fiorello inaugura il volvo fh16 tour

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fiorello inaugura il volvo fh16 tour
GLOBETROTTER
PERIODICO VOLVO ITALIA S.P.A.  N. 3 2006
FIORELLO
INAUGURA
IL VOLVO
FH16
TOUR
VOLVO TRUCKS: UN ANNO DI SUCCESSI
LA NUOVA GAMMA
BOOM EDILIZIO A DUBAI
VIAGGIO TRA ISOLE ARTIFICIALI E HOTEL EXTRALUSSO
MOTORE IBRIDO
IL FUTURO PER I CLIENTI VOLVO E L’AMBIENTE
GLOBETROTTER
contenuti n.3/2006
EDITORIALE
Un anno di successi
firmati Volvo Trucks
C
4 Un grande showman per
l’evento dell’anno
Inaugurazione del Volvo FH16 tour.
8 UN ANNO DI SUCCESSI
La nuovissima gamma di prodotti Volvo.
13 BOOM EDILIZIO A DUBAI
Tra i cantieri del nuovo centro del turismo di lusso.
24 VOLVO PER SEMPRE
Incontro con Paolo Tanzi.
ari lettori,
l’avevate notato? In meno di un anno
Volvo Trucks ha rinnovato la propria
gamma di prodotti, consentendo di inserirsi
a pieno titolo in tutti i segmenti, dandovi
la possibilità di ottenere nuove e maggiori
possibilità in termini di trasporti più efficaci
ed economicamente vantaggiosi.
Il 2005 ha visto il lancio dei nuovi Volvo FH e
Volvo FM con motorizzazioni da 13 litri, il 2006
l’ammiraglia Volvo FH16 con motorizzazioni da
580 a 660 cavalli e i nuovissimi Volvo FL e Volvo
FE. Ma non solo: nel corso di quest’anno Volvo
Truck Italia ha attuato iniziative senza precedenti
come il Volvo FH16 Tour e la notte
d’inaugurazione milanese del 28 ottobre che ha
visto in qualità di ospite d’eccezione il bravissimo
Showman Fiorello, che è stato capace di
intrattenere più di 1.000 clienti fra bellissime
canzoni e la spontaneità che lo ha reso famoso
in tutta Italia. Un grazie ancora a chi ha partecipato
all’evento e a chi ci ha visitato durante le tappe
del tour del Volvo FH16.
Non mi rimane che augurarvi, come di consueto,
buona lettura!
E INOLTRE: 3 START 17 FUNZIONAMENTO 20 FUEL WATCH 22 IL FUTURO 23 IO E IL MIO VOLVO
GLOBETROTTER PERIODICO VOLVO ITALIA S.P.A. - Anno 11 3/2006 Direzione, Redazione,
Amministrazione: Corso Europa 2, 24040 Zingonia-Boltiere (Bg) Tel: 035 88 91 11 Fax: 035 80 75 64
Direttore responsabile: Cristina Gmeiner Hanno collaborato: Dario de Rosa, Daniele Pelosi, Giacomo Bocelli,
Raimondo Santucci Stampa: Punto Offset Fotolito: Fram Foto: Marco Riva, Archivio Volvo Italia S.p.A.
Registrazione tribunale di Milano n° 83 del 12-02-96
2
G LOB ETROT TE R N. 3 2006
MARCO LAZZONI
AMMINISTRATORE DELEGATO
VOLVO ITALIA S.P.A.
START
NOVITÀ E APPROFONDIMENTI
Dissetarsi in modo sano
Glu, glu, glu... aahh! Tutti abbiamo provato la fantastica sensazione che ci procura bere dopo una giornata faticosa. Ma cosa beviamo quando ci rifugiamo
in cabina per placare la nostra sete? Ecco tutto quello che dovete sapere su come dissetarsi in modo sano e ipocalorico.
Acqua
Il corpo umano è composto di acqua in una percentuale
che varia tra il 50 e il 60%. L’acqua, ricca di minerali
e totalmente priva di grassi, costituisce il modo più
sano di dissetarsi. Questo elemento è così importante
che anche perderne una quantità pari ad appena il 2% del totale può
compromettere le nostre capacità mentali e fisiche. Ogni giorno il
nostro corpo disperde una grande quantità di liquidi, pertanto è
consigliabile consumare un litro e mezzo o due di acqua per mantenerlo
in buona forma.
Succhi di frutta
I succhi di frutta spesso contengo notevoli quantità
di zucchero e pertanto dovrebbero essere bevuti con
moderazione. Sono comunque ricchi di vitamine e, poiché
contengono anche la polpa del frutto, sono ricchi di
fibre che favoriscono la digestione. Mescolando carote, arance e limoni
otterrete un’autentica bomba vitaminica. I succhi di frutta non vanno
confusi con gli sciroppi che invece non sono molto salutari.
Caffè
Un consumo moderato di caffè non ha ripercussioni
negative sulla salute. Una tazza di caffè forte contiene
tra i 100 e i 200 mg di caffeina che stimola il corpo e
la circolazione sanguigna, aumentando le pulsazioni e
la pressione arteriosa. Questo spiega perché il caffè aiuta a bruciare i
grassi nelle persone che lo bevono raramente. È bene ricordare però che
il caffè è un diuretico, pertanto per mantenere l’equilibrio dei liquidi nel
corpo, è necessario bere anche acqua.
Tè
Questa è una bevanda davvero salutare! Bevendo tè
regolarmente si riduce il rischio di numerose malattie,
ad esempio i disturbi cardiovascolari. Il tè contiene
infatti sostanze antiossidanti e al tempo stesso è uno
stimolante come il caffè. Il tè verde e il tè rosso sono i più sani, ma anche
il normale tè nero è ottimo per la salute. È bene ricordare però che il tè, al
pari del caffè, è un diuretico, pertanto per mantenere l’equilibrio dei liquidi
nel corpo, è necessario bere anche acqua.
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familiare e la sostanza della cucina casalinga. La vicinanza del grande fiume ispira i piatti migliori
della sua cucina con i suoi prelibati prodotti ittici, perciò non possono mancare, in carta, l’insalata
d’anguilla affumicata con verdure all’aceto balsamico, l’ambola marinata, i tagliolini all’anguilla,
la frittura di pesce d’acqua dolce e lo storione al forno. Da provare, anche i cappelletti alle
mandorle con funghi e spinaci, la tagliata di filetto di Chianina alle erbe aromatiche e le lumache
in umido con polenta. Ampia varietà di salumi tipicamente piacentini con un occhio di riguardo al
culatello di Zibello. Fatti in casa, pane, pasta e dolci, come il tradizionale “latte in piedi”. Buona la
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3
Sul palco: Fiorello e il Sig. Biasini
prima di cantare ”Nessun dorma”.
Il Presidente
Carlo Azeglio Ciampi
durante la cerimonia
di accensione della
fiaccola.
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DIARIO DI UN SUCCESSO
UN GRANDE
SHOWMAN
PER L’EVENTO
DELL’ANNO
Volvo Truck Corporation ha organizzato un tour vero
e proprio con il Volvo FH16 per essere sempre più
vicino ai propri clienti, toccando 15 nazioni in tutta
Europa. 8 veicoli con allestimenti speciali hanno
percorso più di 160.000 km in soli 4 mesi. L’Italia, tra
i paesi scelti per ospitare questo grande evento, non poteva far altro
che organizzare al meglio questa attività. Quattro indimenticabili date
italiane, un esclusivo battesimo a Milano e un padrino d’eccezione: il
grande Fiorello con la sua band.
TESTO DAR IO DE ROSA FOTO MARCO R IVA
>>
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DIARIO DI UN SUCCESSO
L
’inaugurazione ufficiale del
tour ha avuto luogo lo scorso 28
ottobre, si è svolta presso gli East
End Studios di Milano in via
Mecenate, uno spazio espositivo
ricavato dalla ristrutturazione della ex
fabbrica Caproni, esempio di architettura
industriale dell’Ottocento, ora adibito a
studi televisivi e spazi espositivi. La serata
ha ospitato più di mille clienti all’interno
di circa 4.000 mq offrendo intrattenimenti
nell’area esterna e un ricco buffet animato
da due piacevolissime band. Ha avuto il suo
“momento clou”, quando tutti gli ospiti sono
stati invitati dalle hostess a prendere posto
nell’area spettacolo (fino a quel momento
nascosta al pubblico). Qualche minuto di
attesa e…Fiorello, prima di iniziare il suo
show, comincia a giocare da dietro le quinte
con il pubblico coinvolgendolo a suon di
risate, come fosse il fuori programma di una
trasmissione televisiva. Fiorello fa quindi
il suo ingresso e dà inizio a uno spettacolo
che non ha un solo secondo di cedimento
firmando, con la sua bravura e spontaneità,
una serata indimenticabile.
Dopo un’inaugurazione degna di tale nome,
la carovana del FH16 tour si mette in
moto, proseguendo il 30 novembre presso
il centro direzionale del Gruppo Dorini,
Concessionaria Volvo Trucks a Piacenza,
per mettere a disposizione un “set up”
completamente ideato per i propri clienti. Tre
semirimorchi speciali a disposizione di clienti
e forza vendita, quali l’Exhibition Trailer,
che all’interno ospitava una sala adibita
all’esposizione delle ultime novità del Volvo
FH16 come il rinnovato cambio I-Shift, il
VEB+, l’ultimo e potentissimo motore D16E,
depliant di gamma e di servizi offerti e tavoli
a disposizione per poter prendere un caffè;
il Movie Trailer, equipaggiato per contenere
fino a gruppi di 10 persone (alle quali veniva
consegnato un occhiale speciale per poter
visionare un fantastico video tridimensionale
firmato Volvo Trucks) e il Game Trailer,
un semirimorchio pieno di videogiochi a
tema ed una simpatica area kinder garden
appositamente dedicata ai bambini con
colori e fogli per disegnare. Il set up veniva
dominato dai veicoli di punta della serie
limitata Black Metal e dai nuovi Volvo FL e
Volvo FE, i nuovi arrivati della famiglia.
Ben 5 veicoli FH16 con motorizzazioni da
580 a 660 sono stati messi a disposizione dei
clienti per le prove tutta la giornata allietata
anche sotto il profilo gastronomico.
Infatti il nostro cliente-trasportatore Scheggia
che ci ha seguito per tutto il tour con le
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Alcune tappe del Volvo FH16 tour.
DIARIO DI UN SUCCESSO
sue bisarche si è improvvisato fantastico
ristoratore, preparando un’indimenticabile
paella per ben 150 persone.
Dopo la bellissima esperienza presso il
Gruppo Dorini a Piacenza, il tour ha
proseguito la stessa sera alla volta della
Concessionaria Center Trucks di Calenzano
vicino a Firenze, in coincidenza con la loro
inaugurazione che ha visto un’affluenza
di ben 800 clienti. Anche a Firenze, come
a Piacenza, a loro disposizione tutta la
struttura del FH16 Tour che ha allietato e
entusiasmato queste giornate.
L’attività è ripartita il 3 di novembre verso
il Circuito di Anagni. Nota personale: è
bellissimo vedere 8 veicoli con semirimorchi
tutti in fila che proseguono verso la tappa
successiva, come è bello aver creato un
team affiatato con tutti gli autisti svedesi
tra l’altro contentissimi di aver trovato un
tempo straordinariamente bello (per tutto il
periodo del tour abbiamo quasi sempre avuto
sole e temperature vicine ai 20 gradi e stiamo
parlando di novembre!).
Ma eccoci al circuito ISAM di Anagni:
lavaggio e preparazione dei veicoli, striscioni
Volvo e transenne per l’allestimento delle
aree e... pronti a partire. Dal lunedì 6 fino
a domenica 12 novembre l’FH16 Tour è
rimasto a disposizione delle concessionarie
del centro sud e dei loro clienti per
dimostrazioni in pista. L’attività al circuito
ISAM di Anagni ha inoltre ospitato corsi per
allestitori organizzati dal dipartimento
Sales Engineering, visite organizzate per
il personale del Ministero dei trasporti,
dell’interno ad opera del dipartimento
Omologazioni e un corso dedicato alla
consegna dei veicoli organizzato dal
dipartimento Training di Volvo Truck Italia.
Vista l’ampiezza degli spazi a disposizione
presso il circuito di Anagni, sono stati
esposti una serie di veicoli FH e FM con
motorizzazioni da 13 litri. Occasione
unica per dimostrare ciò che Volvo Trucks
ha attuato nell’arco di un solo anno: il
rinnovamento totale della propria gamma
per una TOTAL PERFORMANCE. 
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7
OFFERTA PRODOTTI
UN ANNO
DI SUCCESSI
DODICI MESI CHE CI HANNO REGALATO UNA
NUOVISSIMA GAMMA DI PRODOTTI
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In meno di un anno Volvo Trucks ha
rinnovato l’intera gamma di prodotti
introducendo un nuovissimo autocarro.
Globetrotter passa in rassegna un anno
che ha cambiato il mondo dei trasporti
fornendo ai clienti di Volvo una serie di
prodotti nuova e completa.
testo AN N E WOLLTE R foto volvo tr ucks
I
primi ad essere stati presentati
al mondo, a settembre dell’anno scorso,
sono stati i modelli Volvo FH e FM
di nuova generazione. Provvisti di un
cambio I-Shift migliore e più avanzato
per veicoli fino a 200 tonnellate, di un motore
D13 attento ai consumi e dell’omologazione
Euro 4 ed Euro 5, i nuovi Volvo FH e FM sono
pronti a soddisfare nuovi requisiti: non a caso
sono i migliori della loro categoria.
A gennaio di quest’anno, poi, è stata
introdotta una versione ancora più potente
della “nave ammiraglia” Volvo FH16 con un
motore D16 fino a 660 cavalli. Un modello
che, grazie alla combinazione di un motore
potente con il nuovo cambio I-Shift, risulta
più resistente e intelligente di qualsiasi
altro autocarro. Un autocarro realizzato per
raccogliere le sfide più impegnative.
Inoltre, di recente, Volvo Trucks ha
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OFFERTA DI PRODOTTI
coronato questo anno di successi con
l’introduzione di un autocarro nuovo di zecca:
Volvo FE. Allo stesso tempo, poi, ha presentato
il nuovo Volvo FL: l’ultimo nato in casa Volvo
concepito come veicolo “streetsmart” che,
grazie a soluzioni intelligenti e ingegnose,
non condivide che il nome con il modello
precedente. L’ultimo ritrovato in termini di
soluzioni di trasporto fino a 18 tonnellate.
In passato bastava costruire dei buoni
autocarri e questi si sarebbero venduti da soli.
Oggi, invece, servono soluzioni globali che
comprendano il finanziamento, l’assicurazione
e l’assistenza del veicolo. Che garantiscano
un minor consumo di carburante e un buon
valore di permuta. Che assicurino sia la tutela
dell’ambiente che la sicurezza delle persone.
– Oggigiorno, per avere successo, occorre
elaborare una strategia per i prodotti che vada
di pari passo con una strategia commerciale.
Per poter realizzare dei buoni autocarri
dobbiamo riuscire ad afferrare la quotidianità
dei nostri clienti, spiega Ricard Fritz, direttore
del reparto Strategic Planning di Volvo Trucks.
risiede nella capacità di
prevedere con diversi anni d’anticipo quale
sarà la realtà del futuro o, quanto meno,
nell’abilità di avvicinarvisi; ma come avviene
questo lavoro strategico all’atto pratico?
Ricard Fritz evidenzia come il comparto
dei trasporti sia un settore conservativo e
altamente prevedibile:
– Abbiamo piani per prodotti che coprono
un periodo di otto anni, ma cominciamo
a pensare ai nuovi prodotti già da prima.
LA vE RA DI FFIcOLTÀ
Quando lavoriamo con una prospettiva
a lungo termine, superiore ai dieci anni,
cerchiamo semplicemente di immaginarci
come potrà essere il futuro. Così può
succedere che si decida di riunire un gruppo
che faccia “brainstorming” per qualche giorno
a cui viene affidato il compito di riflettere sui
diversi possibili scenari: in che modo cambierà
la nostra società e come incideranno questi
cambiamenti sui trasporti? Che cosa succede
se il prezzo del petrolio supera un certo
livello? O se c’è un crollo della produzione di
petrolio dovuto a tumulti in tutto il mondo o,
addirittura, a una guerra?
Lo scopo di delineare questi possibili
scenari è quello di evitare che nulla di quanto
possa accadere in seguito possa coglierci alla
sprovvista.
La famiglia
Volvo Trucks
Gli autocarri lanciati in poco
meno di un anno da Volvo
Trucks hanno ampliato l’intera
gamma di prodotti e servizi
di Volvo. Per i clienti di Volvo
Trucks il fatto che siano
presenti autocarri Volvo in tutti
i segmenti implica nuove e
maggiori possibilità in termini
di trasporti più efficaci ed
economicamente vantaggiosi.
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La nave ammiraglia
Il re delle lunghe distanze
Volvo FH16. lanciato a gennaio 2006.
Volvo FH. lanciato a settembre 2005.
Un miracolo di potenza e intelligenza. Ecco
come venne presentato il lancio del nuovo
Volvo FH16. Con una potenza di 660 cavalli e
un I-Shift per una massa fino a 200 tonnellate,
è una descrizione azzeccata per questo
autocarro. Grazie a un veicolo di classe come
questo nella loro flotta, le aziende di trasporto
potranno rilanciare la propria immagine.
Nessun carico è troppo pesante per Volvo
FH16: il re dei trasporti pesanti.
Volvo FH è stato il primo autocarro provvisto
della nuova generazione del cambio I-Shift
per veicoli fino a 200 tonnellate. Un’altra
grande novità di questo modello è il nuovo
motore D13 da 13 litri la cui forza si nota
soprattutto ai bassi regimi quando la potenza
arriva rapidamente. Volvo FH è un autocarro
ecocompatibile a basso consumo di carburante
omologato Euro 4 ed Euro 5.
– Nel caso di una prospettiva a medio
termine, fino a 10 anni, il nostro lavoro consiste
in un’analisi delle tendenze da diversi punti di
vista. Quali fenomeni rivestiranno un ruolo
sempre più importante per i nostri clienti,
quali perderanno invece di significato? Otto
anni prima del lancio viene redatto un piano in
cui stabiliamo quali prodotti dovranno essere
aggiornati e in che modo, afferma Ricard Fritz.
vengono inasprite con
poco preavviso, anche se solitamente ne
veniamo informati in tempo. Così il momento
giusto per la presentazione di un nuovo
autocarro spesso coincide con l’introduzione
di nuove normative che rendono necessarie
delle modifiche. Perciò, ad esempio, il
lancio di Volvo FH e Volvo FM ha coinciso
A vOLTE LE LEGG I
con l’introduzione
dei cambiamenti alla
normativa in materia di
emissioni.
Non viene lasciato nulla
al caso. Infatti ci vogliono
almeno tre anni prima
che il nuovo autocarro sia
Ricard Fritz.
pronto a circolare su strada
con i dettagli elaborati nel nostro progetto.
– Siamo arrivati a un punto in cui sappiamo
esattamente che cosa vogliamo, afferma Ricard
Fritz.
È proprio così che sono andate le cose per il
lancio dei nuovi FH16, FH, FM, FE e FL.
– Durante il processo ci poniamo sempre
una serie di domande ricorrenti: che cos’è
utile ed economico per i nostri clienti? Dato
l’aumento dei prezzi del carburante, infatti, è
sempre più importante ridurne il consumo al
minimo. Inoltre, durante la progettazione dei
nostri autocarri, rivolgiamo sempre particolare
attenzione al conducente e all’ambiente di
guida, spiega Ricard Fritz.
Ciò che accomuna i lavori di pianificazione
di tutti i modelli è la centralità dei principali
valori di Volvo Trucks, l’ambiente, la sicurezza
e la qualità, nonché del concetto “Vehicle
Lifetime Productivity” che consente di avere un
perfetto controllo dei costi e dei profitti previsti
nei primi cinque anni di vita del veicolo.
– Non dobbiamo dimenticare mai che il
nostro compito è quello di realizzare prodotti
vantaggiosi o, in altri termini, autocarri
economicamente vantaggiosi per i nostri
clienti, conclude Ricard Fritz. ■
Il “cavallo da tiro”
L’ultimo nato
versatile
Volvo FM. lanciato a settembre 2005.
Volvo Fe. lanciato a maggio 2006.
Volvo Fl. lanciato a maggio 2006.
Analogamente al fratello Volvo FH, Volvo FM
presenta un ambiente di guida funzionale,
confortevole e produttivo. Grazie a svariate
applicazioni e al cambio intelligente I-Shift,
questo autocarro non si ferma nemmeno
davanti alle sfide più impegnative. È disponibile
con il nuovo motore da 13 litri o il motore
perfezionato da 9 litri, D9B.
La flessibilità di Volvo FE, l’ultimo nato in casa
Volvo, ne fa un forte sfidante della classe
18-26 tonnellate. Volvo FE è uno strumento
di lavoro in grado di trasformare i trasporti
in buoni affari. Ma di nuovo non c’è soltanto
l’autocarro in sé: anche il motore diesel da
7 litri, D7E, è un’assoluta novità. Un motore
caratterizzato da un ottimo risparmio in termini
di consumi omologato Euro 4 ed Euro 5.
Si tratta di un autocarro nuovo di zecca
ottimizzato per circolare su strade sempre
più esigenti che con il modello precedente
condivide solo il nome. Grazie alle diverse
soluzioni commerciali offerte, rappresenta
la scelta perfetta per tutti i trasportatori alla
ricerca di un autocarro facile da guidare. Volvo
FL è uno strumento che non si tira mai indietro.
Grazie al motore D7E da 7 litri, Volvo FL è uno
sfidante tenace della classe 12-18 tonnellate.
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IL SOGNO DEL LUSSO
A Dubai si costruisce ovunque: un
quarto delle gru di tutto il mondo
lavora incessantemente per dare
forma al nuovo skyline cittadino.
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BOOM
EDILIZIO
A DUBAI
Qui tutto è più grande, più bello, migliore. Attraverso
isole artificiali, hotel spettacolari ed enormi complessi
per il divertimento e lo shopping, Dubai punta con
grande determinazione a convertirsi nel centro
mondiale del commercio e del turismo di lusso. Un
obiettivo che ha scatenato un boom edilizio senza
precedenti a livello mondiale.
testo tob ias ham mar foto Sam i r Sou dah
g lob etrot te r n. 3 2006
13
IL SOGNO DEL LUSSO
Quattro isole artificiali, tra cui
la cosiddetta “palma”, sono
attualmente in fase di costruzione
al largo della costa di Dubai.
Complessivamente permettono di
estendere il ricercatissimo litorale
cittadino di parecchi chilometri.
H
izbullah miradam
preme a fondo il pedale
dell’acceleratore. Come
sempre a Dubai in questi
giorni c’è traffico. Non
appena il suo bianco Volvo
FH12 parte di colpo, le variopinte tendine
pachistane del parabrezza oscillano al ritmo
della martellante musica dell’impianto stereo.
– La cosa peggiore è il traffico, spiega
Hizbullah, indicando l’autostrada congestionata
che lo attende un centinaio di metri più avanti:
infinite file di auto che avanzano lentamente
e senza sosta in una coltre di gas di scarico e
densa polvere illuminata dal sole.
– Se soltanto avessi la strada libera sarebbe
il migliore lavoro del mondo, amo il mio
autocarro e la libertà che mi dà, continua
Hizbullah e scoppia in una fragorosa risata che
per un attimo sovrasta la musica dello stereo
in cabina e il frastuono dei clacson all’esterno.
Hizbullah Miradam, 30 anni, è nato e
cresciuto a Peshawar in Pakistan ma guida
l’autocarro a Dubai da quando aveva 19 anni.
Ovviamente, ci spiega, è abituato all’intenso
traffico del suo paese natale ma aggiunge che,
14
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attualmente, ci sono giorni in cui niente riesce a
battere gli ingorghi del frenetico centro di Dubai.
– Le autorità cercano di far fronte al
problema del traffico, fra l’altro, mediante
la costruzione di una metropolitana che
attraversi l’intera città. Ma, al contempo, si
assiste a un continuo aumento del traffico.
Sembra quasi che oggi siano tutti qui a Dubai!
afferma Hizbullah alzando le spalle rassegnato.
Finalmente ci liberiamo degli ultimi
chilometri dell’itinerario che Hizbullah percorre
Dati sulla Dubai
National Transport
n Azienda di trasporti
appartenente al
gruppo Al Bakhit
Group.
n Trasporta
sabbia, pietrisco
e calcestruzzo a
un unico cliente: la
consociata Unimix.
n Dispone di una flotta
di 68 autocarri, tutti
Volvo FH12. Di questi
60 sono semirimorchi
ribaltabili e il resto
semirimorchi cisterna
per il cemento.
n Ogni autocarro
percorre circa 240.000
chilometri l’anno.
Nessun autocarro ha
più di tre anni e tutti i
veicoli sono provvisti
di un contratto di
assistenza “tutto
compreso”.
n L’azienda impiega
100 conducenti: circa
1,3 per autocarro.
due volte al giorno. Sul pianale di carico
trasporta sabbia e pietrisco che ha prelevato da
una cava del piccolo emirato Ras al- Khaimah, a
un centinaio di chilometri ad est di Dubai.
l’azienda di trasporto
Dubai National Transport, è uno dei fornitori di
punta della fiorente industria del calcestruzzo
di Dubai. Tra poco ribalterà il suo carico in una
delle tredici fabbriche di calcestruzzo mobili
allestite dal gruppo commerciale per realizzare le
costruzioni attorno alla città.
La destinazione del viaggio di oggi è
“Jumeirah Palm”: un’isola artificiale che sorgerà
non lontana dalla costa densamente edificata
di Dubai. L’opera è attualmente una delle più
spettacolari costruzioni al mondo: settanta
milioni di metri cubici di sabbia riversati
nel mare per dare vita a un’isola a forma di
palma che ospiterà 1.400 ville di lusso, 2.200
appartamenti nonché diversi posti barca e
megahotel di lusso da ultimare entro la fine di
quest’anno. Alcune delle più note celebrità di
tutto il mondo hanno già annunciato la loro
intenzione di trasferirsi qui non appena l’isola
verrà inaugurata tra qualche mese.
Il suo datore di lavoro,
Hizbullah Miradam guida l’autocarro per la Dubai National Transport, un’azienda fornitrice di pietrisco e sabbia per la produzione del calcestruzzo impiegato nella
realizzazione delle più spettacolari costruzioni. Hizbullah conduce il suo Volvo FH12 nel caotico groviglio degli innumerevoli cantieri edili in piena attività di Dubai.
E se si pensa che la Jumeirah Palm non è che la
più piccola delle quattro isole artificiali costruite
interamente lungo la costa cittadina, si capisce
subito che quanto sta succedendo ora a Dubai è
qualcosa di assolutamente fuori dal comune.
– Ciò che si fa qui è investire nel futuro.
Il poco petrolio che abbiamo sta ormai per
esaurirsi, ecco perché si è deciso di trasformare
Dubai nel principale centro commerciale e per
il turismo di lusso a livello mondiale, afferma
Khalid Mohammed Bakhit, presidente del
gruppo di imprese Al Bakhit, un gigante locale
nel campo dell’edilizia e dei trasporti di cui fa
parte Dubai National Transport.
Khalid Bakhit fa una rapida carrellata dei
progetti edilizi attualmente in piena fase di
realizzazione: Waterfront, una nuovissima
città nella città che avrà un’estensione pari a
sette volte quella di Manhattan; Dubailand, il
più grande parco di divertimenti del mondo
con, al suo interno, sei parchi tematici ognuno
dei quali più grande di Disney World in
Florida; Burj Dubai che, con un’altezza di 700
metri, sarà il più alto edificio al mondo nel
suo genere; le isole artificiali tra cui quella più
grande e ricercata, “the world”, comprenderà
264 isole riproducenti la mappa del mondo a
quattro chilometri dalla costa di Dubai: una
costruzione che sarà visibile dalla luna una
volta ultimata l’anno prossimo.
Dire che “si sta costruendo ovunque” sarebbe
semplicemente troppo riduttivo. Eppure Dubai
sta per essere letteralmente ridisegnata fin
dalle fondamenta. Si dice addirittura che qui si
trovi attualmente il 25% dell’intera flotta di gru
sollevatrici di tutto il mondo.
queste costruzioni
circolano i veicoli della Dubai National
Transport tutti con lo stesso carico a bordo: il
calcestruzzo. L’unico cliente dell’azienda risponde
al nome di Unimix: una consociata all’interno
del gruppo. È proprio l’eccezionale calcestruzzo
di Unimix ad essere impiegato nei progetti più
spettacolari e di edilizia pesante della città.
– Ci siamo ritagliati una nicchia di mercato
facendoci carico soltanto dei progetti più
impegnativi. In questo campo, infatti, c’è
meno concorrenza, afferma Khalid Bakhit
aggiungendo:
– Inoltre siamo tra i pochi in grado di
fornire un calcestruzzo sufficientemente
E al centro di tutte
robusto, resistente ed elastico utilizzabile come
materiale edile destinato agli altissimi edifici
attualmente in fase di costruzione.
E sulla forza del calcestruzzo Unimix non
ci si sono dubbi: con una resistenza di oltre
una tonnellata per centimetro quadrato,
questo calcestruzzo è oltre il 30% più robusto
di quello della concorrenza. Inoltre il
calcestruzzo marino dell’azienda, impiegato
nel tunnel che conduce all’isola di Jumeirah
Palm dove Hizbullah Miradam consegna ogni
giorno il proprio carico, è completamente
impermeabile risultando pertanto idoneo alla
realizzazione di costruzioni edili subacquee.
La flotta di veicoli della Dubai National
Transport è costituita da 68 autocarri: tutti Volvo
FH12. La maggior parte sono semirimorchi
ribaltabili destinati al trasporto di sabbia e
pietrisco provenienti da Ras al-Khayma, tuttavia
l’azienda dispone anche di otto semirimorchi
cisterna per il trasporto di cemento e ha appena
ordinato dieci nuovi autocarri.
Del resto, cavalcando l’onda del boom
edilizio, l’azienda sta crescendo a vista
d’occhio.
– Attualmente le cose vanno benissimo.
g lob etrot te r n. 3 2006
15
IL SOGNO DEL LUSSO
“Abbiamo scelto di puntare solo su Volvo perché è
l’autocarro più affidabile sul mercato. I nostri autocarri
circolano 24 ore su 24, spesso con un carico di oltre 80
tonnellate di pietrisco sul pianale perciò, mi creda, sono
sottoposti a enormi sollecitazioni”.
Khali d Bakh it, pr esi de nte de l g r u ppo Al Bakh it
Dubai ha deciso: in vista dell’esaurimento del petrolio farà di tutto per convertirsi in un centro di spicco a livello mondiale nel campo del commercio e del turismo di lusso.
Dubai dispone di oltre 300 hotel con più di 30.000 camere: un must per una città che ogni anno supera i cinque milioni di visitatori. E le cifre aumentano di giorno in giorno...
Ecco perché abbiamo bisogno di disporre
delle migliore attrezzature per tutto ciò che
facciamo, afferma Khalid Bakhit e spiega:
– Se uno dei nostri autocarri resta in panne,
c’è il rischio che l’intero cantiere rimanga senza
calcestruzzo. In un mercato in cui tutti vogliono
che il lavoro sia finito per “ieri”, può immaginare
i problemi che ciò potrebbe comportare!
La soluzione è semplice: acquistare “nuovi”
autocarri. Per avere la garanzia di resistere
in ogni condizione atmosferica, in base alla
politica della Dubai National Transport, infatti,
nessun veicolo può superare i tre anni di
impiego. L’azienda dispone di un contratto di
assistenza “tutto compreso” per ogni veicolo
presso l’importatore Volvo del paese, Al Futtaim
Motor & Machinery Company, Famco.
– Abbiamo scelto di puntare solo su Volvo
perché è l’autocarro più affidabile sul mercato.
I nostri autocarri circolano 24 ore su 24,
spesso con un carico di oltre 80 tonnellate
di pietrisco sul pianale, all’interno di cave
polverose con pendenze scoscese perciò, mi
creda, sono sottoposti a enormi sollecitazioni.
Perciò non possiamo che usare il meglio del
meglio, afferma Khalid Bakhit.
16 g lob etrot te r n. 3 2006
– Allo stesso tempo non si
può mai essere sicuri riguardo
alla durata di un lavoro. Con
Volvo sappiamo di acquistare
veicoli con un ottimo valore
di permuta, prosegue Khalid
Khalid Bakhit.
Bakhit.
All’altro capo della città Hizbullah Miradam
si avvicina sempre di più alla sua destinazione
finale. Armato di una pazienza stoica,
Hizbullah è finalmente riuscito a portare il
suo veicolo fuori dalla città verso il gigantesco
cantiere edile che è attualmente Jumeirah Palm.
è vietato l’accesso
all’isola a qualsiasi visitatore esterno, perciò
dobbiamo salutarci qui. Nonostante ciò, prima
di lasciare l’oscillante cabina, Hizbullah mi
trattiene ancora un attimo sul gradino:
– Ecco il più grande cantiere edile del
mondo, mi dice ridendo mentre, con un
braccio fuori dal finestrino, indica l’orizzonte.
Con l’altra mano, invece, segnala soddisfatto il
pannello degli strumenti dell’autocarro:
– Ed ecco il miglior autocarro del mondo.
Capisci?
Pe r motivi di SICURE Z ZA
Certo, gli dico, e le nostre strade si dividono
qui. Così dicendo, preme a fondo il pedale
dell’acceleratore e scompare con il suo
autocarro bianco lasciandosi dietro una densa
nube di polvere illuminata dal sole. Nell’aria
risuonano le ultime note di musica pachistana
rapidamente travolte dal concerto di rumori
che mi circondano. n
Dati su Dubai:
n È uno dei sette
emirati della
federazione degli
Emirati Arabi Uniti.
n Ha oltre 1,5 milioni
di abitanti, di cui ben
l’80% è costituito da
lavoratori stranieri.
n Si estende su una
superficie di 3.885
chilometri quadrati
lungo la Penisola
Arabica e sul Golfo
Persico.
n È il secondo
emirato degli EAU
per estensione e
importanza dopo Abu
Dhabi. A differenza
di Abu Dhabi, Dubai
è pressoché privo di
risorse petrolifere.
Appena il 6% del PIL
di Dubai proviene dal
petrolio. L’economia
si basa infatti sul
commercio e il turismo
di lusso. Dubai è
inoltre uno dei centri
leader nel campo del
commercio dell’oro.
Grazie alla ridotta
pressione fiscale e alla
posizione strategica di
cui gode, Dubai è anche
il centro regionale di
molte delle più grandi
multinazionali mondiali.
funzionamento
Unità di
controllo
Frizione
I-Shift
Motore diesel
Generatore
del motore
elettrico
Batteria
Trasformatore
di energia
La soluzione ibrida I-SAM può garantire un risparmio di
carburante fino al 35% recuperando l’energia nelle frenate.
Un motore ibrido per uno sviluppo eccezionale
Conservare l’energia durante le frenate.
Immagazzinarla e riutilizzarla in fase di
accelerazione. Ecco l’idea di fondo alla base
dell’efficiente e singolare soluzione ibrida di
Volvo per i veicoli pesanti che potrà assumere
un importante significato sia per i clienti Volvo
che per l’ambiente.
testo STIG-AR N E FR E DLU N D foto volvo trucks
E
cco un connubio
efficace tra un motore
elettrico e un motore diesel
in grado di assicurare un risparmio
di carburante fino al 35%. L’attuale
tecnologia, infatti, consente di
accelerare lo sviluppo di motori
ibridi commercialmente realizzabili
destinati ai veicoli pesanti.
Questo prototipo ibrido
risponde al nome di I-SAM e il
sistema, in grado di generare 120
kW, ha uno “spessore” di appena
20 cm e comprende il motore di
avviamento, il motore elettrico di
trazione e il generatore. Il motore
elettrico è azionato a corrente alterna
mentre le batterie immagazzinano
la corrente continua avvalendosi
di un trasformatore di energia.
Il processo è controllato da un
comando elettronico. L’I-SAM è
situato tra il motore e il cambio
e funziona in combinazione con
il cambio meccanico a comando
automatizzato I-Shift di Volvo
Trucks.
L’energia, invece di essere dispersa nell’aria sotto forma di calore
attraverso i freni, viene riutilizzata
dal motore elettrico durante le
frenate e convertita in elettricità
trasmessa poi alla batteria. Una
volta recuperata l’energia elettrica, il
motore elettrico passa all’altra modalità facendo avanzare il veicolo. Il
maggiore risparmio di carburante si
ottiene su percorsi caratterizzati da
un gran numero di frenate e accelerazioni come, ad esempio, nel caso
dei mezzi della nettezza urbana,
degli autobus e dei veicoli destinati
alla distribuzione in città.
Il sistema pertanto attinge
energia sia dal motore diesel
che da quello elettrico l’uno
indipendentemente dall’altro.
Un’efficiente sinergia tra i motori
che consente al veicolo di essere
dotato di un motore diesel più
piccolo mantenendo comunque
le prestazioni richieste. Il motore
elettrico mostra un’ottima
performance a basso regime
eguagliata, nel caso di velocità più
elevate, dalle ottime caratteristiche
del motore diesel. L’accelerazione
avviene esclusivamente attraverso
il motore elettrico permettendo
così un risparmio di carburante
e una riduzione delle emissioni
e del livello acustico. La capacità
del motore elettrico consente di
spegnere il motore diesel mentre si
è fermi a un semaforo o durante le
soste per il carico e lo scarico merci.
Ai fini di una soluzione
commercialmente attraente, la
batteria costituisce un elemento
importante. Ecco perché Volvo sta
mettendo a punto Effpower: un
nuovissimo tipo di batteria che sarà
più leggero delle comuni batterie
al piombo e più economico delle
odierne “batterie ibride”. L’utilizzo
di questa nuova tecnologia consente
di raddoppiare la potenza della
batteria nonché di ridurre i costi di
produzione di circa l’80% rispetto
alle tecnologie impiegate per le
batterie alternative attualmente
disponibili sul mercato.
Secondo l’azienda i veicoli
pesanti ibridi di Volvo verranno
commercializzati nel giro di qualche
anno presentandosi quale soluzione
efficace in termini di costi per la
riduzione delle emissioni. Il motore
diesel della soluzione ibrida di
Volvo potrà essere alimentato anche
con biocarburante garantendo
così trasporti privi di emissioni di
anidride carbonica. Prepariamoci,
quindi, ad assistere a uno
spettacolare sviluppo dei trasporti
ecologicamente sostenibili. n
g lob etrot te r n. 3 2006
17
LA POTENZA
Cavalli vapore: ecco come funzionano
Volvo FH16 è il più potente autocarro del mondo con un motore da ben 660
cavalli. Perché si parla di cavalli e cos’è esattamente un cavallo vapore?
Globetrotter cercherà di svelarvi i misteri di questa unità di misura.
testo Jose fi n E kman foto G ETTY IMAG ES
Come mai si usano i cavalli
come unità di misura?
Qual è la definizione
di un cavallo vapore?
Quanti cavalli vapore
ha un cavallo?
Attorno al 1789 l’ingegnere e inventore
scozzese James Watt introdusse il termine
cavalli per indicare il numero di cavalli da
tiro capace di sostituire il proprio motore
a vapore. All’epoca, infatti, per sollevare
il carbone estratto dalle miniere venivano
utilizzati proprio dei pony. Secondo le
misurazioni di Watt, un pony era in grado
di sollevare 22.000 libbre alla velocità di
un piede al minuto. Tuttavia, poiché un
cavallo da tiro comune è più grande di
un pony, Watt decise di aumentare tale
valore del 50% portandolo a 33.000 libbre
a un piede al minuto coniando così la
definizione di cavallo vapore.
Poiché le unità di misura variano da
un continente all’altro, un cavallo
vapore svedese non equivale a un
cavallo vapore americano. In Europa un
cavallo vapore equivale a una potenza
necessaria a sollevare 75 chili a una
velocità di un metro al secondo ovvero 75
chilogrammetri al secondo (kgm/s). Negli
Stati Uniti, invece, corrisponde a una
potenza necessaria a sollevare 550 libbre a
un metro al secondo ovvero 33.000 piedi
libbre al minuto. Ciò significa quindi che
un cavallo vapore americano equivale a
1,014 cavalli vapore europei.
La risposta più scontata e spontanea a
questa domanda è ovviamente che un
cavallo ha un cavallo vapore. Ma le cose
non sono proprio così semplici. Per
definire la quantità di cavalli vapore di un
cavallo occorre servirsi di un misuratore
speciale da impiegare non appena il
cavallo raggiunge i quattro anni di età.
In passato, quando al posto dei trattori e
degli autocarri si usavano i cavalli da tiro,
un cavallo nel pieno delle sue forze era in
grado di generare una potenza pari a 12
cavalli vapore. Oggi un cavallo da corsa
ben allenato per le gare di trotto o galoppo
ha una potenza di circa 10 cavalli vapore.
18
g lob etrot te r n. 3 2006
Quanti cavalli vapore
ha un uomo?
Un cavallo vapore ha una potenza pari a
circa dieci volte quella di un essere umano.
Ciò significa che è necessaria la forza di
6.600 conducenti di autocarri per spostare
un Volvo FH16. Agli albori della storia,
gli uomini dovevano ricorrere alla loro
forza muscolare o a quella degli schiavi o
degli animali addomesticati. Sebbene non
fosse ancora stato inventato il concetto
di cavalli vapore, gli uomini compresero
ben presto che la loro forza muscolare non
sarebbe bastata. Se l’uomo avesse avuto
appena un decimo della potenza di un
cavallo vapore, probabilmente l’umanità
non si sarebbe mai sforzata di inventare
strumenti ingegnosi come le leve, le gru e
le carrucole.
Qual è il numero minimo di
cavalli vapore necessari a
mettere in moto un veicolo?
Poiché i cavalli vapore sono un’unità di
misura che non riguarda la forza, ma
la velocità e il peso del veicolo, per far
muovere un’auto non serve più di mezzo
cavallo. Nel caso di un autocarro, invece,
le cose si complicano dato che le ruote
del veicolo sono più grandi e presentano
quindi un attrito maggiore, facendolo
avanzare più lentamente. Tuttavia un
autocarro vuoto con un numero elevato
di cavalli motore può raggiungere
quasi la stessa velocità di un’auto da
corsa. Anche la coppia del motore è un
fattore estremamente importante per gli
autocarri. La coppia è espressa in Newton
metri (Nm) e indica la potenza del motore
relativamente alla capacità di rotazione
delle marce, dell’albero di trasmissione e
del differenziale per trasmettere potenza
alle ruote motrici sulla carreggiata.
Misurare la potenza
di un autocarro
Anziché in cavalli vapore (cv), la potenza
può essere espressa in kilowatt (kW). Un
kilowatt equivale a 1,36 cv. Per avere un
quadro più dettagliato della forza e della
potenza del motore è inoltre necessario
conoscerne la coppia (indicata in Newton
metri). Un Nm equivale alla forza di
rotazione ricevuta da un albero nel
momento in cui la potenza di un Newton
agisce perpendicolarmente su una leva
della lunghezza di un metro che fa ruotare
l’albero. L’autocarro Volvo FH16, dotato
di un motore da 660 cv, genera ben 3.100
Nm! Un ruolo importante è rivestito
anche dal rapporto di trasmissione del
differenziale e dal diametro delle ruote. Da
questi, scelti in base al peso e alla normale
velocità del veicolo, dipende infatti la
forza trasmessa alla strada (la potenza
delle ruote motrici). A seconda della
potenza delle ruote motrici si sceglieranno
il motore, il cambio e il differenziale più
adatti a trarre il massimo vantaggio dal
contenuto energetico del carburante.
g lob etrot te r n. 3 2006
19
FUEL WATCH
La progettazione degli
autocarri è improntata a
un’aerodinamicità sempre
più avanzata caratterizzata
da accessori quali, ad
esempio, spoiler laterali
sul tetto della cabina e sui
bordi telaio.
La resistenza dell’aria: una nemica
del risparmio di carburante
L’aerodinamicità è un fattore molto più importante
per l’economia di un’azienda di trasporto di
quanto molti credano. Infatti a un aumento della
resistenza dell’aria corrisponde un incremento
della potenza richiesta dall’autocarro e, di
conseguenza, un maggiore consumo di carburante.
Niente di più semplice. Ciononostante, grazie agli
accessori aerodinamici di Volvo Trucks, è possibile
risparmiare preziose gocce di carburante.
testo TOMAS HANSSON foto VOLVO TR UCKS
I
l primo obiettivo che
si cerca di raggiungere
attraverso un autocarro dal
design aerodinamico è quello
di far fluire l’aria lungo l’intera
cabina. Tuttavia, su un veicolo
dai profili spigolosi, l’aria non
segue naturalmente la superficie
dell’autocarro ma, proprio in
questi punti, “cede” generando un
risucchio d’aria dietro agli angoli
del mezzo e formando così un
vortice.
20 g lob etrot te r n. 3 2006
– L’aria che il veicolo trasporta
con sé attraverso questo vortice
comporta un consumo di
energia che viene sottratta
all’energia cinetica del veicolo
stesso. Se si riescono a eliminare
questi vortici, dunque, l’energia
necessaria a far avanzare il veicolo
è minore, spiega Linus Hjelm,
esperto di aerodinamica presso
Volvo Trucks.
Perciò, in fase di progettazione
dell’autocarro, si tende
ad aumentare il raggio di
arrotondamento degli spigoli
smussandone le forme per evitare
questo tipo di risucchio.
– Esiste una regola pratica
per cui il raggio dell’angolo deve
essere pari al 10% della larghezza
del veicolo. Costruendo un
autocarro con questo raggio
di arrotondamento è possibile
centrare il primo obiettivo. O
meglio, se si trasgredisce questa
regola, la struttura del veicolo
risulterà “difettosa” da un punto
di vista aerodinamico.
In una fase iniziale del progetto
vengono consegnati i disegni
CAD dell’autocarro e si esegue
quindi una prova in una galleria
del vento virtuale che simula le
correnti d’aria attorno al veicolo.
Qui è possibile calcolare anche
quale sia il comportamento
dei singoli componenti,
componenti come, ad esempio,
di uno specchio retrovisore, nei
confronti della resistenza dell’aria.
Man mano che il progetto
progredisce, si passa sempre più
frequentemente a test in una
galleria del vento vera e propria
in grado di fornire risultati più
precisi.
Perciò, oltre alla smussatura
degli spigoli del proprio
autocarro (realizzati con un
raggio sufficientemente ampio),
sono importanti anche le
eventuali attrezzature di cui
viene dotato. Poiché attorno
agli angoli l’aria raggiunge
la massima accelerazione, i
componenti presenti in questi
punti oppongono la maggiore
resistenza.
– Le luci supplementari, i
cartelli pubblicitari o gli omini
Michelin posizionati su questi
angoli comportano una maggiore
resistenza dell’aria e un aumento
dei consumi, afferma Linus
Hjelm spiegando che la migliore
ubicazione di questi accessori è
la parte centrale anteriore della
Il simbolo di Fuelwatch è
il “segno distintivo” del
lavoro di Volvo Trucks e
del suo obiettivo di ridurre
sempre di più i costi del
carburante.
cabina: qui l’aria, prima di essere
spinta lateralmente, è quasi
immobile.
Tuttavia c’è anche un accessorio
che, al contrario, contribuisce
a rendere il veicolo molto più
aerodinamico.
– Il componente di gran lunga
migliore è lo spoiler sul tetto,
spiega Linus.
A un aumento della velocità
corrisponde un aumento dell’incidenza
della resistenza dell’aria sul consumo
di carburante. Nel diagramma è
possibile osservare anche la differenza
di consumi tra un veicolo con spoiler
(in verde) o senza (in rosso).
Lo spoiler fa sì che l’aria non
colpisca frontalmente la parte del
rimorchio che sporge al di sopra
del veicolo trainante consentendo
un passaggio meno brusco
dell’aria dalla cabina al tetto del
rimorchio. Questo tipo di spoiler
è regolabile per poter essere
adattato alle diverse altezze oltre
che ai diversi tipi di rimorchio
e a seconda dell’ampiezza
dell’interstizio presente tra il
veicolo trainante e il rimorchio.
Inoltre, per potenziare l’effetto
dello spoiler sul tetto, è presente
un elemento intermedio che serve
a coprire l’interstizio che si viene a
creare una volta regolato l’angolo
dello spoiler stesso.
– Ci occupiamo di testare
lo spoiler tenendo conto delle
varie altezze e degli interstizi del
rimorchio e di inserire nel libretto
delle istruzioni indicazioni sulla
sua regolazione per il conducente.
Gli spoiler laterali vengono
collocati sull’estremità posteriore
dei lati della cabina e funzionano
secondo lo stesso principio di
quelli sul tetto.
Gli spoiler risultano utili
soprattutto per quei mezzi dotati
di una sovrastruttura elevata che
viaggiano mediamente ad alta
velocità (vedere diagramma).
Un altro componente
importante in grado di ridurre
il consumo di carburante è
rappresentato dai bordi telaio
inseriti tra le ruote anteriori e
quelle posteriori.
Tali bordi, disponibili sia sugli
autoarticolati che sugli autocarri
dotati di cassone fisso, pur essendo utili per entrambi, risultano
considerevolmente più efficaci
su questi ultimi data la loro maggiore distanza tra le ruote.
È necessario scegliere spoiler
adatti al proprio veicolo. Ciò vale
anche per i semirimorchi e gli
autotelai. Il sistema di spoiler di
Volvo è stato messo a punto grazie
a scrupolosi test eseguiti nella
galleria del vento e su strada per
ottenere il maggior risparmio di
carburante possibile.
Fendere l’aria in modo efficace
significa quindi ridurre ai minimi
termini la resistenza opposta
dall’aria. Così, in definitiva, a
un aumento dell’aerodinamicità
di un veicolo che avanza
fendendo l’aria, corrisponderà
una riduzione del consumo di
energia/carburante. ■
Dati sull’aerodinamicità:
n Uno spoiler risulta sempre
utile soprattutto quando si
raggiungono velocità elevate.
n Per ottenere un effetto
aerodinamico ottimale è
consigliabile integrare lo spoiler
sul tetto con spoiler laterali, bordi
telaio e copriruote aerodinamici.
n La maggior parte degli spoiler
sono regolabili. Regolate gli
spoiler tenendo conto della
sovrastruttura o del semirimochio.
Una regolazione più bassa di circa
10 cm è sufficiente ad aumentare
il consumo di carburante di un
litro ogni 100 km.
g lob etrot te r n. 3 2006
21
il futuro
Il progresso nei fari
Le luci di un autocarro sono componenti importanti
per la sicurezza. E, poiché molti trasporti
avvengono di notte, queste rivestiranno un ruolo
sempre più rilevante in futuro. Ecco perché
alla Volvo Trucks si intensificano le ricerche su
accessori quali l’illuminazione adattativa in curva
durante la guida notturna.
TESTO tomas hansson FOTO G etty i mag es
L
’ espressione
“illuminazione adattativa
in curva” si spiega da
sé. Il faro avverte la variazione
di angolazione dello sterzo
e il riflettore o la luce girano
illuminando la curva.
– Oggigiorno, a volte,
l’illuminazione frontale rende
estremamente difficile guidare
su strade extraurbane piene di
curve. Ma grazie all’illuminazione
adattativa in curva è più facile
accorgersi degli ostacoli o dei
pedoni in tempo, spiega Claes
Avedal, responsabile della
pianificazione e della sicurezza dei
nuovi prodotti alla Volvo Trucks.
Questi fari possono inoltre
22
g lob etrot te r n. 3 2006
essere combinati a un sistema
in grado di modificare
l’illuminazione in base alla
velocità. Se il veicolo va piano,
anziché illuminare frontalmente
la strada a lungo, i fari proiettano
un cono di luce leggermente
più ampio, al contrario, quando
la velocità aumenta, il cono di
luce si restringe e la strada viene
illuminata frontalmente per più
tempo.
Infine questi proiettori così
avanzati sono caratterizzati da una
terza funzione: quando il veicolo
è fermo o si accinge ad affrontare
una curva, si accende una luce
supplementare del faro che
illumina la direzione di marcia.
– La visibilità rappresenta
uno dei nostri ambiti di studio
prioritari in cui ovviamente
valutiamo elementi quali
l’illuminazione in curva e lo
sviluppo di fari più avanzati.
Tuttavia si tratta di sistemi presi
in prestito dalle autovetture non
applicabili a un autocarro così
come sono.
Ciò dipende innanzitutto
dalla presenza di un ambiente
più ostile: un autocarro percorre
molti più chilometri e con una
frequenza maggiore rispetto a
un’automobile ed è sottoposto, tra
l’altro, all’umidità, al freddo e a
forti vibrazioni per lunghi periodi
di tempo.
De l r esto ,
allo stesso tempo,
gli spostamenti notturni si
diffonderanno sempre di più di
fronte all’esigenza di ripartire i
trasporti nell’arco della giornata.
Perciò, poiché è importante
che il conducente si senta
comodo e sicuro, questo sistema
potrà offrire un potenziale
miglioramento.
Tra gli altri campi di studio
spicca poi quello della possibilità
di applicazione sugli autocarri
della Night Vision: una tecnologia
adottata dall’industria militare.
Volvo ha già svolto test interni al
riguardo utilizzando un piccolo
monitor su cui viene trasmessa
un’immagine a infrarossi di una
strada in cui si possono osservare
uomini, animali e altri veicoli al
buio.
Attualmente si stanno inoltre
valutando diversi tipi di luci di
segnalazione, videocamere e
sistemi di rilevamento attorno
al veicolo per sostare e fare
retromarcia in tutta sicurezza.
– Allo stesso tempo però la
tecnologia non potrà prendere
il sopravvento. I sistemi saranno
i più semplici e logici possibili,
ma il nostro lavoro consisterà
nell’individuazione delle
situazioni di rischio e nella ricerca
delle relative soluzioni senza
tuttavia indurre il conducente
ad abbassare la guardia per un
eccesso di sicurezza, conclude
Claes Avedal. ■
io e il mio volvo
Stoffa da vendere
DATI VEICOLO
Trattore: FH 12
Cabina: Globetrotter XL
Cambio: manuale
Sospensione: ant. Balestra
Post. SPP
Semirimorchio: Carr. Rinaldo
con Van Hool
Qual è il suo nome?
Ale Dokic (Bosniaco, ma l’azienda
di trasporto è italiana).
Età? 40.
Sposato? Sì.
Figli? No.
Che tratte percorre?
Germania, Francia.
Che merci trasporta?
Generico, in questo carico tessuti.
Perché ha scelto Volvo?
Perché è affidabile e difficilmente
riserva brutte sorprese. Ha la
marmitta un po’ bassa, ma è una
questione di modello, sulle sue
prestazioni non c’è nulla da dire,
sono contento. Poi è comodo e
confortevole.
Ha contratti di Servizio sul
veicolo?
Contratto Gold.
Presso quale concessionaria
ha acquistato il Suo Volvo?
Volvo Truck Center Zingonia
(Bergamo), per l’assistenza
Officina Seriana Truck di Villa
di Serio (Bergamo).
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Indirizzo:
Autotrasporti Cambianica s.r.l.
Via Bergamo, 12
S. Paolo d’Argon (BG)
Tel. 035/4252811 Fax 035/4252888
G LOB ETROT TE R N. 3 2006
23
INCONTRO CON PAOLO TANZI
Volvo per sempre
TESTO RAI MON DO SANTUCCI FOTO MARCO R IVA
P
aolo Tanzi (Paolino per
gli amici) vive dov’è
nato: alle porte di Parma
e, da quasi ottant’anni, non si
ferma mai. Ripara camion e
vive soprattutto per “creare”
affari e situazioni legate al
lavoro: grandissima spinta a
fare e a crescere l’ha ricevuta da
bambino, quando, orfano, si è
dovuto rimboccare le maniche
e faticare. Tanto. Si vanta con
orgoglio di “essere stato il primo
‘autorizzato Volvo’ in Italia”.
Nella sua sede, ordinata ed
efficiente, il suo ufficio potrebbe
essere ampio, grande e vicino
al via vai della clientela. Invece
no: è piccolissimo e raccolto, a
ridosso dell’officina, profumato
d’olio e con la colonna sonora
delle pistole ad aria compressa
ma, soprattutto, letteralmente
foderato di foto d’epoca, vecchi
ricordi, immagini di terre
lontane e cimeli dei
tempi della seconda guerra.
Quando ne parla gli brillano gli
24
G LOB ETROT TE R N. 3 2006
occhi di una luce fanciullesca (un
fanciullo del ’27!).
Lei è uno scrigno pieno di storia,
non è vero?
La mia storia in sintesi è questa:
nasciamo nel 1961 come
meccanici generici e, nel 1977, a
marzo, “diventiamo” Volvo.
A che età ha cominciato?
Avevo 14 anni ed ero già sui
motori; prima auto Lancia,
poi sono passato a lavorare
sotto i tedeschi che ci avevano
sequestrato l’officina ma coi quali
non ho mai avuto problemi. Finita
la guerra, nel ’48, c’era poco lavoro
e così, dato che mia moglie aveva
uno zio in Argentina, andai alla
Fiat di Buenos Aires, sempre
come meccanico, e ci rimasi dieci
anni. Nel 1950 è nata mia figlia, io
non sarei tornato indietro perché
là stavo proprio bene: la gente in
Argentina è molto ospitale, ma,
o rientravamo in Italia con la
bambina piccola o sarebbe stato
molto più difficile in seguito.
Tutti gli anni, però, ci torno.
Parto proprio domani, andiamo
a provare un nuovo veicolo
Volvo motorizzato VM che sarà
presentato in pista a Buenos Aires,
dove poi si fa sempre una gran
festa. Là ho amici dappertutto,
li sento sempre. Pensi che 15
giorni fa c’era fermo un pullman
a Tucumà, a 1000 km da Baires,
era carico di gente e non andava
più: hanno telefonato qui, gli
ho passato Mario che parla la
lingua meglio di me, gli abbiamo
spiegato cosa dovevano fare e il
pullman è andato… Assistenza
telefonica dall’Italia al Sud
America! Ma torniamo in Italia,
dopo la parentesi argentina;
inizialmente dovevo “diventare”
Fiat. Era il 1961, ma c’era già
allora un’officina, che esiste
tutt’oggi, di nome Bolzoni e
Michelotti. Così iniziava la mia
avventura con Volvo.
Allora viaggiavo molto con
Dorini (futuro concessionario),
ero in giro giorno e notte per
organizzare tutta la zona della
Versilia, da Massa Carrara a
Livorno. Eravamo sempre
noi due, abbiamo creato un
impero: prendevamo quasi tutti
i clienti Fiat e li convincevamo
a comprare Volvo. Io seguivo
l’officina e lui la vendita. Era il
1977 quando con Feser, primo
presidente Volvo per l’Italia, ho
firmato l’accordo per diventare
autorizzato; da allora ho smesso
di correre dappertutto. Ma
sa che il primo F12 a Reggio
Emilia l’ho fatto vendere io,
serviva a Massiriani per “fare
la Russia”. Un giorno lui arriva
a Stalingrado e gli si rompe il
turbo… buttava olio dal tubo di
scarico. Mi ha subito chiamato
da là; io ho telefonato a Zingonia
e ho parlato con Faser che si è
messo in contatto con Goteborg.
Risultato: è partito apposta
subito un elicottero, con 40 gradi
sotto zero e, racconta Massiriani,
arrivato da lui l’hanno fatto
salire a bordo per un caffé caldo,
mentre gli cambiavano il turbo.
Non può immaginare come
sia rimasto contento di questa
formidabile assistenza “volante”!
Che prospettive si è creato per il
vostro futuro?
Era già pronto per sostituirmi
mio nipote, appassionato
pilota di moto e auto che,
disgraziatamente, a trent’anni è
stato colpito da un male che l’ha
reso invalido; così ho continuato
io con mia moglie che, fino a
poco tempo fa, stava “dietro ai
motori” e le mie due figlie in
amministrazione.
E’ vero che c’è un veicolo Volvo
a cui lei è particolarmente
affezionato?
Certo! Pensi che ho detto a mia
moglie che, se muoio prima di lei,
deve chiedere a un mio cugino
che possiede mezzi d’opera di
scavare in fondo al cortile, poi
lei mette la mia “cassa” dentro il
“Volvino” e sistema tutto, sotto
l’officina…
Sul serio?
Certo! Sono già d’accordo, un
“amore oltre la vita”!
Perché questo attaccamento,
tanto da farne la “cappella di
famiglia”?
Si tratta di un modello unico in
Italia, l’ho fatto arrivare nel 1977.
Oggi porta la targa F 610, ma
è nato come F 609, col motore
aspirato. Allora c’era Feser come
amministratore delegato in
Volvo ed era, per me, un uomo
straordinario; fu così che mi
procurarono in Svizzera tutta
la modifica per trasformarlo
in turbo, con la dovuta
omologazione. Lo adoperavo
per i soccorsi, siamo anche stati
in Inghilterra per cambiare
un motore. E poi si andava in
Germania e in Iugoslavia, perché
allora di officine ce n’erano
poche, quante avventure sul
mio “Volvino”. Oggi il lavoro
non si può più fare per strada,
solo in aree di servizio e con
l’autorizzazione del gestore.
Perché la Volvo è stata la sua
fortuna?
L’assistenza ricambistica è già di
suo eccezionale: ordino un pezzo
alle 5 del pomeriggio e alle 6 e
mezza della mattina seguente
c’è qui il taxi-merci che me lo
consegna. Non lo fa nessuno.
Poi il prodotto è unico, anche
per l’estetica. Guardi, come
posso spiegarmi? Ce l’ho nel
cuore: sono andato in Argentina
l’anno scorso, a Buenos Aires
c’era un cliente che aveva i
pullman (Scania) ero là e tra una
chiacchiera e l’altra gli ho fatto
acquistare quattro mezzi nuovi
e adesso gira in Volvo. C’è poco
da fare, ha qualcosa in più degli
altri.
Ma in che cosa è meglio?
Nel sistema del motore, per
esempio; è molto più sicuro. Le
innovazioni importanti, poi,
le ha sempre introdotte Volvo
molto prima degli altri. Vedo
che anche in Argentina, dove
la concorrenza costruisce da
tempo per via dei minori costi:
da quando è arrivata la Volvo gli
altri sono in crisi, anche se costa
di più.
Per non parlare del valore
dell’usato dove si recupera parte
della spesa.
In quanti lavorate qui?
18 con le figlie Claudia e Patrizia
in amministrazione e una nipote
in magazzino.
Abbiamo per clienti anche ditte
distanti di Roma, Firenze e La
Spezia.
Un bilancio della sua vita?
Dove volevo arrivare, sono
arrivato.
E domani parte per la sua
Argentina, il ragazzo del ’27;
lo aspettano vecchi amici e
nuovi affari, ma il camion è
sempre al suo posto, al centro
della sua vita. 
Paolo Tanzi davanti al suo veicolo storico.
G LOB ETROT TE R N. 3
1 2006
25
INTERVISTA
F
orse ispirato da Cagliostro,
mitico alchimista convinto
di trasformare il ferro in
oro e che passò molto tempo
in catene nella marchigiana
rocca di San Leo, Beniamino
Togni di liquidi se ne intende.
È il primo nel suo settore e
trasporta da anni il latte dalla
Germania all’Italia per ripartire
carico di vino e consegnarlo in
quell’Europa centrale che ha
imparato ad apprezzare le qualità
e lo spirito dell’imprenditore
anconetano.
Innamorato della sua terra, le
Marche, esporta, oltre al vino
del nostro sud, anche l’idea di
un mondo più pulito, legato alla
natura e meno esasperatamente
orientato al fatturato, inteso solo
come mezzo per accumulare
denaro.
Togni, però, se ne intende anche
di liquidi bancari, perché la
sua azienda è leader in Italia
e le sue cisterne climatizzate
percorrono mezzo continente.
Quarantacinque anni, idee
chiare e sguardo penetrante,
in un volto che sembra quello
di un condottiero longobardo,
a dispetto dei suoi natali
anconetani.
Beniamino Togni.
Il marchigiano
che trasforma
il latte in vino
TESTO RAI MON DO SANTUCCI FOTO MARCO R IVA
26
G LOB ETROT TE R N. 3 2006
Ci racconti cosa fa: lei è figlio
d’arte?
No, quella di dedicarmi ai
trasporti è stata una mia idea. Ci
occupiamo di trasporto liquidi
alimentari e, in particolare,
trattiamo latte e vino.
Quando avete cominciato?
Nell’82, fino al ’90 sono stato
“padroncino” col mio unico
camion. Trasportavo latte dalla
Germania a Jesi; nel ’90, poi, ho
finalmente comperato due o tre
veicoli, tra mille difficoltà e, a quel
punto, ho aggiunto come merce il
vino, perché la normativa europea
aveva liberalizzato le scelte
merceologiche, consentendomi
di caricare anche un altro
liquido. Dal ’97 ad oggi ci siamo
specializzati e trattiamo solo
questi due prodotti.
Un caso, o questa categoria
merceologica le piaceva?
Non avevo nessun collegamento
con latte e vino, ma era
un’opportunità; sicuramente sono
due prodotti più puliti rispetto
ad oli e grassi. In Germania,
d’altronde, preferiscono che
trasportiamo (con le stesse
cisterne) questi due liquidi che
sono compatibili. Abbiamo
infatti dovuto operare una scelta:
o caricare “di tutto” per fare
più “giri” o dedicarci a questa
tipologia cercando una clientela
mirata.
Ma voi lavorate solo con la
Germania?
No, con tutta la fascia centrale
europea: Germania, Austria,
Svizzera, Benelux e Repubblica
Ceca.
Perché ha cominciato con l’estero
e proprio con la Germania?
Era, come dicevo, un’opportunità
commerciale che non mi
dispiaceva, da lì è cominciato
tutto. Mi sono poi trovato bene
perché i tedeschi sono molto
ben organizzati e anche molto
ben disposti nei confronti degli
italiani, nonostante quello che
si dice. Lavorare con l’estero poi
significa procurarsi maggiori
prospettive.
Immagino che la vostra
specializzazione vi abbia portato
ad essere leader nel vostro
settore.
Se parliamo solo di latte e vino,
non ce n’è un altro che abbia più
di 50 veicoli come noi.
Lei è noto anche per le sue
iniziative legate all’ambiente e
al territorio della sua regione, di
cosa si tratta?
Era un sogno a lungo rimasto
nel cassetto: oggi pubblichiamo
una nostra rivista in un migliaio
di copie, si chiama Itinerare
ed è destinata non solo alla
clientela, ma a chiese, parrocchie
e istituzioni. È un’idea partita da
noi un paio d’anni fa: volevamo
fare un magazine che non
trattasse solo di trasporti per
non annoiare i lettori e che non
parlasse solo del nostro lavoro,
che non è sempre ben visto. Per
INTERVISTA
La flotta di Beniamino Togni.
renderla interessante ho scelto il
tema del nostro territorio, delle
sue tradizioni, esaltando i bei
paesaggi di questa regione.
Un’altra iniziativa è quella
delle cisterne decorate per
cui, in collaborazione con
la regione Marche che ci ha
fornito foto e marchio, abbiamo
pensato di “illustrare”, a nostre
spese, l’esterno dei nostri
mezzi aggiungendo lo slogan
“tranquillamente Marche”;
in questo modo i fianchi
dei rimorchi si presentano
interamente ricoperti di paesaggi
della nostra regione. Tutto
ciò in Germania è stato molto
apprezzato, abbiamo ricevuto
molti complimenti perché,
una volta entrato all’interno
di un’azienda, il veicolo così
decorato dà una sensazione di
serenità.
Viaggia ancora anche lei?
Fino al ’94-’95 mi muovevo
anch’io; adesso, però, non viaggio
più e contatto i clienti dall’ufficio.
Rimpiange di non guidare più?
Il camion è uno strumento di
lavoro e lo tratto come tale: se
è necessario guido di nuovo in
caso contrario no, il tutto senza
rimpianti né eccessivo distacco.
Come è articolata la vostra
flotta?
Abbiamo 73 camion, tutti Volvo, e
altrettante cisterne.
È da sempre così?
No, ho cominciato con gli Scania;
nel ’98, però, ho conosciuto il
prodotto Volvo, fino ad allora
avevamo avuto praticamente tutte
le marche. Ma, dopo il primo
Volvo, sono arrivati gli altri.
A cosa si deve questo
cambiamento?
C’è stato un anno in cui abbiamo
acquistato 20 mezzi della vostra
concorrenza, ma ci siamo accorti
della differenza, li abbiamo quindi
ridati indietro e da allora siamo
praticamente monomarca.
Dove sta, secondo lei, questa
differenza?
Per semplificare risponderei
dicendo che il Volvo “funziona”
ed è affidabile: c’è un equilibrio tra
consumi, costi di manutenzione
ordinaria e straordinaria; è un
insieme di cose che veramente
funzionano come devono. Certo
che, se un giorno dovessi trovare
un altro camion che funziona
ancora meglio, si può rimettere
tutto in discussione, ma oggi
siamo proprio soddisfatti. Questo
equilibrio porta molti vantaggi a
un’azienda.
Scendendo nei dettagli tecnici,
che tipi di cambio adottano i
mezzi della vostra flotta?
Un 30% è automatico e il resto è
manuale. Gli ultimi che stiamo
ritirando sono tutti di tipo
automatico.
Conosce il contratto di
manutenzione e il Dynafleet?
Il contratto di manutenzione
lo utilizziamo già, mentre
per il Dynafleet abbiamo
individuato alcuni aspetti che,
opportunamente adattati, lo
renderebbero utile anche per noi.
Quanto personale lavora nei
vostri uffici?
Siamo quindici: abbiamo quattro
persone dedicate al commerciale,
cinque all’amministrazione e il
resto al personale.
Qual è il vostro trend di crescita?
Fino ad oggi siamo cresciuti
parecchio: in media del 15%
all’anno.
Prospettive per il futuro?
Puntiamo a un consolidamento,
un rafforzamento del marchio
e della clientela per una
stabilizzazione.
Cosa pensa del mercato attuale,
c’è flessione?
Nel nostro settore come in tutte
le cose c’è chi cresce e chi cala.
Sicuramente nell’alimentare
il consumo è sostanzialmente
costante, e questo ci aiuta. Forse,
in generale, si rileva solo una
flessione nella redditività, dovuta
alla concorrenza più agguerrita
che assottiglia i margini. Ritengo
comunque che sussistano le
premesse per crescere ancora,
dipende da quanto uno vuole
investire nell’azienda e anche da
quanto ci crede. Come in tutti i
campi.
Lei ha una famiglia, dei figli che
la seguiranno nel lavoro?
Ho due figli, di otto e di sedici
anni; non so se mi seguiranno,
saranno liberi di scegliere.
Che cosa desidererebbe per loro?
Mi piacerebbe che entrassero
nell’attività, ma con calma,
quando lo decideranno loro;
meglio tardi e bene che presto e
male. È un mio desiderio attuare
un ricambio e metterlo in atto già
da oggi per non accentrare tutta
l’azienda su di me, ci stiamo già
attivando in questo senso.
Ci sta riuscendo?
Per ora solo mentalmente… c’è
ancora tanta strada da fare.
Lei ha visitato gli stabilimenti
della Volvo in Svezia che
cosa ci può dire di questa sua
esperienza?
Ritengo che per comperare Volvo
non sia fondamentale andare a
visitare lo stabilimento in Svezia;
se un potenziale cliente è ben
disposto, però, è una esperienza
che rafforza l’intenzione.
Effettivamente ho avuto la
possibilità di vedere quello che
stavo per comperare, di capirne la
qualità sin dall’origine. In passato
abbiamo avuto occasione di
visitare anche altri stabilimenti di
altre case, ma, in quelle occasioni,
non ho avuto l’impressione della
qualità del prodotto come nel caso
della Volvo. Non c’è stato il rischio
di crearsi una falsa aspettativa;
abbiamo, cioè, visto nella sostanza la
qualità, non era quindi un semplice
“adescamento”. È bello,
comunque,
che un’azienda apra
periodicamente
le porte ai suoi clienti.
Parafrasando lo slogan che si
legge a caratteri cubitali sulle
sue cisterne si potrebbe dire:
“Tranquillamente Togni”; ma
proprio rientrando in autostrada
sull’A1, pochi minuti dopo
l’intervista, ecco nel traffico una
cisterna delle sue che dimostra
che i paesaggi marchigiani sono
“esportabili” anche così. 
G LOB ETROT TE R N. 3 2006
27
VOLVO TRUCKS UPDATE
Volvo Black Metal è tornato
nel
2005, il Black Metal è di nuovo
tornato ‘On the Road’ con un
motore da 580 Hp e cambio I-Shift
a 12 rapporti: ecco quello che si
prospetta nei prossimi mesi!
Il veicolo visiterà molte località
d’Italia in occasione di iniziative
promozionali della rete Volvo
Truck Italia quali Inaugurazioni,
Open House, Fiere e Happy
Hour. Nel corso del tour verranno
distribuiti gadget e materiale
promozionale Volvo.
Non mancate!
DOPO IL GRANDE SUCCESSO
28
G LOB ETROT TE R N. 3 2006
Caratteristiche tecniche del Trattore Volvo FH16
580 “Black Metal”
MOTORE: Volvo D16 C
da 580 hp – 2.800 Nm
EMISSIONI LIVELLO:
Euro4-SCR
FRENO MOTORE:
Volvo VEB+ 414 Kw
a 2.200 giri/m
CAMBIO: I-SHIFT
12 rapporti - 2800 Nm
PONTE POSTERIORE:
Volvo RS1356SV
RAPPORTO AL PONTE:
2.79
CABINA: Globetrotter XL
TRATTORE: 4x2 interasse 3700mm
ALTEZZA PIANO RALLA:
1250 mm a vuoto
PNEUMATICI ANT.:
385/55R22.5 Michelin XFA2 E
PNEUMATICI POST.:
315/70R22.5 Michelin XDA2+ E
SERBATOIO: 530 litri
EQUIPAGGIAMENTI:
Interni Cabina Prestige,
Cabina Globetrotter XL Office per due
persone, Impianto Audio 2,
Pacchetto Spoiler, Sistema Dynafleet
per gestione trasporto, Telefono GSM
integrato, Indicatore di carico,
Airbag lato autista, Sistema
Antiribaltamento ESP,
Sistema Anti arretramento, ACC,
Controllo elettronico pressione
pneumatici.
LA TUA GUIDA ALLE NOTIZIE VOLVO TRUCK ITALIA
Viaggio in Svezia dei clienti Area Sud
DAL 9 ALL’ 11 OTTOBRE,
le concessionarie Rufcar di
Cosenza, Covei di Catania,
Covimed di Palermo e Ribatti
di Bari hanno organizzato, in
collaborazione con il loro Area
Manager e Truck Italia, un
viaggio destinato ai loro clienti
a Goteborg, in Svezia partendo
con volo privato da Roma.
In questi tre giorni ben
65 clienti hanno avuto
l’opportunità di visitare la città
di Goteborg, la fabbrica di
assemblaggio Volvo di Tuve,
il Museo di Volvo e di provare
l’intera gamma Volvo presso
il Volvo Demo Center.
Sempre presso il Demo Center,
il personale Volvo Truck Italia
ha illustrato tutti i servizi a
disposizione del cliente, come
ad esempio il Dynafleet, i contratti
di Servizio Blue Silver e Gold
e le potenzialità della rinnovata
gamma di Volvo Trucks.
Il viaggio è stato arricchito
con serate in ristoranti tipici e
intrattenimenti musicali.
Ribatti, Andria (BA).
Rufcar, Cosenza.
Covimed, Palermo.
Covei, Catania.
Open house di Misterbianco (CT)
G RAN DE SUCCESSO,
nonostante le avverse condizioni
atmosferiche, per l’Open House
che si è tenuto nei giorni 14 e
15 Ottobre presso la sede di
Misterbianco (CT) della CO.VE.I.
S.r.l. Numerosi, infatti, sono
stati gli operatori dei settori
trasporti ed edilizia intervenuti
all’appuntamento nel corso del
quale sono state presentate
tutte le novità della famiglia
Volvo: il nuovo Volvo FH16 da
580 e 660 cv e gli splendidi
Volvo FL e Volvo FE, che si
ripromettono di diventare veri
leader nei rispettivi segmenti di
mercato.
L’evento è stato l’occasione
per scoprire l’intera offerta dei
prodotti Volvo (erano infatti
presenti anche macchinari della
Volvo Construction Equipment
ed uno splendido autobus fornito
gentilmente dalla Volvo Bus)
ed anche per poter trascorrere
del tempo insieme ai clienti Volvo
delle cinque province di influenza
storica della CO.VE.I. S.r.l.,
che anno dopo anno sono
sempre più numerosi.
I clienti hanno dimostrato
immenso apprezzamento per
gli ultimi nati in casa Volvo, che
si conferma azienda in continua
evoluzione.
G LOB ETROT TE R N. 3 2006
29
VOLVO TRUCKS UPDATE
Il Center Trucks di Calenzano.
Grande
inaugurazione per
il Center Trucks
di Calenzano (FI)
NEI GIORNI 31 OTTOBRE,
1 e 2 novembre ha avuto luogo
l’inaugurazione ufficiale della nuova
concessionaria Center Trucks di
Calenzano (Firenze).
Ben 800 presenze solo per
la giornata del 1° novembre. La
nuova concessionaria è stata
inoltre tappa del Volvo FH16 Tour:
ben 3 semirimorchi da esposizione
speciali e 5 nuovi Volvo FH16 a
disposizione dei clienti per le prove
del giorno seguente.
Ubicato in una posizione ideale
(praticamente all’uscita del casello
di Prato Calenzano sulla A1
Firenze Roma), la concessionaria
Center Trucks ospita modernissimi
uffici e un ampio piazzale
che si affaccia direttamente
sull’autostrada, sfoggiando, come
un vero e proprio negozio, l’intera
Gamma di Volvo Trucks.
Poco distante dalla struttura c’è
la loro officina Truck Service, in
grado di offrire servizi d’assistenza
24 ore su 24.
30
G LOB ETROT TE R N. 3 2006
La gamma Volvo pronta per la prova.
A.V.I. Volvo
protagonista
all’autodromo
di Misano
SUCCESSO PER A.V.I. VOLVO
all’autodromo di Misano
il 19/11/06. L’evento è stato
accompagnato dalle ore 9,30 e per
tutta la giornata da un ricco buffet.
E’ stata allestita una pista in un’area
di 51.000 m circa dove è stato
possibile provare tutto il giorno i
veicoli Volvo Trucks e Bus.
A disposizione per la prova, era
presente tutta la gamma Volvo, di
particolare interesse per i nostri
ospiti i Volvo 660 - 580 - 480 e
naturalmente i nuovi Volvo FL e
FE. E’ stata allestita anche un’area
esterna, dove sono stati esposti
15 mezzi statici. L’evento ha
riscosso un enorme successo,
i partecipanti sono stati circa
un migliaio e quelli che hanno
provato i mezzi sono stati circa
500. All’evento hanno inoltre
partecipato Volvo Bus Italia che
ha portato quattro autobus
- 2 in prova su pista e 2 statici e la VFS Servizi Finanziari.
Il fattore tempo nell’assistenza dei veicoli industriali è fondamentale.
Per il cliente che ha l’esigenza di ridurre al minimo i fermi macchina e per
l’operatore che deve ottimizzare le lavorazioni in officina. Trasparenza
e chiarezza sono per noi parole chiave per costruire un rapporto
sincero con i nostri clienti; per questo tutte le Officine Volvo
Trucks
che
sono
dotate
permettono
un
di
innovativi
facile
utilizzo
strumenti
del
informatici
tempario Volvo.
GENUINE VOLVO SERVICE.
VOLVO TRUCKS. DRIVING PROGRESS
www.volvotrucks.it
VEICOLI
DOPOVENDITA
FINANZIAMENTO
GESTIONE DEL TRASPORTO
Non bastano l’ingegno, l’esperienza e la dedizione dei singoli ricercatori, ma è necessario
anche garantire a questi ultimi la possibilità concreta di lavorare sempre al più alto
livello. Anche quest’anno, per il 3° anno consecutivo, Volvo Italia S.p.A. e la propria
Rete di Concessionari ed Officine proseguono l’impegno di raccolta fondi da destinare
alla Fondazione Istituto Europeo di Oncologia, entità non a scopo di lucro, che
raccoglie fondi per contribuire alla formazione ed allo sviluppo della ricerca clinica e
sperimentale. Il nostro ed il vostro contributo potrebbero cambiare la sorte di tante vite.
Se anche voi volete essere dei nostri, versate un contributo, anche piccolo, sul conto corrente
n° 615219786459 - ABI 03069 – CAB 09545 – CIN W presso Banca Intesa, Agenzia 38
Via Ripamonti, 205 Milano intestato alla Fondazione IEO.