vilfrido paggiaro

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vilfrido paggiaro
Naufragio, 1992
olio su cartone telato, cm. 31x30
Vilfrido Paggiaro
Nato a Mogliano Veneto (TV) nel 1952. Fin dagli anni Settanta ha partecipato alle attività del
Centro Artistico Culturale G. B. Piranesi della sua
città. Nel 1974-75 ha seguito i corsi di scultura
dell’Accademia Internazionale del Ferro di Toni
Benetton. Nel 1976 ha conseguito la laurea in architettura presso l’IUAV a Venezia. Ha esercitato
per oltre un trentennio la professione di architetto
nonché di insegnante di Disegno e Storia dell’Arte nei licei. Dagli anni Settanta ha, inoltre, esposto
in numerose mostre personali e collettive in Italia.
Mostre personali:
Centro Artistico Piranesi, Mogliano Veneto (TV);
Galleria Arte e Arredamenti, Milano; Libreria
Ed.ce Cafoscarina, Venezia; Galleria La cella,
Carpenedo (VE).
Bibliografia essenziale:
1992 - Censimento artisti triveneti. Edizioni Arte Triveneta
1993 - Annuario Comed. Guida ragionata delle Belle Arti. Edizioni Comed, Milano
1998 - Catalogo “La cella” a cura di Giulio Gasparotti. Editrice Carpinetum, Mestre - Venezia
2009 - Catalogo del Centro Artistico Culturale G. B.
Piranesi. Editore Centro Piranesi, Mogliano
Veneto.
2013 - “Catalogo Sartori d’arte moderna e contemporanea 2014”, a cura di Arianna Sartori,
Archivio Sartori Editore, Mantova.
2015 - “L’arte italiana dalla terra alla tavola” a cura
di Arianna Sartori, testo di Maria Gabriella
Savoia, Archivio Sartori Editore, Mantova.
2016 - “di Fiore in Fiore” a cura di Arianna Sartori, testo di Maria Gabriella Savoia, Archivio
Sartori Editore, Mantova.
ARIANNA SARTORI
ARTE & OBJECT DESIGN
46100 Mantova - Via Ippolito Nievo, 10 - Tel. 0376.324260
VILFRIDO PAGGIARO
Mostra antologica
Dall’astrazione alla figurazione
Finisterre, 2003-04, olio su cartone telato, cm 30x24
Mostre collettive:
Ca’ dei Ricchi, Treviso; Sala Comunale di Mestre;
Sala San Leonardo, Venezia; Sala Fenzi, Conegliano (TV); Casa dei Carraresi, Treviso; Brolo, Mogliano Veneto (TV); 15ª Mostra Mercato d’Arte Contemporanea, Padova; Galleria d’arte Anacapri, Capri
(NA); Pinacoteca d’arte moderna Le porte, Napoli;
Caffè storico Giubbe Rosse, Firenze; Casa Museo
Sartori, Castel d’Ario (MN); Palazzo Bastogi, Firenze.
2 - 15 luglio 2016
Orario: dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 16.00-19.30
Chiuso festivi
Inaugurazione:
Sabato 2 luglio, ore 17.00
2016 Mantova Capitale Italiana della Cultura
tuttavia, che la visione del mondo razionale e misurata degli antichi è oggi irripetibile, Paggiaro lascia
spazio all’ironia e al caso: tanto nella fase di progettazione che di esecuzione, la superficie dipinta diventa il luogo di un reciproco scambio tra l’idea iniziale e ciò che accade sulla tela; il pensiero produce
delle forme che a loro volta influenzano il pensiero.
Si tratta quindi di soluzioni premeditate che non
escludono affatto l’imprevisto; “Paggiaro esprime
un inconsueto mondo poetico. Vi è in lui un iperrealismo che ha un’originalità indiscussa ed è prodromo
di fantasie inquietanti (…), frammenti ed allarmi di
una situazione al limite e paradossale” (M. Stefani).
Questa, in conclusione, la cifra stilistica di un artista cui, di fronte alla disgregazione del senso logico e alla perdita di orientamento che sembrano
privare oggi l’uomo di qualsiasi prospettiva, la ricerca artistica appare una positiva spinta alla vita.
La mostra propone un percorso di ricerca attraverso
una selezione di opere che va dai primi anni Settanta
ad oggi.
Il primo nucleo è costituito da alcune opere astratte
databili 1973-79 realizzate ad aerografo, prevalentemente a monocromo; in quegli anni l’autore sta
portando a termine gli studi di architettura e, contemporaneamente, frequenta lo studio dello scultore
Toni Benetton: “Paggiaro l’ho conosciuto come allievo all’Accademia Internazionale del Ferro e durante i
frequenti incontri ho avuto modo di apprezzare il suo
discorso formale sulle esperienze del linguaggio dei
segni significanti. Elaborazione, la sua, a motivi semplici che data la loro particolare struttura e collocazione vogliono coinvolgere ambiente ed osservatore
con il loro carattere a volte ambiguo e provocatorio”.
Emerge da queste ricerche un forte interesse per gli
Inox, 1978, nitrosintetico su carta, cm 36x36
Senza titolo, 1973
nitrosintetico su cartoncino, cm.70x50
aspetti strutturali e compositivi della creazione artistica; carattere che rimane una costante anche in
seguito, quando l’autore sente l’esigenza di partire
dall’oggetto, anche di uso comune, utilizzato come
pretesto per la definizione di uno spazio peraltro ancora tutto teorico ed astratto.
Databili agli anni Ottanta alcuni lavori su carta a tecnica mista che segnano una decisa svolta. L’urgenza
di confrontarsi con soggetti che lo coinvolgano anche su un piano emotivo spinge infatti l’autore verso
la figurazione; rispetto alle scelte tematiche riveste
tuttavia maggiore importanza il linguaggio, il modo
di affrontare un soggetto, di metterlo in relazione con
la superficie del quadro, con l’ambiente, con l’osservatore. “Nei disegni si confermano le stesse doti del
dipingere. Nel complesso, vi si può riconoscere una
cifra aperta a contributi formali, semiologici e strutturali che non trascurano alcune reciprocità fondamentali: la disinvolta e precisa disposizione segnico-formale-cromatica, i piani, i volumi” (G. Gasparotti).
Il nucleo più cospicuo è costituito dai lavori ad olio
realizzati a partire dagli anni Novanta. All’interno di
quello che può essere definito un ritorno all’ordine
l’autore riscopre le tecniche quattrocentesche che gli
consentono di consolidare il rigore compositivo e la
solidità costruttiva della forma. Nella consapevolezza,
Elafita (Stabile - instabile), 2012
olio su cartone telato, cm 24x18