Rischio Paese

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Rischio Paese
BRASILE
Capitale
Brasília
Popolazione (milioni)
199,88
41/100
52/100
45/100
PIL nominale (miliardi USD PPP)
2.422,11
PIL pro capite (USD, PPP)
12.118
Condizioni di assicurabilità
Rischio sovrano
apertura senza condizioni
Rischio privato
apertura senza condizioni
Rischio bancario
apertura senza condizioni
Categoria Ocse
3
Mancato pagamento controparte Esproprio e violazioni contrattuali Mancato pagamento controparte
sovrana
bancaria
41/100
44/100
Rischio guerra e disordini civili Mancato pagamento controparte
corporate
28/100
Trasferimento capitali e
convertibilità
Contesto Politico
Dilma Roussef ha vinto un secondo mandato presidenziale. La buona riuscita dei mondiali di calcio e l’assenza dei temuti problemi di ordine
pubblico ha inciso positivamente sulla reputazione internazionale del paese. Il limitato margine elettorale e la distribuzione geografica del voto
ha tuttavia testimoniato una profonda divisione politica tra nord e sud del paese. Durante il nuovo mandato la presidente Roussef dovrà
rilanciare l’impulso delle riforme e riaf-fermare la solidità del paese agli occhi degli investitori internazionali.
Contesto Economico
La lieve ripresa del 2013 sembra essersi già estinta, con una crescita inferiore all’1% nel 2014. La fuoriuscita di capitali esteri dopo l’avvio del
tapering USA si è rivelata inferiore ai timori, e la Banca Centrale sta perse-guendo una politica dei tassi restrittiva al fine di impedire una
crescita dell’inflazione. Il rallentamento della domanda cinese e del ciclo delle commodity sono tra i fattori più rilevanti del rallentamento della
crescita brasiliana. Il governo ha annunciato un programma di concessioni ai privati da USD 190 miliardi fino al 2015 per potenziare le
infrastrutture del paese (strade, porti, ferrovie e aeroporti), al fine di ridare slancio alla crescita economica stagnante. Al fine di ravvivare il
mercato del credito e stimolare la domanda la Banca centrale ha allentato i requisiti sulle riserve bancarie.
Contesto Finanziario
Il sistema bancario conta 9 banche statali, 89 banche nazionali private, e 56 banche di proprietà straniera. Il settore è molto concentrato (4
banche controllano circa il 60% degli asset totali) e la presenza pubblica resta preponderante (le due maggiori banche statali controllano
circa il 35% delle attività totali). La qualità degli asset delle banche è soddisfacente, le sofferenze sono circa il 3,5% dei crediti ed il livello di
liquidità è considerato adeguato.
Contesto Operativo
I principali ostacoli agli investimenti stranieri sono costituti dall’eccessiva burocrazia, dalla corru-zione e dalle carenze infrastrutturali
(soprattutto trasporti). Queste ultime sono oggetto di programmi di sviluppo governa-tivi, ma conservano ancora ampi margini di
miglioramento. Permangono rischi legati alla criminalità e al narcotraffico.
RATING, BUSINESS CLIMATE, KEY FIGURES
RAPPORTI CON L’ESTERO: INVESTIMENTI, OPPORTUNITA’ E INTERSCAMBIO
Bilancia dei pagamenti
Il deficit di partite correnti nel 2013 si è attestato a circa il 3,5% del PIL, con la crescita delle im-portazioni che ha superato quella delle
esportazioni, portando ad un calo del surplus commerciale. Per il 2014 si prevede un dato sostanzialmente invariato a causa della minore
domanda energetica, in particolar modo cinese. Il deficit di partite cor-renti resterà tuttavia ampiamente finanziato dall’afflusso di capitali esteri
e non rappresenta una criticità almeno nel breve termine.
Settori di opportunità
Tra i settori più promettenti ci sono turismo, sport, infrastrutture, industria e difesa. Esistono poi buoni margini di penetrazione commerciale
nel comparto del lusso, delle tecnologie medicali/ospedaliere, delle energie al-ternative (in particolare, eolico), delle telecomunicazioni, della
nautica, delle due ruote, delle infrastrutture, dei servizi all'in-dustria petrolifera e della sicurezza.
Commercio e presenza italiana
L’interscambio commerciale nel 2013 ha registrato un surplus di EUR 1,9 miliardi a favore dell’Italia. L’export italiano verso il Brasile, composto
principalmente da meccanica strumentale, autoveicoli e far-maceutica, è cresciuto dell’1,9% rispetto al 2012. Le importazioni dal Brasile
hanno invece mostrato un calo del 5,6%, portandosi a EUR 3,2 miliardi e composti principalmente da prodotti estrattivi, tessili e legname.
L’Italia è tra i principali investitori nel paese. Al momento risultano 520 imprese locali controllate da aziende italiane, la metà attive nel settore
manifatturiero. Tra i grandi nomi che operano nel paese si ricordano Fiat, Pirelli, Telecom Italia, Campari, Ferrero.
COUNTRY RISK UPDATES
Dicembre 2014
Il paese è uscito dalla recessione tecnica; il PIL è cresciuto nel terzo trimestre dello 0,1%, a fronte del -0,2% e del -0,6% rispettivamente nel
T1 e T2. Le prospettive di crescita restano però deboli: la Banca centrale prevede una crescita complessi-va dello 0,19% nel 2014 e dello
0,77% nel 2015. L’aumento del PIL nel T3 è stato ottenuto incrementando la spesa pubblica dell’1,3% rispetto al T2. Restano deboli gli altri
driver della crescita: gli investimenti, sebbene in crescita dell’1,3% nel T3, sono ai minimi degli ultimi otto anni, al 17,4% del PIL; i consumi si
sono contratti dello 0,3%, scoraggiati dalla politica monetaria conservativa volta a limitare l’inflazione (al 6,5%); la siccità ha causato una
contrazione del settore agricolo dell’1,9%.
Il paese è uscito dalla recessione tecnica; il PIL è cresciuto nel terzo trimestre dello 0,1%, a fronte del -0,2% e del -0,6% rispettivamente nel
T1 e T2. Le prospettive di crescita restano però deboli: la Banca centrale prevede una crescita complessi-va dello 0,19% nel 2014 e dello
0,77% nel 2015. L’aumento del PIL nel T3 è stato ottenuto incrementando la spesa pubblica dell’1,3% rispetto al T2. Restano deboli gli altri
driver della crescita: gli investimenti, sebbene in crescita dell’1,3% nel T3, sono ai minimi degli ultimi otto anni, al 17,4% del PIL; i consumi si
sono contratti dello 0,3%, scoraggiati dalla politica monetaria conservativa volta a limitare l’inflazione (al 6,5%); la siccità ha causato una
contrazione del settore agricolo dell’1,9%.
Novembre 2014
La compagnia petrolifera di stato Petrobras ha aumentato i prezzi dei carburanti. L’aumento è stato del 3% sui prezzi della benzina e del 5%
su quelli del diesel. La vendita di carburanti a prezzi calmierati è costata alla compagnia più di USD 24 miliardi negli ultimi quattro anni. La
capacità di raffinazione del paese è inferiore alla domanda e impone a Petrobras di im-portare i carburanti, poi rivenduti a livelli inferiori ai
costi a causa del regime di prezzi controllati. L’aumento dei carburanti potrebbe spingere ulteriormente al rialzo l’inflazione, stimata a ottobre
al 6,5% su base annua, ben al di sopra del 4,5% tar-get.
L’UE ha richiesto l’intervento della WTO per la disputa sulle restrizioni alle importazioni di automobili in Brasile. Secondo l’UE il sistema fiscale
brasiliano garantirebbe un vantaggio illecito ai produttori locali e sarebbe contrario alle regole WTO. I produttori locali godrebbero di uno
sconto fiscale fino al 30%. Bruxelles ritiene peraltro che le detrazioni fiscali concesse per la costruzione di impianti d’assemblaggio in loco
costituiscono un sussidio pubblico all’industria. La questione era stata sottoposta alla WTO già a dicembre 2013, salvo però essere sospesa
dall’implementazione di trattative bilaterali, protrattesi tuttavia senza il raggiungimento di un accordo tra le parti.
Ottobre 2014
Dilma Rousseff ha vinto il ballottaggio e si conferma presidente con il 51,64% dei voti contro il 48,36% dell'avversario Aécio Neves. Il risultato
testimonia tuttavia una forte polarizzazione del paese, con il Nord-Est, meno sviluppato e che ha votato in massa per la rielezione della
Rousseff, e il Sud più ricco e industrializzato che ha invece appoggiato Neves. La presidente ha dichiarato che si impegnerà nel combattere
l'inflazione e riportare l’economia a ritmi di crescita in grado di garantire alti livelli occupazionali e la rivalutazione dei salari. Il ritorno a una
crescita robusta fronteggia tuttavia i limiti derivanti da un contesto internazionale meno favorevole (fine del super-ciclo delle commodity e del
quantitative easing USA) e la necessità di aumentare gli investimenti interni.
Saranno decise al ballottaggio il 26 ottobre le elezioni presidenziali in Brasile, considerato che nessuno dei candidati ha otte-nuto il 50% più
uno dei voti che avrebbe garantito la vittoria immediata. Il ballottaggio vedrà contrapporsi, Dilma Rousseff, Presidente uscente, candidato del
Partito dei Lavoratori e che al primo turno ha ottenuto il 41,5% dei voti, e il socialdemo-cratico Aécio Neves, con il 33,7% dei suffragi. Esce di
scena l’esponente del Partito Socialista ed ex Ministro dell'Ambien-te, Marina Silva, che ha ricevuto solo il 21,3% dei voti nonostante fino a
metà settembre alcuni sondaggi la davano favorita nel duello contro Rousseff. Silva ha annunciato che sosterrà Neves al ballottaggio.
Settembre 2014
Anche nel secondo trimestre il PIL brasiliano è continuato a calare, portando il paese in recessione tecnica. La contrazione congiunturale nel
Q2 è stata dello 0,6%, più ampia rispetto al -0,2% del Q1. Il Brasile non registrava consecutivamente due trimestri negativi da cinque anni. A
pesare sono il calo della produzione (i giorni lavorativi nel Q2 sono stati inferiori di ol-tre il 3% rispetto al Q1 a causa delle interruzioni
lavorative legate ai mondiali), la contrazione degli investimenti (-5,3% rispetto al trimestre precedente) e la siccità che ha colpito il paese
aumentando i costi energetici. Il cattivo andamento econo-mico sta pesando sui sondaggi elettorali e sulle possibilità della presidente
Rousseff di ottenere un secondo mandato alle elezioni di ottobre.
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Banco Industrial do Brasil S.A
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