minori, mass media e diversità

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minori, mass media e diversità
Centro Studi Minori e Media
MINORI, MASS MEDIA E DIVERSITÀ
Indagine sulla percezione che i giovani hanno delle discriminazioni
nella società attuale
FIRENZE
2010
Centro Studi Minori e Media
Via Maggio 30 - 50125 Firenze
tel. +39 055 211578 - Fax +39 055 218242
[email protected]
www.minorimedia.it
Presidente
Laura Sturlese
Direttore Scientifico
Isabella Poli
Comitato Scientifico
Cesare Mirabelli ( Presidente )
Giovanni Bechelloni
Franco Cambi
Alberto Marradi
Franco Siddi
Giuseppe Totaro
Indagine “Minori, mass media e diversità” – 2010
MINORI, MASS MEDIA E DIVERSITÀ
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di
sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È
compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di
fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e
l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del
Paese (Art. 3 della Costituzione)
Progettazione e coordinamento
Isabella Poli e Laura Sturlese
Centro Studi Minori e Media
Direzione scientifica
Alberto Marradi
Dipartimento di Scienza della Politica e Sociologia
Università degli Studi di Firenze
Redazione, elaborazione e analisi dei dati
Barbara Saracino e Livia Sturlese Tosi
Centro Studi Minori e Media
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Indagine “Minori, mass media e diversità” – 2010
Cosa pensano i giovani della diversità? Quanto credono sia diffusa la discriminazione in riferimento a
condizione sociale, disabilità, etnia, genere, opinioni politiche, orientamento sessuale e religione?
Considerano il loro atteggiamento più o meno discriminatorio di quello dei loro genitori? Frequentano
persone diverse da loro? Su che base formano la loro opinione sui temi della diversità? Come giudicano il
modo in cui questi temi vengono trattati dai media? Quale soggetto credono più influente nella lotta contro
l’intolleranza e la discriminazione? Qual è la loro opinione sulla presenza degli stranieri in Italia?
Per rilevare la percezione che i giovani hanno della diversità il Centro Studi Minori e Media ha elaborato un
questionario al quale hanno risposto 1214 studenti di 19 scuole medie superiori di 13 città italiane in 9
regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto. Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia).
Tab. 1 – Zona geografica
Frequenza
Percentuale
nord
277
22,8
centro
572
47,1
sud e isole
365
30,1
1214
100,0
Totale
Tab. 2 – Sesso
Frequenza
Percentuale
femmina
643
53,0
maschio
571
47,0
1214
100,0
Totale
2
Indagine “Minori, mass media e diversità” – 2010
Tab. 3 – Classe frequentata
Frequenza
Percentuale valida
Percentuale cumulata
primo anno
228
18,9
18,9
secondo anno
201
16,7
35,6
terzo anno
337
28,0
63,6
quarto anno
204
16,9
80,5
quinto anno
235
19,5
100,0
1205
100,0
Totale
Mancante
Totale
9
1214
Tab. 4 – Tipo di scuola frequentata
Frequenza
Percentuale valida
istituto tecnico
423
34,9
istituto professionale
179
14,8
liceo scientifico
292
24,1
liceo classico
162
13,4
liceo psico-pedagogico
93
7,7
liceo linguistico
64
5,3
1213
100,0
Totale
Mancante
Totale
1
1214
La ricerca “Minori, mass media e diversità” ha coinvolto 571 studenti e 643 studentesse tra i 14 e i 20 anni
frequentanti le cinque classi di scuola media superiore. Il 49,6% del campione è iscritto a un istituto tecnico
o professionale, il 50,4% a un liceo scientifico, classico, psico-pedagogico o linguistico.
Il 96% delle ragazze e dei ragazzi intervistati ha dichiarato di essere cittadino italiano, il 4% di essere
cittadino straniero. L’85% ha detto di essere cattolico, il 15% di professare un'altra religione o di non
professarne alcuna.
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Indagine “Minori, mass media e diversità” – 2010
Fig. 1 – Secondo te, nella società attuale quanto è diffusa la discriminazione basata su…?
Nella società attuale le discriminazioni sono molto o abbastanza diffuse: per l’88% del campione in
riferimento all’orientamento sessuale e all’etnia, per il 78% alla condizione sociale, per il 67% alla disabilità.
Circa il 60% crede che siano molto o abbastanza diffuse le discriminazioni basate sul credo religioso e sulle
opinioni politiche. Solo il 37% ritiene che sia molto o abbastanza diffusa la discriminazione basata sul
genere.
La percezione degli intervistati di un atteggiamento discriminatorio della società nei confronti delle persone
con una diversa condizione sociale è più forte al sud che al nord e al centro, è sentita in egual misura dai
ragazzi e dalle ragazze, è più alta tra coloro che frequentano un istituto tecnico o professionale.
L’impressione di un trattamento non paritario sulla base della disabilità è più alta al sud e al centro
piuttosto che al nord, è più forte tra le femmine piuttosto che fra i maschi, è più forte tra i giovani che
frequentano un istituto.
Coloro che abitano al nord e al centro, le ragazze e coloro che frequentano un liceo credono più degli altri
che nella società attuale sia diffusa molto o abbastanza la discriminazione basata su l’etnia.
L’atteggiamento discriminatorio in base al genere è sentito di più da coloro che vivono al sud, dalle giovani,
in misura doppia da coloro che frequentano un istituto rispetto a coloro che frequentano un liceo.
L’atteggiamento discriminatorio in base alle opinioni politiche è percepito maggiormente da coloro che
vivono al centro e al sud, dai maschi, da coloro che frequentano un liceo.
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Indagine “Minori, mass media e diversità” – 2010
La percezione di un trattamento non paritario attuato in base all’orientamento sessuale è più alta al nord, è
quasi uguale tra femmine e maschi e tra coloro che frequentano un istituto o un liceo.
L’idea che il credo religioso sia fonte di discriminazione nella società attuale è più presente tra i ragazzi e le
ragazze del nord e del sud, piuttosto che tra quelli del centro, non dipende dal sesso, è più forte tra coloro
che frequentano il liceo.
Fig. 2 – Hai mai sentito parlare di un episodio di discriminazione basato su…?
Mettendo in ordine le variabili presenti nella figura 2 in base alla percentuale di intervistati che ha indicato
il “no” come risposta alla domanda “hai mai sentito parlare di un episodio di discriminazione basato su…?”,
possiamo stilare una classifica, dalla discriminazione di cui le ragazze e i ragazzi intervistati hanno meno
sentito parlare a quella di cui hanno più sentito parlare: genere, opinioni politiche, condizione sociale,
religione, etnia, disabilità, orientamento sessuale.
La figura 2 è ricca di informazioni: l’8% del campione ha subito un episodio di discriminazione basato sulla
condizione sociale; il 26% è stato testimone di un episodio di discriminazione basato sull’etnia; un giovane
su due ha assistito a un episodio discriminatorio legato all’orientamento sessuale o glielo hanno raccontato.
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Fig. 3 – Nei confronti delle varie voci sotto elencate, il tuo atteggiamento è più o meno discriminatorio di
quello dei tuoi genitori e nonni?
Abbiamo chiesto alle ragazze e ai ragazzi intervistati se ritenessero il loro atteggiamento più o meno
discriminatorio di quello dei loro genitori e nonni. Opinione diffusa è che i giovani siano meno discriminanti
degli adulti. Invece, le percentuali della risposta “meno discriminatorio” oscillano tra il 20 e il 32%.
Solo un giovane su tre ha nei confronti dell’orientamento sessuale un atteggiamento meno discriminatorio
di quello dei suoi parenti adulti. Solo un intervistato su quattro ritiene di distinguere meno le persone in
base alle opinioni politiche, l’etnia e il genere. Solo due giovani su dieci ritengono di riservare un
trattamento più paritario rispetto ai genitori e ai nonni ai diversamente abili o alle persone con una
religione diversa dalla loro.
Ponendo in relazione la batteria di domande presentata nella figura 3 con le variabili zona geografica e tipo
di scuola frequentata dagli intervistati possiamo rilevare che per tutte le voci elencate i giovani del centro e
del sud e quelli che frequentano un liceo ritengono, più degli altri, di avere un atteggiamento meno
discriminatorio dei loro genitori e nonni.
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Indagine “Minori, mass media e diversità” – 2010
Fig. 4 – Hai amici/amiche di…?
Dalle analisi effettuate si deduce che i giovani intervistati hanno inteso come “ amici/ amiche” le persone
facenti parte del loro intorno sociale. Circa l’80% del campione ha dichiarato di conoscere almeno una
persona appartenente a una condizione sociale, a un’etnia o a una religione diversa dalla sua. Il 53%
conosce almeno un disabile. Il 40% ha dichiarato di conoscere almeno un omosessuale.
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Indagine “Minori, mass media e diversità” – 2010
Fig. 5 – Quando parli con i tuoi amici ti capita mai di affrontare il tema della diversità?
L’80% delle ragazze e dei ragazzi intervistati ha affermato di parlare con gli amici/amiche di argomenti
relativi al tema della diversità.
Parlano più spesso del tema della diversità con gli amici coloro che abitano al nord, le femmine, quelli che
frequentano un liceo.
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Indagine “Minori, mass media e diversità” – 2010
Fig. 6 – Cosa pensano i tuoi amici riguardo a …?
Quasi il 90% del campione ha amici/amiche che mostrano atteggiamenti discriminatori nei confronti degli
immigrati e delle persone senza fissa dimora. Il 33% ha amici che non riescono a nascondere sentimenti
discriminatori o evitano di frequentare omosessuali. Circa la metà degli intervistati ha invece amici che non
fanno differenze in base alla disabilità e alla religione.
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Indagine “Minori, mass media e diversità” – 2010
Fig. 7 – E tu come la pensi?
Il 42% delle ragazze e dei ragazzi intervistati prova sentimenti discriminatori nei confronti delle persone
diverse da sé.
Rispetto agli altri sono più propensi a dare l’esempio o quanto meno a non fare differenze i giovani del sud,
le ragazze, gli intervistati che frequentano il liceo.
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Indagine “Minori, mass media e diversità” – 2010
Fig. 8 – Nella tua famiglia si affronta mail il tema della diversità?
Circa un intervistato su tre non affronta il tema della diversità in famiglia. Un intervistato su due invece
discute del tema della diversità con i familiari, ma soprattutto quando questo è trattato dai media, cioè in
un caso su due la discussione c’è, ma è principalmente indotta dai media.
Parlano meno del tema della diversità in famiglia gli intervistati residenti al sud, i maschi, coloro che
frequentano un istituto tecnico o professionale.
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Fig. 9 – Su che base ti sei formato la tua opinione sui temi della diversità?
Alla domanda “Su che base ti sei formato la tua opinione sui temi della diversità?” il 47% dei giovani
intervistati ha risposto “sulla base delle mie riflessioni personali”, il 23% ha detto “sulla base di quello che
leggo, ascolto o vedo sui media”, il 14% ha dichiarato “sulla base di quanto si dice in famiglia”.
Più degli altri hanno risposto “sulla base delle mie riflessioni personali” i residenti al nord, le femmine,
coloro che frequentano un liceo. Più degli altri hanno scelto la risposta “sulla base di quello che leggo,
ascolto o vedo sui media” i giovani del centro e del sud e coloro che frequentano un istituto tecnico o
professionale.
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Fig. 10 – Nelle squadre sportive italiane sono sempre più presenti atleti stranieri. Qual è la tua opinione in
proposito?
Il 62% del campione ritiene che la presenza degli atleti stranieri nelle squadre italiane non sia un problema.
Solo l’8% pensa che le squadre italiane dovrebbero essere composte da tutti giocatori italiani.
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Fig. 11 – Cosa pensi delle Paraolimpiadi (le Olimpiadi per diversamente abili)?
Il 20% dei giovani intervistati crede che le Paraolimpiadi siano utili per sensibilizzare l’opinione pubblica sul
tema della disabilità. Il 73% ammira chi è diversamente abile e non rinuncia a fare sport.
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Fig. 12 – Ti sono mai arrivate su Facebook richieste di iscrizioni a uno di questi gruppi? E come hai reagito?
Il 28% del campione ha ricevuto su Facebook richieste di iscrizioni a un gruppo contro gli immigrati. Il 24%
ha ricevuto richieste di iscrizioni a un gruppo contro gli omosessuali. Il 21% ha ricevuto richieste di iscrizioni
a un gruppo contro i diversamente abili. Il 15% ha ricevuto richieste di iscrizioni a un gruppo contro i
musulmani. Dalla figura 12 si rileva che il 5% ha aderito alla richiesta di iscrizione a gruppi contro gli
immigrati.
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Fig. 13 – Hai mai visto in internet video che mostravano episodi di intolleranza o violenza nei confronti di…?
Più del 40% delle ragazze e dei ragazzi intervistati ha visto in internet video che mostravano episodi di
intolleranza o violenza nei confronti degli immigrati, dei diversamente abili, delle donne e degli
omosessuali. Più del 30% ha visto video che mostravano episodi di intolleranza o violenza nei confronti
delle persone senza fissa dimora e di religione diversa dalla sua.
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Indagine “Minori, mass media e diversità” – 2010
Fig. 14 – Qual è stata la tua reazione?
Alla visione di video in rete che mostravano episodi di intolleranza o violenza nei confronti di diversamente
abili, donne, immigrati, omosessuali, persone senza fissa dimora o persone di religione diversa dalla sua, il
15% del campione ha cambiato schermata, il 42% ci è rimasto male, il 6,5% è rimasto indifferente o si è
divertito.
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Indagine “Minori, mass media e diversità” – 2010
Fig. 15 – Rispetto alla possibilità di intervenire negli spazi web in cui vengono espresse idee razziste o
discriminatorie, tu pensi che…
Rispetto alla possibilità di intervenire negli spazi web in cui vengono espresse idee razziste o
discriminatorie, solo il 25% ritiene che internet debba rimanere uno luogo libero in cui ognuno può
esprimere la sua idea. Un giovane su quattro ritiene che bisognerebbe oscurare i siti internet che
fomentano l’odio razziale e la discriminazione e punire gli autori dei contenuti pubblicati.
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Indagine “Minori, mass media e diversità” – 2010
Fig. 16 – Quale giornale leggi più frequentemente?
Il 30% degli intervistati non legge abitualmente il quotidiano. Il 29% legge altri quotidiani rispetto a quelli
elencati, cioè giornali sportivi e giornali locali.
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Fig. 17 – Ti capita di guardare programmi televisivi o leggere articoli di giornale sul tema della diversità a
proposito di…?
Ordinando le percentuali delle risposte “mai” alla batteria “ti capita di guardare programmi televisivi o
leggere articoli di giornale sul tema della diversità?” possiamo stilare una classifica dei temi della diversità,
da quello meno seguito a quello più seguito: genere, religione, orientamento sessuale, disabilità,
condizione sociale, etnia.
Distinguendo le risposte alle domande presentate nella figura 17 per sesso, tipo di scuola frequentata e
zona geografica di residenza dell’intervistato possiamo rilevare che:

rispetto alle ragazze, i ragazzi guardano meno programmi televisivi o leggono meno articoli di
giornale sui temi della diversità;

rispetto ai giovani che frequentano un liceo, i giovani che frequentano un istituto tecnico o
professionale sono meno interessati ai temi della disabilità, dell’etnia, dell’orientamento sessuale e
della religione, sono più interessati al tema del genere, in misura uguale al tema della diversità
legata alla condizione sociale;

rispetto ai residenti al nord e al sud, i residenti al centro guardano meno programmi televisivi o
leggono meno articoli che parlano di diversità basata su condizione sociale, disabilità e genere;

rispetto ai giovani del nord, i giovani del centro e del sud si interessano meno ai temi della diversità
fondata sull’etnia e la religione;

rispetto a quelli del centro e del sud, i giovani del nord si interessano meno al tema della diversità
basata sull’orientamento sessuale.
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Indagine “Minori, mass media e diversità” – 2010
Fig. 18 – Come giudichi il modo in cui il tema della diversità viene trattato dalla TV e i giornali?
Il 28% del campione ritiene che in TV e sulla carta stampata trapelano i pregiudizi verso i “diversi”. Il 12%
afferma che viene dato troppo spazio al tema della diversità o che c’è un eccesso di buonismo.
Più degli altri dichiarano che sui media trapelano i pregiudizi i residenti al nord, le femmine, coloro che
frequentano un liceo.
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Indagine “Minori, mass media e diversità” – 2010
Fig. 19 – L’immagine veicolata dai media rispetta le reali caratteristiche delle persone indicate di seguito?
Abbiamo chiesto alle ragazze e ai ragazzi intervistati se l’immagine veicolata dai media rispetta le reali
caratteristiche dei diversamente abili, delle donne, degli immigrati, degli omosessuali, delle persone di
religione diverse dalla loro, di quelle senza fissa dimora e dei poveri. Le percentuali della risposta
“L’immagine veicolata dai media è peggiore della realtà” oscillano tra il 15 e il 28%. Le percentuali della
risposta “L’immagine veicolata dai media è migliore della realtà” oscillano invece tra il 14 e il 23%.
L’immagine veicolata dai media degli immigrati è peggiore della realtà per quasi tre ragazzi su dieci.
L’immagine dei poveri è migliore della realtà per circa un ragazzo su quattro.
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Indagine “Minori, mass media e diversità” – 2010
Fig. 20 – Sui media si registra un dibattito sulla costruzione di edifici di culto religioso diverso da quello
cattolico (es. sinagoghe, moschee, etc.). Qual è la tua opinione a riguardo?
Il 48% del campione ha delle riserve più o meno forti sulla costruzione in Italia di luoghi di culto religioso
diverso da quello cattolico.
I più favorevoli a che ognuno abbia il proprio luogo di culto sono i giovani del sud; i meno favorevoli sono
quelli del centro.
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Indagine “Minori, mass media e diversità” – 2010
Fig. 21 – Secondo te chi è più influente e chi è meno influente nella lotta contro l’intolleranza, la
discriminazione e il razzismo?
I soggetti ritenuti più influenti dai giovani intervistati nella lotta contro l’intolleranza, la discriminazione e il
razzismo sono le associazioni di volontariato, la Chiesa e i mass media. L’attore ritenuto meno influente è il
governo.
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Indagine “Minori, mass media e diversità” – 2010
Fig. 22 – Sai che cos’è il “permesso di soggiorno”?
Il 95% degli intervistati ha risposto in maniera corretta alla domanda “Sai che cos’è il permesso di
soggiorno?”.
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Indagine “Minori, mass media e diversità” – 2010
Fig. 23 – Dove hai sentito parlare del CPT (Centro di permanenza temporanea per immigrati che arrivano in
Italia)?
Il 44% del campione non ha mai sentito parlare dei Centri di permanenza temporanea per gli immigrati che
arrivano in Italia; il 37% ne ha sentito parlare sui media.
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Indagine “Minori, mass media e diversità” – 2010
Fig. 24 – Tu come cittadino/a, consideri la presenza degli stranieri nel nostro paese un fatto…?
Solo il 22% delle ragazze e dei ragazzi intervistati ritiene che la presenza degli stranieri in Italia sia un fatto
positivo, il 50% ritiene che sia un fatto negativo.
Più degli altri ritengono che la presenza degli stranieri in Italia sia un fatto negativo coloro che vivono al
centro, i maschi, coloro che frequentano un istituto tecnico o professionale, quelli che si formano
un’opinione sui temi della diversità attraverso i media o la rete.
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Indagine “Minori, mass media e diversità” – 2010
Fig. 25 – In una scala da 1 a 10 (dove 1 significa “molto antipatico” e 10 “molto simpatico”) esprimi il tuo
grado di simpatia per le seguenti persone…
Valore medio
Abbiamo chiesto alle ragazze e ai ragazzi intervistati di dare un voto di simpatia a un elenco di persone.
Asiatici, musulmani, rom e sinti hanno ottenuto un voto medio sotto la sufficienza.
I giovani del centro hanno espresso i voti di simpatia più bassi. Hanno dato un voto sotto la sufficienza
anche alle persone provenienti dall’est europeo e a quelle senza fissa dimora.
Le ragazze hanno dato voti di simpatia più alti dei ragazzi. I ragazzi hanno dato voti sotto la sufficienza alle
categorie di persone già elencate ma anche agli omosessuali. In quest’ultimo caso hanno dato di media 2,5
voti in meno rispetto alle ragazze.
I giovani che frequentano un liceo hanno dato voti di simpatia più alti di coloro che frequentano un istituto
tecnico o professionale. Questi ultimi hanno dato voti sotto la sufficienza agli asiatici, agli est europei, ai
musulmani, ai rom e sinti e ai senza tetto. Hanno dato un voto pari alla sufficienza agli omosessuali.
I gradi di simpatia più bassi sono stati espressi da coloro che formano la propria opinione sui temi della
diversità attraverso i media o parlandone con gli amici e i familiari.
I giovani che dichiarano di avere almeno un amico disabile, omosessuale, di etnia, di religione o di
condizione sociale diversa dalla loro esprimono gradi di simpatia più alti rispetto a quelli che dichiarano di
non averne.
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Indagine “Minori, mass media e diversità” – 2010
Fig. 26 – Come giudichi le seguenti affermazioni?
II 59% del campione ritiene che l’ingresso degli stranieri favorisca la criminalità. Il 74% non ritiene che
l’eccesiva presenza degli immigrati nelle scuole sia una minaccia per la qualità dell’istruzione. Circa l’80%
pensa che gli stranieri facciano lavori che gli italiani non vogliono fare. Il 76% non crede che i matrimoni con
stranieri di solito finiscano male. Il 72% è d’accordo con l’affermazione “bisogna ricordarsi che un secolo fa
gli immigrati eravamo noi”. Il 73% pensa che l’ingresso degli stranieri permetta di venire a contatto con
culture diverse.
Circa un giovane su tre non crede che la relazione omosessuale sia una forma d’amore come quella
eterosessuale e pensa che negli ultimi anni la società sia diventata troppo tollerante verso gli omosessuali.
Circa quattro ragazzi su dieci reputano che lo Stato non debba riconoscere alle coppie omosessuali gli stessi
diritti di quelle eterosessuali.
L’88% degli intervistati è d’accordo con l’affermazione “E’ giusto punire severamente gli studenti che
discriminano i compagni diversamente abili”.
Il 36% ritiene che la religione islamica costituisca una minaccia per l’Occidente.
Il 45% crede che gli zingari (rom e sinti) siano tutti ladri.
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Indagine “Minori, mass media e diversità” – 2010
IN TOSCANA
Le ragazze e i ragazzi intervistati toscani sono 527, dei quali 268 frequentano istituti tecnici e professionali e
259 frequentano licei.
Rispetto all’andamento generale del campione nazionale, le ragazze ed i ragazzi toscani intervistati credono
che le discriminazioni più diffuse nella società attuale siano quelle basate sull’etnia (per il 90%) e sulle
opinioni politiche (per il 59%).
Gli studenti toscani considerano il loro atteggiameno meno discriminatorio dei propri genitori e/o nonni e,
addirittura, a confronto con i loro coetanei delle altre regioni, nella sfera delle loro conoscenze sono più
presenti persone diversamente abili, di diversa etnia, religione e condizione sociale diversa dalla propria.
Sono però meno presenti in numero gli omosessuali.
Gli intervistati della Toscana parlano meno del tema della diversità con gli amici (1 ragazzo su cinque non
ne parla proprio mai), ma ne parlano di più in famiglia (circa il 70%). In misura maggiore si formano la loro
opinione sui temi della diversità sulla base delle loro riflessioni personali (48%) o sulla base di quello che
leggono, ascoltano e vedono sui media (27%).
Rispetto ai propri amici, questi ragazzi sono più propensi, rispetto alla media nazionale, a discriminare
persone diverse da loro (anche se solo 1 ragazzo su 5) e solo il 35% cerca di non fare differenze.
I giovani toscani hanno ricevuto su Facebook più richieste di iscrizioni a gruppi contro i diversamente abili,
gli immigrati, i musulmani e gli omosessuali, rispetto ai giovani delle altre regioni, ma hanno visto in rete
meno video con episodi di intolleranza o violenza nei confronti di disabili, donne, immigrati, omosessuali e
persone di religione diversa.
Gli stessi però hanno visto più video che mostravano episodi di intolleranza o violenza nei confronti dei
senza tetto.
Alla visione di questi video i ragazzi toscani si sono dichiarati indifferenti in maggior numero rispetto alla
media nazionale, se non addirittura più divertiti, anche se solo per il 2% degli intervistati.
Le ragazze e i ragazzi toscani guardano meno programmi televisivi o leggono meno articoli di giornale sul
tema della diversità in merito a condizione sociale, disabilità, etnia, genere e religione, ma guardano più
programmi televisivi o leggono più articoli sul tema della differenza legata all’orientamento sessuale.
I toscani, in maggior numero rispetto agli altri intervistati in Italia, credono che l’immagine veicolata dai
media dei diversamente abili, delle donne, degli omosessuali e dei poveri sia simile alla realtà, mentre
pensano che l’immagine degli immigrati, dei senza tetto e delle persone di religione diversa dalla loro sia
invece migliore della realtà.
Diversamente dai loro coetanei, come soggetto più influente nella lotta contro l’intolleranza, la
discriminazione e il razzismo mettono i mass media (22%); ritengono anche loro però che l’attore meno
influente sia il governo (per il 19%).
Il 51% del campione toscano ritiene che la presenza degli stranieri in Italia sia un fatto negativo.
Nell’analisi delle proprie simpatie ed antipatie, i giovani toscani hanno attribuito un voto di simpatia sotto
la sufficienza, quindi di antipatia, a rom e sinti (più antipatici), musulmani, asiatici, est europei e senza tetto
(meno antipatici).
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Indagine “Minori, mass media e diversità” – 2010
Si ringraziano per la collaborazione:
Istituto Professionale “Buzzi” – Prato
Istituto Tecnico “Campedelli” – Lucca
Istituto Tecnico “Cataudella” – Scicli (RG)
Educandato Statale "Maria Adelaide" Palermo
Istituto Professionale per il Commercio “ L. Einaudi” – Pistoia
Istituto Tecnico per Geometri “E. Fermi “ Taranto
Liceo Classico "Cicognini" e Liceo Socio-Psicopedagogico "Rodari" – Prato
Istituto Tecnico Commerciale "Emanuele Filiberto di Savoia Duca d'Aosta"– Firenze
Liceo classico europeo “ Umberto I” – Torino
Liceo Scientifico “Amedeo d’Aosta “ – Pistoia
Liceo Scientifico "Enriques Agnoletti" – Firenze
Liceo Scientifico Internazionale “ Umberto I” – Torino
Liceo Linguistico “Setti Carraro Dalla Chiesa” – Milano
Istituto Tecnico "Leonardo Da Vinci” – Napoli
Liceo Classico "M. Foscarini" – Venezia
Istituto Tecnico ITIS "Feltrinelli" – Milano
Istituto Tecnico "Fermi" – Reggio Calabria
Liceo Scientifico "Alessandrini" – Milano
Istituto Professionale Operatori di moda "Calamatta" – Civitavecchia
Si ringrazia per il sostegno l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
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