- Proloco Settimo Vittone
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EDITORIALE La discesa a valle, il ritorno a casa, la fatica dell’alpeggio, la certezza che l’inverno è vicino, segna il ritmo del tempo con le sue stagioni e la vita di chi la montagna la vive realmente e ne conosce i suoi segreti. “La festa della discesa delle mandrie dagli alpeggi” assume quindi un aspetto che va al di là di una interessante e coreografica sfilata che attraversa il centro cittadino per riassumere nella sua estrema sintesi la “cultura” della montagna. Il merito di un evento di questo genere è il riavvicinare la popolazione della piana ed i giovani alla tradizione della cultura alpina, che in una filiera coniuga il mantenimento del territorio, la sua difesa attraverso la vita vissuta in alpeggio, sino alla produzione e vendita dei prodotti naturali. Stiamo parlando di prodotti lattieri e caseari con caratteristiche di alto profilo, molto distanti dalle produzioni in serie di migliaia di formaggi dal gusto identico. La produzione sul territorio impone piccole quantità di lavorato con una grande qualità. Stiamo parlando di gusto, di sapore autentico che è direttamente connesso, utilizzando una terminologia moderna, alla stessa qualità delle erbe di alpeggio. Ecco quindi che partecipare a questa “Festa” assume significati diversi, tra questi il riconoscimento a uomini e donne che mantengo- no in salute la montagna e la tutelano con orgoglio; tra difficoltà quotidiane e rinunce per espletare un mestiere non facile ma nella più assoluta libertà di sentirsi parte attiva di un passato e di una memoria che non si vuole dimenticare. Memoria che nei secoli si è trasformato rappresentando oggi una garanzia sul prodotto diventato fonte di reddito. Ennio Jr. Pedrini La Dësnalpà2012 Dësnalpà2012 Settimo Vittone 26-27-28 ottobre 3 Dësnalpà2012 4 Panificio Pasticceria AUTOTRASPORTI PIZZERIA E GASTRONOMIA D’ASPORTO Tel. 334 2888706 via Torino 109 IVREA (chiuso il Mercoledì) Motta Pasticceria Produzione propria Specialità canestrelli di Borgofranco � BORGOFRANCO D’IVREA VIA OLMETTO, 4 TEL 0125 751.265 Tel. +39 0125 18.65.108 Fax +39 0125 19.02.009 [email protected] SKYPE Lo Scopritour AGENZIA DI VIAGGI E TURISMO Elisabetta Diamantese via XXV Aprile, 1 PONT SAINT MARTIN (AO) Via Aosta, 48 BORGOFRANCO Tel. 0125 751287 COMPRO ORO BORGOFRANCO Via Aosta, 25 prodotti per il giardinaggio sementi, concimi e antiparassitari alimenti per cani, gatti, volatili e animali da cortile Via Montestella 2/D IVREA (TO) Tel. 0125 280.530 Tel. 349 3752966 Doppio Gusto Panificio e grissinificio artigianali produzione propria colombe e panettoni argento Via Ivrea, 77 MONTALTO DORA (To) Tel. 0125 65 07 37 Fax 0125 65 05 04 AGRARIA BARROERO mer. - ven. 16,30 - 19,30 mar. - gio. - ven. - sab. 9,30 - 12,30 ORARI APERTURA: abbigliamento intimo Merceria di Angela Vicario Via Aosta, 17 BORGOFRANCO D’IVREA (TO) Macelleria & Salumeria 1ª QUALITÀ di DANIELE FERRERA Salami di patata canavesani e alla valdostana • Lardi, Mocette e Pancette • Salami misti • Tome canavesane 52046 6 e biellesi 5 2 1 Tel. 0 Carni bovine e suine nazionali • PACCHI FAMIGLIA minimo 5 kg Carni miste: braciole, fettine, arrosti, bolliti, salsiccetta ecc. euro 40,00 Via Ivrea, 23 • Montalto Dora CARLO PESCA SPORT TUTTE LE MIGLIORI MARCHE PER LA PESCA SPORTIVA ARTICOLI PIROTECNICI (RIVENDITORE AUTORIZZATO) CORSO MARCONI, 66 - MONTALTO DORA (TO) TEL./FAX 0125 651451 Dësnalpà2012 INTERVISTA AL PRIMO CITTADINO: SABRINA NORO Alla guida di Settimo Vittone, con la carica di Sindaco eletto nelle amministrative del 2009 l’architetto Sabrina Noro ha le idee molto chiare sul significato della manifestazione della “Desnalpà”. Ci accoglie in municipio e ci ha esteso l’opinione ed il valore di questo evento per l’intera amministrazione comunale nell’intervista che segue: D. Cosa significa per lei la desnalpà e quale valore attribuisce a questa manifestazione? R. Per me la desnalpà è un momento di forte aggregazione tra l’intera popolazione, di vita contadina, nel senso che è un avvenimento che puntualmente da anni si ripete e ci ricollega ai nostri avi ed alla transumanza una delle attività che hanno segnato e segnano il nostro territorio. D. Quindi ha un senso l’evento odierno? R. Assolutamente sì, SettimoVittone vuole tributare il ringraziamento per il lavoro e l’attac- 5 “PUNTIAMO ALLA CONSERVAZIONE DEL NOSTRO TERRITORIO” Tutela e difesa Invito e ringraziamento della montagna del Presidente Proloco camento alla montagna, a chi ci vive e ci lavora e ancora per il presidio svolto attivamente sulle nostre terre alte. Le problematiche della montagna sono sempre più ignorate ma a Settimo grazie considerati come i “giardinieri” del paesaggio e che venga data loro l’oppurtunità di vivere con il lavoro della montagna diventandone le “sentinelle” avanzate. D. In molti parlano di so- agli allevatori e alle loro attività possiamo ancora affermare di avere una montagna curata. D. Il convegno della proloco guidata da Francesco Rao è dunque uno stimolo ulteriore ad evidenziare la montagna con la sua vita? R. Desidero ringraziare la proloco per il meritevole impegno che da anni pone nell’organizzazione di questo evento giunto alla 12ma edizione, ma soprattutto invitare i miei concittadini a partecipare al convegno sulla montagna. L’obiettivo o meglio la considerazione, è che gli agricoltori e gli allevatori devono essere stegno alla montagna poi entrando nei fatti si scopre che c’è molto fumo e poco arrosto, ne conviene? R. Effettivamente è così anche se devo sottolineare che ci sono persone che sentono la montagna e la difendono realmente, tra queste anche l’Assessore provinciale Marco Balagna, noi peraltro come amministrazione siamo a favore di un riavvicinamento dei giovani alla montagna ed all’agricoltura di montagna con proposte serie e concrete, che permettono una vita dignitosa anche se dura e di fatica. Ennio Junior Pedrini E’ giunto l’autunno con i suoi multicolori e profumi, e con l’autunno le mandrie ritornano verso i luoghi di ricovero invernale, dopo aver trascorso l’estate negli alpeggi. E noi tutti con il ritorno delle mandrie ci prepariamo ad onorare le persone che svolgono un lavoro indispensabile per l’economia del paese oltre a garantire la conservazione del nostro territorio. Per questi motivi si rinnova la festa della “Dësnalpà” giunta quest’anno alla sua dodicesima edizione. Tutte le iniziative che si svolgeranno durante i tre giorni di festa avranno luogo presso il padiglione di Pianta Grant. La manifestazione inizierà Venerdi 26 con l’orchestra spettacolo “Le Mondine”, con questo spettacolo abbiamo voluto ricordare un percorso storico dell’agricoltura. Sabato 27 come di consueto si svolgerà il Convegno “Legno, Acqua, Foresta, Suolo e Territorio: elementi di un patto di sistema per le comunità locali” che tratterà temi legati al mondo dell’agricoltura con interventi atti a far emergere nuove opportunità di sviluppo. Ringrazio tutti i relatori che porteranno un contributo autorevole alle iniziative che si potranno realizzare sul territorio . Domenica 28 rappresenta l’apice della Festa grazie alla disponibi- lità degli allevatori Settimesi si svolgera’ la sfilata degli animali lungo le vie del nostro paese . Si respira un’atmosfera magica, carica di intensita’ emotiva: gli animali addobbati con ghirlande di fiori sembrano mostrare la dolcezza della natura contrapposta al duro lavoro che quotidianamente affrontano con i loro proprietari, ancora una volta sono loro i protagonisti per un giorno, e la popolazione plaude felice il loro passaggio. Non si premia la bellezza dell’ animale o il fiore più delicato, si premia il lavoro e la costanza a preservare gli antichi faticosi mestieri. Ringrazio di cuore tutti gli allevatori, l’Amministrazione Comunale, che ci supporta e ci stimola per la programmazione degli eventi che si susseguono nei tre giorni di manifestazione. Un grazie particolare a tutto il Direttivo della Pro Loco, agli amici della stessa, che con spirito di abnegazione per l’intero arco della manifestazione si prodigano per portare in tavola i piatti della nostra tradizione contadina. Da parte mia rinnovo un caloroso invito a tutta la popola- zione Settimese e dei comuni limitrofi ad una loro numerosa partecipazione per trascorrere insieme momenti di festa all’insegna dell’amicizia e cordialità. Concludendo, rivolgo fin d’ora un caloroso ringraziamento a tutti coloro che collaborano per la riuscita della manifestazione ed in particolare: Comunità Montana Dora Baltea; Comando Carabinieri Settimo Vittone; Gruppo Ana Settimo/ Carema; AIB Gruppo Antiincendi Boschivi. Un grazie particolare a tutti gli sponsor che annualmente supportano la manifestazione Buona DESNALPA’ a tutti il Presidente Francesco Rao arlecchino giocattoli - prima infanzia la fortuna di essere Piante, Fiori, Addobbi da Cerimonia, Bambino! Addobbi Funebri, Idee Regalo, Servizio Interflora Via Aosta, 5 - Borgofranco d’Ivrea (TO) Tel./Fax 0125 751290 - Cell. 347 4450404 BANCHETTE Via Castellamonte, 18/E - tel. 0125 612030 Dësnalpà2012 6 programma VENERDÌ 26 ottobre 2012 ORE 21:00 Apertura manifestazione con esibizione dell’orchestra spettacolo “Le Mondine” presso il salone riscaldato in località Piantagrant La 12ª edizione SABATO 27 ottobre 2012 ORE 9:30 Salone Consiliare, convegno su “Legno, acqua, foresta, suolo e territorio. Elementi di un patto di sistema per le comunità locali”. ORE 10:00 Ex Sala Consiliare, apertura mostre di pittura e fotografica espongono Mania Gillio e Ugo Sarteur. ORE 20:00 Salone riscaldato in località Piantagrant, apertura serate enogastronomiche con bolliti misti e antiche salse. Prenotazione presso “Cartoleria Più Per Meno” - Tel. 0125 658852 (posti limitati) ORE 21:00 Raduno dei Quintet di Netro, Valchiusella, Hone, Montalto Dora e Settimo Vittone. ORE 21:00 Mungitura a mano delle bovine nella stalla, ricostruita puntualmente presso l’area di Piantagrant. Tutta la serata sarà allietata dai musici dei quintet presenti alla manifestazione. Comunità Montana Comunità Montana Valchiusella, Valle Valle Sacra e Valchiusella, Dora Baltea Sacra e Dora Baltea Canavesana Canavesana Comune diSettimo Settimo Vittone Comune di Vittone DESNALPA' 2012 DESNALPA' 2012 CONVEGNO Convegno IL PROGRAMMA Convegno LEGNO, ACQUA, FORESTA, SUOLO E TERRITORIO: ELEMENTI DI UN PATTO DI SISTEMA PER LE COMUNITA' LOCALI MOVIDA LEGNO, ACQUA, FORESTA, SUOLO E TERRITORIO: ELEMENTI DI UN PATTO DI SISTEMA LE LOCALI Sabato 27 ottobre PER presso la COMUNITA' Sala consigliare Comune di Settimo Vittone (TO) - via Montiglie n° 1/I presenta Boccabuona *L'APERITIVO REGIONALE* TUTTI I VENERDÌ APERICENA VINI SELEZIONATI 09:00 09:30 Sabato 27 ottobre presso la Sala consigliare Registrazione dei partecipanti. Comune di Settimo Vittone (TO) - via Montiglie n° 1/I Saluto di benvenuto: Dott.ssa Marina Carlevato – Presidente della Comunità Montana Valchiusella, Valle Sacra e Dora Baltea Canavesana - Arch. Sabrina Noro – Sindaco del Comune di Settimo Vittone – Francesco Rao – Presidente dell’Associazione Turistica Pro 09:00 Registrazione dei partecipanti. Loco di Settimo Vittone. 09:30 9:45 dei lavori.Dott.ssa Saluto Apertura di benvenuto: Marina Carlevato – Presidente della Comunità Montana Moderatore: Valchiusella, ValleFrancesco Sacra e Rao Dora Baltea Canavesana - Arch. Sabrina Noro – Sindaco del 10:00 “Zootecnia nel Vittone territorio– montano: quale per uno dell’Associazione sviluppo veramente Comune di Settimo Francesco Raoricerca – Presidente Turistica Pro Loco disostenibile?" Settimo Vittone. Relatore: Prof. Luca Battaglini. Dipartimento di Scienze Agrarie, forestali e alimentari. 9:45 Università di Torino. Apertura dei lavori. 10:15 “Utilizzo delle fonti di energie rinnovabili: l’esempio dei progetti Renerfor e Wood E3” Moderatore: Francesco Rao Relatore: Dott. Marco Corgnati. Direzione Opere pubbliche, Difesa del suolo, Economia 10:00 montana e foreste. Regione montano: Piemonte. “Zootecnia nel territorio quale ricerca per uno sviluppo veramente 10:30 “L'approvvigionamento della biomassa per una caldaia di teleriscaldamento a cippato”. sostenibile?" Introduce AssessoreDipartimento all'agricoltura deldi Comune di Tavagnasco Relatore: Prof. Marco LucaGirodo Battaglini. Scienze Agrarie, forestali e alimentari. Università di Torino. Relatore: Dott. Paolo Terzolo. Dottore Forestale. Libero professionista. 10:15 10:45 “Il delle bosco:fonti quali di risorse valorizzare oltre allal’esempio biomassa per combustibile?”. Relatrice: “Utilizzo energie rinnovabili: deiuso progetti Renerfor e Wood Dott.ssa Isabella Ballauri Del Conte. Dottore Forestale. Libero professionista. E3” Relatore: Dott. Marco Corgnati. Direzione Opere pubbliche, Difesa del suolo, Economia 11:00 “La stabilità dei versanti”. montana e foreste. Regione Piemonte. Relatore: Ing. Gabriele Mazza Studio Mazza 10:30 11:15 “Ruralità come sinonimo di identità di unper territorio” “L'approvvigionamento della biomassa una caldaia di teleriscaldamento a cippato”. Relatore: Prof. Antonio De Rossi Politecnico di Torino Dipartimento di Architettura Introduce Marco Girodo Assessore all'agricoltura del Comune di Tavagnasco Design. 10:45 “L'attiva della società consortile Dottore nel proporre forme cooperativistiche per lo sviluppo della Relatore: Dott. Paolo Terzolo. Forestale. Libero professionista. 11:30 filiera-legno”. Relatore: Luca valorizzare Bringhen. Presidente Gal biomassa Valli del Canavese “Il bosco: qualiDott. risorse oltre alla per uso combustibile?”. 11:45 Chiusura dei lavori. Dott.ssa Isabella Ballauri 11:00 e Relatrice: Del Conte. Dottore Forestale. Libero professionista. Dott. Roberto Tentoni - Consigliere della Regione Piemonte. Vice Presidente della 1a “La stabilità dei versanti”. Commissione. Relatore: Ing. Gabriele Mazza Studio Mazza BUFFET DJSET: 11:15 DALLE 19:30 IN AVANTI 11:30 11:45 “Ruralità come sinonimo di identità di un territorio” Relatore: Prof. Antonio De Rossi Politecnico di Torino Dipartimento di Architettura e Design. “L'attiva della società consortile nel proporre forme cooperativistiche per lo sviluppo della filiera-legno”. Relatore: Dott. Luca Bringhen. Presidente Gal Valli del Canavese Chiusura dei lavori. Dott. Roberto Tentoni - Consigliere della Regione Piemonte. Vice Presidente della 1a Commissione. Dësnalpà2012 programma DOMENICA 28 ottobre 2012 ORE 8:00 Apertura del mercatino delle attività artigianali lungo le vie del paese, degustazione e vendita dei prodotti tipici locali (vino, olio, formaggi miasse e salignun). ORE 11:00 Distribuzione polenta concia e spezzatino da asporto e a seguire pranzo presso il salone pluriuso di Piantagrant. Acquisto buoni presso “Cartoleria Più Per Meno” - Tel. 0125 658852 ORE 11:45 Ritrovo degli allevatori con le loro mandrie presso il Castello di Settimo Vittone. ORE 14:00 Discesa delle mandrie precedute dalla filarmonica Vittoria di Settimo Vittone e sfilata lungo le antiche vie del paese. ORE 20:30 Chiusura delle manifestazioni con cena degli allevatori e simpatizzanti presso il salone riscaldato in località Piantagrant. Prenotazioni presso “Cartoleria Più Per Meno” Tel. 0125 658852 (posti limitati) L’evento in piazza Per informazioni telefonare al 349 5591345 www.casadelmodellismo.com [email protected] T R O P S O L L E D A S A C ) o T ( A OR D O T L TA N O M 34 , a e r v I 26 1 0 Vi a 5 6 5 12 0 x a F / Tel o m s i l l mode i t t u t r pe 7 8 Dësnalpà2012 Sala Casino’ con Slot Vlt Tavola calda a pranzo Cene (su prenotazione) Sala per compleanni e feste (con karaoke) Samsara, via S. Ulderico, 3 Ivrea (To) per info telefonare allo 0125 425955 Dësnalpà2012 GOMMISTA Pneumatici nuovi e d’occasione Ricarica clima PUGLISI LUCA e ENRICO Specialisti L’inverno è ormai alle porte da noi troverete pneumatici seminuovi delle migliori marche a meno di metà prezzo selezionati e garrantiti no ricoperti PERMUTIAMO IL VOSTRO USATO Stazione di servizio TOTAL Via Torino, 58 - IVREA (To) Tel e Fax 0125 49640 dillo con i Fiori di Paola Gillerio fiori, piante, bomboniere servizi funebri, matrimoni articoli da regalo C.so Marconi 6 bis Montalto Dora (TO) tel. 0125 650326 - cell. 347 6953370 9 WWW.APESODORO.COM COMPRO ORO e PREZIOSI USATI IN CONTANTI acquistiamo anche: BRILLANTI, ARGENTERIA, PERLE e ORO MASSIME VALUTAZIONI CHI SI PRESENTA CON QUESTO RITAGLIO AVRÀ 1€ in PIÙ al GRAMMO rispetto alla quotazione giornaliera FILIALE DI IVREA - VIA TORINO, 267 Tel. 0125 1960190 Cell. 348 6751460 COSSATO - Viale Pajetta 6/a [email protected] - www.apesodoro.com Via Vallesa 14 MONTALTO DORA (TO) Tel. 0125 650417 Via Torino, 24 BORGOFRANCO d’IVREA (To) tel. 0125 753172 e-mil: [email protected] www.sediciviaggi.it - e-mail: [email protected] è gradita la prenotazione Dësnalpà2012 10 Il complesso paleocristiano formato dalla pieve di San Lorenzo e dal battistero di San Giovanni Battista a Settimo Vittone, rappresenta una delle vestigia più antiche del Canavese, risalente verosimilmente alla seconda metà del IX secolo. Il complesso è posto su di una rocca, nei pressi di strutture difensive costruite forse già nel X secolo a protezione della pieve, sulle quali più tardi venne costruito il castello vecchio (tra le cui strutture superbe sono ancora presenti finestre con decorazioni in cotto). Collocata in posizione elevata rispetto al paese ed al corso della Dora Baltea, la pieve e l’annesso battistero, dovevano costituire, nel Medioevo, una tappa importante per viaggiatori e pellegrini che si muovevano lungo la via Francigena. Il contesto ambientale, popolato da vigneti che si inerpicano lungo i terrazzamenti della conca – sostenuti dai caratteristici tupiun, colonnette in pietra imbiancate con la calce - arricchisce la suggestione del luogo. Il complesso è oggi “monumento segnalato dal FAI”. Il battistero e la pieve, sorti in piena età carolingia, costituiscono uno dei principali esempi di architettura “preromanica” in Piemonte. Sono costruiti essenzialmente con ciottoli e schegge di pietra locale; le coperture sono quasi interamente realizzate con le caratteristiche lose (lastre naturali di pietra). Lapide apocrifa dedicata ad Ansgar- ITINERARI: CONOSCIAMO SETTIMO VITTONE Pieve di San Lorenzo Aperta al pubblico domenica 28 ottobre da Il battistero presenta una pianta ottagonale ed è coperto da una volta a spicchi. Il campanile in laterizi, posto sopra la volta, costituisce manifestamente un’aggiunta più tarda (probabilmente nel XIII secolo) di stile romanico. Successiva è anche l’abside rettangolare che fuoriesce dal perimetro ottagonale, con funzione di presbiterio del battistero. In origine, come per altre costruzioni simili, il battistero doveva essere staccato dalla chiesa; più tardi si costruì, sul lato sud, un passaggio che lo unisce ad essa. La pieve, ad aula unica, pre- VERNICIATURA INDUSTRIALE polveri e liquido senta un’apparente pianta a croce latina, con tre nicchioni che si aprono nell’area presbiteriale con volte a botte. Vi si entra attraverso il campanile che si appoggia alla navata, costruito anch’esso in epoca più tarda (forse XIII secolo), annullando contemporaneamente l’ingresso primitivo. La tradizione – credibile, anche se non suffragata da documenti- vuole che il complesso paleocristiano sia sorto sotto gli Anscarici che nel IX secolo reggevano la Marca d’Ivrea. Una leggenda romantica vuole che vi sia sepolta la bella ed infelice Ansgarda, figlia di Anscario, moglie ripudiata del re di Francia Ludovico II il Balbo, ritiratasi a meditare in questo luogo, dove trovò poi sepoltura nell’anno 889. Una lapide apocrifa posta nel battistero ed un sarcofago sul piazzale del complesso plebano hanno alimentato questo mito. La pieve, posta sull’altura del castello, doveva avere funzioni di “chiesa castrense” (un documento del 1232 la cita come chiesa in castrum Septimi); ma – per concessione dei Signori del luogodovette presto fungere anche da parrocchiale. Svolse tale ruolo sino al 1661 quando, al suo posto, venne eletta a parrocchiale la chiesa di Sant’Andrea, situata al centro del borgo di Settimo Vittone. Il complesso monumentale si è salvato dalle ingiurie del tempo per merito di interventi di restauro svolti negli anni 1896-97 a cura dell’Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti, diretto, a quella data, da Alfredo d’Andrade: si sono conservati numerosi suoi disegni per i lavori di restauro da eseguire. Risale a tale intevento l’inserimento in facciata di una bifora di foggia romanica con “capitello a stampella”. Ai lavori del d’Andrate fecero seguito altri interventi; durante quelli eseguiti nell’ultima decade del XX secolo, è stata recuperata una gran parte degli affreschi che coprono quasi interamente le pareti della pieve. OFFICINA AUTORIPARAZIONI Gastaldo Brac Giorgio SOCCORSO STRADALE ARBENSON SERGIO s.n.c. cancellate e recinzioni Strada Cambias, 41 Montalto Dora (TO) Unità locale: Via Unità d’Italia, 1 Tel. 0125 650167 Tel./Fax 0125 650022 Via Ivrea, 41/A MONTALTO DORA (TO) Tel./Fax 0125 650332 Cell. 338 5809683 Dësnalpà2012 ITINERARI: CONOSCIAMO SETTIMO VITTONE NEL ‘500 LA GUERRA FRANCOSPAGNOLA Passeggiata tra quiete e serenità La pieve di San Lorenzo ha come sfondo una sorta di anfiteatro naturale circondato da colline moreniche, che si estende sopra il paese di Settimo e le sue frazioni, dove il clima è particolarmente mite. Vi cresce l’olivo, come si può constatare anche dalle piante che stanno nei pressi del- la chiesa. La coltura di gran lunga prevalente è quella della vite. Un lavoro secolare di costruzione di terrazzamenti, strappati alla montagna, sostenuti da muri a secco e riempiti di terra riportata, ha consentito l’impianto di splendidi vigneti di nebbiolo. I pergolati assumono l’aspetto di un’opera ciclopica, sorretti come sono dai tipici tupiun, colonnette in pietra imbiancate con la calce che trattengono il calore del giorno per restituirlo dopo il tramonto. Tutta la conca è attraversata da una rete di suggestive mulattiere che collegano tra di & Aperitivando Spiluccando in un vero mulino a macine del 1900 11 loro e con le frazioni di fondovalle le abitazioni e le vigne che stanno in alto sulla conca. La pieve di san Lorenzo è un punto di snodo di tale rete di mulattiere: prendendo a destra si arriva a Montestrutto, dopo aver toccato la chiesetta romanica di San Giacomo; volgendo a sinistra si arriva ai ruderi del castello di Cesnola e poi a Torredaniele. Lungo sentieri analoghi dovevano muoversi i viaggiatori ed i pellegrini che percorrevano la via Francigena e che preferivano muoversi a mezza costa anziché lungo le più pericolose zone di fondovalle, dove scorre la Dora Baltea. Viaggio nella storia Castello Fondato nel IX secolo da Attone Anscario, primo Marchese d’Ivrea che vi fissò la sua seconda dimora, il castello venne fatto smantellare nel ‘500 durante la guerra tra Spagnoli e Francesi dal Duca Carlo III di Savoia insieme a quelli di Cesnola e Castruzzone. Restano dell’impianto medioevale i ruderi di una torre e alcuni fregi in cotto. Tra tardo ‘600 e XVlII secolo vennero ampliati i corpi di fabbrica più antichi che si affacciano sulla valle. Questa parte, detta “castello nuovo”, ha assunto nel tempo le fattezze di una villa residenziale. Corona Grossa Un’altra importante testimonianza del IX secolo è data da questo complesso che fu anch’esso fatto edificare da Attone Anscario, ed aveva la funzione di ospedale per pellegrini della Marca d’Ivrea. Chiesa Parrocchiale di Sant’ Andrea Eretta nel luogo della primitiva chiesa del ‘200, rappresenta un vero capolavoro del ‘600, anche se con i suoi successivi ampliamenti venne terminata soltanto nel 1851.All’interno si trovano alcune opere di notevole valore artistico come la raffinata balaustra e l’altare maggiore in marmi policromi (1743), realizzati da Carlo Giudici, il pulpito in noce di autore ignoto, il leggio del coro, opera di Giovanni Godone (inizio ‘800). I due splendidi medaglioni nel presbiterio furono eseguiti da Giuseppe Borra, l’ostensorio in argento da Andrea Boucheron, artista di fama internazionale. La Bottega delle stufe di Prola marco al Mulino e n o i z a t o n e r p u s Cene BORGOFRANCO d’Ivrea Via Roma, 7 - tel 339 12 53 836 18,00/01,00 - chiusura martedì SETTIMO VITTONE (TO) Strada Statale 26, n°22 Tel. e Fax 0125.658471 - CHIUSO IL MERCOLEDì www.labottegadellestufe.com - e-mail: infolabottegadellestufe.com Dësnalpà2012 12 LA PIEVE ROMANICA DI SAN GIACOMO Viaggio nella storia Castello di Cesnola Si trova nell’omonima frazione un tempo Comune. Salendo tra i vigneti, con una bella rnulattiera medievale si raggiungono i ruderi del castello dei Palma di Cesnola, risalente all’XI secolo. Castello e Chiesa di San Giacomo a Montestrutto Anche l’ultima borgata del fondovalle anticamente era sede di Comune. Le sue case si appoggiano allo sperone di roccia che è dirupo sulla Dora quasi ostruendo la viabilità (da ciò il nome primitivo di Mons Obstructus). Sulla sua sommità si erge un castello, eretto sulle rovine di quello precedente medioevale, rifatto in stile neogotico. Romanica è invece la pieve di San Giacomo, visibile sotto. UNA TESTIMONIANZA STRAORDINARIA APERTA A TUTTI I segreti negli affreschi della Pieve Gli affreschi che si trovano all’interno della chiesa e lungo le pareti del corridoio che porta al battistero, costituiscono una testimonianza, straordinariamente ricca, dell’evoluzione che la pittura ha avuto, su di un arco di tempo lungo quasi tre secoli, in terra di Canavese. Non è facile nella “disordinata” impaginazione degli affreschi trovare il filo cronologico che ci fa passare dalla prima metà del XII secolo fin quasi sul finire del Quattrocento. Le raffigurazioni più antiche sono i frammenti del Giudizio Universale, riconoscibili (pur con molte difficoltà, stante il precario stato di conservazione) in alto nell’arco absidato: le gote arrossate e gli occhi sgranati (visibili nelle foto prese da vicino) ne testimoniano inequivocabilmente l’appartenenza alla pittura romanica. Databile all’altezza del XIII secolo è l’immagine del San Michele Arcangelo che pesa le anime posta nel secondo registro degli affreschi che occupano la parete destra della chiesa. Tra i dipinti collocabili a cavallo tra il XIII ed il XIV secolo troviamo addirittura un affresco autografo: si tratta della monumentale e ieratica figura di un santo regale (San Cristoforo) che tiene in mano un ramo con frutti (una palma con datteri), firmata da tal “Guilielmus de Orta”. In qualche continuità temporale e stilistica con esso, nel registro inferiore della stessa parete, si trova la scena del Miracolo di San Nicola di Bari ed una Adorazione dei Magi con una Madonna che tiene in mano uno stranissimo fiore. Sempre sulla parete destra, troviamo una delle migliori pitture trecentesche presenti nella chiesa: un Santo vescovo in trono regale ed elegante, intento a scambiare cartigli Chiesa di San Pietro All’ingresso del borgo medievale di Torredaniele, si nota la chiesetta, rifatta nell’Ottocento, ma già citata, da una Bolla del 1216 di Papa Innocenza III, tra le dipendenze della Sacra di San Michele. C.S.F. CENTRO SERVIZI FUNEBRI Mauro Ceregati Borgofranco d’Ivrea Via Aosta, 13 Cell. 347 10 60 821 Dësnalpà2012 con un monaco; essa è dovuta, probabilmente, allo stesso pittore che, nel terzo registro superiore della parete, ha dipinto un’Ultima Cena (ormai alquanto mutilata). Accanto al Santo vescovo in trono, è posto un affresco dell’inizio del XV secolo che raffigura la Visione del beato Pietro di Lussemburgo, con il beato in preghiera davanti al crocifisso al quale appare l’immagine della Madonna col Bambino Nella prima metà del XV secolo sono impegnati ad affrescare la pieve, pittori dei quali esiste una relativamente più ricca documentazione. Si tratta, innanzi tutto, di di un anziano che, forse volutamente, lo assimilano alla figura dell’Eterno; attorno a lui le figure del “Tetramorfo”, vale a dire i simboli dei Quattro Evangelisti. Sulla parete di fondo è raffigurata, sopra una piccola finestra, una Pietà; ai suoi lati trovano posto un San Lorenzo ed un San Martino che divide il mantello con un povero. Infine, sulle pareti laterali troviamo, da una parte, la scena di San Lorenzo che presenta un devoto alla Madonna e, dall’altra le sante Marta, Lucia e Caterina di Alessandria. L’ignoto Maestro degli affreschi della cappella Avogadro si dimostra, nella resa volumetrica nei corpi e nell’uso di tenui colori, aggiornato sulla lezio- Dux Aimo (Aimone Duce) che qui dipinge, sulla parete di sinistra, un Angelo con le tre Marie al sepolcro, opera che lascia trasparire il suo gusto miniaturistico. Nella Adorazione dei Magi, e nella scena frammentaria di San Francesco che riceve le stigmate, poste nel corridoio di collegamento al battistero, si è voluto riconoscere la prima maniera stilistica di un artista eporediese, Giacomino da Ivrea. La parte meglio conservata degli affreschi è quella fatta realizzare, nella piccola cappella destra del presbiterio, da Giovanni Martino Avogadro di Casanova, pievano della chiesa negli anni sessanta ottanta del XV secolo. Il programma iconografico doveva essere ben meditato. Sulla ne pierfrancescana, ma gli fa volta a botte, in una man- difetto (come emerge dall’apdorla di luce, è raffigurato un prossimazione dei volti e dei Cristo benedicente – con una panneggi) la piena padronanfolta barba bianca e l’aspetto za dei mezzi pittorici. “OLIVICOLTURA IN PIEMONTE? LA SFIDA DI SETTIMO VITTONE” Da peschiera inaugurata nel 1930 all’attuale frantoio “Vito Groccia” Pubblichiamo un articolo apparso su Piemontemese.it la rivista diretta dall’amico Nico Ivaldi, che con questo articolo di Elisa Viglio dal titolo “La sfida di Settimo Vittone - Olivicoltura in Piemonte?” ha ricevuto una menzione speciale alla quinta edizione del Premio Piemonte Mese, sezione Economia. Lo riteniamo esplicativo di come economia e difesa della tradizione si possono felicemente coniugare una visione di rilancio del prodotto canavesano di alta qualità. La redazione “...Dal punto di vista istituzionale, tutto è iniziato con la fondazione, il 15 ottobre 2003, a Vialfrè, dell’Asspo, Associazione Piemontese Olivicoltori. Si trattava allora di poco più di una decina di coltivatori, fra cui lo stesso Vito Groccia e il compaesano Adriano Giovanetto, figlio di Alberto ed attuale assessore all’agricoltura di Settimo Vittone, che credevano nella possibilità di intraprendere questa attività sui terreni del Piemonte e della Valle d’Aosta e desideravano associarsi per scambiarsi conoscenze, idee e suggerimenti. L’associazione, attualmente presieduta da Pier Luigi Baratono, conta ora trecentoquaranta soci, che ricevono periodicamente informazioni specifiche grazie agli studi del dottor Antonino De Maria, tecnico dell’ASSPO, che chiarisce: “Malgrado gli olivicoltori piemontesi non possano competere, per la quantità della produzione, con i colleghi di altre regioni, le olive piemontesi, prevalentemente di tipo leccino, sono di ottima qualità e producono un olio dolce e delicato. La scarsa quantità rende molto improbabile un futuro ottenimento della certificazione Dop, prosegue De Maria, ma seri controlli da parte nostra permettono la completa tracciabilità della filiera produttiva”. Sin dalla fondazione l’Asspo ha intrapreso un approfondito studio sull’olivicoltura piemontese, effettuando tra l’altro un censimento che ha permesso al solo dottor De Maria di contare circa ottantamila piante sul territorio regionale e monitorando la Ma torniamo a Settimo Vittopresenza della mosca olearia, ne, dove, dopo anni di pazienprincipale parassita dell’oli- te lavoro, nel 2002 il Circolo vo: i dati sono sul sito www. Molino Lingarda presieduto asspo.it, dove sono anche da Vito Groccia organizzava elencati i punti vendita di olio la prima “Sagra delle olive e piemontese. Grazie anche al dell’olio”, producendo per la lavoro dell’associazione, dai prima volta l’olio della Riviecirca trecento produttori, fra ra Settimese, con la frangitusingoli e aziende, del 2005, si ra di circa 200 kg di olive a è raggiunta al presente quota Villanova d’Albenga: lo stupoottocentoquindici. re dei liguri nel notare la qua- lità dei frutti canavesani sarà d’incoraggiamento per perseverare nella sfida, mettendo a dimora centinaia di piante e studiandone attentamente l’adattabilità al territorio. In seguito ad un progetto portato avanti dall’amministrazione dell’allora sindaco Mauro Peretto nell’ambito di un bando destinato ai comuni di confine, si era nel frattempo 13 SANTI E PITTORI: SINTETICA DESCRIZIONE Affreschi interni Corridoio tra il battistero e la pieve – Giacomino da Ivrea (attribuito), Adorazione dei Magi, prima metà XV secolo; – Giacomino da Ivrea (attribuito), San Francesco riceve le stigmate; – Pittore del XV secolo, Santo Stefano, frammento; Abside – Arco absidale, in alto: Giudizio Universale, frammento, XII secolo; – Parete sinistra: Santo con un giovane devoto, XIV secolo; – Parete destra: Annunciazione e santi, XIV secolo; Cappella Avogadro, affrescata del così detto “Maestro della cappella Avogadro, 1460-80 (lo stemma degli Avogadro precede ai sue lati la cappella) – Soffitto: Cristo benedicente (in forma di Dio Padre), Simboli degli Evangelisti (Tetramorfo); – Parete sinistra: San Lorenzo presenta il committente alla Madonna (il volto del committente, il pievano Martino Avogadro, è abraso) Parete di fondo: San Lorenzo, San Martino, sopra la finestra Cristo in pietà; – Parete di destra: Santa Marta, Santa Lucia e Santa Caterina di Alessandria Parete destra della navata della pieve – Guglielmo da Orta, Monumentale figura di santo regale (San Cristoforo), XIII-XIV secolo; – In alto: Ultima cena (frammenti), XIV secolo; – Registro mediano: San Michele Arcangelo che pesa le anime, XIII secolo; Santo vescovo in trono, XIV secolo; Visione del beato Pietro di Lussemburgo, prima metà del XV secolo; – Registro inferiore: San Nicola di Bari compie il miracolo della salamoia, XIV secolo; Adorazione dei Magi, XIV secolo; Contro facciata – San Giorgio uccide il drago (frammento), XV secolo – Madonna della Misericordia (frammento), XIV secolo Parete sinistra – Martirio di san Lorenzo (frammento); – Aimone Duce, Le tre Marie al sepolcro, prima metà del XV secolo prospettata l’idea di ristrutturare l’ex peschiera inaugurata nel 1930 da Maria José di Savoia e di adattare l’edificio a frantoio. La “scommessa”, come è stata definita dal successore di Peretto, Sabrina Noro, è stata seguita anche dall’attuale amministrazione che, con l’aiuto del Circolo Molino Lingarda presieduto da Enrico Groccia, figlio e successore di Vito, e dell’Associazione Settima Pietra presieduta da Mauro Orlassino e poi da Adriano Borgesio, ha portato a termine i lavori raggiungendo il meritato obiettivo con l’inaugurazione del frantoio comunale dedicato a Vito Groccia, scomparso pochi mesi prima. All’interno del locale è stato collocato un impianto Pegaso 500, di cui si occupa, accanto al mastro frantoiano ingegner Franco Franceschini, Luca Giovanetto, formato dal personale dell’Amc, ditta fornitrice dei macchinari. Al di là dei possibili sviluppi economici, spiega l’assessore Adriano Giovanetto, l’olivicoltura offre la duplice prospettiva di promuovere il territorio e le sue eccellenze, sviluppando il settore turistico, e di prendersi cura di tale territorio, destinando ad oliveto vigne e campi abbandonati e migliorandoli così non solo dal lato paesaggistico, ma anche da quello della sicurezza in caso di calamità naturali come frane e smottamenti”. Al riguardo, è in avvio il progetto “Olivi e territorio” promosso dall’Associazione Settima Pietra, che ha come obiettivo proprio quello di curare e promuovere il territorio settimese: i proprietari di terreni incolti potranno richiedere al Comune una perizia gratuita per verificare la possibilità di destinare tali spazi ad oliveto e, in caso positivo, saranno aiutati, sempre gratuitamente, a ripulire il terreno e piantare gli olivi. Accanto all’Associazione Settima Pietra, che ha tra l’altro organizzato nel 2007 il primo corso di olivicoltura, un ruolo senz’altro fondamentale è giocato dal Circolo Molino Lingarda, che, con l’approvazione da parte del Consiglio comunale dello scorso 29 novembre, ha ottenuto l’affidamento della gestione dell’intera attività olivicola, dalla coltivazione e dalla pulizia dei terreni alla lavorazione e all’utilizzo del prodotto finito per la “Sagra delle olive e dell’olio”. Come sottolinea ancora l’assessore Giovanetto, “se l’olivicoltura in Piemonte non è una realistica fonte esclusiva di reddito, può comunque costituire un buon complemento per le aziende agricole già avviate, oltre ad essere un’attività che, accanto alla manutenzione del territorio, offre molte soddisfazioni: con dieci o quindici piante di olivo si può produrre olio sufficiente all’autoconsumo di una famiglia di medie dimensioni”. L’idea di fondo emersa dal convegno organizzato in occasione dell’inaugurazione del frantoio, comunque, è la stessa che di recente è sostenuta in pressoché ogni discussione sul turismo e sulle produzioni locali: l’unica maniera efficace per promuovere le eccellenze del territorio è quella di lasciare da parte il campanilismo ed iniziare a fare sistema, unendo le energie di produttori privati ed enti pubblici per lavorare in direzione di un obiettivo comune. Dësnalpà2012 14 AD SEPTIMUM LAPIDEM MILIARIUM Viaggio nella storia Sulla data di fondazione o nascita dei primi nuclei abitativi in mancanza di dati certi, si fa riferimento alla citazione Ad septimum lapidem miliarium, che potrebbe significare la presenza di una una mutationes, una “stazione di servizio”, attrezzata per accogliere i viaggiatori in possesso di regolare documentazione rilasciata dall’amministrazione centrale romana. Se cosÌ fosse, si potrebbe far risalire la nascita del primo villaggio in Settimo al tempo di Cornelio e Caio (133-123 a.C.), periodo, che coinciderebbe con la realizzazione della prima strada consolare. Questa ipotesi troverebbe giustificazione nel fatto che il miliarium, rinvenuto a Settimo - ora giacente presso gli scantinati del Museo Garda d’Ivrea - risalirebbe proprio al periodo sopra riportato. L’evento storico più significativo di Settimo Vittone, ricordato ogni anno in una rievocazione storica, ci riporta al IX secolo, agli anni antecedenti l’882. Si narra che Asgarda, Regina di Francia ripudiata dal marito Luigi II (detto il Balbo) e sorella Attone Anscario, Marchese di Ivrea si recò da lui trovando finalmente rifugio e conforto in questo piccolo ed accogliente paese, per dedicarsi alla preghiera e all’assistenza dei poveri. Qui morì nel 889 e venne sepolta, secondo la tradizione, nella chiesa della pieve di San Lorenzo. Nella realtà non esistono molte testimonianze storiche del borgo che, a partire dall’XI secolo fu compreso nel territorio denominato Valle di Montalto e dipendeva dal Vescovo di Ivrea. L’area, importante sia da un punto di vista strategico che economico, venne a lungo contesa. I Signori del luogo cercarono sempre di destreggiarsi abilmente tra il Vescovo di Ivrea e l’alleanza con le Città di Ivrea e Vercelli per mantenere una certa autonoma e indipendenza. Nel 1357, dopo alterne vidende il Vescovo cedette ogni diritto feudale sulla valle ai Savoia, che a metà ‘600 riconosceranno al Signore del luogo, allora Gottiffredo di Cesnola, il titolo comitale. Antica Panetteria Pasticceria Del Borgo Canestrelli Paste di Meliga Torcetti Panettoni e Colombe artigianali Via Aosta, 16 - BORGOFRANCO (To) Tel. 0125 752341 di Mosca Fausto OFFICINA AUTORIPARAZIONI GOMMISTA Via Buonumore, 23 Fraz. San Germano BORGOFRANCO (TO) Cell: 349 007 6955 Tel/Fax: 0125 753 135 IL PERCORSO CANAVESANO SINO AD EPOREDIA La Francigena di “Sigerico” Il percorso Canavesano della Via Francigena, nella Provincia di Torino, si sviluppa per un tratto di circa 40 Km, dal confine con la Regione Valle d’Aosta al confine con la Provincia di Biella; attraversando il territorio dei Comuni di: Carema, Settimo Vittone, Borgofranco d’Ivrea, Montalto Dora, Ivrea, Cascinette d’Ivrea, Burolo, Bollengo, Palazzo Canavese, Piverone. Questo percorso, che rispetta l’itinerario principale, compiuto dall’Arcivescovo Sigerico nel 990 dc.nel suo viaggio di ritorno da Roma a Canterbury e riconosciuto ufficialmente dal Consiglio d’ Europa, è stato tracciato e mappato dall’ Associazione “La Via Francigena di Sigerico“, in pieno accordo con le Amministrazioni Comunali interessate, le quali hanno contribuito con consigli e indicazioni alla stesura del percorso. L’Associazione “La Via Francigena di Sigerico” ha esteso il suo intervento anche ai tre Comuni della Provincia di Biella, con il loro pieno accordo: Viverone, Roppolo e Cavaglià, fino al confine con la Provincia di Vercelli. Ha inoltre collaborato e collabora con i Comuni della Regione Valle d’Aosta per il tratto finale dell’itinerario proveniente dal Passo del Gran S. Bernardo e che si conclude con il Comune di Pont Saint Martin anch’esso convenzionato con “La Via Francigena di Sigerico”. La tipologia del percorso è stata studiata per rispondere alle esigenze di persone che procedono a piedi, in bicicletta o a cavallo; sono state selezionate strade non trafficate, carrareccie e sentieri. Per i casi in cui è stato indispensabile percorrere per brevi tratti le strade trafficate e asfaltate sono stati previsti e richiesti, alle Amministrazioni locali, interventi di messa in sicurezza. L’itinerario ha inoltre tenuto conto di tutti i più importanti monumenti storico-culturali presenti sul percorso, nonché dalla presenza di importanti monumenti di interesse storico culturale nonché di significativi aspetti paesaggistici e di particolari situazioni naturalistiche in prossimità del percorso principale ma non toccate dallo stesso. degli aspetti naturalistici e ambientali più significativi. Sono in corso, parallelamente, studi e ricerche finalizzati alla valorizzazione di alcune varianti significative al percorso principale, motivate Nota della redazione Si comunica che le notizie inerenti l’approfondimento storico-ambientale geografico dei Comuni di: Settimo Vittone e Montalto Dora, ricalcano le infomazioni contenute nei siti ufficiali dei Comuni stessi. BAR CASTELLO ACCONCIATURE di Marco Roffino Corso Marconi, 2 Montalto Dora Tel. 0125-650007 - Cell. 349 8084268 caba ricambi RICAMBI AUTO NAZIONALI ED ESTERI C.so Costantino Nigra, 68 - P.zza FF.SS. IVREA (TO) Tel. 0125 45882 - Tel./Fax 0125 648813 SABRINA C.so Massimo D’Azeglio, 61/F IVREA (To) Tel. 0125 280572 tabaccheria Prelle Marco Lotto - Sisal - Gratta e Vinci Valori Bollati Ricariche Telefoniche Articoli Regalo Via Torino, 111 - IVREA (To) 0125 425035