Classi di inquinanti nelle acque
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Classi di inquinanti nelle acque
Classi di inquinanti nelle acque temperatura 1 Acidità, alcalinità e salinità Acidificazione delle acque: Acqua acida, drenaggio miniere (acido solforico) provoca pH~3 basificazione delle acque: In generale non di origine antropogenica, tranne scavi minerari basici salinità delle acque: Influisce sugli equilibri osmotici Origine municipale (addolcitori di acque con NaCl) Irrigazione in zone agricole (dilavamento di solfati di Na, Mg, Ca) 2 Composti inorganici Cianuro, presente come HCN (acido debole con Ka=6*10 -10) Usato nell’industria della placcatura dei metalli, nelle miniere Forma complessi con i metalli Ammoniaca , presente come NH4+ Prodotto di processi di degradazione di rifiuti organici azotati Nitrito , NO2In acque potabili generalmente < 0.1 mg/L Prodotto di processi di degradazione batterica di organici azotati. Sono pericolosi perché si legano all’emoglobina Solfuro di idrogeno , H2S (acido debole) Prodotto di processi di degradazione anaerobica di composti organici con zolfo, acque vulcaniche Industria della carta, concerie Forma facilmente precipitati con metalli pesanti 3 Elementi in tracce Oggetto di revisione dalla EU Contaminazione di In genere gli elementi in Cr(VI) importante negli tracce significativi dal USA punto di vista dell’inquinamento ambientale sono elementi essenziali a basse concentrazioni e tossici ad alte 4 Meccanismo di azione Molti dei metalli tossici •Interagiscono con gli enzimi che contengono gruppi solfidrici •Formano legami con i gruppi carbossilici ed amminici degli amminoacidi •Formano precipitati con i composti fosforati •Si legano alla membrana cellulare 5 Alcuni esempi di metalli in acqua •L’inquinamento da Cd riveste una certa importanza solo nelle zone portuali. Interagisce con gli stessi bersagli dello zinco, a cui è simile. •Il Pb in genere non rappresenta un rischio elevato nelle acque, tranne nel caso di tubature in piombo (Italia!) Standard di qualità ambientale, µg/L (Dir. 2008/105/CE) 6 Mercurio, Hg •Componente in tracce nei minerali, nell’industria elettrolitica del cloro, nei pesticidi come composto organico, nei laboratori, materiale odontoiatrico, batterie, prodotti farmaceutici •Fenomeno storico di inquinamento da metilmercurio nella Baia di Minamata, Giappone (1953-1960). Scarichi di industria chimica per acetaldeide contaminarono il pesce (conc. 5-20 ppm) con bioaccumulo fino a 1000 volte. •danni neurologici, teratogeni, genetici •I composti organici sono associati a più alte tossicità •Composto insolubile Standard di relativamente qualità ambientale, µg/L (Dir. 2008/105/CE) Reazioni mediate da batteri anaerobici dei sedimenti CH3Hg+ (CH3)2Hg 7 Stagno, Sn I composti organici sono usati come fungicidi, antimuffa, stabilizzanti della plastica e PVC, pesticidi, battericidi e fungicidi (tributilstagno, TBT) Il pericolo ambientale dello Sn è legato all’uso “acquatico”. Proibito già dagli anni ’80 per usi minori, dal 2003 è stato bandito per usi navali Più recentemente, il suo probabile effetto di Endocrine Disruptors è stato riscontrato nei pesci Standard di qualità ambientale, µg/L (Dir. 2008/105/CE) 8 Composti persistenti, POPs Persistent organic pollutants POPs Sotto questo nome sono compresi tutti i composti refrattari alla biodegradazione, in genere lipofilici coinvolti in fenomeni di “biomagnification” (oggetto della Convenzione di Stoccolma, 2001) Pesticidi 3 2 2' 3' 5 6 6' 4' 5' (Cl)n 4 (Cl)n (organoclorurati e organofosfati) Cl PCB PCB Cl Cl O O O PCDD PCDF Cl CH3 Cl (polychlorinated biphenyls) O Cl PCDDs Cl Cl Cl O S - P + N O O CH3 O (polychlorinated dibenzodioxins) PCDFs BENZO[A]PYRENE DDT PARATHION (polychlorinatedibenzofurans ) PAHs (polycyclic aromatic hydrocarbons) 9 Bioaccumulation 10 Bioaccumulation 11 Bioaccumulation “Il cappellaio matto” 12 Solventi organici Sono composti che alterano le caratteristiche organolettiche delle acque potabili. Devono essere rimossi per ozonizzazione, aerazione, adsorbimento su carboni attivi benzene, bornyl alcohol, bromobenzene, bromochlorobenzene, butylbenzene, camphor chloroethyl ether, chloroform, chloromethylethyl ether, chloronitrobenzene, chloropyridine, dibromobenzene, dichlorobenzene, dichloroethyl ether, dinitrotoluene, ethylbenzene, ethylene dichloride, 2-ethylhexanol, isocyanic acid, isopropylbenzene, methylbiphenyl, methyl chloride, nitrobenzene, styrene, tetrachloroethylene, trichloroethane, toluene, and 1,2-dimethoxybenzene Additivo nelle benzine 13 I pesticidi nelle acque target classe chimica insetticidi organoclorurati erbicidi organofosfati fungicidi triazine alghicidi carbammati nematocidi feniluree rodenticidi fenossiacidi 14 Insetticidi naturali nelle acque Pesticidi naturali derivati dalle piante (nicotina , piretrine, rotenone) non sono significativi inquinanti ambientali Sono facilmente biodegradabili, anche per via enzimatica Alcuni analoghi sintetici delle piretrine (piretroidi) e i neonicotinoidi hanno recentemente conquistato il mercato imidacloprid 15 I neonicotinoidi e le api Con Decreto ministeriale del 17 settembre 2008 è stata sospesa l'autorizzazione all'impiego delle sostanze attive clothianidin, thiamethoxam, imidacloprid e fipronil (neonicotinoidi), in relazione alla morìa delle api. 16 Insetticidi organoclorurati Il DDT (dichlorodiphenyltrichloroethane) è il più famoso Bassa tossicità acuta per i mammiferi, bioaccumulabile e possibile carcinogeno (2B "limitati indizi di cancerogenicità") tra la lista dei possibili distruttori endocrini, EDs Sviluppato nel 1939 Utilizzato in dosi massicce in zone malariche “Silent spring”, 1962. Bandito dagli USA dal 1972, in Italia nel 1978 17 DDT nell’ambiente e nell’uomo Table 3. DDT* residues of in human fat (1995-1997) mg/kg (for UK) No. of cases level 47 1.0 - 9.3 135 0.1 - 0.9 19 0.01 - 0.09 2 not found * p,p'-DDT, o,p'-DDT, o,p'-TDE, and p,p'-DDE Standard di qualità ambientale, µg/L (Dir. 2008/105/CE) 18 DDT vs malaria 19 Insetticidi organofosfati paraoxon Diversi casi di avvelenamento da parathion (via epidermica) Malathion invece è detossificato dagli enzimi presenti nei mammiferi Organofosfati sono biodegradati abbastanza velocemente 20 Erbicidi Il loro uso è aumentato ed attualmente contribuiscono per i 2/3 dei pesticidi usati in agricoltura. Triazine, alachlor e metolachlor tra i più diffusi nelle acque Composti bipiridinici Triazine (atrazina, simazina, etc.) Usate sui cereali Si distribuiscono prevalentemente in acqua Clorofenossiacidi famosi per essere stati usati a scopo militare. Il 2,4,5 –T conteneva impurezze di TCDD 2,4 D 2,4, 5-T 21 EPA 22 Atrazine_ EU e USA 23 Prodotti di degradazione e “Diossine ” Esaclorobenzene, usato come prodotti per la sintesi di pesticidi clorurati SQA 10 ppt Policlorurati dibenzodiossine Composto stabile alla temperatura (fino a 700 °C), poco volatile e solubile, MOLTO TOSSICO TCDD Si forma negli inceneritori per combustione dei composti organoclorurati 24 La “diossina” di Seveso 10 luglio 1976: Dagli stabilimenti Givaudan-La Roche Icmesa si sviluppa la nube tossica di Seveso. Si produceva triclorofenolo, componente di erbicida clorofenossiacido. Errore nel processo di produzione, la forte reazione esotermica non fu controllata per un guasto. Effetti sicuri, la cloracne Altri studi scongiurarono il pericolo di effetti teratogeni gravi, mentre ossservazioni di alterazioni ormonali sono state rilevate a distanza d ianni 25 La “diossina” di Seveso 10 luglio 1976: Dagli stabilimenti Givaudan-La Roche Icmesa si sviluppa la nube tossica di Seveso. Si produceva triclorofenolo, componente di erbicida clorofenossiacido. Errore nel processo di produzione, la forte reazione esotermica non fu controllata per un guasto. Effetti sicuri, la cloracne Altri studi scongiurarono il pericolo di effetti teratogeni gravi, mentre ossservazioni di alterazioni ormonali sono state rilevate a distanza d ianni 26 La “diossina” di Seveso "In seguito all'incidente di Seveso la Comunità Europea emanò nel 1982 la direttiva n° 82/501 relativa ai rischi di incidenti rilevanti connessi con determinate attività industriali. La direttiva prevedeva determinati obblighi amministrativi e sostanziali riguardo all'atteggiamento da seguire nella gestione dell'esercizio di attività ritenute pericolose sulla base della tipologia di pericolosità dei materiali, e del quantitativo detenuto. La direttiva viene recepita con il DPR 175/88.” 10 luglio 1976: Dagli stabilimenti Givaudan-La Roche Icmesa si sviluppa la nube tossica di Seveso. Si produceva triclorofenolo, componente di erbicida clorofenossiacido. Errore nel processo di produzione, la forte reazione esotermica non fu controllata per un guasto. Effetti sicuri, la cloracne Altri studi scongiurarono il pericolo di effetti teratogeni gravi, mentre ossservazioni di alterazioni ormonali sono state rilevate a distanza d ianni 27 PAH Idrocarburi policiclici aromatici (IPA o PAH) Derivanti in genere da combustioni incomplete, rifiuti urbani, fumo d isigaretta. Tra i composti molti “possibili carcinogeni” o “probabili carcinogeni” Nel 2008 benzo(a)pirene carcinogeno per l’uomo Possibilità di composti più tossici per reazione fotochimica (nitro-IPA) 28 PAH ILVA di Taranto e Genova Standard di qualità ambientale, µg/L (Dir. 2008/105/CE) 29 PCB Polichlorinated byphenyls, PCB (più di 200 congeneri) Sono stabili chimicamente, termicamente e biologicamente (plasticizzanti, raffreddanti per materiali elettrici) Abbattuti con speciali procedure negli inceneritori, si depositano nei sedimenti. I batteri aerobi degradano I cloro e dicloroderivati. Entrano in gioco I batteri anaerobi 30 Arsenico , As È presente naturalmente (1-2 µg/L negli oceani) nelle rocce vulcaniche, come impurezza mineraria, usato in passato come erbicida Può essere convertito in forme organiche dai batteri (meno tossiche) 31 Valutazione del rischio e definizione dei GV Differenti criteri se per la sostanza oggetto di valutazione siano individuabili o meno dei valori soglia per i quali si evidenzino gli effetti indesiderabili: È possibile definire un valore soglia al di sotto del quale non sono rilevabili Effetti biologici pericolosi ed al di sopra del quale gli effetti siano più rilevanti al crescere della dose Non è possibile definire una soglia priva di effetti tossici (sostanze genotossiche, cancerogene) Compounds with deterministic effect Compounds with probabilist or stochastic effect Valutazione del rischio e definizione GV Valori guida WHO • • Stima della concentrazione di una sostanza presente in acqua ad uso potabile che non risulta in alcun rischio per la salute del consumatore nell’arco di tempo di una vita Espressi in mg/L Dati di base Valore di riferimento tossicologico per il parametro: • • • TRV: Toxicological Reference Value (WHO, USEPA, ATSDR, RIVM) Specifici per: • determinati effetti critici • modalità di esposizione • tempo di esposizione Approccio differente per valori guida riferiti a criteri di accettabilità TRV (Toxicological Reference Value) • • • • • • Nel caso di esposizione orale è la dose cui un individuo può essere esposto per un determinato periodo di tempo senza subire effetti sulla salute Differenti termini, sostanzialmente analoghi: • Reference dose (RD): USEPA • Minimal Risk Level (MRL): ATSDR • Tolerable Daily Intake (TDI): WHO, RIVM, Santé Canada Espresso in massa di sostanza per Kilo di peso corporeo per giorno (mg/kg b.w./d) Equivalente alla ADI (Acceptable Daily Intake) JEFCA Generalmente ottenuto attraverso studi di tossicità a lungo termine su animali o (più raramente) in base a studi epidemiologici per determinare la dose critica: • NOAEL: no observed adverse effect level (& uncertainty factor) • LOAEL: low observed adverse effect level (& additional uncertainty factor) • BMD: Benchmark dose (alternativo, riduce variabilità studi in vivo) Uncertainty Factor: considera l’estrapolazione dei dati da animale a uomo, l’incertezza intrinseca della sperimentazione, la presenza di sottogruppi di popolazione maggiormente suscettibili (WHO: 10 intersp diff. * 10 human variab. = 100) TRV = TDI = Critical Dose / Uncertainty Factor Valutazione del Rischio_Sostanze con soglia Valore Guida Obiettivo: totale dell’esposizione (da tutte le fonti) < TDI 4. Stima della proporzione 3. Toxicological Reference Value (TVR / TDI) di assunzione con l’acqua potabile e con altre forme di esposizione 2. Uncertainty Factor GV = TDI x p.c. x P C p.c. = peso corporeo (60 kg / 10 kg / 5 kg) C = consumo (2 l / 1 l / 0,75 l) P = % allocazione acqua potabile 1. Dose Critica Valutazione del Rischio_ Sostanze prive di soglia Dose corrispondente ad una probabilità addizionale – comparata alla popolazione di soggetti non esposti – che un individuo sviluppi un tumore se esposto alla sostanza nel’arco di una vita Applicabile a tutte le sostanze considerate carcinogene a vario titolo (classificazione IARC) Valutazione del Rischio Sostanze prive di soglia 4. Rischio accettabile Valore guida Concentrazione di una sostanza nell’acqua associabile con un incremento di rischio di casi di tumori nell’arco della vita pari a 10-5 o 10-6 (WHO) (= 1 caso addizionale di tumore in una popolazione di 100.000 o 1.000.000 persone che consumino/utilizzino per 70 anni acqua contaminata con la sostanza al livello del valore guida). 3. Valore tossicologico di riferimento (TVR) 1. Dati sperimentali 2. Modello statistico/modello meccanicistico Valore parametrico dell’Arsenico Dir. 98/83/CE Conc. As nell’acqua 0,17 g/L potabile > D.Lgs. 31/2001 Rischio addizionale -5 cancro10 alla pelle 0,017 g/L 10-6 10 g/L 6 • 10 -4 “di solito questo tipo di cancro non è fatale ed il rischio di decesso è molto più basso anche se non 10-6” Valutazione del rischio_Intake di As Alimenti e acqua potabile vie di esposizione più importanti (Gruppo I IARC, carcinogeno) As III considerato più pericoloso Stima 10-12 µg die As inorganico da cibo 20 µg die As da acqua ? (2-2,5 L die) •Casi di tossicità acuta 1-21 mg/L •La tossicità cronica estrapolate da dati di intossicazione in Taiwan (tumori della pelle e “blackfoot disease”) Difficoltà di estrapolazione, incertezze statistiche, mancanza di dati….… 39 Valori limite per i parametri chimici contenuti nella normativa italiana Parametro chimico Unità di misura D.l. 31/01 DPR 236/88 (CMA) Confronto Acrilammide µg/L 0,10 - Nuovo par Antimonio µg/L 5,0 10 Variazione val par Arsenico µg/L 10 50 Variazione val par Benzene µg/L 1,0 - Nuovo par Benzo[a]pirene µg/L 0,010 - Variazione val par Boro mg/L 1 1 No variazione Bromato µg/L 10 - Nuovo par Cadmio µg/L 5,0 5 No variazione Cromo µg/L 50 50 No variazione Rame mg/L 1,0 1 No variazione Cianuro µg/L 50 50 No variazione 1,2-dicloroetano µg/L 3,0 - Nuovo par Epicloridrina µg/L 0,10 - Nuovo par Fluoruro mg/L 1,50 1,5 No variazione Piombo µg/L 10 50 Variazione val par Il caso arsenico 41 Le richieste di deroga La CE si rivolge allo SCHER (Scientific Committee on Health and Environmental Risks). L’esposizione ad acqua potabile con elevate concentrazioni di As (> 200 – 2000 μg/L) è associata ad un aumento di incidenza di patologie tumorali a carico del polmone, della pelle e di organi interni e vasculopatie 42 Conclusione dello SCHER Posizione di minoranza: 2 dei 6 esperti 43 Le categorie di rischio 44 Le categorie di rischio 45 Utilizzi di acque in regime di deroga 46 Alcuni interventi dell’ISS in emergenze idro-potabili* (2007-2010) Cianobatteri e e tossine Organoclorurati Cromo VI Composti aromatici Vanadio Dinitrotoluene Legionella Sospetta contaminazione volontaria Composti organoclorurati Ammine aromatiche Idrocarburi P. aeruginosa Norovirus Manganese Alluminio Conformità per diversi parametri Arsenico * Stati di allerta sanitari legati a contaminazioni delle acque da destinare/destinate a consumo umano Significativa attenzione da mass-media, consumatori, associazioni, gruppi interesse Flusso decisionale in un’emergenza idro-potabile Connotazione di emergenza idropotabile (parametri critici / livelli di contaminazione) Valutazione del rischio, stima dell’esposizione, possibili misure di mitigazione Gestione del rischio Indicazione di provvedimenti e limitazioni d’uso Applicazione di provvedimenti e limitazione d’uso Percezione dei rischi ISS, Autorità Sanitarie regionali, ASL ATO, Gestore (pubblico / privato) ASL Sindaco, ATO, Gestore idrico Comunicazione del rischio 49 Radionuclidi Valori guida non sono stati espressamente emanati L’approccio usato si basa su screening di particelle α e β L’unità della radioattività è il Becquerel (Bq, una disintegrazione radioattiva/s), o anche il Curie (Ci) 3.7X1010 disintegrazioni/s, ma si parla di dose effettiva, espressa in Sievert (Sv) Nell’acqua si parla di picocurie/L (3.7X10-2 disintegrazioni/s) 50 Radionuclidi nell’ambiente Esistono elementi radioattivi naturali e antropogenici (soprattutto in medicina) Particelle ad alta energia colpiscono costantemente la Terra (radiazioni cosmiche) In acqua l’interesse principale è per il Radio (226Ra, emivita 1602 anni e decade in Radon, Rn). Veniva usato per vernici luminescenti 51 Esposizione a radionuclidi Dose annua per persona 3 mSv/anno 52 La stima del rischio da radionuclidi •Evidenze di cancro a concentrazioni >100 mSv/L •0.1 mSv è considerata “safety” nelle acque •Corrisponde ad uno screening di 0.5 Bq/L per particelle α e 1 Bq/L per particelle β •In USA 5 pCi/L (0.185 Bq/L) per Ra nelle acque 53