Il 2016 sarà l`anno de “Il piccolo principe” - UTM E
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Il 2016 sarà l`anno de “Il piccolo principe” - UTM E
16 MARTEDI 8 MARZO 2016 • CORRIERE CANADESE STORIA ARTE CULTURA CULTURA Il 2016 sarà l’anno de “Il piccolo principe” Johnny L. Bertolio TORONTO - Il 2016 sarà l’anno del Piccolo principe. No, non dell’eventuale terzo erede concepito dalla coppia reale William-Kate. Del “Piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry, pubblicato nel 1943 in piena guerra mondiale e diventato presto la favola più popolare al mondo da quando esiste l’editoria e uno dei libri più letti in assoluto. Il prossimo giugno il National Ballet of Canada metterà in scena, con le coreografie di Guillaume Côté, un nuovo balletto dedicato al racconto francese, mentre presto anche nelle sale nordamericane si potrà gustare in 3-D l’adattamento cinematografico di Mark Osborne (già regista di “Kung Fu Panda”). Diversamente da quella delle fiabe classiche che il genio di Walt Disney ci ha reso familiari, la trama del “Piccolo principe” è piuttosto esile. La sua essenza più profonda consiste in un sofferto confronto tra il mondo dei bambini e il mondo degli adulti,che fra di loro,una volta superata la fase della crescita, non comunicano più. Nel film,la storia di de SaintExupéry è immersa in un contesto urbano contemporaneo,nel quale i due mondi sono nettamente separati e,in nome del business che li attende per sfruttarli a dovere,i bambini sono costretti a rinunciare alla propria infanzia.La protago- nista,Prodigy,è quindi ridotta da una madre ligia al lavoro imposto dall’ alto a ore di studio matto e disperatissimo nell’ ultima estate che la separa dal grande salto in una scuola superiore d’ élite. In occasione di una fuga di gas, la ragazzina,a casa da sola (altro fatto altamente educativo. . . ), incontra un bizzarro vicino,evitato da tutti,che vanta un passato da aviatore e che di tanto in tanto tenta di far ripartire il suo vecchio aereo parcheggiato in giardino. L’ anziano racconta a Prodigy la storia del “Piccolo principe”, u- Attraverso una fitta rete di figure simboliche dotate di un che di biblico (il re solo,il vanitoso,il contabile di stelle,la rosa,la volpe,il serpente) e che dalla favola si fanno carne nella realtà,Prodigy,per aiutare il suo nuovo amico,va alla ricerca del vero Piccolo principe; e,come in un racconto del libro “Cuore”,lo ritrova in un giovane e maldestro addetto alle pulizie dall’ eloquente cognome: Prince. Grazie agli sforzi della ragazza,Mr Prince recupera la sua principesca memoria e inizia con lei una battaglia resistenziale contro il sistema. Il film è in fondo un elogio non tanto della fantasia infantile,che non va mai imbrigliata dalle ansie e dalle aspettative degli adulti,quanto dell’ amicizia: quella tra bambini e bambini ma anche tra bambini ed adulti,quando può avere una funzione pedagogica.Il vero aviatore della storia è però l’ autore stesso: attivo durante la Seconda guerra mondiale (dalla Francia fu a New York e poi in Québec per sollecitare la creazione di un fronte alleato),morì durante una ricognizione aerea tra Corsica e Sardegna abbatna creatura gentile e affabile in cu- tuto da un caccia tedesco: oggi gli i l’ aviatore si imbatté anni prima, è intitolato l’ aeroporto di Lione.È quando il suo velivolo precipitò nel lui,Antoine de Saint-Exupéry,a redeserto.La sua è la storia di tutti i galare agli spettatori,e già ai suoi bambini che non riescono a entrare milioni di lettori,il motto dell’ intein sintonia con “i cresciuti”,i quali ra favola: come la pecora nascosta sembrano essersi dimenticati di a- nella scatola disegnata,“l’ essenziaver avuto un’ infanzia. le è invisibile agli occhi”. DANZA I nuovi spettacoli del National Ballet of Canada Sebastiano Bazzichetto TORONTO - Si è appena chiuso il sipario sulla triste vicenda d’ amore del giovane James e della sua bella fata scozzese (“The Sylphide”) che il palcoscenico del Four Seasons Centre è già pronto ad accogliere le coreografie contemporanee dell’ annuale “Mix Program” (9-13 marzo).La seconda parte della stagione del National Ballet of Canada (NBC) è ripresa lo scorso 2 marzo con il più tradizionale dei balletti di epoca romantica,la “Sylphide”. Siamo negli anni della Francia post-napoleonica,tra i fasti del regno di Luigi Filippo: nel 1831 una ballerina italiana,Maria Taglioni,decise di rendere la sua figura sul palco ancora più elegante,affusolata ed eterea.Quale miglior modo se non quello di imbottire gli scarpini da danza con fasce e cotone per potersi sollevare sulle punte e dare al pubblico l’ illusione di un’ impalpabile leggerezza? Nacque così il prototipo delle punte che vengono usate tutt’ oggi nel balletto classico.Insieme ad esse,furono accorciate le gonne,da allora realizzate in tulle e chiffon creando la prima forma di tutù,via via sempre più corto per mettere in mostra gli atletici virtuosismi delle gambe delle ballerine.E nel 1832,all’ Opéra National de Paris,andò in scena la “Sylphide”,spettacolo ideato proprio per la Taglioni e le sue favolose doti,considerata la primissima,vera ballerina romantica. Anche se,a causa di un infortunio, il nostro Gabriele Frola non ha potuto danzare nei panni del protagonista,il NBC ha saputo magistralmente interpretare questo balletto: Harrison James (James) si è rivelato all’ altezza del ruolo principale e Jurgita Dronina (Sylphide) è stata,nella serata d’ apertura,un’ elegantissima creatura del mondo fatato nella Scozia medievale, dimostrando tutte le qualità per cui è stata scelta e si è unita l’ anno scorso alla compagnia canadese come Principal Dancer.Negli spettacoli successivi notevole,nello stesso ruolo femminile, la performance di Sonia Rodriguez,colonna portante del NBC, la sua compagnia di riferimento fin dal 1990. Da domani sera,in scena per soli sei spettacoli,il programma moderno prevede una scelta brillante di coreografie giocate sulle geometrie cromatiche e dei corpi che si fanno linee e rombi,in un caleidoscopio di ombre e di luci.“The Four Temperaments” e “Rubies” saranno i pezzi moderni che faranno da preludio all’ attesissimo “Cacti”. Il primo richiama il principio già greco-romano dei quattro umori che governano gli esseri umani – melanconico,sanguigno, flemmatico e collerico – e nasce dal genio di George Balanchine con i suoi movimenti esagerati ed estremi del corpo.Dello stesso coreografo è “Rubies” sulle note dell’ osannato Igor Stravinsky.“Cacti”,coreografato dal famoso Alexander Ekman,è una acuta satira del mondo della danza moderna,così tanto preoccupata di dare un’ immagine di sé come di un’ arte pensata (e pensosa) e non superficiale. La stagione continua,dopo il successo dello scorso dicembre, con l’ amore infelice di Giulietta ed il suo Romeo (16-21 marzo) che torna in scena sulle cupe tonalità musicali di Prokofiev e l’ imponente coreografia di Alexei Ratmansky,appositamente realizzata per la compagnia canadese. A sventolare il nostro tricolore sarà Giorgio Galli,ancora una volta, nei panni raffinatissimi di uno sfortunato Paride,sullo sfondo di una scenografia maestosa e ricchissima di citazioni dell’ arte italiana.Per non parlare dei costumi che sono un vero e proprio omaggio alla pittura del Rinascimento, dagli aristocratici ritratti femminili del Pollaiolo alle fogge e ai panneggi dei bozzetti per gli abiti di scena del Pisanello.Il lavoro dello scenografo e costumista Richard Hudson è stato davvero meticoloso ed il risultato è impareggiabile. (Per info e prenotazioni: www.national.ballet.ca) THE EVENT Gastro Conference at the Department of Language Studies Joanne Granata MISSISSAUGA - Food is an inherent need of all humans; it is a necessity for survival. However,food is a fundamental element in most,if not all,cultures. The representation of food in multiple aspects of daily life,art, music,film,language,literature, solidifies the importance of food on multiple levels of our being, not solely from the standpoint of physical nourishment and survival. The object of the “Gastronomy, Culture, and the Arts: A Scholarly Exchange of Epic Portions” Conference, held at the University of Toronto Missis- sauga over the course of March 12 and 13,is to explore the fundamental role food plays in all cultures and in all aspects of life.The cultural,socio-historical,and sociopolitical significance that can be gleaned through the investigation of food (products, ingredients,dishes,etc. ) will be highlighted through a discussion of various literary genres and works.The conference is organized by the Department of Language Studies (UTM) with the collaboration of the Department of Italian Studies (UofT) and the Italian Cultural Institute of Toronto. address by Professor Alberto Over the course of two days, Capatti of the University of Gastwelve panels, and a keynote tronomic Sciences in Piedmont, Italy, the participants will discuss a wide range of topics related to food,including,but not limited to representations of food in literature,film,and other media,the application of culinary aspects in undergraduate teaching,the ethics of consumption,and the use of food as a cultural and political agent. With speakers and participants from a host of different universities from various countries,including,but not limited to Canada,Italy,and the United States, the conference will address culinary aspects of Canadian,Chilean,Chinese,French, Italian,and Russian culture,to name a few,and is sure to be filled with great intercultural and interdisciplinary discussion and insight. The conference complements a UTM course (“Cucina Italiana: A History of Italy through Food”),as outstanding undergraduate papers associated with the latter will be read. Information regarding dates, times,location,along with a conference program can be found at: https://secure.utm.utoronto. ca/gca/. Registration information can be accessed at: https://secure. utm.utoronto.ca/gca/tickets. (Department of Language Studies at the University of Toronto Mississauga, Deerfield Hall, March 12-13)