Qui - Fondazione Il Cuore Si Scioglie
Transcript
Qui - Fondazione Il Cuore Si Scioglie
tum tum la collezione del cuore tum tum la collezione del cuore Questa è Tum Tum, la Collezione del cuore: prodotti fatti a mano da diciotto sezioni soci che, in ore e ore di incontri, hanno lavorato in collaborazione con le diverse realtà del territorio, trasformando l’artigianato tradizionale in oggetti di design contemporaneo. Tum Tum è il battito di cuori di molti, di un mondo di umanità che ha voglia di stare insieme e fare le cose insieme, di persone che condividono idee e passioni e hanno deciso di fare qualcosa per gli altri. Il risultato di questo lavoro passa ora nelle tue mani che, con questo gesto, decidi di unire il battito del tuo cuore a quello di tutti coloro che sostengono i progetti di solidarietà della Fondazione Il Cuore si scioglie onlus. ghirlande profumate Sezione Soci agliana T um Tum è fare e costruire, ma è anche scoprire e abbattere quei muri che, nella quotidianità, separano le persone che ogni giorno si incontrano, si salutano eppure non si conoscono. Così è andata ad Agliana, dove, lo scorso anno, un gruppo di volontari ha accolto Laura, dipendente del punto di vendita, che si è proposta come maestra di creatività per la realizzazione di saponette dipinte e decorate. L’esperimento è andato bene e il gruppo ha deciso di fare il bis, come racconta Bice, volontaria della sezione soci: “Laura ci ha trasmesso entusiasmo e voglia di sperimentare e quest’anno abbiamo voluto cambiare e imparare a realizzare piccoli oggetti di gesso decorati con frutta essiccata, ovviamente da noi. Lavorando gomito a gomito si è creato un clima di complicità da cui è nato un gruppo misto: volontari e dipendenti che si sono uniti per fare qualcosa di buono per gli altri”. “Sì, ci ha stupito scoprire l’entusiasmo di questo gruppo di dipendenti – continua Pasqualina – che ha dimostrato un grande impegno e ha portato vivacità al lavoro di tutti”. Così, ci siamo incontrati ogni martedì dopo la chiusura del punto vendita perché tutti potessero partecipare: “È stato bello scoprire che, dietro le divise che vediamo ogni giorno in punto vendita, ci sono storie, sentimenti, persone con cui è nata un’amicizia. Ora, fare la spesa è diverso, perché il muro di abitudine dei rapporti superficiali è caduto e sappiamo che dietro al banco e oltre una divisa, c’è un gruppo di persone pronte a dare il meglio di sé”. oggetti di recupero decorati a mosaico Sezione Soci arezzo “P are impossibile, vero? Eppure tutti possono fare arte. In questo grande gruppo che è nato intorno al Tum Tum sono tutti artisti a pieno titolo perché, imparata la tecnica, ognuno va da sé, senza vincoli e secondo la sua vena creativa. E il risultato finale è stupefacente: un insieme di opere che nascono dalla stessa idea ma che non assomigliano una all’altra nemmeno per sbaglio!”. A parlare è l’artista Andreina Giorgia Carpenito, maestra di mosaico del numerosissimo gruppo Tum Tum di Arezzo che ha raccolto una partecipazione mista di donne e uomini, quasi tutti digiuni di mosaico e ora già abilissimi nell’arte di comporre fantasie cromatiche di ogni genere: “Io sono stato orafo per quaranta anni – racconta Claudio, mentre incolla dei vetrini celesti su un piatto decorativo – e rimettermi all’opera, lavorare di pazienza e fantasia… è un piacere. Non voglio perdere la mia manualità e, senza più doveri lavorativi, posso utilizzare le mani liberamente, mischiare colori e creare forme”. “Il mosaico è per tutti – continua Tiziana – e lo si può fare con tutto. Noi siamo partiti da bottiglie, bicchieri, vasi… tutti materiali di recupero raccolti con un passaparola in supermercato e che via che ti spinge oltre; è curiosità, è non via stiamo decorando con vetro vario, scoraggiarsi mai perché, con la voglia e da quello apposito per mosaico a quello la tenacia, si può imparare quasi tutto. ricavato da piastrelle per bagni. Il La passione… è di chi non dice mai “non resto… è passione: la passione è qualcosa si può fare!”. profuma biancheria ricamati a punto antico Sezione Soci barberino di mugello “P er noi il Tum Tum è una storia di lunga data – racconta Patrizia, mentre cuce – iniziata con le famose bambole del Cuore e approdata, ora, a una nuova esperienza. Le bambole restano nel cuore di tutti e smettere di farle è impossibile! Con quelle la sezione partecipa al festival della creatività e continua a farle per chi le chiede. Ora il Tum Tum è diventato riscoperta e memoria di una tradizione importantissima per il nostro Mugello, quella del punto antico o punto contato ma, più correttamente, punto reale”. “È una storia di secoli e di duro lavoro – continua Rita, un’altra volontaria del Tum Tum – quella del punto antico che i barberinesi praticavano non per sé ma, su commissione, per realizzare manufatti per i nobili. E per una cosa nobile come la solidarietà, con la scuola di ricamo di Barberino di Mugello, abbiamo pensato di realizzare questi piccoli sacchetti profuma-biancheria, riempiti con la lavanda raccolta la scorsa estate”. Tutto all’insegna del territorio che, per il gruppo, è diventato vero e proprio oggetto di ricerca, come spiega Patrizia: “A differenza del punto moderno, questo non viene realizzato secondo uno schema disegnato ma secondo i cosiddetti “imparaticci”, i campioni passati di mano in mano e arrivati dalle nostre nonne. Stiamo raccogliendo materiale, notizie, campioni da fotografare, tutto quello che può aiutarci a non perdere questa arte e che vorremmo utilizzare per fare un “archivio del punto antico”. È solo un progetto futuro per ora, ma ci stiamo lavorando perché per avere un buon futuro, è bene portarsi dietro il meglio del proprio passato”. diari e quaderni ricamati Sezione Soci cascina “E poi dicono che le donne, tra loro, non vanno d’accordo… Guarda noi, che intreccio di mani e che meraviglia! Quindici, ma anche più e da mesi ci troviamo ogni martedì, non ne abbiamo saltato uno in calendario, nemmeno d’estate! E ci basta poco per stare bene: un ago, un filo, gli occhiali buoni e poi che…?” – esordisce Gina, la volontaria che coordina il gruppo che ha realizzato una gran quantità di copertine di quaderni ricamate a mano. “Che? – continua Brunella – tanta voglia di chiacchierare, stare insieme, con le mani all’opera e la testa impegnata. Staccare un po’, dalla routine e dai problemi: dopo una vita di lavoro e tanto dovere, qui finalmente ho riscoperto il gusto di creare, dare sfogo alla fantasia e di fare un po’ anche per gli altri”. Così si raccontano, le donne che, di punto in punto, hanno trasformato dei semplici quaderni in graziose copertine fiorite, tutte diverse una dall’altra. Tutte guidate da Angela, la maestra dell’associazione Mani Attive, che da anni insegna ricamo a persone di tutte le età: “Persone anche giovani, mica solo nonne, riscoprono l’arte del ricamo – racconta Angela – che è tecnica, fantasia ed è fare: fare è una parola importante, perché mette insieme la gente come noi che si ritrova per il piacere di farlo e senza niente in cambio se non la compagnia, un caffè se ci scappa e la soddisfazione del risultato”. “ Persone anche giovani, mica solo nonne, riscoprono l’arte del ricamo che è tecnica, fantasia ed è fare „ Angela bamboline realizzate con materiali di recupero Sezione Soci colle di val d’elsa/volterra “Q ui è tutto all’insegna della creatività – esordisce Fiorella, una volontaria da due anni attiva nel Tum Tum – perché il motore che muove tutto è la raccolta di solidarietà: il resto, è un viaggio divertente e libero che facciamo in collaborazione con il gruppo Tum Tum di Volterra. L’importante è provare, creare e ricreare, a partire da questo insieme di cose disparate che quest’anno comporranno le bamboline decorative”. Sul tavolo, sparsi qua e là, perline, stoffe, fermaombrelli, tappi di sughero, bottoni vecchi: tutti materiali recuperati e raccolti via via, prima ancora di pensare a quale oggetto realizzare. L’idea poi è venuta provando, riprovando e realizzando campioni fra i quali ha vinto la proposta di una piccola bambola da appendere sull’albero e non solo: “Sono fatte tutte con la stessa tecnica e gli stessi materiali – continua Maura – ma la cosa bella è che non ce n’è una uguale all’altra: come dice Carmela, la nostra maestra dell’associazione Gira e Ricicla, “per farle tutte uguali, basterebbe uno stampino e invece voi avete qualcosa di più: le vostre mani. E poi le bambole, così delicate e solari, indossano una storia importante: i vecchi bottoni con cui le abbiamo realizzate vengono soprattutto dal guardaroba dell’ex ospedale psichiatrico di Volterra, il luogo del non ritorno, come lo chiamavano. E invece oggi quei bottoni tornano a nuova vita per qualcosa di buono: perché quando le persone si mettono insieme e decidono di cambiare le cose, le cose cambiano davvero. Tutto sta a crederci, cominciare e darsi da fare”. preparati per dolci e biscotti in vasetti di vetro incisi a mano lanterne decorate in uncinetto Sezione Soci empoli M etti un martedì in sezione soci… aggiungi fantasia, mestiere nelle mani e la pazienza di provare e riprovare, dal prototipo iniziale al prodotto finito. A Empoli, di ricette ne sono venute fuori un bel po’ dalla creatività del gruppo di volontarie e volontari, come racconta Francesca della sezione soci: “Sì, dai nostri tè del martedì sono venute fuori idee ed esperimenti. Anche in questo secondo anno di Tum Tum abbiamo fatto tutto all’insegna del recupero, sia di materiali che di vecchi saperi nel cassetto. L’idea di partenza sta nel vetro, produzione tipica dell’empolese e mestiere di famiglia per alcuni di noi; i vasi sono stati poi decorati con incisioni a mano da Maria Assunta e dalla squadra di uomini incisori. Questi vasi sono diventati il contenitore delle nostre idee creative, dalla cucina all’arte dell’uncinetto”. E così Roberta la maestra, Anna, Michela e tante altre hanno rivestito alcuni vasi di una trama all’uncinetto per trasformarli in lanterne con l’aggiunta di una candela e di un manico in metallo, realizzato dagli uomini del team Tum Tum. Come se non bastasse, al gruppo è venuta anche l’idea di “addolcire” la faccenda: “Ci piaceva l’idea che anche chi porterà a casa i nostri vasi – continua Francesca – potesse mettere le mani in pasta per produrre qualcosa. Quindi, con tanto di camice, cuffia, conoscenza della normativa haccp e recupero di ricette di casa nostra, ci siamo traferite in una pasticceria di Empoli dove abbiamo riempito i vasi con le miscele di ingredienti per due ricette di dolci: la torta Tum Tum e i baci rustici. Il risultato cromatico è ottimo e le ricette… lasciamo a voi la scoperta!”. finale “ Ilèrisultato stupefacente: un insieme di opere che nascono dalla stessa idea ma che non assomigliano una all’altra nemmeno per sbaglio! „ Andreina Giorgia addobbi a uncinetto Sezione Soci figline/rignano M amme, figlie, nonne, sorelle: di tutte le età e ognuna a modo suo, per il secondo anno il gruppo si è ritrovato e ha rimesso le mani al lavoro per un nuovo progetto Tum Tum, come racconta Barbara, volontaria della sezione soci di Figline – Rignano: “Abbiamo iniziato lo scorso anno con le bambole fatte all’uncinetto che sono piaciute tantissimo. Qui, in paese, a Rignano, ci conosciamo tutti e con il passaparola, dopo un paio di giorni che le avevamo esposte sul banchino per la Fondazione Il Cuore si scioglie, ha iniziato a arrivare gente che le chiedeva. Un successo inatteso che ci ha dato la spinta per fare qualcosa di nuovo per il secondo anno di Tum Tum”. “Le amiche del mercoledì”, così si sono soprannominate, si sono ritrovate e hanno dato il via a una nuova produzione di palline ricoperte di maglia per l’albero di Natale. Ma oltre alla collezione, in questi mesi di lavoro insieme, il gruppo ha fatto tante altre cose, racconta Barbara: “Siamo un gruppo davvero misto: dalla mamma super impegnata tra lavoro e famiglia che qui si ritaglia qualche ora di libertà, a chi è in pensione e ha più tempo libero, a ragazze giovanissime che danno lo sprint creativo al gruppo. Chi a ferri, chi all’uncinetto, ognuna mette un pezzetto. Così diverse, ci siamo mescolate alla perfezione, tanto che prima e dopo il Tum Tum, siamo sempre in contatto: una sera per un aperitivo, un’altra per un cinema. Tum Tum ci ha fatto incontrare e chi non sapeva, ha imparato, chi sapeva ha insegnato: scambio, insomma, che in fondo è il principio di ogni buona amicizia”. accessori realizzati con jeans di recupero Sezione Soci firenze sud ovest “I l tempo non è passato invano e ha portato quel pizzico di esperienza e di fantasia in più alle nostre creazioni”. Esordisce così Alessandra che per il secondo anno guida il gruppo di volontarie Tum Tum nato da un corso di cucito tenuto in sezione soci: il gruppo si è cose. Quattro oggetti per la precisione: una borsa a tracolla grande, una più piccola, il sacchetto portapranzo e il portasacchetti per la spesa. In comune hanno che sono fatti di jeans recuperato dagli armadi di tutti i nostri amici e che sono fatti con una certa cura: si parte da un cartamodello, si taglia la stoffa e consolidato e quest’anno ha ampliato la produzione di borse, mantenendo la scelta di lavorare con materiali di recupero raccolti dai volontari fra amici e parenti: “Noi siamo partite lo scorso anno con un modello base di borsa e, quest’anno, siamo approdate a una gran varietà di poi… si impara a usare la macchina da cucire! Fatto questo, il resto è questione di fantasia personale”. Così il gruppo di dieci e più volontarie da settembre si è messo sotto per una produzione di oltre 150 oggetti: “E prima e dopo tutto – commenta Anna, un’altra volontaria – quello che più conta è che noi ci divertiamo! Io, Ilaria, Rossella, Maria Pia… insomma per chi c’è non manca l’occasione di un aperitivo fuori o un tè insieme. Nel gruppo c’è posto per tutti, perché chi non sa cucire, può tagliare, assemblare, scegliere i colori: l’importante è esserci, con due mani, un po’ di tempo, idee nuove e la voglia di fare un’altra tappa insieme”. ci ha fatto “ Tum Tumincontrare e chi non sapeva, ha imparato, chi sapeva ha insegnato „ Barbara leccalecca e cioccolata artigiananle Sezione Soci fucecchio E splosive come un cioccolatino al peperoncino e travolgenti come un bon bon al liquore: le cioccolatiere di Fucecchio sono ormai conosciute da tutti e, per il terzo anno, sono al lavoro fra stampini, fuochi, forme e aromi da acquolina in bocca. Valeria, Marzia uno, Sandra, Marzia due, Sandra la capogruppo e molte altre: il team di lavoro è consolidato e l’alchimia di un magnifico cioccolato è ormai testata e approvata dai tanti che, negli scorsi anni, hanno svuotato in pochi giorni il banchino del Tum Tum carico di cioccolatini, lecca lecca e dolcezze varie: c’è chi fonde, chi versa, chi decora e chi confeziona; a dirigere i lavori, dare il ritmo e regolare gli eccessi c’è Claudio, il maestro cioccolatiere di una famosa pasticceria di Fucecchio, che ha condiviso il suo mestiere con le volontarie del gruppo Tum Tum: “Sono tutte in formissima – racconta Claudio – ma ve l’assicuro: con la scusa di testarli, sono più i cioccolatini che mangiano di quelli che confezionano! Scherzi a parte, ormai sono cioccolatiere esperte anche loro e non è più un lavoro ma un piacere accoglierle in laboratorio la sera, appena finisco e chiudo la pasticceria”. “Portare avanti il gruppo è un impegno – racconta Sandra – ma non un sacrificio: da tre anni ci troviamo la sera in pasticceria e, tra un cioccolatino e l’altro, si chiacchiera, si sta insieme e c’è sempre qualche novità da raccontarsi; del resto, come diceva Forrest Gump, la vita è uguale a una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita!”. addobbi di origami portatorte e porta pigiami Sezione Soci lucca P artita doppia per il gruppo Tum Tum di Lucca che, accanto a una tradizione del territorio, ha deciso di raccogliere anche la sfida del cucito per realizzare dei portapigiami per bambini. Due produzioni parallele e tante mani al lavoro perché, nell’indecisione, meglio scegliere tutte e due le proposte, come racconta carta sono state tante: nel passato ci fu quella fatta con gli stracci, poi nel 1800 fu la volta della carta-paglia da imballo, fatta di paglia, calcina e acqua, fino ai tempi recenti con una produzione che ha reso Lucca un polo cartario di importanza mondiale. Così, sotto la guida del maestro Massimo e della cooperativa Belle di niente, alcuni Laura, volontaria della sezione soci: “Nel decidere cosa realizzare, volevamo valorizzare qualche tipicità del territorio. Quindi, impossibile non pensare alla carta che a Lucca ha origini molto lontane nel tempo ed è legata alla ricchezza di acqua presente nel territorio. Le prime produzioni risalgono al 1300 quando la Corporazione dei Cartolai produceva la cosiddetta “cartapecora”, carta pergamena prodotta con il manto lanoso degli animali. Le stagioni della di noi si sono dati agli origami”. Ma alcune volontarie del gruppo hanno rilanciato, come spiega Luana: “Ago e filo sono una passione senza tempo e ci piaceva inserire anche qualche esperimento di stoffa: da qui l’idea di dedicare qualcosa ai più piccoli, con questi porta-pigiami nei quali, oltre alla tecnica, abbiamo messo creatività e colore, perché questi prodotti raccontino al meglio una storia di cose belle e fatte per un fine buono”. accessori per la cucina in patchwork Sezione Soci pisa “L’ anno scorso quasi quattrocento animaletti imbottiti, quest’anno ottanta e più grembiuli, perché a noi piace cambiare ma non tutto tutto… il patchwork, no! Quello non lo cambiamo con niente! Non è mica una stagione, è una passione che se ti prende non passa più!”. Così racconta Angela, mentre a testa bassa cuce i pezzetti di stoffa ritagliati qua e là, tra tessuti di mille colori e varietà., Nicla, Fiorella, Angela, Graziella, tante, quasi venti che da dodici anni tagliano, cuciono e creano i quadri patchwork da cui poi nascono oggetti di ogni tipo. Le volontarie della sezione soci e dell’associazione Kinzika collaborano da tanto e il progetto Tum Tum non ha spaventato nessuna anzi, è stato l’occasione per allargare il gruppo, come racconta Graziella: “Oltre alla collezione Tum Tum, lo scorso anno ci siamo divertite a incontrare tanta gente nelle giornate di dimostrazione al pubblico in tutti i punti vendita della sezione: tutte sedute lì, ago, filo, forbici e via a cucire gli esagonini sotto gli occhi della persone incuriosite… sì gli esagonini! Abbiamo coniato questo nome per queste borsette bombate a forma di esagono. Anche questa è una nostra creazione, se non ci inventassimo sempre qualcosa di nuovo, che divertimento sarebbe?”. “Sì, perché noi ci divertiamo, si sta insieme, ci si scambia un po’ di idee, perché da cosa nasce cosa. E a forza di chiacchierare e cucire, arriviamo a Natale con il banco pieno dei nostri prodotti. Una soddisfazione averli fatti e sapere che anche quelli sono solidarietà”. accessori in maglia Sezione Soci prato “P rima e dopo il Tum Tum, noi gigantesca. Poi guanti e copri boule e siamo un gruppo tutto quest’anno è la volta di scaldamuscoli, l’anno – racconta Fiorella, che cappelli e colli. Lavoriamo tutto l’anno da sei anni coordina il gruppo di e ogni martedì siamo qui a sferruzzare e appassionate di lavoro ai ferri – e il a spizzicare i nostri dolci fatti in casa!”. Tum Tum ci ha dato una marcia in più “Sono pomeriggi piacevoli – racconta per accelerare il passo con i ferri quando si avvicina Natale”. Il gruppo è un gran gruppo, per numero e varietà di volontarie che lo compongono, prima fra tutte Lea che ha insegnato un po’ a tutte i trucchi del mestiere: “Io faccio i ferri da quando sono nata – dice, senza smettere di intrecciare il filo – la mia nonna mi ha insegnato da piccola: ho la mano che va da sola e, davvero, lo faccio anche al buio. E poi la mia figliola Doretta veniva qui a “fare ai ferri” e mi ha convinto… sì, a qualcuna ho spiegato un po’ di punti ma io non sono mica la maestra di nessuno. Ora qui sono tutte brave, davvero, tutte maestre!”. Lea ha dato il la, il gruppo si è allargato e unirsi fin dall’inizio al progetto Tum Tum è venuto da sé, racconta Siria: “Il primo anno abbiamo cominciato con una coperta patchwork Romana – che mi ricordano quando ero bambina e intorno al fuoco facevamo “la calza”. Anche mio nonno Maurizio passava il tempo con i ferri: “fare soletta”, diceva lui… soletta perché con la maglia si rinforzava il sotto dei calzini. Era divertente e oggi è come tornare in quell’angolo di famiglia pieno di una tranquillità senza prezzo”. “ Io faccio i ferri da quando sono nata, la mia nonna mi ha insegnato da piccola: ho la mano che va da sola e, davvero, lo faccio anche al buio „ Lea È un mestiere… “è artigianato che va pensato con la testa, realizzato con le mani e fatto con il cuore: allora sì che diventa arte! „ Primo cuscini decorati con bottoni di recupero Sezione Soci san giovanni “P er noi queste ragazze sono un grande aiuto – racconta Maria – e noi lo siamo per loro. Insomma, è una vera e propria collaborazione, di quelle che durano nel tempo che più passa e più la collaborazione migliora, come il vino che, invecchiato, è più buono!”. Maria è la volontaria della sezione soci che da tre anni coordina il gruppo: un gruppo grande, fatto di persone di tutte le età e con storie tutte diverse riciclati; il secondo anno abbiamo proseguito con le decorazioni di Natale e le trine e quest’anno ci siamo date al cucito con le fodere per cuscini. Ma non è la scelta dell’oggetto da realizzare a fare la differenza: il perché del gruppo sta nei nostri mercoledì insieme all’associazione Arkadia, dove le ragazze ci aspettano sempre a braccia aperte”. Arkadia è infatti l’associazione di promozione sociale che si occupa di ragazzi con disabilità e che da tre anni partecipa al progetto Tum Tum: grazie al progetto, le ragazze hanno imparato a cavarsela con ago e filo e con la macchina da cucire, senza mai smettere di divertirsi e di metterci un pizzico di libertà creativa. fra loro. E dalla diversità, è nata una “Silvia, Lara, Michela e Laura: ormai – storia di amicizia e condivisione di continua Daria – non possiamo più fare tanti momenti passati insieme, come senza. Vedere il loro sguardo brillare di spiega Daria, un’altra volontaria del fronte ai duecento pezzi realizzati, ha gruppo: “Abbiamo iniziato tre anni fa, fatto brillare anche noi, di emozione e di con collane e bracciali fatte con i bottoni soddisfazione”. oggetti per la casa ricamati a punto croce Sezione Soci sesto fiorentino/calenzano “E bbene sì! Noi abbiamo il privilegio e l’onore di contare nel gruppo anche un uomo! – racconta Denise, volontaria del gruppo di ricamo – è il nostro mitico Giancarlo, che cuce a macchina spedito come un treno, perché per una vita ha lavorato nel settore e ora ci presta la sua esperienza per fare questi lavori a quattro mani: alcuni tagliano e cuciono i sacchetti e altre ricamano con il punto a croce. Insieme e piano piano, sta venendo fuori una bella produzione di sacchetti portapane e portabiancheria. Una gran soddisfazione per essere il primo anno, considerato anche che alcune di noi sono autodidatte e altre erano digiune, sia di cucito che di ricamo!”. E, fra un punto e l’altro, la parola passa da una all’altra: “Io sapevo fare qualcosa – continua Angela – e qui ho imparato un sacco di cose: con la curiosità si può arrivare molto lontano, dove non si immaginerebbe mai! Curiosità e pazienza: occorre darsi tempo e prendere il proprio ritmo. Qui non c’è una regola, ognuno fa quello che può, alla sua andatura. Questa è un’attività slow che richiede di rallentare, lasciare tutto per un po’ e immergersi nella precisione dell’ago e filo. Beh… è qualcosa più del relax: è dedizione, cura e alla fine… un po’ di stupore per il risultato!”. “Soddisfazione perché – conclude Lia – certe cose hanno un valore che non si può tradurre in un prezzo. Il tempo, l’impegno e la voglia di fare qualcosa per gli altri sono un valore che non si vende e non si compra, ma che può fare una grande differenza”. collane a uncinetto Sezione Soci valdera T per il futuro dei nostri figli e dell’intero onina è l’anima del gruppo pianeta”. e, con la sua calma e poche “Ma che maestra e maestra! – ribatte parole pronunciate sottovoce, in pochi mesi ha portato il numeroso Tonina – qui non c’è nessuna maestra! Siamo tutte uguali, una volta imparato gruppo di volontarie di Pontedera a un risultato straordinario: quasi duecento collane e centoventi gufi fatti a uncinetto. L’effetto d’insieme è un quadro variopinto che alterna carote, pere, melanzane, fragole e chi più ne ha più ne metta, come spiega Giuliana, una delle volontarie della sezione soci: “Alcune di noi avevano già qualche rudimento di lavoro all’uncinetto, altre erano del tutto digiune quindi l’impresa sembrava impossibile. Invece, con la sua pazienza, Tonina ci ha insegnato la sua arte. La chiamo arte non a caso, perché anche se le regole e le istruzioni del crochet sono rigorose, la maestra ci ha spinto a proporre idee, a metterci del nostro per creare qualcosa di personale. Abbiamo scelto frutta e verdura perché è tema di Expo 2015 e perché l’uso sobrio e consapevole delle risorse del nostro pianeta è una questione fondamentale il punto e con le istruzioni che chiunque può trovare su internet, tutti possiamo diventare artisti nel nostro piccolo. A patto che sia la passione a guidare le mani. Io intreccio fili da una vita e ancora non mi annoia: è una passione che con il tempo non si consuma ma, anzi, cresce insieme alla soddisfazione per i risultati. Forse, più di tutto, è questo il vero segreto che ho condiviso e di cui fare tesoro”. cestini intrecciati e semi del territorio Sezione Soci valdiserchio/versilia “B asta fare il primo passo… il resto viene da sé: le idee, le persone, la voglia di imparare, anche se all’inizio le mani stentano un po’ e fanno male… e i primi prototipi non sono perfetti, tutt’altro! Però siamo qui e, passo dopo passo, siamo diventati un gruppo”. Melissa racconta, mentre intreccia piccoli arbusti di legno, e guarda Annarita e il maestro Marco che portano a termine un altro cestino di vimini: un oggetto semplice, fatto di un prodotto della terra e del territorio, raccolto durante le passeggiate di settembre con cui la sezione ha esplorato il territorio in compagnia dei tanti curiosi, più di venti a uscita. “Tutto è nato passeggiando – continua Melissa – per scoprire l’ambiente intorno, farci ispirare dai colori, dagli odori e dalla ricchezza di luoghi che vanno dal mare ai monti: tutto bellissimo e così pieno, il territorio ci è sembrato un grande contenitore di tesori… e da qui l’idea di realizzare dei cestini in vimini, contenitori dei profumi e dei semi della terra”. Annarita interrompe la sua danza delle mani e continua: “Un cestino… è fatto per essere riempito e noi ci mettiamo dentro tutta la natura della nostra Valdiserchio! Marco e Alba ci hanno insegnato questa antica tecnica di intreccio che i nostri nonni praticavano a mani sciolte e Angelica e Serena, dell’associazione Orto Fiorito, ci hanno aiutato a scegliere semi, aromi e fiori con cui riempirli. Il passo in più? Con l’aiuto dell’esperta Ombretta… riempire il cestino di terra, piantare i semi e prendersi cura di qualcosa che cresce!”. scacciapensieri e sottopentola smaltati in terracotta Sezione Soci valtiberina U n gruppo a dir poco effervescente di una quindicina di volontarie e volontari che plasmano, cuociono, decorano e pitturano l’argilla di casa loro: “La riscoperta dell’arte dell’argilla – racconta Rita, volontaria della sezione soci – ci ha entusiasmato e quest’anno abbiamo sperimentato nuovi prodotti e modi di lavorazione più complessi. Non si tratta solo di imparare la tecnica E dietro a tutto c’è Primo Tricca, un personaggio che quando lo incontri non lo dimentichi più: artigiano, artista, uomo di sapienza e di mestiere nelle mani che da due anni mette a disposizione del gruppo Tum Tum il suo sapere e il suo saper fare: “La mia azienda è nel settore dal 1825 e per noi l’argilla è… pane quotidiano! Poter insegnare ad altri per me è un onore e un’emozione!” “E pensare – commenta Cristina, una delle volontarie – che non sapevamo di avere questa ricchezza sotto i piedi!” La cava di argilla è a Fighille il cui nome rimanda alla parola “ficulus” che in latino significa vasaio: proprio in questa zona sono stati trovati resti di vasi e di vecchi forni di epoca romana, e dare sfogo alla creatività: dietro ai a riprova di quanto è antica questa nostri scacciapensieri e ai sottopentola lavorazione. Facile e complessa al fatti quest’anno, c’è la storia del nostro tempo stesso, come commenta Primo: territorio, un mestiere che si è perso e “Eh… è un mestiere… è artigianato che tanta tradizione che stiamo riscoprendo va pensato con la testa, realizzato con le mani e fatto con il cuore: allora sì che con la speranza di trasmettere questa passione ad altri, magari ai più giovani”. diventa arte!”. tovagliette ricamate Sezione Soci volterra/valdicecina T um Tum è… trovarsi intorno a un’idea: così racconta il gruppo di Volterra che, per il secondo anno, si è buttato nel progetto in partnership con altre realtà, come racconta Giovanni, della sezione soci: “Fin dal primo anno per noi Tum Tum ha significato l’incontro con realtà esterne alla nostra sezione. Ogni edizione è l’occasione per rinsaldare il rapporto di collaborazione con la sezione di Colle di Val d’Elsa: negli anni scorsi loro hanno messo il vetro e noi il sale per una coproduzione di vasetti di sale aromatizzato. Quest’anno ci siamo dati a delle decorazioni con materiali di recupero raccolti a quattro mani”. E a quattro mani è anche il secondo prodotto artigianale realizzato dai volontari, spiegano a turno Marusca, Lorella e Paola: “Per rendere ancora più partecipato il progetto, anche quest’anno abbiamo rinnovato la collaborazione con la Casa di Reclusione di Volterra che ha aderito con la sezione sartoria, dove lavora un gruppo di detenuti piuttosto bravi nel cucito e nel disegno. Unendo “Per noi – continua Giovanni – ogni le due abilità, noi abbiamo fornito il materiale e loro hanno realizzato delle anno è un’occasione per incontrare tovagliette all’americana decorate persone, imparare nuove cose e creare opportunità sociali anche per chi, come a mano con un disegno sul tema del i detenuti, non sempre ne ha. E non c’è ritratto. Quindi non solo saranno fatte a mano, ma saranno pezzi davvero dubbio, che si tratti di Tum Tum o di unici con un ritratto personalizzato”. altro, l’unione fa la forza, sempre!” “ Vedere il loro sguardo brillare di fronte ai duecento pezzi realizzati, ha fatto brillare anche noi, di emozione e di soddisfazione” Daria „ referente progetto Stefania Panella Unicoop Firenze design Barbara Guarducci e Claudia Guarducci testi Sara Barbanera Unicoop Firenze foto Matteo Cesari Grooming Photo progetto grafico Daniela Lotti e Daniele Madio SocialDesign stampa Tipografia ABC, Firenze www.ilcuoresiscioglie.it Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista. San Francesco un progetto di a sostegno di