Industria e Finanza 8 luglio 2016

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Industria e Finanza 8 luglio 2016
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Il quotidiano economico-finanziario del Nord Italia
VENERDÌ 8 LUGLIO 2016 - NUMERO 1808 ANNO 19 - QUOTIDIANO ONLINE, VIA FAX E IN EDICOLA - FONDATORE E DIRETTORE: ACHILLE OTTAVIANI
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ASSEMBLEA ABI
“IL BAIL IN È CONTRO
LA COSTITUZIONE”
"Non è corretto parlare del problema dei crediti deteriorati
come di un'emergenza per l'intero sistema bancario italiano".
Lo ha affermato il governatore
della Banca d'Italia Ignazio
Visco all'assemblea dell'Abi
secondo cui "il problema è
serio ma può essere gestito". Il
governatore rileva come per
incagli e sofferenze non sia
corretto un valore "sull'ipotesi
che esse vengano cedute
immediatamente" e quindi le
stime sulle necessità di capitale circolate (30-40 mld) "si
basano sul presupposto" che i
crediti vengano "ceduti immediatamente a metà del valore".
Le "banche 'significative' con
livelli di crediti deteriorati particolarmente elevati e, tra gli altri
intermediati, quelli con coefficienti patrimoniali inferiori al
10% detenevano nel complesso
alla fine dello scorso anno 15
miliardi di sofferenze (sul totale
degli 80 del sistema ndr) al
netto delle svalutazioni già conteggiate in bilancio, anch'esse
coperte da garanzie reali e personali". Pur non nominati da
Visco il riferimento è agli istituti di credito Mps, Carige e le
banche venete. Nel corso dell’asseblea il presidente di Abi,
Antonio Patuelli ha sparato a
zero sulla Ue. “E' necessario”,
ha detto, “ rivedere al piu' presto la normativa sul 'bail in' che
contrasta in parte con la
Costituzione”.
SALE
LA FAMIGLIA DI TRONCHETTI PROVERA
LA CASSAFORTE DI AFEF
AVRÀ IL 25% COME I TRE FIGLI DEL “SIGNOR
PIRELLI”. DISTRIBUITE AI SOCI RISERVE PER
108MILIONI. L’IMPRENDITORE HA MANTENUTO
L’USUFRUTTO VITALIZIO SUL 100% DEL CAPITALE
Grandi manovre nella cassaforte della famiglia Tronchetti
Provera. Nella Mgpm Sapa,
societa' al vertice della catena
di controllo della partecipazione
in Pirelli, secondo quanto risulta
ai documenti consultati da
Radiocor Plus, ha fatto il proprio
ingresso Afef, moglie dell'imprenditore milanese dal 2001. Il
riassetto, realizzato in piu' fasi,
e' avvenuto nelle scorse settimane e ha due motivazioni:
'una migliore sistemazione della
societa' per creare valore nel
medio lungo periodo' e 'la complessiva definizione di rapporti e
partecipazioni idonei a consentire il rispetto dei principi e delle
disposizioni in materia di successione necessaria'. Mgpm
controlla la Mtp Spa, che a sua
volta ha il 55% di Nuove
Partecipazioni. Quest'ultimo e' il
veicolo con cui Tronchetti
Provera e' presente nella cordata di soci italiani che controlla il
22% circa di Pirelli. Inizialmente
la Mgpm era ripartita equament
e tra i tre figli, Giada, Ilaria e
Maria Grazia Chiuri
E’ il nuovo direttore creativo di Dior. La
notizia era nell'aria ma adesso c'e'
stato l'annuncio ufficiale. E’ la prima
donna sul trono della maison francese.
Afef, la moglie di Marco Tronchetti Provera
Giovanni, con il padre che con- capo alla stessa Mgpm per
servava l'1%. Il passaggio inter- complessivi 109,8 milioni.La
medio ha visto il capitale diviso distribuzione non e' ancora effiequamente
tra
Marco cace ma va ricordato riguardeTronchetti Provera e i tre figli. ra' marginalmente Afef, che
Infine, lo stesso imprenditore ha vanta comunque crediti nei condonato la nuda proprieta' del fronti della societa' per 6,7 milioproprio 25% ad Afef. La nuova ni, poiche' e' stata decisa prima
fotografia dell'azionariato vede del
suo
ingresso.
cosi' i tre figli e Afef con il 25% Dell'ammontare complessivo,
ciascuno in nuda proprieta' anche a seguito di ulteriori
mentre Marco Tronchetti donazioni all'interno della famiProvera ha l'usufrutto vitalizio glia, a Marco Tronchetti Provera
sul 100% del capitale. Il riasset- spetteranno circa 82 milioni, ai
to e' coinciso anche la decisio- tre figli ol tre 9 milioni e alla
ne di distribuire ai soci riserve in moglie quasi 1 milione.
di Montezemolo
SCENDE InLuca
audizione alla Camera il presidente di
Alitalia ha dichiarato di puntare al
pareggio nel 2017. Oggi intanto la compagnia perde 500 mila euro al giorno.
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2 • 8 luglio 2016
CONFINDUSTRIA TV
SKY LASCIA IL TAVOLO
“UNA PICCOLA BREXIT”
"Hanno fatto il loro piccolo
Brexit". Fedele Confalonieri usa
la carta dell'ironia per commentare la decisione di Sky di lasciare la casa comune delle televisioni,
l'associazione
Confindustria Radio Tv. "Non
voglio essere polemico - dice il
presidente di Mediaset - se sono
andati via vuol dire che se lo
possono permettere, ma l'associazionismo è importante: nasce
perché ci siano delle regole, per
indicare a chi le fa quali siano i
problemi, non per influenzare
chi fa le regole".Perplesso è
anche l'amministratore delegato
della Rai, Antonio Campo
Dall'Orto, secondo il quale il
fronte comune delle emittenti si
scopre ora più debole.
Alessandro Araimo (Discovery)
si sgancia da Sky e conferma la
sua adesione, rilanciando il suo
impegno: "L'associazione è fondamentale e dovrà essere ancora più attiva in futuro per supportare il settore. Il singolo in
questo contesto ha sempre
meno rilevanza sulle grandi battaglie". A proposito dei colossi
del web, Confindustria invoca
regole certe perché questi soggetti godono di insopportabili
privilegi sul piano anche fiscale.
E sfuggono alla definizione di
"editori e broadcaster" pur operando di fatto in questi
settori.Infine - ora che la pubblicità riprende fiato per la tv
(+0,7%) ed anche alla radio
(+8,8% nel 2015) - l'esecutivo
deve guardare al campo di battaglia delle stazioni locali dove
continuano cessazioni, fallimenti, licenziamenti.
Fedele Confalonieri
Industria e Finanza.com
BANCA POPOLARE DI VICENZA
BUSSANO FONDI AMERICANI
Manifestato interesse per la fusione con Veneto Banca
Un pool di quattro fondi americani ha manifestato l'interesse
ad acquistare in blocco, dal
fondo Atlante, la Banca
Popolare di Vicenza e Veneto
Banca per poi fonderle. Lo scrive il Corriere della Sera spiegando che si tratta dei fondi di
private equity Atlas Merchant
Capital, Warburg Pincus e
Centerbridge e dell'hedge fund
Baupost. Già a maggio questi
fondi avevano bussato alle
porte di Quaestio per trattare
l'ingresso nel capitale di
Vicenza. Ora tornano alla carica
mentre Atlante, dopo la
Vicenza, ha salvato anche
Veneto Banca, arrivando in
entrambi i casi quasi al 100%
del capitale. Per ora i fondi
hanno presentato una semplice
manifestazione di interesse,
pronta a trasformarsi in offerta formale. Non è chiaro, prosegue il giornale, se nel perimetro siano comprese le sofferenze
in carico alle banche. Possibile che
questo rientri in un
negoziato, anzi
che ne sia parte
essenziale e che
finisca sulla bilancia insieme al prezzo delle azioni. Intanto è partito il nuovo
corso sotto la regia di Atlante.
Alla presidenza è stato designato l'attuale vicepresidente di
Edizione Holding, Gianni Mion,
che avrà come proprio vice l'ex
Commissario Consob Salvatore Bragantini. Gli altri consi-
Gianni Mion
glieri indicati sono Niccolò
Abriani, Luigi Arturo Bianchi,
Marco
Bolgiani,
Carlo
Carraro, Rosa Cipriotti,
Massimo Ferrari, Francesco
Micheli e Alessandro Pansa.
Unica conferma è invece quella
dell'a.d. Francesco Iorio, designato al timone dell'istituto .
ASSEMBLEA DI FAMIGLIA E NUOVI SOCI
RIVOLUZIONE BENETTON
DIVIDENDI PER 70 MILIONI
Edizione Holding è pronta
alla rivoluzione con una parziale ritirata della famiglia
dal ponte di comando - ma
Gilberto Benetton rimarrà
presidente - e distribuisce
70 milioni di dividendi contro
i 100 del 2015. L’assemblea
della cassaforte di famiglia,
la holding che controlla un
impero da 11,4 miliardi di
fatturato, pochi giorni fa ha
deciso di distribuire a Carlo,
Gilberto, Luciano e Giuliana
Benetton e ai loro eredi solo
70 dei 529,5 milioni di utile
civilistico, destinando a
riserva
26,4
milioni.
Benetton è comunque ad
una svolta. Come emerge
da una lunga intervista rilasciata da Gilberto Benetton
Gilberto Benetton
al Corriere Economia, il
gruppo trevigiano si avvia
verso l’ennesima trasformazione epocale attraverso la
cessione di quote azionarie
e l’ingresso di nuovi soci.
Una metamorfosi necessaria per adeguarsi ai tempi e
al mercato quella che toc-
cherà Edizione, la holding di
famiglia
che
raccoglie
Autogrill, Autostrade d’Italia,
Aeroporti di Roma e, ovviamente, Benetton, oltre a
svariate partecipazioni nei
settori più diversi. Il tutto per
un fatturato da 11,5 miliardi
di euro.
3 • 8 luglio 2016
Industria e Finanza.com
4 • 8 luglio 2016
Industria e Finanza.com
ENERGIA E AMBIENTE
EDITORI
FIEG, COSTA RESTA ALLA GUIDA
Tecnologia, digitale,
Internet, nuove iniziative, nuove strategie e
aggregazioni.
Ma
rimangono comunque
quelle che Maurizio
Costa, nominato per
un secondo mandato
alla presidenza della
Federazione Italiana
Editori Giornali, di fronte all’assemblea che
gli ha rinnovato la fiducia ha
definito ancora «rilevanti criticità». Nel nuovo Comitato di
presidenza della Federazione degli editori sono stati
eletti anche i vicepresidenti
Massimo Cincera (per i quotidiani) ed Enrico Selva
Coddè (per i periodici) e
nominati i consiglieri incaricati dei diversi settori di attività: Carlo Perrone, per le
relazioni internazionali; Lau-
Maurizio Costa
ra Cioli, per la multimedialità
e sviluppo del prodotto;
Francesco Dini, per la pubblicità; Alessandro Bompieri, per la vendita e la
distribuzione; Carlo Mandelli, per la tutela del prodotto; Pierpaolo Camadini, per
i temi economici, legislativi e
ufficio studi; Paolo Nusiner,
per la formazione; Roberto
Amodei, per l'editoria spe-
cializzata. Sono stati
inoltre eletti, in rappresentanza delle diverse
categorie di quotidiani
e periodici, Monica
Mondardini, Andrea
Riffeser Monti, Gabriele Del Torchio e
Giuseppe Ferrauto.L
o stesso Consiglio
Federale ha quindi
nominato, su proposta
del presidente Costa, otto
componenti in base alla loro
consolidata esperienza e
ampia rappresentatività di
imprese:
Carlo
De
Benedetti, Mario Ciancio
Sanfilippo, John Elkann,
Giampaolo Grandi, Ernesto
Mauri,
Urbano Cairo,
Paolo Panerai e Giorgio
Squinzi. Tesoriere della
Federazione è stato eletto
Giacomo Moletto.
MERCATO DELLO ZUCCHERO
ERIDANIA PARLA FRANCESE
“DIFFICILISSIMO COMPETERE”
Paga la crisi del settore e il
provvedimento dell'Ue per la
liberalizzazione del mercato
dello zucchero in territorio
comunitario
il
gruppo
Maccaferri fino a oggi alla
guida (partecipata dal 2010)
dello zuccherificio genovese
fondato nel 1899. Con l'abolizione delle quote dello zucchero a disposizione di ogni
singola nazione da parte di
Bruxelles, da gennaio i
colossi tedeschi, francesi,
inglesi e olandesi, paesi dove
si concentra il 67% della produzione continentale, hanno
invaso il nostro mercato con i
surplus di produzione che
avevano pronti in magazzino.
"E competere per noi sarà
difficilissimo ", dichiarava
VEOS, UTILE NETTO
DI 564MILA EURO
Veos S.p.A ha chiuso il bilancio
2015 con un fatturato del 7.617
mila euro e un utile netto di 564
mila euro. A livello patrimoniale,
al 31 marzo 2016, Veos S.p.A.
disponeva di mezzi propri per
circa 4 milioni di euro di cui 2
milioni di euro di capitale sociale interamente versato, 930 mila
euro di riserve e un finanziamento soci per circa 1,1 milioni
di euro. Veos S.p.A è una holding operativa che dalla primavera del 2014 e nel corso del
2015 ha lanciato alcune iniziative di startup nel settore dell’energia e dell’ambiente. A partire dalla primavera del 2015, ha
inoltre iniziato ad operare in
maniera significativa nel settore
del trading e dell’energy management. I risultati più che positivi di Veos S.p.A. si devono
anche all’esperienza portata dai
soci fondatori, il presidente
Massimo Orlandi e i due vice
presidenti esecutivi Riccardo
Bani e Egidio Ricciuti. Tra i principali obiettivi di Veos Group si
trovano sostenibilità, innovazione, e uso razionale delle risorse.
Obiettivi che vengono raggiunti,
grazie anche all’organizzazione
interna del team. Evento di rilievo per il 2015 è la costituzione di
Teon, società che investe in tecnologie innovative nel settore
dell’efficienza energetica. In particolare, Teon detiene un portafoglio di brevetti industriali per
la produzione e commercializzazione di un’innovativa pompa di
calore idrotermica in grado di
produrre acqua calda ad alta
temperatura (oltre 80 °C) e ad
altissima efficienza.
Daniele Bragaglia
solo due mesi fa sconsolato
l'amministratore delegato di
Eridania Sadam Daniele
Bragaglia.Nel 2010, i soci
del gruppo Maccaferri, che
ne gestivano in solitaria la
proprietà, avevano deciso di
cedere una quota paritetica
della società (il 49%) al grup-
po francese Cristal Union,
che ora, entro la fine di luglio,
diventerà proprietaria assoluta dell’azienda.
E dopo
Parmalat (oggi di proprietà
Lactalis) un altro importante
brand del settore agroalimentare italiano finisce in
mano ai francesi.
Massimo Orlandi
5 • 8 luglio 2016
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