoclave funzionante, come è normale, elettricamente. Grave il rischio strutturale con l’acqua che penetra nelle fondamenta del palazzo Antonio Arduino A 10 l degrado delle palazzine dell’Iacp di via Del Popolo sembra non esserci limite. Non solo ascensori fuori uso per mesi e aiuole trasformatesi in selve per l’incuria in cui versa la zona, adesso c’è anche il rischio strutturale degli edifici. Almeno è quanto temono i residenti del fabbricato F scala D. Da oltre due mesi una perdita d’acqua infiltra le fondamenta dell’edificio creando serie preoccupazioni oltre che difficoltà di approvvigionamento d’acqua. Un problema segnalato ai responsabili del settore dell’Istituto autonomo case popolari più e più volte, sia recandosi personalmente negli uffici Per le palazzine Iacp ora problemi di infiltrazioni d’acqua Ital Funeral Associated srl Citarella Dal 1950 operiamo nel settore funerario, mettendo a disposizione la nostra esperienza e professionalità. OPERIAMO IN TUTTI I COMUNI Sede sita in Aversa Via Belevedere n.77 Tel.Uff. 081/8901120 Fax 081/8905956 email [email protected] Trasporti nazionali ed internazionali Disbrigo pratiche e documenti Servizi funebri completi Cremazioni - Tumulazioni Inumazioni Esumazioni - Estumulazioni Convenzionati con A.N.P.P.E. Servizi funebri ippotrainati Manifesti Fiori Ricordini S.O.S. di Caserta, sia telefonando per chiedere l’intervento degli addetti alla manutenzione dell’impianto idrico. Una scelta, questa, non occasionale dal momento che il problema nasce dalla perdita che si verifica da un tubo di raccordo della condotta al serbatoio che alimenta l’edificio attraverso un autoclave che permette all’acqua di giungere fino agli ultimi piani dello stabile. Probabilmente la perdita è dovuta ad un guasto al galleggiante del serbatoio che continua a riempirsi malgrado sia stracolmo, creando un aumento di pressione che potrebbe aver favorito la rottura del tubo di raccordo cosicché l’acqua fuori- Un condomino del primo piano provvede ad azionare a mano l’autoclave, anche di notte, per evitare il peggio esce, continua e abbondante, allagando letteralmente la sala in cui è contenuto sia il serbatoio che l’autoclave funzionante, come è normale, elettricamente. Una fuoriuscita tanto abbondante da infiltrare le pareti della sala serbatoio, interessare l’ingresso dello stabile, fino a raggiungere il vano dell’ascensore, ed allagare l’area retrostante l’edificio, utilizzata come parcheggio delle autovetture. Tutto questo crea una condizione di pericolo ed è stato segnalato ai responsabili della manutenzione dai residenti che, aspettandone l’arrivo, hanno trovato una soluzione provvisoria per ridurre i danni. Un condomino, Antonio Andreozzi, che abita al primo piano dell’edificio provvede periodicamente ad azionare a mano l’autoclave mandando, così, l’acqua ai piani alti in modo da consentire lo svuotamento parziale del serbatoio. Si tratta di un intervento tampone che Andreozzi deve effettuare più e più volte sia di giorno ma soprattutto di notte. Perché essendo poco utilizzata nelle ore notturne dal tubo rotto l’acqua esce in abbondanza e per lungo tempo, tanto che senza l’intervento provvidenziale del condomino al mattino si troverebbe la sala serbatoio completamente allagata . Possibile che nessuno intervenga o si aspetta che accada prima il peggio? 11 POLITICA Si diradano le nubi nel cielo della politica aversana e la situazione appare più chiara «Noi Aversani» e «Aversa Protagonista» con l’architetto Enrico De Cristofaro ha incassato in poche ore, martedì scorso, l’appoggio di due formazioni che ne fanno la coalizione in campo più forte. Un doppio colpo che porta all’architetto normanno un bel po’ di voti per arrivare al ballottaggio, se non per vincere al primo turno Livia Fattore S 12 i diradano le nubi nel cielo della politica aversana e la situazione appare più chiara, a pochi giorni dalla presentazione delle liste con i rispettivi candidati a Sindaco. Nel centrodestra ha preso particolarmente quota la coalizione di Enrico De Cristofaro (nella foto la stretta di mano con Migliaccio) che ha incassato in poche ore, martedì scorso, l’appoggio della federazione composta dall’Associazione “Aversa Protagonista”, dal Movimento Idea e dalla Democrazia Cristiana e della lista “Noi Aversani”. Un doppio colpo che POLITICA porta all’architetto normanno un bel po’ di voti per arrivare al ballottaggio, se non per vincere al primo turno. Perché, se le voci venissero confermate da azioni, mentre andiamo in stampa, la coalizione di De Cristofaro potrebbe (se non è già avvenuto quando avrete tra le mani questo foglio) aver incassato altri appoggi importanti. Nel fine settimana scorsa, intanto, i partiti del centrodestra hanno ufficializzato la candidatura di Gianpaolo Dello Vicario, mentre la mini coalizione che si assestava intorno alla figura di Mariano D’Amore non ha trovato la quadra con gli annunciati innesti di Stabile, Castaldo, Palmieri, Caputo&C. e Cella, con le quotazioni di quest’ultimo in aumento per la poltrona di candidato a Sindaco, con le liste di Armando Nel fine settimana scorsa, intanto, i partiti del centrodestra hanno ufficializzato la candidatura di Gianpaolo Dello Vicario, con Mariano D’Amore che non è riuscito ad aggregare altre formazioni Lama e di Pasquale Giuliano e Nicola Golia che restano a guardare. Proprio il parlamentare europeo, Nicola Caputo, sull’altra sponda, ha creato i più grossi problemi alla coalizione di centrosinistra che ha individuato da tempo quale suo candidato a sindaco il consigliere comunale uscente Marco Villano. Caputo ha, infatti, pubblicamente chiesto a Villano di fare un passo indietro per favorire un candidato con una capacità di aggregazione maggiore. Incassando, in cambio, le sentite reazioni dello stesso Villano e dei vertici cittadini e provinciali del Pd. La situazione ad Aversa è al momento più chiara, ma sorprese sono sempre possibili. A cominciare dal comportamento dei Cinque Stelle che in un primo momento, spaccati come sono in due fazioni, non dovevano ricevere alcuna certificazione per presentare una lista. Le cose sembrano, però, che nelle ultime ore stiano cambiando anche per i grillini aversani. 13 L’INTERVISTA La nostra intervista a Cecilia Amodio, fino allo scorso anno preside del «Cimarosa-Quarto Circolo» «Occasione persa per un Sindaco donna!» «Due cose balzano agli occhi di un’ inesperta osservatrice: un centro affollato e la marginalità delle donne. Ci si rende conto che tutte le compagini convergono al centro che, quindi, si configura come luogo sicuro» Geppino De Angelis M 14 entre si avvicina il termine per la presentazione delle liste e delle coalizioni per le “amministrative” del 5 giugno e non ancora sono noti ufficialmente i candidati a sindaco e a consigliere comunale, la nostra “galleria” di esponenti della società civile si amplia con un nuovo intervento. Nei numeri scorsi abbiamo dato spazio solo a tanti professionisti di sesso maschile per cui era doveroso conoscere il parere anche di una donna, chiedendo il parere a Cecilia Amodio, fino allo scorso anno scolastico stimatissima preside dell’Istituto comprensivo “Cimarosa- Cecilia Amodio Quarto Circolo”. Un intervento, quello di Cecilia, che, a nostro avviso, contiene spunti veramente interessanti. “Ad ogni tornata elettorale - ci ha dichiarato - molti cittadini, vuoi perché delusi dalle precedenti esperienze nella gestione della “res pubblica”, vuoi perché credono che c’è un nuovo che avanza, sperano in un radicale cambiamento dei candidati a sindaco e consiglieri, nonché delle modalità del loro reclutamento. Ci pensa il tempo a spazzare via “pazze idee” e, a seguito di continui cambiamenti di rotta, magari anche con l’introduzione di qualche nuovo nome, ci si ritrova, come in un gioco senza fine, al punto di partenza con i soliti noti. Invocando le attenuanti L’INTERVISTA che si concedono a chi non ha mai fatto politica attiva è perciò ai non “addetti ai lavori”, mi concedo dalle riflessioni che vengono di solito definite “del popolo”. Orbene, due cose balzano agli occhi di un’inesperta osservatrice: un centro affollato e la marginalità delle donne. Senza scomodare Norberto Bobbio che si chiedeva se esiste ancora una destra ed una sinistra, ci si rende conto che tutte le compagini convergono al centro che, quindi, si configura come “luogo sicuro”. Non resta che augurarsi che non vengano disperse differenze le diverse identità politiche e che il centro non si avviti su se stesso. La seconda osservazione riguarda le donne: ad oggi sembra che anche questa volta Aversa perda l’occasione di avere un candidato sindaco di sesso femminile. Scansando tutte le insidie di un dannoso e anacronistico vetero femminismo, nel convincimento che l’intelligenza, buon senso, capacità e onestà sono normalmente distribuiti tra maschi e femmine, e che mai come in politica, ciò che conta è il valore della persona e non il genere di appartenenza, va comunque sottolineato che nemmeno i rumors danno qualche signora in pole position per la candidatura a sindaco. Se si voleva dare un messaggio di cambia- mento, se si voleva affermare la voglia di voltar pagina, forse questa era l’occasione buona per presentare alla città una vera alternativa. Se non è accaduto, se non accade, molto probabilmente la politica aversana, con i suoi riti, i ritmi, i suoi tempi e luoghi di decisione, viene percepita dalle stesse donne lontano dal loro universo, per cui nessuna si mostra così determinata a fare aggregazione intorno a sé e a presentarsi come valida aspirante alla poltrone di sindaco. Oppure sono proprio i partiti politici, legati a visioni di peso e contrappeso, a non saper riconoscere nel mondo della cultura, dell’imprenditoria, delle libere professioni e del volontariato, donne di spiccata personalità e capacità a cui affidare il governo della città, anche a costo di perdere qualche punto. A conti fatti sembrerebbe che solo un uomo riesca a rivestire efficacemente il ruolo di sindaco, per cui, non me ne vogliano le mie amiche candidate nelle varie liste, il posto che meglio si addice alla donna nella politica aversana è quello del consigliere e perché no, di assessore in specifici settori educativo-sociali. Non resta, pertanto, che augurarsi che la città di Aversa, cui molto si promette in campagna elettorale e poco, per i più svariati motivi, poi si fa nella realtà, possa contare su una consiliatura, lunga, autorevole ed operosa, che sappia trasformarla, alla luce della sua storia, del suo patrimonio artistico, in una città moderna, sicura e, soprattutto, con un forte profilo culturale. Un teatro comunale con belle stagioni teatrali e musicali, la creazione per i giovani di una cittadella della musica, la messa a disposizione in ogni rione di spazi attrezzati per i bambini ed anziani, l’istituzione dell’Università della terza età, la liberazione dal centro dalle macchine e parcheggi così che le piazze possano effettivamente costituire luoghi di incontri ed aggregazione capaci di favorire la nascita di caffè letterari, possono in tal modo costituire la lista dei desideri di comuni cittadini sperano di veder realizzati nella propria città. Volutamente tralascio le importanti questioni relative a sicurezza in genere ed a quella delle strade in particolare, alla vivibilità e viabilità del centro storico, ai problemi legati all’ambiente ed alla gestione dei rifiuti, al senso di abbandono delle periferie, ai problemi legati al mondo del lavoro e all’accesso ed utilizzo dei fondi europei perché questi non sono desideri ma diritti che vorremmo vedere tutelati”. 15 L’INTERVENTO La nostra è una città alla deriva, nonostante un patrimonio culturale invidiabile e tantissimi talenti Aversa ha bisogno di un Sindaco visionario Chi tra i sei o sette candidati avrà il coraggio di dire agli aversani: «Se sarò eletto le auto nel centro cittadino non dovranno avere più accesso. Si potenzierà il servizio di navette interne. Ci saranno parcheggi presso le vie di accesso?» Nicola Rosselli «A 16 hi serva Aversa, di dolore ostello. Nave sanza nocchiere in gran tempesta. Non donna di province, ma bordello». Ad oltre settecento anni da quando Dante scrisse questo verso (Divina Commedia, Purgatorio) per descrivere in due righe fulminee la situazione del nostro paese, mi sono permesso di averlo calibrato su Aversa e l’attualità è spaventosamente vera. Aversa è una città alla deriva. Una città dove, nonostante la presenza di un patrimonio culturale invidiabile e di tantissimi talenti del mondo delle arti, si vive nella mediocrità assoluta. A nulla hanno potuto due facoltà universitarie e tantissimi istituti scolastici superiori, dal classico all’alberghiero passando per l’artistico o per l’industriale. Aversa continua ad essere un paesone dove manca tutto quello che potrebbe renderla una città vivibile. Un obiettivo che sarebbe anche facile da raggiungere considerato il non altissimo numero di abitanti, una dimensione umana ottimale da amministrare. Invece, la politica locale non ha mai guardato (salvo rarissime eccezioni che, paradossalmente riguardano la prima repubblica; vedi Tiberio Cecere che riuscì a portare ad Aversa le due facoltà universitarie e le uscite dell’asse mediano, mentre non gli riuscì il policlinico nella Maddalena e Caserta si annaspa ancora) oltre il proprio naso, oltre il contingente della strada da manutenere o del parco da attrezzare (quando siamo stati fortunati). Non si può continuare a fare politica, a voler amministrare Aversa facendosi il problema del parcheggio o dell’affidamento del cottimo fiduciario all’impresa amica di turno. Aversa ha bisogno di un sindaco, mi si passi il Il traffico è tra i problemi più impellenti da risolvere per la prossima amministrazione Aversa ha bisogno di un’amministrazione che abbia il coraggio di fare voli pindarici, che sia dotata di una fervida immaginazione termine, visionario. Aversa ha bisogno di un’amministrazione che abbia il coraggio di fare voli pindarici, che sia dotata di una fervida immaginazione. Gli aversani debbono scegliere chi si dimostrerà più audace, ovviamente non solo a parole, ma con progetti concreti che riescano effettivamente a migliorare la qualità di vita di una città che conta poco più di cinquantamila abitanti. Una quantità giusta per creare una città a misura d’uomo. Chi tra i sei o sette candidati avrà il coraggio di dire agli aversani: “se sarò eletto le auto nel centro cittadino non dovranno avere più accesso. Si potenzierà il servizio di navette interne. Ci saranno parcheggi presso le vie di accesso. Buona parte del centro cittadino dedito al commercio diventerà un vero salotto dove gli aversani avranno piacere di passeggiare e fare shopping, dando vita a quel centro commerciale naturale (che è la nostra peculiarità) da decenni vagheggiato e mai realizzato”?. Chi dei possibili primi cittadini avrà il coraggio di dire: “creerò un assessorato ad hoc, che, attraverso finanziamenti pubblici e sponsor anche di rilievo nazionale, d’intesa con la Diocesi, si occupi di recuperare e valorizzare l’immenso patrimonio artistico – culturale che rischia di andare irrimediabilmente perso, ma che è, invece, una vera e propria fonte di ricchezza”? Ci sarebbero tanti altri accorgimenti e proposte vagheggianti, manca solo il “folle” che le potrebbe fare sue. Tra i nomi che leggiamo in giro non vediamo persone che possano andare “oltre la ragionevolezza”. Forse uno, forse il meno peggio, ma, per il momento, lo teniamo per noi. AVERSA Futuro poco roseo per coloro, dei tanti candidati, che andranno a sedersi in aula consiliare Conti in tilt al Comune di Aversa? Tre milioni di euro. A tanto ammonta, ad oggi, infatti, il blocco delle liquidità che impedisce, di fatto, sin da oggi e per l’intero anno, ogni tipo di scelta politico-amministrativa. ben un milione e mezzo di debiti fuori bilancio. Poi l’Agenzia delle Entrate chiede il pagamento di oltre quattrocentomila euro Livia Fattore F 18 uturo poco roseo per chi, dei tanti candidati, andrà a sedersi sulle poltrone dell’aula consiliare normanna. Poltrone che rischiano di diventare scomode a causa delle condizioni economiche dell’ente. Tre milioni di euro. A tanto ammonta, ad oggi, infatti, il blocco delle liquidità che impedisce, di fatto, sin da oggi e per l’intero anno, ogni tipo di scelta politico-amministrativa presso il comune di Aversa. Insomma, mentre i partiti e i movimenti si confrontano in vista dell’appuntamento elettorale per l’elezione della nuova amministrazio- Il Consiglio comunale di Aversa ne, giunge notizia certa che chi uscirà vincitore dalle urne il prossimo 5 giugno avrà, praticamente, le mani legate, almeno per la restante metà del 2016 sempre che siano attuati, immediatamente dopo il voto, interventi strutturali che diano nuova linfa all’asfittico bilancio aversano che su 40 milioni annui movimentati mostra una sofferenza di poco superiore al 10%. AVERSA Ma, andiamo per ordine. Tra qualche giorno la vice sindaca Nicla Virgilio, in sostituzione del compianto sindaco Giuseppe Sagliocco, presenterà la Relazione di fine mandato. Un documento nel quale, come si è potuto apprendere in anteprima, sono riportati ben un milione e mezzo di debiti fuori bilancio. Somma dovuta sia per numerose sentenze di condanna passate in giudicato a seguito di citazioni per risarcimento danni provocati ad automezzi o a persone per incidenti stradali dovuti alle pessime condizioni delle strade e a lavori affidati senza una copertura in bilancio da parte della precedente amministrazione. Accanto a questa somma ci sarebbe, poi, la richiesta da parte dell’Agenzia delle Entrate del pagamento di oltre quattrocentomila euro per mancato versamento delle quote Irpef a carico del datore di lavoro per i dipendenti. In questo senso al comune sarebbe già pervenuto un ultimatum di Equitalia con l’invito a versare la somma all’erario in tempi brevi pena l’attivazione di procedure esecutive nei confronti del comune di Aversa. L’ultimo milione, o poco più, che manca all’appello è dovuto al blocco giudiziario di questa somma presso il tesoriere del comune da parte di una vittima della strada che, a seguito di un incidente per il quale sarebbe stata riconosciuta la responsabilità civile dell’ente, è rimasto paralizzato. Da qui il riconoscimento giudiziario del risarcimento che sarebbe stato bloccato, ad inizio 2016, in vista dell’appello. Una situazione non florida alla quale si aggiunge l’incapacità, in questo momento, di riscuotere tributi e canoni comunali. La precedente amministrazione ha, infatti, fatto a meno di Equitalia per la riscossione della Tari volontaria e per i canoni idrici ha creato problemi, scegliendo di far pagare per famiglie e non per contatori senza che vi fosse, poi, un’idonea azione per riformare il settore. Riforma, oggi, ancora più difficile se si considera che al Servizio Acquedotto c’è un solo addetto che non può, ovviamente, stare dietro a decina di migliaia di utente. Unica nota positiva i pagamenti alla Senesi, la società che si occupa del servizio di igiene urbana, che sono arretrati ‘‘solo’’ di un paio di mesi. 19 IL COMMENTO Parte il conto alla rovescia per la consegna delle liste che sosterranno i candidati Sindaci Domande non facili: per chi votare e perché votare? Rispondere alla seconda domanda è semplice: occorre votare perché è un diritto ma soprattutto perché è un dovere. Rispondere alla prima domanda è più difficile. Allora turiamoci il naso e votiamo, pregando il buon Dio che ci liberi dal male peggiore Antonio Arduino P 20 arte il conto alla rovescia per la consegna delle liste che sosterranno i candidati sindaci alle elezioni amministrative del 5 giugno. Finalmente sarà possibile sapere chi scenderà davvero in campo. Lasciando agli esperti ogni commento politico, da semplice elettore e scarso conoscitore dei giochi della politica. dopo aver ascoltato e letto tutto e il contrario di tutto quello che è stato detto fino ad oggi dai candidati alla carica di primo cittadino e dai componenti delle liste che li sostengono, sorge l’obbligo di porre le due domande che tanti cittadini Magari si parlasse solo di buona politica... si stanno ponendo: per chi votare e perché votare? Rispondere alla seconda domanda è semplice: occorre votare perché è un diritto ma soprattutto perché è un dovere, da esercitare mettendo da parte la cattiva abitudine dell’astensione che fa il gioco di chi vuole vincere a tutti i costi permettendogli di tagliare il traguardo, grazie a una manciata più o meno abbondante di fedelissimi che a votare ci vanno sempre e comunque, rappresentando, di fatto, la maggioranza degli elettori. Così, ricordando quanto diceva un carissimo amico, bisogna andare alle urne, entrare nella cabina e, turandosi il naso, votare per il meno peggio sperando poi che, una volta Con una semplice chiamata, Le Botteghe di Leonardo direttamente a casa tua! In qualsiasi momento della giornata lasciati consigliare dal nostro staff sulle proposte del giorno, potrai scegliere tra: le torte della nostra bakery (anche in monoporzione), cheesecakes, biscotti, cioccolato, crepes e ovviamente il nostro gelato naturale! Il tutto può essere accompagnato dalla nostra tisaneria biologica! Non hai voglia di uscire? Chiamaci ALLO 081/19169566 SERVIZIO A DOMICILIO. via Raffaello 80, Aversa | T. 081 19169566 | www.lebotteghedileonardo.it | tutti i giorni dalle 7 del mattino IL COMMENTO seduto sulla scanno di sindaco, chi ha vinto riesca a fare almeno la decima parte di quanto annunciato in campagna elettorale. Rispondere alla prima domanda è più difficile. Perché, considerando che tanti candidati, sia alla carica di consigliere sia a quella di sindaco, hanno già dato dimostrazione della loro validità e caratura occupando posti in Giunta o poltrone nei banchi della maggioranza o dell’opposizione, decidere per chi votare diventa difficile. Si rischia di cadere dalla padella nella brace. A meno che non si ammetta per assioma che chi viene proiettato dal voto sulla poltrona di sindaco, di assessore o di consigliere comunale venga miracolato, diventando all’istante della nomina un super esperto in ogni materia dello scibile umano. Cosicché gli eletti, mai termine è stato più indicato, diventano improvvisamente capaci di gestire al meglio la città. Risolvendone i problemi malgrado siano quelle stesse persone che si sono dimostrate incapaci di proporre soluzioni ai problemi quotidiani di Aversa, come il parcheggio per il Tribunale Napoli Nord, realizzabilissimo in tempi brevi in via De Nicola, distante poco più di cinquecento metri dalla sede del tribunale e che è occupata solo il sabato mattina, o che hanno chiuso gli occhi su scempi perpetrati alla luce del sole come la realizzazione dell’ecomostro destinato ad aule per la facoltà d’Ingegneria che ha violentato la struttura storica della Real Casa Santa dell’Annunziata. Quelle stesse persone oggi affermano di avere la ricetta giusta per cambiare Aversa e lo dimostrano elencando programmi che parlano di recupero della legalità, dell’Opg, della Maddalena, della casa natale di Cimarosa, del valore socio-economico della movida, dell’igiene cittadina, delle periferie, del controllo del territorio attraverso forze di polizia, prima tra tutte quella municipale che manca di uomini e attrezzature. Programmi annunciati dai candidati presenti in tutte le tornate elettorali degli ultimi venticinque anni e che puntualmente sono stati disattesi, probabilmente solo allo scopo di non doverne stilare di nuovi ad ogni elezione. Insomma, verrebbe la voglia di non votare ma bisogna farlo, turandosi il naso e pregando il buon Dio che ci liberi dal male peggiore, 21 LA FESTA Al teatro «Cimarosa» chiusura in grande stile per i 18 anni del nostro periodico Il nostro compleanno con tanti artisti In apertura il filmato, curato da Nino Gravino, con il ricordo di questi 18 anni e le testimonianze degli ex sindaci Raffaele Ferrara, Gennaro Golia, Domenico Ciaramella. Tutti d’accordo: NerosuBianco ha sempre lasciato massima libertà di espressione per tutti U 22 n teatro Cimarosa gremito in tutti gli ordini dei posti per la serata di gala “Nerosubianco & friends”, uno spettacolo davvero unico e mai proposto ad Aversa per celebrare i 18 anni della nostra rivista.. Tanti artisti con la A maiuscola si sono alternati sul palco del massimo aversano, introdotti dal nostro direttore Giuseppe Lettieri e dal giornalista ed editore Nicola De Chiara. Musicisti ma anche attori, cabarettisti o imitatori, con un unico denominatore: la grande bravura e il forte legame con la città di Aversa. Ad aprire lo spettacolo due ballerine, Alessia Ferraiulo e Roberta Iacobucci, vestite una di nero e una di bianco, in omaggio ovviamente alla nostra rivista. Poi un filmato, con il ricordo di questi 18 anni, con le testimonianze degli ex sindaci Raffaele Ferrara, Gennaro Golia, Domenico Ciaramella, e tanti personaggi che in questi anni sono stati al centro delle attenzioni del nostro periodico. Tutti d’accordo: NerosuBianco ha sempre lasciato massima libertà di espressione per tutti senza steccati ideologici o di parte. Un video chiuso dal saluto di Giovanni Bo, main sponsor dei nostri festeggiamenti con il suo show room Esagono. Ad aprire lo spettacolo è stato il tenore Giuseppe Di Lorenzo, che proprio la settimana prima aveva compiuto 18 anni. Il giovane talento era accompagnato dalla pianista Lucia Pascarella, che è stata per certi versi la colonna portante della kermesse, con la sua maestria pianistica. Dopo il tenore, è arrivato la soprano Imma Iovine, aversana, dalla eccezionale potenza vocale. A seguire è stato il momento del chitarrista Piero Viti, noto non solo nella sua Aversa ma sullo scenario internazionale come fine interprete di questo strumento. Poi Il brindisi finale con tanto di torta per i 18 anni di NerosuBianco il simpatico siparietto dello showman Pino Guerrera, famoso per le sue tante trasmissioni Rai e Mediaset, imitatore tra i più completi in Italia, tanto da aver vinto il prestigioso premio Alighiero Noschese, che ha imitato prima da dietro le quinte il giornalista Michele Santoro, in maniera così straordinaria che tutto il pubblico credeva davvero che ci fosse Santoro in diretta, per poi chiudere sul palco con una carrellata di personaggi e con una fantastica clonazione di Umberto Tozzi. Dopo di lui due “baritoni da legare”, Carmine Monaco e Andrea Carnevale, entrambi aversani e carriere eccezionali. Particolarmente apprezzato dal pubblico il loro “duetto buffo dei gatti” di Gioccahino Rossini, dove la loro maestria vocale si è unita a quella comica ed interpretativa. E poi ancora il mandolinista Luca Natale, straordinaria rivelazione che con Lucia Pascarella al piano, ha eseguito un tempo di un concerto di Calace, dimostrando un virtuosismo e una padronanza dello strumento davvero unica. Stacco comico con Simona Vasellini e Tonino Turco della compagnia teatrale “I Figli delle Stelle” diretta da Lia Cantile e coordinata da Michela Grassi, che hanno strappato applausi e risate. Dopo i due giovani attori, il duo Minimo Ensemble, formato dai bravissimi napoletani (ma “aversani di adozione”) Antonio Grande, chitarrista, docente del conservatorio di Salerno, e Daniela Del Monaco, contralto e titolare di cattedra al San Pietro a Majella, che da venti anni portano la bella melodia partenopea in giro per il mondo. Non poteva mancare il violino “magico” di Edoardo Amirante, straordinario musicista figlio di questa città, capace di far “parlare” lo strumento che fu tanto caro a Paganini, accompagnato al piano dal talentuoso pianista aversano Marco Fiorenzano. Si cambia solo genere musicale. Si va nel jazz, per rendere omaggio al glorioso jazz club “Lennie Tristano” di Aversa con il batterista Domenico Iavazzo, brillante musicista innamorato della sua Aversa, 23 LA FESTA De Chiara mostra il n. 0 di NerosuBianco De Chiara premia Lettieri 24 De Chiara con il main sponsor Gianni Bo accompagnato per l’occasione dalla bassista Luisa Di Donato, anche lei aversana impegnata pure nella ricerca storica del jazz e al pianoforte da un’altra felice scoperta, il giovane di Quarto, Lorenzo Vitolo, che però siamo sicuri diventerà di casa nella nostra città. E poi i giovanissimi Radio Rocket, con la “strana” chitarra di Cesare Segreto e la particolare voce di Federico di Napoli, anche loro talenti nati all’ombra dell’Arco dell’Annunziata, come lo sono del resto Giuseppe Carli, Antimo De Paola, Francesco De Biase, Aldo Palumbo e Raffaele Monsurrò, che insieme formano la “Emozioni Lucio Battisti Tribute band”. Anche la loro è stata un’esibizione spettacolare. Il gran finale ha visto esibirsi la “signora in rosso”, Anna Cesaro, fine voce e affezionata lettrice alla nostra festa. E poi gli attesissimi Fagnoni con le loro bellissime armonie hanno deliziato il pubblico rimasto fino a tarda serata per assistere davvero ad uno tra gli spettacoli più belli che potesse offrire Aversa. Robertoe Paolo Fagnoni, Mario Monti, Mario e Francesco Fagnoni junior: uno spettacolo vederli assieme sul palco del “Cimarosa”. Non è stata ovviamente solo musica. Sul palco si sono alternate le firme storiche del giornale, tutte doverosa- mente premiate da Nicola De Chiara che ha voluto dire grazie ai suoi storici collaboratori. Sul palco Ester Pizzo (che ha ritirato per il fratello Salvatore Pizzo, già direttore di NerosuBianco), Salvatore de chiara, Enzo della Volpe, Giuseppe Chiatto, Donato Liotto, Antonio Marino, Nicola Baldieri, Mario Francese, Nicola Rosselli, Vito Faenza, Franco Terracciano, Geppino De Angelis e Giuseppe Lettieri. Premiati anche Antonio Arduino e Giuseppe Cristiano. In sala anche Franco Candia, che Nicola De Chiara ha ringraziato doverosamente, il cofondatore del giornale, visto che l’avventura agli inizi di ottobre del 1998 partì per una loro intuizione. Prima degli auguri il sipario si è anche aperto sull’istituto Alberghiero di Nicola Buonocore con tutta una classe sul palco a presentare l’ultima iniziativa di questa scuola che non finisce di sorprendere: un e-book che porterà in giro per il mondo le bellezze monumentali, culturali ed ...enogastronomiche di Aversa. Il gran finale con la torta di NerosuBianco offerta dai fratelli Portogallo de “La Fauna”. L’emozione di Nicola De Chiara nel ricevere la targa firmata da tutti i collaboratori con il pubblico che applaude è il segno di questa positività di Aversa e del suo Agro che si chiama NerosuBianco. LA FESTA Le premiazioni di Salvatore Pizzo (ritira Ester Pizzo), Salvatore de Chiara, Enzo Della Volpe e Donato Liotto (foto Baldieri) Le premiazioni di Giuseppe Chiatto, Mario Francese, Antonio Marino e Vito Faenza (foto Baldieri) 25 Le premiazioni di Nicola Rosselli, Franco Terracciano, Geppino De Angelis e Antonio Arduino (ritira Raffaele De Chiara) (foto Baldieri) LA FESTA Uno spettacolo da esportare anche nei teatri di altre città sotto il marchio di Aversa Una festa per i nostri più bravi talenti Nicola Rosselli I 26 mportanti, importantissimi i 18 anni del “nostro” NeroSuBianco. Importanti e di spessore anche le iniziative che Nicola De Chiara e Peppe Lettieri hanno saputo organizzare con maestria. Importanti non solo per quello che hanno celebrato, ma anche e soprattutto per aver messo in vetrina le eccellenze aversane. La serata di chiusura delle manifestazioni dello scorso 18 aprile, svoltasi nella splendida cornice del Teatro Cimarosa (a proposito di eccellenze) ha un grandissimo merito che non è quello di aver ricordato la maggiore età della nostra rivista, ma quello di aver fatto conoscere ad Aversa i suoi figli migliori. Aversa ha dimostrato di avere un potenziale da far invidia. Senza nulla togliere al Maestro Gerardo Di Lella, i cui manifesti tappezzavano letteralmente i muri di Roma per il tributo a Lucio Battisti in questi giorni, Nicola e Peppe hanno portato sul palco artisti di cui molti di noi aversani non eravamo nemmeno a conoscenza. La serata svoltasi al Teatro Cimarosa non è stata, dunque, Il «Cimarosa» gremito per la festa di NerosuBianco soltanto l’occasione per tributare un riconoscimento a tutti noi che collaboriamo alla realizzazione del giornale, ma è stata davvero un’occasione eccezionale per tanti talenti, quasi tutti aversani di nascita, e solo alcuni di adozione, che si sono alternati sul palco, per la gioia di un pubblico davvero numeroso. Quasi tre ore di spettacolo spaziando dalla musica lirica e classica alla pop italiana e internazionale, passando per il jazz, senza dimenticare le imitazioni ed il cabaret. Davvero uno show straordinario degno di vetrina anche fuori Aversa perché questi artisti, e probabilmente ce ne sono anche altri, che ovviamente per motivi di tempistica non erano presenti, avrebbero diritto a ben altri spazi, sia nella nostra città che altrove. L’idea, la proposta è, allora, quella di organizzare periodicamente, eventi che vedano gli artisti aversani esibirsi ad Aversa. Uno spettacolo da esportare anche nei teatri di altre città sotto il marchio di Aversa. Vince il sorteggio al teatro Cimarosa: per lui tutte le nostre pubblicazioni Tra i lettori di Nerosubianco premiato Patrick Rahmani L a dea bendata ha voluto premiare tra gli affezionati lettori di Nerosubianco, Patrick Rahmani, aversano di adozione. Lui infatti è giunto ad Aversa nel 1994, quando il suo paese natale, l’Algeria, attraversava un duro periodo di guerre interne, con i terroristi che la facevano da padroni con atrocità che solo in parte l’Occidente ha raccontato. Lui che ha studiato a Parigi microbiologia, e con trascorsi di studi di musicista (suona il liuto) al conservatorio, per caso arrivò nella città normanna ventidue anni fa e da allora è rimasto qui. “Grazie a Nerosubianco che leggo – ci dice Rahmani - sin dal primo numero ho imparato a conoscere meglio la storia, l’arte e le tradizioni di Aversa. E grazie al vostro giornale che emergono le tante iniziative e le energie positive che ha Aversa, come la splendida serata del 18 aprile al Cimarosa dove avete offerto uno spettacolo bellissimo”. Patrick è nato ad Annabà in Algeria (l’antica Ippona) nella città che fu di Sant’Agostino, dove ancora oggi è possibile visitare la tomba e la stupenda Basilica dedicata al santo, pure trovandoci in un Paese a maggioranza islamica. A Patrick sorteggiato nella serata di gala dei 18 anni di Nerosubianco è stato consegnato il premio con tutte le pubblicazioni fatte dal nostro periodico. Patrick Rahmani con Lettieri e De Chiara 27 di Geppino De Angelis Avremo il vigile delle... cicche? D 28 a anni, da più parti ed a tutti i livelli, vengono mosse pesanti accuse contro il fumo, ritenuto causa di malattie tumorali, che spesso diventano mortali, il che induce, di tanto in tanto, il governo centrale (oltre che alcuni enti locali) ad emettere norme contro il fumo, minacciando pesanti sanzioni contro i trasgressori. A prescindere, comunque, dalla considerazione che è lo Stato stesso a mettere in vendita sigarette, sigari ed altro, lucrando soldi in abbondanza (in netta contraddizione con le scritte del tipo “il fumo danneggia gravemente te e chi ti sta intorno”, ma come è noto, pecunia non olet ovvero il danaro non puzza anche per lo Stato….), non si può né si deve ignorare che, come suol dirsi, tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare. Le norme emanate contro il fumo, infatti, con le relative sanzioni minacciate, restano sulla carta perché mancano gli indispensabili Cicca in strada controlli per fare in modo che siano osservate. Proprio qualche mese addietro sono andate in vigore le norme antifumo col divieto di fumare anche in luoghi aperti al pubblico, in auto se ci sono donne incinte e bambini, ma il tutto è lasciato al senso civico del fumatore, considerate le difficoltà per attuare il controllo. Ancor più risibile a nostro avviso la legge pubblicata a gennaio sulla Gazzetta Ufficiale che vieta di gettare le cicche di sigarette a terra, in acqua, nei tombini, negli scarichi, perché vengono immesse nell’ambiente centinaia di tonnellate di composti chimici ad elevata tossicità con le cicche che la pioggia trascina nei tombini e quindi nei fiumi, nel mare, come ha affermato Carmine Ciro Lombardi, responsabile dell’Agenzia Nazionale per la Prevenzione, in una dichiarazione rilasciata al settimanale “Oggi”. Un’ottima legge, quindi, quella che vieta di gettare a terra le cicche ma, di grazia, chi sarà… deputato al controllo? Avremo il vigile delle… cicche? Pensate a cosa potrebbe accadere sotto il profilo pratico in Aversa, dove, con un organico della Polizia Municipale notevolmente sottodimensionato rispetto alle effettive esigenze della città, il traffico è quello che è, l’abusivismo e l’accattonaggio dilagano, i cani senza museruola circolano liberamente. E volete che sia rispettata la legge sul divieto di gettare a terra le cicche di sigarette? mio di Giuseppe Chiatto Elettori o lecchini? Questo è il dilemma! N el mio ultimo articolo ho promesso che avrei parlato nel mio prossimo pezzo degli elettori, eccovi accontentati. Nel primo articolo della Costituzione Italiana troviamo la famosa frase ‘‘la Sovranità appartiene al Popolo”. Secondo però il giornalista e scrittore Peppino Turani, solo il 30% degli elettori sono in grado di votare seguendo la loro razionalità, praticamente il restante 70% è in balia dei politici. Secondo invece una mia attenta analisi, ad Aversa è il 75% degli aventi diritto al voto che dovrebbero essere preclusi dal votare. Vi spiego anche il perché. Ad Aversa tranne qualche “cosca” che da anni cura sempre e solo la posizione sociale ed economica di alcuni professionisti, e qualche benpensante onesto, che insieme rappresentano il 25%, si passa immediatamente al restante 75%. Coloro sono innanzitutto elettori, ma molti di loro potrebbero essere definiti anche lec- chini. Di questi lecchini-elettori ci sono diverse specie, c’è ovviamente colui che durante la campagna elettorale sta con tutti, arriva in cabina elettorale con la testa confusa, e la maggior parte di loro, non sa nemmeno votare, quindi il loro voto risulterà nullo. C’è poi quello che mira e coglie il potente di turno per ottenere qualcosa, perché colpisce solo per questo scopo. Poi c’è l’elettore-lecchino che ravvede nel politico il prossimo amministratore comunale, lo segue , lo accompagna, lo serve, perché ha intuito che può farcela, è disposto a cedergli tutto. Poi c’è un numero considerevole di elettori-avvoltoi, sono coloro che per votare pattuiscono il compenso e prendono soldi per ogni voto che esce in tale sezione, o, i più modesti, una bella spesa alimentare. Non ho conferma di questo, diciamo che sono voci, ma sappiamo bene che è la sacrosanta verità. Questi ultimi non li biasimo, sfruttano la situazione perché probabilmente non hanno una condizione economica agiata, condanno invece chi li compra, ma non posso spiegare il mio tipo di condanna sulle pagine di questo giornale. Purtroppo è così, ha ragione Turani, i nostri politici ottengono facili consensi da queste persone che non hanno tanta consuetudine col pensiero, con l’argomentazione, con la riflessione, ecco perché non avrebbero diritto a votare. Vedete cari elettori, ho sempre sostenu- 29 to che c’è bisogno di cadere in basso per risorgere. E, se siete caduti, votate con libertà, è l’unico modo per rialzarvi. RICORDO Il sottufficiale della Guardia di Finanza era stato decorato della Medaglia di Bronzo al Valor Militare Addio ad Angelo Molitierno, ultimo nostro eroe Nel giugno del 1985, raggiunto il grado di Appuntato Scelto, proprio ad Aversa, intervenne per sventare una rapina subendo una grave ferita che gli costò la perdita di un occhio. Per tale gesto fu decorato della Medaglia di Bronzo e di una speciale medaglia d’oro dal Comune di Aversa Salvatore de Chiara A 30 versa ha perso l’ultimo eroe, lo scorso 13 aprile si spento Angelo Molitierno, sottufficiale della Guardia di Finanza, ultimo decorato al Valore della città normanna. Originario di Lusciano, ove era nato nel 1941, si era arruolato giovanissimo nella Guardia di Finanza prestando servizio in varie località d’Italia, dagli anni ‘80 prestava servizio presso la Brigata di Aversa delle “fiamme gialle”. Nel giugno del 1985, raggiunto il grado di Appuntato Scelto, proprio ad Aversa, intervenne per sventare una rapina subendo una grave ferita che gli costò la perdita di un occhio. Per tale gesto fu decorato della Medaglia di Bronzo al Valor Militare e di una speciale medaglia d’oro dal Comune di Aversa. Dopo il congedo, con il grado di Maresciallo Ordinario, fu attivo nell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia, di cui era diventato fiduciario della sezione di Angelo Molitierno Nel 2015 era diventato fiduciario della sezione di Aversa nell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia Aversa dal 2015, nel 2002 era stato nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica. Molitierno era una persona integerrima, affabile e gentilissima, ha affrontato l’ultima battaglia con la malattia che dallo scorso anno si era aggravata assistito dall’affetto dei suoi figli. Alcuni anni fa aveva voluto donare diversi documenti e fotografie al Civico Museo Militare che ora ne custodirà la memoria. La motivazione della Medaglia di Bronzo V. M.: «In procinto di assumere servizio, veniva attratto da sparo proveniente da zona limitrofa, area di gioco di numerosi bambini. Nell’intento di tutelarne l’incolumità, raggiungeva la zona ed interveniva decisamente contro malvivente armato veniva da questi proditoriamente colpito a d un occhio di cui subiva l’asportazione. Significativo esempio di coraggio, decisione e senso del dovere.» - Aversa (Caserta), 1 giugno 1985. Non c’è pace per il piccolo polmone verde nella zona sud di Aversa Parco «Balsamo», esplode la cabina elettrica N on c’è pace per il parco dedicato al grande musicista aversano Antonio Balsamo. Il piccolo polmone verde adiacente alla chiesa di Santa Teresa del Bambino Gesà nella zona sud della città, voluto dall’allora Amministrazione Ciaramella, da tre anni a questa parte, è in pieno degrado ed abbandono. Non solo giostrine divelte, materiale (tappetini morbidi) abbandonato che doveva servire alla messa a norma proprio dell’area ludica per bambini, ed erbacce altissime, in gran parte rimosse soltanto tre settimane fa, non dal Comune, ma pare, se non andiamo errati, dalla scuola De Curtis, per il regolare svolgimento di una manifestazione, che adesso esplode, proprio sotto i nostri occhi la cabina elettrica, che dava luce al parco. Il fatto è accaduto sabato 23 Aprile intorno alle 23.40, quando all’improvviso la cabina ha iniziato a produrre scintille e poi una serie di scoppi, finché è divampato un incendio che l’ha letteralmente distrutta. Le fiamme dopo circa una ventina di minuti sono state spente dai vigili del fuoco a cui è seguito l’intervento anche della società che gestisce l’energia elettrica pubblica. Adesso mentre scriviamo ci sorge spontaneo un interrogativo: quanto tempo resterà al buio Parco Balsamo? Giuseppe Lettieri dal 1° Marzo 2016 CALENDARIO DEPOSITO UTENZE DOMESTICHE Lunedi Secco Indifferenziato Martedi Umido Organico - Vetro Mercoledi Carta - Multimateriale Giovedi Secco Indifferenziato Venerdi Umido Organico DALLE ORE 20:00 ALLE ORE 05:00 DALLE ORE 20:00 ALLE ORE 05:00 DALLE ORE 20:00 ALLE ORE 05:00 DALLE ORE 20:00 ALLE ORE 05:00 DALLE ORE 20:00 ALLE ORE 05:00 Sabato Nessuna tipologia di rifiuto Domenica ORE 20:00 Umido Organico - Multimateriale DALLE ALLE ORE 05:00 INGOMBRANTI: Ritiro domiciliare su prenotazione. R.A.E.E.: Ritiro domiciliare su prenotazione. FARMACI SCADUTI: depositabili presso i contenitori delle farmacie. NUMERO VERDE: 800 974 390 Per ulteriori informazioni: 081 199 14 793 (tariffa urbana ordinaria) dal lunedi al venerdi: 8:30 - 18:00 / sabato: 8:30 - 13:00 di VITO FAENZA Ma quanti Pd ci sono a Caserta? N 34 el dicembre del 2010 mi sono iscritto al Pd. Andato in pensione avevo trovato una lettera di mia madre che mi accusava di aver fatto poco per Aversa, dopo i successi della pallavolo, e di aver rinunciato, in politica, a far sentire la mia voce. E mi accusava di aver fatto pochissimo, se non nulla, per la sezione che avevamo contribuito ad acquistare, assieme a centinaia di aversani, non solo comunisti. La lettera mia madre me la scrisse pochi giorni di morire. Correva l’anno1993. Quella lettera, chiusa e inserita tra altri documenti, una volta scomparsa mia madre, ho portato alla rinfusa a casa mia. Solo dopo aver scritto il mio primo romanzo mi sono deciso a mettere in ordine quelle carte (e non ho ancora finito) e così di fronte a quella lettera decisi di iscrivermi a quella sezione che è statata del Pci, del Pds, dei Ds e infine del Pd, dopo averlo comunicato a mio zio Angelo per non fargli prendere un colpo, data l’età e la sua militanza nei comunisti italiani. Racconto questo per farvi comprendere il mio dolore provato questa mattina (sto scrivendo quando è il 25 aprile, anche se poi lo leggerete domenica 30 aprile) quando aprendo il Mattino ho letto, trasecolato, l’articolo dell’amico Nicola Rosselli, nel quale c’è scritto che Nicola Caputo chiede a Villano di fare “un passo indietro” per permettere a un rappresentante della società civile di diventare candidato di coalizione. Più avanti la dichiarazione del commissario della federazione del Pd, il milanese Franco Mirabelli: “Il ripetuto tentativo di mettere in discussione l’esito delle primarie di Aversa è inaccettabile e stupisce che venga da un parlamentare del mio partito”, ma il commissario non sa che Caputo dopo aver “sfiduciato Villano” dice che “ovviamente non prenderò posizioni contro il Pd…” (e ci mancherebbe anche se uomini ritenuti Gennaro Oliviero e Nicola Caputo a lui legati, sempre secondo Rosselli stanno preparando la fronda dal Pd). Mi è venuto un colpo. E mi sono chiesto: ma a quale Pd mi sono iscritto quello di Mirabelli (quindi di Renzi e così via) o a quello del duo Oliviero-Caputo? La mia meraviglia leggendo quelle righe è stata enorme, perché mentre ad Aversa l’europarlamentaresi chiede un “candidato unificante”, a Marcianise agisce esattamente al contrario e appoggia in una manifestazione Dario Abate contro il candidato della società civile, vale a dire Antonello Velardi. E, nonostante siamo ad un mese dalle elezioni, a Marcianise chiede le “primarie”, quelle che contesta ad Aversa. Io spero sempre di aver letto male, ma qual è il Pd? Quello di Aversa, quello di Caserta oppure quello di Marcianise. Dario Abate che ha fallito sia nelle candidature che come segretario provinciale ha come merito solo quello di aver portato Bersani, quand’era candidato, a Marcianise in una manifestazione di becero provincialismo. Non conosco tanto bene questo terzo centro della provincia, ma da quello che so Abate ha le stesse probabilità di vincere le elezioni amministrative, che ho io di di- ventare direttore del Corriere della Sera. Poi, mi chiedo, com’è che ad Aversa si chiede un esponente della società civile di unificare l’elettorato e a Marcianise, dove c’è una persona di grande spessore, invece si presenta e appoggia un esponente di partito, per giunta senza un particolare curriculum se non quello di avere appoggiato i due sostenitori? Io non mi danno l’anima per Marco Villano e confesso di averlo votato per “amicizia” verso suo padre, mio compagno di squadra e per dovere di partito, avendo creduto sempre che un militante abbia il “dovere” di partecipare alle consultazioni indette dalla coalizione di cui fa parte il partito in cui milita. Avevo intenzione di fare qualcosa per questa città, ma mi sono cadute le braccia e poi non so dove andare. Con la sinistra che non c’è? Con Mariano D’Amore? O con il Pd? E con quale Pd visto che mi sembra che ce ne sono due? Caro Renzi, mi fai la cortesia di farmi sapere a quale Pd in provincia di Caserta mi sono iscritto? Per fugare ogni dubbio di mie pregiudiziali vi dico che ho votato Caputo alle europee e De Luca, Graziano e una donna alle ultime regionali. I 36 Lo spettro del «negazionismo» si aggira nella Terra dei Fuochi l numero di chi mette in dubbio o addirittura nega che ci sia stato lo sversamento illegale di migliaia di tonnellate di rifiuti d’ogni genere nelle nostre terre, purtroppo, continua a crescere ogni giorno. I segni dell’ingombrante presenza dei cosiddetti “negazionisti della Terra dei fuochi” sono sempre più evidenti. L’olezzo nauseabondo che, al pari dei rifiuti sversati, emanano questi propugnatori di farneticanti teorie, atte a sminuire o negare del tutto un fenomeno di per sé macroscopico, si leva sempre più fetido e alto nel cielo di Terra di Lavoro. Questi loschi figuri, di sicuro collegati ai gruppi criminali che hanno operato (e continuano a operare) per sversare rifiuti tossici nelle nostre terre, sono sempre più sfacciati: agiscono alla luce del sole e non si vergognano minimamente di negare l’innegabile. Inutile dire che non tutti quelli che rifiutano questa dolorosa realtà sono in malafede ma, mai come in questo caso, chi nega l’evidenza è quanto meno un ignorante (del fenomeno… of course). Ormai i “negazionisti della Terra dei fuochi” possono senz’altro essere paragonati ai negazionisti “classici”. Ai seguaci, cioè, di quella corrente pseudostorica e pseudoscientifica del revisionismo che nega, contro ogni evidenza dei fatti, per il proprio esclusivo tornaconto, l’esistenza di grandi eventi storici, sociali, economici etc. Nel caso della Terra dei Fuochi il tornaconto dei “negazionisti” si chiama “produzione e vendita dei prodotti agroalimentari”. Qualcuno ha deciso che i morti per tumore causati dalle migliaia di tonnellate di veleni seppelliti sotto i nostri piedi, le indagini delle forze dell’ordine, le dichiarazioni dei pentiti, i processi e le sentenze della magistratura che ne hanno dimostrata la presenza nel terreno, la sofferenza di chi ha perso Mettere la testa sotto la sabbia, per non vedere e non sentire, non mette al sicuro nessuno i propri cari, possono e devono essere sacrificati sull’altare della ripresa economica di tutto il settore agroalimentare delle province di Napoli e Caserta. Un’autentica vergogna. Un ulteriore attentato alla salute della popolazione. Gli effetti devastanti di queste pratiche “negazioniste” incominciano, infatti, a dare i loro frutti avvelenati. La sciagurata linea di condotta dei negazionisti nostrani, tesa a sostenere l’infondatezza del fenomeno, che per semplicità definiamo inquinamento della Terra dei fuochi, ha fatto sì che sempre più politici locali e nazionali, organi d’informazione, scienziati, esperti, tecnici, gente comune stia mettendo in dubbio l’esistenza del grave problema ambientale e sanitario legato al nostro territorio. Questo crescente movimento d’opinione sta facendo calare la tensione e l’attenzione degli addetti ai lavori, della stampa e dell’intera popolazione in generale. In pochi, ormai, s’interessano ancora di queste vicende. Il numero dei morti, però, continua a crescere. La cosa più assurda, poi, è che le poche opere di bonifica avviate potrebbero essere tranquillamente finite nelle mani degli stessi criminali inquinatori; ma, ripeto, ormai sono in pochi a porsi dei dubbi e lavorare per dissiparli o confermarli. Il calo di attenzione da parte dei media, inoltre, sta provocando un “rilassamento” sia negli organismi di vigilanza sia in quelli di contrasto e repressione del fenomeno. Che cosa fare, quindi? A mio modesto parere occorre rimandare al mittente tutte le orride teorie negazioniste e spiattellare in faccia ai tanti “dubbiosi” che è troppo facile fare come gli struzzi. Mettere la testa sotto la sabbia, per non vedere e non sentire più, non mette al sicuro nessuno dal rischio di contrarre qualche malattia grave in un futuro più o meno prossimo. Ritornare a vendere al Nord pomodori, zucchine e mozzarelle, negando una verità incontrovertibile, equivale a uccidere per la seconda volta chi è morto di tumore per il solo fatto di essere nato nel luogo sbagliato e nel periodo storico sbagliato. E poi, a pensarci bene, con tutte le schifezze seppellite nelle nostre campagne, ai negazionisti conviene proprio fare come gli struzzi e mettere la testa sotto terra? LAUREA LAUREA Potete scriverci alla nostra e-mail: [email protected] Gli annunci e le foto saranno pubblicati dando la priorità ai primi pervenuti AUGURI Fervidi auguri di una brillante carriera professionale per la signora Maria di Gennaro, figliuola di Agostino, stimato membro dei CC e di Teresa Pagano, dipendente del liceo “Cirillo”, per la laurea in scienze dell’educazione conseguita presso l’Istituto “Suor Orsola Benincasa” di Napoli. Ha compiuto i suoi primi 25 anni il dott. Daniele Diomaiuta. Gli auguri da parte della fidanzata Simona, dei genitori Anna e Pasquale, e del fratello Antonio. Il 12 aprile Alessandra Esposito ha conseguito la laurea in scienze dell’educazione il Suor Orsola Benincasa. Dai genitori Letizia e Mimmo e la sorellina Francesca gli auguri affinchè il suo futuro sia roseo e ricco di soddisfazioni! AUGURI I più affettuosi auguri da parenti ed amici per la bellissima Angela Picone, adorata figliuola di Fabio Sossio Picone ed Ersilia Coviello, per il suo 1º compleanno festeggiato il 27 aprile. LAUREA AUGURI 18 ANNI 38 Marina Salato ha festeggiato i suoi 18 anni, con i genitori Antonella Cancelliere e Carlo, amici e parenti. Auguri dalla zia Maria Galluccio. Il 17 marzo Anna Chiara Aprile si è laureata con successo in Ingegneria Informatica. Congratulazioni dai genitori Peppe e Lella, dal fratello Alessandro, e da tutta la famiglia Aprile. Tantissimi auguri per i suoi 10 anni a Luisa Menditto, da papà Nicola, mamma Lucia, la sorellina Emma e la nonna Emma. Sei la nostra gioia! SALUTE Una complicanza tardiva ed insidiosa del diabete mellito, sia di tipo 1 (frequentemente) che di tipo 2 La nefropatia diabetica L a nefropatia diabetica è una complicanza tardiva ed insidiosa del diabete mellito, sia di tipo 1 (più frequentemente) che di tipo 2. È tardiva perché i primi segni compaiono dopo 10-15 anni dall’insorgenza del diabete; è insidiosa perché conduce ad un progressivo ed inesorabile deterioramento della funzionalità renale. Questa patologia rappresenta una delle principali cause di insufficienza renale cronica ed è una malattia in costante aumento, dato l’altissimo tasso di crescita della malattia diabetica favorito dall’aumento della sedentarietà e dell’apporto calorico. La nefropatia diabetica è clinicamente caratterizzata da albuminuria (presenza di albumina nelle urine) persistente, con valori di oltre 300mg/die; inoltre si manifesta con progressivo aumento della proteinuria (presenza di proteine nelle urine), declino della velocità di filtrazione glomerulare, ipertensione Roberto Mangiacapra (aumento della pressione arteriosa) e rischio elevato di morbilità e mortalità cardiovascolare. Diversi fattori possono determinare questa patologia: oltre alla predisposizione genetica (familiare e razziale) è importante ricordare l’iperglicemia, l’ipertensione (causa ed effetto di questa patologia), la dislipidemia Tipi DI trattamento EMOdialitico - Emodialisi (HD) in bicarbonato ad alta biocompatibilità - Emodiafiltrazione (HDF) on line - Biofiltrazione senza acetato (AFB) Effettuiamo prestazioni dialitiche con le più moderne attrezzature in ambienti di eccellenza accreditati con il SSN Offriamo inoltre a titolo gratuito - visita nefrologica - visita cardiologica - elettrocardiogramma - ecocardiogramma Centro Dialisi SEAN Viale della Libertà, 90 - 81031 Aversa (CE) Tel. 081.5037349 - Fax 081.19641465 [email protected] - www.centrodialisisean.it ed il fumo. È proprio sul trattamento di questi ben conosciuti fattori di rischio che si basa la prevenzione della nefropatia diabetica. Infatti, per rallentare la comparsa dell’albuminuria è necessario: mantenere sotto controllo la glicemia, con una dieta adeguata, con farmaci anti-diabetici e con una regolare attività fisica; mantenere sotto controllo la pressione arteriosa, con un controllo attento del peso corporeo, con un’alimentazione povera di sodio e con l’utilizzo di farmaci antipertensivi; praticare una dieta ipoproteica (l’assunzione giornaliera di proteine deve essere contenuta tra 0,6 e 0,9 grammi per chilogrammo di peso corporeo); mantenere il colesterolo LDL al di sotto dei 130 mg/dL; smettere di fumare. Quando la malattia arriva nella sua fase terminale, gli unici trattamenti possibili sono la dialisi e il trapianto di rene o di rene e pancreas. dr. Roberto Mangiacapra 39 IL CASO Per giorni ignoti hanno agito indisturbati: portati via pezzi del valore di milioni di euro S. Domenico, l’ultimo schiaffo Un pavimento maiolicato di inizio Settecento e la libreria dei Domenicani in noce massiccio dell’Ottocento sono stati trafugati, quasi certamente a più riprese, dalla sala del capitolo, al primo piano dell’ex convento di San Domenico, nella storica piazza Plebiscito, nel cuore del centro storico Nicola Rosselli F 40 urto dal valore inestimabile quello perpetrato nelle settimane scorse ai danni del patrimonio artistico cittadino. Il pavimento maiolicato di inizio Settecento e la libreria dei domenicani in noce massiccio sono stati trafugati, quasi certamente a più riprese, dalla sala del capitolo al primo piano nel convento di San Domenico, nella storica piazza Plebiscito, nel cuore del centro storico normanno. A dare l’allarme sembra sia stata una residente della zona, insospettita dai continui rumori provenienti dal complesso. Per questo motivo non vi sarebbe nemmeno una formale denunzia da parte delle autorità comunali. Il complesso di San Domenico, infatti, è di proprietà del Comune di Aversa e, dopo aver cambiato destinazione da uso religioso a civile a seguito della legislazione napoleonica, è stato sede sia del Palazzo di Città sia della Biblioteca Civica, oltre che di scuole elementari. Attualmente il complesso di S. Domenico è abbandonato da anni in attesa di essere trasformato in polo giudiziario. Una parte di esso è stata anche ristrutturato a seguito della concessione di finanziamenti comunitari per essere trasformato in polo giudiziario, ma al momento questa destinazione sembra ancora lontana. Negli anni è stato depredato di ogni cosa. In particolare la chiesa annessa si è vista sottrarre, negli anni Novanta, addirittura parti dell’altare da ignoti penetrati nottetempo con un furgone. Quasi certamente si tratta di un furto su commissione da chi sapeva cosa rubare e a chi destinare. «Dalle notizie in mio possesso - ha dichiarato monsignor Rascato, titolare, tra l’altro, dell’ex ab- La sala del capitolo depredata (foto Salvatore de Chiara) bazia benedettina di San Lorenzo Fuori le Mura - sarebbero stati sottratti circa duecento metri quadrati di pavimento pregiato in maiolica di inizio Settecento e scaffalature in radica di noce con fregi di grande valore artistico. Ricordo che erano stati restaurati negli anni Novanta per volere dell’allora assessore Tiberio Cecere. Pavimento e scaffalature, che rappresentano il bottino, erano le ultime tracce, le ultime testimonianze dell’immenso patrimonio presente nel complesso di San Domenico. Il valore dei pezzi rubati è ingente, dovrebbe aggirarsi su diversi milioni di euro». Anche per il sacerdote aversano si è certamente di fronte ad un furto su commissione operato per diversi giorni da parte di una banda che ha agito indisturbata. «Siamo – ha continuato il parroco di San Lorenzo - di fronte ad un’azione portata avanti da persone che sapevano cosa avrebbero trovato e che potevano agire indisturbati anche di giorno, senza che nessuno potesse sorprenderli». Ad intervenire per primi i vigili urbani guidati dal comandante Guarino. Il portone d’ingresso della chiesa è rimasto chiuso per 34 anni, da quando i suoi interni vennero duramente danneggiati dal terremoto del 1980 sino al dicembre del 2014, quando alcuni volontari ripulirono il monumentale edificio da rifiuti e calcinacci, rendendone agibile l’accesso a numerosi visitatori che beneficiarono di una serie di gettonatissime visite guidate ad una chiesa che ricalca gran parte della storia cittadina. Fu il re Carlo I d’Angiò a volere il complesso nel 1278, con dedica a San Luigi IX di Francia, la cui statua campeggia sulla sommità quasi a voler camminare sui tetti del centro storico. 41 LACOMMENTO SCOPERTA IL Quando il prof. Nicola Spinosa rimase senza parole di fronte al degrado del complesso S. Domenico nel solco della noncuranza «Sfociati nella piazza vedendo le mura totalmente prive di intonaco il prof. Spinosa, pur notando il mio totale scoramento ed imbarazzo, mi fulmina con uno sguardo che avrebbe incenerito anche un meteorite e mi dice vergogna, siete peggio dei barbari e degli unni messi insieme» Filippo Trofino N 42 ei primi anni dell’ultimo decennio il Circolo Universitario e Laureati, mio tramite invita il prof. Nicola Spinosa – Sovrintendente, fra l’altro, del Polo Museale di Napoli – Capodimonte a illustrarci le opere di Caravaggio del quale lo stesso è uno dei massimi studiosi. La mostra a Capodimonte del Caravaggio ha avuto un successo mondiale e l’amico Spinosa, con una miriade di illuminanti diapositive, arriva nella sede di Piazza Municipio. Poiché manca più di mezz’ora all’incontro programmato, Spinosa mi invita ad accompagnarlo a S. Domenico. Cerco di diversificare il discorso, di far trascorrere un altro po’ di tempo anche offrendo all’ospite un aperitivo ma, l’invito diventa pressante e sono costretto ad acconsentire. Lungo via Seggio cerco di illustrare al professore come da poco tempo sia stata risolta la vexata quaestio della cessione della pars congrua del Comune ai Frati conventuali ed il corrispettivo ricevuto dall’Ente Comunale. Le mie chiacchiere non fanno alcuna presa al punto che dopo un po’ lo Spinosa, perentoriamente, mi invita ad accelerare il passo e ad attraversare velocemente la Piazza Marconi. Arrivati, infatti, in via Portanova il professore riconosce la porta S. Girolamo e, profilandosi all’orizzonte il retro del complesso di S. Domenico, comincia a dare segni di irrequietezza. Sfociati nella piazza, di fronte alla maestosità della facciata della Chiesa, ma soprattutto vedendo le mura totalmente prive di intonaco, le statue allocate nelle nicchie della facciata mutilate e il senso totale di abbandono Sul momento la condivisione della sua stizza non mi consentì neanche di abbozzare una larvata giustificazione. Riprendemmo la via del ritorno e, giunti, nel più totale ed imbarazzante silenzio in Piazza Amedeo, lo Spinosa, al fine di lenire la mia evidente sofferenza, mi rivolse nuovamente la parola per dirmi che la sua era una legittima reazione a quello che aveva visto e che il suo disappunto era ancora più grande perché la sua tesi di laurea all’Università aveva trattato un tema a lui carissimo dimostrando con argoS. Domenico depredata del pavimento maiolicato menti ineccepibili che il barocco napoletano, sfarzoso nelle decorazioni ed espressione massima dell’arte del XVII secolo era «Il ricordo di quell’incontro stato “influenzato” dal barocco aversae la Chiesa di S. Domenico era la mi è tornato alla mente no dimostrazione lampante della esattezza nel leggere recentemente di tale tesi. sui quotidiani l’ennesima Gli eventi dell’ultimo periodo, con la razzia subita dal complesso sottrazione del pavimento maiolicato di S. Domenico» e degli intarsi lignei, sono nel solco della tradizionale noncuranza dei beni artistici della nostra città. Il ricordo di quell’incontro mi è tornato alla mente nel leggere recentemente sui quotidiani l’ennesima razzia subita dal dell’intero complesso, il prof. Spinosa, complesso di S. Domenico. pur notando il mio totale scoramento ed Non c’è Ernesto Rascato che tenga e imbarazzo, mi fulmina con uno sguardo i nostri molteplici candidati a Sindaco che avrebbe incenerito anche un meteo- e capilista vari farebbero bene a prorite e, con un gesto commiserevole, mi grammare non giunte o incarichi di dice “vergogna, siete peggio dei barbari potere ma, soprattutto servizi e tutele e degli unni messi insieme”. per il nostro patrimonio. L’INCONTRO Tra la «De Curtis» di Aversa ed il College «Gustave Monod» in Francia Montelimar-Aversa, gemellaggio coi fiocchi! Un’esperienza che resterà a lungo nei ricordo degli alunni delle terze classi che, guidati dalla preside Olga Iorio e dalle professoresse Maria Gallo, Rosanna Nicchio, Pina Santoro e Maria Franca Dito, hanno trascorso quasi una settimana vivendo a stretto contatto con i francesi Geppino De Angelis V 44 eramente fortunati, da alcuni decenni a questa parte, gli studenti delle scuole italiane di ogni ordine e grado, rispetto a quelli della nostra generazione e di quelle immediatamente successive alla nostra: questo quel che ci frullava in mente mentre stendevamo queste note sul “gemellaggio” tra la “De Curtis” di Aversa, tra le migliori scuole dell’obbligo della nostra provincia, ed il College “Gustave Monod”, in Francia. Sì, veramente fortunati, perché ormai il turismo scolastico, in fase sempre più progressiva (anche se si creano discriminazioni fra ragazzi che economicamente possono permetterselo ed altri che non hanno tale possibilità) consente di valicare non solo i limiti regionali, ma anche quelli nazionali come si è verificato nel caso specifico per i ragazzi della “De Curtis”. Un’esperienza che, sotto tantissimi aspetti, resterà a lungo nei ricordo degli alunni delle terze classi (ma anche di alcuni delle seconde) che, guidati dalla preside Olga Iorio (dal prossimo primo settembre in pensione) e dalle professoresse Maria Gallo, Rosanna Nicchio, Pina Santoro e Maria Franca Dito, hanno trascorso quasi una settimana in Francia, vivendo a stretto contatto con i coetanei del “Gustave Monod” tra i più famosi colleges Francesi. Una permanenza al di là delle Alpi che, a prescindere dal seguire dal vivo lezioni in aula con i transalpini, ha consentito alla delegazione Decurtisiana di visitare città e monumenti di notevole importanza storico-architettonica come la città di Lione con la basilica di “Notre Dame de Fourviere”, costruita oltre un secolo e mezzo addietro, la città di Montelimar, con il “Musee D’art contemporain” ed il “Musee de la miniature”, la città di Avignone, col palazzo dei Papi, uno dei più grandi edifici gotici medioevali dell’Europa. Nel corso del “gemellaggio”, inoltre i ragazzi di Olga Iorio che hanno presentato ai francesi, magnifici cartelloni su Aversa, sui più importanti monumenti cittadini e sulle prelibatezze delle nostre zone, hanno anche visitato la fabbrica del Nougat asssaggiandone alcune delizie, hanno preso parte ad una partita al bowling con i francesi, venendo anche intervistati da un notissimo giornalista francese, al quale hanno parlato della magnifica, indimenticabile esperienza fatta nel, sia pur breve, gemellaggio con college “Gustave Monod”. Un gemellaggio che rappresenta un’altra ottima pagina della già ricca storia della” De Curtis” guidata da Olga Iorio. Indifferentemente Ogni tanto nella nostra Aversa, soprattutto dopo i ponti festivi, spunta qualche cumulo di rifiuti di grosse dimensioni che porta alla mente quelle immagini spettrali delle passate emergenze. Un’immagine che “fotografa” il senso civico degli aversani, insieme al rispetto degli orari e dei giorni di deposito dei rifiuti! SCUOLA L’istituto di Adriana Mincione accoglie il progetto di autoimprenditorialità «Impresa in azione» arriva al «Fermi» Gli studenti impegnati nel programma parteciperanno a fine maggio alla fiera regionale di «Junior Achievement», presentando il lavoro svolto e il prodotto servizio realizzato. Un progetto che qualifica lo scientifico di Aversa tra i migliori istituti superiori regionali Geppino De Angelis S 46 enza alcun dubbio il liceo scientifico “Fermi” di Aversa, diretto da Adriana Mincione, collaborato con ottimo corpo docente, è non solo tra i migliori istituti superiori della Campania (ne fanno fede, tra l’altro, i circa milleseicento alunni iscritti e gli eccellenti risultati conseguiti agli esami di Stato dei propri alunni) ma anche un’ autentica… miniera di iniziative, tese ad assicurare ai propri ragazzi un’ ottima preparazione sotto il profilo prettamente didattico ma anche una mentalità “imprenditoriale” utile per affrontare, con maggior consapevolezza, le future scelte formative professionali. In tale ottica, presso il “Fermi”, è in fase di svolgimento, con referente prof. ssa Mariarosaria di Ronza, il progetto “Impresa in azione”, programma di educazione all’autoimprenditorialità sviluppato da oltre dieci anni nelle I partecipanti al progetto scuole italiane. Promosso da “Junior Achievement”, saria di Ronza (ottima docente ai tempi la più grande organizzazione no profit della nostra presidenza al “Mattei”) ci al mondo dedicata all’educazione ha chiarito meglio i dettagli del progetto economica dei giovani, coinvolge ogni dicendo: “Gli studenti coinvolti nel proanno in tutta Europa circa trecentomila getto danno vita ad una vera e propria studenti tra i sedici e i diciannove anni. impresa realmente operante sul mercato Dall’anno scolastico in corso progetti (seppur su piccola scala) attraverso la è accreditato di percorsi di alternanza vendita di un prodotto e l’erogazione di “scuola-lavoro” ufficialmente proposti un servizio. dal Miur. Per la sua concretezza e vicinanza alla Una iniziativa che consente agli studen- realtà, “impresa in azione” rappresenta ti degli istituti superiori di sviluppare un’ esperienza formativa unica per chi competenze ed attitudini imprenditoria- ne fa parte, realizzando efficacemente li. Attraverso una metodologia didattica quella contaminazione di contenuti, singolare, basata sull’imparare facendo, metodologie e competenze richieste sia ed un curriculum ricco di iniziative dalla scuola sia dalle imprese. Presso e contenuti, offre ai partecipanti gli il nostro liceo sono impegnate nel prostrumenti giusti per trasformare una getto tre classi terze e tre classi quinte, semplice idea in qualcosa di grande. con la creazione di cinque imprese. Col Su nostra richiesta, la prof.ssa Mariaro- supporto di “docenti-tutor” e di esperti del settore giuridico-aziendale, le classi hanno individuato l’idea di business, svolto indagini di mercato, raccolto denaro reale (che forma il capitale sociale) attraverso la mente di azioni a familiari, amici, compagni di scuola e docenti, sviluppando concretamente un prodotto o un servizio. Gli studenti impegnati nel programma, parteciperanno a fine maggio alla fiera regionale di “Junior Achievement”, presentando il lavoro svolto e il prodotto servizio realizzato”. Un progetto, insomma che qualifica il “ Fermi” tra i migliori istituti superiori regionali, mentre a noi non resta che curare la Prof.ssa di Ronza, ai suoi colleghi ed agli alunni impegnati “impresa in azione” un sincero “buon lavoro” per le migliori fortune del “Fermi” di Aversa. SCUOLA Il Secondo Circolo Didattico di Milly Tornincasa ci tiene alla vista dei suoi alunni Prevenzione visiva ...con l’aiuto dei Lions T 48 ra le innumerevoli iniziative in fase di attuazione presso il secondo circolo didattico, sotto la spinta dinamica della dirigente Milly Tornincasa, certamente assume una particolare rilevanza quella relativa ad uno screening per la vista dei bambini, nell’ambito di un encomiabile progetto di prevenzione visiva in età scolare, che sta portando avanti il Lions Club anche nella nostra città. Un progetto che ha fatto registrare presso il 2º circolo didattico un interessante, proficuo incontro tra un folto gruppo di genitori ed i medici Giustino Lunello, responsabile distrettuale del “Service Lions Club” e Marco de Francesco, ortottista ed assistente di oftalmologia. Dopo l’intervento introduttivo della dirigente scolastica Tornincasa e del past-president del Lions di Aversa Francesco Grimaldi in rappresentanza del presidente Sibilio assente per pregressi impegni istituzionali e Annamaria Petrillo, i due medici hanno affrontato la tematica dell’incontro sotto vari profili, mettendo in luce l’importanza della prevenzione di importanti patologie e difetti della vista nei bambini in età critica per lo sviluppo della funzione visiva. Il progetto di prevenzione visiva, in stretta collaborazione col Lions Club di Aversa, rivolto ai bambini che frequentano la prima elementare del secondo circolo didattico, si propone come servizio sistematico, in grado di intercettare bambini che possono essere a rischio di importanti patologie o che presentano difetti visivi non evidenti, attuando così un efficace azione di prevenzione. Nel corso dell’incontro, rispondendo anche a varie domande poste dei genitori, i dottori Lunello e de Francesco hanno parlato dei vari vizi di refrazione, dalla miopia all’ipermetropia, dall’astigmatismo allo strabismo, dato consigli ai genitori su come comportarsi e cosa fare colori propri figli fossero affetti da tali patologie. SPORT La società di Sergio di Meo centra lo storico obiettivo ed è di nuovo tra le grandi dopo 32 anni Mobilya, la pallavolo aversana ritorna in A Pasquale Bosco, l’allenatore, ha lavorato in silenzio, con umiltà e professionalità, senza mai montarsi la testa, tenendo unito il gruppo fino alla fine. Grazie al presidente, allo staff tecnico, ai giocatori ed ai tifosi che hanno sostenuto la squadra dalla prima giornata Giuseppe Lettieri L’ 50 Aversa della pallavolo maschile ritorna, dopo 32 anni, in serie A! Era il 1984 quando l’allora Indesit Aversa, già Virtus, che aveva militato dal 1975, prima, in serie A1 e, poi, in A2, retrocedeva perdendo lo spareggio contro il Rimini, in serie B. Tanti anni per ritrovare la storia, le radici dello sport più amato dagli aversani. Aversa, che insieme a Catania, era la capitale del sud della pallavolo. E, strano scherzo del destino, la matematica promozione in serie A, quest’anno, con la consegna del primo posto nel girone C di serie B1, passa proprio per la vittoriosa trasferta per tre a zero conquistata all’ombra dell’Etna. Mancano ancora due partite (quella con il Latina al PalaJacazzi si è disputata ieri quando il giornale era già andato in stampa) ma la trionfale stagione della Mobilya Aversa ha già messo il sigillo in anticipo con la conquista dell’ambito traguardo. Ora non è il momento di descrivere tecnicamente le ultime giornate di questo lungo torneo ma di ringraziare tutti coloro che sono stati protagonisti di questo successo. Grazie a mister Pasquale Bosco, da Mendicino, piccolo, ma grazioso Comune di circa diecimila abitanti a pochi chilometri da Cosenza. Ci siamo passati l’estate scorsa, e mai avremmo immaginato che la promozione in serie A di Aversa sarebbe passata per questo piccolo Comune, alla cui Amministrazione Comunale chiediamo ufficialmente, visto che adesso hanno tra i loro concittadini un allenatore di serie A, di attribuire al grande coach un riconoscimento pubblico. Pasquale Bosco ha lavorato in silenzio, con umiltà e professionalità, senza mai montarsi la testa, tenendo unito il gruppo anche nei Pasquale Bosco e Sergio Di Meo deve andare sicuramente al presidentissimo Sergio Di Meo, che tre anni fa ci disse: “Tra tre anni saremo in serie A!”. Promessa mantenuta. A lui si deve questa storica conquista, anche perché oggi il mondo della pallavolo non è più quello di trent’anni fa! La storica rivoluzione di Velasco negli anni Novanta, con i successi stellari con l’Italia in tutte le competizioni europee e mondiali, ha fatto crescere in maniera esponenziale questo sport ed oggi arrivare in serie A è più difficile perché la concorrenza è tanta! Grazie a Sergio, che nei momenti più topici, si è ritrovato al fianco la “presidentessa” Ivana, sua moglie, agguerrita più di lui! Sostegno e supporto necessari per guardare avanti, pochi momenti difficili, come quando è sfumata per la seconda volta nella finalissima la Coppa Italia. Un grazie allo staff tecnico, con il direttore sportivo Alberico Vitullo, il secondo allenatore Carlo Tornese, il massaggiatore Giuseppe Menale, il team manager Fabio Francese, il medico sociale Salvatore Gargiulo, il super addetto stampa Annamaria Iodice e tutta la dirigenza, tra cui cui citiamo Paolo Santulli, vice presidente della Mobilya Aversa che, quando lo sport aversano chiama, non si tira mai indietro, ed il presidente seniores Rolando Di Meo, l’uomo che, ricordiamolo, negli anni bui e difficili per il volley aversano ha mantenuto con passione e sacrificio la fiammella accesa di questo sport nella città di Aversa. L’esultanza di Antonio Di Santi Grazie ovviamente ai ragazzi scesi in campo, a tutta la squadra. A loro per nuovi traguardi. Per ora festegdedicheremo ampio spazio nel prossimo giamo, ma sia chiaro, fatta la serie A, numero, per non fare torto a nessun gio- parafrasando D’Azeglio, bisogna fare catore. Infine, il grande grazie della città gli A...versani! Ad maiora! Il condominio in...forma! dell’avv. Maurizio Golia Le fastidiose immissioni sonore Q 52 uali sono i limiti da rispettare in tema di immissioni sonore, dunque di disturbo alla quiete condominiale e di rispetto del decoro architettonico? Una società installa un impianto di condizionamento esterno senza il consenso del condominio. Secondo i condomini lo stesso lederebbe l’estetica, la sicurezza e la stabilità dell’edificio e provocherebbe immissioni sonore superiori al limite di legge. Nel caso in cui le immissioni di fatto non superino il limite consentito dalla legge, non sono idonee a provocare un danno. Il giudice dovrà in ogni caso procedere a una valutazione caso per caso al fine di verificare comunque la sussistenza di qualsiasi lesione. “Se le immissioni superano la soglia di acces- sibilità prevista dalla normativa speciale a tutela degli interessi della collettività, così pregiudicando la quiete pubblica, a maggior ragione le stesse, ove si risolvano in immissioni nell’ambito della proprietà del vicino, ancor più esposto degli altri, in ragione della vicinanza, ai loro effetti dannosi, devono perciò solo considerarsi intollerabili ai sensi dell’art. 844 cod. civ. e, pertanto, illecite, anche sotto il profilo civilistico”. Non si può prescindere dalla rumorosità di fondo; in definitiva, la valutazione ex art. 844 cod. civ. è riferita alla “sensibilità dell’uomo medio” e della situazione del caso. Invece in merito concetto di decoro architettonico a seguito dell’installazione dei motori del climatizzatore su parti comuni. “Per decoro architettonico del fabbricato, ai fini della tutela prevista dall’art. 1120 cod. civ., deve intendersi l’estetica data dall’insieme delle linee e delle strutture che connotano il fabbricato stesso e gli imprimono una determinata fisionomia. L’alterazione di tale decoro può ben correlarsi alla realizzazione di opere che mutino l’originario aspetto, anche soltanto di singoli elementi o punti del fabbricato tutte le volte che la mutazione sia suscettibile di riflettersi sull’insieme dell’aspetto dello stabile”. SANITA’ Come intervenire in caso di perdita di un dente per cause traumatiche Frammento dentale e «riattacco» O ggi parleremo di terapie possibili, e ritengo che il modo migliore per entrare nel mondo delle terapie sia partire da quelle situazioni cliniche che possono colpire chiunque, oggi tratteremo la perdita di un dente per cause traumatiche. Tanti sono i giovani e non che, coinvolti in un incidente stradale, subiscono la perdita di un dente in una delle posizioni del sorriso più estetiche in assoluto, l’incisivo centrale superiore. Il trauma fisico e psicologico è certamente di gran rilievo, in quanto l’aspetto del soggetto subisce in maniera repentina e forte una modifica sia della funzione che dell’estetica. Sono frequenti i casi che arrivano alla osservazione del mio team in queste condizioni, ed in alcuni di questi, quando l’elemento non è completamente perso, siamo in grado di “riattaccare” immediatamente il frammento dentale. Naturalmente qualche consiglio utile affinchè questa procedura possa essere applicata. Recuperato il frammento dentale lo conserviamo in un po’ di latte, tenendolo nella parte bassa del frigorifero e contemporaneamente contattiamo il nostro dentista, in quanto prima ci si sottopone a visita e minori possono essere gli esiti del trauma. Teniamo conto che, insieme alla perdita di parte della struttura del dente, possiamo aver causato l’esposizione accidentale del tessuto pulpare, il nervo, presente all’interno di ogni dente, e per tale motivo il tempo di intervento è determinante, se vogliamo evitare di devitalizzare quell’elemento. Il riattacco del frammento è una procedura clinica semplice e rapida, che consente il rapido ripristino dell’elemento . Quando invece la perdita del dente è completa il danno è certamente maggio- re, ed oggi abbiamo diverse possibilità di gestire sia la sostituzione provvisoria dell’elemento, che quella definitiva, senza dover coinvolgere i denti attigui. Infatti abbiamo la possibilità di utilizzare la soluzione implantare che trova, nella sostituzione dell’elemento singolo e nel soggetto giovane, la sua massima espressione. Inoltre anche la fase provvisoria può essere gestita, di concerto con il laboratorio, in tempi sufficientemente rapidi, tale da ridurre il disagio estetico e psicologico al minimo. Vorrei ricordare che, se il danno è correlato ad un evento accidentale che coinvolge la responsabilità di altri , al momento del trauma bisogna recarsi in ospedale ed al pronto soccorso far refertare con la maggiore precisione possibile il danno sia del dente che dei tessuti molli. Carmelo Pulella (1 - continua) 53 PENSIERI Considerazioni a margine del referendum boicottato Ambiente, ma chi se ne frega... A chi ad Aversa non è andato a votare ma intende votare per le Amministrative del 5 giugno dico: Ma come si può difendere il «bene comune», il nostro territorio, se poi ce ne freghiamo della natura e di garantire un mondo migliore prima agli animali e, poi, a noi e ai nostri figli? Donato Liotto C 54 ari lettori, vorrei fare un piccolissimo approfondimento sul referendum che si è tenuto il 17 aprile sulle trivelle, il petrolio, la tutela dei nostri mari, l’ambiente. Vabbuò, molti, troppi, diciamolo, la stragrande maggioranza degli italiani, non ne sapevano nulla! Si sono recati alle urne 15.806.788 elettori, l’85,64% ha votato sì e il 14,16% ha votato no. L’affluenza complessiva è stata del 31,19% e il referendum, dunque, non avendo raggiunto il quorum non è valido. Ora vediamo anche ad Aversa come è andata. Dati definitivi: 52 seggi scrutinati ad Aversa, affluenza del 25.03%. I sì hanno ottenuto il 91.7%, i no hanno preso l’8,3%. Ora la riflessione è d’uopo: secondo voi, perché i cittadini italiani hanno scelto di non recarsi a votare? Difficile da capire... Cari Italiani, avete visto a Genova cosa è successo? Nella foto, un povero e innocente cormorano nero di petrolio simbolo di questa nuova tragedia ambientale. Lo sversamento dell’oleodotto di Genova sta procurando danni incalcolabili, la morte di tantissimi uccelli, pesci e fauna marina. Mo, secondo voi, questo cormorano si putesse parlà che cosa potrebbe mai dire? Io so sicure di- rebbe: Ma andate a fan...lo voi, il petrolio e le trivelle! Ora pensate, se al posto del cormorano ci fossero coloro che, anziché recarsi a votare, hanno optato di andarsene al mare e improvvisamente fossero stati inondati da una marea nera di petrolio, ecco, loro che direbbero? Ecco, se un nostro figlio fosse al posto del cormorano nero di petrolio è na cosa che nun ze po’ penzà nè credere. Rimane un governo “latitante” che sul referendum ha solo invitato a non votare, per non parlate dei soldi buttati per indire le votazioni. A chi ad Aversa non è andato a votare ma intende votare per le Amministrative del 5 giugno dico: Ma come si può difendere il “bene comune,” il nostro territorio, se poi ce ne freghiamo della natura e di garantire un mondo migliore prima agli animali e, poi, a noi e ai nostri figli? La vera arte nasce innanzitutto dalla passione e dall’amore «AversaArte», capolavori in mostra «A versaArte», questo il titolo della mostra tenutasi presso il salone Romano del “Cimarosa”: arte orafa, cake design, cera artistica, ceramica artistica, pizzo e merletti, pittura, scultura, recupero e riciclo creativo e tanto altro ancora. Un evento che ha avuto un larghissimo consenso tra i cittadini aversani e non solo, il cui il merito è di queste persone appassionate dell’arte che ci hanno messo tanta passione nel realizzare oggetti originali, pezzi unici. Questi artisti “dell’hobbistica”. Persone con anni di esperienza, non c’è improvvisazione nei loro lavori, hanno dedicato gran parte della loro vita a perfezionarsi e a migliorarsi. Presenti «Le ceramiche di Giuditta» (ceramiste Teresa Lanni, Giovanna Sicuro e Antonia Lanni), la Cereria «Bagliori di Luce» (Patrizia Landolfo), RR58 «Designer e creatività» (Roberto Ricciardi Serafino de Conciliis, Alessandra Genova, orafa, Maria Luisa Tessitore, «Cake Designer», Nunzia Cafaro, Artigiana della pelle), Ceramica Gli artisti che hanno esposto ad «AversaArte» artistica «Mere Ioies» di Concetta Pir- e reciclo con Angela e Agnese Pellecro, l’Arte di Angelina di Angela Pezone chia, «Tutti i fili dell’Anima» di Abate e Sandro Mussolino, Grazia Di Palma Teresa e Maria Rita di Lauro, Tiziana «Heresmya» pizzi e merletti, Tina Grimaldi pittrice. Patrizia Tambelli è Borzacchiello cioccolateria sociale la portavoce del gruppo. «Dolcis in fundo». Ed ancora recupero Donato Liotto L’EVENTO L’attuale commissario tecnico della nazionale accolto da Rosa Celardo allo «Jommelli» Ed ecco Sandro Cuomo, campione di scherma Il più volte campione mondiale e campione olimpico, ha incontrato insieme a Nerosubianco i giovani schermidori del liceo scientifico sportivo di Aversa. Cuomo non con la spada ma con la chitarra ha deliziato i presenti. Alla fine i ragazzi in fila per selfie ed autografi con il loro idolo Raffaele de Chiara G 56 rande mattinata di sport organizzata da Nerosubianco al liceo scientifico sportivo «Jommelli» di Aversa, dove i ragazzi, tra le materie sportive, praticano anche la scherma. Ad arrivare nella scuola aversana, diretta da Rosa Celardo, è giunto il Commissario Tecnico della Nazionale Italiana di Spada, Sandro Cuomo. L’atleta napoletano, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atlanta 1996, introdotto dalla dirigente scolastica, è stato presentato dal nostro direttore Giuseppe Lettieri, che ha ricordato i tanti successi di Cuomo, sia come atleta, tre volte oro mondiale, due volte vincitore della Coppa del Mondo, campione europeo, solo per ricordarne i principali successi, sia come commissario tecnico con tre ori mondiali (due maschili e uno, per la prima volta femminile nel 2009) e la straordinaria annata 2014, quando la nazionale di spada, con sei medaglie Studenti e docenti dello «Jommelli» con Sandro Cuomo tra mondiali ed europei, cosa mai successa nel pur lusinghiero palmares della scherma italiana, è stata prima al mondo per vittorie. Uno sport che non ha mai deluso l’Italia e che allo “Jommelli” iniziano a praticarlo sul serio, grazie soprattutto al docente esterno Ewa Borowa. I ragazzi, oltre a tempestare di domande, l’iridato olimpico, hanno poi effettuato un piccolo esame, increduli essi stessi, di farlo proprio sotto gli occhi dell’allenatore della Nazionale Italiana. Tutti promossi! Cuomo ha poi svelato che, tra le sue passioni, c’è la chitarra e così, all’improvviso, è spuntato, il Maestro aversano Piero Viti, amico e insegnante di Cuomo che, non con la spada ma con la chitarra, ha deliziato i presenti. Alla fine i ragazzi in fila per selfie ed autografi con il loro idolo. La pluricampionessa della spada è docente dello «Jommelli» Ewa Borawa è ormai aversana I l Liceo Jommelli è il primo liceo scientifico sportivo istituito in Campania. Diretto da Rosa Celardo vanta, proprio nella sezione scherma, come docente una campionessa di livello mondiale, Ewa Borowa. Nata a Varsavia, Ewa è stata tre volte campionessa di Polonia e seconda in Coppa del Mondo. Si è trasferita ad Aversa per raggiungere il marito Slawomir Kowalczyk (che è stato campione nei 110 ostacoli in Polonia), che gli amici italiani chiamano Giovanni, nel 1991. In quegli anni la situazione politica ed economica in Polonia, nonostante la caduta del muro di Berlino, era ancora difficile. E così Ewa si è dovuta fermare proprio nel momento clou della sua carriera, non potendo più gareggiare per la Polonia, e non ancora per l’Italia, non avendo ottenuto all’epoca la cittadinanza. Dopo qualche anno ha gareggiato vincendo il campionato italiano ma il titolo fu assegnato, proprio per i problemi di cittadinanza, alla seconda. Da tempo svolge l’attività di allenatrice per prestigiose società campane. Addirittura a 45 anni, recandosi ad accompagnare una allieva per gareggiare nella Coppa Italia, fu invitata dalla federazione a Ewa Borowa premiata dal Coni gareggiare e vinse. Attualmente, Ewa Borowa Kowalczyk gareggia nei Master ed è campionessa Europea in carica e vice campionessa Mondiale. Martina Melino PERSONAGGI La nostra città fu l’ultima tappa prima del suo trionfale ingresso a Napoli l’11 maggio del 1734 Carlo e l’affetto ricevuto da Aversa Quest’anno si celebra il III centenario della nascita di Carlo di Borbone. Vi raccontiasmo le vicende che legarono l’illuminato sovrano ad Aversa dal 1734 al 1750 quando, grato per le dimostrazioni di affetto ricevute, trasferì ad Aversa un reggimento di cavalleria nell’antico castello aragonese Franco Pezzella Q 58 uest’anno si celebra il III centenario della nascita di Carlo di Borbone, re di Napoli prima, dal 1734 al 1735, dei riuniti regni di Napoli e di Sicilia poi, dal 1735 al 1759, e di Spagna infine, da quell’anno al 1788, quando morì a Madrid, dove era nato nel 1716. Nei due decenni e più che regnò a Napoli, Carlo di Borbone restituì alla città l’antica indipendenza dopo oltre due secoli di dominazione straniera, inaugurando un periodo di rinascita politica, ripresa economica e sviluppo culturale senza pari, tant’è che lo storico Giuseppe Galasso ha definito Carlo di Borbone il suo regno come «l’ora più bella» nella storia del Napoletano. E Napoli non l’ha dimenticato intitolandogli l’edizione 2016 del Maggio dei Monumenti. Anche Aversa sta preparando una manifestazione in suo ricordo, perché la città è legata alla figura dell’illuminato sovrano per essere stata sede, per un mese intero, dell’ultima tappa prima del suo trionfale ingresso a Napoli l’11 maggio del 1734. Ricapitolando brevemente le vicende, Carlo di Borbone, figlio di Filippo V re di Spagna e di Elisabetta Farnese, già duca di Parma e Piacenza dall’età di quattordici anni, a diciotto anni, subito dopo lo scoppio della guerra di PERSONAGGI successione polacca, è inviato a conqui- quartier generale in attesa che l’ultima è a Napoli, dove s’insedia sul trono. stare il regno di Napoli con un esercito resistenza a Napoli sia annientata. Nei mesi successivi, sconfitto a Bitonto di quarantamila uomini guidati dal Nella nostra città è accolto, tra gli altri, l’esercito austriaco e conquistata rapidaconte di Montemar. È il mese di aprile oltre che dal vescovo Innico Caracciolo mente la Sicilia dal Montemar, assume del 1734, e dopo varie anche il titolo di re di Sitappe, giunge a Monte cilia facendosi incoronare Carlo di Borbone, il 14 maggio Rotondo, da dove invia a Palermo il 3 luglio del un proclama ai napo1735. Carlo è di nuovo ad Convegno dell’Associazione Parente e Sun letani in cui annuncia Aversa alla fine di giugno che sta per arrivare a del 1738 quando attraverPer celebrare il terzo centenario della nascita di Carlo III è in Napoli per liberarla sa la città con la consorte programma un convegno ad Aversa, promosso dall’Associazione dagli austriaci. Il viceré, Amalia di Sassonia che Gaetano Parente in collaborazione con la Sun, che vedrà presenti il conte Visconti, tenta aveva sposato per procura in città, studiosi eminenti: la prof.ssa Rosanna Cioffi, presidente una possibile resistenza a Dresda il 9 maggio di del Comitato Interuniversitario per le celebrazioni caroline, il inviando le truppe verso quell’anno. Per l’occaprof. Giuseppe Cirillo, storico della Sun, la prof. Anna Grimaldi, Piedimonte San Germasione gli Eletti al governo il prof. Salvatore Palladino, il prof. Riccardo Serraglio, il no dove sono ad attendella città commissionano giornalista Nicola De Chiara, il dottor Carlo De Cristofaro della derle altre guarnigioni all’architetto senese Federico II. Sede del convegno, dal titolo “...Aversa un’altra provenienti da Trieste e Paolo Posi un apparato Napoli. La sovranità di Carlo di Borbone nella storia aversana”, dalla Sicilia, ma resosi effimero per trasformare sarà il Castello Aragonese, il prossimo 14 maggio, alle 9,30. conto che senza l’apcon decorazioni e granpoggio della popoladiosi ornamenti la «strada zione ogni resistenza è inutile ripara in e dal clero, dal popolo festante e da Nuova» che attraversa la città dalla Puglia. Carlo ha campo libero, penetra un’altra deputazione di notabili, fra Porta di Moccia, in direzione di Capua, nel regno e arriva prima a Frosinone, cui una rappresentanza dei magistrati alla Porta del Mercato Vecchio, verso dove trova buona parte della borghesia e di Napoli, a cui rivolge un articolato Napoli. Le cronache del tempo non ci degli amministratori napoletani pronti a discorso politico programmatico, raccontano l’evento, che dovette essere manifestare sudditanza, e poi a Cassino promettendo agli uni la soppressione di solenne e festoso. Nel 1750 Carlo, grato e a Maddaloni. Il 10 maggio Carlo arri- tutte le imposizioni stabilite dal passato l’affetto ricevute, trasferì ad Aversa un va ad Aversa dove decide di fermarsi nel governo, e agli altri, il mantenimento di reggimento di cavalleria nell’antico palazzo Della Valle, insediandovi il suo tutti i privilegi acquisiti. Il giorno dopo castello aragonese. 59 STORIA NOSTRA Ludovico Abenavolo non avrebbe partecipato alla storica «disfida di Barletta» Gli Abenavolo, nobile famiglia aversana Nel IV capitolo di “Ettore Fieramosca” di Massimo D’Azeglio, il nome di Ludovico Abenavolo non compare tra i partecipanti alla storica disfida. D’Azeglio trasse i nomi dei tredici cavalieri dalla «Storia d’Italia» del Guicciardini che lo cita come L. Aminale da Terni e non come L. Abenavolo Enzo della Volpe G 60 li Abenavolo, nobile famiglia di origine normanna, possedeva parecchi feudi. In seguito, dalla città di Aversa, si spostarono in altre città, tra cui Capua, Napoli e Teano. Si ricorda un Goffredo Abenavolo per aver donato nel 1142 un terreno al monastero di S. Biagio in Aversa. Nell’elenco dei baroni del Regno di Napoli, voluto dal re Guglielmo II, sono menzionati, tra i suoi feudatari, anche un Guglielmo, un Matteo e un Ruberti Abenavolo, tutti residenti ad Aversa. In un altro documento d’archivio, datato 1195, è riportato che un certo Andrea Abenavolo era al seguito di Enrico VI di Svevia. Tra le Ludovico Abenavolo ritratto a S. Domenico fila dei seguaci di Corrado, figlio di Federico II, troviamo Lottiero Abenavolo di Aversa. Isabella Abenavolo, 1319, è suora nel monastero di S. Biagio di Aversa. Con Manfredi, prima, e Carlo I d’Angiò, poi, si ricorda un Pietro Abenavolo, padre di Andrea e marito di Letizia di Sant’Angelo. Con Pietro Abenavolo, morto nel 1392 - secondo Broccoli - ha inizio il ramo degli Abenavolo della città di Teano. Il valoroso Ludovico Abenavolo, primogenito di Troilo, nasce intorno al 1470-1478 ed ebbe l’onore di essere scelto STORIA NOSTRA fra i contendenti che si batterono nella famosa disfida di Barletta tenutasi il 13 febbraio 1503 nella piana tra Andria e Corato: tredici cavalieri italiani combatterono contro altrettanti cavalieri francesi. Era in gioco l’orgoglio degli italiani. Capitanati da Ettore Fieramosca, la disfida arrese la vittoria agli italiani. Sulla vicenda Massimo D’Azeglio scrisse un romanzo storico. Nel Castello Svevo di Barletta, sulla lapide commemorativa dell’evento, compare, tra i partecipanti alla disfida, anche un “Ludovico Abenavolo da Capua”. Dove è nato Ludovico Abenavolo? Secondo Gaetano Parente, Ludovico è aversano, in virtù delle sue origini normanne (Parente: “Bazar”, vol. IV, pag.155, 1855, Napoli). Angelo Broccoli, invece, al termine dei suoi studi concluse che Ludovico era nato a Teano, città dove si era trasferito il padre Troilo dopo aver sposato Caterina Caracciolo. Invece, per il canonico Gabriele Jannelli, Ludovico è nato a Capua perché il padre, all’epoca, abitava ancora a Capua. Scrive Gabriele Jannelli: « (riferito a Ludovico)… Napoli, per avergli dato la cittadinanza, Aversa, per le antiche origini della famiglia, Teano, per aver preso la residenza dopo la disfida di Barletta, Gabriele Jannelli, a proposito di Ludovico Abenavolo, elogia «Aversa, per le antiche origini della famiglia, Teano, per aver preso la residenza dopo la disfida di Barletta e Capua per avergli dato i natali» e Capua, per avergli dato i natali perché Troilo, padre di Ludovico, nacque a Capua». Mons. Roberto Vitale nel suo “Dizionarietto biografico degli uomini illustri e notevoli di Aversa” si schiera con Gaetano Parente: «Non ignoriamo le lunghe contese di tre città – Aversa, Capua, Teano – per attribuirsi la gloria d’aver dato i natali a questo eroe (…)». Alle incerte origini di Ludovico Abenavolo – dice Giulio Amendola – si deve aggiungere un’altra circostanza che ci lascia interdetti: Ludovico non avrebbe partecipato alla disfida di Barletta. Nel IV capitolo di “Ettore Fieramosca” di Massimo D’Azeglio, il nome di Ludovico Abenavolo non compare tra i partecipanti alla storica disfida. D’Azeglio trasse i nomi dei tredici cavalieri dalla “Storia d’Italia” del Guicciardini che lo cita come L. Aminale da Terni e non come L. Abenavolo. La figura di Ludovico Abenavolo - continua Amandola – presumibilmente aversana, continua a essere avvolta in un buio d’incertezze. C’è pure chi azzarda l’ipotesi che Ludovico abbia sostituito un cavaliere italiano. Ludovico fu avviato dal padre alla carriera delle armi, ponendosi al servizio di Gonzalo Fernández de Córdoba. Da questi ricevette, poi, alcuni feudi in Basilicata e in Calabria e, nel 1507, anche la baronia di Montebello. Tra il 1514 e il 1515 Ludovico comprò non pochi beni: il feudo della Dogana e dello Scannaggio, le terre di Pietramelara e il feudo Marzanello. Il 1° settembre 1518 Ludovico fu eletto come uno dei tre Sindaci di Teano. Nel 1528, al momento dell’invasione del Lautrec, a Ludovico, avendo aderito ai francesi, furono confiscati, poi ridati, i beni. Per strategiche alleanze, Ludovico sposa in prime nozze Letizia Asperella, nobildonna di Sessa e, in seconde nozze, 1484-1505, Maddalena del Tufo, di nobile famiglia aversana. Dalla loro unione nasceranno sei figlie, Beatrice, Camilla, Lucrezia, Vittoria, Isabella e Luisa. Già dal 16 febbraio del 1535, Ludovico non compare più tra i vivi. 61 LA MOSTRA Una mostra originale quella proposta da Amalia Petrone e Wlenia Tessitore Armonie di carte: il dono degli origami Nell’esposizione a «Il Dono», in cui campeggiava il simbolo di quest’arte, la gru o tzuru, segno di pace e di speranza, le più belle opere di queste ragazze, una psicologa di Casoria e una dipendente di un’azienda di import/export di Aversa: «Gli origami esprimono tanta dolcezza e rilassano» Martina Melino «A 62 rmonie di carta: il dono degli origami»: questo il titolo dell’originale mostra delle opere di Amalia Petrone e Wlenia Tessitore, proposta alla libreria “Il Dono” di Aversa dal 23 al 29 aprile. La parola origami deriva dal giapponese oru (piegare) e kami (carta) e la loro storia comincia qiuando è stata inventata la carta stessa, agli inizi del secondo secolo d.C. Kami vuol dire anche divinità e questo dona a questa tecnica una valenza sacrale. La mostra, in cui campeggiava il simbolo di quest’arte, la gru o tzuru, segno Amalia e Wlenia e, a lato, i truzu di pace e speranza, ha presentato le più belle opere di queste ragazze, una psicologa di Casoria e una dipendente di un’azienda di import/export di Aversa. «Da qualche anno lavoriamo gli origami insieme - ci ha dichiarato Amalia Petrone - ed oggi ringraziamo “Il Dono” per averci regalato questa meravigliosa opportunità”. Per Wlenia Tessitore “gli origami esprimono tanta dolcezza ma in generale tutti i lavori fatti con le mani aiutano a rilassarsi”. Amalia e Wlenia hanno presentato lavori su dei tronchi, che hanno richiamato la primavera, ma anche composizioni floreali e scatole regalo. Due laboratori con i ragazzi del comprensivo “De Curtis”, che hanno appreso da vicino l’arte di realizzare origami, hanno impreziosito e reso indimenticabile la mostra. A «Il Dono» il primo maggio festeggiato con la «Lucio Battisti Tribute Band» «Io lavoro... e penso a te» Q uesta mattina alla libreria sociale “Il Dono” di Aversa si festeggia il primo maggio, con «Io Lavoro… e penso a te». Ci sarà la particolare presentazione del concerto che il gruppo aversano “Emozioni Lucio Battisti Tribute Band” terrà, sabato 14 Maggio, alle ore 20.00, presso il Teatro Bolivar di Napoli, per chiudere una ricca rassegna musicale e non solo, proposta dai titolari di questa splendida realtà culturale napoletana, iniziata con Insolite Note, diretta dalla cantante e attrice di origini tunisine, M’Barka Ben taleb, e aperta con il grande concerto del talentuoso violinista aversano Edoardo Amirante. Il gruppo composto dal cantante Giuseppe Carli, dal chitarrista Aldo Palumbo, dal bassista Antimo De Paola, dal tastierista Raffaele Monsurrò e dal batterista Francesco Di Biase non solo con la sua musica rende omaggio al grande cantautore che rivoluzionò, insieme a Mogol, la musica leggera italiana, ma anche ad un altro gruppo storico, i napoletani Alunni del Sole, la cui “’A Canzucella” resta nel cuore di tanti di quella generazione degli anni Settanta, tanto che Enrico Ruggeri l’ha riproposta proprio all’ultimo Sanremo, tre mesi fa. Ingresso libero a “Il Dono”, dove si potrà anche prenotare il bus che da Aversa porterà al teatro napoletano. La «Lucio Battisti Tribute Band» Una bella mattinata per parlare di musica e per dare sostegno, anche grazie all’attivissima libreria sociale, ad un giovane gruppo aversano che tra pochi giorni debutterà su una difficile piazza. Luca Faenza