La pagina 2 del 14 novembre

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La pagina 2 del 14 novembre
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2
Il fatto del giorno
sabato 14 novembre 2015
La notte peggiore
KEYSTONE
Parigi sotto attacco
Una serie di attaccchi ha sconvolto ieri
sera la capitale francese. Si contano
diverse decine di morti. Diverse le
sparatorie: prima in un ristorante nel X
arrondissement, poi in una sala da
concerti nell'XI arrondissement, dove gli
spetatori sono stati presi in ostaggio.
Almeno tre esplosioni nei dintorni dello
Stade de France di Saint-Denis, dove era
in corso l'amichevole Francia-Germania.
LO SCENARIO
Non è servito
il dispositivo
di sicurezza
Panico allo stadio
KEYSTONE
a cura di Ermino Ferrari
Parigi – Un attacco senza precedenti ha colpito
ieri la capitale francese. Secondo le ultime informazioni sarebbero almeno sessanta i morti, in
una serie di attacchi compiuti in diversi punti
della città, prendendo di mira ristorati, un etatro
e lo stadio dove si disputava un’amichevole tra le
nazionali francese e tedesca.
Che si tratti di un concertato attacco terroristico
è certo. Secondo diveri testimoni, gli assalitori
nel teatro gridavano “Allah è grande”. Militanti
dello Stato islamico hanno immediatamente celebrato su Twitter con l'hashtag in arabo “Parigi
in fiamme”.
I primi colpi di kalashnikov sono stati sparati in
un ristorante del X arrondissement, seguiti da
quelli esplosi al Bataclan, locale nell'XI arrondissement, non lontano dalla sede di Charlie Hebdo, dove un centinaio di persone sono state pre-
se in ostaggio. Una trentina di queste sarebbe
riuscita a fuggire, grazie all’intervento della polizia.
Poi tre esplosioni attorno allo Stade de France.
Secondo alcune fonti, il bilancio delle vittime sarebbe pesantissimo nel ristorante che si trova
nei pressi dello stadio e che sarebbe stato devastato dalle deflagrazioni di ordigni a quanto
pare fabbricati con polvere da sparo mista a
chiodi.
Poco prima della mezzanotte un’ennesima sparatoria è avvenuta a Les Halles.
La prefettura di Parigi ha raccomandato a tutti i
cittadini di evitare di uscire. Ai locali pubblici è
stato racomndato di rafforzare la sicurezza agli
ingressi, e di accoglire chi ne ha bisogno.
messaggi di solidarietà sono giunti da tutte le
cancellerie del mondo al governo francese.
Il presidente Hollande ha presieduto a mezzanotte una seduta straordinaria del Consiglio dei
ministri.
Prima della riunione, è intervenuto in televisione, per annunciare le misure più immediate, e
confermando che il bilancio delle vittime ammonta a diverse decine.
Tra le misure annunciate, la chiusura delle frontiere, e l’introduzione dello stato d’emergenza in
tutto il territorio nazionale, che conferisce alle
autorità civili delle aree in cui è applicato poteri
di polizia speciali relativi alla libera circolazione
e ai permessi di soggiorno. Consente loro di decidere la chiusura di spazi pubblici e conferisce
loro l’autorità rlativa al porto d’armi.
Hollande ha anche informato che rinforzi militari sono stati dispiegati nella regione di Parigi
per evitare nuovi attentati.
Parigi – L’attacco senza precedenti nella capitale francese è avvenuto nel giorno in cui entravano in vigore le disposizioni straordinarie
in vista dei lavori della Cop21, la conferenza internazionale dell’Onu sul clima che si terrà dal
30 novembre all’11 dicembre alle porte di Parigi.
Da ieri, trentamila agenti sono mobilitati a
presidio dei confini aerei e terresti con Italia,
Spagna, Belgio, Germania, Lussemburgo e
Svizzera. Una deroga straordinaria prevista
dalle stesse regole di Schengen che durerà per
i prossimi trenta giorni.
Missione dei poliziotti sarà procedere a controlli casuali “che non bloccheranno in alcun
modo la possibilità di movimento dei frontalieri”, ha assicurato il ministro dell’Interno,
Bernard Cazeneuve, intervenendo al Senato.
La Conferenza delle Nazioni unite che si terrà
all’aeroporto di Le Bourget, alle porte di Parigi,
durerà per due settimane e Cazeneuve ha parlato di “un contesto di minaccia terroristica o
di rischio di turbativa dell’ordine pubblico” ricordando la presenza di tanti capi di stato e di
governo di tutto il mondo.
Ma il “nemico” era già in casa.
ANSA/RED
LO SCENARIO
Da Chalie Hebdo al venerdì nero, l’anno peggiore del terrorismo in Francia
Parigi – È l’anno nero del terrorismo per la
Francia. Il 2015 si era aperto è aperto con la
strage di Charlie Hebdo ed è continuato con attentati sventati, chiese cattoliche nel mirino e
l’episodio del Tgv. Ieri sera, le sparatorie coordinate nella capitale, nonostante un dispositivo
di massima allerta sempre dispiegato su tutto il
territorio.
Come emerso nei mesi scorsi, ad operare sono
cellule legate alla jihad ma anche “lupi solitari”,
in una nebulosa che sembra di volta in volta
sfuggire ai servizi segreti. In gennaio c’erano
stati i 12 morti nella redazione del mensile satirico Charlie Hebdo e la presa di ostaggi nel su-
permercato kosher, entrambe concluse con
l’uccisione degli attentatori (i fratelli Cherif e
Said Kouachi e il loro fiancheggiatore Amedy
Coulibaly che ha ucciso 4 persone prima di essere ucciso).
Il primo ministro Manuel Valls aveva parlato
però di altri cinque attentati sventati annunciando l’arresto di Sid Ahmed Ghlam, studente
parigino sospettato di un imminente attentato
contro una chiesa della banlieue parigina, in
nome dell’islam più radicale.
In febbraio, un altro allarme: tre militari di servizio davanti a un sito della comunità ebraica
di Nizza erano stati aggrediti con un coltello dal
francese di origine africana Moussa Coulibaly.
Poi l’attentato sventato con l’arresto dello studente di informatica Sid Ahmed Ghlam, trovato in possesso di un arsenale di guerra e pronto
ad attaccare chiese di Villejuif, banlieue di Parigi.
Anche se poi si appurò che il movente era personale, in giugno la decapitazione di un imprenditore nella banlieue di Lione ha fatto salire ulteriormente la tensione nel Paese dato che
a compiere l’azione era stato un uomo di origini
arabe con messinscena tipica della jihad.
Lanciando l’allarme per tutti treni d’Europa, in
agosto un marocchino aprì il fuoco su un Tgv:
l’attentatore fu placcato da tre americani che
col loro coraggio evitarono quella che poteva
essere una strage.
Secondo il ministero dell’Interno, poco meno di
2.000 francesi sono legati a organizzazioni
coinvolte nel jihad o nelle organizzazioni radicali in Siria o in Iraq. Dopo gli attentati di
quest’anno, la Francia ha disposto la massima
allerta sul territorio, con il dispiegamento del
piano di prevenzione del terrorismo Vigipirate
al suo massimo grado. Proprio mercoledì era
stato annunciato l’arresto di un uomo a Tolone,
nel sud della Francia, prima che sferrasse un attacco contro militari francesi in nome del jihad.