I paracapezzoli - Tiziana Catanzani

Transcript

I paracapezzoli - Tiziana Catanzani
I paracapezzoli
Traduzione di Paracapezzoli aprile 2009 ©
Scritto da Jack Newman MD, FRPC, e Edith Kernerman IBCLC, 2009 ©
Sorprende che il paracapezzolo, di cui avevamo visto diminuire rapidamente l’uso da prima del 1970, nel 2000
sia di nuovo pensato come trattamento appropriato per curare molti problemi di allattamento?
Generalmente si riteneva un errore usare paracapezzoli perché sembrava che il loro utilizzo portasse una
dipendenza da parte del bambino. Se la madre ha usato il paracapezzolo, con il tempo la produzione di latte
materno di solito diminuisce. Alcuni studi suggeriscono che non vi è una diminuzione; se si confronta il latte
che ottiene un bambino che non ha un attacco efficace con il paracapezzolo, è chiaro che non può esserci
diminuzione. Il punto è di ottenere un buon attacco da parte del bambino e noi crediamo che un
paracapezzolo non lo consenta. Purtroppo, è ancora vero, a nostro avviso, che spesso l’utilizzo del
paracapezzolo non è una buona pratica e il parere della nostra clinica e dell'istituto è che non c’è quasi mai
necessità di ricorrervi.
Che cosa sono i paracapezzoli?
Un paracapezzolo è diverso rispetto a una conchiglia proteggi capezzolo. Quest’ultima non si usa durante la
poppata ma tra le poppate e il suo scopo è di far protrudere il capezzolo in modo che il bambino possa
attaccarsi meglio al seno o proteggere il capezzolo dal contatto con il reggiseno, in modo particolare quando in
questa zona sono presenti traumi. Attualmente si discute se sia effettivamente efficace per questo scopo, ma
probabilmente un proteggicapezzolo è innocuo; un paracapezzolo non lo è.
I paracapezzoli sono tettarelle artificiali flessibili che si applicano sull’areola e il capezzolo della madre. Oggi
sono in silicone e hanno diametri e taglie differenti. In genere sono usati per i seguenti motivi:
Il bambino non prende il seno.
La madre ha dolore ai capezzoli.
Il bambino è prematuro.
Il bambino ha bisogno di “imparare a succhiare”.
Di fatto i paracapezzoli non sono la soluzione per questi problemi. Danno l’illusione che i problemi siano stati
affrontati mentre in realtà non sono stati affatto affrontati. L’illusione che le cose vadano meglio spinge le
madri a non cercare aiuto in fase precoce rendendo i problemi più difficili col passare del tempo. Analizziamo
questi problemi più dettagliatamente.
1. Il bambino non prende il seno
Di solito la soluzione non è un paracapezzolo. Di fatto un bambino che succhia al seno attraverso un
paracapezzolo non è attaccato al seno ma al paracapezzolo. Questo è importante? Sì, perché rimane l’
attacco scorretto rimane e un bambino attaccato al paracapezzolo mantiene, al massimo, un attacco non
adeguato. Questo significa che il bambino, per ottenere latte, dipenderà dal riflesso di emissione della madre.
Se poi la produzione di latte della madre è abbondante, il bambino in realtà può crescere bene. Anche in quel
caso, però, riteniamo che l’uso del paracapezzolo sia problematico (vedi sotto).
Molte madri hanno una buona produzione di latte, ma non quella che si potrebbe definire un’abbondante
produzione di latte. In questo caso è molto probabile che il bambino non aumenti di peso in modo adeguato
con un paracapezzolo. Inoltre, come già detto, quando un bambino fa una poppata con un paracapezzolo, la
produzione di latte può anche diminuire (vedi il protocollo “Accrescimento lento dopo un buon aumento di peso
iniziale”). Ancor peggio, se la produzione di latte diminuisce, diventa più difficile che il bambino si attacchi
adeguatamente al seno senza il paracapezzolo.
Anche se talvolta qualche giustificazione per l'utilizzo del paracapezzolo può essere trovata, nel momento
precedente la “calata del latte”, a nostro avviso non è da annoverarsi tra le migliori pratiche. Tanti i bambini
che non riescono ad attaccarsi nei primi giorni, si attaccheranno poi senza problemi, anche facilmente, quando
il latte della madre "arriva", soprattutto se la madre ha un buon sostegno. Se la madre ritiene che il
paracapezzolo abbia risolto il suo problema, potrebbe non chiedere aiuto fino ad arrivare al momento in cui è
troppo tardi. La seguente è solo un’e-mail (dati identificativi cancellati) tra le centinaia che avremmo potuto
includere:
"Il mio bambino è nato il xxx e pesava 2,5 kg. Ho iniziato a usare un paracapezzolo a pochi giorni dalla nascita
perché mio figlio non si attaccava; tutto sembrava andare bene, ma dopo circa tre settimane ho cominciato a
notare che non sembrava succhiare correttamente e al controllo mensile aveva preso solo un grammo”
E adesso? Dopo un mese di poppate con il paracapezzolo, può essere estremamente difficile ottenere che il
bambino si attacchi direttamente al seno, soprattutto se l’aumento lento di peso è dovuto alla produzione di
latte che è diminuita o al fatto che il bambino non riceve latte in modo adeguato per via del paracapezzolo
(entrambe le ipotesi sono, infatti, possibili). Alla madre potrebbe essere stato chiesto di introdurre
l’integrazione. Avrebbe avuto bisogno di molto sostegno.
Pensiamo sia meglio che la madre estragga il proprio latte e lo offra al bambino con un bicchierino (o, se è
assolutamente necessario, con un biberon) piuttosto che usare un paracapezzolo. Almeno estraendo il latte
manterrà la produzione. Vedi anche i protocolli informativi Quando il bambino ancora non si attacca,
Alimentazione al dito & con la tazzina e Estrarre il latte.
2. La madre ha dolore ai capezzoli.
Utilizzare un paracapezzolo per affrontare il dolore ai capezzoli da gli stessi problemi che usarlo per un
bambino che non si attacca al seno. La produzione di latte può diminuire e il bambino potrebbe non voler
prendere più il seno direttamente. Inoltre, un paracapezzolo non è un buon metodo per trattare il dolore ai
capezzoli, spesso farà peggiorare il problema e causerà maggiori traumi.
È vero, ho sentito da alcune mamme che l’uso del paracapezzolo le ha aiutate a superare il dolore e sono
riuscite a far attaccare di nuovo il bambino senza dolore; ma non succede sempre così ed esistono strategie
migliori per trattare il dolore ai capezzoli (la prevenzione è miglior metodo di tutti). Vedi le schede informative
Quando il bambino si attacca al seno, Dolore ai capezzoli, La crema multiuso per il capezzolo, Il protocollo per
la Candida e i video.
3. Il bambino è prematuro.
Se al bambino non viene impedito di iniziare l'allattamento al seno prima della 34ma settimana gestazionale
(come accade nella maggior parte delle unità di terapia speciali o nelle unità di terapia intensiva neonatale in
Nord America e in Europa occidentale), se la madre è sostenuta nell’ottenere il miglior attacco al seno
possibile e se le viene mostrato come riconoscere quando il bambino sta ricevendo latte, difficilmente il
paracapezzolo sarà necessario se il bambino è prematuro. Vedi la scheda informativa Il bambino prematuro.
4. Il bambino ha bisogno di imparare a succhiare
Un bambino impara a succhiare e a farlo bene allattando. Se un bambino "succhia meglio" con un
paracapezzolo è solo perché non si sta attaccando al seno. Un bambino che si attacca al seno e ottiene latte
sta succhiano bene. Il problema è che il bambino non si attacca bene e con un paracapezzolo non gli si
insegna a farlo.
Domande? Per prima cosa consulta i siti nbci.ca o drjacknewman.com. Se non trovi le informazioni di cui hai
bisogno vai alla sezione contattaci e dacci tue informazioni includendo il tuo indirizzo email.
Informazioni anche sono disponibili nella Guida all’allattamento del Dr. Jack Newman (il titolo negli Stati Uniti è
The Ultimate Breastfeeding Book of Answers), e / o il nostro DVD, , Dr. Jack Newman’s Visual Guide to
Breastfeeding (disponibile in francese e con i sottotitoli in spagnolo, portoghese e italiano), e / o il libro
L’attacco e altre strategie per il successo dell’allattamento al seno e / L-eat Latch and Transfer Tool; e/o the
GamePlan for Protecting and Supporting Breastfeeding in the First 24 Hours of Life and Beyond.
Per fissare un appuntamento on-line con la nostra clinica si prega di visitare www.nbci.ca. Se non si dispone
di accesso ad e-mail o Internet, è possibile chiamare (416) 498-0002.
Traduzione italiana di Tiziana Catanzani