Settimana dei Mercati
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Settimana dei Mercati
Settimana dei Mercati La settimana entrante Europa: Dopo che le pubblicazioni si sono aperte con un rimbalzo decisamente superiore alle attese per gli ordini all’industria tedeschi a dicembre, il focus si sposta sui dati di produzione industriale, che in Germania dovrebbero indicare una prosecuzione della crescita in dicembre. In Francia invece la produzione industriale è attesa in decisa correzione dal +2,2% m/m di novembre a -0,7%. Risultati societari: Ryanair, BNP Paribas, BP, Vinci, GlaxoSmithKline, Rio Tinto, Sanofi-Aventis, L'Oreal, Société Générale, Total, KBC, ArcelorMittal, Renault. Italia: In una settimana con poche pubblicazioni, l’unico appuntamento di rilievo è quello con la produzione industriale, che dovrebbe registrare una correzione e tornare a contrarsi in dicembre (-0,1% m/m) dopo la crescita robusta di novembre (0,7%). Risultati societari: Telecom Italia, Finecobank, Mediobanca, Banca MPS, Banca Popolare Emilia Romagna, Buzzi Unicem, Recordati, UBI, UniCredit, Unipol Gruppo Finanziario, UnipolSai, Banco BPM. USA: Particolarmente scarno appare il calendario dei dati macro che, tra i pochi appuntamenti, conta le statistiche sul credito al consumo di dicembre, visto in calo, e i sussidi di disoccupazione che dovrebbero mostrarsi poco mossi a 249 mila unità. Il deficit della bilancia commerciale a dicembre dovrebbe essere poco variato rispetto al dato di novembre, mentre la stima preliminare dell’indice di fiducia dei consumatori a febbraio dovrebbe mantenersi su livelli elevati pur al margine di una modesta correzione da 98,5 a 97,8 punti. Risultati societari: General Motors, Walt Disney, Time Warner, Goodyear, Coca-Cola. Focus della settimana: conti pubblici italiani, UE e Moody’s Fitch AA+ AAAA+ AA AAA CCC A BBB+ AAA BB+ BBB+ Data e ora di produzione 6 febbraio 2017 12:24 CET Data e ora di prima diffusione Nota settimanale Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche Ricerca per investitori privati e PMI Team Retail Research I temi riguardanti la politica fiscale sono tornati prepotentemente al centro dell’attenzione dei mercati finanziari dopo la richiesta della Commissione Europea dello scorso 17 gennaio di una correzione fiscale pari allo 0,2% sul 2017 al fine di evitare l’apertura di una procedura di deficit eccessivo a carico dell’Italia. La risposta del Ministro dell’Economia e delle Finanze Padoan, diffusa nella serata del 1° febbraio, evidenzia i fattori rilevanti per spiegare lo scostamento rispetto ai target: tra questi, l’implementazione delle riforme strutturali, la persistenza di un’inflazione vicina allo zero, il sentiero virtuoso mostrato negli ultimi anni dal disavanzo, l’alta volatilità sui mercati finanziari che ha frenato il programma di privatizzazioni, nonché la presenza di circostanze eccezionali, come i costi per la gestione della crisi migratoria e degli eventi sismici. Inoltre, Padoan promette comunque misure correttive da dettagliarsi nel DEF di aprile. Non vi è però un’indicazione dell’entità di tali provvedimenti, ci si limita a dire che i tre quarti verranno da un aumento delle entrate e un quarto dai tagli alle spese. In sintesi, la risposta rischia di non essere giudicata completamente soddisfacente da Bruxelles, che chiedeva un maggiore dettaglio e una calendarizzazione dei provvedimenti correttivi La decisione finale sull’apertura o meno di una procedura di disavanzo eccessivo dovrebbe arrivare il 22 febbraio ma prima un giudizio preliminare arriverà da Moody’s, che darà il suo aggiornamento sul rating assegnato all’Italia venerdì 10 a mercati chiusi. Attualmente la valutazione è Baa2 con Outlook Negativo. Rating dei principali paesi dell’area euro assegnati dalle più importanti agenzie S&P Moody's Austria AA+ Aa1 Belgio AA Aa3 Finlandia AA+ Aa1 Francia AA Aa2 Germania AAA Aaa Grecia BCaa3 Irlanda A+ A£ Italia BBBBaa2 Olanda AAA Aaa Portogallo BB+ Ba1 Spagna BBB+ Baa2 6 febbraio 2017 12:14 CET DBRS AAA AAh AAA AAA AAA CC A BBBh AAA BBBl Al Fonte: Bloomberg I prezzi del presente documento sono aggiornati alla chiusura del mercato del venerdì precedente (salvo diversa indicazione). Per la certificazione degli analisti e per importanti comunicazioni si rimanda all’Avvertenza Generale. Analisti Finanziari Settimana dei mercati 6 febbraio 2017 Scenario macro Area euro Nuovi massimi in gennaio per le indagini di fiducia, con il sondaggio per i consumatori della zona euro che sale ai massimi dal 2015 e il PMI composito che, secondo la stima finale, si riporta sui livelli del 2011. Torna a scendere la disoccupazione in dicembre a livello aggregato e in gennaio per la Germania, mentre sorprende il dato italiano con un inatteso rialzo a fine anno. Inflazione: indice aggregato e dati nazionali a confronto (%, a/a) Fonte: Bloomberg La serie di stime preliminari pubblicate nella settimana passata delinea un quadro positivo e migliore delle attese per la zona euro, a partire dal PIL del 4° trimestre che conferma l’accelerazione a +0,5% t/t negli ultimi tre mesi dell’anno e beneficia di una revisione al rialzo a 0,4% t/t per la crescita dei mesi estivi. L’accelerazione è diffusa a livello nazionale con i PIL di Francia e Spagna che registrano tassi di espansione robusti. Indicazioni complessivamente positive emergono peraltro anche dalla stima flash per l’inflazione, che supera le attese e accelera da 1,1% a 1,8% a/a in gennaio dopo aver registrato un deciso rialzo già in dicembre dal +0,6% a/a precedente. Rimane peraltro stabile il tasso di crescita per l’indice core a +0,9% a/a e conferma come in questa fase il recupero dei prezzi sia legato quasi esclusivamente alle componenti più volatili, al prezzo del petrolio e agli effetti base favorevoli. Rimane comunque in miglioramento lo scenario con gli indici di fiducia della Commissione Europea e i PMI che in gennaio sorprendono al rialzo per consumatori e imprese. Stati Uniti Tassi di crescita robusti si registrano in dicembre per reddito e consumi personali mentre è lenta ma continua l’accelerazione del PCE core. Tra le indagini di fiducia si confermano su livelli elevati gli indici ISM con il manifatturiero in accelerazione e quello per i servizi in marginale correzione. Tasso di disoccupazione, disoccupazione allargata e partecipazione alla forza lavoro (%) Fonte: Bloomberg. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche Sorprendono al rialzo i dati sul mercato del lavoro, con l’aggiunta in gennaio di 227 mila occupati contro i 157 mila di dicembre e i 180 mila del consenso. Indicazioni positive emergono anche dall’indagine presso le famiglie con un aumento imprevisto del tasso di disoccupazione, salito al 4,8%, che si spiega però in ragione di un nuovo incremento del tasso di partecipazione alla forza lavoro (al 62,9%). Tra le poche note negative i salari registrano una crescita inferiore alle attese a +0,1% m/m in gennaio e subiscono una revisione al ribasso del precedente da +0,4% a +0,2% m/m. Riteniamo peraltro che, anche alla luce dell’introduzione del salario minimo in diversi stati, la serie sia suscettibile di possibili revisioni. L’employment report dunque sorprende su tre fronti: occupazione più forte, disoccupazione in rialzo, dinamica salariale in rallentamento e consegna un messaggio positivo. I dati giustificano l’atteggiamento della FOMC che ha ribadito un messaggio cauto. Nuovi rialzi sembrano rimandati alla seconda metà dell’anno quando dovrebbero essere disponibili nuovi dettagli su politica fiscale e mercato del lavoro. 2 Settimana dei mercati 6 febbraio 2017 Mercati Obbligazionari Titoli di Stato Ancora una settimana volatile e condizionata dal ritorno dell’avversione al rischio su alcuni paesi dell’area euro. Il BTP a due anni chiude in area 0%, mentre il decennale si ferma al 2,25%% con lo spread in area 185pb. Movimenti dei tassi nell’ultima settimana Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Si sta registrando, nel corso delle ultime settimane, un progressivo aumento della volatilità sul debito sovrano di alcuni paesi dell’area euro. In un anno che sarà denso di appuntamento politici, lo scenario interno torna ad essere di grande attenzione e potrebbe portare a un ampliamento della dispersione di performance tra i singoli paesi dell’area euro. Oltre all’Italia, su cui gravano la trattativa tra Roma e Bruxelles sui conti pubblici e l’eventuale manovra correttiva (si veda Focus in prima pagina), l’attenzione nelle sedute della scorsa ottava si è focalizzata sulla Francia e sulla Grecia. Si registra infatti pressione sul comparto francese con il crescere dell’incertezza sull’esito delle presidenziali dopo lo scandalo che ha coinvolto il Candidato della destra moderata Fillon. Inoltre, la trattativa tra Atene e Bruxelles che viaggia sui due binari paralleli, il rispetto degli accordi presi con il terzo piano di salvataggio voluto dalla UE e un taglio dello stock di debito del Paese voluto dalla Grecia, si sta progressivamente inasprendo con l’avvicinarsi del prossimo Eurogruppo di fine febbraio, che dovrebbe dare un giudizio sui progressi del Paese. Corporate In una settimana caratterizzata da molte riunioni delle Banche centrali e da alcune fasi di accentuato nervosismo e di tensione sui governativi (in particolare sulla Francia e sui periferici), il credito europeo ha registrato un andamento divergente tra IG ed HY. I titoli IG hanno beneficiato dell’andamento favorevole dei tassi risk-free e di un marginale restringimento del premio al rischio chiudendo la settimana con un ritorno totale di +0,2%. Gli HY hanno chiuso sostanzialmente flat, grazie al buon recupero di venerdì. Da inizio anno i bond speculativi registrano una performance molto superiore agli IG (+0,7% vs il -0,6% degli IG). Il ritorno totale a 3 mesi e da inizio anno sulla carta a spread in euro e in dollari (dati in %) Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche Dopo aver chiuso il 2016 con volumi record, il comparto primario in dollari ha visto un avvio di 2017 molto incoraggiante. Anche se nell’ultimo meeting la Fed ha confermato che i rialzi dei tassi saranno graduali e dipendenti dai dati, la normalizzazione della politica monetaria USA resta un punto fermo dello scenario 2017. In questo senso molte aziende stanno sfruttando tale temporanea fase di stand-by per bloccare costi di finanziamento ancora interessanti (anche se superiori a quelli in euro). Nella settimana appena conclusa, il primario è stato guidato dalle società del comparto Tecnologico, che hanno proposto agli investitori emissioni di importo molto consistente – 10 miliardi USD per Apple e AT&T, 17 per Microsoft – articolate su diverse scadenze. Secondo le stime di Bloomberg, grazie anche a tali operazioni le emissioni totali di gennaio sono state pari a 184 miliardi di USD, segnando un nuovo massimo assoluto su base mensile. 3 Settimana dei mercati 6 febbraio 2017 Valute e Commodity Cambi La settimana si apre all’insegna della debolezza della valuta unica sia nei confronti del dollaro che in quelli dello yen. EUR/USD riparte da 1,0750 mentre EUR/JPY si muove marginalmente sotto 121. Tassi ufficiali di BCE, BoE, BoJ e Fed dal gennaio 2007 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Si è chiusa una settimana di forte attivismo da parte delle principali Banche centrali globali. USD/EUR - Ha aperto la Fed, che nel meeting del 1° febbraio ha espresso toni più sfumati sul rialzo dei tassi nel corso del 2017 indebolendo il dollaro, specie contro euro, confermando l’idea di un euro/dollaro in consolidamento su valori più alti del previsto. GBP - Le pressioni inflazionistiche segnalate nel meeting BoE rafforzano il quadro secondo cui la Banca centrale non solo non avrà bisogno di allentare ulteriormente la politica monetaria ma, al contrario, potrebbe iniziare a ridurre il proprio intervento in anticipo, normalizzando la situazione (comunque non prima del 2018), in vista dei passi ufficiali del Governo sul fronte Brexit. JPY - La BoJ si è posta sul mercato, in acquisto sui titoli di stato, con l'obiettivo di abbassarne i rendimenti e, di riflesso, provare a indebolire lo yen, decisamente apprezzatosi nelle ultime sedute dopo che il meeting ufficiale dello scorso 31 gennaio non aveva sortito alcun effetto. Materie Prime L’ottava si apre in moderato rialzo per le quotazioni petrolifere, grazie alle attese che le eventuali sanzioni all’Iran da parte degli Stati Uniti possano comprendere anche le esportazioni di petrolio. Tale situazione permette di compensare l’ulteriore rialzo del numero di trivelle attive negli USA, che hanno raggiunto il livello più elevato da ottobre 2015. Produzione OPEC e domanda mondiale stimata dall’IEA Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche I prezzi del greggio restano in moderato rialzo, grazie alle indicazioni positive sui produttori OPEC che stanno implementando i tagli alla produzione, anche se pesa il forte aumento delle scorte USA di greggio e benzina. Tornando ai tagli concordati, un sondaggio Reuters della scorsa settimana ha mostrato che molti produttori petroliferi stanno rispettando l'accordo con un livello di ottemperanza superiore all'80%, consolidando ulteriormente l'attesa di rialzo delle quotazioni petrolifere. Il rispetto degli accordi da parte del Cartello appare visibile anche dal grafico della produzione in cui si nota un brusco calo dell’output. Al rialzo del petrolio contribuiscono anche le dichiarazioni del Ministro del petrolio russo, che ha confermato come i produttori non-OPEC stiano tagliando l'output in linea con gli accordi presi a dicembre, rafforzando lo scenario di forza prospettica sul settore petrolifero. A minare questo quadro resta comunque il ritorno della produzione USA di shale-oil, il rialzo dei prezzi torna infatti a rendere competitiva anche questo tipo di produzione che soffre di alti costi di estrazione. 4 Settimana dei mercati 6 febbraio 2017 Mercati Azionari Area euro Le borse europee mantengono un’intonazione moderatamente positiva grazie alle indicazioni incoraggianti sul fronte dei risultati societari fin qui pubblicati. A sostenere i listini sono anche i positivi dati macroeconomici sia europei che statunitensi. Permane qualche timore sulla politica protezionistica del neo presidente americano Trump che potrebbe avere conseguenze negative su alcune società europee che esportano oltreoceano. Andamento indice Euro Stoxx, Tecnologico e Risorse di Base 150 Tecnologico 140 Euro Stoxx 130 Risorse di Base 120 110 100 90 80 70 60 50 gen-15apr-15lug-15 ott-15gen-16apr-16lug-16 ott-16gen-17 Nota: 02.01.2015 = base 100. Fonte: Bloomberg Il comparto Bancario mostra un buon recupero dopo la proposta dell’EBA sulla creazione di una European asset management company, in cui verrebbero riversati gli oltre mille miliardi di crediti deteriorati generati a livello europeo. L’Italia ovviamente sarebbe la prima a beneficiarne, in quanto secondo i calcoli dell’EBA avrebbe 276 miliardi di euro di NPL. Qualche presa di profitto sul comparto Materie Prime, in particolare sui titoli minerari che risentono della debolezza dei prezzi dei metalli. Questi ultimi sono scesi dopo che la Cina ha alzato i tassi di interesse, sollevando nei mercati dei metalli il timore che un'erosione della liquidità a basso costo possa frenare la crescita economica. Prosegue l’andamento positivo del comparto Tecnologico dopo i positivi risultati del 4° trimestre pubblicati da alcuni player europei e americani. Leggermente sotto tono il settore Auto nonostante i buoni dati sulle immatricolazioni di inizio anno che mantengono il trend di crescita visto sulla fine del 2016. Il comparto sarebbe penalizzato da eventuali dazi alle importazioni negli USA. Stati Uniti I principali indici statunitensi si mantengono in prossimità dei massimi storici, in un contesto in cui si rafforzano le prese di profitto visti gli ampi guadagni registrati negli ultimi mesi. Dati macroeconomici superiori alle attese e indicazioni ancora positive sul fronte dei risultati societari rappresentano tuttora i principali driver a sostegno del mercato, che però sembra registrare di fondo una certa cautela. A spingere verso questo atteggiamento è soprattutto l’attesa nel verificare i concreti provvedimenti del neo Presidente in campo economico, dopo che le prime settimane post insediamento sono state concentrate in particolare sui temi legati alle relazioni internazionali e ai problemi sulla sicurezza. Andamento indice S&P500, Euro Stoxx e FTSE MIB 130 120 110 100 90 80 S&P500 Eurostoxx FTSEMIB 70 gen-15 apr-15 lug-15 ott-15 gen-16 apr-16 lug-16 ott-16 gen-17 Fonte: Bloomberg Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche A livello settoriale, tornano a mostrare forza relativa i Finanziari, con l’indice settoriale che registra nelle ultime settimane un andamento laterale, restando comunque su livelli storici. Dopo i positivi risultati trimestrali e il contesto di rialzo dei tassi, il comparto potrebbe beneficiare della volontà di Trump di ridurre le stringenti normative applicate a seguito della crisi finanziaria del 2008, eliminando in prima battuta la riforma Dodd-Frank. Prosegue la forza relativa del Tecnologico, trainato dalle trimestrali che al momento evidenziano una crescita degli utili e una percentuale di sorprese positive superiori alla media di mercato. Nell’ambito di una rotazione settoriale, il mercato torna a premiare alcuni comparti difensivi come le Utility e il Farmaceutico, mentre permane la debolezza sul Telefonico, che si conferma il peggiore in termini di performance da inizio anno. 5 Settimana dei mercati 6 febbraio 2017 Gli appuntamenti della settimana entrante Calendario mercati italiani Data Evento Lunedì 06 Dati Macro Risultati societari Martedì 07 Dati Macro Risultati societari Mercoledì 08 Dati Macro Risultati societari Giovedì 09 Dati Macro Risultati societari Venerdì 10 Dati Macro Risultati societari Società/Dati macroeconomici Stima Preced. Telecom Italia Finecobank Mediobanca Banca MPS, Banca Popolare Emilia Romagna, Buzzi Unicem, Recordati, UBI, UniCredit, Unipol Gruppo Finanziario, UnipolSai (•) Produzione industriale m/m (%) di dicembre -0,1 0,7 (•) Produzione industriale a/a (%) di dicembre 3,3 3,2 Banco BPM Nota: si tratta del calendario indicativo dei principali appuntamenti macroeconomici e societari che può subire variazioni e integrazioni nel corso della settimana. (•) Il numero di pallini (da uno a tre) indica l’importanza del dato nel periodo di riferimento. Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Il Sole 24 Ore, Bloomberg, Milano Finanza Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 6 Settimana dei mercati 6 febbraio 2017 Calendario mercati esteri Data Paese Lunedì 06 Germania (*) Martedì 07 Risultati Europa Risultati USA Germania Francia USA Giappone Risultati Europa Risultati USA Mercoledì 08 Giappone Risultati Europa Risultati USA Giovedì 09 Germania USA Giappone Venerdì 10 Risultati Europa Risultati USA Francia Regno Unito USA Giappone Risultati Europa Risultati USA Società/Dati macroeconomici (••) Ordini all'industria m/m (%) di dicembre (••) Ordini all'industria a/a (%) di dicembre Ryanair (••) Produzione industriale m/m (%) di dicembre (••) Produzione industriale a/a (%) di dicembre (•) Bilancia commerciale (miliardi di euro) di dicembre (•) Deficit di bilancio (miliardi di euro) di dicembre (•) Credito al consumo (miliardi di dollari) di dicembre (•) Bilancia commerciale (miliardi di dollari) di dicembre (••) Indicatore anticipatore di dicembre, preliminare BNP Paribas, BP, Vinci General Motors, Walt Disney Partite correnti (miliardi di yen) di dicembre GlaxoSmithKline, Rio Tinto, Sanofi-Aventis Time Warner, Goodyear (•) Bilancia commerciale (miliardi di euro) di dicembre (••) Nuovi sussidi di disoccupazione (migliaia di unità), settimanale (••) Sussidi di disoccupazione continuativi (migliaia di unità), settimanale (••) Ordini di componentistica industriale a/a (%) di gennaio, preliminare (••) Ordini di macchinari m/m (%) di dicembre (••) Ordini di macchinari a/a (%) di dicembre L'Oreal, Société Générale, Total, KBC Coca-Cola (•) Produzione industriale m/m (%) di dicembre (•) Produzione industriale a/a (%) di dicembre Produzione manifatturiera m/m (%) di dicembre Produzione manifatturiera a/a (%) di dicembre (•) Bilancia commerciale (miliardi di sterline) di dicembre (••) Produzione industriale m/m (%) di dicembre (••) Produzione industriale a/a (%) di dicembre (••) Produzione manifatturiera m/m (%) di dicembre (••) Produzione manifatturiera a/a (%) di dicembre (•) Indice Università del Michigan di febbraio, preliminare (•) Indice sull'attività nei Servizi m/m (%) di dicembre ArcelorMittal, Renault - Stima 5,2 8,1 Preced. 0,7 4,2 0,3 2,5 20,0 -45,0 105,5 0,4 2,2 -4,4 -93,3 24,5 -45,2 102,8 1.709,4 1.799,6 20,5 249 2.065 3,0 4,5 22,7 246 2.064 4,4 -5,1 10,4 -0,7 1,5 -0,7 0,7 -11,5 0,2 3,2 0,5 1,7 97,8 -0,2 2,2 1,8 2,3 1,4 -12,2 2,1 2,0 1,3 1,2 98,5 0,2 Nota: si tratta del calendario indicativo dei principali appuntamenti macroeconomici e societari che può subire variazioni e integrazioni nel corso della settimana. (•) Il numero di pallini (da uno a tre) indica l’importanza del dato nel periodo di riferimento; (*) Dati già pubblicati; in tabella sono riportati da sinistra il dato effettivo e il consenso. Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Il Sole 24 Ore, Bloomberg, Milano Finanza Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 7 Settimana dei mercati 6 febbraio 2017 Performance delle principali asset class Azionario (var. %) MSCI MSCI - Energia MSCI - Materiali MSCI - Industriali MSCI – Beni di consumo durevoli MSCI – Beni di consumo non durevoli MSCI - Farmaceutico MSCI - Servizi Finanziari MSCI - Tecnologico MSCI - Telecom MSCI - Utility Stoxx 600 Eurostoxx 300 Stoxx Small 200 FTSE MIB CAC 40 DAX FTSE 100 S&P 500 Nikkei 225 Bovespa Hang Seng China Enterprise Micex Sensex FTSE/JSE Africa All Share Indice BRIC Emergenti MSCI Emergenti - MSCI Est Europa Emergenti - MSCI America Latina 1 settimana 0,8 1,0 -0,1 0,0 -0,4 1,2 2,3 1,0 1,0 -0,8 0,9 0,5 0,6 1,0 1,8 1,1 -0,2 1,1 0,1 -2,0 -1,6 -0,1 -0,9 2,1 -0,4 0,3 0,6 1,2 0,7 1 mese 1,3 -3,0 5,1 1,4 1,2 1,8 0,7 1,3 3,6 -2,3 -0,1 -0,3 -0,6 0,6 -3,0 -1,5 0,5 -0,2 0,9 -2,5 5,3 3,8 0,0 6,3 2,4 4,3 4,3 1,8 7,7 12 mesi 18,5 26,6 37,6 21,7 16,8 3,8 6,1 30,1 30,8 0,8 0,3 11,9 14,8 13,9 10,7 15,1 25,5 23,1 22,2 12,8 60,0 21,0 24,4 15,6 5,4 32,2 24,2 42,8 46,4 da inizio anno 3,1 -2,1 6,8 3,1 3,2 2,4 3,4 3,5 6,1 -0,9 0,2 0,9 0,4 2,0 -0,7 -0,6 1,5 0,8 2,6 -0,7 7,8 6,1 -0,8 6,8 3,5 7,0 6,6 3,7 9,6 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Principali indici azionari economie avanzate (var. %) Principali indici azionari economie emergenti (var. %) Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 8 Settimana dei mercati 6 febbraio 2017 Obbligazionario (var. %) Governativi area euro Governativi area euro breve termine (1 - 3 anni) Governativi area euro medio termine (3 - 7 anni) Governativi area euro lungo termine (+7 anni) Governativi area euro - core Governativi area euro - periferici Governativi Italia Governativi Italia breve termine Governativi Italia medio termine Governativi Italia lungo termine Obbligazioni Corporate Obbligazioni Corporate Investment Grade Obbligazioni Corporate High Yield Obbligazioni Paesi Emergenti USD Obbligazioni Paesi Emergenti EUR Obbligazioni Paesi Emergenti EUR - America Latina Obbligazioni Paesi Emergenti EUR - Est Europa 1 settimana -0,1 0,0 0,1 -0,4 0,1 -0,5 -0,4 -0,1 -0,2 -0,8 0,2 0,2 0,0 0,7 0,2 0,4 0,0 1 mese -1,7 -0,2 -0,7 -3,0 0,0 -0,1 -2,3 -0,4 -1,1 -4,2 -0,1 -0,3 0,3 2,0 0,1 0,0 0,0 12 mesi -1,1 0,0 0,0 -2,2 -0,7 0,2 -2,9 -0,1 -0,8 -5,7 3,9 2,6 10,2 13,1 5,2 8,0 4,1 da inizio anno -2,2 -0,2 -0,8 -3,9 -1,8 -2,3 -2,6 -0,4 -1,2 -4,9 -0,5 -0,7 0,7 2,2 0,2 0,1 0,0 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Principali indici obbligazionari economie avanzate (var. %) Principali indici obbligazionari corporate ed emergenti (var. %) Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 9 Settimana dei mercati 6 febbraio 2017 Valute e materie prime (var. %) EUR/USD EUR/JPY EUR/GBP EUR/ZAR EUR/AUD EUR/NZD EUR/CAD EUR/TRY WTI Brent Oro Argento Grano Mais Rame Alluminio 1 settimana 0,5 0,4 -0,6 1,4 1,0 -0,1 0,1 2,1 2,4 2,8 2,5 2,5 3,9 2,4 -2,2 1,0 1 mese 2,0 1,9 -0,5 1,5 2,9 3,1 -0,3 -3,2 -0,1 -0,5 4,2 6,5 1,6 2,4 4,9 8,7 12 mesi -3,7 6,7 -10,1 26,3 12,2 14,6 11,0 -17,0 74,5 66,7 5,6 19,0 -7,9 0,2 24,5 20,3 da inizio anno 2,2 1,7 -1,0 1,2 4,1 3,2 1,1 -6,5 0,4 -0,1 6,2 10,0 5,4 4,1 4,3 8,4 Per le valute le performance indicano il rafforzamento (numero positivo) o indebolimento (numero negativo) della divisa estera rispetto all’euro; la percentuale indica cioè la performance di un euro investito in valuta estera. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Principali valute (var. %) Note: un numero positivo indica un rafforzamento mentre un numero negativo indica un indebolimento della divisa estera rispetto all’euro; la percentuale indica cioè la performance di un euro investito in valuta estera. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche Principali materie prime (var. %) Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg 10 Settimana dei mercati 6 febbraio 2017 Avvertenza generale Il presente documento è una ricerca in materia di investimenti preparata e distribuita da Intesa Sanpaolo SpA, banca di diritto, italiano autorizzata alla prestazione dei servizi di investimento dalla Banca d’Italia, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo. 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In particolare, il presente documento non è, né intende costituire, né potrà essere interpretato, come un documento d’offerta di vendita o sottoscrizione, ovvero come un documento per la sollecitazione di richieste d’acquisto o sottoscrizione, di alcun tipo di strumento finanziario. Nessuna società del Gruppo Intesa Sanpaolo, né alcuno dei suoi amministratori, rappresentanti o dipendenti assume alcun tipo di responsabilità (per colpa o diversamente) derivante da danni indiretti eventualmente determinati dall’utilizzo del presente documento o dal suo contenuto o comunque derivante in relazione con il presente documento e nessuna responsabilità in riferimento a quanto sopra potrà conseguentemente essere attribuita agli stessi. Le società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, i loro amministratori, rappresentanti o dipendenti (ad eccezione degli Analisti Finanziari e di coloro che collaborano alla predisposizione della ricerca) e/o le persone ad essi strettamente legate possono detenere posizioni lunghe o corte in qualsiasi strumento finanziario menzionato nel presente documento ed effettuare, in qualsiasi momento, vendite o acquisti sul mercato aperto o altrimenti. I suddetti possono inoltre effettuare, aver effettuato, o essere in procinto di effettuare vendite e/o acquisti, ovvero offerte di compravendita relative a qualsiasi strumento di volta in volta disponibile sul mercato aperto o altrimenti. Il presente documento è pubblicato con cadenza settimanale: il precedente report è stato distribuito in data 30.01.2017. Il presente documento è distribuito da Banca IMI e Intesa Sanpaolo, a partire dallo stesso giorno del suo deposito presso Consob, è rivolto esclusivamente a soggetti residenti in Italia e verrà messo a disposizione del pubblico indistinto attraverso i siti internet di Banca IMI (http://www.bancaimi.prodottiequotazioni.com/Studi-e-Ricerche) e di Intesa Sanpaolo (www.intesasanpaolo.com) nella sezione RisparmioMercati. La pubblicazione al pubblico su tali siti viene segnalata tramite il canale aziendale social Twitter @intesasanpaolo https://twitter.com/intesasanpaolo . L’elenco di tutte le raccomandazioni su qualsiasi strumento finanziario o emittente prodotte dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo e diffuse nei 12 mesi precedenti è disponibile sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/studi/ita_elenco_raccomandazioni.jsp. Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse Intesa Sanpaolo S.p.A. e le altre società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo (di seguito anche solo “Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo”) si sono dotate del “Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231” (disponibile in versione integrale sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo: http://www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/governance/ita_wp_governance.jsp, ed in versione sintetica all’indirizzo: https://www.bancaimi.com/bancaimi/chisiamo/documentazione/mifid.html) che, in conformità alle normative italiane vigenti ed alle migliori pratiche internazionali, include, tra le altre, misure organizzative e procedurali per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse, ivi compresi adeguati meccanismi di separatezza organizzativa, noti come Barriere informative, atti a prevenire un utilizzo illecito di dette informazioni nonché a evitare che gli eventuali conflitti di interesse che possono insorgere, vista la vasta gamma di attività svolte dal Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, incidano negativamente sugli interessi della clientela. In particolare, l’esplicitazione degli interessi e le misure poste in essere per la gestione dei conflitti di interesse – facendo riferimento a quanto prescritto agli articoli 69-quater e 69-quinquies del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob con delibera n. 11971 del 14.05.1999 e successive modifiche ed integrazioni, all'articolo 24 della " Disciplina dei servizi di gestione accentrata, di liquidazione, dei sistemi di garanzia e delle relative società di gestione” emanato da Consob e Banca d'Italia, al FINRA Rule 2241 e NYSE Rule 472, così come FCA Conduct of Business Sourcebook regole COBS 12.4.9 e COBS 12.4.10 - tra il Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo e gli Emittenti di strumenti finanziari, e le loro società del gruppo, nelle raccomandazioni prodotte dagli analisti di Intesa Sanpaolo sono disponibili nelle "Regole per Studi e Ricerche" e nell'estratto del "Modello aziendale per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse", pubblicato sul sito internet di Intesa Sanpaolo S.p.A. Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 11 Settimana dei mercati 6 febbraio 2017 Sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo http://www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/studi/ita_archivio_conflitti_mad.jsp è presente l’archivio dei conflitti di interesse del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo. Banca IMI S.p.A., una delle società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, agisce come market maker nei mercati all'ingrosso per i titoli di Stato dei principali Paesi europei e ricopre il ruolo di Specialista in titoli di Stato, o similare, per i titoli emessi dalla Repubblica d'Italia, dalla Repubblica Federale di Germania, dalla Repubblica Ellenica, dal Meccanismo Europeo di Stabilità e dal Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria. Certificazione degli analisti Gli analisti che hanno predisposto la presente ricerca in materia di investimenti, i cui nomi e ruoli sono riportati nella prima pagina del documento, dichiarano che: (a) le opinioni espresse sulle Società citate nel documento riflettono accuratamente l’opinione personale, obiettiva, indipendente, equa ed equilibrata degli analisti; (b) non è stato e non verrà ricevuto alcun compenso diretto o indiretto in cambio delle opinioni espresse. Altre indicazioni 1. Né gli analisti né qualsiasi altra persona strettamente legata agli analisti hanno interessi finanziari nei titoli delle Società citate nel documento. 2. Né gli analisti né qualsiasi altra persona strettamente legata agli analisti operano come funzionari, direttori o membri del Consiglio d’Amministrazione nelle Società citate nel documento. 3. Sette degli analisti del Team Retail Research (Paolo Guida, Ester Brizzolara, Laura Carozza, Piero Toia, Fulvia Risso, Mario Romani, Serena Marchesi) sono soci AIAF. 4. Gli analisti citati non ricevono bonus, stipendi o qualsiasi altra forma di compensazione basati su specifiche operazioni di investment banking. Il presente documento è per esclusivo uso del soggetto cui esso è consegnato da Intesa Sanpaolo e non potrà essere riprodotto, ridistribuito, direttamente o indirettamente, a terzi o pubblicato, in tutto o in parte, per qualsiasi motivo, senza il preventivo consenso espresso da parte di Intesa Sanpaolo. Il copyright ed ogni diritto di proprietà intellettuale sui dati, informazioni, opinioni e valutazioni di cui alla presente scheda informativa è di esclusiva pertinenza del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, salvo diversamente indicato. Tali dati, informazioni, opinioni e valutazioni non possono essere oggetto di ulteriore distribuzione ovvero riproduzione, in qualsiasi forma e secondo qualsiasi tecnica ed anche parzialmente, se non con espresso consenso per iscritto da parte di Intesa Sanpaolo. Chi riceve il presente documento è obbligato ad uniformarsi alle indicazioni sopra riportate. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice Responsabile Retail Research Paolo Guida Analista Azionario Ester Brizzolara Laura Carozza Piero Toia Analista Obbligazionario Serena Marchesi Fulvia Risso Cecilia Barazzetta Analista Valute e Materie prime Mario Romani Editing: Cristina Baiardi, Daniela Piccinini Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 12