Update N. 56 - Musicletter.it

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© ML 2008 - FREE
La prima non-rivista che sceglie il meglio della musica in circolazione - www.musicletter.it - Anno IV - Update N. 56
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chi siamo
Lu ca D Am br osio
Domenico De Gasperis
Nicola Guerra
Jori Cherubin i
Massimo Bernardi
Marco Archilletti
Manuel Fiorelli
Pier Angelo Cantù
Pasquale Boffoli
Franco Dimauro
Gianluca Lamberti
Luigi Farina
Luca Mezzone
Daniele Briganti
Domenico Marcelli
La musica produce un piacere di cui la
natura umana non può fare a meno.
Massimo Imbrosciano
Michele Camillò
Luca Rea
Confucio
Claudia De Luca
Fedr a Grillotti
Alessandro Busi
Gianfranco Alessi
Massimo Megale
Antonio Anigello
Valerio Granieri
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Lu ca D Am br osio
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copertina update n. 5 6 / 2008 - 0 7 - 2 8
Sara Zanchin -
photo by William Di Lauro
ML 2
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update n. 56
sommario
Recensioni: u n disco pe r l e st a t e
04 THE KINKS Lola Versus Powerman and the- Money- Go- Round, Part One
05 THE HOUSEMARTINS The People Who Grinned Themlseves To Death
06 RADIO BIRDMAN Radios Appear
07 KYUSS Welcome To Sky Valley
( 1994) by Valerio Granieri
( 1997) by Manuel Fiorelli
( 1986) by Fanco Dimauro
1 0 THE CREEPS N ow Dig This!
11 DON TURBOLENTO S.T.
( 1988) by Daniele Briganti
( 2008) by Alessandro Busi
12 SUBLIME 40oz. To Freedom ( 1992)
13 SUPERGRASS S.T.
( 1987) by Luca D Am brosio
( 1997) by Marco Archilletti
08 FINLEY QUAYE Maverick A Strike
09 R.E.M. Dead Letter Office
( 1970 ) by Fedra Grillotti
by Antonio Anigello
( 1999) by Nicola Guerra
14 TINY VIPERS Hand Across The Void
15 THE ROLLING STONES Some Girls
( 2007) by Jori Cherubini
( 1978 ) by Domenico De Gasperis
© ML 2005-2008
BY L UCA D AMBROSI O
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ML 3
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update n. 56
recensioni: u n disco pe r l e st a t e
ARTIST: THE KINKS
TITLE:
Lola Versus Powerman and the Money- Go- Round, Part One
LABEL:
Reprise
RELEASE: 1970
WEBSITE:
www.raydavies.info
I l m io album dell'est at e non è esat t am ent e fra le novit à del duem ilaot t o. Sono da sem pre - dalla
culla, m a forse anche dai m esi t rascorsi a galleggiare rit m icam ent e nella placent a - fan dei
Beatles e del pop- rock inglese degli anni 60- 70. Eppure per qualche ragione di cui non riesco a
capacit arm i m i sono sem pre, bene o m ale, t enut a alla larga dai Kinks. Lola vs Pow e r m a n
quindi è il m io disco dell'est at e non solo perché li ho scopert i da poco e li ascolt o senza sost a da
un paio di m esi, m a più nello specifico perché cont iene alm eno un paio di capolavori, non st anca
mai ed è perfetto per ogni momento del giorno: The contenders è un risveglio energico, Strangers
è la siest a pom eridiana, Lola e Top of t he pops sono l'arrivo del t ram ont o e i preparat ivi per una
serat a fuori con gli am ici, This t im e t omorrow è il rit orno a casa, in m acchina, con gli occhi che
brillano un po' per il caldo un po' per la bella not t at a t rascorsa. E per non fare brut t i sogni, c'è
forse
qualcosa
di
m eglio
di
Got
to
be
free?
A
guardare
l'anno
di
pubblicazione,
millenovecentosettanta, non ci si crede. Ma in fondo potrebbe essere uscito ieri, o cento anni fa, e
non avrebbe alcuna im port anza: è un disco senza t em po, di quelli che anche a dist anza di anni si
riascoltano sem pre con piacere. " This t im e t om orrow where will we be?" I ncollat i allo st ereo,
com e sem pre, con un sorrisone che si allarga sul volt o e i fianchi che poco alla volt a iniziano a
sciogliersi e a ondeggiare a ritmo.
Fedra Grillotti
ML 04
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update n. 56
recensioni: u n disco pe r l e st a t e
ARTIST: THE HOUSEMARTINS
TITLE:
The People Who Grinned Themselves To Death
LABEL:
Go! Discs
RELEASE: 1987
WEBSITE:
www.thehousemartins.com
Non saprei dirvi fino a che punt o
considerat o
un disco per l est at e
La Gent e Che Sogghignava Fino a Morire
possa essere
ma quest o secondo e ult im o lavoro in st udio degli
Housermar tins, che segue il ben più noto e seminale London 0 Hull 4 del 1986, è quanto di più
leggero e allo st esso t em po vibrant e abbia pot ut o ascolt are sul finire degli anni Ot t ant a e che, a
dist anza di 21 anni, t orna ad accom pagnarm i in quest o nuovo solst izio d est at e. Anche se m eno
crist allini e sorprendent i rispet t o alle t racce cont enut e nell album d esordio (si pensi ad esempio ai
primi singoli Flag, Happy Hour e Sheep che riuscirono in qualche modo a scombinare le classifiche
inglesi di quegli anni) , quelli m essi in scena da P. d. H e a t on ( voce) , St a n Cu llim or e ( chit arra) ,
N or m a n Cook ( basso) e D a ve H e m igw a y ( bat t eria) con quest o Th e Pe ople W h o Grinned
Th e m se lve s To D eath sono brani che, nonost ant e una form ula più
ragionat a , riescono
ugualm ent e a t rast ullare lo spirit o senza m ai allont anarsi dalle corde del cuore. Un m ix ben
equilibrat o di inebriant i m ot ivi Sixt ies e t est i di denuncia sociale capaci di essere t ant o ironici
quant o t occant i a part ire dall iniziale t it le t rack, che pigia subit o sull accelerat ore assiem e alle
spumeggianti The world s on fire, Me and farm er, Five get over excit ed, passando at t raverso le
cedevolezze pop e acust iche di The light is always green e Johannesburg, fino a im m ergersi nella
m eravigliosa ballat a conclusiva di Build che, com e ogni est at e che si rispet t i, riesce ancora oggi a
trasmettermi quel pizzico di amorevole nostalgia...
Lu ca D Am br osio
ML 05
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update n. 56
recensioni: u n disco pe r l e st a t e
ARTIST: RADIO BIRD MAN
TITLE:
Radios Appear
LABEL:
Trafalgar Music
RELEASE: 1977
WEBSITE:
www.radio- birman.com
I l m io disco dell'est at e è il t ravolgent e esordio dei Ra dio Bir dm a n, band aust raliana da sem pre
inserita nel filone punk ma che del punk era il volto più evoluto allora in circolazione. Questo disco
dist rugge t ut t a una serie di luoghi com uni sul punk, prim o t ra t ut t i quello che t rat t asi di m usica
fat t a da chi non sa suonare. I ragazzi suonavano eccom e! Deniz Tek rim ane il più clam oroso
invent ore ed esecut ore di riff assassini nella st oria del rock'n'roll, fant asioso e pot ent e chit arrist a
nonché reale leader del gruppo. Le t ram e di organo e di piano di Pip Hoyle erano un'eresia
m agnifica e solare, quel t occo in più che ha reso im m ort ali e m ai scont at e quest e canzoni. Una
scaletta fantascientifica compone Radios Appear, disco estivo perché da cantare a memoria e da
suonare a volum e osceno, uniche violenze ancora perm esse dalla legge. Minacciosi, t ravolgent i,
incendiari, è in quei solchi la loro dichiarazione d'int ent i, è in quei solchi la loro più grande opera
discografica. L'abbiam o vist o dal vivo l'anno scorso, il dottor D e n iz Te k , sguardo severo e un'et à
ben nascost a. I l suo era lo st esso sguardo delle fot o di allora, un invit o al cinism o fat t o m usica,
un invit o a spaccare t ut t o solt ant o quando scorrono le not e prim a di t ornare alla norm alit à della
vit a. Anche per m e, fan dell'indie- rock più evocat ivo ( da seguire in silenzio e senza una parvenza
di m ovim ent o) , non c'è m ot ivo per evit are il più sano e dist rut t ivo divert im ent o. Non c'è m ot ivo
per non guardare qua fuori e pensare alla birra ghiacciat a, alla st rada verso il m are e alle
biondone in bikini t ant o care a quest a scanzonat a redazione. Per affront are senza rem ore il m io
quarto d'ora di assoluta libertà estiva mi affiderò a Radios Appear, che per adrenalina è secondo
solo a una not t e di sesso con Jessica Alba. Mi sarebbe piaciut o esserci, in quell'Aust ralia
sovversiva, m i sarebbe piaciut o avere il t alent o di quei sei debosciat i che ( pur essendo grandi
alm eno quant o i Rollin g
St one s)
sono rim ast i sem pre confinat i nel m agnifico m ondo
dell'underground.
Marco Archilletti
ML 06
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update n. 56
recensioni: u n disco pe r l e st a t e
ARTIST: KYUSS
TITLE:
Welcome To Sky Valley
LABEL:
Elektra
RELEASE: 1994
WEBSITE:
www.myspace.com/kyussmyspace
La quest ione è che odio l est at e. Che abit o vicino al m are, che disprezzo l aria condizionat a. Che la
guerra col rut ilant e m ondo dell est at e, com bat t ut a a colpi di pallore e m usica gelida, è persa
dall inizio, anche se il giorno in cui sono cost ret t o ad arrenderm i è ogni anno diverso: t alvolt a
resist o st renuam ent e fino ad agost o, t alvolt a già a giugno sono cost ret t o a capit olare. Ma, quel
giorno, il disco che est raggo e posiziono è sem pre il solit o. L est at e confligge col m io m odo di
essere, m i debilit a, m i st ordisce. Ed è a quel punt o che c è bisogno dei Kyuss, e di Welcome To
Sky Valley. Le biografie sono noia m ort ale, lo so: a essere sint et ici, dobbiam o alm eno dire che
l epoca era quella del grunge e delle chit arre in classifica , e che chiunque fosse lont anam ent e
assim ilabile a quei suoni ( m ai precisam ent e e st ilist icam ent e del t ut t o definit i, vivaddio) riceveva
un bel cont rat t o m aj or per gent ile om aggio. L alt ra è che dal nucleo dei Kyuss e dal loro
onorevole scioglim ent o al t op, prim a di peggiorare ( le parole del chit arrist a Josh H om m e non
erano esattamente queste, ma il senso sì) si sono poi generati, anni dopo, i millionsellers Queens
of The St on e Age , e le loro st orie di droga, separazioni et cet era. Quello che è difficile fare,
anche ad anni di distanza, è rendere in poche parole la bellezza di questo disco: una faccenda che
parla, cont em poraneam ent e, allo spirit o e alle m em bra, nient em eno. L obiet t ivo più alt o di quella
cosa che gira da qualche anno e che chiam iam o rock. Chiaro che si t rat t i della solit a roba, un
fat t o di chit arre rom bant i e incont enibili, di voci com e m orso di cobra, di bassi ciclopici e pulsant i,
di bat t erie t ribali e furiosam ent e percosse. Non per quest o, avvezzi alla form a, rim aniam o
indifferent i alla sost anza. Fat t a di gorghi psichedelici avvit at i e t ribali ( Dem on cleaner) , di
m am m ut h riffs che scolorano in visioni desert iche ( Gardenia; Whitewater) , di acust ici sguardi
allucinat i all orizzont e infinit o ( Space cadet ) , di fiam m eggiant i assalt i di furia quasi punk ( 100°;
Odissey) , di st rum ent ali visionari di corde t ram olant i, che convergono in riff al curaro ( Asteroid).
Avrei pot ut o scrivere di quest o disco senza ascolt arlo di nuovo, con il dist acco rom ant ico di chi
conosce t alm ent e la cosa da saperne decant are le lodi anche osservandola con la dist anza del
ricordo. Sono st at o t ent at o di farlo, di ricordare, at t raverso le parole, quella st agione irripet ibile
del rock nella quale t ut t o sem brava possibile, legat a indissolubilm ent e all adolescenza, al qui ed
ora . Non è st at o possibile: il sole picchia, la t est a ronza, e sem bra di essere dalle loro part i, al
confine col Messico, t ra serpent i, sole rosso e desert i. Ho cedut o alla t ent azione, e nell ennesimo,
soffocant e pom eriggio di sole, t erra bruciat a e salsedine ho m esso su quest o capolavoro per
l ennesim a volt a. Sarà che odio l est at e.
Valerio Granieri
ML 07
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update n. 56
recensioni: u n disco pe r l e st a t e
ARTIST: FINLEY QUAYE
TITLE:
Maverick A Strike
LABEL:
Sony
RELEASE: 1997
WEBSITE:
www.finleyquayeusa.com
Fin da quando il nost ro buon Luca ci ha ant icipat o l idea di un num ero
est ivo , m i è subit o
balenat a in m ent e alm eno una buona dozzina di dischi da recensire, senza che nessuno t ra quest i
m i abbia però convint o al 100% ...alm eno fin quando non ho rispolverat o il vecchio M a ve r in g a
Strike di Fin le y Qu a ye . Figlio d art e ( suo padre era il j azzist a Ca b Ka ye ) , quest o m usicist a
brit annico si esprim e in com plet a disinvolt ura, sviluppando in m usica le influenze profondam ent e
solcat e nel suo dna: dub, reggae e soul rappresent ano infat t i l ossat ura di uno st repit oso debut
album , finem ent e colorat o da echi caraibici e squisit i arrangiam ent i a support o di una voce
part icolarissim a, m arcat am ent e nasale m a com unque inconfondibile. Se l ep Ult r a St im u lation
( la cui t it le t rack apre l album ) aveva aut orizzat o un cert o ent usiasm o, M a ve r ick a St r ik e con il
suo
susseguirsi di luci, sensazioni e um ori com unque sem pre posit ivi, ha conferm at o ogni più
rosea previsione, m et t endo in fila una sequela di brani ineccepibili, a part ire dal m eraviglioso
passo slow di I t s great when we re t oget her, perfet t a da ballare cheek t o cheek con la propria
m et à sot t o cieli st ellat i est ivi. Il buon Finley sem bra giocarsi con una buona dose di gust o anche
le cart e sicure; Even aft er all e Your love get s sweet er, ad esem pio, pur essendo episodi
decisam ent e ruffiani e di sicura presa, vengono eseguit i con ironia e t enuit à t ali da ent rare in
testa ist ant aneam ent e, rifuggendo al t em po st esso soluzioni piat t e o scont at e. Senza nulla
t ogliere alla celebre versione originale, la m arleyana Sunday shining, una volt a caratterizzata
attraverso il t rat t am ent o Quaye , acquisisce vigore e una sua rinnovat a personalit à; purt roppo
non possiedo una decappottabile, altrimenti percorrerei chilometri di strade deserte con il sole che
picchia in t est a, ascolt andola a t ut t o volum e, in cont inuazione: As t he m orning gat hers a rainbow
I want you t o know y all t hat I m a rainbow wit h you . Quest o lavoro è un rassicurant e tragitto
illuminato dal sole e puntellato da un tripudio di positive mood e sanissimo feeling; non c è dubbio
che Maverick a Strike sia il m io disco dell est at e, anche quest anno!
Manuel Fiorelli
ML 08
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update n. 56
recensioni: u n disco pe r l e st a t e
ARTIST: R.E.M.
TITLE:
Dead Letter Office
LABEL:
I.R.S.
RELEASE: 1986
WEBSITE:
www.remhq.com
Un disco dei R.E.M. è indispensabile per sopravvivere all est at e. Com e i ghiaccioli al lim one o le
m inigonne ( per chi le indossa e per chi si lim it a a guardarci sot t o) . Un disco dei R.E.M. m a non
uno qualsiasi, vist o che ne hanno fat t i di buoni per ogni st agione. Green o Ou t Of Tm e
st arebbero bene in canot t a e berm uda, è vero. Non fosse che qualche vezzo ne appesant isce la
pingue. Tant o vale allora andare ancora indiet ro, ai R.E.M. m inori e quasi clandest ini di un disco
sbieco come Dead Letter Office: la polaroid dei R.E.M. a un passo dal grande salto commerciale,
ancora essenziali, ispirat i dalla count ry m usic, dal m inim alism o nervoso di Velvet e Feelies, dal
j ingle j angle crist allino di Roge r M cGu in n . E m olt o, m olt o svagat i ( com e quando St ipe si divert e
a leggere le not e di copert ina di un disco gospel t rovat o in st udio sulla m usica di 7 chinese
brothers, o nella Walt er s t heme regist rat a durant e una sbronza al Walt er s Bar di At hens,
NdLYS). Sono i R.E.M. che rendono om aggio ai loro m aest ri e ai loro com pagni m eno fort unat i
com e i Pylon la cui Crazy inaugura la raccolt a e divent a, in t ut t o e per t ut t o, un pezzo di Michael
Stipe e Pet er Buck. Un album di bonus t rack. Non m esse in coda, m a a calcificare l intera
ossat ura del disco, com e H a t fu l Of H ollow era st at o per gli Smiths. E sono anche i R.E.M. più
solari e spensierat i che si siano m ai sent it i, con la chit arra di Buck im past at a col lievit o byrdsiano
e la voce di St ipe che biascica parole ancora appiccicat e al palat o ( anche in it aliano, com e su
Bandwagon) e quell aria da college band che la band perderà proprio allora, alla soglia del
cont rat t o m ilionario con la Warner. Nessuna grande hit e nessuna guest st ar d eccezione: KRS
One, Pa t t i Sm it h , gli U2, Thu r st on M oor e , Kat e Pierson, Q- Tip e le alt re am icizie ingom brant i
hanno ancora t roppi zeri di dist acco sui loro cont o correnti. D e a d Le t t e r Office è un disco che
non incut e soggezione e che non chiede venerazione, non ha una calibrat ura da best seller,
nessuna orchest razione ad effet t o e zero voglia di st upire. È un disco m esso su per salut are una
band indie pront a al grande salt o, m ot ivat a da Pet er Buck con il proprio am ore per i 45 giri: Mi
sono sem pre piaciut i m olt o di più i singoli degli album . Un singolo è più cort o, conciso e ficcant e,
tutti valori che sembrano volare dalla finestra tanto più lontano quando si pensa agli album; ma la
cosa che m i piace ancora di più dei singoli, è la loro funzione di discarica. Nessun problem a
riguardo alla confezione, nessuna at t enzione ai det t agli, un 45 giri è ancora essenzialm ent e una
crost a com prat a solit am ent e dagli adolescent i. Quest o è il m ot ivo per cui i m usicist i si sent ono
liberi di incidere qualsiasi cosa sul lat o B; nessuno com unque l'ascolt erà, perché non è così
divertente. Puoi ripulire il cassetto degli esperimenti falliti, canzoni venute male, giochi di ubriachi
e occasionalm ent e, una canzone com piut a che non si adat t ava allo spirit o di un album . Quest a
com pilazione cont iene, com e m inim o, alm eno una canzone per ognuna di quest a cat egorie. Non è
un disco da prendere t roppo seriam ent e. Ascolt are quest o disco dovrebbe essere com e curiosare
in un negozio di cianfrusaglie . Ecco, è quest inclinazione al fun fun fun che lo rende così
inevit abilm ent e est ivo, così m agist ralm ent e pieno di quel vapore condensat o che si respira nelle
not t i di m ezza est at e. Così necessario. Ora scusat e, vado a infilarm i il cost um e. Buone vacanze a
tutti.
Franco Dimauro
ML 09
musicletter.it
update n. 56
recensioni: u n disco pe r l e st a t e
ARTIST: THE CREEPS
TITLE:
Now Dig This!
LABEL:
Wea
RELEASE: 1988
WEBSITE:
Svezia 1988. Per Robe r t Je line k ( voce, chit arra, sax) e H a n s I n ge m a nsson ( tastiere),
l esperienza
per
vari
anni
parallela,
e
cert am ent e
principale,
nei
Backdoorm en
( in
cui
I ngem ansson suonava principalm ent e la chit arra) , era conclusa da t em po, e i Creeps erano già
al secondo album
prim a che con il t erzo iniziasse una sconvolgent e, im piet osa quant o
inconsapevole ( ?) discesa nella banalit à alla ricerca di un definit ivo successo com m erciale, m ai
realm ent e arrivat o, con un album com plet am ent e da dim ent icare, Blu e Tomato, t ant o vuot o e
inconsist ent e. Ma gli inizi erano st at i m olt o prom et t ent i con En j oy The Creeps del 1986. Album
delizioso, pervaso da sonorit à garage/ beat , il cui recupero era m olt o in voga all epoca, con un
organo Farfisa in evidenza a sot t olinearne le linee m elodiche. I n Now D ig This!, uscit o appunt o
nel 1988, sulle fondamenta garage i Creeps costruirono un suono ancor più solido e frizzante, con
cui venne esalt at a e lasciat a com plet am ent e libera di esprim ersi, l anim a ryt hm & blues del
gruppo, con, quest a volt a, un organo Ham m ond scint illant e a disegnare il profilo di ogni
com posizione, raram ent e più lunga dei 3 m inut i, sorret t a dalla voce m ai cosi calda e coinvolgent e
di Jelinek ed una sezione rit m ica diligent em ent e efficace. Un album st im olant e e divertente, in cui
in 20 anni non sono riuscit o a t rovare significat ivi punt i deboli. Dopo un t rit t ico iniziale in cui il
gruppo dà un bel saggio della pot enzialit à rit m ica del disco ( Now dig t his! , One good reason e So
long) si concede una prim a pausa dolcem ent e riflessiva ( Anot her song) prim a di rilanciarsi in una
sensuale corsa ( Let m e eat you) verso la fine del prim o lat o. I l secondo ripart e infuocat o ( Don t
go away e Two souls) com e era t erm inat o il prim o prim a di lasciarsi andare al brano più
rom ant ico del disco ( You ll love m ore everyday) che part e lent issim o e avvolgent e m a che
l int erpret azione vocale forse anche st ilist icam ent e scont at a m a form alm ent e seducent e di Jelinek
riesce a donare una lum inosit à part icolare capace di far vibrare alt re sfaccet t at ure della nost ra
sensibilit à di ascolt at ori. Seguono alt ri due brani ( t ra cui l unico st rum ent ale, Jum p y all, in cui
Jelinek si lim it a a sem plici vocalizzi d accom pagnam ent o e al sax) prim a della conclusiva e
m elodicam ent e serena Bring som e wood, una delle poche canzoni non scrit t e da Robert Jelinek
m a frut t o della com posizione di Hans I ngem ansson. L anim a del giovane St eve Winwood ( Spencer
Davis group/ Traffic) t raspare da quest i solchi, m a sono st at i il t alent o e l ispirazione dei giovani
musicisti svedesi il sem e necessario e capace di germ ogliare e poi fiorire alla fine dell est at e 1988.
Daniele Briganti
ML 10
musicletter.it
update n. 56
recensioni: u n disco pe r l e st a t e
ARTIST: DON TURBOLENTO
TITLE:
S.T.
LABEL:
Circolo Forestieri
RELEASE: 2008
WEBSITE:
www.myspace.com/donturblolento
Arriva l est at e e, com e si suol dire, la voglia di m uovere il culo viene a t ant i, quasi a t ut t i direi.
Ebbene sì, anche gli orsi più int egerrim i, quelli che d inverno non m et t erebbero nem m eno
un unghia fuori dalle copert e, escono dal let argo invernale e si lanciano, in m aniera più o m eno
com post a, sulle pist e da ballo. Sulla Dancefloor. Ed è proprio facendo scoppiare quest a che i Don
Turbolento, duo bresciano al suo prim o lp om onim o, riescono ad esprim ere la loro essenza.
Rit m iche veloci ed incalzant i, suoni sint et ici e m elodie orecchiabili ed esalt ant i, creano una
m iscela esplosiva che im pedisce chiunque si m et t a all ascolt o di D on Tu r bole n t o, o, ancora
m eglio, chi assist a ad un loro live, di t enere ferm a l asse gam be/ glut ei/ bust o. Brani quali
l apert ura Disappointed, il singolo Jingo & Nina o la sint om at ica Spend t he night on t he floor,
fanno da m anifest o a quest a at t it udine, assiem e ad alt ri m om ent i quali la eight ies No Charlie e la
chiusura Ruler. Seppure sem pre m archiat e con la st essa im pront a, sono però sporcat e da colori
m olt o più acidi, la Depechem odiana Snapshots, la st rum ent ale PKD e la cover di I wanna be your
dog, perfet t o m ix fra l originale e la versione elet t ronica dei t edeschi Dakar & Grinser.
Avvicinat evi, quindi, pront i a sudare, all elet t ronica ballabile seppure sem pre int elligent e e m ai
scontata dei D on Tu r bole n t o che, con quest o prim o disco Se lf Tit le d, si afferm ano com e una
delle realtà più interessanti del panorama al silicio italiano. Spend t he night on t he floor, baby .
Alessandro Busi
ML 11
musicletter.it
update n. 56
recensioni: u n disco pe r l e st a t e
ARTIST: SUBLIME
TITLE:
40oz. To Freedom
LABEL:
Skunk Records
RELEASE: 1 992
WEBSITE:
www.myspace.com/sublime
La m aggior part e delle volt e che m i t rovo sulla spiaggia di qualche localit à m arit t im a m i spiazza
quasi sem pre la colonna sonora che m i t occa sorbire. Di solit o fant ast ico su com e sarebbe bello
ascolt are m elodie che rendano ancora più solare e gradevole il m io dolce far nient e, com e a
esempio 40oz. To Freedom, album d esordio dei californiani Sublime. Oh t he east side, t hat s
where i m eet m y Ram ona, I wanna go t o part y, t hat s what she said lonely t hat s what i been
sono i prim i colpi dub di Wait ing for m y ruca, canzone d apert ura in piena sint onia con il rum ore
del m are, il divert im ent o e il sole della California anni novant a. Sarebbe piacevole farsi cullare
dallo ska dopat o del t orm ent one Sm oke t wo j oint s dove il m ai t roppo rim piant o Br a d N ow e ll,
m ort o di overdose a soli 28 anni il 25/ 05/ 1996, dispensa consigli sul com e t rascorrere int ere
giornat e d ozio. La part icolarit à del t rio è sem pre st at a il riem pire con est rat t i di canzoni fam ose e
cover i propri album quindi sentire We re only gonna die for our arrogance dei padrini Bad
Religion, t ot alm ent e sublim izzat a, non fa cert o st upore, anzi rende ancora più vario un piat t o
che di per sé già risulta particolarmente gustoso. Il ritmo reggae di Don t push o la ballata Badfish
sono la cornice m usicale di un ipot et ica serat a passat a davant i a un falò con gli am ici, m ent re dal
raggam uffin di D.J.S, cam eo
speciale
da A m essage t o you Rudy, non ci si può che far
t rascinare dal sound danzereccio. Ma siam o in California e allora può m ancare una canzone in
spagnolo? Ed ecco la calda e lat ineggiant e Chica m e t ipo!
half past one i have no glasses as i st ep int o t he sun
Wake up in t he m orning, clock says
dura la vit a rit m at a da What happened
che, con il punk di Hope, la solare Scarlet begonians e la st ram ba Ebin che parla di un am ico nazi
( but now t hat m y friend Ebin s changed ) , risult a essere t ra le più piacevoli e easy dell int ero
album. Rivers of Babylon è la degna conclusione di una raccolt a di canzoni che per cert i versi è
entrat a nella st oria di un genere ( lo ska punk) poi let t eralm ent e cannibalizzat o da m iriadi di
gruppi cloni anche dei grandi Sublime.
Antonio Anigello
ML 12
musicletter.it
update n. 56
recensioni: u n disco pe r l e st a t e
ARTIST: SUPERGRASS
TITLE:
S.T.
LABEL:
Parlophone
RELEASE: 1999
WEBSITE:
www.supergrass.com
Quest a volt a il boss m i ha m esso veram ent e in difficolt à; un num ero speciale dedicat o al disco
dell est at e, recent e o dat at o che sia. Considerando il fat t o che avevo già recensit o nei num eri
passat i il disco degli MGMT e quello spet t acolo soul int it olat o Will not be t elevised dei Solution,
album effet t ivam ent e adat t i al clim a est ivo per la loro spensierat ezza, qualcos alt ro di at t uale che
rinfrescasse il m io cervello avrebbe dovut o cadere dal cielo com e m anna nel desert o. Allora ho
opt at o per una m ossa ast ut a,
im pegnat iva nonché divert ent e: m i sono but t at o nella m ia
collezione di dischi, rievocando ricordi di est at i passat e e riascolt ando canzoni che m i fanno
semplicem ent e st are bene. Quando nel m arasm a generale dallo st ereo è part it a Moving, prim o
brano t rat t o dal t erzo disco dei Supergrass ( 1999) ho sem plicem ent e indossat o il cost um e e
capit o che quest o, oggi, è di nuovo il m io disco dell est at e. Non solo perché Moving è un pezzo
perfet t o, fat t o di poesia che si t ram ut a in ballo spensierat o, m a perché Ga z Coom be s, voce e
chit arra del t roppo sot t ovalut at o gruppo di Oxford, è un geniet t o capace di disegnare m elodie
che passano dal brit - pop al r n r più eccit ant e convincendoci in appena t re m inut i che il m ondo è
m eraviglioso. Così t roviam o l ham m ond m art ellant e nella scint illant e Beaut iful People, i coret t i ai
quali è im possibile sot t rarsi ( provare per credere) di Mary, il glam di Bowie che si cosparge di
polvere di st elle e sabbia nell elet t ricit à di Jesus cam e from Out t a Space, il rock n roll di m at rice
Stones in Pum ping on your St ereo e la liquidit à et erea ed est at ica di Born again. Quando la
calura est iva decide di lasciare spazio alla not t e, ci t roviam o di front e al m are facendoci rapire da
Mam a & Papa, una ballat a dolce e st raniant e, che ci congeda da quest o dischet t o, m a non dalla
nost ra est at e. Perché com e un onda che rit orna speranzosa di port arsi via la scrit t a sulla sabbia,
anche la m usica dei Supergrass ingloba ad ogni ascolt o sensazioni ed em ozioni e cost ant em ent e
riappare donandoci im m ediat o sollievo. Proprio com e l est at e.
Nicola Guerra
ML 13
musicletter.it
update n. 56
recensioni: u n disco pe r l e st a t e
ARTIST: TINY VIPERS
TITLE:
Hands Across The Void
LABEL:
Sub Pop
RELEASE: 2007
WEBSITE:
www.myspace/tinyvipersss
Un disco per l'estate? Avendo a disposizione un'unica scelta scarto un paio d album belli e balneari
- m a forse scont at i ( lì per lì ero com bat t ut o se scrivere sul bellissim o e lievem ent e sot t ovalut at o
Reveal dei R.E.M. o su La Voce de l Pa dr on e del Battiato in grazia di Dio anno 1981) - in
favore di un elegant e cupezza rinfrescant e che prende il nom e di H a nds Acr oss Th e Void.
L'aut rice è una ragazza am ericana, from Seat t le, giust am ent e assoldat a dall'aut orevole Sub Pop.
Una vent enne a spasso per il bosco che colora di not e le proprie im m agini. C'è del ripescare con
buona cognizione in quei t errit ori cari a N ick D r a k e m a anche a Ca t Pow e r e a Joanna
Newsom, stretta parente in termini di stile. Sembra quasi di fare una violenza o di spiare il cuore
di Jesy Fortino (in arte Tiny Vipers che in italiano significa "piccole vipere") tanto sono sinceri e
int im i quest i brani. Suonano corde scarne di chit arra che t alvolt a si fanno elet t riche e frizzant i com e nell'int ensissim a coda conclusiva di Forest on fire - e voce sublim e a im prim ersi in t est a; è
folk suadent e e sem plice al cont em po. E un disco su cui viaggiare la not t e, quando la t em pest a
im pulsiva lascia spazio all'int im o di un paio di cuffie; m a anche in quei pom eriggi ai confini di un
sonnecchiare m et afisico, solare e splendidam ent e arrendevole. L incant evole copert ina non m ent e
sul cont enut o, m a esalt a la m agia. Nel libret t o est raibile dall'ingegnosa confezione si legge: " This
record is dedicat ed t o t he people of Tibet and t heir st ruggle wit h Chinese occupat ion". Ci
auguriam o, infine e in t ot ale com part ecipazione alla causa accennat a, che quest i barbagli not t urni
possano essere un buon auspicio post- olimpionico.
Jori Cherubini
ML 14
musicletter.it
update n. 56
recensioni: u n disco pe r l e st a t e
ARTIST: THE ROLLING STONES
TITLE:
Some Girls
LABEL:
Virgin
RELEASE: 1978
WEBSITE:
www.rollingstones.com
I Rollin g St on e s sono la rock n roll band che più ho am at o e i loro dischi sono gli ult im i che
but t erei nella necessit à est rem a di dover allegerire il peso, cost it uit o esclusivam ent e dal
sot t oscrit t o e dagli am at issim i vinili al seguit o, in un im m aginaria fuga in m ongolfiera. Quest e
put t ane da bordello di lusso t ra il 1965 e il 1972 hanno scrit t o le pagine più esalt ant i della st oria
del rock laddove i Beatles nel set t ennat o 1964- 1970 facevano alt ret t ant o nell accezione più
smaccatamente pop. Dopo Ex ile On M a in St r e e t Keit h Richards e Mick Jagger non hanno più
realizzat o dischi che si pot essero definire capolavori assolut i, benchè abbiano part orit o alm eno
quat t ro album che per qualsiasi alt ra rock band avrebbero rappresent at o degni bigliet t i da visit a
per accedere di dirit t o nell olim po del rock n roll. Som e Gir ls ( 1978) è uno di quest i e cont iene
t ut t i gli elem ent i e le carat t erist iche t ipiche di un prodot t o art ist ico nat o per far ballare, sognare e
m et t ere così di buon um ore l ascolt at ore: un perfet t o disco per l est at e. Con Som e Gir ls ci
t roviam o anche nella fat t ispecie t ipica di quando le copert ine avevano una loro im port anza:
ironica e fant ast ica l idea di sovrapporre i volt i di not e at t rici a quelli dei com ponent i della band. Si
part e dall irresist ibile rit m o dance di Miss you seguit o dal rock sporco e im m ediat o di When t he
whip com es down, un uno- due m icidiale. La m usica nera im pazza in Just m y imagination ( una
cover dei Temptation) e Som e Girl con Jagger che si divert e a dare una rappresent azione un
pochino prosaica dell universo fem m inile. Da segnalare ancora il grande rock st radaiolo di Lies e
Respectable. Se I l pom eriggio è t roppo caldo e afoso, m et t et evi all om bra e fat evi cullare dalla
splendida ballat a count ry Far away eyes; quando poi arriva la not t e e siet e in com pagnia della
vost ra dolce m et à per il
m agic m om ent
non c è di m eglio che acolt are Beast of burden, una
perla di pop song che vi farà perdere com plet am ent e i sensi. Davvero niet e m ale per un gruppo
che era divent at o e lo sarà ancora per t ant i anni solo The world s great est rock n roll band .
Domenico De Gasperis
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