Fotografie che parlano di Guerra

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Fotografie che parlano di Guerra
XVIII I
Mercoledì 10 giugno 2015
IL ROMANZO DI FERDINANDO SCAVRAN
STASERA ALLE 20.30 DALLA ROYAL OPERA HOUSE
Oggi alla Feltrinelli «Non sono tuo»
La «Bohème» in diretta a Showville
n Oggi alle ore 18 nello spazio eventi della libreria Feltrinelli di Bari, Ferdinando Scavran presenta il suo nuovo romanzo «Non sono tuo» (Edizioni Giuseppe Laterza): una storia tra le mura della Repubblica Teocratica
del Monte Athos. Con l’autore l’attrice Floriana Uva, la giornalista Annalisa Tatarella e
l'editore Caterina Laterza.
n Bohème in diretta dal Royal Opera House a Showville oggi ore 20,30. L’opera più popolare di
Puccini «Boheme» ritorna con uno degli allestimenti più amati della Royal Opera House. La
sapiente regia di John Copley, la sua attenzione
e il suo amore per i dettagli storici e drammatici, le scenografie di Julia Trevelyan Oman
evocano le atmosfere della Parigi del XIX secolo.
EVENTO FORMATIVO DAL 5 ALL’11 I MAESTRI DELLA CONTEMPORANEA CON AUDIZIONE
Fotografie
che parlano
di Guerra
Il tempio della danza
fa un workshop a Bari
In luglio a Noicattaro, la Ailey School di NY
di LIVIO COSTARELLA
S
Nel Salone degli Affreschi a Bari
due raccolte sul primo conflitto
di VALENTINA NUZZACI
P
er i suoi 90 anni di vita
e per la celebrazione
del centenario del primo conflitto mondiale
del 1915, l’Ateneo di Bari ci regala una mostra fotografica che
vale più di mille parole.
Un Salone degli Affreschi
sbalorditivo che diventa ventre
fertile di cultura, ancora una
volta. E lo fa
accogliendo
due preziose
esposizioni
fotografiche:
la prima è «La
Grande Guerra nelle immagini fotografiche del
soldato barese Pasquale Antonelli», a cura di Anna Maria
Antonelli e Antonio e Roberto Tartaglione fotografi e realizzata con le foto dell’archivio
privato «Antonelli», e la seconda è «La memoria della Grande
Guerra in Puglia», a cura di
Isabella Di Liddo e i cui scatti
portano la firma di Roberto Sibilano.
La prima mostra è un reportage sulla Grande Guerra del
noto fotografo Pasquale Antonelli, dirigibilista aerostiere.
Nato a Bari il 23 maggio 1897,
viene chiamato alle armi nel
1916 e presta servizio nel Deposito d’Aeronautica come fotografo.
Le sue foto, che testimoniano
la cruda realtà della Prima
Guerra Mondiale, di un’Italia
chiamata, anzi, trascinata alle
armi con le poche risorse di uno
Stato caparbio che non vuole
rimanere fuori dai giochi, sono
scorci di tempi remoti, di ambientazioni, soldati, sguardi,
patemi d’animo che oggi
non esistono
più.
Altre, difatti, sono le
preoccupazioni che appesantiscono
l’anima delle
nuove generazioni: esse hanno
paura del domani, ma non temono per la loro stessa vita.
Gli occhi dei giovani soldati
di queste foto, invece, sono carichi di una velata, ma tangibile malinconia di chi non sa se
tornerà mai a casa.
La seconda mostra fotografa,
invece, una Puglia inedita, ricchissima di commemorazioni
architettoniche che si offrono
nude alla memoria collettiva:
una Prima Guerra Mondiale
nelle statue ghiacciate nella
sofferenza di un sacrificio, nello strazio di uno sparo che apre
STORIA PATRIA
Anche gli scatti del
soldato barese
Pasquale Antonelli
le carni e sventra le viscere, nel
grido di dolore di chi non molla,
nella gloria di un sacrificio in
nome di un interesse superiore,
nazionale.
Conversano, Taranto, Martina Franca, Castellana Grotte,
Bitetto, Laterza, Lucera, Gravina di Puglia, Casamassima,
Foggia, San Severo, Bari, Ascoli Satriano, Grumo, Trani, Canosa di Puglia, Cassano delle
Murge: una regione letteralmente disseminata di ricordi,
di testimonianze storiche dal
valore inestimabile.
Perché inestimabile è il valore della memoria, di chi si
avvicina ad un’opera commemorativa che spolvera le menti
di chi c’era e riattiva l’orgoglio
patriottico di chi non c’era.
Oggi necessitiamo tutti di ricordare che popolo siamo stati,
quanti sacrifici siamo stati disposti a fare per creare una nazione, un paese che oggi deve
ritrovare se stesso anche così,
attraverso uno scatto fotografico.
chi intende seguire la carriera di danzatore
professionista e che abbia già i rudimenti del
balletto classico e della danza moderna. Anche
quest’anno arriveranno tantissimi studenti di
danza, dagli 11 ai 30 anni, dalla Puglia, dal resto
d’Italia ed anche da tutta Europa, come già
accaduto nelle scorse edizioni: potranno essere
un massimo di 40 per ogni corso, grazie a un
palco di 200 metri quadri che monteremo nella
sede di Una Hotel Regina. I partecipanti ai workshop potranno studiare classico, tecnica Hor-
e il nome di Alvin Ailey (1931-1989)
riporta alla mente uno dei più grandi
coreografi e ballerini statunitensi del
'900, per i giovanissimi studenti di danza è oggi legato anche a una delle più prestigiose
accademie al mondo – la Ailey School di New
York – nelle quali la danza contemporanea si
studia ai massimi livelli con alcuni tra i migliori
docenti a disposizione.
Acquista dunque grande prestigio la quarta edizione dell’Italian Summer Workshop and Audition che la Ailey School terrà a
Bari dal 5 all’11 luglio, negli spazi
di Una Hotel Regina (via Poggiallegro Contrada Scizzo, Noicattaro): promossi e organizzati da Unika Accademia dello Spettacolo diretta da Sabrina Speranza (che
all’Ailey School ha studiato e si è
perfezionata come ballerina e coreografa), le lezioni e i workshop
estivi che che la Ailey School terrà
a Bari sono una esclusiva nazionale; è dal 2012, infatti, che si è
consolidata la collaborazione tra
l’istituzione didattica barese e la
scuola ufficiale dell’Alvin Ailey GIGANTI I fuoriclasse della danza mondiale sbarcano in Puglia
American Dance Theatre, la celeberrima compagnia di danza
fondata nel 1958 a Brooklyn dallo stesso Alvin ton, tecnica Graham, jazz, repertorio Ailey, HorAiley. L’Italian Summer Workshop avrà la di- ton Pedagogy. Il 10 luglio si terranno, inoltre, le
rezione artistica di Tracy Inman (codirettore audizioni per i programmi istituzionali della
della Ailey School) che guiderà la squadra dei The Ailey School, quali l’Indipendent Program
docenti americani (ognuno con la propria di- e il Summer Intensive Program (la cui amsciplina da insegnare), formata da Renee Ro- missione avviene di solito solo negli Usa)».
Ogni sera, dal 5 all’11 luglio, si terrà una
binson (Ailey Repertory), Peter Brandenhoff
(Ballet), Stephanie Tooman (Graham), Hollie vetrina coreografica a cura dei partecipanti, e
E. Wright (Jazz), Victor Y. See Yuen (musicista l’ultima serata lo spettacolo conclusivo con colive); Inman insegnerà invece la tecnica Horton reografie dell’Ailey American Dance Theatre.
e Horton Pedagogy (corso per insegnanti di Borse di studio per la successiva edizione del
Workshop e per la Ailey School. Visite guidate e
approfondimento di tecnica Horton).
«Sull’esperienza della scuola madre statuni- offerte turistiche, per i fruitori e accompagnatense – spiega Sabrina Speranza -, il Summer tori degli allievi, nelle principali località tuWorkshop intende offrire a giovani provenienti ristiche della nostra regione. Infotel:
da tutto il mondo un programma intensivo per 080.504.23.70 – [email protected].
Sant’Antonio torna a casa
Venerdì la cerimonia devozionale a Bitetto: tamburi e fiaccole nella notte
di TOMMASO FORTE
F
esta di Sant’Antonio: al via il corteo storico. Il
suono mesto dei tamburi, le fiaccole al crepuscolo, la danza della vita attraversata dalla
morte, il lento incedere di un corteo devozionale
tra ricordi, suggestioni e miracoli lungo un centinaio di
figuranti a celebrare la memoria di Sant’Antonio e del
suo ultimo viaggio. A Bitetto, venerdì, ore 19 con partenza dal santuario del Beato Giacomo, andrà in scena la
quarta edizione del transito del Santo di Padova, a cura
della Pia Unione Antoniana presieduta da Maria De
Marco. Regia di Marco Tarulli, coreografie di Annarita Tarulli della scuola «The Dance Valley» di
Bitetto, testi ispirati alla vita del Santo a cura di
Francesco Vallarella. Insomma, una coreografia e uno
spettacolo elaborato da giovani artisti. «Il corteo percorrerà le vie cittadine - spiega Tarulli - a scandire i passi
dell’ultimo cammino che il santo fece nel lontano 1231,
allorché ormai prossimo alla morte, si fece condurre da
Campo Sampietro a Padova su un carro trainato da
buoi».
A partire dalle 19,30, dunque, dal Santuario di Fra
Giacomo e dalla Chiesa di Santa Maria la Veterana, si
snoderanno - tra espedienti simbolici e scenici - le scene
salienti della vita, il battesimo e ls scelta tra la spada e la
fede, «l’incontro» con Francesco d’Assisi e la vestizione
del saio, i miracoli. Per non dimenticare una vita
straordinaria di profezie, guarigioni e predicazioni.
Nel 1231, a primavera inoltrata il Santo, si ritirò a
Campo Sampietro, 30 km da Padova dove trascorse il suo
tempo in una capanna costruita su un noce. Era il
mezzogiorno del 12 giugno. Antonio si sentì mancare e i
confratelli, sotto sua insistenza, si accinsero a portarlo al
convento di Santa Mater Domini a Padova, adagiandolo
su un carro trainato da buoi. Venerdì, dunque, la
comunità di Bitetto, assisterà ad uno spettacolo, accompagnerà quel viaggio, ripercorrerà quel solco creato
dalle ruote del carro in memoria delle ultime ore di
Antonio tra i simboli che hanno accompagnato la sua
vita. Ci sarà un’ampia folla ad applaudire la regia di
Tarulli, esperto in rievocazioni storiche e teatrali. La
fede è forte per il veneratissimo santo dei miracoli,
ripercorrendo insieme le tappe più significative della sua
vita e gli eventi più noti che segnarono la sua esistenza
terrena. Con il corteo, dunque, prende avvio il ricordo di
quel che avvenne il 12 giugno 1231, tra l’Arcella e la città
di Padova.
RITUALITÀ
E FEDE
Un momento del
corteo storico
tenuto a Bitetto
nello scorso anno
.