30 - 14 OTTOBRE 2015 DA 1 A 8_ale_7giorni

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30 - 14 OTTOBRE 2015 DA 1 A 8_ale_7giorni
7GIORNI: Redazione:
( 02.39.84.60.31 / @ [email protected] 7 www.7giorni.info
MERCOLEDÌ 14 OTTOBRE 2015
WWW.7GIORNI.INFO
Pubblicità: ( 339.28.00.846 / @ [email protected]
Anno XIII - Numero 30
PER I LETTORI DI 7GIORNI, IL CINEMA DI PRIMA VISIONE A UN PREZZO SPECIALE
COMPILA IL COUPON A PAG. 10 E VOLA AL CINEMA
DUE INCIDENTI COINVOLGONO TRE MOTOCICLISTI
BETTOLA-SORDIO, FINE SETTIMANA
DA DIMENTICARE, GRAVE UN 18ENNE
All’interno a pagina 4
All’interno a pagina 6
All’interno a pagina 7
All’interno a pagina 8
I “Bovi di San Bovio”, scrivono
al sindaco: «No al roseto»
Linate, 14 anni fa la tragedia
in aeroporto con 118 vittime
Raccolte 300 firme per
la sicurezza di vicolo Caprera
Annunci:
7
www.7annunci.it
7 GIORNI - [email protected]
n. 30 - 14 ottobre 2015
2 Editoriali
Moreno Mazzola
Bisogna riflettere su cosa si afferma
e sulle conseguenze che ne derivano
Ognuno di noi ha il proprio sistema di valori e credenze. Una sorta di bussola morale che ci guida nel momento in cui facciamo qualsiasi scelta. Ognuno di noi ha
la propria. Sembrerebbe assolutamente
scontato dire una cosa del genere se non
fosse che all’atto pratico, nel concreto
confrontarsi con l’altro, ce ne dimentichiamo quasi sempre. È pur vero che esistono
principi e valori, largamente condivisi, che
appartengono alla stragrande maggioranza delle persone di qualsiasi etnia, colore o cultura. Eliminati questi scostamenti dalla morale che per lo più è condivisa,
rimane un oceano di convinzioni che,
ognuno di noi, lungo l’arco della propria
vita matura. Movimenti d’opinione, convinzioni e valori: è come se dentro alla nostra testa ci fosse un ufficio che si occupa
di marchiare qualsiasi cosa della nostra
vita con i timbri “giusto” o “sbagliato“. Cosicché durante l’arco della nostra esistenza ci formiamo un’enciclopedia di cosa è
bene e cosa è male. Tutto questo processo
avviene sulla base delle nostre esperienze,
sia cognitive sia relative a realtà esperite,
a realtà vissute. E cosi finiamo per identificarci con questa enciclopedia del bene e
del male che noi stessi abbiamo creato e
che, ancora noi stessi, abbiamo deciso essere universale. Eccoci al problema: di universale non c’è proprio niente, è tutto decisamente soggettivo. Quindi il primo problema insorge nel momento in cui ci crediamo depositari della verità ultima e assoluta. Questo non ci conduce solamente
a essere orbi nei confronti del cambiamento ma anche nel non rispettare le idee
e le convinzioni altrui. Secondo problema
fondamentale: il fatto che qualcuno metta
in dubbio il tuo sistema di valori, le tue
idee, la tua fede piuttosto che la squadra
per cui fai il tifo, non significa che metta in
discussione te come persona. Avere idee
diverse non significa che qualcuno ha ragione o torto ma che la si pensa diversamente. A questo proposito è significativo
cosa successo a Peschiera Borromeo sulla
mozione di sfiducia, l’opinione si è polarizzata e da una parte esisteva il bene dall’altra il male, chiaramente questo cambiava
a seconda di chi si pronunciava, con dichiarazione di una violenza verbale inusitata che richiama periodi grigi della nostra storia (“bruciamoli tutti, “ho io l’olio
di ricino”). Attenzione che il limite tra violenza verbale e fisica è molto labile, bisogna riflettere su cosa si afferma e sulle
conseguenze che da ciò ne derivano.
Ognuno può credere in ciò che vuole ma
nel confronto con l’altro ci arricchiamo, se
pensiamo di aver sempre ragione a priori
non è un buon segno e quasi sempre ci si
sbaglia.
“La violenza verbale non mi piace. Quella
di ieri e quella di oggi. Non mi sta bene
politicamente e nemmeno stilisticamente.”
Pietro Ingrao
IL CONSIGLIERE PD ROBERTO GALIMBERTI CI SCRIVE
Riceviamo e pubblichiamo questo intervento
di Roberto Galimberti relativo all'editoriale che lo riguarda
La comunicazione di Roberto Galimberti
Gentilissimo direttore del periodico 7 giorni. Sig. Alessandro Robecchi leggo con una
certa indignazione sul suo giornale del
30/9/15 un articolo a firma Giulio Carnevale che mi offende e prende di mira la
mia persona a seguito del mio intervento
nel Consiglio Comunale di Peschiera Borromeo del 24/9/2015.
L’articolo non è di informazione/cronaca
ma è estremamente fazioso e non rispecchia quanto io ho detto, infatti vengono
scritte affermazioni che non ho fatto, non
mi si possono mettere in bocca parole che
non ho mai pronunciato tipo : "Accuse di
trasparenza e infiltrazioni pericolose", chi
lo afferma vada dai Magistrati.
Mi si accusa di essere incoerente nei confronti del mio elettorato e uomo di partito,
delle due affermazioni nessuna risponde al
vero. Infatti se ho votato a favore è proprio
in coerenza con chi mi ha sostenuto alle
elezioni dandomi la propria preferenza.
Conosco buona parte dei miei elettori e sono tutti del mio stesso avviso: sono stato
eletto perché presente nelle fila del PD, a
sostegno di Luca Zambon e del suo programma.
Per quanto riguarda l'accusa di essere un
fedele esecutore delle posizioni del partito
direi proprio il contrario. Chi dice SI senza
critiche è uomo di partito da maggioranza
bulgara; io, dove era necessario, ho sempre criticato e posto questioni. Io la battaglia affinché questa coalizione possa governare e fare di più e meglio per la nostra
città la voglio fare dall'interno. Credo sia
una scelta legittima.
La politica non è tutto. La delusione di coloro che aspettavano la caduta di Zambon
è stata cocente. Conviene loro chiedere
spiegazioni al loro alleato di un tempo.
Ritengo che chi scrive debba riportare per
intero gli interventi effettuati in consiglio
comunale, non estrapolare dalle dichiarazioni quello che gli fa comodo. Da questo si
denota la serietà del giornalista.
Grazie. Cordiali saluti
Le considerazioni della redazione
Ci preme sottolineare che si tratta di un
editoriale che per sua natura è portatore
di una opinione: accettabile, discutibile,
da respingere al mittente, condivisibile e
quant'altro.
La nostra scelta di prendere una posizione
così decisa, risiede nelle Sue affermazioni
in Consiglio comunale; al di là di ogni ragionevole dubbio, manipolazione o estrapolazione, le Sue parole fanno riferimento
a "intrusi in Comune". Tale esternazione ci
è parsa di estrema gravità per le sorti della
città e abbiamo inteso, come sempre, informare i nostri lettori dando conto nel
contempo di posizioni da Lei tenute nel
corso del mandato e sulle quali il giornalista ha riferito puntualmente. Pubblichiamo con piacere il suo scritto con l'intento
di mantenere aperto il dibattito su questo
travagliato momento della vita amministrativa peschierese.
La Redazione
7 GIORNI - [email protected]
n. 30 - 14 ottobre 2015
4 Cronaca
Redazione
N
el corso del fine settimana appena concluso la provinciale
159 Sordio-Bettola è stata teatro di un duplice incidente,
che ha visto coinvolti 3 motociclisti, tutti ricoverati in ospedale. Il sinistro più grave si è
avuto nella mattinata di sabato 10 ottobre e ad avere la
peggio è stato I.G., un giovane
18enne di Colturano, andato a
scontrarsi contro un mezzo
agricolo. Il giovane centauro
stava percorrendo la provinciale in direzione di Peschiera
quando, all’altezza di Robbiano di Mediglia, si è visto praticamente tagliare la strada da
un trattore condotto dall’indiano 47enne S.K. In base ad
una prima ricostruzione dell’accaduto, pare che l’agricoltore si sia immesso sulla Sordio-Bettola per spostarsi da
un campo ad un altro, senza
accorgersi che, in quello stesso istante, stava sopraggiungendo il giovane motociclista.
Ancora non è stato chiarito se
I.G. abbia prima impattato
contro il pesante mezzo, oppure sia scivolato in un estremo tentativo si frenata. Fatto
sta che la sua moto 125 è finita per incastrarsi sotto il trattore e lui ha battuto violentemente il capo a terra. Le prime
cure sul posto sono state prestate da un mezzo del 118,
mentre l’elisoccorso ha provveduto a trasportare il 18enne
presso l’ospedale Papa Giovanni di Bergamo. Il ragazzo,
che non ha mai perso conoscenza ed è vivo solo grazie al
Mediglia, doppio incidente sulla SordioBettola: in ospedale 3 motociclisti
Un 18enne grave è ancora in prognosi riservata a Bergamo
MELEGNANO
Consorzio Agrario: la fine di un colosso
al servizio dell'agricoltura
Il Consorzio Agrario
Eliambulanza
casco, si trova tutt’ora ricoverato in prognosi riservata con
un trauma cranico e varie contusioni. Domenica 12 ottobre
invece, a poche centinaia di
metri di distanza dal luogo
dell’incidente di sabato, si è
verificato un secondo sinistro.
Per cause ancora da accertare, un 60enne e la donna di 40
anni che viaggiavano insieme
sullo stesso scooter sono finiti
a terra, riportando ferite fortunatamente non gravi. Ad
ogni modo i 2 sono stati trasportati rispettivamente presso il Policlinico di San Donato
e il San Raffaele di Segrate.
Nel Giugno 1902 veniva
fondato il Consorzio Agrario di Milano e Lodi. Alle dipendenze di questo colosso c’erano ben 145 lavoratori. Nell'ultimo anno di attività il fatturato fu di oltre
200 milioni di Euro. Ma a
Febbraio 2013, dopo oltre
113 anni di storia al servizio dell’agricoltura, è stata
avviata dal tribunale di Mi-
Cena solidale a Peschiera per aiutare lo Zambia
La onlus Ali d’Aquila invita i cittadini di Peschiera Borromeo all’oratorio San Carlo di
Bettola il 17 ottobre, per partecipare ad una
bellissima cena solidale. La situazione in
Zambia è grave a causa di una tragica recessione, e l’Associazione che opera in quelle
terre ha bisogno di aiuto. A volte basta un
piccolo gesto per fare del bene, e in questo
caso si potrà unire la solidarietà a una gustosa cena in compagnia. Il menù consiste in:
antipasto all’italiana (tra cui diversi salumi),
trippa alla moda della bassa, stufato di Budapest (Goulash). Insalata, frutta, dolci, acqua
e vino. Il prezzo è di 15 euro per gli adulti e
di 8 euro per i bambini fino ai 10 anni. Il ricavato sarà devoluto in beneficienza, per so-
stenere il vitale operato della onlus nello stato africano dello Zambia. Per partecipare alla
cena è necessaria la prenotazione, da effettuarsi chiamando i seguenti numeri:
025472312, 3385355524, 3391693675.
L’oratorio San Carlo della frazione di Bettola
si trova in piazza Paolo IV, 1, a Peschiera Borromeo, mentre si ricorda che l’appuntamento si terrà sabato 17 ottobre alle ore 19.30.
lano la procedura di concordato preventivo liquidatorio. Le cause sono riconducibili ai numerosi debiti
con le banche e con i fornitori, seguiti poi dalla difficoltà del recupero crediti.
Ad oggi chi si sta occupando della procedura sono 6
commissari, un giudice del
tribunale di Milano ed un
solo degli ormai ex dipendenti del Consorzio Agrario, di cui 40 sono stati assunti dal Consorzio Terrepadane di Piacenza mentre
i restanti hanno dovuto affrontare un periodo di cassa integrazione per poi passare alla mobilità che li porterà al successivo licenziamento. Inoltre vi sono 13
unità immobiliari anch’essi
da liquidare e si trovano
presso: Melegnano, Melzo,
Inzago, Abbiategrasso, Besana Brianza, Casalpusterlengo, Cuggiono, Corbetta,
Desio, Codogno, Lodi, Rho
e Sant’Angelo Lodigiano.
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RADAR - MELEGNANO
A cura di Marco Maccari 14 Ottobre 2015
L’INCHIESTA CINICA, PARTE SECONDA
LA GUERRA DI UN BAMBINO
Avevo sei anni e quattro giorni
Carlo, 80 anni, originario
della Basilicata e oggi
melegnanese, racconta
ai concittadini la sua
esperienza durante la
seconda guerra mondiale. Udì l’annuncio del
conflitto quando aveva
sei anni e quattro giorni.
Un’esclusiva per RADAR.
MELEGNANO,
OTTOBRE 2015 – La prima volta che sentii parlare di
guerra avevo solo sei
anni, l’età gioiosa che
dovrebbe essere dei giochi e della spensieratezza. A quel tempo abitavo
ancora nella mia città
natale, Potenza, in Basilicata. Nel rione chiamato
da tutti Santa Maria, si
trovava la nostra abitazione: un appartamento
a pian terreno dal quale,
proprio per questo, ben
presto fummo sfollati
per lasciare spazio a un
punto di primo soccorso
della Croce Rossa.
A Potenza esistevano a
quell’epoca svariate caserme… una per Allievi
Ufficiali, una per militari
semplici, una per le Forze della Milizia, una chiamata Covo degli Arditi,
ed una casermetta di dimensioni ridotte. Si trovavano tutte nel medesimo rione, quello in cui
abitava la mia famiglia [il
rione Santa Maria]. La
concentrazione così elevata di militari determinò
i bombardamenti dell’8 e
del 9 settembre 1943 sul
mio quartiere. Verso le
18,30 la radio annunciò
la firma dell’Armistizio
(che per noi era la fine
della guerra), ma alle
20,30 sentimmo l’inconfondibile rumore dei motori degli aerei in volo sopra le nostre teste, e nel
giro di pochi minuti lo
scoppio mortale delle
prime bombe lanciate.
Col cuore in gola scappammo tutti presso i rifugi. Noi ragazzi ne
uscimmo la mattina del
9 ottobre, ma già alle 10
si sentì il rombo assordante (e assolutamente
indimenticabile!) di sette
aerei quadrimotori che
sparsero ovunque presagio di morte.
Le vittime furono molte
davvero. Venticinque ufficiali persero la vita a
causa della decisione
del Colonnello che li fece rinchiudere in caserma per paura di even-
Il marito pneumatico/2
tuali diserzioni. Andai a
vedere anch’io… quella
caserma era a pochissima distanza dalla nostra
casa. Le bombe colpirono anche l’ospedale.
Morirono in moltissimi
tra ricoverati, medici e
infermieri… Un Maresciallo dell’esercito, amico della nostra famiglia,
venne cercato a lungo.
Lo vidi io… su una catasta di legna tra stracci
bruciati… sembrava alto
solo un metro… era stato
dilaniato. Ho visto con i
miei occhi di bambino
morti galleggiare nelle
fosse piene d’acqua
causate dalle bombe…
In una galleria ferroviaria si erano nascosti alcuni militari e un Colonnello. Qualcuno fece la
spia ai tedeschi che immediatamente si recarono sul posto per disarmarli. Il Colonnello Facin
fece in tempo a suicidarsi prima del loro arrivo
pur di non consegnare
le armi.
Carlo, melegnanese,
ai suoi concittadini
CHIARIMENTI
Parco del Castello, però alle 9 tutti a nanna
PARCO MEDICEO – Baretto estivo notturno, sì.
Ma senza visita ai giardini. Durante l’estate, fino a
settembre, il bar comunale era solito chiudere il
parco alle 21 durante il
turno serale. Più di un cittadino si è aggirato nei
dintorni del Castello masticando umori perplessi. Alcuni hanno chiesto
delucidazioni.
Scoprici su Facebook: Radar Melegnano
«È un accordo con il comune – spiega la gestione. – In comune ci avevano chiesto la cortesia
di chiudere i cancelli verso le 21. Con spirito di
cortesia, abbiamo accettato; non è nostro interesse interdire il passaggio nel parco alle persone».
«In questo caso specifico si tratta di buonsenso.
Per tutelare le strutture e
la salubrità dei giardini»
fanno notare i gestori. Il
riferimento è al degrado
dei giardini pubblici,
tempestati da rifiuti e da
un’accelerazione
dei
consumi di droganegli
spazi verdi, al riparo dagli occhi di tutti. «Il percorso ufficiale che porterebbe a chiudere il parco
consisterebbe in due fasi: primo, esporre cartelli
con orari e, secondo, incaricare la polizia locale,
che ha l’autorevolezza
per farlo, di aprire e chiudere. Lo ripetiamo: il nostro è stato un servizio
gratuito, lo abbiamo fatto
per l’interesse comune.
L’orario che ci è stato indicato era quello prima
dell’imbrunire, al buio diventava difficile assicurarsi che il parco fosse
vuoto».
Segue dalla settimana
scorsa – «FINALMENTE SIETE LIBERI DI
SCRIVERE» dice Laura, 45 anni, lettrice. In
queste ore di quotazione della Ferrari a Wall
Street, di maxi Ipo di
Poste Italiane tra i 6 e i
7.5 euro a Piazza Affari
– e delle dimissioni a
orologeria del sindaco
di Roma Ignazio Marino – noi differenziamo.
Passiamo il tempo a
raccontarvi come abbiamo fatto a emanciparci, a fare migliaia di
letture. Laura è melegnanese. L’abbiamo
vista durante la Settimana della Legalità.
Confrontava i tempi di
oggi con il tempo in cui
RADAR non c’era, e la
stragrande ricchezza
dell’informazione locale non passava nelle
mani di nessuno. «Prima l’informazione era
sotto il controllo delle
redazioni locali» abbiamo provato a risponderle. La rivoluzione
digitale è qui. Nel Paese, il 55.8% dei consumatori predilige l’informazione online. Non è
solo risparmio. Nel digitale trovano sede
«abilità, professionalità,
creatività, flessibilità di
risposta». Fa testo
l’Abruzzo, terra di storica attività piccolo-arti-
www.radarblog.info
gianale: qui l’informazione digitale «sta spingendo la creazione
d’impresa soprattutto
giovane». La recessione è ancora operativa,
in termini di volume distribuito le perdite sono
pari a -40% dal 2008 al
2015 (3.2 milioni di copie al giorno; dati Assocarta), ma l’emorragia,
baby, è nata 15 anni
fa. Anno 2000. «Fino al
2009, ci abbiamo provato con i cd e i libri in
allegato»
(Salvatore
Curiale di Asig). Accanimento terapeutico?
La crisi dell’editoria,
cioè del sistema di produzione delle parole in
forma scritta, è sì una
crisi industriale, ma è
prima una crisi di potere. I nostri giornali funzionano così. Il presidente della fondazione cittadina apre la
pagina del suo comune. Legge la notizia dell’ultima disgrazia dell’amministrazione comunale, ride: alza la
cornetta, chiama il presidente dell’associazione cittadina per
sfotterlo (continua a
leggere sul blog…).
Lo Staff
Scrivi a: [email protected]
7 GIORNI - [email protected]
n. 30 - 14 ottobre 2015
6 Cronaca
Redazione
P
eschiera Borromeo,
l’Associazione “Quei
Bovi di San Bovio”
esprime la propria perplessità riguardo alle opere pubbliche in progetto nella frazione
e scrive al Sindaco Zambon.
Sono molti i punti interrogativi espressi dal Gruppo di San
Bovio, inerenti soprattutto la
creazione del “Roseto paesaggistico” e il rifacimento
dell’area cani e insieme di via
Neruda. La realizzazione di
queste opere dovrebbe iniziare il 4°trimestre 2015, con
termine dei lavori previsto
per il 2° trimestre 2016 ma a
far discutere non è la tempistica, bensì i soldi che saranno investiti, con cifre alquanto importanti: si parla di
70mila euro, per le due aree
cani e di 30mila euro per il roseto, derivanti da alienazione
di beni comunali, ai quali si
aggiungono 30mila euro derivanti da oneri, con studio di
fattibilità approvato. La realizzazione di tali opere pubbliche è direttamente collegata
alla disponibilità delle risorse
delle casse comunali, ciò significa che sorgeranno a scapito di altre, che i cittadini ritengono maggiormente pregnanti. È a questo punto che
il gruppo “Quei Bovi di San
Bovio” decide di intervenire
nuovamente (dopo l’incontro
di un anno fa che non ha portato risultati), scrivendo al
Comune, cercando così di dar
voce ai cittadini che preten-
"Quei Bovi di San Bovio" scrivono al
Sindaco Zambon e bocciano il roseto
VIZZOLO PREDABISSI
Crea scompiglio in ospedale e poi tenta
di fuggire in mutande
I residenti, ci riprovano dopo una anno nel quale non sono stati ascoltati
dono maggiore considerazione da parte delle Istituzioni. Il
gruppo Facebook “Amo San
Bovio”, che conta 927 iscritti
ha dato la propria opinione
riguardo all’utilizzo dei soldi
delle casse comunali per
creare il Roseto: in appena 5
giorni, 200 utenti hanno sottolineato l’inutilità del progetto, per contro, sono stati
solamente 7 i voti favorevoli.
È una netta bocciatura, e nonostante questo progetto abbia suscitato una vera e propria protesta, per l’Amministrazione questo “Roseto di
San Bovio” esiste già, con
tanto di sito internet dedicato dov’è definito “un grande
sogno”. Questo “esperimento
di partecipazione cittadina”
avrebbe dimostrato, come
scritto dall’associazione nella
lettera diretta al Sindaco,
che: «Nell’interesse dell’intera frazione di San Bovio, il
progetto debba essere accantonato, in attesa che tutte le
altre priorità vengano soddisfatte». Una delle priorità riguarda la sistemazione di
un’area cani cittadina, richiesta da molti residenti, il cui
prezzo stilato dal Comune
ammonterebbe però a una
cifra considerata troppo alta
(ovvero 35mila euro). I lavori
per renderla accessibile in sicurezza sono necessari, ma a
"Quei Bovi di San Bovio"
detta dei cittadini, richiederebbero minori risorse economiche. Una reale problema da risolvere è principalmente costituito dalle carenze del recente asilo nido, il cui
impianto di climatizzazione
non funziona quando bisogna rinfrescare gli ambienti.
Una mancanza segnalata fin
dall’inaugurazione
della
struttura, in quanto vennero
a mancare i fondi regionali. In
merito a questa situazione,
che crea disagi ai bambini e
neonati nei giorni più caldi,
ha scritto nella lettera il gruppo: «Ci permettiamo di chiederLe se Lei non ritenga più
utile, o meglio necessaria,
questa opera di completamento, di cui sicuramente esiste già il progetto approvato,
piuttosto che il roseto!». Ma
sono tante le questioni da risolvere: La sistemazione di
via Trieste, il prolungamento
della nuova strada delle cave
verso Rodano e Pioltello, e il
completamento del nuovo
Centro Civico di via Abruzzi.
Infine non si può ignorare lo
stato della rete cellulare e a
banda larga sul territorio della frazione, sulle quali sono
state chieste spiegazioni anche alla precedente Amministrazione, senza mai ricevere
risposta. Il gruppo“Quei bovi
di San Bovio” aveva incontrato il 2 ottobre 2014 il Sindaco
per discutere dei servizi e della vivibilità della frazione di
San Bovioi. A un anno di distanza, in assenza di interventi significativi e di alcune decisioni dell’Amministrazione,
ha inviato il giorno 1 ottobre
la lettera allo stesso Sindaco
Zambon, esplicando le suddette argomentazioni, e tuttora è in attesa di un riscontro.
L’ospedale Predabissi di Vizzolo è stato teatro di un singolare episodio con protagonista un 52enne residente a
Tavazzano, che ha creato
scompiglio e poi è sparito
nel nulla. Nelle sere scorse la
famiglia aveva chiesto l’intervento del 118 per un malore che l’uomo aveva accusato, pare per un eccessivo
consumo di alcol. Il 52enne è
stato quindi trasportato in
ospedale e successivamente
ricoverato presso il reparto
di Medicina Generale. Quando, attorno alle 2:00 del mattino, il tavazzanese si è risvegliato e si è accorto di trovarsi in una camera di ospedale,
ha iniziato a dare in escandescenze, creando scompiglio
tra i degenti e rovesciando a
terra tutte le suppellettili
che gli capitavano a tiro. Dopodiché, scalzo e in mutande, l’uomo ha afferrato il suo
giubbotto facendo perdere
le sue tracce. Nel mentre
erano stati allertati i carabinieri e una pattuglia si era
immediatamente
recata
presso il nosocomio ma, all’arrivo dei militari, del 52enne non c’era già più alcuna
traccia. Gli uomini dell’arma
dell’arma hanno così dato
avvio alle ricerche dell’uomo, sia all’interno che all’esterno dell’ospedale, ma
purtroppo senza alcun esito.
Non è chiaro come il tavazzanese sia riuscito ad allontanarsi senza essere notato,
ma pare certo che non sia
passato dal pronto soccorso,
dove nessuno l’ha avvistato.
Il personale dell’ospedale ha
quindi provveduto a contattare la famiglia del “fuggitivo”, i cui membri hanno però
confermato come non avesse fatto ritorno a Tavazzano.
Pare tuttavia che il 52enne
non fosse nuovo ad episodi
del genere. Già in passato,
infatti, si era allontanato
dall’ospedale ed era stato ritrovato all’altezza di un semaforo nei pressi della struttura ospedaliera.
più alcuna traccia. Il furto è
stato denunciato ai carabinieri di Peschiera, le cui in-
dagini però si preannunciano particolarmente difficili.
PESCHIERA BORROMEO
Colpo grosso alla Datamatic: i ladri fanno incetta di cellulari e tablet
Non solo furti nelle abitazioni, come i colpi registrati nei
giorni scorsi a San Donato,
Peschiera, Mediglia e Pantigliate. Il Sudmilano è “terra
di conquista” anche per i
razziatori di aziende. Ne sa
qualcosa il responsabile
dell’azienda Datamatic di via
di Vittorio a Peschiera, specializzata nella fornitura di
apparecchiature elettroniche, che nel cuore della notte di mercoledì 7 ottobre è
stata depredata di merce
per circa 10mila euro. Ad
agire, in base ai filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza, sono state
5 persone incappucciate
che, a giudicare dal modus
operandi adottato, sono da
considerarsi degli specialisti
dei colpi in azienda. Il gruppo, infatti, si è ricavato una
sorta di corridoio di sicurezza attraverso 2 aziende vicine, per potersi poi introdurre alla Datamatic senza destare sospetti e al riparo da
occhi indiscreti. Dapprima la
banda ha tagliato la recinzio-
ne esterna dell’azienda Matec ed è penetrata nel cortile, senza però fermarsi. Gli
ignoti hanno infatti proseguito la loro marcia e si sono
introdotti nel capannone
della Cdc, un’altra azienda
ormai abbandonata ma perfetta per il loro piano, poiché
adiacente al loro vero obiettivo, la Datamatic. A Quel
punto, per mezzo di piccone
e piede di porco per frantumare e smuovere i mattoni,
hanno praticato un grosso
buco nel muro esterno della
ditta e vi si sono introdotti
indisturbati. Così i ladri si sono diretti verso i bancali ed
hanno messo le mani su tablet e cellulari per un valore
di 10mila euro. Gli ignoti
erano pronti a portarsi via
anche diversi computer portatili ma l’arrivo della vigilanza, allertata dall’entrata in
funzione dell’allarme termico, li ha persuasi a desistere.
La banda ha così fatto dietrofront e, quando il colpo è
stato scoperto, ormai dei
suoi componenti non c’era
7 GIORNI - tel. 02.3984.6031 - fax 02.700.554.794
n. 30 - 14 ottobre 2015
Redazione
M
ilano ha ricordato
le 118 vittime della
strage di Linate
dell’8 ottobre 2001. La commemorazione della tragedia
si è svolta nella giornata di ieri
presso la basilica di Sant’Ambrogio, tra i presenti anche il
sindaco Giuliano Pisapia e il
presidente della Regione Roberto Maroni. «È importante
ricordare – ha affarmato Pisapia - e celebrare chi ha perso
la vita per un errore umano.
Quella avvenuta 14 anni fa a
Linate è la più grande tragedia aeroportuale italiana. La
memoria è indispensabile sia
per fa sì che un simile fatto
non accada più, sia per stare
al fianco dei familiari delle vittime, alla loro disperazione e
al loro dolore». Poi si è rivolto
ai familiari delle vittime: «Sono un esempio per tutti, sono
riusciti a trasformare il loro
dolore in un progetto positivo
che, attraverso il Comitato e
la Fondazione 8 Ottobre, punta a migliorare sempre più la
sicurezza aerea con azioni
concrete di sensibilizzazione,
studio e proposta». Questo è
Cronaca 7
Milano non dimentica le 118 vittime
della tragedia dell’areoporto di Linate
Pregiudicato di Pantigliate inseguito
e bloccato dai carabinieri
L’8 ottobre correva il 14esimo anniversario del tragico incidente aereo
L'immagine della strage dell'8ottobre 2001
inoltre il primo anniversario
senza Paolo Pettinaroli, Presidente del Comitato 8 ottobre
e figura di riferimento per i familiari delle vittime, scomparso lo scorso aprile. Pettinaroli
perse il figlio Lorenzo di 28
anni a Linate esi dedicò alla
battaglia per la sicurezza aerea attraverso la Fondazione
che aveva creato: è grazie al
suo impegno che oggi Milano
può essere considerata un
modello. «Molto è stato fatto
da allora - ha sottolineato Roberto Maroni- per rendere
più sicuro l’aeroporto ma è
giusto non dimenticare mai
chi ha perso la vita per una
serie di errori e di fatalità».
SAN DONATO
Scippata da ladri in moto 61enne che aveva appena prelevato al bancomat
Tanta paura ma fortunatamente nessuna ferita per una
61enne di San Donato, rimasta vittima di uno scippo
mentre si apprestava a fare
rientro a casa dopo aver prelevato al bancomat. Erano cir-
PESCHIERA BORROMEO
ca le 16:00 di venerdì 9 ottobre quando la donna si è recata presso la filiale di Intesa
Sanpaolo di via Europa per
prelevare del denaro dallo
sportello automatico. Nel giro di pochi minuti la 61enne
ha effettuato l’operazione ed
è uscita dalla filiale, riponendo i 500 euro appena prelevati nella borsetta. In pochi
secondi la coppia a bordo di
un motorino è comparsa come dal nulla e si è affiancata
alla 61enne, sottraendole
con forza la borsetta. La malcapitata ha perso l’equilibrio
ed è finita a terra, mentre la
coppia di scippatori si è allontanata rombando, facendo
perdere le proprie tracce.
Un pregiudicato residente a
Pantigliate è stato denunciato dai carabinieri di Peschiera per il possesso di 14 gr di
hashish e per non aver rispettato l’alt imposto dalla
pattuglia che voleva fermarlo per un controllo. Tutto è
accaduto nella serata di sabato 10 ottobre, quando i
militari peschieresi erano
impegnati in un azione di
controllo delle strade delle
zone più periferiche della
città, tra Bettola e Linate. Attorno alle 22:00 la pattuglia
ha imposto l’alt ad una vettura con a bordo 3 persone,
ma il conducente si è ben
guardato dal rispettare l’imposizione, preferendo invece lanciarsi a tutta velocità il
Tangenziale, in direzione Torino-Venezia. Ne è così nato
un breve inseguimento con i
carabinieri che, poco dopo,
hanno notato la vettura rallentare nettamente all’altezza del C.A.M.M. per far usci-
re un uomo vestito di nero.
Costui, vestito con una tuta
nera, ha scavalcato il guardrail e si è allontanato a piedi
in direzione di Forlanini, facendo perdere le sue tracce.
In breve tempo, però, i carabinieri sono riusciti a raggiungere e fermare l’auto
dei 2 fuggitivi rimasti, che
aveva fatto ben poca strada.
Il pantigliatese al volante ha
confessato che, l’uomo sgattaiolato fuori dalla macchina, era il pusher marocchino
dal quale aveva appena acquistato circa 14 gr di hashish e che era stato proprio
lui a intimargli di fuggire a
tutta velocità quando avevano incrociato i carabinieri.
All’uomo poco sono valse le
spiegazioni, poiché i militari
peschieresi hanno provveduto a denunciarlo. Il fatto
potrebbe ora costare al pregiudicato
l’affidamento
presso una comunità di recupero cui era sottoposto.
7 GIORNI - [email protected]
n. 30 - 14 ottobre 2015
8 Cronaca
Redazione
S
ettimana scorsa, di
fronte al nuovo polo
scolastico in via Fleming
a Paullo, sono state raccolte
300 firme da parte di genitori
e della cittadinanza. Il motivo
è da ricondurre alla petizione
presentata da Bonzini Angelo
e Canevari Giorgio all’Amministrazione Comunale in data 22
luglio 2015, in merito alla
messa in sicurezza di Vicolo
Caprera. La strada in questione si trova tra Via Margotti e
via Manzoni, e necessita di un
intervento in quanto sprovvista di marciapiede da entrambi i lati. Questo rende di
conseguenza molto pericoloso l’attraversamento per i pedoni, che dall’apertura della
nuova scuola sono sempre più
numerosi rispetto al passato.
Infatti è incrementato il passaggio di giovani studenti soli
o accompagnati da adulti, ma
non solo: il vicolo risulta essere pericoloso anche per
mamme coi passeggini, per i
portatori di handicap e per i
ciclisti, vista la limitata larghezza della strada. la situa-
Paullo: raccolte trecento firme per la
messa in sicurezza di Vicolo Caprera
il Comune accoglie con favore la nuova
sentenza del Consiglio di Stato
I cittadini propongono accorgimenti per ridurne la pericolosità
Fabio Raimondo Assessore della Giunta Bellomo
Raccolta firme
zione si aggrava in caso di
pioggia o durante le ore serali
e notturne, a causa della scarsa visibilità del tratto, per non
parlare della forte velocità con
cui alcuni automobilisti percorrono tale vicolo.
Per i suddetti motivi, era stato
richiesto un urgente intervento per mettere in sicurezza
l’attraversamento pedonale
prima dell’inizio dell’anno
scolastico 2015/2016, ma no-
nostante le sollecitazioni, il
problema non è stato ancora
risolto. I lavori nel vicolo potrebbero essere ovviati in
tempi brevi, senza comportare una spesa eccessiva da parte del Comune, per questo
molti cittadini sono doppiamente irritati dal disinteressamento delle Istituzioni. Ma
con le 300 firme raccolte sperano in un cambio di rotta, che
porterà il Comune ha effettua-
re gli interventi così da evitare
la possibilità che accadano fatti gravosi per l’incolumità dei
pedoni. La richiesta dei cittadini è semplice: rendere pedonale il vicolo Caprera attraverso l’uso di segnaletica verticale adeguata (divieto di
transito) e un paio di panettoni con rispettivo cartello di direzione obbligatoria verso Via
Margotti.
MILANO
«Sei brutta girati» , farmacista rapinata e offesa a Milano
Esperienza terribile quella
che ha vissuto una farmacista 42enne a Milano, non
solo rapinata, ma pure offesa. Il colpo messo a segno da
due Nordafricani in zona
Brenta, precisamente in via
MELEGNANO
Scheiwiller, ha fruttato ai
malviventi un bottino di 400
euro.
Ma la storia del “ladro gentiluomo” è ormai leggenda,
da quanto infatti riportano
le testimonianze, la donna
non è stata solo derubata,
ma addirittura umiliata.
Dopo averle intimato di consegnare il denaro minacciandola: «Oggi non è giornata, se fai qualcosa la paghi», hanno proseguito of-
fendendola: «Girati e non
guardarci che sei anche
brutta».
I rapinatori sono scappati
prima dell’arrivo della Polizia, e non sono ancora stati
rintracciati.
Arriva una nuova sentenza
del Consiglio di Stato per
quanto riguarda le sale gioco. D’ora in poi,infatti, l’istallazione dei video lottery terminal,per poter essere legittima,dovrà superare un
doppio vaglio: prima l’autorizzazione del Questore e
successivamente quella della Scia che è la certificazione
di inizio attività. «Una simile
disciplina - si legge nella
sentenza del Consiglio di
Stato - è conforme ai principi
dell’Unione
Europea».
«L’autorizzazione della polizia contrasta i fenomeni di
criminalità che restano legati al mondo delle scommesse - ha affermato l’assessore
di Melegnano Fabio Raimondo - mentre la Scia verifica il rispetto degli altri interessi che devono essere tutelati, tra i quali la tutela del
consumatore rispetto alla
ludopatia». Nel Sud Milano
sono ben nove i comuni
compresi nella cabina di regia dell’Asl contro la ludopatia e sono: San Giuliano, Melegnano, San Donato, Vizzolo, Carpiano, Dresano, Colturano, Cerro al Lambro e
San Zenone. In questi comuni l’Asl sta effettuando la
mappatura di tutte le slot
presenti su quei territori ed
entro fine anno si potrà
prendere visione dei primi
dati. Inoltre il comune di
Melegnano ha attivato uno
sportello che si occupa dell’aiuto delle vittime del gioco d’azzardo. «La sentenza
del consiglio di Stato è molto
importante - ha spiegato poi
Raimondo - ma servono
nuove leggi nazionali più severe, i sindaci hanno bisogno di strumenti più forti per
tutelare i cittadini. A Melegnano non abbassiamo la
guardia,facciamo controlli e
verifiche e continuiamo a investire anche sullo sportello
contro la ludopatia».
DAL TERRITORIO
Sotto sequestro una discarica con rifiuti tossici tra San Giuliano e Melegnano
Sotto sequestro un’area di
6mila metri quadrati sulla
via Emilia. Lo spazio in questione si trova tra San Giuliano Milanese e Melegnano,
ed è una discarica abusiva
ad alto rischio tossico. Sul
suo suolo sono infatti stati
rinvenuti accumuli di eternit, piombo e batterie insieme a molti pezzi di auto. Sono tre le persone accusate di
reati ambientali (due dei
quali trasportavano i rifiuti
speciali), ma non è escluso
che possano esserci ulteriori
indagati. A effettuare il sequestro è stata l’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale (ARPA) in collaborazione con i Carabinieri di San
Giuliano e il nucleo ambientale della Polizia Locale. A far
scattare l’allarme sono stati
degli incendi all’interno della discarica, mentre le forze
dell’ordine erano impegnate
nella zona per effettuare un
sopralluogo. È così che è
stata scoperta quasi per caso la discarica abusiva, ordinata al suo interno per set-
tori, e dove Arpa e Polizia
Locale hanno colto sul fatto
alcune persone che erano
intente ad estrarre dai vari
oggetti rame e non solo.
L’estrazione di piombo ha
causato danni irreparabili alla falda acquifera, inoltre i
materiali pericolosi e tossici
che spesso venivano bruciati
hanno inquinato l’aria e il
terreno. Uno scempio che finalmente è stato interrotto
ponendo sotto sequestro la
discarica. Il traffico di rifiuti
tossici, con tutti i rischi sani-
tari e ambientali che ne conseguono, è purtroppo
un’amara realtà anche in
Lombardia, e questo ne è un
esempio. Il fatto che un luogo simile fosse attivo da
chissà quanto tempo al chilometro 314 della via Emilia,
ovvero una strada molto frequentata, costituisce un’ulteriore aggravante e ci si
chiede quante altre discariche abusive di tale grandezza e pericolosità siano tuttora attive sul territorio.
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n. 30 - 14 ottobre 2015
Stefania Accosa
M
ilano capitale italiana del cibo da
strada dal 23 al 25
ottobre 2015. Al Camper
Park in via Valtellina 7 si svolgerà l’appuntamento imperdibile che vedrà l’arrivo dell’International Street Food
Parade. L’offerta sarà davvero ampia, coinvolgendo miriadi di specialità italiane regionali e straniere. Di seguito
l’elenco di cosa si potrà trovare: Trapizzino, Lampredotto toscano, Pani ca meusa,
bombetta pugliese, sushi di
strada, Panigacci, Tigelle,
Miassa, Verdure pastellate,
Prosciutto Filante, Panini
gourmet, Panzerotti, Gnocco
Fritto, Frittura di pesce, carne alla griglia, Panini con la
chianina, Churritos, Crescia,
Olive ascolane, Arrosticini,
Gelato artigianale, Pasta take way, Arancini e cannoli siciliani, Pizza napoletana,
Hamburger, Farinata, Kebab
al cioccolato, Barbecue americano, gastronomia rumena,
streetfood albanese, Bru-
Attualità 9
Milano capitale internazionale del
cibo da strada dal 23 al 25 ottobre
Il Comune offre lavori socialmente utili
Ecco le delizie che potrete trovare all'International Street Food Parade
Alcuni esempi di street food
schette, fish&chips, Empanadas, Specialità peruviane,
Salsicceria, ristorante messicano, carne argentina, carne
brasiliana, Crocchette Tirolesi, Le Palle del Cuoco, Zucchine Zen, Pórci con la Trifola,
Baci di dama contadina, Cucina vegana, Panini con la
chianina, Pizza e mortazza,
Dolci napoletani, Calamari di
collina, Olive ascolane, Polentine con crema di zola,
Bruschette, fish&chips, Crocchette di merluzzo-peperon-
cino-capperi-olive, freciula,
agnolotti fatti a mano, frittate speciali, tartufi, carne cruda, hotdog, provoloni, piadina romagnola, panino con
panelle e crocchè di patate,
schiacciata vecchia palermo,
arancinette
mignon
carne/burro, sfinciuni palermitano, caponata di melanzana, sarde a beccafico, involtini di pesce spada, polpo
bollito, stigghiola, timballini
di anelletti al forno, cassatina siciliana. Davvero per tut-
ti i gusti! L’ingresso è gratuito e mentre si gusterà una
delle suddette delizie, il profumo della cucina sarà accompagnato da musica e
spettacoli nell’area dedicata
all’intrattenimento. A Milano lo Street Food Parade si
terrà dal 23 al 25 ottobre ai
seguenti orari: Venerdì 23
ottobre dalle 18:00 alle
00:00 - sabato 24 ottobre
dalle 12:00 alle 00:00 - domenica 25 ottobre dalle
12:00 alle 00:00.
SEGRATE
La città si racconta e si proietta nel futuro sul Naviglio Grande
Cosa vorremmo portare con
noi nel futuro? L’idea di incontrarsi su di un barcone,
in questi tempi di grandi
cambiamenti, ci richiama
qualche biblica memoria.
Così come la durata, 7 giorni, della manifestazione. In
effetti, si parlerà di idee e
progetti di oggi che vogliono
SEGRATE
moltiplicarsi nel futuro. Da
una prospettiva internazionale come il Naviglio Grande
in concomitanza con Expo
2015, Segrate si propone come microcosmo che sperimenta e mette insieme le
persone, per “seminare” il
futuro di proposte su temi
che riguardano tutti come
l’ambiente, la cultura, la famiglia, la salute e il territorio. Gianluca Poldi, assessore alla Cultura e alla Ricerca
di Segrate, ha dichiarato «I
semi della città sono… i
bambini, i giovani, le idee,
ciascuno di noi in prima persona… Lavoriamo a una città
che sia laboratorio di idee e
di pratiche innovative volte
al sostegno del singolo, della
società e del territorio»
Il Comune offre un'opportunità occupazionale a chi al
momento si trova in situazione di difficoltà, dandogli la
possibilità di svolgere per un
tempo determinato un lavoro socialmente utile per la
collettività. L’iniziativa è destinata a persone in mobilità o
in cassa integrazione, e contribuirà al recupero di professionalità attualmente non occupate, e ne favorirà l’inserimento o il reinserimento. Allo stesso tempo il Comune
consente all’amministrazione
comunale di garantire alla cittadinanza l’attuazione di interventi ordinari e straordinari, senza che questi servizi aggiuntivi comportino costi per
le casse municipali, pur consentendo all’Ente la possibilità di avvalersi di risorse umane al di fuori della dotazione
organica. «Sulla base della
normativa vigente - commenta Luca Stanca, assessore
al Personale - realizzeremo
attività socialmente utili va­
lorizzando le professionalità
e le capacità lavorative di
persone che stanno attraversando un momento di difficoltà occupazionale». Nel
concreto verranno sviluppati
progetti della durata di sei
mesi, rinnovabili di ulteriori
sei e sottoposti alla valutazione da parte del Centro per
l'impiego Afol Milano Est, che
impegneranno i lavoratori
nelle attività previste e programmate per 20 ore la settimana con un massimo di 8
ore giornaliere. «Riceviamo
moltissime richieste di aiuto
da parte di persone che hanno perso il lavoro - aggiunge
Santina Bosco, assessore alle
Politiche Sociali -. Questa iniziativa permetterà all'amministrazione di aiutare alcune
di queste, per lo meno coloro
che hanno competenze e caratteristiche che collimano
con le attuali necessità della
collettività. E' solo una delle
tante azioni cui daremo corso
per realizzare la parte del
programma di mandato di
sostegno al lavoro, pur in un
momento di grande difficoltà
del paese».
7 GIORNI - [email protected]
n. 30 - 14 ottobre 2015
10 Attualità
Redazione
A
Peschiera Borromeo
è stato avvistato un
grande gregge, una
presenza che ha sorpreso i
cittadini che vi si sono imbattuti. In autunno, i pastori accompagnano le greggi di pecore dagli alpeggi alla pianura, per offrire un inverno più
protetto ai loro animali. Attraversano i piccoli comuni di
notte, per non intasare la circolazione. Si fermano per
brevi periodi nei campi offerti dagli stessi agricoltori, che
dopo il passaggio degli ovini,
li troveranno senza erbacce e
perfettamente concimati. A
guidare il gregge che ha sostato a Peschiera è Giuseppe,
un ragazzo di 24 anni di Parre
(BG), che dopo aver studiato
alle superiori presso la scuola casearia di Pandino (CR)
ha lavorato anche come macellaio e in un caseificio. Poi
ha compiuto una scelta importante, ha infatti deciso di
aiutare il padre nella sua attività di pastore. Ogni anno
percorre a piedi circa 250
chilometri guidando un
gregge di più 500 capi tra le
montagne della bergamasca
e la pianura Padana. «La cosa che mi piace di più è stare
in alto sulle montagne
d’estate e la libertà» dice
sorridendo.
Ci sono tanti altri pastori e alcuni sono ragazzi come Giuseppe. Si sentono al cellulare, hanno Facebook e si scrivono per uscire qualche sera. A turno però, perché le
Peschiera: mi è sembrato di vedere…
una pecora, anzi cinquecento!
MILANO
Torna il tram sulla cerchia dei Bastioni
Centinaia di pecore trovano ospitalità ogni anno nei campi in pianura
Giuseppe Palamini, 24 anni
pecore non si possono mai
perdere di vista ed è meglio
dormire nelle roulotte vicino
a loro. «Come quella volta racconta - che ci siamo svegliati e non c’era più il gregge.. nulla, tutti gli animali
spariti». Un gruppo di cani
randagi nella zona della Paullese, aveva spaventato e fatto scappare gli ovini.
«Ci sono giornate - spiega il
ragazzo- più o meno faticose,
e stare all’aria aperta non è
sempre un vantaggio». Per
questo d’inverno Giuseppe
porta in un ricovero, a Rivolta d’Adda, gli animali più deboli, come le pecore gravide.
Perché i compiti di cura del
pastore sono moltissimi,
dall’assistenza al parto degli
animali, a aiutare gli agnelli
che non ricevono abbastanza
latte, dal controllare le zoppie (N.d.R. andatura difettosa) degli animali all’addestramento dei cani: «Attualmen-
te - continua Giuseppe - ne
abbiamo tre. Alcuni hanno
imparato subito a proteggere il gregge, altri ci mettono
fino a un anno. Ma il rapporto con loro è molto stretto».
La comunità comprende anche un gruppetto di capre e
due asini, Pippo e Lino. «Un
tempo li utilizzavamo per
trasportare gli agnelli, ora ci
danno una mano in montagna, e sono più che altro delle mascotte».
Dalla stazione Centrale alla
Darsena, passando per viale
Monte Grappa, la stazione
Garibaldi, il Cimitero Monumentale, corso Sempione e
l’Arco della Pace, piazzale Baracca, viale Coni Zugna e la
stazione di Porta Genova. E’
l’itinerario, speculare a quello della linea 9 rispetto al
centro città, del nuovo tram
10, attivo dal prossimo 1°
novembre nella rete Atm. Di
fatto, il 10 prenderà il posto
delle vecchie linee 29 e 30
che facevano lo stesso percorso ma furono soppresse
nel 2010 a causa dei lavori
per la M5. Ora, con l’apertura delle ultime fermate di
Gerusalemme e Monumentale sulla Lilla e la relativa
chiusura dei cantieri, Atm ha
ritenuto opportuno adeguare e rendere più funzionale
anche il trasporto pubblico
di superficie. Il tram 10, che
avrà come capolinea Viale
Lunigiana a nord e Piazza 24
Maggio a sud, sostituirà il
bus 37, andando a migliorare la velocità del collegamento grazie alla possibilità
di sfruttare la corsia riservata
al tram lungo via Ferrari, il
piazzale Cimitero Monumentale e corso Sempione.
«Si tratta di una soluzione
che ci consente di ripristinare il percorso circolare tranviario della Cerchia dei Bastioni – ha sottolineato l’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran - , grazie
agli interscambi tra il 10 e il 9
in Centrale e a Porta Genova». Parallelamente la linea
9 sarà interessata da un processo di implementazione. A
partire dal 20 ottobre, su tutta la tratta percorsa dal tram,
partiranno le procedure per
realizzare il cosiddetto asservimento semaforico (il meccanismo per cui il mezzo trova sempre il semaforo verde
al suo passaggio), che garantirà una maggiore regolarità
del servizio e una riduzione
dei tempi di percorrenza.
7 GIORNI - tel. 02.3984.6031 - fax 02.700.554.794
n. 30 - 14 ottobre 2015
Stefania Accosa
M
ediglia non investe
più nella cultura e
sono in molti a lamentarsi della mancanza di
eventi sul territorio, che potrebbero creare delle occasioni di aggregazione per la comunità. Nonostante sia previsto per mercoledì 7 ottobre
alle 9.30 presso il Teatro di
Mediglia, un evento sulla legalità organizzato dall'Osservatorio Mafie Sud MI, sembra
comunque troppo poco. In
molti comuni stiamo assistendo a un’involuzione del panorama culturale, ma nel caso del comune di Mediglia la
cultura è stata sostanzialmente messa da parte. Sul tema in
questione si è espressa l’ex
assessore alla Cultura, Vera
Cocucci: «Questa situazione è
iniziata circa un anno fa, e i
medigliesi ora sono costretti a
spostarsi in altri comuni per
poter partecipare a diversi
eventi culturali che una volta
erano frequenti nel nostro territorio. Presso la Biblioteca di
Mediglia, ad esempio, si svolgevano cinque volte l’anno
delle presentazioni di libri di
ogni genere, ospitando gli autori stessi, tra cui Valerio
Esposti, autore del libro sul
pugile Giacobbe Fragomeni.
Durante la giornata della memoria – continua Vera Cocucci- si tenevano recital, concerti di pianoforte, e si avevano
ospiti di rilievo che raccontavano le proprie testimonianze. In occasione del centena-
Attualità 11
Mediglia, dove sono finiti gli eventi
culturali sul territorio?
L'ex Assessore Vera Cocucci: «la cultura a Mediglia è stata narcotizzata»
rio della Prima Guerra Mondiale avevamo organizzato
uno spettacolo teatrale in biblioteca, luogo di ritrovo anche per svolgere dei corsi di
scrittura e concorsi di pittura,
che ora sono spariti». Quando si parla di eventi culturali,
non si può non menzionare
anche le feste caratterizzate
da un’ampia affluenza di
pubblico, che richiamavano
anche i residenti dei Comuni
confinanti. Basti pensare alla
festa medievale svoltasi a
Robbiano, con la rievocazione storica di una battaglia. «Il
nostro obiettivo – spiega l’ex
assessore - era quello di proporre ai cittadini molta varietà, spaziando in vari campi
della cultura, coinvolgendo
così il più ampio numero di
persone di ogni età». Per questo motivo, oltre alla rivisitazione storica, era stata organizzata anche la “Festa dello
Spazio”, durante la quale gli
astrofili provenienti dal Museo della Scienza di Milano
tenevano spiegazioni del sole
di giorno, e delle costellazioni
di notte, rivolte a grandi e piccini. Ora però tutto è cambiato, e dopo essere riuscita a
dare il via a un discorso culturale, Vera Cocucci descrive
con rammarico la situazione
medigliese: «Il nostro territo­
rio ha un grande potenziale
PAULLO
Venerdì 23 ottobre, la cena di solidarietà
di Paullo for Kenya
Vera Cocucci, e il presidente della Fiba, Gianluca Comazzi
non sfruttato, e la cultura è
stata letteralmente narcotiz­
zata. Gli eventi che organizzavamo rappresentavano sia
delle occasioni di aggrega­
zione sia degli scambi di co­
noscenze, dei momenti di
condivisione nella comunità,
ed erano molto apprezzati. I
cittadini ora sono costretti a
spostarsi per praticare le proprie passioni, e il Comune non
ha nemmeno provveduto alla
creazione di un opuscolo dei
corsi come quello presente a
Peschiera, sul quale avevo insistito notevolmente». In questo panorama, il gruppo Mediglia8 fondato da Ercole Lequoque e dalla stessa Vera
Cocucci, offre delle opportunità a livello culturale, nonostante le ridotte risorse a di-
sposizione e la poca pubblicità. Mediglia8 ha organizzato
infatti diverse mostre come
quelle sulla pittura ma anche
visite ai musei. L’ultimo in ordine di tempo è l'evento
“Giotto l’Italia” per il giorno
17 ottobre alle ore 20.30
presso il Palazzo Reale di Milano, offrendo una guida, Lara
Barbieri, e un prezzo di favore
del biglietto d’ingresso. «Ciò
che serve – conclude Vera Cocucci- è insistere sulla promo­
zione della cultura, noi di Mediglia8 faremo il possibile per
andare incontro ai cittadini,
ma il problema è il Comune,
che avrebbe a disposizione risorse maggiori, ma sembra
deciso a non investire più in
questo campo rispetto al recente passato».
scena di vita in un villaggio
Venerdì sera alle ore 20.00,
presso il ristorante “Il Bocchi” di Comazzo, si terrà la
cena di solidarietà organizzata
dall’associazione
“Paullo for Kenya”, per soci
e simpatizzanti.
La cena, al costo di 30 euro,
ha il fine di raccogliere fondi per la realizzazione di
progetti per l'anno 2015,
quale il finanziamento per
la costruzione di un laboratorio didattico nella Scuola
Secondaria di Nyabera in
Kenya e il finanziamento
della costruzione di un
ostello nella Casa Famiglia
di Tonga.
Ogni anno, infatti, l’associazione organizza due cene
solidali per dare un contributo ai progetti in corso
nelle Missioni Passioniste in
Kenya, oltre che informare i
cittadini sul loro avanzamento.
La serata, che lo scorso anno ha avuto 140 invitati, sarà allietata dall'orchestra
Mike Russo con il sax di Enrico Stefenoni, oltre che
dalla presenza di Leslie Abbadini, corista di Davide
Van De Sfroos. Le prenotazioni si raccolgono presso la
sede dell'Associazione oppure
via
internet
www.paulloforkenya.it o all'indirizzo mail : [email protected].
MILANO
In arrivo un Apple megastore di cristallo, ma “sfratterà” lo storico cinema Apollo
I fan milanesi di Apple potranno entro un anno vedere realizzato un loro sogno,
cioè la realizzazione di un
Apple store sul modello di
quello di Manhattan, sulla
Quinta Strada, che è costituito da un enorme parallelepipedo di cristallo trasparente. La firma della convenzione ormai prossima per
cui, tempo 1 anno da ora,
l’Apple store in stile newyorkese dovrebbe divenire realtà. Verrà così finalmente
realizzato il progetto di Ap-
ple, che sin dal novembre
del 2011 cerca con insistenza di sbarcare a Milano,
quando fallì il tentativo di
occupare gli spazi che furono di McDonald's in Galleria.
All’epoca, infatti, fu Prada ad
aggiudicarsi i locali, grazie a
un sostanzioso rilancio
d’asta. L’approdo dell’azienda di Cupertino nel capoluogo non sarà però completamente indolore. La nuova
struttura, infatti, sorgerà
nella centralissima piazza Liberty, a 2 passi dal Duomo,
al posto attualmente occupato dallo storico cinema
Apollo. Il progetto è stato
approvato dalla soprintendenza delle belle arti, a condizione che sia conservato
un grande schermo della sala del cinema, accordo che
sembrerebbe raggiunto anche con l'assessorato all'Urbanistica. «Dobbiamo subire
una decisione legittima, ma
nostro malgrado, della proprietà dell'immobile, nel
merito della quale però non
possiamo entrare, essendo
noi semplici gestori del cinema al 50%». Si è espresso
così Lionello Cerri, amministratore delegato di Anteo
spa, socio al 50% nella gestione del cinema Apollo,
commentando la possibilità
che la storica sala milanese
chiuda per far posto all’Apple Store. «Riteniamo, ovviamente dal nostro punto
di vista, che sia una grave
perdita culturale anche per
la città».
L'Apple store di New York
7 GIORNI - [email protected]
n. 30 - 14 ottobre 2015
12 Dal Territorio
Redazione
I
l Consiglio regionale della Lombardia ha approvato una mozione della
Lega Nord che chiede di
"contrastare la diffusione
della teoria gender nelle
scuole lombarde". Con il sì
della Giunta, i libri e i diversi
materiali che promuovono la
teoria gender, saranno ritirati dagli Istituti scolastici. A
sostegno del documento tutto il centrodestra, che ritiene
la cosiddetta “teoria gender” un pericolo per i bambini. Contro, invece, le opposi­
zioni Pd, Patto Civico e M5S,
che hanno parlato di "disin­
formazione" e di “documen­
to irricevibile”. La mozione,
che aveva il sostegno anche
della Giunta Maroni, è stata
approvata a scrutinio segreto, e l'esito del voto è stato
di 38 favorevoli, 29 contrari e
1 astenuto. Il vice capogruppo del Carroccio, Jari Colla e
il capogruppo Massimiliano
Romeo, hanno chiesto alla
Giunta di agire sulle autorità
scolastiche affinché vengano
ritirati dalle scuole i libri e il
materiale informativo che
promuovono la teoria del
gender, sottolineando l’importanza del coinvolgimento
dei genitori nei programmi
educativi scolastici. Il prossimo 17 ottobre, è inoltre in
programma un convegno
contro le teorie gender, or-
Milano, mozione contro la "Teoria Gender": all'indice i libri che la promuovono
I libri che promuovono la teoria gender potranno essere ritirati dalle scuole
ganizzato al Pirellone da Roberto Maroni, con invito rivolto a tutti i Sindaci. Le repliche dell’opposizione però
non si fermano e così continua la disputa sempre più
accesa su questo tema delicato, che vede da un lato la
Lega, che difende la “fami­
glia naturale” assegnando ai
genitori il diritto di spiegare
ai propri figli la sessualità, e
dall’altro le opposizioni,
sconvolte dalla possibilità
dei libri “messi all’indice”
che rievocano periodi bui
della storia. C’è chi afferma
tra le file del Movimento 5
stelle e del Pd, che la “teoria
gender” non esisterebbe
nemmeno (diversi sono gli
studi di genere), ma che
questa “invenzione” sarebbe
volta a creare terrorismo psicologico e ad essere sinonimo di discriminazione e
omofobia. Di differente opinione sono i rappresentanti
di Forza Italia come Claudio
Pedrazzini, secondo cui il vero rispetto per la persona si
realizza «soltanto quando
sono chiare le differenze che
la natura umana riesce a
contemplare. Sentiamo il
compito di tutelare i nostri
ragazzi, soprattutto i più
giovani, che sono i più indifesi».
DAL TERRITORIO
“Occhio alle due ruote”: al via la campagna patrocinata dal Comune di Milano
Quando si utilizza l'auto per
muoversi in città, "Occhio
alle due ruote". È questo il
messaggio della campagna
sulla sicurezza stradale
ideata da Confindustria Ancma, con il patrocino del
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del
Comune di Milano e il sostegno di Fondazione italiana per le 2 ruote. La campagna vede il coinvolgimento
degli operatori di car sharing attivi nel Comune di
Milano e nella Città Metropolitana (Car2Go, Enjoy,
Twist, E-Vai, GuidaMi e Share’nGo), oltre che della società MyTaxi. A partire dai
prossimi giorni, sui finestrini delle circa 2.000 auto in
condivisione e degli oltre
450 taxi aderenti a MyTaxi
verrà esposto uno speciale
adesivo che ricorderà a guidatori e passeggeri di prestare attenzione, nell'aprire
la portiera dell'auto, alla
presenza di bici, moto e
scooter sulla strada. Stando
alle risultanze del MAIDS
(Motorcycles Accidents InDepth Study), la più completa analisi sull’incidentalità delle due ruote a motore, il 70% dei sinistri tra una
moto e un'auto è dovuto alla mancata percezione del
conducente di quest'ultima
nei confronti del veicolo a
due ruote. L'obiettivo è
quello di accrescere i livelli
di attenzione verso utenti di
biciclette, scooter e motocicli, e di aprire una riflessione sul tema della sicurezza
stradale. Il tema è altresì al
centro di un video che verrà
a breve distribuito sulle reti
nazionali e sui canali social.
«Questo è un tema prioritario per il Comune di Milano
– ha commentato l’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran -, ma deve esserlo anche per le imprese e
per chiunque operi in strada. Anche se gli incidenti
sono in diminuzione, è un
campo in cui si può e si deve fare sempre di più». Per
ulteriori informazioni è possibile collegarsi al sito
www.occhioalle2ruote.it.
ZELO BUON PERSICO
Il Sindaco dimezza i posti per i richiedenti asilo della Cooperativa Integra
Un’ordinanza del sindaco di
Zelo Buon Persico dichiara
fuorilegge 16 richiedenti
asilo presenti in città. Le
persone in questione erano
ospitate presso la Cooperativa Integra, in uno stabile di
via Dante. Nella villetta i migranti totali sono al momento 17, poiché 8 sono stati
trasferiti al Niki Hotel e altri
8 a Sant’Angelo. La Cooperativa ha firmato un contratto
che gli consente di farsi carico di 25 persone, ma il Sindaco Angelo Madonini
avrebbe deciso di abbassare
il numero, in quanto gli spa-
zi della struttura predisposti all'accoglienza sarebbero
risultati insufficienti rispetto al totale inizialmente prestabilito. A suscitare la reazione del Sindaco è stato un
primo sopralluogo svoltosi a
gennaio, nel quale vennero
fatti presenti alcuni problemi, a partire dal numero di
richiedenti asilo (che era superiore ai limiti disposti dalla Prefettura), per arrivare
ad alcune carenze della
struttura. L’Asl ha infatti dichiarato che gli spazi adibiti
a cucina non erano a norma, di conseguenza non vi si
sarebbe nemmeno potuto
cucinare. Inoltre è stata sottolineata la mancanza di sicurezza per coloro che stazionavano nel seminterrato,
proprio accanto alla caldaia.
Dopo la segnalazione in Prefettura, il Comune di Zelo e
la cooperativa si sono attivati per apportare le dovute
manutenzioni, come gli interventi necessari a rendere
agibili due bagni, e ora gli
ospiti potranno contare su
un bagno ogni sei persone,
come predisposto proprio
dalla Asl. Un problema continua ad essere rappresenta-
to dal divieto dell’utilizzo
della cucina, per questo motivo la cooperativa potrebbe
trovare un accordo con la
società che si occupa della
refezione scolastica sul territorio. Intanto il Comune ha
così dimezzato la presenza
di richiedenti asilo sul territorio e ha reso maggiormente dignitosa la vita di coloro
che sono rimasti.
7 GIORNI - tel. 02.3984.6031 - fax 02.700.554.794
n. 30 - 14 ottobre 2015
AMICI A 4 ZAMPE
Rubriche 13
Rubrica a cura dell’associazione Dog Angels Onlus
DELFINI, QUANDO LA VITA
È UNA PENA INSOPPORTABILE
I
delfini animali splendidi
che attirano l’attenzione
di grandi e piccini.. ma li
conosciamo veramente? Sappiamo cosa comporta per il
delfino lo spettacolo che andiamo a vedere? Non basterebbe l’intera pagina di questa
rubrica per parlare di loro. I
delfini sono mammiferi marini, animali liberi che vivono
nei mari e negli oceani in
gruppi sociali composti da circa 15 individui, ma ci sono anche casi di gruppi molto più
ampi (fino a 60 animali o più).
In natura i maschi non abbandonano mai la propria madre.
Estremamente intelligenti e
con una loro coscienza e sensibilità, sono in grado di riconoscersi allo specchio: una capacità provata solo per gli
umani e le scimmie. Recenti
studi scientifici hanno dimostrato che i delfini comunicano con un linguaggio articola-
to e complesso come quello
umano. I delfinari o parchi acquatici sono null'altro che circhi per animali marini, che
fanno esibire animali imprigionati e costretti a ridicoli
esercizi con la violenza e le privazioni, sfruttati per spettacolini stupidi per far divertire il
pubblico. Nei delfinari i delfini
vengono addestrati convincendoli a collaborare facendo
loro soffrire la fame, in modo
che obbediscano pur di avere
cibo come premio. I delfini sono anche animali estremamente intelligenti, e non di rado si sono lasciati morire piuttosto che continuare a vivere
così. I delfini in natura nuotano in mare aperto per oltre
100 km al giorno dove il mare
è più profondo. Guardandoli
guizzare velocemente in una
vasca ci si rende conto che lo
spazio a disposizione è nulla
per la loro velocità e le loro di-
mensioni, con pochi colpi di
pinna arrivano all'altro capo
della vasca e poi... si torna indietro, la vasca è finita! In natura un delfino vive intorno ai
50 anni, mentre la metà dei
delfini catturati in mare muoiono entro 2 anni e la restante
parte non sopravvive oltre i 5
a causa di varie malattie strettamente correlate con la vita
in vasca. Ric O'Barry attivista
di fama mondiale, era un’addestratore di delfini: fu lui ad
addestrare i 5 delfini che hanno recitato la parte di Flipper
nella serie TV degli anni '60,
ma nel 1970 si è reso conto di
quanto fosse orribile quel che
stava facendo è diventato un
difensore della specie. Ecco le
sue parole: "Nella mia vita ho
catturato circa 100 delfini, negli anni '60, compresi i 5 usati
per la serie Flipper. Ero uno
degli addestratori più pagati
del mondo. Se volevo potevo
mettere in piedi un programma di addestramento di delfini e fare 3-4 milioni di dollari
l'anno. Sono cambiato quando Flipper è morto suicida tra
le mie braccia. Uso questa parola con trepidazione, ma non
conosco un'altra parola che
descriva l'asfissia auto-indotta. I delfini e gli altri mammiferi marini non respirano in modo automatico, ogni respiro è
un atto conscio, ed è per questo che non dormono mai. Se
la vita diventa una pena insopportabile, semplicemente decidono di non respirare più.
APPELLI A cura di Dog Angels Onlus
BRIE CERCA CASA
Flipper mi ha guardato negli
occhi e ha smesso di respirare”… Sembra incredibile vero?
Eppure è provato che questo
animale estremamente intelligente e sensibile può scegliere
di lasciarsi Morire!!! Nei delfinari i delfini sono ‘raggruppati’ secondo regole dettate dalle strutture (a fini di lucro), li
acquistano e vendono come
prodotti. In un gruppo possono convivere delfini nati in cattività, ma spesso sono messi
insieme animali importati da
delfinari diversi o catturati in
acque non europee. Durante
le catture, diversi animali
muoiono per le dinamiche,
per lo stress, per il trasporto o
il mancato adattamento alla
nuova vita in piscina e viene
danneggiato il gruppo originario i cui legami sociali sono
molti stretti. La composizione
dei gruppi di delfini nei delfinari non riflette le dinamiche
naturali: la convivenza forzata
genera stress ed episodi di aggressività tra questi animali. In
libertà i delfini cacciano in
gruppoe si nutrono per lo più
pesce, crostacei e calamari.
Nei delfinari e acquari sono
nutriti dal personale delle
strutture con prodotti ittici
surgelati: una dieta povera di
elementi essenziali che può
causare problemi di salute.
Oggi è possibile osservare i
delfini tramite esperienze di
dolphin- watching in vari luoghi del Mar Mediterraneo e
altri mari del mondo. L’Italia
offre una zona marina protetta tra Liguria, Toscana e Sardegna: è il ‘Santuario dei cetacei’, dove è possibile osservare i delfini e altri cetacei. Alcuni stati hanno proibito i delfinari: L’india nel maggio del
2013, 13 stati dell’Unione Europea (Austria, Croazia, Cipro,
Estonia, Irlanda, Lettonia, Lussemburgo, Polonia, Regno
Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria).
METTIAMO FINE A QUESTI
MALTRATTAMENTI E ALLE
CONTINUE MORTI DI DELFINI
PRIGIONIERI …NON COMPERIAMO PIU’ BIGLIETTI per
DELFINARI E ACQUARI.
CERCANO CASA
BRIE CERCA CASA! BRIE è una bellissima lupetta in miniatura di ca.11 anni, molto proporzionata e graziosa. Ha slanci d'affetto incontenibili quando i volontari si occupano un
po' di lei portandola a spasso o in sgambatoio. Dopo aver corso un po' per cancellare le
lunghe ore trascorse nel box in cui passa la maggior parte della giornata, cerca subito il
contatto e le carezze che ricambia incondizionatamente nella speranza che qualcuno si
innamori di lei e se la porti a casa. BRIE aveva un proprietari e quindi è già abituata alla
vita in famiglia. Si affida in tutto il nord Italia previ controllo pre affido. Brie è adottabile
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14 Il Personaggio
Antonella Jannelli
M
arco è nato negli
anni ‘80. Ha fatto
le scuole a Peschiera… qualche corso di
danza nel tempo libero… e
non ha più smesso di divertirsi. A 18 anni ha le idee
chiare, ballando si sente se
stesso, e vivo. La famiglia lo
sostiene negli studi la MAS
(Music, Arts & Show), la famosa scuola milanese che ha
formato molti performer
della scena artistica attuale,
e oggi dice «ho fatto della
mia passione il mio lavoro».
Quando lo incontriamo davanti al suo ex-asilo, il Buzzoni, manca poco alla replica
del sabato. La sera prima era
su LA7 in prima serata con
Crozza, la mattina ha insegnato pilates e ora ha già in
macchina la borsa per andare al teatro Manzoni. «Ho
anche la schiscetta», ci dice
in puro stile lombardo, e specifica «bresaola, rucola,
crackers e mandarino» e…
basta (!)… già lo stimo. L’arrivo dei ballerini è previsto tre
ore prima dello spettacolo:
un'ora di riscaldamento fisico, un’ora per quello vocale,
n. 30 - 14 ottobre 2015
Marco Di Palma, da Peschiera al Teatro Manzoni, passando per la TV
Il giovane peschierese è uno dei ballerini del fortunato musical “Priscilla”, in scena al Teatro Manzoni ancora per
una settimana. Fin da ragazzino è sicuro almeno di due cose: l’affetto della sua famiglia e la passione per la danza
mezz’ora per mangiare e
mezz’ora per il trucco di scena. Sì perché il trucco non è
cosa da poco nel Musical
“Priscilla, la regina del deserto”, al Manzoni fino a domenica e poi al Teatro Brancaccio di Roma. Gli artisti cambiano continuamente ruolo
e identità. Come succede
nella storia narrata, «in una
Direttore Responsabile
Alessandro Robecchi > [email protected]
Segreteria di redazione
[email protected]
Redattore web
Alessandro Garlaschi > [email protected]
Grafica & Design
Alex Marocchi> [email protected]
Questo numero è stato chiuso in redazione
il 13 ottobre 2015
scena siamo uomini in un
bar, in quella dopo donne
che ballano». Un po’ come
anche nella vita degli artisti,
«non puoi fare piani – chiosa
Marco - devi semplicemente
goderti il presente e dare il
meglio». Forse non solo nella loro. Il musical è uno dei
più coinvolgenti e divertenti
degli ultimi anni e l’enorme
Editore
7giorni Sas di Bersani e Robecchi
Via Dante, 2
20068 Peschiera Borromeo MI
Tipografia
SERVIZI STAMPA 2.0 Sr.l.
Via Brescia n. 22 - 20063 Cernusco sul Naviglio (MI)
Testata registrata presso il Tribunale
di Milano il 30/09/2002, numero 524
successo di pubblico lo conferma. Anche, in rete, il
flash-mob realizzato da Marco e gli altri artisti, all’interno di un treno della metropolitana milanese per promuovere lo spettacolo, ha
già raggiunto 7 milioni di visualizzazioni tra Facebook e
Youtube, in Italia e all’estero. «Guardavo la Cuccarini in
Redazione 7giorni
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TV, insieme a mia mamma e,
appena finito di gattonare è
stata subito evidente la mia
passione per il ballo» racconta Marco. Non deve essere
stato sempre facile visto che
una delle sue citazioni preferite è di Truffaut: “l’adolescenza lascia un buon ricordo solo agli adulti che hanno
una pessima memoria”. Ma
poi si è iscritto al MAS, dove
ha sviluppato le sue capacità
e incontrato la comunità di
artisti che ancora oggi lo circonda. «La cosa più positiva
che ho fatto nella mia vita è
stato credere in quello che
volevo fare», dice con un
sorriso gentile.
Per scrivere alla redazione potete inviare
una e-mail a: [email protected]
oppure scrivere a:
7giorni - Il giornale del Sud Est Milano
via Dante 2
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Non verrano pubblicate lettere anonime e/o offensive
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