Impianti di diametro ridotto in lega di titanio-zirconio

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Impianti di diametro ridotto in lega di titanio-zirconio
P implantologia
Impianti di diametro ridotto in lega
di titanio-zirconio (Straumann Roxolid®)
per la riabilitazione di pazienti
con creste alveolari edentule con spessore
ridotto: studio prospettico su 18 pazienti
consecutivi
L
36
ildentistamoderno
giugno 2011
• Matteo Chiapasco
• Paolo Casentini
• Marco Zaniboni
• Elena Corsi
• Tommaso Anello
Università degli Studi di Milano
Dipartimento di Medicina,
Chirurgia e Odontoiatria, AO San Paolo,
Unità di Chirurgia Orale
(Direttore: Prof. Matteo Chiapasco)
La riabilitazione di pazienti affetti da edentulia
è stato raccomandato di utilizzare impianti di
carico masticatorio. Pur essendo stati pubblicati
parziale o totale mediante protesi supportate
diametro maggiore nei settori dei mascellari
articoli che hanno dimostrato la possibilità
da impianti osteointegrati è divenuta
sottoposti a maggiore carico protesico e di
di utilizzare impianti di diametro ridotto non
oggigiorno routine, con elevate percentuali
utilizzare impianti di diametro ridotto nei settori
solo nei settori anteriori dei mascellari10-12,
di sopravvivenza a lungo termine sia degli
anteriori dei mascellari, in particolare in caso di
ma anche nella riabilitazione di pazienti con
impianti che delle sovrastrutture protesiche
sostituzione dei denti incisivi1-9. Esistono tuttavia
edentulia estese ai settori posteriori o nelle
associate. La sopravvivenza degli impianti si è
sovente condizioni in cui, a causa di un ridotto
edentulie totali13-19, esiste pur tuttavia il rischio
dimostrata elevata con una varietà di impianti,
spessore dei processi alveolari edentuli, possa
di fratture “da fatica” degli impianti stessi, come
diversi tra loro sia per forma, che per superficie,
essere indicato utilizzare impianti di diametro
dimostrato da alcuni studi20-24.
che per diametro. In linea generale tuttavia,
ridotto (<3,5 mm) anche in zone a elevato
Per ridurre questo rischio, la ricerca si è
Riassunto
Summary
Obiettivi Valutare la sopravvivenza di un nuovo impianto di diametro ridotto (3,3 mm)
in lega di titanio-zirconio (Straumann Roxolid®) inserito in aree edentule affette da atrofia
orizzontale del processo alveolare; valutare l’incidenza delle complicanze implantari e
delle relative sovrastrutture protesiche.
Materiali e metodi In un periodo di 12 mesi, 18 pazienti affetti da edentulia parziale o
totale dei mascellari associata a uno spessore delle creste ridotto sono stati trattati mediante
51 impianti Straumann Roxolid® (12 impianti “tissue level” e 39 impianti “bone level”). Il carico
protesico degli impianti è stato immediato in 1 paziente (4 impianti) e differito (2-12 mesi dopo
l’inserimento) nei restanti 17 pazienti (47 impianti). Sedici pazienti (45 impianti) sono stati riabilitati con protesi fisse, mentre 2 pazienti (6 impianti) con overdenture supportate da impianti.
Risultati Tutti i pazienti hanno presentato un decorso postoperatorio normale e tutti
gli impianti inseriti si sono osteointegrati normalmente. Il follow-up dei pazienti dopo
completamento della riabilitazione protesica varia da un minimo di 2 a un massimo di 12
mesi. Nessuno degli impianti è stato rimosso né ha presentato complicanze, come anche
le relative sovrastrutture protesiche. La sopravvivenza degli impianti è stata pertanto del
100%, come pure quella delle riabilitazioni protesiche supportate da questi impianti.
Discussione e conclusioni I risultati di questo lavoro sembrano dimostrare che il nuovo
impianto di diametro ridotto Straumann Roxolid® in lega di titanio-zirconio può essere
utilizzato con successo in caso di creste alveolari sottili, anche in caso di sollecitazioni
meccaniche rilevanti come nei casi di edentulia completa o di edentulia parziale nei settori
latero-posteriori dei mascellari. La sopravvivenza degli impianti, il riassorbimento osseo
perimplantare, e il successo protesico sono confrontabili con quelli riportati in letteratura
relativamente a impianti di diametro maggiore inseriti in creste edentule senza riassorbimento orizzontale.
Titanium-zirconium alloy narrow diameter implants (Straumann Roxolid®) for the
rehabilitation of horizontally deficient edentulous ridges: a prospective study on
18 consecutive patients
Aim of the study To evaluate the survival rate of a new narrow diameter implant (3.3
mm) with a Titanium-Zirconium alloy (Straumann Roxolid®) placed in narrow edentulous
ridges and the complication rate of implants and related prosthetic suprastructures.
Materials and methods In a 12-month period (2009-2010), 18 patients presenting
with partial or total edentulism associated to narrow ridges were treated with the
placement of 51 Straumann Roxolid (12 “tissue level” and 39 “bone level”) implants.
Prosthetic loading of implants was either immediate (4 implants; 1 patient) or delayed
(2 to 4 months after placement; 47 implants; 17 patients). Patients were rehabilitated
with either fixed (16 patients; 45 implants) or removable (2 patients; 6 implants)
prostheses.
Results All implants were successfully osseointegrated and allowed the
completion of the planned prosthetic rehabilitation. The follow-up after the
completion of the observation period ranged from 2 to 12 months): all implants
are still in function and no prosthetic complications occurred, thus leading to a
100% implant survival rate and a 100% prosthetic success rate.
Discussion and conclusion Narrow diameter implants fabricated with a
Titanium-Zirconium alloy (Straumann Roxolid®) demonstrated to be reliable in
supporting both fixed and removable prosthetic rehabilitations in horizontally
deficient ridges, also in the lateral/posterior edentulous jaws. Implant survival
rate, peri-implant bone resorption values and prosthetic complication rate were
consistent with those reported in the literature for standard diameter implant
placed in non-deficient edentulous ridges.
zz Parole chiave: impianto osteointegrato, diametro ridotto, atrofia ossea,
edentulia parziale, edentulia totale, protesi dentale
zz Keywords: osseointegrated implant, narrow diameter, bone atrophy,
partial edentulism, total edentulism, dental prostheses
indirizzata verso l’identificazione di leghe
Straumann Roxolid® da 3,3 mm di diametro
stati trattati consecutivamente mediante il
con resistenza meccanica maggiore rispetto
per la riabilitazione protesica di pazienti affetti
nuovo impianto di diametro ridotto (3,3 mm)
a quella offerta dal tradizionale impianto di
da edentulia totale o parziale dei settori
Straumann Roxolid® in lega di titanio-zirconio.
titanio commercialmente puro.
latero-posteriori dei mascellari, ma con un
Più in dettaglio, 1 paziente presentava
Recentemente, è stato immesso sul
ridotto spessore delle creste alveolari.
edentulia totale del mascellare superiore, 2
mercato un nuovo impianto formato da una
pazienti presentavano edentulia totale della
lega di titanio e zirconio (83-87% titanio -
Materiali e metodi
13-17% zirconio) (Straumann Roxolid®) di
In un periodo di 12 mesi, 18 pazienti, 2
presentavano edentulie parziali mascellari o
3,3 mm di diametro che ha rivelato, dopo
maschi e 16 femmine, con una età compresa
mandibolari distalmente agli incisivi laterali.
test biomeccanici su modelli sperimentali,
tra i 21 e gli 81 anni (media: 59 anni), affetti
Quattro pazienti (#4,5,15,16) presentavano
di possedere una resistenza agli stress da
da edentulia totale o parziale nei settori
esiti di ricostruzioni nelle aree edentule
carico superiore a quella del tradizionale
latero-posteriori dei mascellari, associata
eseguite precedentemente a causa di grave
impianto in titanio25,26. Scopo di questo studio
a uno spessore delle creste edentule
atrofia verticale mediante innesti ossei
clinico prospettico è quello di presentare i
insufficiente per poter ricevere impianti
autologhi di apposizione verticale. I dettagli
risultati preliminari sull’utilizzo dell’impianto
Straumann di 4,1 mm di diametro, sono
anagrafici e clinici sono riportati nella tabella 1.
mandibola, mentre i rimanenti 15 pazienti
Tabella 1- DATI ANAGRAFICI E CLINICI DEI pazienti trattati
N°
Sesso
Età
Sede edentulia
Data
impianti
n° impianti
Tipo e lunghezza
impianti (mm)
Procedure
associate
Carico
protesico
Tipo protesi
Follow-up
1
F
72
mandibola edentula
set 09
2
TL -12 mm
no
nov 09
overdenture
12
2
F
49
4.4-4.7
set 09
3
BL - 10 mm
GBR
dic 09
PPF
12
3
F
79
1.4,1.5,1.6
ott 09
2
BL - (1)12 mm
BL - (1)10 mm
GBR
gen 10
PPF+cant
12
4
F
44
3.7,3.6,4.5,4.6
nov 09
4
BL - 8 mm
no
feb 10
PPF
12
5
F
63
4.6
nov 09
1
BL - 8 mm
no
mar 10
CSI
9
6
F
64
1.4,1.5
25,26
nov 09
4
BL - (2)10 mm
BL - (2)12 mm
sinus lift
dx+sx
nov 10
PPF
3
7
F
72
1.2-1.7
dic 09
3
BL - 12 mm
GBR
giu 10
PPF+cant
6
8
F
63
mascellare edentulo
dic 09
8
BL - (4)12 mm
BL- (4)14 mm
GBR
mag 10
PTF
8
9
F
57
mandibola edentula
dic 09
4
TL - 8 mm
no
dic 09
(immediato)
overdenture
12
10
F
73
3.5,3.6
gen 10
2
TL - 12 mm
GBR
apr 10
PPF
9
11
M
43
3.2-3.7
gen 10
4
BL - 10 mm
GBR
giu 10
PPF
6
12
F
81
2.3
mar 10
1
BL - 12 mm
GBR
giu 10
CSI
6
13
F
65
2.1-2.3
mar 10
2
BL - 12 mm
no
giu 10
PPF
6
14
M
63
1.2,1.1,2.1,2.2
mar 10
2
BL - 14 mm
GBR
giu 10
PPF
6
15
F
25
1.1-1.4
apr 10
2
BL - 12 mm
no
nov 10
PPF
2
16
F
69
3.4-3.7
4.5-4.7
set 10
4
TL - (2)10 mm
TL - (2)12 mm
no
nov 10
PPF
2
17
F
21
3.5
set 10
1
BL - 8 mm
no
nov 10
PPF
2
18
F
61
1.4,1.5
set 10
2
BL - 12 mm
no
nov 10
PPF
2
BL: Bone Level; TL: Tissue Level; GBR: Guided Bone Regeneration; PTF: protesi totale fissa; PPF: protesi parziale fissa; PPF+cant: protesi parziale fissa+cantilever; CSI: corona
singola su impianto
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I criteri di esclusione dei pazienti
clavulanico (cpr da 1 grammo) al dosaggio
fissazione degli innesti ossei.
comprendevano: a) pazienti con uno
di 2 grammi 1 ora prima dell’intervento da
Seguendo le indicazioni di mascherine
spessore medio delle creste alveolari
proseguire per altri 5-6 giorni allo stesso
chirurgiche, sono stati inseriti gli impianti
nelle zone edentule uguale o superiore
dosaggio.
seguendo le modalità standard di
a 5 mm; b) abuso di tabacco (più di 20
Due pazienti trattati in anestesia generale
preparazione dei siti implantari.
sigarette al giorno) o di alcolici; c) grave
hanno assunto lo stesso farmaco per via
Sono stati inseriti 51 impianti nelle zone
insufficienza epatica o renale; d) diabete
endovenosa e allo stesso dosaggio al
edentule (12 impianti “tissue level” e 39
non compensato; e) pazienti in trattamento
momento dell’induzione dell’anestesia.
impianti “bone level”) Straumann Roxolid®
con bifosfonati assunti per via orale o
Nessuno dei pazienti trattati è risultato
di lunghezza variabile da 8 a 14 mm con
parenterale; f ) precedente radioterapia della
allergico ai penicillino-derivati e ha dovuto
diametro di 3,3 mm.
regione cervico-facciale; g) chemioterapia
cambiare farmaco.
Nonostante l’impiego di impianti
antiblastica al momento della prima visita;
di diametro ridotto, in 8 pazienti
h) immunodepressione congenita o
(#2,3,7,8,10,11,12,14) al termine
acquisita, inclusi i pazienti HIV positivi;
dell’inserimento degli impianti alcune spire
i) malattie delle mucose orali quali il lichen;
risultavano esposte sul versante vestibolare
l) scarsa igiene orale; m) malattia parodontale
attiva nella dentatura residua al momento
della prima visita.
La documentazione iniziale prevedeva:
a) fotografie intraorali iniziali; b) radiografia
panoramica e serie completa di radiografie
endorali preoperatorie nei pazienti
parzialmente edentuli; c) presa di impronte
per modelli studio e ceratura diagnostica
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La ricerca si è indirizzata
verso l’identificazione
di leghe con resistenza
meccanica maggiore
rispetto a quella
offerta dal tradizionale
impianto di titanio
commercialmente puro
e si è resa necessaria una rigenerazione
ossea guidata (GBR orizzontale) per
correggere le fenestrazioni/deiscenze
venutesi a creare mediante utilizzo di
“chips” di osso autologo recuperate
localmente in associazione a biomateriali e
membrane riassorbibili. In un paziente (#6)
l’inserimento di impianti è stato associato
a intervento di rialzo del seno mascellare
con preparazione di dime diagnostiche
destro e sinistro con utilizzo di idrossiapatite
con reperi radiopachi e mascherine
di origine bovina (Bioss®, Geisthlich
chirurgiche per l’inserimento degli impianti;
Biomaterials, Switzerland). Numero, tipo e
d) tomografia computerizzata preoperatoria
Procedura chirurgica
distribuzione degli impianti sono riportati
con programma dedicato agli impianti per
17 pazienti sono stati sottoposti alla
nella tabella 1.
valutare la morfologia e lo spessore delle
procedura di inserimento degli impianti in
L’intervento si è concluso con la sutura
creste alveolari nelle zone edentule eseguita
anestesia locale; un solo paziente affetto
dei lembi di accesso con fili sintetici
con la dima diagnostica in bocca.
da edentulia totale della mandibola (#9)
monofilamanto 4/0. Numero, lunghezza
Tutti i pazienti sono stati sottoposti a una
è stato trattato in anestesia generale con
e tipo di impianti utilizzati per ciascun
seduta di igiene orale da 1 a 2 settimane
intubazione nasotracheale, a causa di
paziente sono riportati nella tabella 1.
prima dell’intervento chirurgico, anche in
odontofobia e agofobia.
In un paziente (#9), affetto da edentulia
assenza di malattia parodontale clinicamente
L’intervento è stato sempre eseguito “a
completa della mandibola, e trattato
evidente.
cielo aperto” con allestimento di un lembo
mediante 4 impianti interforaminali, è stata
Ai pazienti è stato richiesto di eseguire
a tutto spessore con incisione in cresta,
eseguita una riabilitazione protesica con
sciacqui con collutorio contenente
associata o meno a incisioni di rilascio a
carico funzionale immediato mediante
clorexidina 0,2%, da iniziarsi 2 giorni
seconda delle necessità chirurgiche.
barra di Dolder che supportava una
prima dell’intervento (uno sciacquo di
I quattro pazienti che presentavano esiti
overdenture.
un minuto dopo ogni pasto principale
di precedenti ricostruzioni con innesti ossei
Nei restanti 17 pazienti le fasi della
e le comuni manovre di igiene orale
autologhi, sono stati sottoposti nella stessa
riabilitazione protesica sono iniziate da 3 a
domiciliare), ed è stata somministrata una
seduta a rimozione dei mezzi di sintesi
12 mesi dopo l’inserimento degli impianti. Il
profilassi antibiotica mediante assunzione
(microviti di titanio di 1,5 mm di
tipo di riabilitazione protesica adottata per
di compresse per os di amoxicillina+acido
diametro) usati precedentemente per la
ciascun paziente è riportata nella tabella
Tabella 2- DATI ANAGRAFICI E CLINICI DEI pazienti trattati
N°
Sesso
Età
Dentatura arcata
antagonista
Dentatura mesiale
stessa arcata
Dentatura distale
stessa arcata
Torque
inserimento
Impianti
rimossi
Impianti con
complicanze
CSR
impianti %
CSR
protesi %
1
F
72
PTM
ET
ET
30 Ncm
0
0
100
100
2
F
49
DN
DN
SED
40 Ncm
0
0
100
100
3
F
79
DN
DN
SED
20 Ncm
0
0
100
100
4
F
44
DN
DN
SED dx-sx
45 Ncm
0
0
100
100
5
F
63
PFDN
DN, PFI
SED
45 Ncm
0
0
100
100
6
F
64
PFI, DN
DN
PFI
40 Ncm
0
0
100
100
7
F
72
DN
DN
SED
20 Ncm
0
0
100
100
8
F
63
OVDI
ET
ET
20 Ncm
0
0
100
100
9
F
57
PMT
ET
ET
20 Ncm
0
0
100
100
10
F
73
DN, PFI
DN
DN
20 Ncm
0
0
100
100
11
M
43
DN
DN
DN
40 Ncm
0
0
100
100
12
F
81
PFDN
DN
PFI
20 Ncm
0
0
100
100
13
F
65
DN
DN
PFI
20 Ncm
0
0
100
100
14
M
63
DN
DN
DN
40 Ncm
0
0
100
100
15
F
25
DN
DN
DN
40 Ncm
0
0
100
100
16
F
69
PTM
DN
SED dx-sx
40 Ncm
0
0
100
100
17
F
21
PFI, DN
DN
PFI
20 Ncm
0
0
100
100
18
F
61
DN
DN
DN
30 Ncm
0
0
100
100
SED: sella edentula distale; DN: dentatura naturale; PFI: protesi fissa su impianti; PFDN: protesi fissa su dentatura naturale; PTF: protesi totale fissa; ET: edentulia totale;
PTM: protesi totale mobile; OVDI: overdenture a supporto implantare
1. I dati relativi al torque di inserimento
di complicanze implantari; c) incidenza di
impianto in direzione corono-apicale (BIC,
degli impianti, quelli relativi alla dentatura
complicanze delle protesi supportate da
Bone-to-Implant Contact), è stato misurato
residua (quando presente), mesialmente
impianti. Un impianto sopravvissuto deve
confrontando radiografie endorali rilevate
e distalmente alla zona da riabilitare con
presentare i seguenti parametri: a) assenza
con la tecnica del cono lungo ed eseguite
impianti, nonché il tipo di dentatura della
di dolore o parestesia persistente a distanza
subito dopo l’inserimento degli impianti, al
arcata antagonista sono riportati nella
di tempo dall’intervento implantologico; b)
momento del carico protesico e ogni 6 mesi
tabella 2.
assenza di infezione perimplantare associata
in seguito. Le variazioni di BIC sono state
Tutti i pazienti sono stati trattati
a suppurazione; c) assenza di mobilità
rilevate mesialmente e distalmente a ciascun
chirurgicamente dai primi due autori.
dell’impianto; d) assenza di radiotrasparenza
impianto misurando la distanza tra la spalla
perimplantare che circonda tutto l’impianto;
implantare e la porzione più coronale di
Parametri valutati e follow-up
e) riassorbimento perimplantare inferiore a
contatto diretto osso-impianto.
Sono stati valutati i seguenti parametri: a)
1/3 della lunghezza dell’impianto.
Le misurazioni, arrotondate al mezzo
sopravvivenza implantare prima e dopo
Il riassorbimento osseo perimplantare,
millimetro sono state effettuate con un
l’inizio del carico protesico; b) incidenza
in termini di variazioni di contatto osso-
software dedicato (Image J® s 1.38v) montato
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4-5. Trattamento della deiscenza perimplantare mediante una tecnica di rigenerazione ossea guidata utilizzando una miscela di osso autologo e osso
bovino deproteinizzato e una membrana riassorbibile in collagene.
postoperatorio normale, con risoluzione
di edemi, ematomi localizzati, o dolore
locale entro 7-10 giorni dall’intervento. Tutti
gli impianti inseriti si sono osteointegrati
normalmente. Il follow-up dei pazienti
dopo completamento della riabilitazione
protesica varia da un minimo di 2 a un
massimo di 12 mesi (media: 7,6 mesi;
mediana: 7,5 mesi; 1° quartile: 6 mesi; 3°
quartile: 12 mesi). Nessuno degli impianti
è stato rimosso a causa di infezione
irreversibile, mobilità o frattura. Nessuno
degli impianti ha presentato variazioni di
BIC superiori a un terzo della lunghezza
dell’impianto, con valori che variavano da
un minimo di 0 a un massimo di 1 mm, alla
fine del follow-up (media: 0,36 mm; DS:
0,32; mediana: 0,5 mm; 1°quartile: 0 mm; 3°
quartile: 0,5 mm). La sopravvivenza degli
impianti è stata pertanto del 100%, mentre
6. Alla riapertura del sito implantare a distanza di 6 mesi si evidenzia il buon esito della procedura
rigenerativa.
non si è registrata nessuna complicanza
Discussione
che hanno proposto l’utilizzo di questi
legata agli impianti.
Per anni, l’utilizzo di impianti con diametro
impianti anche nei settori posteriori o
Altrettanto può dirsi per le complicanze
ridotto (<3,5 mm) è stato generalmente
nei casi di edentulia totale, riportando
relative alle mesio- e sovrastrutture
limitato alla riabilitazione dei settori
valori di sopravvivenza implantare
protesiche, dove l’incidenza di complicanze
anteriori dei mascellari per la sostituzione
comparabili a quelli ottenuti con l’utilizzo
è stata nulla.
in particolare dei denti incisivi e in caso di
di impianti di diametro maggiore13-19.
Un caso trattato con impianti Straumann
limitato spazio mesio-distale10-12.
È stata tuttavia suggerita cautela, in
Roxolid® viene presentato nelle figure 1-9.
Più recentemente, sono comparsi articoli
particolare in presenza di carichi occlusali
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P implantologia
registrate, qualora presenti, su un apposito
foglio di eventi avversi che comprendeva:
1) infezione perimplantare;
2) dolore cronico a distanza di tempo
dall’inserimento degli impianti;
3) parestesia/disestesia nelle zone
innervate da tronchi o rami nervosi correlati
alla posizione degli impianti inseriti;
4) riassorbimento osseo perimplantare
superiore a 1/3 della lunghezza totale
dell’impianto;
5) mobilità dell’impianto;
6) rimozione dell’impianto;
7) frattura dell’impianto.
1. Situazione clinica iniziale: edentulia distale
a 2.3 nell’emimascellare di sinistra, associata
a riassorbimento orizzontale della cresta
alveolare.
su computer AppleMacBook pro, dopo
digitalizzazione delle radiografie acquisite
mediante una macchina fotografica Nikon
D70S (Nikon Corp., Tokyo, Japan).
Per ciascun impianto è stata fatta una media
dei valori sul versante mesiale e distale.
Le complicanze implantari sono state
2. Quadro radiografico iniziale: in
corrispondenza del secondo premolare il
volume osseo verticale è insufficiente a causa
della presenza del seno mascellare.
3. Inserimento di due impianti Bone Level
con diametro 3,3 mm in lega di titanio e
zirconio (Straumann Bone Level Roxolidâ) in
sede 2.4 e 2.5. L’impianto in sede 2.5, inserito
contestualmente a un sollevamento del
pavimento del seno mascellare per via crestale,
presenta una deiscenza vestibolare.
Le complicanze protesiche sono state
registrate, qualora presenti, su un apposito
foglio di eventi avversi che comprendeva:
1) mobilità della mesiostruttura;
2) mobilità della sovrastruttura;
3) frattura della vite di fissazione della
mesiostruttura;
4) frattura della sovrastruttura.
Risultati
Tutti i pazienti hanno presentato un decorso
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7-8. Quadro clinico e radiografico dopo il
completamento della riabilitazione implantoprotesica mediante una protesi fissa con un
cantilever distale.
elevati, come in caso di riabilitazione dei
settori latero-posteriori dei mascellari o
in caso di edentulia totale, per il rischio di
fratture da fatica degli impianti in titanio
commercialmente puro, come dimostrato
da alcuni studi20-23.
Esistono tuttavia situazioni cliniche,
dovute alla riduzione dello spessore delle
creste alveolari edentule, in cui l’utilizzo
di impianti di diametro uguale o superiore
a 3,5 mm non è possibile, se non ricorrendo
La sopravvivenza
del 100% degli impianti
e delle relative mesio- e
sovrastrutture protesiche
sembra dimostrare che si
possono ottenere risultati
del tutto confrontabili
con quelli ottenuti in caso
di impianti di diametro
maggiore
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9. Controllo radiografico a 1 anno di distanza: è possibile evidenziare la buona stabilità dei tessuti
duri perimplantari.
a tecniche ricostruttive/ rigenerative più o
I dati clinici preliminari di questo studio,
meno complesse che espongono i
come anche altri studi clinici e sperimentali,
pazienti a una aumentata morbilità
sembrano dimostrare che gli impianti
postoperatoria.
fabbricati con questa nuova lega in titanio-
In questi casi, qualora il deficit osseo sia
zirconio siano in grado di sopportare
moderato (spessore della cresta edentula
sollecitazioni meccaniche elevate, come si
non inferiore a 4 mm), per evitare interventi
verifica in caso di riabilitazione dei settori
ricostruttivi, l’utilizzo di impianti di diametro
latero-posteriori dei mascellari o nei casi
ridotto sarebbe tuttavia auspicabile.
di edentulia totale, senza rischi di frattura
da fatica. La sopravvivenza del 100%
ridotto dei pazienti e degli impianti e dalla
di sopravvivenza sovrapponibili a quelli
degli impianti e delle relative mesio- e
brevità del follow-up, i risultati preliminari
ottenuti con impianti di diametro maggiore.
sovrastrutture protesiche
di questo studio sembrano dimostrare che
sembra dimostrare che si possano ottenere
gli impianti in lega di titanio-zirconio con
risultati del tutto confrontabili con quelli
diametro di 3,3 mm possono sopportare
ottenuti in caso di impianti di diametro
in modo prevedibile le sollecitazioni
maggiore1-9.
meccaniche cui sono sottoposti nei
Conclusioni
Pur nei limiti determinati dal numero
settori latero-posteriori dei mascellari
parzialmente edentuli e nei casi di
edentulia totale, con risultati in termini
■
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corrispondenza
Prof. Matteo Chiapasco
Unità di Chirurgia Orale
Clinica Odontoiatrica
Via Beldiletto 1/3 - 20142 Milano
Tel. 02 50319000 - Fax 02 50319040
e-mail: [email protected]
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43
ildentistamoderno
giugno 2011
P implantologia
Questionario di valutazione dell’apprendimento ECM
Scegliere una sola risposta esatta per ogni domanda. Per il superamento del test di valutazione dell’apprendimento
è necessario rispondere correttamente all’80% delle domande proposte (10 su 12)
1
2
3
4
5
6
In linea generale è stato raccomandato di utilizzare impianti
di diametro:
a – maggiore nei settori dei mascellari sottoposti a minor carico protesico
b – ridotto nei settori dei mascellari sottoposti a maggior carico protesico
c – ridotto nei settori posteriori dei mascellari
d – ridotto nella sostituzione dei denti incisivi
I nuovi impianti Straumann Roxolid:
a – hanno un diametro di 4,5 mm
b – sono esclusivamente in titanio
c – possiedono una resistenza agli stress da carico
superiore a quella del tradizionale impianto in titanio
d – sono formati da una lega Nichel-Titanio
Questo studio clinico prospettico è stato eseguito
su pazienti:
a – giovani di età inferiore a 35 anni
b – affetti esclusivamente da edentulia parziale
c – affetti da edentulia parziale o totale nei settori anteriori
d – con uno spessore delle creste edentule insufficiente per poter ricevere impianti Straumann di 4,1mm di diametro
I criteri di esclusione dei pazienti comprendono:
a – pazienti odontofobici
b – pazienti di sesso femminile
c – pazienti con edentulie totali
d – pazienti con uno spessore medio delle creste alveolari nelle zone edentule uguale o superiore a 5 mm
Quale tra queste affermazioni è scorretta:
a – tutti i pazienti sono stati sottoposti ad anestesia generale
b – tutti i pazienti sono stati sottoposti a una seduta di igiene orale da 1 a 2 settimane prima dell’intervento chirurgico
c – a tutti i pazienti è stato richiesto di eseguire sciacqui con collutorio contenente clorexidina 0,2% da iniziarsi 2 giorni prima dell’intervento
d – a tutti i pazienti è stata somministrata una profilassi antibiotica
Un impianto sopravvissuto deve presentare i
seguenti parametri:
a – presenza di dolore o parestesia persistente a distanza di tempo dall’intervento implantologico
b – assenza di infezione perimplantare associata a suppurazione
c – presenza di lieve mobilità dell’impianto
d – presenza di radiotrasparenza perimplantare che
circonda tutto l’impianto
44
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7
Il riassorbimento perimplantare:
a – deve essere inferiore a 2/3 della lunghezza dell’impianto
b – è misurato confrontando radiografie endorali rilevate con la tecnica del cono lungo
c – le sue variazioni sono rilevate vestibolarmente e
palatalmente a ciascun impianto
d – le sue misurazioni sono state effettuate con Adobe Photoshop
8
Le complicanze implantari non comprendono:
a – riassorbimento osseo perimplantare inferiore a 1/3
della lunghezza totale dell’impianto
b – infezione perimplantare
c – mobilità dell’impianto
d – rimozione dell’impianto
Le complicanze protesiche comprendono:
a – mobilità della disto struttura
b – decementazione della corona
c – frattura della ceramica
d – mobilità della sovrastruttura
9
10
Nel decorso post operatorio di questi pazienti presi in
esame si è verificata:
a – rimozione di 2 impianti
b – variazione di BIC con valori che variano da 2 a 3 mm
c – osteointegrazione di tutti gli impianti
d – rottura di un impianto
11
La sopravvivenza degli impianti in questo studio è:
a – 70%
b – 80%
c – 90%
d – 100%
12
I risultati preliminari di questo studio sembrano
dimostrare che
a – gli impianti in lega di titanio- zirconio con diametro di 3,3 mm non possono sopportare in modo prevedibile le sollecitazioni meccaniche cui sono sottoposti nei settori latero posteriori dei mascellari
b – gli impianti in lega di titanio- zirconio con diametro di 4,1 mm possono sopportare in modo prevedibile le sollecitazioni meccaniche cui sono sottoposti solo nei settori anteriori dei mascellari
c – gli impianti Straumann con diametro di 4,1 mm non possono sopportare in modo prevedibile le sollecitazioni meccaniche cui sono sottoposti nei settori latero posteriori dei mascellari totalmente edentuli
d – gli impianti in lega di titanio-zirconio con diametro di 3,3 mm hanno dei risultati in termini di sopravvivenza sovrapponibili a quelli ottenuti con impianti di diametro maggiore