01 prima.indd

Transcript

01 prima.indd
Settimanale d'informazione - Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento
Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona
Aut. DCSP1/1/5681/102/88LG Taxe Percue TASSA PAGATA 60044 FABRIANO (AN)
>Fabriano
5
>Fabriano
Fabriano-Matelica euro 1,20
9
>Matelica
14
n. 40 Anno CV 29 ottobre 2016
>Sport
Che autunno
caldo
per il lavoro!
Look nuovo
ai cimiteri, ma
occhio ai ladri
Verdicchio 2016,
una... raccolta
da collezione
Fabriano
capitale
della ritmica!
P
P
L
I
rossimo ampliamento per quello
principale di Santa Maria, timore cinghiali alle
Cortine e pericolo furti
nelle frazioni.
rima Jp e Veneto
Banca, ora Fedrigoni (con probabile
cessione al gruppo Bonomi) tengono in apprensione il territorio.
'annata promette
di essere ottima:
parola dei principali
produttori di Matelica.
E le cantine sono tutte...
in fermento!
28
n questo fine settimana la nostra città
ospita la seconda tappa
dei campionati di serie
A1, A2 e B di ginnastica. Invasione di atlete!
Tra potere
e giustizia
La cultura europea ha sviluppato verso il
"potere" e la "giustizia" uno straordinario
equivoco. A partire dall'epoca moderna,
infatti, questi termini sono diventati i presupposti rispettivi della libertà e della felicità:
se io posso fare qualcosa, allora sono libero;
se io ottengo il giusto, allora sono felice.
Entrambe queste parole, pertanto, sono state legate all'agire dell'individuo: la libertà
è "fare" quello che si vuole e la giustizia,
attraverso spesso la politica, va "fatta" e va
"fatta rispettare".
La conseguenza più dirompente di questa
mentalità è la proiezione che queste convinzioni hanno prodotto su Dio: Dio è Onnipotente perché può "fare quello che vuole" ed è
giusto perché "fa giustizia" ai suoi servi. Le
tradizioni patristica e scolastica, al contrario,
parlano del potere e della giustizia come due
attributi di Dio, attributi del suo stesso essere. Questo significa che il potere non è tanto
un "poter fare", quanto un "poter essere", un
"poter stare" dentro le cose, dentro la realtà.
Dio è Onnipotente non solo perché può fare
tutto, ma soprattutto perché può stare dentro
tutto, perché non c'è situazione che lo possa
fermare o arginare. La storia non ostacola
Dio perché Dio può attraversare qualunque
storia e guidarla.
Le considerazioni emerse divengono ancora
più sorprendenti se le si riferisce alla "giustizia": fare giustizia non vuol dire "risolvere"
un problema, ma permettere che quel grido
giunga alle orecchie di chi può ascoltarlo. Il
giudice della parabola del Vangelo di questi
giorni è definito da Gesù iniquo perché seleziona che cosa ascoltare, perché non ascolta
e non prende in considerazione il grido della
vedova se non "per sfinimento". Dio è giusto
non perché ci risolve i problemi, ma perché
nel suo cuore fa sempre spazio per il nostro
grido, ospita il nostro pianto e permette che
le nostre ferite emergano e siano curate.
Per troppo tempo abbiamo creduto ad una
divinità che è grande perché fa quello che
vuole e vendica i torti degli uomini: chi ha
familiarità con la cultura greca capirà benissimo che, se davvero Dio fosse questo, ci si
poteva fermare alle considerazioni di Esiodo
senza scomodare, addirittura, Gesù Cristo.
Il Cristianesimo ha portato nel mondo la
possibilità di "stare" dentro al mondo nella
certezza che "niun vede il mio dolor, Tu 'l
vedi, o Dio", nella certezza — insomma —
che il dolore dell'uomo e l'ingiustizia trovassero spazio e accoglienza nel cuore di Dio.
Questo stare e questo "poter essere" che è
donato all'uomo dalla Misericordia di Dio
dentro tutte le circostanze è il presupposto
di ogni cambiamento. Uomini come Dario
Fo o Bob Dylan (...)
(Segue a pagina 2)
Carlo Cammoranesi
Poveri
giovani!
P
reoccupante per certi versi il Report 2016 della
Caritas italiana: sono i giovani i più colpiti dalla
povertà assoluta a causa della mancanza di opportunità lavorative. Spicca anche l’indigenza
estrema dei rifugiati e dei richiedenti asilo senza casa,
lavoro ed integrazione sociale. Abbiamo aperto un tavolo
di discussione su facebook con le nuove leve del territorio
per conoscere le loro prospettive e le priorità da spendere
per il futuro. Ecco cosa è emerso…
Servizi a pag. 3 di Patrizia Caiffa, Alessandro Moscè e Daniele Rocchi
2
>EDITORIALI<
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
Festa di Ognissanti,
il mistero della morte
di DON ALDO BUONAIUTO
N
ella notte a cavallo tra l’ultimo
giorno di ottobre e il primo
novembre, le strade e i locali si
popolano di bambini e adulti
grottescamente vestiti da scheletri, streghe
e vampiri, zombies piuttosto che pipistrelli,
gatti neri, licantropi, e così via.
Le nostre strade, le vetrine dei negozi, persino i corridoi delle scuole si colorano improvvisamente di arancione e si addobbano
di zucche giganti. È Halloween, ormai unanimemente
considerata una festività al
pari del carnevale. Molti ritengono che sia collegata con
le due ricorrenze dei santi e
dei morti, l’1 e 2 novembre.
In realtà, analizzandola, non
esiste in essa nulla di religioso o spirituale. Si tratta
di un fenomeno dai caratteri
neo-pagani, ove non satanici,
in netto contrasto con il cristianesimo.
Il retaggio culturale è antico,
affonda le radici nel tempo
dei druidi, la casta sacerdotale dei Celti, popolazione
indo-europea, di religione pagana. Nella notte di
Samhain (dio delle tenebre),
il 31 ottobre, si celebrava
il passaggio dalla stagione estiva a quella
invernale, e quindi, la sconfitta del dio della
luce. I Celti credevano che, in quella notte,
le anime dei defunti tornassero in vita per
partecipare ai rituali orgiastici e banchettare
insieme ai viventi. I druidi portavano lanterne realizzate con rape svuotate, al cui interno
erano poste candele fatte con il grasso degli
animali sacrificati, e passavano di casa in
casa, a raccogliere offerte, per ingraziarsi
gli spiriti maligni.
La porta era lasciata socchiusa, con il fuoco
acceso e la tavola imbandita, per accogliere
i defunti. Chi si fosse rifiutato di partecipare
sarebbe stato maledetto. Questo il significato
di trick or treat (trucco o divertimento): sacrificio o maledizione. Per i satanisti, per gli
adoratori del Male, Halloween è la festa più
importante, il Capodanno, il compleanno di
Lucifero, e l’occasione per adescare adepti. È
un modo per introdurre i giovani all’occulto,
allo spiritismo, alla stregoneria, abituandoli
al “buio” fisico e morale. La festa di Ognissanti e la Commemorazione dei defunti sono,
invece, l’occasione per riflettere sul mistero della
morte nella prospettiva
della Resurrezione e come
nascita all’immortalità,
dove soltanto coloro che
hanno vissuto in osservanza
alla Parola di Dio, alla luce
del suo Amore, potranno
vivere la pienezza della
gioia eterna. È necessario,
anzi, urgente, recuperare
e promuovere una cultura
della vita, che, con la sua
bellezza, offre esempi e
modelli di speranza ai molti
immersi in quella che Papa
Francesco ha definito una
“cultura di morte”, ormai
imperante, di cui Halloween è uno strumento ed una
manifestazione.
Madre Teresa,
la fede, l'amore
Madre Teresa di Calcutta ha fatto tutto
quello che ha fatto (é stata un miracolo vivente di carità) pur soffrendo di
aridità spirituale. Non aveva la dolce
consolazione si sentirsi in intimo colloquio don Dio, non era gratificata da
uno stato d'animo di fervore religioso.
Soffriva piuttosto il silenzio di Dio ed
é una sofferenza di non poco conto.
Chi ha un po’ di familiarità con le
vite dei santi, non si stupisce di queste
oscurità dello spirito, perché gli é nota
la notte dell'anima del grande S. Giovanni della Croce, ed anche di S. Teresa
di Liseux. Ma i lontani, gli agnostici ne
fanno quasi uno scandalo e qualcuno
finisce per parlare di "santi atei" (che
é un’assurdità).
Questa singolare ed anche drammatica
esperienza interiore di S. Teresa di
Calcutta ci induce ad una riflessione che
merita di essere fatta. La fede, la fede dei cristiani, non é "sentimento", cioè uno stato d'animo, come tale, personalissimo
e precario: c'é ma può andarsene, tornare, non più tornare.
La fede prima di tutto é elaborato dell'intelletto, basato su
esperienze, riflessioni, studi e poi volontà che scaturisce da
considerazioni profonde e radicate, finchè diventare scelta
di vita, impegno esigente di tutta una vita. Il sentimento
é instabile: si intensifica, si affievolisce, può eclissarsi; il
convincimento, la volontà sono più stabili: possono essere
ben saldi e quindi permanere anche se il sentimento vacilla
e allora diventano più meritori, alle volte eroici, la fede é
grande, é un tesoro prezioso quando non é puro sentimento,
sentimentalismo. Ed ora facciamo una applicazione analogica
di queste considerazioni: riferiamole all'amore tra uomo e
Sorta nel 1911
soppressa nel 1925
risorta nel 1945
Direttore responsabile
Carlo Cammoranesi
Autorizz. Tribunale Civile di Ancona
n.11 del 6/09/1948
Amministratore
Giovanni Chiavellini
donna, ai rapporti sponsali. Non dimentichiamo che una
suora (e Madre Teresa era una suora) si considera sposa di
Cristo e che l'amore sponsale non é qualcosa
di profano, che non ha nulla a che fare con
l'amore di Cristo.
Dunque, quanti coniugi che si separano si
giustificano dicendo che la cosa era inevitabile:
non sento più niente per lei, per lui. Essi ritengono l'amore (e quindi il matrimonio) un fatto
di sentimenti e oliando il sentimento passa,
l'amore é finito e quel matrimonio non ha più
senso. Disastrosa semplificazione del concetto
di amore. Che significa essenzialmente, voler
bene, cioè volere il bene della persona amata
Direzione, redazione e amministrazione
Piazza Papa Giovanni Paolo II, 10
60044 Fabriano (An) - Tel. 0732 21352 Fax 0732 22330
ORARI: Mattino: dal lunedì al venerdì 9-12.30
Pomeriggio: lunedì e martedì dalle 15 alle 18
www.lazione.com
e-mail direzione:
[email protected] e [email protected]
e-mail segreteria:
[email protected]
Redazione Matelica
Via Parrocchia, 3 - 62024 Matelica (Mc)
ORARI: lunedì e giovedì dalle 16.30 alle 18.30
e-mail: [email protected]
Impaginazione
Tania Bugatti, Ferruccio Cocco, Daniela Pedica
Editore
Fondazione di Culto e Religione
“Diakonia Ecclesiale” D.P.R. n. 99 del 2/5/84
Aderente FISC. Associato USPI.Spedizione
in abbonamento postale gr. 1 Aut. DCSP 1/1/5681/102/88LG pubb. inf. 45%.
Iscritto al Roc 1988 in data 29/08/2001.
Stampa
Rotopress International srl
via Brecce - Loreto (An)
Tra potere
e giustizia
(...) hanno intuito che quella del potere
era una falsa promessa, che il potere
inteso come onnipotenza porta sempre
con sé solitudine e meschinità e hanno sbeffeggiato, o drammaticamente
cantato, questa sproporzione del cuore
umano dinanzi ad un potere sordo e
ingordo rispetto alle ferite e alle povertà
degli uomini.
Ciascuno lo ha fatto in modo diverso,
a volte in modo più ideologico o più
"onirico", ma entrambi hanno percepito
questo svilimento dell'umano che ogni
potere ha perpetrato nel secondo dopoguerra e lo hanno denunciato.
Certo, per entrambi era la giustizia la
via d'uscita, entrambi cercavano la giustizia, ma — nel corso della loro opera
— hanno dovuto molte volte ammettere
che la giustizia che cercavano, ovvero
la soluzione di tutti i problemi, non era
altro che un'utopia. Per questo la vera
domanda rivoluzionaria è, ancora oggi,
quella che Gesù pone al termine della
pagina evangelica: "Quando il Figlio
dell'uomo tornerà, troverà ancora la
fede sulla terra?".
Quando Dio manifesterà la sua presenza ci saranno ancora occhi capaci di
riconoscerla? Che mondo troverà? Sapranno gli uomini, dentro una malattia,
un campo di concentramento, una strage o una calamità, riconoscere la presenza disarmata di Dio che — dentro
tutto — continua a stare e ad accogliere
il nostro cuore? Non è una domanda da
poco: educare a questo riconoscimento
amoroso di una presenza che c'è e che
sta è la vera sfida educativa del nostro
tempo, è il vero Premio Nobel per cui
tutti siamo chiamati a concorrere. Con
le nostre canzoni e con i nostri tormenti.
E non c’è bisogno di fare la parata a
Stoccolma…
Carlo Cammoranesi
e quindi non é puro e semplice sentimento
(incontrollabile), ma anche e soprattutto atto
di volontà, che implica consapevolezza di
un impegno assunto, di un patto stipulato,
consapevolezza che é atto dell'intelletto. I
sentimenti non sono completamente controllabili, sono variabili come le nubi nel cielo.
Se noi seguiamo i sentimenti senza tentare
di dominarli, ci rendiamo schiavi di essi, che
sono le espressioni del nostro essere meno profonde e vere
e quindi rischiamo di divenire anche noi nuvole fluttuanti,
invece di costruire una nostra solida identità ed i sentimenti
passano e gli affetti possono tramutarsi in disaffezioni, anche
le disaffezioni passano, e i momenti di crisi possono essere
superati e servire a ricostituire affetti più forti e duraturi.
Anche se si é messi alla prova con la privazione di un sentimento dolce dell'amore, si può essere fedeli, non un impegno
e fare grandi cose. Come ha fatto Madre Teresa.
Ogni copia € 1.20. L'Azione paga la tassa
per la restituzione di copie non consegnate.
ABBONAMENTO ORDINARIO € 40,00
Amicizia € 60,00 - Sostenitore € 80,00
Europa e Bacino Mediterraneo € 232,00
Africa, Asia e America € 280,00
Oceania € 376,00
C.C.P. 17618604 intestato a L'Azione
C.C.B. IT 36 U 05035 21110 410570009048
intestato a L'Azione
presso Veneto Banca
Ag. Corso della Repubblica
Ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. n. 196/2003 informiamo
gli abbonati che i dati da loro forniti per la sottoscrizione
dell’abbonamento vengono trattati per l’espletamento
di obblighi di legge e per finalità amministrative,
attraverso l’utilizzo di strumenti e procedure idonee
a garantirne la sicurezza e la riservatezza.
Il trattamento potrà essere effettuato sia mediante
supporti cartacei, sia attraverso l’ausilio di strumenti
elettronici. Informiamo altresì gli abbonati, che in
relazione ai dati personali da loro forniti, potranno
esercitare tutti i diritti previsti all’art. 7
del D. Lgs. n. 196/2003.
L’informativa completa è disponibile sul sito www.
lazione.com e presso la sede de “L’Azione”.
Testata che fruisce di contributi di cui all'art. 3 comma 3
della legge 250 del 7/8/1990.
>INCHIESTA<
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
Caritas: giovani
disoccupati
e profughi sono
“i nuovi poveri”
di PATRIZIA CAIFFA
P
er la prima volta in Italia la
povertà assoluta, che ha raggiunto i picchi più alti degli
ultimi dieci anni, colpisce
maggiormente giovani in cerca di
lavoro e adulti rimasti senza impiego. E diminuisce con l’avanzare
dell’età. Tra i 4,6 milioni di poveri
assoluti il 10,2% sono nella fascia
d’età tra i 18 e i 34 anni.
Si inverte perciò, a causa della crisi
economica ed occupazionale, il
vecchio modello di povertà italiano
che vedeva gli anziani tra i più in
difficoltà.
Spicca inoltre la povertà dei rifugiati e dei richiedenti asilo, che
rappresentano la percentuale più alta
(57,2%) di chi si rivolge ai centri
di ascolto Caritas, perché senza
casa, lavoro e integrazione sociale.
Sono alcuni dei dati più allarmanti
che emergono dal Rapporto 2016
di Caritas italiana su povertà ed
esclusione sociale dal titolo “Vasi
comunicanti”, reso noto nei giorni
scorsi in occasione della Giornata
internazionale di lotta alla povertà.
Il titolo invita a “leggere i nessi, frequentemente trascurati, che esistono
oggi tra povertà, emergenze internazionali, guerre ed emigrazioni”.
Il 2015 viene qui definito, infatti,
“l’annus horribilis” per i movimenti
migratori, non solo “per l’elevato
numero di rifugiati, sfollati e morti”
ma anche “per l’incredibile debolezza ed egoismo” di alcuni Paesi
europei nell’affrontare l’emergenza
umanitaria.
In Europa, il numero dei profughi
giunti via mare, ricorda il Rapporto,
“è risultata quattro volte più grande
dell’anno precedente”. In questo
delicato momento storico “ricco di
insidie e in cui in tutto il continente sembra riemergere la paura del
diverso” Caritas italiana affronta
il tema della povertà allargando lo
sguardo oltre i confini nazionali.
A conclusione elenca una serie di
proposte per trovare soluzioni, in
Italia e in Europa.
Molte sono già note, tra cui quella
rivolta al governo italiano di “un
3
Il rapporto sull'esclusione sociale e "l'annus horribilis"
piano pluriennale di contrasto alla
povertà” che porti all’introduzione
graduale “di una misura universalistica”; politiche del lavoro contro la
disoccupazione giovanile e percorsi
di studio e formazione per i minori.
Per i migranti Caritas italiana continua a chiedere, tra l’altro, l’apertura
di canali sicuri e legali di ingresso
nell’Ue sia con “l’introduzione di
visti umanitari” nei Paesi di origine
e di transito e “l’esenzione del visto
se giustificato da motivi umanitari”.
Oltre ad una maggiore solidarietà
tra Paesi europei nell’attuazione
dei finora “inefficaci” programmi
di ricollocamento.
I giovani sono “i nuovi poveri”. In
Italia, secondo l’Istat, sono dunque
4,6 milioni le persone in povertà
assoluta, pari a 1 milione e 582 mila
famiglie.
Le situazioni più difficili sono nel
Mezzogiorno: le famiglie con due
o più figli minori, le famiglie di
Su Facebook
il disagio
generazionale
Quale futuro per i giovani a Fabriano?
Abbiamo aperto la discussione attraverso
una pagina Facebook ed è arrivato un
fiume di risposte. Il dibattito si è dunque
acceso sui social. Non potendo riportare
integralmente ogni risposta, abbiamo
selezionato quello che riteniamo le argomentazioni più interessanti. “Un futuro
c’è. Questa massa di giovani ha energie
da esprimere. Dobbiamo consentirglielo
facendo un passo indietro”, afferma Gian
Pietro Simonetti, il più noto blogger
locale, alludendo, evidentemente, alla
necessità di un ricambio della classe
dirigente della città. Luca Argalia, da
tempo impegnato in politica, mettendo
in luce che un terzo dei giovani fabrianesi
in età lavorativa è non operativo, dice la
sua: “Dati terrificanti se si pensa che c’è
ancora questa disoccupazione nonostante
una migrazione massiccia sia verso Roma
e Milano, che verso i paesi europei. Nei
miracoli non credo, data la situazione
delle Cartiere Fedrigoni che mi risulta
saranno vendute, e la nota azienda di cappe che è stata ceduta ad un euro tempo fa
ed è di nuovo in crisi. Prevedo un rapido
calo demografico, per cui Fabriano e il
comprensorio si stabilizzeranno intorno
i 20-25 mila abitanti diventando una
realtà dormitorio con un nutrito plotone
stranieri, i nuclei familiari con il
capofamiglia disoccupato, operaio o
giovane. E’ quest’ultimo particolare
che rivela l’inversione di tendenza
in un Paese dove i nonni e i genitori mantengono i figli e i giovani
sono diventati i “nuovi poveri”. La
percentuale più alta (10,2%) è rappresentata infatti dalla fascia d’età
tra i 18 e i 34 anni. A seguire l’8,1%
sono tra i 35 e i 44 anni, il 7,5% tra
i 45 e i 54, il 5,1% tra i 55 e i 64 e
il 4% oltre i 65 anni.
Nei Centri di ascolto il 57,2% di chi
chiede aiuto è straniero. Il Rapporto
presenta i dati raccolti presso i Centri di ascolto delle Caritas diocesane,
antenne sensibili delle povertà nei
territori. Stavolta le risposte sono
venute da 1.649 Cda in 173 diocesi,
che hanno incontrato 190.465 persone. A livello nazionale il 57,2% sono
stranieri, anche se al Sud la proporzione è invertita: qui gli italiani
sono il 66,6%. Nel 2015 i profughi
e richiedenti asilo in fuga da guerre
che si sono rivolti ai Cda sono stati
7.770, il 92,4% uomini proveniente
da Paesi africani o dell’Asia centromeridionale. Risulta molto basso
il livello culturale: il 26% sono
analfabeti, il 16,5% ha la licenza
elementare e il 22,8% la licenza
media. Lamentano in maggioranza
situazioni di povertà estrema e mancanza di casa (55,8%). Chiedono
perciò “pasti alle mense, vestiario,
prodotti per l’igiene e servizi di
pronta e prima accoglienza”.
Nel 2015 c’è un altro cambio di
tendenza: per la prima volta c’è
parità tra uomini e donne che chiedono aiuto ai centri, mentre prima
prevalevano le donne. L’età media è
di 44 anni. I disoccupati e inoccupati
rappresentano il 60,8% del totale.
I bisogni sono di tipo materiale:
spiccano i casi di povertà economica
(76,9%) e di disagio occupazionale
(57,7%). Da non trascurare i proble-
mi abitativi (25%) e familiari (13%).
Ventimila profughi nelle strutture
ecclesiali e lotta allo sfruttamento.
Il volume dedica uno spazio anche
alla risposta della Chiesa italiana
all’appello di Papa Francesco ad
ospitare una famiglia di profughi.
Secondo le stime Caritas al 9 marzo 2016 sono state attivate in 164
diocesi circa 20mila accoglienze:
12mila in strutture convenzionate
con le prefetture-Cas (con fondi del
Ministero degli Interni); 4mila in
strutture Sprar (con fondi del Ministero interno); 3.000 in parrocchie
(con fondi diocesani) e 400 in famiglia o altre modalità di accoglienza
(con fondi privati o diocesani).
Al tempo stesso Caritas italiana ha
attivato, nelle regioni dove arrivano
i lavoratori migranti stagionali, il
“Progetto Presidio”: il lavoro dei
18 presidi nei diversi territori ha
permesso di far emergere dallo
sfruttamento 3.901 lavoratori.
Il cammino con il Sinodo
di pensionati”. Emanuela Stagnozzi, altra
giovane molto presente sul web, puntualizza: “In primo luogo mi sentirei di dare un
consiglio alle generazioni adulte, e cioè di
non gettare sui figli la negatività che la loro
generazione sta vivendo. Lo so, è difficile,
ma se è vero che Fabriano fatica ad avere
un futuro luminoso davanti a sé, ancora di
meno lo potrà avere se le frustrazioni della
generazione passata plasmeranno le azioni
di quella futura. Immagino che i giovani che
riusciranno a costruirsi una professionalità
elevata migreranno da Fabriano, mentre chi
rimarrà sarà occupato per lo più nell’artigianato”. Interviene l’assicuratore Massimo
Zampetti: “Un futuro c’è sempre. Credo che
dovremmo favorirlo con un totale ricambio
generazionale nel settore pubblico, favorendo l’ascesa di una politica sganciata dagli
schemi passati e obsoleti di una città che
si è retta sul connubio tra politica ed economia. Serviranno amministratori giovani
con visioni più ampie”. L’insegnante liceale
Luisa Bizzarri spiega: “Diamo ai giovani la
possibilità di inserirsi e di partecipare alla
vita politica, sociale e culturale di Fabriano.
Le idee sicuramente ne hanno tante, ma
se alla presentazione di un’attività non li
si ascolta o non si dà loro consigli utili, è
normale che si demoralizzino. Andrebbero
aiutati a fare richieste di fondi europei, utili
per lanciare un’attività. I giovani vanno
incoraggiati, non scacciati”.
Alessandro Moscè
“I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Sarà questo il tema della XV assemblea
generale ordinaria del Sinodo dei vescovi che si terrà nell’ottobre 2018. L’annuncio della Sala
Stampa vaticana, il 6 ottobre, giunge a poco più di due mesi dalla Gmg di Cracovia, quando è
ancora vivo il ricordo di quei giorni con Papa Francesco, e all’inizio, per moltissime diocesi,
del nuovo anno pastorale (2016-2017) che così viene quasi ad assumere i tratti di una prima
tappa di avvicinamento al Sinodo che, nelle intenzioni del Pontefice, vuole essere “espressione
della sollecitudine pastorale della Chiesa verso i giovani”, e in continuità con quanto emerso
dalle recenti Assemblee sinodali sulla famiglia, “intende accompagnarli nel loro cammino esistenziale verso la maturità affinché, attraverso un processo di discernimento, possano scoprire
il loro progetto di vita e realizzarlo con gioia, aprendosi all’incontro con Dio e con gli uomini
e partecipando attivamente all’edificazione della Chiesa e della società”. “E adesso?”: se la
domanda aveva una sua ragion d’essere dopo un’esperienza come la recente Gmg di Cracovia,
ne ha ancora di più oggi davanti ad un appuntamento centrale come il Sinodo sui giovani, che
precede – è bene ricordarlo – la Gmg di Panama del 2019. “Siamo felici per questa attenzione
di Papa Francesco e della Chiesa al mondo giovanile – commenta don Michele Falabretti,
responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei (Snpg) – lavorando
con i giovani, sentiamo che ogni gesto di cura nei loro confronti aiuta il lavoro quotidiano di
accompagnamento che vive di soddisfazioni ma anche di difficoltà, di fatiche e di silenzi”.
La sfida adesso è “riprendere il cammino e il filo della storia” calando, innanzitutto, la Gmg
dentro una serie di altri impegni da riconoscere e da rispettare: la scuola, con i suoi ritmi e i
suoi spostamenti quotidiani, il tempo libero”. Ricominciare, sottolinea don Falabretti, “significa
avere uno sguardo sull’ordinario della pastorale cogliendo l’occasione per investire risorse
e forze sui giovani” ma per farlo “ci vuole tanta voglia, da parte degli educatori, di leggere,
pensare e mettere a frutto la creatività”. Don Falabretti ne è certo: “il livello del mondo giovanile, anche italiano, non è così basso come qualcuno vuol far pensare. Lo abbiamo visto
anche a Cracovia. Sollecitati i giovani danno risposte interessantissime. Ora andiamo avanti a
parlare con loro, a incrociarli”. C’è un luogo privilegiato dove fare tutto questo. “È la Chiesa
locale” che, spiega il responsabile del Snpg, “deve farsi casa o meglio tenda sempre aperta,
non un convento chiuso dove tenere i cosiddetti ‘nostri ragazzi’. Cracovia ci ha mostrato che
i ‘nostri’ non esistono più. Ci sono tanti ragazzi venuti alla Gmg che non appartengono ai
circuiti di nostra conoscenza. I giovani oggi hanno tante appartenenze e la pastorale giovanile
non può essere qualcosa che si aggiunge alla loro vita”. Che poi è quello che si propone di
approfondire il Sinodo del 2018. Ma con una avvertenza: “gli adulti non guardino ai giovani
come fossero delle telecamere messe sui droni, come una realtà esterna che li osservi dall’alto
e da lontano”. Insomma “non si tratta più solo di uscire per andare a incontrare quelli che
non ci sono, ma creare nella comunità cristiana qualcosa di significativo e di interessante che
dia al giovane il senso di ciò che fa. In perfetto stile missionario. La comunità cristiana deve
essere generativa della fede”.
Daniele Rocchi
4
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
Auguri Papa Francesco!
Il Gruppo Editoriale San Paolo
festeggia gli 80 anni di Papa Francesco offrendo ai lettori la possibilità
di scrivere una cartolina di auguri
personalizzata. L’iniziativa si
completa con la possibilità di
fare una donazione a favore
del Dispensario Pediatrico di Santa Marta in
Vaticano.
Per festeggiare l’ottantesimo compleanno di papa Francesco che si celebrerà il prossimo
17 dicembre, il
Gruppo Editoriale San Paolo
lancia la grande
iniziativa “Auguri
papa Francesco”, che coinvolgerà
tutti i lettori delle testate del Gruppo.
Con le riviste Famiglia Cristiana,
Credere, Jesus, Benessere e Il Giornalino verranno regalate un milione
di cartoline speciali, che i lettori potranno personalizzare con il proprio
messaggio di auguri da far arrivare al
Santo Padre. L’operazione prevede
che tutte le cartoline siano inviate
al Gruppo Editoriale San Paolo,
che si impegnerà a farle recapitare
all’attenzione del Papa, come segno
di affetto da parte di tutta la grande
“famiglia” dei Paolini, dei lettori e
di tutto il pubblico che segue con
passione questo Pontefice. La cartolina, inedita nel format perché sarà
scrivibile sul fronte, verrà inserita
all’interno delle riviste Periodici
San Paolo di fine ottobre e inizio novembre 2016 e consentirà ai lettori
di esprimere liberamente il proprio
affetto verso papa Francesco, sia
attraverso un messaggio scritto che,
per i più piccoli, con un disegno.
Sono coinvolte nell’iniziativa
anche tutte le Librerie San
Paolo, che renderanno disponibile la
cartolina in regalo nei loro punti
vendita. Tutte le
cartoline ricevute
entro il 22 novembre verranno poi
messe a disposizione del Papa e, nella settimana del 17 dicembre, giorno
del suo compleanno, sarà pubblicata
una selezione dei messaggi più belli
dei lettori sulle riviste del Gruppo e
sui relativi siti.
Torna l'ora solare
Tra sabato 29 e domenica 30 ottobre entra
l’ora solare e bisognerà effettuare il cambio
dell’ora: le lancette vanno spostate indietro
di un’ora e dalle ore 3 di notte vanno portate
alle ore 2, con la possibilità di dormire un’ora in più. L’ora legale tornerà in vigore nella
primavera 2017, esattamente tra sabato 25
e domenica 26 marzo.
Alida, cuoca provetta
su Rai Uno con la Clerici
Su Fabriano ha fatto un cenno alla
fabbricazione della carta. Su Genga
ha parlato delle Grotte di Frasassi. Si
è cimentata tra i fornelli per la preparazione di ricette in competizione
con un allievo che alla fine della gara
ha prevalso su Alida Cipriani, conterranea che dal 10 al 14 ottobre ha
vissuto “gustosi” momenti di ribalta
nazionale in virtù del grande pubblico degli schermi che assiste su Rai
1 al programma “Prova del Cuoco”.
Alida Cipriani, chef
al femminile di casa
nostra, abilissima nei
manicaretti di qualità, si è confrontata
con David Zambelli,
studente di 19 anni al
Cfp Enai Alberghiero
di Ossana. La Cipriani, attuale presidente
dell’Inner Wheel Club
di Fabriano, il Rotary
delle donne, è entusiasta dell’esperienza
protrattasi fino al 14
ottobre. Si è alternata
tra padelle e piastre ad
induzione nella preparazione di piatti da
sfornare in venti minuti. Simpatia,
cordialità e sano agonismo nel cuocere pomodoro rosso e peperone
verde, i colori delle due squadre
in competizione, hanno alleggerito
l’atmosfera con Antonella Clerici,
abile conduttrice di un programma
che fa leva su personaggi come
Andrea Mainardi, Gilberto Rossi e
Francesca Marsetti. “Un’esperienza
stupenda”, commenta la signora
Cipriani. “L’intero staff della trasmissione, con noi concorrenti, è
stato gentile e premuroso. Ho conosciuto cuochi di alto livello, con
il mitico Bonci che ha preparato
pizze eccellenti e la Clerici che
con garbo e vivacità sa rinnovare
Gli annunci vanno portati in redazione,
entro la mattina di lunedì 31 ottobre
per la festività di Ognissanti
l’appuntamento con il Campanile
italiano, viaggio tra i luoghi, i colori
e i sapori che meglio rappresentano
la storia culinaria italiana passata e
presente. Attori e interpreti in questo
tour, due piccole realtà regionali,
visitate in tappe, racchiudono gusto
e folklore sotto l’occhio dello chef
e scrittore toscano Fabio Picchi in
veste di cicerone e accompagnatore”. Alle 13 di venerdì 14 ottobre, la
sfida tra pomodoro rosso e peperone
La gengarina Alida Cipriani
a destra insieme ad Antonella Clerici
verde giunge al finale: Alida Cipriani
in lizza con Davide Zambelli, seguiti
dallo chef Gilberto Rossi e Francesca Marsetti. Il campione di questo
venerdì, Zambelli, e sull’altro fronte
la Cipriani, hanno dovuto convincere
i palati della commissione, tra cui il
noto Vissani, che per la prima volta
ha giudicato tutti i piatti buoni, cucinando un menù impeccabile nei
minuti previsti dal regolamento. Per
la nostra conterranea il traguardo
principale è stato quello di portare in
cassa dell’Inner Wheel di Fabriano
fondi per finanziare service in favore
della città e del suo territorio. In
parte ci è riuscita.
Daniele Gattucci
Tiromancino, due ore
per conquistare il Gentile
La musica dei Tiromancino riparte
da Fabriano e ancora una volta
dalle Marche, e lo fa conquistando
il pubblico che ha gremito il teatro
Gentile. Due ore di ottima musica, 25
anni di storia e di storie raccontate
con canzoni che sono ormai parte
del dna degli ascoltatori italiani.
La forza della serenità e la certezza
nei propri mezzi: questi sono oggi i
Tiromancino. Una band solida, che
sa esattamente quello che vuole e
che segue la “direttiva” della qualità
nella composizione portata avanti
dal leader Federico Zampaglione.
Inizio con sorpresa, perché la band
romana ha “debuttato” sul palco
senza leader, apparso al centro della
platea con la chitarra ed impegnato
a “raddoppiare” i virtuosismi dei
colleghi sul palco. “Benvenuti a Fabriano”, ha poi gridato Zampaglione
al pubblico presente, ricordando il
passato debutto a Cagli e la presenza
di molti marchigiani nel suo team
di lavoro. Band che ha scelto poi di
proporre in apertura di concerto i
due singoli dell'ultimo disco “Piccoli
Miracoli” e “Tra Di Noi”, seguiti a
brevissima distanza da “L’ultimo
Treno della Notte” (futuro terzo
singolo che, come ha ricordato il
cantante e leader della band, verrà
trasmesso dalle radio a brevissimo).
Una cascata di emozioni che ha colpito profondamente il pubblico, che
ha quasi "raddoppiato" l’esibizione
della band, tanto forti sono state le
parole cantate dai fans presenti. Non
sono mancati poi i grandi classici
della band romana: “La descrizione
di un attimo”, “Per me è importante”,
“Amore impossibile”, ed “Un tempo
piccolo” sono state protagoniste al
pari dei pezzi estratti dall’ultimo - e
fortunatissimo - album “Nel respiro
del mondo”. Un palco semplice,
quasi nudo, reso vivo dagli strumenti
e dai giochi di luce intensi che hanno
avvolto gli spettatori. Un live che
ha saputo emozionare, come promesso da Federico Zampaglione, i
molti che sono corsi nella città della
carta per ascoltare le canzoni dei
Tiromancino. 25 anni di carriera ed
una storia di musicista che si perde
ancora qualche anno più indietro:
“Ho iniziato come chitarrista blues,
amando Clapton ed Hendrix. Sono
stato anche un metallaro negli anni
’80, poi ho iniziato a cantare pure
io come i bluesman che amavo. Col
tempo mi sono ritrovato nel ruolo di
cantante ed ho trovato la mia strada
e credo che andando avanti nella
carriera sono riuscito a migliorare.
Ho imparato tanto dal mio amico e
maestro Lucio Dalla. Ho imparato
anche nella scrittura dei testi,
perché la canzone oltre che
musica è anche fatta di parole. Il
testo arriva al cuore della gente”.
Una musica che parte dal cuore,
che racconta qualcosa alla gente
e diventano comuni agli ascoltatori. Forse sono proprio questi i
segreti che hanno permesso alla
band di Zampaglione di vincere
le mode del momento e resistere
con la forza delle canzoni.
Saverio Spadavecchia
5
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
>CRONACA
I casi Fedrigoni
(cessione in atto),
Jp e Veneto Banca
scuotono la città
Il lavoro: autunno caldo
di ALESSANDRO MOSCÈ
U
na triade societaria
(Fedrigoni, Jp e Veneto Banca) subisce
uno scossone proprio in
questi giorni, alimentando ulteriori
dubbi sulla ripresa economica di
Fabriano e del comprensorio. La
notizia non è ufficiale, ma la vendita sarebbe già avvenuta. Il gruppo
Fedrigoni avrebbe dunque ceduto
ad Andrea Bonomi e alla sua Investindustria le storiche cartiere di
Fabriano. E lo avrebbe fatto, stando
ai rumors nazionali, con l’appoggio di una holding della famiglia
Benetton. Le fonti precisano che
il valore di 600 milioni è quello
dell’equity, al quale si aggiungerebbero alcuni debiti. No comment
da parte di Fedrigoni, seppure la
società abbia fatto notare che il
gruppo preserva come obiettivo
una sempre maggiore crescita e,
considerate le dimensioni, la cosiddetta “valutazione di opportunità”.
Resterebbe in mano al gruppo
Fedrigoni la gestione dell’attuale
fondazione che rappresenta la parte
culturale della nostra grande tradizione, mentre non trapela alcunché
sul piano di sviluppo industriale e
sul futuro del personale impiegato
a Fabriano. Un altro colosso locale,
dunque, registra la vendita e si apre
un’incognita che fa capo ai lavoratori. In questo autunno caldo, il 12
ottobre sono terminati gli ammortizzatori sociali per i dipendenti in
mobilità della ex Antonio Merloni,
che si ritrovano senza alcun sostegno al reddito. Nessuna presa di
posizione del Mise, nonostante le
pressione delle regioni Marche e
Umbria. Si attende un comunicato
dell’imprenditore Giovanni Porcarelli e delle banche per risolvere la
questione dell’accesso al credito,
indispensabile per continuare l’attività produttiva della Jp Industries.
L’area coinvolta dalla crisi è interessata dall’Accordo di Programma
per gli interventi di reindustrializ-
zazione sottoscritti dal ministero
dello Sviluppo Economico, dalle
stesse regioni Marche e Umbria,
e da Invitalia, finalizzato alla
salvaguardia del tessuto imprenditoriale e alla riqualificazione dei
lavoratori. Una parte rilevante delle
risorse di questo accordo, circa 9
milioni di euro, sono dirottati per
il comparto fabrianese, mentre 2,6
milioni di euro sono stati accantonati dalle regioni per cofinanziare
un progetto di ricerca e sviluppo
della Jp Industries. Tutte risorse,
però, a cui la Jp non potrà accedere finché non si risolveranno gli
strascichi del noto contenzioso con
le banche, il cui ricorso contro la
vendita è stato respinto dalla Corte
di Cassazione. Tremano all’incirca
400 lavoratori che senza la cassa
integrazione straordinaria non
avrebbero più il sostentamento
dallo Stato. Sono anche altre le
situazioni complesse sul territorio, in particolare alla Tecnowind,
dove non si esclude la vendita da
parte dell’attuale gestione e dove
è ripreso l’accesso a rotazione
alla cassa ordinaria per gli operai.
Non va meglio sul versante di Veneto Banca, ora in mano al Fondo
Atlante dopo le note vicende che
hanno portato all’azzeramento
del consiglio di amministrazione
e all’arresto dell’ex patron Vincenzo Consoli. Fiato sospeso per
tutti i dipendenti, compresi i 450
fabrianesi che potrebbero finire
nella scure dei tagli. Infatti il
presidente di Atlante, Alessandro
Penati, nei giorni scorsi ha parlato
chiaramente di costi non sostenibili e della necessità di rivedere
l’organico. Ancora in discussione
le iniziative locali per il crollo del
valore delle azioni, che in meno di
due anni sono passate addirittura a
10 centesimi. Gli azionisti, rivoltisi
all’avvocato Enrico Carmenati,
stanno valutando se è possibile
proporre richieste di risarcimento
contro la vecchia governance di
Veneto Banca.
Benedetta Gandini
FABRIANO
FARMACIE
Sabato 29 e domenica 30 ottobre
GIUSEPPUCCI
P.le Matteotti, 20
tel. 0732 21215
DISTRIBUTORI
Domenica 30 ottobre
Self-service aperto in tutti i distributori
EDICOLE
Domenica 30 ottobre
La Rovere Via Ramelli
Edicola del Piano P.zza Partigiani
Edicola della Pisana P.le Matteotti
Salimbeni Via d. Riganelli
News snc Stazione
Tabaccheria Gobbi Via Martiri della Libertà
Belardinelli Via Martiri della Libertà
Edicola Via Serraloggia
Bar Santa Maria via Dante
CROCE ROSSA
P.zza Altini
tel. 0732 21948 orario continuato
Chiesa di Vallemontagnana:
ora la pulizia, poi i lavori da ultimare
Una lettera dai toni accesi in cui si fa sentire la voce dei residenti di Vallemontagnana, infastiditi dall’inagibilità della chiesetta del paese e dalla noncuranza delle istituzioni per questo bene
architettonico lasciato “morire” dal terremoto del ’97. Ma l’economo della Curia, don Giovanni
Chiavellini, ci spiega cosa è successo sino ad oggi. “La chiesa di Vallemontagnana versa in uno
stato di decadenza dovuto sia al tempo che al terremoto. In seguito a quest’ultimo la capriata del
tetto si è pericolosamente abbassata, rendendo il luogo sacro pressoché inagibile, inoltre con le
ultime scosse ci sono stati ulteriori danni. Sin dal ’97 abbiamo inviato le schede alla commissione
regionale per una valutazione – prosegue don Giovanni – in cui elencavamo lo stato di inagibilità
del complesso e la stima dei danni, beh, da allora i soldi del terremoto, tengo a specificare, che
non sono mai arrivati, non permettendoci così di poter agire. Quando ci sono i terremoti o altre
calamità naturali, lo Stato redige una lista con i luoghi maggiormente colpiti e con gli interventi
da fare. La stessa procedura è stata adottata per l’ultimo terremoto del 24 agosto scorso, dove ad
oggi non abbiamo ricevuto ancora nessuna risposta. La parrocchia, per motivi economici, non
può intervenire da sé, in quanto solo per il tetto e per rendere almeno agibile la chiesa servono
circa 50.000 euro. Da parte nostra, c’è però la voglia di poter renderla almeno presentabile, anche
se per il momento solo dall’esterno, e per farlo, abbiamo chiesto una mano ad una famiglia di
Vallemontagnana, che ha aiutato a ripulirla e renderla apprezzabile, senza più erbacce intorno
e quant’altro. Vorremmo concludere il tutto e ritornare a fare le feste patronali e le processioni
entro la fine del prossimo anno. Ci teniamo molto, a differenza di quanto si possa pensare. Inoltre
volevo sottolineare che in merito al presunto trafugamento di quadri, purtroppo non si sa se sono
stati trasferiti o effettivamente rubati, in tal caso sicuramente non riguarderebbe gli ultimi anni”.
taccuino
CROCE AZZURRA
Via Brodolini, 22 tel. 0732 629444
GUARDIA MEDICA
Rivolgersi al tel. 0732 22860
GUARDIA MEDICA veterinaria
Rivolgersi al tel. 0732 7071
BIGLIETTERIA FERROVIARIA
dal lunedì al sabato
dalle ore 6.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 19.30
domenica dalle ore 13.30 alle 19.30
Tel. 0732.5345
Il servizio di biglietteria è svolto
anche dall'edicola della stazione
La chiesa
di Vallemontagnana:
la facciata ripulita e
l'interno
Agenzia Viaggi del Gentile
Atrio stazione FS
dal lun. al ven. ore 8.30-12.30 e 16.30-19.30
sabato 8.30-12.30, domenica e festivi chiuso
tel. 0732.5345 - 0732.5066 - fax 0732.233063
www.viaggidelgentile.it
Agenzia viaggi Santini via Buozzi 24
lun/ven 9-12.45 e 15-19, sab. 9.30/12.30 e 17.30/19
tel. 0732 23161 www.santiniviaggi.it
Agenzia Janus viaggi
Piazza del Comune 5 (tel. 0732 22522)
6
>FABRIANO<
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
E' iniziata la catalogazione
In biblioteca verrà informatizzato il prezioso "Fondo Molajoli"
di GiGliola Marinelli
L
a Biblioteca Multimediale
Sassi, nell’ambito del suo
programma di catalogazione retrospettiva del patrimonio antico, storico e di pregio, ha
recentemente intrapreso un nuovo
progetto che mira alla valorizzazione della preziosa collezione di
monografie, opuscoli e cataloghi
ricevuta in dono da Bruno Molajoli. Abbiamo incontrato Melissa
Riccardi, direttrice della biblioteca
per capire come procederà questo
importante progetto, tanto atteso
da anni.
Chi era Bruno Molajoli?
“Fu una figura di grande rilievo
nel panorama dei beni culturali in
Italia e anche all’estero. Ricevette
importanti riconoscimenti per il suo
lavoro, come la prestigiosa 'Legion
d'onore' francese. L’opera per cui
è principalmente noto è la sistemazione del Museo Nazionale di
Capodimonte portata a termine nel
periodo in cui fu Soprintendente a
Napoli, incarico che ricoprì durante
la guerra e negli anni immediatamente successivi (1939-1957).
Molajoli iniziò precocemente la
sua carriera di studioso e storico
dell’arte con una tesi su Gentile da
Fabriano ed acquistò subito, grazie
alla sua preparazione e alla conoscenza della storia dell’arte, la stima
di colleghi ben più maturi che gli
valse la nomina di ispettore presso
la Soprintendenza all’arte medievale e moderna di Ancona, dove la-
vorò, sotto la guida
del Soprintendente
Luigi Serra, dal
1930 al 1933. In
seguito operò come
funzionario e poi
Soprintendente, tra
i più attivi ed apprezzati, in diverse
città italiane, da
Bari a Trieste, fino
ad essere nominato
nel 1960 direttore
generale delle Antichità e Belle Arti.
Molajoli continuò
per tutta la vita a
ricoprire incarichi
di grande responsabilità in vari
organismi, senza interrompere mai
l’attività di studioso e ricercatore”.
Cosa lasciò alla nostra biblioteca?
“Nel 1983 donò la sua personale
collezione di libri e documenti, tra
i quali le fotografie utilizzate per la
sua 'Guida artistica di Fabriano' (la
cui prima edizione fu pubblicata nel
1936), ora disponibili e consultabili
dal nostro catalogo grazie al lavoro
di digitalizzazione realizzato dai
bibliotecari”.
Finalmente si provvederà a questa opera di classificazione retrospettiva.
“Oggi la Biblioteca vuole rendere a
Molajoli il giusto tributo ed intende
mettere a disposizione di studiosi,
ricercatori e appassionati, un patrimonio preziosissimo costituito
da pubblicazioni specialistiche,
cataloghi d’arte relativi a mostre
e gallerie da lui frequentate, volumi che in alcuni casi riportano le
dediche di esponenti del mondo
dell’arte e che testimoniano la rete
di relazioni che coltivò. Una vera
e propria 'Biblioteca d’autore', che
rispecchia l’identità del Molajoli e
restituisce un’immagine di quella
che fu la sua attività umana, intellettuale e professionale attraverso la
notevole presenza di saggi di critica
d’arte e monografie di artisti di fama
internazionale”.
Da chi sarà curata questa attività
di catalogazione?
“Il lavoro sarà curato da Giuseppe
De Angelis della Biblioteca multimediale di Fabriano, che ne seguirà
l’organizzazione, la logistica e la
catalogazione informatica, con la
collaborazione della stagista Eleonora Butera, che analizzerà il fondo
nell’ambito della redazione della
sua tesi di laurea,
seguita da Mauro
Guerrini, docente
di Bibliografia e
Biblioteconomia
presso l’Università degli Studi di
Firenze, ex presidente nazionale
AIB (Associazione italiana Biblioteche), presidente
del Comitato per
il congresso internazionale IFLA
Milan 2009 - International Federation of Library
Associations and Institutions e fondatore di JLIS (Journal of Library
and Information Science)”.
Tecnicamente, che procedura verrà adottata per la classificazione
delle opere?
“Il trattamento della collezione è
partito con un’approfondita ricognizione sull’intero fondo in seguito
alla quale si è proceduto ad una
prima suddivisione tra le discipline,
individuando alcune categorie (arte,
musica, filosofia, scienze sociali,
letteratura, storia, storia locale di
Fabriano). Le pubblicazioni di arte
sono state scelte in base alla forma
della pubblicazione tra monografie,
cataloghi di gallerie private, mostre
e festival di enti pubblici. Il progetto si basa sugli studi effettuati
nell’ambito dell’organizzazione
dei cosiddetti 'archivi d'autore' o
'biblioteche d'autore', seguendo
l’esempio di celebri istituzioni come
il Gabinetto Viesseux di Firenze e la
Biblioteca della Fondazione Carlo
e Marise Bo di Urbino”.
Un metodo capillare, vista la mole
di materiale a disposizione.
“Il metodo presuppone, in fase di
catalogazione e trattamento del
materiale, una precisa attenzione
all’organicità del fondo e allo specifico esemplare che viene analizzato
tenendo in considerazione a dando
risalto anche ad elementi esterni
alla pubblicazione, quali dediche,
postille e note di possesso presenti
all’interno dei volumi, che vengono
descritti al pari degli altri, indicizzati e digitalizzati. I segni lasciati
nei libri da possessori e dedicatari,
elementi distintivi che rendono unico ogni volume e lo distinguono da
qualsiasi altra copia in circolazione,
entrano così a far parte della memoria collettiva e diventano tracce
utili per ricostruire storie di vita, di
collaborazioni, di passioni, nonché
fondamentali strumenti di lavoro
per i ricercatori”.
Questi documenti, quando saranno disponibili per la consultazione?
“Saranno resi disponibili per la
ricerca o per la consultazione immediata delle immagini digitalizzate all'interno dell’Opac (catalogo
informatico) della Biblioteca Sassi,
acquisendo finalmente la giusta
visibilità nei Meta-Opac (insiemi di
cataloghi condivisi) italiani e stranieri, dove potranno essere oggetto
di ricerche”.
Gli arcieri storici fabrianesi si fregiano del tricolore
Con la lunghissima trasferta in
terra di Locride in Calabria, è
calato il sipario sul Campionato
Italiano Fitast 2016 di tiro con
l'arco storico e tradizionale. Un
anno questo da incorniciare dove
il team fabrianese ha riportato in
riva al Giano medaglie in ogni gara
disputata. L'ultima gara di Roccella
Jonica ci ha lasciato un presidente
Romagnoli raggiante, non solo per
la bellissima prima medaglia in carriera conquistata in questa gara, ma
anche per lo splendido piazzamento
Stagione terminata alla grande con trasferta in Calabria
finale delle due squadre di Arco
Storico e Tradizionale. All'ombra
dello splendido Castello di Roccella
Jonica il dream team fabrianese ha
avuto la certezza di fregiarsi per il
2016 del titolo tricolore a squadre di
Arco Storico, mentre mastica amaro
la squadra del Tradizionale che ha a
lungo cullato sogni di gloria tricolore e che alla fine si è vista strappare
il podio più alto dalla corazzata di
Grottazzolina davanti comunque agli squadroni di Todi ed
Urbino. Un successo, quello
fabrianese nella categoria
Arco Storico, che arriva da
lontano, costruito volée dopo
volée in tutte le gare dominate
lungo lo stivale. Non c'è stata
praticamente gara dove il team
condotto da capitan Franco
Campioni (un cognome che
è tutto un programma), detto
"Francone" per gli amici del
circuito Fitast, non ha avuto
rivali risultando gara dopo
gara la squadra da battere.
Celebriamo insieme gli autori
di questa impresa che insieme
a Franco, hanno contribuito a
questo successo. Iniziamo da
Antonino Santonocito sempre
a podio nelle ultime gare, vero
trascinatore della squadra e
trionfatore in Calabria, Alessandro Verdolini cresciuto
esponenzialmente in questo
Gli arcieri storici fabrianesi
mentre festeggiano
campionato, Alessandro Catucci
che pur saltando qualche gara ha
portato anche lui molto fieno in cascina, specie con il podio nella gara
di Pian del Voglio (BO) e Madonna
Sara Fabrizi che con la sua simpatia
e bravura ha conquistato podi e riconoscimenti un po’ ovunque. Per
la squadra dell'Arco Tradizionale,
ha pesato un inizio di campionato
troppo sotto tono ed i doppi primi
e secondi posti nelle gare di Pian
del Voglio (BO) e Roccella Jonica (RC) di Raffaele Scarfone e
Sergio Ballerini non sono riusciti
a capovolgere il risultato finale
sfuggito anche per il "ferro fuori"
di una maledetta freccia in quel di
Spoleto. Raffaele e Sergio hanno
avuto in Fabio Tritelli, "attila" Attilio Guglielmi e Max Ferretti degli
splendidi compagni di avventura
che hanno dato un loro validissimo
contributo al risultato finale. Ma i
trionfi finali non sono terminati qui.
Tra gli individuali, standing ovation
e bacio "accademico" alla bravissima e sorprendente Monica Fagiani
nel Foggia storica femminile, autrice di uno splendido grande slam
con 10 vittorie e titolo tricolore di
categoria mai messo in discussione. Menzione d'onore anche a chi
si è fermato al gradino inferiore
del podio, fregiandosi del titolo di
vice campione italiano di categoria.
Partiamo dalla categoria Pueri con
Simone Ballerini già campioncino
italiano un paio di anni fa, Anna
Ciarlantini che si è vista soffiare
il titolo proprio nell'ultima gara
di Campionato dal suo pari età di
Cagli Riccardo Barzotti e la coppia
"Storica" Antonino Santonocito e
Sara Fabrizi. Completa l'opera il
terzo posto del podio di Alessandro
Silvi, atleta prestato dal nuoto e dal
roseo futuro alla suo primo anno
di gare. Il finale di campionato ha
visto anche la disputa dell’atteso
Trofeo della Marca, vera e propria
sfida regionale tra le 15 società arcieristiche della regione. Fabriano
partiva favoritissima dai bookmakers, ma l'emozione e la tensione
della gara, svolta a Sant'Elpidio a
Mare, ha giocato brutti scherzi. Alla
fine il Trofeo è andato ad Urbino
con i fabrianesi solo terzi alle spalle
della solita Grottazzolina. Un trofeo
questo maledetto che manca dalla
città dei Chiavelli da ormai nove
anni…troppi forse. Ora inizia il periodo di riposo, utile per ritemprare
le forze e rimettere a posto e ripulire
archi e frecce. Occasione questa per
la Compagnia Arcieri Fabriano per
iniziare nuovi corsi per chi volesse
avvicinarsi a questa disciplina. I
corsi sono articolati in 10 lezioni
teorico - pratiche e si terranno ogni
lunedì e giovedì alle ore 21 presso
il campo di tiro di via Cavallotti.
7
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
Quel deposito
presto museo?
Come rilanciare le vecchie locomotive
di LORENZO PASTUGLIA
C
on la forte crisi che Fabriano sta attraversando,
sempre più imprese ed
attività sono costrette
a chiudere. Varie strutture o aree
rimangono incustodite e cadono
in rovina. Capita che fabrianesi
volenterosi si mettano all’opera e si
battano per ridare vita con proprie
idee ad un territorio che sta perdendo lo splendore di un tempo. E’ il
caso di Giancarlo Bonafoni, attuale
consigliere comunale e presidente
del Dopolavoro Ferroviario, che si
sta battendo per la realizzazione di
due progetti interessanti riguardati
l’ambito della ferrovia italiana. Il
primo vede il riutilizzo del Deposito Locomotive e relativa Officina
riparazioni (chiuso l’1 gennaio di
quest’anno dalla Ferrovia di Stato)
e l’allestimento di un Museo della
Vaporiera. Il secondo, invece, il
recupero della linea ferroviaria
Fabriano-Pergola per il passaggio di locomotive a vapore ed il
trasporto dei turisti tra le bellezze
territoriali dell’entroterra marchigiano. Riguardo al primo progetto
Bonafoni afferma: “Il vecchio
magazzino merci è adiacente a via
delle Fornaci. Ci sono tre ingressi,
la superficie è molto grande e il
capannone è a norma di sicurezza.
Dentro ci sono binari appoggiati
su colonnine, dove si può vedere
il treno anche da sotto. Nelle varie
stanze accanto vorrei allestire uno
spazio con i cimeli delle ferrovie”.
Per fare qualche esempio: Alberto
Ciambricco, ex dirigente delle ferrovie che si interessava alle pubbliche relazioni, o Renzo Barbarossa,
artista che ha fatto varie opere
Il deposito ferroviario in procinto di diventare un museo della locomotiva
come il monumento dell’Avis ai
giardini o il busto di Beniamino
Gigli al Teatro Gentile. Riguardo
alla possibilità di un passaggio
della mozione in Comune, Bonafoni nutre speranze: “Maggioranza
e minoranza dovrebbero essere
d’accordo. Questa iniziativa non è
politica, ma culturale. Data la crisi
dobbiamo valorizzare quelle bellezze di cui Fabriano dispone. Non
possiamo puntare solo sugli attuali
musei”. E qui entra in gioco il secondo progetto, quello sull’utilizzo
di locomotive a vapore: “La linea
Fabriano-Pergola non è chiusa, i
treni non passano e c’è uno spreco
di soldi. Vogliamo riutilizzarla e
mi batterò fino a quando ne avrò
la possibilità. Dobbiamo collegare
il territorio con i dintorni, ma tutti
dovranno contribuire. Ho parlato
con i rappresentanti di Sassoferrato, Pergola, Serra Sant’Abbondio,
Cagli, San Lorenzo in Campo e
Genga, tutte località nei pressi
Chiara e la danza,
dal Veneto al mondo
Vive a Rovigo ma è fabrianese doc. E in terra veneta ha trovato
modo di farsi conoscere, valorizzando la sua passione.
Infatti la 33enne Chiara Lamolinara (nella foto) guida come direttore
artistico con professionalità e dedizione la scuola di danza “The Academy” che si propone come una scuola internazionale con l’intento
di far convergere stili, danze e tecniche dei migliori artisti nazionali.
Dopo il grandissimo successo dello spettacolo di fine anno “Alice
back to Wonderland” c’era solo da aspettarsi un ottimo seguito
nell’attività annuale del gruppo.
“L’obiettivo del mio lavoro di insegnante – racconta Chiara – alla
base di questa scuola, è la volontà di trasformare semplici ballerine
in stelle. Ho fondato questa scuola con lo scopo di far volare le mie
ballerine, di portarle lontano. Tutte le mie allieve sono importanti,
ma devo lasciarle andare, è giusto così”.
L’ultima giovane promessa è Veronica Papuzzi che grazie ad una
borsa di studio è volata a Roma.
Il nuovo grande progetto di Chiara rimarrà ancora un segreto, ma
non per questo ci ha negato qualche piccola anticipazione. “Con il
mio prossimo lavoro ho intenzione di stupire tutti, avendo in serbo
sorprese per le studentesse, ma anche per il pubblico”. Ma Chiara
non si sente… arrivata ed è pronta a tornare “allieva”.
Nel periodo tra maggio e settembre in cui le allieve saranno impegnate nello studio, anche lei però tornerà tra i… banchi di scuola.
“Sono stata invitata – conclude Chiara – da Paula Morgan, l’insegnante considerata tra le più brave al mondo, a Los Angeles, dove
per tre settimane avrò l’onore di essere una sua allieva. Da questa
esperienza tornerò con una nuova me stessa e tantissime idee per
la mia scuola”.
della ferrovia che possono essere
incluse nel progetto in favore delle
bellezze territoriali”. C’è un forte
bisogno di valorizzare il turismo
fabrianese: “Con questo progetto
la gente potrebbe fermarsi a dormire a Fabriano varie notti e non
andarsene solo dopo aver visto il
Museo della Carta. Abbiamo degli
scenari incredibili, da fotografia.
In qualunque parte d’Italia progetti
simili sono funzionanti e validi.
Infine, domandatogli sul possibile
costo delle operazioni, Bonafoni
conclude: “Tra la restaurazione
del capannone, delle locomotive e
l’allestimento del museo, potrebbero bastare 350.000 euro, ma conto
sul contributo delle istituzioni e
dei privati. Anche il Dopolavoro
nazionale sarebbe disposto ad
aiutarci. Mi piacerebbe che tutti,
dalla stampa ai parlamentari, dai
consiglieri ai sindaci possano contribuire per rendere il progetto una
solida realtà”.
Le elezioni 2017?
Decide Frate Indovino
La crisi cittadina si sta avvitando su sé stessa e la consapevolezza
del tracollo economico ha fatto emergere, nella sua geometrica
potenza, il danno incrementale prodotto dall’inadeguatezza della
classe politica locale. Si è verificato un vero e proprio fenomeno di
proporzionalità inversa: tanto più la crisi si radicalizzava tanto più
modesta risultava la qualità della rappresentanza politica cittadina.
L’evoluzione di questo processo ha convinto i fabrianesi che le
elezioni del 2017 non cambieranno di una virgola la scena cittadina
e che un’eventuale “rinascita” del territorio avrà nella politica un
ostacolo e non certo una sponda. Di conseguenza una pressione dei
cittadini sulla politica che tende a zero consente al poco che resta
dei partiti di programmare le proprie mosse sulle base di una sola
variabile: il calendario. Vale quindi la pena capire come e perché sia
Frate Indovino il vero match winner delle elezioni del 2017. Ottobre
si chiude senza che nessuno abbia abbozzato una prima mossa per
sparigliare il campo dell’attesa silente. C’è chi medita, chi trama,
chi traccheggia e chi programma, in un gioco di movimenti illusori
in cui tutti sono immobili ai blocchi di partenza. E lo saranno fino
al 5 dicembre perché la campagna referendaria cristallizza la scena
e consegna al ludibrio dell’imprudenza l’eventuale tentazione di
una prima mossa. L’ex post referendario non scuoterà più di tanto
la politica cittadina perché l’8 dicembre capita di giovedì e si profila
un ponte propedeutico alle incombenti festività natalizie. Si aprirà
una fase, destinata a durare fino all’8 gennaio, in cui ai cittadini e
alla politica fregherà zero di proclami e strategie, opportunamente
rimpiazzati da cappelletti, insalata russa e brodo di cappone. Chi
mastica un po’ di politica, di commercio e di comportamento collettivo sa che gennaio è mese di ruote sgonfie, di depressione, di sopore
e diete. Di fatto fino a febbraio nessuno muoverà foglia che Frate
indovino non voglia. Il che significa che il tempo delle decisioni sarà
ridotto all’osso; una circostanza che indebolisce l’opposizione – sia
nella proposta che nella scelta dei candidati a Sindaco - e rafforza
la maggioranza. All’interno di quest’ultima il più avvantaggiato è
Sagramola, un Sindaco a forma di clessidra consapevole che ogni
giorno che passa lo rende più ricandidabile e più forte al cospetto
dei competitor interni ed esterni. In questo quadro emerge, quindi,
un’altra proporzionalità inversa: più è bassa la pressione dei cittadini
sulla politica più è elevata l’influenza di Frate Indovino. La città,
invece, ha bisogno di concorrenza politica perché solo il rischio
della sconfitta può migliorare la qualità della rappresentanza. E la
concorrenza politica nasce dalla pressione esercitata sui partiti. Non
farlo in nome di un sano e comprensibile distacco – di cui sono il
primo a riconoscere la legittimità – ha un suo effetto collaterale:
rendere peggiore ciò che vorremmo fosse migliore. Come la si gira
la si gira male.
Spettacolo di Travaglio
al teatro Gentile
Domenica 6 novembre alle ore 18.45
il Teatro Gentile ospiterà Marco Travaglio (nella foto) nello spettacolo ”Perché no, tutte le bugie del Referenzum”.
Le prevendite sono state aperte ed i biglietti sono disponibili presso l’Edicola
La Rovere in Corso della Repubblica,
con biglietti dagli 8 ai 20 euro.
Ad organizzare l’incontro, il Movimento 5 Stelle di Fabriano che si è
impegnato economicamente per portare
lo spettacolo di Travaglio data l’importanza che questo Referendum del
4 dicembre ha per tutti i cittadini: “E’
fondamentale informare, anche i nostri
cittadini - commenta Joselito Arcioni
dei 5 stelle -, sulle menzogne e sui
pericoli dell’appuntamento del 4 dicembre prossimo e speriamo che la
città di Fabriano e non solo ci sostenga con una grande partecipazione”,
Lo spettacolo è una sorta di recital per spiegare le ragioni del no al referendum contrapposte a quelle del sì. Le ragioni del sì verranno portate sul
palcoscenico dall’attrice Giorgia Salari, che vestirà i panni del Ministro
Maria Elena Boschi riportando frasi testuali della stessa ministra.
“Nella nostra Costituzione - specifica Joselito Arcioni - troviamo scritti
la sovranità popolare, il diritto al lavoro, alla salute, alla cultura, il precetto di orientare l’economia e la proprietà secondo il principio supremo
dell’utilità sociale (cioè del bene comune).
Questa riforma costituzionale impone un modello nel quale i diritti della
persona saranno adeguati, cioè ristretti perché, secondo le banche d’affari, altrimenti l’economia si ferma. Una minaccia che non corrisponde
alla realtà”.
L’obiettivo principale resta quello di attivare una critica personale che
faccia riflettere ogni cittadino sui contenuti di una riforma che verrà
votata a breve.
Roberta Stazi
8
>FABRIANO<
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
"Basta colate di cemento!"
Il comitato "Alla scoperta del Giano" vuole che sia tutelato il fiume
D
di PAOLA ROTOLO
ue le giornate, quelle dell’8
e del 9 ottobre scorso, che
sono state dedicate al “River
Fest Fabriano”, tra un convegno
di tecnici, storici ed appassionati,
una serie di escursioni lungo il
fiume Giano fino ai paesi limitrofi,
un’apprezzata degustazione di prodotti tipici illustrata dal presidente
dello Slow Food Marche, ed una
parte interamente dedicata alle
scuole e ai bambini, che hanno
illustrato i loro lavori sul fiume
disegnati ispirandosi al tema, per
poi partecipare ad un’escursione
organizzata allo scopo di sensibilizzarli ed avvicinarli alla natura.
Per capire com’è andata, abbiamo
intervistato Fabrizio Moscè, uno dei
due portavoce del Comitato “Alla
Scoperta del Giano”.
Quali erano gli scopi che vi eravate prefissati con questo evento?
“È stato innanzitutto un modo
per fermarsi e fare il punto della
situazione, incontrandoci sia con i
membri del gruppo che con i cittadini a noi vicini in questi quattro anni,
durante i quali gli eventi, numerosi,
si sono susseguiti".
Quali sono i traguardi che potete
dire di aver ottenuto?
“Da quando il comitato è nato,
oltre a tutta la nostra campagna di
sensibilizzazione che si è rivelata
piuttosto efficace, spesso accompagnata da assemblee pubbliche,
conferenze stampa
e raccolte di firme
per obiettivi precisi, come singoli
cittadini abbiamo
segnalato situazioni
non chiare agli enti
preposti e alle autorità di competenza.
Possiamo dire che
alcune di esse hanno avuto riscontri
positivi”.
Stilando un bilancio della vostra
attività, è da ritenere positivo o
negativo il lavoro svolto?
“Senza dubbio un mix di luci ed
ombre: la sensibilità sul tema è
aumentata esponenzialmente e la
collaborazione dei giovani, forse i
più recettivi ed attenti all’ambiente,
come anche quella delle scuole, è
molto intensa, tanto che sono state
fatte più tesi di laurea sull’argomento. Le ombre sono per lo più
dovute alle dinamiche della politica
e dell’amministrazione, entrambe
ostiche per noi che agiamo come e
privati e semplici cittadini. Abbiamo cercato l’attenzione degli enti
per tentare di scongiurare un impatto visivo del tutto decontestualizzato con il nostro antico centro
storico, e nonostante dagli ultimi
lavori effettuati potrebbe sembrare
che non abbiamo ottenuto nulla, in
realtà siamo riusciti, con un’istanza
che è stata accolta, a salvare ben
cinque ponti antichi: i ponti di San
Rocco, dell’Aèra, di Ciccopico,
della Madonna delle Grazie e delle
Moline, così come ad evitare orribili colate di calcestruzzo e fibra di
carbonio”.
Cosa ne pensate del nuovo ponte
appena ultimato?
“Ci tengo a ricordare innanzitutto
che il nostro comitato è formato sì
da appassionati, ma anche da professionisti come geologi, architetti,
ingegneri. Tutti concordiamo nel
dire che i risultati degli ultimi lavori
effettuati non piacciono perché non
Un momento della conferenza dell'8 ottobre all'interno del River Fest Fabriano
si sposano con l’architettura fabrianese dal carattere medievale. Con il
suo intervento durante il 'River Fest'
il sindaco ha affermato che non si
è potuto fare diversamente perché
si sono dovuti rispettare parametri
per la sicurezza idraulica. Noi
pensiamo che non sia così, dunque
margini per operare in maniera
diversa c’erano sicuramente. La
tecnica deve essere al servizio delle
idee e non viceversa. E’ la stessa
tecnica che oggi rende possibili
soluzioni un tempo impensabili,
meno impattanti e, aggiungo, anche
meno costose. Recentemente l’Università di Perugia ha condotto in
maniera autonoma, su commissione
di un privato, uno studio idraulico
che giunge a conclusioni differenti
da quelle su cui è
stato basato il progetto di recupero,
ma né il Comune,
né i progettisti lo
hanno mai preso
in considerazione.
Questo per dire che
quando si parla di
mitigazione del
rischio idraulico,
niente può essere adottato come
il Vangelo. Vogliamo sperare che
almeno nel tratto dove si andrà
ad operare, cioè dietro il Mercato
Coperto, si adottino scelte più contestualizzate”.
Quali sono i vostri prossimi
obiettivi?
“Proprio nel tratto che ho appena
menzionato, se non verrà apportata
nessuna variante, è prevista una
nuova copertura del fiume su cui dovrebbe trovare sede un parcheggio.
Il comitato cercherà di scongiurare
questa ipotesi in tutti i modi. Basta
coperture, basta colate di cemento
sulla nostra storia. E se riusciamo
a riportare a respirare tutto il corso
del fiume Giano, vorremmo che
il Ponte dell’Aèra sia anche facilmente raggiungibile e visitabile,
essendo uno dei monumenti architettonici nazionali più importanti,
menzionato anche da Giorgio Vasari. La tecnica, a proposito, dovrebbe servire anche per agevolare il
cammino verso le bellezze, se vuole
essere costruttiva e non distruttiva”.
E il progetto del Parco del Giano?
“Ulteriore, importante tema per il
comitato: vorremmo tutto il corso
del fiume libero e usufruibile per
poter godere del Parco del Giano,
una zona verde che attraversi Fabriano e colleghi le periferie passando per il centro storico seguendo
l’alveo del fiume, ideale per passeggiate, per pedalate e per trascorrere
il tempo all’aria aperta. Tutto ciò
non è un’utopia per romantici. Più
di trent’anni fa l’architetto Alessandro Carancini, che come tutti i
grandi era decenni avanti rispetto
agli altri, lo pensò fissando i punti
principali in un libretto edito nel 1983 'Dove il verde
e l’acqua a Fabriano', una
nitida visione arricchita da
studi e disegni a china su un
possibile parco fluviale ritenuto indispensabile per la
rinascita della città. Questo
lavoro rappresenta un punto
di riferimento per noi tutti
del comitato”.
Nell’immediato, cosa chiedete?
“Chiediamo che si cerchi
di riadattare esteticamente
quanto già fatto al contesto, che le
prossime scelte architettoniche siano in linea con la natura della città,
che tutti i lavori si accompagnino in
modo propedeutico e consono alla
realizzazione del Parco del Giano.
Una cosa è certa: la natura non si
può coprire, si deve lasciar respirare
per poterla vivere, e la stessa cosa
I portavoce del comitato "Alla Scoperta del Giano", Fabrizio Moscè
e Aldo Pesetti (le foto di questa pagina
sono di Antonio Stopponi)
vale per Fabriano: smettiamo di
offenderla con colate di cemento.
Valorizziamola e torniamo a goderne”.
Qui e sotto, i discussi argini
che impediscono la vista del fiume
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
>FABRIANO<
9
Cimiteri, nuovo look e furti
di marco antonini
C
on l’avvicinarsi del 2 novembre, commemorazione
dei defunti, l’amministrazione comunale ha dato
il via a una serie di lavori di manutenzione nei cimiteri di Fabriano e
delle frazioni. Un argomento molto
delicato vista la sollecitudine con cui
tanti residenti, soprattutto nei piccoli
paesi, hanno lamentato l’assenza del
cosiddetto “scopino” nei cimiteri per
la pulizia quotidiana di un luogo caro
a tutti. Ora, però, gli operai sono al
lavoro per sistemare le stradine di
accesso, liberare le caditoie ostruite
dalle foglie e i tombini per lo scolo
dell’acqua piovana. L’assessore ai
Lavori Pubblici Claudio Alianello
fa il punto della situazione evidenziando che non esistono al momento
particolari criticità. Tra le novità è
previsto l’ampliamento del cimitero
di Santa Maria, il più grande della
città con la realizzazione, nei prossimi mesi, di nuovi loculi e cappelline.
Intanto sono già partiti i lavori per la
sistemazione della strada di accesso
che da via Dante conduce al camposanto. La famosa salita alberata verrà
migliorata notevolmente. Rimane
però il problema degli studenti che,
per raggiungere dal vicino parcheggio scambiatore il polo scolastico di
via Pavoni, attraversano il cimitero.
“E’ vero – ha detto Alianello – che
gli studenti passano all’interno della
struttura per camminare di meno e
arrivare prima alla Cittadella degli
Studi, ma non abbiamo riscontrato
dispetti o atti vandalici all’interno.
Non mi sembra – conclude – che
diano fastidio a nessuno. Oltretutto
non sono mai arrivate segnalazioni
o lamentele da parte di persone che
vanno a trovare un defunto”. Un
altro problema, al momento risolto,
riguarda i cinghiali alle Cortine. Per
diverso tempo sono arrivate richieste di intervento da parte di anziani
che non sono potuti scendere dalla
macchina per la presenza, proprio
all’ingresso del camposanto, di
questi grossi animali selvatici. Con
l’ultima battuta di caccia che si è
tenuta un anno fa, non sono più
stati avvistati cinghiali nella zona.
Nelle frazioni, invece,
il problema più grave si
registra a Serradica dove
i tecnici tengono sotto
controllo una piccola
parte di terreno all’interno del cimitero che
è franata. A Marischio,
Cancelli, Albacina,
Sant’Elia, l’emergenza
riguarda i furti di grondaie. I ladri prendono
spesso di mira i giorni
di festa. E a scoprire il
furto sono stati alcuni
privati in visita ai loro
cari. Ignoti, infatti, hanno rubato grondaie dalle
cappelle e altri utensili
in rame come spesso
accade nelle stazioni
ferroviarie. Non è la
prima volta che vengono segnalati
furti al cimitero anche a Santa Maria.
In più di un’occasione, infatti, era
stata sollecitata l’installazione delle
telecamere di sicurezza perché il
camposanto – una volta terminato
l’orario di apertura – rimane senza
sorveglianza fino al giorno dopo. In
alcune tombe, oltretutto, erano stati
rubati anche fiori e lampade. Le forze
dell’ordine hanno potenziato i controlli anche nelle arterie limitrofe ai
cimiteri cittadini e invitano l’opinione pubblica a segnalare movimenti
sospetti – soprattutto di notte – nei
parcheggi del cimitero. Recentemente alcuni proprietari hanno dovuto
fare i conti con il maltempo anche
al cimitero con perdite d’acqua che
creavano disagi ai visitatori e problemi alle strutture.
10
>FABRIANO<
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
Nuzi in città per tre mesi
Il trittico è stato ricomposto e sarà esposto nel Museo Diocesano
di GIAMPIERO DONNINI
L'
abbazia di Santa Maria
d'Appennino raggiunse
l'apice della sua giurisdizione e della sua
floridezza amministrativa nel corso
del XIV secolo, ponendosi nella
condizione di ingaggiare artisti di
rilievo ai fini del suo decoro. Ne
fanno testimonianza gli affreschi
del Maestro di Campodonico di
proprietà Serafini, il polittico di
Francescuccio Ghissi conservato
nella Pinacoteca Molajoli e il trittico
di Allegretto Nuzi.
Resta dunque il rammarico di vedere l'insigne cenobio ridotto a un
cumulo di macerie, per l'ignoranza e
l'egoismo degli uomini e il colpevole
menefreghismo delle istituzioni. Per
il fattivo interesse del direttore don
Alfredo Zuccatosta e la sensibilità
di Agnese Vastano e di Peter Aufreiter, direttore del Polo Museale
della Galleria di Urbino, il trittico
del Nuzi è stato ricomposto e per tre
mesi sarà esposto nel nostro Museo
Diocesano. Con ciò si realizza anche
un lucido suggerimento avanzato da
Federico Zeri nel corso di un nostro
incontro nella sua villa di Mentana,
negli anni settanta. Le misure dei tre
pannelli combaciano e stretta risulta
la relazione stilistica tra loro, da non
lasciare dubbi sulla appartenenza
ad un unico organico. Commissionatogli nella fase conclusiva della
sua parabola, Allegretto attinse a
piene mani nella riserva inesauribile del suo repertorio tipologico
e figurativo, nonché degli apparati
decorativi che egli veniva traendo
dai preziosi broccati dell'epoca e
coi quali rivestiva le immagini dei
santi sino renderle quali fantastiche
crisalidi trapunte d'oro e di colori.
Le tre tavole ricongiunte raffigurano
al centro la Madonna in trono col
Bambino, a sinistra i santi Antonio
abate e Giovanni Evangelista, a
destra i santi Giovanni Battista e
Venanzio.
Sul gradino del trono è riportata la
scritta: HOC OPUS PINXIT ALEGRITIUS NUTII DE
FABRIANO ANNO MCCCLXXII.
L'artista raccoglie qui il frutto della
sua tendenza, già in atto da qualche
tempo, a una nuova visione decorativa e al conseguente processo di
dissoluzione plastica.
Così come nel trittico di Macerata e
quello con tre santi della Pinacoteca
fabrianese, anche in questo le figure
sono costruite con imponenza e il
dato esecutivo è fine e misurato.
Esso predomina sull'oro del fondo
e si accende di tonalità rosa, rosse,
violette; scuri gli incarnati (anche
Il trittico di Allegretto Nuzi, 1372
per il leggero degrado dei colori) ma
delineati con ombre solide e unite.
Ed appare in pieno l'incoerenza stilistica tra la nuova visione decorativa
delle vesti e la ricerca plastica che
permane sui volti e nelle pieghe
dei panni.
Il risultato che ne scaturisce è una
stupefacente, metafisica bellezza
che sembra trasferire le sante figure
in una dimensione diversa, non più
terrena.
Da venerdì 28 ottobre
visitabile l'opera d'arte
Il trittico del Nuzi sarà visitabile da venerdì 28 ottobre presso il
Museo Diocesano con il seguente orario: venerdì 28 dalle 16 alle
18, tutti i sabati e le domeniche dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.
Movida, tante proposte al vaglio Difendersi dalle truffe
Vietare di uscire dai locali pubblici, a qualsiasi ora,
con bevande alcoliche o no, contenute in bicchieri
o bottiglie di vetro, pianificare un orario di chiusura
delle attività del divertimento uguali per tutti alle 2 o
alle 3 di notte e più rispetto delle regole da parte degli
utenti. E’ quanto è emerso dall’incontro che si è tenuto
in Comune tra il gruppo lavoro “movida” e l’assessore
Mario Paglialunga. L’obiettivo è quello di arrivare a un
regolamento unitario che tuteli sia gli esercenti nella
propria attività che i residenti nel loro diritto al riposo.
Una delle prime novità sarà la modifica dell’ordinanza
che prevedeva il divieto di uscire dai locali pubblici
con superalcolici in contenitori di vetro. Per motivi di
sicurezza il divieto verrà esteso a tutte le tipologie di
bevande, succhi di frutta compresi. Al vertice erano
presenti sia rappresentanti delle associazioni di categoria, che i gestori dei locali che hanno manifestato
l’interesse comune di difendere sia il divertimento che
la quiete notturna. "E’ necessario”, ha detto il gruppo di
lavoro in una nota, “creare attività formative che provvedano ad educare civilmente la clientela. Da sempre,
infatti, quando i locali sono aperti, ci adoperiamo per
richiedere a tutti il rispetto delle regole e della civile
convivenza”. In particolare, rilevando che schiamazzi
ed episodi mancanti di rispetto avvengono quasi sempre dopo la chiusura dei locali e non sono imputabili
alla movida, si stanno analizzando delle possibilità per
intervenire direttamente sulla problematica e permettere
la convivenza sia della movida, sia del riposo notturno
attraverso un servizio di vigilanza.
Tante le idee al vaglio della commissione per arginare
lo strappo con i residenti. “Stiamo studiando”, ha detto
l’assessore Paglialunga, “un codice etico che i locali si
impegnano a rispettare e a far rispettare: diritti e doveri
sono l’essenza della convivenza civile della comunità”.
Tolleranza zero, quindi, dopo gli ultimi atti vandalici che
sono stati segnalati alle forze dell’ordine dai residenti
del centro storico. I residenti del centro storico, intanto,
hanno chiesto agli esercenti di curare di più gli spazi
pubblici e di provvedere alla pulizia subito dopo l’orario
di chiusura. L’assessorato al Commercio e alla Polizia
Locale studia la possibilità di incaricare un operatore
ecologico che, prima dell’alba, controlli e pulisca le vie
della movida fabrianese affinché, con la luce del sole,
la città diventi più accogliente.
Marco Antonini
La parrocchia della Misericordia, la più grande di Fabriano, scende in
campo contro l’aumento dei furti nel quartiere e raccoglie l’invito di tanti
fedeli che chiedono di fare qualcosa in più per prevenire i reati predatori
che spaventano soprattutto gli anziani, ma non solo. Don Umberto Rotili,
il parroco, nonché regista e ideatore di musical di successo, sta provando,
in tutti i modi, a rassicurare la popolazione che si è rivolta anche a lui. Per
questo i Carabinieri della Compagnia di Fabriano, il 30 ottobre, terranno,
alle ore 16, un incontro presso la sala San Filippo in piazza Fratelli Rosselli,
per spiegare a tutti i fedeli i tipi di truffa che ignoti stanno mettendo a segno
nel quartiere. “La parrocchia non può restare indifferente – ha detto don
Umberto – e quando i fedeli lanciano un grido di allarme è giusto ascoltarli.
L’obiettivo è quello di dare qualche strumento in più agli anziani per prevenire le truffe e tutelare i risparmi di una vita. I furti in costante aumento
testimoniano – conclude – che si sta percorrendo, anche a Fabriano, una
strada moralmente pericolosa che danneggia tutti. Per questo i Carabinieri
verranno sia nella parrocchia della Misericordia, che in altre della diocesi
per aiutare e mettere in guardia la popolazione. Qualcosa, per difenderci,
possiamo farlo”. Recentemente l’ultimo episodio: i ladri hanno preso di
mira il quartiere e sono entrati in azione nel tardo pomeriggio ed hanno
approfittato dell’assenza dei proprietari per asportare gioielli e ricordi di
famiglia per un valore di diverse migliaia di euro, dopo essersi arrampicati
sulle grondaie.
m.a.
BREVI DA FABRIANO
~ LADRI “FACILITATI”?
Albacina, giorni fa. Trovando la chiave
sulla porta, ignoti ladri entrano in casa, si
appropriano di oggetti d’oro per un valore
sui 3.000 euro e vanno nell’adiacente
edificio dove forzano la porta-finestra
primo piano, entrano, asportano oggetti
d’oro e d’argento per un valore totale di
altri 3.000 euro. Il proprietario dell’appartamento, con la chiave sul portone, se ne
era accorto al rientro verso mezzanotte e
sporgevandenuncia presso i Carabinieri.
~ PER PRECAUZIONE CHIUSE DUE AULE
Scuola Media Giovanni Paolo II, 19 ottobre.
Con ordinanza del sindaco e a causa di
un solaio che desta allarme, vengono
chiusi i laboratori di arti e lingue delle
classi, I° A e II° C.
~ RIMOSSO PALO SEGNALATORE
Genga, zona Pontechiaradovo, giorni fa.
Il palo segnalatore, posizionato prima dell’attraversamento dei binari essendo stato urtato
e piegato da un veicolo ignoto, viene rimosso
dai VdF tramite la loro gru proveniente da
Ancona. Anche la traversa era stata spostata
dal veicolo sconosciuto.
~ ACQUA COLAVA DA SOLAIO
Via Gramsci, 19 ottobre, ore 17. L’inquilino
di un palazzo chiama il 115 dei VdF perché
l'acqua gli cola in casa proveniente dal soffitto.
I controllori chiudono l’afflusso dell’acqua,
rimediano per quanto possono, contattano
il proprietario dell’appartamento superiore,
che non si era accorto di nulla, e scoprono
che l’allagamento era causato dalla rottura di
un tubo. Quest’uomo provvederà a riparare i
suoi e gli altrui danni.
~ FUOCO IN “COMPATTATORE CARTONE”
Via Buozzi, 20 ottobre ore 1.40. Principio di
incendio in un container e compattatore per
cartone, di un supermercato. I VdF spengono,
e mettono in sicurezza macchinario, cartoni
e ambiente.
~ AFFITTAVA ALLOGGIO ALTRUI
Fabriano, 20 ottobre. La Polizia denuncia un
38enne di Osimo per truffa on line, perché
aveva “offerto” l’affitto di un appartamento
a Civitanova Marche e una fabrianese aveva
accettato versando 400 euro di caparra.
Ma quando in agosto vi si è recata con la
famiglia ha trovato che l’abitazione non era
libera essendoci un laboratorio di massaggi.
Il 38enne è responsabile di altre truffe simili.
~ ALTRO TRUFFATORE DI AFFITTI
Fabriano, 21 ottobre. Un 25enne di Napoli,
responsabile di una truffa on line per l’affitto
di un appartamento a Rimini nel luglio scorso,
viene denunciato dalla Polizia. Una signora di
Matelica aveva accettato pagando 700 euro,
ma l’appartamento era occupato. Il truffatore
aveva intestato ad altri il conto corrente e
aveva dato un numero telefonico disattivato.
~ FRATTURATO AUTOMOBILISTA NEL
CAMPO
S. P. Cancelli-Fabriano, 21 ottobre, pomeriggio. La Fiat Panda, guidata da un 25enne
fabrianese, sbanda sull’asfalto bagnato e dopo
un volo di dieci metri, finisce e si rovescia su
un campo. Il giovane viene estratto dal veicolo
dai VdF, quindi il personale medico del 118
gli presta le prime e lo trasporta all’ospedale,
dove viene ricoverato per fratture agli arti.
~ UBRIACO, DORMIVA A LATO STRADA
Via Cialdini, 18 ottobre ore 5. Un passante
nota un uomo che al lato della strada dorme
per terra davanti ad un’abitazione e chiama
soccorso. Il personale medico del 118 lo
trasporta all’ospedale ed il 43enne, noto
consumatore di droga, che dormiva per
ubriachezza, dopo le cure del caso, si riprende.
~ POSTO DI BLOCCO E CONTROLLI
Fabriano, 17-18 ottobre. Tramite posti
di blocco stradali, la Polizia di Stato e la
Polizia Municipale, controllano 120 veicoli
e identificano 196 persone. Contravvenzionati vari automobilisti per guida senza
cinture di sicurezza, mancata revisione del
veicolo, guida con cellulare in mano. Qualche giorno dopo i Carabinieri effettuano
altri posto di blocco a Fabriano, Cerreto
d’Esi, Sassoferrato, Genga e nelle frazioni.
Controllano 53 veicoli, identificano 69
persone e rilevano varie contravvenzioni
al Codice della Strada.
~ MAROCCHINO ACCOMPAGNATO
ALLA FRONTIERA
Fabriano, giorni fa. Un cittadino marocchino per il quale era già scattato il provvedimento di allontanamento dal territorio
italiano, viene fermato dalla Polizia e quindi
accompagnato alla frontiera.
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
>FABRIANO<
11
Carta, ciak anche in Svezia
Una troupe del National Geographic Channel ha girato un documentario
di MARCO ANTONINI
F
abriano nelle tv di tutto il
mondo grazia a un nuovo
documentario di National Geographic Channel.
In attesa della quarta serie della
fiction Rai “Che Dio ci aiuti” in
prima serata su Rai1 nei prossimi
mesi (la terza serie, già ambientata
nella città della carta, superò i 7
milioni di ascolto), anche all’estero
scoprono e valorizzano Fabriano,
la piccola perla dell’entroterra che
sta cercando di trovare nel turismo
la ricetta per superare le difficoltà
dopo la crisi dell’industria. Negli
ultimi giorni una troupe di dieci
persone del National Geographic ha
girato al Museo della Carta e della
Filigrana dove il popolare conduttore londinese Tim Shaw ha vestito
i panni medievali per mostrare al
pubblico il rapporto tra gli stracci
e la famosa carta fabrianese del
XIII secolo. La seconda parte del
documentario sarà girata in Svezia
dove, invece, il "genio" del noto
canale scientifico, approfondirà il
rapporto tra foreste e paste da carta
nelle cartiere di oggi. Il documentario sarà prodotto in lingua inglese
e diffuso, a partire dal prossimo
mese di novembre, attraverso le
varie piattaforme satellitari che
diffondono il National Geographic
Channel a livello planetario. Un
video del backstage, girato con un
semplice smartphone, propone già
su You Tube il dietro le quinte delle
operazioni di ripresa effettuate a
Fabriano. Dopo le riprese, durate
quasi cinque ore, la moglie Hayley
e la figlia hanno raggiunto Tim
Shaw al museo e la piccola
si è anche cimentata, come
del resto aveva fatto suo padre durante le riprese, nella
fabbricazione di un prezioso
foglio di carta filigranata.
Tim Shaw è particolarmente
famoso in Inghilterra e nel
mondo scientifico per essere
il presentatore della famosa serie tecnico-scientifica
"Street genius" del National
Geographic Channel. All'età
di 12 anni la British Dyslexia Association ne aveva già
certificato il "genio creativo"
e a 16 anni Tim aveva già inventato numerosi oggetti che
sono ancora in vendita nei
negozi come, tanto per fare
un esempio, le luci di stop
lampeggianti che illuminano
quando le macchine frenano
energicamente all'improvvi-
so, tanto da ottenere una borsa di
studio in ingegneria alla prestigiosa
Oxford University ed essere nominato giovane ingegnere dell'anno
nel 1992 e nel 1994 per le sue
invenzioni. Le tv di tutto il mondo
scoprono la carta Fabriano e la valorizzano con servizi giornalistici.
Recentemente anche la televisione
nazionale giapponese NHK ha girato un documentario nel laboratorio
della carta del maestro cartario
Sandro Tiberi. Il documentario
verrà trasmesso sia nella televisione
pubblica giapponese che in radio.
"Anche l’Oriente – ha commentato
orgogliosamente Tiberi – è rimasta
affascinata dalla nostra città e dal
suo prodotto più famoso nel mondo,
la carta su cui noi dobbiamo puntare
tutto". Restando in Italia, invece,
nei prossimi mesi, troveremo il
centro storico di Fabriano in prima
serata su Rai1 con la serie “Che
Dio ci aiuti”. La popolare fiction
interpretata da Elena Sofia Ricci
è ambientata nella città della carta
e, anche questa, sarà una vetrina
importante.
12
>EVENTI<
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
Il dono della vista,
arte e medicina
I
di ELISABETTA MONTI
l mondo dell’arte e della medicina si uniscono nell’ottica
di un percorso rivolto sempre
di più ad un’”umanizzazione
della cura”. Questo lo spirito che
anima il progetto pittorico “Il dono
della vista” realizzato dall’artista
Aicha Djennane insieme al “Centro
Sollievo” di Fabriano. Un’iniziativa
che si svolgerà in concomitanza
dell’importante convegno “Progressi nella diagnostica e nella chirurgia
della cornea” in programma venerdì
11 novembre a Fabriano presso
l’Oratorio della Carità e promosso
dall’Area Vasta n.2. Dal 5 novembre (fino a sabato 12) la Biblioteca
Multimediale “Sassi” ospiterà la
mostra (promossa dal Comune di
Fabriano) che comprenderà ben
tutte le 29 opere realizzate da Aicha
e dagli amici del “Centro Sollievo”,
coordinati dalla dott.ssa Marina di
Foglia. Le tele, che hanno per soggetto il tema della vista, saranno poi
donate ai reparti di Oculistica degli
ospedali di Fabriano e Senigallia:
“A seguito del mio progetto Lungo
il Nilo – il Risveglio, realizzato per
i reparti di Cure Palliative e di Oncologia dell’ospedale di Fabriano
“Profili” e soprattutto conoscendo
anche l’importanza dei problemi
Un progetto pittorico di Aicha
Djennane con il Centro Sollievo
relativi alla vista – dichiara l’artista
Aicha - ho sentito il desiderio di
proporre questo progetto al dott.
Stefano Lippera che l’ha accolto
con vero interesse, incoraggiandomi a realizzarlo. A questo proposito
voglio ringraziare la dott.ssa Di
Foglia che mi ha permesso di coinvolgere le partecipanti del Servizio
Sollievo con un corso di 'rilassamento pittorico' e le educatrici
Fabiola e Giulia, discrete e presenti.
Sono grata per la partecipazione di
Rosina Perocchi e di Cinzia Manna,
con le quali abbiamo portato a termine il progetto. La scelta di questa
tematica è nata da un lungo mio
vissuto in terra d’Egitto ed è per
me congeniale apprezzare questa
fantastica civiltà che rimane dentro
il mio cuore”.
Il periodo di apertura della mostra
non è stato scelto “a caso”. Proprio venerdì 11 novembre, infatti,
avrà luogo a Fabriano il convegno
“Progressi nella diagnostica e nella
chirurgia della cornea” in memoria
del dr. Cesare Forlini, oculista di
fama mondiale e ideatore della
“Banca degli Occhi”. “Il convegno
nasce dall’idea di mantenere vivo
il ricordo del nostro caro amico e
collega Forlini che, con i suoi insegnamenti e la sua generosità, partecipava e organizzava congressi al
fine di potersi confrontare in modo
costruttivo con i colleghi – afferma
il dr. Stefano Lippera, direttore U.O.
Oculistica Area Vasta 2 - l’argomento proposto “La cornea” ricorda
il primo evento da lui organizzato a
Fabriano nel 1998. Da lì, appunto,
l’idea di realizzare a Fabriano la
Banca degli Occhi, tuttora attiva”.
Medicina e arte insieme, quindi,
per un’iniziativa di grande valore
sociale, umano e culturale: “Il Curare rappresenta un’arte, conoscenza
ed intuito – conclude Lippera – le
opere in mostra, che verranno poi
donate ai reparti di Oculistica degli
ospedali di Fabriano e Senigallia,
saranno quindi di aiuto ai pazienti,
conferendo loro gioia e sollievo”.
L’inaugurazione della mostra “Il
dono della vista” avrà luogo sabato
5 novembre alle ore 16 presso la
Biblioteca “Sassi”.
Trent’anni di vita nel territorio:
festa al Centro Studi Riganelli
Il Centro Studi don Giuseppe Riganelli celebra il suo trentennale
con un convegno che si terrà, a Fabriano sabato 5 novembre, alle ore
17.30 nell'Oratorio della Carità, cui
sono invitati i rappresentanti delle
istituzioni culturali d'ispirazione
cristiana delle parche e dell'Umbria.
Temi da discutere: prospettive del
progetto culturale della Chiesa
italiana; importanza delle ricerche
di storia sul movimento dei cattoli-
ci, funzioni di
centri culturali
come il "Riganelli".
Relatore principale del
convegno, che
sarà presieduto
da Francesco
Merloni, presidente onorario del Centro
Studi, sarà il
conterraneo prof. Sergio Belardinelli, dell’Università di Bologna.
Saranno presenti il Vescovo di
Fabriano-Matelica ed il sindaco di
Fabriano.
Nella circostanza verranno ricordati
don Giuseppe Riganelli (+1963) e
il fondatore Emo Sparisci (+2005)
(nella foto). Verrà sinteticamente
illustrata l'attività trentennale del
Centro Studi: 60 pubblicazioni;
quasi 200 eventi tra conferenze,
seminari, dibattiti, presentazione
di libri, mostre ecc. con personaggi
illustri come Carlo Bo e Oscar Luigi
Scalfaro; costituzione di un archivio
storico con una decina di "fondi” e
numerosi faldoni.
Kledi ospite alla scuola
di danza Tersicore
Alessandra Celentano e Kledi
Kadiu (nella foto) tornano ospiti
della Scuola di Danza Tersicore
di Fabriano per due stage, rispettivamente di danza classica e di
modern, sabato 29 e domenica 30
ottobre. Le iscrizioni sono rivolte
ai livelli “principiante” e “intermedio/avanzato”, e
c’è la possibilità
di seguire una
sola lezione o
due, (orari e costi sono sul sito
della scuola).
Entusiasti dell’esperienza dello
scorso anno, della scuola e dei
ragazzi fabrianesi, i due conosciuti
professionisti vivranno con i giovani partecipanti agli stage un’esperienza di crescita professionale
e di intensa attività di danza, che
sarà seguita in diretta da Radioblu.
Alessandra Celentano, attualmente
professoressa e coreografa per il
programma televisivo “Amici” di
Maria De Filippi e per questo nota
a molti, è stata maître de ballet nei
maggiori teatri italiani, dalla Scala
All’Opera di Parigi, dal Teatro
Comunale di Firenze al Teatro San
Carlo di Napoli, ed ha lavorato
accanto a grandi nomi della danza
come Carla Fracci, Roberto Bolle,
Elisabetta Terabust ed Alessandra
Ferri. Nipote del noto cantante
Adriano Celentano, è l’insegnante
della scuola di Amici più temuta,
per la sua severità, ma anche una
tra le più giuste e coerenti.
Kledi Kadiu, di origine albanese,
è entrato giovanissimo all’Accademia Nazionale
di Danza dove
si è diplomato
nel 1992 e nello stesso anno
è entrato a far
parte del Corpo
di Ballo del Teatro dell’Opera
di Tirana. Nel 1993 si trasferisce
in Italia e la sua carriera conosce
un’escalation di successi, a teatro,
in televisione, fino ad arrivare al
cinema. Numerosi i premi ricevuti
come attestato del suo straordinario
talento artistico, Nel 2012 il Presidente della Repubblica Albanese
gli ha consegnato il titolo artistico
di “Grande Maestro.”
I due artisti terranno lezioni alternandosi nelle giornate di sabato 29
e di domenica 30 ottobre presso la
scuola guidata da Anna Rita Riccioni, insignita lo scorso anno del
titolo di “consigliera internazionale
della Danza” dall’Unesco.
Sarà presente
anche Alessandra
Celentano
Roberta Stazi
I funghi della domenica
e... sul lago Trasimeno
Domenica 30, lunedì 31 ottobre
e martedì 1 novembre - Mostra
micologica a Fiuminata.
Domenica 6 novembre - gita all'isola
Polvese sul lago Trasimeno
Domenica 30, lunedì 31 ottobre e
martedì 1 novembre a Fiuminata
si terrà l'annuale Mostra Micologica locale, alla quale, il Gruppo
Micologico Naturalistico Fabrianese
storicamente collabora per la ricerca, determinazione ed esposizione
degli esemplari fungini presenti nelle
nostre zone.
La mostra sarà ad ingresso libero e
tutti, appassionati, curiosi o semplici
amanti della natura, sono invitati a
visitarla.
L'A.Mi./Associazioni
Micologiche dell'Umbria e il Gruppo Micologico Naturalistico
Fabrianese organizzano per domenica
6 novembre la gita/
uscita a funghi autunnali sull'isola Polvese
del Lago Trasimeno
con orari e costi che
saranno comunicati direttamente a
quanti chiameranno entro fine ottobre
perché interessati a partecipare.
Tutti i lunedì di novembre alle ore
21 - sede aperta - Incontri su "I
funghi della domenica".
Il Gruppo Micologico Naturalistico
Fabrianese, presso la propria sede
sita in Via Mamiani n. 43, stesso
ingresso del locale gruppo Avis, si
ritroverà tutti i lunedì sera del mese di
novembre alle ore 21 per discutere sul
raccolto di fine settimana con esperti
micologi allo scopo di conoscere
nuove specie di funghi e condividere
questa passione tra amici.
In particolare lunedì 7 novembre alle
ore 21 il micologo Bruno Berta ci
parlerà de "I funghi epigei".
Tutti sono invitati a portare esemplari
fungini e partecipare a detti appuntamenti che rappresentano un'importante occasione di conoscenza,
approfondimento, promozione e
prevenzione della personale e locale
sicurezza tossicologica, in special
modo, quanti sono già possessori
di tesserino per la raccolta.
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
>SPAZIO LAVORO<
Imprese minori
da accorpare
“L
e imprese minori
delle Marche si devono accorpare per
uscire dalla crisi.
Le famiglie imprenditoriali locali
devono pensare a questo per affrontare nella giusta maniera le
sfide del mondo globale”. Così l’ex
premier Romano Prodi a margine
della presentazione ad Ancona
della classifica delle principali
500 aziende marchigiane da parte
della Fondazione Merloni. Indesit
Company spa si conferma per il
30° anno in testa alla graduatoria
delle imprese della regione. Segue
l’Ariston Thermo al secondo posto,
e, al terzo, la Tod’s di Della Valle
che entra nel club delle aziende
miliardarie. Nei primi 10 posti ci
sono poi Acraf spa (Angelini), seguita da Biesse, Profilglass, Elica,
Fileni Smar, Poltrona Frau e Imac
spa. “La crescita delle vendite del
2015 – ha rilevato Donato Iacobucci della Fondazione Merloni
– è stata per le imprese del 3 per
cento. Il sistema industriale regionale è cresciuto in gran parte sulle
esportazioni, soprattutto nel mercato europeo. Tengono gli occupati
(che anzi registrano una leggera
crescita) anche se per il complesso
delle grandi imprese si tratta di
un livello del 10 per cento inferiore a quello pre-crisi”. “Le cose
peggiori ce le siamo lasciate alle
spalle – ha detto Diego Della Valle,
premiato da Francesco Merloni
per il trentennale dell’iniziativa .
Naturalmente bisogna stare molto
attenti, perché i mercati mondiali
sono cambiati, le crisi arrivano e
vanno con grande velocità. Quindi
credo che uno dei temi principali
sia la velocità di quello che succede”. Nel consegnare il premio il
presidente Francesco Merloni ha
spiegato che la Tod’s “ha davvero
orientato e guidato le strategie di
qualità, prezzo e mercato degli
imprenditori calzaturieri delle
Marche nel mondo”. Della Valle ha
rimarcato l’attaccamento della sua
azienda al territorio e nel tracciare
una breve storia, ha ringraziato il
padre Dorino ed il fratello Andrea,
ricordando che “senza i Merloni e
Giorgio Fuà le Marche sarebbero
restate periferiche ed incapaci di
gareggiare con il mondo”. Nella
graduatoria dei fatturati 2015 spiccano i risultati di Biesse Pesaro e
Acraf Angelini farmaceutici, c’è
una realtà come Fileni che in anni
di crisi dell’alimentare continua a
crescere.
L’analisi ha però registrato un
positivo fermento nelle retrovie
dove ci sono dei veri e propri casi.
Su tutti la Nuova Simonelli di Tolentino, macchine per il caffè, che
è un’azienda che sotto la guida di
Nando Ottavi, è sempre più internazionale, tecnologica ed innovativa.
Nella classifica sale di postazioni
la Faber spa di Fabriano: dalla 24°
al 21° piazza.
La presentazione della classifica delle principali aziende
marchigiane a cura della Fondazione Merloni
Logical System, 33 anni di storia
all'insegna di industria 4.0
Oltre trecento imprenditori, molti
dei quali fabrianesi, nell’auditorium affollato dell’Hotel Federico
II di Jesi in occasione della “Realtime Convention” organizzata dalla
Logical System per il suo trentatreesimo compleanno e moderata
dal giornalista Rai Paolo Notari.
La software house di Filippo Moscatelli, imprenditore anch’esso fabrianese d’origine, venerdì
scorso ha riunito importanti nomi
dell’economia e dell’imprenditoria
nazionale per affrontare due tematiche rilevanti in ambito sia nazionale che internazionale: industria
4.0 e digitalizzazione d’impresa.
Roberto Sommella, editorialista
economico per Il Corriere della
Sera e Huffington Post, Filippo
Schittone, Direttore di Confindustria Ancona, Giordano Ghedini,
Operantion Manager Arbo, Claudio
Tonti, Direttore Creativo e Digital
Strategy Websolute, Alessandro
Lepore, Partner Account Manager
Fujitsu Italia, hanno contribuito
con il loro intervento ad esporre
esigenze e trasformazioni di un’economia in costante cambiamento
analizzando i necessari sistemi di
adeguamento dell’impresa.
Parlare di industria 4.0 significa
parlare di un futuro prossimo nel
quale la produzione industriale
sarà del tutto automatizzata ed
interconnessa, l’interazione uomo-
macchina sarà sempre più sviluppata e supportata da nuove tecnologie.
Crescenti saranno anche la raccolta
dei dati e la loro analisi e lettura
al fine di ricavarne informazioni e
valore. In questo tipo di business
che si va profilando il digitale rappresenta un aspetto imprescindibile
utile all’impresa per affrontare ogni
sfida, prima fra tutte quella che la
vede in costante cambiamento.
Qualsiasi sia il settore di riferimento dell’impresa fondamentale è il
domandarsi se la digitalizzazione
di ogni singolo processo lo renda
più veloce, efficace, costantemente
disponibile e misurabile. Il pro-
cesso di digitalizzazione è ormai
inarrestabile e da esso dipende l’efficacia e a volte la sopravvivenza
della stessa impresa. Il convegno
è anche stato occasione per presentare a partner e imprenditori la
nuova piattaforma Logical System,
la Oasi V5, un sistema informativo
flessibile e configurabile dall’utente, pervasiva e browser based.
Un’opportunità di dialogo con le
aziende del territorio e non, una
finestra aperta sulle tematiche che
oggi sempre più influenzano il
nostro linguaggio, il nostro stile
di vita, lo sviluppo delle nostre
imprese.
13
SPAZIO LAVORO
a cura del Centro Informagiovani della C.M. Esino-Frasassi
~ ANIMATORI PER OBIETTTIVO TROPICI: SELEZIONI PRESSO IL CIOF DI
SENIGALLIA IL 29 NOVEMBRE
Obiettivo Tropici è un'organizzazione italiana che opera nel settore turistico a livello
nazionale e internazionale, attiva soprattutto nell'ambito dei servizi di animazione,
intrattenimento e assistenza turistica. L'agenzia, che ha sede a Bari, Catania, Milano
e Roma collabora con i migliori tour operators e si contraddistingue per la qualità
dei servizi offerti e per la professionalità del proprio staff, a cui offre una specifica
formazione. Obiettivo Tropici ha aperto le selezioni del personale che lavorerà
nelle strutture situate in Italia e all'estero per la stagione invernale 2016/2017.
Figure ricercate: ballerini, cantanti, sportivi, dj, tecnici audio/luci, istruttori fitness,
costumisti, scenografi, responsabili mini club, cabarettisti. Requisiti: età minima 18
anni, diploma, conoscenze linguistiche, buona dialettica, simpatia, volontà al lavoro
fuori sede, disponibilità minima di 3 mesi, grande spirito di adattamento al lavoro
in team. Si offre: contratto di categoria con vitto e alloggio a carico dell'azienda.
Le retribuzioni saranno variabili, anche in base all'esperienza professionale dei
vari profili. Sedi di lavoro: Italia ed estero. Le selezioni si svolgeranno in data 29
novembre 2016 presso i locali del Centro per l’Impiego di Senigallia, Via Campo
Boario snc. I candidati interessati potranno partecipare alla selezione inviando
il proprio cv aggiornato via mail a [email protected] e per conoscenza a
[email protected], inserendo nell'oggetto SELEZIONI SENIGALLIA 29
NOVEMBRE 2016. Per informazioni: www.obiettivotropici.com, tel. 0805233374,
[email protected].
~ GREEN KITCHEN. 60 MOBILITÀ INTERNAZIONALI NEL SETTORE DELLA
RISTORAZIONE SOSTENIBILE – SCAD. 25 NOVEMBRE
Nell’ambito del programma ERASMUS PLUS KAI 1 finanziato dalla Commissione
Europea, CESCOT Firenze srl, in collaborazione con diversi enti privati di Spagna,
Francia, Germania, Portogallo, Grecia e Lituania promuove il progetto denominato
“GREEN KITCHEN. Giovani cuochi in mobilità” per la mobilità internazionale di
60 giovani fra i 18 e i 29 anni in vari paesi europei nel settore della ristorazione
sostenibile e a basso impatto ambientale. Il progetto è rivolto a: neodiplomati delle
Scuole superiori (durata quinquennale) motivati a intraprendere professioni nel
settore della ristorazione - in particolare verranno privilegiati i possessori di titoli
di studio rilasciati da Istituti Tecnici per il Turismo; neo-qualificati nelle professioni
attinenti alla ristorazione (triennio istituto alberghiero o percorsi riconosciuti con
rilascio di qualifica professionale riferiti alle figure del settore alberghiero e della
ristorazione); studenti maggiorenni nell’ambito del progetto di alternanza scuola
lavoro. I partecipanti dovranno avere una conoscenza corrispondente almeno al
livello A1 della lingua inglese. Il progetto vuole offrire agli stagisti la possibilità di:
acquisire e il migliorare le proprie competenze tecnico professionali nel settore
della ristorazione sostenibile; misurarsi con contesti e tipologie di organizzazioni
diverse, che siano di stimolo anche nell’acquisizione e nel miglioramento delle
competenze trasversali (organizzative e relazionali); migliorare le competenze
nelle lingue straniere, in particolare nella lingua veicolare (inglese); incrementare
le possibilità di occupabilità o miglioramento delle prospettive di carriera. I paesi
di destinazione sono: Germania (Berlino) - 10 partecipanti; Grecia (Salonicco)
- 10 partecipanti; Francia (Marsiglia) - 10 partecipanti; Spagna (Madrid); 15
partecipanti; Portogallo (Lisbona) - 10 partecipanti; Lituania (Vilnius) - 5 partecipanti. Gli stage verranno svolti presso strutture ristorative selezionate dedicate
alla cucina vegetariana, vegana, sostenibile e a km zero e si svolgeranno in due
fasi di 7 settimane ciascuna: la prima mobilità avrà inizio nel mese di gennaio
2017, la seconda nel mese di giugno 2017. Il progetto prevede la copertura dei
costi di viaggio, vitto e soggiorno per gli stagisti entro limiti prefissati per paese
di destinazione. Viene inoltre garantita la copertura assicurativa contro rischi ed
infortuni e Responsabilità Civile contro Terzi. Le persone selezionate riceveranno
assistenza in loco da parte degli intermediari esteri per l’ambientamento e il
tutoraggio degli stage. La scadenza per la presentazione delle domande è il 25
novembre. La convocazione dei candidati senza altro avviso di comunicazione
sarà per il giorno 28 novembre e in caso di numero eccessivo anche per il giorno
29 novembre dalle ore 9 alle ore 18 presso la sede di Cescot Firenze srl in P.zza
Pier Vettori 8/10. Maggiori informazioni, bando e modulistica sono reperibili:
dal sito http://scuoladicucina.cescot.fi.it; inviando una mail a g.beni@cescot.
fi.it; contattando la D.ssa Gaia Beni -Cescot Firenze - Piazza Pier Vettori n. 8/10
- 50143, Firenze - tel. 0552705306 - fax. 0552705265.
Per ulteriori informazioni sulle opportunità presentate o su altre offerte, corsi,
concorsi ed eventi, rivolgetevi al Centro Informagiovani della C.M., Via Dante
268, Fabriano - tel. 0732.695238 - fax 0732.695251 - e-mail: cig.fabriano@
cadnet.marche.it - o visitate il sito www.cadnet.marche.it/cig. Orario di apertura: lunedì, mercoledì, venerdì, 9:30/12:30; martedì e giovedì, 14:30/18:00.
Seminari Cna
per la formazione
Presso la sede della Cna di Fabriano si terranno quattro incontri per aiutare
i neo-imprenditori a capire e conoscere il complicato mondo della burocrazia, delle banche e delle normative che regolano il mondo del lavoro.
“Per dare un sostegno e un aiuto a chi negli ultimi mesi ha creduto nel
territorio, investito e aperto un’attività artigianale o commerciale e per chi
è diventato un libero professionista – spiega Andrea Riccardi, segretario
della Cna fabrianese – è stato organizzato un calendario di incontri gratuiti
per illustrare le ultime novità normative e fiscali e spiegare quali sono
le opportunità messe in campo dalla Regione, dal Comune, dal sistema
bancario e dalla stessa associazione di categoria”.
La prima lezione è fissata per le ore 18 di lunedì 7 novembre, durante
la quale il referente fiscale spiegherà in maniera sintetica e con esempi
pratici una materia di stretto interesse per l’imprenditore: la contabilità
e l’analisi di bilancio.
“Per rendere snello il calendario – comunica Riccardi – i quattro incontri
sono stati fissati sempre per lo stesso giorno della settimana con orario
18 - 21. Si parte lunedì 7 novembre, per proseguire poi il 14, il 21 e il 28
novembre. Inoltre, al termine del seminario, sarà rilasciato un attestato
di partecipazione”.
Per ulteriori informazioni e per le iscrizioni è possibile chiamare lo
0731/239411 o scrivere all’indirizzo [email protected].
Daniele Gattucci
14
>MATELICA<
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
Per un Verdicchio più forte
A vendemmia ancora in corso
del maltempo si può già stilare un bilancio
di ANTONIO GENTILUCCI
S
ono ancora popolate le
colline matelicesi coperte
di vigneti, la vendemmia
è ancora in corso. In giro
c’è ancora un via vai di trattori che
portano le uve nelle cantine. E le
tecniche, e le tecnologie, che in
questi ultimi decenni hanno cambiato e migliorato questo mondo,
dalla selezione dei vitigni al lavoro
dell’enologo nelle cantine non
hanno eroso il senso ancestrale di
tradizione di gesti che da millenni
(basti pensare ai vinaccioli, cioè
semi d’acino, trovati nelle tombe
picene) fanno parte di questa valle.
E mentre il Verdicchio continua a
fare incetta di premi dentro e fuori
Italia, si può già cominciare a stilare
un bilancio della vendemmia 2016.
La paura era che il tempo potesse
minare la qualità e la salute del
grappolo, e ritardasse di troppo i
tempi di raccolta. Come vedremo,
la tempistica è fondamentale e,
soprattutto, attentamente calcolata.
“E’ stata una vendemmia, come
avevamo calcolato, di buona, barra
ottima qualità, non è stata eccellente, non siamo ai livelli massimi che
si sarebbero potuti avere, è stata
meno performante, tanto per fare
un paragone, con quella del 2015,
ma è sicuramente migliore di quella
del 2014. Rimaniamo nell’ambito
della buona, direi ottima positività”, a parlare è Roberto Potentini,
in qualità di enologo della Belisario.
“A livello quantitativo c’è stato un
leggero, quasi impercettibile decremento di uva. Un inizio eccellente
per la verità, rovinato poi da una
serie di perturbazioni. La pioggia
degli ultimi giorni ha inciso sulla
tempistica, che è un fattore importante del progetto che uno si è dato:
per una data etichetta dobbiamo
raggiungere determinati equilibri
e dobbiamo dunque raccogliere
in quel giorno. Anche il metodo di
raccolta fa qualità: se raccogli uva
asciutta è un conto, nel caos di fango e uva bagnata è un altro discorso. Inoltre c’è un terzo fattore, che
è quello sanitario. Il mix di pioggia
e alte temperature che abbiamo
avuto porta ad una rincorsa ad
evitare che l’uva marcisca”. Pochi
aggettivi per descrivere, in una previsione, il Verdicchio annata 2016?
“Sicuramente sapido, sicuramente
fragrante e sicuramente molto
bevibile, in quanto caratterizzato
da una alcolicità non proibitiva”.
Faceva un confronto con le ultime
annate. Qual è stata, a suo avviso,
negli ultimi dieci anni, l’annata migliore? “Il 2009 è stata la migliore,
poi la 2013”. Gli appassionati sono
avvisati.
Tutti, naturalmente, hanno dovuto fare i conti con le condizioni
climatiche. “E’ stata un’annata
abbastanza particolare - dice
l’amministratore di Provima Denis
Cingolani - siamo partiti tardi, e
stiamo finendo ancora più tardi del
previsto. La vendemmia poi è una
cosa che si programma in dettaglio
prima, ma è un programma che si
corregge in corsa, giorno per giorno. Noi termineremo giovedì (27
ottobre n.d.a.). La qualità è stata
medio/alta, benché la stagione sia
stata avversa, la forte umidità ha
portato problemi nei vigneti (peronospera). Ma la nostra fortuna e
anche, se permetti, premura, è che
i vigneti per le selezioni sono stati
preservati. Quindi ci aspettiamo
un Materga, la nostra riserva di
Verdicchio e un Terramonte, la nostra selezione, ad altissimi livelli”,
dice ottimista, per poi aggiungere:
“un grande lavoro svolto già nelle
Alla scoperta del vino!
Con la visita di martedì scorso sono state ben cinque le classi che, in pieno clima
vendemmiale, hanno visitato la cantina Provima. Lo storico enopolio matelicese ha
aperto le proprie porte ai piccoli alunni dell’Istituto comprensivo “Mattei” di Matelica al fine di vedere e toccare con mano l’affascinante percorso che dall’uva porta al
vino. I bambini, di età compresa tra 4 e 7 anni, sono stati accompagnati dalle maestre
alla scoperta del mondo che ruota intorno alla produzione di vino: le parti della vite e
del grappolo d’uva, i macchinari usati e i vari tipi di serbatoi (dalla vasca di cemento
alla botte di legno passando per i serbatoi in acciaio inox). Un percorso che, integrato
rispetto a quanto appreso in classe, permette ai piccoli di conoscere meglio non solo il
territorio nel quale vivono e le sue produzioni tipiche ma anche di prendere maggiore
consapevolezza sull’origine dei prodotti agroalimentari.
Riccardo Pellegrini
nostre vigne dunque, seguite in
maniera amorevole dal nostro agronomo”. E le quantità? “Ci aspettavamo di più, anche se in linea di
massima siamo ancora su quantità
normali”. Puntavate ad un aumento dell’offerta? “Diciamo che per
adesso stiamo passando, a livello
strategico, dal vino prettamente
sfuso al vino in bottiglia, che stiamo
incentivando, anche e soprattutto
nei redditizi e interessanti mercati
internazionali”. Anche Cingolani
delinea un rapporto con l’anno precedente, anche se più per le quantità
che per il livello: “presumiamo che
venga un vino eccellente, nonostante tutti i problemi. Mentre l’anno
scorso c’era qualità e quantità,
quest’anno poca quantità e poca
qualità da alcune vigne e in altre
invece qualità eccellente”. Finora
abbiamo parlato soprattutto di
Verdicchio, come è giusto che sia.
Ma Matelica aveva una tradizione,
e dunque tante uve, anche per il
rosso. “Sul rosso siamo in un certo
senso obbligati a puntarci, perché
abbiamo una presenza importante
di vitigni rossi: merlot, sangiovese,
cabernet. Abbiamo attuato per loro
un percorso di “rieducazione” sul
campo, per cercare di aumentarne
la qualità. E puntando su non più di
70-80 quintali l’ettaro, si può avere
una qualità paragonabile ad alcuni
grandi rossi della nostra Regione.
Tra l’altro per alcune varietà,
penso al Merlot, la vendemmia è
stata fatta a fine settembre, con un
tempo più clemente, e la qualità ne
ha giovato”. Per Umberto Gagliardi, figlio di una cantina storica e
presidente del Comitato Produttori
del Verdicchio di Matelica, “la vendemmia è stata lunga e complessa.
Ma ti dico anche questo: chi lavora
bene in vigna, riesce a tirare fuori
buoni vini anche in annate meno
fortunate. Abbiamo penalizzato la
quantità, ma abbiamo preservato
la qualità, che è l’unica strada da
percorrere”.
Ma davanti a questo continuo e
crescente successo di critica del
Verdicchio, vi state ponendo il problema, ferma restando la quantità,
di aumentare l’offerta di bottiglie?
“Sì, e questo lo facciamo aumentando gli ettari. Come azienda
stiamo impiantando in altri ettari, e
so che molti di noi lo stanno facendo. Ma anche questo processo va
centellinato, senza esplosioni che
il mercato non sarebbe in grado di
assorbire velocemente”.
Pasta del Conero,
ma il grano viene
da oltreoceano
Siamo pronti a scommettere che si parlerà anche di
Matelica nella grande manifestazione indetta dalla
Coldiretti al PalaIndoor di Ancona venerdì, per denunciare la realtà di un grano italiano a rischio di estinzione. Se ne parlerà per via di un'indagine, condotta
dalla Procura di Macerata e dal Corpo Forestale dello
Stato, che ha portato alla denuncia di una ditta che
spacciava con la romantica dicitura di “Pasta del Conero”, pasta fresca che con la zona del Parco Naturale
non ha niente a che vedere. I grani, più che dal tepore
dell’Adriatico, venivano dalle fredde correnti canadesi,
oltre che dal Messico, e anche le uova arrivavano da
fuori regione. La segnalazione era venuta proprio da
alcune segnalazioni di cittadini di quella zona, dove
veniva smerciata la pasta. La ditta in questione, però,
ha sede a Matelica. L’illecito dunque si profila per il
falso nell’etichettatura. Va precisato invece che nessun
illecito è stato riscontrato per quanto riguarda qualità
e salubrità dei prodotti.
a.g.
FARMACIE
Sabato 29 e domenica 30 ottobre
CENTRALE FERRACUTI
8.45-13 16-19.30
Corso V. Emanuele
tel 0737 85440
EDICOLE
Domenica 30 ottobre
IL GHIRIGORO
Cartoleria Edicola di Stroppa
Artemisia
Viale dei Martiri, 66
tel. 0737 787958
APERTURA REDAZIONE
MATELICA
Il lunedì e il giovedì
ore 16.30-18.30
Via Parrocchia, 3
62024 Matelica (Mc)
e-mail:
[email protected]
CINEMA MULTISALA
GIOMETTI
Via Grifoni tel. 0737 787663
CINEMA NUOVO
Via B. Mattia - tel. 0737 84457
15
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
“Troppi soldi alle
mostre del sindaco”
“F
inalmente dopo due anni e tante
richieste, rivolte al sindaco,
siamo venuti a conoscenza
su come sono stati utilizzati i
cospicui contributi che il Comune di Matelica ha
erogato al Comitato di Gestione del Museo Piersanti e per la
realizzazione di mostre negli anni 2014 e 2015”, così inizia
il comunicato a firma Nuovo Progetto Matelica sulle cifre
relative alle erogazioni al Museo Piersanti.
“Non è stato semplice, infatti, è stato necessario produrre un
esposto per conoscere i dati che in base alla convenzione ed
al regolamento in essere dal 1978 tra la proprietà del Museo
Piersanti ed il Comune di Matelica, dovevano essere forniti
alla fine di ogni anno”, cita il comunicato, che fa poi una
cronistoria dettagliata dell’iter, tra esposti e interrogazioni,
per avere le informazioni poi enunciate.
“Dopo tutto questo tempo e pazientemente non eravamo ancora stati portati a conoscenza di come era stato utilizzato il
denaro pubblico; volevamo saperlo quali consiglieri comunali,
per farlo conoscere ai membri del Comitato di Gestione che
ce ne avevano fatto richiesta e farlo conoscere poi ai cittadini
di Matelica.
In data 14 settembre 2016 arrivava la risposta, da parte del
sindaco Alessandro Delpriori, alla Prefettura di Macerata ed
al nostro gruppo consiliare cioè la rendicontazione dettagliata
sulle spese effettuate con i contributi ricevuti dal Comune.
Queste le cifre dei contributi stanziati in bilancio o erogate
per le spese sostenute negli anni del 2014 e del 2015: anno
2014 euro 30.000 (contributi ordinari compreso quello del
2013 erogato il 21/01/14); anno 2015 euro 45.000 (contributi
ordinari), euro 25.000 (contributi straordinari per mostre);
anno 2016 euro 29.300 (contributi straordinari per mostre).
Tutto per un totale di euro 129.300,00.
Le somme rendicontate, per un totale di euro 145.057,83:
anno 2013 € 32.024,44, anno 2014 euro 36.022,41; anno 2015
euro 77.010,96. Per quanto riguarda le somme stanziate nel
2016 si fa riferimento alla delibera della Giunta Municipale
n° 206 del 29/08/2016 con la quale dietro rendicontazione
della mostra tenuta nel 2015 “Luca di Paolo e il Rinascimento
nelle Marche” presentava le seguenti cifre:
- Entrate (da n° 3.491 biglietti venduti) euro 21.137,00; spese
totali per organizzazione mostra euro 111.814,76; spese saldate euro 29.966,52; spese da saldare euro 81.848,24.
Nella citata delibera di Giunta venivano stanziati euro 20.000
(cap. 78/4 bilancio 2015) e euro 9.300 di sponsor privati dal
cap. 2976 bilancio 2016).
Nuovo Progetto
critico sulle cifre
relative
alle erogazioni
al Museo
Siamo seriamente preoccupati non solo per il
bilancio comunale, bensì
per il dirottamento di tantissime risorse verso questo museo e a favore delle
mostre curate dal sindaco
Delpriori. Ci chiediamo
invece come mai il museo
archeologico, che é di
proprietà comunale, sia
ancora chiuso nonostante
il sindaco avesse garantito che a Pasqua 2016 lo
avrebbe riaperto.
Mancano forse le risorse per ottemperare alle
richieste della soprintendenza?
Riteniamo giusta una
più equa distribuzione
delle risorse tra le tante
attività di politica sociale,
culturale, partecipativa,
di sostegno al commercio
e alle attività produttive,
tutto questo sostenendo anche le attività scolastiche con corsi
di teatro e musica. Anche questa é cultura.
Matelica, purtroppo si è spenta totalmente ed è sotto agli occhi di tutti. É vero che la cultura veicola lavoro e turismo,ma
a conti fatti e visti i risultati in termini di presenze sarebbe
utile che l'amministrazione comunale ripensi e rimoduli la
gestione finanziaria delle risorse ascoltando le esigenze dei
cittadini e delle attivitá che nonostante la crisi, con coraggio,
ogni giorno accendono la nostra città”.
Nuovo progetto Matelica
Montesi: “Continueremo
a investire nella cultura”
A questa accusa ha risposto,
sul web, sul sito Vivere Camerino, l’assessore ai Lavori
Pubblici Massimo Montesi.
“Parte dell’opposizione a
Matelica, quella che è stata
maggioranza ininterrottamente, nei precedenti 15
anni prima del 2014, è disperata ed ha perso la testa.
Non si spiega diversamente
il senso del loro comunicato
stampa sul tema del Museo
Piersanti.
Infatti accusa il sindaco e
la nostra maggioranza di
atti che in parte sono stati
effettuati da loro, perdendo
anche la dignità politico
amministrativa e aggiungerei avvicinandosi al senso del ridicolo”, questa la
prima osservazione fatta
dall’assessore, corredata
poi, anch’essa dalle cifre:
“Nel 2013 e 2014, quindi
impegni rispettati dalla precedente amministrazione,
come da convenzione in atto
sottoscritta nel 2009 e valevole fino al 2014 – sindaco
Sparvoli, vice sindaco Canil
e assessore Bilancio Baldini
e assessore Procaccini (tutti
firmatari dell’articolo), sono
state utilizzate risorse per
20.000 euro all’anno, così
come nell’anno 2015 e 2016,
siccome la matematica non
dovrebbe essere contendibile
siamo a 80.000 euro.
Negli anni 2014 e 2015 come
contributo straordinario e
previsto nella convenzione
da noi rinnovata e sottoscritta nel 2015 abbiamo previsto
un ulteriore contributo per
7.500 euro anno. E siamo
a 95.000.
Poi sempre come previsto
da convenzione, nel frattempo da noi rinnovata in
Consiglio comunale a marzo
del 2015, sono previsti contributi straordinari a fronte
di iniziative particolari e
rendicontate dal Museo, e
valutando positivamente le
proposte del Museo ci si è
avvalsi di quanto previsto
per concedere un contribuito
straordinario di 20.000 euro
a fronte dell’organizzazione
di mostre.
Infine nell’articolo dell’opposizione si fa riferimento
a un importo quasi fosse a
carico del bilancio comunale
ed invece si tratta di 9.300
euro concessi come sponsor
da un’azienda privata per la
realizzazione della mostra.
Queste le cifre, i numeri e
le responsabilità amministrative”.
Riguardo agli esposti e alle
lungaggini per avere le cifre,
Montesi dichiara: “Nell’ar-
ticolo si racconta la storia
di una richiesta di atti, e
si descrive come quali la
volontà nostra e del sindaco
di voler nascondere qualcosa
o del non aver fatto quanto
dovuto.
E da qui il loro appello alla
Corte dei Conti, al Prefetto
e alla Procura della Repubblica.
La storia però è andata diversamente, a fronte della
richiesta ci si è adoperati e
si sono fornite tutte le documentazioni.
La domanda che a questo
punto è da fare a Baldini,
Sparvoli, Canil e Procaccini:
avete utilizzato lo stesso corretto rigore amministrativo,
quando avete governato la
città così come abbiamo
fatto noi?”.
L’esponente della Giunta Delpriori ha voluto poi
chiudere con queste parole:
“Rivendichiamo con forza
e continueremo nelle nostre
prossime azioni amministrative a dedicare risorse ad
attività che vanno nel senso
della qualificazione culturale, come della valorizzazione
del nostro patrimonio e delle
nostre eccellenze, convinti
che questa sia la strada per
risollevare Matelica”.
a.g.
Imparare ad amare la musica
con una proposta innovativa
La Scuola Civica di Musica cittadina e l’Associazione culturale “Toscanini 79 – Metodo
Rusticucci” ha iniziato, insieme ai bambini della scuola dell’infanzia di Matelica e di
Esanatoglia ed in accordo con il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Mattei”
prof. Antonio Trecciola, un simpatico ed innovativo progetto di pedagogia musicale
– Metodo Rusticucci - (metodo riconosciuto con Decreto della Direzione Generale
dell’Ufficio Scolastico per le Marche, per conto del Ministero della Pubblica Istruzione,
in data 7 agosto 2007, Prot. n. 13635/c12a, dove si attesta che l’Associazione culturale
“Toscanini '79” – licenziataria del “Metodo Rusticucci” - ottiene il riconoscimento del
Ministero della Pubblica Istruzione e l’autorizzazione ad effettuare corsi di formazione
ed aggiornamento per il personale della scuola). Il progetto proseguirà per due mesi, e
terminerà con una festa insieme a tutte le famiglie. Questa iniziativa è un segnale lodevole di cammino verso una disciplina attualmente in difficoltà d’inserimento nelle scuole
pubbliche, ed un incentivo ad educare i bambini alla bellezza della musica, auspicando
che un domani sempre più bambini/e possano avvicinarsi ad essa cimentandosi anche
nel suonare strumenti musicali. La nostra bella Matelica in ambito musicale/culturale
conserva ancora le lodevoli tradizioni dei nostri antenati. Grazie al prezioso volontariato
dell’uomo, molte associazioni musicali e teatrali sono presenti in città (banda, coro, corale,
danza, folclore, teatro, ecc ….), e chissà se un domani vedremo anche i nostri bambini
inseriti nella vita associativa nelle varie forme culturali grazie alla musica?
Luca Migliorelli
16
>MATELICA<
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
L'operosa Matelica del 1800
I suoi famosi panni lana presenti anche a casa di Giacomo Leopardi
di FIORELLA CONTI
S
tudiando i preziosi “Registri
delle Anime” della Cattedrale, e in particolare quelli
relativi ai primi decenni del
1800, si ha una visione non solo di
chi abitava in questa parte della città
ma del “tessuto sociale” della stessa
e delle attività dei suoi abitanti. Ci
troviamo di fronte non solo a famiglie nobili e benestanti ma a uomini
e donne per lo più impegnati nella
lavorazione dei “panni lana” (famoso quello rosso accanto a quello
blu) per cui la città era famosa fin
dal 1400, benché le evoluzioni tecniche della lavorazione all’estero
(e in particolare in Inghilterra) già
facevano “sentire” la crisi locale.
Ma ci sono riferimenti anche ad
altre attività come a quella della
lavorazione del lino e del cuoio.
Non mancano presenze di artisti nel
campo della pittura come in quello
della musica. E ci sono anche le
presenze dei ceti meno abbienti fino
a giungere ai nomi dei “miserabili”
addetti a “carreggiar la rena” o a
“esercitare l’arte del fabbro” fino
alla “mancanza di lavoro” anche nei
settori più umili e faticosi.
Brevi note saranno dedicate ai vari
settori. E’ l’anno 1817. Le famiglie
più in vista, che abitano in lussuosi
palazzi in “Piazza grande”, ora
Piazza Enrico Mattei, in via Civitella, ora Umberto I e in via San
Francesco sono i Finaguerra che
La casa di Giacomo Leopardi a Recanati
si fregiano del titolo di marchesi;
vicino alla Cattedrale ecco i De
Luca che nel 1600 avevano portato
la loro attività di produttori di panni
lana fin nel Regno di Napoli.
In “vicolo S. Maria 196” in una casa
che probabilmente giunge fino alla
piazza (dove era l’Hotel della Loggia), abita la famiglia Fiaccarini, i
cui componenti esercitano l’attività
di Mercanti di stoffe di cui sono
anche produttori; Paolo di 37 anni
e Giuseppe sono registrati proprio
come “mercanti”.
In via San Filippo abita la famiglia
Fidanza che esercita la stessa attività
e vende il panno blu al conte Mo-
naldo, padre di Giacomo Leopardi,
che ne fa livree per i suoi servitori.
Importante componente è il futuro
pittore Raffaele, che ha 20 anni e
già si trova a Roma nella prestigiosa
Accademia di San Luca per motivi
di studio. Anche i suoi componenti
adulti sono mercanti; non mancano
i musicisti.
In via del Corso incontriamo Costantino Frattesi del fu Vincenzo e
della fu Maddalena, di anni 48, indicato come “Professore di musica”.
In via San Francesco abita invece
Luigi Giacopelli, di anni 26, indicato come “Virtuoso di musica”.
Figlio di Francesco ed Elisabetta
Per la mostra micologica
è l'ennesimo successo
Notevole l'afflusso dei visitatori provenienti anche da fuori
Nei giorni 22 e 23 ottobre si
è svolta nei locali del Palazzo
Ottoni la XVII^ Mostra Micologica e Botanica, curata dal
Gruppo Micologico Matelicese.
Per la soddisfazione degli organizzatori, notevole è stato
l’afflusso di visitatori provenienti anche dai comuni vicini,
dalle regioni confinanti ed un
gruppo di turisti della provincia
di Treviso, tutti favorevolmente
impressionati dalla meticolosa
ricostruzione di un bosco, per
la parte botanica, realizzata
da Alessandra Vitanzi, dott.ssa
in scienze naturali e dall'esposizione delle circa 200 specie
fungine, determinate e descritte
da noti micologi.
Premiante per l’organizzazione
è stata, subito dopo l’apertura, la
visita degli studenti delle classi
III della Scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo “Mattei”
di Matelica ed Esanatoglia, che
hanno trovato inserite le creazioni artistiche da loro realizzate
nel corso di lezioni frontali autorizzate dal dirigente Antonio
Trecciola e tenute dalla dott.ssa
Vitanzi e dal vice presidente del
Gruppo Luciano Lori.
La sera, nell’attigua sala multimediale “Boldrini”, dopo la pre-
sentazione del presidente Claudio
Modesti, si è tenuto un convegno sul
tema “I funghi di São Miguel”, con
relatore il noto micologo di Roma
Tommaso Lezzi, che ha letteralmente incantato per la capacità di sintesi
e chiarezza, esperti e profani.
La manifestazione è stata conclusa
davanti ad un ricco buffet, nel quale
sono stati serviti ai partecipanti e
visitatori della mostra una degustazione di prodotti locali e Verdicchio
doc di Matelica.
Come ormai da tradizione, nel
pomeriggio della due giorni, sono
state distribuite caldarroste a tutti.
La mostra è stata arricchita dalla
costante presenza dell’autentico
artista nella costruzione di cesti di
ogni tipo, sig. Giovanni Stopponi,
che non si è mai stancato di intrecciare “vinchi” dimostrando a tutti
la sua grande abilità e perfezione.
È stato anche ricordato un altro
grande artista, storico espositore
recentemente scomparso, l’esanatogliese Mario Pennesi, con
l’esposizione di un campione dei
“Bastoni” realizzati in vita e gentilmente concessi dai familiari.
Un ringraziamento va all’amministrazione comunale per la
concessione dei locali.
Giulio Iale
Boldrini, è componente della stessa
famiglia di Ippolito Giacopelli di
Filippo e Costanza Simonetti. Ha
60 anni ed è “Maestro di Cappella”.
A palazzo Salta, in piazza, c’è anche
il “maestro di musica” Vincenzo
Clementi, che è anche “maestro
di Cappella”. Nel palazzo comunale (sopra il Bar centrale) abita il
“trombetta” Lorenzo Valentini. Ma
occupiamoci dei lavoranti i panni
lana con le rispettive qualifiche che
indicano le varie fasi di lavorazione.
Al corso abita Catarina Artigiani
di 62 anni “tessitrice di lana”; in
“piazza grande” ci sono Anna Biroccini, 70 anni, “filatora di lana”
ed Elisabetta di 37 anni, “lavoratrice
di lana”, in vicolo Cafasso abita
Savina Bagnoli di 48 anni “filatrice
di lana”, mentre Margarita, indicata
col solo nome, è “orditrice di lana”.
In vicolo Lucarelli sono “battilana”
Filippo Biondi, Natalia e Domenico
come pure Pacifico Bernardi. In via
S. Filippo Ferdinando e Gabriello,
di 22 e 28 anni, sono “cimatori”.
In via Mercato Vecchio abita Andrea Falaschi di 31 anni, “artista
di lana” come pure Francesco di
60 anni, mentre Domenico Masi,
33 anni, abita in via Civitella ed è
“purgatore”. Adriano Marii, 53 anni,
è “cardatore”. In via Vecchia ci sono
ben sei donne, dai 18 ai 36 anni,
addette alle varie fasi di lavorazione
dei panni lana. In via Campamante
abitano Silvestro Bacciarelli ed il
fratello, di 23 e 28 anni, camerieri
in casa De Sanctis, in vicolo Lozzo
ecco Angelo Boldrini, 21 anni,
“Battilana”, mentre in zona Cafasso abita con la numerosa famiglia
Giuseppe Castelli, “vasaro”. In via
Campamante ecco ancora Pacifica
Cagnucci “filatrice di lino”, mentre
Carlo Centiolo, 29 anni, via Vecchia,
è “tintore”. Come Colonnelli Pietro
e Camillo in via Parrocchia e Dolce
Pietro, 25 anni, in via “Cuoio”.
In violo Lozzo, al 626, Adriano
Fabiani, 50 anni, è “cardatore”
come Francesco e Pacifico, di 26 e
14 anni. E’ “battilana” anche Sigismondo Testa di Ferro, di 36 anni,
che abita al centro storico, mentre
Angelo Scarpelli di 19 anni è “artista di lana” e Francesco Stefani di
14 anni è “cimatore”. E l’elenco potrebbe continuare perché la maggior
parte degli abitanti lavora ad una
delle fasi di produzione dei panni
lana. Naturalmente ci sono altri
abitanti che esercitano altre attività
ma sono una minoranza. Ad esempio Benedetto Chirielli di 34 anni è
“custode delle carceri”, Tommaso
Bufali è “molinaro”, Domenico
Tardi è “sacerdote” e “maestro di
scuola”, mentre Giuseppe Tardi è
“maestro di cappella”, Marianna
Grassetti in Crocera S.Agostino è
“nobile possidente”, Stefano Giovagnoli è “pizzicagnolo”, Pacifico
Topi è “macellaio”. Si è data solo
vita ad un flash sulla Matelica del
primo Ottocento che meriterebbe
una ben più ampia attenzione.
Al Piermarini
spettacolo replica
per il Ruvidoteatro
Ruvidoteatro ha deciso di festeggiare i suoi dieci anni nell’unico
modo in cui poteva farlo: sul palcoscenico.
Sabato 29 ottobre alle ore 21.15 verrà replicato il loro spettacolo
“Niente sesso siamo inglesi” a Matelica al Teatro comunale Piermarini, spettacolo che tanto successo aveva ricevuto. E immaginiamo,
verrà bissato sabato.
Domenica 30 ottobre ore 12.30, poi ci sarà un pranzo conviviale
presso il ristorante Tana di Biutino a Matelica, “dove incontreremo
tutte le persone e le famiglie che hanno attraversato in qualche modo
la nostra storia, con ricordi, proiezioni, foto e tanto altro”, un modo
per ricordare a tavola dieci anni di sipari alzati.
17
>ULTIMA<
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
Acquista un pacchetto
di moduli da utilizzare
nei mesi di: ottobre
moduli
novembre
dicembre
gennaio sconto
moduli
sconto
à
r
a
s
o
t
n
il tuo sco
o
r
e
m
u
n
l
a
e
l
a
u
g
u
i
l
u
d
o
di m
moduli
18
>SASSOFERRATO<
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
S.Demetrio, icona gioiello
Convegno a Palazzo Oliva per valorizzare la minuscola opera bizantina
R
iflettori puntati sul “gioiello” più prezioso del patrimonio artistico della città, l’Icona di San Demetrio,
minuscola opera d’arte bizantina realizzata sul finire
del XIV secolo. L’icona, mosaico su supporto ligneo
rivestito in lamina d’argento sbalzato e dorato, raffigurante
San Demetrio in veste di guerriero, appartiene alla prestigiosa
Raccolta Perottiana di reliquiari bizantini, custodita nel museo
civico di Sassoferrato. Raccolta che prende il nome da Niccolò
Perotti (1430-1480), alto prelato della Curia pontificia e insigne
umanista.
Per approfondire la conoscenza su questa splendida opera d’arte
è stato organizzato un convegno dal titolo “Intorno all’Icona di
San Demetrio - Un viaggio da Bisanzio a Sassoferrato”, che
si terrà venerdì 28 ottobre, alle ore 15, nella sala convegni di
Palazzo Oliva.
L’interessante iniziativa culturale è stata promossa dall’associazione “ComunicArte” di Senigallia, con il patrocinio del
Comune di Sassoferrato e del Dipartimento di Studi Umanistici
dell’Università di Urbino “Carlo Bo” e con la collaborazione
dell’associazione “Salviamo il romanico” di Ancona e del locale
Gruppo Archeologico Appennino Umbro Marchigiano.
All’iniziativa prenderanno parte, in qualità di relatori, alcune
autorevoli personalità in ambito culturale: Andrea Paribeni
(Università di Urbino), Gabriele Barucca (Soprintendenza
archeologica, belle arti e paesaggio delle Marche) Giorgio
Vespignani, (Università di Bologna), Silvia Pedone (Istanbul
Koc University), Emauela Giammarioni (Gruppo Archeologico
Appennino Umbro Marchigiano).
Il convegno, aperto al pubblico, sarà introdotto dai saluti del
vice sindaco sentinate, Lorena Varani, del presidente di “ComunicArte”, Marco Pettinari, e del presidente di “Salviamo il
Romanico”, Mattia Morbidoni.
Realizzata a Costantinopoli, l’Icona di San Demetrio venne
portata in Italia nel 1438 dal cardinale Bessarione in occasione
del Concilio di Ferrara. Fu proprio lo stesso cardinale a donarla
al suo segretario, l’umanista sassoferratese Perotti, il quale inserì
questo prezioso mosaico nella sua collezione di reliquie bizantine
e fiamminghe che la città sentinate ha saputo conservare per sei
secoli con amorevole cura.
A testimonianza del suo altissimo valore storico-artistico, l’icona
è stata esposta negli ultimi dodici anni in alcuni eventi di rilevanza internazionale: dal 15 marzo al 4 luglio 2004 al Metropolitan
Museum of Art di New York, in occasione della mostra dal titolo
“Bisanzio: La fede e il potere (1261-1557)”; dal 24 ottobre al 28
novembre 2005 nella basilica di Salonicco (Grecia), che porta
il nome del santo, per il 1700° anniversario del martirio di San
Demetrio, patrono della città ellenica. L’ultimo tour dell’opera
d’arte sassoferratese è avvenuto ancora negli Usa, precisamente a
Cleveland dal 17 ottobre 2010 al 17 gennaio 2011 e a Baltimora
dal 13 febbraio al 15 maggio del 2011 in occasione della mostra
“Treasures of Heaven: Saint, Relics and Devotion in Medieval
Europe” (“Tesori del Paradiso: Santi, Reliquie e Devozione
nell’Europa Medievale”).
Al termine del convegno i partecipanti potranno visitare gratuitamente la Sala Perottiana del museo civico dove è conservata
l’icona.
I tre premi e le due menzioni d'onore
alla rassegna d'arte G.B. Salvi
Sfida vinta per la 66esima rassegna
internazionale d’arte/premio GB
Salvi e per i curatori Nunzio Giustozzi e Daniela Simona alla loro
seconda edizione. Con il tema “Materia e Segno – la profondità della
leggerezza” sfidavano i visitatori ad
interagire, a cercare nei limiti della
materia, i segni, la storia, il “Genius
Loci” degli artisti e recepito dalla
prestigiosa giuria che nella sala del
Mam's ha svelato i premiati 2016.
Tre premi acquisiti ex aequo - il
fermano Francesco Mori, la giapponese Hisako Mori e il romano
Giulio Catelli - e menzioni d'onore
per il fanese Michele Omiccioli e
l'anconetano fotografo Alessandro
Gagliardini, scelti tra i trenta artisti
in concorso che, dalle dinamicità in
mostra, confermano la forza vitale
della rassegna sentinate, seconda
in longevità solo alla biennale di
Venezia.
La giuria era presieduta da Cecilia Casadei, (vice presidente
emerito dell'Accademia Belle Arti
di Urbino, giornalista e critico
d’arte); Galliano Crinella (docente
Università degli Studi di Urbino
“Carlo Bo”); Giampiero Donnini
(storico dell’arte); Federica Facchini (docente di storia dell’arte
contemporanea all’Accademia Belle Arti di Macerata); Ivana Jachetti
percezioni inespresse”. Dedicata al
compianto Padre Stefano Trojani,
la Salvi, in simbiosi con il tessuto
urbano tra borgo e castello, si articola in cinque momenti espositivi,
dislocati in quattro sedi, dove sono
esposte 223 opere firmate da 46
artisti: fino al
13 novembre nei
giorni di giovedì
e venerdì dalle ore 17 alle 19, il
sabato, la domenica e i festivi dalle
ore 16 alle 19. La premiazione è
stata anche l'occasione di presentare il catalogo della 66esima
rassegna. Pubblicato dal Comune
di Sassoferrato in coedizione con
QuattroVenti Urbino, il progetto
grafico è stato affidato a Monica
Simoni, visual designer e la stampa
a bBold Monsano.
Una squadra
di professionisti
(responsabile attività e promozione
turistico-culturale della Regione
Marche); Sandro Pascucci (filosofo) e dal sindaco Ugo Pesciarelli.
Le motivazioni sono: “Le opere di
Francesco Mori, nella delicatezza
del supporto e della inusuale tecnica
a carboncino, colpiscono per forza
espressiva e nitido realismo. Il suo
lavoro caratterizzato da notevole
abilità segnica, è in grado di far
emergere aspetti interiori e psicologici dei soggetti, ci restituisce
freschezza e contemporaneità di
un linguaggio antico”; “I lavori di
Hisako Mori evidenziano leggerezza visiva e filosofica. Le sue foglie,
metafora dell'esistenza e dello scorrere del tempo cristallizzate in griglie come sfaccettature della vita”;
“L'impronta ancora tradizionalista
di Giulio Catelli nei suoi paesaggi
denotano le sue radici e la sua
formazione culturale e visiva ma
anche la sua sintesi di figurazione
e narrazione enfatizzata da suggestioni cromatiche”. Le menzioni
d'onore a Michele Omiccioli per “la
sua capacità di utilizzare il segno
articolato in differenti modalità che
riflette una suggestiva dimensione
interiore” e ad Alessandro Gagliardini per “le sue fotografie che
conducono a luoghi della mente e
Non solo premiati. Se la rassegna è un evento di grande
respiro nel panorama dell'arte contemporanea nel Bel Paese è merito di Padre Stefano Trojani, "anima carismatica"
ha sottolineato il sindaco Pesciarelli - "autentica icona
della cultura sassoferratese che con la sua illuminata opera ha lasciato in
eredità alla nostra città un patrimonio culturale di grande valore a beneficio
soprattutto delle giovani generazioni". Un'eredità portata avanti dai curatori
nominati dall'amministrazione ma che non potrebbero portare a termine il
loro compito se non ci fosse a fianco a loro una squadra di professionisti
ed appassionati sul posto. Una squadra dove leader incontestato e memoria
storica della rassegna è Antonio Maria Luzi. Ufficialmente cura la comunicazione dell'evento, nella realtà è il suo volto umano che per gli artisti, famosi
e sconosciuti, rimane un'esperienza piacevole al punto da essere indelebile.
Poi va segnalato l'importante lavoro della segreteria organizzativa Pietro
Baldoni e Maria Francesca Mancinelli e degli uomini dell'ufficio tecnico che
materialmente allestiscono. Squadra composta da Ugo Belardinelli, Giuseppe
Cianca, Umberto Fiori ed Antonio Ricci.
Una menzione particolare però va a Cleto Rossi. La sua professionalità
intrisa di pazienza e di senso "estetico" dà ogni anno un discreto contributo
a fare di ogni allestimento un successo.
Chiusa la palestra riabilitativa, il sindaco in campo
Da lunedì 17 ottobre e per quattro giorni, la palestra riabilitativa e l'unità di
terapia fisica del Sant'Antonio Abate sono state chiuse anche per i pazienti
ricoverati alle Cure Intermedie. Un'incresciosa situazione che ha fatto
“scattare” il sindaco Ugo Pesciarelli che nonostante le varie smentite e le
tante rassicurazioni della direzione Area Vasta 2 ha inviato al presidente
della regione, Luca Ceriscioli e ai direttori Asur e dell'Area Vasta 2 giovedì
20 ottobre una lettera formale di protesta. “Ad oggi – ha scritto – bisogna
prendere atto che il servizio è cessato ed i cittadini vengono dirottati su
altre strutture con grave disagio per gli utenti che appartengono ad un
territorio disagiato caratterizzato da una popolazione anziana.
A questa inaccettabile situazione si aggiunge che il reparto Cure Intermedie, attivato nel maggio 2015, non è in grado di garantire gli standard
assistenziali di riabilitazione previsti per mancanza di personale. Tutto ciò
considerato si chiede l'immediata riattivazione del servizio ambulatoriale
di fisioterapia e la dotazione di adeguato personale alle Cure Intermedie
per garantire gli standard previsti”.
Poche ore dopo, sempre lo stesso giorno, in una nota, l'Asur Marche ha
informato il Comune che “al fine di evitare una situazione di standard
assistenziali a seguito di trasferimento di personale presso il reparto di
riabilitazione dell'ospedale di Fabriano, si dispone il ripristino delle condizioni esistenti alla data del 1° ottobre”.
Uno a zero per il sindaco sceso in campo per il rispetto degli servizi alle
cure intermedie. Adesso, il campo di battaglia è l'attività ambulatoriale,
prevista e garantita dal piano sanitario regionale, a servizio di un bacino
grande quanto Sassoferrato, Genga, Arcevia e Serra S. Abbondio.
v.a.
Ladri in due
appartamenti
Domenica 16 ottobre. In due
appartamenti situati al primo
piano: uno in via Buozzi, l’altro
in via Loreto, ignoti ladri asportano ori e denari per un valore
totale sui 3.000 euro.
In un’abitazione avevano forzato
il portone, nell’altro una finestra.
Indagini dei Carabinieri per frenare questo crescente fenomeno.
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
>CERRETO D'ESI<
19
Quante criticità!
Cimitero in degrado
S
abato pomeriggio
scorso si è
tenuta l'iniziativa del Pd al cimitero comunale. Il nostro intento era quello
di sollecitare l'amministrazione
comunale a svolgere i lavori necessari a mantenere decorosamente la
struttura e cambiare la decisione di
fare a meno del custode che garantiva anche la manutenzione ordinaria. La Giunta comunale in questi
giorni, al fine di parare il colpo e
rimediare alla brutta figura, ha cercato ricorrendo anche ad una ditta
privata di metterci una toppa. Dalle
risultanze del nostro sopralluogo
dobbiamo purtroppo constatare
che ancora siamo lontani da quel
minimo di decoro che la struttura
richiederebbe. Documentiamo con
foto in modo che i cittadini possano rendersi conto
direttamente dello
stato dei lavori e
le criticità tuttora evidenti. Nella
prima foto potete
notare la pozzanghera all'interno
della chiesa... bisogna far controllare il tetto prima
che cada. Nella
seconda foto potete notare lo stato
dei vialetti e in
particolare quello
di accesso della
famiglia Ciccardini. I vialetti vanno
liberati dalle erbacce tutti e non
solo quelli per fare
scena. Inoltre non
sono stati potati
i cipressi... e fra
poco per raggiungere le tombe bisogna chiamare i
taglialegna. Infine
evidenziamo lo
stato di abbandono
di alcuni sepolcri
foto 2
che per il valore
storico e sentimentale oltre che per
riconoscenza, dovrebbero essere
sistemati.
Ci riferiamo a quello della famiglia
Vitali-Frattola a cui la comunità
cerretese deve molto e di cui sta
utilizzando come casa di riposo il
lascito dell'antico palazzo.
Ed infine deve essere rinnovata la
copertura del sepolcro della Società
di Mutuo Soccorso. Questa istituzione, fino a che
non fu chiusa dal
fascismo, garantiva ai lavoratori
e meno abbienti
con tassazione individuale i servizi
essenziali a quei
poveri che non potevano permettersi
né un loculo, né
Angelo Cola,
segretario Pd Cerreto d’Esi
foto 1
L'esperienza degli Scout
per l'evento Sconfiniamo
Sabato 15 ottobre alle ore 17 si
è svolto nella Sala dello Stemma
di Cerreto d’Esi uno dei quattro
incontri dal titolo “Sconfiniamo”.
Oltre a Cerreto gli incontri si sono
svolti anche a Fabriano e Sassoferrato. Sconfiniamo è una rassegna
di eventi, incontri e soprattuto di
racconti. I racconti di chi arriva.
Chi arriva sono le donne, gli uomini
e i bambini provenienti da tanti
paesi del mondo, protagonisti delle
migrazioni contemporanee. Chi
racconta sono i ragazzi e le ragazze
ospiti delle strutture di accoglienza.
Tutto ciò è utile per potersi creare
opinioni personali e riflettere sulla
realtà che ci circonda, per interrogarci. L’Ambito territoriale 10
di cui l’ente capofila è l’Unione
Montana Esino-Frasassi, è partita
dall’idea della Commissione per
un funerale. Un cimitero è un luogo
sacro di meditazione e preghiera,
ma anche un pezzo di storia di una
comunità e proprio per il suo valore
dovrebbe essere trattato meglio.
In più il cancello automatico fatto
installare non funziona e sono già
due notti che rimane aperto.
le Pari Opportunità di Fabriano sul
dover offrire alcune risposte, testimonianze e racconti che nella quotidianità non abbiamo possibilità di
cogliere. Da questa premessa sono
nati quattro incontri per discutere
e condividere attorno ad un tavolo
questo tema così sentito oggi. Ad
inizio incontro sono arrivato i saluti
delle autorità dell’amministrazione
comunale e come presentazione
del tema Raffaella Angalone della
Cgil, che ha sottolineato l’aspetto
dell’incontro tra popoli come crescita culturale. Poi i racconti di chi
arriva: i ragazzi del gruppo Scout
di Fabriano sull’esperienza a Reggio Calabria e della Jam Session
animata della Cooperativa Vivere
Verde. Al termine un’apericena per
tutti i presenti.
g.m.l.
Il twirling riempie il palas
Domenica 23 ottobre al Palazzetto dello Sport comunale di Cerreto d’Esi si è svolta la prima gara di campionato per la selezione di specialità
tecniche del centro Italia di Twirling della Federazione Italiana Twirling.
Tutti gli atleti e le atlete sono scesi in campo dalla tarda mattinata fino
al primo pomeriggio chiamati a coppie per le varie esibizioni e divisi
per categorie, dai debuttanti agli esperti. Sicuramente una cornice di
pubblico importante che ha sostenuto la prima prova di un campionato
importante. I concorrenti in gara sono arrivati da ogni parte del centro
Italia ed anche da Roma. Le gare sono inziate con la cerimonia di apertura
che ha presentato di volta in volta tutte le società sportive con i rispettivi
concorrenti. Le società presenti erano l’Ad Maiora, Armonica, Artena,
Asd Fantasy, Golden, Zeroundici e la società di Matelica. Per la categoria
Cadetti B prima classificata Camilla Zampetti di Matelica, terza classificata Letizia Lori e poi Giada Gigliucci entrambe anche loro di Matelica.
Per la Junior B la classifica si svolge con Swami Mattiacci che precede
Lucrezia Barchiesi e Aurora Qordja tutte e tre della società Fantasy. Per
la senior B l’unica concorrente e classificata Evaluna Petrozzi della Ad
Maiora. Per la Junior A rispettivamente prima e seconda classificata
Valentina Saturni e Alyssa Franceschino della Golden. Per il gruppo A
della categoria Senior Giacomo Rocchetti della Golden. Per le categorie
più alte come la Senior Elite Giorgia Venanzi della Fantasy, mentre per la
Adult Elite Margherita Rocchetti della Golden. Per la la 2 bastoni junior
A Sofia Rocchetti. Alessia Tripputo unica concorrente e classificata per
la Artistic Twirl Junior B. Per la stessa categoria ma nella Junior Elite
Arianna Bramati della Fantasy. Artistic Pair Cadetti prime classificate
Lenci-Pellacchia e a seguire Cyrbia- Piccolini. Per l’Artistic Pair Junior
B la coppia Manganiello-Cristina e medaglia d’argento per la coppia di
Cerreto Lodovici-Gagliardi della Fantas. Medaglia di Bronzo per la coppia
Gagliardi-Ottaviani. Nella Artistic Pair Junior A vince la coppia MattiacciBarchiesi su Franceschino-Saturni. A fine gara la sfilata di chiusura di tutte
le società e la premiazione finale accompagnata dal saluto dell’assessore
allo Sport e al Turismo Carlo Pasquini. Il ringraziamento è andato anche
ai giudici di gara Cristina Laudicina e Chiara Bollani.
Gian Marco Lodovici
20
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
>CHIESA
Dopo parecchi decenni
è ripresa questa tradizione:
il nostro Monastero ha avuto
le prime oblazioni nel 1999
Tre nuovi oblati
a San Silvestro
di ALESSIO GATTI*
O
gni comunità benedettina,
secondo una lodevole e
antica tradizione, è aperta
ad accogliere nel suo ambito oblati e oblate. Dopo parecchi
decenni, anche nei nostri monasteri
in Italia, è ripresa la tradizione degli
oblati secolari. Il monastero di San
Silvestro ha avuto le prime oblazioni
nel 1999.
San Giovanni Paolo II, in occasione
del Convegno degli Oblati Benedettini tenutosi a Camaldoli nel
settembre del 1993, ha invitato gli
oblati ad essere coraggiosamente
presenti come laici nella Chiesa e
nel mondo, e ha definito la natura
degli oblati come «testimoni da laici
del Primato di Dio e di Cristo». Papa
Francesco, parlando al Sinodo degli
Abati e Priori benedettini, ha sottolineato: «Sia per voi ancora e sempre
valido il motto della tradizione benedettina ora et labora che educa a
trovare un rapporto equilibrato tra
tensione verso Dio e l’impegno nelle
responsabilità quotidiane».
Cosa è un oblato benedettino? In un
articolo del 1978 intitolato «Cosa
deve essere un oblato», l’abate
Gabriel Brasò scriveva: «Potrei cominciare col dire ciò che non deve
essere un oblato benedettino. Gli
oblati non devono essere cappellina nella Chiesa, né delle persone
devote che giocano a far il monaco
dalla propria casa o dalla strada, né
dei romantici della liturgia o delle
forme medievali, né dei bigotti che
si compiacciono di frequentare una
comunità monastica per conoscerne
le intimità e trovarvi la compensazione di una certa familiarità».
È una sintesi ancora oggi attualissima di ciò che l’oblato deve
innanzitutto evitare. E prosegue
ancora l’abate Brasò: «L’oblato è
un cristiano desideroso di vivere con
convinzione e profondità il Vangelo
e che ha scoperto nella Regola di S.
Benedetto un cammino di luce, che
gli facilita le sequela di Cristo e lo
stimola a servire Dio e i fratelli».
Ogni monastero ha, in una forma
o nell’altra, gruppi di oblati che
si incontrano presso le comunità
monastiche a cui sono associati,
pregano con i monaci, ascoltano
la Parola e tentano di coltivare con
semplicità lo stile di vita spirituale
che S. Benedetto propone. L’oblato
dunque, ispirando il proprio cammino di fede ai valori della Regola
di S. Benedetto, si offre a Dio con
l’oblazione. Cosa è l’oblazione?
Nel testo degli Statuti degli Oblati
Benedettini si legge: «L’oblazione
è l’atto liturgico-spirituale riconosciuto dalla Chiesa, con il quale
l’aspirante oblato, dopo un congruo
VIVERE IL VANGELO
di Don Aldo Buonaiuto
Domenica 30 ottobre
dal Vangelo secondo Luca
(Lc 19,1-10)
Il Figlio di Dio non si ferma al peccato, ma va dritto al cuore
dell’uomo che si sente amato e sceglie di cambiar vita. Il
problema non è tanto il peccatore, ma quei fratelli in Cristo
che lo dovrebbero accogliere e invece si fermano al peccato
escludendo la persona.
Una parola per tutti
Come la possiamo vivere
La scorsa domenica ci siamo soffermati sulle figure del
pubblicano e del fariseo che pregavano nel tempio. Nel
Vangelo di oggi troviamo nuovamente uno dei pubblicani,
categoria di persone che, a causa del loro mestiere e del
comportamento spesso disonesto, era malvista dal popolo
e associata ai peccatori.
Chi si comportava come loro era ritenuto uno scandalo e
additato come esempio da non imitare.
Zaccheo, appaltatore delle tasse per conto dei Romani, oltre
a essere ricco, è considerato il capo dei pubblicani. In lui
c’è dell’inquietudine perché avverte che la sua ricchezza
non è pulita.
L’incontro con Gesù è decisivo perché lo Spirito Santo provoca in Zaccheo un movimento interiore che gli fa rompere
tutti gli indugi.
Egli cercava qualcosa di più grande e la trova: toccato dalla
grazia di Dio, dialoga con il Messia e si converte.
- Spesso etichettiamo gli altri riducendoli al loro errore; invece
dovremmo vedere prima l’essere umano e poi il peccato
o il delitto che ha commesso. Così ragionando apriamo il
nostro cuore a Dio che non vuole la morte del peccatore,
ma che si converta e viva.
- Gesù è venuto nel mondo per cercare e salvare ciò che
era perduto. Se anche noi imitiamo il Maestro imparando
a perdonare e ad accogliere gli altri salviamo i fratelli e
noi stessi.
- Il cuore umano cerca Dio: “Signore ci hai fatto per te e il
nostro cuore è inquieto finché non riposa in te”. Il Salvatore
chiama e vuole incontrare ognuno di noi proprio come ha
fatto con Zaccheo.
- Il Creatore chiede a noi cristiani di convertirci riportando
a lui il cuore di tutti i peccatori attraverso le vie dell’amore
gratuito: amando per primi, senza pretendere nulla in cambio
e senza aspettarsi alcuna risposta.
I tre nuovi oblati: da sinistra Adriano Abatelli,
Ugo Chiorrini e Luciano Allegrezza
periodo di formazione, fa l’offerta di
se stesso a Dio vincolandosi a una
comunità benedettina determinata.
L’oblato si impegna ad una forma
di vita che sia progressiva conformazione a Cristo, unico scopo della
sua oblazione».
Dopo l’ultima oblazione del diacono
Gabriele Ronchetti e di sua moglie
Lucia Ferretti (24 agosto 2013),
mercoledì 28 settembre 2016 è stata
la volta di tre nuovi candidati: il
diacono Ugo Chiorrini, il diacono
Luciano Allegrezza e l’ing. Adriano Abatelli. Il rito dell’oblazione è
stato inserito nella celebrazione dei
Vespri, presieduta dal priore don
Vincenzo Bracci. Subito dopo la
lettura breve, il celebrante ha posto
ai candidati questa domanda: «Che
cosa chiedete?» E i candidati hanno
risposto unanimi: «La misericordia
di Dio e la vostra fraterna unione
come oblati secolari di questo mo-
nastero di San Silvestro in Montefano di Fabriano». I candidati, quindi,
hanno letto singolarmente l’atto
di oblazione e l’hanno sottoscritto
sull’altare davanti al priore, che ha
corroborato il documento con la sua
firma. Il rito si è poi concluso con
la consegna da parte del priore della
medaglia di San Benedetto e del
volume Alle fonti della spiritualità
silvestrina e con la dichiarazione
che i tre oblati sono stati aggregati
spiritualmente alla famiglia monastica in maniera definitiva. Dopo la
celebrazione dei Vespri c’è stato un
momento di festa con i familiari e la
comunità nel refettorio monastico.
Ai tre nuovi oblati auguriamo una
vita ricca di bontà e di opere buone.
Per la richiesta di adesione al cammino di preparazione all’oblazione,
rivolgersi al priore d. Vincenzo
Bracci o a d. Domenico Grandoni.
*oblato di San Silvestro
Orari Messe
CIMITERO DI SANTA MARIA
Martedì 1 novembre ore 15.30 con il vescovo
don Stefano Russo.
Mercoledì 2 novembre ore 10 e 15.30.
Tutte le domeniche di novembre ore 15.30.
21
>CHIESA<
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
Il frate artista del presepe
Grande cordoglio per la scomparsa nell'Eremo di S. Silvestro di Giuseppe Pedica
F
ra’ Giuseppe Pedica, che
è deceduto nell’Eremo di
San Silvestro il 13 ottobre,
è stato un artista autentico,
multiforme: pittore, poeta, presepista. La sua condizione di monaco
non da Messa, la modestia del suo
carattere non hanno favorito il
raggiungimento di una vasta fama
nel mondo dell’arte e degli artisti,
ma le sue opere rimangono a testimoniare un'assoluta originalità
creativa ed un'indubbia eccellenza
e fanno presagire che la considerazione di lui crescerà sensibilmente,
per cui sarà più celebre da morto
che da vivo.
Di Fra’ Giuseppe ci piace ripubblicare un articolo scritto per queste
pagine da Polidoro il 25 agosto
2001. Aggiungiamo che nella natia
Esanatoglia la Biblioteca comunale sta per pubblicare una raccolta
di circa quaranta poesie di Pedica
in dialetto esanatogliese: originali,
sapide e piacevolissime. Destinate
a rimanere.
A lui non gliene importa niente
dei riconoscimenti e delle celebrità. Però la figuraccia la faremo
noi fabrianesi quando un giorno
qualcuno venuto da fuori scoprirà
il pittore di genio e si chiederà meravigliato: nessuno di voi se n’era
accorto? Dormivate tutti? I fabrianesi amano andare lassù a San
Silvestro a prendere il fresco d’estate, ma anche a passeggiare nelle
altre stagioni. E sanno anche che
lassù c’è un presepio permanente
e probabilmente l’hanno anche
ammirato. Però non si sono accorti
che quel presepio non è come tutti
gli altri presepi. E’ qualcosa di più
e di diverso: è un grande affresco
fantastico, una sinfonia di colori e
di luci ed insieme uno spettacolo
teatrale. Il capolavoro non tanto di
un abilissimo “presepiaro”, quanto
di un artista di genio. Farebbe una
bellissima figura in una
galleria d’arte contemporanea, dovrebbe essere inserito negli itinerari
artistico-culturali delle
Marche.
Chi ha fatto quel presepio “fantasmagorico”
sicuramente è uno che
lavora anche di pennello, che dipinge: un pittore. E difatti se si entra
in quella stanza che è il
deposito (non attrezzato) delle sue opere d’arte, si rimane sgomenti.
Le pareti sono piene
fino al soffitto di dipinti,
che riempiono anche tavoli e tutti
gli altri mobili, ce ne sono anche
sul pavimento (accanto a sacchi
d’indumenti per la Caritas), che se
non stai attento rischi di calpestarli.
E sono Madonne ed altri soggetti
sacri, qualche ritratto, nature morte,
ma soprattutto paesaggi e tanti,
tanti fiori, che quasi stordiscono.
E poi dappertutto casette di pietre o
di legno, dipinte con pochi tratti di
colore acceso; animali, diavoletti,
personaggi noti ricavati da altri
sassi pitturati (c’è anche Cossiga,
c’è anche il Papa) e non mancano
neppure sassi grezzi, cui non è
stato né tolto né aggiunto nulla, e
tuttavia hanno parvenze umane o
animali. E’ come un prorompere
ribollente di immagini e colori da
una fantasia creativa che non si
riesce a contenere. Quei mazzi di
fiori, quei singoli fiori sono spesso
splendenti, un’esplosione di bellezza allo stato puro.
Ma incantano ancora di più i paesaggi idealizzati, fiabeschi: con
monti svettanti, castelli lontani,
alberi torniti e slanciati dai magici
colori rosso, blu, violetto; paesaggi
solitari oppure popolati da minuscole creature, uomini e donne,
animali domestici, uccelli. Naif?
L’autore scuole la testa: surreale,
piuttosto. C’è comunque in questa
pittura che parte dal naturalismo
ma che finisce per non avere più
nulla di naturalistico, un’accensione mistica, uno slancio ascensionale come di un’anima che non
si accontenta delle cose belle di
questo mondo e vuole volare più
in alto.
Questi dipinti hanno attirato l’interesse ammirato di qualche forestiero arrivato fin lassù, che ha fatto
anche proposte di acquisto molto
allettanti. Ma il nostro pittore, i
suoi quadri cioè le sue creature,
preferisce tenerli accanto a sè per
accarezzarli di tanto in tanto con lo
sguardo. E poi è uno che ha fatto
voto di povertà.
Ma questo pittore è anche poeta.
Di poesie ne ha scritte tante: in
italiano e nel suo dialetto nativo,
cui è rimasto fedele anche se sono
più di sessant’anni che ha lasciato
il suo paese ad una ventina di
chilometri da Fabriano. Poesie di
circostanza, specialmente all’inizio, per festeggiare qualcuno,
per rallegrare un banchetto. Ha
iniziato per caso e non ha smesso
più, vedendo che una risata o per
lo meno un sorriso i suoi versi alla
buona li suscitavano sempre (una
volta un confratello lo minacciò
scherzosamente: guai a te se mi
leggerai ancora qualcuna delle tue
poesie). Mi veniva da ridere anche
quando stavo celebrando Messa.
Quante ne ha scritte non lo sa neppure lui; e se anche volesse, non le
potrebbe più contare perché tante
se ne sono perse, oppure sono rimaste nei luoghi in cui è precedentemente vissuto, qualcuna addirittura
in Australia (e come si fa ad andare
a ricercarle laggiù?). Alcune però
sono ormai al sicuro: sono state
pubblicate, infatti, nell’antologia
della poesia dialettale dell’Alta
Valle dell’Esino (seconda edizione) e sono tra le cose più belle del
volume.
E’ poeta autentico il nostro, poeta
popolare, come se ne trovano sempre di meno. Con il suo dialetto
rude ed antico, scolpisce più che
scrivere, fa suonare una banda
piuttosto che cantare. Ha scritto
anche una commedia o farsa che
dir si voglia: “Marintò” che è stata
rappresentata ed ha ben retto sulla
scena. E’ tempo ormai che qualcuno lo solleciti, o meglio costringa,
a raccogliere tutte le sue poesie
ancora recuperabili e si prenda cura
della loro pubblicazione. E’ tempo soprattutto che
qualcuno allestisca
finalmente una bella
mostra personale con
il meglio della sua
produzione pittorica
e che qualche critico
d’arte incominci a
farne una valutazione
approfondita. Come
si diceva all’inizio,
ne va della reputazione di Fabriano.
Anche in Diocesi si guarda ora
con grande partecipazione alla
chiusura dell’Anno Santo della
Misericordia indetto da Papa
Francesco. Un anno importante
su cui c’è stata la possibilità di
lavorare e di riflettere sul tema
della misericordia e di come
possa davvero cambiare l’affronto della realtà a partire da
questa provocazione voluta dal
Papa. Gli occhi di tutto il mondo
saranno rivolti a Roma, dove,
in piazza San Pietro, il 20 novembre, il Santo Padre chiuderà
la Porta Santa al termine del
Giubileo straordinario, il primo
che non ha avuto il suo centro
in Vaticano, ma in ogni diocesi
del mondo. Proprio per questo
intanto in Diocesi dall’8 al 13
novembre, sono previsti una
serie di appuntamenti che culmineranno con la chiusura della
Porta Santa della Cattedrale di
Fabriano. Martedì 8 novembre,
don Marco Strona presenterà,
in Biblioteca Sassi, il suo libro
dedicato a San Bonaventura.
Mercoledì 9, invece, dalle ore
18.30 liturgia penitenziale a
San Venanzio. Alcuni sacerdoti
saranno a disposizione anche
dopo cena, fino alle 22.30 per
le confessioni. Giovedì 10
novembre, alle ore 21, ritorna
l’oratorio sacro scritto e diretto
da don Umberto Rotili, “Il Giardino della misericordia”. L’appuntamento, atteso da molti, è
in Cattedrale. Infine domenica
13 novembre, alle ore 17 Santa
Messa presieduta da Mons. Russo e chiusura della Porta Santa
varcata, dallo scorso dicembre,
da migliaia di fedeli, gruppi e
movimenti che, ogni giorno, in
questo anno particolare, hanno
compiuto un pellegrinaggio a
San Venanzio.
FERIALI
ore 7.00:
ore 7.20:
ore 7.30:
ore 7.45:
ore 8.00:
ore 8.30:
ore 9.00:
ore 16.00:
ore 17.30:
18.00:
ore 18.00:
18.15:
ore 18.30:
ore 18.15:
ore 18.30:
- S. Caterina (Auditorium)
- S. Silvestro
- M. della Misericordia
- Mon. S. Margherita
- Monastero Cappuccine
- Casa di Riposo
- Collegio Gentile
- S. Luca
- Cripta di S. Romualdo
- Mad. del Buon Gesù
- S. Caterina (Auditorium)
- Cappella dell’ospedale
-- S.
NicolòMisericordia
(lun.-merc.-ven.)
M.della
-- S.
Nicolò
Centro Com. (mart.-giov.-sab.)
Sacro
Cuore
- M.della
Misericordia
San Biagio
- Sacro
Cuore Lavoratore
S. Giuseppe
- Oratorio
S. Giovanni Bosco
Sacra Famiglia
- San
Biagio(lun.-merc.-ven.)
S. Nicolò
- S. Giuseppe
Lavoratore
Nicolò Centro
Com. (mart.-giov.-sab.)
-- Sacra
Famiglia
Oratorio
S. Giovanni Bosco
FESTIVE DEL
DEL SABATO
SABATO
FESTIVE
ore 17.30:
18.00: - -Cattedrale
ore
S. Nicolò Centro Com.
M. della Misericordia
ore 18.00: -- Cattedrale
ore 18.30: -- M.
S. Nicolò
Centro Com.
della Misericordia
S. Giuseppe
Lavoratore
-- Oratorio
S. Giovanni
Bosco
Oratorio
S. Giovanni
Bosco
ore 18.30: -- S.
Giuseppe
Lavoratore
- Sacra Famiglia
- Sacra Famiglia
Collegiglioni
-- Collegiglioni
ore 19.00:
19.00: -- Collegio
Collegio Gentile
Gentile
ore
FESTIVE
FESTIVE
ore 7.00:
7.00: -- S.
S. Caterina
Caterina (Auditorium)
(Auditorium)
ore
ore 8.00:
8.00: -- M.
M. della
della Misericordia
Misericordia
ore
Casa di
di Riposo
Riposo
-- Casa
S. Nicolò
Maria in
Campo
ore 8.30: -- S.
(Centro
Comunitario)
ore 8.30: -- Sacra
S. Nicolò
(Centro Comunitario)
Famiglia
Sacra
Famiglia
-- S.
Margherita
S. Luca
Margherita
ore 8.45: -- S.
ore 8.45: -- Cappella
S. Luca dell’ospedale
Cappella
dell’ospedale
ore 9.00: -- Ss.
Biagio
e Romualdo
ore 9.00: - cripta
Ss. Biagio e Romualdo
cripta
- S.
Giuseppe Lavoratore
S. Caterina
Giuseppe
Lavoratore
-- S.
(Auditorium)
S. Caterina
(Auditorium)
-- Collegio
Gentile
Collegio Gentile
ore 9.30: -- Cattedrale
San Venanzio
ore 9.30: -- Collepaganello
Cattedrale San Venanzio
Collepaganello
ore 10.00: -- M.
della Misericordia
ore 10.00: -- Nebbiano
M. della Misericordia
Nebbiano
-- Cupo
Cupo
ore 10.15: -- Attiggio
ore 10.15: -- Moscano
Attiggio
Moscano
ore 10.30: -- S.
Silvestro
ore 11.00:
10.30: -- S.
S. Nicolò
Silvestro
ore
ore 11.00: -- S.
S. Giuseppe
Nicolò Lavoratore
S. Giuseppe
Lavoratore
-- Monastero
Cappuccine
Monastero Cappuccine
ore 11.15: -- Cattedrale
San Venanzio
ore 11.15: -- Sacra
Cattedrale
San Venanzio
Famiglia
Sacra
Famiglia
ore 11.30: -- M.
della
Misericordia
ore 11.30: -- S.
M. Maria
della Misericordia
in Campo
S. Maria in Campo
-- Melano
Melano
ore 11.45: -- Argignano
ore 16.30:
11.45: -- Cattedrale
Argignano San Venanzio
ore
ore 16.30:
Cattedrale
ore
18.15: -- S.
Biagio San Venanzio
ore 18.00:
18.15: -- S.
BiagioMisericordia
ore
M.della
ore 18.30:
18.00: -- S.
M.della
Misericordia
ore
Giuseppe
Lavoratore
ore 18.30: - S. Giuseppe Lavoratore
AGENDA LITURGICA
di Don Leopoldo Paloni
Il presepio allestito
da Fra' Giuseppe
Pedica
Le virtù eroiche di Madre Panas
Il Santo Padre con decreto del 10
ottobre 2016 ha riconosciuto le virtù eroiche di madre Costanza Panas,
dichiarandola così “venerabile”. Si
tratta di un passo molto importante
che lascia ben sperare di vedere
presto madre Costanza agli onori
degli altari. Agnese Pacifica Panas
nacque ad Alano di Piave, in provincia di Belluno e diocesi di Padova,
il 5 gennaio 1896. I suoi genitori,
emigrati in America, l’affidarono
alle cure di uno zio sacerdote e di
una nutrice. Fu poi iscritta all’istituto delle Canossiane di Feltre,
che frequentò fino al passaggio alle
Chiusura
della Porta
Santa
scuole superiori. Allieva dell’istituto magistrale Niccolò Tommaseo”,
assorbì influenze ben diverse da
quelle che aveva conosciuto tramite le suore: iniziò a leggere libri
profani e assunse comportamenti
che la società del tempo riteneva
più normali della meditazione,
della preghiera, della lettura di testi
religiosi. Iniziò quindi a lavorare
come maestra, ma avvertiva un
tremendo vuoto nel cuore. A farle
comprendere cosa fosse contribuì
l’incontro con don Luigi Fritz,
oblato della diocesi di Padova. La
sua conversione la portò, tra l’al-
tro, a compiere quello che chiamò
“voto della penna”: non avrebbe più
collaborato a riviste secolari, ma
avrebbe scritto solo per il Signore.
Lo fece anche quando entrò tra le
Clarisse Cappuccine, nel monastero
di Fabriano: vestì l’abito religioso
il 18 aprile 1918 e assunse il nome
di Maria Costanza. I suoi scritti
comprendono trattati di ascetica,
vari piccoli libri di meditazione e
molte poesie.
Fu madre spirituale di sacerdoti
come don Aldo Radicioni, don Pio
Caracci e don Gisleno Vitali. Paralizzata a letto dal 1960, offrì le sue
~ MEMORIA LITURGICA DI CRISTO
DIVIN MAESTRO: sabato 29 ottobre alle
ore 18 nella Cattedrale di San Venanzio.
~AMMISSIONE AL CLERO DI FRANCESCO OLIVIERI: domenica 30 ottobre alle
ore 11 nella chiesa della Misericordia.
~IL VESCOVO CELEBRA AL CIMITERO
DI SANTA MARIA: martedì 1 novembre
alle ore 15.30.
~RIUNIONE DEL CLERO DELLA VICARIA DI SASSOFERRATO-GENGA: giovedì
3 novembre alle ore 11.
sofferenze in particolare per Papa
Giovanni XXIII e per il buon esito
del Concilio Vaticano II. Si spense
quindi il 28 maggio 1963.
La sua causa di beatificazione
è iniziata il 10 ottobre 1983, a
vent’anni dalla morte, nella diocesi
di Fabriano-Matelica. I suoi resti
mortali sono custoditi nel monastero delle Clarisse Cappuccine in
via Cavour, 75 a Fabriano.
MESSE FERIALI
7.30: - Regina Pacis
8.00: - S.Teresa
9.30: - Concattedrale S. Maria
18.00: - Concattedrale S. Maria
18.30: - S. Teresa - S. Francesco
- Regina Pacis
MESSE FESTIVE DEL SABATO
18.00: - Concattedrale S. Maria
18.30: - S. Teresa
19.00: - Regina Pacis
Messe FESTIVE
7.30:- Beata Mattia
8.00:- Concattedrale S. Maria
8.30:- Regina Pacis - Ospedale
9.00:- S. Rocco - S.Francesco
9.30:- Invalidi - S. Teresa
10.30:- Concattedrale S. Maria
- Regina Pacis
11.00:- S. Teresa -Braccano
11.15:- S. Francesco
11.30:- Regina Pacis
12.00:- Concattedrale S. Maria
18.00:- Concattedrale S. Maria
18.30:- S. Teresa - Regina Pacis
22
>DEFUNTI<
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
CHIESA di S.GIUSEPPE LAV.
A tre anni dalla scomparsa
dell'amato
MAURIZIO CAPODIMONTE
CHIESA della MISERICORDIA
Venerdì 4 novembre
ricorre il 3° anno
della scomparsa dell'amato
ANGELO CASTAGNA
La moglie, il figlio, le sorelle ed i
parenti tutti lo ricordano con affetto. S.Messa venerdì 4 novembre
alle ore 18 in suffragio di tutti i defunti. Si ringrazia chi si unirà alle
preghiere.
CHIESA di S.VENANZIO
Lunedì 24 ottobre
è ricorso il 21° anniversario
della scomparsa dell'amato
CATALDO PROCACCINI
la famiglia lo ricorderà nella
S.Messa di martedì 1 novembre
alle 18.30. Si ringraziano quanti si
uniranno alle preghiere.
ANNUNCIO
ANNIVERSARIO
La famiglia lo ricorda con affetto.
S.Messa domenica 30 ottobre alle
ore 9.30. Si ringrazia chi si unirà
alle preghiere.
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
ANNIVERSARIO
ANNA RICCIONI
in RICCIUTELLI
30.10.2004
GIUSEPPE (ALFREDO)
RICCIUTELLI
15.12.2004
Nel 12° anniversario della scomparsa di
ANNA ed ALFREDO
i figli Marisa e Marino, i parenti ed i tanti amici li ricordano con infinito
affetto. S.Messa lunedì 31 ottobre alle ore 9 nel Santuario del Buon Gesù.
Si ringrazia chi si unirà alle preghiere.
ANNIVERSARIO
ANNIVERSARIO
TRIGESIMO
ANNIVERSARIO
CHIESA del COLLEGIO GENTILE
Nella ricorrenza
del 4° anniversario
della morte dell'amata
BRUNA IELMINI
in PERINI
il marito, la figlia ed i parenti la
ricordano con affetto. S.Messa
martedì 1 novembre alle ore 9. Si
ringrazia chi si unirà alle preghiere.
ANNUNCIO
Mercoledì 19 ottobre, a 88 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
ADRIANA PRIORI
ved. PETTINELLI
Giovedì 20 ottobre, a 92 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
IOLANDA MATTIONI
ved. BATTISTONI
Lo comunicano i figli Germano, Angelo e Silvestro, le nuore Simona,
Anna Maria e Silvana, i nipoti Simone, Andrea, Martina e Luca, il pronipote Jonathan ed i parenti tutti.
Bondoni
ANNUNCIO
CHIESA S.GREGORIO SERRADICA
Nel 1° anniversario
della scomparsa dell'amata
ROSA COLONNELLI
in BURATTINI
i genitori, il marito, i figli, unitamente a tutti i suoi familiari, nel
ricordarla con immutato affetto
faranno celebrare una S.Messa di
suffragio domenica 30 ottobre alle
ore 11.
TRIGESIMO
CHIESA di COLLAMATO
Domenica 30 ottobre
ricorre il trigesimo
della scomparsa del'amato
LANFRANCO LATINI
la moglie, i figli, i generi, i nipoti, il
pronipote ed i parenti tutti lo ricordano con affetto. S.Messa domenica 30 ottobre alle ore 11.30. Si
ringrazia chi si unirà alle preghiere.
ANNIVERSARIO
Martedì 25 ottobre
è mancato all'affetto dei suoi cari
GISLENO BIANCHETTI
Lo comunicano con affetto tutti i
suoi cari.
Marchigiano
ANNUNCIO
Domenica 23 ottobre, a 91 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
ZOE FUGANTI
ved. LAMPA
Lo comunicano i figli Carlo e Giuseppe, le nuore Susy e Tiziana, i
nipoti Monica, Emiliano, Diego, Paolo, i pronipoti, il fratello, i parenti
tutti.
Marchigiano
ANNUNCIO
CHIESA della SACRA FAMIGLIA
Sabato 29 ottobre
ricorre il trigesimo
della scomparsa dell'amata
ANNA LUCIANI
ved. ALBERTI
Sabato 22 ottobre, a 90 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
Le figlie, i nipoti ed i parenti la ricordano con affetto. S.Messa sabato 29 ottobre alle ore 18.30. Si
ringrazia chi si unirà alle preghiere.
MARIA RUGGERI
ved. AQUILANTI
ANNUNCIO
Lo comunicano Mirella, Gianni,
Franco, il genero Enrico, le nuore
Iolanda e Annalisa, i nipoti Mauro,
Marco, Simona con Ugo, Cinzia, Fabio, Gabriele, Andrea con Angela,
Simone, Claudia, il pronipote Niko,
i parenti tutti.
Marchigiano
Martedì 18 ottobre, a 89 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
ANNUNCIO
FIORELLA BENEDETTI
Lo comunicano la sorella Ornella, i
nipoti Antonella con Gianni, Susanna con Renzo, Massimiliano, Arabella e Laura, la cognata Severina, i
pronipoti, i cugini ed i parenti tutti.
Belardinelli
SILVANA ROMAGNOLI
ved. CIPRIANI
RINGRAZIAMENTO
Alberto, Terry ed Alex insieme a
Remo, Elsa, Dino, i nipoti ed i parenti tutti ringraziano il personale
dell'hospice per la cura e la delicatezza riservate all'amata
SILVANA ROMAGNOLI
ANNUNCIO
Giovedì 20 ottobre, è mancato
all'affetto dei suoi cari
ARMANDO AGOSTINELLI
Lo comunicano la moglie Liliana
Salari, il figlio Valerio con Mascia
e l'amatissimo nipotino Jonathan, i
parenti tutti.
Marchigiano
ANNUNCIO
Mercoledì 19 ottobre, a 95 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
GIUSEPPINA CRISTOFANELLI
ved. GRANDONI
Lo comunicano il fratello Alberto,
i nipoti Giancarlo, Palma, Loretta,
Patrizia, i pronipoti, i parenti tutti.
Marchigiano
CHIESA di VALLEREMITA
Sabato 29 ottobre
ricorre il 17° anniversaio
della scomparsa del'amata
MADDALENA CAPORALI
in POCOGNOLI
Il figlio, la nuora ed i parenti la
ricordano con affetto. S.Messa sabato 29 ottobre alle ore 16.30. Si
ringrazia chi si unirà alle preghiere.
La Chiesa preferisce
la sepoltura
“Seguendo l’antichissima tradizione cristiana, la Chiesa raccomanda insistentemente che i corpi dei defunti vengano seppelliti nel
cimitero o in altro luogo sacro”, perché “l’inumazione è la forma
più idonea per esprimere la fede e la speranza nella risurrezione
corporale” e seppellire i morti è una delle opere di misericordia
corporale. A ribadirlo, più di cinquant’anni dopo l’Istruzione “Piam
et constantem” (5 luglio 1963), è la Congregazione per la Dottrina
della Fede, con l’Istruzione “Ad resurgendum cum Christo” circa
la sepoltura dei defunti e la conservazione delle ceneri in caso
di cremazione, diffusa e presentata in Sala Stampa vaticana dal
cardinale Gerhard Müller, prefetto del competente Dicastero pontificio. Le ceneri del defunto “devono essere conservate di regola
in un luogo sacro”, si dispone nel testo, in cui si danno precise
indicazioni circa la conservazione: non in casa, né disperse “in
natura” o incastonate in gioielli, tantomeno “divise tra i vari nuclei
familiari”. Niente funerali, nel caso che il defunto abbia disposto,
in modo notorio, la cremazione e la “dispersione in natura delle
proprie ceneri per ragioni contrarie alla fede cristiana”. “La prassi
della cremazione si è notevolmente diffusa in non poche nazioni,
ma nel contempo si sono diffuse anche nuove idee in contrasto
con la fede della Chiesa”, è la constatazione di partenza del
nuovo documento vaticano, che rilancia l’appello affinché “sia
fedelmente mantenuta la consuetudine di seppellire i cadaveri
dei fedeli”, ricordando che seppellire i morti è una delle opere di
misericordia corporale. “Seppellendo i corpi dei fedeli defunti, la
Chiesa conferma la fede nella risurrezione della carne, e intende
mettere in rilievo l’alta dignità del corpo umano come parte
integrante della persona della quale il corpo condivide la storia”.
Un Fiore che non appassisce, mai
Domenica 23 ottobre, a 83 anni,
è mancata all'affetto dei suoi cari
Lo comunicano il figlio Alberto, la
nuora Terry Anita, il nipote Alex, i
fratelli Remo e Dino, la sorella Elsa,
il cognato, le cognate, i nipoti, i parenti tutti.
Marchigiano
CHIESETTA di MELANO
Giovedì 3 novembre
ricorre il 4° anniversario
della scomparsa dell'amata
ADRIANA BUSCO
ved. PROFILI
La figlia, il genero, le nipoti ed i
parenti la ricordano con affetto.
S.Messa giovedì 3 novembre alle
ore 17.30. Durante la celebrazione
sarà ricordato anche il marito
TARCISIO
Si ringrazia chi si unirà alle preghiere.
CHIESA di S.VENANZIO
Venerdì 4 novembre
ricorre il 1° anniversaio
della scomparsa del'amata
FRANCA GIACOMETTI
in PETRUCCI
i suoi cari la ricordano con tanto
amore. S.Messa venerdì 4 novembre alle ore 18. Si ringrazia chi si
unirà alle preghiere.
Gli annunci
vanno portati
in redazione
entro
la mattina
di lunedì
31 ottobre
per la festività
di Ognissanti
Depositare un fiore sulla tomba dei propri cari è un atto di profondo sentimento, una testimonianza del nostro affetto verso coloro che amiamo. E’ questo lo spirito che anima le persone
a recarsi nei vari cimiteri cittadini, specialmente nel mese di novembre, per pregare e lasciare
un simbolo nel luogo dove riposano le spoglie di chi ha lasciato questa vita terrena. Tra tanti
fiori di ogni colore, c’è né uno in particolare che da circa ottantacinque anni è vivo e presente
per ricordare e ricordarci le persone a noi care. E’ un fiore che non profuma, è il fiore che non
appassisce, mai. E’ un cartoncino colorato, con una croce stilizzata, uno spazio per lasciare il
proprio nome e una cordicella per appenderlo. E’ questa la proposta che, dal 1931, la Società
di San Vincenzo de' Paoli indica ai fabrianesi come simbolo di pietà per la commemorazione
dei nostri defunti. Il fiore che non marcisce vuole essere nella coscienza di chi lo espone, un
segno di speranza, un gesto concreto di carità, un abbraccio fraterno verso tutte quelle persone
che in vita soffrono per povertà, disagio sociale, per cui la San Vincenzo de' Paoli offre loro una
mano tesa, un messaggio di fiducia, un sostegno a continuare a lottare con dignità alle avversità
che il destino pone. La presenza dei volontari nei due cimiteri in città e in alcune frazioni è la
testimonianza dell’operato della San Vincenzo che si impegna a ridistribuire le offerte donate
per il fiore che non marcisce, alle tante famiglie bisognose del nostro territorio. Per adempiere
alle numerose attività caritatevoli il presidente Francesco Mearelli, della San Vincenzo de' Paoli
chiede a persone di buona volontà una collaborazione, un impegno di qualche ora durante la
settimana per le seguenti opere: presso la Casa di Accoglienza di San Benedetto, in via Mamiani,
40 e al Social Market, in via G. Di Vittorio (ex Fidea). Per ulteriori informazioni telefonare al 339
5408075 – 339 8580848.
Sandro Tiberi
Lo comunicano le figlie Luigina e
Teresa, il genero Luciano, i nipoti
Christian, Natascia, Monia, Federica e Sergio, i pronipoti, le cognate
ed i parenti tutti.
Belardinelli
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
23
24
>CULTURA<
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
Il service del Lions Club
Il presidente Mario Muto: "Raccogliamo fondi per chi ha bisogno"
di ALESSANDRO MOSCÉ
A
bbiamo interpellato Mario
Muto, (nella foto) nuovo
presidente del Lions Club
di Fabriano per l’annata
2016-’17.
Qual è l’attuale organigramma
della vostra realtà distrettuale?
Sono stato eletto dall’assemblea
dei soci nello scorso aprile e sostituisco Attilio Parca, al quale va il
ringraziamento mio e dei soci per
l’ottimo lavoro svolto e per le numerose iniziative messe in campo a
sostegno delle situazioni meritevoli
di attenzioni. Non mi piace dire che
sono il presidente del club, ma che
quest’anno servo come presidente.
Ho una squadra fortissima: Andrea
Rivesocchi che serve da segretario,
Andrea Fanesi da tesoriere, Paolo
Giantomassi da primo vice presidente, Monica Bisio da secondo
vice, Guido Papiri da direttore responsabile dei soci, Paola Ribacchi
da cerimoniere. Quindi Francesca
Giantomassi, Mauro Del Brutto,
Lorenzo Rossi, Fabrizio Benedetti
e Riccardo Del Neri sono membri
del consiglio direttivo.
Di cosa vi occupate principalmente?
Melvin Jones, il fondatore del Lions,
era un assicuratore di Chicago che
nel 1913 entrò come segretario in
un’associazione di uomini di affari
denominata “Business Circle of
Chicago”. Si chiedeva:
“Cosa accadrebbe se
questi uomini che hanno successo per la loro
determinazione, la loro
intelligenza e la loro
ambizione, utilizzassero i propri talenti per
migliorare le condizioni dell’umanità?”. Sono
quindi nati dei circoli,
ma nessun club, fino
ad oggi, ha avuto come
fine il miglioramento
della condizione economica dei soci. Il nostro
distretto, denominato
108 A, è fra i più numerosi e conta 86 club
e 3.376 soci. Abbraccia
la Romagna, le Marche,
l’Abruzzo e il Molise.
Il club di Fabriano è
stato costituito il 19 febbraio del
1964 ed ha 48 soci. Il nostro vanto
è il Leo Club che conta 17 soci che
rappresentano il nostro futuro. Sono
molto impegnati pur avendo un’età
per cui risultano spesso fuori sede
per impegni universitari. Sono magistralmente supportati da Fabrizio
Benedetti con funzioni di advisor.
Vorrei citare la Lions Club International Foundation, la cui missione è
di sostenere gli sforzi nel servire le
comunità a livello locale e globale,
dando speranza sulla qualità della
vita e sulla vita stessa attraverso pro-
getti di servizio umanitario ed elargendo contributi. Sono orgoglioso
di far parte di questa organizzazione
ormai da tanti anni. Non so se saprò
servire bene come presidente, ma ce
la metterò tutta.
Quali sono le attività che metterete
in campo quest’anno?
Si tratta di service. Ogni cosa che
facciamo è per raccogliere fondi in
favore dei service o per agire direttamente verso chi ha bisogno sia
con azioni specifiche, sia con temi
di studio che possano accrescere la
sensibilità del territorio verso temi
Il cuore pulsante del Tibet
con Roberto Moschini a Jesi
Sabato 15 ottobre presso la Sala
Convegni di Palazzo Bisaccioni
in Piazza Colocci, 4 a Jesi, si
è tenuta l’inaugurazione della
mostra di opere pittoriche intitolata “L’ape turchese. Il cuore
pulsante del Tibet” del Maestro
Roberto Moschini, celebre artista fabrianese di fama internazionale. E lo stesso autore così
parla di questa sintesi di lavoro
che racchiude sue opere datate
dal 2011 fino alle più attuali del
2016: “Per rendere visivi i canti
d’amore del VI Dalai-Lama, ho
usato un linguaggio vicino alla
natura di quei luoghi ponendomi
come filtro nella mediazione.
Nonostante egli non fosse incline alla vita monastica, fu
comunque il cuore pulsante
del Tibet, pertanto l’ho ritratto
mentre scrive attraverso i Canti
Brevi, con un linguaggio che
rasenta il pensiero, il riflesso di
una storia autobiografica”.
Maestro, lei si trova ad oggi
a presentare questa mostra
all’apice della sua carriera di
artista, l’emozione è sempre
la stessa?
“Ogni mostra porta con sé
emozioni vecchie e nuove, ma
mai minori. Ad ogni mostra riaffiorano poi autentiche amicizie
che rivivo come fossi un’altra
persona: in quest’occasione, fra
le preziose e nuove presenze, ho
rivisto un amico dopo oltre 40
anni, nell’emozione di entrambi.
Nel tempo mi ha ricordato di aver
collezionato molte delle mie opere,
dalle principali de “La presenza
Inquietante”, romanzo di Fellini,
fino ai miei primi disegni sul Tibet”.
Quale opera a suo parere è quella
che meglio racchiude l’ambito
semantico?
“Probabilmente è il ritratto anamorfico dalla doppia faccia, in cui
ho rappresentato da una parte il
Buddha e dall’altra il Bodhisattva
Avalokitesvara, fondendo maschile
e femminile in un’unica opera, pur
mantenendone la duplicità”.
C'è un’opera che le sta più a
cuore?
“L'interezza delle tele presenti in
mostra mi sta a cuore allo stesso
modo, perché ognuna di esse rappresenta una sfaccettatura di quel
sentimento nobile chiamato amore”.
“Da gran disegnatore quale indubbiamente è, ma anche da uomo di
cultura meditativa e di alta dimensione spirituale, Roberto Moschini
ha saputo restituirci la leggerezza
tutta orientale e propria della filosofia buddista con un linguaggio
segnico e cromatico e lo ha fatto
attraverso una sintesi perfetta che
ha saputo fondere i fondamenti
delle grandi scuole ritrattistiche
europee della classicità rinascimentale con il senso tutto orientale
di uno Spirito che è emanazione
dell’Assoluto”, afferma il prof.
Armando Ginesi e conclude con
un sentito invito: “Osservate con
attenzione tutti i suoi elaborati,
appropriatevi con la vostra anima
dei suoi colori che sanno di trascendenza, ed anche voi verrete
innalzati in una specie di condizione sospesa che vi consentirà di
avvicinarvi a quelle verità prime e
assolute del buddismo”. La mostra
resterà aperta al pubblico fino al
30 ottobre, tutti i giorni dalle ore
9.30 alle 13 e dalle ore 15.30 alle
19.30.
Paola Rotolo
quali la cultura della donazione, la pericolosità
della ludopatia, i disturbi dell’alimentazione
incontrollata (anoressia, bulimia, ndr) e la
violenza nei confronti
delle donne. In questi
due anni in cui celebreremo il centenario dei
Lions Club ci soffermeremo principalmente su
quattro ambiti: giovani,
vista, lotta alla fame e
ambiente. Daremo delle
borse di studio ai giovani
che si distinguono nel
profitto scolastico e che
vivono in condizioni
economiche non agiate.
Seguiremo con attenzione i nostri ragazzi
del Leo Club. Abbiamo
già ospitato 22 giovani dai 18 ai 22
anni provenienti da ogni parte del
mondo nell’ambito degli scambi. E’
stato avviato un concorso a premi destinato ai ragazzi delle scuole medie
denominato “Un poster per la pace”
che rappresenta un’occasione per
parlare di accoglienza e tolleranza.
Sul tema vista stiamo attuando un
service distrettuale definito “cani
guida”, il quale finanzia un centro
che si trova a Limbiate, dove dal 1959
esiste un centro per l’addestramento
di cani guida. Nel 2016 sono state
consegnate gratuitamente 50 guide.
Un cane costa 12.000 euro per il
suo addestramento e 1.260 euro a
sostegno della crescita del cucciolo.
Il prossimo 18 novembre terremo
un convegno su un argomento che
mi sta molto a cuore: l’insonnia. E’
una patologia che colpisce il 60%
della popolazione. Mentre un tempo
era circoscritto all’età anziana, ora
colpisce sempre più le persone giovani. Inviteremo Francesco Peverini,
direttore scientifico della Fondazione
per la ricerca e la cura dei disturbi
del sonno, così da affrontare questo
aspetto della nostra vita sociale quotidiana. Tutti i lettori sono invitati
venerdì 18 novembre alle 18 presso
l’Oratorio della Carità.
Come si diventa un membro del
Lions?
Al club si accede per invito. Non siamo una élite e non vogliamo esserlo.
Siamo persone che utilizzano i propri
talenti per migliorare le condizioni
degli altri. Aggiungo di più. Ritengo
che la nostra associazione sia l’unica
ad avere un codice etico nato con
l’associazione stessa, e ne è parte integrante. Il 23 ottobre, a Jesi, c'è stato
il congresso distrettuale d’autunno
dove si è riflettuto proprio sull’attualità del nostro codice. Se ci sono
persone fra i lettori che si riconoscono
nel codice etico ed intendono mettere
il proprio talento a servizio degli altri,
ben vengano. Parliamo di service,
quindi ricordiamoci il nostro motto:
we serve.
Un albergo
a Campodonico
Campodonico si trova sul percorso
dell’antica via “romana”. Esisteva
quindi l’esigenza di costruire un
albergo per coloro che vi passavano
sia per le necessità della vita che per
i pellegrini diretti alla Città Santa.
Fino ad un certo punto questo servizio lo serviva il monastero di San
Biagio in Caprile, ma occorreva
qualcosa di più alla mano, vicino alla
strada. Don Agostino Biocchi nel
suo libro “La valle di Salmaregia” dà
notizia che nel 1372 un contadino di
Campodonico certo “Bene di Gualduccio”, volendo provvedere alla
salvezza dell’anima propria, giunto
alla fine della sua vita mortale, dispose per testamento che coi beni da
lui lasciati si edificasse un ospedale
per uso e ristoro dei poveri e degli
infermi. Il Biocchi afferma inoltre
che il vescovo di Nocera dette ordine
all’Abate di San Biagio in Caprile
di dare seguito alle disposizioni
testamentarie; ma aggiunge che,
sebbene molto probabilmente l’ospi-
zio venne effettivamente costruito,
nessun documento ne parla e lui non
è in grado di stabilirne l’ubicazione.
Nella mia ventennale permanenza
a Campodonico ho avuto modo di
constatare la muratura di un edificio
situato proprio sull’incrocio della
strada per l’abbadia.
La costruzione, oggi adibita a gallinaro, sicuramente è molto antica e
ha conosciuto periodi migliori. Sono
ancora ben visibili alcune feritoie
in pietra e mi dicono che durante
i lavori per la variante sono emersi
nelle fondamenta archi e volte in
pietra di periodo medioevale. All’interno del nucleo abitato non esistono
costruzioni così antiche essendo nel
Medioevo un borgo di contadini le
cui abitazioni erano estremamente
precarie. Con ogni probabilità, sia
per la posizione, sia per la tecnica
di costruzione, era quello l’antico
ospedale di cui si sono perdute le
tracce.
don Leopoldo Paloni
Abbazia di S. Biagio in Caprile
25
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
Vittoria convincente
contro il Tolentino
Basket
Promozione:
Brown Sugar
subito ok
>SPORT
Esordio vincente per i Brown Sugar
Fabriano, che si impongono 56-65 sul
campo della Maior Senigallia (Pallotta
17, Tonini, Narcisi 5, Silvi 13, Capodimonte, Sacco A. 7, Cafasso 3, Sacco
L. 2, Nizi 10, Fabrianesi 4. All. Vico).
Perde, invece, 51-46 la Pallacanestro
Cerreto in un match tirato contro la P73
Conero Basket (Giombi 7, Rossini 3,
Perulli, Moscatelli S. 22, Tiberi, Ferretti
4, Eutizi, Moscatelli R. 2, Chiarucci 8,
Rizzi. All. Moscatelli S.-Perulli). Hanno
osservato il turno di riposo i Bad Boys
Fabriano, il cui esordio in campionato
sarà sabato 29 ottobre a Jesi contro
i Titans. Impegni interni per Brown
Sugar (venerdì 28 ottobre, ore 21.15,
Palestra Mazzini) contro Chiaravalle e
per Cerreto (mercoledì 26 ottobre, ore
21.15, Palasport di Cerreto d’Esi) contro
la New Basket Jesi.
Luca Ciappelloni
Damiano Giuseppetti, giovane fabrianese alla ribalta
con la maglia della Janus Fabriano
(le foto di questa pagina sono di Martina Lippera)
BASKET
Serie C Silver
Grinta e freschezza:
è una Janus che piace
di LORENZO CIAPPELLONI
E’
stato un mercoledì sera a
tinte bianche e blu quello del
19 ottobre, un PalaGuerrieri
caldo, caldissimo! Qualcosa mi spinge
a dire che il pubblico si sia innamorato
di questa Janus Fabriano. Che bolgia,
ma soprattutto, che vittoria, 95-69 contro
Tolentino. Sergio Quercia ha recuperato
dai fastidi, è stato infatti lui il primo
realizzatore e trascinatore dei beniamini
di casa. Leonardo Prati il maggior terminale per Tolentino, ma ha fatto una
“leggerissima” fatica a tenere a bada
Valentas Tarolis (22 punti per “Big V”
con 9/9 al tiro, 9 rimbalzi e top scorer
in soli 24 minuti). Pelliccioni dall’altra
parte approfittava di una sbadata difesa
biancoblù e creava più di un rompicapo
a coach Aniello. Se il capitano (per
Michele Bugionovo 20 alla fine con 5 assistenze) spara dalla distanza, sappiamo
come sia facile per la Janus scappare in
JANUS FABRIANO
TOLENTINO
95
69
JANUS FABRIANO - Patrizi, Bugionovo
20, Cavoletti 2, Tarolis 22, Pandolfi 11,
Paoletti, Barocci, Pellegrini, Fanesi,
Giuseppetti 8, Nedwick 11, Quercia 21.
All. Aniello
TOLENTINO - De Marco, Sorci 9,
Temperini 17, Prati 14, Francesconi 2,
Pelliccioni 20, Giuliani, Cimini, Severini
5, Novatti 2. All. Cervellini
PARZIALI - 23-23, 43-36, 70-59, finale
95-69
fuga. Fabriano fugge, Nicola Temperini
non ci sta, spara a ripetizione e riapre
una partita apparentemente chiusa. La
squadra sulle spalle allora se la carica
nuovamente Sergio Quercia (21 e 9
rimbalzi), è sua la tripla pesantissima
a spezzare il parziale ospite. Chi lo ac-
Una serie di indizi
che fanno sperare...
La prima sensazione che si ha di qualcosa, "a pelle",
a volte può essere prematura, ma spesso è quella
giusta. Noi, assistendo ad alcune di queste prime
partite di campionato della Janus Fabriano, siamo
usciti dal palasport soddisfatti e appagati. Perchè?
Cos'è quel "quid" che ci fa pensare che le cose funzionino? In primis, allenatore e staff tecnico. Coach
Aniello già nel primo quarto mette in partita otto o
nove giocatori, non si tira indietro dal mandare in
campo i più giovani anche quando la gara conta.
E questo è un bene perchè solo così si impara a
stare sul parquet. La squadra è "verde" ed è stata
rinnovata, magari commette qualche ingenuità,
ma è organizzata, fresca, frizzante. Ha una logica,
essendo stata costruita su un play tutto fosforo
come Bugionovo e - finalmente - su un pivot da
manuale come Tarolis. Da fuori si percepisce che il
clima all'interno del gruppo è positivo. L'impressione
è che si voglia costruire qualcosa, che magari non
arriverà subito, ma che potrebbe essere solido e
duraturo nel tempo. Continuate così!
Ferruccio Cocco
compagna? Damiano Giuseppetti! Due
triple per il numero 18 ed esplosione
del PalaGuerrieri registrata anche dai
sismografi. A chiudere la pratica ci
pensano prima Nick Nedwick, poi un
gigante Kevin Pandolfi, che ricorda a
tutti di essere il padrone di casa. C’è
anche tempo per ringraziare i tifosi di
essere accorsi nuovamente numerosi.
Nel weekend scorso, poi, la squadra ha
osservato il suo turno di riposo, valido
per ricaricare completamente le pile e
rimettere in sesto tutti gli acciaccati.
E’ stata una grande Janus quella vista
mercoledì, ci auguriamo lo sarà anche
il 30 ottobre, quando si viaggerà alla
volta di Civitanova per uno scontro ad
altissima quota. Per l’occasione è stato
organizzato un pullman di 50 posti per
i tifosi, per prenotarsi basterà contattare
la società biancoblù al numero 334
1224880. Sarà importante un settore
ospiti colmo, perché questa Janus è
davvero pronta a volare!
Coach Aniello
ha plasmato
un gruppo
compatto
e determinato
La Janus Fabriano raccolta intorno a coach Aniello durante un time-out
BASKET
L'intervista
Bugionovo: "Squadra competitiva,
dobbiamo puntare ai play-off"
Michele Bugionovo in lunetta
“Volevamo dare un senso alla partita vinta in rimonta sul campo del Pisaurum e anche nel match
interno contro il Tolentino abbiamo davvero dato
tutto in campo – commenta il capitano della Janus
Fabriano, Michele Bugionovo - Siamo riusciti a
prendere qualche lunghezza di margine nel secondo periodo, poi nel terzo e nell’ultimo abbiamo
allungato e gestito il match”. Dopo la sconfitta
contro la Halley Matelica negli ultimi tre secondi
di gioco, dopo una partita sempre tirata, arrivano
quattro vittorie consecutive che ci catapultano al
secondo posto dietro solamente ad una grandissima
forza come la Virtus Civitanova. Dove piazzeresti
questa Janus ad oggi? “Non ci poniamo limiti,
giochiamo partita dopo partita cercando possibilmente di vincere più partite possibili. Sappiamo
però che non sarà facile, perché ci sono squadre
che hanno davvero l’obiettivo dichiarato di vincere il campionato come la stessa Civitanova. Una
compagine attrezzata e con giocatori provenienti
da categorie superiori. L’obiettivo è quindi quello
di arrivare ai play-off per poi giocarcela con tutti!
Perché ricordiamo che se riusciamo a piazzarci in
classifica nel migliore dei modi, avremmo il fattore
campo a nostro favore, e abbiamo visto che questo
pubblico può darci davvero una grandissima mano!
La squadra è competitiva ed abbiamo tutte le carte
in regola, sperando poi di recuperare un James
Cummings ancora fermo ai box”.
lo.c.
CLASSIFICA SERIE C SILVER
DOPO SEI GIORNATE
Civitanova 12; Campetto Ancona, Stamura Ancona,
Janus Fabriano, Pedaso e Falconara 8; Pisaurum
e Urbania 6; Loreto Pesaro, Fossombrone e Halley
Matelica 4; Porto San Giorgio, Bramante Pesaro e
Tolentino 2; Aesis Jesi 0.
26
>SPORT<
BASKET
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
Settore giovanile
La Basket School Fabriano
ora è eticamente in gioco
A
Fabriano si continua a respirare
aria di basket ed un altro tassello è stato messo in quello che
è stato definito il progetto Basket 2.0
per la città cartaria. Venerdì 21 ottobre
si è concretizzato il percorso intrapreso
l’anno passato dall’uscente presidente
della Basket School Fabriano, Guglielmo Napoletano, il quale aveva
intravisto nel progetto “Eticamente
in Gioco” promosso dalla VL Pesaro,
militante nel massimo campionato
nazionale, una possibilità in più per i
nostri ragazzi. Tale progetto, discusso
dal nuovo direttivo e sposato, nell’ambito del “fare sinergia”, dal nuovo presidente della Basket School Fabriano,
Paolo Patrizi, è stato presentato presso
la sala Ubaldi dell’Istituto Agrario
di Fabriano, dove ospiti graditissimi
sono stati Ario Costa e Stefano Cioppi, rispettivamente direttore generale
e direttore sportivo della VL Pesaro,
entrambi ex Fabriano Basket. Nel
progetto, al quale hanno aderito già
diverse società dell’entroterra pesarese,
è entrata così a far parte anche la Basket
School Fabriano, condividendo quelli
che sono i punti di un vero e proprio
contratto stipulato tra tutte le società
che ne fanno parte. “Eticamente in
Gioco” si articola in quattro punti
che prevedono la “correttezza e il rispetto” sia nei rapporti intersocietari
sia nell’incidere positivamente negli
atteggiamenti comportamentali dei
propri dirigenti, dei propri atleti e dei
genitori al seguito degli stessi, affinché vi sia sempre il rispetto di tutte
le figure che consentono la pratica di
questo sport, siano essi atleti, dirigenti
o arbitri e soprattutto miniarbitri. Nel
secondo punto è previsto che i ragazzi
“eticamente in gioco” non siano merce
da accaparrarsi senza nessuna regola da
parte di altre società interessate, ma che
questi vengano gestiti tramite contatti
tra le dirigenze delle varie società e
che vengano fatti crescere nel proprio
ambiente fino ad almeno la terza media compresa e solo successivamente
vengano presi in prestito gratuito dalla
società maggiore. Il terzo punto prevede uno scambio di “tecnici e attività
tecniche” con possibilità di svolgimento di allenamenti congiunti tra i nostri
ragazzi e i ragazzi della VL Pesaro,
possibilità di assistere ad allenamenti
Da sinistra Paolo Patrizi, Ario Costa e Stefano Cioppi
della prima squadra e possibilità di
organizzare tornei e amichevoli presso
l’impianto di gioco di Fabriano tra VL
Pesaro e squadre militanti in serie A o
Legadue. Il quarto punto prevede una
“attività promozionale” congiunta che
consente alla Basket School Fabriano
di poter organizzare eventi con la
BASKET
STAMURA ANCONA
HALLEY MATELICA
partecipazione della VL Pesaro che
concede l’uso del proprio logo. Un
accordo, in definitiva, che mette molta
“carne al fuoco” dando la possibilità
alla società fabrianese di un ulteriore
crescita e che fa sì che i nostri ragazzi
diventino, prima ancora che grandi
atleti, grandi uomini.
Serie C Silver
99
78
HALLEY MATELICA
FALCONARA
78
92
STAMURA ANCONA - Centanni E. 2,
Benini 17, Centanni F. 23, Bini 5, Pietroni, Di Battista, Giachi 4, Trovamala
2, Pajola, Luini 4, Chiorri 22, Bellesi 20.
All. Marsigliani
HALLEY MATELICA - Rossi 8, Pecchia J.
2, Pecchia L. 2, Vissani 15, Braccini ne,
Leonzio 16, Lacché 2, Antonini, Busto
12, Romano 21.
All. Tassinari
HALLEY MATELICA - Rossi 13, Pecchia
J. 4, Pecchia L., Vissani 8, Braccini,
Leonzio 13, Cintioli, Lacchè 6, Antonini,
Busto 20, Romano 14. All. Tassinari
FALCONARA - Giorgini 3, Oprandi 10,
Norato 2, Ruini 28, Cardellini 18, Carancini, Loretani, Pretto, Alessandroni 18,
Calegari 13. All. Reggiani
PARZIALI - 18-23, 45-46, 71-61, 99-78
PARZIALI - 18-28, 33-52, 60-71, 78-92
Dopo un inizio di campionato a dir poco scoppiettante, sembra essersi ingolfato
il motore della Halley Matelica. Che la squadra, giovanissima, avrebbe potuto
conoscere sbalzi “umorali” e di rendimento era un pericolo si poteva anche intuire,
ma che stanno sciupando quanto di buono la squadra ha saputo fare, e che può
e deve di nuovo tornare a fare. Alcune assenze di troppo, oltre ad accorciare le
già non chilometriche rotazioni a disposizione di coach Tassinari, hanno un po’
Un po' di infortuni e gioventù
stanno ingolfando l'Halley
smorzato l’entusiasmo in allenamento e poi in partita. Se ad Ancona, mercoledì
contro la Stamura, la squadra ha giocato un buon primo tempo, con fiammate che
portavano vertiginosi break, per poi crollare nella seconda parte, sabato, in casa
contro Falconara, il copione è stato quasi opposto (e più preoccupante). La squadra è apparsa subito sfiduciata e senza la necessaria intensità. All’intervallo si è
andati con un inappellabile 33-52 ospite. Un buon terzo periodo di recupero non
può bastare a salvare l’incontro, anche perché anziché assestare un’altra zampata
e rientrare in partita, l'Halley ha dovuto cedere ulteriore terreno agli uomini di
Reggiani, che hanno chiuso con un 78-92 preoccupante in particolare per i punti
subiti. Ora a giorni si spera nel recupero di Fabio Delvecchio, lungo prezioso
nelle prime partite, la cui assenza ha costretto il coach a non far praticamente mai
riposare i suoi due lunghi Busto e Romano. La sensazione è che la squadra, con
una vittoria, può facilmente tornare ad esaltarsi ed esaltare. Chissà che lo "switch"
non ci sia già sabato prossimo, nel difficilissimo campo di Pedaso.
Antonio Gentilucci
VOLLEY
Consueta panoramica settimanale
sull’attività giovanile della Basket
School Fabriano.
Under 14 Elite (Spider) – Seconda
giornata, senza storia la partita dei
ragazzi di coach Falcioni che si impongono in casa con la Basket Fanum
con un nettissimo 112-14.
Under 14 Elite – Seconda giornata,
continua il difficile approccio dei ragazzi di coach Cerini in un campionato
superiore a quello disputato l’anno
scorso, rimediando un’altra sconfitta,
questa volta sul campo della Montegranaro che si impone per 96-53.
Under 15 Regionale - “Buona la prima” per i ragazzi di coach Staffaroni,
che impiegano meno di un quarto ad
avere ragioni dei pur determinati Sprjtz
Polverigi grazie ad un gioco fluido e
veloce. Il punteggio finale è di 92-48
con una buona la prova corale.
Under 16 Eccellenza – Terza giornata,
sconfitta per 46-87 ad opera della VL
Pesaro. “La partita è stata affrontata con troppa tensione dai nostri
ragazzi, che non ha consentito loro
di esprimersi come nelle altre gare –
commenta coach Cerini - Pesaro ha
dei buoni giocatori, più avanti a livello
tecnico e fisico. A tratti abbiamo fatto
vedere buone cose in attacco, ma in
difesa ancora abbiamo da mettere più
intensità”.
Under 18 Regionale - Sfortunata prima
partita in quel di Montecchio. I padroni
di casa hanno giocato con il coltello tra
i denti come loro tradizione e hanno
imposto un ritmo forsennato. Per tre
quarti Bartoloni e compagni hanno
ribattuto colpo su colpo, rimanendo
anche in vantaggio per lunghi tratti. Nel
quarto periodo Montecchio ha preso
un vantaggio che ha ampliato nei due
minuti finali fino al conclusivo 67-54.
Comunque una buona gara per i nostri.
Under 20 Eccellenza – Terza giornata,
improponibile la partita dei nostri
ragazzi contro Rimini che, con cinque
giocatori già titolari in serie B, ha disintegrato la resistenza fabrianese. Non
c’è mai stata partita come dimostra
il risultato finale: 34-128 per Rimini.
Quarta giornata, altro match veramente
difficile per i ragazzi di coach Panzini
che in quel di Pesaro incontrano
un’altra squadra molto strutturata,
ma, a dispetto del risultato (87-51
la sconfitta), Fabriano ha tirato fuori
gli attributi nei primi due quarti, poi
la lunghissima panchina pesarese ha
inciso, mentre i fabrianesi iniziavano
a pagare la stanchezza.
Serie D
Gara perfetta delle fabrianesi
con super Fattorini e Malefora
Bella prestazione delle ragazze della Pallavolo
Fabriano di Paoletti in serie D, che riscattano
la debacle di Camerino con una gara perfetta e
si impongono sulla Acli Mantovani Ancona per
3-0 (25-12; 25-17; 25-16).
Dopo l'avviocon due errori consecutivi, Fabriano
inizia a macinare gioco con Aurora Fattorini,
ispiratissima, e Malefora sugli scudi, e dal 16-10
il gap rimane costante anzi incrementa grazie a
molte sbavature avversarie.
Il secondo set invece resta in equilibrio fino al 16
pari, ma Fabriano ha fame di vittoria e, toccando
tanti palloni a muro, facilita la difesa, bene Busini
e Ruggeri, e le ricostruzioni con le centrali. Messo
al sicuro il secondo parziale, la terza frazione
scivola via senza problemi e Fattorini & C. si
godono i primi tre punti.
La formazione: Angeletti Syria, Baldoni Michela,
Baldoni Sara, Fattorini Aurora, Fattorini Melania, Imperiale Asia, Malefora Federica, Mancini
Palamoni Federica, Ruggeri Gaia, Spuri Forotti
Federica, Busini Benedetta (L); all. Paoletti Mario
e Moretti Francesco.
Prossimo impegno in programma giovedì 27 ottobre in trasferta a Villa Potenza contro la Roana
Helvia Recina.
Under 14
a valanga!
SETTORE GIOVANILE
Esordio amaro in Prima Divisione provinciale
delle nostre ragazze, nella gara di venerdì 21 ottobre a Falconara contro l’Esino Volley, finita 3-0
(25-21; 25-6; 25-22), dove la nostra squadra non
si è espressa ai suoi livelli contro la formazione
di casa che si è comunque dimostrata superiore
in attacco. Da rivedere quasi tutte le giocatrici ad
eccezione dei due liberi, Minelli e Brenciani, che
hanno disputato una buona gara. La formazione:
Brenciani, Capesciotti, Cattarulla, D’Innocenzo,
Faggi Gin., Fischeku, Latini, Minelli, Moscatelli,
Nicolini, Pijescka, Fais (L1), Faggi Gioia (L2); all.
Rossini Porfirio e D’Innocenzo Enrico. Speriamo
in una buona gara in casa contro la G.S. Juniors
Ancona, sabato 29 ottobre ore 17, presso la palestra
Itas di via Cappuccini.
Iniziano col piede giusto le ragazze dell'Under 18
che, nell'esordio casalingo, hanno la meglio sulle
pari età falconaresi per 3-2 (25-10; 16-25; 19-25;
25-19; 15-13). Gara ricca di alternanza al comando,
con le fabrianesi che sorprendono le avversarie nel
primo set, sfruttando un ottimo servizio e i pochi
errori commessi. Nel secondo set una minore efficacia in battuta fa salire le avversarie, che iniziano a
macinare gioco e prendendo fiducia, grazie anche al
maggiore numero di errori delle fabrianesi, vincono
i due parziali successivi.
La svolta del quarto set arriva con aggiustamenti
in difesa e sulla formazione iniziale, invertendo la
formazione. Con una maggiore incisività in attacco, le fabrianesi pareggiano i set e, al tie break,
soffrono un po’ ma alla fine hanno meritatamente
la meglio. La formazione: Baldoni M., Baldoni S.,
Cattarulla, D'Innocenzo, Faggi, Fattorini, Malefora, Marasca, Nicolini, Spuri Forotti, Ruggeri (L);
all. Moretti Francesco e Paoletti Mario. Prossimo
incontro giovedì 3 novembre ore 18.30, in trasferta
a Filottrano, contro la locale Lardini.
Esordio vincente anche per l’Under 16 Rosso giovedì 20 ottobre, in trasferta a Jesi, contro le locali
della Pieralisi: 0-3 (14-25; 11-25; 15-25). Ottima
prova corale di tutte le ragazze, superiori in tutti
i fondamentali alle jesine. Da segnalare il debutto
più che positivo di Ester Grucka (classe 2004) e
di Elena Giulietti (classe 2003). La stessa squadra
domenica 23 ottobre ha partecipato al torneo
organizzato a Monsano, dalla società locale, per
formazioni di Seconda Divisione, vincendo tutte le
gare, classificandosi cosi al primo posto. La nostra
Asia Imperiale è stata premiata miglior giocatrice
della manifestazione. La formazione: Boldrini,
Ciccolessi, Gambini, Giulietti E., Giulietti G.,
Grucka, Imperiale, Maiolatesi, Malzew, Mancini,
Maraniello, Rondelli; all. Rossini Porfirio e Giuliani Gianni. Prossimo impegno in casa mercoledì
2 novembre ore 20.30 contro Castelplanio.
Comincia bene il nuovo anno per le "gialle" Under
16 provinciali che, tra le mura domestiche, ottengo-
no la prima vittoria: 3-2 sulla Dubbini (27-29; 2516; 25-13; 23-25; 15-11). Un primo set dominato
da Fabriano che piano piano perde il pallino del
gioco, soffrendo in ricezione e commettendo tanti
errori in attacco. Camerano, da parte sua, aspetta
il momento giusto e nel finale si aggiudica il parziale. Nel secondo e terzo set una sola squadra in
campo, con maggiore convinzione e un servizio più
efficace, le fabrianesi si sbarazzano velocemente
delle avversarie. Nel quarto set una serie in battuta,
nella fase centrale, mette in difficoltà le fabrianesi
che tornano a commettere tanti errori, generando il
ritorno di Camerano in paritá. Nel tie break, dopo
il cambio di campo sull'8-7, Fabriano riprende a
battere bene e vince meritatamente. La formazione:
Chiavelli, Ciabochi, Fiorani, Iacobucci, Mariani,
Marinelli, Montesi, Pocognoli, Salari, Turchi,
Vescovo, Barbarossa (L); all. Moretti Francesco e
Carnevali Camilla. Prossimo appuntamento lunedì
31 ottobre ore 19.30, in trasferta a Falconara, dove
le aspetta la Esino Volley 2014 Bianca.
Seconda giornata di gare per l’Under 14 in trasferta
a Sassoferrato. Le "apette" hanno perso la prima
sfida, proprio con le padrone di casa della Pallavolo Sassoferrato, per 2-1 (23-25; 23-25), facendo
comunque una buona prestazione. Secondo match
vinto nettamente per 2-0 (25-10; 25-18) contro la
APD Cerreto d'Esi Volley Chemiba. La formazione:
Mancini Giulia, Grucka Ester, Marino Caterina,
Persigilli Martina, Maiolatesi Marta, Calpista Alice,
Cipriani Sofia, Tartarelli Giada, Varchetta Martina,
Canullo Giulia; all. Cini Loredana.
Andrea Paggi
27
>SPORT<
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
CALCIO
Serie D
Esposito e Boldrini show:
così il Matelica va a mille
di ANTONIO GENTILUCCI
S
econda vittoria, secondo poker
servito dal Matelica di mister
Mecomonaco: 4-2 il risultato
finale, con gli ospiti del San Marino
che riescono a pareggiare due volte
il conto, ma sono costretti a cedere al
martellare dell’attacco biancorosso. Il
primo tempo è molto equilibrato. Il
Matelica riesce a passare in vantaggio
al 41' quando Pera serve Esposito che
sul limite dell’area spara ad effetto
realizzando l’1-0. Neanche il tempo
di gioire che il San Marino restituisce
subito il favore e al 42' Olcese approfitta di un rimpallo per segnare l’1-1.
Nella ripresa nuova fuga in avanti della
squadra di casa, che manda a segno il
nuovo arrivato Boldrini, che sfrutta una
ribattuta del portiere in area. Baldazzi,
tuttavia, di testa riacciuffa il pari: 2-2.
Al 21' sullo sviluppo di un angolo
dopo un batti e ribatti ancora Boldrini
realizza il gol del 3-2. San Marino
sfiora il terzo pareggio, al 34', ma un
MATELICA
SAN MARINO
4
2
MATELICA - Marcantognini, Dano, Bartolini, Lunardini (63' Borgese), Cacioli, Di
Maio, Boldrini, Baldinini, Pera, Esposito
(90' Galli), Di Pinto (84' D'Orazio). All.
Mecomonaco
SAN MARINO - Dini, Borghini (71' Guidi),
Nicoli, Arrigoni (77' Bova), De Lucia (71'
Buonocunto), Olivi, Cenci, Tola, Olcese,
Caprioni, Baldazzi. All. Medri
Il fantasista
Esposito
in azione
RETI - 40' Esposito, 42' Olcese, 49'
Boldrini, 52' Baldazzi, 67' Boldrini, 89'
Esposito
super Marcantognini salva, mentre al
43' è Esposito, con un’altra magia,
ad arrotondare sul 4-2. Soddisfatto il
presidente Mauro Canil che però ammonisce: “dobbiamo imparare a non
concedere gol facili, colpa di tutta la
squadra, come merito di tutti sono i
CALCIO
Eccellenza
gol”. “L'offensività è nel nostro dna - ha
detto Mecomonaco a fine partita - ma
dobbiamo migliorare nella gestione
della palla. Serve tranquillità, abbiamo
giocatori esperti e molti forti quindi
dobbiamo fare di più. A volte sembra
che abbiamo troppa fretta di chiudere
CALCIO
le partite, sembra che a dicembre dobbiamo vincere già il campionato, invece
c'è bisogno di più calma. La prima
cosa da fare, in questi casi, è cercare la
tranquillità in campo, domenica dopo
domenica”. Prossima gara in trasferta
sul campo del Monticelli.
Prima Categoria girone C
Fabriano Cerreto ritrova Tra Fortitudo e Corridonia
i gol e il primato solitario un tempo per ciascuno
GROTTAMMARE
FABRIANO CERRETO
0
3
FORTITUDO FABRIANO
CORRIDONIA
GROTTAMMARE - Beni; Carminucci,
Gibbs, Cocci, Gentile; Traini (8’ Cameli,
41’ st Treccozzi), Gridelli, De Cesare;
De Panicis (36’ st Vagnoni), Valentini,
De Rosa. All. Morreale
FORTITUDO FABRIANO - Ruggeri J.,
Ruggeri C., Battistoni, Moretti, Clementi,
Bianconi, Biocco, Guidarelli (28’ st
Carmenati), Mariani (20’ st Lettieri),
Piccolini, Gobbi (34’ st Colonna). All.
Ferranti
FABRIANO CERRETO - Rossi; Pierleoni,
Lattarulo (41’ pt Girolamini), Lapi, Savelli; Scotini, Bartoli, Trillini; Ferretti (10’
st Piergallini), Tittarelli, Jachetta (44’ st
Lucertini). All. Spuri Forotti
CORRIDONIA - Tamburri, Rossi, Romagnoli, Cerquetella, Tentella, Consta,
Diallo (22’ st Capenti), Soumah (32’
st Calamita), Curzi, Pettinari (41’ st
Marinsaldi), Fusari. All. Ciccioli
RETI - 15’ aut. Gibbs, 39’ st Piergallini,
42’ st Trillini
Il Fabriano Cerreto riprende a correre
in campionato. La squadra di Nicola
Spuri Forotti fa la voce grossa a Grottammare e conferma il percorso netto
in trasferta, dove i biancorossoneri
hanno totalizzato fin qui in campionato tutti i dodici punti disponibili. Nel
turno infrasettimanale di Coppa Italia,
invece, il Fabriano Cerreto non è riuscito a ribaltare lo 0-1 dell’andata col
Tolentino ed ha ceduto il passo anche
nel match di ritorno (2-1, rete di Tittarelli) ai crèmisi che si sono qualificati
per la semifinale nella manifestazione
dove i biancorossoneri sono campioni
in carica. A Grottammare, invece,
la capolista dell’Eccellenza sblocca
il punteggio dopo un quarto d’ora,
quando sugli sviluppi di un corner di
Bartoli è Tittarelli a deviare verso Beni,
il quale respinge addosso al compagno
di squadra Gibbs e viene trafitto. La
reazione dei locali è nelle iniziative di
De Panicis e Gentile ma quest’ultimo
viene fermato dalla traversa della porta
difesa da Rossi, preferito a Spitoni per
il conto degli under stante l’assenza
per squalifica di Balducci. Al 24’ della
ripresa è Gridelli di testa a mettere i
brividi all’estremo difensore classe ’98
poi, passato il pericolo, la formazione
di Spuri Forotti chiude la pratica: nel
giro di tre minuti, prima Piergallini
di testa su punizione di Bartoli e poi
Trillini con l’interno destro fanno 0-3 e
confermano la leadership del Fabriano
Cerreto che domenica 30 ottobre (ore
14.30, Comunale di Cerreto d’Esi)
0
0
Piergallini insacca di testa
(foto Maurizio Animobono)
contro l’Urbania cercherà un successo
interno che manca dal 18 settembre.
Juniores. Turno di campionato positivo anche per la Juniores di Stefano
Tarabelli che si impone 2-3 sul campo
del Conero Dribbling e risale a metà
classifica.
Luca Ciappelloni
CALCIO
Dopo la sfortunata trasferta di Muccia,
dalla Fortitudo Fabriano ci si attendeva una prova di orgoglio di fronte al
proprio pubblico contro il Corridonia.
E’ stata una partita vivace, dove entrambe le formazioni si sono affrontate
a viso aperto, molte occasioni da una
parte e dall’altra, ma alla fine il risultato
ad occhiali ha trionfato. Da una parte
la squadra di Ferranti che si spinge in
avanti con veemenza creando a più
riprese scompiglio nell’area avversaria,
dove trova anche un super Tamburri
che si oppone da gran campione su
Mariani e Gobbi. In questo frangente i
Varie
Il Sasso Genga stavolta pareggia
Nel campionato di Prima Categoria girone B, prima “frenatina” del Sassoferrato
Genga di mister Azzeri, che ha impattato 0-0 sul campo della Filottranese, ma
conserva ugualmente la testa della classifica, pur raggiunta da Le Torri Castelplanio. Nel prossimo turno, match interno contro il Borghetto.
In Seconda Categoria girone D, l’Argignano ha pareggiato 2-2 in casa contro
l’Agugliano Polverigi. Nel prossimo turno, match in trasferta a Camerano contro
la Vigor.
In Seconda Categoria girone F, il Sarnano ha imposto lo stop a domicilio alla
Fabiani Matelica: 0-2. Prossimo incontro a Castelraimondo contro la Folgore.
In Terza Categoria girone C, prima vittoria stagionale della Valle del Giano per
2-0 sul Maiolati (prossimo match a Jesi contro la Junior), mentre il Real Sassoferrato, battuto 1-2 dalla Cameratese, è ancora fermo al palo ed ora andrà in
trasferta a Poggio San Marcello.
In Terza Categoria girone E, il Real Matelica - in vantaggio 0-2 con reti di Lapucci e Pascucci - si fa rimontare 2-2 a Cingoli contro il San Francesco; prossimo
match in casa contro lo Juventus Club.
Ferruccio Cocco
locali dominano l’incontro; nel finale di
tempo Piccolini segna dopo un’azione
da manuale, ma il direttore di gara
annulla per fuorigioco. Nella ripresa è
il Corridonia a fare la gara e, con un
forcing abbastanza sostenuto, mette in
difficoltà centrocampo e retroguardia
locale, ma poi gli avanti al momento
di metterla dentro sbagliano clamorosamente in un paio di occasioni. Dicevamo di un primo tempo da incorniciare
per la Fortitudo che è entrata in campo
concentratissima decisa a vincere l’incontro per non perdere il contatto con la
vetta. Con una manovra fluida ha messo
in costante pericolo la porta ospite:
al 7’ gran colpo di testa di Mariani,
l’estremo ospite miracoleggia, al 19’
punizione di Gobbi e ancora Tamburri
sugli scudi. A questo punto la Fortitudo crea ma non riesce più ad essere
pericolosa e gli ospiti ne approfittano
per spingersi con più frequenza nella
metà campo dei locali. Al 29’ ghiotta
occasione di Pettinari che però sbaglia
clamorosamente. Nella ripresa, calo
fisico dei locali e il Corridonia prende
coraggio e si spinge in avanti con più
facilità, con la Fortitudo in difficoltà.
Al 13’ unico sigillo locale con un
diagonale di Piccolini che il portiere
devìa in angolo. A questo punto inizia
lo show del Corridonia che sfiora la
segnatura con Curzi e Pettinari ma le
loro conclusioni vengono deviate in
angolo dall’attenta difesa. Pareggio
meritato con le due compagini che si
sono equivalse. Prossimo appuntamento in trasferta contro il Casette Verdini.
Angelo Campioni
Il difensore Clementi
(foto di Simonetta Venturi)
classifiche
SERIE D girone F
Agnonese 18; Matelica 17; San Nicolò
15; Vastese 14; Fermana e Vis Pesaro
13; Sammaurese,
Campobasso e Civitanovese 11; Jesina 10; Alfonsine
e Romagna Centro 9; Monticelli, San
Marino, Castelfidardo e Pineto 8;
Recanatese 6; Chieti 0.
ECCELLENZA
Fabriano Cerreto 19; Atletico Gallo
17; Porto d'Ascoli 16; Tolentino, Biagio
Nazzaro e Sangiustese 15; Marina 12;
Camerano e Montegiorgio 11; Helvia
Recina 9; Loreto e Urbania 8; Grottammare 7; Forsempronese 6; Pergolese
5; Folgore Veregra 0.
PRIMA CATEGORIA girone B
Sassoferrato Genga e Le Torri 16;
Filottranese e Monserra 10; Conero
Dribbling, Montemarciano, Arcevia
e Leonessa Montoro 8; Falconara,
Castelfrettese, Staffolo e Monsano
7; San Biagio 6; Borgo Minonna 5;
Borghetto e Colle 2006 4.
PRIMA CATEGORIA girone C
Monteluponese 15; Muccia 13;
Fiuminata e Caldarola 10; Cluentina,
Fortitudo Fabriano, Montemilone
Pollenza e Camerino 9; Pioraco 8;
Valdichientisangiusto e Porto Potenza
7; Amatori Corridonia, Appignanese ed
Elpidiense Cascinare 6; Casette Verdini
4; Francavilla 2.
SECONDA CATEGORIA girone D
Cupramontana 14; Labor e Real Cameranese 13; Castelbellino e Osimo
2011 12; Portuali Ancona 10; Osimo
Stazione 9; Sampaolese e Apiro 8;
Vigor Camerano e Atletico 2008 6;
Agugliano Polverigi e Argignano 5;
Nuova Sirolese e Offagna 4; Victoria
Strada 3.
SECONDA CATEGORIA girone F
Esanatoglia e Urbis Salvia 15; Real
Tolentino 13; Castelraimondo 12;
Sarnano e Cska Corridonia 11; Elfa
Tolentino 9; Rione Pace 8; Fabiani
Matelica e Settempeda 7; Belfortese
e Montecassiano 6; Sefrense, Trodica
e Robur 4; Morrovalle 2.
TERZA CATEGORIA girone C
Castelleonese 12; Cameratese 10;
Spes Jesi 8; Ostra e Aurora Jesi 6; Pianello Vallesina 5; Rosora Angeli, Valle
del Giano, Senigallia e Junior Jesina
4; Maiolati e Poggio San Marcello 3;
Serrana 1; Real Sassoferrato 0.
TERZA CATEGORIA girone E
Juventus Club e Treiese 9; Real
Matelica e San Francesco Cingoli 8;
Accademia e Urbanitas Apiro 7; Nova
Camers e Csi Recanati 6; Abbadiense 5; Lauretum e Just Macerata 4;
Sforzacosta 3; Red Pin e Amatori
Appignano 1.
CALCIO A 5 - SERIE C1
Futsal Cobà 23; Ankon Nova Marmi
19; Dinamis e Potenza Picena 18;
Futsal Askl 15; Montecchio, Grottaccia
e Riviera delle Palme 13; Cagli 12;
Bocastrum United 10; Real Fabriano
e Sambucheto 9; Stella 6; Falconara
e Fano 4; Pagliare 1.
CALCIO A 5 - SERIE C2
Castrum Lauri 18; Futsal Macerata
e Cerreto 14; Avenale 13; Numana
e Montelupone 11; Futsal Recanati
e Castelbellino 10; Campocavallo 7;
Nuova Ottrano e Casenuove 6; Aurora
Treia e Cantine Riunite Tolentino 5;
Cus Camerino 1; Passo Treia e Apd
Cerreto d'Esi 0.
CALCIO A 5 - SERIE D
Castelraimondo 7; Futsal Fbc 6, Ill.pa.,
Polisportiva Victoria e Nebbiano 6; Serralta 4; Moscosi 3; Genga e Gagliole 2;
Pollenza e Virtus Matelica 1; Frontale,
Montecosaro e Villa Musone 0.
CALCIO A 5 - JUNIORES
Alma Juventus Fano e Cus Ancona 24;
Pietralacroce 18; PesaroFano e Real
Fabriano 15; Lucrezia 14; Castelbellino 13; Corinaldo 12; San Costanzo
11; Centro Sportivo 10; Pesarese 7;
Sant'Angelo 5; Casenuove e Ostrense
4; Virtus Fabriano e Ffj 3; Brecce
Bianche 0.
28
>SPORT<
GINNASTICA
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
Ritmica
RUGBY
Serie C
La città pronta ad ospitare
un weekend... di serie A!
Fabriano
distratta,
Teramo
Appuntamento il 29 e 30 ottobre con una invasione di atlete la annulla
L’
esordio del Campionato
Nazionale di Serie A1 a San
Sepolcro ha dimostrato che
la Fondazione Carifac Ginnastica
Fabriano ha molte carte da giocare per
migliorare il terzo posto dello scorso
anno. Il podio è sempre il podio, ma
l’ambizione della Ginnastica Fabriano,
spinta dalle duo tecnico GhiurovaCantaluppi, è quello di avvicinarsi più
possibile alla scudetto tricolore, mai
vinto dalla società cittadina che pur
nella sua lunga storia ha conquistato
tantissimi altri titoli nazionali individuali e di squadra, ma il tricolore ancora
resta un sogno. La prima giornata del
campionato ha ribadito ancora più in
maniera convincente che la vittoria
finale se la giocheranno Desio, Fabriano, Chieti con Udine come outsider. La
seconda giornata si svolgerà proprio
al PalaGuerrieri di Fabriano, dove
CALCIO a 5
arriveranno circa 200 ginnaste più
staff tecnici ed appassionati; hotel al
completo, anche per la concomitanza
dell’evento Luogo Comune, organizzato dalla Fondazione Merloni relativo
a Fabriano Città Creativa dell’Unesco.
Quale evento sportivo si sposa meglio
con questa manifestazione? La ritmica
è pura ‘creatività’, dove ogni esercizio
viene plasmato dalle tecniche al ritmo
delle note musicali che accompagnano
l’esercizio stesso. Protagoniste tutte le
migliori ginnaste italiane e tante straniere dalla Russia, Bielorussia e Ucraina
che hanno partecipato da protagoniste
alla Olimpiade di Rio nel recente
agosto. Il programma inizia sabato 29
ottobre alle 16 con la Serie A2; alle 20
inizia la Serie A1 con Fabriano in gara.
Domenica 30 ottobre alle 10.30 sarà
di scena la Serie B. Fabriano schiererà
Letizia Cicconcelli e Milena Baldassar-
Serie C1
ri, ginnaste della Nazionale, Kseniya
Moustafaeva, ginnasta francese nostra
tesserata (decima a Rio de Janeiro), Talisa Torretti, ginnasta nazionale Junior
di squadra, Sofia Raffaelli, campionessa
italiana Allieve, e Lavinia Muccini,
anche lei già ginnasta nazionale. La
manifestazione sarà impreziosita anche
dalle esibizioni della squadra Nazionale
Junior, che sta nascendo a Fabriano e
che rappresenterà l’Italia agli Europei
nel maggio 2017 a Budapest. Un appello ai concittadini: venite al palasport per
gustarvi qualche ora di vero spettacolo
condito da eleganza e maestrie, tifando
per la massima espressione dello sport
fabrianese. Un particolare ringraziamento a Fondazione Carifac, Chemiba
e Faber che permettono di organizzare
questa importante manifestazione che
per due giorni porterà molte centinaia
di persone a Fabriano.
CALCIO a 5
La ginnasta Kseniya Moustafaeva
Juniores
Real, un periodo complicato:
terza sconfitta consecutiva
Doppio trionfo ravvicinato
e i rossobù mettono le ali
Terza sconfitta consecutiva per il Real Fabriano
che perde anche sul campo del Sambucheto con
il punteggio finale di 5-2 per i padroni di casa.
Situazione piuttosto complicata viste le assenze di
Angeloni, Amadei, Bartolini, Calussi e Carnevali.
In più Stroppa e Fabbri erano in panchina ma solo
per dare sostegno alla squadra visto che entrambi
erano infortunati. La partita tutto sommato inizia
anche bene, perché Baldoni con un diagonale
sorprende il portiere avversario e porta avanti i
suoi. Sarà poi lo stesso Baldoni lungo tutto l’arco
del match a mettere anima e corpo per limitare i
danni e fermare gli attacchi avversari, ma non basterà. Dopo il gol, infatti, il Real
sembra quasi aver paura di vincere. I padroni di casa, che fanno indubbiamente
della grinta la loro caratteristica principale, ribaltano il risultato arrivando perfino
sul 3-1. Passeri segna un gol che ha il sapore di speranza, ma la doppietta di
Delcuratolo nel finale spegne qualsiasi possibilità. Un altro ko pesante contro una
squadra assolutamente alla portata. Non si può parlare di crisi ma nel dubbio la
cosa fondamentale sarà vincere la prossima sfida per riprendere un po’ di ossigeno.
La formazione del Real: Tamburini, Fabbri, Stroppa, Baldoni, Ciculi, Angelelli,
Laurenzi, Passeri, Ottavi, Burini, Biancini S., Biancini F.; all. Giordani. Venerdì
28 ottobre come di consueto alle ore 21 il Real ospiterà il Cagli, formazione che
naviga appena al di sopra della zona bassa della classifica e che finora ha raccolto
tre punti in più rispetto ai blaugrana. Servirà una reazione d’orgoglio per uscire
da questa mini-serie di sconfitte e tornare a prendere punti. Per quanto riguarda la
Coppa Marche, si è conclusa agli ottavi di finale l'avventura del Real: i rossoblù
hanno vinto 3-2 il match di ritorno contro l'Ankon Nova Marmi (reti di Ciculi,
Ottavi e Carnevali), ma senza ribaltare la sconfitta per 7-2 patita all'andata.
Lorenzo Alunni
Una doppietta importantissima quella che mette a segno il Real Fabriano nelle
giornate sette ed otto di campionato. Battuto prima il Casenuove a domicilio nel
turno per 5-3. Sei punti in una settimana che permettono ai ragazzi di mister Fanelli
di posizionarsi sul quarto gradino a pari punti con il PesaroFano ed a sole tre lunghezze dal Pietralacroce. In queste due partite abbiamo avuto una conferma: non
c’è un giocatore da temere in particolare. Questo non perché il livello di qualità è
basso ma perché questa squadra può colpire da un momento all’altro con qualsiasi
giocatore in campo. Contro il Casenuove, a parte la sontuosa tripletta di Moretti,
sono andati a segno altri cinque giocatori.
Contro Castelbellino invece la tripletta è stata di capitan Biancini, autentico trascinatore dei blaugrana. Prima di questa partita la sua ultima tripletta era stata lo
scorso anno proprio contro questa squadra con cui evidentemente ha un feeling
particolare. A completare l’opera ci hanno pensato Moretti e Bartoloni. Segno che
mister Fanelli ha plasmato questo gruppo nella maniera tale da non dover dipendere
da nessuno se non dal gioco di squadra.
L’obiettivo è uno: provare a rimanere tra le prime quattro in modo da ottenere il
"pass" per la Coppa Marche. Poi se ci sarà la possibilità di stupire siamo certi che
questa squadra non si tirerà indietro. L’importante è non sentirsi già arrivati e non
abbassare mai la guardia.
A tal proposito, il prossimo impegno è di quelli da non sottovalutare. Sabato 29
ottobre, infatti, si gioca alle ore 18 sul campo della FFJ penultima in classifica
con soli tre punti raccolti e desiderosa di ben figurare davanti al suo pubblico.
Formazione contro il Casenuove: Allegro, Bardella, Biancini, Carmenati, Bartoloni,
Frascarello, Mariani, Moretti, Moscoloni, Orfei, Peverini; all. Fanelli. Marcatori:
Moretti (3), Bardella (2), Moscoloni, Biancini, Allegro, Mariani.
Formazione contro Castelbellino: Allegro, Bardella, Bartoloni, Biancini, Carmenati,
Crescentini, Frascarello, Manzo, Moretti, Moscoloni, Orfei, Peverini. All. Fanelli.
Marcatori: Biancini (3), Moretti, Bartoloni.
l.a.
CALCIO a 5
CALCIO a 5
Serie C2
Cerreto, che bella sorpresa!
Un'altra vittoria e 2° posto
Il Cerreto di mister Francesco Rinaldi
sbanca l’ostico campo di Montelupone
per 2-3 (sesto risultato utile stagionale)
e si piazza al secondo posto in classifica
con 14 punti, all’inseguimento della
capolista Castrum Lauri. A Montelupone è stata una bella partita, tirata ed
intensa. Sono stati i padroni di casa a
passare in vantaggio, ma poi uno scatenato Sakuta si rendeva protagonista
del pareggio e del vantaggio cerretese. Ad inizio ripresa il Montelupone
impattava, ma poi ci pensava Lippera
a regalare la gioia alla sua squadra.
La formazione del Cerreto: Balducci,
Farneti, Innocenzi, Lippera, Spilli,
Centocanti, Smargiassi, Sulejmani,
Gubinelli, Sakuta. Venerdì 28 ottobre i
ragazzi di Rinaldi giocheranno in casa
contro il Recanati (PalaCarifac, ore
22). Ancora a secco di risultati, invece,
l’Apd Cerreto di mister Foroni, superato a domicilio dal Numana per 1-5.
Il vantaggio di Buldrini aveva lasciato
immaginare una giornata positiva per
i cerretesi, ma poi sono stati i dorici
a prevalere. La formazione dell’Apd:
Diego Cannoni, Tamburino, Lorenzetti,
Bezhani, Buldrini, Samuele Cannoni,
Simone Di Ronza, Bruzzichessi, Poeta,
Marco Di Ronza, Giacomodonato, Lo
Muzio. Sabato 29 ottobre trasferta a
Campocavallo, in cerca di riscatto.
Ferruccio Cocco
Settore giovanile
Virtus: Juniores e Allievi
reduci da pesanti passivi
L’ultima gara del trittico terribile della Juniores della Virtus Fabriano si è conclusa, come forse nelle previsioni, con la sconfitta di sabato in Ancona contro il
Pietralacroce 73. La doppietta di Stazi nel primo tempo serviva a tenere in partita
la truppa fabrianese (5-2 il parziale per i locali), ma la ripresa spegneva ben presto
i tentativi di rimonta, chiudendosi con un rotondo 6-0 per i dorici. Undici goal
quindi al passivo per la Juniores, stesso passivo degli Allievi la domenica seguente
nella trasferta di Villa Musone, per l’ultima giornata della prima fase di Coppa
Marche. In questa gara i virtussini riuscivano ad andare a segno cinque volte: nel
primo tempo, 4-1 per i locali, con Angjelkoski, nella ripresa per un più equilibrato
7-4, sempre per i locali, in rete Kertalli, Mollari e l’ultimo arrivato Matteo Fantini,
con una doppietta. Coppa quindi conclusa per la Virtus ed ora il via al campionato,
che allinea ai nastri di partenza trenta squadre, divise in tre gironi: nel girone B
troviamo, oltre alla Virtus, Acli Mantovani, Cerreto d’Esi, Falconara, Pietralacroce
73, Campocavallo, Dinamis 1990, Jesi, Santa Maria Nuova e Acli Villa Musone.
Proprio con l’Acli Villa Musone saranno di nuovo impegnati i ragazzi, ancora in
trasferta, sabato 29 ottobre alle 15.30, nella prima giornata. La Juniores affronterà
in casa sempre sabato 29 ottobre, al PalaFermi alle ore 18, il Real S. Costanzo.
Terza sconfitta consecutiva per il Fabriano Rugby. A regolare la truppa
fabrianese, gli abruzzesi del Teramo
Rugby. Una partita difficile, con la
concretezza degli ospiti a scavare la
differenza nella prima frazione di gioco,
uno 0-22 figlio di alcune distrazioni
dei padroni di casa, concretizzate dal
Teramo, che hanno scavato un solco
profondo tra le due compagini. Secondo tempo di tutt’altra pasta quello
fabrianese: squadra più determinata, più
compatta e capace di mettere sotto gli
ospiti. Un parziale di 9 a 0 (tre calci di
Sepe) hanno ridotto la distanza tra le
due compagini, ma una meta ospite a
pochi minuti dalla fine delle ostilità ha
chiuso la rimonta fabrianese e fissato
il risultato sul 9-29 per il Teramo. Così
in campo: Lombardi, Coniguardi, Centraco, Sepe, Bigiarelli, Michelangeli,
Ragni, Santini, Merloni, Battistoni,
Capalti, Nigro, Morichelli, Kim e Fiku.
A disposizione: Spuri Colonna, Dina,
Ramadoro, Maccari, Home e Tartarelli;
allenatore Ragni. Ora pausa di una settimana, poi tutti in trasferta a L’Aquila
per cercare di smuovere una classifica
ingenerosa nei confronti dei ragazzi di
Germano Ragni.
Saverio Spadavecchia
Merloni svetta in una "touche"
nel match contro Teramo di domenica
(foto di Ersilio Barbarossa)
CALCIO a 5
Serie D
Il Nebbiano
porta a casa
una cinquina
Vittoria sonante del Nebbiano di mister
Antonelli, che supera il Gagliole per
5-1 grazi alle reti di Bruffa, Morelli (2),
Farneti e Spadini. La Virtus Matelica
di mister Colluto, invece, ha impattato
per 4-4 sul terreno di gioco dei “cugini” di Castelraimondo. Reti matelicesi
di Buldorini (2), Campoli e Buldrini.
Debacle casalinga dell’Avis Genga di
mister Pirro, sorpresa 3-5 dall’Ill.pa.,
che ha preso in mano le redini dell’incontro fin dall’inizio. Per il Genga, a
segno Veschi (2) e Meloni. Ko anche la
formazione cadetta del Cerreto d’Esi,
che non fa classifica, battuta 13-6 a Macerata dal Futsal Fbc. Reti cerretesi di
Mercanti, Adagio, Pistola (2) e Farneti
(2). Prossimo turno: Virtus Matelica
– Polisportiva Victoria, Cerreto d’Esi –
Castelraimondo, Pollenza – Nebbiano.
Riposa l’Avis Genga.
f.c.
29
>FUORI PORTA<
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
Detenute... d'alta sartoria
Le carceri di S. Vittore e di Bollate in un coinvolgimento di reintegro
di SILVIA RAGNI
U
n invito mi ha
esortato a partecipare, il 13 ottobre
scorso, alla presentazione di una collezione
di moda. Il mittente era la
Sartoria Sanvittore di Milano, una realtà esplorata da
questa rubrica anni orsono.
L’occasione è stata dunque propizia per sondare
gli sviluppi ed i traguardi
della Cooperativa Alice, da
cui la sartoria prende vita
coinvolgendo in una serie
di laboratori sartoriali le
detenute delle carceri di
San Vittore e di Bollate. La
mia referente è ancora una
volta Luisa Della Morte,
fondatrice di Alice, che ha
accettato di approfondire
con i lettori de “L’Azione” le iniziative mirate
al reintegro professionale
realizzate dalla cooperativa.
Tra i nuovi obiettivi e l’andamento del punto vendita che
a Milano - in via Gaudenzio
Ferrari 3 - commercializza i
capi creati dalle recluse, riaffiora l’argomento di Sigillo,
l’agenzia di coordinamento
dell’imprenditorialità delle
detenute che nel 2013, con
il marchio del Dap (Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria), sancì un’ alleanza tra 15 istituti di pena e
5 cooperative promotrici: è la
stessa Luisa Della Morte ad
aggiornarci sull’evoluzione
del progetto.
Ci siamo incontrate nel
2013 e ci accingiamo ora
a riprendere il filo (il che
non stona, parlando della
vostra attività)…Sartoria
Sanvittore: come nasce?
Sartoria Sanvittore nasce
alto, unico finora nelle esperienze di cooperative del
carcere. Fondazione Cariplo
e il Comune di Milano ci
hanno sostenuto con il loro
contributo nel primo anno
di attività e questo ci ha
permesso di aprire un punto
vendita monomarca della
nostra collezione.
di lavoro con donne detenute.
L'azione commerciale si è
interrotta con la chiusura del
progetto e questo ha causato
alcune difficoltà alle neonate
cooperative. Abbiamo individuato una nicchia di mercato
Ritiene che a tutt’oggi la società guardi con pregiudizi
al reinserimento professionale delle ex detenute?
Bisogna spiegare perchè il lavoro con le persone detenute
ha senso, quali sono i rispar-
nel 2010 per valorizzare
l'esperienza dei nostri laboratori che fino a quel momento
avevano lavorato nell'ambito
della moda ma come conto
terzi. Abbiamo ritenuto di
avere le competenze tecniche
per dare avvio ad una nostra
collezione, supportate da una
stilista che nel frattempo è
divenuta presidente della
cooperativa (Rosita Onofri)
e realizzando un prodotto
sartoriale di livello medio
Quante detenute lavorano,
attualmente, ai vostri laboratori?
Sono circa venti.
La cooperativa Alice è
stata una delle promotrici
di Sigillo. Che sviluppi ha
registrato l’iniziativa?
Sigillo ha permesso di avviare cinque nuovi laboratori in
Italia e di iniziare a sperimentarsi nella formazione, sulle
produzioni, soprattutto nella
gadgettistica e sulle modalità
di riferimento e questo ci ha
permesso di promuovere un
nuovo marchio, SociallymadeinItaly, con il quale tuttora
stanno lavorando alcune cooperative di Sigillo. Il nuovo
obiettivo è di coinvolgere
sempre un maggior numero di aziende interessate a
sviluppare il made in Italy
socialmente responsabile in
attività tessili e di pelletteria
con un’alta incidenza di artigianalità nel lavoro.
mi in termini di costi sociali e
di sicurezza. In primo luogo,
rispetto alla recidiva.
Nel sito web della Sartoria
Sanvittore, le immagini
delle vostre collezioni evidenziano un’accuratezza
sartoriale davvero unica.
Qual è l’iter che conduce a
tanta eccellenza?
L'esperienza, le capacità
artigianali, la presenza di
figure professionali di alto
profilo nello staff creativo e
di produzione.
Chi è la vostra cliente-tipo?
Ha un'età tra i 30 e i 70 anni,
in genere un livello medio,
spesso è una persona che in
qualche modo ha a che fare
con il mondo del carcere
(avvocati, magistrati…) e
sensibile alle problematiche
delle donne in carcere.
Com’è andata la presentazione della collezione
autunno/inverno del 12
ottobre scorso?
Abbastanza bene. Ciò che
ancora non abbiamo ben
sviluppato è un piano di
comunicazione per renderci
noti ad un maggior numero
di persone. Il negozio si sta
ancora troppo muovendo
solo sulla fidelizzazione dei
clienti che già sono in contatto con noi.
Quali progetti avete attualmente in cantiere?
Vorremmo sviluppare la
comunicazione attraverso i
social e individuare alcuni
punti vendita in Italia che ci
permettano di incrementare
le vendite della collezione.
Inoltre vogliamo sviluppare
il progetto SociallymadeinItaly con un maggior numero
di aziende della moda e del
tessile.
Per saperne di più: www.
sociallymadeinitaly.com.
30
>DIALOGO<
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
Come aprirsi al prossimo
di JACOPO DEL PIO
P
resupposto dell’iniziativa
“Sconfiniamo”: è importante smettere di vedere
i migranti come stranieri
(come se esserlo sia un qualcosa che
non vada bene) e che la conoscenza
sia il mezzo più immediato ed efficace che porta alla coesistenza, a
vivere meglio insieme senza barriere
mentali.
Le barriere mentali sono causate
dai pregiudizi. Questi si chiamano
così, proprio perché riguardano
un giudizio che precede l’effettiva
conoscenza. Ma essi non sono solo
negativi. Possono anche essere positivi (ritenere la cosa buona, senza
avere gli elementi per farlo). In
ogni caso sono privi di fondamento,
perché privi di conoscenza. Proprio
la conoscenza, specialmente quella
diretta e personale, risulta si il mezzo più veloce per conoscere, ma non
è affatto scontato che essa porti ad
accettare e vedere positivamente.
Quindi con tutte le conseguenze che
ne derivano. L’assenza di pregiudizi
quindi, è fondamentale, perchè rappresenta il presupposto per valutare
senza l’influenza di convinzioni
personali le quali modificherebbero, inevitabilmente, la percezione
della cosa. Quando ci accingiamo
La conoscenza è il mezzo più immediato che porta alla coesistenza
a conoscere qualcosa, dovremmo
attingere anche da fonti che sono
lontane dalla nostra visione o dalla
prima fonte a cui abbiamo appreso.
A volte sono proprio le
informazioni provenienti da
fonti che mai avremmo considerato (per superficialità o
pregiudizio) a permetterci di
avere un quadro più preciso
e completo di quello che è la
realtà che stiamo studiando.
Spesso si tende a guardare
la cosa solo da un punto di
vista, eliminando gli altri,
in quanto ritenuti errati. Per
una conoscenza profonda,
occorre anche confrontare i dati
e saper distinguere nel rapporto
causa-affetto, quale sia la causa e
quale la conseguenza. Perché spesso
le cose vengono invertite, con tutto
quello che ne consegue sulla nostra
visione della cosa. La differenza
tra conoscenza approfondita e pregiudizio, sta nel fatto che la prima,
permette di prendere posizione in
modo fondato. Basandosi su cose
concrete, oggettive, essa rafforza
o scardina le convinzioni che si
sorreggevano su conoscenze super-
ficiali o errate. Chi può dire che conoscere, implichi automaticamente
l’accettazione e l’integrazione? Già
il descrivere la realtà in quest’unica
ottica (come se non fosse possibile
averne altre), palesa una mancata
apertura mentale, perché implica
che diversamente, non sia possibile.
Non potrebbe, invece, portare al
risultato opposto? Come si fa ad
essere sicuri che la conoscenza porti
ai risultati voluti dagli organi che
han partecipato a questa iniziativa?
Il “bombardamento mediatico”
(detta così sembra quasi che sia fatto
apposta, da parte dei media, dare
certe notizie) si dice non aiuta lo
scopo dell’iniziativa: se determinati
fatti accadono e vedono protagonisti
in negativo certi soggetti, la colpa è
dei media che ce lo raccontano? Se
certe statistiche parlano in modo
chiaro, si deve solo avere
l’onestà di prenderne atto
e non far finta di niente.
Spesso poi, le azioni di
alcuni si riflettono inevitabilmente su tutti gli
appartenenti alla categoria. Pensate a noi italiani
che siamo visti come dei
mafiosi all’estero, a causa
delle gesta di alcuni nostri connazionali, anche a
distanza di decenni. Mettiamoci pure il fatto che l’italiano
si è fatto conoscere anche per poter
fare il furbo o lasciarsi corrompere… ed ecco le etichette che creano
i pregiudizi. Ma come dar torto a chi
ci etichetta così, pur non essendo noi
tali? Infine: mai mettere l’eccezione
sullo stesso piano della regola.
Sia chiaro: aprirsi al prossimo, soprattutto a chi ha bisogno d’aiuto,
è un dovere sacrosanto di chiunque
si reputi una persona sensibile e
altruista. Ma proprio perché poi ci
si ritrova a convivere e condividere
Perchè dimenticare Valgiubola?
Cara redazione de “L'Azione”, le mando questa mail rivolta
al nostro bellissimo paese di Valgiubola. Valgiubola è stato
sempre un paesino considerato tesoro nel Parco della Gola della
Rossa, ma ha avuto sempre piccoli grandi problemi. Il primo e
quello di due anni fa nel ottobre del 2014 quando mandai una
mail sempre alla vostra redazione perché il paese, visto che
ha una chiesa, chiedeva una Messa per le persone del paese
visto che sono poche e non si possono permettere di andare
a Castelletta. Il secondo problema è quello che a Castelletta
hanno costituito la Pro Loco: pensavo che si interessassero
anche a noi e al nostro paese, ma Valgiubola per Castelletta
è come se non esistesse. Del tipo se noi abbiamo il paese
mezzo crollato e soprattutto la fonte che si trova nel paese è
in degrado: sarebbe bello che anche la Pro Loco di Castelletta
e la Comunanza di Castelletta o il Comune di Fabriano aggiustassero questa fonte del paese perché per noi ne è il simbolo.
Il terzo problema è quello della velocità, cioè quando arriva
certi aspetti della vita quotidiana, è
logico e giusto che il venirsi incontro debba essere reciproco. E questo
avviene appunto con la conoscenza
dell’altro in modo bilaterale. Quindi
chi arriva, provenendo da culture
profondamente diverse dalla nostra
e avendo valori, a volte inconciliabili, deve fare uno sforzo maggiore
proprio perché è lui che si ritrova
in un’altra realtà. Realtà che, con
tutti i suoi difetti, gli ha dato una
seconda chances.
Chi arriva ha l’occasione d’oro
inoltre, di abbattere i pregiudizi
verso di lui, mettendo in pratica
atteggiamenti che si conciliano o
che facciano il bene della società.
Attuando comportamenti che lo rivalutino in positivo e lo facciano ben
volere. Ed ecco allora che avremo in
concreto quella integrazione di cui
tutti avremmo bisogno, e non solo
una semplice convivenza che non
serve a nessuno (forse). Speriamo
proprio di liberarci oltre che dai
pregiudizi e dalle barriere mentali,
anche da altri fardelli come il buonismo, l’ipocrisia o il politicamente
corretto, che sono altrettanto deleteri
nella percezione delle cose.
gente da fuori che non conosce il paese, passa sempre con la
massima celerità. Pensate nove anni fa, nel 2007 all'inizio del
paese vicino alla chiesa e alla fine del paese tra la strada che
porta ai prati del paese c'erano dei dossi anti velocità, ma con
la neve questi dossi sono stati distrutti dalla ruspa
della neve per le abbondanti nevicate. Mettiamoci
di nuovo questi dossi, oppure come 16 anni fa che
nel 2000 quando c'erano i segnali della velocità che
sono stati poi tolti. Lo dico perché in primavera e
in estate ci sono i bambini piccoli che girano con
le loro biciclette, oppure giocano nella strada a
rincorrersi. Dico questo perché, per me, Valgiubola
è come se fosse una seconda casa, anzi la mia
casa, ed e per questo che vorrei che tali desideri
si realizzassero per tutti quelli di Valgiubola, grazie anche ad
un piccolo grande contributo del Comune di Fabriano oppure
della Comunanza di Castelletta o della Pro Loco di Castelletta.
Valentina Sturani
Tante incompiute... solo l'Unesco All'estero per il futuro
C'è qualcuno che sostiene ancora
e crede in questa amministrazione
comunale? Non ci sembra proprio.
Ogni giorno su facebook, sui quotidiani, sui settimanali, nei vari
dibattiti, è una lamentela continua,
addirittura anche i giovanissimi
delle scuole elementari hanno preso
carta e penna per segnalare al nostro
sindaco la situazione di degrado
della nostra città. Sagramola & C.
hanno toccato il fondo!
I residenti delle frazioni da tempo
ormai, alla luce di questa inconcludente ed assente amministrazione
sono stati costretti, loro malgrado,
ad organizzarsi per ripulire il paese,
tagliare l'erba, sostituire le lampadine. E i nostri amministratori
che fanno, che dicono? E' difficile
vederli, incontrarli, tutto pensano
meno che agli interessi dei propri
cittadini. Al nostro sindaco Sagramola interessa solo l'Unesco e per
questo è sempre in giro per il mondo
ed il perché l'abbiamo oramai capito
tutti, va cercando un importante e
prestigioso incarico a livello internazionale e ben retribuito perché ha
capito che con il fallimento della
sua amministrazione, il Pd non lo
ricandiderà di sicuro. Gli assessori
invece fanno a gara per chi è il più
assente nelle riunioni di Giunta.
Per loro, ottimi e stimati professionisti, prima viene la loro professione
poi se ci rimane del tempo... si va
in Comune. E pensare che appena
eletti hanno sbandierato ai quattro
venti che avrebbero risollevato
Fabriano in tutti i suoi aspetti. "E
per fortuna...". E' per questo scarsissimo impegno che Fabriano è in
questo stato.
Quanto tempo si deve ancora aspettare per vedere ad esempio completata la nuova sede della Croce
Rossa. Per quanto tempo ancora
dobbiamo vedere le impalcature
nello stabile dell'Ufficio Anagrafe,
quando termineranno i lavori? Stesso discorso per il ponte sul fiume
Rio Bono. Questa amministrazione
fa acqua da tutte le parti, per le bike
sharing non hanno trovato ancora la
soluzione, c'era l'amministrazione
Sorci quanto tempo ancora deve
passare? Non parliamo poi dell'area
riservata ai camper è impraticabile
e non c'è verso di sistemarla e poi
parlano di incrementare il turismo!
Stesso discorso poi per il Cag (Centro aggregazione giovani) quanto
tempo si dovrà ancora aspettare?
Si deve semplicemente fare l'affidamento della gestione. E il Put (Piano
del traffico) tanti annunci, ma pochi
fatti! Eccola qua, la nostra amministrazione è stata un fallimento totale.
Avvicinandosi le elezioni comunali,
primavera 2017, per il rinnovo del
Consiglio comunale, incominciano
a farsi sentire, e non a caso Sagramola & C. ogni giorno appaiono
sui giornali trattando sempre dello
stesso argomento: i lavori sul fiume
Giano. Questi lavori dovevano terminare a luglio 2015 ed ancora dopo
più di un anno molto c'è da lavorare,
complimenti per ...l'efficienza e
l'impegno? E per il ponte dell'Aera
e lo scopertura dell'ultimo tratto, che
faranno? Non c'è dato di saperlo.
Non sono in grado neanche di fare
la segnaletica stradale, le strisce
pedonali ecc. La scusa che non ci
sono i soldi, qui non regge.
Le multe dei Vigili Urbani ammontano a tutt'oggi a più di 200.000
euro. Metà di questi soldi vanno
spesi per legge, per la manutenzione
delle strade e la segnaletica. Questa
è l'attuale amministrazione, peggio
di questa non c'è mai stata dal dopoguerra in poi.
Claudio Biondi, Democrazia Cristiana
Sono reduce, come dirigente scolastico, da un’esperienza all’estero con
tanti studenti degli istituti secondari delle Marche, coinvolti nel progetto
Erasmus. Vederli cittadini attivi nel mondo rappresenta un modo aggiuntivo di valutarli come prossimi soggetti sicuri dei propri valori e capaci di
saperli mostrare. Si muovono con spontaneità, comunicano con franchezza,
sono felici di conoscere: cosa deve fare di più la scuola, se non educare i
giovani ad una cittadinanza senza confini? Negli incontri abbiamo discusso
di competenze linguistiche, di esperienze professionali, di valori comunitari
e vederli correre per arrivare in orario ai vari meeting, contrariamente a
quanto avviene normalmente al mattino per andare a scuola, fa riflettere su
come il mondo sia cambiato e su quanto sia necessario proporre esperienze
innovative, didattiche e lavorative estere a ragazzi che dovranno comunque
vivere senza confini. Questa può essere un’idea della scuola del futuro,
una scuola virtuale nella quale le classi potranno essere costituite non per
età, ma per interessi di giovani
pronti al confronto. Una sorta di
connubio fra spazio e tempo, nel
quale gli elementi di congiunzione siano le idee, i progetti, i
sogni ed il futuro. Sicuramente
è un sistema complesso, ma
ho avuto modo di verificarne il
buon funzionamento, se i giovani
sono guidati da docenti bravi e
competenti. Su questo tema si
dovranno sviluppare molte idee
innovative, nel frattempo io sono
tanto contento ed orgoglioso dei
miei studenti marchigiani, capaci
di abbracciare il mondo senza
conoscerlo.
Giancarlo Marcelli
31
>DIALOGO<
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
Curva a rischio
La pacchia infinita
tra continui rimpalli
Una richiesta al Comune del comitato di S. Maria di responsabilità
di SANDRO TIBERI
I
l Comitato residenti della zona di Santa Maria,
nel tratto di strada che
da via Nenni si immette
in via Lamberto Corsi, ha
inviato al Comune di Fabriano una richiesta urgente di
ripristino in sicurezza della
viabilità nella pericolosa
e nota curva a gomito che
ogni anno conta decine di
incidenti.
Il fondo stradale nella curva
è avvallato e pendente verso
destra ed in caso di asfalto
bagnato le auto che giungono
da via Nenni, nel frenare, non
trovano più la stabilità del
mezzo diventando un serio
pericolo per i passanti che
transitano sul marciapiede.
La foto allegata testimonia
l’ultimo incidente della scorsa settimana, un’auto che ha
terminato la propria corsa,
dopo un testa coda, a ridosso
del muro sopra un marciapiede. Ci si domanda: e se in
quel momento transitava una
persona? I residenti del luogo
sono anni che chiedono, individualmente, alle
autorità competenti
una messa in sicurezza ma, a oggi,
nulla è stato fatto.
I marciapiedi in entrambi i
lati sono molto utilizzati da
giovani, anziani e tutte le persone che vivono nel popoloso
quartiere. Da rilevare anche
la condizione pericolosa
della pensilina, della fermata
del bus di via Nenni poco
distante alla curva che da
diversi, forse troppi, mesi a
causa di un incidente è ancora transennata con il nastro,
ma con i vetri delle pareti
frantumate depositate a terra.
Per chi usa il marciapiede è
costretto a camminare sulla
strada esponendosi ad un rischio, per evitare la pensilina
e il materiale pericoloso alla
portata di tutti.
Il Comitato dei residenti
chiede il posizionamento di
un dosso o altro mezzo di
rallentamento della velocità
in via Nenni, per prevenire
in futuro altri episodi su una
curva a gomito ad alto rischio
di incidenti.
Giampiero Donnini
Un articolo...
non articolo
Il momento
della consegna
con il dirigente
scolastico
Emilio
Procaccini,
Monica
AlessandrelliFiori con la figlia e il direttore
della Bcc Attilio
Mataloni
nuove tecnologie in campo
educativo-didattico, e della
famiglia Fiori che ha voluto
in tal modo sottolineare il
ricordo del figlio Gian Maria
nella classe della sorella. Grazie di cuore per il dono e per
la rassicurante certezza che la
scuola viene ancora recepita
come l’agenzia educativa di
ogni adulto di domani.
Emilio Procaccini,
dirigente scolastico,
gli alunni e gli insegnanti
della IV C
Il Comitato del No
al Ridotto del Gentile
dirigenti sindacali in servizio. I sindacalisti censiti
nella Regione Sicilia sono
2.500, ai quali se ne devono aggiungere altri 850
che hanno usufruito di
permessi sindacali.
A queste indagini, svolte di recente dai vertici
regionali, i sindacati rispondono diversamente.
Ma tanto ormai il rimpallo delle responsabilità
o delle “azioni disattese”
da una parte all'altra è
funzionale solo a lasciare
le cose come stanno.
Così sono contenti tutti.
Forza, Italia!
QUALCUNO ERA CIRANO
Le innovazioni tecniche
grazie all'attenzione
della Bcc di Pergola
apprendimento grazie alla
sensibilità e all'attenzione
della filiale cittadina della
Bcc di Pergola, nella persona
del direttore Attilio Mataloni,
che crede nell'efficacia delle
In parole povere, ha diritto
ad usufruire di tre giorni
di permesso retribuito al
mese e non può essere
trasferito senza il suo
consenso.
Ai titolari della legge 104
vanno aggiunti anche i
Non a caso la Sicilia è stata
definita l'isola del tesoro
mo in Italia, dove con la
complicità dei sindacati e
qualche leggina particolare, tutto è possibile.
Quasi la metà dei dipendenti regionali siciliani è
giudicata “intoccabile”,
perché tremila di loro
usufruiscono dei permessi
della “legge 104” per disabilità o per assistere un
familiare, e gli altri tremila
sono dirigenti sindacali.
Non a caso la Sicilia è stata
definita l'isola del tesoro.
A fare bene i conti scopriamo che il 18 per cento
dei dipendenti regionali ha
una disabilità oppure deve
assistere un familiare.
Un sistema video multimediale
per la scuola Allegretto di Nuzio
C'era una volta il ricco territorio fabrianese, la buona
scuola, la condivisione degli
intenti ... Questo articolo
avrebbe potuto iniziare così,
invece no. Inizia con: la
classe IV C dell'Allegretto
di Nuzio è ora dotata di
un completo sistema video
multimediale, utile, se non
indispensabile, per la didattica attuale. Gli alunni possono
ora sperimentare e applicare
tali innovative tecniche di
Su 15 mila dipendenti della
Regione Sicilia, seimila
non possono essere trasferiti da un ufficio all'altro.
Ci rendiamo conto, sembra di sognare un luogo
disperso nell'infinità della
galassia. Ma è vero. Sia-
Il comitato Fabriano per il No invita la cittadinanza tutta a
partecipare all'incontro, che si terrà il 4 novembre alle 21
presso il Ridotto del teatro Gentile, con il professore Cesare
Salvi, ordinario di diritto civile presso l'Università degli
Studi di Perugia, già vice presidente dell'Aula del Senato,
nonché ex Ministro del lavoro e della previdenza sociale.
Comitato Fabriano per il No
Questo è il 150° articolo
per questo importante
giornale del nostro territorio; vorrei fermarmi un
attimo a pensare.
Vorrei pensare al perché,
ho tanti perché in mente;
ricordo il Canto notturno
del pastore errante dell’Asia di Leopardi, dove il
pastore vedendo la luna
in cielo tanto s’interroga e
tanto pensa ai suoi perché.
La politica di Fabriano e
quella nazionale e quindi
la crisi lavorativa, l’indifferenza della politica
e dei politici, il Giano, il
Fabriano Basket, il Palio,
l’immigrazione, Renzi &
co., il No al referendum,
sono stati i temi che ho
provato fino ad ora a raccontare, in questi quasi
cinque anni, con passione
fragile.
L’ho provato a fare a modo
mio, rendendo i pezzi
intrisi di Don Gallo, Guccini, Papa Francesco, Pertini, Don Milani, Dalla,
Gaber ed altri.
Per tutti questi perché, che
ho provato a raccontare
con lo scritto, devo ringraziare di cuore il direttore
Carlo Cammoranesi, che
mi ha sempre lasciato
esprimere a modo mio,
incoraggiandomi e dandomi sempre uno spazio
importante. Non è captatio
benevolentiae.
E’ tardi, di notte una persona mi aveva insegnato a
guardare, come fa il pastore di Leopardi, una stella;
la chiamavamo Goccia,
ed un’altra mi ha sempre
incoraggiato a sentirla
dentro anche quando non è
semplice vederla in cielo.
Ed oggi?
Oggi forse quel motivo
che spinge il pastore ad
alzare il viso in cielo,
io l’ho trovato in questa
espressione, che dà il titolo a questa piccola rubrica,
“Qualcuno era Cirano”.
Sono due canzoni unite
(“Qualcuno era comunista” di Gaber e “Cirano”
di Guccini) che provano a
urtare il vero per vedere se
è davvero vero, per comprendere di conseguenza
se quel sogno è tale e
perciò non da rattrappire.
Alla fine di tutto, questi “articoli” ed i perché
dietro di loro, altro non
sono che una poesia che
mi ha fatto conoscere un
mio amico con la barba
lunga: “Non credo agli
ordini né alle carceri, non
credo ai primi, non credo
in niente che sia già stato
deciso, poi guardo il mare
e penso di sapere, credo
nella scrittura, credo nella
fiducia, credo in utopia”.
Andrea Giombi
32
L'Azione 29 OTTOBRE 2016
CAMPAGNA
ABBONAMENTI
2017
facciamo insieme
una buona
AZIONE
RINNOVA IL TUO ABBONAMENTO A
Sede di Fabriano
Piazza Papa Giovanni Paolo II, 10
(lunedì e martedì dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 18,
dal mercoledì al venerdì dalle 9 alle 12.30)
Sede di Matelica
Via Parrocchia, 3
lunedì e giovedì dalle 16.30 alle 18.30
Bonifico Bancario
codice iban: IT36 U 05035 21110 410570009048
Bollettino Postale
C/C: 17618604 - intestato a L'Azione
ABBONAME
N
T
O
norm
ale euro 40
amicizia eur
o 60
sostenitore
euro 80