01 prima.indd
Transcript
01 prima.indd
Settimanale d'informazione - Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona Aut. DCSP1/1/5681/102/88LG Taxe Percue TASSA PAGATA 60044 FABRIANO (AN) >Fabriano 5 >Fabriano Fabriano-Matelica euro 1,20 9 >Matelica 14 n. 40 Anno CV 29 ottobre 2016 >Sport Che autunno caldo per il lavoro! Look nuovo ai cimiteri, ma occhio ai ladri Verdicchio 2016, una... raccolta da collezione Fabriano capitale della ritmica! P P L I rossimo ampliamento per quello principale di Santa Maria, timore cinghiali alle Cortine e pericolo furti nelle frazioni. rima Jp e Veneto Banca, ora Fedrigoni (con probabile cessione al gruppo Bonomi) tengono in apprensione il territorio. 'annata promette di essere ottima: parola dei principali produttori di Matelica. E le cantine sono tutte... in fermento! 28 n questo fine settimana la nostra città ospita la seconda tappa dei campionati di serie A1, A2 e B di ginnastica. Invasione di atlete! Tra potere e giustizia La cultura europea ha sviluppato verso il "potere" e la "giustizia" uno straordinario equivoco. A partire dall'epoca moderna, infatti, questi termini sono diventati i presupposti rispettivi della libertà e della felicità: se io posso fare qualcosa, allora sono libero; se io ottengo il giusto, allora sono felice. Entrambe queste parole, pertanto, sono state legate all'agire dell'individuo: la libertà è "fare" quello che si vuole e la giustizia, attraverso spesso la politica, va "fatta" e va "fatta rispettare". La conseguenza più dirompente di questa mentalità è la proiezione che queste convinzioni hanno prodotto su Dio: Dio è Onnipotente perché può "fare quello che vuole" ed è giusto perché "fa giustizia" ai suoi servi. Le tradizioni patristica e scolastica, al contrario, parlano del potere e della giustizia come due attributi di Dio, attributi del suo stesso essere. Questo significa che il potere non è tanto un "poter fare", quanto un "poter essere", un "poter stare" dentro le cose, dentro la realtà. Dio è Onnipotente non solo perché può fare tutto, ma soprattutto perché può stare dentro tutto, perché non c'è situazione che lo possa fermare o arginare. La storia non ostacola Dio perché Dio può attraversare qualunque storia e guidarla. Le considerazioni emerse divengono ancora più sorprendenti se le si riferisce alla "giustizia": fare giustizia non vuol dire "risolvere" un problema, ma permettere che quel grido giunga alle orecchie di chi può ascoltarlo. Il giudice della parabola del Vangelo di questi giorni è definito da Gesù iniquo perché seleziona che cosa ascoltare, perché non ascolta e non prende in considerazione il grido della vedova se non "per sfinimento". Dio è giusto non perché ci risolve i problemi, ma perché nel suo cuore fa sempre spazio per il nostro grido, ospita il nostro pianto e permette che le nostre ferite emergano e siano curate. Per troppo tempo abbiamo creduto ad una divinità che è grande perché fa quello che vuole e vendica i torti degli uomini: chi ha familiarità con la cultura greca capirà benissimo che, se davvero Dio fosse questo, ci si poteva fermare alle considerazioni di Esiodo senza scomodare, addirittura, Gesù Cristo. Il Cristianesimo ha portato nel mondo la possibilità di "stare" dentro al mondo nella certezza che "niun vede il mio dolor, Tu 'l vedi, o Dio", nella certezza — insomma — che il dolore dell'uomo e l'ingiustizia trovassero spazio e accoglienza nel cuore di Dio. Questo stare e questo "poter essere" che è donato all'uomo dalla Misericordia di Dio dentro tutte le circostanze è il presupposto di ogni cambiamento. Uomini come Dario Fo o Bob Dylan (...) (Segue a pagina 2) Carlo Cammoranesi Poveri giovani! P reoccupante per certi versi il Report 2016 della Caritas italiana: sono i giovani i più colpiti dalla povertà assoluta a causa della mancanza di opportunità lavorative. Spicca anche l’indigenza estrema dei rifugiati e dei richiedenti asilo senza casa, lavoro ed integrazione sociale. Abbiamo aperto un tavolo di discussione su facebook con le nuove leve del territorio per conoscere le loro prospettive e le priorità da spendere per il futuro. Ecco cosa è emerso… Servizi a pag. 3 di Patrizia Caiffa, Alessandro Moscè e Daniele Rocchi 2 >EDITORIALI< L'Azione 29 OTTOBRE 2016 Festa di Ognissanti, il mistero della morte di DON ALDO BUONAIUTO N ella notte a cavallo tra l’ultimo giorno di ottobre e il primo novembre, le strade e i locali si popolano di bambini e adulti grottescamente vestiti da scheletri, streghe e vampiri, zombies piuttosto che pipistrelli, gatti neri, licantropi, e così via. Le nostre strade, le vetrine dei negozi, persino i corridoi delle scuole si colorano improvvisamente di arancione e si addobbano di zucche giganti. È Halloween, ormai unanimemente considerata una festività al pari del carnevale. Molti ritengono che sia collegata con le due ricorrenze dei santi e dei morti, l’1 e 2 novembre. In realtà, analizzandola, non esiste in essa nulla di religioso o spirituale. Si tratta di un fenomeno dai caratteri neo-pagani, ove non satanici, in netto contrasto con il cristianesimo. Il retaggio culturale è antico, affonda le radici nel tempo dei druidi, la casta sacerdotale dei Celti, popolazione indo-europea, di religione pagana. Nella notte di Samhain (dio delle tenebre), il 31 ottobre, si celebrava il passaggio dalla stagione estiva a quella invernale, e quindi, la sconfitta del dio della luce. I Celti credevano che, in quella notte, le anime dei defunti tornassero in vita per partecipare ai rituali orgiastici e banchettare insieme ai viventi. I druidi portavano lanterne realizzate con rape svuotate, al cui interno erano poste candele fatte con il grasso degli animali sacrificati, e passavano di casa in casa, a raccogliere offerte, per ingraziarsi gli spiriti maligni. La porta era lasciata socchiusa, con il fuoco acceso e la tavola imbandita, per accogliere i defunti. Chi si fosse rifiutato di partecipare sarebbe stato maledetto. Questo il significato di trick or treat (trucco o divertimento): sacrificio o maledizione. Per i satanisti, per gli adoratori del Male, Halloween è la festa più importante, il Capodanno, il compleanno di Lucifero, e l’occasione per adescare adepti. È un modo per introdurre i giovani all’occulto, allo spiritismo, alla stregoneria, abituandoli al “buio” fisico e morale. La festa di Ognissanti e la Commemorazione dei defunti sono, invece, l’occasione per riflettere sul mistero della morte nella prospettiva della Resurrezione e come nascita all’immortalità, dove soltanto coloro che hanno vissuto in osservanza alla Parola di Dio, alla luce del suo Amore, potranno vivere la pienezza della gioia eterna. È necessario, anzi, urgente, recuperare e promuovere una cultura della vita, che, con la sua bellezza, offre esempi e modelli di speranza ai molti immersi in quella che Papa Francesco ha definito una “cultura di morte”, ormai imperante, di cui Halloween è uno strumento ed una manifestazione. Madre Teresa, la fede, l'amore Madre Teresa di Calcutta ha fatto tutto quello che ha fatto (é stata un miracolo vivente di carità) pur soffrendo di aridità spirituale. Non aveva la dolce consolazione si sentirsi in intimo colloquio don Dio, non era gratificata da uno stato d'animo di fervore religioso. Soffriva piuttosto il silenzio di Dio ed é una sofferenza di non poco conto. Chi ha un po’ di familiarità con le vite dei santi, non si stupisce di queste oscurità dello spirito, perché gli é nota la notte dell'anima del grande S. Giovanni della Croce, ed anche di S. Teresa di Liseux. Ma i lontani, gli agnostici ne fanno quasi uno scandalo e qualcuno finisce per parlare di "santi atei" (che é un’assurdità). Questa singolare ed anche drammatica esperienza interiore di S. Teresa di Calcutta ci induce ad una riflessione che merita di essere fatta. La fede, la fede dei cristiani, non é "sentimento", cioè uno stato d'animo, come tale, personalissimo e precario: c'é ma può andarsene, tornare, non più tornare. La fede prima di tutto é elaborato dell'intelletto, basato su esperienze, riflessioni, studi e poi volontà che scaturisce da considerazioni profonde e radicate, finchè diventare scelta di vita, impegno esigente di tutta una vita. Il sentimento é instabile: si intensifica, si affievolisce, può eclissarsi; il convincimento, la volontà sono più stabili: possono essere ben saldi e quindi permanere anche se il sentimento vacilla e allora diventano più meritori, alle volte eroici, la fede é grande, é un tesoro prezioso quando non é puro sentimento, sentimentalismo. Ed ora facciamo una applicazione analogica di queste considerazioni: riferiamole all'amore tra uomo e Sorta nel 1911 soppressa nel 1925 risorta nel 1945 Direttore responsabile Carlo Cammoranesi Autorizz. Tribunale Civile di Ancona n.11 del 6/09/1948 Amministratore Giovanni Chiavellini donna, ai rapporti sponsali. Non dimentichiamo che una suora (e Madre Teresa era una suora) si considera sposa di Cristo e che l'amore sponsale non é qualcosa di profano, che non ha nulla a che fare con l'amore di Cristo. Dunque, quanti coniugi che si separano si giustificano dicendo che la cosa era inevitabile: non sento più niente per lei, per lui. Essi ritengono l'amore (e quindi il matrimonio) un fatto di sentimenti e oliando il sentimento passa, l'amore é finito e quel matrimonio non ha più senso. Disastrosa semplificazione del concetto di amore. Che significa essenzialmente, voler bene, cioè volere il bene della persona amata Direzione, redazione e amministrazione Piazza Papa Giovanni Paolo II, 10 60044 Fabriano (An) - Tel. 0732 21352 Fax 0732 22330 ORARI: Mattino: dal lunedì al venerdì 9-12.30 Pomeriggio: lunedì e martedì dalle 15 alle 18 www.lazione.com e-mail direzione: [email protected] e [email protected] e-mail segreteria: [email protected] Redazione Matelica Via Parrocchia, 3 - 62024 Matelica (Mc) ORARI: lunedì e giovedì dalle 16.30 alle 18.30 e-mail: [email protected] Impaginazione Tania Bugatti, Ferruccio Cocco, Daniela Pedica Editore Fondazione di Culto e Religione “Diakonia Ecclesiale” D.P.R. n. 99 del 2/5/84 Aderente FISC. Associato USPI.Spedizione in abbonamento postale gr. 1 Aut. DCSP 1/1/5681/102/88LG pubb. inf. 45%. Iscritto al Roc 1988 in data 29/08/2001. Stampa Rotopress International srl via Brecce - Loreto (An) Tra potere e giustizia (...) hanno intuito che quella del potere era una falsa promessa, che il potere inteso come onnipotenza porta sempre con sé solitudine e meschinità e hanno sbeffeggiato, o drammaticamente cantato, questa sproporzione del cuore umano dinanzi ad un potere sordo e ingordo rispetto alle ferite e alle povertà degli uomini. Ciascuno lo ha fatto in modo diverso, a volte in modo più ideologico o più "onirico", ma entrambi hanno percepito questo svilimento dell'umano che ogni potere ha perpetrato nel secondo dopoguerra e lo hanno denunciato. Certo, per entrambi era la giustizia la via d'uscita, entrambi cercavano la giustizia, ma — nel corso della loro opera — hanno dovuto molte volte ammettere che la giustizia che cercavano, ovvero la soluzione di tutti i problemi, non era altro che un'utopia. Per questo la vera domanda rivoluzionaria è, ancora oggi, quella che Gesù pone al termine della pagina evangelica: "Quando il Figlio dell'uomo tornerà, troverà ancora la fede sulla terra?". Quando Dio manifesterà la sua presenza ci saranno ancora occhi capaci di riconoscerla? Che mondo troverà? Sapranno gli uomini, dentro una malattia, un campo di concentramento, una strage o una calamità, riconoscere la presenza disarmata di Dio che — dentro tutto — continua a stare e ad accogliere il nostro cuore? Non è una domanda da poco: educare a questo riconoscimento amoroso di una presenza che c'è e che sta è la vera sfida educativa del nostro tempo, è il vero Premio Nobel per cui tutti siamo chiamati a concorrere. Con le nostre canzoni e con i nostri tormenti. E non c’è bisogno di fare la parata a Stoccolma… Carlo Cammoranesi e quindi non é puro e semplice sentimento (incontrollabile), ma anche e soprattutto atto di volontà, che implica consapevolezza di un impegno assunto, di un patto stipulato, consapevolezza che é atto dell'intelletto. I sentimenti non sono completamente controllabili, sono variabili come le nubi nel cielo. Se noi seguiamo i sentimenti senza tentare di dominarli, ci rendiamo schiavi di essi, che sono le espressioni del nostro essere meno profonde e vere e quindi rischiamo di divenire anche noi nuvole fluttuanti, invece di costruire una nostra solida identità ed i sentimenti passano e gli affetti possono tramutarsi in disaffezioni, anche le disaffezioni passano, e i momenti di crisi possono essere superati e servire a ricostituire affetti più forti e duraturi. Anche se si é messi alla prova con la privazione di un sentimento dolce dell'amore, si può essere fedeli, non un impegno e fare grandi cose. Come ha fatto Madre Teresa. Ogni copia € 1.20. L'Azione paga la tassa per la restituzione di copie non consegnate. ABBONAMENTO ORDINARIO € 40,00 Amicizia € 60,00 - Sostenitore € 80,00 Europa e Bacino Mediterraneo € 232,00 Africa, Asia e America € 280,00 Oceania € 376,00 C.C.P. 17618604 intestato a L'Azione C.C.B. IT 36 U 05035 21110 410570009048 intestato a L'Azione presso Veneto Banca Ag. Corso della Repubblica Ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. n. 196/2003 informiamo gli abbonati che i dati da loro forniti per la sottoscrizione dell’abbonamento vengono trattati per l’espletamento di obblighi di legge e per finalità amministrative, attraverso l’utilizzo di strumenti e procedure idonee a garantirne la sicurezza e la riservatezza. Il trattamento potrà essere effettuato sia mediante supporti cartacei, sia attraverso l’ausilio di strumenti elettronici. Informiamo altresì gli abbonati, che in relazione ai dati personali da loro forniti, potranno esercitare tutti i diritti previsti all’art. 7 del D. Lgs. n. 196/2003. L’informativa completa è disponibile sul sito www. lazione.com e presso la sede de “L’Azione”. Testata che fruisce di contributi di cui all'art. 3 comma 3 della legge 250 del 7/8/1990. >INCHIESTA< L'Azione 29 OTTOBRE 2016 Caritas: giovani disoccupati e profughi sono “i nuovi poveri” di PATRIZIA CAIFFA P er la prima volta in Italia la povertà assoluta, che ha raggiunto i picchi più alti degli ultimi dieci anni, colpisce maggiormente giovani in cerca di lavoro e adulti rimasti senza impiego. E diminuisce con l’avanzare dell’età. Tra i 4,6 milioni di poveri assoluti il 10,2% sono nella fascia d’età tra i 18 e i 34 anni. Si inverte perciò, a causa della crisi economica ed occupazionale, il vecchio modello di povertà italiano che vedeva gli anziani tra i più in difficoltà. Spicca inoltre la povertà dei rifugiati e dei richiedenti asilo, che rappresentano la percentuale più alta (57,2%) di chi si rivolge ai centri di ascolto Caritas, perché senza casa, lavoro e integrazione sociale. Sono alcuni dei dati più allarmanti che emergono dal Rapporto 2016 di Caritas italiana su povertà ed esclusione sociale dal titolo “Vasi comunicanti”, reso noto nei giorni scorsi in occasione della Giornata internazionale di lotta alla povertà. Il titolo invita a “leggere i nessi, frequentemente trascurati, che esistono oggi tra povertà, emergenze internazionali, guerre ed emigrazioni”. Il 2015 viene qui definito, infatti, “l’annus horribilis” per i movimenti migratori, non solo “per l’elevato numero di rifugiati, sfollati e morti” ma anche “per l’incredibile debolezza ed egoismo” di alcuni Paesi europei nell’affrontare l’emergenza umanitaria. In Europa, il numero dei profughi giunti via mare, ricorda il Rapporto, “è risultata quattro volte più grande dell’anno precedente”. In questo delicato momento storico “ricco di insidie e in cui in tutto il continente sembra riemergere la paura del diverso” Caritas italiana affronta il tema della povertà allargando lo sguardo oltre i confini nazionali. A conclusione elenca una serie di proposte per trovare soluzioni, in Italia e in Europa. Molte sono già note, tra cui quella rivolta al governo italiano di “un 3 Il rapporto sull'esclusione sociale e "l'annus horribilis" piano pluriennale di contrasto alla povertà” che porti all’introduzione graduale “di una misura universalistica”; politiche del lavoro contro la disoccupazione giovanile e percorsi di studio e formazione per i minori. Per i migranti Caritas italiana continua a chiedere, tra l’altro, l’apertura di canali sicuri e legali di ingresso nell’Ue sia con “l’introduzione di visti umanitari” nei Paesi di origine e di transito e “l’esenzione del visto se giustificato da motivi umanitari”. Oltre ad una maggiore solidarietà tra Paesi europei nell’attuazione dei finora “inefficaci” programmi di ricollocamento. I giovani sono “i nuovi poveri”. In Italia, secondo l’Istat, sono dunque 4,6 milioni le persone in povertà assoluta, pari a 1 milione e 582 mila famiglie. Le situazioni più difficili sono nel Mezzogiorno: le famiglie con due o più figli minori, le famiglie di Su Facebook il disagio generazionale Quale futuro per i giovani a Fabriano? Abbiamo aperto la discussione attraverso una pagina Facebook ed è arrivato un fiume di risposte. Il dibattito si è dunque acceso sui social. Non potendo riportare integralmente ogni risposta, abbiamo selezionato quello che riteniamo le argomentazioni più interessanti. “Un futuro c’è. Questa massa di giovani ha energie da esprimere. Dobbiamo consentirglielo facendo un passo indietro”, afferma Gian Pietro Simonetti, il più noto blogger locale, alludendo, evidentemente, alla necessità di un ricambio della classe dirigente della città. Luca Argalia, da tempo impegnato in politica, mettendo in luce che un terzo dei giovani fabrianesi in età lavorativa è non operativo, dice la sua: “Dati terrificanti se si pensa che c’è ancora questa disoccupazione nonostante una migrazione massiccia sia verso Roma e Milano, che verso i paesi europei. Nei miracoli non credo, data la situazione delle Cartiere Fedrigoni che mi risulta saranno vendute, e la nota azienda di cappe che è stata ceduta ad un euro tempo fa ed è di nuovo in crisi. Prevedo un rapido calo demografico, per cui Fabriano e il comprensorio si stabilizzeranno intorno i 20-25 mila abitanti diventando una realtà dormitorio con un nutrito plotone stranieri, i nuclei familiari con il capofamiglia disoccupato, operaio o giovane. E’ quest’ultimo particolare che rivela l’inversione di tendenza in un Paese dove i nonni e i genitori mantengono i figli e i giovani sono diventati i “nuovi poveri”. La percentuale più alta (10,2%) è rappresentata infatti dalla fascia d’età tra i 18 e i 34 anni. A seguire l’8,1% sono tra i 35 e i 44 anni, il 7,5% tra i 45 e i 54, il 5,1% tra i 55 e i 64 e il 4% oltre i 65 anni. Nei Centri di ascolto il 57,2% di chi chiede aiuto è straniero. Il Rapporto presenta i dati raccolti presso i Centri di ascolto delle Caritas diocesane, antenne sensibili delle povertà nei territori. Stavolta le risposte sono venute da 1.649 Cda in 173 diocesi, che hanno incontrato 190.465 persone. A livello nazionale il 57,2% sono stranieri, anche se al Sud la proporzione è invertita: qui gli italiani sono il 66,6%. Nel 2015 i profughi e richiedenti asilo in fuga da guerre che si sono rivolti ai Cda sono stati 7.770, il 92,4% uomini proveniente da Paesi africani o dell’Asia centromeridionale. Risulta molto basso il livello culturale: il 26% sono analfabeti, il 16,5% ha la licenza elementare e il 22,8% la licenza media. Lamentano in maggioranza situazioni di povertà estrema e mancanza di casa (55,8%). Chiedono perciò “pasti alle mense, vestiario, prodotti per l’igiene e servizi di pronta e prima accoglienza”. Nel 2015 c’è un altro cambio di tendenza: per la prima volta c’è parità tra uomini e donne che chiedono aiuto ai centri, mentre prima prevalevano le donne. L’età media è di 44 anni. I disoccupati e inoccupati rappresentano il 60,8% del totale. I bisogni sono di tipo materiale: spiccano i casi di povertà economica (76,9%) e di disagio occupazionale (57,7%). Da non trascurare i proble- mi abitativi (25%) e familiari (13%). Ventimila profughi nelle strutture ecclesiali e lotta allo sfruttamento. Il volume dedica uno spazio anche alla risposta della Chiesa italiana all’appello di Papa Francesco ad ospitare una famiglia di profughi. Secondo le stime Caritas al 9 marzo 2016 sono state attivate in 164 diocesi circa 20mila accoglienze: 12mila in strutture convenzionate con le prefetture-Cas (con fondi del Ministero degli Interni); 4mila in strutture Sprar (con fondi del Ministero interno); 3.000 in parrocchie (con fondi diocesani) e 400 in famiglia o altre modalità di accoglienza (con fondi privati o diocesani). Al tempo stesso Caritas italiana ha attivato, nelle regioni dove arrivano i lavoratori migranti stagionali, il “Progetto Presidio”: il lavoro dei 18 presidi nei diversi territori ha permesso di far emergere dallo sfruttamento 3.901 lavoratori. Il cammino con il Sinodo di pensionati”. Emanuela Stagnozzi, altra giovane molto presente sul web, puntualizza: “In primo luogo mi sentirei di dare un consiglio alle generazioni adulte, e cioè di non gettare sui figli la negatività che la loro generazione sta vivendo. Lo so, è difficile, ma se è vero che Fabriano fatica ad avere un futuro luminoso davanti a sé, ancora di meno lo potrà avere se le frustrazioni della generazione passata plasmeranno le azioni di quella futura. Immagino che i giovani che riusciranno a costruirsi una professionalità elevata migreranno da Fabriano, mentre chi rimarrà sarà occupato per lo più nell’artigianato”. Interviene l’assicuratore Massimo Zampetti: “Un futuro c’è sempre. Credo che dovremmo favorirlo con un totale ricambio generazionale nel settore pubblico, favorendo l’ascesa di una politica sganciata dagli schemi passati e obsoleti di una città che si è retta sul connubio tra politica ed economia. Serviranno amministratori giovani con visioni più ampie”. L’insegnante liceale Luisa Bizzarri spiega: “Diamo ai giovani la possibilità di inserirsi e di partecipare alla vita politica, sociale e culturale di Fabriano. Le idee sicuramente ne hanno tante, ma se alla presentazione di un’attività non li si ascolta o non si dà loro consigli utili, è normale che si demoralizzino. Andrebbero aiutati a fare richieste di fondi europei, utili per lanciare un’attività. I giovani vanno incoraggiati, non scacciati”. Alessandro Moscè “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Sarà questo il tema della XV assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi che si terrà nell’ottobre 2018. L’annuncio della Sala Stampa vaticana, il 6 ottobre, giunge a poco più di due mesi dalla Gmg di Cracovia, quando è ancora vivo il ricordo di quei giorni con Papa Francesco, e all’inizio, per moltissime diocesi, del nuovo anno pastorale (2016-2017) che così viene quasi ad assumere i tratti di una prima tappa di avvicinamento al Sinodo che, nelle intenzioni del Pontefice, vuole essere “espressione della sollecitudine pastorale della Chiesa verso i giovani”, e in continuità con quanto emerso dalle recenti Assemblee sinodali sulla famiglia, “intende accompagnarli nel loro cammino esistenziale verso la maturità affinché, attraverso un processo di discernimento, possano scoprire il loro progetto di vita e realizzarlo con gioia, aprendosi all’incontro con Dio e con gli uomini e partecipando attivamente all’edificazione della Chiesa e della società”. “E adesso?”: se la domanda aveva una sua ragion d’essere dopo un’esperienza come la recente Gmg di Cracovia, ne ha ancora di più oggi davanti ad un appuntamento centrale come il Sinodo sui giovani, che precede – è bene ricordarlo – la Gmg di Panama del 2019. “Siamo felici per questa attenzione di Papa Francesco e della Chiesa al mondo giovanile – commenta don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei (Snpg) – lavorando con i giovani, sentiamo che ogni gesto di cura nei loro confronti aiuta il lavoro quotidiano di accompagnamento che vive di soddisfazioni ma anche di difficoltà, di fatiche e di silenzi”. La sfida adesso è “riprendere il cammino e il filo della storia” calando, innanzitutto, la Gmg dentro una serie di altri impegni da riconoscere e da rispettare: la scuola, con i suoi ritmi e i suoi spostamenti quotidiani, il tempo libero”. Ricominciare, sottolinea don Falabretti, “significa avere uno sguardo sull’ordinario della pastorale cogliendo l’occasione per investire risorse e forze sui giovani” ma per farlo “ci vuole tanta voglia, da parte degli educatori, di leggere, pensare e mettere a frutto la creatività”. Don Falabretti ne è certo: “il livello del mondo giovanile, anche italiano, non è così basso come qualcuno vuol far pensare. Lo abbiamo visto anche a Cracovia. Sollecitati i giovani danno risposte interessantissime. Ora andiamo avanti a parlare con loro, a incrociarli”. C’è un luogo privilegiato dove fare tutto questo. “È la Chiesa locale” che, spiega il responsabile del Snpg, “deve farsi casa o meglio tenda sempre aperta, non un convento chiuso dove tenere i cosiddetti ‘nostri ragazzi’. Cracovia ci ha mostrato che i ‘nostri’ non esistono più. Ci sono tanti ragazzi venuti alla Gmg che non appartengono ai circuiti di nostra conoscenza. I giovani oggi hanno tante appartenenze e la pastorale giovanile non può essere qualcosa che si aggiunge alla loro vita”. Che poi è quello che si propone di approfondire il Sinodo del 2018. Ma con una avvertenza: “gli adulti non guardino ai giovani come fossero delle telecamere messe sui droni, come una realtà esterna che li osservi dall’alto e da lontano”. Insomma “non si tratta più solo di uscire per andare a incontrare quelli che non ci sono, ma creare nella comunità cristiana qualcosa di significativo e di interessante che dia al giovane il senso di ciò che fa. In perfetto stile missionario. La comunità cristiana deve essere generativa della fede”. Daniele Rocchi 4 L'Azione 29 OTTOBRE 2016 Auguri Papa Francesco! Il Gruppo Editoriale San Paolo festeggia gli 80 anni di Papa Francesco offrendo ai lettori la possibilità di scrivere una cartolina di auguri personalizzata. L’iniziativa si completa con la possibilità di fare una donazione a favore del Dispensario Pediatrico di Santa Marta in Vaticano. Per festeggiare l’ottantesimo compleanno di papa Francesco che si celebrerà il prossimo 17 dicembre, il Gruppo Editoriale San Paolo lancia la grande iniziativa “Auguri papa Francesco”, che coinvolgerà tutti i lettori delle testate del Gruppo. Con le riviste Famiglia Cristiana, Credere, Jesus, Benessere e Il Giornalino verranno regalate un milione di cartoline speciali, che i lettori potranno personalizzare con il proprio messaggio di auguri da far arrivare al Santo Padre. L’operazione prevede che tutte le cartoline siano inviate al Gruppo Editoriale San Paolo, che si impegnerà a farle recapitare all’attenzione del Papa, come segno di affetto da parte di tutta la grande “famiglia” dei Paolini, dei lettori e di tutto il pubblico che segue con passione questo Pontefice. La cartolina, inedita nel format perché sarà scrivibile sul fronte, verrà inserita all’interno delle riviste Periodici San Paolo di fine ottobre e inizio novembre 2016 e consentirà ai lettori di esprimere liberamente il proprio affetto verso papa Francesco, sia attraverso un messaggio scritto che, per i più piccoli, con un disegno. Sono coinvolte nell’iniziativa anche tutte le Librerie San Paolo, che renderanno disponibile la cartolina in regalo nei loro punti vendita. Tutte le cartoline ricevute entro il 22 novembre verranno poi messe a disposizione del Papa e, nella settimana del 17 dicembre, giorno del suo compleanno, sarà pubblicata una selezione dei messaggi più belli dei lettori sulle riviste del Gruppo e sui relativi siti. Torna l'ora solare Tra sabato 29 e domenica 30 ottobre entra l’ora solare e bisognerà effettuare il cambio dell’ora: le lancette vanno spostate indietro di un’ora e dalle ore 3 di notte vanno portate alle ore 2, con la possibilità di dormire un’ora in più. L’ora legale tornerà in vigore nella primavera 2017, esattamente tra sabato 25 e domenica 26 marzo. Alida, cuoca provetta su Rai Uno con la Clerici Su Fabriano ha fatto un cenno alla fabbricazione della carta. Su Genga ha parlato delle Grotte di Frasassi. Si è cimentata tra i fornelli per la preparazione di ricette in competizione con un allievo che alla fine della gara ha prevalso su Alida Cipriani, conterranea che dal 10 al 14 ottobre ha vissuto “gustosi” momenti di ribalta nazionale in virtù del grande pubblico degli schermi che assiste su Rai 1 al programma “Prova del Cuoco”. Alida Cipriani, chef al femminile di casa nostra, abilissima nei manicaretti di qualità, si è confrontata con David Zambelli, studente di 19 anni al Cfp Enai Alberghiero di Ossana. La Cipriani, attuale presidente dell’Inner Wheel Club di Fabriano, il Rotary delle donne, è entusiasta dell’esperienza protrattasi fino al 14 ottobre. Si è alternata tra padelle e piastre ad induzione nella preparazione di piatti da sfornare in venti minuti. Simpatia, cordialità e sano agonismo nel cuocere pomodoro rosso e peperone verde, i colori delle due squadre in competizione, hanno alleggerito l’atmosfera con Antonella Clerici, abile conduttrice di un programma che fa leva su personaggi come Andrea Mainardi, Gilberto Rossi e Francesca Marsetti. “Un’esperienza stupenda”, commenta la signora Cipriani. “L’intero staff della trasmissione, con noi concorrenti, è stato gentile e premuroso. Ho conosciuto cuochi di alto livello, con il mitico Bonci che ha preparato pizze eccellenti e la Clerici che con garbo e vivacità sa rinnovare Gli annunci vanno portati in redazione, entro la mattina di lunedì 31 ottobre per la festività di Ognissanti l’appuntamento con il Campanile italiano, viaggio tra i luoghi, i colori e i sapori che meglio rappresentano la storia culinaria italiana passata e presente. Attori e interpreti in questo tour, due piccole realtà regionali, visitate in tappe, racchiudono gusto e folklore sotto l’occhio dello chef e scrittore toscano Fabio Picchi in veste di cicerone e accompagnatore”. Alle 13 di venerdì 14 ottobre, la sfida tra pomodoro rosso e peperone La gengarina Alida Cipriani a destra insieme ad Antonella Clerici verde giunge al finale: Alida Cipriani in lizza con Davide Zambelli, seguiti dallo chef Gilberto Rossi e Francesca Marsetti. Il campione di questo venerdì, Zambelli, e sull’altro fronte la Cipriani, hanno dovuto convincere i palati della commissione, tra cui il noto Vissani, che per la prima volta ha giudicato tutti i piatti buoni, cucinando un menù impeccabile nei minuti previsti dal regolamento. Per la nostra conterranea il traguardo principale è stato quello di portare in cassa dell’Inner Wheel di Fabriano fondi per finanziare service in favore della città e del suo territorio. In parte ci è riuscita. Daniele Gattucci Tiromancino, due ore per conquistare il Gentile La musica dei Tiromancino riparte da Fabriano e ancora una volta dalle Marche, e lo fa conquistando il pubblico che ha gremito il teatro Gentile. Due ore di ottima musica, 25 anni di storia e di storie raccontate con canzoni che sono ormai parte del dna degli ascoltatori italiani. La forza della serenità e la certezza nei propri mezzi: questi sono oggi i Tiromancino. Una band solida, che sa esattamente quello che vuole e che segue la “direttiva” della qualità nella composizione portata avanti dal leader Federico Zampaglione. Inizio con sorpresa, perché la band romana ha “debuttato” sul palco senza leader, apparso al centro della platea con la chitarra ed impegnato a “raddoppiare” i virtuosismi dei colleghi sul palco. “Benvenuti a Fabriano”, ha poi gridato Zampaglione al pubblico presente, ricordando il passato debutto a Cagli e la presenza di molti marchigiani nel suo team di lavoro. Band che ha scelto poi di proporre in apertura di concerto i due singoli dell'ultimo disco “Piccoli Miracoli” e “Tra Di Noi”, seguiti a brevissima distanza da “L’ultimo Treno della Notte” (futuro terzo singolo che, come ha ricordato il cantante e leader della band, verrà trasmesso dalle radio a brevissimo). Una cascata di emozioni che ha colpito profondamente il pubblico, che ha quasi "raddoppiato" l’esibizione della band, tanto forti sono state le parole cantate dai fans presenti. Non sono mancati poi i grandi classici della band romana: “La descrizione di un attimo”, “Per me è importante”, “Amore impossibile”, ed “Un tempo piccolo” sono state protagoniste al pari dei pezzi estratti dall’ultimo - e fortunatissimo - album “Nel respiro del mondo”. Un palco semplice, quasi nudo, reso vivo dagli strumenti e dai giochi di luce intensi che hanno avvolto gli spettatori. Un live che ha saputo emozionare, come promesso da Federico Zampaglione, i molti che sono corsi nella città della carta per ascoltare le canzoni dei Tiromancino. 25 anni di carriera ed una storia di musicista che si perde ancora qualche anno più indietro: “Ho iniziato come chitarrista blues, amando Clapton ed Hendrix. Sono stato anche un metallaro negli anni ’80, poi ho iniziato a cantare pure io come i bluesman che amavo. Col tempo mi sono ritrovato nel ruolo di cantante ed ho trovato la mia strada e credo che andando avanti nella carriera sono riuscito a migliorare. Ho imparato tanto dal mio amico e maestro Lucio Dalla. Ho imparato anche nella scrittura dei testi, perché la canzone oltre che musica è anche fatta di parole. Il testo arriva al cuore della gente”. Una musica che parte dal cuore, che racconta qualcosa alla gente e diventano comuni agli ascoltatori. Forse sono proprio questi i segreti che hanno permesso alla band di Zampaglione di vincere le mode del momento e resistere con la forza delle canzoni. Saverio Spadavecchia 5 L'Azione 29 OTTOBRE 2016 >CRONACA I casi Fedrigoni (cessione in atto), Jp e Veneto Banca scuotono la città Il lavoro: autunno caldo di ALESSANDRO MOSCÈ U na triade societaria (Fedrigoni, Jp e Veneto Banca) subisce uno scossone proprio in questi giorni, alimentando ulteriori dubbi sulla ripresa economica di Fabriano e del comprensorio. La notizia non è ufficiale, ma la vendita sarebbe già avvenuta. Il gruppo Fedrigoni avrebbe dunque ceduto ad Andrea Bonomi e alla sua Investindustria le storiche cartiere di Fabriano. E lo avrebbe fatto, stando ai rumors nazionali, con l’appoggio di una holding della famiglia Benetton. Le fonti precisano che il valore di 600 milioni è quello dell’equity, al quale si aggiungerebbero alcuni debiti. No comment da parte di Fedrigoni, seppure la società abbia fatto notare che il gruppo preserva come obiettivo una sempre maggiore crescita e, considerate le dimensioni, la cosiddetta “valutazione di opportunità”. Resterebbe in mano al gruppo Fedrigoni la gestione dell’attuale fondazione che rappresenta la parte culturale della nostra grande tradizione, mentre non trapela alcunché sul piano di sviluppo industriale e sul futuro del personale impiegato a Fabriano. Un altro colosso locale, dunque, registra la vendita e si apre un’incognita che fa capo ai lavoratori. In questo autunno caldo, il 12 ottobre sono terminati gli ammortizzatori sociali per i dipendenti in mobilità della ex Antonio Merloni, che si ritrovano senza alcun sostegno al reddito. Nessuna presa di posizione del Mise, nonostante le pressione delle regioni Marche e Umbria. Si attende un comunicato dell’imprenditore Giovanni Porcarelli e delle banche per risolvere la questione dell’accesso al credito, indispensabile per continuare l’attività produttiva della Jp Industries. L’area coinvolta dalla crisi è interessata dall’Accordo di Programma per gli interventi di reindustrializ- zazione sottoscritti dal ministero dello Sviluppo Economico, dalle stesse regioni Marche e Umbria, e da Invitalia, finalizzato alla salvaguardia del tessuto imprenditoriale e alla riqualificazione dei lavoratori. Una parte rilevante delle risorse di questo accordo, circa 9 milioni di euro, sono dirottati per il comparto fabrianese, mentre 2,6 milioni di euro sono stati accantonati dalle regioni per cofinanziare un progetto di ricerca e sviluppo della Jp Industries. Tutte risorse, però, a cui la Jp non potrà accedere finché non si risolveranno gli strascichi del noto contenzioso con le banche, il cui ricorso contro la vendita è stato respinto dalla Corte di Cassazione. Tremano all’incirca 400 lavoratori che senza la cassa integrazione straordinaria non avrebbero più il sostentamento dallo Stato. Sono anche altre le situazioni complesse sul territorio, in particolare alla Tecnowind, dove non si esclude la vendita da parte dell’attuale gestione e dove è ripreso l’accesso a rotazione alla cassa ordinaria per gli operai. Non va meglio sul versante di Veneto Banca, ora in mano al Fondo Atlante dopo le note vicende che hanno portato all’azzeramento del consiglio di amministrazione e all’arresto dell’ex patron Vincenzo Consoli. Fiato sospeso per tutti i dipendenti, compresi i 450 fabrianesi che potrebbero finire nella scure dei tagli. Infatti il presidente di Atlante, Alessandro Penati, nei giorni scorsi ha parlato chiaramente di costi non sostenibili e della necessità di rivedere l’organico. Ancora in discussione le iniziative locali per il crollo del valore delle azioni, che in meno di due anni sono passate addirittura a 10 centesimi. Gli azionisti, rivoltisi all’avvocato Enrico Carmenati, stanno valutando se è possibile proporre richieste di risarcimento contro la vecchia governance di Veneto Banca. Benedetta Gandini FABRIANO FARMACIE Sabato 29 e domenica 30 ottobre GIUSEPPUCCI P.le Matteotti, 20 tel. 0732 21215 DISTRIBUTORI Domenica 30 ottobre Self-service aperto in tutti i distributori EDICOLE Domenica 30 ottobre La Rovere Via Ramelli Edicola del Piano P.zza Partigiani Edicola della Pisana P.le Matteotti Salimbeni Via d. Riganelli News snc Stazione Tabaccheria Gobbi Via Martiri della Libertà Belardinelli Via Martiri della Libertà Edicola Via Serraloggia Bar Santa Maria via Dante CROCE ROSSA P.zza Altini tel. 0732 21948 orario continuato Chiesa di Vallemontagnana: ora la pulizia, poi i lavori da ultimare Una lettera dai toni accesi in cui si fa sentire la voce dei residenti di Vallemontagnana, infastiditi dall’inagibilità della chiesetta del paese e dalla noncuranza delle istituzioni per questo bene architettonico lasciato “morire” dal terremoto del ’97. Ma l’economo della Curia, don Giovanni Chiavellini, ci spiega cosa è successo sino ad oggi. “La chiesa di Vallemontagnana versa in uno stato di decadenza dovuto sia al tempo che al terremoto. In seguito a quest’ultimo la capriata del tetto si è pericolosamente abbassata, rendendo il luogo sacro pressoché inagibile, inoltre con le ultime scosse ci sono stati ulteriori danni. Sin dal ’97 abbiamo inviato le schede alla commissione regionale per una valutazione – prosegue don Giovanni – in cui elencavamo lo stato di inagibilità del complesso e la stima dei danni, beh, da allora i soldi del terremoto, tengo a specificare, che non sono mai arrivati, non permettendoci così di poter agire. Quando ci sono i terremoti o altre calamità naturali, lo Stato redige una lista con i luoghi maggiormente colpiti e con gli interventi da fare. La stessa procedura è stata adottata per l’ultimo terremoto del 24 agosto scorso, dove ad oggi non abbiamo ricevuto ancora nessuna risposta. La parrocchia, per motivi economici, non può intervenire da sé, in quanto solo per il tetto e per rendere almeno agibile la chiesa servono circa 50.000 euro. Da parte nostra, c’è però la voglia di poter renderla almeno presentabile, anche se per il momento solo dall’esterno, e per farlo, abbiamo chiesto una mano ad una famiglia di Vallemontagnana, che ha aiutato a ripulirla e renderla apprezzabile, senza più erbacce intorno e quant’altro. Vorremmo concludere il tutto e ritornare a fare le feste patronali e le processioni entro la fine del prossimo anno. Ci teniamo molto, a differenza di quanto si possa pensare. Inoltre volevo sottolineare che in merito al presunto trafugamento di quadri, purtroppo non si sa se sono stati trasferiti o effettivamente rubati, in tal caso sicuramente non riguarderebbe gli ultimi anni”. taccuino CROCE AZZURRA Via Brodolini, 22 tel. 0732 629444 GUARDIA MEDICA Rivolgersi al tel. 0732 22860 GUARDIA MEDICA veterinaria Rivolgersi al tel. 0732 7071 BIGLIETTERIA FERROVIARIA dal lunedì al sabato dalle ore 6.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 19.30 domenica dalle ore 13.30 alle 19.30 Tel. 0732.5345 Il servizio di biglietteria è svolto anche dall'edicola della stazione La chiesa di Vallemontagnana: la facciata ripulita e l'interno Agenzia Viaggi del Gentile Atrio stazione FS dal lun. al ven. ore 8.30-12.30 e 16.30-19.30 sabato 8.30-12.30, domenica e festivi chiuso tel. 0732.5345 - 0732.5066 - fax 0732.233063 www.viaggidelgentile.it Agenzia viaggi Santini via Buozzi 24 lun/ven 9-12.45 e 15-19, sab. 9.30/12.30 e 17.30/19 tel. 0732 23161 www.santiniviaggi.it Agenzia Janus viaggi Piazza del Comune 5 (tel. 0732 22522) 6 >FABRIANO< L'Azione 29 OTTOBRE 2016 E' iniziata la catalogazione In biblioteca verrà informatizzato il prezioso "Fondo Molajoli" di GiGliola Marinelli L a Biblioteca Multimediale Sassi, nell’ambito del suo programma di catalogazione retrospettiva del patrimonio antico, storico e di pregio, ha recentemente intrapreso un nuovo progetto che mira alla valorizzazione della preziosa collezione di monografie, opuscoli e cataloghi ricevuta in dono da Bruno Molajoli. Abbiamo incontrato Melissa Riccardi, direttrice della biblioteca per capire come procederà questo importante progetto, tanto atteso da anni. Chi era Bruno Molajoli? “Fu una figura di grande rilievo nel panorama dei beni culturali in Italia e anche all’estero. Ricevette importanti riconoscimenti per il suo lavoro, come la prestigiosa 'Legion d'onore' francese. L’opera per cui è principalmente noto è la sistemazione del Museo Nazionale di Capodimonte portata a termine nel periodo in cui fu Soprintendente a Napoli, incarico che ricoprì durante la guerra e negli anni immediatamente successivi (1939-1957). Molajoli iniziò precocemente la sua carriera di studioso e storico dell’arte con una tesi su Gentile da Fabriano ed acquistò subito, grazie alla sua preparazione e alla conoscenza della storia dell’arte, la stima di colleghi ben più maturi che gli valse la nomina di ispettore presso la Soprintendenza all’arte medievale e moderna di Ancona, dove la- vorò, sotto la guida del Soprintendente Luigi Serra, dal 1930 al 1933. In seguito operò come funzionario e poi Soprintendente, tra i più attivi ed apprezzati, in diverse città italiane, da Bari a Trieste, fino ad essere nominato nel 1960 direttore generale delle Antichità e Belle Arti. Molajoli continuò per tutta la vita a ricoprire incarichi di grande responsabilità in vari organismi, senza interrompere mai l’attività di studioso e ricercatore”. Cosa lasciò alla nostra biblioteca? “Nel 1983 donò la sua personale collezione di libri e documenti, tra i quali le fotografie utilizzate per la sua 'Guida artistica di Fabriano' (la cui prima edizione fu pubblicata nel 1936), ora disponibili e consultabili dal nostro catalogo grazie al lavoro di digitalizzazione realizzato dai bibliotecari”. Finalmente si provvederà a questa opera di classificazione retrospettiva. “Oggi la Biblioteca vuole rendere a Molajoli il giusto tributo ed intende mettere a disposizione di studiosi, ricercatori e appassionati, un patrimonio preziosissimo costituito da pubblicazioni specialistiche, cataloghi d’arte relativi a mostre e gallerie da lui frequentate, volumi che in alcuni casi riportano le dediche di esponenti del mondo dell’arte e che testimoniano la rete di relazioni che coltivò. Una vera e propria 'Biblioteca d’autore', che rispecchia l’identità del Molajoli e restituisce un’immagine di quella che fu la sua attività umana, intellettuale e professionale attraverso la notevole presenza di saggi di critica d’arte e monografie di artisti di fama internazionale”. Da chi sarà curata questa attività di catalogazione? “Il lavoro sarà curato da Giuseppe De Angelis della Biblioteca multimediale di Fabriano, che ne seguirà l’organizzazione, la logistica e la catalogazione informatica, con la collaborazione della stagista Eleonora Butera, che analizzerà il fondo nell’ambito della redazione della sua tesi di laurea, seguita da Mauro Guerrini, docente di Bibliografia e Biblioteconomia presso l’Università degli Studi di Firenze, ex presidente nazionale AIB (Associazione italiana Biblioteche), presidente del Comitato per il congresso internazionale IFLA Milan 2009 - International Federation of Library Associations and Institutions e fondatore di JLIS (Journal of Library and Information Science)”. Tecnicamente, che procedura verrà adottata per la classificazione delle opere? “Il trattamento della collezione è partito con un’approfondita ricognizione sull’intero fondo in seguito alla quale si è proceduto ad una prima suddivisione tra le discipline, individuando alcune categorie (arte, musica, filosofia, scienze sociali, letteratura, storia, storia locale di Fabriano). Le pubblicazioni di arte sono state scelte in base alla forma della pubblicazione tra monografie, cataloghi di gallerie private, mostre e festival di enti pubblici. Il progetto si basa sugli studi effettuati nell’ambito dell’organizzazione dei cosiddetti 'archivi d'autore' o 'biblioteche d'autore', seguendo l’esempio di celebri istituzioni come il Gabinetto Viesseux di Firenze e la Biblioteca della Fondazione Carlo e Marise Bo di Urbino”. Un metodo capillare, vista la mole di materiale a disposizione. “Il metodo presuppone, in fase di catalogazione e trattamento del materiale, una precisa attenzione all’organicità del fondo e allo specifico esemplare che viene analizzato tenendo in considerazione a dando risalto anche ad elementi esterni alla pubblicazione, quali dediche, postille e note di possesso presenti all’interno dei volumi, che vengono descritti al pari degli altri, indicizzati e digitalizzati. I segni lasciati nei libri da possessori e dedicatari, elementi distintivi che rendono unico ogni volume e lo distinguono da qualsiasi altra copia in circolazione, entrano così a far parte della memoria collettiva e diventano tracce utili per ricostruire storie di vita, di collaborazioni, di passioni, nonché fondamentali strumenti di lavoro per i ricercatori”. Questi documenti, quando saranno disponibili per la consultazione? “Saranno resi disponibili per la ricerca o per la consultazione immediata delle immagini digitalizzate all'interno dell’Opac (catalogo informatico) della Biblioteca Sassi, acquisendo finalmente la giusta visibilità nei Meta-Opac (insiemi di cataloghi condivisi) italiani e stranieri, dove potranno essere oggetto di ricerche”. Gli arcieri storici fabrianesi si fregiano del tricolore Con la lunghissima trasferta in terra di Locride in Calabria, è calato il sipario sul Campionato Italiano Fitast 2016 di tiro con l'arco storico e tradizionale. Un anno questo da incorniciare dove il team fabrianese ha riportato in riva al Giano medaglie in ogni gara disputata. L'ultima gara di Roccella Jonica ci ha lasciato un presidente Romagnoli raggiante, non solo per la bellissima prima medaglia in carriera conquistata in questa gara, ma anche per lo splendido piazzamento Stagione terminata alla grande con trasferta in Calabria finale delle due squadre di Arco Storico e Tradizionale. All'ombra dello splendido Castello di Roccella Jonica il dream team fabrianese ha avuto la certezza di fregiarsi per il 2016 del titolo tricolore a squadre di Arco Storico, mentre mastica amaro la squadra del Tradizionale che ha a lungo cullato sogni di gloria tricolore e che alla fine si è vista strappare il podio più alto dalla corazzata di Grottazzolina davanti comunque agli squadroni di Todi ed Urbino. Un successo, quello fabrianese nella categoria Arco Storico, che arriva da lontano, costruito volée dopo volée in tutte le gare dominate lungo lo stivale. Non c'è stata praticamente gara dove il team condotto da capitan Franco Campioni (un cognome che è tutto un programma), detto "Francone" per gli amici del circuito Fitast, non ha avuto rivali risultando gara dopo gara la squadra da battere. Celebriamo insieme gli autori di questa impresa che insieme a Franco, hanno contribuito a questo successo. Iniziamo da Antonino Santonocito sempre a podio nelle ultime gare, vero trascinatore della squadra e trionfatore in Calabria, Alessandro Verdolini cresciuto esponenzialmente in questo Gli arcieri storici fabrianesi mentre festeggiano campionato, Alessandro Catucci che pur saltando qualche gara ha portato anche lui molto fieno in cascina, specie con il podio nella gara di Pian del Voglio (BO) e Madonna Sara Fabrizi che con la sua simpatia e bravura ha conquistato podi e riconoscimenti un po’ ovunque. Per la squadra dell'Arco Tradizionale, ha pesato un inizio di campionato troppo sotto tono ed i doppi primi e secondi posti nelle gare di Pian del Voglio (BO) e Roccella Jonica (RC) di Raffaele Scarfone e Sergio Ballerini non sono riusciti a capovolgere il risultato finale sfuggito anche per il "ferro fuori" di una maledetta freccia in quel di Spoleto. Raffaele e Sergio hanno avuto in Fabio Tritelli, "attila" Attilio Guglielmi e Max Ferretti degli splendidi compagni di avventura che hanno dato un loro validissimo contributo al risultato finale. Ma i trionfi finali non sono terminati qui. Tra gli individuali, standing ovation e bacio "accademico" alla bravissima e sorprendente Monica Fagiani nel Foggia storica femminile, autrice di uno splendido grande slam con 10 vittorie e titolo tricolore di categoria mai messo in discussione. Menzione d'onore anche a chi si è fermato al gradino inferiore del podio, fregiandosi del titolo di vice campione italiano di categoria. Partiamo dalla categoria Pueri con Simone Ballerini già campioncino italiano un paio di anni fa, Anna Ciarlantini che si è vista soffiare il titolo proprio nell'ultima gara di Campionato dal suo pari età di Cagli Riccardo Barzotti e la coppia "Storica" Antonino Santonocito e Sara Fabrizi. Completa l'opera il terzo posto del podio di Alessandro Silvi, atleta prestato dal nuoto e dal roseo futuro alla suo primo anno di gare. Il finale di campionato ha visto anche la disputa dell’atteso Trofeo della Marca, vera e propria sfida regionale tra le 15 società arcieristiche della regione. Fabriano partiva favoritissima dai bookmakers, ma l'emozione e la tensione della gara, svolta a Sant'Elpidio a Mare, ha giocato brutti scherzi. Alla fine il Trofeo è andato ad Urbino con i fabrianesi solo terzi alle spalle della solita Grottazzolina. Un trofeo questo maledetto che manca dalla città dei Chiavelli da ormai nove anni…troppi forse. Ora inizia il periodo di riposo, utile per ritemprare le forze e rimettere a posto e ripulire archi e frecce. Occasione questa per la Compagnia Arcieri Fabriano per iniziare nuovi corsi per chi volesse avvicinarsi a questa disciplina. I corsi sono articolati in 10 lezioni teorico - pratiche e si terranno ogni lunedì e giovedì alle ore 21 presso il campo di tiro di via Cavallotti. 7 L'Azione 29 OTTOBRE 2016 Quel deposito presto museo? Come rilanciare le vecchie locomotive di LORENZO PASTUGLIA C on la forte crisi che Fabriano sta attraversando, sempre più imprese ed attività sono costrette a chiudere. Varie strutture o aree rimangono incustodite e cadono in rovina. Capita che fabrianesi volenterosi si mettano all’opera e si battano per ridare vita con proprie idee ad un territorio che sta perdendo lo splendore di un tempo. E’ il caso di Giancarlo Bonafoni, attuale consigliere comunale e presidente del Dopolavoro Ferroviario, che si sta battendo per la realizzazione di due progetti interessanti riguardati l’ambito della ferrovia italiana. Il primo vede il riutilizzo del Deposito Locomotive e relativa Officina riparazioni (chiuso l’1 gennaio di quest’anno dalla Ferrovia di Stato) e l’allestimento di un Museo della Vaporiera. Il secondo, invece, il recupero della linea ferroviaria Fabriano-Pergola per il passaggio di locomotive a vapore ed il trasporto dei turisti tra le bellezze territoriali dell’entroterra marchigiano. Riguardo al primo progetto Bonafoni afferma: “Il vecchio magazzino merci è adiacente a via delle Fornaci. Ci sono tre ingressi, la superficie è molto grande e il capannone è a norma di sicurezza. Dentro ci sono binari appoggiati su colonnine, dove si può vedere il treno anche da sotto. Nelle varie stanze accanto vorrei allestire uno spazio con i cimeli delle ferrovie”. Per fare qualche esempio: Alberto Ciambricco, ex dirigente delle ferrovie che si interessava alle pubbliche relazioni, o Renzo Barbarossa, artista che ha fatto varie opere Il deposito ferroviario in procinto di diventare un museo della locomotiva come il monumento dell’Avis ai giardini o il busto di Beniamino Gigli al Teatro Gentile. Riguardo alla possibilità di un passaggio della mozione in Comune, Bonafoni nutre speranze: “Maggioranza e minoranza dovrebbero essere d’accordo. Questa iniziativa non è politica, ma culturale. Data la crisi dobbiamo valorizzare quelle bellezze di cui Fabriano dispone. Non possiamo puntare solo sugli attuali musei”. E qui entra in gioco il secondo progetto, quello sull’utilizzo di locomotive a vapore: “La linea Fabriano-Pergola non è chiusa, i treni non passano e c’è uno spreco di soldi. Vogliamo riutilizzarla e mi batterò fino a quando ne avrò la possibilità. Dobbiamo collegare il territorio con i dintorni, ma tutti dovranno contribuire. Ho parlato con i rappresentanti di Sassoferrato, Pergola, Serra Sant’Abbondio, Cagli, San Lorenzo in Campo e Genga, tutte località nei pressi Chiara e la danza, dal Veneto al mondo Vive a Rovigo ma è fabrianese doc. E in terra veneta ha trovato modo di farsi conoscere, valorizzando la sua passione. Infatti la 33enne Chiara Lamolinara (nella foto) guida come direttore artistico con professionalità e dedizione la scuola di danza “The Academy” che si propone come una scuola internazionale con l’intento di far convergere stili, danze e tecniche dei migliori artisti nazionali. Dopo il grandissimo successo dello spettacolo di fine anno “Alice back to Wonderland” c’era solo da aspettarsi un ottimo seguito nell’attività annuale del gruppo. “L’obiettivo del mio lavoro di insegnante – racconta Chiara – alla base di questa scuola, è la volontà di trasformare semplici ballerine in stelle. Ho fondato questa scuola con lo scopo di far volare le mie ballerine, di portarle lontano. Tutte le mie allieve sono importanti, ma devo lasciarle andare, è giusto così”. L’ultima giovane promessa è Veronica Papuzzi che grazie ad una borsa di studio è volata a Roma. Il nuovo grande progetto di Chiara rimarrà ancora un segreto, ma non per questo ci ha negato qualche piccola anticipazione. “Con il mio prossimo lavoro ho intenzione di stupire tutti, avendo in serbo sorprese per le studentesse, ma anche per il pubblico”. Ma Chiara non si sente… arrivata ed è pronta a tornare “allieva”. Nel periodo tra maggio e settembre in cui le allieve saranno impegnate nello studio, anche lei però tornerà tra i… banchi di scuola. “Sono stata invitata – conclude Chiara – da Paula Morgan, l’insegnante considerata tra le più brave al mondo, a Los Angeles, dove per tre settimane avrò l’onore di essere una sua allieva. Da questa esperienza tornerò con una nuova me stessa e tantissime idee per la mia scuola”. della ferrovia che possono essere incluse nel progetto in favore delle bellezze territoriali”. C’è un forte bisogno di valorizzare il turismo fabrianese: “Con questo progetto la gente potrebbe fermarsi a dormire a Fabriano varie notti e non andarsene solo dopo aver visto il Museo della Carta. Abbiamo degli scenari incredibili, da fotografia. In qualunque parte d’Italia progetti simili sono funzionanti e validi. Infine, domandatogli sul possibile costo delle operazioni, Bonafoni conclude: “Tra la restaurazione del capannone, delle locomotive e l’allestimento del museo, potrebbero bastare 350.000 euro, ma conto sul contributo delle istituzioni e dei privati. Anche il Dopolavoro nazionale sarebbe disposto ad aiutarci. Mi piacerebbe che tutti, dalla stampa ai parlamentari, dai consiglieri ai sindaci possano contribuire per rendere il progetto una solida realtà”. Le elezioni 2017? Decide Frate Indovino La crisi cittadina si sta avvitando su sé stessa e la consapevolezza del tracollo economico ha fatto emergere, nella sua geometrica potenza, il danno incrementale prodotto dall’inadeguatezza della classe politica locale. Si è verificato un vero e proprio fenomeno di proporzionalità inversa: tanto più la crisi si radicalizzava tanto più modesta risultava la qualità della rappresentanza politica cittadina. L’evoluzione di questo processo ha convinto i fabrianesi che le elezioni del 2017 non cambieranno di una virgola la scena cittadina e che un’eventuale “rinascita” del territorio avrà nella politica un ostacolo e non certo una sponda. Di conseguenza una pressione dei cittadini sulla politica che tende a zero consente al poco che resta dei partiti di programmare le proprie mosse sulle base di una sola variabile: il calendario. Vale quindi la pena capire come e perché sia Frate Indovino il vero match winner delle elezioni del 2017. Ottobre si chiude senza che nessuno abbia abbozzato una prima mossa per sparigliare il campo dell’attesa silente. C’è chi medita, chi trama, chi traccheggia e chi programma, in un gioco di movimenti illusori in cui tutti sono immobili ai blocchi di partenza. E lo saranno fino al 5 dicembre perché la campagna referendaria cristallizza la scena e consegna al ludibrio dell’imprudenza l’eventuale tentazione di una prima mossa. L’ex post referendario non scuoterà più di tanto la politica cittadina perché l’8 dicembre capita di giovedì e si profila un ponte propedeutico alle incombenti festività natalizie. Si aprirà una fase, destinata a durare fino all’8 gennaio, in cui ai cittadini e alla politica fregherà zero di proclami e strategie, opportunamente rimpiazzati da cappelletti, insalata russa e brodo di cappone. Chi mastica un po’ di politica, di commercio e di comportamento collettivo sa che gennaio è mese di ruote sgonfie, di depressione, di sopore e diete. Di fatto fino a febbraio nessuno muoverà foglia che Frate indovino non voglia. Il che significa che il tempo delle decisioni sarà ridotto all’osso; una circostanza che indebolisce l’opposizione – sia nella proposta che nella scelta dei candidati a Sindaco - e rafforza la maggioranza. All’interno di quest’ultima il più avvantaggiato è Sagramola, un Sindaco a forma di clessidra consapevole che ogni giorno che passa lo rende più ricandidabile e più forte al cospetto dei competitor interni ed esterni. In questo quadro emerge, quindi, un’altra proporzionalità inversa: più è bassa la pressione dei cittadini sulla politica più è elevata l’influenza di Frate Indovino. La città, invece, ha bisogno di concorrenza politica perché solo il rischio della sconfitta può migliorare la qualità della rappresentanza. E la concorrenza politica nasce dalla pressione esercitata sui partiti. Non farlo in nome di un sano e comprensibile distacco – di cui sono il primo a riconoscere la legittimità – ha un suo effetto collaterale: rendere peggiore ciò che vorremmo fosse migliore. Come la si gira la si gira male. Spettacolo di Travaglio al teatro Gentile Domenica 6 novembre alle ore 18.45 il Teatro Gentile ospiterà Marco Travaglio (nella foto) nello spettacolo ”Perché no, tutte le bugie del Referenzum”. Le prevendite sono state aperte ed i biglietti sono disponibili presso l’Edicola La Rovere in Corso della Repubblica, con biglietti dagli 8 ai 20 euro. Ad organizzare l’incontro, il Movimento 5 Stelle di Fabriano che si è impegnato economicamente per portare lo spettacolo di Travaglio data l’importanza che questo Referendum del 4 dicembre ha per tutti i cittadini: “E’ fondamentale informare, anche i nostri cittadini - commenta Joselito Arcioni dei 5 stelle -, sulle menzogne e sui pericoli dell’appuntamento del 4 dicembre prossimo e speriamo che la città di Fabriano e non solo ci sostenga con una grande partecipazione”, Lo spettacolo è una sorta di recital per spiegare le ragioni del no al referendum contrapposte a quelle del sì. Le ragioni del sì verranno portate sul palcoscenico dall’attrice Giorgia Salari, che vestirà i panni del Ministro Maria Elena Boschi riportando frasi testuali della stessa ministra. “Nella nostra Costituzione - specifica Joselito Arcioni - troviamo scritti la sovranità popolare, il diritto al lavoro, alla salute, alla cultura, il precetto di orientare l’economia e la proprietà secondo il principio supremo dell’utilità sociale (cioè del bene comune). Questa riforma costituzionale impone un modello nel quale i diritti della persona saranno adeguati, cioè ristretti perché, secondo le banche d’affari, altrimenti l’economia si ferma. Una minaccia che non corrisponde alla realtà”. L’obiettivo principale resta quello di attivare una critica personale che faccia riflettere ogni cittadino sui contenuti di una riforma che verrà votata a breve. Roberta Stazi 8 >FABRIANO< L'Azione 29 OTTOBRE 2016 "Basta colate di cemento!" Il comitato "Alla scoperta del Giano" vuole che sia tutelato il fiume D di PAOLA ROTOLO ue le giornate, quelle dell’8 e del 9 ottobre scorso, che sono state dedicate al “River Fest Fabriano”, tra un convegno di tecnici, storici ed appassionati, una serie di escursioni lungo il fiume Giano fino ai paesi limitrofi, un’apprezzata degustazione di prodotti tipici illustrata dal presidente dello Slow Food Marche, ed una parte interamente dedicata alle scuole e ai bambini, che hanno illustrato i loro lavori sul fiume disegnati ispirandosi al tema, per poi partecipare ad un’escursione organizzata allo scopo di sensibilizzarli ed avvicinarli alla natura. Per capire com’è andata, abbiamo intervistato Fabrizio Moscè, uno dei due portavoce del Comitato “Alla Scoperta del Giano”. Quali erano gli scopi che vi eravate prefissati con questo evento? “È stato innanzitutto un modo per fermarsi e fare il punto della situazione, incontrandoci sia con i membri del gruppo che con i cittadini a noi vicini in questi quattro anni, durante i quali gli eventi, numerosi, si sono susseguiti". Quali sono i traguardi che potete dire di aver ottenuto? “Da quando il comitato è nato, oltre a tutta la nostra campagna di sensibilizzazione che si è rivelata piuttosto efficace, spesso accompagnata da assemblee pubbliche, conferenze stampa e raccolte di firme per obiettivi precisi, come singoli cittadini abbiamo segnalato situazioni non chiare agli enti preposti e alle autorità di competenza. Possiamo dire che alcune di esse hanno avuto riscontri positivi”. Stilando un bilancio della vostra attività, è da ritenere positivo o negativo il lavoro svolto? “Senza dubbio un mix di luci ed ombre: la sensibilità sul tema è aumentata esponenzialmente e la collaborazione dei giovani, forse i più recettivi ed attenti all’ambiente, come anche quella delle scuole, è molto intensa, tanto che sono state fatte più tesi di laurea sull’argomento. Le ombre sono per lo più dovute alle dinamiche della politica e dell’amministrazione, entrambe ostiche per noi che agiamo come e privati e semplici cittadini. Abbiamo cercato l’attenzione degli enti per tentare di scongiurare un impatto visivo del tutto decontestualizzato con il nostro antico centro storico, e nonostante dagli ultimi lavori effettuati potrebbe sembrare che non abbiamo ottenuto nulla, in realtà siamo riusciti, con un’istanza che è stata accolta, a salvare ben cinque ponti antichi: i ponti di San Rocco, dell’Aèra, di Ciccopico, della Madonna delle Grazie e delle Moline, così come ad evitare orribili colate di calcestruzzo e fibra di carbonio”. Cosa ne pensate del nuovo ponte appena ultimato? “Ci tengo a ricordare innanzitutto che il nostro comitato è formato sì da appassionati, ma anche da professionisti come geologi, architetti, ingegneri. Tutti concordiamo nel dire che i risultati degli ultimi lavori effettuati non piacciono perché non Un momento della conferenza dell'8 ottobre all'interno del River Fest Fabriano si sposano con l’architettura fabrianese dal carattere medievale. Con il suo intervento durante il 'River Fest' il sindaco ha affermato che non si è potuto fare diversamente perché si sono dovuti rispettare parametri per la sicurezza idraulica. Noi pensiamo che non sia così, dunque margini per operare in maniera diversa c’erano sicuramente. La tecnica deve essere al servizio delle idee e non viceversa. E’ la stessa tecnica che oggi rende possibili soluzioni un tempo impensabili, meno impattanti e, aggiungo, anche meno costose. Recentemente l’Università di Perugia ha condotto in maniera autonoma, su commissione di un privato, uno studio idraulico che giunge a conclusioni differenti da quelle su cui è stato basato il progetto di recupero, ma né il Comune, né i progettisti lo hanno mai preso in considerazione. Questo per dire che quando si parla di mitigazione del rischio idraulico, niente può essere adottato come il Vangelo. Vogliamo sperare che almeno nel tratto dove si andrà ad operare, cioè dietro il Mercato Coperto, si adottino scelte più contestualizzate”. Quali sono i vostri prossimi obiettivi? “Proprio nel tratto che ho appena menzionato, se non verrà apportata nessuna variante, è prevista una nuova copertura del fiume su cui dovrebbe trovare sede un parcheggio. Il comitato cercherà di scongiurare questa ipotesi in tutti i modi. Basta coperture, basta colate di cemento sulla nostra storia. E se riusciamo a riportare a respirare tutto il corso del fiume Giano, vorremmo che il Ponte dell’Aèra sia anche facilmente raggiungibile e visitabile, essendo uno dei monumenti architettonici nazionali più importanti, menzionato anche da Giorgio Vasari. La tecnica, a proposito, dovrebbe servire anche per agevolare il cammino verso le bellezze, se vuole essere costruttiva e non distruttiva”. E il progetto del Parco del Giano? “Ulteriore, importante tema per il comitato: vorremmo tutto il corso del fiume libero e usufruibile per poter godere del Parco del Giano, una zona verde che attraversi Fabriano e colleghi le periferie passando per il centro storico seguendo l’alveo del fiume, ideale per passeggiate, per pedalate e per trascorrere il tempo all’aria aperta. Tutto ciò non è un’utopia per romantici. Più di trent’anni fa l’architetto Alessandro Carancini, che come tutti i grandi era decenni avanti rispetto agli altri, lo pensò fissando i punti principali in un libretto edito nel 1983 'Dove il verde e l’acqua a Fabriano', una nitida visione arricchita da studi e disegni a china su un possibile parco fluviale ritenuto indispensabile per la rinascita della città. Questo lavoro rappresenta un punto di riferimento per noi tutti del comitato”. Nell’immediato, cosa chiedete? “Chiediamo che si cerchi di riadattare esteticamente quanto già fatto al contesto, che le prossime scelte architettoniche siano in linea con la natura della città, che tutti i lavori si accompagnino in modo propedeutico e consono alla realizzazione del Parco del Giano. Una cosa è certa: la natura non si può coprire, si deve lasciar respirare per poterla vivere, e la stessa cosa I portavoce del comitato "Alla Scoperta del Giano", Fabrizio Moscè e Aldo Pesetti (le foto di questa pagina sono di Antonio Stopponi) vale per Fabriano: smettiamo di offenderla con colate di cemento. Valorizziamola e torniamo a goderne”. Qui e sotto, i discussi argini che impediscono la vista del fiume L'Azione 29 OTTOBRE 2016 >FABRIANO< 9 Cimiteri, nuovo look e furti di marco antonini C on l’avvicinarsi del 2 novembre, commemorazione dei defunti, l’amministrazione comunale ha dato il via a una serie di lavori di manutenzione nei cimiteri di Fabriano e delle frazioni. Un argomento molto delicato vista la sollecitudine con cui tanti residenti, soprattutto nei piccoli paesi, hanno lamentato l’assenza del cosiddetto “scopino” nei cimiteri per la pulizia quotidiana di un luogo caro a tutti. Ora, però, gli operai sono al lavoro per sistemare le stradine di accesso, liberare le caditoie ostruite dalle foglie e i tombini per lo scolo dell’acqua piovana. L’assessore ai Lavori Pubblici Claudio Alianello fa il punto della situazione evidenziando che non esistono al momento particolari criticità. Tra le novità è previsto l’ampliamento del cimitero di Santa Maria, il più grande della città con la realizzazione, nei prossimi mesi, di nuovi loculi e cappelline. Intanto sono già partiti i lavori per la sistemazione della strada di accesso che da via Dante conduce al camposanto. La famosa salita alberata verrà migliorata notevolmente. Rimane però il problema degli studenti che, per raggiungere dal vicino parcheggio scambiatore il polo scolastico di via Pavoni, attraversano il cimitero. “E’ vero – ha detto Alianello – che gli studenti passano all’interno della struttura per camminare di meno e arrivare prima alla Cittadella degli Studi, ma non abbiamo riscontrato dispetti o atti vandalici all’interno. Non mi sembra – conclude – che diano fastidio a nessuno. Oltretutto non sono mai arrivate segnalazioni o lamentele da parte di persone che vanno a trovare un defunto”. Un altro problema, al momento risolto, riguarda i cinghiali alle Cortine. Per diverso tempo sono arrivate richieste di intervento da parte di anziani che non sono potuti scendere dalla macchina per la presenza, proprio all’ingresso del camposanto, di questi grossi animali selvatici. Con l’ultima battuta di caccia che si è tenuta un anno fa, non sono più stati avvistati cinghiali nella zona. Nelle frazioni, invece, il problema più grave si registra a Serradica dove i tecnici tengono sotto controllo una piccola parte di terreno all’interno del cimitero che è franata. A Marischio, Cancelli, Albacina, Sant’Elia, l’emergenza riguarda i furti di grondaie. I ladri prendono spesso di mira i giorni di festa. E a scoprire il furto sono stati alcuni privati in visita ai loro cari. Ignoti, infatti, hanno rubato grondaie dalle cappelle e altri utensili in rame come spesso accade nelle stazioni ferroviarie. Non è la prima volta che vengono segnalati furti al cimitero anche a Santa Maria. In più di un’occasione, infatti, era stata sollecitata l’installazione delle telecamere di sicurezza perché il camposanto – una volta terminato l’orario di apertura – rimane senza sorveglianza fino al giorno dopo. In alcune tombe, oltretutto, erano stati rubati anche fiori e lampade. Le forze dell’ordine hanno potenziato i controlli anche nelle arterie limitrofe ai cimiteri cittadini e invitano l’opinione pubblica a segnalare movimenti sospetti – soprattutto di notte – nei parcheggi del cimitero. Recentemente alcuni proprietari hanno dovuto fare i conti con il maltempo anche al cimitero con perdite d’acqua che creavano disagi ai visitatori e problemi alle strutture. 10 >FABRIANO< L'Azione 29 OTTOBRE 2016 Nuzi in città per tre mesi Il trittico è stato ricomposto e sarà esposto nel Museo Diocesano di GIAMPIERO DONNINI L' abbazia di Santa Maria d'Appennino raggiunse l'apice della sua giurisdizione e della sua floridezza amministrativa nel corso del XIV secolo, ponendosi nella condizione di ingaggiare artisti di rilievo ai fini del suo decoro. Ne fanno testimonianza gli affreschi del Maestro di Campodonico di proprietà Serafini, il polittico di Francescuccio Ghissi conservato nella Pinacoteca Molajoli e il trittico di Allegretto Nuzi. Resta dunque il rammarico di vedere l'insigne cenobio ridotto a un cumulo di macerie, per l'ignoranza e l'egoismo degli uomini e il colpevole menefreghismo delle istituzioni. Per il fattivo interesse del direttore don Alfredo Zuccatosta e la sensibilità di Agnese Vastano e di Peter Aufreiter, direttore del Polo Museale della Galleria di Urbino, il trittico del Nuzi è stato ricomposto e per tre mesi sarà esposto nel nostro Museo Diocesano. Con ciò si realizza anche un lucido suggerimento avanzato da Federico Zeri nel corso di un nostro incontro nella sua villa di Mentana, negli anni settanta. Le misure dei tre pannelli combaciano e stretta risulta la relazione stilistica tra loro, da non lasciare dubbi sulla appartenenza ad un unico organico. Commissionatogli nella fase conclusiva della sua parabola, Allegretto attinse a piene mani nella riserva inesauribile del suo repertorio tipologico e figurativo, nonché degli apparati decorativi che egli veniva traendo dai preziosi broccati dell'epoca e coi quali rivestiva le immagini dei santi sino renderle quali fantastiche crisalidi trapunte d'oro e di colori. Le tre tavole ricongiunte raffigurano al centro la Madonna in trono col Bambino, a sinistra i santi Antonio abate e Giovanni Evangelista, a destra i santi Giovanni Battista e Venanzio. Sul gradino del trono è riportata la scritta: HOC OPUS PINXIT ALEGRITIUS NUTII DE FABRIANO ANNO MCCCLXXII. L'artista raccoglie qui il frutto della sua tendenza, già in atto da qualche tempo, a una nuova visione decorativa e al conseguente processo di dissoluzione plastica. Così come nel trittico di Macerata e quello con tre santi della Pinacoteca fabrianese, anche in questo le figure sono costruite con imponenza e il dato esecutivo è fine e misurato. Esso predomina sull'oro del fondo e si accende di tonalità rosa, rosse, violette; scuri gli incarnati (anche Il trittico di Allegretto Nuzi, 1372 per il leggero degrado dei colori) ma delineati con ombre solide e unite. Ed appare in pieno l'incoerenza stilistica tra la nuova visione decorativa delle vesti e la ricerca plastica che permane sui volti e nelle pieghe dei panni. Il risultato che ne scaturisce è una stupefacente, metafisica bellezza che sembra trasferire le sante figure in una dimensione diversa, non più terrena. Da venerdì 28 ottobre visitabile l'opera d'arte Il trittico del Nuzi sarà visitabile da venerdì 28 ottobre presso il Museo Diocesano con il seguente orario: venerdì 28 dalle 16 alle 18, tutti i sabati e le domeniche dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18. Movida, tante proposte al vaglio Difendersi dalle truffe Vietare di uscire dai locali pubblici, a qualsiasi ora, con bevande alcoliche o no, contenute in bicchieri o bottiglie di vetro, pianificare un orario di chiusura delle attività del divertimento uguali per tutti alle 2 o alle 3 di notte e più rispetto delle regole da parte degli utenti. E’ quanto è emerso dall’incontro che si è tenuto in Comune tra il gruppo lavoro “movida” e l’assessore Mario Paglialunga. L’obiettivo è quello di arrivare a un regolamento unitario che tuteli sia gli esercenti nella propria attività che i residenti nel loro diritto al riposo. Una delle prime novità sarà la modifica dell’ordinanza che prevedeva il divieto di uscire dai locali pubblici con superalcolici in contenitori di vetro. Per motivi di sicurezza il divieto verrà esteso a tutte le tipologie di bevande, succhi di frutta compresi. Al vertice erano presenti sia rappresentanti delle associazioni di categoria, che i gestori dei locali che hanno manifestato l’interesse comune di difendere sia il divertimento che la quiete notturna. "E’ necessario”, ha detto il gruppo di lavoro in una nota, “creare attività formative che provvedano ad educare civilmente la clientela. Da sempre, infatti, quando i locali sono aperti, ci adoperiamo per richiedere a tutti il rispetto delle regole e della civile convivenza”. In particolare, rilevando che schiamazzi ed episodi mancanti di rispetto avvengono quasi sempre dopo la chiusura dei locali e non sono imputabili alla movida, si stanno analizzando delle possibilità per intervenire direttamente sulla problematica e permettere la convivenza sia della movida, sia del riposo notturno attraverso un servizio di vigilanza. Tante le idee al vaglio della commissione per arginare lo strappo con i residenti. “Stiamo studiando”, ha detto l’assessore Paglialunga, “un codice etico che i locali si impegnano a rispettare e a far rispettare: diritti e doveri sono l’essenza della convivenza civile della comunità”. Tolleranza zero, quindi, dopo gli ultimi atti vandalici che sono stati segnalati alle forze dell’ordine dai residenti del centro storico. I residenti del centro storico, intanto, hanno chiesto agli esercenti di curare di più gli spazi pubblici e di provvedere alla pulizia subito dopo l’orario di chiusura. L’assessorato al Commercio e alla Polizia Locale studia la possibilità di incaricare un operatore ecologico che, prima dell’alba, controlli e pulisca le vie della movida fabrianese affinché, con la luce del sole, la città diventi più accogliente. Marco Antonini La parrocchia della Misericordia, la più grande di Fabriano, scende in campo contro l’aumento dei furti nel quartiere e raccoglie l’invito di tanti fedeli che chiedono di fare qualcosa in più per prevenire i reati predatori che spaventano soprattutto gli anziani, ma non solo. Don Umberto Rotili, il parroco, nonché regista e ideatore di musical di successo, sta provando, in tutti i modi, a rassicurare la popolazione che si è rivolta anche a lui. Per questo i Carabinieri della Compagnia di Fabriano, il 30 ottobre, terranno, alle ore 16, un incontro presso la sala San Filippo in piazza Fratelli Rosselli, per spiegare a tutti i fedeli i tipi di truffa che ignoti stanno mettendo a segno nel quartiere. “La parrocchia non può restare indifferente – ha detto don Umberto – e quando i fedeli lanciano un grido di allarme è giusto ascoltarli. L’obiettivo è quello di dare qualche strumento in più agli anziani per prevenire le truffe e tutelare i risparmi di una vita. I furti in costante aumento testimoniano – conclude – che si sta percorrendo, anche a Fabriano, una strada moralmente pericolosa che danneggia tutti. Per questo i Carabinieri verranno sia nella parrocchia della Misericordia, che in altre della diocesi per aiutare e mettere in guardia la popolazione. Qualcosa, per difenderci, possiamo farlo”. Recentemente l’ultimo episodio: i ladri hanno preso di mira il quartiere e sono entrati in azione nel tardo pomeriggio ed hanno approfittato dell’assenza dei proprietari per asportare gioielli e ricordi di famiglia per un valore di diverse migliaia di euro, dopo essersi arrampicati sulle grondaie. m.a. BREVI DA FABRIANO ~ LADRI “FACILITATI”? Albacina, giorni fa. Trovando la chiave sulla porta, ignoti ladri entrano in casa, si appropriano di oggetti d’oro per un valore sui 3.000 euro e vanno nell’adiacente edificio dove forzano la porta-finestra primo piano, entrano, asportano oggetti d’oro e d’argento per un valore totale di altri 3.000 euro. Il proprietario dell’appartamento, con la chiave sul portone, se ne era accorto al rientro verso mezzanotte e sporgevandenuncia presso i Carabinieri. ~ PER PRECAUZIONE CHIUSE DUE AULE Scuola Media Giovanni Paolo II, 19 ottobre. Con ordinanza del sindaco e a causa di un solaio che desta allarme, vengono chiusi i laboratori di arti e lingue delle classi, I° A e II° C. ~ RIMOSSO PALO SEGNALATORE Genga, zona Pontechiaradovo, giorni fa. Il palo segnalatore, posizionato prima dell’attraversamento dei binari essendo stato urtato e piegato da un veicolo ignoto, viene rimosso dai VdF tramite la loro gru proveniente da Ancona. Anche la traversa era stata spostata dal veicolo sconosciuto. ~ ACQUA COLAVA DA SOLAIO Via Gramsci, 19 ottobre, ore 17. L’inquilino di un palazzo chiama il 115 dei VdF perché l'acqua gli cola in casa proveniente dal soffitto. I controllori chiudono l’afflusso dell’acqua, rimediano per quanto possono, contattano il proprietario dell’appartamento superiore, che non si era accorto di nulla, e scoprono che l’allagamento era causato dalla rottura di un tubo. Quest’uomo provvederà a riparare i suoi e gli altrui danni. ~ FUOCO IN “COMPATTATORE CARTONE” Via Buozzi, 20 ottobre ore 1.40. Principio di incendio in un container e compattatore per cartone, di un supermercato. I VdF spengono, e mettono in sicurezza macchinario, cartoni e ambiente. ~ AFFITTAVA ALLOGGIO ALTRUI Fabriano, 20 ottobre. La Polizia denuncia un 38enne di Osimo per truffa on line, perché aveva “offerto” l’affitto di un appartamento a Civitanova Marche e una fabrianese aveva accettato versando 400 euro di caparra. Ma quando in agosto vi si è recata con la famiglia ha trovato che l’abitazione non era libera essendoci un laboratorio di massaggi. Il 38enne è responsabile di altre truffe simili. ~ ALTRO TRUFFATORE DI AFFITTI Fabriano, 21 ottobre. Un 25enne di Napoli, responsabile di una truffa on line per l’affitto di un appartamento a Rimini nel luglio scorso, viene denunciato dalla Polizia. Una signora di Matelica aveva accettato pagando 700 euro, ma l’appartamento era occupato. Il truffatore aveva intestato ad altri il conto corrente e aveva dato un numero telefonico disattivato. ~ FRATTURATO AUTOMOBILISTA NEL CAMPO S. P. Cancelli-Fabriano, 21 ottobre, pomeriggio. La Fiat Panda, guidata da un 25enne fabrianese, sbanda sull’asfalto bagnato e dopo un volo di dieci metri, finisce e si rovescia su un campo. Il giovane viene estratto dal veicolo dai VdF, quindi il personale medico del 118 gli presta le prime e lo trasporta all’ospedale, dove viene ricoverato per fratture agli arti. ~ UBRIACO, DORMIVA A LATO STRADA Via Cialdini, 18 ottobre ore 5. Un passante nota un uomo che al lato della strada dorme per terra davanti ad un’abitazione e chiama soccorso. Il personale medico del 118 lo trasporta all’ospedale ed il 43enne, noto consumatore di droga, che dormiva per ubriachezza, dopo le cure del caso, si riprende. ~ POSTO DI BLOCCO E CONTROLLI Fabriano, 17-18 ottobre. Tramite posti di blocco stradali, la Polizia di Stato e la Polizia Municipale, controllano 120 veicoli e identificano 196 persone. Contravvenzionati vari automobilisti per guida senza cinture di sicurezza, mancata revisione del veicolo, guida con cellulare in mano. Qualche giorno dopo i Carabinieri effettuano altri posto di blocco a Fabriano, Cerreto d’Esi, Sassoferrato, Genga e nelle frazioni. Controllano 53 veicoli, identificano 69 persone e rilevano varie contravvenzioni al Codice della Strada. ~ MAROCCHINO ACCOMPAGNATO ALLA FRONTIERA Fabriano, giorni fa. Un cittadino marocchino per il quale era già scattato il provvedimento di allontanamento dal territorio italiano, viene fermato dalla Polizia e quindi accompagnato alla frontiera. L'Azione 29 OTTOBRE 2016 >FABRIANO< 11 Carta, ciak anche in Svezia Una troupe del National Geographic Channel ha girato un documentario di MARCO ANTONINI F abriano nelle tv di tutto il mondo grazia a un nuovo documentario di National Geographic Channel. In attesa della quarta serie della fiction Rai “Che Dio ci aiuti” in prima serata su Rai1 nei prossimi mesi (la terza serie, già ambientata nella città della carta, superò i 7 milioni di ascolto), anche all’estero scoprono e valorizzano Fabriano, la piccola perla dell’entroterra che sta cercando di trovare nel turismo la ricetta per superare le difficoltà dopo la crisi dell’industria. Negli ultimi giorni una troupe di dieci persone del National Geographic ha girato al Museo della Carta e della Filigrana dove il popolare conduttore londinese Tim Shaw ha vestito i panni medievali per mostrare al pubblico il rapporto tra gli stracci e la famosa carta fabrianese del XIII secolo. La seconda parte del documentario sarà girata in Svezia dove, invece, il "genio" del noto canale scientifico, approfondirà il rapporto tra foreste e paste da carta nelle cartiere di oggi. Il documentario sarà prodotto in lingua inglese e diffuso, a partire dal prossimo mese di novembre, attraverso le varie piattaforme satellitari che diffondono il National Geographic Channel a livello planetario. Un video del backstage, girato con un semplice smartphone, propone già su You Tube il dietro le quinte delle operazioni di ripresa effettuate a Fabriano. Dopo le riprese, durate quasi cinque ore, la moglie Hayley e la figlia hanno raggiunto Tim Shaw al museo e la piccola si è anche cimentata, come del resto aveva fatto suo padre durante le riprese, nella fabbricazione di un prezioso foglio di carta filigranata. Tim Shaw è particolarmente famoso in Inghilterra e nel mondo scientifico per essere il presentatore della famosa serie tecnico-scientifica "Street genius" del National Geographic Channel. All'età di 12 anni la British Dyslexia Association ne aveva già certificato il "genio creativo" e a 16 anni Tim aveva già inventato numerosi oggetti che sono ancora in vendita nei negozi come, tanto per fare un esempio, le luci di stop lampeggianti che illuminano quando le macchine frenano energicamente all'improvvi- so, tanto da ottenere una borsa di studio in ingegneria alla prestigiosa Oxford University ed essere nominato giovane ingegnere dell'anno nel 1992 e nel 1994 per le sue invenzioni. Le tv di tutto il mondo scoprono la carta Fabriano e la valorizzano con servizi giornalistici. Recentemente anche la televisione nazionale giapponese NHK ha girato un documentario nel laboratorio della carta del maestro cartario Sandro Tiberi. Il documentario verrà trasmesso sia nella televisione pubblica giapponese che in radio. "Anche l’Oriente – ha commentato orgogliosamente Tiberi – è rimasta affascinata dalla nostra città e dal suo prodotto più famoso nel mondo, la carta su cui noi dobbiamo puntare tutto". Restando in Italia, invece, nei prossimi mesi, troveremo il centro storico di Fabriano in prima serata su Rai1 con la serie “Che Dio ci aiuti”. La popolare fiction interpretata da Elena Sofia Ricci è ambientata nella città della carta e, anche questa, sarà una vetrina importante. 12 >EVENTI< L'Azione 29 OTTOBRE 2016 Il dono della vista, arte e medicina I di ELISABETTA MONTI l mondo dell’arte e della medicina si uniscono nell’ottica di un percorso rivolto sempre di più ad un’”umanizzazione della cura”. Questo lo spirito che anima il progetto pittorico “Il dono della vista” realizzato dall’artista Aicha Djennane insieme al “Centro Sollievo” di Fabriano. Un’iniziativa che si svolgerà in concomitanza dell’importante convegno “Progressi nella diagnostica e nella chirurgia della cornea” in programma venerdì 11 novembre a Fabriano presso l’Oratorio della Carità e promosso dall’Area Vasta n.2. Dal 5 novembre (fino a sabato 12) la Biblioteca Multimediale “Sassi” ospiterà la mostra (promossa dal Comune di Fabriano) che comprenderà ben tutte le 29 opere realizzate da Aicha e dagli amici del “Centro Sollievo”, coordinati dalla dott.ssa Marina di Foglia. Le tele, che hanno per soggetto il tema della vista, saranno poi donate ai reparti di Oculistica degli ospedali di Fabriano e Senigallia: “A seguito del mio progetto Lungo il Nilo – il Risveglio, realizzato per i reparti di Cure Palliative e di Oncologia dell’ospedale di Fabriano “Profili” e soprattutto conoscendo anche l’importanza dei problemi Un progetto pittorico di Aicha Djennane con il Centro Sollievo relativi alla vista – dichiara l’artista Aicha - ho sentito il desiderio di proporre questo progetto al dott. Stefano Lippera che l’ha accolto con vero interesse, incoraggiandomi a realizzarlo. A questo proposito voglio ringraziare la dott.ssa Di Foglia che mi ha permesso di coinvolgere le partecipanti del Servizio Sollievo con un corso di 'rilassamento pittorico' e le educatrici Fabiola e Giulia, discrete e presenti. Sono grata per la partecipazione di Rosina Perocchi e di Cinzia Manna, con le quali abbiamo portato a termine il progetto. La scelta di questa tematica è nata da un lungo mio vissuto in terra d’Egitto ed è per me congeniale apprezzare questa fantastica civiltà che rimane dentro il mio cuore”. Il periodo di apertura della mostra non è stato scelto “a caso”. Proprio venerdì 11 novembre, infatti, avrà luogo a Fabriano il convegno “Progressi nella diagnostica e nella chirurgia della cornea” in memoria del dr. Cesare Forlini, oculista di fama mondiale e ideatore della “Banca degli Occhi”. “Il convegno nasce dall’idea di mantenere vivo il ricordo del nostro caro amico e collega Forlini che, con i suoi insegnamenti e la sua generosità, partecipava e organizzava congressi al fine di potersi confrontare in modo costruttivo con i colleghi – afferma il dr. Stefano Lippera, direttore U.O. Oculistica Area Vasta 2 - l’argomento proposto “La cornea” ricorda il primo evento da lui organizzato a Fabriano nel 1998. Da lì, appunto, l’idea di realizzare a Fabriano la Banca degli Occhi, tuttora attiva”. Medicina e arte insieme, quindi, per un’iniziativa di grande valore sociale, umano e culturale: “Il Curare rappresenta un’arte, conoscenza ed intuito – conclude Lippera – le opere in mostra, che verranno poi donate ai reparti di Oculistica degli ospedali di Fabriano e Senigallia, saranno quindi di aiuto ai pazienti, conferendo loro gioia e sollievo”. L’inaugurazione della mostra “Il dono della vista” avrà luogo sabato 5 novembre alle ore 16 presso la Biblioteca “Sassi”. Trent’anni di vita nel territorio: festa al Centro Studi Riganelli Il Centro Studi don Giuseppe Riganelli celebra il suo trentennale con un convegno che si terrà, a Fabriano sabato 5 novembre, alle ore 17.30 nell'Oratorio della Carità, cui sono invitati i rappresentanti delle istituzioni culturali d'ispirazione cristiana delle parche e dell'Umbria. Temi da discutere: prospettive del progetto culturale della Chiesa italiana; importanza delle ricerche di storia sul movimento dei cattoli- ci, funzioni di centri culturali come il "Riganelli". Relatore principale del convegno, che sarà presieduto da Francesco Merloni, presidente onorario del Centro Studi, sarà il conterraneo prof. Sergio Belardinelli, dell’Università di Bologna. Saranno presenti il Vescovo di Fabriano-Matelica ed il sindaco di Fabriano. Nella circostanza verranno ricordati don Giuseppe Riganelli (+1963) e il fondatore Emo Sparisci (+2005) (nella foto). Verrà sinteticamente illustrata l'attività trentennale del Centro Studi: 60 pubblicazioni; quasi 200 eventi tra conferenze, seminari, dibattiti, presentazione di libri, mostre ecc. con personaggi illustri come Carlo Bo e Oscar Luigi Scalfaro; costituzione di un archivio storico con una decina di "fondi” e numerosi faldoni. Kledi ospite alla scuola di danza Tersicore Alessandra Celentano e Kledi Kadiu (nella foto) tornano ospiti della Scuola di Danza Tersicore di Fabriano per due stage, rispettivamente di danza classica e di modern, sabato 29 e domenica 30 ottobre. Le iscrizioni sono rivolte ai livelli “principiante” e “intermedio/avanzato”, e c’è la possibilità di seguire una sola lezione o due, (orari e costi sono sul sito della scuola). Entusiasti dell’esperienza dello scorso anno, della scuola e dei ragazzi fabrianesi, i due conosciuti professionisti vivranno con i giovani partecipanti agli stage un’esperienza di crescita professionale e di intensa attività di danza, che sarà seguita in diretta da Radioblu. Alessandra Celentano, attualmente professoressa e coreografa per il programma televisivo “Amici” di Maria De Filippi e per questo nota a molti, è stata maître de ballet nei maggiori teatri italiani, dalla Scala All’Opera di Parigi, dal Teatro Comunale di Firenze al Teatro San Carlo di Napoli, ed ha lavorato accanto a grandi nomi della danza come Carla Fracci, Roberto Bolle, Elisabetta Terabust ed Alessandra Ferri. Nipote del noto cantante Adriano Celentano, è l’insegnante della scuola di Amici più temuta, per la sua severità, ma anche una tra le più giuste e coerenti. Kledi Kadiu, di origine albanese, è entrato giovanissimo all’Accademia Nazionale di Danza dove si è diplomato nel 1992 e nello stesso anno è entrato a far parte del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Tirana. Nel 1993 si trasferisce in Italia e la sua carriera conosce un’escalation di successi, a teatro, in televisione, fino ad arrivare al cinema. Numerosi i premi ricevuti come attestato del suo straordinario talento artistico, Nel 2012 il Presidente della Repubblica Albanese gli ha consegnato il titolo artistico di “Grande Maestro.” I due artisti terranno lezioni alternandosi nelle giornate di sabato 29 e di domenica 30 ottobre presso la scuola guidata da Anna Rita Riccioni, insignita lo scorso anno del titolo di “consigliera internazionale della Danza” dall’Unesco. Sarà presente anche Alessandra Celentano Roberta Stazi I funghi della domenica e... sul lago Trasimeno Domenica 30, lunedì 31 ottobre e martedì 1 novembre - Mostra micologica a Fiuminata. Domenica 6 novembre - gita all'isola Polvese sul lago Trasimeno Domenica 30, lunedì 31 ottobre e martedì 1 novembre a Fiuminata si terrà l'annuale Mostra Micologica locale, alla quale, il Gruppo Micologico Naturalistico Fabrianese storicamente collabora per la ricerca, determinazione ed esposizione degli esemplari fungini presenti nelle nostre zone. La mostra sarà ad ingresso libero e tutti, appassionati, curiosi o semplici amanti della natura, sono invitati a visitarla. L'A.Mi./Associazioni Micologiche dell'Umbria e il Gruppo Micologico Naturalistico Fabrianese organizzano per domenica 6 novembre la gita/ uscita a funghi autunnali sull'isola Polvese del Lago Trasimeno con orari e costi che saranno comunicati direttamente a quanti chiameranno entro fine ottobre perché interessati a partecipare. Tutti i lunedì di novembre alle ore 21 - sede aperta - Incontri su "I funghi della domenica". Il Gruppo Micologico Naturalistico Fabrianese, presso la propria sede sita in Via Mamiani n. 43, stesso ingresso del locale gruppo Avis, si ritroverà tutti i lunedì sera del mese di novembre alle ore 21 per discutere sul raccolto di fine settimana con esperti micologi allo scopo di conoscere nuove specie di funghi e condividere questa passione tra amici. In particolare lunedì 7 novembre alle ore 21 il micologo Bruno Berta ci parlerà de "I funghi epigei". Tutti sono invitati a portare esemplari fungini e partecipare a detti appuntamenti che rappresentano un'importante occasione di conoscenza, approfondimento, promozione e prevenzione della personale e locale sicurezza tossicologica, in special modo, quanti sono già possessori di tesserino per la raccolta. L'Azione 29 OTTOBRE 2016 >SPAZIO LAVORO< Imprese minori da accorpare “L e imprese minori delle Marche si devono accorpare per uscire dalla crisi. Le famiglie imprenditoriali locali devono pensare a questo per affrontare nella giusta maniera le sfide del mondo globale”. Così l’ex premier Romano Prodi a margine della presentazione ad Ancona della classifica delle principali 500 aziende marchigiane da parte della Fondazione Merloni. Indesit Company spa si conferma per il 30° anno in testa alla graduatoria delle imprese della regione. Segue l’Ariston Thermo al secondo posto, e, al terzo, la Tod’s di Della Valle che entra nel club delle aziende miliardarie. Nei primi 10 posti ci sono poi Acraf spa (Angelini), seguita da Biesse, Profilglass, Elica, Fileni Smar, Poltrona Frau e Imac spa. “La crescita delle vendite del 2015 – ha rilevato Donato Iacobucci della Fondazione Merloni – è stata per le imprese del 3 per cento. Il sistema industriale regionale è cresciuto in gran parte sulle esportazioni, soprattutto nel mercato europeo. Tengono gli occupati (che anzi registrano una leggera crescita) anche se per il complesso delle grandi imprese si tratta di un livello del 10 per cento inferiore a quello pre-crisi”. “Le cose peggiori ce le siamo lasciate alle spalle – ha detto Diego Della Valle, premiato da Francesco Merloni per il trentennale dell’iniziativa . Naturalmente bisogna stare molto attenti, perché i mercati mondiali sono cambiati, le crisi arrivano e vanno con grande velocità. Quindi credo che uno dei temi principali sia la velocità di quello che succede”. Nel consegnare il premio il presidente Francesco Merloni ha spiegato che la Tod’s “ha davvero orientato e guidato le strategie di qualità, prezzo e mercato degli imprenditori calzaturieri delle Marche nel mondo”. Della Valle ha rimarcato l’attaccamento della sua azienda al territorio e nel tracciare una breve storia, ha ringraziato il padre Dorino ed il fratello Andrea, ricordando che “senza i Merloni e Giorgio Fuà le Marche sarebbero restate periferiche ed incapaci di gareggiare con il mondo”. Nella graduatoria dei fatturati 2015 spiccano i risultati di Biesse Pesaro e Acraf Angelini farmaceutici, c’è una realtà come Fileni che in anni di crisi dell’alimentare continua a crescere. L’analisi ha però registrato un positivo fermento nelle retrovie dove ci sono dei veri e propri casi. Su tutti la Nuova Simonelli di Tolentino, macchine per il caffè, che è un’azienda che sotto la guida di Nando Ottavi, è sempre più internazionale, tecnologica ed innovativa. Nella classifica sale di postazioni la Faber spa di Fabriano: dalla 24° al 21° piazza. La presentazione della classifica delle principali aziende marchigiane a cura della Fondazione Merloni Logical System, 33 anni di storia all'insegna di industria 4.0 Oltre trecento imprenditori, molti dei quali fabrianesi, nell’auditorium affollato dell’Hotel Federico II di Jesi in occasione della “Realtime Convention” organizzata dalla Logical System per il suo trentatreesimo compleanno e moderata dal giornalista Rai Paolo Notari. La software house di Filippo Moscatelli, imprenditore anch’esso fabrianese d’origine, venerdì scorso ha riunito importanti nomi dell’economia e dell’imprenditoria nazionale per affrontare due tematiche rilevanti in ambito sia nazionale che internazionale: industria 4.0 e digitalizzazione d’impresa. Roberto Sommella, editorialista economico per Il Corriere della Sera e Huffington Post, Filippo Schittone, Direttore di Confindustria Ancona, Giordano Ghedini, Operantion Manager Arbo, Claudio Tonti, Direttore Creativo e Digital Strategy Websolute, Alessandro Lepore, Partner Account Manager Fujitsu Italia, hanno contribuito con il loro intervento ad esporre esigenze e trasformazioni di un’economia in costante cambiamento analizzando i necessari sistemi di adeguamento dell’impresa. Parlare di industria 4.0 significa parlare di un futuro prossimo nel quale la produzione industriale sarà del tutto automatizzata ed interconnessa, l’interazione uomo- macchina sarà sempre più sviluppata e supportata da nuove tecnologie. Crescenti saranno anche la raccolta dei dati e la loro analisi e lettura al fine di ricavarne informazioni e valore. In questo tipo di business che si va profilando il digitale rappresenta un aspetto imprescindibile utile all’impresa per affrontare ogni sfida, prima fra tutte quella che la vede in costante cambiamento. Qualsiasi sia il settore di riferimento dell’impresa fondamentale è il domandarsi se la digitalizzazione di ogni singolo processo lo renda più veloce, efficace, costantemente disponibile e misurabile. Il pro- cesso di digitalizzazione è ormai inarrestabile e da esso dipende l’efficacia e a volte la sopravvivenza della stessa impresa. Il convegno è anche stato occasione per presentare a partner e imprenditori la nuova piattaforma Logical System, la Oasi V5, un sistema informativo flessibile e configurabile dall’utente, pervasiva e browser based. Un’opportunità di dialogo con le aziende del territorio e non, una finestra aperta sulle tematiche che oggi sempre più influenzano il nostro linguaggio, il nostro stile di vita, lo sviluppo delle nostre imprese. 13 SPAZIO LAVORO a cura del Centro Informagiovani della C.M. Esino-Frasassi ~ ANIMATORI PER OBIETTTIVO TROPICI: SELEZIONI PRESSO IL CIOF DI SENIGALLIA IL 29 NOVEMBRE Obiettivo Tropici è un'organizzazione italiana che opera nel settore turistico a livello nazionale e internazionale, attiva soprattutto nell'ambito dei servizi di animazione, intrattenimento e assistenza turistica. L'agenzia, che ha sede a Bari, Catania, Milano e Roma collabora con i migliori tour operators e si contraddistingue per la qualità dei servizi offerti e per la professionalità del proprio staff, a cui offre una specifica formazione. Obiettivo Tropici ha aperto le selezioni del personale che lavorerà nelle strutture situate in Italia e all'estero per la stagione invernale 2016/2017. Figure ricercate: ballerini, cantanti, sportivi, dj, tecnici audio/luci, istruttori fitness, costumisti, scenografi, responsabili mini club, cabarettisti. Requisiti: età minima 18 anni, diploma, conoscenze linguistiche, buona dialettica, simpatia, volontà al lavoro fuori sede, disponibilità minima di 3 mesi, grande spirito di adattamento al lavoro in team. Si offre: contratto di categoria con vitto e alloggio a carico dell'azienda. Le retribuzioni saranno variabili, anche in base all'esperienza professionale dei vari profili. Sedi di lavoro: Italia ed estero. Le selezioni si svolgeranno in data 29 novembre 2016 presso i locali del Centro per l’Impiego di Senigallia, Via Campo Boario snc. I candidati interessati potranno partecipare alla selezione inviando il proprio cv aggiornato via mail a [email protected] e per conoscenza a [email protected], inserendo nell'oggetto SELEZIONI SENIGALLIA 29 NOVEMBRE 2016. Per informazioni: www.obiettivotropici.com, tel. 0805233374, [email protected]. ~ GREEN KITCHEN. 60 MOBILITÀ INTERNAZIONALI NEL SETTORE DELLA RISTORAZIONE SOSTENIBILE – SCAD. 25 NOVEMBRE Nell’ambito del programma ERASMUS PLUS KAI 1 finanziato dalla Commissione Europea, CESCOT Firenze srl, in collaborazione con diversi enti privati di Spagna, Francia, Germania, Portogallo, Grecia e Lituania promuove il progetto denominato “GREEN KITCHEN. Giovani cuochi in mobilità” per la mobilità internazionale di 60 giovani fra i 18 e i 29 anni in vari paesi europei nel settore della ristorazione sostenibile e a basso impatto ambientale. Il progetto è rivolto a: neodiplomati delle Scuole superiori (durata quinquennale) motivati a intraprendere professioni nel settore della ristorazione - in particolare verranno privilegiati i possessori di titoli di studio rilasciati da Istituti Tecnici per il Turismo; neo-qualificati nelle professioni attinenti alla ristorazione (triennio istituto alberghiero o percorsi riconosciuti con rilascio di qualifica professionale riferiti alle figure del settore alberghiero e della ristorazione); studenti maggiorenni nell’ambito del progetto di alternanza scuola lavoro. I partecipanti dovranno avere una conoscenza corrispondente almeno al livello A1 della lingua inglese. Il progetto vuole offrire agli stagisti la possibilità di: acquisire e il migliorare le proprie competenze tecnico professionali nel settore della ristorazione sostenibile; misurarsi con contesti e tipologie di organizzazioni diverse, che siano di stimolo anche nell’acquisizione e nel miglioramento delle competenze trasversali (organizzative e relazionali); migliorare le competenze nelle lingue straniere, in particolare nella lingua veicolare (inglese); incrementare le possibilità di occupabilità o miglioramento delle prospettive di carriera. I paesi di destinazione sono: Germania (Berlino) - 10 partecipanti; Grecia (Salonicco) - 10 partecipanti; Francia (Marsiglia) - 10 partecipanti; Spagna (Madrid); 15 partecipanti; Portogallo (Lisbona) - 10 partecipanti; Lituania (Vilnius) - 5 partecipanti. Gli stage verranno svolti presso strutture ristorative selezionate dedicate alla cucina vegetariana, vegana, sostenibile e a km zero e si svolgeranno in due fasi di 7 settimane ciascuna: la prima mobilità avrà inizio nel mese di gennaio 2017, la seconda nel mese di giugno 2017. Il progetto prevede la copertura dei costi di viaggio, vitto e soggiorno per gli stagisti entro limiti prefissati per paese di destinazione. Viene inoltre garantita la copertura assicurativa contro rischi ed infortuni e Responsabilità Civile contro Terzi. Le persone selezionate riceveranno assistenza in loco da parte degli intermediari esteri per l’ambientamento e il tutoraggio degli stage. La scadenza per la presentazione delle domande è il 25 novembre. La convocazione dei candidati senza altro avviso di comunicazione sarà per il giorno 28 novembre e in caso di numero eccessivo anche per il giorno 29 novembre dalle ore 9 alle ore 18 presso la sede di Cescot Firenze srl in P.zza Pier Vettori 8/10. Maggiori informazioni, bando e modulistica sono reperibili: dal sito http://scuoladicucina.cescot.fi.it; inviando una mail a g.beni@cescot. fi.it; contattando la D.ssa Gaia Beni -Cescot Firenze - Piazza Pier Vettori n. 8/10 - 50143, Firenze - tel. 0552705306 - fax. 0552705265. Per ulteriori informazioni sulle opportunità presentate o su altre offerte, corsi, concorsi ed eventi, rivolgetevi al Centro Informagiovani della C.M., Via Dante 268, Fabriano - tel. 0732.695238 - fax 0732.695251 - e-mail: cig.fabriano@ cadnet.marche.it - o visitate il sito www.cadnet.marche.it/cig. Orario di apertura: lunedì, mercoledì, venerdì, 9:30/12:30; martedì e giovedì, 14:30/18:00. Seminari Cna per la formazione Presso la sede della Cna di Fabriano si terranno quattro incontri per aiutare i neo-imprenditori a capire e conoscere il complicato mondo della burocrazia, delle banche e delle normative che regolano il mondo del lavoro. “Per dare un sostegno e un aiuto a chi negli ultimi mesi ha creduto nel territorio, investito e aperto un’attività artigianale o commerciale e per chi è diventato un libero professionista – spiega Andrea Riccardi, segretario della Cna fabrianese – è stato organizzato un calendario di incontri gratuiti per illustrare le ultime novità normative e fiscali e spiegare quali sono le opportunità messe in campo dalla Regione, dal Comune, dal sistema bancario e dalla stessa associazione di categoria”. La prima lezione è fissata per le ore 18 di lunedì 7 novembre, durante la quale il referente fiscale spiegherà in maniera sintetica e con esempi pratici una materia di stretto interesse per l’imprenditore: la contabilità e l’analisi di bilancio. “Per rendere snello il calendario – comunica Riccardi – i quattro incontri sono stati fissati sempre per lo stesso giorno della settimana con orario 18 - 21. Si parte lunedì 7 novembre, per proseguire poi il 14, il 21 e il 28 novembre. Inoltre, al termine del seminario, sarà rilasciato un attestato di partecipazione”. Per ulteriori informazioni e per le iscrizioni è possibile chiamare lo 0731/239411 o scrivere all’indirizzo [email protected]. Daniele Gattucci 14 >MATELICA< L'Azione 29 OTTOBRE 2016 Per un Verdicchio più forte A vendemmia ancora in corso del maltempo si può già stilare un bilancio di ANTONIO GENTILUCCI S ono ancora popolate le colline matelicesi coperte di vigneti, la vendemmia è ancora in corso. In giro c’è ancora un via vai di trattori che portano le uve nelle cantine. E le tecniche, e le tecnologie, che in questi ultimi decenni hanno cambiato e migliorato questo mondo, dalla selezione dei vitigni al lavoro dell’enologo nelle cantine non hanno eroso il senso ancestrale di tradizione di gesti che da millenni (basti pensare ai vinaccioli, cioè semi d’acino, trovati nelle tombe picene) fanno parte di questa valle. E mentre il Verdicchio continua a fare incetta di premi dentro e fuori Italia, si può già cominciare a stilare un bilancio della vendemmia 2016. La paura era che il tempo potesse minare la qualità e la salute del grappolo, e ritardasse di troppo i tempi di raccolta. Come vedremo, la tempistica è fondamentale e, soprattutto, attentamente calcolata. “E’ stata una vendemmia, come avevamo calcolato, di buona, barra ottima qualità, non è stata eccellente, non siamo ai livelli massimi che si sarebbero potuti avere, è stata meno performante, tanto per fare un paragone, con quella del 2015, ma è sicuramente migliore di quella del 2014. Rimaniamo nell’ambito della buona, direi ottima positività”, a parlare è Roberto Potentini, in qualità di enologo della Belisario. “A livello quantitativo c’è stato un leggero, quasi impercettibile decremento di uva. Un inizio eccellente per la verità, rovinato poi da una serie di perturbazioni. La pioggia degli ultimi giorni ha inciso sulla tempistica, che è un fattore importante del progetto che uno si è dato: per una data etichetta dobbiamo raggiungere determinati equilibri e dobbiamo dunque raccogliere in quel giorno. Anche il metodo di raccolta fa qualità: se raccogli uva asciutta è un conto, nel caos di fango e uva bagnata è un altro discorso. Inoltre c’è un terzo fattore, che è quello sanitario. Il mix di pioggia e alte temperature che abbiamo avuto porta ad una rincorsa ad evitare che l’uva marcisca”. Pochi aggettivi per descrivere, in una previsione, il Verdicchio annata 2016? “Sicuramente sapido, sicuramente fragrante e sicuramente molto bevibile, in quanto caratterizzato da una alcolicità non proibitiva”. Faceva un confronto con le ultime annate. Qual è stata, a suo avviso, negli ultimi dieci anni, l’annata migliore? “Il 2009 è stata la migliore, poi la 2013”. Gli appassionati sono avvisati. Tutti, naturalmente, hanno dovuto fare i conti con le condizioni climatiche. “E’ stata un’annata abbastanza particolare - dice l’amministratore di Provima Denis Cingolani - siamo partiti tardi, e stiamo finendo ancora più tardi del previsto. La vendemmia poi è una cosa che si programma in dettaglio prima, ma è un programma che si corregge in corsa, giorno per giorno. Noi termineremo giovedì (27 ottobre n.d.a.). La qualità è stata medio/alta, benché la stagione sia stata avversa, la forte umidità ha portato problemi nei vigneti (peronospera). Ma la nostra fortuna e anche, se permetti, premura, è che i vigneti per le selezioni sono stati preservati. Quindi ci aspettiamo un Materga, la nostra riserva di Verdicchio e un Terramonte, la nostra selezione, ad altissimi livelli”, dice ottimista, per poi aggiungere: “un grande lavoro svolto già nelle Alla scoperta del vino! Con la visita di martedì scorso sono state ben cinque le classi che, in pieno clima vendemmiale, hanno visitato la cantina Provima. Lo storico enopolio matelicese ha aperto le proprie porte ai piccoli alunni dell’Istituto comprensivo “Mattei” di Matelica al fine di vedere e toccare con mano l’affascinante percorso che dall’uva porta al vino. I bambini, di età compresa tra 4 e 7 anni, sono stati accompagnati dalle maestre alla scoperta del mondo che ruota intorno alla produzione di vino: le parti della vite e del grappolo d’uva, i macchinari usati e i vari tipi di serbatoi (dalla vasca di cemento alla botte di legno passando per i serbatoi in acciaio inox). Un percorso che, integrato rispetto a quanto appreso in classe, permette ai piccoli di conoscere meglio non solo il territorio nel quale vivono e le sue produzioni tipiche ma anche di prendere maggiore consapevolezza sull’origine dei prodotti agroalimentari. Riccardo Pellegrini nostre vigne dunque, seguite in maniera amorevole dal nostro agronomo”. E le quantità? “Ci aspettavamo di più, anche se in linea di massima siamo ancora su quantità normali”. Puntavate ad un aumento dell’offerta? “Diciamo che per adesso stiamo passando, a livello strategico, dal vino prettamente sfuso al vino in bottiglia, che stiamo incentivando, anche e soprattutto nei redditizi e interessanti mercati internazionali”. Anche Cingolani delinea un rapporto con l’anno precedente, anche se più per le quantità che per il livello: “presumiamo che venga un vino eccellente, nonostante tutti i problemi. Mentre l’anno scorso c’era qualità e quantità, quest’anno poca quantità e poca qualità da alcune vigne e in altre invece qualità eccellente”. Finora abbiamo parlato soprattutto di Verdicchio, come è giusto che sia. Ma Matelica aveva una tradizione, e dunque tante uve, anche per il rosso. “Sul rosso siamo in un certo senso obbligati a puntarci, perché abbiamo una presenza importante di vitigni rossi: merlot, sangiovese, cabernet. Abbiamo attuato per loro un percorso di “rieducazione” sul campo, per cercare di aumentarne la qualità. E puntando su non più di 70-80 quintali l’ettaro, si può avere una qualità paragonabile ad alcuni grandi rossi della nostra Regione. Tra l’altro per alcune varietà, penso al Merlot, la vendemmia è stata fatta a fine settembre, con un tempo più clemente, e la qualità ne ha giovato”. Per Umberto Gagliardi, figlio di una cantina storica e presidente del Comitato Produttori del Verdicchio di Matelica, “la vendemmia è stata lunga e complessa. Ma ti dico anche questo: chi lavora bene in vigna, riesce a tirare fuori buoni vini anche in annate meno fortunate. Abbiamo penalizzato la quantità, ma abbiamo preservato la qualità, che è l’unica strada da percorrere”. Ma davanti a questo continuo e crescente successo di critica del Verdicchio, vi state ponendo il problema, ferma restando la quantità, di aumentare l’offerta di bottiglie? “Sì, e questo lo facciamo aumentando gli ettari. Come azienda stiamo impiantando in altri ettari, e so che molti di noi lo stanno facendo. Ma anche questo processo va centellinato, senza esplosioni che il mercato non sarebbe in grado di assorbire velocemente”. Pasta del Conero, ma il grano viene da oltreoceano Siamo pronti a scommettere che si parlerà anche di Matelica nella grande manifestazione indetta dalla Coldiretti al PalaIndoor di Ancona venerdì, per denunciare la realtà di un grano italiano a rischio di estinzione. Se ne parlerà per via di un'indagine, condotta dalla Procura di Macerata e dal Corpo Forestale dello Stato, che ha portato alla denuncia di una ditta che spacciava con la romantica dicitura di “Pasta del Conero”, pasta fresca che con la zona del Parco Naturale non ha niente a che vedere. I grani, più che dal tepore dell’Adriatico, venivano dalle fredde correnti canadesi, oltre che dal Messico, e anche le uova arrivavano da fuori regione. La segnalazione era venuta proprio da alcune segnalazioni di cittadini di quella zona, dove veniva smerciata la pasta. La ditta in questione, però, ha sede a Matelica. L’illecito dunque si profila per il falso nell’etichettatura. Va precisato invece che nessun illecito è stato riscontrato per quanto riguarda qualità e salubrità dei prodotti. a.g. FARMACIE Sabato 29 e domenica 30 ottobre CENTRALE FERRACUTI 8.45-13 16-19.30 Corso V. Emanuele tel 0737 85440 EDICOLE Domenica 30 ottobre IL GHIRIGORO Cartoleria Edicola di Stroppa Artemisia Viale dei Martiri, 66 tel. 0737 787958 APERTURA REDAZIONE MATELICA Il lunedì e il giovedì ore 16.30-18.30 Via Parrocchia, 3 62024 Matelica (Mc) e-mail: [email protected] CINEMA MULTISALA GIOMETTI Via Grifoni tel. 0737 787663 CINEMA NUOVO Via B. Mattia - tel. 0737 84457 15 L'Azione 29 OTTOBRE 2016 “Troppi soldi alle mostre del sindaco” “F inalmente dopo due anni e tante richieste, rivolte al sindaco, siamo venuti a conoscenza su come sono stati utilizzati i cospicui contributi che il Comune di Matelica ha erogato al Comitato di Gestione del Museo Piersanti e per la realizzazione di mostre negli anni 2014 e 2015”, così inizia il comunicato a firma Nuovo Progetto Matelica sulle cifre relative alle erogazioni al Museo Piersanti. “Non è stato semplice, infatti, è stato necessario produrre un esposto per conoscere i dati che in base alla convenzione ed al regolamento in essere dal 1978 tra la proprietà del Museo Piersanti ed il Comune di Matelica, dovevano essere forniti alla fine di ogni anno”, cita il comunicato, che fa poi una cronistoria dettagliata dell’iter, tra esposti e interrogazioni, per avere le informazioni poi enunciate. “Dopo tutto questo tempo e pazientemente non eravamo ancora stati portati a conoscenza di come era stato utilizzato il denaro pubblico; volevamo saperlo quali consiglieri comunali, per farlo conoscere ai membri del Comitato di Gestione che ce ne avevano fatto richiesta e farlo conoscere poi ai cittadini di Matelica. In data 14 settembre 2016 arrivava la risposta, da parte del sindaco Alessandro Delpriori, alla Prefettura di Macerata ed al nostro gruppo consiliare cioè la rendicontazione dettagliata sulle spese effettuate con i contributi ricevuti dal Comune. Queste le cifre dei contributi stanziati in bilancio o erogate per le spese sostenute negli anni del 2014 e del 2015: anno 2014 euro 30.000 (contributi ordinari compreso quello del 2013 erogato il 21/01/14); anno 2015 euro 45.000 (contributi ordinari), euro 25.000 (contributi straordinari per mostre); anno 2016 euro 29.300 (contributi straordinari per mostre). Tutto per un totale di euro 129.300,00. Le somme rendicontate, per un totale di euro 145.057,83: anno 2013 € 32.024,44, anno 2014 euro 36.022,41; anno 2015 euro 77.010,96. Per quanto riguarda le somme stanziate nel 2016 si fa riferimento alla delibera della Giunta Municipale n° 206 del 29/08/2016 con la quale dietro rendicontazione della mostra tenuta nel 2015 “Luca di Paolo e il Rinascimento nelle Marche” presentava le seguenti cifre: - Entrate (da n° 3.491 biglietti venduti) euro 21.137,00; spese totali per organizzazione mostra euro 111.814,76; spese saldate euro 29.966,52; spese da saldare euro 81.848,24. Nella citata delibera di Giunta venivano stanziati euro 20.000 (cap. 78/4 bilancio 2015) e euro 9.300 di sponsor privati dal cap. 2976 bilancio 2016). Nuovo Progetto critico sulle cifre relative alle erogazioni al Museo Siamo seriamente preoccupati non solo per il bilancio comunale, bensì per il dirottamento di tantissime risorse verso questo museo e a favore delle mostre curate dal sindaco Delpriori. Ci chiediamo invece come mai il museo archeologico, che é di proprietà comunale, sia ancora chiuso nonostante il sindaco avesse garantito che a Pasqua 2016 lo avrebbe riaperto. Mancano forse le risorse per ottemperare alle richieste della soprintendenza? Riteniamo giusta una più equa distribuzione delle risorse tra le tante attività di politica sociale, culturale, partecipativa, di sostegno al commercio e alle attività produttive, tutto questo sostenendo anche le attività scolastiche con corsi di teatro e musica. Anche questa é cultura. Matelica, purtroppo si è spenta totalmente ed è sotto agli occhi di tutti. É vero che la cultura veicola lavoro e turismo,ma a conti fatti e visti i risultati in termini di presenze sarebbe utile che l'amministrazione comunale ripensi e rimoduli la gestione finanziaria delle risorse ascoltando le esigenze dei cittadini e delle attivitá che nonostante la crisi, con coraggio, ogni giorno accendono la nostra città”. Nuovo progetto Matelica Montesi: “Continueremo a investire nella cultura” A questa accusa ha risposto, sul web, sul sito Vivere Camerino, l’assessore ai Lavori Pubblici Massimo Montesi. “Parte dell’opposizione a Matelica, quella che è stata maggioranza ininterrottamente, nei precedenti 15 anni prima del 2014, è disperata ed ha perso la testa. Non si spiega diversamente il senso del loro comunicato stampa sul tema del Museo Piersanti. Infatti accusa il sindaco e la nostra maggioranza di atti che in parte sono stati effettuati da loro, perdendo anche la dignità politico amministrativa e aggiungerei avvicinandosi al senso del ridicolo”, questa la prima osservazione fatta dall’assessore, corredata poi, anch’essa dalle cifre: “Nel 2013 e 2014, quindi impegni rispettati dalla precedente amministrazione, come da convenzione in atto sottoscritta nel 2009 e valevole fino al 2014 – sindaco Sparvoli, vice sindaco Canil e assessore Bilancio Baldini e assessore Procaccini (tutti firmatari dell’articolo), sono state utilizzate risorse per 20.000 euro all’anno, così come nell’anno 2015 e 2016, siccome la matematica non dovrebbe essere contendibile siamo a 80.000 euro. Negli anni 2014 e 2015 come contributo straordinario e previsto nella convenzione da noi rinnovata e sottoscritta nel 2015 abbiamo previsto un ulteriore contributo per 7.500 euro anno. E siamo a 95.000. Poi sempre come previsto da convenzione, nel frattempo da noi rinnovata in Consiglio comunale a marzo del 2015, sono previsti contributi straordinari a fronte di iniziative particolari e rendicontate dal Museo, e valutando positivamente le proposte del Museo ci si è avvalsi di quanto previsto per concedere un contribuito straordinario di 20.000 euro a fronte dell’organizzazione di mostre. Infine nell’articolo dell’opposizione si fa riferimento a un importo quasi fosse a carico del bilancio comunale ed invece si tratta di 9.300 euro concessi come sponsor da un’azienda privata per la realizzazione della mostra. Queste le cifre, i numeri e le responsabilità amministrative”. Riguardo agli esposti e alle lungaggini per avere le cifre, Montesi dichiara: “Nell’ar- ticolo si racconta la storia di una richiesta di atti, e si descrive come quali la volontà nostra e del sindaco di voler nascondere qualcosa o del non aver fatto quanto dovuto. E da qui il loro appello alla Corte dei Conti, al Prefetto e alla Procura della Repubblica. La storia però è andata diversamente, a fronte della richiesta ci si è adoperati e si sono fornite tutte le documentazioni. La domanda che a questo punto è da fare a Baldini, Sparvoli, Canil e Procaccini: avete utilizzato lo stesso corretto rigore amministrativo, quando avete governato la città così come abbiamo fatto noi?”. L’esponente della Giunta Delpriori ha voluto poi chiudere con queste parole: “Rivendichiamo con forza e continueremo nelle nostre prossime azioni amministrative a dedicare risorse ad attività che vanno nel senso della qualificazione culturale, come della valorizzazione del nostro patrimonio e delle nostre eccellenze, convinti che questa sia la strada per risollevare Matelica”. a.g. Imparare ad amare la musica con una proposta innovativa La Scuola Civica di Musica cittadina e l’Associazione culturale “Toscanini 79 – Metodo Rusticucci” ha iniziato, insieme ai bambini della scuola dell’infanzia di Matelica e di Esanatoglia ed in accordo con il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Mattei” prof. Antonio Trecciola, un simpatico ed innovativo progetto di pedagogia musicale – Metodo Rusticucci - (metodo riconosciuto con Decreto della Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico per le Marche, per conto del Ministero della Pubblica Istruzione, in data 7 agosto 2007, Prot. n. 13635/c12a, dove si attesta che l’Associazione culturale “Toscanini '79” – licenziataria del “Metodo Rusticucci” - ottiene il riconoscimento del Ministero della Pubblica Istruzione e l’autorizzazione ad effettuare corsi di formazione ed aggiornamento per il personale della scuola). Il progetto proseguirà per due mesi, e terminerà con una festa insieme a tutte le famiglie. Questa iniziativa è un segnale lodevole di cammino verso una disciplina attualmente in difficoltà d’inserimento nelle scuole pubbliche, ed un incentivo ad educare i bambini alla bellezza della musica, auspicando che un domani sempre più bambini/e possano avvicinarsi ad essa cimentandosi anche nel suonare strumenti musicali. La nostra bella Matelica in ambito musicale/culturale conserva ancora le lodevoli tradizioni dei nostri antenati. Grazie al prezioso volontariato dell’uomo, molte associazioni musicali e teatrali sono presenti in città (banda, coro, corale, danza, folclore, teatro, ecc ….), e chissà se un domani vedremo anche i nostri bambini inseriti nella vita associativa nelle varie forme culturali grazie alla musica? Luca Migliorelli 16 >MATELICA< L'Azione 29 OTTOBRE 2016 L'operosa Matelica del 1800 I suoi famosi panni lana presenti anche a casa di Giacomo Leopardi di FIORELLA CONTI S tudiando i preziosi “Registri delle Anime” della Cattedrale, e in particolare quelli relativi ai primi decenni del 1800, si ha una visione non solo di chi abitava in questa parte della città ma del “tessuto sociale” della stessa e delle attività dei suoi abitanti. Ci troviamo di fronte non solo a famiglie nobili e benestanti ma a uomini e donne per lo più impegnati nella lavorazione dei “panni lana” (famoso quello rosso accanto a quello blu) per cui la città era famosa fin dal 1400, benché le evoluzioni tecniche della lavorazione all’estero (e in particolare in Inghilterra) già facevano “sentire” la crisi locale. Ma ci sono riferimenti anche ad altre attività come a quella della lavorazione del lino e del cuoio. Non mancano presenze di artisti nel campo della pittura come in quello della musica. E ci sono anche le presenze dei ceti meno abbienti fino a giungere ai nomi dei “miserabili” addetti a “carreggiar la rena” o a “esercitare l’arte del fabbro” fino alla “mancanza di lavoro” anche nei settori più umili e faticosi. Brevi note saranno dedicate ai vari settori. E’ l’anno 1817. Le famiglie più in vista, che abitano in lussuosi palazzi in “Piazza grande”, ora Piazza Enrico Mattei, in via Civitella, ora Umberto I e in via San Francesco sono i Finaguerra che La casa di Giacomo Leopardi a Recanati si fregiano del titolo di marchesi; vicino alla Cattedrale ecco i De Luca che nel 1600 avevano portato la loro attività di produttori di panni lana fin nel Regno di Napoli. In “vicolo S. Maria 196” in una casa che probabilmente giunge fino alla piazza (dove era l’Hotel della Loggia), abita la famiglia Fiaccarini, i cui componenti esercitano l’attività di Mercanti di stoffe di cui sono anche produttori; Paolo di 37 anni e Giuseppe sono registrati proprio come “mercanti”. In via San Filippo abita la famiglia Fidanza che esercita la stessa attività e vende il panno blu al conte Mo- naldo, padre di Giacomo Leopardi, che ne fa livree per i suoi servitori. Importante componente è il futuro pittore Raffaele, che ha 20 anni e già si trova a Roma nella prestigiosa Accademia di San Luca per motivi di studio. Anche i suoi componenti adulti sono mercanti; non mancano i musicisti. In via del Corso incontriamo Costantino Frattesi del fu Vincenzo e della fu Maddalena, di anni 48, indicato come “Professore di musica”. In via San Francesco abita invece Luigi Giacopelli, di anni 26, indicato come “Virtuoso di musica”. Figlio di Francesco ed Elisabetta Per la mostra micologica è l'ennesimo successo Notevole l'afflusso dei visitatori provenienti anche da fuori Nei giorni 22 e 23 ottobre si è svolta nei locali del Palazzo Ottoni la XVII^ Mostra Micologica e Botanica, curata dal Gruppo Micologico Matelicese. Per la soddisfazione degli organizzatori, notevole è stato l’afflusso di visitatori provenienti anche dai comuni vicini, dalle regioni confinanti ed un gruppo di turisti della provincia di Treviso, tutti favorevolmente impressionati dalla meticolosa ricostruzione di un bosco, per la parte botanica, realizzata da Alessandra Vitanzi, dott.ssa in scienze naturali e dall'esposizione delle circa 200 specie fungine, determinate e descritte da noti micologi. Premiante per l’organizzazione è stata, subito dopo l’apertura, la visita degli studenti delle classi III della Scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo “Mattei” di Matelica ed Esanatoglia, che hanno trovato inserite le creazioni artistiche da loro realizzate nel corso di lezioni frontali autorizzate dal dirigente Antonio Trecciola e tenute dalla dott.ssa Vitanzi e dal vice presidente del Gruppo Luciano Lori. La sera, nell’attigua sala multimediale “Boldrini”, dopo la pre- sentazione del presidente Claudio Modesti, si è tenuto un convegno sul tema “I funghi di São Miguel”, con relatore il noto micologo di Roma Tommaso Lezzi, che ha letteralmente incantato per la capacità di sintesi e chiarezza, esperti e profani. La manifestazione è stata conclusa davanti ad un ricco buffet, nel quale sono stati serviti ai partecipanti e visitatori della mostra una degustazione di prodotti locali e Verdicchio doc di Matelica. Come ormai da tradizione, nel pomeriggio della due giorni, sono state distribuite caldarroste a tutti. La mostra è stata arricchita dalla costante presenza dell’autentico artista nella costruzione di cesti di ogni tipo, sig. Giovanni Stopponi, che non si è mai stancato di intrecciare “vinchi” dimostrando a tutti la sua grande abilità e perfezione. È stato anche ricordato un altro grande artista, storico espositore recentemente scomparso, l’esanatogliese Mario Pennesi, con l’esposizione di un campione dei “Bastoni” realizzati in vita e gentilmente concessi dai familiari. Un ringraziamento va all’amministrazione comunale per la concessione dei locali. Giulio Iale Boldrini, è componente della stessa famiglia di Ippolito Giacopelli di Filippo e Costanza Simonetti. Ha 60 anni ed è “Maestro di Cappella”. A palazzo Salta, in piazza, c’è anche il “maestro di musica” Vincenzo Clementi, che è anche “maestro di Cappella”. Nel palazzo comunale (sopra il Bar centrale) abita il “trombetta” Lorenzo Valentini. Ma occupiamoci dei lavoranti i panni lana con le rispettive qualifiche che indicano le varie fasi di lavorazione. Al corso abita Catarina Artigiani di 62 anni “tessitrice di lana”; in “piazza grande” ci sono Anna Biroccini, 70 anni, “filatora di lana” ed Elisabetta di 37 anni, “lavoratrice di lana”, in vicolo Cafasso abita Savina Bagnoli di 48 anni “filatrice di lana”, mentre Margarita, indicata col solo nome, è “orditrice di lana”. In vicolo Lucarelli sono “battilana” Filippo Biondi, Natalia e Domenico come pure Pacifico Bernardi. In via S. Filippo Ferdinando e Gabriello, di 22 e 28 anni, sono “cimatori”. In via Mercato Vecchio abita Andrea Falaschi di 31 anni, “artista di lana” come pure Francesco di 60 anni, mentre Domenico Masi, 33 anni, abita in via Civitella ed è “purgatore”. Adriano Marii, 53 anni, è “cardatore”. In via Vecchia ci sono ben sei donne, dai 18 ai 36 anni, addette alle varie fasi di lavorazione dei panni lana. In via Campamante abitano Silvestro Bacciarelli ed il fratello, di 23 e 28 anni, camerieri in casa De Sanctis, in vicolo Lozzo ecco Angelo Boldrini, 21 anni, “Battilana”, mentre in zona Cafasso abita con la numerosa famiglia Giuseppe Castelli, “vasaro”. In via Campamante ecco ancora Pacifica Cagnucci “filatrice di lino”, mentre Carlo Centiolo, 29 anni, via Vecchia, è “tintore”. Come Colonnelli Pietro e Camillo in via Parrocchia e Dolce Pietro, 25 anni, in via “Cuoio”. In violo Lozzo, al 626, Adriano Fabiani, 50 anni, è “cardatore” come Francesco e Pacifico, di 26 e 14 anni. E’ “battilana” anche Sigismondo Testa di Ferro, di 36 anni, che abita al centro storico, mentre Angelo Scarpelli di 19 anni è “artista di lana” e Francesco Stefani di 14 anni è “cimatore”. E l’elenco potrebbe continuare perché la maggior parte degli abitanti lavora ad una delle fasi di produzione dei panni lana. Naturalmente ci sono altri abitanti che esercitano altre attività ma sono una minoranza. Ad esempio Benedetto Chirielli di 34 anni è “custode delle carceri”, Tommaso Bufali è “molinaro”, Domenico Tardi è “sacerdote” e “maestro di scuola”, mentre Giuseppe Tardi è “maestro di cappella”, Marianna Grassetti in Crocera S.Agostino è “nobile possidente”, Stefano Giovagnoli è “pizzicagnolo”, Pacifico Topi è “macellaio”. Si è data solo vita ad un flash sulla Matelica del primo Ottocento che meriterebbe una ben più ampia attenzione. Al Piermarini spettacolo replica per il Ruvidoteatro Ruvidoteatro ha deciso di festeggiare i suoi dieci anni nell’unico modo in cui poteva farlo: sul palcoscenico. Sabato 29 ottobre alle ore 21.15 verrà replicato il loro spettacolo “Niente sesso siamo inglesi” a Matelica al Teatro comunale Piermarini, spettacolo che tanto successo aveva ricevuto. E immaginiamo, verrà bissato sabato. Domenica 30 ottobre ore 12.30, poi ci sarà un pranzo conviviale presso il ristorante Tana di Biutino a Matelica, “dove incontreremo tutte le persone e le famiglie che hanno attraversato in qualche modo la nostra storia, con ricordi, proiezioni, foto e tanto altro”, un modo per ricordare a tavola dieci anni di sipari alzati. 17 >ULTIMA< L'Azione 29 OTTOBRE 2016 Acquista un pacchetto di moduli da utilizzare nei mesi di: ottobre moduli novembre dicembre gennaio sconto moduli sconto à r a s o t n il tuo sco o r e m u n l a e l a u g u i l u d o di m moduli 18 >SASSOFERRATO< L'Azione 29 OTTOBRE 2016 S.Demetrio, icona gioiello Convegno a Palazzo Oliva per valorizzare la minuscola opera bizantina R iflettori puntati sul “gioiello” più prezioso del patrimonio artistico della città, l’Icona di San Demetrio, minuscola opera d’arte bizantina realizzata sul finire del XIV secolo. L’icona, mosaico su supporto ligneo rivestito in lamina d’argento sbalzato e dorato, raffigurante San Demetrio in veste di guerriero, appartiene alla prestigiosa Raccolta Perottiana di reliquiari bizantini, custodita nel museo civico di Sassoferrato. Raccolta che prende il nome da Niccolò Perotti (1430-1480), alto prelato della Curia pontificia e insigne umanista. Per approfondire la conoscenza su questa splendida opera d’arte è stato organizzato un convegno dal titolo “Intorno all’Icona di San Demetrio - Un viaggio da Bisanzio a Sassoferrato”, che si terrà venerdì 28 ottobre, alle ore 15, nella sala convegni di Palazzo Oliva. L’interessante iniziativa culturale è stata promossa dall’associazione “ComunicArte” di Senigallia, con il patrocinio del Comune di Sassoferrato e del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Urbino “Carlo Bo” e con la collaborazione dell’associazione “Salviamo il romanico” di Ancona e del locale Gruppo Archeologico Appennino Umbro Marchigiano. All’iniziativa prenderanno parte, in qualità di relatori, alcune autorevoli personalità in ambito culturale: Andrea Paribeni (Università di Urbino), Gabriele Barucca (Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio delle Marche) Giorgio Vespignani, (Università di Bologna), Silvia Pedone (Istanbul Koc University), Emauela Giammarioni (Gruppo Archeologico Appennino Umbro Marchigiano). Il convegno, aperto al pubblico, sarà introdotto dai saluti del vice sindaco sentinate, Lorena Varani, del presidente di “ComunicArte”, Marco Pettinari, e del presidente di “Salviamo il Romanico”, Mattia Morbidoni. Realizzata a Costantinopoli, l’Icona di San Demetrio venne portata in Italia nel 1438 dal cardinale Bessarione in occasione del Concilio di Ferrara. Fu proprio lo stesso cardinale a donarla al suo segretario, l’umanista sassoferratese Perotti, il quale inserì questo prezioso mosaico nella sua collezione di reliquie bizantine e fiamminghe che la città sentinate ha saputo conservare per sei secoli con amorevole cura. A testimonianza del suo altissimo valore storico-artistico, l’icona è stata esposta negli ultimi dodici anni in alcuni eventi di rilevanza internazionale: dal 15 marzo al 4 luglio 2004 al Metropolitan Museum of Art di New York, in occasione della mostra dal titolo “Bisanzio: La fede e il potere (1261-1557)”; dal 24 ottobre al 28 novembre 2005 nella basilica di Salonicco (Grecia), che porta il nome del santo, per il 1700° anniversario del martirio di San Demetrio, patrono della città ellenica. L’ultimo tour dell’opera d’arte sassoferratese è avvenuto ancora negli Usa, precisamente a Cleveland dal 17 ottobre 2010 al 17 gennaio 2011 e a Baltimora dal 13 febbraio al 15 maggio del 2011 in occasione della mostra “Treasures of Heaven: Saint, Relics and Devotion in Medieval Europe” (“Tesori del Paradiso: Santi, Reliquie e Devozione nell’Europa Medievale”). Al termine del convegno i partecipanti potranno visitare gratuitamente la Sala Perottiana del museo civico dove è conservata l’icona. I tre premi e le due menzioni d'onore alla rassegna d'arte G.B. Salvi Sfida vinta per la 66esima rassegna internazionale d’arte/premio GB Salvi e per i curatori Nunzio Giustozzi e Daniela Simona alla loro seconda edizione. Con il tema “Materia e Segno – la profondità della leggerezza” sfidavano i visitatori ad interagire, a cercare nei limiti della materia, i segni, la storia, il “Genius Loci” degli artisti e recepito dalla prestigiosa giuria che nella sala del Mam's ha svelato i premiati 2016. Tre premi acquisiti ex aequo - il fermano Francesco Mori, la giapponese Hisako Mori e il romano Giulio Catelli - e menzioni d'onore per il fanese Michele Omiccioli e l'anconetano fotografo Alessandro Gagliardini, scelti tra i trenta artisti in concorso che, dalle dinamicità in mostra, confermano la forza vitale della rassegna sentinate, seconda in longevità solo alla biennale di Venezia. La giuria era presieduta da Cecilia Casadei, (vice presidente emerito dell'Accademia Belle Arti di Urbino, giornalista e critico d’arte); Galliano Crinella (docente Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”); Giampiero Donnini (storico dell’arte); Federica Facchini (docente di storia dell’arte contemporanea all’Accademia Belle Arti di Macerata); Ivana Jachetti percezioni inespresse”. Dedicata al compianto Padre Stefano Trojani, la Salvi, in simbiosi con il tessuto urbano tra borgo e castello, si articola in cinque momenti espositivi, dislocati in quattro sedi, dove sono esposte 223 opere firmate da 46 artisti: fino al 13 novembre nei giorni di giovedì e venerdì dalle ore 17 alle 19, il sabato, la domenica e i festivi dalle ore 16 alle 19. La premiazione è stata anche l'occasione di presentare il catalogo della 66esima rassegna. Pubblicato dal Comune di Sassoferrato in coedizione con QuattroVenti Urbino, il progetto grafico è stato affidato a Monica Simoni, visual designer e la stampa a bBold Monsano. Una squadra di professionisti (responsabile attività e promozione turistico-culturale della Regione Marche); Sandro Pascucci (filosofo) e dal sindaco Ugo Pesciarelli. Le motivazioni sono: “Le opere di Francesco Mori, nella delicatezza del supporto e della inusuale tecnica a carboncino, colpiscono per forza espressiva e nitido realismo. Il suo lavoro caratterizzato da notevole abilità segnica, è in grado di far emergere aspetti interiori e psicologici dei soggetti, ci restituisce freschezza e contemporaneità di un linguaggio antico”; “I lavori di Hisako Mori evidenziano leggerezza visiva e filosofica. Le sue foglie, metafora dell'esistenza e dello scorrere del tempo cristallizzate in griglie come sfaccettature della vita”; “L'impronta ancora tradizionalista di Giulio Catelli nei suoi paesaggi denotano le sue radici e la sua formazione culturale e visiva ma anche la sua sintesi di figurazione e narrazione enfatizzata da suggestioni cromatiche”. Le menzioni d'onore a Michele Omiccioli per “la sua capacità di utilizzare il segno articolato in differenti modalità che riflette una suggestiva dimensione interiore” e ad Alessandro Gagliardini per “le sue fotografie che conducono a luoghi della mente e Non solo premiati. Se la rassegna è un evento di grande respiro nel panorama dell'arte contemporanea nel Bel Paese è merito di Padre Stefano Trojani, "anima carismatica" ha sottolineato il sindaco Pesciarelli - "autentica icona della cultura sassoferratese che con la sua illuminata opera ha lasciato in eredità alla nostra città un patrimonio culturale di grande valore a beneficio soprattutto delle giovani generazioni". Un'eredità portata avanti dai curatori nominati dall'amministrazione ma che non potrebbero portare a termine il loro compito se non ci fosse a fianco a loro una squadra di professionisti ed appassionati sul posto. Una squadra dove leader incontestato e memoria storica della rassegna è Antonio Maria Luzi. Ufficialmente cura la comunicazione dell'evento, nella realtà è il suo volto umano che per gli artisti, famosi e sconosciuti, rimane un'esperienza piacevole al punto da essere indelebile. Poi va segnalato l'importante lavoro della segreteria organizzativa Pietro Baldoni e Maria Francesca Mancinelli e degli uomini dell'ufficio tecnico che materialmente allestiscono. Squadra composta da Ugo Belardinelli, Giuseppe Cianca, Umberto Fiori ed Antonio Ricci. Una menzione particolare però va a Cleto Rossi. La sua professionalità intrisa di pazienza e di senso "estetico" dà ogni anno un discreto contributo a fare di ogni allestimento un successo. Chiusa la palestra riabilitativa, il sindaco in campo Da lunedì 17 ottobre e per quattro giorni, la palestra riabilitativa e l'unità di terapia fisica del Sant'Antonio Abate sono state chiuse anche per i pazienti ricoverati alle Cure Intermedie. Un'incresciosa situazione che ha fatto “scattare” il sindaco Ugo Pesciarelli che nonostante le varie smentite e le tante rassicurazioni della direzione Area Vasta 2 ha inviato al presidente della regione, Luca Ceriscioli e ai direttori Asur e dell'Area Vasta 2 giovedì 20 ottobre una lettera formale di protesta. “Ad oggi – ha scritto – bisogna prendere atto che il servizio è cessato ed i cittadini vengono dirottati su altre strutture con grave disagio per gli utenti che appartengono ad un territorio disagiato caratterizzato da una popolazione anziana. A questa inaccettabile situazione si aggiunge che il reparto Cure Intermedie, attivato nel maggio 2015, non è in grado di garantire gli standard assistenziali di riabilitazione previsti per mancanza di personale. Tutto ciò considerato si chiede l'immediata riattivazione del servizio ambulatoriale di fisioterapia e la dotazione di adeguato personale alle Cure Intermedie per garantire gli standard previsti”. Poche ore dopo, sempre lo stesso giorno, in una nota, l'Asur Marche ha informato il Comune che “al fine di evitare una situazione di standard assistenziali a seguito di trasferimento di personale presso il reparto di riabilitazione dell'ospedale di Fabriano, si dispone il ripristino delle condizioni esistenti alla data del 1° ottobre”. Uno a zero per il sindaco sceso in campo per il rispetto degli servizi alle cure intermedie. Adesso, il campo di battaglia è l'attività ambulatoriale, prevista e garantita dal piano sanitario regionale, a servizio di un bacino grande quanto Sassoferrato, Genga, Arcevia e Serra S. Abbondio. v.a. Ladri in due appartamenti Domenica 16 ottobre. In due appartamenti situati al primo piano: uno in via Buozzi, l’altro in via Loreto, ignoti ladri asportano ori e denari per un valore totale sui 3.000 euro. In un’abitazione avevano forzato il portone, nell’altro una finestra. Indagini dei Carabinieri per frenare questo crescente fenomeno. L'Azione 29 OTTOBRE 2016 >CERRETO D'ESI< 19 Quante criticità! Cimitero in degrado S abato pomeriggio scorso si è tenuta l'iniziativa del Pd al cimitero comunale. Il nostro intento era quello di sollecitare l'amministrazione comunale a svolgere i lavori necessari a mantenere decorosamente la struttura e cambiare la decisione di fare a meno del custode che garantiva anche la manutenzione ordinaria. La Giunta comunale in questi giorni, al fine di parare il colpo e rimediare alla brutta figura, ha cercato ricorrendo anche ad una ditta privata di metterci una toppa. Dalle risultanze del nostro sopralluogo dobbiamo purtroppo constatare che ancora siamo lontani da quel minimo di decoro che la struttura richiederebbe. Documentiamo con foto in modo che i cittadini possano rendersi conto direttamente dello stato dei lavori e le criticità tuttora evidenti. Nella prima foto potete notare la pozzanghera all'interno della chiesa... bisogna far controllare il tetto prima che cada. Nella seconda foto potete notare lo stato dei vialetti e in particolare quello di accesso della famiglia Ciccardini. I vialetti vanno liberati dalle erbacce tutti e non solo quelli per fare scena. Inoltre non sono stati potati i cipressi... e fra poco per raggiungere le tombe bisogna chiamare i taglialegna. Infine evidenziamo lo stato di abbandono di alcuni sepolcri foto 2 che per il valore storico e sentimentale oltre che per riconoscenza, dovrebbero essere sistemati. Ci riferiamo a quello della famiglia Vitali-Frattola a cui la comunità cerretese deve molto e di cui sta utilizzando come casa di riposo il lascito dell'antico palazzo. Ed infine deve essere rinnovata la copertura del sepolcro della Società di Mutuo Soccorso. Questa istituzione, fino a che non fu chiusa dal fascismo, garantiva ai lavoratori e meno abbienti con tassazione individuale i servizi essenziali a quei poveri che non potevano permettersi né un loculo, né Angelo Cola, segretario Pd Cerreto d’Esi foto 1 L'esperienza degli Scout per l'evento Sconfiniamo Sabato 15 ottobre alle ore 17 si è svolto nella Sala dello Stemma di Cerreto d’Esi uno dei quattro incontri dal titolo “Sconfiniamo”. Oltre a Cerreto gli incontri si sono svolti anche a Fabriano e Sassoferrato. Sconfiniamo è una rassegna di eventi, incontri e soprattuto di racconti. I racconti di chi arriva. Chi arriva sono le donne, gli uomini e i bambini provenienti da tanti paesi del mondo, protagonisti delle migrazioni contemporanee. Chi racconta sono i ragazzi e le ragazze ospiti delle strutture di accoglienza. Tutto ciò è utile per potersi creare opinioni personali e riflettere sulla realtà che ci circonda, per interrogarci. L’Ambito territoriale 10 di cui l’ente capofila è l’Unione Montana Esino-Frasassi, è partita dall’idea della Commissione per un funerale. Un cimitero è un luogo sacro di meditazione e preghiera, ma anche un pezzo di storia di una comunità e proprio per il suo valore dovrebbe essere trattato meglio. In più il cancello automatico fatto installare non funziona e sono già due notti che rimane aperto. le Pari Opportunità di Fabriano sul dover offrire alcune risposte, testimonianze e racconti che nella quotidianità non abbiamo possibilità di cogliere. Da questa premessa sono nati quattro incontri per discutere e condividere attorno ad un tavolo questo tema così sentito oggi. Ad inizio incontro sono arrivato i saluti delle autorità dell’amministrazione comunale e come presentazione del tema Raffaella Angalone della Cgil, che ha sottolineato l’aspetto dell’incontro tra popoli come crescita culturale. Poi i racconti di chi arriva: i ragazzi del gruppo Scout di Fabriano sull’esperienza a Reggio Calabria e della Jam Session animata della Cooperativa Vivere Verde. Al termine un’apericena per tutti i presenti. g.m.l. Il twirling riempie il palas Domenica 23 ottobre al Palazzetto dello Sport comunale di Cerreto d’Esi si è svolta la prima gara di campionato per la selezione di specialità tecniche del centro Italia di Twirling della Federazione Italiana Twirling. Tutti gli atleti e le atlete sono scesi in campo dalla tarda mattinata fino al primo pomeriggio chiamati a coppie per le varie esibizioni e divisi per categorie, dai debuttanti agli esperti. Sicuramente una cornice di pubblico importante che ha sostenuto la prima prova di un campionato importante. I concorrenti in gara sono arrivati da ogni parte del centro Italia ed anche da Roma. Le gare sono inziate con la cerimonia di apertura che ha presentato di volta in volta tutte le società sportive con i rispettivi concorrenti. Le società presenti erano l’Ad Maiora, Armonica, Artena, Asd Fantasy, Golden, Zeroundici e la società di Matelica. Per la categoria Cadetti B prima classificata Camilla Zampetti di Matelica, terza classificata Letizia Lori e poi Giada Gigliucci entrambe anche loro di Matelica. Per la Junior B la classifica si svolge con Swami Mattiacci che precede Lucrezia Barchiesi e Aurora Qordja tutte e tre della società Fantasy. Per la senior B l’unica concorrente e classificata Evaluna Petrozzi della Ad Maiora. Per la Junior A rispettivamente prima e seconda classificata Valentina Saturni e Alyssa Franceschino della Golden. Per il gruppo A della categoria Senior Giacomo Rocchetti della Golden. Per le categorie più alte come la Senior Elite Giorgia Venanzi della Fantasy, mentre per la Adult Elite Margherita Rocchetti della Golden. Per la la 2 bastoni junior A Sofia Rocchetti. Alessia Tripputo unica concorrente e classificata per la Artistic Twirl Junior B. Per la stessa categoria ma nella Junior Elite Arianna Bramati della Fantasy. Artistic Pair Cadetti prime classificate Lenci-Pellacchia e a seguire Cyrbia- Piccolini. Per l’Artistic Pair Junior B la coppia Manganiello-Cristina e medaglia d’argento per la coppia di Cerreto Lodovici-Gagliardi della Fantas. Medaglia di Bronzo per la coppia Gagliardi-Ottaviani. Nella Artistic Pair Junior A vince la coppia MattiacciBarchiesi su Franceschino-Saturni. A fine gara la sfilata di chiusura di tutte le società e la premiazione finale accompagnata dal saluto dell’assessore allo Sport e al Turismo Carlo Pasquini. Il ringraziamento è andato anche ai giudici di gara Cristina Laudicina e Chiara Bollani. Gian Marco Lodovici 20 L'Azione 29 OTTOBRE 2016 >CHIESA Dopo parecchi decenni è ripresa questa tradizione: il nostro Monastero ha avuto le prime oblazioni nel 1999 Tre nuovi oblati a San Silvestro di ALESSIO GATTI* O gni comunità benedettina, secondo una lodevole e antica tradizione, è aperta ad accogliere nel suo ambito oblati e oblate. Dopo parecchi decenni, anche nei nostri monasteri in Italia, è ripresa la tradizione degli oblati secolari. Il monastero di San Silvestro ha avuto le prime oblazioni nel 1999. San Giovanni Paolo II, in occasione del Convegno degli Oblati Benedettini tenutosi a Camaldoli nel settembre del 1993, ha invitato gli oblati ad essere coraggiosamente presenti come laici nella Chiesa e nel mondo, e ha definito la natura degli oblati come «testimoni da laici del Primato di Dio e di Cristo». Papa Francesco, parlando al Sinodo degli Abati e Priori benedettini, ha sottolineato: «Sia per voi ancora e sempre valido il motto della tradizione benedettina ora et labora che educa a trovare un rapporto equilibrato tra tensione verso Dio e l’impegno nelle responsabilità quotidiane». Cosa è un oblato benedettino? In un articolo del 1978 intitolato «Cosa deve essere un oblato», l’abate Gabriel Brasò scriveva: «Potrei cominciare col dire ciò che non deve essere un oblato benedettino. Gli oblati non devono essere cappellina nella Chiesa, né delle persone devote che giocano a far il monaco dalla propria casa o dalla strada, né dei romantici della liturgia o delle forme medievali, né dei bigotti che si compiacciono di frequentare una comunità monastica per conoscerne le intimità e trovarvi la compensazione di una certa familiarità». È una sintesi ancora oggi attualissima di ciò che l’oblato deve innanzitutto evitare. E prosegue ancora l’abate Brasò: «L’oblato è un cristiano desideroso di vivere con convinzione e profondità il Vangelo e che ha scoperto nella Regola di S. Benedetto un cammino di luce, che gli facilita le sequela di Cristo e lo stimola a servire Dio e i fratelli». Ogni monastero ha, in una forma o nell’altra, gruppi di oblati che si incontrano presso le comunità monastiche a cui sono associati, pregano con i monaci, ascoltano la Parola e tentano di coltivare con semplicità lo stile di vita spirituale che S. Benedetto propone. L’oblato dunque, ispirando il proprio cammino di fede ai valori della Regola di S. Benedetto, si offre a Dio con l’oblazione. Cosa è l’oblazione? Nel testo degli Statuti degli Oblati Benedettini si legge: «L’oblazione è l’atto liturgico-spirituale riconosciuto dalla Chiesa, con il quale l’aspirante oblato, dopo un congruo VIVERE IL VANGELO di Don Aldo Buonaiuto Domenica 30 ottobre dal Vangelo secondo Luca (Lc 19,1-10) Il Figlio di Dio non si ferma al peccato, ma va dritto al cuore dell’uomo che si sente amato e sceglie di cambiar vita. Il problema non è tanto il peccatore, ma quei fratelli in Cristo che lo dovrebbero accogliere e invece si fermano al peccato escludendo la persona. Una parola per tutti Come la possiamo vivere La scorsa domenica ci siamo soffermati sulle figure del pubblicano e del fariseo che pregavano nel tempio. Nel Vangelo di oggi troviamo nuovamente uno dei pubblicani, categoria di persone che, a causa del loro mestiere e del comportamento spesso disonesto, era malvista dal popolo e associata ai peccatori. Chi si comportava come loro era ritenuto uno scandalo e additato come esempio da non imitare. Zaccheo, appaltatore delle tasse per conto dei Romani, oltre a essere ricco, è considerato il capo dei pubblicani. In lui c’è dell’inquietudine perché avverte che la sua ricchezza non è pulita. L’incontro con Gesù è decisivo perché lo Spirito Santo provoca in Zaccheo un movimento interiore che gli fa rompere tutti gli indugi. Egli cercava qualcosa di più grande e la trova: toccato dalla grazia di Dio, dialoga con il Messia e si converte. - Spesso etichettiamo gli altri riducendoli al loro errore; invece dovremmo vedere prima l’essere umano e poi il peccato o il delitto che ha commesso. Così ragionando apriamo il nostro cuore a Dio che non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva. - Gesù è venuto nel mondo per cercare e salvare ciò che era perduto. Se anche noi imitiamo il Maestro imparando a perdonare e ad accogliere gli altri salviamo i fratelli e noi stessi. - Il cuore umano cerca Dio: “Signore ci hai fatto per te e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te”. Il Salvatore chiama e vuole incontrare ognuno di noi proprio come ha fatto con Zaccheo. - Il Creatore chiede a noi cristiani di convertirci riportando a lui il cuore di tutti i peccatori attraverso le vie dell’amore gratuito: amando per primi, senza pretendere nulla in cambio e senza aspettarsi alcuna risposta. I tre nuovi oblati: da sinistra Adriano Abatelli, Ugo Chiorrini e Luciano Allegrezza periodo di formazione, fa l’offerta di se stesso a Dio vincolandosi a una comunità benedettina determinata. L’oblato si impegna ad una forma di vita che sia progressiva conformazione a Cristo, unico scopo della sua oblazione». Dopo l’ultima oblazione del diacono Gabriele Ronchetti e di sua moglie Lucia Ferretti (24 agosto 2013), mercoledì 28 settembre 2016 è stata la volta di tre nuovi candidati: il diacono Ugo Chiorrini, il diacono Luciano Allegrezza e l’ing. Adriano Abatelli. Il rito dell’oblazione è stato inserito nella celebrazione dei Vespri, presieduta dal priore don Vincenzo Bracci. Subito dopo la lettura breve, il celebrante ha posto ai candidati questa domanda: «Che cosa chiedete?» E i candidati hanno risposto unanimi: «La misericordia di Dio e la vostra fraterna unione come oblati secolari di questo mo- nastero di San Silvestro in Montefano di Fabriano». I candidati, quindi, hanno letto singolarmente l’atto di oblazione e l’hanno sottoscritto sull’altare davanti al priore, che ha corroborato il documento con la sua firma. Il rito si è poi concluso con la consegna da parte del priore della medaglia di San Benedetto e del volume Alle fonti della spiritualità silvestrina e con la dichiarazione che i tre oblati sono stati aggregati spiritualmente alla famiglia monastica in maniera definitiva. Dopo la celebrazione dei Vespri c’è stato un momento di festa con i familiari e la comunità nel refettorio monastico. Ai tre nuovi oblati auguriamo una vita ricca di bontà e di opere buone. Per la richiesta di adesione al cammino di preparazione all’oblazione, rivolgersi al priore d. Vincenzo Bracci o a d. Domenico Grandoni. *oblato di San Silvestro Orari Messe CIMITERO DI SANTA MARIA Martedì 1 novembre ore 15.30 con il vescovo don Stefano Russo. Mercoledì 2 novembre ore 10 e 15.30. Tutte le domeniche di novembre ore 15.30. 21 >CHIESA< L'Azione 29 OTTOBRE 2016 Il frate artista del presepe Grande cordoglio per la scomparsa nell'Eremo di S. Silvestro di Giuseppe Pedica F ra’ Giuseppe Pedica, che è deceduto nell’Eremo di San Silvestro il 13 ottobre, è stato un artista autentico, multiforme: pittore, poeta, presepista. La sua condizione di monaco non da Messa, la modestia del suo carattere non hanno favorito il raggiungimento di una vasta fama nel mondo dell’arte e degli artisti, ma le sue opere rimangono a testimoniare un'assoluta originalità creativa ed un'indubbia eccellenza e fanno presagire che la considerazione di lui crescerà sensibilmente, per cui sarà più celebre da morto che da vivo. Di Fra’ Giuseppe ci piace ripubblicare un articolo scritto per queste pagine da Polidoro il 25 agosto 2001. Aggiungiamo che nella natia Esanatoglia la Biblioteca comunale sta per pubblicare una raccolta di circa quaranta poesie di Pedica in dialetto esanatogliese: originali, sapide e piacevolissime. Destinate a rimanere. A lui non gliene importa niente dei riconoscimenti e delle celebrità. Però la figuraccia la faremo noi fabrianesi quando un giorno qualcuno venuto da fuori scoprirà il pittore di genio e si chiederà meravigliato: nessuno di voi se n’era accorto? Dormivate tutti? I fabrianesi amano andare lassù a San Silvestro a prendere il fresco d’estate, ma anche a passeggiare nelle altre stagioni. E sanno anche che lassù c’è un presepio permanente e probabilmente l’hanno anche ammirato. Però non si sono accorti che quel presepio non è come tutti gli altri presepi. E’ qualcosa di più e di diverso: è un grande affresco fantastico, una sinfonia di colori e di luci ed insieme uno spettacolo teatrale. Il capolavoro non tanto di un abilissimo “presepiaro”, quanto di un artista di genio. Farebbe una bellissima figura in una galleria d’arte contemporanea, dovrebbe essere inserito negli itinerari artistico-culturali delle Marche. Chi ha fatto quel presepio “fantasmagorico” sicuramente è uno che lavora anche di pennello, che dipinge: un pittore. E difatti se si entra in quella stanza che è il deposito (non attrezzato) delle sue opere d’arte, si rimane sgomenti. Le pareti sono piene fino al soffitto di dipinti, che riempiono anche tavoli e tutti gli altri mobili, ce ne sono anche sul pavimento (accanto a sacchi d’indumenti per la Caritas), che se non stai attento rischi di calpestarli. E sono Madonne ed altri soggetti sacri, qualche ritratto, nature morte, ma soprattutto paesaggi e tanti, tanti fiori, che quasi stordiscono. E poi dappertutto casette di pietre o di legno, dipinte con pochi tratti di colore acceso; animali, diavoletti, personaggi noti ricavati da altri sassi pitturati (c’è anche Cossiga, c’è anche il Papa) e non mancano neppure sassi grezzi, cui non è stato né tolto né aggiunto nulla, e tuttavia hanno parvenze umane o animali. E’ come un prorompere ribollente di immagini e colori da una fantasia creativa che non si riesce a contenere. Quei mazzi di fiori, quei singoli fiori sono spesso splendenti, un’esplosione di bellezza allo stato puro. Ma incantano ancora di più i paesaggi idealizzati, fiabeschi: con monti svettanti, castelli lontani, alberi torniti e slanciati dai magici colori rosso, blu, violetto; paesaggi solitari oppure popolati da minuscole creature, uomini e donne, animali domestici, uccelli. Naif? L’autore scuole la testa: surreale, piuttosto. C’è comunque in questa pittura che parte dal naturalismo ma che finisce per non avere più nulla di naturalistico, un’accensione mistica, uno slancio ascensionale come di un’anima che non si accontenta delle cose belle di questo mondo e vuole volare più in alto. Questi dipinti hanno attirato l’interesse ammirato di qualche forestiero arrivato fin lassù, che ha fatto anche proposte di acquisto molto allettanti. Ma il nostro pittore, i suoi quadri cioè le sue creature, preferisce tenerli accanto a sè per accarezzarli di tanto in tanto con lo sguardo. E poi è uno che ha fatto voto di povertà. Ma questo pittore è anche poeta. Di poesie ne ha scritte tante: in italiano e nel suo dialetto nativo, cui è rimasto fedele anche se sono più di sessant’anni che ha lasciato il suo paese ad una ventina di chilometri da Fabriano. Poesie di circostanza, specialmente all’inizio, per festeggiare qualcuno, per rallegrare un banchetto. Ha iniziato per caso e non ha smesso più, vedendo che una risata o per lo meno un sorriso i suoi versi alla buona li suscitavano sempre (una volta un confratello lo minacciò scherzosamente: guai a te se mi leggerai ancora qualcuna delle tue poesie). Mi veniva da ridere anche quando stavo celebrando Messa. Quante ne ha scritte non lo sa neppure lui; e se anche volesse, non le potrebbe più contare perché tante se ne sono perse, oppure sono rimaste nei luoghi in cui è precedentemente vissuto, qualcuna addirittura in Australia (e come si fa ad andare a ricercarle laggiù?). Alcune però sono ormai al sicuro: sono state pubblicate, infatti, nell’antologia della poesia dialettale dell’Alta Valle dell’Esino (seconda edizione) e sono tra le cose più belle del volume. E’ poeta autentico il nostro, poeta popolare, come se ne trovano sempre di meno. Con il suo dialetto rude ed antico, scolpisce più che scrivere, fa suonare una banda piuttosto che cantare. Ha scritto anche una commedia o farsa che dir si voglia: “Marintò” che è stata rappresentata ed ha ben retto sulla scena. E’ tempo ormai che qualcuno lo solleciti, o meglio costringa, a raccogliere tutte le sue poesie ancora recuperabili e si prenda cura della loro pubblicazione. E’ tempo soprattutto che qualcuno allestisca finalmente una bella mostra personale con il meglio della sua produzione pittorica e che qualche critico d’arte incominci a farne una valutazione approfondita. Come si diceva all’inizio, ne va della reputazione di Fabriano. Anche in Diocesi si guarda ora con grande partecipazione alla chiusura dell’Anno Santo della Misericordia indetto da Papa Francesco. Un anno importante su cui c’è stata la possibilità di lavorare e di riflettere sul tema della misericordia e di come possa davvero cambiare l’affronto della realtà a partire da questa provocazione voluta dal Papa. Gli occhi di tutto il mondo saranno rivolti a Roma, dove, in piazza San Pietro, il 20 novembre, il Santo Padre chiuderà la Porta Santa al termine del Giubileo straordinario, il primo che non ha avuto il suo centro in Vaticano, ma in ogni diocesi del mondo. Proprio per questo intanto in Diocesi dall’8 al 13 novembre, sono previsti una serie di appuntamenti che culmineranno con la chiusura della Porta Santa della Cattedrale di Fabriano. Martedì 8 novembre, don Marco Strona presenterà, in Biblioteca Sassi, il suo libro dedicato a San Bonaventura. Mercoledì 9, invece, dalle ore 18.30 liturgia penitenziale a San Venanzio. Alcuni sacerdoti saranno a disposizione anche dopo cena, fino alle 22.30 per le confessioni. Giovedì 10 novembre, alle ore 21, ritorna l’oratorio sacro scritto e diretto da don Umberto Rotili, “Il Giardino della misericordia”. L’appuntamento, atteso da molti, è in Cattedrale. Infine domenica 13 novembre, alle ore 17 Santa Messa presieduta da Mons. Russo e chiusura della Porta Santa varcata, dallo scorso dicembre, da migliaia di fedeli, gruppi e movimenti che, ogni giorno, in questo anno particolare, hanno compiuto un pellegrinaggio a San Venanzio. FERIALI ore 7.00: ore 7.20: ore 7.30: ore 7.45: ore 8.00: ore 8.30: ore 9.00: ore 16.00: ore 17.30: 18.00: ore 18.00: 18.15: ore 18.30: ore 18.15: ore 18.30: - S. Caterina (Auditorium) - S. Silvestro - M. della Misericordia - Mon. S. Margherita - Monastero Cappuccine - Casa di Riposo - Collegio Gentile - S. Luca - Cripta di S. Romualdo - Mad. del Buon Gesù - S. Caterina (Auditorium) - Cappella dell’ospedale -- S. NicolòMisericordia (lun.-merc.-ven.) M.della -- S. Nicolò Centro Com. (mart.-giov.-sab.) Sacro Cuore - M.della Misericordia San Biagio - Sacro Cuore Lavoratore S. Giuseppe - Oratorio S. Giovanni Bosco Sacra Famiglia - San Biagio(lun.-merc.-ven.) S. Nicolò - S. Giuseppe Lavoratore Nicolò Centro Com. (mart.-giov.-sab.) -- Sacra Famiglia Oratorio S. Giovanni Bosco FESTIVE DEL DEL SABATO SABATO FESTIVE ore 17.30: 18.00: - -Cattedrale ore S. Nicolò Centro Com. M. della Misericordia ore 18.00: -- Cattedrale ore 18.30: -- M. S. Nicolò Centro Com. della Misericordia S. Giuseppe Lavoratore -- Oratorio S. Giovanni Bosco Oratorio S. Giovanni Bosco ore 18.30: -- S. Giuseppe Lavoratore - Sacra Famiglia - Sacra Famiglia Collegiglioni -- Collegiglioni ore 19.00: 19.00: -- Collegio Collegio Gentile Gentile ore FESTIVE FESTIVE ore 7.00: 7.00: -- S. S. Caterina Caterina (Auditorium) (Auditorium) ore ore 8.00: 8.00: -- M. M. della della Misericordia Misericordia ore Casa di di Riposo Riposo -- Casa S. Nicolò Maria in Campo ore 8.30: -- S. (Centro Comunitario) ore 8.30: -- Sacra S. Nicolò (Centro Comunitario) Famiglia Sacra Famiglia -- S. Margherita S. Luca Margherita ore 8.45: -- S. ore 8.45: -- Cappella S. Luca dell’ospedale Cappella dell’ospedale ore 9.00: -- Ss. Biagio e Romualdo ore 9.00: - cripta Ss. Biagio e Romualdo cripta - S. Giuseppe Lavoratore S. Caterina Giuseppe Lavoratore -- S. (Auditorium) S. Caterina (Auditorium) -- Collegio Gentile Collegio Gentile ore 9.30: -- Cattedrale San Venanzio ore 9.30: -- Collepaganello Cattedrale San Venanzio Collepaganello ore 10.00: -- M. della Misericordia ore 10.00: -- Nebbiano M. della Misericordia Nebbiano -- Cupo Cupo ore 10.15: -- Attiggio ore 10.15: -- Moscano Attiggio Moscano ore 10.30: -- S. Silvestro ore 11.00: 10.30: -- S. S. Nicolò Silvestro ore ore 11.00: -- S. S. Giuseppe Nicolò Lavoratore S. Giuseppe Lavoratore -- Monastero Cappuccine Monastero Cappuccine ore 11.15: -- Cattedrale San Venanzio ore 11.15: -- Sacra Cattedrale San Venanzio Famiglia Sacra Famiglia ore 11.30: -- M. della Misericordia ore 11.30: -- S. M. Maria della Misericordia in Campo S. Maria in Campo -- Melano Melano ore 11.45: -- Argignano ore 16.30: 11.45: -- Cattedrale Argignano San Venanzio ore ore 16.30: Cattedrale ore 18.15: -- S. Biagio San Venanzio ore 18.00: 18.15: -- S. BiagioMisericordia ore M.della ore 18.30: 18.00: -- S. M.della Misericordia ore Giuseppe Lavoratore ore 18.30: - S. Giuseppe Lavoratore AGENDA LITURGICA di Don Leopoldo Paloni Il presepio allestito da Fra' Giuseppe Pedica Le virtù eroiche di Madre Panas Il Santo Padre con decreto del 10 ottobre 2016 ha riconosciuto le virtù eroiche di madre Costanza Panas, dichiarandola così “venerabile”. Si tratta di un passo molto importante che lascia ben sperare di vedere presto madre Costanza agli onori degli altari. Agnese Pacifica Panas nacque ad Alano di Piave, in provincia di Belluno e diocesi di Padova, il 5 gennaio 1896. I suoi genitori, emigrati in America, l’affidarono alle cure di uno zio sacerdote e di una nutrice. Fu poi iscritta all’istituto delle Canossiane di Feltre, che frequentò fino al passaggio alle Chiusura della Porta Santa scuole superiori. Allieva dell’istituto magistrale Niccolò Tommaseo”, assorbì influenze ben diverse da quelle che aveva conosciuto tramite le suore: iniziò a leggere libri profani e assunse comportamenti che la società del tempo riteneva più normali della meditazione, della preghiera, della lettura di testi religiosi. Iniziò quindi a lavorare come maestra, ma avvertiva un tremendo vuoto nel cuore. A farle comprendere cosa fosse contribuì l’incontro con don Luigi Fritz, oblato della diocesi di Padova. La sua conversione la portò, tra l’al- tro, a compiere quello che chiamò “voto della penna”: non avrebbe più collaborato a riviste secolari, ma avrebbe scritto solo per il Signore. Lo fece anche quando entrò tra le Clarisse Cappuccine, nel monastero di Fabriano: vestì l’abito religioso il 18 aprile 1918 e assunse il nome di Maria Costanza. I suoi scritti comprendono trattati di ascetica, vari piccoli libri di meditazione e molte poesie. Fu madre spirituale di sacerdoti come don Aldo Radicioni, don Pio Caracci e don Gisleno Vitali. Paralizzata a letto dal 1960, offrì le sue ~ MEMORIA LITURGICA DI CRISTO DIVIN MAESTRO: sabato 29 ottobre alle ore 18 nella Cattedrale di San Venanzio. ~AMMISSIONE AL CLERO DI FRANCESCO OLIVIERI: domenica 30 ottobre alle ore 11 nella chiesa della Misericordia. ~IL VESCOVO CELEBRA AL CIMITERO DI SANTA MARIA: martedì 1 novembre alle ore 15.30. ~RIUNIONE DEL CLERO DELLA VICARIA DI SASSOFERRATO-GENGA: giovedì 3 novembre alle ore 11. sofferenze in particolare per Papa Giovanni XXIII e per il buon esito del Concilio Vaticano II. Si spense quindi il 28 maggio 1963. La sua causa di beatificazione è iniziata il 10 ottobre 1983, a vent’anni dalla morte, nella diocesi di Fabriano-Matelica. I suoi resti mortali sono custoditi nel monastero delle Clarisse Cappuccine in via Cavour, 75 a Fabriano. MESSE FERIALI 7.30: - Regina Pacis 8.00: - S.Teresa 9.30: - Concattedrale S. Maria 18.00: - Concattedrale S. Maria 18.30: - S. Teresa - S. Francesco - Regina Pacis MESSE FESTIVE DEL SABATO 18.00: - Concattedrale S. Maria 18.30: - S. Teresa 19.00: - Regina Pacis Messe FESTIVE 7.30:- Beata Mattia 8.00:- Concattedrale S. Maria 8.30:- Regina Pacis - Ospedale 9.00:- S. Rocco - S.Francesco 9.30:- Invalidi - S. Teresa 10.30:- Concattedrale S. Maria - Regina Pacis 11.00:- S. Teresa -Braccano 11.15:- S. Francesco 11.30:- Regina Pacis 12.00:- Concattedrale S. Maria 18.00:- Concattedrale S. Maria 18.30:- S. Teresa - Regina Pacis 22 >DEFUNTI< ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO CHIESA di S.GIUSEPPE LAV. A tre anni dalla scomparsa dell'amato MAURIZIO CAPODIMONTE CHIESA della MISERICORDIA Venerdì 4 novembre ricorre il 3° anno della scomparsa dell'amato ANGELO CASTAGNA La moglie, il figlio, le sorelle ed i parenti tutti lo ricordano con affetto. S.Messa venerdì 4 novembre alle ore 18 in suffragio di tutti i defunti. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. CHIESA di S.VENANZIO Lunedì 24 ottobre è ricorso il 21° anniversario della scomparsa dell'amato CATALDO PROCACCINI la famiglia lo ricorderà nella S.Messa di martedì 1 novembre alle 18.30. Si ringraziano quanti si uniranno alle preghiere. ANNUNCIO ANNIVERSARIO La famiglia lo ricorda con affetto. S.Messa domenica 30 ottobre alle ore 9.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. L'Azione 29 OTTOBRE 2016 ANNIVERSARIO ANNA RICCIONI in RICCIUTELLI 30.10.2004 GIUSEPPE (ALFREDO) RICCIUTELLI 15.12.2004 Nel 12° anniversario della scomparsa di ANNA ed ALFREDO i figli Marisa e Marino, i parenti ed i tanti amici li ricordano con infinito affetto. S.Messa lunedì 31 ottobre alle ore 9 nel Santuario del Buon Gesù. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNIVERSARIO ANNIVERSARIO TRIGESIMO ANNIVERSARIO CHIESA del COLLEGIO GENTILE Nella ricorrenza del 4° anniversario della morte dell'amata BRUNA IELMINI in PERINI il marito, la figlia ed i parenti la ricordano con affetto. S.Messa martedì 1 novembre alle ore 9. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNUNCIO Mercoledì 19 ottobre, a 88 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari ADRIANA PRIORI ved. PETTINELLI Giovedì 20 ottobre, a 92 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari IOLANDA MATTIONI ved. BATTISTONI Lo comunicano i figli Germano, Angelo e Silvestro, le nuore Simona, Anna Maria e Silvana, i nipoti Simone, Andrea, Martina e Luca, il pronipote Jonathan ed i parenti tutti. Bondoni ANNUNCIO CHIESA S.GREGORIO SERRADICA Nel 1° anniversario della scomparsa dell'amata ROSA COLONNELLI in BURATTINI i genitori, il marito, i figli, unitamente a tutti i suoi familiari, nel ricordarla con immutato affetto faranno celebrare una S.Messa di suffragio domenica 30 ottobre alle ore 11. TRIGESIMO CHIESA di COLLAMATO Domenica 30 ottobre ricorre il trigesimo della scomparsa del'amato LANFRANCO LATINI la moglie, i figli, i generi, i nipoti, il pronipote ed i parenti tutti lo ricordano con affetto. S.Messa domenica 30 ottobre alle ore 11.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. ANNIVERSARIO Martedì 25 ottobre è mancato all'affetto dei suoi cari GISLENO BIANCHETTI Lo comunicano con affetto tutti i suoi cari. Marchigiano ANNUNCIO Domenica 23 ottobre, a 91 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari ZOE FUGANTI ved. LAMPA Lo comunicano i figli Carlo e Giuseppe, le nuore Susy e Tiziana, i nipoti Monica, Emiliano, Diego, Paolo, i pronipoti, il fratello, i parenti tutti. Marchigiano ANNUNCIO CHIESA della SACRA FAMIGLIA Sabato 29 ottobre ricorre il trigesimo della scomparsa dell'amata ANNA LUCIANI ved. ALBERTI Sabato 22 ottobre, a 90 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari Le figlie, i nipoti ed i parenti la ricordano con affetto. S.Messa sabato 29 ottobre alle ore 18.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. MARIA RUGGERI ved. AQUILANTI ANNUNCIO Lo comunicano Mirella, Gianni, Franco, il genero Enrico, le nuore Iolanda e Annalisa, i nipoti Mauro, Marco, Simona con Ugo, Cinzia, Fabio, Gabriele, Andrea con Angela, Simone, Claudia, il pronipote Niko, i parenti tutti. Marchigiano Martedì 18 ottobre, a 89 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari ANNUNCIO FIORELLA BENEDETTI Lo comunicano la sorella Ornella, i nipoti Antonella con Gianni, Susanna con Renzo, Massimiliano, Arabella e Laura, la cognata Severina, i pronipoti, i cugini ed i parenti tutti. Belardinelli SILVANA ROMAGNOLI ved. CIPRIANI RINGRAZIAMENTO Alberto, Terry ed Alex insieme a Remo, Elsa, Dino, i nipoti ed i parenti tutti ringraziano il personale dell'hospice per la cura e la delicatezza riservate all'amata SILVANA ROMAGNOLI ANNUNCIO Giovedì 20 ottobre, è mancato all'affetto dei suoi cari ARMANDO AGOSTINELLI Lo comunicano la moglie Liliana Salari, il figlio Valerio con Mascia e l'amatissimo nipotino Jonathan, i parenti tutti. Marchigiano ANNUNCIO Mercoledì 19 ottobre, a 95 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari GIUSEPPINA CRISTOFANELLI ved. GRANDONI Lo comunicano il fratello Alberto, i nipoti Giancarlo, Palma, Loretta, Patrizia, i pronipoti, i parenti tutti. Marchigiano CHIESA di VALLEREMITA Sabato 29 ottobre ricorre il 17° anniversaio della scomparsa del'amata MADDALENA CAPORALI in POCOGNOLI Il figlio, la nuora ed i parenti la ricordano con affetto. S.Messa sabato 29 ottobre alle ore 16.30. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. La Chiesa preferisce la sepoltura “Seguendo l’antichissima tradizione cristiana, la Chiesa raccomanda insistentemente che i corpi dei defunti vengano seppelliti nel cimitero o in altro luogo sacro”, perché “l’inumazione è la forma più idonea per esprimere la fede e la speranza nella risurrezione corporale” e seppellire i morti è una delle opere di misericordia corporale. A ribadirlo, più di cinquant’anni dopo l’Istruzione “Piam et constantem” (5 luglio 1963), è la Congregazione per la Dottrina della Fede, con l’Istruzione “Ad resurgendum cum Christo” circa la sepoltura dei defunti e la conservazione delle ceneri in caso di cremazione, diffusa e presentata in Sala Stampa vaticana dal cardinale Gerhard Müller, prefetto del competente Dicastero pontificio. Le ceneri del defunto “devono essere conservate di regola in un luogo sacro”, si dispone nel testo, in cui si danno precise indicazioni circa la conservazione: non in casa, né disperse “in natura” o incastonate in gioielli, tantomeno “divise tra i vari nuclei familiari”. Niente funerali, nel caso che il defunto abbia disposto, in modo notorio, la cremazione e la “dispersione in natura delle proprie ceneri per ragioni contrarie alla fede cristiana”. “La prassi della cremazione si è notevolmente diffusa in non poche nazioni, ma nel contempo si sono diffuse anche nuove idee in contrasto con la fede della Chiesa”, è la constatazione di partenza del nuovo documento vaticano, che rilancia l’appello affinché “sia fedelmente mantenuta la consuetudine di seppellire i cadaveri dei fedeli”, ricordando che seppellire i morti è una delle opere di misericordia corporale. “Seppellendo i corpi dei fedeli defunti, la Chiesa conferma la fede nella risurrezione della carne, e intende mettere in rilievo l’alta dignità del corpo umano come parte integrante della persona della quale il corpo condivide la storia”. Un Fiore che non appassisce, mai Domenica 23 ottobre, a 83 anni, è mancata all'affetto dei suoi cari Lo comunicano il figlio Alberto, la nuora Terry Anita, il nipote Alex, i fratelli Remo e Dino, la sorella Elsa, il cognato, le cognate, i nipoti, i parenti tutti. Marchigiano CHIESETTA di MELANO Giovedì 3 novembre ricorre il 4° anniversario della scomparsa dell'amata ADRIANA BUSCO ved. PROFILI La figlia, il genero, le nipoti ed i parenti la ricordano con affetto. S.Messa giovedì 3 novembre alle ore 17.30. Durante la celebrazione sarà ricordato anche il marito TARCISIO Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. CHIESA di S.VENANZIO Venerdì 4 novembre ricorre il 1° anniversaio della scomparsa del'amata FRANCA GIACOMETTI in PETRUCCI i suoi cari la ricordano con tanto amore. S.Messa venerdì 4 novembre alle ore 18. Si ringrazia chi si unirà alle preghiere. Gli annunci vanno portati in redazione entro la mattina di lunedì 31 ottobre per la festività di Ognissanti Depositare un fiore sulla tomba dei propri cari è un atto di profondo sentimento, una testimonianza del nostro affetto verso coloro che amiamo. E’ questo lo spirito che anima le persone a recarsi nei vari cimiteri cittadini, specialmente nel mese di novembre, per pregare e lasciare un simbolo nel luogo dove riposano le spoglie di chi ha lasciato questa vita terrena. Tra tanti fiori di ogni colore, c’è né uno in particolare che da circa ottantacinque anni è vivo e presente per ricordare e ricordarci le persone a noi care. E’ un fiore che non profuma, è il fiore che non appassisce, mai. E’ un cartoncino colorato, con una croce stilizzata, uno spazio per lasciare il proprio nome e una cordicella per appenderlo. E’ questa la proposta che, dal 1931, la Società di San Vincenzo de' Paoli indica ai fabrianesi come simbolo di pietà per la commemorazione dei nostri defunti. Il fiore che non marcisce vuole essere nella coscienza di chi lo espone, un segno di speranza, un gesto concreto di carità, un abbraccio fraterno verso tutte quelle persone che in vita soffrono per povertà, disagio sociale, per cui la San Vincenzo de' Paoli offre loro una mano tesa, un messaggio di fiducia, un sostegno a continuare a lottare con dignità alle avversità che il destino pone. La presenza dei volontari nei due cimiteri in città e in alcune frazioni è la testimonianza dell’operato della San Vincenzo che si impegna a ridistribuire le offerte donate per il fiore che non marcisce, alle tante famiglie bisognose del nostro territorio. Per adempiere alle numerose attività caritatevoli il presidente Francesco Mearelli, della San Vincenzo de' Paoli chiede a persone di buona volontà una collaborazione, un impegno di qualche ora durante la settimana per le seguenti opere: presso la Casa di Accoglienza di San Benedetto, in via Mamiani, 40 e al Social Market, in via G. Di Vittorio (ex Fidea). Per ulteriori informazioni telefonare al 339 5408075 – 339 8580848. Sandro Tiberi Lo comunicano le figlie Luigina e Teresa, il genero Luciano, i nipoti Christian, Natascia, Monia, Federica e Sergio, i pronipoti, le cognate ed i parenti tutti. Belardinelli L'Azione 29 OTTOBRE 2016 23 24 >CULTURA< L'Azione 29 OTTOBRE 2016 Il service del Lions Club Il presidente Mario Muto: "Raccogliamo fondi per chi ha bisogno" di ALESSANDRO MOSCÉ A bbiamo interpellato Mario Muto, (nella foto) nuovo presidente del Lions Club di Fabriano per l’annata 2016-’17. Qual è l’attuale organigramma della vostra realtà distrettuale? Sono stato eletto dall’assemblea dei soci nello scorso aprile e sostituisco Attilio Parca, al quale va il ringraziamento mio e dei soci per l’ottimo lavoro svolto e per le numerose iniziative messe in campo a sostegno delle situazioni meritevoli di attenzioni. Non mi piace dire che sono il presidente del club, ma che quest’anno servo come presidente. Ho una squadra fortissima: Andrea Rivesocchi che serve da segretario, Andrea Fanesi da tesoriere, Paolo Giantomassi da primo vice presidente, Monica Bisio da secondo vice, Guido Papiri da direttore responsabile dei soci, Paola Ribacchi da cerimoniere. Quindi Francesca Giantomassi, Mauro Del Brutto, Lorenzo Rossi, Fabrizio Benedetti e Riccardo Del Neri sono membri del consiglio direttivo. Di cosa vi occupate principalmente? Melvin Jones, il fondatore del Lions, era un assicuratore di Chicago che nel 1913 entrò come segretario in un’associazione di uomini di affari denominata “Business Circle of Chicago”. Si chiedeva: “Cosa accadrebbe se questi uomini che hanno successo per la loro determinazione, la loro intelligenza e la loro ambizione, utilizzassero i propri talenti per migliorare le condizioni dell’umanità?”. Sono quindi nati dei circoli, ma nessun club, fino ad oggi, ha avuto come fine il miglioramento della condizione economica dei soci. Il nostro distretto, denominato 108 A, è fra i più numerosi e conta 86 club e 3.376 soci. Abbraccia la Romagna, le Marche, l’Abruzzo e il Molise. Il club di Fabriano è stato costituito il 19 febbraio del 1964 ed ha 48 soci. Il nostro vanto è il Leo Club che conta 17 soci che rappresentano il nostro futuro. Sono molto impegnati pur avendo un’età per cui risultano spesso fuori sede per impegni universitari. Sono magistralmente supportati da Fabrizio Benedetti con funzioni di advisor. Vorrei citare la Lions Club International Foundation, la cui missione è di sostenere gli sforzi nel servire le comunità a livello locale e globale, dando speranza sulla qualità della vita e sulla vita stessa attraverso pro- getti di servizio umanitario ed elargendo contributi. Sono orgoglioso di far parte di questa organizzazione ormai da tanti anni. Non so se saprò servire bene come presidente, ma ce la metterò tutta. Quali sono le attività che metterete in campo quest’anno? Si tratta di service. Ogni cosa che facciamo è per raccogliere fondi in favore dei service o per agire direttamente verso chi ha bisogno sia con azioni specifiche, sia con temi di studio che possano accrescere la sensibilità del territorio verso temi Il cuore pulsante del Tibet con Roberto Moschini a Jesi Sabato 15 ottobre presso la Sala Convegni di Palazzo Bisaccioni in Piazza Colocci, 4 a Jesi, si è tenuta l’inaugurazione della mostra di opere pittoriche intitolata “L’ape turchese. Il cuore pulsante del Tibet” del Maestro Roberto Moschini, celebre artista fabrianese di fama internazionale. E lo stesso autore così parla di questa sintesi di lavoro che racchiude sue opere datate dal 2011 fino alle più attuali del 2016: “Per rendere visivi i canti d’amore del VI Dalai-Lama, ho usato un linguaggio vicino alla natura di quei luoghi ponendomi come filtro nella mediazione. Nonostante egli non fosse incline alla vita monastica, fu comunque il cuore pulsante del Tibet, pertanto l’ho ritratto mentre scrive attraverso i Canti Brevi, con un linguaggio che rasenta il pensiero, il riflesso di una storia autobiografica”. Maestro, lei si trova ad oggi a presentare questa mostra all’apice della sua carriera di artista, l’emozione è sempre la stessa? “Ogni mostra porta con sé emozioni vecchie e nuove, ma mai minori. Ad ogni mostra riaffiorano poi autentiche amicizie che rivivo come fossi un’altra persona: in quest’occasione, fra le preziose e nuove presenze, ho rivisto un amico dopo oltre 40 anni, nell’emozione di entrambi. Nel tempo mi ha ricordato di aver collezionato molte delle mie opere, dalle principali de “La presenza Inquietante”, romanzo di Fellini, fino ai miei primi disegni sul Tibet”. Quale opera a suo parere è quella che meglio racchiude l’ambito semantico? “Probabilmente è il ritratto anamorfico dalla doppia faccia, in cui ho rappresentato da una parte il Buddha e dall’altra il Bodhisattva Avalokitesvara, fondendo maschile e femminile in un’unica opera, pur mantenendone la duplicità”. C'è un’opera che le sta più a cuore? “L'interezza delle tele presenti in mostra mi sta a cuore allo stesso modo, perché ognuna di esse rappresenta una sfaccettatura di quel sentimento nobile chiamato amore”. “Da gran disegnatore quale indubbiamente è, ma anche da uomo di cultura meditativa e di alta dimensione spirituale, Roberto Moschini ha saputo restituirci la leggerezza tutta orientale e propria della filosofia buddista con un linguaggio segnico e cromatico e lo ha fatto attraverso una sintesi perfetta che ha saputo fondere i fondamenti delle grandi scuole ritrattistiche europee della classicità rinascimentale con il senso tutto orientale di uno Spirito che è emanazione dell’Assoluto”, afferma il prof. Armando Ginesi e conclude con un sentito invito: “Osservate con attenzione tutti i suoi elaborati, appropriatevi con la vostra anima dei suoi colori che sanno di trascendenza, ed anche voi verrete innalzati in una specie di condizione sospesa che vi consentirà di avvicinarvi a quelle verità prime e assolute del buddismo”. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 30 ottobre, tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 13 e dalle ore 15.30 alle 19.30. Paola Rotolo quali la cultura della donazione, la pericolosità della ludopatia, i disturbi dell’alimentazione incontrollata (anoressia, bulimia, ndr) e la violenza nei confronti delle donne. In questi due anni in cui celebreremo il centenario dei Lions Club ci soffermeremo principalmente su quattro ambiti: giovani, vista, lotta alla fame e ambiente. Daremo delle borse di studio ai giovani che si distinguono nel profitto scolastico e che vivono in condizioni economiche non agiate. Seguiremo con attenzione i nostri ragazzi del Leo Club. Abbiamo già ospitato 22 giovani dai 18 ai 22 anni provenienti da ogni parte del mondo nell’ambito degli scambi. E’ stato avviato un concorso a premi destinato ai ragazzi delle scuole medie denominato “Un poster per la pace” che rappresenta un’occasione per parlare di accoglienza e tolleranza. Sul tema vista stiamo attuando un service distrettuale definito “cani guida”, il quale finanzia un centro che si trova a Limbiate, dove dal 1959 esiste un centro per l’addestramento di cani guida. Nel 2016 sono state consegnate gratuitamente 50 guide. Un cane costa 12.000 euro per il suo addestramento e 1.260 euro a sostegno della crescita del cucciolo. Il prossimo 18 novembre terremo un convegno su un argomento che mi sta molto a cuore: l’insonnia. E’ una patologia che colpisce il 60% della popolazione. Mentre un tempo era circoscritto all’età anziana, ora colpisce sempre più le persone giovani. Inviteremo Francesco Peverini, direttore scientifico della Fondazione per la ricerca e la cura dei disturbi del sonno, così da affrontare questo aspetto della nostra vita sociale quotidiana. Tutti i lettori sono invitati venerdì 18 novembre alle 18 presso l’Oratorio della Carità. Come si diventa un membro del Lions? Al club si accede per invito. Non siamo una élite e non vogliamo esserlo. Siamo persone che utilizzano i propri talenti per migliorare le condizioni degli altri. Aggiungo di più. Ritengo che la nostra associazione sia l’unica ad avere un codice etico nato con l’associazione stessa, e ne è parte integrante. Il 23 ottobre, a Jesi, c'è stato il congresso distrettuale d’autunno dove si è riflettuto proprio sull’attualità del nostro codice. Se ci sono persone fra i lettori che si riconoscono nel codice etico ed intendono mettere il proprio talento a servizio degli altri, ben vengano. Parliamo di service, quindi ricordiamoci il nostro motto: we serve. Un albergo a Campodonico Campodonico si trova sul percorso dell’antica via “romana”. Esisteva quindi l’esigenza di costruire un albergo per coloro che vi passavano sia per le necessità della vita che per i pellegrini diretti alla Città Santa. Fino ad un certo punto questo servizio lo serviva il monastero di San Biagio in Caprile, ma occorreva qualcosa di più alla mano, vicino alla strada. Don Agostino Biocchi nel suo libro “La valle di Salmaregia” dà notizia che nel 1372 un contadino di Campodonico certo “Bene di Gualduccio”, volendo provvedere alla salvezza dell’anima propria, giunto alla fine della sua vita mortale, dispose per testamento che coi beni da lui lasciati si edificasse un ospedale per uso e ristoro dei poveri e degli infermi. Il Biocchi afferma inoltre che il vescovo di Nocera dette ordine all’Abate di San Biagio in Caprile di dare seguito alle disposizioni testamentarie; ma aggiunge che, sebbene molto probabilmente l’ospi- zio venne effettivamente costruito, nessun documento ne parla e lui non è in grado di stabilirne l’ubicazione. Nella mia ventennale permanenza a Campodonico ho avuto modo di constatare la muratura di un edificio situato proprio sull’incrocio della strada per l’abbadia. La costruzione, oggi adibita a gallinaro, sicuramente è molto antica e ha conosciuto periodi migliori. Sono ancora ben visibili alcune feritoie in pietra e mi dicono che durante i lavori per la variante sono emersi nelle fondamenta archi e volte in pietra di periodo medioevale. All’interno del nucleo abitato non esistono costruzioni così antiche essendo nel Medioevo un borgo di contadini le cui abitazioni erano estremamente precarie. Con ogni probabilità, sia per la posizione, sia per la tecnica di costruzione, era quello l’antico ospedale di cui si sono perdute le tracce. don Leopoldo Paloni Abbazia di S. Biagio in Caprile 25 L'Azione 29 OTTOBRE 2016 Vittoria convincente contro il Tolentino Basket Promozione: Brown Sugar subito ok >SPORT Esordio vincente per i Brown Sugar Fabriano, che si impongono 56-65 sul campo della Maior Senigallia (Pallotta 17, Tonini, Narcisi 5, Silvi 13, Capodimonte, Sacco A. 7, Cafasso 3, Sacco L. 2, Nizi 10, Fabrianesi 4. All. Vico). Perde, invece, 51-46 la Pallacanestro Cerreto in un match tirato contro la P73 Conero Basket (Giombi 7, Rossini 3, Perulli, Moscatelli S. 22, Tiberi, Ferretti 4, Eutizi, Moscatelli R. 2, Chiarucci 8, Rizzi. All. Moscatelli S.-Perulli). Hanno osservato il turno di riposo i Bad Boys Fabriano, il cui esordio in campionato sarà sabato 29 ottobre a Jesi contro i Titans. Impegni interni per Brown Sugar (venerdì 28 ottobre, ore 21.15, Palestra Mazzini) contro Chiaravalle e per Cerreto (mercoledì 26 ottobre, ore 21.15, Palasport di Cerreto d’Esi) contro la New Basket Jesi. Luca Ciappelloni Damiano Giuseppetti, giovane fabrianese alla ribalta con la maglia della Janus Fabriano (le foto di questa pagina sono di Martina Lippera) BASKET Serie C Silver Grinta e freschezza: è una Janus che piace di LORENZO CIAPPELLONI E’ stato un mercoledì sera a tinte bianche e blu quello del 19 ottobre, un PalaGuerrieri caldo, caldissimo! Qualcosa mi spinge a dire che il pubblico si sia innamorato di questa Janus Fabriano. Che bolgia, ma soprattutto, che vittoria, 95-69 contro Tolentino. Sergio Quercia ha recuperato dai fastidi, è stato infatti lui il primo realizzatore e trascinatore dei beniamini di casa. Leonardo Prati il maggior terminale per Tolentino, ma ha fatto una “leggerissima” fatica a tenere a bada Valentas Tarolis (22 punti per “Big V” con 9/9 al tiro, 9 rimbalzi e top scorer in soli 24 minuti). Pelliccioni dall’altra parte approfittava di una sbadata difesa biancoblù e creava più di un rompicapo a coach Aniello. Se il capitano (per Michele Bugionovo 20 alla fine con 5 assistenze) spara dalla distanza, sappiamo come sia facile per la Janus scappare in JANUS FABRIANO TOLENTINO 95 69 JANUS FABRIANO - Patrizi, Bugionovo 20, Cavoletti 2, Tarolis 22, Pandolfi 11, Paoletti, Barocci, Pellegrini, Fanesi, Giuseppetti 8, Nedwick 11, Quercia 21. All. Aniello TOLENTINO - De Marco, Sorci 9, Temperini 17, Prati 14, Francesconi 2, Pelliccioni 20, Giuliani, Cimini, Severini 5, Novatti 2. All. Cervellini PARZIALI - 23-23, 43-36, 70-59, finale 95-69 fuga. Fabriano fugge, Nicola Temperini non ci sta, spara a ripetizione e riapre una partita apparentemente chiusa. La squadra sulle spalle allora se la carica nuovamente Sergio Quercia (21 e 9 rimbalzi), è sua la tripla pesantissima a spezzare il parziale ospite. Chi lo ac- Una serie di indizi che fanno sperare... La prima sensazione che si ha di qualcosa, "a pelle", a volte può essere prematura, ma spesso è quella giusta. Noi, assistendo ad alcune di queste prime partite di campionato della Janus Fabriano, siamo usciti dal palasport soddisfatti e appagati. Perchè? Cos'è quel "quid" che ci fa pensare che le cose funzionino? In primis, allenatore e staff tecnico. Coach Aniello già nel primo quarto mette in partita otto o nove giocatori, non si tira indietro dal mandare in campo i più giovani anche quando la gara conta. E questo è un bene perchè solo così si impara a stare sul parquet. La squadra è "verde" ed è stata rinnovata, magari commette qualche ingenuità, ma è organizzata, fresca, frizzante. Ha una logica, essendo stata costruita su un play tutto fosforo come Bugionovo e - finalmente - su un pivot da manuale come Tarolis. Da fuori si percepisce che il clima all'interno del gruppo è positivo. L'impressione è che si voglia costruire qualcosa, che magari non arriverà subito, ma che potrebbe essere solido e duraturo nel tempo. Continuate così! Ferruccio Cocco compagna? Damiano Giuseppetti! Due triple per il numero 18 ed esplosione del PalaGuerrieri registrata anche dai sismografi. A chiudere la pratica ci pensano prima Nick Nedwick, poi un gigante Kevin Pandolfi, che ricorda a tutti di essere il padrone di casa. C’è anche tempo per ringraziare i tifosi di essere accorsi nuovamente numerosi. Nel weekend scorso, poi, la squadra ha osservato il suo turno di riposo, valido per ricaricare completamente le pile e rimettere in sesto tutti gli acciaccati. E’ stata una grande Janus quella vista mercoledì, ci auguriamo lo sarà anche il 30 ottobre, quando si viaggerà alla volta di Civitanova per uno scontro ad altissima quota. Per l’occasione è stato organizzato un pullman di 50 posti per i tifosi, per prenotarsi basterà contattare la società biancoblù al numero 334 1224880. Sarà importante un settore ospiti colmo, perché questa Janus è davvero pronta a volare! Coach Aniello ha plasmato un gruppo compatto e determinato La Janus Fabriano raccolta intorno a coach Aniello durante un time-out BASKET L'intervista Bugionovo: "Squadra competitiva, dobbiamo puntare ai play-off" Michele Bugionovo in lunetta “Volevamo dare un senso alla partita vinta in rimonta sul campo del Pisaurum e anche nel match interno contro il Tolentino abbiamo davvero dato tutto in campo – commenta il capitano della Janus Fabriano, Michele Bugionovo - Siamo riusciti a prendere qualche lunghezza di margine nel secondo periodo, poi nel terzo e nell’ultimo abbiamo allungato e gestito il match”. Dopo la sconfitta contro la Halley Matelica negli ultimi tre secondi di gioco, dopo una partita sempre tirata, arrivano quattro vittorie consecutive che ci catapultano al secondo posto dietro solamente ad una grandissima forza come la Virtus Civitanova. Dove piazzeresti questa Janus ad oggi? “Non ci poniamo limiti, giochiamo partita dopo partita cercando possibilmente di vincere più partite possibili. Sappiamo però che non sarà facile, perché ci sono squadre che hanno davvero l’obiettivo dichiarato di vincere il campionato come la stessa Civitanova. Una compagine attrezzata e con giocatori provenienti da categorie superiori. L’obiettivo è quindi quello di arrivare ai play-off per poi giocarcela con tutti! Perché ricordiamo che se riusciamo a piazzarci in classifica nel migliore dei modi, avremmo il fattore campo a nostro favore, e abbiamo visto che questo pubblico può darci davvero una grandissima mano! La squadra è competitiva ed abbiamo tutte le carte in regola, sperando poi di recuperare un James Cummings ancora fermo ai box”. lo.c. CLASSIFICA SERIE C SILVER DOPO SEI GIORNATE Civitanova 12; Campetto Ancona, Stamura Ancona, Janus Fabriano, Pedaso e Falconara 8; Pisaurum e Urbania 6; Loreto Pesaro, Fossombrone e Halley Matelica 4; Porto San Giorgio, Bramante Pesaro e Tolentino 2; Aesis Jesi 0. 26 >SPORT< BASKET L'Azione 29 OTTOBRE 2016 Settore giovanile La Basket School Fabriano ora è eticamente in gioco A Fabriano si continua a respirare aria di basket ed un altro tassello è stato messo in quello che è stato definito il progetto Basket 2.0 per la città cartaria. Venerdì 21 ottobre si è concretizzato il percorso intrapreso l’anno passato dall’uscente presidente della Basket School Fabriano, Guglielmo Napoletano, il quale aveva intravisto nel progetto “Eticamente in Gioco” promosso dalla VL Pesaro, militante nel massimo campionato nazionale, una possibilità in più per i nostri ragazzi. Tale progetto, discusso dal nuovo direttivo e sposato, nell’ambito del “fare sinergia”, dal nuovo presidente della Basket School Fabriano, Paolo Patrizi, è stato presentato presso la sala Ubaldi dell’Istituto Agrario di Fabriano, dove ospiti graditissimi sono stati Ario Costa e Stefano Cioppi, rispettivamente direttore generale e direttore sportivo della VL Pesaro, entrambi ex Fabriano Basket. Nel progetto, al quale hanno aderito già diverse società dell’entroterra pesarese, è entrata così a far parte anche la Basket School Fabriano, condividendo quelli che sono i punti di un vero e proprio contratto stipulato tra tutte le società che ne fanno parte. “Eticamente in Gioco” si articola in quattro punti che prevedono la “correttezza e il rispetto” sia nei rapporti intersocietari sia nell’incidere positivamente negli atteggiamenti comportamentali dei propri dirigenti, dei propri atleti e dei genitori al seguito degli stessi, affinché vi sia sempre il rispetto di tutte le figure che consentono la pratica di questo sport, siano essi atleti, dirigenti o arbitri e soprattutto miniarbitri. Nel secondo punto è previsto che i ragazzi “eticamente in gioco” non siano merce da accaparrarsi senza nessuna regola da parte di altre società interessate, ma che questi vengano gestiti tramite contatti tra le dirigenze delle varie società e che vengano fatti crescere nel proprio ambiente fino ad almeno la terza media compresa e solo successivamente vengano presi in prestito gratuito dalla società maggiore. Il terzo punto prevede uno scambio di “tecnici e attività tecniche” con possibilità di svolgimento di allenamenti congiunti tra i nostri ragazzi e i ragazzi della VL Pesaro, possibilità di assistere ad allenamenti Da sinistra Paolo Patrizi, Ario Costa e Stefano Cioppi della prima squadra e possibilità di organizzare tornei e amichevoli presso l’impianto di gioco di Fabriano tra VL Pesaro e squadre militanti in serie A o Legadue. Il quarto punto prevede una “attività promozionale” congiunta che consente alla Basket School Fabriano di poter organizzare eventi con la BASKET STAMURA ANCONA HALLEY MATELICA partecipazione della VL Pesaro che concede l’uso del proprio logo. Un accordo, in definitiva, che mette molta “carne al fuoco” dando la possibilità alla società fabrianese di un ulteriore crescita e che fa sì che i nostri ragazzi diventino, prima ancora che grandi atleti, grandi uomini. Serie C Silver 99 78 HALLEY MATELICA FALCONARA 78 92 STAMURA ANCONA - Centanni E. 2, Benini 17, Centanni F. 23, Bini 5, Pietroni, Di Battista, Giachi 4, Trovamala 2, Pajola, Luini 4, Chiorri 22, Bellesi 20. All. Marsigliani HALLEY MATELICA - Rossi 8, Pecchia J. 2, Pecchia L. 2, Vissani 15, Braccini ne, Leonzio 16, Lacché 2, Antonini, Busto 12, Romano 21. All. Tassinari HALLEY MATELICA - Rossi 13, Pecchia J. 4, Pecchia L., Vissani 8, Braccini, Leonzio 13, Cintioli, Lacchè 6, Antonini, Busto 20, Romano 14. All. Tassinari FALCONARA - Giorgini 3, Oprandi 10, Norato 2, Ruini 28, Cardellini 18, Carancini, Loretani, Pretto, Alessandroni 18, Calegari 13. All. Reggiani PARZIALI - 18-23, 45-46, 71-61, 99-78 PARZIALI - 18-28, 33-52, 60-71, 78-92 Dopo un inizio di campionato a dir poco scoppiettante, sembra essersi ingolfato il motore della Halley Matelica. Che la squadra, giovanissima, avrebbe potuto conoscere sbalzi “umorali” e di rendimento era un pericolo si poteva anche intuire, ma che stanno sciupando quanto di buono la squadra ha saputo fare, e che può e deve di nuovo tornare a fare. Alcune assenze di troppo, oltre ad accorciare le già non chilometriche rotazioni a disposizione di coach Tassinari, hanno un po’ Un po' di infortuni e gioventù stanno ingolfando l'Halley smorzato l’entusiasmo in allenamento e poi in partita. Se ad Ancona, mercoledì contro la Stamura, la squadra ha giocato un buon primo tempo, con fiammate che portavano vertiginosi break, per poi crollare nella seconda parte, sabato, in casa contro Falconara, il copione è stato quasi opposto (e più preoccupante). La squadra è apparsa subito sfiduciata e senza la necessaria intensità. All’intervallo si è andati con un inappellabile 33-52 ospite. Un buon terzo periodo di recupero non può bastare a salvare l’incontro, anche perché anziché assestare un’altra zampata e rientrare in partita, l'Halley ha dovuto cedere ulteriore terreno agli uomini di Reggiani, che hanno chiuso con un 78-92 preoccupante in particolare per i punti subiti. Ora a giorni si spera nel recupero di Fabio Delvecchio, lungo prezioso nelle prime partite, la cui assenza ha costretto il coach a non far praticamente mai riposare i suoi due lunghi Busto e Romano. La sensazione è che la squadra, con una vittoria, può facilmente tornare ad esaltarsi ed esaltare. Chissà che lo "switch" non ci sia già sabato prossimo, nel difficilissimo campo di Pedaso. Antonio Gentilucci VOLLEY Consueta panoramica settimanale sull’attività giovanile della Basket School Fabriano. Under 14 Elite (Spider) – Seconda giornata, senza storia la partita dei ragazzi di coach Falcioni che si impongono in casa con la Basket Fanum con un nettissimo 112-14. Under 14 Elite – Seconda giornata, continua il difficile approccio dei ragazzi di coach Cerini in un campionato superiore a quello disputato l’anno scorso, rimediando un’altra sconfitta, questa volta sul campo della Montegranaro che si impone per 96-53. Under 15 Regionale - “Buona la prima” per i ragazzi di coach Staffaroni, che impiegano meno di un quarto ad avere ragioni dei pur determinati Sprjtz Polverigi grazie ad un gioco fluido e veloce. Il punteggio finale è di 92-48 con una buona la prova corale. Under 16 Eccellenza – Terza giornata, sconfitta per 46-87 ad opera della VL Pesaro. “La partita è stata affrontata con troppa tensione dai nostri ragazzi, che non ha consentito loro di esprimersi come nelle altre gare – commenta coach Cerini - Pesaro ha dei buoni giocatori, più avanti a livello tecnico e fisico. A tratti abbiamo fatto vedere buone cose in attacco, ma in difesa ancora abbiamo da mettere più intensità”. Under 18 Regionale - Sfortunata prima partita in quel di Montecchio. I padroni di casa hanno giocato con il coltello tra i denti come loro tradizione e hanno imposto un ritmo forsennato. Per tre quarti Bartoloni e compagni hanno ribattuto colpo su colpo, rimanendo anche in vantaggio per lunghi tratti. Nel quarto periodo Montecchio ha preso un vantaggio che ha ampliato nei due minuti finali fino al conclusivo 67-54. Comunque una buona gara per i nostri. Under 20 Eccellenza – Terza giornata, improponibile la partita dei nostri ragazzi contro Rimini che, con cinque giocatori già titolari in serie B, ha disintegrato la resistenza fabrianese. Non c’è mai stata partita come dimostra il risultato finale: 34-128 per Rimini. Quarta giornata, altro match veramente difficile per i ragazzi di coach Panzini che in quel di Pesaro incontrano un’altra squadra molto strutturata, ma, a dispetto del risultato (87-51 la sconfitta), Fabriano ha tirato fuori gli attributi nei primi due quarti, poi la lunghissima panchina pesarese ha inciso, mentre i fabrianesi iniziavano a pagare la stanchezza. Serie D Gara perfetta delle fabrianesi con super Fattorini e Malefora Bella prestazione delle ragazze della Pallavolo Fabriano di Paoletti in serie D, che riscattano la debacle di Camerino con una gara perfetta e si impongono sulla Acli Mantovani Ancona per 3-0 (25-12; 25-17; 25-16). Dopo l'avviocon due errori consecutivi, Fabriano inizia a macinare gioco con Aurora Fattorini, ispiratissima, e Malefora sugli scudi, e dal 16-10 il gap rimane costante anzi incrementa grazie a molte sbavature avversarie. Il secondo set invece resta in equilibrio fino al 16 pari, ma Fabriano ha fame di vittoria e, toccando tanti palloni a muro, facilita la difesa, bene Busini e Ruggeri, e le ricostruzioni con le centrali. Messo al sicuro il secondo parziale, la terza frazione scivola via senza problemi e Fattorini & C. si godono i primi tre punti. La formazione: Angeletti Syria, Baldoni Michela, Baldoni Sara, Fattorini Aurora, Fattorini Melania, Imperiale Asia, Malefora Federica, Mancini Palamoni Federica, Ruggeri Gaia, Spuri Forotti Federica, Busini Benedetta (L); all. Paoletti Mario e Moretti Francesco. Prossimo impegno in programma giovedì 27 ottobre in trasferta a Villa Potenza contro la Roana Helvia Recina. Under 14 a valanga! SETTORE GIOVANILE Esordio amaro in Prima Divisione provinciale delle nostre ragazze, nella gara di venerdì 21 ottobre a Falconara contro l’Esino Volley, finita 3-0 (25-21; 25-6; 25-22), dove la nostra squadra non si è espressa ai suoi livelli contro la formazione di casa che si è comunque dimostrata superiore in attacco. Da rivedere quasi tutte le giocatrici ad eccezione dei due liberi, Minelli e Brenciani, che hanno disputato una buona gara. La formazione: Brenciani, Capesciotti, Cattarulla, D’Innocenzo, Faggi Gin., Fischeku, Latini, Minelli, Moscatelli, Nicolini, Pijescka, Fais (L1), Faggi Gioia (L2); all. Rossini Porfirio e D’Innocenzo Enrico. Speriamo in una buona gara in casa contro la G.S. Juniors Ancona, sabato 29 ottobre ore 17, presso la palestra Itas di via Cappuccini. Iniziano col piede giusto le ragazze dell'Under 18 che, nell'esordio casalingo, hanno la meglio sulle pari età falconaresi per 3-2 (25-10; 16-25; 19-25; 25-19; 15-13). Gara ricca di alternanza al comando, con le fabrianesi che sorprendono le avversarie nel primo set, sfruttando un ottimo servizio e i pochi errori commessi. Nel secondo set una minore efficacia in battuta fa salire le avversarie, che iniziano a macinare gioco e prendendo fiducia, grazie anche al maggiore numero di errori delle fabrianesi, vincono i due parziali successivi. La svolta del quarto set arriva con aggiustamenti in difesa e sulla formazione iniziale, invertendo la formazione. Con una maggiore incisività in attacco, le fabrianesi pareggiano i set e, al tie break, soffrono un po’ ma alla fine hanno meritatamente la meglio. La formazione: Baldoni M., Baldoni S., Cattarulla, D'Innocenzo, Faggi, Fattorini, Malefora, Marasca, Nicolini, Spuri Forotti, Ruggeri (L); all. Moretti Francesco e Paoletti Mario. Prossimo incontro giovedì 3 novembre ore 18.30, in trasferta a Filottrano, contro la locale Lardini. Esordio vincente anche per l’Under 16 Rosso giovedì 20 ottobre, in trasferta a Jesi, contro le locali della Pieralisi: 0-3 (14-25; 11-25; 15-25). Ottima prova corale di tutte le ragazze, superiori in tutti i fondamentali alle jesine. Da segnalare il debutto più che positivo di Ester Grucka (classe 2004) e di Elena Giulietti (classe 2003). La stessa squadra domenica 23 ottobre ha partecipato al torneo organizzato a Monsano, dalla società locale, per formazioni di Seconda Divisione, vincendo tutte le gare, classificandosi cosi al primo posto. La nostra Asia Imperiale è stata premiata miglior giocatrice della manifestazione. La formazione: Boldrini, Ciccolessi, Gambini, Giulietti E., Giulietti G., Grucka, Imperiale, Maiolatesi, Malzew, Mancini, Maraniello, Rondelli; all. Rossini Porfirio e Giuliani Gianni. Prossimo impegno in casa mercoledì 2 novembre ore 20.30 contro Castelplanio. Comincia bene il nuovo anno per le "gialle" Under 16 provinciali che, tra le mura domestiche, ottengo- no la prima vittoria: 3-2 sulla Dubbini (27-29; 2516; 25-13; 23-25; 15-11). Un primo set dominato da Fabriano che piano piano perde il pallino del gioco, soffrendo in ricezione e commettendo tanti errori in attacco. Camerano, da parte sua, aspetta il momento giusto e nel finale si aggiudica il parziale. Nel secondo e terzo set una sola squadra in campo, con maggiore convinzione e un servizio più efficace, le fabrianesi si sbarazzano velocemente delle avversarie. Nel quarto set una serie in battuta, nella fase centrale, mette in difficoltà le fabrianesi che tornano a commettere tanti errori, generando il ritorno di Camerano in paritá. Nel tie break, dopo il cambio di campo sull'8-7, Fabriano riprende a battere bene e vince meritatamente. La formazione: Chiavelli, Ciabochi, Fiorani, Iacobucci, Mariani, Marinelli, Montesi, Pocognoli, Salari, Turchi, Vescovo, Barbarossa (L); all. Moretti Francesco e Carnevali Camilla. Prossimo appuntamento lunedì 31 ottobre ore 19.30, in trasferta a Falconara, dove le aspetta la Esino Volley 2014 Bianca. Seconda giornata di gare per l’Under 14 in trasferta a Sassoferrato. Le "apette" hanno perso la prima sfida, proprio con le padrone di casa della Pallavolo Sassoferrato, per 2-1 (23-25; 23-25), facendo comunque una buona prestazione. Secondo match vinto nettamente per 2-0 (25-10; 25-18) contro la APD Cerreto d'Esi Volley Chemiba. La formazione: Mancini Giulia, Grucka Ester, Marino Caterina, Persigilli Martina, Maiolatesi Marta, Calpista Alice, Cipriani Sofia, Tartarelli Giada, Varchetta Martina, Canullo Giulia; all. Cini Loredana. Andrea Paggi 27 >SPORT< L'Azione 29 OTTOBRE 2016 CALCIO Serie D Esposito e Boldrini show: così il Matelica va a mille di ANTONIO GENTILUCCI S econda vittoria, secondo poker servito dal Matelica di mister Mecomonaco: 4-2 il risultato finale, con gli ospiti del San Marino che riescono a pareggiare due volte il conto, ma sono costretti a cedere al martellare dell’attacco biancorosso. Il primo tempo è molto equilibrato. Il Matelica riesce a passare in vantaggio al 41' quando Pera serve Esposito che sul limite dell’area spara ad effetto realizzando l’1-0. Neanche il tempo di gioire che il San Marino restituisce subito il favore e al 42' Olcese approfitta di un rimpallo per segnare l’1-1. Nella ripresa nuova fuga in avanti della squadra di casa, che manda a segno il nuovo arrivato Boldrini, che sfrutta una ribattuta del portiere in area. Baldazzi, tuttavia, di testa riacciuffa il pari: 2-2. Al 21' sullo sviluppo di un angolo dopo un batti e ribatti ancora Boldrini realizza il gol del 3-2. San Marino sfiora il terzo pareggio, al 34', ma un MATELICA SAN MARINO 4 2 MATELICA - Marcantognini, Dano, Bartolini, Lunardini (63' Borgese), Cacioli, Di Maio, Boldrini, Baldinini, Pera, Esposito (90' Galli), Di Pinto (84' D'Orazio). All. Mecomonaco SAN MARINO - Dini, Borghini (71' Guidi), Nicoli, Arrigoni (77' Bova), De Lucia (71' Buonocunto), Olivi, Cenci, Tola, Olcese, Caprioni, Baldazzi. All. Medri Il fantasista Esposito in azione RETI - 40' Esposito, 42' Olcese, 49' Boldrini, 52' Baldazzi, 67' Boldrini, 89' Esposito super Marcantognini salva, mentre al 43' è Esposito, con un’altra magia, ad arrotondare sul 4-2. Soddisfatto il presidente Mauro Canil che però ammonisce: “dobbiamo imparare a non concedere gol facili, colpa di tutta la squadra, come merito di tutti sono i CALCIO Eccellenza gol”. “L'offensività è nel nostro dna - ha detto Mecomonaco a fine partita - ma dobbiamo migliorare nella gestione della palla. Serve tranquillità, abbiamo giocatori esperti e molti forti quindi dobbiamo fare di più. A volte sembra che abbiamo troppa fretta di chiudere CALCIO le partite, sembra che a dicembre dobbiamo vincere già il campionato, invece c'è bisogno di più calma. La prima cosa da fare, in questi casi, è cercare la tranquillità in campo, domenica dopo domenica”. Prossima gara in trasferta sul campo del Monticelli. Prima Categoria girone C Fabriano Cerreto ritrova Tra Fortitudo e Corridonia i gol e il primato solitario un tempo per ciascuno GROTTAMMARE FABRIANO CERRETO 0 3 FORTITUDO FABRIANO CORRIDONIA GROTTAMMARE - Beni; Carminucci, Gibbs, Cocci, Gentile; Traini (8’ Cameli, 41’ st Treccozzi), Gridelli, De Cesare; De Panicis (36’ st Vagnoni), Valentini, De Rosa. All. Morreale FORTITUDO FABRIANO - Ruggeri J., Ruggeri C., Battistoni, Moretti, Clementi, Bianconi, Biocco, Guidarelli (28’ st Carmenati), Mariani (20’ st Lettieri), Piccolini, Gobbi (34’ st Colonna). All. Ferranti FABRIANO CERRETO - Rossi; Pierleoni, Lattarulo (41’ pt Girolamini), Lapi, Savelli; Scotini, Bartoli, Trillini; Ferretti (10’ st Piergallini), Tittarelli, Jachetta (44’ st Lucertini). All. Spuri Forotti CORRIDONIA - Tamburri, Rossi, Romagnoli, Cerquetella, Tentella, Consta, Diallo (22’ st Capenti), Soumah (32’ st Calamita), Curzi, Pettinari (41’ st Marinsaldi), Fusari. All. Ciccioli RETI - 15’ aut. Gibbs, 39’ st Piergallini, 42’ st Trillini Il Fabriano Cerreto riprende a correre in campionato. La squadra di Nicola Spuri Forotti fa la voce grossa a Grottammare e conferma il percorso netto in trasferta, dove i biancorossoneri hanno totalizzato fin qui in campionato tutti i dodici punti disponibili. Nel turno infrasettimanale di Coppa Italia, invece, il Fabriano Cerreto non è riuscito a ribaltare lo 0-1 dell’andata col Tolentino ed ha ceduto il passo anche nel match di ritorno (2-1, rete di Tittarelli) ai crèmisi che si sono qualificati per la semifinale nella manifestazione dove i biancorossoneri sono campioni in carica. A Grottammare, invece, la capolista dell’Eccellenza sblocca il punteggio dopo un quarto d’ora, quando sugli sviluppi di un corner di Bartoli è Tittarelli a deviare verso Beni, il quale respinge addosso al compagno di squadra Gibbs e viene trafitto. La reazione dei locali è nelle iniziative di De Panicis e Gentile ma quest’ultimo viene fermato dalla traversa della porta difesa da Rossi, preferito a Spitoni per il conto degli under stante l’assenza per squalifica di Balducci. Al 24’ della ripresa è Gridelli di testa a mettere i brividi all’estremo difensore classe ’98 poi, passato il pericolo, la formazione di Spuri Forotti chiude la pratica: nel giro di tre minuti, prima Piergallini di testa su punizione di Bartoli e poi Trillini con l’interno destro fanno 0-3 e confermano la leadership del Fabriano Cerreto che domenica 30 ottobre (ore 14.30, Comunale di Cerreto d’Esi) 0 0 Piergallini insacca di testa (foto Maurizio Animobono) contro l’Urbania cercherà un successo interno che manca dal 18 settembre. Juniores. Turno di campionato positivo anche per la Juniores di Stefano Tarabelli che si impone 2-3 sul campo del Conero Dribbling e risale a metà classifica. Luca Ciappelloni CALCIO Dopo la sfortunata trasferta di Muccia, dalla Fortitudo Fabriano ci si attendeva una prova di orgoglio di fronte al proprio pubblico contro il Corridonia. E’ stata una partita vivace, dove entrambe le formazioni si sono affrontate a viso aperto, molte occasioni da una parte e dall’altra, ma alla fine il risultato ad occhiali ha trionfato. Da una parte la squadra di Ferranti che si spinge in avanti con veemenza creando a più riprese scompiglio nell’area avversaria, dove trova anche un super Tamburri che si oppone da gran campione su Mariani e Gobbi. In questo frangente i Varie Il Sasso Genga stavolta pareggia Nel campionato di Prima Categoria girone B, prima “frenatina” del Sassoferrato Genga di mister Azzeri, che ha impattato 0-0 sul campo della Filottranese, ma conserva ugualmente la testa della classifica, pur raggiunta da Le Torri Castelplanio. Nel prossimo turno, match interno contro il Borghetto. In Seconda Categoria girone D, l’Argignano ha pareggiato 2-2 in casa contro l’Agugliano Polverigi. Nel prossimo turno, match in trasferta a Camerano contro la Vigor. In Seconda Categoria girone F, il Sarnano ha imposto lo stop a domicilio alla Fabiani Matelica: 0-2. Prossimo incontro a Castelraimondo contro la Folgore. In Terza Categoria girone C, prima vittoria stagionale della Valle del Giano per 2-0 sul Maiolati (prossimo match a Jesi contro la Junior), mentre il Real Sassoferrato, battuto 1-2 dalla Cameratese, è ancora fermo al palo ed ora andrà in trasferta a Poggio San Marcello. In Terza Categoria girone E, il Real Matelica - in vantaggio 0-2 con reti di Lapucci e Pascucci - si fa rimontare 2-2 a Cingoli contro il San Francesco; prossimo match in casa contro lo Juventus Club. Ferruccio Cocco locali dominano l’incontro; nel finale di tempo Piccolini segna dopo un’azione da manuale, ma il direttore di gara annulla per fuorigioco. Nella ripresa è il Corridonia a fare la gara e, con un forcing abbastanza sostenuto, mette in difficoltà centrocampo e retroguardia locale, ma poi gli avanti al momento di metterla dentro sbagliano clamorosamente in un paio di occasioni. Dicevamo di un primo tempo da incorniciare per la Fortitudo che è entrata in campo concentratissima decisa a vincere l’incontro per non perdere il contatto con la vetta. Con una manovra fluida ha messo in costante pericolo la porta ospite: al 7’ gran colpo di testa di Mariani, l’estremo ospite miracoleggia, al 19’ punizione di Gobbi e ancora Tamburri sugli scudi. A questo punto la Fortitudo crea ma non riesce più ad essere pericolosa e gli ospiti ne approfittano per spingersi con più frequenza nella metà campo dei locali. Al 29’ ghiotta occasione di Pettinari che però sbaglia clamorosamente. Nella ripresa, calo fisico dei locali e il Corridonia prende coraggio e si spinge in avanti con più facilità, con la Fortitudo in difficoltà. Al 13’ unico sigillo locale con un diagonale di Piccolini che il portiere devìa in angolo. A questo punto inizia lo show del Corridonia che sfiora la segnatura con Curzi e Pettinari ma le loro conclusioni vengono deviate in angolo dall’attenta difesa. Pareggio meritato con le due compagini che si sono equivalse. Prossimo appuntamento in trasferta contro il Casette Verdini. Angelo Campioni Il difensore Clementi (foto di Simonetta Venturi) classifiche SERIE D girone F Agnonese 18; Matelica 17; San Nicolò 15; Vastese 14; Fermana e Vis Pesaro 13; Sammaurese, Campobasso e Civitanovese 11; Jesina 10; Alfonsine e Romagna Centro 9; Monticelli, San Marino, Castelfidardo e Pineto 8; Recanatese 6; Chieti 0. ECCELLENZA Fabriano Cerreto 19; Atletico Gallo 17; Porto d'Ascoli 16; Tolentino, Biagio Nazzaro e Sangiustese 15; Marina 12; Camerano e Montegiorgio 11; Helvia Recina 9; Loreto e Urbania 8; Grottammare 7; Forsempronese 6; Pergolese 5; Folgore Veregra 0. PRIMA CATEGORIA girone B Sassoferrato Genga e Le Torri 16; Filottranese e Monserra 10; Conero Dribbling, Montemarciano, Arcevia e Leonessa Montoro 8; Falconara, Castelfrettese, Staffolo e Monsano 7; San Biagio 6; Borgo Minonna 5; Borghetto e Colle 2006 4. PRIMA CATEGORIA girone C Monteluponese 15; Muccia 13; Fiuminata e Caldarola 10; Cluentina, Fortitudo Fabriano, Montemilone Pollenza e Camerino 9; Pioraco 8; Valdichientisangiusto e Porto Potenza 7; Amatori Corridonia, Appignanese ed Elpidiense Cascinare 6; Casette Verdini 4; Francavilla 2. SECONDA CATEGORIA girone D Cupramontana 14; Labor e Real Cameranese 13; Castelbellino e Osimo 2011 12; Portuali Ancona 10; Osimo Stazione 9; Sampaolese e Apiro 8; Vigor Camerano e Atletico 2008 6; Agugliano Polverigi e Argignano 5; Nuova Sirolese e Offagna 4; Victoria Strada 3. SECONDA CATEGORIA girone F Esanatoglia e Urbis Salvia 15; Real Tolentino 13; Castelraimondo 12; Sarnano e Cska Corridonia 11; Elfa Tolentino 9; Rione Pace 8; Fabiani Matelica e Settempeda 7; Belfortese e Montecassiano 6; Sefrense, Trodica e Robur 4; Morrovalle 2. TERZA CATEGORIA girone C Castelleonese 12; Cameratese 10; Spes Jesi 8; Ostra e Aurora Jesi 6; Pianello Vallesina 5; Rosora Angeli, Valle del Giano, Senigallia e Junior Jesina 4; Maiolati e Poggio San Marcello 3; Serrana 1; Real Sassoferrato 0. TERZA CATEGORIA girone E Juventus Club e Treiese 9; Real Matelica e San Francesco Cingoli 8; Accademia e Urbanitas Apiro 7; Nova Camers e Csi Recanati 6; Abbadiense 5; Lauretum e Just Macerata 4; Sforzacosta 3; Red Pin e Amatori Appignano 1. CALCIO A 5 - SERIE C1 Futsal Cobà 23; Ankon Nova Marmi 19; Dinamis e Potenza Picena 18; Futsal Askl 15; Montecchio, Grottaccia e Riviera delle Palme 13; Cagli 12; Bocastrum United 10; Real Fabriano e Sambucheto 9; Stella 6; Falconara e Fano 4; Pagliare 1. CALCIO A 5 - SERIE C2 Castrum Lauri 18; Futsal Macerata e Cerreto 14; Avenale 13; Numana e Montelupone 11; Futsal Recanati e Castelbellino 10; Campocavallo 7; Nuova Ottrano e Casenuove 6; Aurora Treia e Cantine Riunite Tolentino 5; Cus Camerino 1; Passo Treia e Apd Cerreto d'Esi 0. CALCIO A 5 - SERIE D Castelraimondo 7; Futsal Fbc 6, Ill.pa., Polisportiva Victoria e Nebbiano 6; Serralta 4; Moscosi 3; Genga e Gagliole 2; Pollenza e Virtus Matelica 1; Frontale, Montecosaro e Villa Musone 0. CALCIO A 5 - JUNIORES Alma Juventus Fano e Cus Ancona 24; Pietralacroce 18; PesaroFano e Real Fabriano 15; Lucrezia 14; Castelbellino 13; Corinaldo 12; San Costanzo 11; Centro Sportivo 10; Pesarese 7; Sant'Angelo 5; Casenuove e Ostrense 4; Virtus Fabriano e Ffj 3; Brecce Bianche 0. 28 >SPORT< GINNASTICA L'Azione 29 OTTOBRE 2016 Ritmica RUGBY Serie C La città pronta ad ospitare un weekend... di serie A! Fabriano distratta, Teramo Appuntamento il 29 e 30 ottobre con una invasione di atlete la annulla L’ esordio del Campionato Nazionale di Serie A1 a San Sepolcro ha dimostrato che la Fondazione Carifac Ginnastica Fabriano ha molte carte da giocare per migliorare il terzo posto dello scorso anno. Il podio è sempre il podio, ma l’ambizione della Ginnastica Fabriano, spinta dalle duo tecnico GhiurovaCantaluppi, è quello di avvicinarsi più possibile alla scudetto tricolore, mai vinto dalla società cittadina che pur nella sua lunga storia ha conquistato tantissimi altri titoli nazionali individuali e di squadra, ma il tricolore ancora resta un sogno. La prima giornata del campionato ha ribadito ancora più in maniera convincente che la vittoria finale se la giocheranno Desio, Fabriano, Chieti con Udine come outsider. La seconda giornata si svolgerà proprio al PalaGuerrieri di Fabriano, dove CALCIO a 5 arriveranno circa 200 ginnaste più staff tecnici ed appassionati; hotel al completo, anche per la concomitanza dell’evento Luogo Comune, organizzato dalla Fondazione Merloni relativo a Fabriano Città Creativa dell’Unesco. Quale evento sportivo si sposa meglio con questa manifestazione? La ritmica è pura ‘creatività’, dove ogni esercizio viene plasmato dalle tecniche al ritmo delle note musicali che accompagnano l’esercizio stesso. Protagoniste tutte le migliori ginnaste italiane e tante straniere dalla Russia, Bielorussia e Ucraina che hanno partecipato da protagoniste alla Olimpiade di Rio nel recente agosto. Il programma inizia sabato 29 ottobre alle 16 con la Serie A2; alle 20 inizia la Serie A1 con Fabriano in gara. Domenica 30 ottobre alle 10.30 sarà di scena la Serie B. Fabriano schiererà Letizia Cicconcelli e Milena Baldassar- Serie C1 ri, ginnaste della Nazionale, Kseniya Moustafaeva, ginnasta francese nostra tesserata (decima a Rio de Janeiro), Talisa Torretti, ginnasta nazionale Junior di squadra, Sofia Raffaelli, campionessa italiana Allieve, e Lavinia Muccini, anche lei già ginnasta nazionale. La manifestazione sarà impreziosita anche dalle esibizioni della squadra Nazionale Junior, che sta nascendo a Fabriano e che rappresenterà l’Italia agli Europei nel maggio 2017 a Budapest. Un appello ai concittadini: venite al palasport per gustarvi qualche ora di vero spettacolo condito da eleganza e maestrie, tifando per la massima espressione dello sport fabrianese. Un particolare ringraziamento a Fondazione Carifac, Chemiba e Faber che permettono di organizzare questa importante manifestazione che per due giorni porterà molte centinaia di persone a Fabriano. CALCIO a 5 La ginnasta Kseniya Moustafaeva Juniores Real, un periodo complicato: terza sconfitta consecutiva Doppio trionfo ravvicinato e i rossobù mettono le ali Terza sconfitta consecutiva per il Real Fabriano che perde anche sul campo del Sambucheto con il punteggio finale di 5-2 per i padroni di casa. Situazione piuttosto complicata viste le assenze di Angeloni, Amadei, Bartolini, Calussi e Carnevali. In più Stroppa e Fabbri erano in panchina ma solo per dare sostegno alla squadra visto che entrambi erano infortunati. La partita tutto sommato inizia anche bene, perché Baldoni con un diagonale sorprende il portiere avversario e porta avanti i suoi. Sarà poi lo stesso Baldoni lungo tutto l’arco del match a mettere anima e corpo per limitare i danni e fermare gli attacchi avversari, ma non basterà. Dopo il gol, infatti, il Real sembra quasi aver paura di vincere. I padroni di casa, che fanno indubbiamente della grinta la loro caratteristica principale, ribaltano il risultato arrivando perfino sul 3-1. Passeri segna un gol che ha il sapore di speranza, ma la doppietta di Delcuratolo nel finale spegne qualsiasi possibilità. Un altro ko pesante contro una squadra assolutamente alla portata. Non si può parlare di crisi ma nel dubbio la cosa fondamentale sarà vincere la prossima sfida per riprendere un po’ di ossigeno. La formazione del Real: Tamburini, Fabbri, Stroppa, Baldoni, Ciculi, Angelelli, Laurenzi, Passeri, Ottavi, Burini, Biancini S., Biancini F.; all. Giordani. Venerdì 28 ottobre come di consueto alle ore 21 il Real ospiterà il Cagli, formazione che naviga appena al di sopra della zona bassa della classifica e che finora ha raccolto tre punti in più rispetto ai blaugrana. Servirà una reazione d’orgoglio per uscire da questa mini-serie di sconfitte e tornare a prendere punti. Per quanto riguarda la Coppa Marche, si è conclusa agli ottavi di finale l'avventura del Real: i rossoblù hanno vinto 3-2 il match di ritorno contro l'Ankon Nova Marmi (reti di Ciculi, Ottavi e Carnevali), ma senza ribaltare la sconfitta per 7-2 patita all'andata. Lorenzo Alunni Una doppietta importantissima quella che mette a segno il Real Fabriano nelle giornate sette ed otto di campionato. Battuto prima il Casenuove a domicilio nel turno per 5-3. Sei punti in una settimana che permettono ai ragazzi di mister Fanelli di posizionarsi sul quarto gradino a pari punti con il PesaroFano ed a sole tre lunghezze dal Pietralacroce. In queste due partite abbiamo avuto una conferma: non c’è un giocatore da temere in particolare. Questo non perché il livello di qualità è basso ma perché questa squadra può colpire da un momento all’altro con qualsiasi giocatore in campo. Contro il Casenuove, a parte la sontuosa tripletta di Moretti, sono andati a segno altri cinque giocatori. Contro Castelbellino invece la tripletta è stata di capitan Biancini, autentico trascinatore dei blaugrana. Prima di questa partita la sua ultima tripletta era stata lo scorso anno proprio contro questa squadra con cui evidentemente ha un feeling particolare. A completare l’opera ci hanno pensato Moretti e Bartoloni. Segno che mister Fanelli ha plasmato questo gruppo nella maniera tale da non dover dipendere da nessuno se non dal gioco di squadra. L’obiettivo è uno: provare a rimanere tra le prime quattro in modo da ottenere il "pass" per la Coppa Marche. Poi se ci sarà la possibilità di stupire siamo certi che questa squadra non si tirerà indietro. L’importante è non sentirsi già arrivati e non abbassare mai la guardia. A tal proposito, il prossimo impegno è di quelli da non sottovalutare. Sabato 29 ottobre, infatti, si gioca alle ore 18 sul campo della FFJ penultima in classifica con soli tre punti raccolti e desiderosa di ben figurare davanti al suo pubblico. Formazione contro il Casenuove: Allegro, Bardella, Biancini, Carmenati, Bartoloni, Frascarello, Mariani, Moretti, Moscoloni, Orfei, Peverini; all. Fanelli. Marcatori: Moretti (3), Bardella (2), Moscoloni, Biancini, Allegro, Mariani. Formazione contro Castelbellino: Allegro, Bardella, Bartoloni, Biancini, Carmenati, Crescentini, Frascarello, Manzo, Moretti, Moscoloni, Orfei, Peverini. All. Fanelli. Marcatori: Biancini (3), Moretti, Bartoloni. l.a. CALCIO a 5 CALCIO a 5 Serie C2 Cerreto, che bella sorpresa! Un'altra vittoria e 2° posto Il Cerreto di mister Francesco Rinaldi sbanca l’ostico campo di Montelupone per 2-3 (sesto risultato utile stagionale) e si piazza al secondo posto in classifica con 14 punti, all’inseguimento della capolista Castrum Lauri. A Montelupone è stata una bella partita, tirata ed intensa. Sono stati i padroni di casa a passare in vantaggio, ma poi uno scatenato Sakuta si rendeva protagonista del pareggio e del vantaggio cerretese. Ad inizio ripresa il Montelupone impattava, ma poi ci pensava Lippera a regalare la gioia alla sua squadra. La formazione del Cerreto: Balducci, Farneti, Innocenzi, Lippera, Spilli, Centocanti, Smargiassi, Sulejmani, Gubinelli, Sakuta. Venerdì 28 ottobre i ragazzi di Rinaldi giocheranno in casa contro il Recanati (PalaCarifac, ore 22). Ancora a secco di risultati, invece, l’Apd Cerreto di mister Foroni, superato a domicilio dal Numana per 1-5. Il vantaggio di Buldrini aveva lasciato immaginare una giornata positiva per i cerretesi, ma poi sono stati i dorici a prevalere. La formazione dell’Apd: Diego Cannoni, Tamburino, Lorenzetti, Bezhani, Buldrini, Samuele Cannoni, Simone Di Ronza, Bruzzichessi, Poeta, Marco Di Ronza, Giacomodonato, Lo Muzio. Sabato 29 ottobre trasferta a Campocavallo, in cerca di riscatto. Ferruccio Cocco Settore giovanile Virtus: Juniores e Allievi reduci da pesanti passivi L’ultima gara del trittico terribile della Juniores della Virtus Fabriano si è conclusa, come forse nelle previsioni, con la sconfitta di sabato in Ancona contro il Pietralacroce 73. La doppietta di Stazi nel primo tempo serviva a tenere in partita la truppa fabrianese (5-2 il parziale per i locali), ma la ripresa spegneva ben presto i tentativi di rimonta, chiudendosi con un rotondo 6-0 per i dorici. Undici goal quindi al passivo per la Juniores, stesso passivo degli Allievi la domenica seguente nella trasferta di Villa Musone, per l’ultima giornata della prima fase di Coppa Marche. In questa gara i virtussini riuscivano ad andare a segno cinque volte: nel primo tempo, 4-1 per i locali, con Angjelkoski, nella ripresa per un più equilibrato 7-4, sempre per i locali, in rete Kertalli, Mollari e l’ultimo arrivato Matteo Fantini, con una doppietta. Coppa quindi conclusa per la Virtus ed ora il via al campionato, che allinea ai nastri di partenza trenta squadre, divise in tre gironi: nel girone B troviamo, oltre alla Virtus, Acli Mantovani, Cerreto d’Esi, Falconara, Pietralacroce 73, Campocavallo, Dinamis 1990, Jesi, Santa Maria Nuova e Acli Villa Musone. Proprio con l’Acli Villa Musone saranno di nuovo impegnati i ragazzi, ancora in trasferta, sabato 29 ottobre alle 15.30, nella prima giornata. La Juniores affronterà in casa sempre sabato 29 ottobre, al PalaFermi alle ore 18, il Real S. Costanzo. Terza sconfitta consecutiva per il Fabriano Rugby. A regolare la truppa fabrianese, gli abruzzesi del Teramo Rugby. Una partita difficile, con la concretezza degli ospiti a scavare la differenza nella prima frazione di gioco, uno 0-22 figlio di alcune distrazioni dei padroni di casa, concretizzate dal Teramo, che hanno scavato un solco profondo tra le due compagini. Secondo tempo di tutt’altra pasta quello fabrianese: squadra più determinata, più compatta e capace di mettere sotto gli ospiti. Un parziale di 9 a 0 (tre calci di Sepe) hanno ridotto la distanza tra le due compagini, ma una meta ospite a pochi minuti dalla fine delle ostilità ha chiuso la rimonta fabrianese e fissato il risultato sul 9-29 per il Teramo. Così in campo: Lombardi, Coniguardi, Centraco, Sepe, Bigiarelli, Michelangeli, Ragni, Santini, Merloni, Battistoni, Capalti, Nigro, Morichelli, Kim e Fiku. A disposizione: Spuri Colonna, Dina, Ramadoro, Maccari, Home e Tartarelli; allenatore Ragni. Ora pausa di una settimana, poi tutti in trasferta a L’Aquila per cercare di smuovere una classifica ingenerosa nei confronti dei ragazzi di Germano Ragni. Saverio Spadavecchia Merloni svetta in una "touche" nel match contro Teramo di domenica (foto di Ersilio Barbarossa) CALCIO a 5 Serie D Il Nebbiano porta a casa una cinquina Vittoria sonante del Nebbiano di mister Antonelli, che supera il Gagliole per 5-1 grazi alle reti di Bruffa, Morelli (2), Farneti e Spadini. La Virtus Matelica di mister Colluto, invece, ha impattato per 4-4 sul terreno di gioco dei “cugini” di Castelraimondo. Reti matelicesi di Buldorini (2), Campoli e Buldrini. Debacle casalinga dell’Avis Genga di mister Pirro, sorpresa 3-5 dall’Ill.pa., che ha preso in mano le redini dell’incontro fin dall’inizio. Per il Genga, a segno Veschi (2) e Meloni. Ko anche la formazione cadetta del Cerreto d’Esi, che non fa classifica, battuta 13-6 a Macerata dal Futsal Fbc. Reti cerretesi di Mercanti, Adagio, Pistola (2) e Farneti (2). Prossimo turno: Virtus Matelica – Polisportiva Victoria, Cerreto d’Esi – Castelraimondo, Pollenza – Nebbiano. Riposa l’Avis Genga. f.c. 29 >FUORI PORTA< L'Azione 29 OTTOBRE 2016 Detenute... d'alta sartoria Le carceri di S. Vittore e di Bollate in un coinvolgimento di reintegro di SILVIA RAGNI U n invito mi ha esortato a partecipare, il 13 ottobre scorso, alla presentazione di una collezione di moda. Il mittente era la Sartoria Sanvittore di Milano, una realtà esplorata da questa rubrica anni orsono. L’occasione è stata dunque propizia per sondare gli sviluppi ed i traguardi della Cooperativa Alice, da cui la sartoria prende vita coinvolgendo in una serie di laboratori sartoriali le detenute delle carceri di San Vittore e di Bollate. La mia referente è ancora una volta Luisa Della Morte, fondatrice di Alice, che ha accettato di approfondire con i lettori de “L’Azione” le iniziative mirate al reintegro professionale realizzate dalla cooperativa. Tra i nuovi obiettivi e l’andamento del punto vendita che a Milano - in via Gaudenzio Ferrari 3 - commercializza i capi creati dalle recluse, riaffiora l’argomento di Sigillo, l’agenzia di coordinamento dell’imprenditorialità delle detenute che nel 2013, con il marchio del Dap (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria), sancì un’ alleanza tra 15 istituti di pena e 5 cooperative promotrici: è la stessa Luisa Della Morte ad aggiornarci sull’evoluzione del progetto. Ci siamo incontrate nel 2013 e ci accingiamo ora a riprendere il filo (il che non stona, parlando della vostra attività)…Sartoria Sanvittore: come nasce? Sartoria Sanvittore nasce alto, unico finora nelle esperienze di cooperative del carcere. Fondazione Cariplo e il Comune di Milano ci hanno sostenuto con il loro contributo nel primo anno di attività e questo ci ha permesso di aprire un punto vendita monomarca della nostra collezione. di lavoro con donne detenute. L'azione commerciale si è interrotta con la chiusura del progetto e questo ha causato alcune difficoltà alle neonate cooperative. Abbiamo individuato una nicchia di mercato Ritiene che a tutt’oggi la società guardi con pregiudizi al reinserimento professionale delle ex detenute? Bisogna spiegare perchè il lavoro con le persone detenute ha senso, quali sono i rispar- nel 2010 per valorizzare l'esperienza dei nostri laboratori che fino a quel momento avevano lavorato nell'ambito della moda ma come conto terzi. Abbiamo ritenuto di avere le competenze tecniche per dare avvio ad una nostra collezione, supportate da una stilista che nel frattempo è divenuta presidente della cooperativa (Rosita Onofri) e realizzando un prodotto sartoriale di livello medio Quante detenute lavorano, attualmente, ai vostri laboratori? Sono circa venti. La cooperativa Alice è stata una delle promotrici di Sigillo. Che sviluppi ha registrato l’iniziativa? Sigillo ha permesso di avviare cinque nuovi laboratori in Italia e di iniziare a sperimentarsi nella formazione, sulle produzioni, soprattutto nella gadgettistica e sulle modalità di riferimento e questo ci ha permesso di promuovere un nuovo marchio, SociallymadeinItaly, con il quale tuttora stanno lavorando alcune cooperative di Sigillo. Il nuovo obiettivo è di coinvolgere sempre un maggior numero di aziende interessate a sviluppare il made in Italy socialmente responsabile in attività tessili e di pelletteria con un’alta incidenza di artigianalità nel lavoro. mi in termini di costi sociali e di sicurezza. In primo luogo, rispetto alla recidiva. Nel sito web della Sartoria Sanvittore, le immagini delle vostre collezioni evidenziano un’accuratezza sartoriale davvero unica. Qual è l’iter che conduce a tanta eccellenza? L'esperienza, le capacità artigianali, la presenza di figure professionali di alto profilo nello staff creativo e di produzione. Chi è la vostra cliente-tipo? Ha un'età tra i 30 e i 70 anni, in genere un livello medio, spesso è una persona che in qualche modo ha a che fare con il mondo del carcere (avvocati, magistrati…) e sensibile alle problematiche delle donne in carcere. Com’è andata la presentazione della collezione autunno/inverno del 12 ottobre scorso? Abbastanza bene. Ciò che ancora non abbiamo ben sviluppato è un piano di comunicazione per renderci noti ad un maggior numero di persone. Il negozio si sta ancora troppo muovendo solo sulla fidelizzazione dei clienti che già sono in contatto con noi. Quali progetti avete attualmente in cantiere? Vorremmo sviluppare la comunicazione attraverso i social e individuare alcuni punti vendita in Italia che ci permettano di incrementare le vendite della collezione. Inoltre vogliamo sviluppare il progetto SociallymadeinItaly con un maggior numero di aziende della moda e del tessile. Per saperne di più: www. sociallymadeinitaly.com. 30 >DIALOGO< L'Azione 29 OTTOBRE 2016 Come aprirsi al prossimo di JACOPO DEL PIO P resupposto dell’iniziativa “Sconfiniamo”: è importante smettere di vedere i migranti come stranieri (come se esserlo sia un qualcosa che non vada bene) e che la conoscenza sia il mezzo più immediato ed efficace che porta alla coesistenza, a vivere meglio insieme senza barriere mentali. Le barriere mentali sono causate dai pregiudizi. Questi si chiamano così, proprio perché riguardano un giudizio che precede l’effettiva conoscenza. Ma essi non sono solo negativi. Possono anche essere positivi (ritenere la cosa buona, senza avere gli elementi per farlo). In ogni caso sono privi di fondamento, perché privi di conoscenza. Proprio la conoscenza, specialmente quella diretta e personale, risulta si il mezzo più veloce per conoscere, ma non è affatto scontato che essa porti ad accettare e vedere positivamente. Quindi con tutte le conseguenze che ne derivano. L’assenza di pregiudizi quindi, è fondamentale, perchè rappresenta il presupposto per valutare senza l’influenza di convinzioni personali le quali modificherebbero, inevitabilmente, la percezione della cosa. Quando ci accingiamo La conoscenza è il mezzo più immediato che porta alla coesistenza a conoscere qualcosa, dovremmo attingere anche da fonti che sono lontane dalla nostra visione o dalla prima fonte a cui abbiamo appreso. A volte sono proprio le informazioni provenienti da fonti che mai avremmo considerato (per superficialità o pregiudizio) a permetterci di avere un quadro più preciso e completo di quello che è la realtà che stiamo studiando. Spesso si tende a guardare la cosa solo da un punto di vista, eliminando gli altri, in quanto ritenuti errati. Per una conoscenza profonda, occorre anche confrontare i dati e saper distinguere nel rapporto causa-affetto, quale sia la causa e quale la conseguenza. Perché spesso le cose vengono invertite, con tutto quello che ne consegue sulla nostra visione della cosa. La differenza tra conoscenza approfondita e pregiudizio, sta nel fatto che la prima, permette di prendere posizione in modo fondato. Basandosi su cose concrete, oggettive, essa rafforza o scardina le convinzioni che si sorreggevano su conoscenze super- ficiali o errate. Chi può dire che conoscere, implichi automaticamente l’accettazione e l’integrazione? Già il descrivere la realtà in quest’unica ottica (come se non fosse possibile averne altre), palesa una mancata apertura mentale, perché implica che diversamente, non sia possibile. Non potrebbe, invece, portare al risultato opposto? Come si fa ad essere sicuri che la conoscenza porti ai risultati voluti dagli organi che han partecipato a questa iniziativa? Il “bombardamento mediatico” (detta così sembra quasi che sia fatto apposta, da parte dei media, dare certe notizie) si dice non aiuta lo scopo dell’iniziativa: se determinati fatti accadono e vedono protagonisti in negativo certi soggetti, la colpa è dei media che ce lo raccontano? Se certe statistiche parlano in modo chiaro, si deve solo avere l’onestà di prenderne atto e non far finta di niente. Spesso poi, le azioni di alcuni si riflettono inevitabilmente su tutti gli appartenenti alla categoria. Pensate a noi italiani che siamo visti come dei mafiosi all’estero, a causa delle gesta di alcuni nostri connazionali, anche a distanza di decenni. Mettiamoci pure il fatto che l’italiano si è fatto conoscere anche per poter fare il furbo o lasciarsi corrompere… ed ecco le etichette che creano i pregiudizi. Ma come dar torto a chi ci etichetta così, pur non essendo noi tali? Infine: mai mettere l’eccezione sullo stesso piano della regola. Sia chiaro: aprirsi al prossimo, soprattutto a chi ha bisogno d’aiuto, è un dovere sacrosanto di chiunque si reputi una persona sensibile e altruista. Ma proprio perché poi ci si ritrova a convivere e condividere Perchè dimenticare Valgiubola? Cara redazione de “L'Azione”, le mando questa mail rivolta al nostro bellissimo paese di Valgiubola. Valgiubola è stato sempre un paesino considerato tesoro nel Parco della Gola della Rossa, ma ha avuto sempre piccoli grandi problemi. Il primo e quello di due anni fa nel ottobre del 2014 quando mandai una mail sempre alla vostra redazione perché il paese, visto che ha una chiesa, chiedeva una Messa per le persone del paese visto che sono poche e non si possono permettere di andare a Castelletta. Il secondo problema è quello che a Castelletta hanno costituito la Pro Loco: pensavo che si interessassero anche a noi e al nostro paese, ma Valgiubola per Castelletta è come se non esistesse. Del tipo se noi abbiamo il paese mezzo crollato e soprattutto la fonte che si trova nel paese è in degrado: sarebbe bello che anche la Pro Loco di Castelletta e la Comunanza di Castelletta o il Comune di Fabriano aggiustassero questa fonte del paese perché per noi ne è il simbolo. Il terzo problema è quello della velocità, cioè quando arriva certi aspetti della vita quotidiana, è logico e giusto che il venirsi incontro debba essere reciproco. E questo avviene appunto con la conoscenza dell’altro in modo bilaterale. Quindi chi arriva, provenendo da culture profondamente diverse dalla nostra e avendo valori, a volte inconciliabili, deve fare uno sforzo maggiore proprio perché è lui che si ritrova in un’altra realtà. Realtà che, con tutti i suoi difetti, gli ha dato una seconda chances. Chi arriva ha l’occasione d’oro inoltre, di abbattere i pregiudizi verso di lui, mettendo in pratica atteggiamenti che si conciliano o che facciano il bene della società. Attuando comportamenti che lo rivalutino in positivo e lo facciano ben volere. Ed ecco allora che avremo in concreto quella integrazione di cui tutti avremmo bisogno, e non solo una semplice convivenza che non serve a nessuno (forse). Speriamo proprio di liberarci oltre che dai pregiudizi e dalle barriere mentali, anche da altri fardelli come il buonismo, l’ipocrisia o il politicamente corretto, che sono altrettanto deleteri nella percezione delle cose. gente da fuori che non conosce il paese, passa sempre con la massima celerità. Pensate nove anni fa, nel 2007 all'inizio del paese vicino alla chiesa e alla fine del paese tra la strada che porta ai prati del paese c'erano dei dossi anti velocità, ma con la neve questi dossi sono stati distrutti dalla ruspa della neve per le abbondanti nevicate. Mettiamoci di nuovo questi dossi, oppure come 16 anni fa che nel 2000 quando c'erano i segnali della velocità che sono stati poi tolti. Lo dico perché in primavera e in estate ci sono i bambini piccoli che girano con le loro biciclette, oppure giocano nella strada a rincorrersi. Dico questo perché, per me, Valgiubola è come se fosse una seconda casa, anzi la mia casa, ed e per questo che vorrei che tali desideri si realizzassero per tutti quelli di Valgiubola, grazie anche ad un piccolo grande contributo del Comune di Fabriano oppure della Comunanza di Castelletta o della Pro Loco di Castelletta. Valentina Sturani Tante incompiute... solo l'Unesco All'estero per il futuro C'è qualcuno che sostiene ancora e crede in questa amministrazione comunale? Non ci sembra proprio. Ogni giorno su facebook, sui quotidiani, sui settimanali, nei vari dibattiti, è una lamentela continua, addirittura anche i giovanissimi delle scuole elementari hanno preso carta e penna per segnalare al nostro sindaco la situazione di degrado della nostra città. Sagramola & C. hanno toccato il fondo! I residenti delle frazioni da tempo ormai, alla luce di questa inconcludente ed assente amministrazione sono stati costretti, loro malgrado, ad organizzarsi per ripulire il paese, tagliare l'erba, sostituire le lampadine. E i nostri amministratori che fanno, che dicono? E' difficile vederli, incontrarli, tutto pensano meno che agli interessi dei propri cittadini. Al nostro sindaco Sagramola interessa solo l'Unesco e per questo è sempre in giro per il mondo ed il perché l'abbiamo oramai capito tutti, va cercando un importante e prestigioso incarico a livello internazionale e ben retribuito perché ha capito che con il fallimento della sua amministrazione, il Pd non lo ricandiderà di sicuro. Gli assessori invece fanno a gara per chi è il più assente nelle riunioni di Giunta. Per loro, ottimi e stimati professionisti, prima viene la loro professione poi se ci rimane del tempo... si va in Comune. E pensare che appena eletti hanno sbandierato ai quattro venti che avrebbero risollevato Fabriano in tutti i suoi aspetti. "E per fortuna...". E' per questo scarsissimo impegno che Fabriano è in questo stato. Quanto tempo si deve ancora aspettare per vedere ad esempio completata la nuova sede della Croce Rossa. Per quanto tempo ancora dobbiamo vedere le impalcature nello stabile dell'Ufficio Anagrafe, quando termineranno i lavori? Stesso discorso per il ponte sul fiume Rio Bono. Questa amministrazione fa acqua da tutte le parti, per le bike sharing non hanno trovato ancora la soluzione, c'era l'amministrazione Sorci quanto tempo ancora deve passare? Non parliamo poi dell'area riservata ai camper è impraticabile e non c'è verso di sistemarla e poi parlano di incrementare il turismo! Stesso discorso poi per il Cag (Centro aggregazione giovani) quanto tempo si dovrà ancora aspettare? Si deve semplicemente fare l'affidamento della gestione. E il Put (Piano del traffico) tanti annunci, ma pochi fatti! Eccola qua, la nostra amministrazione è stata un fallimento totale. Avvicinandosi le elezioni comunali, primavera 2017, per il rinnovo del Consiglio comunale, incominciano a farsi sentire, e non a caso Sagramola & C. ogni giorno appaiono sui giornali trattando sempre dello stesso argomento: i lavori sul fiume Giano. Questi lavori dovevano terminare a luglio 2015 ed ancora dopo più di un anno molto c'è da lavorare, complimenti per ...l'efficienza e l'impegno? E per il ponte dell'Aera e lo scopertura dell'ultimo tratto, che faranno? Non c'è dato di saperlo. Non sono in grado neanche di fare la segnaletica stradale, le strisce pedonali ecc. La scusa che non ci sono i soldi, qui non regge. Le multe dei Vigili Urbani ammontano a tutt'oggi a più di 200.000 euro. Metà di questi soldi vanno spesi per legge, per la manutenzione delle strade e la segnaletica. Questa è l'attuale amministrazione, peggio di questa non c'è mai stata dal dopoguerra in poi. Claudio Biondi, Democrazia Cristiana Sono reduce, come dirigente scolastico, da un’esperienza all’estero con tanti studenti degli istituti secondari delle Marche, coinvolti nel progetto Erasmus. Vederli cittadini attivi nel mondo rappresenta un modo aggiuntivo di valutarli come prossimi soggetti sicuri dei propri valori e capaci di saperli mostrare. Si muovono con spontaneità, comunicano con franchezza, sono felici di conoscere: cosa deve fare di più la scuola, se non educare i giovani ad una cittadinanza senza confini? Negli incontri abbiamo discusso di competenze linguistiche, di esperienze professionali, di valori comunitari e vederli correre per arrivare in orario ai vari meeting, contrariamente a quanto avviene normalmente al mattino per andare a scuola, fa riflettere su come il mondo sia cambiato e su quanto sia necessario proporre esperienze innovative, didattiche e lavorative estere a ragazzi che dovranno comunque vivere senza confini. Questa può essere un’idea della scuola del futuro, una scuola virtuale nella quale le classi potranno essere costituite non per età, ma per interessi di giovani pronti al confronto. Una sorta di connubio fra spazio e tempo, nel quale gli elementi di congiunzione siano le idee, i progetti, i sogni ed il futuro. Sicuramente è un sistema complesso, ma ho avuto modo di verificarne il buon funzionamento, se i giovani sono guidati da docenti bravi e competenti. Su questo tema si dovranno sviluppare molte idee innovative, nel frattempo io sono tanto contento ed orgoglioso dei miei studenti marchigiani, capaci di abbracciare il mondo senza conoscerlo. Giancarlo Marcelli 31 >DIALOGO< L'Azione 29 OTTOBRE 2016 Curva a rischio La pacchia infinita tra continui rimpalli Una richiesta al Comune del comitato di S. Maria di responsabilità di SANDRO TIBERI I l Comitato residenti della zona di Santa Maria, nel tratto di strada che da via Nenni si immette in via Lamberto Corsi, ha inviato al Comune di Fabriano una richiesta urgente di ripristino in sicurezza della viabilità nella pericolosa e nota curva a gomito che ogni anno conta decine di incidenti. Il fondo stradale nella curva è avvallato e pendente verso destra ed in caso di asfalto bagnato le auto che giungono da via Nenni, nel frenare, non trovano più la stabilità del mezzo diventando un serio pericolo per i passanti che transitano sul marciapiede. La foto allegata testimonia l’ultimo incidente della scorsa settimana, un’auto che ha terminato la propria corsa, dopo un testa coda, a ridosso del muro sopra un marciapiede. Ci si domanda: e se in quel momento transitava una persona? I residenti del luogo sono anni che chiedono, individualmente, alle autorità competenti una messa in sicurezza ma, a oggi, nulla è stato fatto. I marciapiedi in entrambi i lati sono molto utilizzati da giovani, anziani e tutte le persone che vivono nel popoloso quartiere. Da rilevare anche la condizione pericolosa della pensilina, della fermata del bus di via Nenni poco distante alla curva che da diversi, forse troppi, mesi a causa di un incidente è ancora transennata con il nastro, ma con i vetri delle pareti frantumate depositate a terra. Per chi usa il marciapiede è costretto a camminare sulla strada esponendosi ad un rischio, per evitare la pensilina e il materiale pericoloso alla portata di tutti. Il Comitato dei residenti chiede il posizionamento di un dosso o altro mezzo di rallentamento della velocità in via Nenni, per prevenire in futuro altri episodi su una curva a gomito ad alto rischio di incidenti. Giampiero Donnini Un articolo... non articolo Il momento della consegna con il dirigente scolastico Emilio Procaccini, Monica AlessandrelliFiori con la figlia e il direttore della Bcc Attilio Mataloni nuove tecnologie in campo educativo-didattico, e della famiglia Fiori che ha voluto in tal modo sottolineare il ricordo del figlio Gian Maria nella classe della sorella. Grazie di cuore per il dono e per la rassicurante certezza che la scuola viene ancora recepita come l’agenzia educativa di ogni adulto di domani. Emilio Procaccini, dirigente scolastico, gli alunni e gli insegnanti della IV C Il Comitato del No al Ridotto del Gentile dirigenti sindacali in servizio. I sindacalisti censiti nella Regione Sicilia sono 2.500, ai quali se ne devono aggiungere altri 850 che hanno usufruito di permessi sindacali. A queste indagini, svolte di recente dai vertici regionali, i sindacati rispondono diversamente. Ma tanto ormai il rimpallo delle responsabilità o delle “azioni disattese” da una parte all'altra è funzionale solo a lasciare le cose come stanno. Così sono contenti tutti. Forza, Italia! QUALCUNO ERA CIRANO Le innovazioni tecniche grazie all'attenzione della Bcc di Pergola apprendimento grazie alla sensibilità e all'attenzione della filiale cittadina della Bcc di Pergola, nella persona del direttore Attilio Mataloni, che crede nell'efficacia delle In parole povere, ha diritto ad usufruire di tre giorni di permesso retribuito al mese e non può essere trasferito senza il suo consenso. Ai titolari della legge 104 vanno aggiunti anche i Non a caso la Sicilia è stata definita l'isola del tesoro mo in Italia, dove con la complicità dei sindacati e qualche leggina particolare, tutto è possibile. Quasi la metà dei dipendenti regionali siciliani è giudicata “intoccabile”, perché tremila di loro usufruiscono dei permessi della “legge 104” per disabilità o per assistere un familiare, e gli altri tremila sono dirigenti sindacali. Non a caso la Sicilia è stata definita l'isola del tesoro. A fare bene i conti scopriamo che il 18 per cento dei dipendenti regionali ha una disabilità oppure deve assistere un familiare. Un sistema video multimediale per la scuola Allegretto di Nuzio C'era una volta il ricco territorio fabrianese, la buona scuola, la condivisione degli intenti ... Questo articolo avrebbe potuto iniziare così, invece no. Inizia con: la classe IV C dell'Allegretto di Nuzio è ora dotata di un completo sistema video multimediale, utile, se non indispensabile, per la didattica attuale. Gli alunni possono ora sperimentare e applicare tali innovative tecniche di Su 15 mila dipendenti della Regione Sicilia, seimila non possono essere trasferiti da un ufficio all'altro. Ci rendiamo conto, sembra di sognare un luogo disperso nell'infinità della galassia. Ma è vero. Sia- Il comitato Fabriano per il No invita la cittadinanza tutta a partecipare all'incontro, che si terrà il 4 novembre alle 21 presso il Ridotto del teatro Gentile, con il professore Cesare Salvi, ordinario di diritto civile presso l'Università degli Studi di Perugia, già vice presidente dell'Aula del Senato, nonché ex Ministro del lavoro e della previdenza sociale. Comitato Fabriano per il No Questo è il 150° articolo per questo importante giornale del nostro territorio; vorrei fermarmi un attimo a pensare. Vorrei pensare al perché, ho tanti perché in mente; ricordo il Canto notturno del pastore errante dell’Asia di Leopardi, dove il pastore vedendo la luna in cielo tanto s’interroga e tanto pensa ai suoi perché. La politica di Fabriano e quella nazionale e quindi la crisi lavorativa, l’indifferenza della politica e dei politici, il Giano, il Fabriano Basket, il Palio, l’immigrazione, Renzi & co., il No al referendum, sono stati i temi che ho provato fino ad ora a raccontare, in questi quasi cinque anni, con passione fragile. L’ho provato a fare a modo mio, rendendo i pezzi intrisi di Don Gallo, Guccini, Papa Francesco, Pertini, Don Milani, Dalla, Gaber ed altri. Per tutti questi perché, che ho provato a raccontare con lo scritto, devo ringraziare di cuore il direttore Carlo Cammoranesi, che mi ha sempre lasciato esprimere a modo mio, incoraggiandomi e dandomi sempre uno spazio importante. Non è captatio benevolentiae. E’ tardi, di notte una persona mi aveva insegnato a guardare, come fa il pastore di Leopardi, una stella; la chiamavamo Goccia, ed un’altra mi ha sempre incoraggiato a sentirla dentro anche quando non è semplice vederla in cielo. Ed oggi? Oggi forse quel motivo che spinge il pastore ad alzare il viso in cielo, io l’ho trovato in questa espressione, che dà il titolo a questa piccola rubrica, “Qualcuno era Cirano”. Sono due canzoni unite (“Qualcuno era comunista” di Gaber e “Cirano” di Guccini) che provano a urtare il vero per vedere se è davvero vero, per comprendere di conseguenza se quel sogno è tale e perciò non da rattrappire. Alla fine di tutto, questi “articoli” ed i perché dietro di loro, altro non sono che una poesia che mi ha fatto conoscere un mio amico con la barba lunga: “Non credo agli ordini né alle carceri, non credo ai primi, non credo in niente che sia già stato deciso, poi guardo il mare e penso di sapere, credo nella scrittura, credo nella fiducia, credo in utopia”. Andrea Giombi 32 L'Azione 29 OTTOBRE 2016 CAMPAGNA ABBONAMENTI 2017 facciamo insieme una buona AZIONE RINNOVA IL TUO ABBONAMENTO A Sede di Fabriano Piazza Papa Giovanni Paolo II, 10 (lunedì e martedì dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 18, dal mercoledì al venerdì dalle 9 alle 12.30) Sede di Matelica Via Parrocchia, 3 lunedì e giovedì dalle 16.30 alle 18.30 Bonifico Bancario codice iban: IT36 U 05035 21110 410570009048 Bollettino Postale C/C: 17618604 - intestato a L'Azione ABBONAME N T O norm ale euro 40 amicizia eur o 60 sostenitore euro 80