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Musica & altri percorsi | La prima non-rivista che sceglie il meglio - www.musicletter.it - Anno VI - Update N. 74
INTERVISTA A NICOLA MANZAN
BOL OGNA VI OL ENT A
MUSICA FOUR TET, MASSIMO VOLUME, DICKEY BETTS & GREAT SOUTHERN, JOHNNY GRIECO,
HYTEST, KINGS OF THE SUN, THE DIVINE COMEDY, ELVIS COSTELLO, BIG SEXY NOISE, OVLOV,
LOUDON WAINWRIGHT III, EARL GAINES, BECK, UOCHI TOKI, FRANKIE GOES TO HOLLYWOOD,
KID CREOLE AND THE COCONUTS, HELIX, MALE BONDING, LEONARD COHEN, TALKING HEADS,
SHRINEBUILDER, MIKE PATTON, GRINDERMAN, ALESSANDRO MANNARINO, NACHTMYSTIUM,
MULETRAIN, PAROLE DI LULÙ SPECIALE NINA SIMONE RUBRICHE PRESI NELLA RETE,
NOTEBOOK, SOGNATORI DI FRODO, SIDEWAYS LIBRI FRANZ CORIASCO, STEFAN ZWEIG,
MARK OLIVER EVERETT FRAMMENTI DI CINEMA RIMOSSO QUATTORDICESIMA PARTE
Lo sfor z o dispe r a t o che com pie l'uom o
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chi siamo
ne l t e nt a t ivo di da r e a lla vit a un qua lsia si
significato è teatro.
Eduardo De Filippo
Lu ca D Am br osio
Domenico De Gasper is
Nicola Guerra
Jori Cherubin i
Massimo Bernardi
Marco Archilletti
Manuel Fiorelli
Pier Angelo Cantù
Pasquale Boffoli
Franco Dimauro
Gianluca Lamberti
Nicola Pice
Gianluigi Pala mone
Stefano Bon
Stefano Sciortino
Costanza Savio
Rossella Spadi
Marco Tudisco
Alessandro Cardinale
Alessandro Busi
Claudia De Luca
Laura Carrozza
Antonio Anigello
Valerio Granieri
Matteo Ghilardi
Luigi Lozzi
Alessandro Grainer
Ilario La Rosa
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Lu ca D Am br osio
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copertina update n. 7 4 / 2010- 12- 15
BOLOGNA VIOLENTA | photo by Elena Di Vincenzo
Fot o disponibile su int ernet et ichet t at a com e eduardo_de_filippo- ec414.j pg
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update n. 74
sommario
MUSICA | SPECIALE INTERVISTA
0 4 BOLOGNA VIOLENTA Intervista a Nicola Manzan (2010) by Antonio Anigello
MUSICA | SPECIALE
0 8 NINA SIMONE Il canto primigenio del popolo nero
by Luigi Lozzi
MUSICA | RECENSIONI
14 FOUR TET There is Love in You (2010) by Luca D Am brosio
1 5 THE DIVINE COMEDY Bang Goes The Knighthood (2010) by Alessandro Grainer
1 6 ELVIS COSTELLO National Ransom (2010) by Luigi Lozzi
1 7 MASSIMO VOLUME Cattive Abitudini (2010) by Jori Cherubini
1 8 DICKEY BETTS & GREAT SOUTHERN 30 Years Of Southern Rock (1978- 2008) 2010 by Luigi Lozzi
20 NACHTMYSTIUM Addicts: Black Meddle Pt. II (2010) by Valerio Granieri
2 1 LOUDON WAINWRIGHT III 10 Songs For The New Depression (2010) by Luigi Lozzi
2 2 EARL GAINES You Got The Walk (2010) by Luigi Lozzi
2 3 OVLOV Margareth, Frank and the Bear (2010) by Nicola Guerra
2 4 UOCHI TOKI Cuore Amore Errore Disintegrazione (2010) by Jori Cherubini
2 5 MALE BONDING Nothing Hurts ( 2010) by Franco Dimauro
2 6 MULETRAIN Crashbeat (2009) by Antonio Anigello
2 7 BIG SEXY NOISE S.T. (2009) by Franco Dimauro
2 8 ALESSANDRO MANNARINO Bar della Rabbia (2009) by Laura Carrozza
30 KID CREOLE AND THE COCONUTS Anthology Vols. 1 & 2 (2009) by Franco Dimauro
31 HYTEST Dishing Out The Good Times (2009) by Matteo Ghilardi
32 JOHNNY GRIECO Affa n no d Ar t ist a (2009) by Nicola Guerra
33 HELIX Vagabond Bones (2009) by Manuel Fiorelli
34 BECK Sea Change (2002) by Luca D Am brosio
35 KINGS OF THE SUN S.T. ( 1988) by Manuel Fiorelli
36 FRANKIE GOES TO HOLLYWOOD Welcome To The Pleasuredom (1984/2010) by Franco Dimauro
3 8 TALKING HEADS Remain In Light ( 1980) by Alessandro Grainer
MUSICA | LIVE REVIEW
39 SHRINEBUILDER Mezzago (Mi), Bloom ( 20.112.10) by Matteo Ghilardi
4 0 LEONARD COHEN Varsavia, Torwar (10.10.2010) by Luca D Am brosio
4 2 GRINDERMAN Roma, Atlantico Live ( 07.10.2010) by Alessandro Cardinale
4 3 GRINDERMAN Trezzo sull Adda , Live ( 06.10.2010) by Nicola Guerra
4 4 PAROLE DI LULÙ Mazzano Romano (Roma), Parco di Treja ( 30.08.2010)
4 6 MIKE PATTON Firenze, Fortezza da Basso ( 26.07.2010) by Costanza Savio
by Rossella Spadi
RUBRICHE
4 7 PRESI NELLA RETE by Stefano Bon
4 8 NOTEBOOK by Alessandro Busi
4 9 SOGNATORI DI FRODO by Stefano Bon
5 1 SIDEWAYS by Marco Archilletti
ALTRI PERCORSI | LIBRI
5 2 MARK OLIVER EVERETT Rock , a m or e , m or t e , follia e (2010)
5 3 FRANZ CORIASCO Dai tetti in giù ( 2010) by Stefano Sciortino
5 5 STEFAN ZWEIG Novella degli scacchi ( 1941) by Massimo Megale
by Nicola Guerra
FRAMMENTI DI CINEMA RIMOSSO | QUATTORDICESIMA PARTE
5 7 DIRTY HARRY | THE BEGUILED Don Siegel (1971) by Nicola Pice
5 8 FAMILY LIFE Kenneth Loach (1971) by Nicola Pice
5 9 DUEL Steven Spielberg (1971) by Nicola Pice
© ML 2005-2010
BY L UCA D AMBROSI O
ML non ha scopi di lucro, il suo unico obiettivo è la diffusione della buona musica
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ML 03
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update n. 74
speciale intervista
BOLOGNA VIOLENTA
Intervista a Nicola Manzan
Genio, inquietudine e rock and roll
© 2010 di
Antonio Anigello
Nicola Manzan è uno degli art ist i più cam aleont ici ed
eccentrici di t ut t a la scena rock it aliana, nient e da dire.
I nnum erevoli collaborazioni con i m usicist i più disparat i,
dal m ainst ream alle corrent i underground più spint e, m a
sem pre con uno spirit o che riesce a preservare la sua
purezza
art ist ica.
Approfit t iam o
della
sua
not a
disponibilit à per fare quat t ro chiacchiere sul m ondo
Bologna Violenta. Buona lettura.
I n izia m o con un a dom a n da fa cile fa cile e , a llo st e sso t e m po, ch e non t i a vr à m a i fa t t o
n e ssu no:
da
cosa
n a sce
il
pr oge t t o
Bologna
Viole n t a
e
qua nt o
è affiancabile
all'esperienza Teatro degli Orrori?
I l proget t o nasce nel 2005. Era un periodo parecchio buio nella m ia vit a, non st avo prat icam ent e
suonando con nessuno ed ho pensat o che era il m om ent o giust o per dedicarm i a qualcosa che
avevo in t est a da t em po di fare, e cioè un disco grind. I l fat t o di essere da solo non m i ha
sconfort at o, anzi, m i ha dat o la possibilit à di essere m olt o più indipendent e nelle scelt e sia
stilistiche che di " form a" . Quello che ne è uscit o è il m io prim o cd- r con 26 t racce da 26 secondi.
Voleva inizialm ent e essere solo uno sfogo t em poraneo, poi alla fine ci ho preso gust o e m i sono
accort o che quello che st ava nascendo era un proget t o che se non alt ro rispecchiava appieno
quello che avevo dent ro in quel periodo. Quest 'anno è uscit o I l Nuovissim o Mondo, album di
sicuro più com plet o del precedent e, in cui ci sono delle t em at iche ben chiare e m olt e più idee
(sia m usicali che cont enut ist iche) . I l Teat ro Degli Orrori è arrivat o pesant em ent e nella m ia vit a
quest'anno. Prat icam ent e sono part it o in t our quando st ava uscendo il m io disco, dandom i
in quest o m odo la possibilit à di prom uoverlo in m aniera m olt o efficace, vist o che spesso ho
avuto la possibilità di esibirmi prima de ITDO. Le due esperienze quindi per me vanno a braccetto,
anche perché i due proget t i hanno idee di base abbast anza sim ili, alm eno dal punt o di vist a
contenutistico. Ci sono pezzi com e il m io Un paese piet oso e I l t erzo m ondo de I TDO che parlano
praticamente della stessa cosa.
ML 04
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update n. 74
speciale intervista: bologna violenta
I l N u ovissim o M on do è u n a lbu m a ffa scin a n t e m a a n che
ost ico, giust a colonna son or a di film com e M ondo Ca n e o
Ca nn iba l H oloca u st . Qu a li son o le pe llicole ch e più h a n n o
devastato il mondo Manzan?
Di sicuro il disco è ispirat o profondamente alla saga dei Mondo
Movie. La prim a volt a che ho vist o Mondo Cane m i ero appena
t rasferit o a Bologna ( il progetto Bologna Violent a non era ancora
nat o) e quello che m i ha st upit o di più è st at o l'uso cont inuo di fort i
cont rast i nel m ont aggio delle scene, olt re che, nat uralm ent e, le t em at iche spesso scabrose che
venivano usat e per scioccare il pubblico che negli anni sessant a evident em ent e non era così
abit uat o
a vedere
le
st ranezze
e
le
at rocit à
del
m ondo.
Il
t ut t o
sorret t o
da
una
colonna sonora veram ent e splendida dell'accoppiat a Oliviero- Ortolani. Mi è venut o subit o in
m ent e di fare un disco usando quest o t ipo di im m aginario e quest o m odo " forzat o" di m et t ere
insiem e argom ent i leggeri e pesant i, di passare dalla fest a alla m ort e in un at t im o. Ho vist o gran
part e della saga dei Mondo, fino a quelli più orridi degli anni Ot t ant a, e anche ovviam ent e le
" degenerazioni" , quali i cannibal m ovies ed i docum ent ari più spint i ( la saga di Em anuelle, per
capirci) . Quello che ne è uscit o è I l Nuovissim o Mondo, che m i piace considerare com e un Mondo
Movie in musica. Le pellicole per m e fondam ent ali rest ano com unque Mondo Cane, Africa Addio e
Cannibal Holocaust (che pur non essendo un film "mondo" parla di questo discutibile modo di fare
cinema e ne rappresenta secondo me il tassello finale).
Qu a n t o è im por t a n t e la t ua m a t r ice pun k in Bologna Viole n t a ? M i
se m br a che , a t r a t t i, t u possa a ve r e u na ce r t a sin t on ia con a lcu n i
gruppi crust e per una band come i Napalm death.
La m at rice punk è sem plicem ent e fondam ent ale. Bologna Violent a è un
progetto m usicalm ent e nichilist a e anarchico, vot at o alla dist ruzione di
regole
e preconcetti. C'è
una
fort e
m at rice
punk
hardcore
nell'im post azione del t ut t o, il prim o disco è uscit o m ast erizzat o, con
copert ina fot ocopiat a, fat t o in casa e dist ribuit o in t ut t o il m ondo nel
circuito DIY. Per Il Nuovissimo Mondo ho un'etichetta (Bar La Muerte), ma
il t ut t o è ancora nell'am bit o dell'aut oproduzione ( le copie arrivano diret t am ent e a casa m ia, per
dire) , e quest o sinceram ent e m i fa sent ire bene. Ho m olt i cont at t i con il "music- business" e
spesso non m i sent o a m io agio, non è il m io m ondo, non c'è quella passione che viene dal
profondo, quell'am ore per la m usica che è per m e fondam ent ale ogni volt a che si im braccia uno
st rum ent o o si regist ra un disco. I nut ile dire che da grande vorrei essere com e i Napalm
Death... Al di là dei gust i personali credo sia una band ancora " pulit a" , nonost ant e la loro carriera
sia ormai lunghissima, ma mai votata al solo vendere dischi.
ML 05
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update n. 74
speciale intervista: bologna violenta
Ti h o vist o r e ce n t e m e n t e con i
M e lt
Ba na na .
I
t u oi
con ce r t i
sono e st r e m i: com e t i pon i con
gli spe t t a t or i de i t uoi infu oca t i
live set?
Dipende da vari fat t ori. I n genere,
com e
avrai
vist o,
non
uso
il
microfono per parlare col pubblico,
quindi se il locale è m olt o grande ( o
nei fest ival est ivi, per esem pio) la
com unicazione è un po' difficile; m a
se sono in un cent ro sociale in m ezzo al pubblico, allora si può davvero creare un filo diretto con
gran part e della gent e present e allo spet t acolo. I n generale, not o che pur suonando più o m eno
sem pre la st essa sequenza di brani, i concert i sono sem pre diversi, vuoi per il t ipo di post o, per il
tipo di pubblico o per il m io um ore, vist o che sono da solo sul palco e che dipende t ut t o più o
m eno da m e.
Di solit o m i divert o m olt o,
com unque,
e vedo che anche la gent e si
diverte, nonost ant e la m usica non sia per nulla easy- list ening e le t em at iche non siano le più
allegre. Mi piace pot er coinvolgere i present i durant e l'esibizione, sono ancora convint o che i
concerti siano fatti sia dagli artisti che dal pubblico.
Qu a n do si pa r la di N icola M a n za n si a ffia n ca n o
se m pr e
nom i
di
colonn e sonor e
o
pe llicole
cin e m a t ogr a fich e . C'è u n 'influ e n za le t t e r a r ia in
Bologna Violenta?
Non c'è un'influenza diret t a, nel senso che non m i
sent o
ispirat o
da
qualche libro
o
scrit t ore
in
part icolare. C'è da dire che però negli anni ho let t o
parecchio, e sono abbast anza set t oriale, nel senso
che, per dire, ho let t o t ut t o Kafka e t antissimi
romanzi e
raccont i
russi,
che
di
sicuro
hanno
cam biat o il m io m odo di vedere le cose. Mi piacciono
parecchio anche Bret East on Ellis e Chuck Palahniuk,
anche se non li t rovo così profondi o sconvolgent i ( a
dire la verit à ho let t o " Meno di Zero" a 12 anni e
sono
rim ast o
int eressano
le
un
st orie
po' traumatizzato). Non
con
" im m agini"
mi
scabrose,
preferisco di gran lunga le storie di vite scabrose.
ML 06
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speciale intervista: bologna violenta
Se i u n a r t ist a polie dr ico, colla bor i con
n om i
not i
de llo
com e
con
piccole
st a r
syst e m musicale
r e a lt à
indipe nde n t i.
Esist e u n filo con du t t or e ch e accomuna
queste esperienze? La più significativa?
Mi vien da dire che il filo conduttore sono io! A
part e gli scherzi, c'è un sot t ile filo che lega
t ut t e le esperienze, alla fine ho una ret e di
contatti che è m olt o fit t a ma, lavorando quasi
esclusivam ent e in I t alia, l'im pressione che ho è che ci si conosca più o m eno t ut t i. I n genere
com unque lavoro per produzioni indipendent i, quindi si creano spesso " rapport i durat uri" con
gruppi o studi di registrazione, l'atmosfera è molto rilassata e vengono fuori idee dal confronto tra
le varie personalit à e gust i m usicali. Alt re volt e si t rat t a sem plicem ent e di andare in st udio a
eseguire cose scrit t e da chissà chi, e in quei casi non è proprio il m assim o, anzi, spesso è una
rot t ura di palle. Le esperienze più significat ive per m e sono st at e quelle più lunghe, vedi
con Alessandro Grazian, i 4fioriperzoe o più in là nel tempo i Full Effect. Sono anni di esperienze a
t recent osessant a gradi, dalla sala prove al palco, allo studio. I nnegabile che anche esperienze più
brevi, vedi con i Baust elle, m i hanno " segnat o" . Trovarsi t ut t o ad un t rat t o cat apult at i in un
m ondo nuovo in cui al di là del sem plice suonare, le regole sono t ut t e diverse, è un bel colpo. Ma
è una buona opport unit à per im parare cose nuove, sono periodi della vit a in cui si cresce m olt o,
sia artisticamente che da un punto di vista più meramente "lavorativo".
Si a ssocia a l t uo m on do un a lon e qu a si m a le fico. I o non t r ovo, pe n so ch e ci sia
addirittura qualcosa di benevolo, mantrico e liberatorio. Mi sbaglio?
Hai assolut am ent e ragione. Sono una
persona
m olt o
positiva e
forse
t ranquilla,
fin
t roppo
m olt o
buona.
Bologna Violenta è la rappresent azione
in m usica della part e più oscura di
me, che
esce
proprio
com e
una
liberazione, ed è quest o che vorrei che
provasse anche chi ascolt a i m iei brani.
Ho ascolt at o in m acchina il m io prim o
disco per m esi andando al lavoro, com e
se fosse davvero un m ant ra, e t i dirò che arrivavo sul post o alle cinque di m at t ina bello carico! Mi
piace scherzare con le iconografie del rock, m i piace fare croci rovesciat e e scrivere 666, m a non
sono satanista, è solo folklore metal!
ML 07
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update n. 74
speciale intervista: bologna violenta
Qu a li sono i t u oi fut u r i pr oge t t i m u sica li ( e n on) sia
come Bologna Violenta che come Nicola Manzan?
Ci sono parecchie cose in ballo. Voglio regist rare pezzi nuovi
per Bologna Violent a, ho un sacco di idee e devo decidere da
che part e andare, per int enderci. Vorrei fare il disco nuovo,
m a m i sem bra che I l Nuovissim o Mondo abbia ancora m olt o
da dire, soprat t ut t o dal vivo. Quindi st o pensando anche
ad event uali 7" o split .St anno per uscire anche cover, t ribut i,
remix, diciamo che quello che manca è il tempo per riuscire a
far t ut t o e ancora di più! Ho in program m a anche la st am pa
in vinile di ent ram bi i dischi ed un sacco di concert i in t ut t a
I t alia fino a prim avera.
A m arzo dovrei fare un
t our
europeo, vediam o com e vanno le cose. Poi con I l Teat ro Degli Orrori abbiam o una decina di dat e
ancora da fare e poi si pensa al disco nuovo, anche se in fin dei cont i ci st iam o già pensando.
Pot rebbe essere che faccia ancora qualche dat a con Alessandro Grazian, m a con l'anno nuovo.
Esce prim a della fine dell'anno un disco di colonne sonore dei 4fioriperzoe, una raccolt a di
" m usiche per film m ai vist i" , produzioni indipendent i e cose più o m eno ist it uzionali. Poi ci sono
altri progetti, altre idee, insomma, come dicevo, spesso è il tempo che manca!
Gr a zie pe r la t ua solit a ge n t ile zza e dispon ibilit à , M u sicle t t e r e t u t t i i su oi le t t or i t i
abbracciano, alla prossima.
Ringrazio voi per lo spazio che m i dedicat e, ringrazio i let t ori che saranno arrivat i a leggere fino a
qui. Gli altri non possono che avere tutta la mia comprensione.
BOLOGNA VIOLENTA: www.myspace.com/nicolamanzan
Foto di Eeviac (pag. 3), Federico Berti (pag. 5), Nicola De Cecchi (pag. 6), Daria Cresci (pag. 6), Il Ramingo (pag. 7), Eleonora
Cagnani (pag. 7), Elena Di Vincenzo (pag. 8)
Intervista di Antonio Anigello | www.musicletter.it
ML 08
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update n. 74
speciale
NINA SIMONE
Il canto primigenio del popolo nero
© 2010 di
Luigi Lozzi
Vero nom e Eunice Kat hleen Waym on, Nina
Sim one nasce a Tryon, nel Nort h Carolina, il
21 Febbraio 1933 e m uore a Carry- le- Rouet,
un paesino nel sud della Francia a pochi
chilom et ri da Marsiglia, il 21 aprile del 2003.
Una figura, quella della Sim one, che dagli
anni '50 in poi ha suscit at o suggest ioni dal
Foto by Roland Godefroy
fort e im pat t o em ozionale in coloro che ne
hanno
seguit o
passo
passo
le
vicende
artistiche e umane, tali da poterla considerare in assoluto una delle migliori interpreti della musica
nera nonché personaggio di cult o. Eclet t ica nella scelt a dei brani, la sua m usica non è di facile e
im m ediat a collocazione, e cert am ent e non vuole esserlo; essa si m uove sinuosa t ra il blues e il
jazz, il soul e il R&B, il gospel, il pop e il folk, e la canzone politica, sempre comunque con rimandi
precisi alle radici della musica africana. Il suo canto, spesso paragonato a quello di Billie Holiday e
di Edit h Piaf, è accorat o, soffert o, profondo ed essenziale, non indulge in virt uosism i vocali,
virt uosism i che invece si concede quando suona il pianofort e. Nel suo vocalism o si può cogliere
com e poche volt e è dat o sent ire - il cant o prim igenio del popolo nero. I l fort e t em peram ent o, il
carat t ere scont roso e la sua vit a privat a irregolare si com binano in quel t ant o di m audit , che si
addice alle personalit à geniali: un m at rim onio disast roso, l'arrest o e la prigione nel 1978 - non
aveva pagat o le t asse anni prim a per prot est are con il suo governo per l'assurda guerra in
Vietnam - , l essere sopravvissut a a una figlia am at issim a, la povert à e l'esaurim ent o nervoso, un
t ent at ivo di suicidio. Lei ha superat o quest i t raum i ed è andat a avant i con indom it a passione,
negli anni del declino art ist ico, in una salt uaria at t ivit à concert ist ica, soprat t ut t o in Europa.
Quando suona il piano con grande libert à int erpret at iva, nell'uso del cont rappunt o bachiano, con
l'am pia est ensione dei m ezzi vocali, nel m ix di im provvisazione j azz e di m odulazione del blues,
nel m odo originale di sospendere il cant o e di usare il silenzio com e elem ent o m usicale, sono
riscontrabili elem ent i che non pot evano farla passare inosservat a. Talent o precoce a 4 anni inizia
a prendere lezioni di piano, a 10 esordisce sul palco per il suo prim o concert o di pianofort e e
im pat t a con il prim o episodio di razzism o, uno dei t ant i che la indurranno a m et t ere il proprio
cant o al servizio dei reiet t i di colore: i suoi genit ori vengono cost ret t i a cedere il proprio post o ad
una coppia di bianchi.
ML 08
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update n. 74
speciale: nina simone
L'inevit abile gavet t a in chiesa com e cant ant e, con le sorelle ( le Waym on Sist ers) , poi, grazie al
m ecenat ism o di una sua am m irat rice può cont inuare negli st udi dapprim a ad Asheville ( Carolina
del Nord) , quindi alla Juilliard School di New York, la st essa frequent at a anche da Miles Davis.
Lavora com e cant ant e e pianist a in vari club all'inizio dei '50, sua m usa ispirat rice è Billie Holiday,
adot t a il nom e di Nina Sim one m ut uandolo dal vezzoso appellat ivo di un boyfriend spagnolo e dal
nom e dell'at t rice francese Signoret ; l'album di esordio inciso per la Bet hlehem Records - 1958,
" Jazz As Played I n An Exclusive Side St reet Club" , ebbe un grande successo - , il suo prim o hit nel
1959 ( una cover di " I Love You Porgy" di Gershwin) . Nina firm a per la Colpix regist rando 10
album . Nel '61 si sposa con il det ect ive Andy St roud e l'anno dopo divent a m adre di Lisa Celest e.
Nel 1964 im bocca la st rada della canzone di prot est a ( scrivendo " Mississippi Goddam ! "
sull'assassinio di Medgar Evers e di 4 ragazzi di colore in Alabam a; un brano di t ale efficacia da
divent are m om ent o t opico dei suoi concert i) : è at t ivist a per i dirit t i civili ( la sua " To Be Young,
Gift ed, and Black" , cavallo di bat t aglia anche di Aret ha Franklin, divent a l'inno del m ovim ent o) e
sim bolo della 'Black Revolut ion'. I l suo approccio em ozionale con la m at eria sarebbe divent at o, in
m aniera m olt o diret t a, un t rat t o dist int ivo del suo 'singing': il t im bro della voce usat o per
esprim ere am ore e sofferenza, gioia e solit udine. Provat e ad ascolt are " Four Wom an" - esem pio
cant aut oriale della sua at t enzione per le t em at iche fem m inili - e i brividi vi scorreranno lungo la
schiena. Tra il '64 e il '66 incide set t e album per la Philips poi 9 per la RCA. L'insofferenza verso
ogni form a di razzism o, anche solo psicologico, la port ano a vivere 'nom ade'
alle Barbados, in
Liberia, Svizzera, Francia, Trinidad, Paesi Bassi, Gran Bret agna. L'am pia port at a del suo
cont ribut o creat ivo è t angibile anche in un cont est o pop( olare) : nel 1961 regist ra " The House of
t he Rising Sun" , un 't radit ional' subit o ripreso da Bob Dylan e dagli Anim als. I ncide più t ardi
" Don't Let Me Be Misunderst ood" , per lei uno 'st andard', ripreso ancora dagli Anim als, e " I Put a
Spell on You", 'covered' dal nuovo gruppo di Alan Price. Incide inoltre "Ain't Got No/I Got Life", un
m edley t rat t o da " Hair" , e una splendida versione di " To Love Som ebody" , dei Bee Gees, che
raggiunge la Top Ten inglese nella prim avera 1969. Nel 1970 divorzia dal m arit o e nel '74 lascia
l'RCA. Da quel m om ent o inizia per lei un lungo periodo di eclissi int errot t o qua e là da salt uarie
apparizioni discografiche e da buona at t ivit à concert ist ica, soprat t ut t o in Europa dove m ost rano di
apprezzarla m olt o più che in pat ria. Nina ha di fat t o lasciat o gli St at i Unit i alla fine degli anni '60,
accusando gli organism o polit ici di non essersi m ai seriam ent e preoccupat i del problem a del
razzism o. Ha girat o il m ondo, vivendo alle Barbados, in Liberia, in Egit t o, in Turchia, in Olanda ed
in Svizzera prima di fermarsi a Aix- en- Provence, in Francia, nel 1994, dove ha potuto avere la sua
prim a casa. Nel 1987 t orna prepot ent em ent e nelle classifiche inglesi con " My Baby Just Cares For
Me", una sua incisione di quasi trent'anni prima, che viene adottata per la pubblicità per la Chanel
e divent a il brano che oggi viene associat o inequivocabilm ent e al suo nom e. Una nuova m a breve
stagione di successo le si dischiude dinanzi e la vede anche protagonista 'invisibile' del film "Nome
in codice Nina" del 1992, rem ake di " Nikit a" di Luc Besson, dove la prot agonist a ( Bridget Fonda)
adopera Nina come sua musa ispiratrice.
ML 10
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update n. 74
speciale: nina simone
Nel film " L'agguat o" ( " Ghost from t he Past " ) , 1996, di Rob Reiner è present e il brano " I Wish I
Knew How I t Feels To Be Free" . I l film t rat t a dell'assassinio del leader Medgar Evers, lo st esso
sogget t o della canzone " Mississippi Goddam " . Pet er Gabriel ha dichiarat o di includere " I Put A
Spell On You" t ra le dieci canzoni che gli hanno procurat o in passat o l'eccit azione di st are ad
ascolt are qualcosa di veram ent e nuovo ed em ozionant e. John Lennon invece disse di essersi
ispirat o, assiem e a Paul, al cant o di Nina per il rit ornello di " Michelle" «I love you, I love you, I lo- ove you », e alt re decine di art ist i - Aret ha Franklin, Sade, Laura Nyro, Donovan, Elizabet h
Frazer dei Coct eau Twins, Richie Havens, Cat St evens, Janis Jan, Tanit a Tikaram - non hanno
esit at o ad afferm are di includere la Sim one t ra le proprie cant ant i preferit e. Nel 1993 va a vivere
nel sud della Francia, a Bouc- Bel- Air vicino a Aix- en- Provence. Quando se n è andat a il 21 aprile
del 2003, all et à di 70 anni, ha lasciat o nella più t ot ale cost ernazione quant i, consapevoli della sua
grandezza, avevano seguit a con passione le fasi della sua carriera. La sua è st at a una personalit à
assolut am ent e singolare nel m ondo dello show- business; ha seguit o sem pre il proprio ist int o
anarchico e t rasversale t rasm et t endo al pubblico la sua st raordinaria forza com unicat iva. Lo
spirit o libero ed indipendent e l'ha port at a ad affront at o in prim a persona le int em perie della vit a.
Ogni suo concerto costituiva un piccolo evento: seduta al pianoforte, a far lievitare il giusto climax
part endo da poche not e. La voce a passare repent inam ent e dal t ono duro e sarcast ico a quello
dolce e sussurrat o; e bast avano pochi essenziali elem ent i per am m ant are il pubblico del suo
fascino e convincerli della sua unicit à di art ist a. Purt roppo lo spazio t iranno m i ha consent it o solo
parzialm ent e di raccont are la st oria in m usica e lo spessore di una delle più st raordinarie
int erpret i afro- americane del XX secolo, nonché am basciat rice nel m ondo per l afferm azione dei
Dirit t i Civili della popolazione nera, art ist a che vant a olt re 170 t ra LP e CD pubblicat i. Non posso
fare alt ro che darvi appunt am ent o alle pagine che gest isco su Facebook
concessom i da Musicletter
nell am bito di quant o
dove ( è una prom essa! ) prossim am ent e cont o di iniziare un
approfondim ent o a t appe del corpo musicale di questa straordinaria artista.
N I N A SI M ON E -
"I
Love
You Por gy -
Live
1 9 6 1 - 62" -
(Jazz
Shorts/ Ege a , 2 0 0 9 ) DVD - Avevo assist it o con t repidazione al concert o
t enut o da Nina Sim one all Audit orium di Rom a il 5 m aggio 2002 ( è st at o il
suo
penult im o
in
assolut o
prim a
che
le
sue
condizioni
di
salut e
peggiorassero fino a port arla alla m ort e il 21 aprile dell anno dopo) . Una
delusione - poco sicura sulle gam be, in difficolt à nell esprim ere la veem enza
riconosciut ale della voce, accom pagnat a, per giunt a da un m anipolo di
m usicist i ( letteralmente)
raccat t at i
non si sa dove! - m a non inat t esa
perché da m olt i anni la cant ant e aveva abbandonat o la scena e le sue rare esibizioni erano più
invocat e ad alt a voce dal popolo dei suoi fan che frut t o di una sua precisa volont à. Perché è dal
vivo che Nina ha sprigionat o il m eglio della sua m agia; perfino il suo album di debut t o a 24 anni,
regist rat o in st udio, recava il t it olo Jazz As Played I n An Exclusive Side St reet Club .
ML 11
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speciale: nina simone
Le t est im onianze per im m agini ( disponibili in DVD) della grandezza dell art ist a sono poche
ma
davvero preziose. La pubblicazione di quest o DVD può aiut arci a recuperare in part e la
dim ensione live più aut ent ica di una delle personalit à fem m inili più carism at iche em erse negli
ultimi 40 anni, idolat rat a dalla baby boom er generat ion, voce im port ant e schierat a in prim a linea
nelle bat t aglie per i dirit t i civili degli afroam ericani, capace di rendere ogni canzone una sua
canzone e sost enendo le sue int erpret azioni con uno st ile pianist ico inconfondibile che non è st at o
secondo a nessuno. Si t rat t a di una t est im onianza video pressoché unica che la im m ort ala nel
periodo della sua afferm azione iniziale, nei prim i anni Sessant a, in due dist int e esibizioni a New
York nel 61 e nel 62. I l repert orio ( ot t o brani in t ut t o) include la classica I Loves You, Porgy ( in
un m edley assiem e a
grazie a
St rawberry Wom an
Sunday in Savannah ,
I nst rum ent al Blues . Nina
e Crab Man ) , e suscit a alt ri em ozionant i m om ent i
When I Was in My Prim e ,
I ll Look Around
e la splendida
che è accom pagnat a da una form azione con chit arra, basso e
bat t eria ( percussioni nella seconda part e) - esprim e int era la forza della sua anim a più blues e
gospel che j azz, poggia sulla lim pida voce, m agnifica ed appassionat a, dalla t onalit à agrodolce,
m ost ra il suo port am ent o regale e l int ensa espressione del viso. I l DVD include nella seconda
m et à la regist razione di un concert o di Anit a O Day effet t uat a a Tokyo il 30 Dicem bre del 1963.
NINA SIMONE &
H ER TRI O - " M y Ba by Ju st Ca r e s For M e "
( Ga m bit Re cor ds/ Egea, 1957/ 2006) CD - Si t rat t a dell album
d esordio di Nina Sim one; m eglio conosciut o com e Lit t le Girl Blue ,
m a che per effet t o ( oscuro) dei diversi dirit t i di dist ribuzione
int ernazionale ( confusione che si è int recciat a con una prat ica che
ha speculat o a lungo sulle incisioni di Nina, con il risult at o che alla
fine dei cont i ben pochi soldi sono finit i nelle t asche della più
legit t im a propriet aria) viene oggi rist am pat o con quest o t it olo.
Quello che cont a
finalm ent e
è il pot er disporre in m odo int egrale della m agia della prim a
st orica uscit a discografica della cant ant e, regist rat a a New York e pubblicat a nel 57 su et ichet t a
Bet hlehem , peralt ro arricchit a com e bonus t rack da una alt ernat e t ake est esa del brano che dà il
t it olo all album . Per lungo t em po quest i brani erano st at i pubblicat i in com pilat ion che
m escolavano pezzi di diversa provenienza e solo ora viene dat o loro un corpo unico,
filologicam ent e corret t o. Un debut t o fenom enale con vendit e che superarono il m ilione di copie e
quest a è un occasione unica per t occare con m ano la m agia enigm at ica e la sensualit à della sua
voce agli inizi della carriera in una serie di brani dist illat i con un aut orevole abbrivio j azz upt em po ed un anim a blues & gospel. Per essere all epoca così giovane
appena 24 anni
l art ista
dim ost ra di avere un incredibile eleganza ed una inusit at a capacit à d im provvisazione, sia nel
vocalism o che nella fluidit à del pianism o, ad indicare una m at urit à art ist ica già solidam ent e, ed
incredibilm ent e, form at a. Nina ( al pianofort e) è accom pagnat a in t rio dal bassist a Jim m y Bond e
da Albert "Tootie" Heath alla batteria.
ML 12
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update n. 74
speciale: nina simone
L apert ura è affidat a a una personale let t ura di due st andard im m ort ali, " Mood I ndigo" di Duke
Ellington e " Don't Sm oke in Bed" di Willard Robison.
Lit t le Girl Blue
la t it le- t rack in origine
dell album - poi è part o del genio com posit ivo della coppia Rodgers & Hart com e
I Loves You
Porgy ( pubblicat o allora anche com e singolo) lo è di George e I ra Gershwin. I l m agnifico shuffle
" My Baby Just Cares for Me" sarebbe divent at o uno dei suoi cavalli di bat t aglia negli anni a venire
e per t ut t a la sua carriera. Ricordiam o ancora com e nel 1987 sia t ornat o prepot ent em ent e nelle
classifiche inglesi dopo essere st at o abbinat o alla pubblicit à del profum o Chanel; e " Cent ral Park
Blues" , scrit t o di suo pugno, è una piccola perla m ent re un alt ra sua com posizione, " African
Mailman", è profondamente connaturata con le radici Africane della sua musica.
N I N A SI M ON E. UN A VI TA di D a vid Br un - La m be r t ( Kova lsk i,
2008) LIBRO ''Morirò; a set t ant 'anni perché dopo non c'è che il
dolore" . E proprio a set t ant 'anni Nina Sim one si è spent a, il 21 aprile
2003, dopo una vit a t ravagliat a che le ha regalat o più dolori, t orm ent i,
sconfitt e e soffert i esili che gioie e soddisfazioni im m ediat e; e ancora
aggiungeva:
Non ho avut o la vit a che volevo, com e la volevo, m a
m orirò quando lo desidererò" . Una vit a che però giunge a noi con le
st im m at e del Mit o, carat t erizzat a da un t alent o m usicale im m enso e
dalle im port ant i bat t aglie civili ( al fianco di Malcolm X e Mart in Lut her
King) condot t e per la liberazione dei neri. È st at o un genio m usicale
precoce, da piccola, nella Carolina del Nord, sognava di divent are la prim a concert ist a classica di
colore sebbene non avesse pot ut o frequent are m ai un conservat orio proprio a causa del colore
della sua pelle. Fu sovent e vit t im a di pregiudizi razziali e divenne m usicist a j azz & blues anzit ut t o
per necessit à ( la fam iglia di provenienza era poverissim a) . Nel 54 t rovò lavoro in un locale di
At lant ic Cit y, nel New Jersey, da cui spiccò il volo per la Grande Mela New York in cerca di
fort una che, grazie al suo t alent o, t rovò im m ediat am ent e. Ma le sofferenze dell infanzia avrebbero
lasciat o per sem pre un segno indelebile nel suo anim o; m anifest andosi con una insicurezza
personale e com port am ent i spesso aut odist rut t ivi che le fecero affibbiare l et ichet t a di persona
difficile e scont rosa. Tut t o quest o e m olt o alt ro viene raccont at o, con dovizia di part icolari e
aneddot i inedit i, in quest a biografia ufficiale, scrit t a dal giornalist a David Brun- Lam bert e
pubblicata in Italia nel 2008, che può essere letto come un romanzo. Un racconto di vita & musica
appassionante.
ML 13
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musica
ARTIST: FOUR TET
TITLE:
There is Love in You
LABEL:
Domino
RELEASE: 2010
WEBSITE:
www.myspace.com/fourtetkieranhebden
MLVOTE: 9 / 10
Se c è un disco di m usica elet t ronica da port arsi con sé in una desiderat a quant o fant om at ica isola
deserta di fine anno quest o è senza dubbio Th e r e I s Love I n You , uno degli album più
appassionant i del 2010 e con m olt a probabilit à anche degli anni a venire. Fou r Te t , all anagrafe
Kieran Hebden nat o a Put ney, Londra, nel 1977, con quest ult im a fat ica realizza infatti un vero e
proprio capolavoro di m usica art efat t a capace di racchiudere in sé buona part e della m usica che
am iam o. Un lavoro ipnot ico e cerebrale che fonde alla perfezione post- rock e ambient techno e
che, olt re a raggiungere il m uscolo cardiaco, riesce anche a farci danzare int elligent em ent e.
Hebden m anipola sapient em ent e t ut t o il suo background fat t o di Aph e x Tw in , M ile s D a vis,
Kraftwerk, D j Sha dow , Tor t oise m a anche di Manitoba/ Caribou, Boa r ds Of Ca n a da , Isan,
Burial, An im a l Colle ct ive , Panda Be a r . Un ret rot erra fat t o soprat t ut t o di ascolt i sperim ent ali e
di cont am inazioni che in Th e r e I s Love I n You - m eraviglia che arriva a due anni di dist anza da
Ringer ( EP del 2008) e a undici anni da Dialogue ( esordio dat at o 1999) - si t raducono in nove
splendide ballat e t ecnologiche dai t oni riflessivi ed et erei m a allo st esso t em po eccit ant i e m ai
st ucchevoli. L ennesim a e definit iva dim ost razione che M r . Fou r Te t non è affat t o un pivello,
bensì un t alent o indiscusso della scena elet t ronica, e che canzoni com e Angel Echoes o com e She
Just Likes To Fight non sono alt ro che l inizio e la fine di un disco sem plicem ent e perfet t o. Perfet t o
nelle at m osfere. Perfet t o negli arrangiam ent i. Perfet t o nell equilibrio com plessivo. Per il rest o,
invece, bast a but t arcisi dent ro per scoprire t ut t a la passione che Th e r e I s Love I n You è in
grado di cust odire in poco più di quarant acinque m inut i. Una m eraviglia senza t em po da m et t ere
assolut am ent e nella valigia delle vacanze di fine anno, e non solo
Lu ca D Am br osio
ML 14
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update n. 74
musica
ARTIST: THE DIVINE COMEDY
TITLE:
Bang Goes The Knighthood
LABEL:
Divine Comedy Records
RELEASE: 2010
WEBSITE:
www.thedivinecomedy.com
MLVOTE: 8,5/ 10
C'è qualcosa di scient ifico che capit a, a volt e, m ent re si ascolt a della m usica: aree della cort eccia
cerebrale evocano im m agini o episodi della t ua vit a che l'aut ore della m usica che indubbiam ent e
st ai ascolt ando non conosce affat t o. Così, da sem plice disco gradevole, quello che arriva alle t ue
orecchie divent a qualcosa di più. Appena at t acca Down on t he st reet s below, a m e sono venut i in
m ent e i det enut i di 1 9 9 7 fuga da N e w Yor k , m ent re provavano il loro m usical scalcagnat o, e il
tassista, con lo st ereo dell'aut om obile che diffondeva m usiche
broadwayane . Molt o, m olt o
piacevole. Poi, in Napoleon com plex, ci sem bra di rivivere qualcosa di un po' di anni fa, di quando
ascoltavamo D a vid Bow ie ; in Bang Goes The Knight hood l'at m osfera si fa più nebbiosa, in st ile
Londra di Ar t h ur Con a n D oyle , anche se lo st esso Conan Doyle forse non avrebbe com preso
alcune part i del pezzo, m ent re in Beside The Railway Tracks è buona e adat t a alla sit uazione
l'idea di dare a chi raccont a un t im bro di voce a m et à t ra l'alieno e il Gollum del Signore degli
Anelli. L'amico N e il H a n n on, in quest o disco che arriva quat t ro anni dopo Vict ory For The Com ic
Muse e ben sei anni dopo il grande Absent Friends t orna con un album convincent e. Il suo è un
pop vero, senza contaminazioni modaiole, che potrebbero far pensare a un po' di paraculaggine. I
pezzi m igliori lasciano il segno, anche se a m om ent i si sent e la m ancanza di quel piccolo
approfondim ent o in più, soprat t ut t o sugli arrangiam ent i degli archi e qualche soluzione sui suoni
( ci vorrebbe Bu r t Ba ch a r a ch ) , che t rasform ano un ot t im o pezzo in un pezzo che spacca. Sono
ot t im e le linee m elodiche, a volt e ricordano un po' Elvis Cost e llo, e conferm ano la grande
capacit à com posit iva del Nost ro. Alt ri episodi laciano un po' perplessi com e I sland Life, Ya
Sum eera e The circular Firing Squad: sem brano un po' but t at e lì, com e quando al pranzo dalla
nonna t i sent i dire:
m angialo, alt rim ent i lo but t iam o via. . Cert o, m ica possiam o pret endere un
album di singoli: e chi lo fa più. Insomma: Hannon conferm a il suo t alent o, soprat t ut t o
nell'am bit o m usical ( proprio un suo m usical, t ra l'alt ro dovrebbe arrivare in quest o periodo) ,
regalandoci, nonostante qualche inciampo, un disco che piace e diverte.
Alessandro Grainer
ML 15
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update n. 74
musica
ARTIST: ELVIS COSTELLO
TITLE:
National Ransom
LABEL:
Hear Music / Universal
RELEASE: 2010
WEBSITE:
www.elviscostello.com
MLVOTE: 9 / 10
C è una cosa che si può t ranquillam ent e afferm are a proposit o di Elvis Cost e llo - pseudonim o di
D e cla n Pa t r ick M a cM a n u s, nat o a Londra il 25 agost o 1954
ed è che dopo olt re t rent anni di
carriera ( il suo prim o effort , M y Aim I s Tr u e , uscit o nel pieno della rivoluzione punk è dat at o
1977) è davvero difficile incasellare la m usica dell eclet t ico art ist a nell am bit o di un genere ben
definit o, essendo così variegat o ( nel cam po del rock, new wave, punk e t radizionale che sia, del
count ry, del j azz, della classica) e poliedrico il cont ribut o dat o da Cost ello ai dest ini della m usica
che st im ola le nost re passioni. Un bel fiore all occhiello per l art ist a ( st im at issim o da t ut t i: celebri
le sue collaborazioni con Bu r t Ba ch a r a ch , Pa u l M cCa r t n e y, Alle n Tou ssa in t , Che t Ba k e r e
Br ia n En o) pot er essere vist o com e un ent it à a sé st ant e, con uno st ile unico e m osso da
un inst ancabile curiosit à, com e un Fr a n k Za ppa o un Jim i H e n dr ix . Con quest o suo ult im o
album Elvis Cost e llo t orna a percorrere i t errit ori del count ry di Nashville, assist it o in cabina
produt t iva dall abilit à di T Bon e Bu r n e t t . Gli st essi t errit ori del disco precedent e Secret,
Pr ofa ne & Su ga r ca n e m a con un approccio com plet am ent e diverso. I brani propost i hanno un
respiro assai più am pio di quant o si possa im m aginare se ci si lim it a a pensarli solo com e il frut t o
di session nashvilliane, si m uovono con sapient e t occo t ra scenari, luoghi ed epoche diversi t ra
loro,
nel
Great
Am erican
Songbook.
Troviam o
m usica
acust ica
com e
quella
elet t rica,
sapient em ent e dispensat a t ra ballat e, rock n roll, folk, beat , swing, bluegrass e alt ro ancora. Un
vero gioiello senza et à, un disco di st raordinaria eleganza da scoprire m ano m ano dopo at t ent i e
ripet ut i ascolt i, la cui grandezza st a proprio nel non avere un filo condut t ore unit ario. Cosa che
può riuscire solo a chi sa il fatto suo come Elvis. Quasi una sintesi involontaria (o consapevole?) di
una carriera che, a chi apprezza Costello, appare lum inosa. Ad assecondare il suo nuovo
percorso m usicale t roviam o gli st essi m usicist i che recent em ent e lo hanno accom pagnat o in t our
( i Sugarcanes com post i da Je r r y D ou gla s, St u a r t D u n ca n , D e nn is Cr ou ch e alt ri) m a anche
un alt ra form azione, gli Imposters ( ex Attractions) di St e vie N ie ve e Pe t e Th om a s, e una
lunga serie di guest st ar capeggiat e da Le on Ru sse ll, Vin ce Gill e M a r c Ribot . National
Ransom è st at o regist rat o in soli 11 giorni al Sound Em porium di Nashville e ai Village Recorders
di Los Angeles e t ut t e le canzoni sono st at e com post e da Costello, ad eccezione di I Lost You
scrit t a con Jim La ude r da le e All These Strangers per la quale Costello si è avvalso della
collaborazione di T Bon e Bu r ne t t per la st esura del t est o. Costello e Burnett hanno inolt re
lavorato ai testi di My Lovely Jezebel sulle musiche rock and roll di Leon Russell.
Luigi Lozzi
ML 16
musicletter.it
update n. 74
musica
ARTIST: MASSIMO VOLUME
TITLE:
Cattive Abitudini
LABEL:
La Tempesta / Venus
RELEASE: 2010
WEBSITE:
www.massimovolume.it
MLVOTE: 9 /10
Non nascondevam o la paura che non pot esse replicarsi la m agia degli anni '90. C'era alt resì il
t im ore di un lieve im borghesim ent o e di una sedut a sugli allori dovut a alla " m it izzazione" e alla
discret a fam a - grande m ai com e ora - di Em idio Cle m e n t i ( Mim ì) e quindi il derivant e brivido
verde di un possibile passo falso. La vigilia di Ca t t ive Abit u din i è st at a cont ornat a da em ozione
e paura senza però fare i cont i con la grandezza degli elem ent i ( Bu r a t t in i, Cle m e n t i, Pilia e
Sommacal). Ogni dubbio è stato annientato, sbriciolato e dissolto con la prova dell ascolto. I testi
di Mimì - poesie che raram ent e succede di ascolt are; frasi che fanno bene - penet rano l'anim a e
svelano un m ondo fat t o di " cam erini affollat i e t reni che part ono" . I n quest o lavoro nient e è
lasciat o al caso; parole e m usica ordinat e con la com plicit à professionale dei gregari di Emidio:
una chit arra nuova di zecca che si incast ra alla perfezione nel proget t o ( al plet t ro St e fa n o Pilia )
e una sessione rit m ica che lascia inebriat i per esuberanza e precisione. Nell'ascolt are quest i brani
si com pie una sort a di espiazione che ha a che fare con l'int eriorit à di ciascuno di noi; parole che
non lasciano m ai indifferent i: a volt e carezzevoli, t alvolt a lancinant i. Per iniziare a capire di cosa
st o parlando guardat e ( il bellissim o video di) Fausto, girat o in una lussuosa villa arredat a com e
Dio com anda: " Scuot i i t uoi angeli drogat i Faust o, st asera ce ne andrem o in giro per le vie del
cent ro allegri com e vecchi bonzi ubriachi, consapevoli che il peso del m ondo è un peso d'am ore
t roppo puro da sopport are". È t ut t o perfet t o? Sì, sopra le più rosee aspet t at ive. L'unico brano
"debole" - che debole non è m a perde un po' se confront at o agli alt ri - è Avevi Fret t a di
Andartene, m a si t rat t a di un giudizio sogget t ivo. Fare i cont i con Ca t t ive Abit udin i non è facile,
è essenziale e stupendo.
Jori Cherubini
P.S.
Invitiamo il lettore a leggere l'intervista ai Massimo Volume risalente allo scorso gennaio (ML Update 69).
ML 17
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update n. 74
musica
ARTIST: DICKEY BETTS & GREAT SOUTHERN
TITLE:
30 Years Of Southern Rock (1978- 2008)
LABEL:
WDR/ SPV/ Audioglobe
RELEASE: 2010
WEBSITE:
www.dickeybetts.com
MLVOTE: 8 / 10
I l caro, vecchio e im m arcescibile sout hern rock! Che sonnecchia t ra le pieghe del rock e appare
avulso dal cont est o dell odierna m usica di consum o; poi bast a un nulla per ridest are negli
appassionat i ( una sort a di congrega segret a dove non è necessario fare la cont a per sapersi
num erosi e affezionat i) l ent usiasm o solo apparent em ent e sopit o, e una di quelle m agnifiche
cavalcat e elet t riche - che cont raddist inguevano negli anni di m aggiore visibilit à m ediat ica quest o
fort unat o genere, t ipicam ent e am ericano
ha il m agico pot ere di rim et t ere repent inam ent e le
cose a post o, di afferm are che il genere, blend energico, grint oso e t rascinant e di rock, blues &
count ry, è vivo e veget o ( alm eno nei cuori dei fan) ; quando lo si ascolt a
suona davvero alla
grande. Quest o è quello che ha sort it o nel sot t oscrit t o l ascolt o di quest o m agnifico doppio CD di
D ick e y Be t t s con i suoi Great Sou t he r n . Solo a beneficio dei più giovani t ra i let t ori di Music
Let t er è opport uno ricordare che For r e st Rich a r d " D ick e y" Be t t s ( classe 1943) è considerat o
uno dei più influent i chit arrist i di t ut t i i t em pi ( anche se occupa solo il 58° post o nella classifica
dei 100 Great est Guit arist s of All Tim e st ilat a da Rolling St one nel 2003) , dot at o di uno st ile
lim pido e personalissim o che pot rem m o collocare a m ezza st rada t ra il virt uosism o di un Alvin
Lee ( Te n Ye a r s Aft e r ) e la t ecnica di Ca r los Sa n t a n a . I nolt re è st at o, assiem e ai frat elli Gregg
e D u a ne Allm a n , uno dei fondat ori degli Allm a n Br ot he r s Ba n d - il più grande gruppo di rock
sudist a, una leggenda nella st oria della m usica di consum o, ent rat o nella Rock and Roll Hall of
Fame nel 95
e già quest o è sufficient e a garant irgli gloria im perit ura. Con il com piant o Duane
( m oriva in un incident e in sella alla sua Harley Davidson nell ot t obre del 71 a soli 25 anni) si
ricordano m em orabili i duet t i chit arrist ici ( la loro forza è st at a sem pre l int egrarsi alla perfezione)
in pezzi indim ent icabili e lunghissim i
cit iam o per t ut t i
Jessica
senza dim ent icare l im pat t o
avut o nel 71 da uno dei più strepitosi live di sempre, At Fillmore East
, con assolo melodici e
coinvolgenti che hanno fatto grandi gli Allman. Gruppo che Betts abbandonava nel 1976 all apice
del successo ( salvo poi rit ornarci pochi anni dopo in vest e di leader quando subent ravano
com plicazioni e problem i legat i alla droga che avrebbero pot ut o decret arne la fine) per cost it uire
una sua band, i Gr e a t Sout h e r n , nom e con il quale enfat izzava orgogliosam ent e sia le sue radici
geografiche che i cont enut i della m usica che andava a suonare. D ick e y Be t t s approdava nel 78
in Germ ania ed un suo concert o veniva regist rat o per la serie t elevisiva Rockpalast . Oggi che i
m at eriali in archivio vengono dat i alle st am pe abbiam o la possibilit à di goderci quel concert o
accant o a un alt ro ( incluso com e bonus disc) t enut o dalla band t rent anni dopo, sem pre in
Germ ania, nel 2008. Ovvio che nel confront o t ra i due show un t rent ennio alla fine pesi; più che
alt ro perché nel più recent e dei concert i si avvert e m aggiore l esperienza, che port a alla rout ine
delle esibizioni, ed è m inore la spont aneit à rispet t o agli inizi, m a ciò non cam bia di una virgola il
giudizio est rem am ent e posit ivo sul disco al quale è sufficient e la perform ance del
78 per
assicurarsi la nostra stima.
ML 18
musicletter.it
update n. 74
musica: dickey betts & great southern
Nella scalet t a propost a spiccano alcuni dei cavalli di bat t aglia della produzione con gli Allman,
con in t est a la st raordinaria I n Mem ory of Elizabet h Reed ( da 11 39 sul prim o disco e 19 49 sul
secondo) , gioiello di pura bellezza st rum ent ale scrit t o dallo st esso Dick e reso im m ort ale proprio
nella versione present e sull album live At Fillm or e Ea st , m a t roviam o anche alt ri brani dalla
rit m ica t ravolgent e com e la già cit at a Jessica ( 12 19 ) e la sublim e Ram blin Man ( 6 11 e 5 42 ) .
Pezzi lunghissim i sui quali i com ponent i del gruppo possono dare libero sfogo al proprio estro
fornendo un m agist rale e coinvolgent e im pat t o sonoro d insiem e. I 29 di High Falls, con il lungo
assolo di batteria, ne sono ulteriore testimonianza.
Luigi Lozzi
ML 19
musicletter.it
update n. 74
musica
ARTIST: NACHTMYSTIUM
TITLE:
Addicts: Black Meddle Pt . II
LABEL:
Vertigo
RELEASE: 2010
WEBSITE:
www.myspace.com/nachtmystium
MLVOTE: 9 / 10
A volt e la conservazione degli st at us quo, in quest i t em pi difficili, rappresent a ident it à fort e, per
fronteggiare il nuovocheavanza e che fagocit a t ut t o in una form a t ot alizzant e, brut alizzant e,
om ogeneizzant e nella diversit à ad ogni cost o . Spesso l ibrido e il meticciato diventano una scusa
per t ravest ire di coolness una ben più banale m ancanza di t alent o m a, ogni t ant o, qualcuno di
veram ent e olt re, di veram ent e creat ivo, di veram ent e diverso decide di forzare la t radizione,
m escolare le cart e, fuggire dagli schem i seppure conservandone alcune, precipue, carat t erist iche
di base. Ancor più eclat ant e se quest o avviene in un am bit o conservat ore e olt ranzist a ( non solo
musicalmente) come il black metal. È il caso dei Nachtmystium, combo statunitense che, partito
da una propost a m usicale di st am po t ipicam ent e black ha saput o, negli ult im i due full lengt h
Instinct: de ca y e Assa ssin s: bla ck m e ddle pa r t . 1 , affrancarsi con credibilit à, st ile, e una
creat ivit à dirom pent e e incont rollabile da st ilem i m usicali evident em ent e rit enut i t roppo st ret t i,
m ant enendo la prim ale pulsione ( luci) ferina com e sfondo e innest andovi m alsane cont am inazioni
con i versant i più m alevoli del pinkfloydism o, un inquiet ant e m ood space e addirit t ura gelidi
esperim ent i j azz ( i t re segm ent i della t it le t rack del precedent e Assassins?) . At t esi al varco, i
nost ri eroi: dagli olt ranzist i del paganesim o, che non aspet t avano alt ro che un disco. Ancora più
cont am inat o per pot er cancellare il nom e Nachtmystium dalla list a dei difensori della fede; dai
cam pioni della cont am inazione, che aspet t avano un ult eriore at t o di coraggio da part e della band,
chiam at a a scrollarsi di dosso le ult im e
form e
di black m et al residue ( una produzione un filo
t roppo m et al, alcune st rut t ure t roppo convenzionali) per approdare a un ibrido oscuram ent e
perverso, m alat o, aut ent icam ent e infernale. Tut t i accont ent at i, diciam olo subit o. I l nuovo plat t er
è, se possibile, cont em poraneam ent e oscuro, negat ivo, rovinoso e nichilist a com e i m iglior i
Darkthrone e m aest osam ent e cont am inat o da influenze alt re : un proiet t ile nero. C è poco di
conservatore, in questo platter. Rimangono il bat t it o orrorifico dell int ro Cry for help, la furia cieca
e sulfurea della successiva High on hat e, la disperat a cancrena vocale di Blake Judd, corde vocali
infet t e, edem a polm onare t errifico. Tut t o il rest o è novit à che suona paradossalm ent e nat urale,
fluida, coesa. I n prim is Nightfall e Ruined life cont inuum , un accoppiam ent o blasfem o, la form a
t rasfigurat a di Interpol possedut i dal dem onio e int rappolat i in un inferno di rabbia e
disperazione. O i caleidoscopi di keyboards noir della st repit osa No funeral, dalle cadenze quasi
ballabili m a int rappolat a in una fosca nube di m onossidi. O la pura possessione diabolic doom,
squarciat a da liquidit à in st ile Pin k Floyd e dai filt ri indust riali di Then fires e The end is et ernal.
O l abbandono t ot ale, pura esposizione all orrore, di Every last drop, che parte da lugubri rintocchi
acust ici e culm ina in una lent a nube t ossica di riffs t ort urat i e im past at i, com e un rant olo
infernale. L est rem o non ha ( quasi m ai) conosciut o t ant o coraggio. Capolavoro assolut o.
Valerio Granieri
ML 20
musicletter.it
update n. 74
musica
ARTIST: LOUDON WAINWRIGHT III
TITLE:
10 Songs For The New Depression
LABEL:
Proper / IRD
RELEASE: 2010
WEBSITE:
www.lw3.com
MLVOTE: 8 / 10
Non è poi così paradossale l accost am ent o pronunciat o dal t it olo del nuovo album di un vet erano
del songwrit ing folk qual è Lou don W a inw r igh t ( art ist a del quale si è consolidat a negli anni la
reput azione di solipsist songwrit er) , evoca scenari che ci cat apult ano a realt à lont ane nel t em po,
a epoche in cui la grande crisi dei m ercat i di Wall St reet nel
29 generava quella Grande
Depressione che qualche analogia pur l ha con la sit uazione di recessione econom ica globale nella
quale ci dibat t iam o oggi. Due dei brani inclusi nella scalet t a risalgono proprio agli anni 30 e
Loudon sem bra uno di quei m enest relli hobo, st raccioni e vagabondi, dell epoca del Dust Bowl.
Hard Tim es cant erebbe Dylan, lui replica con la nichilist ica Tim es I s Hard. I l t ono della voce si fa
penet rant e e m inaccioso, e ci m et t e in guardia:
Don't feel bad, t hings are gonna get worse.
Quarant anni di carriera e un Gram m y vint o solo nel 2010 per H igh , W ide a nd H a ndsom e : Th e
Ch a r lie Poole Pr oj e ct , t ribut o a un pioniere dim ent icat o della m usica count ry d ant an. I l nuovo
lavoro è disco vibrant e e pieno di charm e, nel quale l urgenza della scrit t ura è det t at a dal bisogno
di esprim ere il proprio pensiero, seppur nel fulm ineo e sparagnino cont est o di dieci pezzi in 30 . I l
materiale propost o si com pone di una m iscela di pezzi originali e di cover, t ra la vecchia e nuova
depressione. Gli arrangiam ent i sono t ali da aderire perfet t am ent e al vocalism o di Loudon e della
sua chit arra acust ica, con il risult at o che il disco m ost ra la freschezza e la spont aneit à delle
esibizioni live dell art ist a. Col piglio riconoscibile del vaudeville
e accom pagnandosi anche al
banj o e all ukulele, olt re che alla chit arra acust ica - l onest a e l ironia con cui Loudon elabora il
suo disco sono am m irevoli. qualcosa di sim ile l art ist a l aveva fat t o nel 2008 con Recovery . Se
oggi le nuove generazioni di ascolt at ori riescono ad ent usiasm arsi per il nu- folk
chit arrist ico e
acust ico di gruppi com e i Coldplay sarà bene dir loro che è cosa buona e giust a anche andare a
recuperare gli st ilem i che i più ispirat i folk singer del passat o sono andat i via via dist illando in
quest i ult im i quat t ro decenni. La cover di On To Vict ory, Mr Roosevelt (composta e int erpret at a in
origine da un t ale W . Le e O D a n ie l nel 1933) è t ra le cose più int eressant i del disco e offre un
ult eriore prospet t iva celebrat iva all at t uale president e am ericano m ent re The Panic I s On di
Hezekiah Jenkins risale proprio al 1929.
Luigi Lozzi
ML 22
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update n. 74
musica
ARTIST: EARL GAINES
TITLE:
You Got The Walk
LABEL:
SPV / Audioglobe
RELEASE: 2010
WEBSITE:
www.spv.de
MLVOTE: 8 / 10
Una delle leggende del Rhyt hm & Blues è scom parsa il 31 dicem bre del 2009 anno all et à di 74
anni, e quest o che segnaliam o è l album ( uscit o post um o) di incisioni che risalgono per una m et à
circa ( 8 brani) al 2007 e per il rest o al 95 e al 97. Figura di riferim ent o, di st anza nella cit t à che
è not oriam ent e not a com e la capit ale del count ry, Nashville, Ea r l Ga in e s è st at o apprezzat o ( e
molto amato) soprattutto per l efficacia e la profondit à del suo vocalism o, capace da solo di creare
la giust a t ensione em ot iva nei brani che int erpret ava. Gaines è soprat t ut t o not o per l hit
pubblicat o nel 55 dal gruppo di cui era vocalist , Louis Brooks & His Hi- Toppers, It's Love Baby
( 24 Hours a Day) , arrivat o al # 2 delle classifiche di vendit a R&B.
Un brano st orico,
successivam ent e int erpret at o anche da Ru t h Br ow n e H a nk Ba lla r d. Le regist razioni di Gaines
hanno abbracciat o l arco di t em po che va dagli anni Cinquant a fino al 2008; un periodo di olt re
m ezzo secolo. Era nat o il 19 agost o del 1935 a Decat ur, in Alabam a, ed iniziat o, com e t ant i,
cant ando in chiesa fino a quando non opt ava per la carriera di cant ant e recandosi a Nashville.
Dopo la breve esperienza con i Louis Brooks & His Hi- Toppers, Earl dava inizio ad una carriera
solist a che non gli riservava grossi successi se non Best Of Luck To You ( # 28 R&B) nel 1966 e
Drowning On Dry Land ( per l et ichet t a Ace) nel 75, al punt o da fargli prendere la decisione di
abbandonare la scena e lavorare com e aut ist a di quei grossi best ioni della st rada conosciut i col
nom e di t ruck . Circa quindici anni d assenza per poi riem ergere nel 1989 con un album ( House
Party per la Melt one Records con la produzione di Fr e d Ja m e s) che è st at o la sua resurrezione
art ist ica. Tant i album per t ant e et ichet t e diverse; e significat ivi sono st at i t ra quest i I Be lie ve in
You r Love ( per la Appaloosa) nel 95, Th e D iffe r e n t Fe e lin gs of Blu e s a nd Sou l ( 2005) e
N ot h in But t h e Blu e s (2008). Una carriera
a guardar bene - non troppo fortunata ed un triste
com m iat o alla fine. Quest o disco, t ra l alt ro uno dei pochissim i rint racciabili sul nost ro m ercat o,
può aiut are a non far sm arrire nell oblio del t em po e nell indifferenza la bont à del suo cont ribut o
artistico.
Luigi Lozzi
ML 2 2
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update n. 74
musica
ARTIST: OVLOV
TITLE:
Margareth, Frank and the Bear
LABEL:
Casa Molloy
RELEASE: 2010
WEBSITE:
www.myspace.com/ovlovmusic
MLVOTE: 6,5/ 10
Cam biare può essere una fort e spint a per poi rinascere e t rovare st im oli. Che si parli di
alimentazione, droghe o semplicemente ragione sociale. In principio 2/3 del gruppo si chiamavano
Bla ck Eye d Su sa n ( un solo disco edit o da M iza r Re cor d int it olat o And silence will begin soon)
ed apriva i concert i a Bla ck H e a r t Pr oce ssion , Ar t Br u t e Ula n Ba t or . Oggi il t rio com post o da
Lu isa Pa ngr a zio ( voce e chit arre) , M ich e le M a r e lli ( bat t eria) e Lu igi An ce llot t i ( basso) ha
cambiato il nom e in OVLOV, e la m usica, in quest a pur lieve rivoluzione, ne ha t rat t o beneficio.
Margaret h, Frank and t he Bear difat t i è un disco piccolo fat t o da nove canzoni, solo vent iset t e
m inut i che condensano t ut t o il fascino di quella pop wave suonat a con il piglio giust o. Fronzoli
ridot t i all osso, chiara alt ernanza t ra scuri ( l int ro 2+2 e la darkeggiante) Cit y Shower) e lam pi di
luce fluorescent e al neon delle interpoliane Margareth e Clock. I l t ut t o esalt at o dalla ipnot ica voce
della Pangrazio, che alla cupezza di Sioux sie aggiunge il t occo m elanconico e t alvolt a colorat o
dei Fa b Fou r che bevono il t hè nella sala da pranzo dei Cure. Ovviam ent e at t ent i a offrire ai
propri ospit i qualche dolcet t o olt re alle solit e ragnat ele. Se poi la produzione del disco è st at a
affidata a Stefano Moretti dei Pink Holidays e Pier Ballarin dei Re cor d s, qualcosa vorrà pur
dire. La nuova scena it aliana m et t e t im idam ent e il becco fuori dall uscio. Tocca ora ai club e a noi
addet t i ai lavori accorgersi delle pot enzialit à di ogni singolo gruppo e lanciarlo com e un
boomerang. Sperando torni indietro con uno sciame di consensi.
Nicola Guerra
ML 23
musicletter.it
update n. 74
musica
ARTIST: UOCHI TOKI
TITLE:
Cuore Amore Errore Disintegrazione
LABEL:
La Tempesta
RELEASE: 2010
WEBSITE:
www.myspace.com/uochitoki
MLVOTE: 7,5/ 10
Sono st repit osi gli Uoch i Tok i, ant i divi per eccellenza in grado di fregarsene bellam ent e dello
st ereot ipo " classico" del rapper occident ale. Lont ani dai cliché da old school e in un cert o qual
m odo vicini a uno st ile di vit a rudim ent ale, a t rat t i cam pagnolo: per diverso t em po si sono rit irat i
in collina fra fuoco, legna e zuppe di legum i ( ascolt at e il bellissim o e qui per poco insuperat o
Libr o Audio dello scorso anno, una piet ra m iliare del " rap" nost rano) . Cu or e Am or e Er r or e
Disintegrazione è una specie di concept sulle relazioni um ane, in special m odo quelle fra uom o
e donna e viceversa. I l t em a è t rat t at o in m aniera viscerale non t ralasciando nessuna possibilit à,
port ando all'est rem o l'et erno conflit t o t ra i sessi fra profondit à, esperienze, ironia e m agia. Lo
scandire quasi ierat ico di Matteo " Napo" Palma non dà t regua e, senza sost a, crea im m agini
percet t ive in buona grazia di un vort ice che cat t ura l'ascolt at ore in un rim ando rum oroso e
poderosam ent e cazzut o; m archio di fabbrica di Riccardo " Rico" Gamondi. Pur t ut t avia non è un
disco a pront a presa, da inserire nel let t ore ad ogni ora del giorno o della not t e. L'ascolt o di
quest o album richiede una sit uazione d'at t enzione, richiede presenza e quel m inim o di cost anza
iniziale per dist ruggere la prim a im pressione: fat ale per t aluni, annessi al m usicalm ent e corret t o,
seducent e per i m ast icat ori di pozioni m agiche auricolari. " Voi uom ini siet e t ut t i uguali" - " ( ...???)
Put t ana! , put t ana nervosa di m erda. I o non sono un essere um ano. I o non sono uguale. Me ne
st o andando. Non è vero che le donne sono più sensibili, sono em pat icam ent e st erili. Anzi non
t ut t e, però t u sicuram ent e" . I nsom m a Cuore am ore errore disint egrazione non le m anda di cert o
a dire; e a noi ci piace un sacco.
Jori Cherubini
ML 24
musicletter.it
update n. 74
musica
ARTIST: MALE BONDING
TITLE:
Nothing Hurts
LABEL:
Sub Pop
RELEASE: 2010
WEBSITE:
www.myspace.com/malebonding
MLVOTE: 6,5/ 10
Chi ci sent e dent ro i D in osa u r Jr , chi gli H ü sk e r D ü, chi i Nirvana, chi i Sonic Youth. Cazzo,
m i dico, vuoi vedere che è arrivat a l indie band definit iva e m e la st o perdendo? Così cont at t o il
dist ribut ore locale che provvede a inviarm i un file con la zip, com e i j eans Carrera. Est raggo i file,
proprio com e si fa col pisello dalla lam po, e ascolt o. Part e il prim o pezzo e m i sem bra di sent ire i
Flatmates di Happy all the time. Poi è la volta di All things this way ed ecco affiorare i Vaselines
di Dying for it . Vabbè, m i dico
France s M cKe e
Tut t o som m at o anche Ku r t Coba in aveva un ossessione per
I n fondo si t rat t a solo di preparare il t erreno, e invece Your Cont act , il pezzo
successivo, suona com e se le Sh op Assist a nt s eseguissero lo Spiral Scrat ch dei Buzzcocks. I l
gioco è scopert o: nessuno ha ascolt at o N ot h in g H u r t s. O, chi lo ha sent it o, lo ha fat t o facendo
alt ro. Perché il disco scorre sì pieno di riferim ent i, t ant i: Ta ll D w a r fs, Ve locit y Gir l, Wipers
( l uso st rat ificat o delle chit arre) , Pastels, Starfish ( gli hook m elodici) , Pa in s of Being Pu r e a t
H eart, Fla m in g Lips ( le arm onizzazioni vocali) , Vivia n Gir ls, m a non c è t raccia di quei
pachiderm i che fecero la st oria del rock Am ericano degli anni Ot t ant a e Novant a, del suono della
SST o della vecchia scuola Sub Pop per capirci. Piut t ost o t ant a roba inglese anni Ot t ant a post
Psychocandy rivist a, quando occorre ( T.U.F.F., Pum pkin) , con qualche frast agliat a slabbrat ura
post hardcore. La solit a st oria del pop infilat o dent ro il Bim by assiem e alle chit arre raunchy e alle
fragoline di bosco insom m a. Perfet t am ent e innocuo per chi aveva già dat o per spacciat i i Jesus
a n d M a r y Ch a in con l uscit a di Som e Candy Talking. Per chi allora invece non era ancora nat o,
ovvero quella fet t a di m ercat o dei vent enni di oggi cui N ot h in g H ur t s si rivolge e che è la st essa
che oggi si svena per gruppet t i com e Cr yst a l St ilit s o D u m D um Gir ls, il debut t o dei Male
Bonding si vest e di event o, m a delle t ossine che si rovesciavano fuori da Bleach, Bug, Metal
Circus o Bad Moon Rising, per carità di Dio, qui non è rimasta nemmeno una molecola.
Franco Dimauro
ML 2 5
musicletter.it
update n. 74
musica
ARTIST: MULETRAIN
TITLE:
Crashbeat
LABEL:
Beat Generation
RELEASE: 2009
WEBSITE:
www.muletrain.org
MLVOTE: 7,5/ 10
Che cosa può dire, nel 2009, un gruppo punk che non sia st at o già det t o m ille volt e dal 1977 a
oggi? Probabilm ent e nient e. Allora ha un senso ai giorni d oggi ascolt are un genere così flagellat o
da villani e m ent ecat t i? All ascolt o di gruppi com e gli spagnoli Muletrain la rispost a è
chiaram ent e sì. La realt à dei fat t i è che gruppi com e i Muletrain dovrebbero riem pire gli scaffali
dei negozi di dischi, nient e cont ro le nuove ondat e di band degli anni zero, m a la coerenza di
quest o quart et t o va olt re. Si rit orna indiet ro di decenni, quando qualsiasi punk rock band per
prom uoversi e farsi ascolt are doveva in prim a persona at t ivarsi e dare un senso a quello che poi,
con gli anni, diventerà un vero motto e marchio di
fabbrica
di
una
scena
m usicale
com e
l hardcore e cioè il do it yourself. Crashbeat si present a com e una bella edizione cart onat a
accompagnata da un dvd che da solo varrebbe i soldi dell acquist o, est e docum ent al es la hist oria
de la banda que funciona sin m anagers, prom ot ores o cont rat os
nient e deve essere aggiunt o
olt re a quest e poche parole che fanno da prefazione al docum ent o, la fierezza di rappresent are
semplicemente se stessi e la musica che si porta in tour, una vita fatta di sacrifici solo per il gusto
di poter portare il proprio messaggio a più gente possibile senza intermediari, industrie o caimani.
Bene, parliam o finalm ent e della m usica. Ci t roviam o di front e a ex- m em bri degli Aerobitch,
perso il t assello principale della cant ant e, rispolverano le arm i per t redici bordat e di punk n roll
degne dei m igliori Zeke. Dall iniziale I want rej ect ion alle successive Walking venom e Whit e lies,
è un cont inuo rincorrersi t ra rit m i serrat issim i e m elodie killer che rievocano i fast i del genere,
dagli Ze r o boys al rock polit ico spagnolo. Olt re alla facolt à di rielaborare canzoni con un appeal
decisam ent e coinvolgent e, not a di spicco è la bella e rabbiosa voce di Mario, che a t rat t i ricorda
vagamente un Eddie Vedder incazzato (prendete Spin the black circle e m olt iplicat ela per vent i) ,
che divent a la prot agonist a quasi assolut a della raccolt a, am m alia e scuot e allo st esso t em po,
m et t endo una ciliegina su una t ort a già di per sé m olt o golosa. Alla lunga si esce un po st anchi,
le ult im e canzoni non reggono il rest o della raccolt a ( I t s progress e Give it up) m a nel com plesso
Crashbeat è m anna dal cielo, sem plice e diret t o, nient e di t rascendent ale m a è la scossa giust a
a una scena pregna di quiet e st at ica, gruppi innocui e inoffensivi, band con crest e make- upate
com e st ar t elevisive e vuot i a rendere. Forse è solo uno sfogo, m a è bello ascolt are m usica del
genere, probabilm ent e Ian e Henry hanno vint o la loro guerra, sono passat i più di vent icinque
anni ma il loro insegnamento è portato avanti e noi non possiamo che esserne soddisfatti.
Antonio Anigello
ML 26
musicletter.it
update n. 74
musica
ARTIST: BIG SEXY NOISE
TITLE:
S.T.
LABEL:
Sartorial
RELEASE: 2009
WEBSITE:
www.myspace.com/bigsexynoise
MLVOTE: 7 / 10
Lydia Lu n ch è l unica cellula m alat a della New York degli anni set t ant a che ha ancora la forza di
resist ere all urt o dei t em pi che cam biano. È andat a a let t o con t ut t o il rock m arcio che da allora è
venut o fuori non solo dalla sua m et ropoli m a da ogni part e del m ondo. Row la n d S. H ow a r d,
Son ic You t h , Einsturzende Neubauten, D ie H a u t . J.G. Th ir lw e ll, M ich a e l Gir a , N ick Ca ve ,
Marc Almond, Foetus Simphony Orchestra e tanta altra gente che non ricordo più. Non che se
ne sia fat t a un problem a, vist o il suo rapport o col let t o; e forse anche per quest o, anche gli alt ri
non si sono post i incert ezze. St avolt a ad affollarle l alcova sono i Ga llon D r u nk che hanno
rinunciat o al loro nom e collet t ivo per m et t ersi alla pari con la m adrina della perversione. Ne viene
fuori un disco st raordinariam ent e int enso, cost ruit o su solidi t racciat i blues punk infet t at i dagli
schizzi no wave di un sassofono im pert inent e. Gospel Singer avvia il disco proprio così, com e una
Fun House suonat a a New York nel 1976 anziché nella Det roit del 1970. Ma quest a non è l unica
chiave di let t ura di un disco che riesce a m ut are pelle senza t ut t avia creparsi e m et t endo in
mostra una dignità artistica cui forse era più facile o comodo non credere. Slydell ad esempio è un
funky- noir che la voce da scrofa di Lydia rende lascivo olt re ogni form a m ent re Diggin t he hole è
una garage song ruvida e rugosa, com e se le Brood fossero cresciut e dent ro la scena riot degli
anni Novant a anziché in quella neogarage del decennio precedent e, quasi un rit orno di fiam m a
per i grum i sixt ies orient ed degli 8 - Eye d Spy. Baby faced killer si m uove sciancat a m a ost inat a
com e il passo di un assassino seriale, pest ando un t appet o di chit arre ferine e un organo
dilaniante. God is a bullet è invece un rum orosissim o pezzo post - grunge con le chit arre che
affet t ano l aria e le voci che si alt ernano nella posa di quest a ist ant anea ispirat a alla figura
m acabra e inst abile di Ch a r le s M a n son . Anot her m an com in è invece un innest o t ra il parlat o
della Lunch e il rum ore di un piccolo m useo m esso a soqquadro. Un fracasso di cocci, di vet ri in
pezzi, di m ensole divelt e, di piedist alli st accat i dal pavim ent o e di t ele sfregiat e con un t aglierino.
Your love don t pay m y rent è una fogna noise, la lat rina dove va a m orire Pa t t i Sm it h . Le
chit arre divent ano seghe elet t riche, com e quelle di Texas Chainsaw Massacre e lì dent ro c è una
carneficina, finchè non arriva il sax di Te r r y Edw a r ds a t um ulare le vit t im e. Doughboy t orna a
far chiasso, ancora non paga di quanto è successo prima. È meno delirante, con le parole scandite
di Lydia e quest o riff figlio degli Stooges m alat i dei prim i due album . Bella e decadent e la cover
di Kill your sons di Lou Reed, un po m eno quella di That Smell dei Lynyrd Skynyrd che sarebbe
benissim o pot ut a rim anere fuori da un disco che t orna a farci fare qualche sogno erot ico sulla
carne della Lunch. Magari evit ando i film at i am at oriali più recent i e t ornando con la m ent e alla
fellatio pretesa da J.G. Thirlwell su The right side of my brain. In fondo, sempre meglio spiare lei
che le abominevoli figlie del benessere che impazzano sudice in tivù.
Franco Dimauro
ML 2 7
musicletter.it
update n. 74
musica
ARTIST: ALESSANDRO MANNARINO
TITLE:
Bar della Rabbia
LABEL:
Leave S.r.l.
RELEASE: 2009
WEBSITE:
www.alessandromannarino.it
MLVOTE: 8 / 10
La scena m usicale rom ana è piut t ost o st im olant e, anche se sono ancora pochi i post i in cui si
lascia spazio al t alent o vero e alla creat ivit à. Talvolt a, però, accade qualcosa che esula dai canoni
im post at i e dalle barriere st ret t am ent e art ist iche. Alcuni lo conosceranno per aver vist o qualche
punt at a della t rasm issione di Se r e n a D a n din i Parla con m e , alt ri avranno avut o la fort una di
ascolt arlo dal vivo, in un club di periferia oppure all Audit orium Parco della Musica. Tra i t rat t i più
int eressant i della personalit à e della m usica di Alessan dr o M a nn a r in o c è, infat t i, la capacit à di
essere incredibilm ent e t rasversale: sent irlo cant are sviluppa nell im m ediat o un em pat ia che
accom una t ut t i, senza dist inzione di classe, st ile di vit a, convinzioni polit iche. Classe 79, un
percorso m usicale iniziat o nel 2001 che lo port a a incidere il prim o album da solist a, Ba r de lla
Rabbia, nel 2009. Mai t it olo fu più profet ico: le narrazioni di Mannarino sono sovent e incent rat e
su individui che non vivono giorni semplici e che potrebbero cedere alla sopraffazione e alla rabbia
m a raram ent e soccom bono. I personaggi del cant ast orie Mannarino hanno spalle larghe, hanno
visto e vissuto storie da raccontare. I l disco si apre, subit o dopo l I nt ro, con Me so m briacat o, uno
dei pezzi m igliori, con una venat ura m alinconica che carat t erizza l int ero lavoro m a non riesce ad
eclissare le not e di speranza e di vit a, quella vera. Svegliat evi it aliani, am ara carrellat a delle
brut t ure di quest o Paese, non ha la pret esa di insegnare qualcosa né di suggerire rispost e o
indicare la st rada. Ci port a, però, a riflessioni infinit e su quello che è st at o e quello che sarà. Le
cose perdut e è l em blem a di quel m ondo che Mannarino vuole raccont are: sit uazioni disparat e e
disperate, tanto grottesche quanto reali, in perenne equilibrio tra la salvezza e l oblio. Sulla stessa
scia si inserisce Bar della rabbia, il brano da cui l album prende il t it olo. I l cant aut ore rom ano qui
raccont a una Rom a vist a dalla st rada, difficile e st anca m a in grado di non perdere m ai uno dei
suoi t rat t i dist int ivi, l ironia:
E la cosa più sfort unat a e pericolosa che m i è capit at a nella vit a è la
vita - che una vorta che nasci, giri - conosci - intrallazzi - ma dalla vita vivo nunne esci - uno solo
ce l ha fat t a - m a era raccom andat o. Tevere Grand Hot el richiam a alle m ent e at m osfere in st ile
W im W e n de r s, rappresent azioni di em arginat i e sognat ori m essi all angolo dalla societ à at t uale,
port abandiera del conform ism o che non accet t a e rifiut a la diversit à. At m osfere git ane e ancora
t aglient e ironia per com bat t ere la delusione d am ore prot agonist a di Scet at e vaj ò, un t em a
ricorrente nei pezzi di Mannarino, trattato sempre con estrema cura e con una profondità a tratti
devastante. La rappresent azione più int ensa del t em a si t rova però in L am ore nero, chit arra e
voce ad accom pagnare il raccont o st ruggent e di un am ore illusorio che lascia una scia di dolore
im possibile da sopport are:
Ti ho dat o il m io cuore un bel giorno e non ha più fat t o rit orno in
cam bio m i hai dat o erbe am are ed io le ho volut e m angiare. Dei m iei occhi hai preso il bagliore
uno specchio per vedert i m igliore in cam bio m i hai dat o il veleno un dolce di spine ripieno.
ML 2 8
musicletter.it
update n. 74
musica: alessandro mannarino
Soldi è cert am ent e il brano più significat ivo dell int ero lavoro. Un t est o di spessore, che ricorda a
tratti gli episodi migliori di Capossela, con echi che rimandano a Fellini così come a Bregovic ma
senza em ulazioni di sort a. Un raccont o t eat rale m esso in m usica che m ant iene un ident it à propria.
Alessandro Mannarino non è il risult at o di un operazione di m arket ing, non è un prodot t o
st udiat o a t avolino; rappresent a, al cont rario, la nat urale evoluzione di un art ist a nel senso più
profondo del termine, completo, vero, assolutamente da non perdere.
Laura Carrozza
ML 29
musicletter.it
update n. 74
musica
ARTIST: KID CREOLE AND THE COCONUTS
TITLE:
Anthology Vols. 1 & 2
LABEL:
Rainman
RELEASE: 2009
WEBSITE:
www.kidcreole.com
MLVOTE: 7,5/ 10
Un disco per l est at e dit e? Di più, vi offro uno spet t acolo per l estate. Ladies and gent lem en
Kid
Creole e le sue Coconuts! Lo so che arriccerete il naso, anche se siete tra quelli che cantano Ciuri
Ciuri ai concert i degli Aretuska o che vi siet e iscrit t i ai corsi di lat ino- am ericana dove le panze
delle casalinghe si m uovono al rit m o della lam bada. Perché Kid Cr e ole è una polaroid degli anni
Ot t ant a, con quegli im probabili braghet t oni ascellari anni 40, le sm orfie di Coa t i M u ndi e le
cosciazze da variet à del sabat o sera delle signorine Noci di Cocco. Una robet t a da baraccone
lat ino buono per la sala concert i delle navi crociere. Lo pensavo anche io. Poi scoprì che August
Darnell aveva inciso i suoi prim i dischi su et ichet t a Ze Records. Non su Baby Records. Su Ze. L
et ichet t a della disco m ut ant e. Dei m ost ri abom inevoli che t ram ort irono il funk con la new wave e
spaccarono il corpo del j azz a colpi di ascia. I n quelle officine, aveva condiviso il rullo
t rasport at ore con Ja m e s Cha n ce , il t errorist a col sassofono. I spirat a dalle m usiche delle big
band, dai rit m i lat ini e dalla disco m usic, la m usica di Kid Cr e ole è una roba che t i m et t e di
buonum ore e t i raddrizza le giornat e st ort e. Le sue Coconuts servivano a raddrizzare il rest o, col
risult at o che un concert o della band, per quant o kit sch, era cont agioso com e la brucellosi. Questa
doppia raccolt a che pecca per l assenza di un DVD che avrebbe pot ut o dare un idea dell
effervescenza del gruppo ( e si che nella confezione c è pure lo spazio per l alloggiam ent o di alt ri
due dischet t i NdLYS) è un ot t im o sunt o di quant o fat t o da Creole lungo la sua carriera con l
aggiunt a di qualche inedit o com e Young, gift ed and whit e dove si divert ono a parodiare il
Santana 15 volte disco di platino di Supernatural e a scrivere per il popolo bianco un inno capace
di cont rast are il Say it loud, I m black and I m proud di Ja m e s Br ow n o della languida Cool,
Calm and Collect ed buona per le docce t ropicali di Pocahont as. Poi ci sono canzoni grandiose
come My m ale curiosit y, all epoca scrit t a per la colonna sonora di Due vit e in gioco, il funky
elet t rico di There but for t he grace of God go I che August aveva scrit t o per il quint et t o disco dei
Machine e che in fut uro avrebbe celebrat o la sua im m ort alit à nella versione garage dei Gories e
in quella elet t ronica di Ca r l Cr a ig, la bellissim a I m a wonderful t hing, baby che suona com e una
canzone dei Phoenix, già nel 1982. O, se proprio vi piace andare ai concert i di Roy Pa ci, Don t
t ake m y coconut s, che racchiude in sei m inut i e 42 secondi t ut t i e cinque gli album degli
Aretuska. Poi? Cos altro vi piace fare nella vita?
Franco Dimauro
ML 3 0
musicletter.it
update n. 74
musica
ARTIST: HYTEST
TITLE:
Dishing Out The Good Times
LABEL:
Sub Pop
RELEASE: 2009
WEBSITE:
www.myspace.com/hy- test
MLVOTE: 7,5/ 10
La m usica, spesso e volent ieri, segue di pari passo i nost ri st at i em ot ivi: ci sono m om ent i in cui si
ha bisogno di qualcosa di riflessivo, alt ri in cui si ricerca sem plice int rat t enim ent o. Per quant o m i
riguarda, a volt e ho bisogno di un disco ignorant e , che m i dia carica e che m i faccia scuot ere
violentemente. È il caso di quest o nuovo disco degli Hytest, dedit o a riff elet t rizzant i e a pezzi
che di originale non hanno assolut am ent e nient e ( m a chi al giorno d oggi lo è?) . Mi sono
im bat t ut o casualm ent e in loro durant e la dat a est iva dei M on do Ge n e r a t or : quest i baldi
giovanot t i si sono dest reggiat i abilm ent e sul palco, non facendo sfigurare il gruppo di Nick
Oliveri (che, nella circostanza, era composto da due terzi degli Hytest). La formula è un misto di
punk ult ravit am inico, st oner da ost eria e sprazzi di rock t est ost eronico: una form ula che st a t ra i
Motorhead, i m it ici Zeke e un vago sent ore Generat oriano. 9 Volt è la prim a di 11 bordat e
sonore per poco m eno di m ezz ora: basso in evidenza, voce alcolizzat a, giri di chit arra banali
quant o efficaci e una bat t eria in cont inua t razione ant eriore. Girl in black pot rebbe essere un
improbabile quanto divertente singolo, Magnet un pezzo alla Cocaine Rodeo, Goodbye un inno per
chi ancora si divert e ad alzare il volum e dello st ereo assiem e ai m igliori am ici e a una dozzina di
birre. Take m e m oney è t ut t o quello che D a n k o Jone s non sa più fare, m ent re Our career ci
ricorda del perché siam o ancora così innam orat i di album com e Till The Living Dead e Ace Of
Spades. Com prat elo, ascolt at elo, divorat elo: pot rebbe ricordarvi sonorit à che, per t roppo t em po,
avete riposto accuratamente in un cassetto.
Matteo Ghilardi
ML 3 1
musicletter.it
update n. 74
musica
ARTIST: JOHNNY GRIECO
TITLE:
Affa n n o d Ar t ist a
LABEL:
Autoprodotto
RELEASE: 2009
WEBSITE:
www.myspace.com/johnnygrieco
MLVOTE: 7 / 10
La storia è questa: già in passato, sulle pagine di Musicletter, avevamo parlato di Johnny Grieco,
musicista e not o fum et t ist a che alla fine degli anni 70 guidava i D ir t y Act ion s ( punk band
genovese) e disegnava lo st orico Catzillo, un cazzo sat irico che negli anni ha raggiunt o la sua
m assim a espressione visiva assum endo le sem bianze del Cavaliere. Così, dopo un album di rem ix
e un EP, l at t esa per il
full lenght da solist a era legit t im a. Con quest o esuberant e e vit ale
personaggio, poi, ho inst aurat o nel t em po una com unicazione virt uale, at t a a condividere idee e
pensieri,
vist a la nost ra onnivora passione non solo m usicale. Cosi, nel 2009, ricevo Affanno
D a r t ist a , m a lo lascio, com e un vino,
decant are sullo scaffale per più di anno. Poi, di colpo,
l ispirazione e il fat t o. Sabat o sera, prim a di uscire, prendo da quello scaffale un digipack bianco
dove fa capolino, in bella m ost ra, un pelo pubico ingrandit o al m icroscopio; spero quindi non sia
presagio di una serat a del cazzo. I nvece, m i m et t o in m acchina e vengo assalit o dalle bordat e
elet t roniche di codest o lavoro, rozzo e viscerale com e non ricordavo dal prim o ascolt o. Scherzet t i
del t em po, che fa sedim ent are i sem i cat t ivi ed esalt a ogni organolet t ica not a. Così perdo la
st rada, m i t rovo nel buio a seguire il beat che si insinua sot t opelle del brano Pasolini ( ovviam ent e
dedicat o a colui che ha t rat t o dalla diversit à una spint a per lot t are) , m i lascio caricare
dall elet t ronica N.I.N. st yle di Art ist s Shit , rivivo la lacerant e energia dei Prodigy di The Fat of
t he Land in Mr. Mart inet t i & Me, ripenso ai m assacri inut ili del G8 quando le sirene e le urla
assassini
irrom pono nella Suicide(iana) Ciao Genova e m i lascio rapire dalla cover aliena di
Ziggy Stardust di Bowie e da quella più calligrafica (eppure claustrofobica) Rape Me dei Nirvana.
Talm ent e rapit o che il disco finisce, e nei 36 secondi finali di razzi e pet ardi, m i accorgo di avere
sbagliat o st rada. Arrivo quindi in rit ardo alla cena, con una bot t iglia di Barolo del 2006
sottobraccio. Mem ori del t em po che m igliora le cose, decidiam o di aprirla lo st esso. L arsura, si
sa, è una brutta bestia, e va assecondata proprio come la musica.
Nicola Guerra
ML 3 2
musicletter.it
update n. 74
musica
ARTIST: HELIX
TITLE:
Vagabond Bones
LABEL:
Universal
RELEASE: 2 0 09
WEBSITE:
www.planethelix.com
MLVOTE: 6,5/ 10
Ah, i vecchi rocker, quelli che con quel sacro fuoco hanno cam m inat o per una vit a incurant i di
m ode, t endenze e che per quant o possano sem brare scalcinat i e dem odé hanno ancora t ant o di
quel gust o e m est iere che bast a ascolt arli per accorgersene. Pubblicat o in Canada già nel
novem bre 2009 dalla Universal, Va ga bond Bon e s segna il rit orno in pist a di quest i inossidabili
veterani della t erra della foglia d acero. Gli st orici Helix del cant ant e e fondat ore Brian Vollmer,
in barba ai 35 anni suonati di esperienza e a una lista di ex membri voluminosa quanto una salata
e accurat a cont est azione dell Agenzia delle Ent rat e, si ripresent ano in buona salut e e con diversi
validi num eri garant it i anche dal reint egro in form azione di vecchie e solide volpi com e Sean
Kelly, Brent Doerner e Daryl Gray; c è da t irare un sospiro di sollievo quando cert e rim pat riat e
non puzzano solt ant o di nost algia m a grazie al cielo regalano ancora il beat giust o per dondolare
la t est a al rit m o. L hard rock che anim a quest i solchi è essenziale, diret t o,
basic , com e da
t radizione di una scuola, quella canadese, che spesso e volent ieri ha ben poco da invidiare a
quella dei dirim pet t ai a st elle e st risce; The anim al inside ( won t be denied) , Monday m orning
m elt down, Make em dance o la title track non sono st anchi esercizi im bast it i per riem pire il
t redicesim o album di una lunga carriera m a episodi che godono di ot t im a salut e e che nella loro
sem plicit à colpiscono il bersaglio, m agari non al cent ro, senza t ot alizzare punt eggi spavent osi m a
lo fanno con onest à ed efficacia. Va ga bond Bon e s non soffre di opinabili cont am inazioni
velleitarie, galleggia più che dignitosamente grazie agli ingredienti consolidati e affidabili della sua
ricetta, per quest o non st upisce che lo si possa ascolt are t ut t o d un soffio senza cadere vit t im a
della noia. Sebbene non se ne conoscano con precisione le motivazioni, prima di andare in stampa
è st at a curiosam ent e depennat a dalla scalet t a di quest o disco la cover di I t 's a Long Way To The
Top degli AC/DC ma tutto sommato il disco procede spedito anche con le sue sole gambe.
Manuel Fiorelli
ML 3 3
musicletter.it
update n. 74
musica
ARTIST: BECK
TITLE:
Sea Change
LABEL:
Domino
RELEASE: 2002
WEBSITE:
www.myspace.com/beck
MLVOTE: 9 / 10
I l concet t o oramai è chiaro a t ut t i: Be ck H e nse n è un art ist a dalle innum erevoli sfaccet t at ure e
dalle infinit e risorse. Prat icam ent e, un genio assolut o. Ogni sua realizzazione, anche la m eno
ent usiasm ant e, com e per esem pio M idn it e Vu lt ur e s del 1999, ha sem pre ripercorso, con fine
abilit à e affascinant e st ravaganza, quei percorsi sonori e cult urali scavat i profondamente nei
nost ri cuori di et erni e scanzonat i loser. Da Golden Fee lings ( regist rat o su casset t a nel 1993 e
successivam ent e rim ast erizzat o su CD nel 1999) al recent e M ode r n Gu ilt del 2008, le
composizioni di questo illustre talento della scena americana si sono sempre nutrite di un evidente
bram osia m usicale at t ingendo a piene mani da quell im m aginifico calderone chiam at o rock.
Ult eriori t est im onianze di quest o suo sconfinat o fervore creat ivo sono, t ra l alt ro, le rivisit azioni di
alcuni celebri album , t ra cui Th e Ve lve t Unde r gr ou n d & N ico e Son gs Of Le on a r d Coh e n ,
at t raverso un progetto apert o davvero originale, denom inat o Record Club, che ha vist o la
part ecipazione di personaggi quali N ige l Godr ich e Deven dr a Ba n ha r t . Una passione, così
im m ediat a e così incosciente, che ha condot t o il songwrit er di Los Angeles a t racim azioni sonore
di fine qualità che vanno dal folk al country rock, dal blues al garage, dall hip hop al funk, dal pop
all elet t ronica. Un cont inuo m ischiare le cart e in t avola quasi sem pre accom pagnat o da quel vezzo
così polit icam ent e scorret t o, ironico e alt resì
diversam ent e rom ant ico
che con Se a Ch a n ge ,
però, prendono una st rada t ot alm ent e diversa lasciandosi guidare solt ant o dai sent im ent i. Un
sent im ent alism o det t at o da una cocent e delusione d am ore, da cui prendono vit a dodici
straordinari brani che nel giro di poco più di quarantacinque minuti riescono a fare della semplicità
e della m alinconia dei punt i ferm i e inossidabili della sua scrit t ura m usicale realizzando soprat t ut t o per chi scrive - un capolavoro di ineguagliabile bellezza. Un album dalle let t ure
m et riche punt uali e uniform i che, m algrado la sua fonda m est izia, riesce a donare una piacevole
sensazione di pace e di candore: dal viaggio iniziale di The Golden age fino alla conclusiva Side of
the road, passando per la splendida Guess I m doing fine e per Round the bend in cui aleggia, più
che m ai, lo spirit o del grande N ick D r a k e . Fram m ent i di vit a vissut a che s insinuano nelle pieghe
del cuore. Un cuore spezzat o che, m algrado t ut t o, è riuscit o a scrivere un alt ra pagina
indim ent icabile di quella che t ut t i noi oram ai chiam iam o popular m usic. Canzoni dalle at m osfere
suggestive, che non fanno mai rumore e che potresti ascoltare per ore, per giorni, per mesi...
Lu ca D Am br osio
ML 3 4
musicletter.it
update n. 74
musica
ARTIST: KINGS OF THE SUN
TITLE:
S.T.
LABEL:
RCA Records
RELEASE: 1988
WEBSITE:
www.myspace.com/kingsofthesun/music
MLVOTE: 7 / 10
Li ricordo bene quest i ragazzi, scagliat i un po allo sbaraglio sul palco del M on st e r s of Rock di
Modena nel 1988, t ut t i int ent i nell im probo com pit o di eseguire decent em ent e il loro sfront at o
rock n roll e cont est ualm ent e t am ponare i danni della feroce cont est azione da part e dell audience
più int ransigent e e m eno t ollerant e dell universo. I Kin gs Of Th e Sun sono il proget t o del biondo
frontman Je ffr e y H oa d e di suo fratello Clifford, gruppo nato verso la metà degli anni ottanta in
seguit o allo scioglim ent o degli You n g Lions nei quali ent ram bi m ilit avano; m algrado negli anni
abbiano suonat o di support o ai t our di gent e non proprio sconosciut a com e KISS, Gu ns N
Roses, Lita Ford o Screaming Jets, non si hanno molte tracce di loro forse anche per via di una
carriera che ha cert am ent e soffert o più bassi che godut o di alt i. Kings of t h e su n è un disco di
sem plice, genuino e spart ano rock n roll che ha solo qualche flebile, lont ana e m inim a
rem iniscenza di hard, più che alt ro per la st rut t ura delle canzoni che in alcuni casi ricordano i più
not i cont erranei Rose Ta t t oo e soprat t ut t o AC/DC ma aggressività e im pat t o sono decisam ent e
m oderat i rispet t o a quest i ult im i. Serpentine apre in m aniera im peccabile e coinvolgent e l album ,
sollevando im m ediat am ent e l int errogat ivo sul com e un pezzo del genere non sia divent at o un
classico; t ut t avia il rest o della scalet t a, sebbene non all alt ezza di una opener di gran lunga
highlight assolut o del lot t o, t iene sem pre più che dignit osam ent e in alt o il livello qualit at ivo di un
disco divert ent e, vivace e senza t roppe pret ese,
ne sono t est im onianza sonora episodi frizzant i
come Get on up o Vicious delicious m a anche m om ent i più m arcat i e m eno anfet am inici com e
Tomboy o Bot t om of m y heart . Tre onest issim i quart i d ora di puro rock, m agari coi suoi cliché, le
sue care vecchie abit udini e quella bot t a di energia che cert am ent e non st ona, possono
rappresent are un rifugio assai com odo e accoglient e per i bisognosi di quest e sonorit à; qui post o
ce n è, perché non approfit t arne?
Manuel Fiorelli
ML 3 5
musicletter.it
update n. 74
musica
ARTIST: FRANKIE GOES TO HOLLYWOOD
TITLE:
Welcome To The Pleasuredom
LABEL:
ZTT / Island Records / Salvo
RELEASE: 1984 / 2010
WEBSITE:
www.fgth.org.uk.
MLVOTE: 7 / 10
Gli anni ot t ant a. Una m erda, fondam ent alm ent e. Perché, quest i decenni m alat i che st iam o
vivendo, vi illudet e siano m igliori? Non lo sono. Solo che siam o t roppo avvilit i pure per
perm et t erci di crit icarli. Abbiam o t roppe cose da salvare. Fam iglia, salut e, post i di lavoro, m ut ui
ipot ecari. Siam o gli ospit i del Tit anic che cercano rifugio nelle scialuppe. Vediam o inabissarsi la
nost ra opulenza e pret endiam o che ci si prenda cura di noi, che si abbia rispet t o del nost ro
declino. Gli Ot t ant a furono invece gli anni dell esibizione, gli anni in cui la pop m usic t rovò una
sua t rigonom et ria, spint a da un lat o dalla forza delle nuove m acchine digit ali, dall alt ra dall
avvent o dell era dei video. Non cont ava più saper cant are ( e del rest o m olt i lo facevano in
playback, NdLYS) m a sapersi vendere. Era un m ondo di cart apest a, un enorm e sfilat a di carri
allegorici, sfolgorant i di luci e roboant i di m usiche di plast ica. Allora sem brava carino st arci sopra,
o davant i. Poi divenne di m oda t irarsene fuori e ridere dei capelli cot onat i, dei j eans a vit a alt a,
delle spalline e delle m aniche a palloncino. Poi, invasi dalla nost algia, divenne uso diffuso m a
t rasgressivo andare a rivedere i film at i d epoca. Senza farlo sapere in giro. Perché era di m oda il
polit ically correct . Ora che ognuno fa quel che cazzo gli pare un po perché I nt ernet ha fagocit at o
t ut t a la nost ra m em oria e ora ce la serve a porzioni, com e un enorm e forno a m icroonde ( che
allora si pensava ancora facesse m ale, com e ieri si pensava dei t elefonini e oggi della t ecnologia
wireless, m ent re nel frat t em po m ilioni di persone sono m ort e di t um ore per aver m angiat o
pom odori colt ivat i sopra cim it eri di scorie radioat t ive, NdLYS) e un po perché a nessuno orm ai
im port a essere pro o cont ro qualcosa o qualcuno. Ora, dicevo, io st o riascolt ando W e lcom e t o
the pleasuredome. Lo ha appena ristampato la Salvo, in edizione doppia, come lo era in origine.
Solo che allora si t rat t ava di un at ipico doppio vinile, oggi del consuet o form at o in doppio cd
con inedit i vari, rem ix, alt ernat e t racks e t ut t a quella roba cost ret t a a riem pire un disco che ne
giust ifichi il prezzo e l acquist o. W e lcom e t o t h e ple a su r e dom e è un disco- manifest o, il
m ast odont e dell era del pop- digit ale. Venne cost ruit o così. Un concept - album sul declino della
m oralit à e sulla bancarot t a spirit uale del vent esim o secolo. Un disco pop cost ruit o per rest are.
Alla console c è Tr e vor H or n, uno che dipinge con i cursori del m ixer, e st avolt a sa che st a
dipingendo sulla t ela giust a. Perché i FGTH giocano t ut t o sulla provocazione, sull
im pat t o
m ediat ico. È un anfit eat ro dove si m et t e in m ost ra lo spet t acolo del piacere. Una pleasuredom e.
Una cupola del piacere. È un po com e varcare le m ura di Sodom a, e Trevor Horn sa com e
rendere l idea. C è quest a overt oure sinfonica che sem bra rubat a all Aida. Poi una voce fuori
cam po annuncia I l m ondo è la m ia ost rica . E una risat a esplode fragorosa. Quindi si ent ra nei
tredici m inut i della t it le t rack. Tredici m inut i. I n epoca MTV equivalent e a un suicidio in pubblico,
m a loro possono perm et t erselo. Hanno t re singoli in t est a alla classifica inglese. Roba che
nemmeno i Beatles, men che meno i Rolling Stones. FGTH, in questo momento, possono tutto.
ML 36
musicletter.it
update n. 74
musica: frankie goes to hollywood
Pure present arsi in t unica da senat ori e suonare quella che è la The great gig in t he sky
dell orgoglio gay. Un suono di chit arre crist allino e un giro di basso m icidiale, la voce di Holly che
cant a com e dalle t ribune del senat o rom ano e quel coro di Uh! Ah! im placabile com e un gat t o a
nove code. Poi arriva Relax, ovviam ent e. Che let t a così sem brerebbe un est rat t o dai Buddha Bar,
e invece è quella cosa high energy che t ut t i conosciam o e che quando arrivò in discot eca pochi
sapevano com e ballare e che in t ivù decisero di non farci vedere. Un
om osessualit à così
sbandierat a, negli anni dell AI DS, era com e t rasm et t ere la pubblicit à delle Marlboro al cent ro
t um ori di Milano. L alt ro singolo arriva qualche m inut o dopo, schiant andosi sulle paure della
guerra fredda che preoccupano il m ondo in quegli anni. Bin La de n non si sa ancora chi sia. Ma ci
sono la Russia e gli St at i Unit i, le
due t ribù , che giocano a fare i prepot ent i. FGTH li
scherniscono sul video, e si schierano dalla part e degli spet t at ori. Li t em ono, m a in effet t i
pat t eggiano per ent ram bi. Voi non fat e forse lo st esso, sin dai t em pi dei gladiat ori? Le alt re cose
di cui si conserva m em oria sono la ballatona The power of love, dest inat a in breve a raggiungere
la vet t a delle chart s accant o agli alt ri due singoli e una versione esplosiva di War, nello st esso
periodo recuperat a pure da Springsteen a t est im onianza della globale paura per la guerra
nucleare che st ringeva il m ondo int ero in un abbraccio disperat o e universale. Tut t o il rest o ha il
sapore fint o e art ificiale di t ant o synt h funk che in quegli anni infest a il m ercat o, dalle efebiche
riprese di San Josè di Bu r t Ba ch a r a ch e della Ferry cross t he Mersey che om aggia i loro
conterranei Ge r r y a nd The Pe a ce m a k e r s alla ballabile Krisco Kisses ( m a in quest o cam po i
King, all epoca, facevano m olt o m eglio, NdLYS) , dal rap im barazzant e di The only st ar in heaven
alla cover di Born t o Run risolt a in un banale rocket t ino alla Billy I dol. Sequenza di genio e
mediocre ordinarietà che si replica anche sul secondo cd con le versioni- fiume di Relax, The power
of love e The ballad of 32 e viceversa le versioni ridot t e di Pleasuredome e War più una m anciat a
di cose bislacche che la band realizzò com e dem o o che relegò alle facciat e B dei loro 45, in quel
periodo considerat i com e il lat o inut ile dei singoli e quindi spesso pieni di schifezze com e quest e,
finché gli Smiths non avrebbero invert it o la t endenza. Tut t o il m eglio e t ut t o il peggio del pop
sint et ico degli anni Ot t ant a, com e il doppio bianco lo fu per quello elet t rico degli anni sessanta.
Anche allora fum m o cost ret t i a scavalcare un idiozia com e Obladì Obladà pur di arrivare a sent ire
il fragore di Helter Skelter, del resto.
Franco Dimauro
ML 37
musicletter.it
update n. 74
musica
ARTIST: TALKING HEADS
TITLE:
Remain In Light
LABEL:
Sire
RELEASE: 1980
WEBSITE:
www.talking- heads.net
MLVOTE: 10/ 10
Anni ot t ant a ( dai quali sem bra non si esca vivi, cit .) , pom eriggi di gruppi di st udio di lat ino o
m at em at ica, spesso int ervallat i da
cure m usicali
e da ascolt i alla cieca propost i da uno dei
m em bri del gruppo. Pot eva capit are così, sbirciando at t raverso le finest re, di vedere quat t ro o
cinque nerd liceali ballare com e idiot i al suono di let t ing t he days go by, let t he wat er hold m e
down....
Che LP, ragazzi... Brian Eno e David Byrne ( che arriveranno su, in cim a all'Olim po,
all'apot eosi dell'im prescindibile con M y Life I n Th e Bu sh Of Gh ost s) com piono il disco perfet t o.
I due diversi lat i del vinile t i port ano verso due diversi st at i d'anim o, e poi ogni pezzo è esso
st esso un viaggio all'int erno dello st at o d'anim o scelt o. Subito Burn under Punches, Crosseyed
and Painless, The great Curve: m usica ipnot ica, rit m i
incalzant i, t ram e sem plici m a piene di
int arsi, sfaccet t at ure, piccoli episodi che ent rano ed escono dal loop disorient andot i nel delirio.
Quest i pezzi non hanno t rent 'anni. Di là, Houses in Mot ion, List ening Wind, ci fanno ent rare in
m ondi perdut i e lont ani, cercat i e t rovat i nei sogni: nat ivi am ericani sedut i at t orno al fuoco
cant ano t ranquilli, cant ast orie arabi davant i ai bam bini raccont ano, ascolt at i da occhi sgranat i...
Un disco fondam ent ale, che ha influenzat o m olt a della m usica degli anni successivi e che ancora
oggi influenza m olt e delle produzioni di quest i anni; e che invidia per quelli che assist et t ero al
concert o a Rom a del 1980 ( pot et e t rovare delle t racce su yout ube) ! La scena newyorkese degli
anni '80, irripet ibile per qualit à, densit à di t alent i e generosit à nelle collaborazioni, ancora oggi fa
scuola, insegna e ricorda a tutti cosa significa lasciare davvero il segno.
Alessandro Grainer
ML 3 8
musicletter.it
update n. 74
live review
ARTIST: SHRINEBUILDER
LOCATION: Mezzago (Mi), Bloom
DATE: 20.11.2010
WEBSITE:
www.myspace.com/shrinebuildergroup
Non sm et t erò m ai di dirlo: il Bloom di Mezzago è uno dei pochi punt i di riferim ent o per chi ha
bisogno di un evasione a suon di rock. I n passat o ho assist it o a ot t im i concert i, a m em oria i
compatti Ka r m a To Bu r n , i brillant i O D e a t h , la violenza dei Monolithic, un live incendiario dei
Nebula, gli st ralunat i Betoschi e la bella esibizione dei Fiub per la present azione del loro disco
Ciubirismeicheuan. E quest a è solo una piccola fet t a dei bellissim i m om ent i che quest o luogo
cont inua a regalarm i. Vero che, la m aggior part e delle volt e, m i sono present at o a Mezzago con
scarse aspet t at ive e sono uscit o con un sorriso st am pat o in faccia per le em ozioni regalat em i da
questa o quella band. Con gli Shrinebuilder il discorso è ben diverso: sarà la presenza di quattro
leggende, sarà il buon risult at o ot t enut o dal loro prim o disco, le speranze ripost e in loro erano
molte. Non che m i abbiano deluso, m a Wino ( Sa in t Vit u s, Obsessed e alt re 200 band) , Al
Cisneros ( OM, Sleep), Scot t Ke lly ( Neurosis, Tr ibe s Of N e u r ot ) e D a le Cr ove r ( Melvins,
Altamont e alt ri 1000 gruppi) cat t urano solo in part e la violenza int rinseca del doom. Per
assurdo, l apice del concert o lo si riscont ra diret t am ent e all opening, ovvero una am m aliant e e
adrenalinica Pyram id Of The Moon, con quella part e cent rale così diret t am ent e legat a alle ult im e
esperienze targate OM. La scena è sicuramente rubata da Kelly, psicopatico chitarrista dal grande
carism a scenico. Al, che som iglia sem pre più a Pyton di H a r r y Pot t e r , sem bra com plet am ent e
in t rance, assort o nel suo vago ondeggiare. I n più di un occasione si ha la sensazione che il vero
motore musicale del gruppo sia proprio lui. Wino dismette i panni del frontman in cambio di quelli
del chit arrist a/ cant ant e, ruolo che ricopre peralt ro ot t im am ent e. Suoi infat t i gli allucinant i assoli
present i in gran part e dei pezzi. D a le Cr ove r , lo am m et t o, è uno dei m iei bat t erist i preferit i, se
non il m io preferit o in assolut o. Lecit o da lui aspet t arsi m olt o, in realt à fa il suo com pit ino senza
infam ia né lode. Non fraint endet em i, rim ane com unque eccellente, ma se qualcuno di voi dovesse
aspet t arsi qualche m aest ria di scuola Melvins durant e un concert o degli Shrinebuilder, m eglio
che cost ui st ia a casa. I nut ile ricordare che il loro prim o om onim o album è st at o eseguit o nella
sua interezza: degne di note una bella The Architect e una massiccia Solar Benediction, pezzo che
segue una lunga improvvisazione che lascia intravvedere nuovi spiragli futuri. All int erno di quest a
cascata doom un im probabile cover di Effigy dei Creedence ( se non ricordo m ale rifat t a pure dai
m ai t roppo com piant i Un cle Tu pe lo) , per l occasione cant at a da Dale. Ricordo che gli
Shrinebuilder sono st at i support at i dai rom ani Doomraiser, gruppo che si rifà palesem ent e ai
Sa in t Vit us e a influenze t rash m et al t ant o in voga negli anni 80, m a t ant o dat at e al giorno
d oggi.
Matteo Ghilardi
ML 39
musicletter.it
update n. 74
live review
ARTIST: LEONARD COHEN
LOCATION: Varsavia, Torwar
DATE: 10.10.2010
WEBSITE:
www.leonardcohen.com
AP Photo
Prepararsi per andare a vedere il concert o di Le on a r d Cohe n fa uno st rano effet t o e, a voler
esser sinceri, non saprei dirvi esat t am ent e perché. Esco di casa verso le ore diciot t o circa e m i
apprest o a percorrere a piedi solt ant o qualche cent inaio di m et ri perché la buona sort e ha volut o
che lo spet t acolo di quest a sera si t enesse proprio a due passi da casa, esat t am ent e a Torwar, il
palazzet t o dello sport vicino lo st adio del Legia Varsavia. Però, m anco a dirlo, oggi è dom enica e
c è la part it a serale della squadra padrona di casa e vi lascio soltanto immaginare il caos di auto e
di caroselli nel vicinat o. Percorro, quindi, un pezzo di st rada a piedi in com pagnia di drappelli di
t ifosi chiassosi che, solert i, si dirigono verso il cam po di gioco. Mi confondo t ra di loro, alm eno
così credo, e con passo veloce seguo la lunga fila di sciarpet t e e di bandiere, più o m eno fino
all alt ezza dei cancelli d ingresso dello st adio, per poi cam biare im provvisam ent e direzione. La
t em perat ura oggi è calat a not evolm ent e e I l cielo è grigio, di quel grigio im m obile che in un solo
ist ant e sem bra chiam are a raccolt a t ut t i i pensieri di una vit a. Davvero una st rana sensazione.
Arrivo davant i al palazzet t o con una buona m ezz ora d ant icipo e con sorpresa m i accorgo che in
fondo non ero l unico a confondersi in quella fium ana di support er. Ent ro e m i m et t o subit o a
sedere, m ent re il palasport va lent am ent e riem piendosi. I l pubblico è quello delle grandi occasioni
con un buon num ero di giovani m a soprat t ut t o con gent e adult a, dist int a e ben vest it a.
L organizzazione è perfet t a, direi, esagerat am ent e perfet t a: t ut t i i post i sono rigorosam ent e a
sedere. Io sono a una decina di metri dal palco, a sinistra. Intanto su due grossi schermi vengono
proiet t at i due cuori che si int recciano, uno drit t o e l alt ro capovolt o, che form ano una specie di
st ella ebraica, sicuram ent e per ricordare le origini del poet a e cant aut ore canadese che da diversi
m esi è in t our m ondiale per present are l album dal vivo Son gs Fr om Th e Roa d del 2010. Sono
t rascorsi appena quindici m inut i dall orario prest abilit o ( le diciannove) ed ecco che le luci si
spengono. Scat t a l ovazione quasi da st adio di un palazzet t o dello sport grem it o, t ant è che per
un inst ant e m i chiedo se ho sbagliat o ingresso, t ut t o quest o m ent re una luce di un color
giallo/arancione illum ina la scena sul cui sfondo appaiono, uno alla volt a, t ut t i i com ponent i del
gruppo. Sono quasi t ut t i vest it i elegant em ent e e con un berret t o sulla t est a, e l im m agine che ne
viene fuori è una sort a di Blues Brot hers dal vivo, m a con le note di Dance me to the end of love
ad aprire le danze e con un Le on a r d Coh e n che ent ra salt ellando e t ogliendosi il cappello in
segno di salut o. Ad accom pagnarlo c è una band di t ut t o rispet t o form at a da Roscoe Beck (basso
elet t rico e cont rabbasso) , N e il La r se n ( t ast iere) , Bob M e t zge r ( chit arra elet t rica) , Ja vie r M a s
( chit arra acust ica, bandurria) , Ra fa e l Ga yol ( bat t eria) , dal polist rum ent ist a D ino Soldo
( clarinet t o, sax, arm onica )
e dalle st raordinarie W e bb Sist e r s ( Charlie & Hat t ie)
che
consigliamo vivam ent e di ascolt are. C è un bel feeling t ra il cant aut ore e i m usicist i e lo si int uisce
im m ediat am ent e con le successive The Fut ure e Bird on a wire m a è con Everybody knows che
questa sintonia fatta di musiche e parole prende il sopravvento coinvolgendo chiunque.
ML 40
musicletter.it
update n. 74
live review: leonard cohen
Da Who by fire passando per Hey t hat s no way t o say goodbye t ut t o e t ut t i sem brano
profondam ent e in arm onia, fino ad arrivare alle nuove ( e inedit e) The darkness e Born in chains
dove Leonard Cohen appare ispirat o com e un ragazzo di prim o pelo. Sarà forse quest a la
grandezza di un vero artista? Ogni brano sembra essere cantato come se fosse la prima volta, è il
caso infatti di Chelsea Hotel #2, Waiting for the miracle, Anthem e Tower of song, la mia preferita
della serat a dove Cohen m et t e da part e la chit arra per cant are e suonare in punt a di dit a una
piccola t ast iera. Un esecuzione da brividi! Gli spet t at ori sem brano rapit i dalla sua voce d oro che
con Suzanne, poi, raggiunge livelli di assoluta poesia. Un Leonard Cohen che canta, che danza e
che ringrazia ossequiosam ent e i propri m usicist i m a soprat t ut t o il proprio pubblico che si lascia
t rasport are dalle sem preverdi Avalanche, Sist ers of m ercy, The gypsy s wife e da un alt ro brano
nuovo e inedit o, Feels so good. Una plat ea ent usiast a, insom m a, che int ona m eravigliosam ent e
Hallelujah e che sem bra non abbia alcuna int enzione di andare via nonost ant e le olt re due ore e
m ezza di concert o. Tut t avia Cohen è in splendida form a e dopo Take t his walt z riesce a
concederci un lungo bis prim a con So long, Marianne e First we t ake Manhat t an poi con Famous
blue raincoat , I f I t be your will, Closing t im e e infine con I t ried t o leave you fino a chiudere
l em ozionant e show con Ain't no cure for love. Un Le ona r d Coh e n sem pre più innam orat o che, a
dispet t o dei suoi set t ant asei anni, si com m uove ancora com e se fosse un bam bino. Davvero una
st rana sensazione. Che Dio lo benedica!
Lu ca D Am br osio
ML 41
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update n. 74
live review
ARTIST: GRINDERMAN
LOCATION: Roma, Atlantico Live
DATE: 07.10.2010
WEBSITE:
www.grinderman.com
Foto by www.grindermandcom
Quando l'energia giovanile, sia fisica sia emotiva, non vuole mollare e decide di accompagnare noi
cinquantenni nel prosieguo dello scorrere degli anni, spesso assistiamo a goffe rappresentazioni di
quel che noi st essi eravam o. Ho vist o diverse volt e, nel m ondo del rock e non solo, personaggi di
prim a grandezza divent are m alinconiche parodie di se st essi per non aver saput o incanalare e
reindirizzare le energie di cui sopra. Beh, i Grinderman sono una splendida, e per m e
sorprendent e, eccezione. I l concert o, nella calura dell'ex Palacisalfa, è st at o un wall of sound
lungo un'ora e m ezza cont inuo ed esalt ant e, cost ruit o m at t one su m at t one e con finest re che
affacciavano su diversi panoram i, dal punk all'underground, dalla psichedelia alla ballat a rock. La
disperazione e la violenza di Heat hen Child, la schizoide rappresent azione di Evil ( prendet e Jam es
Ch a n ce & t h e Con t or t ion s e i D e a d Ke nn e dys, schakerat e e sost it uit e i graffi di sax con
chitarre in agonia), la pausa di riflessione di Palaces Of Montezuma, il coinvolgim ent o fisico di Get
It On, la teatralità di No Pussy Blues, il tormento profondo e ipnotico della velvetiana e conclusiva
Grinderman. Quest i, a m io parere, i picchi em ozionali di un grande concert o. I quat t ro at t em pat i
signori sul palco hanno fat t o appieno il loro dovere. La affidabile solidit à della sezione rit m ica
( M a r t in P. Ca se y e Jim Scla vu nos) è st at a essenziale com e un buon m ediano per perm et t ere
agli ist rioni del gruppo una esibizione al m eglio: il poliedrico e frenet ico W a r r e n Ellis ( avet e
presente il Rasputin disegnato da Pratt?) ne ha inventate tante, incluso il percuotere il charleston
con le m aracas, m ent re N ick Ca ve , che pot rebbe int erpret are con enorm e successo un film del
filone vam piresco oggi m olt o in voga, in alcuni brani ha let t eralm ent e recit at o con il pubblico, ha
cercat o il cont at t o, ha lit igat o con i cavi sul palco e si è m osso agilm ent e nonost ant e la sera
precedent e gli fosse cadut a la chit arra sul piede ( sue parole) . Ah, dim ent icavo, ha anche cant at o,
e m olt o, m a m olt o bene. Mi auguro che quest i signori t engano fede a quant o hanno det t o in
chiusura Thank you Rom e and see you again in one year ; e che, nel frat t em po, ci regalino alt re
chicche da studio.
Alessandro Cardinale
ML 42
musicletter.it
update n. 74
live review
ARTIST: GRINDERMAN
LOCATION: Trezzo sull Adda, Live
DATE: 06.10.2010
WEBSITE:
www.grinderman.com
Foto by www.grindermandcom
O ce l'hai, o non ce l'hai, lo spirit o del rock'n'roll; quello che t i brucia dentro e ti fa vivere
le passioni in m odo diverso dal rest o del mondo,
che
tu
sia
un banchiere
o
un
tossicodipendente. N ick Ca ve lo mantiene indubbiamente vivo questo barlum e di follia, e con
il progetto Grinderman, lo ha sicuramente ridestato anche in noi, che, come lui, assistiamo
inesorabilmente
alla
decadenza di questa società senza fondamenta. Così abbiam o bisogno
di segnali prim it ivi che, a det t a dello stesso Cave, sono richiam i ant ichi, fort i e indissolubili. Tale
richiam o ha radunato sotto il palco del Live Club di Trezzo D'Adda ( Mi) più di due migliaia di
persone, dai venticinque ai cinquant'anni, desiderose di assistere e di condividere un rit o
sciam anico guidat o dal Re I nchiost ro e dai sui com pagni di vent ura. I l barbut o W a r r e n Ellis, con
Nick già nei Bad Seeds, pronto a deturpare un violino e una chit arra elet t rica, Martyn
Casey,
statico,
a
far
pulsare
un
basso com unque sem pre present e,
Jim Sclavunos,
devastante e irregolare animale che colpisce duro le pelli e lui, lo splendido cinquantatreenne
che ha passat o indenne una vit a di eccessi, deliberando nel frat t em po capolavori discografici,
figli, rom anzi e colonne sonore. Ma quest o è il present e, e Grinderman il nuovo passo che
testimonia la vitalità di un uomo che non ha paura ad ammettere di essere vivo. Così l'ululato di
Mickey Mouse And The Goodbye Man apre le danze, demarcando un im pat t o live not evole, m eno
at t ent o alle sfum at ure del disco m a
fort e del suo brut ale connubio fra rock, noise e blues
scarnificat o. Un ora e mezza dove la presenza scenica di Cave è t eat rale, con l'om bra dei
Birthday Party a m iet ere vit t im e nonost ant e sul palco scorra m eno sangue e droga ma più
sudore ed esperienza, pur sem pre viscerale, e la gent e accoglie con ent usiasm o gli sfoghi di
Cave verso la securit y inopport una, gode dell'attesa liberatoria di No Pussy Blues, si lascia
sedurre dall'ostentato richiamo sessuale di When my Baby Comes e oscilla attraverso i
colori luciferini nella nuova Evil e nella conclusiva Grinderman. Un concert o rivelatore che
ha risvegliat o la coscienza di molti; difatti il tempo passa, ma il diam ant e che è per sem pre
qui si chiama solo rock'n'roll.
Nicola Guerra
ML 43
musicletter.it
update n. 74
live review
ARTIST: PAROLE DI LULÙ
LOCATION: Mazzano Romano (Roma), Parco di Treja
DATE: 30.08.2010
WEBSITE:
Foto by Isabella Borghese
www.paroledilulu.it
"Dal pianeta Terra. La Vita di un palloncino, d'improvviso un buco, si sgonfia e non c'è più. Scoprire la forza di
rivoltare il mondo e dal cielo alla musica, che sia solo un istante eterno, la Vita torna giù. Pensiero Bambino, a
questa notte e al cielo e alla terra di Mazzano... The Power of Love. Rose." (isabella Borghese) Ero andat a
conscia
che
avrei
assist it o
a
una
com m em orazione,
non
a
un
concert o,
e
si
sa,
le
com m em orazioni m usicali sono delle processioni di m usicist i, a volt e anche un pò scocciat i, che si
avvicendano sul palco, port at i lì dalle case discografiche per
un pò di pubblicit à grat uit a, per
qualche passaggio t elevisivo o a beneficio dei t elegiornali. I nvece no, qua nessun secondo fine, e
si percepiva. Tut t i gli art ist i sono salit i sul palco con grande m est izia m a, al t em po stesso,
consapevoli che la forza della musica avrebbe allontanato un dolore incommensurabile. Ognuno di
loro, annunciat o da un Niccolò Fabi visibilm ent e st anco m a infat icabile ospit e/ anfit rione, ha
poggiat o il suo cuore sul palco, prim a della sua m usica; e quest o è valso t ut t o il concert o
Quarantotto m usicist i, m olt i t ra i nom i di punt a del panoram a m usicale it aliano, che si sono
succedut i con ordine e um ilt à, nessuno ha cercat o di prevaricare l'alt ro; è st at o un vero m iracolo
anche che avesse com inciat o a piovere verso le ot t o e poi avesse sm esso im m ediat am ent e.
Nonost ant e i nuvoloni, qualcuno quella sera aveva soffiat o dall'alt o per port arle via, le nubi, da
sopra il Parco del Trej a a Mazzano Rom ano.
Una m area di gent e che andava e veniva,
pacificam ent e, som m essam ent e, con t ant i bam bini nelle carrozzine o in braccio, m am m e e papà
che han fat t o anche più di due chilom et ri a piedi per raggiungere il palco, un piccolo sacrificio del
quale andare com unque fieri. I sabella e io siam o arrivat e verso le nove e m ezzo m ent re cant ava
Paolo Vallesi, una canzone bellissim a, La forza della Vit a, m ot ivo che ho considerat o di buon
auspicio perché era proprio la forza della vit a che si percepiva nell'aria, nonost ant e t ut t o. Subito
dopo ecco Fiorella Mannoia, la nostra "sacerdotessa" della musica, impeccabile. Fabi sale sul palco
visibilm ent e em ozionat o, com m osso, incredulo che si fosse radunat a lì, proprio lì, nel post o dove
pochi m esi prim a la sua bim ba denunciò i prim i sint om i della m alat t ia, una folla così grande,che
cont inuava a crescere, quasi una piccola Woodst ock spont anea. Tut t o quest o per lei, per lui, per
loro, per la sua causa, raccogliere fondi per allest ire dei padiglioni pediat rici at t rezzat i
nell'ospedale di Chiulo in Angola, paese dove m uoiono m igliaia di bam bini ogni anno, perché da
questo im m enso dolore pot esse nascere una speranza per t ant e alt re piccole vit e. Jovanotti part e
in quart a con un m edley a t em po di reggae. È una t ribù che balla, è una t ribù che balla" (e
gioiosamente ci m uoviam o anche noi a quel rit m o) e parla di Niccolò, che per l'occasione si era
m esso alla bat t eria, definendolo, a giust a ragione, com e " I l più grande suonat ore di cuori". Poi,
Teresa De Sio, che ci chiede un m inut o di silenzio, con le m ani alzat e al cielo per la bim ba
accom pagnat a da Roy Paci e dai suoi ot t im i m usicist i, in un dub int ensissim o di taranta
napolet ana, i cui bassi ci penet rano nelle ossa., anche per riscaldarci perché, nel frat t em po, il
freddo calava giù nonostante la giornata estiva.
ML 44
musicletter.it
update n. 74
live review: parole di lulù
Il 30 agosto 2010 la bimba di Niccolò Fabi avrebbe compiuto 2 anni e, quindi, festa è stata! Via di
seguit o Manuel Agnelli degli Aft erhours, i Velvet , Crist ina Donà,
Daniele Silvest ri, Giuliano
Sangiorgi dei Negram aro, St efano di Bat t ist a, Baglioni. Morandi, Samuele Bersani, Marina Rei,
Paola Turci, Siria e tanti altri si erano già esibiti a partire dalle tre del pomeriggio. Tutta la folla ha
cant at o a viva voce le parole delle loro canzoni, con cont inui
richiam i per i bis, m a non c'era
t em po. I l t em po volava via, com e un palloncino perso nel cielo sfuggit o alle m ani di un bambino.
I nfine Niccolò risale sul palco, ancor più em ozionat o e com m osso per aver ricevut o t ant o am ore
dai suoi am ici m usicist i e dal pubblico, che sono rim ast i lì, nonost ant e il freddo, fino alle due e
m ezza di not t e e int ona la canzone che aveva scrit t o per la figlia, At t esa e I naspet t at a. È il clou
del concert o, t ut t i am m ut olit i, em ozionat i, com m ossi insiem e a lui, assiem e a un papà che con la
m usica cant a il suo st razio e fa uno sforzo sovrum ano per t erm inare quella canzone, la Sua
canzone. Fabi ci ringrazia per la part ecipazione silenziosa e riesce a definirsi anche fort unat o per
quella m agnifica not t e. Shirin, la m am m a di Lulù e sua com pagna di vit a, si unisce in un
abbraccio a lui, a t ut t i noi, con grande e sem plice dignit à. L'ult im a art ist a a salire sul palco arriva
da lont ano, ha vint o la paura di volare e di lasciare la sua piccola bim ba a casa, m a non pot eva
assolutam ent e m ancare a quest o concert o: Elisa. Abbiam o ascolt at o dalla sua voce una versione
di Hallelujah di Cohen t ra le più sent it e e t occant i, a dir poco celest iale. L'em ozione si respirava
t ut t 'int orno e un groppo alla gola è venut o a t ut t i. Ci guardavam o t ut t i con gli occhi lucidi, anche
quegli " om oni" del servizio d'ordine, t ut t i volont ari, lì oram ai da 12 ore. Finale : Niccolò e Max
Gazzè sul palco con t ut t i gli art ist i rim ast i fino a t ardi. Ci hanno salut at i al rit m o di reggae, una
m usica sem plice, nat a dalla sofferenza m a anche dall'orgoglio del popolo giam aicano. Applausi a
non finire. Ci è cost at o m olt o dover riprendere la st rada di casa dopo aver ricevut o t ant o amore
da quel palco. Una grandissim a lezione di vit a, e le coincidenze della vit a hanno volut o che a
riaccompagnare cortesemente me e Isabella (colei che ha scritto la bellissima didascalia, in alto, a
una delle fot o della serat a, quella del palloncino verde) alla nost ra m acchina, post eggiat a a un
chilom et ro e m ezzo di dist anza dal palco,
fosse un signore, visibilm ent e provat o dalla dura
giornat a, che noi pensavam o fosse solo uno degli organizzat ori, m a che al m io " Grazie m ille,
piacere, Rossella Spadi" ha risposto semplicemente: Piacere, io sono il nonno di Lulù" . Impietrite,
I sabella e io. " Avet e fat t o una cosa grandissim a, un bacio a t ut t i voi" e due lacrim oni sono
sgorgat i sulle guance, dando sfogo a t ut t a l'em ozione che avevo t rat t enut o in quella serat a
indimenticabile.
Rossella Spadi
ML 45
musicletter.it
update n. 74
live review
ARTIST: MIKE PATTON
LOCATION: Firenze, Fortezza da Basso
DATE: 26.07.2010
WEBSITE:
www.myspace.com/mikepattonofficial
Foto by Roberto Re
Dopo varie peripezie per non pagare l'esosa cifra di 40 e rotte euro di biglietto d'ingresso (quando
è t roppo, è t roppo! ) accedo piut t ost o prevenut a all'arena della Fort ezza da basso di Firenze
allest it a con polt roncine num erat e ( cosa di per sè inusuale pensando ai t rascorsi rocket t ari della
st ar in quest ione) per il concert o di M ik e Pa t t on con il suo ult im o album M on do Ca ne . Le m ie
perplessit à com inciano a scricchiolare quando appare sul palco un orchest ra al com plet o con t anto
di violini, pianofort e, t re corist e e M ik e Pa t t on in fulgido com plet o bianco con cam icia nera e
capelli im pom at at i che, senza t ant i pream boli, at t acca a parlare in it aliano, iniziando con una
splendida versione de I l cielo in una st anza di Gin o Pa oli. L'approccio sul palco è gigionesco e
spavaldo, swing e heavy m et al al cont em po e lascia perplessa m a int eressat a la plat ea non
avvezza ad aspet t arsi un Fr e d Bu sca glion e am ericano. Nella seguent e Che not t e! viene chiarit o
appunt o quest o ascendent e. Patton usa la voce con cont inue variazioni e si avvale scenicam ent e
di ogni st rat agem m a sonoro e " t eat rale" per rendere al m eglio l'at m osfera gangst er della
canzone ( La pist ola, il m egafono, la sirena della Polizia ) . I l " nost ro" Fr e d Bu sca glione non
viene t ant o int erpret at o quant o nel caso " riport at o in vit a" dall'am ericano Patton che ne ha
evident em ent e appreso in pieno l'anim a ironica. La poet ica del " whisky facile" non è affat t o
banalizzat a dal proget t o/ album M on do Ca n e bensì valorizzat a con part icolari effet t i sonori
dall'orchest ra e dalle variazioni canore, t ant o suggest ive e bizzarre quant o accurat e,lim pide e
creat ive. Ciò avviene anche nel successivo sciorinare di grandi classici e canzonet t e della m usica
italiana. Con la stessa identica maestria Mike Patton interpreta il cantautore "alto" come l'autore
della canzonet t a di t urno ( esem pio eclat ant e Pinne, fucili ed occhiali, brano che non ho m ai
apprezzat o se non in quest a versione dei Mondo Cane! ) . Ascolt ando brani quali Non fart i più
vedere da m e, Granello di sabbia, Scalinatella, Ma l'amore no, Dio come ti amo si assiste a un bel
concert o " da t eat ro" anche se in vari m om ent i le polt roncine nelle quali è sedut o il pubblico
risult ano un t ant ino pret enziose: più volt e viene da alzarsi e dirigersi verso il palco - cosa che
avverrà a fine concerto- per raccogliere le vellutate ma pungenti provocazioni canore del rocker in
elegant e gessat o bianco! Se non fosse anacronist ico nel cont est o, scat t erebbe anche
l headbanging. Più di un ora di un concert o che fila via liscio com e il m are calm o di uno
stabilimento balneare italiano anni '60 dove sei al bar a sorseggiare un whisky e soda, godendo la
fresca serat a int ont it o dal chiarore della Luna e dal riflesso delle lam padine colorat e appese adun
filo del soffit t o del suddet t o bar, quando, all'im provviso, t i svegli dall'inebet it a m edit azione con
una fant ast ica versione di Yeah dei Primitives! Una versione che guarda caso ricorda più i fast i
hard rock dei Fa it h N o M or e che l'inglese sbiascicat o dell'int erpret e di " Pensiero d'Am ore" .
Mist eri del " genio Pat t on" che in fondo è m eno genio di ciò che dicono alcuni e più geniale di ciò
che credono m olt i! La st raordinaria voce di M ik e Pa t t on ci congeda con una bella versione di
Senza Fine e un paio di bis nei quali m ezza plat ea, orm ai com plet am ent e conquist at a dalle not e,
adora dondolarsi sot t o il palco. A fine concert o m i infilo rocam bolescam ent e nel backst age
blindat issim o dove c'è l'occasione di un aut ografo e due chiacchiere in it aliano perfet t o ( sanno
t ut t i che aveva la m oglie bolognese) lam ent andom i dei m iei prossim i 40 anni, Pat t on mi rincalza
rispondendo " Dillo a m e, ne ho 42, m a st o benissim o" . I n effet t i il m ondo è bello con gli am ici e
rockers quarant enni al fresco di una serat a est iva alla Fort ezza da basso di Firenze, alla faccia di
chi vuole far passare una sperim ent azione creat iva di un grande cant ant e per un esercizio
pret enzioso; di rileccat o e inut ile c'è, spesso, solo l'at t eggiam ent o di boria di alcuni crit ici it aliani,
di qualche spet t at ore abit uat o a ragionare a com part im ent i st agni, e ci m et t o volent ieri anche di
chi non fa passare i fan nel backstage!
Costanza Savio
ML 46
musicletter.it
update n. 74
rubrica
PRESI NELLA RETE
Lato Oscuro della Costa, Delitto Perfetto, D.A.F.A., Iano Bellanova, DonGuralesko.
© 2010 di
Stefano Bon
Sebbene in I t alia sia la m elodia a dom inare da
sem pre, l hip- hop o rap che dir si voglia, da anni
ha preso piede nonost ant e le asperit à del genere.
Sarà per la passione nazionale per la chiacchiera,
m a da quando il Ch e r u bin i Lor e n zo lo port ò alla
ribalt a, di passi ne sono st at i fat t i t ant i e un
linguaggio riconosciut o, con le dovut e differenze,
sia nei cent ri sociali che sulle radio m ainst ream .
Part iam o
per
l am piezza
un
della
breve
scena,
int ervent i. Ecco allora il
Costa
excursus
richiederà
che,
dat a
successivi
La t o Oscu r o della
( www.myspace.com/latooscuro)
che
pot rem m o ascrivere al rap m ilit ant e senza per forza inserirli in un cont est o polit ico; in prat ica
parlano di quest a societ à, delle sue st ort ure, senza però im boccare la st rada senza uscit a degli
slogan, o peggio delle ricet t e risolut ive. Dal punt o di vist a m usicale le basi sono accurat e, si
prediligono st raniant i at m osfere alle rit m iche roboant i e da quest o punt o di vist a 21 dicem bre
indica una st rada int eressant e da percorrere. Le rim e sarebbero da curare di più, cercando di
evit are i luoghi com uni, m a quest o si sa richiede un lavoro m olt o più lungo. Cert o è che
com unque i brani dei La t o Oscur o volano m olt o più in alt o di t ant o hip- hop che caso m ai
ascoltiam o
su
Mt v.
Un
proget t o
parallelo
è
quello
dei
D e lit t o
Pe r fe t t o
www.myspace.com/delittoperfetto dove aumentano le asperità dei suoni con un concreto dispiego
dell elet t ronica e il clim a si allont ana dalla com m erciabilit à. Da una realt à piut t ost o recent e,
passiam o ad art ist i che hanno una st oria consolidat a alle spalle. Ad esem pio D.A.F.A aka
Kilkenny ( www.m yspace.com / dafablocco) ha una st oria fat t a di esperienze e collaborazioni
im port ant i e le sue at m osfere plum bee si adat t ano alla perfezioni a rim e t aglient i ed affat t o
conciliant i. St essa et ichet t a ( Blocco) per i DDP ( www.m yspace.com / doppiadiridiri) posse part it a
sin dal 1995 e com post a da rapper e produt t ori che si esprim ono con un hip- hop dai t oni più
com m erciali, m a con parole che sono aut ent icat e sassat e.
Molt o giovane invece Em is Killa !
( www.m yspace.com / em iskilla) m a art ist a m olt o int eressant e, sia per lo spaccat o sociale che
descrive nelle sue rime, sia per le scelte musicali, tra cui si può citare un formidabile richiamo agli
Area di
Luglio agost o set t em bre nero . È chiaro che se m ant iene quest a cat t iveria e quest a
form a è un nom e su cui punt are in fut uro. Alt ro personaggio int eressant e è I a no Be lla n ova
( www.m yspace.com / ianoiano) che però dice che i rapper sono
quelli con le felpe
quindi si
sottrae dalla scena hip- hop. I n effet t i il suo lavoro m usicale è una ricerca su uno spet t ro più
am pio di suoni, vedi j azz ed elet t ronica, m a le rim e ci sono e non sono cert o un riem pit ivo.
Chiudiam o con una chicca per chi am a le bizzarrie; rest iam o nell am bit o del rap, m a ci
t rasferiam o in Polonia ( anche per om aggiare il nost ro Luca) dove t roviam o una scena ben
at t rezzat a. Ad esem pio c è quest o DonGuralesko ( www.m yspace.com / donguralesko) che è in
giro dalla fine degli anni 90 e che non ha nulla da invidiare ai suoi blasonat i colleghi
d olt reoceano, m a con la part icolarit à della lingua polacca. Una scopert a piacevole, m a sulle rim e,
mi scuso con i miei 25 lettori, non posso dire nulla.
ML 4 7
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update n. 74
rubrica
N OT E B OOK
Non hai dormito? Dividing opinions
© 2010 di
Alessandro Busi
Ant onio si alzò dal let t o, t ent ando di non fare rum ore. La
sveglia l'aveva spent a prim a ancora che iniziasse a
suonare.
Dove vai?, gli avrebbe chiesto Laura, se si fosse svegliata.
Com e m ai sei già sveglio? Non hai dorm it o?, gli avrebbe
detto con la voce impastata dal sonno.
Lui fece bene at t enzione a non m uovere nem m eno un
granello di polvere. Prese dalla sedia i jeans e un maglione
e si diresse in sala.
Accese la t v e abbassò il volum e al m inim o. I l t g flash andava in rot azione cont inua. I servizi si
rincorrevano sem pre nello st esso ordine, e, nelle scrit t e nel basso dello scherm o, si ripet evano le
t em perat ure m edie previst e per quella giornat a di fine aut unno: Firenze 11° , Milano 9° , Rom a
13°.
Me ne vado, le avrebbe risposto, se fosse stato interrogato.
Non riesco più a dorm ire e fat ico anche al lavoro. Possibile che t u non t e ne sia accort a? Possibile
che non t i sia accort a che non siam o più d'accordo su nulla? Nem m eno sul t ipo di lat t e da
comprare. È com e se la vicinanza ci avesse allont anat o. La nost ra convivenza è un paradosso,
due anni di paradosso, le avrebbe risposto, senza avere il coraggio di guardarla negli occhi.
Finit o il succo di frut t a, andò in bagno e si sciacquò la faccia. Si specchiò. Fissava le gocce
d'acqua, che si im pigliavano nella sua barba incolt a. D'un t rat t o, dal nulla, gli venne in m ent e che
un giorno sarebbe invecchiat o, che non avrebbe avut o t rent 'anni per sem pre, che anche la sua
barba sarebbe diventata bianca.
Asciugatosi il volt o, t ornò in sala e spense la t v. Riprese in m ano i j eans e il m aglione e inspirò
profondam ent e. Trascinava i piedi, facendo un leggero rum ore di scia delle calze sul parquet e
t ornò in cam era. Rim ise i vest it i sulla sedia e si ridist ese a let t o, nella m aniera più m orbida
possibile. Le lenzuola non erano più calde com e le aveva lasciat e e sent ì un brivido salirgli lungo
la spina dorsale tutta. Si rannicchiò su se stesso. Dopo poco si addormentò.
Nel frat t em po, Laura, occhi apert i e braccia dist ese, non sapeva cosa pensare, m a rest ava a
fissare la prim a st riscia di luce solare che passava at t raverso le fessure delle ant e. Una sola frase
continuava a girarle nella testa. Un verso di una canzone: Dividing opinions all we are
ML 4 8
musicletter.it
update n. 74
rubrica
S OGN A T OR I D I F R OD O
Mentre la radio suona
© 2010 di
Nazca dei Tuxedomoon
Stefano Bon
Questa vita. Questa casa. Questa stanza.
Sono t ornat o così all im provviso che anch io sono sorpreso.
La sera prima di partire, tanti anni fa, non potevo sapere.
Ero in questa camera con Beatrice e lei piangeva.
Com e oggi era l ult im a not t e dell anno.
Ci amavamo, ma suo padre non voleva.
Come se uno potesse decidere i sentimenti di un altro.
I o ero uno spiant at o, diceva lui. Era vero, m a alt ret t ant o vero
che ci amavamo.
Le dissi: fuggiamo, lei smise di piangere. Diventò seria.
Ci pensò su un attimo poi disse sì.
Eravamo così sicuri.
Ci vediamo domani mattina alle cinque alla vecchia fontana.
Ci baciammo.
Andai a dormire, ma non mi riuscì.
Fuori tutti festeggiavano, io desideravo che smettessero, che sparissero per sempre.
Ci sono attimi notti non finiscono mai, come certe gioie o certi dolori.
Era uno di quei momenti.
All im provviso sent ii un rum ore. St avano bussando alla porta. Saltai dal letto.
Era mio fratello. Mi disse: ho bisogno di aiuto, ho ucciso un uomo, nascondimi.
Non pot eva rest are lì, l avrebbero t rovat o subit o.
Decisi di accom pagnarlo da un am ico, m a quando eravam o quasi arrivat i incrociam m o delle
guardie. Ci intimarono di fermarci, noi scappammo.
Spararono loro. Sparò mio fratello. Lui uccise ancora. Loro ferirono me.
Trovam m o rifugio in una grot t a, m i curai le ferit e e prim a dell alba ci rim et t em m o in m arcia.
Ora io ho cent anni, li ho com piut i oggi. Quando andai via ne avevo meno di venti.
Durant e t ut t o quest o t em po ho pensat o poco a quest o post o ed ho pensat o poco anche a
Beatrice.
Forse non era vero che ci am avam o. Forse aveva ragione suo padre, m a non ci pensavo. Farlo m i
provocava dolore.
Non ho fat t o che fuggire da allora, non perché fossi un delinquent e, t ut t alt ro, m a perché la fuga
era la mia ragione di vita. La mia arte.
Come per Picasso la pittura o per Mozart la musica.
Ho cambiato città e nazione, sono diventato ricco, ho perso tutto, poi ricco di nuovo.
Ho amato ed odiato. Sono stato amato ed odiato. Sono stato desiderato e dimenticato.
Ferm arm i: l unica cosa che non ho fatto mai.
ML 4 9
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update n. 74
rubrica
Dent ro di m e ci sono t re secoli, perché sono nat o l ult im o giorno dell ot t ocent o ed ora m i t rovo
all alba del prim o giorno del duem ila.
È per questo che sono tornato in questa città, in questa stanza.
Sono t ornat o di not t e, quasi per caso, m a non c è nulla di casuale nella nost ra vit a.
Anche questa not t e sem brava non finire m ai, com e allora, m a adesso è arrivat a l aurora e non c è
più nessuna ragione perché io resti in questa casa e neanche in questa vita.
I l m ondo, di front e ad un nuovo m illennio, pront o ad un nuovo fut uro e forse ad un nuovo
passato, non ha certo occhi per un vecchio come me.
Mi incam m ino lungo st rade che a m e dicono m olt o ed incont ro poche persone, i cui volt i non m i
dicono nulla.
Adesso non posso più fare a meno di pensare a lei, a Beatrice, non posso non arrovellarmi nel mio
dolore, ma lo faccio con piacere, ora.
Sarò stato solo un ricordo o neanche quello?
Chi avrà preso il mio posto nella sua vita?
Inutile, le risposte non esistono.
Quelle vere intendo.
Quelle che noi chiamiamo risposte sono solo convenzioni, segni di riconoscimento.
Nel m io egoism o non considero neanche l ipot esi che sia viva.
Cont inuo a cam m inare e non a caso, perché neanche il caso esist e, m i dirigo alla vecchia font ana
che è ancora lì, sempre uguale.
Una donna sta aspettando in piedi.
Mi avvicino perché mi sembra una figura familiare.
Orm ai le sono a pochi m et ri e lei non si è ancora accort a di m e, finché non sent e il rum ore dei
miei passi e si gira.
Non credo ai m iei occhi: è Beat rice, m a non una decrepit a cent enaria, bensì la st essa giovane
Beatrice a cui avevo chiesto di fuggire.
Indossa anche lo stesso vestito di allora.
Appena m i vede, sorride con gioia ed esclam a: Allora, am ore m io, dove siam o diret t i?
ML 50
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update n. 74
rubrica
SIDEWAYS
Il bicchiere è sempre mezzo pieno
© 2010 di
Marco Archilletti
Paul Giamatti non sarebbe mai entrato nel caffè letterario con l'idea di
condividere un Merlot con Em anuela. I n realt à neanche io sono
ent rat o con quella becera int enzione m a si sa che il caffè let t erario è
t ut t o t ranne che un'enot eca quindi non pot evo aspet t arm i nient e che
fosse degno di un film . Soprat t ut t o quel film , Sideways di Alexander
Payne, da vedere e rivedere rigorosam ent e con una bot t iglia di vino
davant i al t elevisore. Meglio se Pinot Nero, m eglio se la si finisce in
cont em poranea con la fine del film , quella fine che il m io am ico
Alessandro decise di ant iciparci in una bot t a poco gradit a di spoiler.
Che ne dit e di quest o finale? Disse proprio così quando noi
sospettavamo, m a senza averne la cert ezza, che la st oria st esse per
concludersi. Non gli rispondem m o consapevoli che anche la bot t iglia
di Pinot Nero, regalat am i da m ia sorella che aveva perso una
scom m essa con m e sulla com posizione e sul colore di quel
meraviglioso uvaggio, era ormai finita. Una fine puntuale, ineluttabile.
Da allora ho tenuto l'abitudine di bere una bottiglia di vino, oppure una serie di bicchieri diversi, o
uguali al prim o nel caso il prim o fosse st at o davvero m em orabile, ogni qual volt a dovessi leggere
un libro lont ano dai rum ori m olest i del giorno. Cert o, ogni volt a che leggo un libro in enot eca non
c'è Alessandro a raccont arm i il finale, e il dialogo con gli alt ri esseri um ani present i è lim it at o allo
st ret t o necessario: diciam o che il prim o m inut o è m olt o im port ant e, quello in cui devo chiedere al
propriet ario o alla cam eriera, m eglio se alla cam eriera vist o che nelle enot eche ci sono spesso
cam eriere di aspet t o sublim e e m odi elegant i, quali vini ci sono alla m escit a. Dall'alt ra part e del
bancone non ci dovrebbe essere st upore alla m ia richiest a di dare un'occhiat a alla bot t iglia, e
devo dire che nella m ia cit t à si fanno progressi in t al senso nonost ant e la m aggior part e del
pubblico sia int eressat o solo alle presenze fem m inili present i nel locale. I l vino com e m ezzo,
dunque, quest a è l'abit udine. I nvece il vino è il fine, deve esserlo, alm eno in enot eca. Pot rei
leggere t ranquillam ent e a casa, st endendom i pancia in giù sul soffice m at erasso della m ia
cam era, con il cuscino st ret t o sot t o il collo e con le voci dei m iei coinquilini che lit igano in cucina,
o con il chiasso pat et ico di Raiuno, canale t roppo spesso acceso nelle abit azioni degli it aliani per il
sem plice fat t o di essere il prim o per definizione. Nell'enot eca però succede qualcosa di diverso. È
vero che c'è gent e, m a l'est raneit à del luogo lo rende vuot o al m io udit o. Nonost ant e la m usica,
nonost ant e il vociare indefinibile dei bifolchi al piano di sopra, indist int o fino a un cert o punt o
perché so che st anno parlando di figa e di polit ica, oppure di figa e bast a oppure di polit ica e
bast a, io so che quello che voglio è bere una bot t iglia di vino rosso per alm eno cent o pagine, non
una di m eno. Ad Assisi ho port at o un libro di Pino Cacucci su Tina Modot t i, la fot ografa m essicana
di nascit a friulana che finì nel part it o com unist a soviet ico e in una canzone dei Fugazi. La
proprietaria, più giovane ed evidentemente più ricca di me, stava ancora sistemando il locale: non
si aspet t ava un client e a quell'ora. I n quella cit t à, in quell'enot eca, l'aperitivo prima di pranzo non
è cont em plat o m a il Rosso di Mont efalco non divent a leggiadro, vino che leggiadro proprio non è,
se non è accom pagnat o da un bel crost ino con le verdure o con lo speck. Al secondo bicchiere il
buffet era m io, senza sovrapprezzo. Ne avrei bevut i t re, più uno di Sagrant ino di Mont efalco.
All'una un gruppo di t urist i aveva preso post o per quella che è la norm a in Assisi: la visit a del
forestiero. Alla mescita, badate bene, nessun Merlot. Dovrò portarci Emanuela.
ML 51
musicletter.it
update n. 74
altri percorsi: libri
MARK OLIVER EVERETT
Rock, amore, morte, follia
e un paio di altre sciocchezze che i nipotini dovrebbero sapere
Elliot, 2010
di Nicola Guerra
La vit a di Mark Oliver Everet t , leader degli EELS, è st at a un odissea, e per quant o lui si sforzasse,
at t raverso la
m usica, di com unicarci i suoi st at i d anim o e le sue esperienze, abbiam o sem pre
im m aginat o che alm eno buona part e delle esperienze negat ive fossero annullat e proprio dalla
capacit à di t rasform arle in m usica. I n part e è st at o sicuram ent e così, m a t ut t o il t ravaglio, la
solit udine e la sofferenza di quest o grande uom o, non avrebbe pot ut o avere voce più vera se non
at t raverso la sua aut obiografia let t eraria. Com e quella m usica così vera, che cela crepe nel cuore,
anche quest e duecent ot redici pagine, nascondono diet ro una irresist ibile ironia, t ut t e le paure di
un uom o norm ale, che è arrivat o, più che a coronare il suo sogno, a non naufragare in un abisso
nero com e la pece. La m usica è st at a la m edicina, e noi per quest o la ringraziam o ancora;
per
aver salvat o Mr. E. e per averci regalat o em ozioni che ancora oggi riescono a far sobbalzare il
nost ro cuore. I m m ergersi quindi nella let t ura di
sciocchezze che i nipot ini dovrebbero sapere
Rock, Am ore, Mort e, Follia e un paio d alt re
è un ult eriore passo per com prendere appieno la
sensibilit à poet ica di Everett e per capire il vero significat o del t erm ine int egrit à art ist ica. Trovarsi
faccia a faccia con le scelt e di E., quasi sem pre condivisibili, im m edesim arsi nel suo sdegno verso
il bieco int eresse com m erciale delle m ult inazionali discografiche, em ozionarsi per aver ricevut o
una t elefonat a da Tom Wait s, sent ire un groppo in gola per il suicidio della sorella Liz ( al quale
Mark era m olt o legat o) , t rovare rispost e alla m alat t ia e alla m ort e dei suoi genit ori, vedere con i
suoi occhi l oblio di Elliot t Sm it h fino alla consapevolezza di aver raggiunt o uno scopo nella vit a,
una sera, alla Royal Albert Hall, dove il nero pece divent a finalm ent e
verde sm eraldo. Per chi
ama e per chi non ama gli EELS. Perché la vita non è solo fatta di musica. O forse sbaglio?
ML 52
musicletter.it
update n. 74
altri percorsi: libri
FRANZ CORIASCO
Dai tetti in giù
Chiara Luce Badano raccontata dal basso
Città Nuova, 2010
di Stefano Sciortino
Olt re a scrivere quest o libro, Franz Coriasco è st at o aut ore e crit ico radiot elevisivo, m usicale e
t eat rale; com e aut ore e coordinat ore art ist ico ha lavorat o per la RAI , m ent re in am bit o
radiofonico com e consulent e art ist ico; è, olt re a quest o, un m usicist a. Ai fini di quest a recensione
è opport uno invece segnalare, per quant o riguarda l am bit o esclusivam ent e privat o, due sole
cose: è agnost ico, ovvero uno che si ast iene dal prendere una posizione in m erit o al divino ( uno
st and- by spirit uale, di cui non pare part icolarm ent e ent usiast a) , e ha conosciut o per uno st rano
scherzo del dest ino ( eccom e no ) una ragazza di nom e Chiara Badano. La vit a di Franz Coriasco
ha incrociat o quella di Chiara per il solo m ot ivo di essere, quest ult im a, l am ica del cuore della
sorella Chicca. Chiara ( affet t uosam ent e chiam at a Chiaret t a ) è di Sassello, piccolo paese di
m ont agna in provincia di Savona; l am icizia t ra le due ragazze è solida, vecchio st am po, fat t a di
prom esse, confidenze e sguardi d int esa. È una ragazza norm ale, anzi norm alissim a, carina senza
essere appariscent e, le piacciono Springst een e gli U2, e negozia con il padre
com e le sue
coetanee - sull ora serale di rient ro. È figlia unica ed è arrivat a, inaspet t at a m a sperat a, dopo più
di dieci anni; chiunque, con quest e prem esse avrebbe scom m esso sul carat t ere capriccioso della
piccola Chiara, e avrebbe perso. A voler essere precisi, infat t i, Chiara è norm ale solo in
apparenza, vale a dire per chiunque non la frequent i. Chi ha invece m odo di conoscerla not a in lei
un inconsuet a m at urit à e un at t enzione im m ancabilm ent e rivolt a verso gli alt ri, il cosiddet t o
prossim o , m a in un senso m olt o concret o. I n poche parole, con la sua sola presenza fa st are
m eglio gli alt ri, sem pre. Gli
alt ri
sono chiunque le capit i a t iro, senza alcuna selezione o
preferenza di sort a. Forse qualche preferenza, però, c è: il com pagno di scuola poco espansivo, il
barbone, la nonna invalida, la gent e st rana com e quella che si spera non t i not i quando le passi
accant o, ecc... Gli
ult im i , si direbbe in cert i am bient i. A ot t o anni scrive:
So che il t em po è un
dono di Dio, so che ogni ora del giorno è una m onet ina da spendere con giudizio e con bont à .
Appare nat urale, a quest o punt o, la sua adesione ad un m ovim ent o giovanile di ispirazione
cat t olica, alla prim a occasione che le viene offert a. Mi accorgo di aver usat o solo il t em po
present e per descriverla, m a la st oria di Chiara, la sua st oria t angibile, è passat a, ed è finit a il 7
ot t obre 1990. Chiara ( soprannom inat a Luce , poco prim a della sua scom parsa) aveva sent it o due
anni prim a, m ent re giocava a t ennis, un fort issim o dolore alla spalla. La diagnosi era st at a
ost eosarcom a , vale a dire una form a part icolarm ent e dolorosa di t um ore, ed è m ort a dopo un
lungo calvario, pochi giorni prim a di com piere i diciannove anni, e dopo aver rifiut at o qualsiasi
som m inist razione ant idolorifica di am fet am ina. Per m ant enere la lucidit à, disse. Cosa m ai non si
voleva perdere, Chiara?
ML 5 3
musicletter.it
update n. 74
altri percorsi: franz coriasco
Che esperienza st ava m ai vivendo da non volerne t rascurare un solo secondo? Cosa m ai pot eva
t enere abbracciat a una ragazza di sedici anni - nel pieno della vit a e non cert am ent e avvezza a
t raum i di quest a port at a - a un sim ile verdet t o? C'è dell alt ro. Non ha solam ent e sopport at o la
sua m alat t ia, m agari con dignit à, m a è andat a olt re. Molt o olt re. Ha t rovat o qualcosa che le ha
perm esso di rest are invalida, nel let t o, con un im pensabile serenit à t est im oniat a dal suo sorriso e
dalla luce degli occhi. Non erano t rat t i scat urit i da un enorm e forza di volont à o da part icolari
circost anze: aveva creat o at t orno a se uno st at o t ale da divenire essa st essa un richiam o
irresistibile, perché, chi passava a farle visit a era consapevole, in fondo, di non aver m olt o da
offrirle, innanzit ut t o, e in secondo luogo che se ne sarebbe uscit o da lì, dalla st anzet t a di Chiara
Luce Badano, rasserenat o com e m ai. Aveva, evident em ent e, ancora m olt o da dare. Ost inat a
ragazza. Qualcuno dei visit at ori, forse, avrà pensat o di essere a t u per t u con una folle, e che
fosse olt ret ut t o un problem a genet ico considerat o che i genit ori sem bravano in sint onia con lei
anche nei m om ent i più difficili. Per cert i aspet t i, Chiara lo era, perché solo un folle si sarebbe
azzardato (e, ancora di più, si azzarderebbe oggi) a puntare la propria vita, ma tutta, sul bene: lei
lo ha fat t o, e ha vint o. Ma non è st at a una di quelle vit t orie che prem iano solo il cam pione, bensì
una di quelle vit t orie che sem brano una supernova: m eravigliose esplosioni di scint ille nel cielo.
Nessun finale quest a volt a, m a l inizio di qualcosa di sorprendent e: l ult im o, grande, dono di
Chiara. CHI ARA E I O. Non l ho m ai conosciut a, e ciò che ho spesso provat o nel leggere la sua
st oria è st at o un sent im ent o non propriam ent e crist iano: l invidia. Perché com e scorrevo la
narrazione della sua vit a vedevo in parallelo la m ia e la sensazione era di aver vissut o uno
squallido t ut t 'alt ro . Non l ho m ai conosciut a, m a m i m anca da m orire: m i m ancano lo sguardo,
gli occhi di un am ore senza paragoni, sconfinat o. Fa anche m ale, parecchio: ha frant um at o uno
dei m iei im perat ivo- colonna- cert ezza , ovvero: nessun rimpianto. Invece ora ne ho, ma sta bene
così, da qualche part e bisogna pur iniziare. Non ho parlat o m olt o del libro, in effet t i, e perciò non
ho sbagliat o un granché. Credo che Franz non se la prenderà quest a volt a: ha fat t o un ot t im o
lavoro, scrive m olt o bene: è scorrevole, aut o- ironico, sincero, e in quest i casi la form a ha relat iva
im port anza. I l libro ha dest at o int eresse ed è in rist am pa. I l suo punt o di vist a, quello di un
osservat ore
ai m argini
lo favorisce, al fine della let t ura, nella descrizione degli avvenim ent i.
Sem brano più i quesit i che si pone rispet t o alle rispost e che probabilm ent e ci si aspet t erebbe da
chi ha vist o passare una com et a sot t o il balcone di casa. Ma quest o non è uno spet t acolo: nient e
fenom eni e cose eclat ant i, m a un unico cont inuo im m enso gest o d am ore concret izzat osi nella
generosit à della vit a di una ragazza con poco m eno di diciannove anni. Nella sua vit a non ha
m anifest at o fenom eni sensazionali, dicevo, e non ha avut o carism i eclat ant i, eppure, Chiara,
spoglia di quest e cose, non è st at a m eno speciale di chi l ha precedut a, perché è st at a luce per
chiunque l abbia conosciut a e perché non ha get t at o al vent o nulla di ciò che Dio le aveva donat o;
chi è capace di avvicinare, anche solo un po , a Dio è veram ent e speciale e lei lo ha fat t o - e
cont inua a farlo - nel suo m odo, sem plice e puro: con le sue scelt e, l esem pio della sua vit a e con
il suo radioso sorriso. È proprio speciale chi è capace di rendere desiderabile il divino, ed è anche
capace, con il suo solo essere , di richiam are, predicare e consolare. È speciale, infine, chi
percorre una via che si m anifest a agli alt ri com e dono t ra i più cari e preziosi perché capace di
rendere m eno t errificant i le più grandi delle paure. EPILOGO ( eccom e no ) . Nella m ia cit t à,
Triest e, nel 2001, un ragazzino viene colpit o da m eningit e fulm inant e: gli danno 48 ore di vit a, e
in breve t em po, 5 organi vit ali vengono com prom essi. Le condizioni peggiorano anche dopo le
cure. Non ci sono speranze. Lo zio del ragazzo conosce la st oria di Chiara e invoca il suo aiut o. I l
ragazzino guarisce da un giorno all alt ro, senza alcuna ragione dim ost rabile. I l 25 set t em bre 2010
Chiara Luce Badano viene dichiarata Beata.
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altri percorsi: libri
STEFAN ZWEIG
Novella degli scacchi
Garzanti | Collana Gli Elefanti, 1941
di Massimo Megale
" Un pensiero che non conduce a nulla, una m at em at ica che non calcola nulla, un'art e senza
opere, un'archit et t ura senza sost anza e nonost ant e ciò, com 'è dim ost rat o dai fat t i, più durevole
nella sua essenza ed esist enza di t ut t i i libri e le opere, l'unico gioco che appart enga a t ut t i i
popoli e a tutti i tempi e di cui nessuno sa quale iddio l'abbia portato sulla terra per ammazzare la
noia, acuire i sensi, avvincere l'anim a" St efan Zweig, Novella degli scacchi ( pag. 30) Scacchi,
conflit t i di classe, follia e t ragedie del vent esim o secolo. Di quest i argom ent i parla un libricino di
sole novant a pagine che ho avut o la fort una di leggere, t ut t o d'un fiat o, circa un anno fa. L'opera
in quest ione è la " Novella degli scacchi" , l ult im o rom anzo scrit t o da St efan Zweig nel 1941, pochi
m esi prim a di suicidarsi nella cit t à brasiliana di Pet ropolis dove lo scrit t ore aust riaco si era
rifugiat o durant e il secondo conflit t o m ondiale. Vi risparm io ult eriori not e biografiche sull'aut ore,
preferendo lasciar parlare il caust ico rit rat t o che di lui fece Carlo Em ilio Gadda: " si t rat t a di un
trufolone europeo che va in cerca di t ut t i, è am ico e ospit e di t ut t i, è st at o a balia con t ut t i. Mai
una volt a che gli venga det t o: " quest o pavone m anco lo voglio conoscere, ne lui ne la sua
rinom ea. Vada al diavolo! " . Tut t o ciò non gli im pedisce di nut rire degli ideali. I l più alt o, il più
generoso, e ad un tempo il più facile, è la comunione della anime universe nella civiltà della super
nazione. Auspicio suprem o: la scom parsa dei passaport i! " Ma veniam o alla novella che, com e si
può facilm ent e int uire dal t it olo, ha al suo cent ro gli scacchi, gioco che l'aut ore ut ilizza com e
st rum ent o narrat ivo per descrivere i conflit t i e gli sdoppiam ent i dell'io, le t rasform azioni e le
tragedie del ventesimo secolo. Il racconto è incentrato sulla sfida tra il campione del mondo Mirko
Czentovic, che aveva appreso il gioco guardando le part it e t ra il parroco ed il m aresciallo del
paesino della provincia rurale dove viveva, ed un perfet t o sconosciut o, alm eno al m ondo degli
scacchi, il dot t or B., avvocat o di un not o st udio di Vienna che per quest o m ot ivo, alcuni anni
prim a, era st at o segregat o dalla Gest apo. Pur essendo un ragazzino t ant o rozzo ed ignorant e da
sem brare un inet t o, m esso dinanzi ad una scacchiera Czent ovic st rit olava t ut t i i suoi avversari
con la " sua dura e fredda logica" e, nonost ant e la m ancanza di " forza im m aginat iva" che gli
im pediva di giocare alla cieca, era riuscit o di divent are cam pione del m ondo a soli 20 anni
(profezia). I l dot t or B. si era avvicinat o agli scacchi per puro spirit o di conservazione. Dopo aver
let t o un libro di part it e t rafugat o dal cappot t o di un SS, il disput are cent inaia di part it e alla cieca
cont ro se st esso lo aveva infat t i salvat o dal cedere psicologicam ent e all'isolam ent o ed alla t ort ura
nazista, ma avvicinato pericolosamente alla pazzia.
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altri percorsi: stefan zweig
Per quest o m ot ivo, una volt a liberat o, il dot t or B. si era riprom esso che non avrebbe m ai più
giocato a scacchi. Il mezzo (involontario) attraverso il quale i due protagonisti entrano in contatto
è un ricco pet roliere nella cui figura non è difficile veder raffigurat a la nuova borghesia dei
selfm adem an, dispost a a pagare pur di farsi largo e ot t enere quel che vuole ( una part it a con il
cam pione del m ondo) anche quando non lo m erit a ( si t rat t a di un giocat ore di t erza cat egoria) .
Proprio per quest o m ot ivo il pet roliere si guadagna il profondo disprezzo dell'aut ore e, dopo aver
perso una serie di partite durante un crociera che li sta trasportando da New York a Buenos Aires,
riesce a pat t are con il cam pione del m ondo solo eseguendo pedissequam ent e le m osse indicat egli
dall'enigm at ico dot t or B. che, m ent re il ricco dilet t ant e st ava com m et t endo l ennesim o passo
falso, non aveva pot ut o fare a m eno di int ervenire sciorinando una fant ast ica sequenza di m osse.
Pur t em endo gli effet t i che pot rebbe avere sulla sua psiche, il Dot t or B. non riesce a declinare la,
a questo punto, inevitabile richiesta del campione di giocare una sfida diretta il cui esito finale non
rivelo per non rovinare la let t ura, che vi consiglio caldam ent e, del libro. Nella sfida t ra il dot t or B.
e Czentovic
non m anca nulla dell im m aginario scacchist ico ( e non solo) : il m it o del genio
( sregolat o) che viene dal nulla per sfidare il cam pione, la fant asia cont ro il lucido e freddo
raziocinio, l abilit a che sgorga da un uom o ricco di t ant e qualit à cont ro l abilit à che si fa risorsa
unica e specifica e divent a, inevit abilm ent e, forza brut a. Quest a et erna dialet t ica viene raffigurat a
da Zweig con una narrazione brillant e ed elegant e. Nella descrizione dei risvolt i psicologici della
prigionia del dot t or B. l'aut ore dim ost ra, poi, di conoscere perfet t am ent e i t ic, le m anie, e persino
gli incubi che possono cogliere chi si am m ala de
la febbre degli scacchi". Durant e la sua
prigionia, e qui arriviam o ai sent im ent i che il rom anzo può m uovere nel let t ore, il dot t or B., pur
giocando cont ro se st esso, st a affront ando una part it a ben più im port ant e, cont ro i suoi aguzzini.
Zweig, figlio di un indust riale ebreo abit uat o a passare la sua vit a nei salot t i di Salisburgo e di
t ut t a Europa, ci st a dunque raccont ando di se st esso, cost ret t o a fuggire in Brasile lont ano anni
luce dalle relazioni sociali che t ant o am ava. La scelt a è qui obbligat a: non si può non part eggiare
per le vit t im e dell orrore nazist a! Ma se il proposit o di Zweig era quello di farci t ifare per il dot t or
B. anche contro Cvetovic, allora il suo intento, almeno con il sottoscritto e con Daniele del Giudice
( aut ore della prefazione all'edizione it aliana) , è fallit o. I l cam pione di scacchi non è un nazist a m a
solo l'uom o ignorant e ( m a specializzat o) del novecent o che si affaccia prepot ent em ent e alla
ribalt a sopraffacendo la raffinat a arist ocrazia, t ant o colt a quant o inadeguat a ad affront are le
nuove sfide che il mondo gli propone. In questo caso siamo dunque liberi di scegliere da che parte
st are. Nonost ant e i cont inui am m iccam ent i dissem inat i qua e là nel raccont o ( o forse proprio per
quest o) , che rendono la figura del dot t or B. affascinant e ed evocat iva, e nonost ant e il t ent at ivo
dell aut ore di farci divent are ant ipat ico il Cam pione, descrit t o com e un superbo che si considera
" l'uom o più im port ant e del m ondo con la consapevolezza d'aver sbaragliat o t ut t i quei parlat ori e
scrit t ori così int elligent i, int ellet t uali, brillant i" , durant e la let t ura della " Novella degli scacchi" non
ho pot ut o fare a m eno di prendere in sim pat ia quel " rozzo cont adinello che al villaggio aveva
scopato la stanza del parroco" e che adesso chiede 250 dollari per giocare una partita di scacchi
Curiosità:
La fant ast ica com binazione propost a durant e la part it a t ra il cam pione del Mondo e il pet rolier e è, per st essa am m issione
del dot t or B., ispirat a dalla part it a " Alechine cont ro Bogolj ubov nel 1922, nel grande t orneo di Pist y an" , che si concluse
con un pat t a ( com e la par t it a nel raccont o! ) perché Bogolj ubov riuscì a evit arla. La part it a la pot et e veder e qui:
http://www.chessgames.com/perl/chessgame?gid=1006949 Nel 1960 il regista Gerd Oswald dirige "Schachnovelle", tratto
dal
libro.
Il
film
è uscit o
in
I t alia
con
il t it olo
" Scacco
alla follia" . I l
t railer
del film
in
lingua
originale:
http://www.youtube.com/watch?v=tNo2Fx4Z6hU
ML 5 6
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framme nti di cinema rimosso: quattordicesima parte
DIRTY HARRY
Un film di Don Siegel
Regia di Don Siegel
Don Siegel e Carl Pingitore per Warner Bros/Malpaso
1971 (U.S.A.)
THE BEGUILED
Un film di Don Siegel
Regia di Don Siegel
Don Siegel per Universal
1971 (U.S.A.)
di Nicola Pice
I l prim o film - Dirt y Harry - della t rilogia che vede prot agonist a il cont roverso I spet t ore
Callaghan , a cui seguiranno Magnum Force ( 1973) di Ted Post e The Enforcer ( 1976) di
Jam es Fargo, divent a negli U.S.A. un caso polit ico e...in quasi t ut t i i paesi in cui viene proiet t at o.
Dopo quasi vent icinque anni di più che onest a carriera - passat a salt ando con m aest ria da un
genere cinem at ografico all'alt ro - l'opera di Donald Siegel at t ira su di sé gli st rali della gran part e
della società americana non già per l'estrema violenza delle scene in essa contenute quanto per la
presunt a esalt azione delle brut ali procedure m esse in at t o dalla polizia, di cert o non ort odosse
rispet t o a quelle codificat e dalle norm e. L'I spet t ore Callaghan, che ha ricevut o il com pit o di
arrestare un pericoloso delinquente di nom e Scorpio ( da cui il t it olo it aliano I spet t ore Callaghan:
il caso Scorpio è t uo ) , non riuscirà a salvare una ragazza sequest rat a dal crim inale psicopat ico
( né t ant om eno ad assicurarlo alla giust izia: non ci sono prove valide) m a, al t erm ine di un
inseguim ent o, lo ucciderà get t ando via, subit o dopo, il dist int ivo della polizia in una celebr e
sequenza che rim anda agli at t im i finali dell'alt ret t ant o fam oso Mezzogiorno di fuoco di Fred
Zinnemann quando lo sceriffo Kane/Gary Cooper si sbarazzava della propria stella a cinque punte.
Quello che alla crit ica dell'epoca sem brò
nella m igliore delle ipot esi
uno sbrigat ivo act ion
m ovie dal superficiale int reccio narrat ivo, poco calibrat o nella m essa a fuoco psicologica dei
prot agonist i, in realt à può essere considerat o un noir cupissim o che, per l'indiscut ibile m erit o del
suo aut ore, com bacia perfet t am ent e con la cruda est et ica iper- realist a della cinem at ografia degli
anni '70. L'opaca fot ografia di Bruce Surt ees a rappresent are il degrado urbano di una San
Francisco sudicia e ost ile, le dissonanze arm oniche della m eravigliosa colonna sonora di Lalo
Schifrin che incalza lo spet t at ore con oscillazioni nevrili che spaziano dal funk- rock ( hum us della
exploit at ion di quel periodo) all'hard- bop di m at rice j azz, la convincent e int erpret azione di Clint
East wood, int roversa m aschera da t ragedia greca di solit ario ant i- eroe, sono gli elem ent i
fondam ent ali di quest o film che nel loro insiem e cont ribuiscono alla definizione d'una riflessione
sul destino dell'uomo che, sebbene deformata dalla rappresentazione drammaturgica degli eventi,
è profondam ent e desolat a prefigurando nient 'alt ro che violenza e al dolore. La societ à am ericana,
per giunt a, appare all'aut ore ancora prim it ivam ent e legat a al m it o west ern della front iera che
spiega l'insofferenza a st elle e st risce nei confront i di sist em i giuridici eccessivam ent e garant ist i
nel contrasto criminale e la fascinazione, al contrario, per l'eroe anarchico che in spregio alle leggi
si fa giustizia da sé. Harry Callaghan non è molto differente, quindi, da un cowboy del passato che
per proteggersi dagli indiani o dai comuni deliquenti diventa egli stesso fuorilegge, metafora d'una
società che, a dispetto dei proclami d'un presunto progresso civile, non credendo alle leggi che s'è
data ha definitivamente rinunciato a rendere il mondo migliore.
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framme nti di cinema rimosso: quattordicesima parte
Nessuna redenzione, dunque: l'autore di questo film è lo spietato certificatore di un inferno in cui i
soprusi ( ai danni dei più deboli) e l'ingiust izia sono l'unica cert ezza possibile. Nello st esso anno
esce sugli scherm i ( quest a volt a per la Universal) quella che Don Siegel reput ava fosse la sua
opera più convincent e: La not t e brava del soldat o Jonat han ( The Beguiled ovvero l'ingannat o) .
I l regist a s'affida ad alcuni fra coloro che lo hanno coadiuvat o anche in Dirt y Harry : Bruce
Surt ees per la fot ografia, Lalo Schifrin per la m usica e il fidat o Carl Pingit ore che gest isce la fase
del m ont aggio, uno degli elem ent i più curat i e convincent i dei lavori di quest o aut ore. Ancora una
volta protagonista è la sfingea imperturbabilità del volto di Clint Eastwood che interpreta al meglio
delle proprie possibilit à la part e del caporale nordist a Jonat han che, ferit o ad un gam ba, viene
t rovat o in fin di vit a in un bosco dalla ragazzina Am y che, andat a a cercar funghi, lo t rascina nel
collegio fem m inile in cui vive. Le donne che popolano quest o luogo, com presa l'aust era diret t rice
Mart ha, nella segret a speranza che il soldat o le ricam bi con alt ret t ant o affet t o, lo confort ano e lo
curano fino al m om ent o in cui, però, per m ot ivi di bieca gelosia ( Jonat han si concede in m aniera
cinica e spudorat a a t ut t e) ciascuna all'insaput a dell'alt ra, decidono di vendicarsi: la diciaset t enne
Carol lo fa cadere dalle scale, Mart ha gli fa am put are la gam ba e, durant e il pranzo di ( ipocrit a)
riconciliazione, viene avvelenat o dai funghi raccolt i dalla piccola Am y...Don Siegel m et t e in scena
una sort a di favola dark, irriducibilm ent e crudele, che non t em e di st raniare lo spet t at ore
ut ilizzando ( ancora una volt a) le t ecniche com uni al linguaggio del noir. Tra frequent i, quant o
narrat ivam ent e ingiust ificat i, flashback e dissolvenze sfuggent i, t ra ralent i fuori norm a e fondu
in chiusura, dissem inat i a caso nel corso dell'azione ( com parsa repent ina, cioè, della prim a
im m agine di una nuova sequenza prim a che t erm ini l'ult im a im m agine della sequenza precedent e
m ediant e un com plesso procedim ent o di riavvolgim ent o e sovrapposizione della pellicola) l'aut ore
rappresent a in chiave got ica una realt à di brut ale efferat ezza in cui gli esseri um ani appaiono
m onadi isolat e, incapaci di com unicare, dest inat i alla dist ruzione e, soprat t ut t o, et icam ent e
corrot t i. I m aschi ( personificat i dal solo Jonat han quasi ad individuare una sim bolica
m onodim ensionalit à com port am ent ale) sono inet t i e vili, fingono di am are ( concedendosi a più
donne) solo per m eschino ed egoist ico t ornacont o. Le donne, al cont rario, hanno una m aggiore
com plessit à psicologica ( nel film , infat t i, vengono rappresent at i carat t eri est rem am ent e variegat i)
che si esplica, però, nella capacit à più fort e di concepire e com piere il m ale sim ulando innocenza:
ciascuna di esse, infat t i, pianifica e m et t e in at t o la propria vendet t a quando raggiunge la
consapevolezza di non pot er avere solt ant o per sè
l'ogget t o del desiderio. Al cont em po,
dunque, e in m aniera egualm ent e convincent e, j 'accuse ant i- m aschilist a e delirio m isogino m a,
soprat t ut t o, un incubo nichilist a sapient em ent e cost ruit o da un Donald Siegel all'acm e dei propri
m ezzi espressivi, da cui è possibile est rarre i segni di un apologo beffardo su un'um anit à senza
alcuna possibilità di salvezza.
ML 5 8
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FAMILY LIFE
Un film di Kenneth Loach
Regia di Kenneth Loach
Tony Garnett e Nat Cohen per Anglo Emi Films
1971 (Gran Bretagna)
di Nicola Pice
Assai at t ivo com e aut ore e regist a per cont o della BBC, Ken Loach ut ilizza per il suo rit orno sul
grande scherm o un sogget t o originale - I n t wo m inds - dello scrit t ore inglese David Mercer ( che
viene accredit at o alla sceneggiat ura) pensat o qualche anno prim a per la t elevisione e incent rat o
prevalent em ent e sulle eleborazioni t eorico- cult urali e sull'esperienza clinica dell'ant ipschiat ria di
R.D. Laing e David Cooper ( che in I t alia ebbe com e più illust re seguace Franco Basaglia) . Loach
anche st avolt a segue una m et odologia st ilist ica ispirat a ai det t am i del
cinem a diret t o :
essenzialit à docum ent arist ica delle riprese che riduca il più possibile in fase di post - produzione le
t ecniche di m anipolazione in uno sforzo di sem plificazione del linguaggio audiovisivo ( assim ilabile,
dunque,
alle
opere
t elevisive)
che
riproduca
fedelm ent e
la
realt à
evidenziandone
le
cont raddizioni. La descrizione dram m at ica delle vicissit udini personali della diciannovenne Janice
che soffre di dist urbi psicologici in quant o vit t im a della fam iglia e delle ist it uzioni ( la repressione
ospedaliera) è il robust o t essut o narrat ivo che consent e all'aut ore inglese di est rarre, com unque,
gli elem ent i di un'analisi profonda sulla decadenza della societ à brit annica senza, però, rinunciare
ad una lirica delicat ezza nella t rat t azione del disagio m ent ale. Cost ret t a dalla m adre ad abort ire e
ricoverat a in clinica dopo aver passat o una not t e nella casa del suo ragazzo ed essersi ribellat a ai
rim proveri dei genit ori, Janice riceve le cure del dot t or Donaldson che applica i principi
dell'ant ipsichiat ria ( ascolt o e dialogo) m a non riesce a com plet are un percorso di com plet a
guarigione perchè l'ospedale t orna ad adot t are i m et odi della psichiat ria t radizionale ( farm aci ed
elet t roshock) che rest it uiscono alla fam iglia Baildon una ragazza com plet am ent e abulica e
int ont it a. L'ult eriore t ent at ivo di abbandonare la casa pat erna det erm ina un alt ro ricovero durant e
il quale le viene im pedit o di frequent are un ragazzo nelle sue st esse condizioni: la fuga
dall'ospedale ( con l'aiut o del ragazzo che l'aveva m essa incint a) è vana e definit ivam ent e
cont roproducent e perchè da quel m om ent o in poi la sorveglianza e le cura psichiat riche saranno
più dure fino a renderla un esem plare caso clinico di apat ia esibit o da illust ri lum inari nel corso
di lezioni universit arie di m edicina. Lo st upore am aro del regist a davant i agli errori clam orosi
com m essi da chi dovrebbe som m inist rare t erapie giust e e am orevoli si accom pagna ad
un'indignazione angosciat a per la consapevolezza dell'im possibilit à di giungere ad una soluzione
favorevole per l'anello più debole di quest a cat ena di sofferenza. Loach sost iene con evident e
chiarezza che le origini della m alat t ia di Janice ( e più generalm ent e le cause del disagio um ano)
siano socio- familiari e non psicologiche né tantomeno organiche.
ML 5 9
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I l principio di aut orit à, indispensabile al funzionam ent o di qualsiasi organizzazione com plessa, è
degenerato
sem brerebbe dirci il regist a - in un aut orit arism o feroce che non am m et t e in
m aniera alcuna la m anifest azione del dissenso, dello spirit o crit ico o dei desideri individuali che
siano diversi da quelli già t racciat i dal pensiero unico om ologant e che è connesso e necessario
alle esigenze di espansione e rafforzam ent o del capit alism o avanzat o nelle ist it uzioni econom iche,
st at uali e ( anche) fam iliari. Nella m alinconica rappresent azione di una old Brit annia prigioniera
di un orm ai lont ano passat o vit t oriano, avviat a, al cont rario, ad un fut uro di degrado e povert à
foriero di profondi cam biam ent i e t urbolenze sociali che produrranno ( com e si vedrà più avant i
negli anni) la cont ro- rivoluzione iper- liberist a della That cher, Loach ( pur convint o uom o ed art ist a
di sinist ra) com unica allo spet t at ore le proprie personali perplessit à sulla cost ruzione di un m ondo
più giust o e dem ocrat ico. I l riprist ino dei t radizionali e invasivi m et odi di cura, la sconfit t a delle
t eorie dell'ant ipsichiat ria, l'ospedalizzazione di una Janice cat at onica equivalgono, infat t i, alla resa
simbolica degli esseri um ani ad un processo inesorabile di m ost ruosa disum anizzazione, a quella
ogget t ivazione dello spirit o che nei rapport i capit alist ici si chiam a
alienazione . I l sole
dell'avvenire, dunque, è ben lungi dal sorgere e il socialist a Ken Loach, purt roppo, lo sa
benissimo.
ML 60
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DUEL
Un film di Steven Spielberg
Regia di Steven Spielberg
George Eckstein per MCA- TV Universal
1971 (U.S.A.)
di Nicola Pice
I l debut t o cinem at ografico di St even Spielberg è in realt à un film girat o per la sezione t elevisiva
della Universal che gli ha offert o un cont rat t o dopo che il cort om et raggio in 35 m m
Am blin ha
fat t o incet t a di prem i nei più im port ant i fest ival st at unit ensi ( Venice e At lant a per l'esat t ezza) .
Duel - quest o il nom e dell'opera prim a
viene dist ribuit o im m ediat am ent e nelle sale risult ando
evident e ai produt t ori l'enorm e appeal com m erciale di un film che, pur nella sem plicit à
dell'int reccio narrat ivo offert o dal sogget t o e dalla sceneggiat ura di Richard Mat heson, è
confezionat o con una sapienza regist ica fuori dal com une. I l com m esso viaggiat ore David Mann
sale al m at t ino sulla propria aut o e inizia il consuet o viaggio di lavoro im bat t endosi durant e il
percorso in una grossa aut ocist erna che gli ost acola il t ragit t o e che non riesce a sorpassare. I l
prot agonist a, dopo una piccola pausa rist orat rice, viene a sua volt a t allonat o dal grosso veicolo a
motore ingaggiando di lì a seguire una sfida a base di brevi m a ipercinet ici inseguim ent i st op and
go che culm inano al t ram ont o nel finale dram m at ico m a vit t orioso ( per Mr.David) in cui l enorm e
t ir cist ernat o finirà a precipizio in un profondo dirupo. La ( st upefacent e) com pet enza t ecnica di
Spielberg appare inversam ent e proporzionale alla scarsa esperienza cinem at ografica acquisit a sin
già dalla lunga sequenza iniziale del film : una ripresa in sogget t iva dell aut o del prot agonist a che
esce dall oscurit à del garage per im m et t ersi
m ediant e l im piego di velocissim e dissolvenze
incrociate - nel biancore luccicant e delle st rade urbane fino ad uscire dalla cit t à m ent re
l overlapping sonoro della radio crist allizza un at m osfera di t ranquilla rout inariet à che ben prest o
sarà sconvolt a dall incom bent e m inaccia. I l rit m o pacat o della prim a part e viene alt erat o con
l im provvisa com parsa dell aut ocist erna e progressivam ent e esasperat o dall uso di un m ont aggio
che, secondo un espedient e t ipico del t hriller, alt erna in m aniera st raniant e m om ent i di grande
tensione (le scene di inseguimento) ad altri di apparente quiete (le pause alla stazione di servizio)
con l im piego di piani- sequenza che conducono il protagonista ( al pari dello spet t at ore) nella
calma di luoghi di ristoro permettendogli di metabolizzare gli eventi in attesa del successivo shock
em ot ivo. La presenza dell abnorm e m ezzo a m ot ore
di cui non vediam o m ai la guida - è la
m et afora st essa dell inconoscibilit à della vit a um ana e della presenza indefinibile m a, al
contem po, esat t am ent e percepibile della cost anza del Male nella cont rapposizione del quale
sem pre solo è l uom o ( la pronunzia del cognom e del com m esso viaggiat ore
Mann - significa
proprio quest o a veicolare sim bolicam ent e l universalit à della condizione del prot agonist a con
quella dell int ero genere um ano) .
ML 61
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framme nti di cinema rimosso: quattordicesima parte
L irruzione im provvisa dell irrazionale a sconvolgere la t ranquillit à della condizione sociale piccoloborghese ( in cui il provinciale Spielberg da buon am ericano s ident ifica) cost it uisce, pert ant o, il
leit- m ot iv di quest opera m a, soprat t ut t o, l elem ent o fondant e della film ografia dell aut ore. A ben
vedere, com unque, Duel cont iene in nuce alcuni dei t rat t i st ilist ici e dei t em i più ricorrent i del
corpus film ico spielbergiano: l at t enzione ossessiva per det t agli apparent em ent e insignificant i che
s int errom pe all im provviso con st acchi repent ini che preparano l apparizione nella scena di
ult eriori personaggi, un m ont aggio serrat o al servizio della narrazione, il gust o del rim ando
cinefilo ( non m ancano nel film cit azioni hit chcockiane o dei grandi w est ern alla John Ford sin già
nel t it olo) e, in part icolare, la cent ralit à epica dell avvent ura um ana nel percorso della st oria
( elem ent o m olt o im port ant e nel m it o am ericano della front iera com e orizzont e di conquist a) che,
però, quest o grande regist a am a st em perare con una fort e com ponent e ironica anche nei
m om ent i di m aggior t ensione. Duel , dunque, è già Spielberg allo st at o puro: il m anifest o, in un
cert o senso, di colui che è sem pre
in grado di coniugare le im placabili regole del business
hollywoodiano con la libert à st ilist ica del cinem a d aut ore. La sfida dei m ovie brat s/ ragazzacci
( m ovim ent o di cui il regist a di quest o film fa part e insiem e a Scorsese, Coppola e Lucas, t ra gli
altri) di rinnovare la cinematografia a stelle e strisce è, pertanto, appena cominciata.
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