Ora torio è… 1 - Oratorio San Giovanni Bosco San Colombano al

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Ora torio è… 1 - Oratorio San Giovanni Bosco San Colombano al
Marzo 2011
Ciclostilato in proprio
New oratorio news
N. 2 anno 1
Marzo 2011
Provare per credere o provare per scegliere?
Tempo fa una pubblicità invitava a provare un certo prodotto per credere a
quello che il televenditore prometteva e
il suo slogan era: “provare per credere!”.
Tale slogan dovrebbe essere anche quello di tutti gli educatori e genitori. È loro, infatti, il compito di istruire, o meglio educare, i bambini e ragazzi sui valori della vita, sui limiti da non oltrepassare, sulla strada del bene e del male.
Questo però comporta doveri, responsabilità e sicurezze che oggi sembrano
mancare. Se vogliamo passare dei valori
anzitutto dobbiamo averli noi nel cuore,
testimoniarli e viverli. Se vogliamo che i
nostri ragazzi ci rispettino dobbiamo
essere persone serie, mature e forti. Si
nota invece che nella società odierna la
generazione di adulti sempre più si mostra debole e indefinita. Viviamo in un
clima in cui la possibilità di avere certezze viene negata in virtù di un pluralismo che assomiglia al nihilismo. Se si afferma di credere in qualcosa e non in
altro, se si indica qualcosa come giusto e
altro come sbagliato, si viene accusati di
essere retrogradi perché non aperti alle
possibilità che il mondo offre; o nel peg-
Oratorio è…
di don Paolo
giore dei casi si viene visti come ottusi.
Ci sono però scelte che si impongono
nella vita, scelte di fondo come la religione, i valori morali e etici, il giusto e
sbagliato. Senza queste scelte non siamo persone “finite”, ma rimaniamo in un
limbo di coscienza che ci pone in balia di
chi vuole che le nostri menti siano informi, in modo da poterle dominare e orientare a seconda dei propri scopi e profit-
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Oratorio è…
news!
Marzo 2011
La redazione
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Alessandro Gemignani
Andrea Coldani
Andrea Cuppone
Arianna Guzzon
Cristian Di Cosimo
Don Paolo
Elena Malaraggia
Gabriele Tosi
Gaia Tavazzi
Giada Mainardi
Giovanni Pasquali
Laura Bosoni
Luca Fontana
Laura Fulghieri
Luca Gibelli
Luca Piccoli
Matteo Carenzi
Matteo Micheli
Mattia Maniezzo
Paola Fulghieri
Silvia Vignati
Sonia Polvara
Stefano Poggi
In questo numero…
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Pag.1 - Editoriale
Pag.4 - Buon Compleanno Italia!
Pag. 8 - Pulisci il tuo oratorio!
Pag. 9 - ADMO: una scelta per la
vita
Pag 10 - Si apre il sipario!
Pag. 12 - “Vecchia emozione senza un‟età”
Pag. 14 - cineforum: “La Nostra
Vita”
Pag. 15 - cinema: “Gran Torino”
Pag. 18 - libro: “Acqua”
Pag. 20 - sport: San Colombano
Basket
Pag. 22– musica: Ehi ciccio, ci
scappa del rock!
Pag. 25 - videogames: Call of Duty - Black Ops
Pag.28 Calendario Marzo 2011
ti. Una generazione adulta che non sceglie e non ha il carattere e il coraggio di
portare avanti le proprie scelte anche
pubblicamente. E‟ una generazione che
ha poco da insegnare ai ragazzi e ai giovani. Scegliere da che parte stare, in
che cosa credere e quali valori seguire
non significa escludere chi la pensa diversamente; semplicemente significa
orientare la propria vita nel più alto
esercizio della libertà: scegliere chi essere. Davanti ad una persona così definita, adulta e matura, i bambini trovano
quel termine di confronto che permette
la definizione del proprio carattere, anche attraverso lo scontro che poi diventa fiducia e rispetto. Davanti ad un
nulla difficilmente ci si può confrontare
e trarre qualcosa.
Nel difficile compito di educare si deve
accettare la responsabilità di scegliere
cosa è bene e male per i propri figli.
Cercare di passare loro quei valori fondamentali ed essenziali per permettere
loro di scegliere come orientarsi nella
vita e soprattutto tutelarla. Insegnare
nostri figli in termini di “umanità”
e quale slogan si addice di più al
nostro modo di educare: provare
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loro gli insegnamenti per scegliere
tra bene e male, tra giusto e sbagliato.
Pensiamo allora ai danni che può
provocare una relazione in cui l‟adulto è “vuoto” o ritiene di aver
terminato il proprio compito quando i ragazzi raggiungono l‟età di 10
-11 anni e quindi sono già grandi per
fare le proprie scelte e per rivendicare una propria privacy. Si
smette di essere educatore quando
non si ha più il controllo e la conoscenza della vita dei bambini e ragazzi, quando non si conoscono gli
amici, gli interessi e ultimamente il
profilo di Facebook: improvvisamente si deve riconoscere che il
proprio figlio è uno sconosciuto. Se
i genitori non si assumono la responsabilità di guidare la crescita
dei figli avendo la sana pretesa di
sapere cosa è giusto per loro, finiscono per abbandonare i propri figli che diventano degli “orfani di
genitori vivi” (acuta definizione
della generazioni di oggi fatta da
un saggio e anziano sacerdote). Lo
slogan di questa educazione “fai-da
-te” potrebbe essere: “provare per
scegliere”. Così li consegnamo ad
una mentalità povera, senza ambizioni e con poco rispetto per la
persona.
Chiediamoci quanto stiamo dando ai
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ai figli cosa è giusto e quali sono i
limiti del lecito è uno dei gesti di
amore più grande che si possano
fare. Per questo dobbiamo essere
adulti che hanno qualcosa da dare,
che accettano questo difficile
compito e si interrogano. Adulti
che hanno scelto e che vogliono il
bene dei loro figli, anche a costo di
sacrifici e rinunce personali, non in
termini economici, ma di tempo libero e di stile di vita. È un compito
che non si può delegare ad altri, ma
che si deve affrontare in sinergia
tra le varie attività educative di
supporto a famiglia, scuola, oratorio, sport e tutte quelle iniziative
che coinvolgono i ragazzi. Ciò significa che queste realtà devono essere collegate tra loro e in costante dialogo con la famiglia, prima e
determinante educatrice (studi dicono che addirittura i primi 6 anni
di vita dei bambini siamo decisivi
per la formazione del carattere).
Una relazione educativa in cui la
parte adulta si riconosce “forte”
sarà positiva per il bambino, che
vedrà nell‟adulto un punto di riferimento e confronto per la sua vita,
aiutandolo a definirsi. In una relazione così si può accettare lo slogan “provare per credere”, che
sottolinea la pretesa dell‟adulto di
conoscere la strada, che poi il
bambino, adolescente o giovane,
confermerà per fiducia o per prova. Ovviamente più si riesce a far
crescere la fiducia e meno si avrà
bisogno della prova di quanto insegnato. Quante disgrazie e dispiaceri si sono evitati ai nostri ragazzi grazie a questo e all‟aver dato
per credere ? o provare per scegliere ?
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Buon Compleanno Italia!
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di Giovanni Pasquali e Stefano Poggi
Giuseppe Mazzini è stato un patriota, politico e filosofo italiano. Le
sue idee politiche aiutarono la nascita dello Stato Italiano; le condanne subite in diversi tribunali
d'Italia lo costrinsero però alla latitanza fino alla morte. Le teorie
mazziniane furono di grande importanza per l'affermazione della democrazia in Italia.
Grazie a questi uomini l‟Italia poté
proclamare l‟Unità il 17 marzo 1961
a Roma. L‟Italia è uno stato tra i
più giovani d‟Europa.
Il 17 marzo tutti gli Italiani si preparano a festeggiare un evento storico; infatti 150 anni fa, nel lontano
1861, veniva proclamata la nascita
dell‟Italia. Tutto ciò è stato possibile grazie al coraggio e alla passione di uomini straordinari come Giuseppe Garibaldi, Camillo Benso Conte di Cavour, Vittorio Emanuele II e Giuseppe Mazzini che
con i loro interventi hanno
realizzato l‟unificazione del
nostro Paese.
Garibaldi, conosciuto anche col
soprannome di “Eroe dei due
mondi”, fu l‟eroe militare del
risorgimento (periodo di unificazione). Infatti è famoso per
la spedizione dei mille che egli
condusse eroicamente; i garibaldini salparono da Quarto, in
Liguria, per approdare a Marsala, in Sicilia; lì iniziò la con-
quista del Regno delle Due Sicilie.
Vittorio Emanuele II (nome completo: Vittorio Emanuele Maria Alberto Eugenio Ferdinando Tommaso
di Savoia) fu il primo re d‟Italia. È
stato la figura di riferimento per
cui i nostri soldati combattevano.
Durante il Risorgimento si esibiva il
musicista Giuseppe Verdi il cui nome era perfetto per nascondere il
desiderio d‟indipendenza; infatti il
motto “W Verdi!” nascondeva il seguente messaggio “W Vittorio Emanuele Re D‟Italia!”
Camillo Benso Conte di Cavour fu
uno dei Padri d‟Italia; al contrario
di Garibaldi esso è un personaggio
molto più politico, infatti è lui che
ha spianato economicamente la
strada al Piemonte (Regno di Sardegna) per attuare il piano di unificazione.
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l‟unità, la libertà che da allora godiamo di più. Si è superato il problema dell‟analfabetismo e le situazioni drammatiche. Ha portato anche un grande patriottismo, un
grande senso d‟orgoglio per l‟appartenenza a questa nazione. Ereditiamo anche un esercito più forte che
difende la Costituzione e i valori
italiani.
Secondo lei è positivo o negativo
il fatto che l’Italia sia uno “stato
giovane”?
Sicuramente è un fatto positivo.
Nei giovani c‟è l‟intraprendenza, la
voglia di crescere e di raggiungere
gli obiettivi che è necessaria per lo
sviluppo del Paese. Speriamo che
rimanga così …
Come verrà festeggiato il 150° a
San Colombano?
È un evento importante. Ci sarà una
mostra filatelica intitolata “Uomini
e vicende, miti e valori” che mostra
il percorso del Risorgimento attraverso i francobolli. È una mostra
itinerante quindi si fermerà a San
Colombano dal 3 all‟11 di settembre
2011. La mostra è finanziata dal
Circolo Filatelico Numismatico Città di Asola, dall‟Associazione Filatelica Numismatica Scaligera e dal
Circolo Filatelico Numismatico Banino. Inoltre è finanziata da questi
enti: Provincia di Mantova, i Comuni
di Volta Mantovana (Mn), Pozzolengo (Bs), Codogno (Lo), Asola (Mn),
Monzambano (Mn), Chiesina Uzzanese (Pt), San Colombano al Lambro
(Mi), Lodi (Lo), la BCC Mantovabanca 1896, la Pro loco di Codogno,
l‟Associazione Nazionale Combattenti e Reduci Sezione di Codogno,
Oratorio è…
In merito al 150° dell‟unità d‟Italia
abbiamo posto qualche domanda al
sindaco di San Colombano Luigi Panigada che gentilmente ci ha concesso un‟intervista:
Signor sindaco, per lei è giusto
ricordare quel momento storico in
cui tanti giovani hanno costruito
l’Italia? Perché?
Secondo me è sicuramente giusto
ricordarlo perché è una storia epica, tragica ed eroica ed è una storia di cui essere orgogliosi. È la
parte di storia in cui il popolo ha
costruito l‟Italia unita e ciò ha favorito la formazione di una coscienza nazionale non solo politica ma
anche culturale. Questo ha creato
un senso d‟appartenenza alla nazione ma anche un destino comune che
nei 150 anni ha sviluppato un senso
di solidarietà che unisce l‟Italia.
Quali sono i punti di forza e di
debolezza dell’unità d’Italia?
È più bello parlare dei punti di forza … “L‟unione fa la forza!” Sicuramente l‟unione, l‟uguaglianza e la parità di diritti sono punti di forza.
Inoltre uniti siamo una nazione
competitiva con l‟estero e possiamo
combattere più significativamente
per la pace. I punti di debolezza
sono le diversità tra le regioni e
tutto ciò che oggi vediamo. Occorrerà fare uno sforzo per superare i
punti deboli per un maggior rispetto delle istituzioni e delle persone:
infatti la „ndrangheta e la mafia
che non rispettano questi principi
rompono l‟unità d‟Italia.
Quali valori ha portato con se
l’Unità d’Italia?
Ha portato tantissimi valori tra cui
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l‟AUSER pensionati e volontari di
Pozzolengo e la Rotary di Codogno.
Questa mostra è un‟occasione per
rivivere il periodo dell‟unificazione
tramite il collezionismo di francobolli. Oltre a questa occasione ci
sono in programma due concerti:
uno tenuto dalla banda di San Colombano con musiche tematiche del
periodo del Rinascimento e della
storia italiana; l‟altro è presentato
da un‟orchestra esterna sulle canzoni di Giuseppe Verdi. I festeggiamenti sono ancora in preparazione perciò le date non sono ancora definite.
Quanto stanzierà economicamente nei festeggiamenti?
Un po‟ di stanziamenti li abbiamo
già fatti. Purtroppo il momento
economico non è favorevole né in
Italia né nel resto del mondo. Per
delle leggi a favore della ripresa
economica ci sono dei vincoli di
spesa che non possono essere superati. Non abbiamo ancora un
budget definito perché non sappiamo ancora tutte le iniziative che
verranno organizzate.
In molti oggi criticano la Spedi-
zione dei Mille che ha annesso il
Sud. Lei cosa pensa dell’operato
di Garibaldi?
Molti lo criticano e noi sappiamo
chi. Le forze dell‟Italia unita che
ho già detto si potevano conquistare con l‟annessione anche del Sud.
Inoltre c‟è da considerare il gran
valore culturale del Sud: la Sicilia
con i suoi monumenti, la bellezza di
Napoli, dell‟intera Campania e anche della Puglia. Per questo secondo me le critiche sono ingiuste. L‟operato di Garibaldi è buono, se poi
lo Stato non si è creato bene è un
problema. C‟erano grandi aspettative per la crescita del Sud che poi
non sono state esaudite appieno. È
giusto che il Sud sia unito perché il
gran patrimonio culturale dell‟Italia è di tutti. Tutte le regioni hanno il diritto di crescere con la più
grande fonte di guadagno dell‟Italia, cioè il turismo. Inoltre bisogna
considerare le straordinarie bellezze del Sud: il grande patrimonio
della Sicilia e la straordinaria bellezza della Campania e anche della
Puglia.
Durante il colloquio col sindaco, il
Di seguito pubblichiamo una lettera di due genitori alla nostra redazione.
Dite la vostra a: [email protected]
Buongiorno a tutti,
Abbiamo chiesto alla redazione di “neon” un piccolo spazio sul giornalino per confrontarci con i nostri colleghi genitori su un fatto che ci ha lasciati perplessi e disorientati:
Nostro figlio ci ha letteralmente sfiancati per avere il permesso di iscriversi a facebook perché “…
tutti ce l‟hanno e io sono il solito sfigato…” – “…ma dai tanto non è pericoloso cosa volete che succeda?...” – “…ma io chiedo solo l‟amicizia ai miei amici…” – “… vi prometto che ne farò un buon uso…” –
“… e poi vi do la mia password così potete controllare…”
Insomma, dopo molte insistenze e solo al compimento dei canonici 13 anni, abbiamo ceduto!
E‟ vero, abbiamo la sua password e possiamo controllare il suo profilo e la sua bacheca, tutto ok!
Che bravo ragazzo che abbiamo! Rispetta veramente le regole e le promesse fatte!
Nonché scopriamo che i nostri ragazzi sono molto più svegli di noi ed hanno creato un PROFILO
PARALLELO di cui nessuno (di noi grandi) ne conosce l‟esistenza e qui ci danno dentro certi che non
potranno mai essere controllati!
Ora, la nostra domanda è questa: “fino a che punto dobbiamo lasciare la libertà di agire ai nostri
figli senza controllarli in nome della FIDUCIA che loro reclamano a pieni polmoni!
Non ci sentiamo un po‟ traditi da questi figli che spesso si mostrano a noi così come noi vogliamo che
siano (buoni voti a scuola, comportamento corretto, nessun problema apparente…) ma che poi vivono
una loro esistenza parallela dove possono letteralmente fare quello che vogliono?
Non pensiamo solo alla bacheca di facebook ma: quando mio figlio dice “io esco, vado a fare un giro”
sappiamo dove va? Chi frequenta? Quali sono veramente i suoi amici? Come si comporta fuori casa?
Mah! A noi questo evento ci ha fatto un po‟ riflettere, vorremmo sapere cosa ne pensano
altri genitori e… un grazie a Don Paolo ed alla redazione di “neon” d‟averci offerto questa
opportunità.
un papà ed una mamma
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primo cittadino ci ha rivelato una
curiosità riguardo alla spedizione
garibaldina: tra i Mille di Garibaldi
c‟era anche un banino. Si tratta
del Signor Alberico Pasini (28 dicembre 1938). All‟epoca aveva 21
anni, era laureato in giurisprudenza e voleva arruolarsi, ma senza il
permesso del padre; lo fece segretamente come volontario, combattendo nella Battaglia di Solferino. Il padre lo rimproverò e gli
vietò di arruolarsi di nuovo, ma
Alberico scappò di casa e iniziò il
suo viaggio coi garibaldini ai quali
si unì a Marsala combattendo valorosamente.
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Pulisci il tuo oratorio!
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di Matteo Micheli
Il problema dei rifiuti è uno dei
principali che l‟uomo deve risolvere.
I rifiuti devono essere smaltiti in
modo adeguato e opportuno per
non recare alcun danno all‟ambiente
e alla natura in generale.
Da diversi secoli infatti la natura
viene maltrattata da noi stessi
tanto che cerchiamo di sottometterla in continuazione alle nostre
esigenze. Ciascuno di noi deve capire che l‟ambiente naturale non è
una proprietà dell‟uomo, ma è un
dono che ci è stato concesso da
Dio e perciò non deve essere maltrattato e neppure rovinato.
Se vogliamo vivere in un mondo pulito, sano e armonioso è necessario
che ognuno di noi si impegni a contribuire personalmente incominciando dal proprio piccolo a migliorare i propri comportamenti.
Dopo
questa
breve introduzione parleremo
della situazione
ecologica del nostro oratorio.
In questo periodo più che in altri momenti, nel
nostro oratorio
sono
presenti
cartacce, lattine,
sacchetti
sparsi un po‟per
tutto il cortile, ma non solo: anche
nel bar molto spesso si trovano rifiuti per terra e non viene rispettata la raccolta differenziata.
I volontari ci sono, ma sono stanchi di dover rimediare agli atteggiamenti scorretti delle persone
per cui è fondamentale il buon
senso di tutti gli oratoriani. Vedere il proprio oratorio ricco di
spazzatura non è bello per nessuno. Questa deve essere la motivazione che spinga a comportarsi
correttamente e a non gettare a
terra nulla dal momento che i cestini non mancano. In questo i genitori assumono un ruolo primario
dato che hanno il compito di educare i propri figli insegnando come si devono comportare in mezzo
agli altri.
Il donatore può essere chiamato a
donare fino al compimento dei 55
anni.
Per diventare donatori di midollo
osseo è sufficiente sottoporsi ad
un piccolo prelievo di sangue e firmare l'adesione al Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo. Il
prelievo serve per eseguire la tipizzazione HLA, esame necessario
per poter stabilire il grado di compatibilità tra un donatore e un paziente che necessita un trapianto
di midollo. I risultati dell'esame
vengono poi inseriti in un archivio
elettronico nazionale, collegato a
ben 51 registri internazionali,
nell‟assoluto rispetto della riservatezza.
Il donatore di midollo osseo è un
donatore “atipico”, in quanto, a
differenza dal donatore di sangue
che con regolarità si sottopone a
prelievi, è un individuo che, nel raro caso di compatibilità con un paziente offre la propria disponibilità a sottoporsi ad un prelievo fastidioso, ma che permette di salvare una vita. Ricordati sempre
che potresti essere l‟unico donatore nel mondo per un particolare
paziente!
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Forse non tutti sanno che anche a
San Colombano opera un gruppo di
volontari dell'ADMO, Associazione
Donatori Midollo Osseo, in collaborazione con la sezione provinciale di Lodi. Fondata a Milano nel
1990, questa associazione ha come
scopo principale informare la popolazione italiana sulla possibilità
di combattere, attraverso la donazione e il trapianto di midollo osseo, le leucemie, i linfomi, il mieloma e altri tumori del sangue. Nel
1990 i donatori italiani erano
2.500, mentre a oggi gli iscritti
sono oltre 370.000.
Sono molte le persone che ogni anno in Italia necessitano di trapianto, ma la compatibilità genetica è
un fattore molto raro, che ha
maggiori probabilità di esistere
tra consanguinei. Per coloro che
non hanno un donatore consanguineo, la speranza di trovare un midollo compatibile per il trapianto è
legata all'esistenza del maggior
numero possibile di donatori volontari "tipizzati", dei quali cioè sono
già note le caratteristiche genetiche, registrate in una banca dati:
per questo l'operato di una associazione come l'ADMO.
Chiunque, se ha età compresa fra i
18 e i 40 anni, può essere un donatore di midollo osseo a meno che,
ovviamente, non sia affetto da malattie del sangue o da gravi forme
infettive (AIDS, HIV, epatite...).
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di Luca Fontana
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ADMO: una scelta per la vita
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Si apre il sipario!
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di Paola Fulghieri, Elena Malaraggia e Silvia Vignati
In questo nuovo numero di Neon
non poteva certo mancare il diario
dello spettacolino messo in scena
per la festa di San Giovanni Bosco,
svoltasi il 30 gennaio scorso.
Alla recita hanno preso parte un
gruppetto di bambine di età compresa tra la prima elementare e la
prima media. (potete leggere i loro
nomi a fianco).
L'impegno è stato tanto da parte
di tutti quanti, ma possiamo dire
che ne è valsa la pena!
ripensamenti, parecchia confusione... ma direi che sono state superate egregiamente !!
PREPARAZIONE
Pensate che abbiamo iniziato le
prove già dalla fine di novembre !!!
La scelta delle parti è stata fatta
dalle protagoniste stesse e dopodiché via con le prove, a un ritmo
settimanale di ogni domenica.
L'entusiasmo generale non è mai
venuto meno, per fortuna, perché
-si sa- è difficile lavorare insieme,
specialmente se le persone hanno
età diverse.
Per noi che abbiamo organizzato lo
spettacolo è stato strano "fare la
parte degli adulti" e dare consigli,
suggerimenti -a volte anche qualche sgridata !- ma ho trovato ancora più strano vederli eseguiti,
sempre, senza obiezioni (o quasi).
Eh, sì!, è inutile nasconderlo: qualche difficoltà c'è stata: assenze,
LA SCENEGGIATURA
Non solo le attrici si sono messe in
gioco, ma anche noi abbiamo deciso di dare un nostro contributo
visibile, creando uno sfondo per la
recita.
L'aiuto di due bravissime artiste
si è rivelato indispensabile, prezioso, unico, insostituibile... Sto
parlando di Maddalena e Mariuccia, che meritano un grazie speciale in primis per la loro disponibilità . La sceneggiatura è stata realizzata così:

materiale: grande PANNELLO di POLISTIROLO diviso
in 4 tavole più piccole
-tecnica cromatica: TEMPER
A
- ambienti dipinti: CASA/
mento da fare è a
don
Paolo,
che
ha
messo a disposizione
l'auditorium
per
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E dopo tanto lavoro, il Gran Giorno
è arrivato ! Domenica 30 gennaio
2011 alle ore 15.45 la recita viene
finalmente presentata al pubblico
( devo dire molto numeroso: grazie )!!! Rinfreschiamo brevemente
la memoria: la storia vede come
protagoniste tre bambine che riescono a riportare l'ordine nella favola confusa raccontata loro dalla
nonna e nel vero mondo delle favole (Fantasilandia), sconvolto da un
malefico incantesimo della maga
Marta.
Per la trama di questo spettacolo
dobbiamo ringraziare la nostra catechista Cristina e sua sorella
Chiara: il copione che
noi abbiamo riproposto era stato ideato
da loro in occasione
di una nostra vecchia
recita di fine anno
delle elementari!!!
Un altro ringrazia-
Alessia Arianna
Isabella Roberta
Gaia
Federica
Marta MagaMarta
Federica Nonna
Cristina Mamma
Alice
Flora
Gaia
Serenella
Emma Fauna Francesca Biancaneve
Michelle Cenerentola
Camilla Cappuccetto
News!
INFINE... IN SCENA !!!
CAST
Oratorio è…
CAMERA da LETTO & BOSCO INCANTATO ( sono i
principali luoghi in cui si svolge la recita )
le
prove e per la festa,
oltre ad averci sostenuto e incoraggiato
durante questi mesi.
Alla prossima,
il gruppo di 1°superiore
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Oratorio è…
News!
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“Vecchia emozione senza un’età”
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di Laura Bosoni e Giada Mainardi
La parola Carnevale deriva dal latino "carnem levare" (eliminare la
carne) poiché anticamente indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di Carnevale (martedì
grasso), subito prima del periodo
di astinenza e digiuno della Quaresima.
Benché facente parte della tradizione cristiana, i caratteri della
celebrazione Carnevalesca hanno
origini in festività ben più antiche,
come ad esempio le dionisiache
greche (le antesterie) o i saturnali romani, che erano espressione
del bisogno di un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e
dalle gerarchie per lasciar posto
al rovesciamento dell'ordine, allo
scherzo ed anche alla dissolutezza.
Da un punto di vista storico il Carnevale rappresentò, dunque, un periodo di festa ma soprattutto di
rinnovamento, seppur per lo più
simbolico, durante il quale il caos
sostituiva l'ordine costituito.
La durata è tradizionalmente di
due settimane e due giorni. Il momento culminante si ha dal giovedì
grasso fino al martedì, ultimo
News!
Marzo 2011
Tra i carnevali maggiori ricordiamo quello di Viareggio, che è considerato uno dei più importanti
d'Italia e d'Europa.
Durante la festa sfilano carri allegorici che sono i più grandi e movimentati del mondo. Il Carnevale di
Viareggio non è solo la più spettacolare festa italiana, ma rappresenta l‟espressione di capacità artistiche particolari: creare con la
cartapesta è indubbiamente un‟arte diversa, che noi banini conosciamo bene.
Per noi partecipare al Carnevale
non è solo un motivo di divertimento ma anche un momento di
spunto per la prossima Festa
dell‟Uva.
Anche quest‟anno l‟oratorio e la
Pro Loco sono riusciti a raccogliere le varie compagnie dei carri e
numerose famiglie in una gita memorabile.
Tra freddo, pioggia e il Don che
abbandona, il 27 febbraio gli impavidi banini hanno superato l‟innevato passo della Cisa verso il
loro paese gemellato, Viareggio,
portando l‟allegria nel grigio cielo
toscano. La giornata, fin troppo
corta, con i suoi pupazzi, la sua
sfilata, la musica, e il divertimento
tipico di un carnevale che non ha
età, ci ha messo voglia di tornare
a creare con la cartapesta.
Cosa dire di più? E‟ stata una giornata da rifare assolutamente!
Oratorio è…
giorno di Carnevale. Questo periodo, essendo collegato con la Pasqua (festa mobile), non ha ricorrenza annuale fissa ma variabile.
Per questo motivo si concentra in
genere tra i mesi di febbraio e
marzo.
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Cinema!
Marzo 2011
Cineforum: “La Nostra Vita”
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di Gaia Tavazzi
“La nostra vita” è stato il film proposto dal cineforum a Gennaio. È un
film di Daniele Luchetti di genere
drammatico. L‟unico a rappresentare
l‟Italia al Festival di Cannes, il 21
Maggio 2010. Claudio (Elio Germano)
è un operaio edile di trent‟anni che
lavora in uno dei tanti cantieri della
periferia romana. E‟ sposato, ha due
figli, ed è in attesa del terzo. Il rapporto con sua moglie Elena (Isabella
Ragonese) è fatto di grande complicità, vitalità, sensualità. All‟improvviso, però, questa esistenza felice viene sconvolta: Elena muore durante il
parto e Claudio non è preparato a
vivere da solo. Rimuove il dolore e
sposta il suo lutto nella direzione
sbagliata: pensa solo a sfidare il destino, e a dare ai figli e a se stesso
quello che non hanno avuto finora: il
benessere, i soldi, le vacanze. Per
risarcire la sua famiglia, si trova implicato in un affare più grosso di lui e
quando capisce che da solo non può
farcela, si vede costretto a rivolgersi agli unici di cui si fida: la sorella
troppo materna (Stefania Montorsi),
il fratello vigile urbano cauto e solidale (Raoul Bova), il pusher vicino di
casa (Luca Zingaretti). La banalità
non è propria del personaggio, così
come è bandita dalla giovane coppia
coniugale protagonista, o dai rapporti
sinceri del padre con i figli bambini.
Non sono banali i parenti né gli amici.
I pregi del film appartengono soprattutto al regista, al suo amore comprensivo per i personaggi, alla sua
ricerca di verità non stereotipate,
alla sua attenzione per ambienti po-
polari niente affatto ovvii. Questo
film rappresenta una realtà vera e
drammatica che purtroppo potrebbe
capitare a chiunque. Inizialmente con
la morte di Elena, evento scatenante,
che comporterà un susseguirsi di momenti negativi soprattutto per il marito Claudio. Claudio infatti, dopo la
morte della moglie, tende a dare al
suoi figli un‟infinità di cose materiali
per colmare una carenza affettiva.
Quando nella scena finale del film
insieme ai sui bambini cerca di ricordare la moglie, capisce di aver sbagliato. È un film pieno di energia che
spinge a vivere la vita fino in fondo.
Tutto il film ha una vitalità e una
schiettezza rare e commoventi. Inoltre pone molte riflessioni sul senso
stesso della vita.
Gran Torino
Marzo 2011
di Mattia Maniezzo
Regia: Clint Eastwood
Anno: 2008
Attori: Clint Eastwood, Bee Vang, Ahney
Her, Cory Hardrict, Christopher Carley
PERSONAGGI
Walt Kowalski. Bianco, polacco, cattolico praticante solo per far contenta la moglie, reduce della guerra in
Corea, ex-operaio metalmeccanico
orgoglioso di esserlo stato, razzista
convinto, vedovo, vecchio, malato e
solo. Il suo passato lo tormenta, ma il
futuro che lui stesso ha contribuito a
costruire (vedi i suoi figli, i suoi nipoti) lo inorridisce. La sua reazione è
una chiusura in se stesso ancor più
drastica e radicale di quanto già non
fosse normale per lui. Saranno pro-
Oratorio è…
Walt Kowalski è un uomo in età avanzata che ha passato una vita in catena
di montaggio alla Ford e vive da decenni nella stessa abitazione in un
quartiere periferico di Detroit (la
città simbolo dell‟automobile americana). Reduce della guerra in Corea, non
nasconde la sua ostilità e il suo atteggiamento razzista verso gli immigrati
Hmong (un‟etnia originaria dell‟Asia
sudorientale) che stanno invadendo il
suo quartiere, trasferendosi nelle case appartenute un tempo ai suoi amici.
Kowalski è un burbero indurito dalla
vita e tormentato dall‟incubo della
guerra e delle atrocità alle quali è
stato costretto. Ha con i due figli e
le rispettive famiglie un rapporto
quasi da estraneo e gli unici beneficiari del suo affetto e della sua devozione sono la cagna Daisy e la sua
Ford Gran Torino, che cura e coccola
come una moglie (quella vera è morta).
Ma, un poco alla volta, a rompere il
muro di durezza che quest‟uomo ha
eretto attorno a sé saranno il giovane
Thao e la sorella Sue Vang Lor, trasferitisi con la loro famiglia Hmong
nella casa accanto a quella di Walt. E
quando i due adolescenti finiscono nel
mirino di una gang asiatica della zona,
il veterano Kowalski sarà costretto a
imbracciare di nuovo il fucile per difendere coloro ai quali tiene di più. Le
armi non basteranno a fermare la violenza e Walt si “sacrificherà” perché
i ragazzi, la loro famiglia e tutta la
comunità possano guardare al futuro
senza paura e con serenità.
Cinema!
TRAMA
15
Marzo 2011
Cinema!
Oratorio è…
16
prio i giovani “diversi” –Thao e sua
sorella Sue – ad aprire una breccia
nelle sue difese. Thao diventa per lui
un figlio nuovo, un figlio cui può dare
quello che non ha dato a Mitch e
Steve (i suoi figli naturali). Si incaricherà della sua educazione virile,
sentimentale e al lavoro, gli insegnerà la cosa più importante: che cosa
sia la vita e che cosa sia la morte.
Thao. Apparentemente è l‟esatto
opposto di Kowalski: giovane, straniero, timido e insicuro. Ma come lui
vive sospeso nel limbo di un presente
angoscioso. Il passato della sua cultura originaria lo opprime e lo limita
anche nell‟integrazione della società
americana; il futuro che sembra
aspettarlo, quello delle gang e della
galera, lo terrorizza. La sua reazione
è quella del silenzio e della paura. E‟
allora quasi inevitabile che questi due
“diversi” se incontrino e si aiutino.
Sue. Una giovane donna forte e intelligente che fa da mentore e interprete a Wally (come lo chiama lei)
raccontando il ruolo del suo popolo
nella storia della guerra del Vietnam,
ma anche spiegandogli i costumi e i
rituali antichi e misteriosi degli
Hmong. E‟ la presenza attenta e femminile che manca nella vita di Walt
dalla morte della moglie. E‟ Sue che
si accorge di quanto Walt si stia trascurando (beve e fuma molto, non
mangia) e lo porta nella sua famiglia
e fra i suoi giovani amici; è sempre
lei che gli parla del padre morto, tradizionalista, severo e poco presente
con i figli e delle difficoltà di Thao a
trovare un proprio cammino. E sarà
lei più di ogni altro a dover subire la
violenza della gang asiatica.
Padre Janovich. E‟ il giovane parroco cattolico che si avvicina a questo
polacco, misantropo e scorbutico,
solo per una promessa (quella di ba-
dare al marito e portalo a confessarsi per liberarsi dell‟angoscia del passato) fatta alla moglie morente, sua
parrocchiana partecipe e devota. Da
questo scontro, più che incontro, nasce il dialogo fra i due, entrambi si
mettono in gioco con forza e onestà
interrogandosi sulla vita, sulla morte
e su ciò che rende una vita degna di
essere vissuta, fino a incontrarsi a
metà strada, non più divisi ma solidali
fra loro.
La comunità Hmong. Le riprese del
film si sono svolte in gran parte a
Detroit, dove il regista Clint Eastwood ha chiamato centinaia d‟immigrati Hmong per ottenere una consulenza più dettagliata e coerente alla
realtà sugli stereotipi contro le loro
comunità e sulla loro cultura. Gli
Hmong sono una popolazione originaria di una zona montana tra Laos, Cina e Thailandia, che nel Vietnam hanno appoggiato gli americani e alla fine
della guerra sono dovuti emigrare in
massa negli Stati Uniti per evitare
l‟epurazione da parte dei vincitori
asiatici. Nel film vengono sottolineati
i loro valori che l‟Occidente sembra
aver dimenticato: l‟amore per la famiglia, le famiglie allargate, il rispetto e l‟accoglienza verso gli anziani, la
condivisione della proprietà, la solidarietà fra i membri della comunità.
Kowalski all‟inizio agisce contro la
gang asiatica per semplice egoismo
(vuole salvare la Gran Torino che
stavano per rubargli), ma la comunità
Hmong vede in lui un uomo coraggioso
e di grande valore perché difende
una famiglia debole (manca un uomo)
e gli dimostra tutta la propria riconoscenza con la grande quantità di
fiori e di specialità culinarie che depositano sul suo portico. Il cibo, i
sorrisi, i saluti lo portano a scoprire
queste persone, dapprima con imba-
IMPRESSIONI
Grande Clint Eastwood! Parte della
critica lo ha stroncato per questo
film paragonando il personaggio di
Kowalski ai personaggi che ha interpretato come attore: il silenzioso,
legnoso e gelido pistolero negli western all‟italiana di Sergio Leone; il
violento poliziotto nell‟Ispettore Callaghan. Niente di tutto questo. Il
personaggio è razzista verso tutti
“moretti, messicani, musi gialli”, è
spaccone quando mostra alle gang
pollice e indice nel segno della pistola
e gira armato di fucile, volgare nel
Marzo 2011
suo linguaggio, ma è anche comico.
In Gran Torino si sorride spesso.
Dalla prima scena del funerale della
moglie dove la sua mimica facciale
esprime tutta la disapprovazione e il
disprezzo verso i figli e le loro famiglie, al confronto dalle rispettive
terrazze a suon di sputi di tabacco
con la nonna dei ragazzi; dalla porta
sbattuta in faccia al giovane prete
alla trasformazione di Thao in un tipico “uomo americano” vestiti, movenze, linguaggio sboccato compresi.
E il personaggio “cresce” come nel
film crescono il ragazzino e l‟uomo
maturo. Perché nel film è raccontata
con semplicità e umanità l‟amicizia:
quella virile, commovente e pudica
tra un padre mancato e un figlio senza padre; quella goliardica che lega
Walt ai suoi amici anziani italiani, irlandesi, polacchi; quella spirituale e
solidale con il parroco; quella affettuosa e protettiva nei confronti e da
parte di Sue; quella con la comunità
Hmong (che lo ha accolto e lo conosce più dei suoi figli) per senso di
giustizia, per pagare il suo vecchio
debito di coscienza fino a portalo a
dare un senso alla propria vita nella
scelta della propria morte.
Un film da vedere!
Oratorio è… Cinema!
razzo, poi con curiosità ed infine con
rispetto.
La Gran Torino. Non si può non parlarne, si tratta di un‟automobile Ford
Torino modello coupé molto in voga
negli USA degli anni settanta. Il nome è chiaramente riferito alla città
di Torino, sede della Fiat, considerata dagli americani come la Detroit
d‟Italia. Walt la custodisce gelosamente in garage e la cura con passione quasi maniacale: l‟auto diventa il
simbolo di quello che di solido e bello
gli rimane del passato.
17
Oratorio è…
lIBRO!
Marzo 2011
Acqua
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di Arianna Guzzon e Alessandro Gemignani
Bapsi Sidhwa con il personaggio di
Chuyia vuole mettere in risalto i
pensieri, sentimenti e la condizione
di tutte le vedove che in India si
sono trovate a dover affrontare
questa situazione. Gli occhi di
Chuyia sono quelli di una bambina
innocente che non capisce ciò che
sta accadendo realmente e spera
soltanto di poter tornare a casa
dalla sua famiglia...
Il personaggio di Kalyani rappresenta una ragazza coraggiosa e che
vorrebbe migliorare la sua condizione. Si innamora di un giovane di
migliori condizioni sociali, instaura
con lui una relazione pericolosa per
entrambi perché viola i principi
della società indiana. Alla fine la
ragazza sente di non poter più reggere il peso del suo passato, ma
continua ad incoraggiare la sua piccola amica Chuyia, sapendo che lei
può ancora scegliere e cambiare la
sua vita...
Tra gli antagonisti c‟è Madhumati,
una vecchia e grassa vedova dell‟ashram. È lei che obbliga Kalyani a
prostituirsi e punisce Chuyia quando si ribella alle sue decisioni.
Questo libro permette di esplorare una realtà diversa dalla nostra,
che probabilmente spesso è conosciuta come dovrebbe. Ci racconta
con semplicità e dolcezza la crudeltà di certe tradizioni che nei
nostri tempi non dovrebbero più
esistere. È un buon libro, che fa
riflettere, in una società spesso
indifferente.
Acqua è un libro scritto dall’autrice pakistana Bapsi Sidhwa, pubblicato in Italia nel 2006 da Neri
Pozza Romano. Nel 2005 è stato
realizzato anche un film, Water,
uscito in contemporanea con il romanzo.
«Bapsi Sidhwa ha una capacità unica di catturare e incantare, di intrecciare il grande al piccolo, la
Storia alle tante storie.»
La
Repubblica
È il 1938 in India, un tempo d‟aspri
conflitti e mutamenti. Le moderne
idee del Mahatma Gandhi cominciano a diffondersi e a scuotere le
fondamenta dell'antica società
Marzo 2011
Libro!
versi principi.
Oratorio è…
tradizionale. Chuya ha ora otto anni, ne aveva sei quando è stata fidanzata a un uomo anziano legato
alla sua famiglia, sette quando si è
sposata. Ora, però, il marito è morto e lei, secondo l'antica consuetudine hindu, è stata condotta nell'ashram delle vedove dove dovrebbe
vivere in penitenza fino al giorno
della sua morte. Nella mente della
dolce e piccola Chuyia, però, fioriscono già le moderne idee di ribellione perchè non riesce a concepire
la natura di queste tradizioni.
Quando la sua amica Kalyani, una
bellissima
vedova-prostituta, stringe una relazione clandestina e proibita con
un giovane idealista gandhiano appartenente alla buona società indiana, è Chuyia a guidare la rivolta
nell'ashram delle vedove...
Questo libro mette in mostra di-
19
Marzo 2011
Sport!
Oratorio è…
20
San Colombano Basket
di Cristian Di Cosimo
Apriamo questa nuova rubrica di
Neon dedicata allo sport parlando
del basket, o, se preferite, della pallacanestro. Questa scelta perché si
parla forse troppo poco di questo
sport che è molto bello e meriterebbe probabilmente maggiore considerazione. Inoltre è l‟ attività sportiva
praticata da chi sta scrivendo questo articolo.
Il basket gode di una notevole diffusione a livello mondiale e anche in
Italia può contare su numerosi appassionati. Così come molti altri
sport, è particolarmente
utile,
specialmente per
i bambini più piccoli, per migliorare le capacità
motorie
e
la
coordinazione,
oltre ovviamente
ad aiutare nella
capacità di relazionarsi con gli
altri.
Ciò che trovo di
bello nel basket è
che, essendo uno
“sport di squadra”, si gioca insieme,
facendo
parte
di
una
squadra si condividono sia i momenti belli che
quelli brutti, sia
le vittorie che le sconfitte, non deve
perciò esserci l‟ “io” nel basket, ma
solo il “noi”. Non si gioca solo per sé
stessi, si gioca soprattutto per i
compagni di squadra: rubando una
frase pronunciata da “Magic” Johnson si può dire di “Non chiedere cosa
i tuoi compagni possano fare per te.
Chiedi piuttosto cosa tu possa fare
per i tuoi compagni.”.
La bravura di una squadra non si vede solamente dalle qualità individuali
dei giocatori che la compongono, ma
anche dalla capacità di giocare insie-
Marzo 2011
Passiamo ora a ciò che ci interessa
principalmente, ossia la pallacanestro a San Colombano. Per vedere la
passione per il basket nel nostro
paese basta semplicemente andare
all‟ oratorio durante un qualsiasi pomeriggio estivo ed osservarne il
campetto. Qualcuno che gioca lo si
trova sempre, che siano bambini, ragazzi o anche adulti, tutti accomunati dalla voglia di giocare a pallacanestro.
A San Colombano è inoltre presente
una società sportiva che può contare
su quattro squadre che partecipano
ad altrettanti campionati di differenti
categorie.
Questa società è l‟
A.S.D. S. Colombano Basket che, fino allo scorso anno, aveva una sola
squadra, partecipante al campionato CSI “open” ( dai
18 anni in poi). Da
questa
stagione
invece è stato deciso di aggiungere
altre tre squadre
e dare quindi la
possibilità di entrare a far parte
della società anche
ai bambini e ai ragazzi più giovani.
Sport!
come le cinque dita di una mano; se
puoi riunirle insieme, allora avrai un
pugno.”.
Ad affiancare quindi la “vecchia”
squadra ci sono: una squadra del mini-basket, una dei “ragazzi” e quella
degli “juniores”. Della squadra del
mini-basket, che rientra nella categoria “aquilotti”, fanno parte i bambini dell‟ età della scuola elementare, mentre i ragazzi delle scuole medie partecipano al campionato di categoria “ragazzi”, livello in cui subentra anche la competizione ad affiancare il puro divertimento. Il
campionato “juniores”, infine, è destinato ai ragazzi delle scuole superiori, cioè quelli in età compresa tra
15 e 18 anni circa.
Per chi fosse interessato al calendario e ai risultati delle partite di
“ragazzi”, “juniores” e “open” è possibile andare sul sito internet del
CSI di Lodi, all‟ indirizzo
www.csilodi.it.
Oratorio è…
me e fare in modo di coinvolgere il
più possibile ogni giocatore. Questo
perché, come ha detto Mike Krzyzewski, “Una squadra di basket è
21
Oratorio è… musica!
Marzo 2011
Ehi ciccio, ci scappa del rock!
22
di Luca Piccoli
Questa è il secondo articolo della
rubrica musicale (ricordo che le
precedenti edizioni delle rubriche
sono
visibili
sul
sito
www.oratoriosancolombano.com
nell‟apposita sezione “sezioni”).
La scorsa volta ho analizzato il significato generale di musica e il suo valore nel mondo; in questo articolo voglio entrare nel vivo del percorso
che intendo trattare con la mia rubrica dedicata al mondo musicale.
Quindi non perdo tempo con discorsi
inutili e comincio ad esporre il primo genere musicale che vorrei analizzare.
Il genere musicale analizzato non lo scelgo mediante un vero e proprio metodo, ma a seconda dei consigli che potrei ricevere
da voi lettori. Ricordo che
per far questo (come
scritto nell‟edizione precedente) basta inviare un
e-mail all‟indirizzo della
redazione:
[email protected]
Oggi analizzo un genere musicale, a
mio parere, il più diffuso: chi non ha
mai sentito parlare di ROCK? a partire dal rock and roll dell‟antica età
del grandissimo Elvis Presley fino ad
arrivare all‟estremo del rock caratterizzato dal metal e le sue modifiche come l‟heavy metal, power metal,
trash metal.
La storia del rock ha inizio a cavallo
degli anni ‟50 e anni ‟60. Prima di diffondersi nel mondo si è sviluppato
Marzo 2011
che raccontano di cantanti nella
continua ricerca della voce perfetta, è il caso del cantante dei Guns
n‟ Roses, Axl Rose che si dice abbia assunto ormoni femminili per
avere un timbro di voce
più dolce. Fra tutte le più
famose voci non ci si può
dimenticare
dell‟ormai
scomparso Freddy Mercury. Il secondo componente
della band è il chitarrista,
pronto ad eseguire assoli
di chitarra, solitamente a
metà della canzone, con
grandi distorsioni e addirittura in alcuni casi sembra che la chitarra parli.
Molti chitarristi sono motivati da una forza interna che li spinge a effettuare magie con la loro
chitarra. Ricordo il grandissimo Jimi Hendrix
(famosissimo per bruciare
la chitarra alla fine del
concerto e per gli assoli
eseguiti con i denti al posto delle dita!), ma anche
Oratorio è… musica!
negli Stati Uniti e nel Regno Unito.
Deriva da generi diversi che lo avevano preceduto, come il rock and
roll , blues , country e con richiami
dalla musica folk e jazz.
Da subito il rock si è arricchito di
molti sottogeneri, mescolandosi alla
musica popolare, creando il folk
rock, blues rock , fusion (legato con
il jazz). Negli anni ‟70 si forma il
metal e le sue variazioni per poi arrivare al punk. Questi generi musicali sono rimasti invariati fino ai
giorni nostri.
La classica band rock è formata da
almeno 4 elementi: un cantante con
una voce energica capace di produrre assoli di voce mozzafiato. A
riguardo ci sono diverse leggende
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Marzo 2011
Oratorio è… Musica!
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Jimmy Page (dei Led Zeppelin) e
David Gilmour (dei Pink Floyd) senza dimenticare altri chitarristi come Santana, Steve Vai, Joe Satriani e John Petrucci (gli ultimi
tre hanno partecipato nel 2007 al
G3, una sfida tra chitarristi, suonando insieme una canzone famosissima in modo sublime) . Il terzo
componente è il batterista. Lui e il
suo strumento sono in perfetta
sintonia: conosce alla perfezione
ogni posizione delle casse e dei
piatti, il suo suonare è una vera e
propria ginnastica del corpo e della
mente. Ogni movimento che fa è
spinto dai muscoli della schiena e
non delle braccia, come si potrebbe pensare, e mentre colpisce con
le sue bacchette le percussioni,
sta già pensando al suono successivo e quindi alla mossa successiva.
Si ricorda, se non dello stile rock
ma un genere più spinto, il batterista Joe Jordison degli Slipknot e
Mike Portnoy che ha suonato fino a
qualche tempo fa a fianco di John
Petrucci. Ultimo componente, ma
non meno importante, è il bassista.
Il basso, chitarra con quattro corde, serve a produrre suoni bassi
che addolciscono tutta la sinfonia.
Solitamente per suonare pizzica le
corde con le dita, per questo ha
molta velocità nelle dita di una mano e molta forza nell‟altra, infatti
le corde dello strumento, per produrre suoni così bassi, sono molto
dure e tese rispetto a quelle di una
tipica chitarra elettrica. I bassi
sono molto importanti per rafforzare la composizione. Per verificare questa tesi basta fare una sem-
plice prova: se sentite una canzone
senza bassi e poi la stessa canzone
accompagnata dai bassi, vi accorgerete subito che cambia molto. La
composizione con i bassi rende tutto più unito e compatto. Alcuni
bassisti più famosi sono: Paul
McCartney dei Beatles, nonché autore di molte loro canzoni e Sting
dei Police.
In alcuni casi è possibile trovare
nel gruppo altri strumenti come
per esempio il sassofono, l‟armonica, gli archi e gli ottoni, completando l‟intera esecuzione.
L‟evoluzione di questo genere musicale non si è mai fermata. Ancora oggi molte band registrano
nuovi dischi, però quando si parla
di questo genere musicale si risale sempre ai suoi fondatori, ricordando le band più famose nella
storia, che nonostante l‟età riescono a farci sognare con i loro
dischi di molti anni fa.
Aggiungerei che il rock (competo
di tutte le sue diramazioni) è immortale in particolare per il motivo che le canzoni di questo genere
(quelle di maggiore successo) vengono ricordate anche dopo moltissimo tempo e vengono apprezzate
dalle nuove generazioni, non come
le classiche canzoncine d‟estate
che vengono dimenticate dopo
neanche sei mesi. Questo secondo
me è la caratteristica più emozionante del rock.
Al prossimo appuntamento della
rubrica musicale! Let‟s rock, let‟s
rock, now!
Call Of Duty: Black Ops
SE VUOI LA PACE, PREPARA LA
GUERRA…
Pur senza staccarsi dalle granitiche
meccaniche di gioco offerte dai precedenti capitoli dello sparatutto in prima
persona più importante di Activision, e
quindi non offrendo barlumi di speranza per chi aspetta ansioso uno slancio
di originalità, il variegato caleidoscopio
di missioni allestito dalla Treyarch con
la componente in singolo di Black Ops
anticipa il rinnovato impianto multigiocatore e getta le basi per i futuri progetti. La prima, e forse più importante
novità, è il delicato lavoro di ottimiz-
zazione compiuto dagli sviluppatori per
limare le spigolosità e le incongruenze
del sistema di gestione delle armi impugnabili dal nostro eroe virtuale. Infatti sia nelle missioni in singolo come
nelle partite multiplayer, non potremo
più equipaggiare due armi primarie:
saremo quindi obbligati a scegliere con parsimonia - l‟arma da impugnare in
base all‟ambiente da esplorare e alla
tipologia di missione. Meritevole di altrettanto approfondimento è la bontà
dei livelli proposti: risparmiandovi le
aree visitabili missione per missione,
anche per non rovinare il piacere della
scoperta, ci limitiamo a lodare l‟immane lavoro compiuto da Treyarch per
variegare l‟esperienza di gioco in funzione dell‟azione da intraprendere e
della specificità del periodo storico. È
forse grazie a questa squisita eterogeneità di innumerevoli missioni che la
campagna singleplayer di Black Ops
riesce ad essere sempre perfetta-
Oratorio è… Games!
LA GUERRA FREDDA… BRUCIA!
Come fili invisibili di una gigantesca
ragnatela, la trama di “Call of Duty:
Black Ops” intreccia eventi lontani nel
tempo e nello spazio per dare forma al
dinamico e verosimile costrutto narrativo di un manipolo di soldati. Uomini
sotto copertura che, addestrati ad
agire nell‟ombra, avrebbero condizionato pesantemente la storia e gli assetti geo-politici mondiali durante la
seconda metà del XX secolo. A metà
strada tra il pathos scenico delle precedenti iterazioni della saga e la teatralità dei migliori thriller cinematografici, l‟esperienza di gioco offerta
dalla campagna in singolo cambia completamente prospettiva. Una sequenza
ininterrotta di flashback si dipana costringendo il povero soldato inchiodato
sulla sedia elettrica (lo stesso del menù principale) a rivivere forzatamente
le sue tumultuose imprese e, in un secondo momento, quelle con i compagni
di sventura.
Marzo 2011
di Andrea Coldani e Matteo Carenzi
25
Marzo 2011
Games!
Oratorio è…
26
mente rigiocabile
e moderatamente
longeva (dalle 6
alle 8 ore per arrivare ad ammirare i titoli di coda
al livello di difficoltà “Veterano”).
MULTIPLAYER
Se il corpo singleplayer di Black
Ops rimane grossomodo identico a
quello osservato negli anni passati, l‟anima multigiocatore si stacca prepotentemente svecchiandosi attraverso
una rimodulazione totale delle opzioni
proposte e, in egual misura, del sistema di crescita e personalizzazione del
proprio alter-ego. Il numero di novità
introdotte è davvero incalcolabile: anche il giocatore più esperto prova un
senso di confusione e smarrimento iniziale. Nonostante il sistema di punteggio della crescita per gradi militari sia
rimasto praticamente inalterato rispetto a quello conosciuto dai tempi di
Call of Duty 4, i saggi sviluppatori della
sussidiaria americana di Activision lo
hanno arricchito in profondità aggiungendo in parallelo i “punti COD”, grazie
ai quali potremo acquistare accessori
per le nostre armi, indipendentemente
dal grado o dal raggiungimento di Sfide specifiche. Non meno importante
risulta poi essere il ricco ventaglio di
opzioni messe a disposizione per migliorare l‟armamentario e il nostro
personaggio (anche nell‟aspetto estetico), e soprattutto la “Carta Giocatore”
che lo contraddistingue agli occhi della
comunità online. Troviamo poi una modalità Nazi Zombie completamente rivista per esaltare l‟azione cooperativa
(sia online a 4 che in split-screen locale a 2) e, soprattutto, quel vastissimo
insieme di dati raccolti partita per
partita nel menù “Community”, dal quale possiamo condividere immagini o video di gioco.
GRAFICA E SONORO
Black Ops incarna lo spirito della saga,
coniugando il ritmo incalzante delle
missioni della campagna principale e
delle battaglie multigiocatore con la
spettacolarità degli aspetti visivi più
importanti. Ne sono chiari esempi gli
effetti particellari nelle sessioni in
notturna (compresa l‟onirica modalità
Nazi Zombie) e la fluidità di un motore
grafico in grado di gestire ambienti di
gioco enormi e decine di utenti a
schermo. Nonostante qualche piccola
incongruenza nella localizzazione dei
checkpoint in singleplayer e dei punti
di interesse strategico nelle modalità
multiplayer ad obiettivi, il tenore complessivo è nettamente sopra la media
degli sparatutto somiglianti. Meritevoli
di citazione sono infine i frequenti intermezzi in cinematica, la cui tensione
narrativa si alimenta attraverso una
splendida scelta di inquadrature e della qualità cinematografica di volti e
animazioni, accurate persino nelle
espressioni facciali.
Marzo 2011
CALENDARIO!
Torneo di bigliardino a coppie
Le iscrizioni si ricevono in Oratorio entro giovedì 17
quota di 10 euro a coppia
Torneo serale, dalle ore 21.00 il venerdì e la domenica
È prevista una fase iniziale a gironi
Oratorio è…
Venerdì 18 marzo 2011
Per i vincitori fantastici premi!
Non puoi mancare!!!
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Oratorio è… CALENDARIO!
Marzo 2011
CALENDARIO
28
6
domenica
ore 11.00 incontro catechesi 1A-2A elementare; 2A- 3A media; 1A-2A3A superiore
ore 14.30 incontro catechesi dalla 4A elementare alla 1A media
ore 15.00 INCONTRO PER I GENITORI DEI SACRAMENTI
CON DON MARIO
8
martedì
ore 15.30 Festa di Carnevale in Oratorio per i ragazzi delle
elementari
(sono vietate bombolette spray e schiuma)
ore 20.00 Pizza gruppo giovani (comunicare la presenza a Don
Paolo)
ore 21.00 Incontro gruppo Giovani
9
mercoledì
MERCOLEDĺ DELLE CENERI — INIZIO QUARESIMA
ore 21.00 Stazione quaresimale in chiesa San Francesco
11 venerdì
ore 21.00 incontro gruppo adolescenti
13 domenica
ore 11.00 incontro catechesi 1A-2A elementare; 2A- 3A media; 1A-2A3A superiore
ore 14.30 incontro catechesi dalla 4A elementare alla 1A media
ore 14.30 incontro diocesano dei cresimandi a Lodi
16 mercoledì
ore 19.30 incontro del gruppo GMG Madrid
ore 21.00 Stazione quaresimale in chiesa San Francesco
18 venerdì
ore 21.00 inizio torneo di bigliardino
20 domenica
ore 20.30 cineforum: “Blue Diamond” di E. Zwick, con Leonardo di
Caprio
(ore 19.15 pizza in oratorio per chi lo desidera, dare
conferma)
23 mercoledì
ore 21.00 Stazione quaresimale in chiesa San Francesco
26 sabato
Uscita a Milano del Gruppo Adolescenti
30 mercoledì
ore 21.00 Stazione quaresimale in chiesa San Francesco