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Paolo Guzzanti attacca il Cavaliere: "Che disgusto per i
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Paolo Guzzanti attacca il Cavaliere: "Che disgusto per i suoi comportamenti"
Inviato da Matteo Tonelli da "La Repubblica"
mercoledì 05 agosto 2009
Ultimo aggiornamento lunedì 10 agosto 2009
"E' un gran porco". L'ex
senatore del Pdl Paolo Guzzanti non usa toni soft per giudicare i
comportamenti privati di Berlusconi. "E' una persona che ha
corrotto la femminilità italiana schiudendo carriere impensabili a
ragazze carine che hanno imparato solo quanto sia importante darla
alla persona giusta al momento giusto - scrive sul suo blog Guzzanti
- sollecitate in questo anche dalle madri, quando necessario". E
tra verbali mai pubblicati e "disgustosi contenuti" l'ex
parlamentare del Pdl tira in ballo anche il capo dello Stato le cui
sollecitazioni avrebbero impedito la pubblicazione delle
intercettazioni.
In serata le dichiarazioni di Guzzanti
diventano il caso del giorno, interviene perfino il Quirinale. "E'
assolutamente priva di fondamento l'insinuazione, riferita dal sen.
Paolo Guzzanti, secondo la quale il Presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, avrebbe sollecitato non si sa quali direttori di
giornali a non pubblicare taluni atti giudiziari che sarebbero in
loro possesso". Una smentita che il senatore accoglie con
"rispetto e piacere".
Ghedini, avvocato di Berlusconi,
giudica di "nessuna importanza" la vicenda: "Quelle
intercettazioni sono state distrutte". Ma sorvola sulle critiche
del suo ex compagno di partito.
Le accuse di Guzzanti. Al parlamentare,
padre dei comici Sabina e Corrado, un tempo esponente di primo piano
del Polo ed ex vicedirettore del Giornale, si deve l'invenzione del
termine "mignottocrazia". Lo usò al culmine dello scontro
con il ministro Mara Carfagna quandò puntò il dito contro le
presunte "nomine di scambio". Dove la merce di scambio
sconfinava nel pettegolezzo sessuale. Da allora Guzzanti non ha
smesso di attaccare il premier su questo tema. Sul
quell'atteggiamento "puttaniero" che "corrompe la
gioventù e mina il rispetto della donna". Il suo blog nel
pomeriggio è andato in tilt da troppi accessi e non risultava
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raggiungibile. Ma il sito dell'Espresso ha registrato tutti i
contenuti.
Mesi fa, intervistato da Repubblica.it,
Guzzanti non si nascose dietro le parole: "Siamo in presenza di
un capo di governo che è circondato da pettegolezzi a sfondo
sessuale. E questo è un danno per il Paese. Non faccio processi
sommari, ma Berlusconi ha fatto della sua sessualità un evento
politico e su questo, dicono anche alcuni del suo partito, prima o
poi potrebbe inciampare". E oggi sferra un nuovo affondo contro
il Cavaliere. Tirando in ballo le intercettazioni sull'inchiesta di
Napoli (poi distrutte) che conterrebbero dialoghi a sfondo
esplicitamente sessuale che hanno il Cavaliere come protagonista
assoluto. Dialoghi di cui molto si è parlato ma che non sono mai
diventati pubblici.
"Un famoso direttore...".
Guzzanti, invece, riferisce di voci "attendibili" che
affermerebbero come "un famoso direttore ha mostrato e fatto
leggere a un numero imprecisato di persone (deputati e deputate di
Forza Italia per lo più) i verbali che tutti i direttori di giornale
hanno, ma che avrebbero deciso di non usare su sollecitazione del
Presidente Napolitano". Si tratterebbe delle ormai famose
intercettazioni napoletane "in cui persone che ora ricoprono
cariche altissime si raccontano fra di loro cose terribili che la
decenza e la carità di patria mi proibiscono di scrivere, anche se
purtroppo sono sulla bocca di coloro che hanno letto i verbali. Io ne
conosco almeno tre".
"Dettagli disgustosi". A
questo punto Guzzanti entra nel dettaglio. Sollecitato da un lettore
racconta di "cose assolutamente disgustose": "Rapporti
anali non graditi, ore e ore di tormenti in attesa di una erezione
che non fa capolino, discussioni sul prossimo set, consigli fra donne
su come abbreviare i tormenti di una permanenza orizzontale pagata
come pedaggio". Dicendosi disponibile a raccontare tutto ad un
magistrato: "A cui direi da chi ho avuto queste relazioni e chi
fosse il giornalista che ha fornito il materiale in lettura". E
la sua battaglia contro l'uomo "che odia le donne"
continua.
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