Breve Storia dell`Associazionismo e della Vita Sociale Serravallese
Transcript
Breve Storia dell`Associazionismo e della Vita Sociale Serravallese
Storia della vita sociale a Serravalle La vita sociale serravallese è sempre stata particolarmente vivace e foriera di meritorie iniziative sociali, culturali, sportive, ricreative e di volontariato, sia in ambito laico che cattolico. Dalla spontanea aggregazione dei tanti bar, alle prime “Società”; dai cinema, alle sale da ballo; dalle sedi sindacali e le sezioni di partito, alle confraternite ed agli oratori; dal calcio, alla pallacanestro; dalla Pro loco, alla bocciofila; dalla banda, alla corale. La passione e la devozione, la tradizione ed il colore, l’aggregazione e l’impegno civile, l’amicizia e la solidarietà. Realtà diverse ma divenute nel tempo complementari, ciascuna con il proprio contributo portato alla vita ed alla crescita sociale, civile e culturale della comunità serravallese nelle varie fasi della sua storia. Spazi di dialogo e crescita che svolsero anche una preziosa funzione di integrazione, negli anni dell’immigrazione dal Sud Italia e dal Nord Est. La prima presenza che ricordiamo è quella della Società Riunita Progressista ed Operaia di Mutuo Soccorso, con gli scopi principali dell’assistenza, beneficenza e mutualità, sciolta in periodo fascista ma che a lungo operò nel panorama associazionistico serravallese, insieme al Circolo cattolico Santo Stefano, fondato nel 1908 da Monsignor Ozzano. Tra gli originari centri di aggregazione e di intrattenimento c’erano anche i cinema. La prima sala di proiezione del paese, il Cine Italia, venne allestita nel 1922, in quella che era la “Sala della Società” di via Abbazia, lo stesso edificio che ancora oggi ospita il cinema. I locali donati nel 1927 all’Ospedale San Giuliano, per sottrarre l’immobile alla requisizione, passarono poi di proprietà della famiglia Molinero. I Molinero verso la metà degli anni Cinquanta e sino alla fine dei Settanta aprirono anche un secondo cinema, l’Astor, che si trovava lungo viale Martiri della Benedicta, quasi all’angolo con via Divano. Nello stesso stabile c’era anche una sala da ballo, l’Ambra, che rimase aperta sino agli anni Ottanta, sopravvivendo di qualche anno al cinema che già aveva cessato l’attività. L’unica sala cinematografica rimase l’Italia, divenuto Cinema Lara, nel 1968. La struttura, passata per un breve periodo al patrimonio comunale, ritornò nelle disponibilità dell’ospedale (ovvero dell’A.s.l. 22), sino a giungere all’attuale proprietà Bergaglio. Grande richiamo avevano anche le feste di partito che, nel parco Caffarena ed in piazza Bosio, animavano con balli, divertimenti e dibattiti, le estati Serravallesi. Sino alla fine degli anni Ottanta, la festa dell’Unità, quella dell’Avanti e quella dell’Amicizia, erano espressione della vivacità della vita delle sezioni di partito. Nel sociale e nel volontariato il primo capitolo spetta al Sottocomitato della Croce Rossa Italiana che, in più di novant’anni di storia, calamitò intorno a se considerevoli energie umane, rendendo alla comunità serravallese un impagabile servizio, sostenuta quasi esclusivamente da volontari e benefattori ed impegnata anche in ambito di emergenze e calamità nazionali. Nel 1911 nasce la Pubblica Assistenza Croce Verde Serravallese che dopo qualche anno diventa Croce Rossa. I soci fondatori furono sedici, campeggiati da Valentino Bramieri, il primo presidente. Iniziarono usando lettighe a mano per prestare soccorso. Nel 1922 fu acquistata la prima carrozza a cavallo, nel 1946 il fuoristrada Dodge che fu la prima autoambulanza. Preziosa l’opera di assistenza e soccorso, le iniziative solidaristiche, l’impegno di uomini e mezzi, espressi nella sua lunga storia dai volontari serravallesi. Non solo le due guerre mondiali, ma anche l'alluvione del Polesine, il disastro del Vajont, il terremoto del Friuli, sino alle alluvioni del 1977, del 1994 ed il sisma del 2003. Un sacrificio insignito nel 1973 della medaglia d'oro dal Comitato centrale della Croce Rossa Internazionale. Sotto la guida dei presidenti che si sono succeduti nel tempo (Cesare Rolandino; Giovanni Mensi; Giuliano Busseti; Eraldo Manfredi; Franco Molinero; Umberto Scaiola; dott. Maurizio Balbi; cav. Pietro Visconti; comm. Ezio Rolandino; comm. Lino Molinari; Commissario Dante Ferraris; dott. Raffaele Palamone; cav. Federico Piana) la presenza della “Croce” nella vita cittadina seppe andare oltre al servizio assistenziale e sanitario, rappresentando, in modo particolare sino agli anni Ottanta, un vero e proprio centro di aggregazione per numerosissimi giovani ed adulti del paese. In questo periodo veniva organizzata anche la Festa della Croce Rossa, ricorrenza andata poi perduta. Va ricordata anche la presenza dell’A.n.f.f.a.s. (Associazione nazionale famiglie fanciulli subnormali), attiva anche a Serravalle da quasi vent’anni, nell’assistenza ai portatori di handicap, con il polo di Villa Luciani. L’edificio di via Garibaldi, negli anni ottanta, venne ceduto in comodato gratuito dal Comune all’associazione che ne curò il restauro e la gestione. Tra le altre realtà solidaristiche, più recente invece è l’attività dell’A.u.s.e.r., che si propone di realizzare iniziative sociali, culturali, diffondere lo spirito e la pratica della solidarietà. La tradizione sportiva si fregia di diverse importanti realtà, che negli anni hanno saputo raccogliere significativi risultati agonistici e riunire intorno a se un numero sempre crescente di praticanti. Nel calcio è presente l’Unione sportiva Libarna, società fondata nel , erede dei Diavoli Neri, la squadra nata dall’unione imposta dal Regime, delle quattro squadre di prima del Ventennio: La Palestrina, la Porta Genova, il Lastrico e la Stazione e l’Aurora (la squadra dell’oratorio parrocchiale). Nel 1951, il C.s.i., divenne l’attuale U.s. Libarna, che nella sua storia ha militato, con alterne fortune, nel campionato di Promozione Ligure ed, in tempi più recenti, nel campionato Interregionale. Nel 1976 nasce l’Atletica Serravallese, fondata da un gruppo di appassionati, utilizzando il ricavato di una corsa podistica, con lo scopo di propagandare la pratica dell’atletica leggera, con particolare attenzione ai giovani. Da allora, sotto le presidenze di Alessandro Austa, Luigi Manna, Flavio Montessoro e Claudio Barbieri, la maglia rosso blu del sodalizio serravallese si è affermato in campo provinciale, regionale e nazionale. Un radicato movimento sportivo intorno al quale sono cresciuti oltre 600 atleti, ma anche manifestazioni di rilievo come l’attuale Coppa Città di Serravalle. Nei primi anni si sono messi in evidenza nei salti in alto e in lungo, ottenendo, negli anni 80 anche la selezione in rappresentativa regionale. Verso la fine degli anni Novanta, con l’ingresso nel settore tecnico di giovani tecnici provenienti dal vivaio, è stato possibile suddividere i compiti e diversificare anche in altre specialità l’attività societaria. In questi ultimi anni si sono messi in evidenza marciatori, lanciatori, ostacolisti e mezzofondisti oltre agli ormai tradizionali saltatori. Dal 2001, la società ha promosso con Atletica Novese e Atletica Ovadese, la costituzione dell’Atletica Aleramica, con l’obiettivo di stimolare ancora di più i suoi giovani, proponendo loro la possibilità di far parte di un gruppo più forte e numeroso, permettendo loro di avere stimoli nuovi, continuando la loro attività anche in un’età più grande. Merita una menzione la “Straserravallese”, corsa non competitiva a scopo benefico, che negli anni Ottanta costituì uno degli appuntamenti tradizionali del calendario podistico autunnale alessandrino, organizzata da Saverio Torchia e dai suoi collaboratori. Poi il Basket Club Serravalle nella pallacanestro, ha trent’anni di storia alle spalle ed ha partecipato, non senza notevoli soddisfazioni, al campionato di serie D ed ai diversi campionati organizzati dalla F.i.p. . Nella ginnastica è attiva la Ginnastica Serravallese, guidata da sempre dal dottor Mario Sterpone, presidente e fondatore del sodalizio, che ha sempre distinguersi a livello provinciale, regionale e nazionale, oltre a garantire alla comunità un’insostituibile attività formativa per i giovani. Nelle altre discipline sportive citiamo lo Sci Club Serravalle, il Tennis Club e la Bocciofila Serravallese, che nei suoi impianti ha ospitato gare provinciali, regionali e nazionali di richiamo. A queste società, oltre all’assidua presenza nelle attività formative e promozionali verso i giovani e nelle scuole, va dato anche atto di aver saputo crescere ed affermarsi nonostante Serravalle mancasse di strutture sportive idonee, sino all’avvento degli anni Ottanta. Erede della tradizione cattolica del Circolo Santo Stefano è il Circolo A.n.s.p.i. (Associazione nazionale San Paolo Italia per gli oratori e i circoli) nato all’inizio degli anni Ottanta, alla Casa del giovane, in piazza Bonaventura, dove da generazioni laici e religiosi, animatori ed educatori, giovani ed adulti, si sono impegnati nella formazione umana e cristiana di bambini, ragazzi. Sport, ricreazione, feste, iniziative benefiche e socio-educative, soggiorni nelle case alpine. Accanto all’oratorio sorse il Teatro dei Luigini. Una sala parrocchiale che, dagli anni Cinquanta, funzionò come teatro, spazio ricreativo, concerti e per qualche tempo anche come cinema, sino alla chiusura per inagibilità, conseguenza dell’alluvione del 1977. In ambito giovanile opera il Circolo A.r.c.i. “La storia”, presente a Serravalle dai primi anni Novanta, organizzatore d’iniziative ricreative, sociali e sportive, come il torneo di calcio “Memorial Agostinelli”, per molti anni una delle “classiche” del calcio estivo novese. Tra le esperienze più significative dell’associazionismo serravalese ricordiamo la Pro Loco, da tempo la più attiva nel proporre iniziative turistiche, culturali, ricreative ed enogastronomiche. Oltre alle diverse feste e sagre stagionali, gli appuntamenti di maggior interesse promossi dal sodalizio sono il Maggio musicale e negli anni Ottanta, la mostra mercato “Il baratto” (che si svolgeva negli ex-magazzini F.i.d.a.s.s.) e la mostra dell’artigianato e dell’antiquariato. Nel periodo 80-90 era anche attiva l’associazione Amici del Lastrico, che per alcuni anni organizzò eventi musicali, feste rionali. Nel mondo della musica il posto d’onore spetta al Corpo Musicale “Pippo Bagnasco”, tra le più antiche bande del Piemonte, con oltre 125 anni di storia alle spalle. Il sodalizio nasce nel 1863 da un gruppo musicale spontaneo di volenterosi appassionati di musica. Artefice il Canonico Cambiaggi, il primo maestro e compositore. Momenti difficili furono quelli delle due guerre, ma il sodalizio risorse, con capacità e tenacia. Dopo la Liberazione, l’attività riprese con regolarità. Nel 1952, venne affidata alla direzione artistica del Maestro Pallavicini ed a quella amministrativa di Vittorio Guido. Sotto la loro guida la banda crebbe, trasformandosi in una vera scuola di musica, in centro di aggregazione sociale e culturale. In quegli anni il sodalizio venne intitolato a Pippo Bagnasco, musicista degli anni venti, giovane trombettista di talento prematuramente scomparso. La “Pippo Bagnasco” rimase per molti anni una banda con tre divise, tre anime. Nella sua veste folkloristica la banda si presentava come “Bufa e scrola”, banda atipica, assolutamente insolito, fondata e dirette da Mario Bisio, detto “Giorgetti”. Nessuno se non lui, con la sua simpatia, il suo carattere estroverso avrebbe potuto animare con scanzonata genialità un gruppo così originale. Bisio dirigeva in smoking, con una bombetta in testa ed i guanti bianchi, le divise dei suonatori variopinte, mentre i coperchi erano sormontati da un topolino gigantesco. C’erano pure il mazziere e Dolores, la majorette. Il repertorio erano brani popolari, canzonette napoletane, musica semplice ed allegra. L’altra era la Banda dell’Associazione Nazionale Alpini di Genova. La banda serravallese con le divise dell’associazione ed il cappello con la penna nera accompagnò per anni manifestazioni ed eventi. Un’esperienza importante della quale la banda va fiera ancora oggi. Da allora l’attività si fece sempre più intensa. Ricorrenze religiose e civili locali, il tradizionale concerto di Santa Cecilia, che si svolge ancora oggi, ma anche esibizioni in cinema e piazze di tutta Italia. Negli anni ottanta e novanta un nuovo periodo di grande fortuna, con meno impegni ma con ottimi risultati nella formazione di tanti bravi giovani musicisti. In tempi più recenti ancora problemi che sono stati in parte superati, anche grazie alla collaborazione con altri gruppi musicali della zona, per una realtà che rimane sempre vitale. Nel 2003 la morte del Maestro Angelo Pallavicini. Uomo schivo e modesto, un vero appassionato di musica, un musicista serio e preparato, che alla banda dedicò gran parte della sua vita. Classe 1923, entrò nella banda giovanissimo nel 1937, clarino sotto la direzione del Maestro Santaniello e poi Vittorici e Di Muzio. “Ninein” iniziò a dirigere nel 1949, continuando anche a suonare. Dedicava quasi ogni sera alla sua banda. Le partiture, le trascrizioni, le orchestrazioni. Nei giorni di prova preparava con cura e professionalità i musicanti, pronto a cogliere ogni minima sfumatura ed a personalizzare con tatto e finezza unite ad una preparazione tecnica non comune. La sua direzione era discreta, il gesto misurato, una presenza quasi invisibile. La banda, la musica ed i suoi ragazzi dovevano essere i protagonisti. Il suo desiderio era far fare bella figura al suo paese, al quale era molto affezionato. Negli anni Ottanta, nell’ambiente parrocchiale maturò l’esperienza, breve ma significativa, della Corale Giovanile, del maestro Maurizio Moro. Coristi e musicisti, tutti giovanissimi, per un repertorio di inni sacri, spirituals, romanze e cori giovanili. Nel 1980 nasce la Polifonica Serravallese, corale fondata da Luigi Bolchi. La Polifonica si costituisce nel 1991 in associazione, proponendosi di avvicinare alla grande musica il pubblico che abitualmente non frequenta sale da concerto. Lo scopo è promuovere attività didattiche e culturali, che nello spirito del volontariato, sappiano diffondere e far apprezzare in maniera semplice e diretta il messaggio artistico ed i valori umani propri della musica, nei più disparati contesti urbani e sociali (chiese, fabbriche, auditori, piazze, teatri). Uno spazio culturale vivo e dinamico che coinvolge, l’intera comunità di Serravalle, grazie all’opera instancabile del Maestro Bolchi, fondatore e direttore del complesso. Un originale “laboratorio musicale” tale da costituire un esempio anche per realtà cittadine ben più grandi di quella serravallese, capace di raccogliere, con brillanti perfomances e riscuotendo ovunque entusiasti consensi, un’ensemble di oltre duecento componenti; di fatto l’unico complesso sinfonico corale della provincia di Alessandria. In questi vent’anni, la Polifonica ha effettuato centinaia di concerti, in Italia e all’estero, numerosissime le esibizioni alessandrine e nello stesso capoluogo, ove, nel 1997 si è esibita in occasione della visita del Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Vanta una lunga e fortunata attività anche l’Associazione “Amici dell’Arte”, che organizza apprezzate mostre, concorsi, seminari e corsi di pittura e disegno.