2-11 - La Gazzetta del Medio Campidano

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2-11 - La Gazzetta del Medio Campidano
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1 ottobre 2015
REGIONE. INTERROGAZIONE
“Cantiere senza fine: a Serrenti
ancora ruspe e pericoli”
Sarebbero dovuti terminare a luglio di quest’anno i lavori di
ammodernamento del tratto della 131 nel Comune di Serrenti. Una proroga aveva spostato allo scorso 15 settembre il
nuovo temine, ma la fine degli interventi sembra lontana. I
mezzi dell’Anas continuano a essere presenti sulla statale,
come i pericolosi incroci a raso per immettersi nell’arteria
dalle strade comunali.
“La situazione è grave è inaccettabile. L’Anas deve essere
richiamata dalla Regione a ottemperare in tempi certi agli
impegni assunti con le istituzioni”, dicono i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia-An, Gianni Lampis e Paolo Truzzu. Chiedono in un’interrogazione l’intervento della Regione per ottenere il rispetto delle scadenze dei lavori ed evitare
il ricorso a continui rinvii.
“È sotto gli occhi di tutti la situazione di disagio per gli auto-
REGIONE. INVITO
AL PRESIDENTE
mobilisti che percorrono quotidianamente la statale più importante della Sardegna, in entrambe le direzioni e in particolare intorno al Km 34,875 nel comune di Serrenti”, spiega
Truzzu. “I cittadini si vedono costretti a viaggiare in condizioni di sicurezza ridotte e senza alcuna certezza di quando
potranno fruire di un tratto di strada moderno e non più pericoloso”.
“La Regione deve alzare la voce con l’Anas e non più subire
passivamente queste lungaggini nell’esecuzione dei lavori”,
aggiunge Lampis. “Aspettiamo risposte certe da Pigliaru e
dall’assessore ai Lavori pubblici Maninchedda sui tempi certi di conclusione degli interventi, su quando l’impresa appaltatrice libererà la carreggiata dai suoi mezzi e, magari, sui
costi di queste continue proroghe”.
Santina Ravì
FRANCESCO PIGLIARU
VILLACIDRO
“I pescatori di Capo Frasca non possono aspettare”
“Il tempo delle promesse è terminato, assieme alla pazienza dei pescatori che operano intorno a Capo Frasca. Come
un anno fa l’assessore Falchi, ora
è Pigliaru a fare melina, invece di
pretendere con decisione gli indennizzi per il fermo imposto durante le esercitazioni nel poligono”. Gianni Lampis, neo consigliere regionale di Fratelli d’Italia-An, invita il presidente Pigliaru a intervenire con il Governo
“affinchè pescatori del Medio
Campidano e dell’Oristanese abbiano finalmente i rimborsi, sempre promessi, ma mai arrivati”.
Lampis, cittadino di Arbus, vicesindaco sino allo scorso maggio, conosce bene la problematica che da tempo assilla i suoi stessi concittadini, in particolare la compagnia dei pescatori “Sant’Antonio di Santadi. “Non c’è più tempo da perdere - continua - durante le
attività del poligono di Capo Frasca chi vive di pesca non
può operare nel tratto di mare da Marceddì sino alla marina
PABILLONIS. ALLARGATA
di Pistis. Questo blocco non è mai stato risarcito in alcun
modo e Pigliaru non può limitarsi a mandare letterine al Ministero, batta i pugni sul tavolo e
pretenda da Roma che i fondi arrivino immediatamente”.
La situazione è discriminante rispetto a quanti operano a Teulada e nel sud est dell’Isola. “Anche intorno a Capo Teulada e a
Quirra viene imposto il blocco
durante le esercitazioni - ricorda
Lampis - ma i pescatori ricevono
gli indennizzi per questo. Perché
non c’è lo stesso riguardo per chi
opera intorno a Capo Frasca?”.
L’esponente d’opposizione ribadisce che “chi di pesca vive non può essere schiavo delle
lungaggini burocratiche”. Inoltre ricorda al governatore “di
farsi sentire a Roma e chiedere che gli indennizzi destinati
ai comuni su cui gravano le servitù militari siano esclusi
dal patto di stabilità, in modo da essere immediatamente
spendibili”. (s. r.)
LA GIUNTA COMUNALE
sona del consigliere
Rosita
Bussu ed al conseguente riassetto
delle deleghe assessoriali
nell’ottica di una migliore
conduzione dell’azione amministrativa», spiega il sindaco Sanna.
Secondo la nuova distribuzione degli incarichi, la
giunta comunale risulta dunque così composta: restano
in capo al sindaco le deleghe
di Protezione Civile, Opere
Pubbliche, Urbanistica, Bilancio e Programmazione;
Graziella Gambella (vicesin-
Quasi 400 famiglie sono senza lavoro dopo il fallimento della
Keller. Ecco perché i sindacati confederali del Medio Campidano richiedono al ministero dello sviluppo economico
un incontro urgente per discutere della drammatica situazione dei lavoratori. «Chiediamo di essere convocati - scrivono i segretari territoriali della Fiom Cgil Gigi Marchionni, della Fsm Cisl Marco Angioni e della Uil Andrea Farris per trovare una soluzione occupazione agli ex dipendenti,
attualmente collocati in mobilità ordinaria. Alla richiesta presentata mesi fa (il 24 aprile) al ministero non c’è stato nessuno riscontro e questo è un fatto spiacevole>. È vero che il
ministero e le regioni Sardegna e Sicilia hanno sostenuto il
ricorso contro il fallimento, ma tutto questo non basta: <Confidiamo – concludono i sindacati territoriali – in un tempestivo intervento del ministero affinché si possa avviare un
tavolo permanente che trovi le adeguate soluzioni per una
fabbrica che è sempre stata il fiore all’occhiello nella produzione di materiale rotabile>. Tutti uniti per non spegnere
l’ultima speranza di lotta per un lavoro che ormai è un diritto negato per tanti. (g.l.p.)
LUNAMATRONA
Bando di gara per gestire
i percorsi ciclabili della Marmilla
Passa da tre a quattro
il numero
degli assessori:
Rosita Bussu
nuovo componente
Aumenta di un componente la giunta comunale guidata da Riccardo Sanna.
Passa da tre a quattro, infatti, il numero degli assessori. «Con la nuova Legge
Regionale n. 16 del 19/06/
2015, la quale ha rideterminato il numero dei componenti della giunta comunale in “un quarto, arrotondato all’unità superiore del
numero dei consiglieri comunali, computando a tal
fine il sindaco”, si è provveduto, con opportuno decreto, alla nomina del nuovo componente nella per-
Ultime speranze per la Keller:
l’appello dei sindacati
daco) con mandato ai Servizi sociali, Pubblica istruzione, Pari opportunità,
Igiene e sanità; Marco Sanna assessore allo Sport,
Spettacolo, Politiche Giovanili e Risorse Archeologiche; Roberto Piras con procura alle Politiche Agricole,
Ambiente, Verde Pubblico e
Servizi Tecnologici; Rosita
Bussu alla Cultura, Attività
Produttive e Personale.
Dario Frau
Entro le 13 del prossimo 5 novembre è possibile partecipare alla procedura aperta per
l’affidamento in regime di appalto e concessione del progetto cicloturismo “MyLandRete ciclabile della
Marmilla”, realizzato
dai consorzi Due Giare e Sa Corona Arrubia, per un valore di
59.016,39 euro, Iva
esclusa, per tre anni di
concessione. Il progetto, che ha come obiettivo fare vivere in
modo eco-sostenibile
e attivo il territorio della Marmilla, coinvolge soprattutto i comuni appartenenti ai due
Consorzi, tra i quali Collinas, Furtei, Lunamatrona, Pauli Arbarei, Segariu, Siddi, Turri, Ussaramanna, Villamar e Villanovaforru.
Da aggiudicarsi con il criterio dell’offerta più
vantaggiosa, il bando di gara prevede la manutenzione ordinaria dei percorsi e sentieri
della rete ciclabile, la pulizia di nove aree
sosta camper attrezzate e dei centri servizi
MyLand, la gestione del parco-bici e del servizio noleggio a pagamento di mountain
bike, handbike, bici da trekking e da bambi-
no. Inoltre l’aggiudicatario dovrà erogare servizi, quali informazione e accoglienza turistica, assistenza tecnica, docce e servizi igienici, promuovere e divulgare il progetto, organizzare l’evento “MyLand Mtb non stop 400
km” e realizzare iniziative sul territorio dei due
consorzi e, facoltativo,
di attività commerciali.
Sono ammessi a partecipare le società o associazioni sportive anche dilettantistiche e gli enti di
promozione e propaganda sportiva legalmente costituiti e affiliati ad
uno o più enti di promozione, che abbiano maturato un’esperienza almeno biennale negli ultimi dieci anni nelle attività di organizzazione, sia di escursioni in bicicletta, con riferimento in particolare a percorsi in mountain
bike e per cicloturismo, sia di promozione turistica del territorio e di eventi sportivi, culturali e manifestazioni di grande impatto e richiamo territoriale. L’apertura delle offerte si
terrà il prossimo 12 novembre alle 17 nella
sede del consorzio Due Giare a Baressa.
Marisa Putzolu
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1 ottobre 2015
TANTI
T
utta Villacidro, tutta
Sardara e l’intera diocesi di Ales Terralba
hanno accompagnato il nuovo vescovo don Corrado Melis alla cerimonia di consacrazione ad Ozieri. Una folla incredibile ha abbracciato
il sacerdote di 52 anni che ha
sempre il sorriso sul volto,
una grande capacità di ascolto e una profonda umiltà.
La cerimonia è stata presieduta da Monsignor Angelo
Becciu che ha ricordato il significato dell’essere vescovo
oggi: «Non è uno status symbol, né una chiamata al potere. Il vescovo sta dalla parte
degli ultimi e degli emarginati. Sono certo che nella tua
nuova mansione ti farai scrupolo di dare pronta risposta
all’appello del Santo Padre
perché condivisione, ospitalità e accoglienza sono valori fondanti della nostra Sardegna assieme alla fede e alla
fierezza».
FEDELI DELLA DIOCESI DI
ALES
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ALLA CERIMONIA DI CONSACRAZIONE
L’abbraccio
al nuovo vescovo di Ozieri
monsignor Corrado Melis
Accanto a monsignor Becciu
i vescovi Sebastiano Sanguinetti e Giovanni Dettori. Con
loro tanti altri vescovi sardi,
numerosi sacerdoti, molte
autorità civili e militari.
Come nuovo vescovo don
Corrado Melis, nato a Sardara l’11 marzo 1963, ha rivolto parole di ringraziamento a
tutti, ma soprattutto a quanti, vescovi, sacerdoti, insegnanti, parenti ed amici, hanno segnato la sua vita. Al dito
ha l’anello episcopale che era
stato dell’arcivescovo gesuita Padre Giuseppe Pittau,
VILLACIDRO. LA
personalità di grande cultura, umiltà ed esperienza mondiale che proprio a Villacidro
è nato ed ha ricevuto la sua
prima formazione.
Don Corrado è apprezzato da
tutti ed ha un volto sempre
sorridente: «Ai villacidresi
dico che la mia nomina - rimarca il nuovo vescovo di
Ozieri - è motivo di gioia ed
è dono per tutta la chiesa:
porterò tutti i villacidresi nel
mio cuore; ora insieme siamo
portatori di un dono per l’intera Sardegna».
E a Villacidro tutto il paese
MESSA DI BENVENUTO PRESIEDUTA DAL
è in festa anche se mancherà
la presenza rassicurante di
don Corrado. Con lui hanno
condiviso una vita tanti sacerdoti come don Angelo Pittau: «La sua nomina è motivo di grande gioia. Lo conosco sin da quando era piccolo. È cresciuto insieme a noi
nella parrocchia della Madonna del Rosario. Lo considero un nipote. La vita mi
ha portato ad incontrarlo negli anni della sua adolescenza, della sua formazione spirituale culturale. È diventato uomo nella vita di una po-
vera parrocchia che nasceva,
cresceva, diventava comunità. Caro don Corrado evangelizza i giovani e gli uomini maturi, le famiglie, il lavoro, i poveri. Evangelizza il
mondo, sei Vescovo di Ozieri
e del mondo. Sei missionario sempre!».
Così anche gli altri parroci
del paese: «Le sue caratteristiche? - dice don Marco Statzu, parroco a Sant’Antonio.La gioia e la semplicità».
Sulla stessa linea don Franco Tuveri, parroco alla Madonna del Rosario: «Per me
la sua nomina è stata una
grande emozione. Lo conosco dal seminario: io avevo
13 anni e don Corrado 11. È
una grande emozione. Gli auguro che rimanga semplice e
sorridente, mantenendo la
spontaneità che ha nell’incontrare le persone».
Gian Luigi Pittau
Foto Stefano Murgia
VESCOVO
Santa Barbara: la parrocchia in festa
per l’arrivo di don Giovanni Cuccu
L
a parrocchia di Santa Barbara ha il nuovo parroco. È il
sacerdote sardarese don Giovanni Cuccu che è stato accolto con grande gioia da tutti i fedeli nel corso della celebrazione presieduta dal vescovo della diocesi Monsignor Giovanni Dettori accompagnato da molti altri sacerdoti. Per il
nuovo parroco, prima sacerdote di San Bernardino a Mogoro, è un ritorno a casa dal momento che sono passati pochi
anni da quando venne chiamato a svolgere il ministero di
parroco in altre comunità e sarà un cambiamento nel segno
della continuità perché don Corrado Melis e don Giovanni
Cuccu hanno molte caratteristiche in comune: entrambi hanno sempre lavorato al fianco di giovani e famiglie, entrambi
provengono da Sardara.
Il Consiglio Pastorale, don Angelo, don Pino e don Marco
hanno rivolto al nuovo parroco un saluto carico di affetto:
«Oggi, caro don Giovanni, è la Provvidenza che ti manda a
noi ed è con gioia, emozione ed entusiasmo che stasera accogliamo il dono della tua presenza. Nessuno ha mai dimenticato l’empatia che ti caratterizza, la semplicità del tuo essere,
la tua apertura al prossimo e l’attenzione costante ai problemi della quotidianità e del mondo giovanile. Molti di noi con-
Via Matteotti, 28 - Guspini
Tel. 070. 970934 - Fax 0709785036
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Anno XVII - n. 17 1 Ottobre 2015
Registrazione Tribunale di Cagliari n. 3 del 22 Gennaio 1999
Amministratore unico:
Antonietta Nolli
Direttore commerciale:
Nello Agus
servano le parole di monsignor Tonino Bello che facesti tue
in occasione della tua ordinazione a presbitero: “Come vorrei che il mio cuore battesse in sintonia con il cuore di Cristo
per poter trascinare tutti in un vortice di tenerezza e di bontà”. È ciò che ti chiede questa comunità fatta di uomini e
donne che ogni giorno vivono con coraggio e determinazione le sfide della vita quotidiana, che sanno riconoscere i propri limiti e si impegnano per migliorare le proprie fragilità.
Questa nostra comunità, che davvero ama i sacerdoti che
l’hanno guidata e la guideranno, è pronta a considerarti un
nuovo compagno di viaggio, un fratello ma soprattutto un
maestro con cui perseguire un obiettivo: la comunione fraterna tra le comunità parrocchiali per concretizzare le direttive del Sinodo Diocesano appena concluso».
Don Giovanni trova una comunità come quella di Santa Barbara sempre aperta e generosa nel donarsi agli altri con gioia
e gratuità e nel portare avanti le numerose iniziative avviate
dai parroci che lo hanno preceduto: don Giovannino prima,
don Corrado poi. Una comunità che trova la gioia di rimettersi al lavoro, la forza di ricominciare con un nuovo pastore
e scopre la capacità di rinnovarsi, di convertirsi ancora. Nu-
w w w. l a g a z z e t ta . eu
Gazzetta
La
del Medio Campidano
Direttore Responsabile:
Gian Paolo Pusceddu
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Vice Direttori: Gian Luigi Pittau, Santina Ravì
Concessionaria di pubblicità: MediaTre s.r.l
Guspini Via Matteotti, 28
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merosi sono i settori e i ministeri in cui i volontari operano
con costanza, impegno e vigore: ministero della Carità, della
Liturgia, della Parola, della Famiglia, i Movimenti Ecclesiali
e di Spiritualità.
«Caro don Giovanni, - proseguono i sacerdoti - noi pregheremo con te e per te, perché tu possa essere sempre il buon
seminatore ed esercitare il tuo ministero con gioia e donazione totale. Sentiamo di poterti assicurare la piena e consapevole collaborazione dei Gruppi e delle Associazioni che in
Parrocchia operano. Ecco, don Giovanni, ciò che noi siamo.
Insieme, arricchendoci reciprocamente consolideremo la costruzione di una comunità che, nell’amore e nella stima pone
le basi per essere sempre più simile alle prime comunità, assidue nelle riunioni comuni, nella predicazione, nella frazione del Pane e nella preghiera. Don Giovanni, ben tornato a
casa”. (g. l. p.)
A questo numero hanno collaborato:
Lorenzo Argiolas, Gigi Arixi, Giovanni Contu, Stefano Cruccas, Elena Fadda,
Adele Frau, Dario Frau, Francesca Garau, Roberto Loddi, Antonio Loru,
Mondo Meloni, Francesca Murgia, Carola Onnis, Paolo Onnis,
Paolo Salvatore Orrù, Carlo Pahler, Fernanda Pinna, Saimen Piroddi,
Sergio Portas, Evaristo Puxeddu, Stefania Pusceddu, Marisa Putzolu,
Rinaldo Ruggeri, Gigi Tatti, Augusto Tomasi, Fulvio Tocco,
Venanzio Tuveri, Francesca Virdis, Franco Zurru.
Tutto il materiale, foto, disegni e manoscritti pervenuti al giornale non si restituiscono.
Le opinioni impegnano esclusivamente la responsabilità diretta degli autori.
Questo numero è stato chiuso in redazione il 27 settembre 2015 ore 12
e stampato in 2.500 copie
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1 ottobre 2015
Guspini
Bimbi a Bordo, l’evento culturale di fine estate
per spaziare nel fantastico mondo della lettura
C
’è più colore su guance
e magliettine che non
sui fogli da disegno, ma ai
bambini non importa, e neanche alle mamme e ai papà.
Sono belli i loro occhi mentre ascoltano le fiabe degli
autori, seduti ai piedi de Sa
Mitza, e le loro risate argentine si confondono con lo
scrosciare dell’acqua della
fonte. La gioia con cui tendono le mani a pennarelli e
gomitoli descrive da sola il
successo delle tre intense
giornate di Bimbi a Bordo,
il festival della letteratura
“made InCoro” che anche quest’anno ha coinvolto il centro
storico di Guspini in una piacevole parentesi di fanciullezza.
Parole d’ordine di questa terza edizione, i Sogni e i segni,
«perché da sempre - scrive in locandina Mara Durante, direttore scientifico del Festival letterario - leggere può significarsi dotarsi di un trampolino di lancio verso l’altrove degli infiniti possibili.» Numeri da capogiro per l’evento culturale di
fine estate, che durante i tre giorni di attività ha convogliato
al suo interno associazioni, educatori, aziende, artisti, istituzioni dando vita a una complessa macchina organizzativa.”
Diciamo grazie a ospiti, operatori, volontari e in generale a
tutti coloro che hanno donato gratuitamente un pezzetto del
loro cuore, del loro tempo e della loro pazienza per fa sì che il
sogno di Bab potesse esaudirsi», commentano dall’associazione InCoro. «Abbiamo sempre pensato - proseguono gli organizzatori - che con un piccolo contributo da parte di ognuno si possano fare grandi cose. I riscontri e i commenti sono
stati assolutamente positivi sia relativamente agli incontri che
per quanto riguarda i laboratori. E ora già si lavora sodo per
l’edizione 2016 ».
Spazio all’arte, alla bellezza e alla creatività tra piazza Sa Pisciedda, via Caprera e il Mulino Garau, quest’ultima sede pri-
vilegiata degli incontri destinati a un pubblico più
maturo. «Il tributo a Sergio Atzeni di Rossana Copez e Giovanni Manca, le
toccanti testimonianze dei
volontari di Emergency,
Nicola d’Attilio con la sua
“Famiglia Imperfetta”, e
poi Giampiero Ibba, Paolo
Matta, il convegno di Elio
Gola sul valore dei segno
nella comunicazione d’impresa: siamo stati orgogliosi di poter ospitare, per il
circuito adulti, persone di
così grande spessore ed
esperienza», riporta il presidente di InCoro Matteo Puggioni. « In realtà - prosegue - ciascuno degli artisti intervenuti
ci ha lasciato qualcosa di sé. Chi non è rimasto affascinato
dalla parlata andalusa di Raquel Diaz Regueira? Chi non ha
desiderato saper disegnare il mondo come Marco Somà, Luca
Usai, Jean Claude Vinci, Andrea Pau? Impossibile dimenticare i laboratori per bambini di Silvia Bonanni, Virginia e
Silvana, Floriana Melis, Elisabetta e Giorgia,le straordinarie doti comunicative di Manuela Medau, il talento narrativo di Eva Rasano o Alessandro Carta : persone diverse, ma
ugualmente accomunate dall’ amore per il magico sodalizio
tra immagine, gioco, parole».
Riscontri positivi anche da parte degli artisti d’oltremare intervenuti alla manifestazione: «Bellissimo Festival e bellissimi incontri qui a Guspini » precisano gli illustratori Marco
Somà e Silvia Bonanni ai piedi di Sa Mitza. «Tre anni faracconta la coppia siciliana composta da Riccardo Francaviglia e Margherita Sgarlata - inventavano il festival Bab.
Quest’anno hanno invitato anche noi e ci hanno fatto sentire
parte della famiglia. Un grande “Grazie” ai volontari dell’Associazione In Coro di Guspini. A rivederci!».
Francesca Virdis
Bentornata, festa della letteratura per bambini
È la loro festa (ma sotto sotto anche delle loro mamme e dei
loro papà), festa che si rinnova e che cresce anno dopo anno.
Ormai alla terza edizione Bimbi a Bordo è come l’ annuncio
della partenza per un viaggio immaginario di un altrettanto
immaginario speaker. C’è il sospetto (e la speranza) che Bimbi a Bordo sia una gradita e stimolante metafora.
Se osservi l’espressione di tensione, di incontenibile attesa,
di curiosità, di gioia appena contenuta in un bambino, la troverai soprattutto quando quel bambino si appresta a fare un
viaggio con la sua mamma, il suo papà e i suoi fratellini (se
non è figlio unico, dati i tempi!). In quel bambino tutto diventa avventura, curiosità: anche l’aereo, il treno, l’ automobile o
il semplice arrancare con le proprie gambe e lo zainetto in
spalla dentro il bosco.
Il viaggio che la Festa anche quest’ anno ha proposto è proprio quello nascosto tra le pagine di un libro, dei tanti, tanti
libri per bambini (e non bambini). Le Case a Corte hanno
vissuto l’allegria di centinaia di bambini - e di adulti -, dei
laboratori alla ricerca della manualità trascurata e di quella
parte del cervello che è naturale stimolare.
Il racconto, le immagini, il gioco diventano vivi grazie agli
attori che man mano si avvicendano nelle diverse serate e giornate. Allora grazie al Gruppo “Cambas de Linna” e a Federico Saba, Cristian De Logu e Mirko Ariu che lo fanno vivere e
crescere, grazie a quel giocoliere che con le bolle di sapone
multiformi e multicolori ha fatto divertire e impazzire, grazie
a quei ragazzi - artisti - che con poche luci e ritagli colorati
hanno fatto vivere storie ed emozioni nei piccoli spettatori.
Persone di cultura, docenti universitari hanno dato spessore
alla manifestazione. Mi piace però citare Andrea Lucchetta
(campione mondiale di pallavolo nel 1990), perché così come
da molti campioni sportivi ti aspetteresti quattro frasi sgangherate, senti invece una persona - simpaticissima - che fa
analisi approfondite sullo sport, sulle persone - spesso disabili - e sulle loro emozioni.
La piazzetta de “Sa Mitza di Santa Maria” e quella di fronte
all’omonima chiesetta, antiche impronte della nostra identità, hanno accolto alcune delle iniziative. Se una collettività
regredisce politicamente, socialmente e sul piano dei rapporti umani, se guerre e barbarie ci circondano ormai da anni,
allora bisogna ricominciare dai bambini per formare coscienze, intelligenze e spirito critico.
In questo senso l’Associazione guspinese “InCoro” che ha
organizzato questa terza edizione della Festa (con impegno,
capacità e con tanto volontariato) meriterebbe l’apprezzamento e il sostegno da parte di tutti noi.
Di fronte ai segni di decadimento si notano per fortuna tante
espressioni di vitalità: fa piacere ricordare, a proposito di
storie e fumetti per ragazzi (e non) anche il giovane guspinese Luca Usai, i cui lavori hanno ormai raggiunto un rilievo nazionale.
Paolo Tuveri
A Bab anche le studentesse dell’IIS Volta
in un progetto di alternanza scuola lavoro
Quest’anno la colossale macchina organizzativa di Bimbi a
Bordo ha coinvolto anche 11 studentesse dell’IIS “Volta” che
tra il 28 e il 30 agosto, nell’ambito di un progetto di alternanza scuola/lavoro, si sono prestate alle mansioni più diverse
contribuendo alla buona riuscita del festival letterario. «Siamo la terza A del TTS Ipsia: una volta diplomate acquisiremo
la qualifica di
Tecnico dei
Servizi Socio
Sanitari, che ci
permetterà di
operare nel
campo della
promozione
della salute e
del benessere precisano alcune giovani volontarie - per
cui eventi come
“Bimbi a bordo”, che richiedono doti organizzative
e
competenze
specifiche, costituiscono
un’occasione
preziosa per far pratica».
Occasione resasi quanto mai necessaria, all’indomani dell’approvazione della “Buona Scuola”, che tra i suoi punti prevede anche l’attivazione di laboratori di alternanza scuola-lavoro per un totale di 400 ore negli istituti tecnici e professionali e di 200 nei licei. «Abbiamo svolto le mansioni più diverse - dice Valentina Fadda, 20 anni, di Villacidro - aiutando nell’allestimento e nella pulizia dei locali, dipingendo, disegnando, intrattenendo i bambini presenti tra un’attività e
l’altra, occupandoci di reperire materiali e ovviando ai piccoli problemi pratici man mano che si presentavano». «È stata un’esperienza divertente - le fa eco Martina Delogu, 19che ci ha permesso non soltanto di rapportarci con il mondo
del lavoro ma anche di scoprire il peso della responsabilità,
della fatica e dell’impegno. Cose del tutto nuove alla maggior parte di noi».
Durante i tre giorni di Bab, le ragazze sono state seguite dalla
tutor aziendale di “Incoro” Valeria Mocci, 43 anni, di Guspini, che ha presentato il progetto al preside Giancarlo Vinci
ottenendo in breve tempo le autorizzazioni necessarie e avviando una collaborazione continuativa con Susanna Manca,
referente per la scuola. «In tutto - illustra Valeria Mocci hanno preso parte al laboratorio nove ragazze dell’Ipsia e
due studentesse dell’Istituto Alberghiero di Arbus. Le ragazze sono state splendide, nonostante il gioco della stanchezza
e i primi, inevitabili ostacoli che derivano dal fronteggiarsi
con eventi di una certa portata. Ho notato che, a seconda delle diverse fasce d’età, l’approccio alle difficoltà tendeva a
differenziarsi in maniera notevole, forse in virtù di una maturità diversa. Ma - conclude - in generale si sono comportate
con una gentilezza e un garbo esemplari sia con gli ospiti che
con gli artisti intervenuti alla manifestazione».
Le studentesse dell’Ipsia hanno proseguito la loro avventura
con il Bab anche a settembre, grazie al partneraggio tra il
festival e il Premio Dessì che ha costituito uno degli elementi
innovativi di questa terza edizione. «L’ultimo giorno è stato
quello in cui le ragazze hanno dato il meglio di loro, impegnandosi senza alcun sollecito e dimostrando un sano spirito
d’iniziativa. Per le prossime edizioni - conclude Valeria Mocci
- progettiamo di instaurare un rapporto di collaborazione anche con gli altri istituti del circondario, licei compresi». (f. v.)
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PABILLONIS
Un premio agli studenti modello
Pabillonis: primo giorno di scuola
Una iniziativa della famiglia Cherchi-Cirronis
Sono stati premiati con un assegno di 220 euro da una famiglia del paese gli studenti più bravi di Pabillonis che
hanno terminato il corso di studi della scuola secondaria di
primo grado. Preparazione, disinvoltura e impegno. Sono
queste le qualità che hanno permesso a Emiliano Garau e
Michele Melis di superare l’esame di terza media con il
massimo dei voti: dieci e lode per il primo e dieci pieno
per Michele.
Ragazzi modello dunque, non solo nello studio, ma anche
nella vita quotidiana con le attività, hobby, divertimento
con gli amici e passioni che caratterizzano i ragazzi di questa età. La notizia dell’eccezionale risultato scolastico ha
colpito anche una famiglia pabillonese che ha voluto premiare la diligenza degli studenti con un piccolo, ma significativo riconoscimento economico.
«La famiglia Cherchi-Cirronis è ben lieta di devolvere un
piccolo dono di 220 euro a ciascuno per l’eccezionale risultato e con l’augurio di continuare così anche negli anni
futuri», ha dichiarato uno dei componenti nel consegnare
la pergamena ricordo e l’assegno bancario. Alla semplice,
ma toccante cerimonia hanno partecipato anche i genitori
dei ragazzi che hanno ringraziato sentitamente il nobile
gesto della famiglia Cherchi-Cirronis. (d. f.)
Lunedì 14 settembre 19 alunni della
scuola Primaria hanno fatto il loro ingresso, per la prima volta, nella scuola di via Boccaccio. I piccoli scolari
provenienti dalla scuola dell’Infanzia
sono stati accolti dalle maestre che faranno di tutto per offrire, come sempre, quella formazione ideale per una
giusta crescita culturale e sociale ai
loro alunni. Nuove esperienze, nuove
attività li attendono. Le mamme, insieme ai papà, hanno seguito con una
certa emozione e trepidazione le varie
fasi dell’accoglienza del primo giorno di scuola. A fare da guida ai piccoli
alunni ci hanno pensato i loro compagni più grandi che frequentano quest’anno la classe quinta. Un saluto è
giunto anche dalla nuova dirigente scolastica Maria Rita Aru dell’Istituto Comprensivo Guspini-Pabillonis che ha voluto
rivolgere un augurio di buon anno scolastico a tutti gli alunni e in particolar modo alle matricole della scuola Primaria.
Dario Frau
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1 ottobre 2015
SARDARA
Un saluto e un augurio speciale
a monsignor Corrado Melis
Festeggiata la Madonna delle Acque
S
anta Mariaquas, patrona della diocesi di Ales Terralba, è
stata festeggiata con tripudio da migliaia di persone, quest’anno con la speciale partecipazione di monsignor Corrado
Melis, vescovo di Ozieri e originario di Sardara, che ha concelebrato la solenne messa, insieme al vescovo della diocesi
Giovanni Dettori, all’ordine episcopale, il coro parrocchiale
di Sardara e al parroco locale don Vincenzo Salis.
Partecipi alle funzioni religiose e alle processioni, anche
il sindaco di Sardara Giuseppe Garau, il maresciallo della
stazione locale dei carabinieri Antonino Megale, l’associazione Oftal Sardegna, i gruppi folk Santa Mariaquas e
Sant’Anastasia, San Ciriaco di Terralba, Marmilla ’76 di
Sanluri, Santu Juanni di Pabillonis, l’Aido di Cuglieri, la
banda musicale “G.Verdi” di Serrenti e una folla innumerevole di fedeli e non. Centinaia di bancarelle hanno fatto
da cornice all’area termale. Intrattenimenti per bambini
organizzati dal Ceas Terme di Sardara. Occhi puntati in cielo
per lo spettacolo pirotecnico dei fratelli Oliva di Pabillonis.
Grande partecipazione anche alle serate nel piazzale del parco comunale, con il cabaret di Valerio Serri, il tributo a Fabrizio De Andrè, e il liscio del gruppo “Quelli del sabato” e i
coinvolgenti “Pino e gli anticorpi” di Colorado Cafè. Accorati ringraziamenti sono stati fatti dalla cittadinanza al comitato organizzatore, ma anche a tutte le associazioni e volontari che hanno contribuito alla buona riuscita della festa, tra
cui la protezione civile locale, le associazioni di primo soccorso “Noi per gli altri” di Sardara e la “Croce Verde S.G.B.”
di Pabillonis, e i due vigili urbani arrivati da Santulussurgiu
in aiuto del responsabile della polizia municipale Walter Tuveri, trovatosi solo a monitorare il paese nei giorni di festa.
Marisa Putzolu
Foto Stefano Murgia
«Una celebrazione unica e irripetibile. Sono riconoscente e
commosso», ha esordito monsignor Corrado Melis, davanti
alla gremita piazza di sardaresi, in festa anche per il loro concittadino neo-vescovo. Applausi scroscianti per la videoproiezione fotografica, montata da Luisa Cuccu e Alessandra Cau,
sull’excursus biografico di monsignor Melis, in veste di chierichetto, parroco di Guspini, Montevecchio, Mogoro e Villacidro, e vescovo di Ozieri. «Un figlio di Sardara che diventa
vescovo - è intervenuto commosso don Vincenzo Salis. - In
paese raccontano che, quando eri bambino e ti chiedevano
cosa avresti voluto fare da grande, rispondevi “Il Papa”».
Non ha potuto trattenere le lacrime nemmeno il primo cittadino Giuseppe Garau quando lo ha salutato e ringraziato a
nome di tutta la comunità. «Buonasera, Eccellenza - sono
state le sue prime parole, poi ha proseguito - Corrado, non
riesco a dirtelo “Benvenuto”, perché Sardara è casa tua e
resterà sempre casa tua. Questo, Corrado, è un regalo che
fai a tutti i sardaresi. In questo periodo di crisi economica
ed etica, abbiamo bisogno di figure come te».
In risposta e nella sua visibile semplicità, monsignor Melis non
ha nascosto l’orgoglio misto a commozione di essere sempre
stato definito “sardarese bantaxeri” e, con la croce pettorale
regalatagli dai cittadini recante l’epigrafe del simulacro processionale di Santa Mariaquas, creata dall’artista sardarese
Marco Peralta, e con la promessa di tornare ogni anno a venerare l’amata patrona della diocesi di Ales Terralba e di tutti i
sardaresi, ha salutato il suo paese così: «Devo tutto a Santa
Mariaquas. Teniamo vivo l’amore e la devozione per la Madonna delle Acque. A atrus annus». Un coro all’unisono dal
numeroso pubblico: “Deu bollada”. (m. p.)
PABILLONIS
PABILLONIS
Apre il centro estetico “Nefertiti”
Riduzione della Tari per le attività
commerciali e per chi adotta un cane
La crisi morde sempre di più,
coinvolgendo soprattutto i
giovani che sono costretti a
lasciare, loro malgrado, le famiglie, i loro amici, le loro
abitudini e il loro paese per
cercare lavoro fuori dall’isola. Per fortuna c’è ancora chi
resta e nonostante mille difficoltà riesce a crearsi un lavoro e aprire un’attività. Sabato 19 settembre a Pabillonis in via Sassari 26, è stato
inaugurato il centro estetico
“Nefertiti” di Claudia Contini. «Era da sempre un mio
desiderio quello di aprire
un’attività tutta mia», confessa Claudia, «purtroppo
come tanti giovani della mia
età non è facile trovare un lavoro, e anche io in questo periodo ero disoccupata. Ho
valutato l’idea di creare qualcosa di attinente alla mia
Claudia Contini nel suo locale
qualifica di estetista, ho voluto rischiare investendo tutti i miei risparmi, e ora finalmente il mio sogno si è realizzato».
Nel centro estetico si eseguono: manicure, pedicure, depilazione, decorazione un-
ghie semipermanente, massaggi rilassanti, anticellulite,
linfodrenaggio. Poi i vari
trattamenti, rassodanti per il
corpo e tonificanti per il viso
e per la cute. «Mi piacerebbe donare un pochino di bellezza in più a tutti coloro che
entrano nel mio centro estetico», continua Claudia, «infatti anche il nome dell’attività, che mi è stato consigliato da un’amica, non è casuale; Nefertiti è il nome di una
bellissima regina egizia, e significa la bella che è arrivata. Il mio intento è quello di
offrire il meglio per i miei
clienti, con serietà e professionalità, sperando in futuro
di poter crescere nel campo
dell’estetica puntando anche
sull’innovazione».
Il nuovo locale, con una stanza per i trattamenti e una per
le depilazioni, è luminoso e
colorato, dà al cliente un’immediata sensazione di appagante benessere, così come
la cordialità, la preparazione
e la simpatia della sua titolare.
Stefano Cruccas
Bollette più leggere per alcune categorie di cittadini alle prese con la scadenza della Tari. Nel regolamento Iuc del comune, approvato nella delibera del consiglio del 19 maggio scorso, sono previste infatti alcune agevolazioni per i titolari di
utenze commerciali come ristoranti, pizzerie, bar, pasticcerie, supermercati, ortofrutta fiori e piante,categorie individuate negli artt. 24 e 25. Per queste categorie è prevista una
riduzione nella misura del 30 per cento sulla tassa dei rifiuti.
A ricordare questa agevolazione è lo stesso sindaco Riccardo Sanna che nel sito web del comune ha pubblicato l’avviso. Buone notizie anche per chi mostra sensibilità verso gli
animali. Grazie al progetto “Dog house family”, avranno forti
sconti sulla Tari i cittadini che adottano un randagio. Il comune affida attualmente i cani randagi ad un canile convenzionato e i costi per il sostentamento degli animali nella struttura sono elevati. «Gli utenti della Tari potranno usufruire
per tre anni consecutivi di uno sconto fino ad un massimo di
250 euro all’anno, le somme risparmiate per il canile potranno essere destinate ad altre attività sociali o servizi utili per il
territorio e per la cittadinanza», precisa il sindaco. Sul sito
del comune possono essere reperite le informazioni utili e la
procedura da seguire per ottenere le agevolazioni.
Dario Frau
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1 ottobre 2015
ARBUS. ORGANIZZATA DALL’ASSOCIAZIONE ANGELI NEL CUORE
7
GONNOSFANADIGA
Successo della commedia “Villa frida”
del gruppo teatro Komodia
La solidarietà nel pret-à-porter:
una sfilata di beneficenza
N
umeri e presenze da capogiro per la quarta edizione di
“La Solidarietà nel prêt-à-porter”, sfilata di beneficienza organizzata dall’associazione di volontari “Angeli nel cuore” di Arbus in collaborazione con Proloco, Volontariato Vincenziano e Azione Cattolica. «Con oltre 700 persone riunite
sulle gradinate dell’anfiteatro, 48 indossatori, 38 abiti, circa
500 euro di offerte e una generosità quasi toccante nelle donazioni dei beni di prima necessità, possiamo dire senza dubbio che ancora una volta ha vinto la solidarietà », ha commentato entusiasta il presidente di Angeli del Cuore Adele
Frau. Scopo della serata, magistralmente presentata da Gigi
Tatti, la promozione del riciclo e dell’amore per l’ambiente,
tematiche sensibili che l’associazione porta avanti da anni
attraverso laboratori, incontri, progetti destinati alle più diverse fasce d’età.
Vincitrice del titolo Miss Riciclo 2015,con un abito a tema
floreale realizzato da Angeli nel cuore, la piccola Lucrezia
Sardu di Arbus, seguita dal primo classificato per la categoria “Modello originale per l’abito usato” Antonio Puddu e
dalle ragazze del gruppo Naifstyle, vincitrici del premio per
l’abito di riciclo più originale, indossato da Lorena Caddeo.
In giuria, i rappresentanti delle istituzioni e di alcune fra le
principali realtà associative locali. Alla sfilata, come di consueto, l’associazione ha abbinato una raccolta di offerte e beni
di prima necessità da destinare ai più bisognosi: «Siamo felici del clima sereno e produttivo in cui si è svolto l’evento, sia
per quanto riguarda i rapporti tra le modelle, che si sono messe
in gioco con spirito di amicizia e sportività, sia per la generosità delle offerte, che rischiareranno la giornata di tante famiglie in difficoltà. Da parte di tutti - puntualizza Adele Frau c’è stata la promessa di ritrovarci il prossimo anno per la
quinta edizione. Perché la solidarietà ha anche il potere di
unire le persone e le menti, rendendoci sensibili alla sofferenza dell’altro. Come diceva Sofocle - conclude il presidente, citando il grandissimo drammaturgo greco - l’opera umana più bella è quella di essere utile al prossimo».
Francesca Virdis
Il ricavato destinato al restauro della chiesa S. Barbara
Ha avuto grande successo la commedia in due atti “Villa Frida” messa in scena nel piazzale della chiesa di Santa Barbara
dal gruppo Teatro Komodia con lo scopo di concorrere alla
raccolta fondi per il completamento dei lavori di restauro della
chiesa di Santa Barbara nella speranza che l’edificio sacro
possa essere aperto nuovamente al culto. Così molti gonnesi
con le loro offerte hanno contribuito in prima persona alla
salvaguardia di un patrimonio artistico che rappresenta per
tutti una pagina di storia importante. “Sa cresia manna” - sottolinea Antonio Carta Curreli - merita di essere riaperta, custodita e rivalutata».
Gonnosfanadiga vanta un ambiente naturalistico invidiabile,
un patrimonio di siti archeologici e antichi monumenti, tra
cui la chiesa di Santa Barbara, che risale agli inizi del XIV
secolo. Questa, con volta a tutto sesto, ampliata nel XVII
secolo, venne completata con sei cappelle e l’altare maggiore alla fine del 1700.
Negli anni del 1950 la chiesa fu chiusa al pubblico, poi riaperta al culto diventando nuovamente parrocchia nel 1965.
Da allora sono trascorsi cinquanta anni. «Attualmente - aggiunge Antonio Carta Curreli - nessuno può accedervi a causa di lavori di ristrutturazione, che potranno completarsi solamente con il contributo generoso di noi cittadini gonnesi,
che abbiamo a cuore “sa cresia manna “ e la nostra Patrona».
Gian Luigi Pittau
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1 ottobre 2015
A Samassi
“Gavinu”
ha già vinto
l’Oscar
«A
bbiamo già vinto l’Oscar con la nostra presenza
qui», ha esordito Giampiero Murgia alla prima del
film “Gavinu” proiettato dallo scorso 19 settembre nello storico Cinema Italia di Samassi. Una sala gremita di giovani,
rappresentanti istituzionali, amici, parenti e decine di collaboratori che hanno reso possibile le riprese girate da circa un
anno e mezzo a Samassi. Tra il pubblico, il primo cittadino
Enrico Pusceddu insieme al vicesindaco Ida Setzu e il presidente della Proloco Francesco Ibba, il sindaco e vicesindaco
di Nioneli, rispettivamente Salvatore Cau e Marzia Cambuli,
il sindaco e il presidente della Proloco di Turri, Rita Cau e
Eventino Picchedda, e il samassese Franco Siddi, neoeletto
consigliere di amministrazione della Rai ed ex segretario nazionale del sindacato dei giornalisti. «Ringraziamo - ha detto
Murgia, produttore, regista e attore del film - innanzitutto
Cristiano Carta e Giusy, gestori della sala cinematografica,
per la digitalizzazione della pellicola che ha costi elevatissimi, Silvano Caria che ha curato la scenografia e mi ha aiutato
nella regia, mia moglie Simona, che mi ha supportato e sopportato in questa impresa e mia figlia Carlotta; voglio ringraziare pure la più acerrima nemica di questa idea, mia mamma
Luigina».
Uno scrosciare di applausi, dal pubblico adulto e dai bambini, quando la scenografa e costumista Romina Tocco di Serrenti è stata invitata a raggiungere il palco. Poi un lungo elenco
di nomi, tra cui il 94enne Giovanni Secci, Bonaria ed Efisia,
i protagonisti Sara Boi e Alessandro Porta, gli attori Efisio
Vargiu e Arturo Serra di Villasor, i tecnici del montaggio Tiberio Saiu e Giorgio Cogoni di San Gavino, i musicisti Tore
Pisu, Emanuele Contis, il trio Giangi Camusa, la banda musicale locale Stanislao Silesu e la confraternita di Serrenti
che hanno svolto il ruolo di comparse nella scena di mietitura girata a Turri. Oltre ogni aspettativa, neanche il regista
autodidatta avrebbe mai immaginato che gli appuntamenti in
programma facessero il tutto esaurito. «Più di un film americano - ha detto commosso Murgia - tanto da aver aggiunto
altri dieci appuntamenti. Ci hanno contattato anche le scuole
elementari e medie locali, l’istituto agrario di Villacidro, il
cinema di Tortolì e Santa Giusta, e siamo stati invitati a partecipare al Babel Film Festival di Cagliari come lungometraggio che rappresenti la Sardegna. A febbraio saremo addirittura a Bologna. Ancora non ci posso credere».
Giampiero Murgia, visibilmente emozionato, ringrazia tutta la comunità e anche l’amministrazione comunale che ha
dato un contributo di 600 euro per finanziare una parte dei
costi di digitalizzazione. «Tutti rappresentiamo il nostro
paese - è intervenuto l’artista Silvano Caria - con il volontariato, le associazioni, i giornalisti, la poesia, i musicisti e
anche l’arte. Mancava la cinematografia su Samassi, e per
Samassi».
SANLURI
Trama
Il film racconta il mondo agricolo del Medio Campidano tra il
1925 e il 1940, attraverso la vita di Gavinu, figlio illegittimo
nato dall’amore clandestino tra la figlia “de su meri” e un giovane pastore. Per impedire uno scandalo in paese, il nonno del
protagonista, don Severino, aiutato da “s’allevadora”, fa sparire il bambino in un luogo indefinito e verrà cresciuto dalle
suore. Il destino farà sì che Gavinu, diventato adulto, torni
nella sua terra d’origine il 17 settembre per l’annata agraria, il
giorno dopo i festeggiamenti del santo patrono di Samassi.
Sfilata di costumi e personaggi
Nel piazzale del sagrato dove si è tenuta la festa in onore di
San Geminiano, lo scorso 18 settembre si è svolta una sfilata,
curata dalla scenografa Romina Tocco, presidente del gruppo folk di Samassi, di abiti usati durante le riprese del film e
indossati dagli stessi attori per inscenare parti del film e mestieri antichi della vita agraria. «I costumi tradizionali sono
la mia passione da sempre - ha detto la costumista Tocco. Un grazie di cuore a tutte le persone che hanno sfilato per
l’impegno e la disponibilità, in modo particolare ai bambini,
siete stati fantastici. Un grazie ai fotografi Mariano Porta,
Francesca Pittau, Tore Mannu, al comitato San Geminiano e
un grazie speciale a Giampiero per avermi dato questa opportunità».
Marisa Putzolu
GUSPINI
Inaugurata la scuola
materna Roberta Zedda
Apertura d’anno col taglio del nastro per i 124 piccoli che frequentano la materna. Per loro l’arrivo sui banchi ha conciso con
l’inaugurazione della nuova scuola che l’Amministrazione comunale ha scelto di dedicare a “Roberta Zedda”, medico di guardia, uccisa a luglio del 2003 mentre svolgeva il suo lavoro a
Solarussa. Visibilmente commossi, hanno assistito alla cerimonia la mamma di Roberta, Efisiana Pia, ed il fratello Antonello.
“Apprezzo e ringrazio tutti per questo gesto che mi è gradito. Mi
era stato detto tempo fa. Ormai avevo perso le speranze. Invece
la promessa è stata mantenuta”, sono state le parole della mamma. E poi quelle del fratello: “Ringraziamo Sanluri che insieme
a noi porta il peso ed il dolore di questa tragedia. Il conforto e la
vicinanza aiuta a superare momenti difficili”.
A tagliare il nastro, insieme alla giunta ed al dirigente scolastico
Sandro Lai, c’erano due scolaretti: Chiara Bandino e Fabio Pilloni. E poi via alla festa alla presenza di autorità civili e militari,
genitori e nonni. Mattinata addolcita da oltre mille ciambelline
zuccherate, preparate dai volontari dell’Ada. “Abbiamo lavorato due giorni per impastare 20 chilogrammi di farina”, ha detto
la presidente Rosalba Mocci: “Siamo contenti per aver contribuito a rendere più allegro questo evento”. Il benvenuto a tutti
quanti è stato del sindaco Alberto Urpi. “Siamo orgogliosi - ha
detto il primo cittadino - di avere intitolato la scuola ad una no-
stra concittadina che vive nel cuore di tutti noi. Una ragazza che
non ha potuto coronare il sogno di diventare mamma, lo sarà ora
di tutti i bambini che questo caseggiato ospiterà”. L’assessore
alla pubblica Istruzione, Carlo Murru, ha aggiunto: “Se un’amministrazione inizia il suo mandato con l’apertura di una scuola,
significa che è attenta alla formazione educativa dei ragazzi”.
Si tratta di un caseggiato moderno, funzionale, architettonicamente qualificante che si inserisce in un contesto come pochi in
Italia: in un ampio parco, con teatro e campi sportivi. Il progetto
è nato da un concorso di idee, cui hanno partecipato 70 raggruppamenti di tecnici, per un totale di circa 300 professionisti. La
commissione ha premiato giovani architetti toscani.
Santina Ravì
Arbus: rinnovata la festa in onore di San Lussorio
Anche quest’anno si sono
svolti ad Arbus i festeggiamenti in onore di San Lussorio. Suggestiva la processione per le strade del paese con la partecipazione dei
cavalieri, Is Carradoris, i
gruppi folk, la banda musicale locale e tanti fedeli che
hanno accompagnato il simulacro del santo dalla Parrocchia San Sebastiano alla piccola chiesa omonima. Numerosi gli spettacoli e gli eventi civili, tra cui le esibizioni di
gruppi musicali nelle piazze del paese, le degustazioni a cura
di agriturismi, la gara ciclistica organizzata dall’Unione ciclistica Arbus e le esposizioni di artisti, hobbisti e artigiani.
Grande successo lo spettacolo musicale di Fausto Leali che
ha cantato tanti suoi brani, ma anche di tanti altri artisti. Ap-
plauditissimi
Lapola e Pino
e gli anticorpi.
I festeggiamenti si sono
conclusi con la
processione di
rientro del simulacro nella
parrocchia di San Sebastiano, dove è stata celebrata la S.
Messa da don Tarcisio Ortu, che nell’omelia ha sottolineato
la figura di San Lussorio, come esempio di grande fede, obbedienza e devozione a Dio. Nella serata conclusiva dei festeggiamenti si è tenuto uno spettacolo di musica etnica con
Massimo Pitzalis e Giuliano Marongiu.
Adele Frau
Legambiente: laboratori estivi
Grande partecipazione di bambini e ragazzi di Guspini alle attività dei laboratori estivi organizzati alla Scuola Media di via
Bonomi da Legambiente. Protagonisti dell’iniziativa, nata con
il finanziamento del progetto europeo “Conciliazione Estate
2015”, 150 ragazzi tra i 5 e i 14 anni, che nell’ ambito di “Gioca
Ambiente Estate 2015” hanno potuto prendere parte alle attività
ludiche e ricreative organizzate dal Centro di Educazione Ambientale di Montevecchio. «Durante l’estate i bambini hanno
partecipato a circa 40 laboratori pensati non soltanto per affinare le loro conoscenze sul mondo della natura, ma anche per
sensibilizzarli circa le più rilevanti problematiche ambientali.
Con un occhio - specificano da Legambiente - anche all’accrescimento della loro autostima, attraverso laboratori del fare e
del produrre». Animali, aquiloni, bambole e graziosi oggetti, rigorosamente in materiale da riciclo, hanno così preso forma tra
le mani dei bambini, permettendo loro di sperimentare in prima
persona come spesso la “spazzatura” possa ricoprire un ruolo
importante nella vita dell’uomo. Il progetto ha coinvolto oltre
100 famiglie, permettendo in particolare ai genitori impegnati
con il lavoro di affidare i piccoli alla squadra del Ceas di Montevecchio composta dagli esperti Ruggero Ruggeri, Luisella Angela Zanda, Manuela Virdis, Roberto Musu, Irene Brodu, Adriana
Trogu, Carolina Paez, Massimo Scanu, Mariangela Usai, Valeria Ruggeri, Stefano Sedda. « Parliamo di circa 10 educatori
laureati in varie discipline ambientali e pedagogiche, che dopo
aver diviso i bambini secondo varie fasce d’età - racconta il direttore del CEAS Ruggero Ruggeri - li hanno coinvolti in specifici laboratori finalizzati a migliorare le loro capacità di manipolazione e conoscenza generale dei materiali. Da ormai cinque
anni, ogni estate, è un piacere prenderci cura dei tanti bambini
guspinesi affidatici dalle famiglie ».
Francesca Virdis
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1 ottobre 2015
SAN GAVINO. INIZIATIVA
DI UN COMITATO SPONTANEO GUIDATO DALL’ARTISTA
9
GIORGIO CASU
Il murale di Eleonora d’Arborea
per la rinascita della vecchia stazione
U
na folla incredibile per ammirare il grande murale di 150
metri quadrati realizzato nell’area della vecchia stazione da un folto comitato spontaneo di amanti del bello guidati
dall’artista sangavinese Giorgio Casu.
Tutti con il naso all’insù a vedere come un nutrito gruppo di
giovani volontari ha cambiato il volto di una delle aree più
degradate del paese con le armi della fantasia e della creatività. Ora chi arriverà a San Gavino da Villacidro, Da Gonnosfanadiga, Arbus o da Guspini vedrà il volto della regina Eleonora d’Arborea con i fiori dello zafferano.
TAGLIO DEL NASTRO Il sindaco Carlo Tomasi ha tagliato il nastro inaugurale in mezzo ad una folla di quasi tremila
persone, ad ammirare il murale e ad applaudire Giorgio Casu
da anni emigrato a New York: «Eleonora D’Arborea - spiega
l’artista che da 14 anni fa conoscere il suo genio creativo in
tutto il mondo - è legata alla storia sarda e di San Gavino in
particolare».
GIORGIO CASU «Il falco è quello della regina - prosegue
- mentre il tatuaggio rappresenta il simbolo della casata degli
Arborea. A San Gavino c’è la sua effigie nell’antica chiesa di
San Gavino Martire. I fiori di zafferano rappresentano il legame con la cultura agricola. Eleonora ha elaborato anche la
raccolta di leggi, la Carta De Logu. Speriamo che questo murale sia l’inizio di un cambiamento. Si dice che il primo anno
è un caso, ma il secondo è una conferma. Dobbiamo sentirci
tutti uniti e parte della comunità i cui viviamo, impegnandoci: il cambiamento inizia da noi, dalle nostre case. Ci hanno
aiutato in tantissimi ed abbiamo lavorato come volontari».
CULTURA E ARTE «Il murale diventa una vetrina ma anche un punto di protesta per come è stata lasciata per anni
questa zona di San Gavino. Cultura e arte sono un biglietto
vincente. C’è l’esempio di Barcellona trasformata da Gaudì.
È un lavoro fatto dalla comunità per la comunità e finanziato
con l’aiuto di tutti: la tecnica è quella del murale classico con
pennello e colori a base d’acqua. C’è chi ha dato il ponteggio, chi si è offerto di montarlo. Abbiamo usato il ponteggio
e non i cestelli per rendere questo lavoro comunitario».
I COMMENTI Felicissimo Riccardo Pinna, uno degli artefici dell’iniziativa: «Ora speriamo ci sia una gara positiva
tra gruppi per rendere più decoroso il paese. Abbiamo scelto
una zona abbandonata per dare risalto all’opera per contrasto. Abbiamo avuto la disponibilità dell’amministrazione comunale con mezzi e facilitazioni burocratiche».
I volontari hanno lavorato senza sosta: «Il nostro motto - rimarca Alessio Cotza - è: la vita è bella». Ora si spera in una
rinascita dell’area: «Vogliamo - sottolinea Silvia Altea - risvegliare gli animi che stanno dormendo. Il murale è bellissimo». Si è aggiunta al gruppo degli amanti del bello Genziana Corongiu: «Lavorare al murale è stato fantastico! Condivisione, partecipazione ed entusiasmo sono le tre parole sintesi di questa esperienza. È bello spendersi per rendere la
comunità migliore sia dal punto di vista urbano che da quello
delle relazioni umane. Tutto è nato per caso dalla lotteria organizzata dall’associazione “Insieme 8”. Ho vinto 10 caffè
offerti dal bar “S’atobiu” e ho voluto regalarli a mia volta ai
ragazzi del murale e questo è stato il mio contatto. Sono stata
accolta dal maestro Giorgio Casu che ringrazio».
Entusiasta anche Antonio Garau, presidente della Pro Loco
che aveva premiato l’artista in occasione della festa dell’emigrato: «Giorgio Casu ha omaggiato il suo paese con
un bellissimo murale: insieme ad un gruppo di giovani ha
dato un messaggio di amore disinteressato per San Gavino.
quest’opera all’ingresso del paese darà il benvenuto ai
nostri ospiti e ai nostri visitatori». Mette in evidenza la
finalità dell’opera l’assessore Stefano Musanti: «Giorgio Casu ha coinvolto la comunità attivamente. Dobbiamo riqualificare il territorio affidandoci a quelle personalità che portano in giro nel mondo il nome di San
Gavino. Diversi artisti del paese si sono offerti di valorizzare il centro urbano con le loro opere. Siamo pronti
a parlarne».
Insomma questa volta l’arte ha la meglio sul degrado della stazione vecchia, abbandonata da anni in quello che
era il cuore pulsante di San Gavino Monreale.
Alla serata inaugurale hanno partecipato tantissimi artisti a partire da Andrea Spano fino ad arrivare a Simone Pireddu Buju
Mannu.
Gian Luigi Pittau
Le opere di Giorgio Casu alla Biennale di Milano
L
e sue opere sono cariche di significati simbolici, figure
sospese tra cielo e terra in una dimensione sconfinata.
Ed ora tre delle creazioni dell’artista sangavinese Giorgio
Casu sono state esposte alla biennale di Milano (presentata
da Vittorio Sgarbi) per tutto il mese di settembre fino al primo ottobre. «Per me - spiega l’artista che vive a New York
dal 2007 - è un grande riconoscimento poter esporre ad un
evento internazionale come la biennale di Milano. Sono state
scelte le opere ‘Il Gufo’, ‘Il Pavone’ e ‘il Galeone’. Utilizzo
la tecnica del realismo magico e le figure rimandano a significati da scoprire. Il gufo è simbolo di conoscenza, di elaborazione del passato, del vecchio che deve essere ricomposto
secondo nuove nozioni. Il galeone rimanda al tema del viaggio, ad una ricerca continua e incessante. Nell’opera ‘Il pavone’ il pavimento tridimensionale è il segno di un passaggio
dalla seconda alla terza dimensione. La conoscenza è notturna e arriva attraverso il sogno».
Giorgio Casu gira il mondo da 14 anni e le sue opere contengono tantissime contaminazioni e sono il frutto di una ricerca continua. L’artista sangavinese ha dipinto un gufo finito
sugli schermi giganti nei grattacieli di Time Square a New
York. Nel 2010 un suo ritratto di Obama è stato scelto come
il miglior ritratto del presidente degli Stati Uniti d’America
ed esposto alla Casa Bianca. Prima di approdare e conquistare la Grande Mela, Giorgio Casu, che faceva l’educatore e
l’insegnante, ha iniziato a viaggiare dall’età di 26 anni. Prima a Leeds dove inizia a dipingere su tela, poi Thailandia
Australia, Indonesia, Francia del Nord, Messico, Costa Rica
e Isola Figi. «Non sono emigrato per necessità, - aggiunge Casu - la mia è una scelta
di vita. Ora a New
York ho una galleria
d’arte e organizzo
eventi in spazi indipendenti di un certo livello. Di recente in
Messico a Tulum ho
realizzato un murale di
120 metri che rappresenta il dio Pakal».
Ha recensito le sue
opere in mostra alla biennale Elena Gollini, curatrice d’arte e
giornalista: «Per Giorgio Casu l’universo è come uno spazio
in cui convivono insieme materia e spirito; è una dimensione
sconfinata e incontaminata in cui si genera e si forma il comporto dei sogni e della fantasia onirica, da cui trae l’ispirazione per le raffigurazioni proposte nei dipinti. Con le sue
opere, Casu vuole guidarci dentro il fantastico mondo suggestivo dei sogni, proponendo una pittura che vuole essere fuori dalla scansione del tempo, oltre il tempo e senza tempo,
come immersa e calata dentro una visione magica dai contorni fiabeschi, irreali e surreali. È un’artista poeticamente visionario e si rivolge verso una ricerca di interessante evoluzione, approdando a uno stile espressivo vivace, esclusivo e
al di fuori ai canoni più classici e tradizionali». (g.l.p.)
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1 ottobre 2015
SAMASSI. INTERVISTA ALLA CONSIGLIERA ILARIA CARIA
Frattura sempre più palese
all’interno della maggioranza
Nella seduta del consiglio comunale del 4 agosto scorso si sono accentuati alcuni
dissapori fra il sindaco Enrico Pusceddu e l’ex assessore di maggioranza Ilaria Caria.
Contrasti già emersi in altre occasioni.
Quando e come è nata la passione per la politica?
La mia passione per la politica nasce da giovanissima, credo
di averla acquisita in famiglia. Sia mio nonno sia mio padre
hanno avuto un impegno politico e sindacale disinteressato
che mi ha fatto capire che spendersi per i più deboli, per i
diritti, per la giustizia, per un mondo migliore valga davvero
la passione di una vita. A 17 anni mi sono impegnata con la
rappresentanza studentesca e mi sono iscritta ai Democratici
di sinistra. La mia militanza diventa negli anni sempre più
intensa e convinta nel Partito Democratico e nei Giovani
Democratici. Nel 2014, in occasione del congresso locale,
ho deciso di non rinnovare la tessera in quanto ho difficoltà a
riconoscermi nelle politiche messe in campo dal partito nazionale e per una totale assenza di politica nel circolo locale.
Perché aveva deciso di candidarsi con la lista Samassi
cambi@?
Ho voluto dare un senso all’impegno politico mettendomi in
gioco. Sentivo di volermi prendere la responsabilità di rappresentare un’idea diversa di Samassi, le condizioni erano
favorevoli, un gruppo eterogeneo, coeso, competente, un programma sostenibile. L’atmosfera era delle migliori: tanto entusiasmo e motivazioni che all’indomani della vittoria sono
svaniti. Dal tentativo di disconoscere il mio risultato elettorale e quello di alcune figure storiche del circolo sino al taglio delle risorse per i capitoli di bilancio del mio assessorato. Un’occasione persa per Samassi che sarebbe potuto crescere con la progettazione integrata attingendo finalmente dai
numerosi finanziamenti europei. Quando ci si ritrova a fare i
conti con l’amministrare e le difficoltà quotidiane cambiano
molte cose, si diventa ancora più consapevoli dell’impegno
preso con i samassesi.
Quali obiettivi pensava di portare a termine e quale situazione c’è dopo tre anni di mandato?
A distanza di due anni si sono persi due assessori facendo
passare una rottura totale per un semplice cambio di deleghe,
i gruppi di riferimento della coalizione e comitato elettorale
quasi non esistono più. Il Pd cerca con difficoltà di riorganiz-
zarsi non capendo che il peccato originale sta negli errori e
nell’aver assecondato personalismi e capricci di chi confonde autorità con autorevolezza. Per quanto riguarda lo stato di
avanzamento del programma elettorale si registrano soprattutto ritardi sulle opere pubbliche e assenza di progettualità
vera. Ciò che mi spinge ad andare avanti sono quelle persone
che mi hanno sostenuta e che ancora in molti casi mi mostrano stima e affetto.
Da assessore alla comunicazione, progettazione integrata
e politiche giovanili a consigliere: perchè?
Per il sindaco non sarei mai dovuta diventare assessore. È
mancata la fiducia dall’inizio e questo ha incrinato drasticamente i rapporti. Mi sono state assegnate deleghe nuove in
cui ho creduto molto, ma che alla lunga si sono rivelate di
ritaglio. Poche risorse per operare e per lungo tempo non ho
avuto neanche riferimenti negli uffici. Non sono stata l’assessore accomodante che qualcuno forse avrebbe voluto e
per questo in più occasioni c’è stata la volontà di sostituirmi,
inizialmente con il parere contrario del circolo del Pd che,
messo con le spalle al muro, ha preferito salvare quel che
rimane dell’amministrazione piuttosto che la dignità politica
dei suoi militanti. Ho lavorato con massimo impegno. Sapevo che prima o poi sarebbe successo ma ho scelto di essere
cacciata piuttosto che andarmene perché i samassesi sapessero che chi disfa ha un nome e un cognome.
Èd è anche uscita dalla maggioranza.
Lasciare il gruppo con cui si è costruito e condiviso un percorso è stato molto faticoso. Ma è stata una scelta necessaria. Nonostante non fossi più assessore ho espresso la volontà di continuare il mio impegno di consigliere in maggioranza, anche se contestualmente palesai delle criticità e
problematiche al suo interno. Non mi è stato perdonato, tanto
da essere stata esclusa dalle riunioni di maggioranza. Di
fatto per un anno ho dovuto esercitare le mie funzioni con
gli strumenti messi a disposizione di un consigliere di minoranza. Non partecipando alle decisioni non potevo di certo
condividere a prescindere le scelte che la maggioranza di
volta in volta adottava. Con il passar del tempo mi sono
resa conto che purtroppo la situazione non stava migliorando ma precipitando. L’amministrazione dopo poco più di
tre anni di mandato è in forte ritardo sui lavori pubblici,
continua a concentrarsi principalmente su attività che considero non prioritarie per il bene della comunità. A questo
si aggiunge il fatto che il Pd locale sta vivendo un momento
di grande crisi e divisione.
Ultimamente ha presentato diverse interpellanze, con
quale finalità?
Con le interpellanze voglio dimostrare che nonostante si sia
cercato di delegittimarmi come assessore e come persona non
ho mai smesso di battermi per le cose in cui credo. Mi piacerebbe che soprattutto i giovani trovassero la forza di non appiattirsi, di non rassegnarsi alla mediocrità, di essere se stessi, di non smettere di credere nei sogni e lottare per questi.
Alle mie articolate interpellanze sono state date risposte superficiali, un po’ elusive, su alcuni aspetti non c’è stata alcuna risposta. Per quanto riguarda la chiusura del chioschetto
di piazza Resistenza spero che sia solo temporanea, che nel
giro di qualche mese arrivi una soluzione. Alcuni cambiamenti saranno fisiologici ma non dovranno prescindere dalla
tutela dei posti di lavoro, attualmente cinque. Mi è sembrato
doveroso chiedere, insieme ad altri consiglieri che condividono le stesse mie preoccupazioni, la convocazione urgente
del consiglio comunale aperto ai cittadini.
Carola Onnis
SAN GAVINO
SIDDI
Il punteruolo rosso invade il paese
Liquidati 19mila euro
per rimborsi vari
Da qualche tempo in alcuni
giardini del paese è apparso
il punteruolo rosso e in molti
si chiedono se questo dannosissimo insetto si nutra solo
delle povere palme o abbia
trovato qualcos’altro di cui
cibarsi. Purtroppo qui da noi
ha vita facile perché, a differenza degli altri insetti, è privo di un antagonista naturale, come ci fa sapere la stessa Coldiretti, e crea così un
enorme danno alle palme soprattutto del genere Phoenix.
Un esempio della sua furia
distruttiva l’abbiamo nel parco letterario dietro la biblioteca comunale intorno alle ex
palazzine dei dipendenti della fonderia, dove fanno una
brutta mostra di sé le due
povere palme, oltretutto centenarie, che sono state attaccate dall’insetto: una vera
pandemia che partita da Cagliari sta arrivando sino al
nord Sardegna. In molti si
sono chiesti in questi anni
come siano arrivati in Italia.
Sappiamo solamente che i
primi insetti sono comparsi in
Spagna agli inizi degli anni
’90, poi, attraverso il com-
mercio delle piante nane delle palme, già ammalate, si è
esteso negli altri paesi mediterranei.
Fiorenzo Caterini, cagliaritano, ispettore del Corpo Forestale, antropologo e ambientalista, studioso della
natura e cultura della Sardegna, ci fa sapere che il punteruolo rosso è un animale
micidiale e che la ricerca
scientifica non ha saputo
trovare una soluzione al problema: “Quando il punteruolo parte non fa prigionieri. Distrugge tutte le palme
senza lasciarne viva una nel
raggio di chilometri, a causa di una capacità di propagazione e di proliferazione
mostruosa, in grado di far
viaggiare per chilometri milioni di esemplari in breve
tempo”. Sempre secondo
Caterini il punteruolo rosso
è un insetto che distrugge il
suo habitat senza dargli il
tempo e la possibilità di rigenerarsi, atteggiamento
contro tendenza agli equilibri naturali che in genere si
stabiliscono. Prosegue Caterini: “È come se i leoni uccidessero tutte le gazzelle e gli
gnu: morirebbero di fame.
Eppure il punteruolo si comporta così. Una cosa contro
natura”.
Sul sito internet del Comune
di San Gavino la cittadinanza può trovare un utile vademecum con consigli su
come comportarsi in sua presenza.
Alessandro Foddis
Il responsabile del servizio cultura, sport e spettacolo di Siddi, Stefano Puddu, lo scorso 22 e 23 settembre ha determinato d’impegnare una spesa complessiva di circa 19mila euro
per liquidare: 1.500 euro in favore del comitato Festa della
Pastorizia, rappresentato dal presidente Fernando Murru, pari
al 30 percento del contributo complessivo di 5mila euro, di
cui il 70 percento (3.500 euro) era già stato erogato; 9.260,16
euro per 29 richieste di rimborso spese viaggio degli studenti
frequentanti le scuole medie secondarie superiori e artistiche, compresi i conservatori musicali, nell’anno scolastico
2014-2015. Ed inoltre la spesa di 5.000 euro in favore della
Proloco come contributo integrativo per la collaborazione alla
manifestazione Appetitosamente 2015, promossa dall’amministrazione e tenutasi dal 31 luglio al 2 agosto scorso; 500
euro, Iva compresa, per l’acquisto di piccoli quantitativi di
materiale, non programmabile, da utilizzare nelle manutenzioni del patrimonio comunale; altri 500 euro a favore del
parroco don Roberto Lai, in qualità di presidente del comitato organizzatore dei festeggiamenti in onore di San Michele
Arcangelo.
Altri 1.150 euro sono andati a favore dell’associazione culturale Imago Mundi Onlus di Cagliari per l’adesione del
comune di Siddi alla manifestazione “Monumenti Aperti”;
154 euro a favore dell’Anutel (associazione uffici tributi
enti locali), come quota associativa relativa all’esercizio dell’anno in corso. E infine la somma complessiva di circa 400
euro per i canoni e consumi di energia elettrica, da aprile
2014 a giugno 2015, fornita dal gestore dell’impianto fotovoltaico installato nel centro anziani “Gli ulivi secolari” di
via Napoli.
Marisa Putzolu
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Villacidro. Il riconoscimento della giuria assegnato a Piera degli Esposti
Premio Dessì: trionfano
Torchio e la Ulbar
D
ai “Dimonios” in grafite e inchiostro di china di Bepi
Vigna e Gildo Atzori allo straripante istrionismo di Vinicio Capossela, narratore-viandante nel “Paese dei Coppoloni”: sono passati esattamente trent’anni, da quell’autunno
del 1985 in cui Villacidro istituì il Premio Letterario Giuseppe Dessì, eppure il tempo sembra non aver tolto nulla alla
bellezza e al prestigio che caratterizzano il concorso fin dalla
sua prima edizione, facendo sì che esso, al pari di un buon
vino, di anno in anno migliori. Con la frase “Se le porti troppo in alto cadranno a terra, se le trascini a fondo torneranno a
galla. Storie. Per loro natura, alla portata degli uomini”, il
premio letterario ha voluto dare il benvenuto ai tanti artisti
che, dal 14 al 20 settembre, hanno potuto prendere parte a
reading, concerti, recital, mostre, incontri con gli autori. Una
mirabile fusione di musica e letteratura si è così compiuta tra
il Mulino Cadoni, Casa Dessì, l’Auditorium di Santa Barbara e la pittoresca Piazza dello Zampillo: fautori della magia
Eugenio Finardi, Danilo Rea, Vinicio Capossela, Francesca
Corrias, Teresa De Sio, Maurizio Lastrico, Andrea Scanzi,
Marco Cubeddu, Moni Ovadia, Stefano Zecchi, Marco Cubeddu, e poi Gianfranco Cabiddu, Vanessa Roggeri, Giuseppe Langella. Ma, delle quasi quattrocento opere pervenute,
soltanto due hanno potuto aggiudicarsi l’ambito riconoscimento, fregiando i loro autori del titolo di vincitori della trentesima edizione: sono «Cattivi» di Maurizio Torchio (Einaudi), per la Narrativa, e «Gli eroi sono gli eroi» di Mariagiorgia Ulbar (Marcos y Marcos), per la sezione Poesia. A loro
vanno ad aggiungersi il premio speciale della giuria, conferito a Piera Degli Espositi, e il Premio speciale della Fondazione Dessì a Vinicio Capossela.
“Cattivi” di Maurizio Torchio, torinese, classe 1970, è la
storia di un ergastolano condannato per il sequestro della
“principessa del caffè”. Durante un trasferimento uccide in
cortile con trentacinque coltellate la guardia che lo sta trasferendo, trasformando la sua pena in ergastolo. “Un crudele gioco di specchi - recita la quarta di copertina - che
moltiplica carnefici e vittime, prigionia e libertà. A volte la
forza della letteratura sta nel mostrare ciò che preferirem-
SARDARA. RINVIATO
mo tenere sepolto”. «A Torchio - hanno sottolineato i giurati - non interessano i fatti, pochi ed essenziali, che racconta,
quanto invece il linguaggio e l’epistemologia del narrare,
fondata sul progressivo restringimento degli spazi, su una
claustrofobica verticalizzazione di atti e rapporti».
Inarcature e frenate miste a carezze sono valse ai versi della
34enne abruzzese Mariagiorgia Ulbar il premio Dessì per
la sezione Poesia. «La sequenza dei testi - ha affermato la
giuria - rappresenta un moto continuo in direzione orizzontale e verticale, lungo una dimensione spaziale e temporale
con continue soste ‘spaesate’ e inquiete su confini in cui
sembra giocarsi la scommessa della conoscenza, dell’estasi
e della caduta». Insegnante di lingua e traduttrice, la giovane poetessa di Teramo ha pubblicato testi su numerose riviste letterarie, tra cui Lo Straniero e le Voci della Luna. Suoi
“Su pietre tagliate e smosse” e “I fiori dolci e le foglie velenose” all’interno dell’Undicesimo Quaderno di poesia contemporanea.
Francesca Virdis
IL CONVEGNO
Sagra del Grano:
una festa di popolo
Nonostante sia stato rinviato il convegno
rivolto agli agricoltori, danneggiati dalla
tromba d’aria abbattutasi lo scorso 4 settembre, la Sagra del Grano a Sardara si è
tenuta con successo grazie al coinvolgimento della popolazione, del gruppo “Arte
Bianca Sardara”, del comitato San Gregorio, della Proloco e dei numerosi partecipanti provenienti da tutta l’isola. Sin
dalle prime ore del mattino i cittadini hanno gremito le vie del centro storico per
visitare gli stand e partecipare al laboratorio di panificazione rurale condotto da
Raimondo Pisu, Ignazia Piras e Fabio
Montixi di Arte Bianca Sardara, che hanno rilasciato all’attento pubblico le ricette de “su civraxiu” e “su coccoi”. Piccoli
panettieri hanno poi preso in mano la scena, cimentandosi nell’impastare la farina
del grano Cappelli con il metodo “ciuexi”
e con l’ammirazione del pubblico adulto,
che ne ha degustato il prodotto durante il
pranzo sociale e quando Gerardo Piras ha
spiegato come riconoscere la giusta cottura del pane. Il protagonista della festa è
stato premiato dall’accoglienza cordiale
di chi ha aperto i portoni delle case campidanesi e allestito stand per esporre produzioni artistiche e artigianali. I corredi
antichi in lana e lino, illustrati da una sorridente Sandrina Atzori del gruppo folk
Sant’Anastasia, vestita per l’occasione in
costume tradizionale da massaia. I cesti e
cappellini realizzati da Sebastiano Frau di
Collinas, la bigiotteria di Azzurra Tatti con
la scritta “Anticrisi” nel banchetto, l’oggettistica in legno e pelle realizzata a
mano, senza stampino, da Riccardo Littarru di Villacidro, la coltelleria di Gian
Luigi Musa, il torrone prodotto da Gabriele Troncia di Masullas, i lavoretti in uncinetto e i papasini di Elisa Sabiu, gli aratri
di Piero Margiani, l’oggettistica esposta
da Mariano Pusceddu, le roselline di pane
e le produzioni culinarie offerte dall’associazione folkloristica Santa Mariaquas, i legumi sardaresi di Gian Battista Atzeni, il pane prodotto da Annarita Angius, gli originali souvenir sardaresi di Ester Sanna e i saponi delle janas, avvolti nella lana di pecora intinta
di latte di capra e miele e preparati con
ingredienti vegetali sardi da Selena Podda. Per l’occasione, ha fatto una mostra
anche Antonio Serra, collezionista di fotografie storiche di Sardara.
Ma ad affascinare grandi e piccini è stato il frastuono spettacolare della sfilata
di maschere tipiche del gruppo “S’urzu
e su pimpirimponi” di Sadali e i cabarettisti Marco Piccu e “Binario 4”. «Sono
davvero soddisfatta - ha detto Valentina
Viaggiu, presidente della Proloco - siamo riusciti a panificare. Quest’anno lo
spirito di comunità, la collaborazione
con il comitato San Gregorio e la partecipazione attiva del gruppo Arte Bianca, c’è stato tutto».
Marisa Putzolu