Presa di posizione - FARMACIA S.GOTTARDO CHIASSO
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Presa di posizione - FARMACIA S.GOTTARDO CHIASSO
PRESA DI POSIZIONE FARMACIA S.GOTTARDO CHIASSO Innanzitutto intendo ringraziarvi per la possibilità data, naturalmente la nostra presa di posizione sarà in rapporto al nostro operato poiché non fornite i risultati completi del test. Come primo mi preme correggere i diversi errori contenuti nella vostra lettera perché, se noi abbiamo commesso una leggerezza, anche nel vostro scritto vi sono diversi errori rilevanti, specie se poi ribaditi nella vostra trasmissione rivolta ad un pubblico non sufficientemente informato in materia medica e di prodotti Farmaceutici. Il prodotto dispensato dalla mia collega (Reduforte – principio attivo Clavitanol ) NON fa parte dei prodotti anti fame, riduttori dell’appetito, o peggio ancora anoressizzanti vegetali che dir si voglia ma rappresenta una molecola che agisce come legante di carboidrati e grassi per limitare il riassorbimento e quindi con un’azione locale e non sistemica; molto differenti sono i prodotti anti fame, anoressizzanti, riduttori dell’appetito, taglia fame o altro che hanno (a parte solo le mucillaggini che si gonfiano nello stomaco dando un certo senso di sazietà) un’azione sui recettori centrali e sono come azione riconducibili ai “vecchi” prodotti di derivazione anfetaminica, farmaci sì pericolosi e che sono ormai stati banditi nella maggioranza delle nazioni a noi collegate e dire che prodotti come quello da noi dato in sostituzione faccia parte di questo tipo di sostanze è un errore alquanto grossolano . Reduforte è un prodotto che NON è registrato quale farmaco in Svizzera ma come dispositivo medico (che come disposizioni sono state assunte dalle disposizioni europee in materia) e segue una propria legislazione separata, semplificata e molto meno restrittiva rispetto ai medicamenti per uso umano (contenuti nelle liste A,B,C,D) e vi posso assicurare che la mia collega rientra di diritto essendo farmacista diplomata nella categoria di PERSONALE QUALIFICATO a consigliare e proporre il prodotto. La sostanza Clavitanol ha dimostrato in studi sull’efficacia : (cfr. http://clavitanol.com/efficacystudies_page1.php) una diminuzione di ca 2,4 kg di peso e ca 1,5 kg di massa grassa corporea in 12 settimane di assunzione rispetto al gruppo di riferimento (entrambi con alimentazione controllata) quindi di ca 20-max 30 gr di massa grassa corporea al giorno e quindi si può tranquillamente dire che la sostanza ha assorbito i carboidrati presenti in meno di una bottiglietta di coca cola, di una merendina ricolma di grassi saturi, di un terzo / metà hamburger o hot dog o altre “schifezze” varie da fast food o da aperitivi tanto alla moda e decantati presso la nostra gioventù anche ( o forse soprattutto…) minorenne. Ecco, se questo prodotto per dimagrire che può avere conseguenze sul comportamento alimentare (???) e sulla salute di una persona (vostre affermazioni) potesse bloccare anche solo in minima parte (come la realtà dei fatti lo dimostra) l’eccesso di carboidrati semplici (come da vostra trasmissione precedente) o di grassi sempre più “innaturali” e pericolosi nei vari cibi preparati e propinati dalle catene di distribuzione e dai fast food penso che lo si potrebbe anche incentivare e non demonizzare a priori. Non chiamiamo questo prodotto dimagrante ma al massimo un aiuto per il mantenimento del peso in soggetti tendenti per una ragione o l’altra a un aumento ponderale. Inoltre non sono riuscito a trovare nessun problema legato al prodotto che sia stato oggetto di notifica o richiamo del prodotto in tutta Europa e, per quanto riguarda gli effetti collaterali, si circoscrivono alla possibilità di un limitato gonfiore addominale. E adesso veniamo all’operato incriminato della mia collega, probabilmente quello che riporto può non essere corrispondente al 100% e sicuramente mi correggerete (penso abbiate una registrazione del colloquio ) ma non è facile dopo 14 giorni ricostruire una vendita… sicuramente è che la ragazza non era sovrappeso ma sicuramente nemmeno con un BMI inferiore a 18,5 per cui vi sarebbe stata una rilevante mancanza (sia la mia collega, persona attenta e scrupolosa con buona esperienza e il sottoscritto hanno buone capacità di valutazione in questo campo), sicuramente è che l’età non è stata chiesta (ed è una mancanza che dal primo momento la collega ha ammesso) ma altrettanto sicuramente la ragazza era più vicina ai 18 anni che non ai 14 anni. Sicuramente la mia collega si ricorda di aver chiesto prima di vendere il prodotto se la cliente assumesse altri farmaci in generale, per il sangue o altro (possibili interazioni a livello di assorbimento) e di prendere il prodotto solo se il pasto era copioso e con una componente importante di carboidrati o grassi. Questo è quanto dovevo precisare sulla vicenda, mi auguro che possa essere di aiuto anche a voi per non impostare la trasmissione sulla falsa riga della lettera da me ricevuta con marcate e fuorvianti imprecisioni, anche perché mentre la lettera era rivolta a un numero limitato di persone del ramo la vostra trasmissione rischia di essere non un quadro ben riuscito ma una banale “crosta” Cordiali Saluti P. Coduri