1 SCHEDA PROGETTO PER L`IMPIEGO DI VOLONTARI IN

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1 SCHEDA PROGETTO PER L`IMPIEGO DI VOLONTARI IN
Testo di progetto – Nuova Vers. 10 (Italia)
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1)ENTE PROPONENTE IL PROGETTO: Arci Servizio Civile Nazionale
Informazioni aggiuntive per i cittadini:
Sede centrale:
Indirizzo: Via Monti di Pietralata 16, 00157 Roma
Tel: 0641734392 Fax 0641796224
Email: [email protected]
Sito Internet: www.arciserviziocivile.it
Associazione locale dell’ente accreditato a cui far pervenire la domanda:
Arci Servizio Civile Trieste
Indirizzo: Via Fabio severo 31
Tel: 040 761683
Email: [email protected]
Sito Internet:
Responsabile dell’Associazione locale dell’ente accreditato:
Responsabile informazione e selezione dell’Associazione Locale: Alberto Pecorari, Iannone
Costanza, Giuliano Gelci
2) CODICE DI ACCREDITAMENTO: NZ00345
3) ALBO E CLASSE DI ISCRIZIONE: Albo Nazionale – Ente di I classe
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) TITOLO DEL PROGETTO: Tra integrazione e cittadinanza: percorsi di supporto familiare
per le donne migranti a Trieste.
5) SETTORE ED AREA DI INTERVENTO DEL PROGETTO CON RELATIVA CODIFICA:
Settore Educazione e Promozione Culturale
Area di intervento: Sportelli informa/Attività interculturali
Codifica: E11/E16
6) DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE E/O SETTORIALE ENTRO IL QUALE SI
REALIZZA IL PROGETTO CON RIFERIMENTO A SITUAZIONI DEFINITE, RAPPRESENTATE
MEDIANTE INDICATORI MISURABILI; IDENTIFICAZIONE DEI DESTINATARI E DEI
BENEFICIARI DEL PROGETTO:
6.1. Breve descrizione della situazione di contesto territoriale e di area di intervento con relativi
indicatori rispetto alla situazione di partenza
Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC)
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Testo di progetto – Nuova Vers. 10 (Italia)
Il territorio della provincia di Trieste, pur nella sua ridotta estensione territoriale, si presenta
piuttosto complesso per ciò che attiene il fenomeno dell'immigrazione e dell'asilo, in quanto area
pluriculturale e multietnica per vocazione, in ragione sia della peculiare posizione geografica della
città, situata a poche decine di chilometri dal confine esterno dell'area Schengen, sia della sua
stessa storia. Trieste è al tempo stesso una “porta d'ingresso” dell'Unione Europea per i migranti
(sono costanti e massicci, ad esempio, per quanto poco visibili perché effettuati via terra, gli
ingressi di richiedenti asilo) e un punto di attrazione di eccellenze nel campo della ricerca
scientifica internazionale (la presenza di numerose istituzioni scientifiche internazionali fa si che
Trieste abbia il più alto tasso di ricercatori per abitante in Italia).
Dati statistici
Gli stranieri residenti in provincia di Trieste al 1° gennaio 2011 sono 19.044 e rappresentano
l'8,1% della popolazione residente.
La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Repubblica di Serbia con il 31,2%
di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Romania (10,8%) e dalla Croazia (8,0%).
Dall’ultimo censimento ISTAT (2011) emerge che sul totale della popolazione straniera (8,1%)
presente in provincia le comunità maggiori provengono tutte dall’area balcanica, ad eccezione di
quella cinese; vediamo così che il 31,2% è rappresentato dalla comunità serba, il 10,8% da quella
rumena, l’8,0% da quella croata e seguono quella cinese (5,5%), albanese (5,0%), bosniaca
(3,3%), ucraina (2,7%) e kosovara (2,1%). Tale censimento ha confermato anche il dato che la
percentuale dei residenti stranieri cresce (11.000 circa nel 2004, 19.044 nel 2011) su una
popolazione che è in costante calo (242.235 abitanti nel 2001, 232.601 dieci anni dopo) a causa
dell’elevato tasso di anzianità.
Distribuzione della popolazione straniera per età e sesso
Età
0-4
Maschi
594
Stranieri
Femmine
527
Totale
1.121
%
5,9%
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461
437
493
773
1.024
1.120
1.092
967
814
612
511
303
158
93
53
25
19
10
3
0
9.562
5-9
10-14
15-19
20-24
25-29
30-34
35-39
40-44
45-49
50-54
55-59
60-64
65-69
70-74
75-79
80-84
85-89
90-94
95-99
100+
Totale
402
420
440
613
1.011
1.157
1.146
925
778
626
620
358
187
119
63
40
32
9
8
1
9.482
863
857
933
1.386
2.035
2.277
2.238
1.892
1.592
1.238
1.131
661
345
212
116
65
51
19
11
1
19.044
4,5%
4,5%
4,9%
7,3%
10,7%
12,0%
11,8%
9,9%
8,4%
6,5%
5,9%
3,5%
1,8%
1,1%
0,6%
0,3%
0,3%
0,1%
0,1%
0,0%
100%
Una delle aree critiche per l'integrazione dei cittadini immigrati è, certamente, quella del lavoro.
Rispetto all’andamento regionale la provincia di Trieste, a causa delle sue modeste dimensioni ma
anche del generale periodo di crisi, offre scarse opportunità lavorative sia in termini relativi (7,2% contro -2,2%), sia nella varietà dei settori di impiego e la tendenza negativa perdura dal 2007
senza soluzione di continuità, mentre nel resto della regione si è verificatoa un leggero recupero
nel 2011. Tale ripresa, seppure contenuta, nelle province di Udine e Pordenone si deve attribuire
soprattutto al risultato positivo ottenuto dalla componente femminile mentre a Trieste anche
l’occupazione femminile (-6,6%) denota un andamento negativo, che non riesce a
compensare la perdita di posti di lavoro che riguarda gli uomini (-7,7%).
Rispetto alle altre province del Friuli Venezia Giulia Trieste presenta tradizionalmente una minore
vocazione industriale e imprenditoriale e ha un'economia che poggia principalmente sul terziario;
delle poche industrie presenti molte hanno chiuso, altre hanno annunciato centinaia di esuberi,
come la Ferriera e la Sertubi, e anche nei dintorni della città la situazione non migliora per impianti,
come la Fincantieri di Monfalcone e la Cartiera di Duino, che sono stati, in passato, importanti fonti
di posti di lavoro.
Tabella 1 – Occupati in provincia di Trieste (valori in migliaia)
2007 2008 2009 2010 2011 var. ass. 2007‐11 var. % 2007‐11 Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC)
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Maschi 53,6 52,4 52,0 49,7 49,5 ‐4,1 ‐7,7 Femmine 44,6 43,3 40,8 42,5 41,7 ‐2,9 ‐6,6 Totale prov. TS 98,2 95,8 92,8 92,2 91,1 ‐7,0 ‐7,2 Totale FVG 522,2 521,6 508,5 507,9 510,7 ‐11,5 ‐2,2 % su tot reg. 18,8 18,4 18,3 18,2 17,8 Fonte: elab. IRES FVG su dati Istat, Rilevazione continua sulle forze di lavoro
Per quanto riguarda il numero di disoccupati le rilevazioni Istat non evidenziano nella provincia di
Trieste, nello stesso periodo, l'incremento della disoccupazione che si registra nel resto del
territorio regionale ma tale risultato deriva anche dalle dinamiche che si riscontrano a livello di
genere: una contrazione della componente maschile (-16,6%) e una crescita della
disoccupazione femminile (+15,6%).
Tabella 2 – Disoccupati in provincia di Trieste (valori in migliaia)
2007 2008 2009 2010 2011 var. ass. 2007‐11 var. % 2007‐
11 Maschi 2,3 2,1 2,7 2,1 1,9 ‐0,4 ‐16,6 Femmine 2,1 2,4 1,9 2,1 2,4 0,3 15,6 Totale prov. TS 4,4 4,5 4,5 4,2 4,3 ‐0,1 ‐1,4 Totale FVG 18,5 23,3 28,3 30,7 28,0 9,6 51,9 % su tot reg. 23,7 19,2 16,1 13,8 15,4 Fonte: elab. IRES FVG su dati Istat, Rilevazione continua sulle forze di lavoro
Se la diminuzione della disoccupazione non è accompagnata da un incremento dell’occupazione,
come evidenzia il confronto tra i dati della Tab. 1 e della Tab. 2, la prima nasconde,
evidentemente, un “passaggio all’inattività” che riguarda principalmente i lavoratori maschi, a
causa di un effetto di scoraggiamento che induce ad abbandonare la ricerca di un nuovo impiego.
Per le donne la dinamica che si può ipotizzare è inversa, in quanto spesso a seguito della
riduzione del principale reddito familiare (di solito quello maschile, a causa di cassa integrazione,
licenziamenti, mobilità, ecc…) esse mostrano una spinta maggiore, rispetto al passato, a cercare
una nuova occupazione e in questi termini si spiegherebbe l'incremento nell’ultimo biennio della
disoccupazione femminile.
In questa situazione la ricerca di lavoro per immigrati e/o rifugiati è ancora più complessa e
richiede un efficace lavoro di rete che permetta di essere costantemente informati delle
opportunità esistenti e la creazione stessa di opportunità ulteriori soprattutto per le fasce di
popolazione lavorativa che hanno meno facilità di accesso al mercato del lavoro anche quando
sono portatrici di nuove potenzialità. E' il caso proprio delle donne, che, nell'esperienza dei partner,
a fronte di una maggiore propensione alla ricerca di lavoro rispetto al passato, scontano anche
una maggiore tendenza a scoraggiarsi di fronte agli insuccessi, anche perchè la realtà con cui si
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confrontano è, quasi per tutte, diversa dalle aspettative e da ciò che si immaginavano sul lavoro in
Italia.
Su questo certamente pesa il fatto che la crisi economica ha contribuito a mantenere la
segregazione occupazionale, degli stranieri in generale e delle donne in particolare, nel mercato
del lavoro. Le donne trovano impiego soprattutto nel settore del lavoro di cura e dei servizi alla
persona e, comunque, in lavori meno qualificati, con contratti meno stabili e con stipendi più bassi.
Testimonia tali tendenze anche l'aumento della richiesta di interventi economici e relativi al
sostegno per il lavoro (e per la casa) tra gli stranieri residenti, rilevata dai servizi sociali del
Comune di Trieste [Fonte: "Piano di Zona del Comune di Trieste 2013-2015",
http://www.retecivica.trieste.it].
Il lavoro di accompagnamento e le informazioni raccolte dai partner in questi anni suggeriscono
che spesso le donne immigrate sono poco motivate o soddisfatte delle proprie esperienze
lavorative sia per le caratteristiche dei lavori in cui sono impiegate, sia per la percezione di una
propria scarsa preparazione e mancanza di esperienza, fattori che si sommano alla fragilità
derivante dall’essere donne straniere.
Anche la modalità di ricerca del lavoro mostra delle differenze, rispetto alla componente
italiana della popolazione: la gran parte degli stranieri disoccupati si rivolge a parenti, amici o
conoscenti per cercare un'occupazione e solo una piccola parte ai servi prepositi, alle agenzie
interinali o cerca lavoro su Internet. In genere le donne hanno una discreta consapevolezza dei
propri diritti (tipologia del contratto di lavoro, possibilità di assistenza sanitaria, possibilità di
accedere a contributi) ma anche scarsa conoscenza delle opportunità e del funzionamento
dei servizi deputati a garantirli e, in genere, cercano notizie nelle proprie reti informali più che
all’esterno.
Il lavoro femminile e il ruolo delle donne nelle famiglie immigrate sono, infine, in rapida
trasformazione, soprattutto in quei nuclei familiari nei quali gli uomini sono disoccupati o inattivi.
Questi ultimi accettano con molta riluttanza l'apparente “inversione dei ruoli” e la cura della casa e
dei figli restano interamente a carico delle donne, in un contesto in cui i servizi alla famiglia e
all’infanzia sono pochi e ancora fondati su un'organizzazione sociale e del lavoro che non
corrispondono a quelli attuali: lavoro dipendente, orario fisso, contratti a tempo determinato,
stabilità sono, ormai, delle eccezioni soprattutto per gli immigrati. Anche qualora le donne
manifestino l’intenzione di frequentare corsi di formazione per migliorare la propria posizione
lavorativa, la scarsa disponibilità e flessibilità nella gestione del loro tempo costituisce un limite al
loro desiderio.
E assolutamente fondamentale, quindi, promuovere percorsi e strumenti per favorire
l’acquisizione di consapevolezza dei propri diritti, la conoscenza delle opportunità del
territorio (attraverso percorsi informativi e formativi) e l’accesso e la permanenza al lavoro
delle donne. Da non trascurare, infine, la questione centrale delle lavoratrici domenstiche e delle
assistenti familiare, che ancor di più devono potere accedere ad un sistema di conciliazione e
trovare supporti utili a far sì che la loro esistenza non si consumi all’interno di un rapporto di lavoro
totalizzante e che le isoli dalle relazioni esterne.
Nell'esperienza più che decennale di accoglienza di donne da sole e famiglie, di ICS e della
Fondazione Luchetta Ota D'Angelo Hrovatin ONLUS [nel solo 2013 sono stati accolti più di 50
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nuclei familiari] si è potuto rilevare come, oltre all'ambito lavorativo, le donne straniere incontrano
almeno due altre grandi barriere nel proprio percorso di integrazione: la scarsa conoscenza della
lingua e, come nell'inserimento lavorativo, il minore accesso a informazioni, contatti e reti,
necessari per usufruire correttamente dei servizi della pubblica amministrazione e, in particolare,
della scuola, che è compito in genere delle madri seguire. Tali barriere rimandano,
prioritariamente, alle difficoltà di:
• acquisire una sufficiente conoscenza del territorio ospitante;
• familiarizzare con il contesto sociale e culturale in cui si vive;
• comprendere le normative e, quindi, osservare le regole che governano il tessuto istituzionale,
organizzativo e sociale del territorio ospitante.
Il peso dei minori stranieri, del resto, è ormai rilevante: essi costituiscono il 12,4% della
popolazione minorile cittadina e i bambini in età prescolare (0-5 anni) sono il 14,5% sul totale della
coorte [Fonte: "Piano di Zona del Comune di Trieste 2013-2015", http://www.retecivica.trieste.it].
Questo dato conferma un progressivo radicamento delle nuove famiglie, che richiede una
costante attenzione alle esigenze di integrazione socio-culturale in particole nei servizi rivolti alle
fasce più giovani della popolazione: scuole dell’obbligo, scuole dell’infanzia, centri di aggregazione
giovanile.
Le difficoltà linguistiche, normative e organizzative generano nelle mamme straniere la percezione
di non possedere sufficienti strumenti culturali e conoscitivi per seguire i figli nelle attività e
nell'apprendimento scolastici e di non riuscire a integrarsi e a favorire, per questa via,
l'integrazione dei propri figli.
Sviluppare risorse relazionali e organizzative per interagire con le istituzioni scolastiche e non
solo e acquisire strumenti e metodi didattici (e quindi anche competenze linguistiche) per
supportare i propri figli è, quindi, una tappa fondamentale nel percorso di integrazione delle donne
straniere.
E' bene sottolineare, tuttavia, che i processi di trasformazione e di erosione dei diritti non
riguardano i soli cittadini immigrati, come evidenzia ancora il "Piano di Zona del Comune di Trieste
2013-2015" [http://www.retecivica.trieste.it] dalle cui rilevazioni emerge che il numero complessivo
di persone che si rivolgono ai servizi sociali è in aumento ormai dal 2008 e su, questi, come
abbiamo già osservato, è in crescita anche l'incidenza dei cittadini non italiani. Vista la perdurante
criticità della situazione economica, non è improprio prevedere che gli interventi del servizio di
sostegno socio-educativo, destinato a minori e loro famiglie, possano estendersi. Per favorire la
tutela e l'integrazione sociale, in particolare di donne e minori, e prevenire situazioni di rischio
sociale ed esclusione sociale, è necessario, quindi, uno sforzo di cittadinanza che deve
coinvolgere e riguardare tutti. Per questo è indispensabile sensibilizzare l’intera comunità a
partire dai giovani e con un’attenzione particolare ai rifugiati, ai minori e alle famiglie immigrate.
Le esperienze fin qui evidenziate inducono a riflettere sulla necessità di offrire opportunità di
reciproca integrazione tra cittadini immigrati e locali e di rafforzare il ruolo delle donne nella
famiglia immigrata come lavoratrici, attraverso la creazione di occasioni d'impiego, come madri e
donne, attraverso sostegni alla famiglia e ai minori, e come cittadine, attraverso l'incontro con il
territorio e con altre donne italiane e straniere.
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6.2 Criticità e/o bisogni relativi agli indicatori riportati al 6.1
CRITICITA’/BISOGNI
Criticità 1
Carenza di opportunità di informazioni sul
lavoro per le donne
INDICATORI MISURABILI
N° di donne straniere che riesce a entrare in un percorso
di informazione, formazione o di inserimento lavorativo sul
totale della popolazione lavorativa della provincia
Criticità 2
Carenza di servizi di sostegno a famiglie,
donne e minori
N° iniziative di sostegno scolastico e sostegno familiare di
cui beneficiano le famiglie inserite nei progetti degli
organismi partner
Criticità 3
Poche opportunità di conoscenza e
interazione reciproca tra popolazione
immigrata e popolazione locale e tra donne
straniere e italiane
N° occasioni di incontro e sensibilizzazione organizzate in
un anno cui partecipano le famiglie e le donne inserite nei
progetti degli organismi partner
N° percorsi di integrazioni di cui beneficiano le famiglie
inserite nei progetti degli organismi partner
6.3 Individuazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
6.3.1 destinatari diretti
30 donne, almeno 10 dei quali madri sole, immigrate e richiedenti e titolari di protezione
internazionale per i percorsi di informazione, formazione e inserimento lavorativo e le loro famiglie
per le iniziative di sostegno scolastico e sostegno familiare e di incontro, sensibilizzazione e
integrazione
6.3.2 beneficiari indiretti
Cittadini e cittadine della provincia di Trieste che saranno coinvolti e sensibilizzati sulle tematiche
del progetto.
6.4. Indicazione su altri attori e soggetti presenti ed operanti nel settore e sul territorio
Il proponente coinvolgerà nel progetto le collaborazioni, già attive e consolidate, con i soggetti
istituzionali e del territorio eventualmente coinvolgibili nelle attività: Comune di Trieste, Provincia di
Trieste, Prefettura, organismi no profit, Centri Territoriali Permanenti, Cooperative Sociali, ASS etc.
6.5 Soggetto attuatore
ICS – CONSORZIO ITALIANO DI SOLIDARIETÀ - UFFICIO RIFUGIATI ONLUS
ICS - Consorzio Italiano di Solidarietà – Ufficio Rifugiati Onlus è un'associazione privata, laica e
senza scopo di lucro con sede a Trieste che svolge un'opera di tutela a favore di richiedenti asilo,
rifugiati e persone titolari di altra protezione e organizza servizi di accoglienza ed integrazione
nell'area nord orientale. L'ICS nasce nel 1993 proprio per coordinare, su tutto il territorio italiano,
una rete non governativa di accoglienza per i profughi provenienti sia dalla Bosnia Erzegovina che
dalle altre aree coinvolte nel conflitto nell'ex Jugoslavia e continua ininterrottamente a maturare
esperienza in questo specifico settore.
A partire dal 1998 l'Ufficio Rifugiati gestisce, in convenzione con il Comune di Trieste, diversi posti
di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati (oggi sono 60) all'interno del progetto S.P.R.A.R.
(Sistema nazionale di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) a cui sono offerti orientamento ed
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assistenza legale, sostegno all’orientamento socio-culturale e all’integrazione lavorativa e
abitativa, mediazione linguistico-culturale. Parte dei posti di accoglienza sono dedicati alle
situazioni vulnerabili (per cui è attivo un Protocollo d'intesa con l'ASS n.1 “Triestina”), alle
donne da sole e alle famiglie, cui ICS rivolge programmi specifici di accoglienza,
accompagnamento e supporto. La logica che anima il progetto è quello della presa in carico della
persona per accompagnarla verso la piena autonomia cercando quanto più possibile di valorizzare
le competenze professionali e culturali della persona.
Oltre a questa attività ICS svolge una fondamentale funzione sul territorio per quanto riguarda i
servizi ai cittadini stranieri. Gli interventi, che hanno spesso come beneficiari le categorie più
vulnerabili, sono tutti realizzati in collaborazione con enti, associazioni e istituzioni, su scala
regionale, al fine di creare forme multi-disciplinari e multi-livello di azione, basate su obiettivi
comuni e di rafforzare il lavoro di rete sul territorio. Tra gli interventi da ricordare, oltre alla
fondamentale attività di sportello, in convenzione con la Provincia di Trieste, che indirizza gli utenti
ai servizi sul territorio, vi sono la gestione dell'emergenza freddo, in collaborazione con il comune,
per i richiedenti asilo non in accoglienza, la gestione di alcune foresterie (fra le quali una dedicata
alle donne e una alle famiglie), sempre in convenzione con il comune e con le ACLI, la gestione,
nel biennio 2011-2012, dell'Emergenza Nord Africa (ENA) con oltre 50 beneficiari tra accoglienza e
servizi di assistenza legale, socio-culturale, linguistica e orientamento ai servizi del territorio e
infine la più recente convenzione con la Prefettura di Trieste per la prima accoglienza dei
richiedenti asilo in attesa dell'ingresso in un progetto SPRAR (convenzione fra le prime in Italia di
questo tipo in Italia).
ICS si occupa, inoltre, di attività di formazione per coloro che nel proprio lavoro possono venire in
contatto con richiedenti asilo, rifugiati, titolari di protezione umanitaria e sussidiaria e immigrati, in
diversi ambiti lavorativi. Si occupa infine di organizzare campagne di informazione e
sensibilizzazione a carattere educativo, culturale e sociale nei contesti scolastici (elementari,
medie, superiori) e per la cittadinanza più in generale, in collaborazione con le istituzioni, e di
promuovere campagne contro la discriminazione e a favore del dialogo interculturale per affermare
i valori della pace, dell'impegno sociale, della solidarietà, della giustizia sociale ed economica e
della tutela dei diritti fondamentali d'ogni migrante.
Nell'ambito del Progetto ICS – Ufficio Rifugiati Onlus è referente di tutte le attività di
individuazione, orientamento e accompagnamento delle persone: lavoro, sostegno scolastico
e integrazione. Collabora alla realizzazione delle attività con gli altri partner, con un ruolo di
supervisione e coordinamento, e partecipa all'organizzazione e realizzazione delle attività previste
dalle Azioni 3 e 3.1 (sensibilizzazione e aggregazione).
6.6 Partner
Cooperativa Sociale Cassiopea
La cooperativa sociale Cassiopea si prefigge lo scopo di diffondere l'imprenditoria femminile
mediante la ricerca e la promozione dell'occupazione e di attività lavorative nel campo culturale
artistico, intendendo la cultura come strumento di fattore economico e di integrazione sociale e di
cittadinanza, perseguendo lo scopo di ottenere le migliori condizioni culturali, economiche, sociali
e professionali per le donne e le socie mediante attività produttive. Diversi i progetti dedicati alle
donne, alla nuova drammaturgia e le produzioni teatrali in collaborazione con Teatri cittadini,
regionali e nazionali cui si accede attraverso segnalazione del Comune, Azienda Sanitaria o
privatamente direttamente in cooperativa.
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Nell'ambito del Progetto la Cooperativa è referente, in particolare, dell'Azione 1.2, relativa al
laboratorio di sartoria per le donne coinvolte nel progetto. E', comunque, coinvolta nella
realizzazione delle altre attività, soprattutto di quelle che interessano le donne che partecipano al
laboratorio, e partecipa all'organizzazione e realizzazione delle attività previste dalle Azioni 3 e 3.1
(sensibilizzazione e aggregazione).
Fondazione Luchetta Ota D'Angelo Hrovatin ONLUS
Da vent'anni accoglie e sostiene i bambini affetti da malattie non curabili nei loro Paesi d'origine.
La Fondazione gestisce delle case di accoglienza in cui ospita bambini e loro familiari provenienti
dall'Africa, dall'Asia, dal sud America, dall'Europa orientale e penisola balcanica. Da qualche anno
opera anche sul fronte dell'aiuto a famiglie in difficoltà, attraverso una convenzione stipulata con il
Comune di Trieste; attualmente ospita sei nuclei familiari con bambini e supporta anche altre
famiglie che vivono fuori dalle comunità della Fondazione e si trovano al momento in difficoltà
economica.
Nell'ambito del Progetto la Fondazione è referente dell'individuazione, orientamento e
accompagnamento delle donne e della famiglie che ospita nelle proprie strutture. Collabora
nella realizzazione delle Azioni con gli altri partner e e partecipa all'organizzazione e realizzazione
delle attività previste dalle Azioni 3 e 3.1 (sensibilizzazione e aggregazione).
7) OBIETTIVI DEL PROGETTO:
7.1 Gli obiettivi di cambiamento generati dalle criticità e bisogni indicati nel 6.2:
CRITICITA’/BISOGNI
Criticità 1
Carenza di opportunità di informazioni sul lavoro per le
donne
Criticità 2
Carenza di servizi di sostegno a famiglie, donne e
minori
Criticità 3
Poche opportunità di conoscenza e interazione
reciproca tra popolazione immigrata e popolazione
locale e tra donne straniere e italiane
OBIETTIVI
Obiettivo 1.1: aumento delle opportunità di
informazione, formazione e inserimento lavorativo
Obiettivo 1.2 Individuare e creare opportunità di
inserimento lavorativo per le donne coinvolte nel
progetto
Obiettivo 2.1: rafforzare e creare strumenti di supporto
e facilitazione dell'acceso ai servizi esistenti
Obiettivo 3.1: favorire i processi di integrazionecontaminazione-accoglienza tra immigrati e
popolazione locale
7.2 Gli obiettivi sopra indicati con gli indicatori del 6.2 alla conclusione del progetto
OBIETTIVO
Obiettivo 1: aumento delle opportunità di informazione
e formazione e individuazione e creazione di
opportunità di inserimento lavorativo per le donne
coinvolte nel progetto
INDICATORI
N° di donne straniere che riesce a entrare in un percorso
di informazione, formazione o di inserimento lavorativo sul
totale della popolazione lavorativa della provincia
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Obiettivo 2: rafforzare e creare strumenti di supporto e N° iniziative di sostegno scolastico e sostegno familiare di
facilitazione dell'acceso ai servizi esistenti
cui beneficiano le famiglie inserite nei progetti degli
organismi partner
Obiettivo 3: favorire i processi di integrazionecontaminazione-accoglienza tra immigrati e
popolazione locale
N° occasioni di incontro e sensibilizzazione organizzate in
un anno
N° di percorsi di integrazione cui partecipano le famiglie e
le donne inserite nei progetti degli organismi partner
N° di famiglie inserite nei progetti di integrazione degli
organismi partner
7.3 Il confronto fra situazione di partenza e obiettivi di arrivo
INDICATORI
N° di donne straniere che riesce a
entrare in un percorso di
informazione, formazione o di
inserimento lavorativo sul totale della
popolazione lavorativa della provincia
ex ANTE
5 donne straniere che hanno
accesso ai servizi preposti
all'inserimento lavorativo e alla
formazione
Ex POST
15 donne straniere prese in carico
dal servizio di orientamento costituito
dal progetto e percorsi attivati
(stesura cv, conoscenza delle
opportunità del territorio, Sportello
per il Lavoro, incentivi, enti
formazione, agenzie di lavoro
interinale)
5 donne straniere riescono a
entrare in un percorso di
formazione o di inserimento
lavorativo sul totale della
popolazione lavorativa della
provincia
15 donne straniere individuano
un'opportunità di inserimento
lavorativo e 30 donne straniere sono
orientate a un percorso di
inserimento formativo e/o lavorativo
N° iniziative di sostegno scolastico e
sostegno familiare di cui beneficiano
le famiglie inserite nei progetti degli
organismi partner
10 di percorsi di sostegno
20 di percorsi di sostegno scolastico
scolastico attivati sul totale di
attivati sul totale di nuclei con minori
nuclei con minori presi in carico dal presi in carico dal progetto
progetto
N° occasioni di incontro e
sensibilizzazione organizzate in un
anno
0 occasioni di incontro e
3 occasioni di incontro e
sensibilizzazione organizzate in un sensibilizzazione organizzate in un
anno
anno
N° di percorsi di integrazione cui
partecipano le famiglie e le donne
inserite nei progetti degli organismi
partner
0 percorsi o laboratori finalizzati
all'integrazione
N°di famiglie inserite nei progetti di
integrazione degli organismi partner
3 famiglie beneficiano di percorsi di 20 famiglie beneficiano di percorsi di
integrazione
integrazione
3percorsi o laboratori finalizzati
all'integrazione
7.4 Obiettivi rivolti ai volontari:
La partecipazione al progetto permetterà ai volontari di acquisire competenze umane quali:
Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC)
10
Testo di progetto – Nuova Vers. 10 (Italia)
 formazione ai valori dell’impegno civico, della pace e della nonviolenza dando attuazione
alle linee guida della formazione generale al SCN (vedi box 33) e al Manifesto ASC 2007;
 apprendimento delle finalità, delle modalità e degli strumenti del lavoro di gruppo finalizzato
alla acquisizione di capacità pratiche e di lettura della realtà, capacità necessarie alla
realizzazione delle attività del progetto e successivamente all’inserimento attivo nel mondo
del lavoro, a cominciare dai soggetti no profit;
 fornire ai partecipanti strumenti idonei all’interpretazione dei fenomeni socio-culturali al fine
di costruire percorsi di cittadinanza attiva e responsabile;
 crescita individuale dei partecipanti con lo sviluppo di autostima e di capacità di confronto,
attraverso l’integrazione e l’interazione con la realtà territoriale.
Mentre acquisiranno capacità in campo professionale quali:
 sviluppo di capacità interculturali e di lavoro con persone provenienti da contesti diversi, in
ambiente multiculturale/multilinguistico e anche con esperienze di vita molto difficili alle
spalle;
 conoscenze specifiche riguardo i temi dell'immigrazione e dell'asilo;
8 DESCRIZIONE DEL PROGETTO E TIPOLOGIA DELL’INTERVENTO CHE DEFINISCA IN
MODO PUNTUALE LE ATTIVITÀ PREVISTE DAL PROGETTO CON PARTICOLARE
RIFERIMENTO A QUELLE DEI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE NAZIONALE, NONCHÉ LE
RISORSE UMANE DAL PUNTO DI VISTA SIA QUALITATIVO CHE QUANTITATIVO:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi:
L’avvio del progetto ha visto la consultazione tra i partner e formazione del gruppo di lavoro;
ricognizione dei bisogni delle famiglie e delle donne, in particolare quelle accolte dagli organismi
partner, ricognizione delle opportunità di inserimento lavorativo e delle opportunità formative sul
territorio, monitoraggio delle occasioni di sensibilizzazione e integrazione sulla condizione dei
migranti sul territorio, rilevamento dei servizi di supporto alle famiglie migranti.
Obiettivo 1
Aumento delle opportunità di informazione e formazione e individuazione e creazione di
opportunità di inserimento lavorativo per le donne coinvolte nel progetto
Azione 1 - Rafforzare un servizio di orientamento e accompagnamento all'inserimento
lavorativo delle donne
Attività 1.1
Formazione specifica (strumenti di inserimento lavorativo e relativi servizi)
Attività 1.2
Incontro con i beneficiari, individuazione delle competenze lavorative pregresse e
delle capacità personali
Attività 1.3
Individuazione delle problematiche di genere e famigliari nell'accesso al mondo
del lavoro
Attività 1.4
Elaborazione di progetti individuali sulla base delle esigenze e delle potenzialità
della persona. Redazione del curriculum vitae con il beneficiario.
Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC)
11
Testo di progetto – Nuova Vers. 10 (Italia)
Alla realizzazione dell'Azione 1 contribuiscono prioritariamente i partner ICS – Ufficio Rifugiati
Onlus e la Fondazione Luchetta, Ota, D'Angelo Hrovatin Onlus.
Azione 1.2 - Laboratorio di tecniche di sartoria
Attività 1.2.1
Formazione specifica (sartoria e confezione)
Attività 1.2. 2
Laboratorio/Corso di tecniche base di sartoria per le donne beneficiarie
Attività 1.2. 3
Organizzazione di momenti di aggregazione, scambio e formazione linguistica
paralleli alle attività pratiche di laboratorio
Alla realizzazione dell'Azione 1.2 contribuisce prioritariamente il partner Cooperativa Sociale
Cassiopea.
Obiettivo 2 - Rafforzare e creare strumenti di supporto e facilitazione dell'acceso ai servizi
esistenti
Azione 2 - Attività di supporto scolastico e ricreative
Attività 2.1
Formazione specifica (comunicazione, infanzia e immigrazione, intercultura)
Attività 2.2
Conoscenza dei soggetti/famiglie coinvolte con il supporto degli operatori
Attività 2.3
Ideazione e svolgimento di attività educative e ricreative finalizzate anche
all’integrazione dei soggetti nella loro realtà sociale
Attività 2.4
Supporto nello svolgimento dei compiti scolastici
Alla realizzazione dell'Azione 2 contribuiscono prioritariamente i partner ICS – Ufficio Rifugiati
Onlus e la Fondazione Luchetta, Ota, D'Angelo Hrovatin Onlus.
Azione 2.1 - Attività di tramite tra famiglie e istituzioni ed i servizi legati all’infanzia e
adolescenza (assistenza sociale; scuola; centri estivi; opportunità di svago)
Attività 2.1.1
Formazione specifica (rete di servizi all’infanzia e alla famiglia)
Attività 2.1.2
Mediazione e tramite tra le famiglie e la scuola
Attività 2.1.3
Sostegno nell’accesso ai servizi dedicati all’infanzia e alla famiglia ( opportunità
di doposcuola, attività sportive e ricreative, centri estivi)
Attività 2.1.4
Favorire l’incontro fra famiglia e territorio tramite la partecipazione ad attività di
integrazione (attività sportive; eventi)
Alla realizzazione dell'Azione 2.1 contribuiscono prioritariamente i partner ICS – Ufficio Rifugiati
Onlus e la Fondazione Luchetta, Ota, D'Angelo Hrovatin Onlus.
Obiettivo 3 Favorire i processi di integrazione-contaminazione-accoglienza tra immigrati e
popolazione locale
Azione 3 - Attività di supporto scolastico e ricreative
Attività 3.1
Formazione specifica (temi dell'immigrazione e asilo)
Attività 3.2
Ideazione, progettazione e pubblicizzazione delle iniziative di sensibilizzazione
(giornata mondiale del rifugiato, giornata del bambino africano etc.)
Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC)
12
Testo di progetto – Nuova Vers. 10 (Italia)
Alla realizzazione dell'Azione 3 contribuiscono tutti i partner.
Azione 3.1 - Realizzazione di momenti di aggregazione e socializzazione per le donne e
con le donne
Attività 3.1.1
Coinvolgimento delle donne nell'ideazione, organizzazione e realizzazione delle
iniziative
Attività 3.1.2
Organizzazione di cene e uscite di gruppo
Attività 3.1.3
Organizzazione e partecipazione a laboratori finalizzati all'integrazione, allo
scambio e alla reciproca conoscenza
Alla realizzazione dell'Azione 3.1 contribuiscono tutti i partner..
Cronogramma
mesi
Azioni
Ideazione sviluppo e avvio
0
1
2
3
x
x
4
5
6
7
8
9 10 11 12
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Obiettivo 1 – Azione 1
Attività 1.1. - Formazione specifica (strumenti di inserimento lavorativo
e relativi servizi
Attività 1.2 - Incontro con i beneficiari, individuazione delle competenze
lavorative pregresse e delle capacità personali.
Attività 1.3 - Individuazione delle problematiche di genere e famigliari
nell'accesso al mondo del lavoro
Attività 1.1.1.4 Elaborazione di progetti individuali sulla base delle esigenze e
delle potenzialità della persona. Redazione del curriculum vitae con il beneficiario
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Obiettivo 1 – Azione 1.2
x
x
x
x
x
x
x
x
Attività 1.2.1 - Formazione specifica
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Attività 1.2.2 - Laboratorio/Corso di tecniche base di sartoria per le donne
beneficiarie
Attività 1.2.3 - Organizzazione di momenti di aggregazione, scambio e
formazione linguistica paralleli alle attività pratiche di laboratorio
Obiettivo 2 – Azione 2
Azione 2.1. - Formazione specifica (comunicazione, infanzia e immigrazione,
intercultura)
Attività 2.2 - Conoscenza dei soggetti/famiglie coinvolte con il supporto degli
operatori
x
x
x
x
x
x
Attività 2.3 - Ideazione e svolgimento di attività educative e ricreative
x
x
x
Attività 2.4 – Supporto nello svolgimento dei compiti scolastici
x
x
Obiettivo 2 – Azione 2.1
x
x
Azione 2.1.1 - Formazione specifica (rete di servizi all’infanzia e alla famiglia)
x
x
Attività 2.1.2. - Mediazione e tramite tra le famiglie e la scuola
Attività 2.1.3 - Sostegno nell’accesso ai servizi dedicati all’infanzia e alla famiglia
Attività 2.1.4 - Favorire l’incontro fra famiglia e territorio tramite la partecipazione
ad attività di integrazione
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
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x
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x
x
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x
x
x
x
x
x
x x
x
x
Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC)
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Testo di progetto – Nuova Vers. 10 (Italia)
ad attività di integrazione
Obiettivo 3 – Azione 3
Attività 3.1. - Formazione specifica (temi dell'immigrazione e asilo)
x
x
x
Attività 3.2 - Ideazione, progettazione e pubblicizzazione delle iniziative di
sensibilizzazione
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Obiettivo 3 – Azione 3.1
Attività 3.1.1. Coinvolgimento delle donne nell'ideazione, organizzazione e
realizzazione delle iniziative
Attività 3.1.2. Organizzazione di cene e uscite di gruppo
x
Attività 3.1.3 Organizzazione e partecipazione a laboratori finalizzati
all'integrazione, allo scambio e alla reciproca conoscenza
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Azioni trasversali per il SCN
Accoglienza dei volontari in SCN
x
Formazione Specifica
x
x
x
Formazione Generale
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Informazione e sensibilizzazione
Inserimento dei volontari in SCN
x
x
x
Monitoraggio
x
x
Azioni trasversali
Durante tutto il periodo di servizio civile, dalla formazione generale, (box 29/34) a quella specifica, (box 35/41), al monitoraggio
(box 21 e 42), verranno inserite anche altre attività che permetteranno ai partecipanti al progetto di sviluppare le competenze poi
certificate attraverso l’Ente ASVI (box 28). I volontari del SCN saranno altresì coinvolti nelle azioni di diffusione e
sensibilizzazione previste dal progetto (box 17). Il complesso di tutte le attività previste dal progetto aiuteranno infine i giovani a
realizzare la finalità di “contribuire alla formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani” indicata all’articolo 1
della legge 64/2001 che ha istituito il Servizio Civile Nazionale.
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la
specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
Attività del progetto
Azione 1 - Rafforzare un servizio di
orientamento e accompagnamento
all'inserimento lavorativo delle donne
Azione 1.2.- Laboratorio di tecniche di
sartoria
Azione 2. - Attività di supporto scolastico e
ricreative
Azione 2.1. - Attività di tramite tra famiglie
e istituzioni ed i servizi legati all’infanzia e
adolescenza (assistenza sociale; scuola;
centri estivi; opportunità di svago)
Azione 3.- Attività di sensibilizzazione
rivolte alla cittadinanza
Azione 3.1 - Realizzazione di momenti di
Professionalità
Operatori sociali
Sarte
Operatori sociali
Ruolo nell’attività
Referente area lavoro
Coordinatrice dell'attività e
tutrice dell'inserimento
Referente area scuola
minori e attività ludiche
Operatori sociali
Avvocato
Referente area famiglie
con minori
Operatori culturali
Professionista
organizzazione eventi
Operatori culturali
Referente area attività
culturali e di
sensibilizzazione
Referente area attività
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Numero
2
2
3
2
2
4
14
Testo di progetto – Nuova Vers. 10 (Italia)
aggregazione e socializzazione per le
donne e con le donne
artisti
culturali e di
sensibilizzazione
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
In relazione alle azioni descritte nel precedente punto 8.1 i volontari in SCN saranno impegnati nelle
seguenti attività con il ruolo descritto:
Azioni
Attivita’
Ruolo
Attività 1.1 - Formazione specifica corsisti
(strumenti di inserimento lavorativo e
relativi servizi)
Attività 1.2 - Incontro con i beneficiari,
affiancamento all’operatore
individuazione delle competenze
lavorative pregresse e delle capacità
Azione 1 - Rafforzare un servizio personali.
Attività 1.3 -Individuazione delle
affiancamento all’operatore
di orientamento e
accompagnamento all'inserimento problematiche di genere e famigliari
nell'accesso al mondo del lavoro
lavorativo delle donne
Attività 1.4 – Elaborazione di progetti
individuali sulla base delle esigenze e supporto all’operatore e operazioni di
delle potenzialità della persona.
ricerca
Redazione del curriculum vitae con il
beneficiario.
Azione 1.2. - Laboratorio di
tecniche di sartoria
Azione 2. - Attività di supporto
scolastico e ricreative
Azione 2.1.- Attività di tramite tra
famiglie e istituzioni ed i servizi
legati all’infanzia e adolescenza
(assistenza sociale; scuola; centri
estivi; opportunità di svago)
Attività 1.2.1 - Formazione specifica
corsisti
Attività 1.2.2. - Laboratorio/Corso di
tecniche base di sartoria per le donne
beneficiarie
Attività 1.2.3 - Organizzazione di
momenti di aggregazione, scambio e
formazione linguistica paralleli alle
attività pratiche di laboratorio
Attività 2.1 - Formazione specifica
(comunicazione, infanzia e
immigrazione, intercultura)
Attività 2.2 - Conoscenza dei
soggetti/famiglie coinvolte con il
supporto degli operatori
Attività 2.3 - Ideazione e svolgimento
di attività educative e ricreative
finalizzate anche all’integrazione dei
soggetti nella loro realtà sociale
Attività 2.4 - Supporto nello
svolgimento dei compiti scolastici
Attività 2.1.1 - Formazione specifica
(rete di servizi all’infanzia e alla
famiglia)
Attività 2.1.2.- Mediazione e tramite tra
le famiglie e la scuola
tutor di corso e apprendista
affiancamento all’operatore
nell’organizzazione
corsisti
affiancamento nel ruolo di mediatore
affiancamento all’operatore a
supporto come protagonista nella
scelta e nella gestione delle attività
proposte
tutor/docente
allievo
assistente
Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC)
15
Testo di progetto – Nuova Vers. 10 (Italia)
Azione 3- Attività di
sensibilizzazione rivolte alla
cittadinanza
Azione 3.1.- Realizzazione di
momenti di aggregazione e
socializzazione per le donne e
con le donne
9)
Attività 2.1.3 - Sostegno nell’accesso
ai servizi dedicati all’infanzia e alla
famiglia (opportunità di doposcuola,
attività sportive e ricreative, centri
estivi)
Attività 2.1.4 - Favorire l’incontro fra
famiglia e territorio tramite la
partecipazione ad attività di
integrazione
Attività 3.1 - Formazione specifica
(temi dell'immigrazione e asilo)
Attività 3.2 - Ideazione, progettazione
e pubblicizzazione delle iniziative
Attività 3.1.1 - Coinvolgimento delle
donne nell'ideazione, organizzazione
e realizzazione delle iniziative
Attività 3.1.2.- Organizzazione di cene
e uscite di gruppo
Attività 3.1.3 - Organizzazione e
partecipazione a laboratori finalizzati
all'integrazione, allo scambio e alla
reciproca conoscenza
supporto e assistenza
accompagnamento
allievo
collaboratore operatori in tutte le
mansioni
accompagnamento
accompagnamento
NUMERO DEI VOLONTARI DA IMPIEGARE NEL PROGETTO: 4
10) NUMERO POSTI CON VITTO E ALLOGGIO: 0
11) NUMERO POSTI SENZA VITTO E ALLOGGIO: 4
12) NUMERO POSTI CON SOLO VITTO: 0
13) NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI, OVVERO MONTE ORE
ANNUO: 1400
14) GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI (MINIMO 5, MASSIMO 6): 5
15) EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI
SERVIZIO: no
CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE
16) SEDE/I DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO, OPERATORI LOCALI DI PROGETTO E
RESPONSABILI LOCALI DI ENTE ACCREDITATO:
17) EVENTUALI ATTIVITÀ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE DEL SERVIZIO CIVILE
NAZIONALE:
Complessivamente, le/i volontarie/i del SCN saranno impegnati nelle azioni di diffusione del
Servizio Civile per un minimo di 25 ore ciascuno, come di seguito articolato.
Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC)
16
Testo di progetto – Nuova Vers. 10 (Italia)
I volontari del SCN partecipanti al progetto, nell’ambito del monte ore annuo, saranno direttamente
coinvolti nelle attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale che l’Ente
intende attuare almeno tramite incontri presso:
- associazioni, precipuamente giovanili con cui la sede Arci Servizio Civile locale organizza
attività di informazione e promozione
- luoghi, formali ed informali, di incontro per i giovani (scuole, università, centri aggregativi,
etc.) con cui la sede di attuazione intrattiene rapporti nell’ambito della propria attività
istituzionale.
Verranno programmati un minimo di 3 incontri di 3 ore cadauno, durante i quali i volontari in SCN
potranno fornire informazioni sul Servizio Civile Nazionale, grazie alle conoscenze acquisite
durante la formazione generale.
Inoltre un giorno al mese, nei 6 mesi centrali del progetto, presso la sede di attuazione o presso la
sede locale di Arci Servizio Civile, i volontari in SCN saranno direttamente coinvolti nell’attività
degli sportelli informativi sul servizio civile, propri delle nostre associazioni Arci Servizio Civile, che
da anni forniscono informazioni e promuovono il SCN nel territorio, per complessive 16 ore.
Le azioni sopra descritte tendono a collegare il progetto stesso alla comunità locale dove i
volontari del SCN prestano servizio, portando alla luce (tramite la loro testimonianza diretta) le
positive ricadute del progetto nel contesto in cui esso interviene.
L’azione informativa, di promozione e sensibilizzazione viene intesa quale attività continuativa che
tende a coinvolgere attivamente i volontari in SCN e si esplica in 3 differenti fasi:
- informazione sulle opportunità di servizio civile (da effettuare ex ante, precipuamente nel
periodo di vigenza del bando tramite le sotto indicate modalità di comunicazione sociale)
- sensibilizzazione alla pratica del SCN (effettuata in itinere, con i succitati interventi presso i
“luoghi aggregativi” e coinvolgendo in modo attivo i giovani tramite le associazioni
suddette)
- diffusione dei risultati del progetto (da effettuare ex post, anche grazie alla partecipazione
dei giovani in SCN alle attività promozionali dell’associazione)
Comunicazione sociale: il testo del progetto e le modalità di partecipazione verranno pubblicati sul
sito internet dell’ente per l’intera durata del bando (www.arciserviziocivile.it). Verrà diffuso
materiale informativo preso le sedi di attuazione di Arci Servizio Civile interessate, con particolare
attenzione agli sportelli informativi che le nostre sedi di assegnazione organizzano nel proprio
territorio. La sede locale di Arci Servizio Civile curerà la possibile diffusione del progetto sui media
locali, regionali e nazionali presenti nel proprio territorio.
18) CRITERI E MODALITÀ DI SELEZIONE DEI VOLONTARI:
Ricorso a sistema selezione depositato presso il Dipartimento della Gioventù e SCN descritto nel
modello: - Mod. S/REC/SEL: Sistema di Reclutamento e Selezione
19) RICORSO A SISTEMI DI SELEZIONE VERIFICATI IN SEDE DI ACCREDITAMENTO
(EVENTUALE INDICAZIONE DELL’ENTE DI 1^ CLASSE DAL QUALE È STATO ACQUISITO IL
SERVIZIO):
Si
20) PIANO DI MONITORAGGIO INTERNO PER LA VALUTAZIONE DELL’ANDAMENTO DELLE
ATTIVITÀ DEL PROGETTO:
Ricorso al sistema di monitoraggio e valutazione, depositato presso il Dipartimento della Gioventù
e SCN descritto nel modello: Mod. S/MON: Sistema di monitoraggio e valutazione
Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC)
17
Testo di progetto – Nuova Vers. 10 (Italia)
21) RICORSO A SISTEMI DI MONITORAGGIO VERIFICATI IN SEDE DI ACCREDITAMENTO
(EVENTUALE INDICAZIONE DELL’ENTE DI 1^ CLASSE DAL QUALE È STATO ACQUISITO IL
SERVIZIO):
Si
22) EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI AI CANDITATI PER LA PARTECIPAZIONE AL
PROGETTO OLTRE QUELLI RICHIESTI DALLA LEGGE 6 MARZO 2001, N. 64:
I candidati dovranno predisporre, come indicato negli allegati alla domanda di partecipazione, il
proprio curriculum vitae, con formati standardizzati tipo Modello europeo di Curriculum Vitae,
evidenziando in esso eventuali pregresse esperienze nel settore.
(http://europass.cedefop.europa.eu)
23) EVENTUALI RISORSE FINANZIARIE AGGIUNTIVE DESTINATE IN MODO SPECIFICO
ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:
Personale specifico coinvolto nel progetto e
non attinente all’accreditamento (box 8.2)
- Sedi ed attrezzature specifiche (box 25)
- Utenze dedicate
- Materiali informativi
- Pubblicizzazione SCN (box 17)
- Formazione specifica-Docenti
- Formazione specifica-Materiali
- Spese viaggio
- Materiale di consumo finalizzati al progetto
TOTALE
€ 10.000,00
€ 8.000,00
€ 1.000,00
€ 1.000,00
€ 1.000,00
€ 1.400,00
€
500,00
€
600,00
€ 1.500,00
€ 25.000,00
24) EVENTUALI RETI A SOSTEGNO DEL PROGETTO (COPROMOTORI E/O PARTNERS):
Nominativo Copromotori e/o
Partner
Fondazione Luchetta Ota D'Angelo
Hrovatin ONLUS
http://www.fondazioneluchetta.org/_it/
welcome.asp
Via Roma 28, 34132 Trieste
CF 90065740327
Cooperativa Sociale Cassiopea
Via San Francesco, 58 34133 Trieste
http://cassiopeateatro.blogspot.it/
Codice Fiscale e Partita IVA
02140930468
Tipologia
(no profit, profit,
università)
Attività Sostenute
(in riferimento al punto 8.1)
Realizza le Azioni 1, 2, 2.1 e delle relative attività
per gli ospiti delle proprie strutture di accoglienza.
No Profit
Profit
Collabora e partecipa alla realizzazione delle Azioni
3 e 3.1 insieme agli altri partner Realizza l’Azione 1.2 e le relative attività, delle quali
è referente.
Collabora e partecipa alla realizzazione delle Azioni
3 e 3.1 insieme agli altri partner
Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC)
18
Testo di progetto – Nuova Vers. 10 (Italia)
25) RISORSE TECNICHE E STRUMENTALI NECESSARIE PER L’ATTUAZIONE DEL PROGETTO:
I volontari in SCN saranno integrati nei processi della quotidiana attività istituzionale dell’ente, ed avranno
a disposizione tutti gli impianti tecnologici e logistici presenti nelle sedi di attuazione. In coerenza con gli
obiettivi e le modalità di attuazione del progetto, si indicano di seguito le risorse tecniche e strumentali
ritenute necessarie ed adeguate per l’attuazione del progetto e fornite dal soggetto attuatore
Azioni trasversali
Accoglienza dei volontari in SCN
Formazione Specifica
Formazione Generale
Informazione e sensibilizzazione
Risorsa 1) Stanze attrezzate utilizzate sia per i lavori quotidiani sia finalizzate alle riunioni di
staff che agli incontri con i volontari all’avvio del servizio e durante la formazione
specifica/generale
Risorsa 2) Computer, posta elettronica, telefoni, fax, fotocopiatrici
4
q.b
Risorsa 3) Sale conferenze organizzate per la presentazione degli eventi e finalizzate agli
incontri organizzativi di tutte le sedi operative partecipanti al progetto
1
Risorsa 4) Specifici spazi attrezzati in cui ritrovarsi per momenti divulgativi di confronto o per
momenti ludici o nelle azioni di informazione e sensibilizzazione del SCN . Gli spazi sono
anche adibiti alla somministrazione di cibi
1
Risorsa 5) Specifiche attrezzature(Impianto luci, palco, impianto amplificazione)
Risorsa 6) Attrezzature per attività didattiche
Adeguato
q.b.
Risorsa 7) spazi per mostre, eventi, concerti e conferenze
Risorsa 8) materiale minuto: lavagna con fogli intercambiabili, pennarelli, cartoncini e materiale
di cancelleria vario per le attività di gruppo; proiettore per diapositive e schermo;, pannelli
informativi e bacheche; videoproiettore, lettore DvD e VHS,
Adeguato
Risorsa 9) Schemi per elaborazioni statistiche, schede per la somministrazione di monitoraggi
q.b.
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) EVENTUALI CREDITI FORMATIVI RICONOSCIUTI: accordo con facoltà Interpreti, Psicologia,
Lettere e Filosofia
27) EVENTUALI TIROCINI RICONOSCIUTI:
convenzione con facoltà Interpreti, Psicologia, Lettere e Filosofia
28) COMPETENZE E PROFESSIONALITÀ ACQUISIBILI DAI VOLONTARI DURANTE
L’ESPLETAMENTO DEL SERVIZIO, CERTIFICABILI E VALIDI AI FINI DEL CURRICULUM
VITAE:
Arci Servizio Civile è socio della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile (CNESC)
19
Testo di progetto – Nuova Vers. 10 (Italia)
La certificazione delle competenze per i giovani partecipanti al progetto verrà rilasciata, su
richiesta degli interessati, da ASVI - School for Management S.r.l. (P. Iva 10587661009)
FORMAZIONE GENERALE DEI VOLONTARI
29) SEDE DI REALIZZAZIONE:
La formazione generale dei volontari viene effettuata direttamente da Arci Servizio Civile
Nazionale, attraverso il proprio staff nazionale di formazione, con svolgimento nel territorio di
realizzazione del progetto.
30) MODALITÀ DI ATTUAZIONE:
In proprio presso l’ente con formatori dello staff nazionale con mobilità sull’intero territorio
nazionale con esperienza pluriennale dichiarata all’atto dell’accreditamento attraverso i modelli:
- Mod. FORM
- Mod. S/FORM
31) RICORSO A SISTEMI DI FORMAZIONE VERIFICATI IN SEDE DI ACCREDITAMENTO ED
EVENTUALE INDICAZIONE DELL’ENTE DI 1^ CLASSE DAL QUALE È STATO ACQUISITO IL
SERVIZIO:
Si
32) TECNICHE E METODOLOGIE DI REALIZZAZIONE PREVISTE:
I corsi di formazione tenuti dalla nostra associazione prevedono:
 lezioni frontali - LF (lezioni formali con metodo espositivo, proiezione di video, proiezione e
discussione di power point, letture di materiali, lezioni interattive con coinvolgimento diretto dei
partecipanti tramite metodo interrogativo…). La lezione frontale è utilizzata per non meno del
30% del monte ore complessivo di formazione in aula. Nelle giornate di formazione con
prevalente metodologia di lezione frontale si possono prevedere sino a 28 partecipanti in aula.
 dinamiche non formali – DNF- (giochi di ruolo, di cooperazione, di simulazione, di
socializzazione e di valutazione, training, lavori di gruppo, ricerche ed elaborazioni progettuali).
Le dinamiche non formali sono utilizzate per non meno del 40% del monte ore complessivo di
formazione in aula. Nelle giornate di formazione con prevalente metodologia non formale si
possono prevedere sino a 25 partecipanti in aula.
 formazione a distanza - F.A.D. - (Il percorso consiste in moduli conclusi da un apposito test di
verifica, allocati su piattaforma e-learning dedicata,con contenuti video, audio, forum e simili,
letture, dispense, strumenti collaborativi).
33) CONTENUTI DELLA FORMAZIONE:
La formazione dei volontari ha come obiettivi il raggiungimento delle finalità di cui all’art. 1 della
legge 64/2001: la formazione civica, sociale culturale e professionale dei volontari.
Essa intende fornire ai partecipanti strumenti idonei all’ interpretazione dei fenomeni storici e
sociali al fine di costruire percorsi di cittadinanza attiva e responsabile. Attraverso i corsi di
formazione si intende altresì fornire ai volontari competenze operative di gestione di attività in
ambito no-profit.
I contenuti della formazione generale, in coerenza con le “Linee guida per la formazione generale
dei giovani in servizio civile nazionale”, (Decreto 160/2013 del Dipartimento Gioventù e SCN del
13/07/2013) prevedono:
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Testo di progetto – Nuova Vers. 10 (Italia)
1 “Valori e identità del SCN”
a. L’identità del gruppo in formazione e patto formativo
b. Dall’obiezione di coscienza al SCN
c. Il dovere di difesa della Patria – difesa civile non armata e nonviolenta
d. La normativa vigente e la Carta di impegno etico
2 “La cittadinanza attiva”
a. La formazione civica
b. Le forme di cittadinanza
c. La protezione civile
d. La rappresentanza dei volontari nel servizio civile
3 “Il giovane volontario nel sistema del servizio civile”
a. Presentazione dell’ente accreditato Arci Servizio Civile, finalità, struttura, soci, settori di
intervento
b. Il lavoro per progetti
c. L’organizzazione del servizio civile e le sue figure
d. Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale
e. Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti
34) DURATA:
La durata complessiva della formazione generale è di 42 ore. Ai fini della rendicontazione,
verranno tenute 32 ore di formazione in aula attraverso metodologie frontali e dinamiche non
formali e ulteriori 10 ore attraverso formazione a distanza (FAD). In base alle disposizioni del
Decreto 160 del 19/07/2013 “Linee guida per la formazione generale dei giovani in SCN” questo
ente erogherà l’intero monte ore di formazione generale entro e non oltre il 180° giorno dall’avvio
del progetto. La Formazione generale è parte integrante dei progetti ed è conteggiata a tutti gli
effetti ai fini del monte ore.
FORMAZIONE SPECIFICA (RELATIVA AL SINGOLO PROGETTO) DEI VOLONTARI
35) SEDE DI REALIZZAZIONE:
Presso sedi di attuazione di cui al punto 16.
36) MODALITÀ DI ATTUAZIONE:
In proprio presso l’ente con formatori dell’ente.
37) NOMINATIVO/I E DATI ANAGRAFICI DEL/I FORMATORE/I:
Formatore A:
cognome e nome: Gianfranco Schiavone
nato il: 20/08/1964
luogo di nascita: Trieste
Formatore B:
cognome e nome: Assunta Signorelli
nato il: 27/05/1948
luogo di nascita: Napoli
Formatore C:
cognome e nome: Barbara Della Polla
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Testo di progetto – Nuova Vers. 10 (Italia)
nato il: 11/10/1962
luogo di nascita: Trieste
Formatore D:
cognome e nome: Gabriella Presta
nato il: 27/06/1972
luogo di nascita: Castrovillari (CS)
38) COMPETENZE SPECIFICHE DEL/I FORMATORE/I:
In coerenza con i contenuti della formazione specifica, si indicano di seguito le competenze dei
singoli formatori ritenute adeguate al progetto:
Area di intervento: Tematiche dell’immigrazione e dell’asilo
Formatore A: Gianfranco Schiavone
Titolo di Studio: Diploma
Ruolo ricoperto presso l’ente: Presidente e legale Rappresentante
Esperienza nel settore: da più di venti anni formatore del personale di PA, operatori del Terzo
Settore, operatori giuridici e membro di Commissioni ministeriali e a livello regionale e provinciale
Competenze nel settore: immigrazione e diritto d’asilo, coordinatore scientifico di progetti nazionali,
regionali e provinciali, Direttivo Nazionale dell’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione
– A.S.G.I.,
Area di intervento: Donne e Salute
Formatore B: Assunta Signorelli
Titolo di Studio: Laureata-Psichiatra
Ruolo ricoperto presso l’ente: responsabile del dipartimento di Salute Mentale di Trieste,
attualmente in pensione
Esperienza nel settore: si è occupata e ha avviato progetti sperimentali rivolti al genere femminile,
promovendo una cultura di accoglienza e cura con uno sguardo innovatore nell'ambito della salute
mentale.
Area di intervento: Imprenditoria femminile, progettazione e realizzazione teatrale, promozione e
sviluppo della rete con il territorio
Formatore C: Barbara Della Polla
Titolo di Studio: Dams
Ruolo ricoperto presso l’ente:
Esperienza nel settore: teatro del territorio gestito da donne, diffusione dell’imprenditoria femminile
con la ricerca e la promozione dell’occupazione e di attività lavorative nel campo culturale
artistico, in particolare teatrale; laboratori di progettazione e realizzazione sartoriale
Area di intervento: progettazione e comunicazione, promozione, gestione eventi
Formatore D: Gabriella Presta
Titolo di Studio: Dottore di ricerca in politica ed economia dei paesi in via di siluppo
Ruolo ricoperto presso l’ente: operatore culturale progetto S.P.R.A.R. e project/financial manager
Esperienza nel settore: 13 anni di esperienza nel settore e 9 anni di esperienza nella gestione e
amministrazione di progetti finanziati da fondi pubblici provinciali, regionali e nazionali
Competenze nel settore: strumenti di progettazione e gestione (Project Cycle Management),
amministrazione e rendicontazione progetti su linee comunitarie, ministeriali, regionali e provinciali,
migrazioni e sviluppo
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Testo di progetto – Nuova Vers. 10 (Italia)
39) TECNICHE E METODOLOGIE DI REALIZZAZIONE PREVISTE:
Per conseguire gli obiettivi formativi verranno privilegiate le metodologie didattiche attive che
favoriscano la partecipazione dei giovani, basate sul presupposto che l'apprendimento effettivo sia
soprattutto apprendimento dall'esperienza.
Le metodologie utilizzate saranno:
 Lezione partecipata – consente di trasmettere elementi conoscitivi e di omogeneizzare le
disparità di conoscenze teoriche;
 Lezione frontale – finalizzata alla trasmissione diretta delle informazione di base;
 Il lavoro di gruppo – permette di suddividere il gruppo in sottogruppi, di operare in autonomia
su aspetti che prevedono la partecipazione attiva dei partecipanti, permette lo scambio delle
reciproche conoscenze ed esperienze, fa crescere l’autostima e la consapevolezza delle
proprie capacità, stimola e crea lo “spirito di gruppo”
 Learning by doing – apprendere attraverso l’esecuzione dei compiti così come si presentano in
una giornata di servizio. Si tratta di Role Playing individuale in cui si simulano in modo
realistico una serie di problemi decisionali ed operativi.
 Casi di studio – finalizzati a esemplificare le buone prassi.
40)
CONTENUTI DELLA FORMAZIONE:
Azione/Attività:
Azioni 1, 2 3 – Formazione trasversale e propedeutica a tutte le attività
Modulo 1 :
Formatore/i: Gianfranco Schiavone
Argomento principale: immigrazione e asilo
Durata: 20 ore
Temi da trattare: problematiche giuridiche e sociali che riguardano la popolazione straniera nella
realtà triestina, normativa e giurisprudenziale in materia di ingresso e soggiorno degli stranieri,
tutela e accoglienza dei richiedenti e titolari di protezione internazionale, diritti soci-sanitari dei
cittadini immigrati, rafforzamento e costruzione di reti e sinergie operative a livello locale
Azione/Attività:
Azione 2
Attività: 2.1.1 Attività di supporto familiare – 2.1.2 Attività di tramite tra famiglie e istituzioni/servizi
Modulo 2 :
Formatore/i: Assunta Signorelli
Argomento principale:La salute delle donne
Durata: 20 ore
Temi da trattare: i diritti sociali e sanitari delle donne streniere
Azione/Attività:
Azione
Attività: 1.1.1 Laboratorio di tecniche di sartoria
Modulo 3 :
Formatore/i: Barbara Della Polla
Argomento principale:
Durata: 20 ore
Temi da trattare: la cultura come strumento di fattore economico e di integrazione sociale e di
cittadinanza; la valorizzazione dei saperi delle donne; le attività produttive come veicolo per
ottenere le migliori condizioni culturali, economiche, sociali e professionali per le donne;
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Testo di progetto – Nuova Vers. 10 (Italia)
progettazione e realizzazione sartoriale; esperienze concrete di eventi, spettacoli e coinvolgimento
attivo di donne italiane e straniere nella loro realizzazione
Azione/Attività:
Azione: 3
Attività: 3.1.1 sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza – 3.1.2 Realizzazione di momenti di
aggregazione e socializzazione
Modulo 4 :
Formatore/i: Gabriella Presta
Argomento principale: comunicazione, progettazione,gestione eventi
Durata: 20 ore
Temi da trattare:definizione e principi, dall’idea al progetto: strumenti di progettazione (PCM), la
partnership e la progettazione partecipata; l’analisi degli stakeholder; il piano di comunicazione;
l’organizzazione di eventi: il project work plan, gli strumenti di gestione, il cronogramma e il piano
finanziario;
FORMAZIONE E INFORMAZIONE SUI RISCHI CONNESSI ALL’IMPIEGO DEI VOLONTARI
Arci Servizio Civile in ambito di formazione specifica e rispondendo al Decreto 160 del 19/07/2013
“Linee guida per la formazione generale dei giovani in SCN” inserirà, nel computo del totale delle
ore da svolgere, due moduli per complessive 8 ore sulla “Formazione e informazione sui rischi
connessi all’impiego dei volontari nei progetti di SC”.
Nominativi, dati anagrafici e competenze specifiche dei formatori
Andrea Morinelli: nato il 18/02/1969 a Torricella in Sabina (RI)
-Laurea in Geologia
-Abilitazione alla professione di Geologo;
-Manager dell'emergenza;
-Consulente per sicurezza, piani di protezione civile, ubicazione aree di emergenza, Legge 626/96
e DL 81/08, NTC 2008 e Microzonazione sismica, ricerche geologiche, stabilità dei versanti,
ricerche di acqua, perforazioni, edifici, piani di protezione civile, cartografia dei rischi, geologia
ambientale;
-Realizza piani di fattibilità per aree di emergenza per Protezione Civile per i Comuni;
-Progettista di corsi di formazione ad hoc sia per la formazione generale (corsi di recupero, corsi
per enti esteri su progettazione e comunicazione interpersonale, sui comportamenti in
emergenza), che per la formazione specifica (sui temi dei rischi connessi all’impiego di volontari in
progetti di SCN, DL 81 e sicurezza sul lavoro), coprogettista (per i contenuti, test, ricerche e
materiali), autore e tutor della parte di formazione generale che ASC svolge in FAD (2007/2014);
-dal 2003 ad oggi formatore accreditato presso l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile con Arci
Servizio Civile;
-dal 2004, supervisione delle attività di SCN dei progetti di ASC, relativamente ai settori e ai luoghi
di impiego indicati nel progetto.
Vincenzo Donadio: nato il 14/07/1975 a Frankenthal (D)
-Diploma di maturità scientifica
-Responsabile del Servizio per la Prevenzione e la Protezione sul luogo di lavoro;
-Progettista di soluzioni informatiche, tecniche e didattiche per la Formazione a Distanza.
-Progettista della formazione generale, specifica ed aggiuntiva;
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Testo di progetto – Nuova Vers. 10 (Italia)
-Referente a livello nazionale per le informazioni sull’accreditamento (tempi, modi, DL 81 e
sicurezza dei luoghi di lavoro e di SCN);
-Progettista ad hoc sia per la formazione generale (corsi di recupero, corsi per enti esterni su
gestione e costruzione di piattaforme FAD, manutenzione e tutoraggio delle stesse), che per la
formazione specifica ai sensi della Linee Guida del 19/07/2013(coprogettista per i contenuti, test,
della formazione specifica che ASC svolge in FAD sul modulo di Formazione ed informazione sui
Rischi connessi all’impiego nel progetto di SCN (2014);
-Formatore accreditato presso l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile con Arci Servizio Civile;
-Responsabile informatico accreditato presso l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile con Arci
Servizio Civile;
-dal 2004, supervisione delle attività di SCN dei progetti di ASC, relativamente ai settori e ai luoghi
di impiego indicati nel progetto.
MODULO A
Poichè le sedi di svolgimento dei progetti di SCN sono, come da disciplina dell’accreditamento,
conformi alle norme per la tutela dei luoghi di lavoro, ed in esse si svolgono i progetti di SCN, si
reputa adatto e necessario partire con un modulo omogeneo per tutti i volontari sulla tutela e
sicurezza dei luoghi di lavoro.
DURATA: 6 ore
CONTENUTI:
- Comprendere: cosa si intende per sicurezza sul lavoro e come si può agire e lavorare in
sicurezza
cos’e’,
da cosa dipende,
come può essere garantita,
come si può lavorare in sicurezza
- Conoscere: caratteristiche dei vari rischi presenti sul luogo di lavoro e le relative misure di
prevenzione e protezione
concetti di base (pericolo, rischio, sicurezza, possibili danni per le persone e misure di
tutela valutazione dei rischi e gestione della sicurezza)
fattori di rischio
sostanze pericolose
dispositivi di protezione
segnaletica di sicurezza
riferimenti comportamentali
gestione delle emergenze
- Normative: quadro della normativa in materia di sicurezza
codice penale
codice civile
costituzione
statuto dei lavoratori
normativa costituzionale
D.L. n. 626/1994
D.L. n. 81/2008 (ed testo unico) e successive aggiunte e modifiche
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Testo di progetto – Nuova Vers. 10 (Italia)
Il modulo, erogato attraverso una piattaforma FAD, sarà concluso da un test di verifica
obbligatorio.
MODULO B:
Nell’ambito delle attività svolte dai volontari di cui al precedente box 8.3, si approfondiranno le
informazioni sui rischi specifici esistenti negli ambienti di frequentazione indicati al precedente
box16, per i settori e le aree di intervento individuate al precedente punto 5.
DURATA: 2 ore
CONTENUTI:
Verranno trattati i seguenti temi relativi ai rischi connessi all’impiego di volontari in scn nel settore
assistenza, con particolare riguardo all’area di intervento indicata al box 5
Educazione e promozione culturale
fattori di rischio connessi ad attività di aggregazione ed animazione sociale e culturale
verso minori, giovani, adulti, anziani, italiani e stranieri, con e senza disabilità
fattori di rischio connessi ad attività di educazione, informazione, formazione, tutoraggio,
valorizzazione di centri storici e culture locali
fattori di rischio connessi ad attività sportive ludico-motorie pro inclusione, attività artistiche
ed interculturali (teatro, musica, cinema, arti visive…) modalità di comportamento e
prevenzione in tali situazioni
Focus sui contatti con l’utenze e servizi alla persona
modalità di comportamento e prevenzione in tali situazioni
gestione delle situazioni di emergenza
sostanze pericolose ed uso di precauzioni e dei dispositivi di protezione
segnaletica di sicurezza e riferimenti comportamentali
normativa di riferimento
Inoltre, come indicato del Decreto 160/2013 (Linee Guida…), “in considerazione della necessità di
potenziare e radicare nel sistema del servizio civile una solida cultura della salute e della sicurezza
… e soprattutto, al fine di educarli affinché detta cultura si radichi in loro e diventi stile di vita”, con
riferimento ai luoghi di realizzazione ed alle strumentazioni connesse alle attività di cui al box 8.3,
si approfondiranno i contenuti relativi alle tipologie di rischio nei seguenti ambienti:
Per il servizio in sede
Verranno approfonditi i contenuti relativi alle tipologie di rischio possibili nei luoghi in cui i volontari
si troveranno ad utilizzare le normali dotazioni (vedi in particolare box 25) presenti nelle sedi di
progetto (rispondenti al DL 81 ed alla Circ 23/09/2013), quali uffici, aule di formazione, strutture
congressuali, operative, aperte e non al pubblico , per attività di front office, back office,
segretariato sociale, operazioni con videoterminale, oltre agli spostamenti da e per detti luoghi.
Fatto salvo quanto indicato come possibilità al box 15
Per il servizio fuori sede urbano (outdoor)
Verranno approfonditi i contenuti relativi alle tipologie di rischio possibili nei luoghi aperti urbani
(piazze, giardini, aree attrezzate o preparate ad hoc) in cui i volontari si troveranno ad operare in
occasioni di campagne, promozione e sensibilizzazione su temi connessi al SCN e/o al progetto,
utilizzando le dotazioni (vedi in particolare box 25) presenti e disponibili in queste situazioni (quali
materiali promozionali, stand, sedie, tavoli e banchetti,…) materiali e dotazioni rispondenti a norme
UE e al DL 81), per le attività indicate al box 8.3, oltre agli spostamenti da e per detti luoghi. Fatto
salvo quanto indicato come possibilità al box 15
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Testo di progetto – Nuova Vers. 10 (Italia)
Per
il
servizio
fuori
sede
extraurbano
(ambiente
naturale
e
misto)
Verranno approfonditi i contenuti relativi alle tipologie di rischio possibili nei luoghi aperti
extraurbani (parchi, riserve naturali, aree da monitorare o valorizzare, mezzi quali Treno Verde,
Carovana Antimafia, individuate ad hoc) in cui i volontari si troveranno ad operare in occasioni di
eventi, incontri, campagne, promozione e sensibilizzazione su temi connessi al SCN e/o al
progetto, utilizzando le dotazioni (vedi in particolare box 25) presenti e disponibili in queste
situazioni (quali abbigliamento ed attrezzature ad hoc, tutte rispondenti a norme UE e al DL 81),
per le attività indicate al box 8.3, oltre agli spostamenti da e per detti luoghi. Fatto salvo quanto
indicato come possibilità al box 15.
Il modulo, erogato attraverso una piattaforma FAD, sarà seguito da un incontro di verifica con
l’OLP di progetto.
41) DURATA:
La durata complessiva della formazione specifica è di 88 ore, delle quali 80 con un piano formativo
di 10 giornate in aula e 8 ore da svolgersi attraverso la FAD.
La formazione specifica è parte integrante del progetto ed è conteggiata a tutti gli effetti ai fini del
monte ore. La formazione specifica, relativamente a tutte le ore dichiarate nel progetto, sarà
erogata ai volontari entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto stesso.
ALTRI ELEMENTI DELLA FORMAZIONE
42) MODALITÀ DI MONITORAGGIO DEL PIANO DI FORMAZIONE (GENERALE E SPECIFICA)
PREDISPOSTO:
Formazione Generale
Ricorso a sistema monitoraggio depositato presso il Dipartimento della Gioventù e SCN descritto
nei modelli: - Mod. S/MON
Formazione Specifica
Localmente il monitoraggio del piano di formazione specifica prevede:
- momenti di “restituzione” verbale immediatamente successivi all’esperienza di formazione
e follow-up con gli OLP
- note periodiche su quanto sperimentato durante i percorsi di formazione, redatti sulle
schede pre-strutturate allegate al rilevamento mensile delle presenze dei volontari in SCN
Data, 14 luglio 2014
Il Responsabile Legale dell’Ente/
Il Responsabile del Servizio Civile Nazionale dell’Ente
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