Ora torio è… 1 - Oratorio San Giovanni Bosco San Colombano al
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Ora torio è… 1 - Oratorio San Giovanni Bosco San Colombano al
Marzo 2011 Ciclostilato in proprio New oratorio news N. 2 anno 1 Marzo 2011 Provare per credere o provare per scegliere? Tempo fa una pubblicità invitava a provare un certo prodotto per credere a quello che il televenditore prometteva e il suo slogan era: “provare per credere!”. Tale slogan dovrebbe essere anche quello di tutti gli educatori e genitori. È loro, infatti, il compito di istruire, o meglio educare, i bambini e ragazzi sui valori della vita, sui limiti da non oltrepassare, sulla strada del bene e del male. Questo però comporta doveri, responsabilità e sicurezze che oggi sembrano mancare. Se vogliamo passare dei valori anzitutto dobbiamo averli noi nel cuore, testimoniarli e viverli. Se vogliamo che i nostri ragazzi ci rispettino dobbiamo essere persone serie, mature e forti. Si nota invece che nella società odierna la generazione di adulti sempre più si mostra debole e indefinita. Viviamo in un clima in cui la possibilità di avere certezze viene negata in virtù di un pluralismo che assomiglia al nihilismo. Se si afferma di credere in qualcosa e non in altro, se si indica qualcosa come giusto e altro come sbagliato, si viene accusati di essere retrogradi perché non aperti alle possibilità che il mondo offre; o nel peg- Oratorio è… di don Paolo giore dei casi si viene visti come ottusi. Ci sono però scelte che si impongono nella vita, scelte di fondo come la religione, i valori morali e etici, il giusto e sbagliato. Senza queste scelte non siamo persone “finite”, ma rimaniamo in un limbo di coscienza che ci pone in balia di chi vuole che le nostri menti siano informi, in modo da poterle dominare e orientare a seconda dei propri scopi e profit- 1 Oratorio è… news! Marzo 2011 La redazione 2 Alessandro Gemignani Andrea Coldani Andrea Cuppone Arianna Guzzon Cristian Di Cosimo Don Paolo Elena Malaraggia Gabriele Tosi Gaia Tavazzi Giada Mainardi Giovanni Pasquali Laura Bosoni Luca Fontana Laura Fulghieri Luca Gibelli Luca Piccoli Matteo Carenzi Matteo Micheli Mattia Maniezzo Paola Fulghieri Silvia Vignati Sonia Polvara Stefano Poggi In questo numero… Pag.1 - Editoriale Pag.4 - Buon Compleanno Italia! Pag. 8 - Pulisci il tuo oratorio! Pag. 9 - ADMO: una scelta per la vita Pag 10 - Si apre il sipario! Pag. 12 - “Vecchia emozione senza un‟età” Pag. 14 - cineforum: “La Nostra Vita” Pag. 15 - cinema: “Gran Torino” Pag. 18 - libro: “Acqua” Pag. 20 - sport: San Colombano Basket Pag. 22– musica: Ehi ciccio, ci scappa del rock! Pag. 25 - videogames: Call of Duty - Black Ops Pag.28 Calendario Marzo 2011 ti. Una generazione adulta che non sceglie e non ha il carattere e il coraggio di portare avanti le proprie scelte anche pubblicamente. E‟ una generazione che ha poco da insegnare ai ragazzi e ai giovani. Scegliere da che parte stare, in che cosa credere e quali valori seguire non significa escludere chi la pensa diversamente; semplicemente significa orientare la propria vita nel più alto esercizio della libertà: scegliere chi essere. Davanti ad una persona così definita, adulta e matura, i bambini trovano quel termine di confronto che permette la definizione del proprio carattere, anche attraverso lo scontro che poi diventa fiducia e rispetto. Davanti ad un nulla difficilmente ci si può confrontare e trarre qualcosa. Nel difficile compito di educare si deve accettare la responsabilità di scegliere cosa è bene e male per i propri figli. Cercare di passare loro quei valori fondamentali ed essenziali per permettere loro di scegliere come orientarsi nella vita e soprattutto tutelarla. Insegnare nostri figli in termini di “umanità” e quale slogan si addice di più al nostro modo di educare: provare Marzo 2011 news! loro gli insegnamenti per scegliere tra bene e male, tra giusto e sbagliato. Pensiamo allora ai danni che può provocare una relazione in cui l‟adulto è “vuoto” o ritiene di aver terminato il proprio compito quando i ragazzi raggiungono l‟età di 10 -11 anni e quindi sono già grandi per fare le proprie scelte e per rivendicare una propria privacy. Si smette di essere educatore quando non si ha più il controllo e la conoscenza della vita dei bambini e ragazzi, quando non si conoscono gli amici, gli interessi e ultimamente il profilo di Facebook: improvvisamente si deve riconoscere che il proprio figlio è uno sconosciuto. Se i genitori non si assumono la responsabilità di guidare la crescita dei figli avendo la sana pretesa di sapere cosa è giusto per loro, finiscono per abbandonare i propri figli che diventano degli “orfani di genitori vivi” (acuta definizione della generazioni di oggi fatta da un saggio e anziano sacerdote). Lo slogan di questa educazione “fai-da -te” potrebbe essere: “provare per scegliere”. Così li consegnamo ad una mentalità povera, senza ambizioni e con poco rispetto per la persona. Chiediamoci quanto stiamo dando ai Oratorio è… ai figli cosa è giusto e quali sono i limiti del lecito è uno dei gesti di amore più grande che si possano fare. Per questo dobbiamo essere adulti che hanno qualcosa da dare, che accettano questo difficile compito e si interrogano. Adulti che hanno scelto e che vogliono il bene dei loro figli, anche a costo di sacrifici e rinunce personali, non in termini economici, ma di tempo libero e di stile di vita. È un compito che non si può delegare ad altri, ma che si deve affrontare in sinergia tra le varie attività educative di supporto a famiglia, scuola, oratorio, sport e tutte quelle iniziative che coinvolgono i ragazzi. Ciò significa che queste realtà devono essere collegate tra loro e in costante dialogo con la famiglia, prima e determinante educatrice (studi dicono che addirittura i primi 6 anni di vita dei bambini siamo decisivi per la formazione del carattere). Una relazione educativa in cui la parte adulta si riconosce “forte” sarà positiva per il bambino, che vedrà nell‟adulto un punto di riferimento e confronto per la sua vita, aiutandolo a definirsi. In una relazione così si può accettare lo slogan “provare per credere”, che sottolinea la pretesa dell‟adulto di conoscere la strada, che poi il bambino, adolescente o giovane, confermerà per fiducia o per prova. Ovviamente più si riesce a far crescere la fiducia e meno si avrà bisogno della prova di quanto insegnato. Quante disgrazie e dispiaceri si sono evitati ai nostri ragazzi grazie a questo e all‟aver dato per credere ? o provare per scegliere ? 3 Oratorio è… news! Marzo 2011 Buon Compleanno Italia! 4 di Giovanni Pasquali e Stefano Poggi Giuseppe Mazzini è stato un patriota, politico e filosofo italiano. Le sue idee politiche aiutarono la nascita dello Stato Italiano; le condanne subite in diversi tribunali d'Italia lo costrinsero però alla latitanza fino alla morte. Le teorie mazziniane furono di grande importanza per l'affermazione della democrazia in Italia. Grazie a questi uomini l‟Italia poté proclamare l‟Unità il 17 marzo 1961 a Roma. L‟Italia è uno stato tra i più giovani d‟Europa. Il 17 marzo tutti gli Italiani si preparano a festeggiare un evento storico; infatti 150 anni fa, nel lontano 1861, veniva proclamata la nascita dell‟Italia. Tutto ciò è stato possibile grazie al coraggio e alla passione di uomini straordinari come Giuseppe Garibaldi, Camillo Benso Conte di Cavour, Vittorio Emanuele II e Giuseppe Mazzini che con i loro interventi hanno realizzato l‟unificazione del nostro Paese. Garibaldi, conosciuto anche col soprannome di “Eroe dei due mondi”, fu l‟eroe militare del risorgimento (periodo di unificazione). Infatti è famoso per la spedizione dei mille che egli condusse eroicamente; i garibaldini salparono da Quarto, in Liguria, per approdare a Marsala, in Sicilia; lì iniziò la con- quista del Regno delle Due Sicilie. Vittorio Emanuele II (nome completo: Vittorio Emanuele Maria Alberto Eugenio Ferdinando Tommaso di Savoia) fu il primo re d‟Italia. È stato la figura di riferimento per cui i nostri soldati combattevano. Durante il Risorgimento si esibiva il musicista Giuseppe Verdi il cui nome era perfetto per nascondere il desiderio d‟indipendenza; infatti il motto “W Verdi!” nascondeva il seguente messaggio “W Vittorio Emanuele Re D‟Italia!” Camillo Benso Conte di Cavour fu uno dei Padri d‟Italia; al contrario di Garibaldi esso è un personaggio molto più politico, infatti è lui che ha spianato economicamente la strada al Piemonte (Regno di Sardegna) per attuare il piano di unificazione. Marzo 2011 News! l‟unità, la libertà che da allora godiamo di più. Si è superato il problema dell‟analfabetismo e le situazioni drammatiche. Ha portato anche un grande patriottismo, un grande senso d‟orgoglio per l‟appartenenza a questa nazione. Ereditiamo anche un esercito più forte che difende la Costituzione e i valori italiani. Secondo lei è positivo o negativo il fatto che l’Italia sia uno “stato giovane”? Sicuramente è un fatto positivo. Nei giovani c‟è l‟intraprendenza, la voglia di crescere e di raggiungere gli obiettivi che è necessaria per lo sviluppo del Paese. Speriamo che rimanga così … Come verrà festeggiato il 150° a San Colombano? È un evento importante. Ci sarà una mostra filatelica intitolata “Uomini e vicende, miti e valori” che mostra il percorso del Risorgimento attraverso i francobolli. È una mostra itinerante quindi si fermerà a San Colombano dal 3 all‟11 di settembre 2011. La mostra è finanziata dal Circolo Filatelico Numismatico Città di Asola, dall‟Associazione Filatelica Numismatica Scaligera e dal Circolo Filatelico Numismatico Banino. Inoltre è finanziata da questi enti: Provincia di Mantova, i Comuni di Volta Mantovana (Mn), Pozzolengo (Bs), Codogno (Lo), Asola (Mn), Monzambano (Mn), Chiesina Uzzanese (Pt), San Colombano al Lambro (Mi), Lodi (Lo), la BCC Mantovabanca 1896, la Pro loco di Codogno, l‟Associazione Nazionale Combattenti e Reduci Sezione di Codogno, Oratorio è… In merito al 150° dell‟unità d‟Italia abbiamo posto qualche domanda al sindaco di San Colombano Luigi Panigada che gentilmente ci ha concesso un‟intervista: Signor sindaco, per lei è giusto ricordare quel momento storico in cui tanti giovani hanno costruito l’Italia? Perché? Secondo me è sicuramente giusto ricordarlo perché è una storia epica, tragica ed eroica ed è una storia di cui essere orgogliosi. È la parte di storia in cui il popolo ha costruito l‟Italia unita e ciò ha favorito la formazione di una coscienza nazionale non solo politica ma anche culturale. Questo ha creato un senso d‟appartenenza alla nazione ma anche un destino comune che nei 150 anni ha sviluppato un senso di solidarietà che unisce l‟Italia. Quali sono i punti di forza e di debolezza dell’unità d’Italia? È più bello parlare dei punti di forza … “L‟unione fa la forza!” Sicuramente l‟unione, l‟uguaglianza e la parità di diritti sono punti di forza. Inoltre uniti siamo una nazione competitiva con l‟estero e possiamo combattere più significativamente per la pace. I punti di debolezza sono le diversità tra le regioni e tutto ciò che oggi vediamo. Occorrerà fare uno sforzo per superare i punti deboli per un maggior rispetto delle istituzioni e delle persone: infatti la „ndrangheta e la mafia che non rispettano questi principi rompono l‟unità d‟Italia. Quali valori ha portato con se l’Unità d’Italia? Ha portato tantissimi valori tra cui 5 Marzo 2011 News! Oratorio è… 6 l‟AUSER pensionati e volontari di Pozzolengo e la Rotary di Codogno. Questa mostra è un‟occasione per rivivere il periodo dell‟unificazione tramite il collezionismo di francobolli. Oltre a questa occasione ci sono in programma due concerti: uno tenuto dalla banda di San Colombano con musiche tematiche del periodo del Rinascimento e della storia italiana; l‟altro è presentato da un‟orchestra esterna sulle canzoni di Giuseppe Verdi. I festeggiamenti sono ancora in preparazione perciò le date non sono ancora definite. Quanto stanzierà economicamente nei festeggiamenti? Un po‟ di stanziamenti li abbiamo già fatti. Purtroppo il momento economico non è favorevole né in Italia né nel resto del mondo. Per delle leggi a favore della ripresa economica ci sono dei vincoli di spesa che non possono essere superati. Non abbiamo ancora un budget definito perché non sappiamo ancora tutte le iniziative che verranno organizzate. In molti oggi criticano la Spedi- zione dei Mille che ha annesso il Sud. Lei cosa pensa dell’operato di Garibaldi? Molti lo criticano e noi sappiamo chi. Le forze dell‟Italia unita che ho già detto si potevano conquistare con l‟annessione anche del Sud. Inoltre c‟è da considerare il gran valore culturale del Sud: la Sicilia con i suoi monumenti, la bellezza di Napoli, dell‟intera Campania e anche della Puglia. Per questo secondo me le critiche sono ingiuste. L‟operato di Garibaldi è buono, se poi lo Stato non si è creato bene è un problema. C‟erano grandi aspettative per la crescita del Sud che poi non sono state esaudite appieno. È giusto che il Sud sia unito perché il gran patrimonio culturale dell‟Italia è di tutti. Tutte le regioni hanno il diritto di crescere con la più grande fonte di guadagno dell‟Italia, cioè il turismo. Inoltre bisogna considerare le straordinarie bellezze del Sud: il grande patrimonio della Sicilia e la straordinaria bellezza della Campania e anche della Puglia. Durante il colloquio col sindaco, il Di seguito pubblichiamo una lettera di due genitori alla nostra redazione. Dite la vostra a: [email protected] Buongiorno a tutti, Abbiamo chiesto alla redazione di “neon” un piccolo spazio sul giornalino per confrontarci con i nostri colleghi genitori su un fatto che ci ha lasciati perplessi e disorientati: Nostro figlio ci ha letteralmente sfiancati per avere il permesso di iscriversi a facebook perché “… tutti ce l‟hanno e io sono il solito sfigato…” – “…ma dai tanto non è pericoloso cosa volete che succeda?...” – “…ma io chiedo solo l‟amicizia ai miei amici…” – “… vi prometto che ne farò un buon uso…” – “… e poi vi do la mia password così potete controllare…” Insomma, dopo molte insistenze e solo al compimento dei canonici 13 anni, abbiamo ceduto! E‟ vero, abbiamo la sua password e possiamo controllare il suo profilo e la sua bacheca, tutto ok! Che bravo ragazzo che abbiamo! Rispetta veramente le regole e le promesse fatte! Nonché scopriamo che i nostri ragazzi sono molto più svegli di noi ed hanno creato un PROFILO PARALLELO di cui nessuno (di noi grandi) ne conosce l‟esistenza e qui ci danno dentro certi che non potranno mai essere controllati! Ora, la nostra domanda è questa: “fino a che punto dobbiamo lasciare la libertà di agire ai nostri figli senza controllarli in nome della FIDUCIA che loro reclamano a pieni polmoni! Non ci sentiamo un po‟ traditi da questi figli che spesso si mostrano a noi così come noi vogliamo che siano (buoni voti a scuola, comportamento corretto, nessun problema apparente…) ma che poi vivono una loro esistenza parallela dove possono letteralmente fare quello che vogliono? Non pensiamo solo alla bacheca di facebook ma: quando mio figlio dice “io esco, vado a fare un giro” sappiamo dove va? Chi frequenta? Quali sono veramente i suoi amici? Come si comporta fuori casa? Mah! A noi questo evento ci ha fatto un po‟ riflettere, vorremmo sapere cosa ne pensano altri genitori e… un grazie a Don Paolo ed alla redazione di “neon” d‟averci offerto questa opportunità. un papà ed una mamma Oratorio è… news! Marzo 2011 primo cittadino ci ha rivelato una curiosità riguardo alla spedizione garibaldina: tra i Mille di Garibaldi c‟era anche un banino. Si tratta del Signor Alberico Pasini (28 dicembre 1938). All‟epoca aveva 21 anni, era laureato in giurisprudenza e voleva arruolarsi, ma senza il permesso del padre; lo fece segretamente come volontario, combattendo nella Battaglia di Solferino. Il padre lo rimproverò e gli vietò di arruolarsi di nuovo, ma Alberico scappò di casa e iniziò il suo viaggio coi garibaldini ai quali si unì a Marsala combattendo valorosamente. 7 Oratorio è… news! Marzo 2011 Pulisci il tuo oratorio! 8 di Matteo Micheli Il problema dei rifiuti è uno dei principali che l‟uomo deve risolvere. I rifiuti devono essere smaltiti in modo adeguato e opportuno per non recare alcun danno all‟ambiente e alla natura in generale. Da diversi secoli infatti la natura viene maltrattata da noi stessi tanto che cerchiamo di sottometterla in continuazione alle nostre esigenze. Ciascuno di noi deve capire che l‟ambiente naturale non è una proprietà dell‟uomo, ma è un dono che ci è stato concesso da Dio e perciò non deve essere maltrattato e neppure rovinato. Se vogliamo vivere in un mondo pulito, sano e armonioso è necessario che ognuno di noi si impegni a contribuire personalmente incominciando dal proprio piccolo a migliorare i propri comportamenti. Dopo questa breve introduzione parleremo della situazione ecologica del nostro oratorio. In questo periodo più che in altri momenti, nel nostro oratorio sono presenti cartacce, lattine, sacchetti sparsi un po‟per tutto il cortile, ma non solo: anche nel bar molto spesso si trovano rifiuti per terra e non viene rispettata la raccolta differenziata. I volontari ci sono, ma sono stanchi di dover rimediare agli atteggiamenti scorretti delle persone per cui è fondamentale il buon senso di tutti gli oratoriani. Vedere il proprio oratorio ricco di spazzatura non è bello per nessuno. Questa deve essere la motivazione che spinga a comportarsi correttamente e a non gettare a terra nulla dal momento che i cestini non mancano. In questo i genitori assumono un ruolo primario dato che hanno il compito di educare i propri figli insegnando come si devono comportare in mezzo agli altri. Il donatore può essere chiamato a donare fino al compimento dei 55 anni. Per diventare donatori di midollo osseo è sufficiente sottoporsi ad un piccolo prelievo di sangue e firmare l'adesione al Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo. Il prelievo serve per eseguire la tipizzazione HLA, esame necessario per poter stabilire il grado di compatibilità tra un donatore e un paziente che necessita un trapianto di midollo. I risultati dell'esame vengono poi inseriti in un archivio elettronico nazionale, collegato a ben 51 registri internazionali, nell‟assoluto rispetto della riservatezza. Il donatore di midollo osseo è un donatore “atipico”, in quanto, a differenza dal donatore di sangue che con regolarità si sottopone a prelievi, è un individuo che, nel raro caso di compatibilità con un paziente offre la propria disponibilità a sottoporsi ad un prelievo fastidioso, ma che permette di salvare una vita. Ricordati sempre che potresti essere l‟unico donatore nel mondo per un particolare paziente! news! Forse non tutti sanno che anche a San Colombano opera un gruppo di volontari dell'ADMO, Associazione Donatori Midollo Osseo, in collaborazione con la sezione provinciale di Lodi. Fondata a Milano nel 1990, questa associazione ha come scopo principale informare la popolazione italiana sulla possibilità di combattere, attraverso la donazione e il trapianto di midollo osseo, le leucemie, i linfomi, il mieloma e altri tumori del sangue. Nel 1990 i donatori italiani erano 2.500, mentre a oggi gli iscritti sono oltre 370.000. Sono molte le persone che ogni anno in Italia necessitano di trapianto, ma la compatibilità genetica è un fattore molto raro, che ha maggiori probabilità di esistere tra consanguinei. Per coloro che non hanno un donatore consanguineo, la speranza di trovare un midollo compatibile per il trapianto è legata all'esistenza del maggior numero possibile di donatori volontari "tipizzati", dei quali cioè sono già note le caratteristiche genetiche, registrate in una banca dati: per questo l'operato di una associazione come l'ADMO. Chiunque, se ha età compresa fra i 18 e i 40 anni, può essere un donatore di midollo osseo a meno che, ovviamente, non sia affetto da malattie del sangue o da gravi forme infettive (AIDS, HIV, epatite...). Oratorio è… di Luca Fontana Marzo 2011 ADMO: una scelta per la vita 9 Oratorio è… news! Marzo 2011 Si apre il sipario! 10 di Paola Fulghieri, Elena Malaraggia e Silvia Vignati In questo nuovo numero di Neon non poteva certo mancare il diario dello spettacolino messo in scena per la festa di San Giovanni Bosco, svoltasi il 30 gennaio scorso. Alla recita hanno preso parte un gruppetto di bambine di età compresa tra la prima elementare e la prima media. (potete leggere i loro nomi a fianco). L'impegno è stato tanto da parte di tutti quanti, ma possiamo dire che ne è valsa la pena! ripensamenti, parecchia confusione... ma direi che sono state superate egregiamente !! PREPARAZIONE Pensate che abbiamo iniziato le prove già dalla fine di novembre !!! La scelta delle parti è stata fatta dalle protagoniste stesse e dopodiché via con le prove, a un ritmo settimanale di ogni domenica. L'entusiasmo generale non è mai venuto meno, per fortuna, perché -si sa- è difficile lavorare insieme, specialmente se le persone hanno età diverse. Per noi che abbiamo organizzato lo spettacolo è stato strano "fare la parte degli adulti" e dare consigli, suggerimenti -a volte anche qualche sgridata !- ma ho trovato ancora più strano vederli eseguiti, sempre, senza obiezioni (o quasi). Eh, sì!, è inutile nasconderlo: qualche difficoltà c'è stata: assenze, LA SCENEGGIATURA Non solo le attrici si sono messe in gioco, ma anche noi abbiamo deciso di dare un nostro contributo visibile, creando uno sfondo per la recita. L'aiuto di due bravissime artiste si è rivelato indispensabile, prezioso, unico, insostituibile... Sto parlando di Maddalena e Mariuccia, che meritano un grazie speciale in primis per la loro disponibilità . La sceneggiatura è stata realizzata così: materiale: grande PANNELLO di POLISTIROLO diviso in 4 tavole più piccole -tecnica cromatica: TEMPER A - ambienti dipinti: CASA/ mento da fare è a don Paolo, che ha messo a disposizione l'auditorium per Marzo 2011 E dopo tanto lavoro, il Gran Giorno è arrivato ! Domenica 30 gennaio 2011 alle ore 15.45 la recita viene finalmente presentata al pubblico ( devo dire molto numeroso: grazie )!!! Rinfreschiamo brevemente la memoria: la storia vede come protagoniste tre bambine che riescono a riportare l'ordine nella favola confusa raccontata loro dalla nonna e nel vero mondo delle favole (Fantasilandia), sconvolto da un malefico incantesimo della maga Marta. Per la trama di questo spettacolo dobbiamo ringraziare la nostra catechista Cristina e sua sorella Chiara: il copione che noi abbiamo riproposto era stato ideato da loro in occasione di una nostra vecchia recita di fine anno delle elementari!!! Un altro ringrazia- Alessia Arianna Isabella Roberta Gaia Federica Marta MagaMarta Federica Nonna Cristina Mamma Alice Flora Gaia Serenella Emma Fauna Francesca Biancaneve Michelle Cenerentola Camilla Cappuccetto News! INFINE... IN SCENA !!! CAST Oratorio è… CAMERA da LETTO & BOSCO INCANTATO ( sono i principali luoghi in cui si svolge la recita ) le prove e per la festa, oltre ad averci sostenuto e incoraggiato durante questi mesi. Alla prossima, il gruppo di 1°superiore 11 Oratorio è… News! Marzo 2011 “Vecchia emozione senza un’età” 12 di Laura Bosoni e Giada Mainardi La parola Carnevale deriva dal latino "carnem levare" (eliminare la carne) poiché anticamente indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di Carnevale (martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima. Benché facente parte della tradizione cristiana, i caratteri della celebrazione Carnevalesca hanno origini in festività ben più antiche, come ad esempio le dionisiache greche (le antesterie) o i saturnali romani, che erano espressione del bisogno di un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo ed anche alla dissolutezza. Da un punto di vista storico il Carnevale rappresentò, dunque, un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento, seppur per lo più simbolico, durante il quale il caos sostituiva l'ordine costituito. La durata è tradizionalmente di due settimane e due giorni. Il momento culminante si ha dal giovedì grasso fino al martedì, ultimo News! Marzo 2011 Tra i carnevali maggiori ricordiamo quello di Viareggio, che è considerato uno dei più importanti d'Italia e d'Europa. Durante la festa sfilano carri allegorici che sono i più grandi e movimentati del mondo. Il Carnevale di Viareggio non è solo la più spettacolare festa italiana, ma rappresenta l‟espressione di capacità artistiche particolari: creare con la cartapesta è indubbiamente un‟arte diversa, che noi banini conosciamo bene. Per noi partecipare al Carnevale non è solo un motivo di divertimento ma anche un momento di spunto per la prossima Festa dell‟Uva. Anche quest‟anno l‟oratorio e la Pro Loco sono riusciti a raccogliere le varie compagnie dei carri e numerose famiglie in una gita memorabile. Tra freddo, pioggia e il Don che abbandona, il 27 febbraio gli impavidi banini hanno superato l‟innevato passo della Cisa verso il loro paese gemellato, Viareggio, portando l‟allegria nel grigio cielo toscano. La giornata, fin troppo corta, con i suoi pupazzi, la sua sfilata, la musica, e il divertimento tipico di un carnevale che non ha età, ci ha messo voglia di tornare a creare con la cartapesta. Cosa dire di più? E‟ stata una giornata da rifare assolutamente! Oratorio è… giorno di Carnevale. Questo periodo, essendo collegato con la Pasqua (festa mobile), non ha ricorrenza annuale fissa ma variabile. Per questo motivo si concentra in genere tra i mesi di febbraio e marzo. 13 Oratorio è… Cinema! Marzo 2011 Cineforum: “La Nostra Vita” 14 di Gaia Tavazzi “La nostra vita” è stato il film proposto dal cineforum a Gennaio. È un film di Daniele Luchetti di genere drammatico. L‟unico a rappresentare l‟Italia al Festival di Cannes, il 21 Maggio 2010. Claudio (Elio Germano) è un operaio edile di trent‟anni che lavora in uno dei tanti cantieri della periferia romana. E‟ sposato, ha due figli, ed è in attesa del terzo. Il rapporto con sua moglie Elena (Isabella Ragonese) è fatto di grande complicità, vitalità, sensualità. All‟improvviso, però, questa esistenza felice viene sconvolta: Elena muore durante il parto e Claudio non è preparato a vivere da solo. Rimuove il dolore e sposta il suo lutto nella direzione sbagliata: pensa solo a sfidare il destino, e a dare ai figli e a se stesso quello che non hanno avuto finora: il benessere, i soldi, le vacanze. Per risarcire la sua famiglia, si trova implicato in un affare più grosso di lui e quando capisce che da solo non può farcela, si vede costretto a rivolgersi agli unici di cui si fida: la sorella troppo materna (Stefania Montorsi), il fratello vigile urbano cauto e solidale (Raoul Bova), il pusher vicino di casa (Luca Zingaretti). La banalità non è propria del personaggio, così come è bandita dalla giovane coppia coniugale protagonista, o dai rapporti sinceri del padre con i figli bambini. Non sono banali i parenti né gli amici. I pregi del film appartengono soprattutto al regista, al suo amore comprensivo per i personaggi, alla sua ricerca di verità non stereotipate, alla sua attenzione per ambienti po- polari niente affatto ovvii. Questo film rappresenta una realtà vera e drammatica che purtroppo potrebbe capitare a chiunque. Inizialmente con la morte di Elena, evento scatenante, che comporterà un susseguirsi di momenti negativi soprattutto per il marito Claudio. Claudio infatti, dopo la morte della moglie, tende a dare al suoi figli un‟infinità di cose materiali per colmare una carenza affettiva. Quando nella scena finale del film insieme ai sui bambini cerca di ricordare la moglie, capisce di aver sbagliato. È un film pieno di energia che spinge a vivere la vita fino in fondo. Tutto il film ha una vitalità e una schiettezza rare e commoventi. Inoltre pone molte riflessioni sul senso stesso della vita. Gran Torino Marzo 2011 di Mattia Maniezzo Regia: Clint Eastwood Anno: 2008 Attori: Clint Eastwood, Bee Vang, Ahney Her, Cory Hardrict, Christopher Carley PERSONAGGI Walt Kowalski. Bianco, polacco, cattolico praticante solo per far contenta la moglie, reduce della guerra in Corea, ex-operaio metalmeccanico orgoglioso di esserlo stato, razzista convinto, vedovo, vecchio, malato e solo. Il suo passato lo tormenta, ma il futuro che lui stesso ha contribuito a costruire (vedi i suoi figli, i suoi nipoti) lo inorridisce. La sua reazione è una chiusura in se stesso ancor più drastica e radicale di quanto già non fosse normale per lui. Saranno pro- Oratorio è… Walt Kowalski è un uomo in età avanzata che ha passato una vita in catena di montaggio alla Ford e vive da decenni nella stessa abitazione in un quartiere periferico di Detroit (la città simbolo dell‟automobile americana). Reduce della guerra in Corea, non nasconde la sua ostilità e il suo atteggiamento razzista verso gli immigrati Hmong (un‟etnia originaria dell‟Asia sudorientale) che stanno invadendo il suo quartiere, trasferendosi nelle case appartenute un tempo ai suoi amici. Kowalski è un burbero indurito dalla vita e tormentato dall‟incubo della guerra e delle atrocità alle quali è stato costretto. Ha con i due figli e le rispettive famiglie un rapporto quasi da estraneo e gli unici beneficiari del suo affetto e della sua devozione sono la cagna Daisy e la sua Ford Gran Torino, che cura e coccola come una moglie (quella vera è morta). Ma, un poco alla volta, a rompere il muro di durezza che quest‟uomo ha eretto attorno a sé saranno il giovane Thao e la sorella Sue Vang Lor, trasferitisi con la loro famiglia Hmong nella casa accanto a quella di Walt. E quando i due adolescenti finiscono nel mirino di una gang asiatica della zona, il veterano Kowalski sarà costretto a imbracciare di nuovo il fucile per difendere coloro ai quali tiene di più. Le armi non basteranno a fermare la violenza e Walt si “sacrificherà” perché i ragazzi, la loro famiglia e tutta la comunità possano guardare al futuro senza paura e con serenità. Cinema! TRAMA 15 Marzo 2011 Cinema! Oratorio è… 16 prio i giovani “diversi” –Thao e sua sorella Sue – ad aprire una breccia nelle sue difese. Thao diventa per lui un figlio nuovo, un figlio cui può dare quello che non ha dato a Mitch e Steve (i suoi figli naturali). Si incaricherà della sua educazione virile, sentimentale e al lavoro, gli insegnerà la cosa più importante: che cosa sia la vita e che cosa sia la morte. Thao. Apparentemente è l‟esatto opposto di Kowalski: giovane, straniero, timido e insicuro. Ma come lui vive sospeso nel limbo di un presente angoscioso. Il passato della sua cultura originaria lo opprime e lo limita anche nell‟integrazione della società americana; il futuro che sembra aspettarlo, quello delle gang e della galera, lo terrorizza. La sua reazione è quella del silenzio e della paura. E‟ allora quasi inevitabile che questi due “diversi” se incontrino e si aiutino. Sue. Una giovane donna forte e intelligente che fa da mentore e interprete a Wally (come lo chiama lei) raccontando il ruolo del suo popolo nella storia della guerra del Vietnam, ma anche spiegandogli i costumi e i rituali antichi e misteriosi degli Hmong. E‟ la presenza attenta e femminile che manca nella vita di Walt dalla morte della moglie. E‟ Sue che si accorge di quanto Walt si stia trascurando (beve e fuma molto, non mangia) e lo porta nella sua famiglia e fra i suoi giovani amici; è sempre lei che gli parla del padre morto, tradizionalista, severo e poco presente con i figli e delle difficoltà di Thao a trovare un proprio cammino. E sarà lei più di ogni altro a dover subire la violenza della gang asiatica. Padre Janovich. E‟ il giovane parroco cattolico che si avvicina a questo polacco, misantropo e scorbutico, solo per una promessa (quella di ba- dare al marito e portalo a confessarsi per liberarsi dell‟angoscia del passato) fatta alla moglie morente, sua parrocchiana partecipe e devota. Da questo scontro, più che incontro, nasce il dialogo fra i due, entrambi si mettono in gioco con forza e onestà interrogandosi sulla vita, sulla morte e su ciò che rende una vita degna di essere vissuta, fino a incontrarsi a metà strada, non più divisi ma solidali fra loro. La comunità Hmong. Le riprese del film si sono svolte in gran parte a Detroit, dove il regista Clint Eastwood ha chiamato centinaia d‟immigrati Hmong per ottenere una consulenza più dettagliata e coerente alla realtà sugli stereotipi contro le loro comunità e sulla loro cultura. Gli Hmong sono una popolazione originaria di una zona montana tra Laos, Cina e Thailandia, che nel Vietnam hanno appoggiato gli americani e alla fine della guerra sono dovuti emigrare in massa negli Stati Uniti per evitare l‟epurazione da parte dei vincitori asiatici. Nel film vengono sottolineati i loro valori che l‟Occidente sembra aver dimenticato: l‟amore per la famiglia, le famiglie allargate, il rispetto e l‟accoglienza verso gli anziani, la condivisione della proprietà, la solidarietà fra i membri della comunità. Kowalski all‟inizio agisce contro la gang asiatica per semplice egoismo (vuole salvare la Gran Torino che stavano per rubargli), ma la comunità Hmong vede in lui un uomo coraggioso e di grande valore perché difende una famiglia debole (manca un uomo) e gli dimostra tutta la propria riconoscenza con la grande quantità di fiori e di specialità culinarie che depositano sul suo portico. Il cibo, i sorrisi, i saluti lo portano a scoprire queste persone, dapprima con imba- IMPRESSIONI Grande Clint Eastwood! Parte della critica lo ha stroncato per questo film paragonando il personaggio di Kowalski ai personaggi che ha interpretato come attore: il silenzioso, legnoso e gelido pistolero negli western all‟italiana di Sergio Leone; il violento poliziotto nell‟Ispettore Callaghan. Niente di tutto questo. Il personaggio è razzista verso tutti “moretti, messicani, musi gialli”, è spaccone quando mostra alle gang pollice e indice nel segno della pistola e gira armato di fucile, volgare nel Marzo 2011 suo linguaggio, ma è anche comico. In Gran Torino si sorride spesso. Dalla prima scena del funerale della moglie dove la sua mimica facciale esprime tutta la disapprovazione e il disprezzo verso i figli e le loro famiglie, al confronto dalle rispettive terrazze a suon di sputi di tabacco con la nonna dei ragazzi; dalla porta sbattuta in faccia al giovane prete alla trasformazione di Thao in un tipico “uomo americano” vestiti, movenze, linguaggio sboccato compresi. E il personaggio “cresce” come nel film crescono il ragazzino e l‟uomo maturo. Perché nel film è raccontata con semplicità e umanità l‟amicizia: quella virile, commovente e pudica tra un padre mancato e un figlio senza padre; quella goliardica che lega Walt ai suoi amici anziani italiani, irlandesi, polacchi; quella spirituale e solidale con il parroco; quella affettuosa e protettiva nei confronti e da parte di Sue; quella con la comunità Hmong (che lo ha accolto e lo conosce più dei suoi figli) per senso di giustizia, per pagare il suo vecchio debito di coscienza fino a portalo a dare un senso alla propria vita nella scelta della propria morte. Un film da vedere! Oratorio è… Cinema! razzo, poi con curiosità ed infine con rispetto. La Gran Torino. Non si può non parlarne, si tratta di un‟automobile Ford Torino modello coupé molto in voga negli USA degli anni settanta. Il nome è chiaramente riferito alla città di Torino, sede della Fiat, considerata dagli americani come la Detroit d‟Italia. Walt la custodisce gelosamente in garage e la cura con passione quasi maniacale: l‟auto diventa il simbolo di quello che di solido e bello gli rimane del passato. 17 Oratorio è… lIBRO! Marzo 2011 Acqua 18 di Arianna Guzzon e Alessandro Gemignani Bapsi Sidhwa con il personaggio di Chuyia vuole mettere in risalto i pensieri, sentimenti e la condizione di tutte le vedove che in India si sono trovate a dover affrontare questa situazione. Gli occhi di Chuyia sono quelli di una bambina innocente che non capisce ciò che sta accadendo realmente e spera soltanto di poter tornare a casa dalla sua famiglia... Il personaggio di Kalyani rappresenta una ragazza coraggiosa e che vorrebbe migliorare la sua condizione. Si innamora di un giovane di migliori condizioni sociali, instaura con lui una relazione pericolosa per entrambi perché viola i principi della società indiana. Alla fine la ragazza sente di non poter più reggere il peso del suo passato, ma continua ad incoraggiare la sua piccola amica Chuyia, sapendo che lei può ancora scegliere e cambiare la sua vita... Tra gli antagonisti c‟è Madhumati, una vecchia e grassa vedova dell‟ashram. È lei che obbliga Kalyani a prostituirsi e punisce Chuyia quando si ribella alle sue decisioni. Questo libro permette di esplorare una realtà diversa dalla nostra, che probabilmente spesso è conosciuta come dovrebbe. Ci racconta con semplicità e dolcezza la crudeltà di certe tradizioni che nei nostri tempi non dovrebbero più esistere. È un buon libro, che fa riflettere, in una società spesso indifferente. Acqua è un libro scritto dall’autrice pakistana Bapsi Sidhwa, pubblicato in Italia nel 2006 da Neri Pozza Romano. Nel 2005 è stato realizzato anche un film, Water, uscito in contemporanea con il romanzo. «Bapsi Sidhwa ha una capacità unica di catturare e incantare, di intrecciare il grande al piccolo, la Storia alle tante storie.» La Repubblica È il 1938 in India, un tempo d‟aspri conflitti e mutamenti. Le moderne idee del Mahatma Gandhi cominciano a diffondersi e a scuotere le fondamenta dell'antica società Marzo 2011 Libro! versi principi. Oratorio è… tradizionale. Chuya ha ora otto anni, ne aveva sei quando è stata fidanzata a un uomo anziano legato alla sua famiglia, sette quando si è sposata. Ora, però, il marito è morto e lei, secondo l'antica consuetudine hindu, è stata condotta nell'ashram delle vedove dove dovrebbe vivere in penitenza fino al giorno della sua morte. Nella mente della dolce e piccola Chuyia, però, fioriscono già le moderne idee di ribellione perchè non riesce a concepire la natura di queste tradizioni. Quando la sua amica Kalyani, una bellissima vedova-prostituta, stringe una relazione clandestina e proibita con un giovane idealista gandhiano appartenente alla buona società indiana, è Chuyia a guidare la rivolta nell'ashram delle vedove... Questo libro mette in mostra di- 19 Marzo 2011 Sport! Oratorio è… 20 San Colombano Basket di Cristian Di Cosimo Apriamo questa nuova rubrica di Neon dedicata allo sport parlando del basket, o, se preferite, della pallacanestro. Questa scelta perché si parla forse troppo poco di questo sport che è molto bello e meriterebbe probabilmente maggiore considerazione. Inoltre è l‟ attività sportiva praticata da chi sta scrivendo questo articolo. Il basket gode di una notevole diffusione a livello mondiale e anche in Italia può contare su numerosi appassionati. Così come molti altri sport, è particolarmente utile, specialmente per i bambini più piccoli, per migliorare le capacità motorie e la coordinazione, oltre ovviamente ad aiutare nella capacità di relazionarsi con gli altri. Ciò che trovo di bello nel basket è che, essendo uno “sport di squadra”, si gioca insieme, facendo parte di una squadra si condividono sia i momenti belli che quelli brutti, sia le vittorie che le sconfitte, non deve perciò esserci l‟ “io” nel basket, ma solo il “noi”. Non si gioca solo per sé stessi, si gioca soprattutto per i compagni di squadra: rubando una frase pronunciata da “Magic” Johnson si può dire di “Non chiedere cosa i tuoi compagni possano fare per te. Chiedi piuttosto cosa tu possa fare per i tuoi compagni.”. La bravura di una squadra non si vede solamente dalle qualità individuali dei giocatori che la compongono, ma anche dalla capacità di giocare insie- Marzo 2011 Passiamo ora a ciò che ci interessa principalmente, ossia la pallacanestro a San Colombano. Per vedere la passione per il basket nel nostro paese basta semplicemente andare all‟ oratorio durante un qualsiasi pomeriggio estivo ed osservarne il campetto. Qualcuno che gioca lo si trova sempre, che siano bambini, ragazzi o anche adulti, tutti accomunati dalla voglia di giocare a pallacanestro. A San Colombano è inoltre presente una società sportiva che può contare su quattro squadre che partecipano ad altrettanti campionati di differenti categorie. Questa società è l‟ A.S.D. S. Colombano Basket che, fino allo scorso anno, aveva una sola squadra, partecipante al campionato CSI “open” ( dai 18 anni in poi). Da questa stagione invece è stato deciso di aggiungere altre tre squadre e dare quindi la possibilità di entrare a far parte della società anche ai bambini e ai ragazzi più giovani. Sport! come le cinque dita di una mano; se puoi riunirle insieme, allora avrai un pugno.”. Ad affiancare quindi la “vecchia” squadra ci sono: una squadra del mini-basket, una dei “ragazzi” e quella degli “juniores”. Della squadra del mini-basket, che rientra nella categoria “aquilotti”, fanno parte i bambini dell‟ età della scuola elementare, mentre i ragazzi delle scuole medie partecipano al campionato di categoria “ragazzi”, livello in cui subentra anche la competizione ad affiancare il puro divertimento. Il campionato “juniores”, infine, è destinato ai ragazzi delle scuole superiori, cioè quelli in età compresa tra 15 e 18 anni circa. Per chi fosse interessato al calendario e ai risultati delle partite di “ragazzi”, “juniores” e “open” è possibile andare sul sito internet del CSI di Lodi, all‟ indirizzo www.csilodi.it. Oratorio è… me e fare in modo di coinvolgere il più possibile ogni giocatore. Questo perché, come ha detto Mike Krzyzewski, “Una squadra di basket è 21 Oratorio è… musica! Marzo 2011 Ehi ciccio, ci scappa del rock! 22 di Luca Piccoli Questa è il secondo articolo della rubrica musicale (ricordo che le precedenti edizioni delle rubriche sono visibili sul sito www.oratoriosancolombano.com nell‟apposita sezione “sezioni”). La scorsa volta ho analizzato il significato generale di musica e il suo valore nel mondo; in questo articolo voglio entrare nel vivo del percorso che intendo trattare con la mia rubrica dedicata al mondo musicale. Quindi non perdo tempo con discorsi inutili e comincio ad esporre il primo genere musicale che vorrei analizzare. Il genere musicale analizzato non lo scelgo mediante un vero e proprio metodo, ma a seconda dei consigli che potrei ricevere da voi lettori. Ricordo che per far questo (come scritto nell‟edizione precedente) basta inviare un e-mail all‟indirizzo della redazione: [email protected] Oggi analizzo un genere musicale, a mio parere, il più diffuso: chi non ha mai sentito parlare di ROCK? a partire dal rock and roll dell‟antica età del grandissimo Elvis Presley fino ad arrivare all‟estremo del rock caratterizzato dal metal e le sue modifiche come l‟heavy metal, power metal, trash metal. La storia del rock ha inizio a cavallo degli anni ‟50 e anni ‟60. Prima di diffondersi nel mondo si è sviluppato Marzo 2011 che raccontano di cantanti nella continua ricerca della voce perfetta, è il caso del cantante dei Guns n‟ Roses, Axl Rose che si dice abbia assunto ormoni femminili per avere un timbro di voce più dolce. Fra tutte le più famose voci non ci si può dimenticare dell‟ormai scomparso Freddy Mercury. Il secondo componente della band è il chitarrista, pronto ad eseguire assoli di chitarra, solitamente a metà della canzone, con grandi distorsioni e addirittura in alcuni casi sembra che la chitarra parli. Molti chitarristi sono motivati da una forza interna che li spinge a effettuare magie con la loro chitarra. Ricordo il grandissimo Jimi Hendrix (famosissimo per bruciare la chitarra alla fine del concerto e per gli assoli eseguiti con i denti al posto delle dita!), ma anche Oratorio è… musica! negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Deriva da generi diversi che lo avevano preceduto, come il rock and roll , blues , country e con richiami dalla musica folk e jazz. Da subito il rock si è arricchito di molti sottogeneri, mescolandosi alla musica popolare, creando il folk rock, blues rock , fusion (legato con il jazz). Negli anni ‟70 si forma il metal e le sue variazioni per poi arrivare al punk. Questi generi musicali sono rimasti invariati fino ai giorni nostri. La classica band rock è formata da almeno 4 elementi: un cantante con una voce energica capace di produrre assoli di voce mozzafiato. A riguardo ci sono diverse leggende 23 Marzo 2011 Oratorio è… Musica! 24 Jimmy Page (dei Led Zeppelin) e David Gilmour (dei Pink Floyd) senza dimenticare altri chitarristi come Santana, Steve Vai, Joe Satriani e John Petrucci (gli ultimi tre hanno partecipato nel 2007 al G3, una sfida tra chitarristi, suonando insieme una canzone famosissima in modo sublime) . Il terzo componente è il batterista. Lui e il suo strumento sono in perfetta sintonia: conosce alla perfezione ogni posizione delle casse e dei piatti, il suo suonare è una vera e propria ginnastica del corpo e della mente. Ogni movimento che fa è spinto dai muscoli della schiena e non delle braccia, come si potrebbe pensare, e mentre colpisce con le sue bacchette le percussioni, sta già pensando al suono successivo e quindi alla mossa successiva. Si ricorda, se non dello stile rock ma un genere più spinto, il batterista Joe Jordison degli Slipknot e Mike Portnoy che ha suonato fino a qualche tempo fa a fianco di John Petrucci. Ultimo componente, ma non meno importante, è il bassista. Il basso, chitarra con quattro corde, serve a produrre suoni bassi che addolciscono tutta la sinfonia. Solitamente per suonare pizzica le corde con le dita, per questo ha molta velocità nelle dita di una mano e molta forza nell‟altra, infatti le corde dello strumento, per produrre suoni così bassi, sono molto dure e tese rispetto a quelle di una tipica chitarra elettrica. I bassi sono molto importanti per rafforzare la composizione. Per verificare questa tesi basta fare una sem- plice prova: se sentite una canzone senza bassi e poi la stessa canzone accompagnata dai bassi, vi accorgerete subito che cambia molto. La composizione con i bassi rende tutto più unito e compatto. Alcuni bassisti più famosi sono: Paul McCartney dei Beatles, nonché autore di molte loro canzoni e Sting dei Police. In alcuni casi è possibile trovare nel gruppo altri strumenti come per esempio il sassofono, l‟armonica, gli archi e gli ottoni, completando l‟intera esecuzione. L‟evoluzione di questo genere musicale non si è mai fermata. Ancora oggi molte band registrano nuovi dischi, però quando si parla di questo genere musicale si risale sempre ai suoi fondatori, ricordando le band più famose nella storia, che nonostante l‟età riescono a farci sognare con i loro dischi di molti anni fa. Aggiungerei che il rock (competo di tutte le sue diramazioni) è immortale in particolare per il motivo che le canzoni di questo genere (quelle di maggiore successo) vengono ricordate anche dopo moltissimo tempo e vengono apprezzate dalle nuove generazioni, non come le classiche canzoncine d‟estate che vengono dimenticate dopo neanche sei mesi. Questo secondo me è la caratteristica più emozionante del rock. Al prossimo appuntamento della rubrica musicale! Let‟s rock, let‟s rock, now! Call Of Duty: Black Ops SE VUOI LA PACE, PREPARA LA GUERRA… Pur senza staccarsi dalle granitiche meccaniche di gioco offerte dai precedenti capitoli dello sparatutto in prima persona più importante di Activision, e quindi non offrendo barlumi di speranza per chi aspetta ansioso uno slancio di originalità, il variegato caleidoscopio di missioni allestito dalla Treyarch con la componente in singolo di Black Ops anticipa il rinnovato impianto multigiocatore e getta le basi per i futuri progetti. La prima, e forse più importante novità, è il delicato lavoro di ottimiz- zazione compiuto dagli sviluppatori per limare le spigolosità e le incongruenze del sistema di gestione delle armi impugnabili dal nostro eroe virtuale. Infatti sia nelle missioni in singolo come nelle partite multiplayer, non potremo più equipaggiare due armi primarie: saremo quindi obbligati a scegliere con parsimonia - l‟arma da impugnare in base all‟ambiente da esplorare e alla tipologia di missione. Meritevole di altrettanto approfondimento è la bontà dei livelli proposti: risparmiandovi le aree visitabili missione per missione, anche per non rovinare il piacere della scoperta, ci limitiamo a lodare l‟immane lavoro compiuto da Treyarch per variegare l‟esperienza di gioco in funzione dell‟azione da intraprendere e della specificità del periodo storico. È forse grazie a questa squisita eterogeneità di innumerevoli missioni che la campagna singleplayer di Black Ops riesce ad essere sempre perfetta- Oratorio è… Games! LA GUERRA FREDDA… BRUCIA! Come fili invisibili di una gigantesca ragnatela, la trama di “Call of Duty: Black Ops” intreccia eventi lontani nel tempo e nello spazio per dare forma al dinamico e verosimile costrutto narrativo di un manipolo di soldati. Uomini sotto copertura che, addestrati ad agire nell‟ombra, avrebbero condizionato pesantemente la storia e gli assetti geo-politici mondiali durante la seconda metà del XX secolo. A metà strada tra il pathos scenico delle precedenti iterazioni della saga e la teatralità dei migliori thriller cinematografici, l‟esperienza di gioco offerta dalla campagna in singolo cambia completamente prospettiva. Una sequenza ininterrotta di flashback si dipana costringendo il povero soldato inchiodato sulla sedia elettrica (lo stesso del menù principale) a rivivere forzatamente le sue tumultuose imprese e, in un secondo momento, quelle con i compagni di sventura. Marzo 2011 di Andrea Coldani e Matteo Carenzi 25 Marzo 2011 Games! Oratorio è… 26 mente rigiocabile e moderatamente longeva (dalle 6 alle 8 ore per arrivare ad ammirare i titoli di coda al livello di difficoltà “Veterano”). MULTIPLAYER Se il corpo singleplayer di Black Ops rimane grossomodo identico a quello osservato negli anni passati, l‟anima multigiocatore si stacca prepotentemente svecchiandosi attraverso una rimodulazione totale delle opzioni proposte e, in egual misura, del sistema di crescita e personalizzazione del proprio alter-ego. Il numero di novità introdotte è davvero incalcolabile: anche il giocatore più esperto prova un senso di confusione e smarrimento iniziale. Nonostante il sistema di punteggio della crescita per gradi militari sia rimasto praticamente inalterato rispetto a quello conosciuto dai tempi di Call of Duty 4, i saggi sviluppatori della sussidiaria americana di Activision lo hanno arricchito in profondità aggiungendo in parallelo i “punti COD”, grazie ai quali potremo acquistare accessori per le nostre armi, indipendentemente dal grado o dal raggiungimento di Sfide specifiche. Non meno importante risulta poi essere il ricco ventaglio di opzioni messe a disposizione per migliorare l‟armamentario e il nostro personaggio (anche nell‟aspetto estetico), e soprattutto la “Carta Giocatore” che lo contraddistingue agli occhi della comunità online. Troviamo poi una modalità Nazi Zombie completamente rivista per esaltare l‟azione cooperativa (sia online a 4 che in split-screen locale a 2) e, soprattutto, quel vastissimo insieme di dati raccolti partita per partita nel menù “Community”, dal quale possiamo condividere immagini o video di gioco. GRAFICA E SONORO Black Ops incarna lo spirito della saga, coniugando il ritmo incalzante delle missioni della campagna principale e delle battaglie multigiocatore con la spettacolarità degli aspetti visivi più importanti. Ne sono chiari esempi gli effetti particellari nelle sessioni in notturna (compresa l‟onirica modalità Nazi Zombie) e la fluidità di un motore grafico in grado di gestire ambienti di gioco enormi e decine di utenti a schermo. Nonostante qualche piccola incongruenza nella localizzazione dei checkpoint in singleplayer e dei punti di interesse strategico nelle modalità multiplayer ad obiettivi, il tenore complessivo è nettamente sopra la media degli sparatutto somiglianti. Meritevoli di citazione sono infine i frequenti intermezzi in cinematica, la cui tensione narrativa si alimenta attraverso una splendida scelta di inquadrature e della qualità cinematografica di volti e animazioni, accurate persino nelle espressioni facciali. Marzo 2011 CALENDARIO! Torneo di bigliardino a coppie Le iscrizioni si ricevono in Oratorio entro giovedì 17 quota di 10 euro a coppia Torneo serale, dalle ore 21.00 il venerdì e la domenica È prevista una fase iniziale a gironi Oratorio è… Venerdì 18 marzo 2011 Per i vincitori fantastici premi! Non puoi mancare!!! 27 Oratorio è… CALENDARIO! Marzo 2011 CALENDARIO 28 6 domenica ore 11.00 incontro catechesi 1A-2A elementare; 2A- 3A media; 1A-2A3A superiore ore 14.30 incontro catechesi dalla 4A elementare alla 1A media ore 15.00 INCONTRO PER I GENITORI DEI SACRAMENTI CON DON MARIO 8 martedì ore 15.30 Festa di Carnevale in Oratorio per i ragazzi delle elementari (sono vietate bombolette spray e schiuma) ore 20.00 Pizza gruppo giovani (comunicare la presenza a Don Paolo) ore 21.00 Incontro gruppo Giovani 9 mercoledì MERCOLEDĺ DELLE CENERI — INIZIO QUARESIMA ore 21.00 Stazione quaresimale in chiesa San Francesco 11 venerdì ore 21.00 incontro gruppo adolescenti 13 domenica ore 11.00 incontro catechesi 1A-2A elementare; 2A- 3A media; 1A-2A3A superiore ore 14.30 incontro catechesi dalla 4A elementare alla 1A media ore 14.30 incontro diocesano dei cresimandi a Lodi 16 mercoledì ore 19.30 incontro del gruppo GMG Madrid ore 21.00 Stazione quaresimale in chiesa San Francesco 18 venerdì ore 21.00 inizio torneo di bigliardino 20 domenica ore 20.30 cineforum: “Blue Diamond” di E. Zwick, con Leonardo di Caprio (ore 19.15 pizza in oratorio per chi lo desidera, dare conferma) 23 mercoledì ore 21.00 Stazione quaresimale in chiesa San Francesco 26 sabato Uscita a Milano del Gruppo Adolescenti 30 mercoledì ore 21.00 Stazione quaresimale in chiesa San Francesco