FEDERAZIONE ORDINI DEI FARMACISTI

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FEDERAZIONE ORDINI DEI FARMACISTI
FEDERAZIONE ORDINI DEI
FARMACISTI
Rassegna Stampa del 19/02/2016
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parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la
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INDICE
IN PRIMO PIANO
19/02/2016 Settegiorni
Caso farmacie: i dottori responsabili convocati dall'O rdine
8
19/02/2016 Settegiorni Bollate - Paderno
Caso farmacie: i dottori responsabili convocati dall'O rdine
9
19/02/2016 Settegiorni - Sud Milano
Caso farmacie: i dottori responsabili convocati dall'O rdine
10
18/02/2016 IlFarmacistaOnline.it 09:53
Sicilia. Concorso straordinario farmacie, Ordine di Agrigento promuove giornata di
studio: "Prepararsi ai nuovi scenari"
11
18/02/2016 IlFarmacistaOnline.it 09:00
A FarmacistaPiù 2016 il primo convegno sulla 'Farmacologia oncologica'
patrocinato da Aiom e Cipomo
12
18/02/2016 QS - QuotidianoSanita.it
Sicilia. Concorso straordinario farmacie, Ordine di Agrigento promuove giornata di
studio: "Prepararsi ai nuovi scenari"
14
SANITÀ NAZIONALE
19/02/2016 Corriere della Sera - Nazionale
Corruzione c'È chi dice no
16
19/02/2016 Corriere della Sera - Nazionale
Maroni abbandona il fedelissimo «Su Rizzi prove schiaccianti»
18
19/02/2016 Il Sole 24 Ore
Tangenti, Rizzi chiede i domiciliari
19
19/02/2016 Il Sole 24 Ore
Città della Scienza, pronto il museo
20
19/02/2016 La Repubblica - Nazionale
Come mantenere viva la rivoluzione di Basaglia
21
19/02/2016 L'Espresso
Orchi alla stazione
22
19/02/2016 L'Espresso
Perché ho dato un figlio a un'altra
26
19/02/2016 L'Espresso
Ma in Italia non si sa davvero cosa sia
29
19/02/2016 L'Espresso
Non abbiate paura della genetica
30
19/02/2016 L'Espresso
Cosa ci insegna la storia di Jack
32
19/02/2016 La Stampa - Nazionale
Bustarelle e visite in nero: in fumo 6 miliardi l'anno
33
19/02/2016 La Stampa - Nazionale
Rizzi si difende Maroni attacca: "Prove schiaccianti"
35
19/02/2016 La Stampa - Nazionale
Ecco il "whistleblowing" Individua i corrotti aiutato dai loro colleghi
37
19/02/2016 Il Messaggero - Nazionale
La Corte dei conti boccia la "revisione della spesa"
38
19/02/2016 ItaliaOggi
BREVI
39
19/02/2016 ItaliaOggi
Testa con Vidas per un centro pediatrico
40
19/02/2016 Avvenire - Nazionale
Corruzione, le mani sulla sanità
41
19/02/2016 Il Giornale - Nazionale
Caos vaccini, alcune malattie rialzano la testa*
43
19/02/2016 Il Fatto Quotidiano
Lady Dentiera, non solo Lombardia e anche sinistra
44
19/02/2016 Il Fatto Quotidiano
La fatina dei denti, lo scandalo sanità, i controllori puniti
46
19/02/2016 Il Foglio
La salute, il caso e l'uomo moderno. La salvezza non arriverà dai big data
47
19/02/2016 Il Manifesto - Nazionale
Corte dei Conti: «Un insuccesso chiamato spending review»
48
19/02/2016 QN - Il Resto del Carlino - Nazionale
Il camper di Nettuno Tv alla Bolognina «Qui accade di tutto»
49
19/02/2016 QN - La Nazione - Nazionale
ECCO I NUMERI UTILI ECCO I NUMERI UTILI
50
19/02/2016 QN - La Nazione - Nazionale
«E' gratis e c'è per tutti Non compratelo in farmacia»
51
19/02/2016 QN - La Nazione - Nazionale
DOSI PER IL CEPPO C
52
19/02/2016 QN - La Nazione - Nazionale
Vingone rinasce attorno al suo parco Intanto il supermercato può aprire
53
19/02/2016 Il Venerdi di Repubblica
HAI LA NAUSEA? PROVA CON LO ZENZERO...
54
19/02/2016 Viver Sani e Belli
PULIZIA
55
19/02/2016 Viver Sani e Belli
I TESORI DELLA BELLEZZA
56
19/02/2016 Viver Sani e Belli
STOP ALLA FORFORA
59
19/02/2016 Viver Sani e Belli
La nausea
61
VITA IN FARMACIA
19/02/2016 Corriere della Sera - Milano
Appalti truccati, partono le verifiche di Cantone
63
19/02/2016 Corriere della Sera - Roma
«Sto inguaiato» e incastra un rapinatore di banche
64
19/02/2016 La Repubblica - Firenze
Anziani e meningite l'infettivologo accusa "L'indagine fatta tardi"
65
19/02/2016 La Repubblica - Genova
Sanità, Paita smonta il Libro bianco "È un bluff"
66
19/02/2016 La Repubblica - Milano
Cantone controllerà gli appalti della sanità finiti nell'inchiesta
68
19/02/2016 La Stampa - Alessandria
A pochi metri dal Meier un tappeto di siringhe
70
19/02/2016 Libero - Milano
«Basta fango sul Pirellone Ecco il piano per una sanità trasparente e inattaccabile»
71
19/02/2016 QN - Il Resto del Carlino - Ancona
Meningite, l'allarme dei medici: «E' necessario vaccinarsi»
72
19/02/2016 QN - Il Resto del Carlino - Ancona
«La farmacia dell'ospedale non chiude»
73
19/02/2016 QN - La Nazione - Empoli
«Non compratele in farmacia Le dosi sono gratuite»
74
19/02/2016 QN - La Nazione - Pistoia Montecatini
Ecco dove e come prenotare In provincia o nei comuni vicini
75
19/02/2016 QN - La Nazione - Pistoia Montecatini
«Manca il farmaco che copre di più»
76
19/02/2016 QN - La Nazione - Pontedera
«Una settimana drammatica» Farmacie prese d'assalto in città
77
19/02/2016 QN - La Nazione - Prato
Latte, omogenizzati e biscotti Aiuti ai bimbi per l'Emporio Caritas
78
19/02/2016 Il Gazzettino - Rovigo
Il Tar dice no a un'altra farmacia Comune battuto
79
19/02/2016 Il Mattino - Avellino
Ospedale, tagli a raffica: è protesta
80
19/02/2016 Il Mattino - Caserta
Con gli eco-punti «vola» la differenziata e i cittadini vanno in vacanza gratis
81
PROFESSIONI
Il capitolo non contiene articoli
PERSONAGGI
18/02/2016 IlFarmacistaOnline.it 11:15
Specializzazioni. L'appello della Sifo al Governo: "Borse di studio anche per i
farmacisti, cancellare ingiusta disparità"
83
18/02/2016 IlFarmacistaOnline.it 00:05
Defibrillatori. D'Ambrosio Lettieri (Cor): "Ancora proroghe e si continua a morire. Si
risolvano criticità e si faccia chiarezza"
84
18/02/2016 Lospiffero.com 18:09
Brutta e senz'anima la Civica di Fassino
85
18/02/2016 QS - QuotidianoSanita.it
Specializzazioni. L'appello della Sifo al Governo: "Borse di studio anche per i
farmacisti, cancellare ingiusta disparità"
86
18/02/2016 QS - QuotidianoSanita.it
Defibrillatori. D'Ambrosio Lettieri (Cor): "Ancora proroghe e si continua a morire. Si
risolvano criticità e si faccia chiarezza"
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IN PRIMO PIANO
6 articoli
19/02/2016
Pag. 66
diffusione:17000
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Caso farmacie: i dottori responsabili convocati dall'O rdine
Dopo il servizio di Striscia la Notizia arriva la presa di posizione della Conasfa (Federazione farmacisti non
titolari)
GARBAGNATE MILANESE (daf) « Ti mbra ricette, dà consigli posologici, parla di principi farmaceutici e
dosaggi. Però non è un farmacista»; «episodi di abusivismo professionale». Su quasi tutti i periodici del
settore farmaceutico, sui siti internet dedicati alla medicina o alla sanità, Garbagnate Milanese è diventato l'
argomento da leggere. A pochi giorni dal servizio di «Striscia la Notizia» del 6 febbraio su Canale 5 sulle
farmacie comunali la Conasfa (Federazione farmacisti non titolari) chiede l' intervento della Federazione
degli Ordini dei farmacisti per il caso scoppiato e di cui tanto si parla mentre in altri luoghi istituzionali
sembra esserci la consegna del silenzi o. Il presidente dell' Ordine dei farmacisti, il senatore Andrea
Mandelli ha convocato i responsabili delle tre farmacie comunali della città per chiedere spiegazioni. «Per
non generare confusione in materie importanti come questa, è giusto precisare che la competenza su
eventuali procedimenti disciplinari è dell' Ordine provinciale cui è iscritto il professionista e non della
Federazione - dice il presidente dell' Ordine in un comunicato - de tto questo, come presidente dell'O rdine
di Milano ho già provveduto a convocare i responsabili delle farmacie in cui si presume si siano svolti i fatti
illustrati dal servizio televisivo. Gli ordini non possono agire verso persone diverse dai professionisti iscritti pros egue - peraltro non posso che condividere il disappunto e le preoccupazioni dei colleghi di fronte a
questi episodi». La Federazione ha costantemente richiamato la necessità di non concedere spazio a
nessuna forma di abuso della professione. Mentre riferiscono si sia aperto un procedimento disciplinare a
carico dei responsabili delle farmacie comunali garbagnatesi l'o rdine milanese ha inviato la segnalazione ai
carabinieri del Nas e alla Asl di competenza affinchè qualcuno valuti ogni altra forma di violazione
eventualmente da girare alla Procura. S econdo l' ufficio stampa dell' ordine anche il sindaco dovrebbe dare
spiegazioni. Molto più dura è invece la Federazione farmacisti non titolari Conasfa che dichiara: «Il servizio
televisivo farebbe pensare che gli illeciti si siano verificati nelle farmacie Asm. Se così fosse riteniamo che
la Fofi dovrebbe richiedere le dimissioni dell'ammini st ratore e del sindaco, che in quanto titolare delle
farmacie deve tutelare il diritto alla salute del cittadino». Il mago Casanova di Striscia e il suo operatore
«interrogano» uno dei dipendenti
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 19/02/2016
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19/02/2016
Pag. 66
Settegiorni Bollate - Paderno
diffusione:17000
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Caso farmacie: i dottori responsabili convocati dall'O rdine
Dopo il servizio di Striscia la Notizia arriva la presa di posizione della Conasfa (Federazione farmacisti non
titolari)
GARBAGNATE MILANESE (daf) « Ti mbra ricette, dà consigli posologici, parla di principi farmaceutici e
dosaggi. Però non è un farmacista»; «episodi di abusivismo professionale». Su quasi tutti i periodici del
settore farmaceutico, sui siti internet dedicati alla medicina o alla sanità, Garbagnate Milanese è diventato l'
argomento da leggere. A pochi giorni dal servizio di «Striscia la Notizia» del 6 febbraio su Canale 5 sulle
farmacie comunali la Conasfa (Federazione farmacisti non titolari) chiede l' intervento della Federazione
degli Ordini dei farmacisti per il caso scoppiato e di cui tanto si parla mentre in altri luoghi istituzionali
sembra esserci la consegna del silenzi o. Il presidente dell' Ordine dei farmacisti, il senatore Andrea
Mandelli ha convocato i responsabili delle tre farmacie comunali della città per chiedere spiegazioni. «Per
non generare confusione in materie importanti come questa, è giusto precisare che la competenza su
eventuali procedimenti disciplinari è dell' Ordine provinciale cui è iscritto il professionista e non della
Federazione - dice il presidente dell' Ordine in un comunicato - de tto questo, come presidente dell'O rdine
di Milano ho già provveduto a convocare i responsabili delle farmacie in cui si presume si siano svolti i fatti
illustrati dal servizio televisivo. Gli ordini non possono agire verso persone diverse dai professionisti iscritti pros egue - peraltro non posso che condividere il disappunto e le preoccupazioni dei colleghi di fronte a
questi episodi». La Federazione ha costantemente richiamato la necessità di non concedere spazio a
nessuna forma di abuso della professione. Mentre riferiscono si sia aperto un procedimento disciplinare a
carico dei responsabili delle farmacie comunali garbagnatesi l'o rdine milanese ha inviato la segnalazione ai
carabinieri del Nas e alla Asl di competenza affinchè qualcuno valuti ogni altra forma di violazione
eventualmente da girare alla Procura. S econdo l' ufficio stampa dell' ordine anche il sindaco dovrebbe dare
spiegazioni. Molto più dura è invece la Federazione farmacisti non titolari Conasfa che dichiara: «Il servizio
televisivo farebbe pensare che gli illeciti si siano verificati nelle farmacie Asm. Se così fosse riteniamo che
la Fofi dovrebbe richiedere le dimissioni dell'ammini st ratore e del sindaco, che in quanto titolare delle
farmacie deve tutelare il diritto alla salute del cittadino». Il mago Casanova di Striscia e il suo operatore
«interrogano» uno dei dipendenti
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 19/02/2016
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Pag. 66
Settegiorni - Sud Milano
Dopo il servizio di Striscia la Notizia arriva la presa di posizione della Conasfa (Federazione farmacisti non
titolari)
GARBAGNATE MILANESE (daf) « Ti mbra ricette, dà consigli posologici, parla di principi farmaceutici e
dosaggi. Però non è un farmacista»; «episodi di abusivismo professionale». Su quasi tutti i periodici del
settore farmaceutico, sui siti internet dedicati alla medicina o alla sanità, Garbagnate Milanese è diventato l'
argomento da leggere. A pochi giorni dal servizio di «Striscia la Notizia» del 6 febbraio su Canale 5 sulle
farmacie comunali la Conasfa (Federazione farmacisti non titolari) chiede l' intervento della Federazione
degli Ordini dei farmacisti per il caso scoppiato e di cui tanto si parla mentre in altri luoghi istituzionali
sembra esserci la consegna del silenzi o. Il presidente dell' Ordine dei farmacisti, il senatore Andrea
Mandelli ha convocato i responsabili delle tre farmacie comunali della città per chiedere spiegazioni. «Per
non generare confusione in materie importanti come questa, è giusto precisare che la competenza su
eventuali procedimenti disciplinari è dell' Ordine provinciale cui è iscritto il professionista e non della
Federazione - dice il presidente dell' Ordine in un comunicato - de tto questo, come presidente dell'O rdine
di Milano ho già provveduto a convocare i responsabili delle farmacie in cui si presume si siano svolti i fatti
illustrati dal servizio televisivo. Gli ordini non possono agire verso persone diverse dai professionisti iscritti pros egue - peraltro non posso che condividere il disappunto e le preoccupazioni dei colleghi di fronte a
questi episodi». La Federazione ha costantemente richiamato la necessità di non concedere spazio a
nessuna forma di abuso della professione. Mentre riferiscono si sia aperto un procedimento disciplinare a
carico dei responsabili delle farmacie comunali garbagnatesi l'o rdine milanese ha inviato la segnalazione ai
carabinieri del Nas e alla Asl di competenza affinchè qualcuno valuti ogni altra forma di violazione
eventualmente da girare alla Procura. S econdo l' ufficio stampa dell' ordine anche il sindaco dovrebbe dare
spiegazioni. Molto più dura è invece la Federazione farmacisti non titolari Conasfa che dichiara: «Il servizio
televisivo farebbe pensare che gli illeciti si siano verificati nelle farmacie Asm. Se così fosse riteniamo che
la Fofi dovrebbe richiedere le dimissioni dell'ammini st ratore e del sindaco, che in quanto titolare delle
farmacie deve tutelare il diritto alla salute del cittadino». Il mago Casanova di Striscia e il suo operatore
«interrogano» uno dei dipendenti
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 19/02/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Caso farmacie: i dottori responsabili convocati dall'O rdine
18/02/2016 09:53
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L'obiettivo è offrire gli strumenti per una migliore gestione tecnico-amministrativa della farmacia e fare il
punto sullo stato del concorso straordinario in Sicilia: tempistiche, procedure di assegnazione, patti
preliminari, dimissioni, costituzione della società, forme giuridiche. IL PROGRAMMA
18 FEB - Domenica prossima, ad Agrigento (Grand Hotel Mosè, viale Leonardo Sciascia, ore 9,30), si
svolgerà una giornata di studio organizzata dall'Ordine dei Farmacisti di Agrigento, presieduto dal Maurizio
Pace, segretario della Federazione degli Ordini dei Farmacisti, dedicato agli sviluppi del Concorso
straordinario per l'assegnazione delle nuove sedi farmaceutiche. Come si ricorderà, nelle scorse settimane
si era manifestata una forte criticità dopo che la Regione Sicilia aveva deciso di stralciare dall'interpello le
sedi la cui individuazione era stata oggetto di contestazioni, criticità che era stata immediatamente
segnalata proprio dal Segretario Pace e che ora è rientrata con l'annullamento del decreto regionale,
accogliendo anche le osservazioni federali. Superato questo ostacolo, l'iniziativa dell'Ordine di Agrigento,
intitolata significativamente Progetto nuova farmacia, vuole rappresentare un momento di confronto con gli
esperti del settore sullo stato del concorso straordinario della Sicilia: tempistiche, procedure di
assegnazione, patti preliminari, dimissioni, costituzione della società, forme giuridiche. Ma verranno trattati
anche aspetti gestionali quali l'avvio dell'impresa, il finanziamento, e l'elaborazione di un business-plan per
valutare la sostenibilità economico-finanziaria della nuova sede anche alla luce degli effetti del DDL
concorrenza la cui approvazione è ormai imminente. Di conseguenza l'incontro rappresenta un momento
importante per tutti i farmacisti, titolari e collaboratori e giovani all'esordio nell'attività professionale, che
vogliano migliorare e approfondire le proprie conoscenze personali per una migliore gestione tecnicoamministrativa della propria - attuale o futura - in cui lavorano o in cui pensano un domani di investire le
proprie personali capacità imprenditoriali. Ai lavori, che saranno introdotti da Maurizio Pace e da Claudio
Miceli, componente del CdA di Credifarma e presidente di Atifar Federfarma Agrigento, parteciperanno
numerosi esperti: dall'economista aziendale Franco Falorni all'esperto di tematiche concorsuali Attilio
Mediatore, dall'amministratore delegato di Credifarma, Attilio Alessandrini, al vicedirettore generale di
Unico, Ezio Diolaiti oltre a esponenti del comparto farmaceutico.
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 19/02/2016
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Sicilia. Concorso straordinario farmacie, Ordine di Agrigento promuove
giornata di studio: "Prepararsi ai nuovi scenari"
18/02/2016 09:00
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L'iniziativa nasce con l'obiettivo di far in modo che il farmacista apprenda i nuovi meccanismi di azione, per
rappresentare un valido supporto al paziente oncologico nell'individuazione e nella gestione degli effetti
collaterali, spesso imprevedibili e sottovalutati.
18 FEB - Una pluralità di fattori (incidenza epidemiologica, deospedalizzazione del paziente oncologico, la
distribuzione per conto che riguarda già diverse terapie antitumorali), coinvolgono sempre più il farmacista
nella supporto al paziente oncologico, le cui cure rappresentano una voce di grande rilevanza di costo per il
Sns (superiore ad 8 mld/anno). FarmacistaPiù 2016, il congresso annuale dei farmacisti italiani, promosso
da Fofi e Fondazione Cannavò, organizzato da Edra Spa e sostenuto da quest'anno da Utifar, intende
stimolare un dibattito su questo tema di grande attuale con il primo convegno sulla "Farmacia oncologica",
patrocinato da AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e CIPOMO (Collegio Italiano dei Primari
Oncologi Medici Ospedalieri), volto ad accrescere la competenza del farmacista nel supporto al paziente
oncologico. "Crediamo" - spiega Claudio Verusio, direttore SC Oncologia Medica presso ASST della Valle
Olona - "nel farmacista e crediamo che debba apprendere i nuovi meccanismi di azione, per rappresentare
un valido supporto al paziente oncologico nell'individuazione e nella gestione degli effetti collaterali, spesso
imprevedibili e sottovalutati. Questo convegno sarà molto utile nel porre in evidenza la necessità di creare
la figura della farmacia e del farmacista specializzato verso le terapie oncologiche". "Dal convegno scaturirà
un'innovativa procedura di Certificazione nazionale per il riconoscimento della farmacia oncologica, un
approccio serio e rigoroso per qualificare il ruolo del farmacista. La formazione e la certificazione sono
essenziali, commenta Elena Penazzi - giornalista e farmacista - il ruolo del farmacista territoriale è di
fondamentale importanza per andare a riempire un vuoto assistenziale". "Deve svilupparsi spiega
Elisabetta Rossin - responsabile Ufa ed esperta in Farmacologia e Farmacia Ospedaliera - una crescente
interazione tra farmacista ospedaliero e territoriale poiché il farmacista è frequentemente l'ultimo
professionista che interagisce col paziente prima che il farmaco venga dispensato. Assume quindi, un ruolo
fondamentale nella gestione del paziente su aderenza terapeutica, alimentazione e rischi di interazioni
farmacologiche, benessere psichico e oncologia estetica". Rachele Aspesi, - farmacista e dietista,
Segretario dell'Ordine di Varese - aggiunge "l'importanza dell'alimentazione assunta durante il trattamento
con farmaci oncologiciche viene spesso sottovalutata, pertanto il paziente rischia di essere isolato nei
confronti di un altro tema così delicato". Troviamo traccia della stessa sensibilità nelle parole di Lara
Bellardita - psicologa e psicoterapeuta - "i familiari fanno ancor più fatica dei pazienti stessi ad affrontare e
gestire la propria sofferenza, e quando questo succede l'impatto sul percorso di cura del paziente può farsi
sentire. Il farmacista può essere visto come un volto amico e competente che diventa un riferimento anche
per i familiari". Di grande supporto è stata l'esperienza di Angela Noviello - Direttore Italia e coordinatore
Europa di OTI Oncology Training International e presidente di Isfoe International Society for Oncology
Esthetics - per aver partecipato a "Salute allo Specchio", "un percorso dedicato a tutte le donne in cura al
reparto di Oncologia dell'IRCCS Ospedale San Raffaele, nato per ritrovare il sorriso e fiducia in se stessi".
L'autostima e la riappropriazione del proprio corpo sono idee condivise anche da Chiara Boschieri - esperta
in oncologia estetica - secondo la quale "il prodotto cosmetico aiuta il paziente oncologico nel prendersi
cura di sé, della propria persona, della propria immagine, migliorandone la percezione". "Anche la
conoscenza delle interazioni tra farmaci è indispensabile per evitare spiacevoli situazioni che si possono
verificare durante la co-somministrazione di farmaci e farmaci antitumorali, erbe medicinali o prodotti
omeopatici" aggiunge Paolo Vintani - farmacista, vice presidente Federfarma Milano "La coraggiosa sfida
che intraprende FarmacistaPiù 2016 sviluppando la basi culturali e metodologiche della Farmacia
IN PRIMO PIANO - Rassegna Stampa 19/02/2016
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patrocinato da Aiom e Cipomo
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Oncologica è una risposta concreta ai nuovi modelli di pharmaceutical care che nobilitano il farmacista da
dispensatore del farmaco ad educatore e consulente di salute".
18/02/2016
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Sicilia. Concorso straordinario farmacie, Ordine di Agrigento promuove
giornata di studio: "Prepararsi ai nuovi scenari"
L'obiettivo è offrire gli strumenti per una migliore gestione tecnico-amministrativa della farmacia e fare il
punto sullo stato del concorso straordinario in Sicilia: tempistiche, procedure di assegnazione, patti
preliminari, dimissioni, costituzione della società, forme giuridiche. IL PROGRAMMA
18 FEB - Domenica prossima, ad Agrigento (Grand Hotel Mosè, viale Leonardo Sciascia, ore 9,30), si
svolgerà una giornata di studio organizzata dall'Ordine dei Farmacisti di Agrigento, presieduto dal Maurizio
Pace, segretario della Federazione degli Ordini dei Farmacisti, dedicato agli sviluppi del Concorso
straordinario per l'assegnazione delle nuove sedi farmaceutiche. Come si ricorderà, nelle scorse settimane
si era manifestata una forte criticità dopo che la Regione Sicilia aveva deciso di stralciare dall'interpello le
sedi la cui individuazione era stata oggetto di contestazioni, criticità che era stata immediatamente
segnalata proprio dal Segretario Pace e che ora è rientrata con l'annullamento del decreto regionale,
accogliendo anche le osservazioni federali. Superato questo ostacolo, l'iniziativa dell'Ordine di Agrigento,
intitolata significativamente Progetto nuova farmacia, vuole rappresentare un momento di confronto con gli
esperti del settore sullo stato del concorso straordinario della Sicilia: tempistiche, procedure di
assegnazione, patti preliminari, dimissioni, costituzione della società, forme giuridiche. Ma verranno trattati
anche aspetti gestionali quali l'avvio dell'impresa, il finanziamento, e l'elaborazione di un business-plan per
valutare la sostenibilità economico-finanziaria della nuova sede anche alla luce degli effetti del DDL
concorrenza la cui approvazione è ormai imminente.
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Lavoro e Professioni
SANITÀ NAZIONALE
32 articoli
19/02/2016
Pag. 1,17
diffusione:298071
tiratura:412069
Corruzione c'È chi dice no
Gian Antonio Stella
Troppe volte, nel passato, chi ha denunciato uno scandalo è stato abbandonato. Successe un secolo e
mezzo fa a Cristiano Lobbia, patriota garibaldino e deputato.
a pagina 17
G iù le mani da Giovanna Ceribelli. Troppe volte, nel passato più recente e più remoto, chi ha denunciato
uno scandalo come la commercialista di Caprino Bergamasco che ha fatto scoppiare l'ultimo bubbone della
Sanità lombarda è stato abbandonato a se stesso, isolato, punito. Come fosse colpevole di non essersi
fatto gli affari suoi.
Successe un secolo e mezzo fa a Cristiano Lobbia, il patriota garibaldino e deputato che per primo
denunciò al Parlamento di Firenze la vergognosa cessione per quindici anni a faccendieri raccolti intorno al
Credito Mobiliare, in cambio di un'anticipazione di cassa di 180 milioni (meno della metà di quelli offerti
senza accordi-capestro da finanzieri parigini e londinesi) della Regia Tabacchi, il monopolio che
rappresentava allora secondo il banchiere Rothschild «l'unica entrata sicura dello Stato». Fu fatto a pezzi, il
Lobbia. Tentarono di ammazzarlo, gli scatenarono addosso un processo infame per procurato allarme dal
quale troppo tardi sarebbe uscito vittorioso, allestirono una macchina del fango per demolire la sua
immensa popolarità, tennero per mesi chiuso il Parlamento teorizzando che a camere chiuse non c'era
l'immunità... Quando gli restituirono l'onore, dopo anni di strani suicidi e morti improvvise, era ormai un
uomo finito. Destinato a morire, a 50 anni, di crepacuore.
E da allora purtroppo non è cambiato molto. Lasciando pure perdere Giacomo Matteotti, che secondo
diversi storici potrebbe essere stato ucciso anche per avere scritto un articolo pubblicato dopo la sua morte
da English Life sulla «condotta della Banca Commerciale» e sui rapporti del governo fascista con la Sinclair
Oil Company, molti degli scandali più recenti hanno avuto epiloghi sconfortanti.
Ricordate come deflagrò Tangentopoli nel 1992? Un giovane imprenditore lombardo, Luca Magni, alla
guida di un'impresa di pulizie, si ribellò alle pretese di Mario Chiesa, il presidente del Pio Albergo Trivulzio
che per una commessa voleva una tangente, e aiutò i carabinieri a incastrare l'estorsore. Da lì, venne giù
tutto: l'arresto dell'esponente socialista, l'inchiesta sul sistema di finanziamenti ai partiti, il crollo di Bettino
Craxi e gran parte dei partiti della Prima Repubblica...
Fu additato come un eroe, Luca Magni. Vent'anni dopo avrebbe confidato a ilgiorno.it : «Rifarei tutto. Ma
cercherei di tutelarmi di più. Ho denunciato il sistema delle tangenti che strozzava la mia azienda ma non
potevo prevedere che in poco tempo avrei perso tutti gli appalti. Dopo la denuncia, gli enti pubblici non mi
hanno più invitato alle gare. Nel '92 l'azienda fatturava un miliardo di lire, nel '94 solo 200 milioni». Un
quinto. «Non ho messo in conto le ritorsioni economiche e lavorative che avrei incontrato. L'azienda, così, è
fallita». Ha ricominciato da zero con un'altra impresina e un dogma: mai più enti pubblici.
E ricordate lo scandalo della Sanità lombarda del '99? Citiamo la cronaca di Paolo Biondani sul Corriere di
allora: «Più di 300 medici milanesi imputati di corruzione. E un big della sanità privata, Giuseppe Poggi
Longostrevi, accusato di aver gestito, con una "banda" di familiari e dipendenti, una truffa da 60 miliardi ai
danni delle casse pubbliche, ossia di tutti i contribuenti». L'inchiesta era partita da un vigile urbano,
Massimo Mola, che aveva rifiutato una tangente di 300 milioni «offertagli da Poggi nel tentativo di
insabbiare un abuso edilizio». Quando andò a cercare quel piccolo grande uomo Francesco Battistini lo
trovò relegato nel suo ufficetto, dove mai aveva ricevuto un encomio che non fosse una pacca sulle spalle
dagli amici. Quanto all'altro protagonista della denuncia che aveva fatto crollare il sistema marcio, il
manager sanitario Giuseppe Santagati, avrebbe raccontato una decina di anni dopo al Venerdì : «Fui
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quelli che denunciano
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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cacciato. Sostituito al vertice della mia ex azienda (ironia della sorte o scelta calcolata?) da un mio
omonimo: Santagati Giuseppe, stesso nome e stesso cognome». Lui tornò a fare l'avvocato.
Maria Grazia Blefari, messa a dirigere la Stazione unica appaltante della Provincia di Reggio Calabria, area
ad altissimo rischio, appena scoprì nel 2012 che la busta di uno dei concorrenti a un appalto era stata
trovata sul divano e non nella cassaforte dove doveva stare, raccolse tutto il coraggio che aveva e si fiondò
alla Finanza. Venne fuori che buona parte degli appalti era pilotata da dipendenti infedeli che aprivano le
buste, controllavano le offerte e informavano la tal ditta che vinceva sempre. Finirono in manette una
ventina di addetti, imprenditori, intermediari. I magistrati stessi, in un'ordinanza, resero omaggio alla
signora: «L'inchiesta trae origine dall'ammirevole tenacia con la quale un funzionario fedele, la dr.ssa
Blefari...». Applausi e complimenti. Pochi mesi dopo la dirigente veniva rimossa. Grazie, vada pure.
Torniamo in Padania? Ecco il caso di Andrea Franzoso, il funzionario delle Ferrovie Nord Milano che
denunciò l'allora presidente Norberto Achille, spinto a dimettersi per la scoperta delle incredibili spese
pazze fatte con la carta di credito aziendale. Che fine ha fatto? Risponde un'interrogazione parlamentare
del M5S e un ricorso al Tribunale del lavoro. Dove si legge che l'uomo, reo di aver fatto il proprio dovere, è
«costretto a trascorrere la giornata lavorativa nella più completa inattività e con progressivo isolamento: i
colleghi di lavoro erano restii a recarsi nel suo ufficio per timore di essergli associati e subire ritorsioni».
E potremmo andare avanti per ore. Raccontando storie su storie. Una più amara dell'altra, come quella del
sindacalista salernitano Giuseppe Cicalese, che per difendere i colleghi perbene denunciò l'anno scorso
alcuni assenteisti dell'ospedale assolutamente indifendibili. Lo Stato di lui si è dimenticato, ma non i
prepotenti del cartellino. Che sono arrivati addirittura a minacciarlo di morte. Prova provata, se mai ce ne
fosse ancora bisogno, della necessità urgentissima di una legge che tuteli fino in fondo chi fa il proprio
dovere denunciando andazzi intollerabili. Le chiacchiere e i battimani di un giorno hanno proprio stufato .
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I volti
Dall'alto, Cristiano Lobbia, (scandalo dei tabacchi); Luca Magni (Mani Pulite, Milano) e Giuseppe Santagati
(scandalo sanità)
La parola
corruzione
Dal latino corruptio , a sua volta sostantivo dal verbo corrumpere , «corrompere». Indica il disfacimento, il
guastarsi, il degenerare di qualcosa. In senso generico, la corruzione indica la condotta di una persona che,
in cambio di denaro oppure di altri vantaggi, agisce contro i propri doveri e obblighi. I reati di corruzione
sono previsti dagli articoli 318-322 quater del codice penale.
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19/02/2016
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La lady delle cliniche pronta a espandersi anche in Veneto e in Piemonte L'intercettazione «Ho rapporti
ottimi con Chiamparino, gli affari migliori si fanno con i comunisti»
Federico Berni
MILANO Gli affari della signora delle cliniche erano in continua espansione. Non solo Lombardia, ma il
tentativo di agganciare nuovi mercati sfruttando i «canali» della Lega Nord, anzitutto. Ma non solo. Paola
Canegrati versa all'allora candidato alla Regione Veneto Flavio Tosi «10 mila euro» attraverso la
Fondazione «Ricostruiamo il Paese». Con Luca Galli (vicesindaco leghista di Castellanza, Varese) la
«mandrake» della sanità cerca di trovare agganci in Piemonte: «Io con Chiamparino c'ho dei rapporti
ottimi», dice Galli intercettato: «Gli affari migliori si fanno sempre con i comunisti!». L'operazione Piemonte
non si concretizzerà mai. Così come quella di arrivare in Liguria. «Poi settimana prossima incontriamo il
presidente Burlando (Claudio, ndr ) della Regione», dice l'intercettazione nell'informativa dei carabinieri del
Nucleo investigativo dei carabinieri di Miano.
Ieri per la Canegrati è stato il giorno dell'interrogatorio di garanzia a San Vittore. «È molto preoccupata per
suo figlio 14enne e per le sorti dei mille dipendenti del gruppo», ha dichiarato il suo legale Leonardo
Salvemini. Faccia a faccia col gip anche per il «dominus» della sanità lombarda Fabio Rizzi («Adesso sono
politicamente finito»). Probabili nuovi interrogatori col pm della Procura di Monza, Manuela Massenz. Negli
atti dell'indagine «Smile» compare anche il nome del governatore lombardo Roberto Maroni. Nel luglio
2014 il portaborse Mario Longo è in auto con l'affarista, con casa a Miami, Stefano Lorusso. Parlano di
affari all'estero e società in Lussemburgo: «Ma lì c'è anche Maroni?», chiede Lorusso. Longo non risponde:
«Ehhh...». La circostanza non viene approfondita dalle indagini. La portavoce di Maroni Isabella Votino,
smentisce che «abbia società, partecipazioni o conti all'estero». Duro, invece, il commento del governatore
sulle accuse dei pm all'ex braccio destro Rizzi: «Mi pare ci siano delle prove schiaccianti - ha detto Maroni . Ci sono dei magistrati politicizzati, in questo caso hanno fatto egregiamente il loro lavoro». E ieri il
governatore ha incontrato il presidente dell'Autorità anticorruzione Raffaele Cantone: «Valuteremo se
commissariare gli appalti ancora in essere relativi a quest'inchiesta», ha spiegato Cantone.
Dalle carte spunta anche il nome della Octopusbrain, associazione contro il disagio giovanile con Mario
Longo presidente, la compagna Silvia Bonfiglio (tesoriere) e nel direttivo Rizzi e il segretario leghista Matteo
Salvini. Il tuttofare Longo, intercettato, riassume così il ruolo di Comunione e liberazione nel passato della
Sanità lombarda: «I ciellini sono quelli che hanno inventato la politica dei "service"».
Cesare Giuzzi
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L'indagine
Martedì scorso, la procura di Monza ha otte-nuto 16 arresti nell'ambito dell'inchiesta «Smile» Gli inquirenti
ipotizzano i reati di turbata libertà degli incanti, associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e
riciclaggio Le indagini, avviate nel 2013, riguardano appalti per ambulatori odontoiatrici
Foto: A Milano Longo e la Canegrati intercettati vicino alla sede della Regione
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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Maroni abbandona il fedelissimo «Su Rizzi prove schiaccianti»
19/02/2016
Pag. 12
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Tangenti, Rizzi chiede i domiciliari
S.Mo.
pNell'inchiesta sulle tangenti nella sanità lombarda sono partiti ieri gli interrogatori di garanzia davanti al
gip. Ad essere ascoltati, in carcere, sono stati i tre protagonisti della vicenda, il consigliere leghista della
Lombardia Fabio Rizzi, il suo collaboratore Mario Valentino Longo e l'imprenditrice Maria Paola Canegrati,
sottoposti a regime di custodia cautelare con l'accusa di associazione a delinquere, corruzione e turbativa
d'asta nell'aggiudicazione di appalti nel settore odontoiatrico. Tutti hanno rilasciato dichiarazioni e si sono
difesi. Rizzi si è detto «sorpreso della ricostruzione»e chiederà un ulteriore colloquio con il procuratore di
Monza. Il suo legale ha già depositato la ri- chiesta di arresto ai domiciliari. Longo sta invece preparando
una memoria difensivae il suo legale valuterà quando richiederei domiciliari. L'intenzione è di preparare una
contestazione puntuale e tecnica su appalti e denaro. Longo e Rizzi nell'inchiesta risultano legati da
interessi e spartizione di mazzette, mentre i legali ricordano che sono anche amici da 25 anni. Canegrati,
intorno a cui, per gli inquirenti, ruoterebbe una galassia di imprese in grado di accaparrarsi gli appalti nel
settore odontoiatrico attraverso amicizie e tangenti, ha detto di voler «fare chiarezza». L'avvocato ha
chiesto i domiciliari. Relativamente a quanto pubblicato ieri sul Sole 24 Ore, in cui si riportano gli atti
dell'inchiesta della procura di Monza, Elisabetta Mombrini, responsabile degli approvvigionamenti
dell'ospedale di Treviglio, precisa che l'appalto aperto è stato poi annullato: «Il 31/07/2007 l'azienda
ospedaliera di Treviglio aveva indetto un bando per l'affidamento del servizio di assistenza specialistica di
odontoiatria. Ma nel corso dell'espletamento della procedura, dopo pochi mesi, prima ancora che fossero
pervenute offerte da parte dei concorrenti, l'ente nel mese di dicembre ha rivalutato la situazione
ridefinendo la strategia aziendale, annullando così la procedura aperta». Ieri è stata anche depositata la
mozione di sfiducia in Regione, firmata da Pd e Patto civico.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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Sanità lombarda. Ieri gli interrogatori di garanzia - Canegrati: voglio fare chiarezza
19/02/2016
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Città della Scienza, pronto il museo
Vera Viola
NAPOLI pTre anni dopo l'incendio doloso che distrusse il Science Center di Città della Scienza, in
occasione dell'anniversario il4 marzo, sarà completatoe si potrà visitare l'edificio (parte della cittadella
gestita da Fondazione Idis) che da dicembre prossimo ospiterà «Corporea»: il primo museo interattivo in
Europa interamente dedicato al tema della salute, delle scienze e tecnologie biomedicali e della
prevenzione, basato sulla sperimentazione diretta dei fenomeni da parte dei visitatori. «Corporea», che
avrebbe dovuto essere l'ultimo tassello del "parco dell'innovazione" napoletano, di fatto avvia il rilancio delle
attività espositive e della ricostruzione del Science Center di Città della Scienza. L'edificio, progettato dallo
studio Pica Ciamarra, si sviluppa su una superficie di 5.000 mq: per costruirlo è stato necessario un
investimento di 28 milioni circa. Intanto, è in corso la gara per l'allestimento del museo. Oltre a una grande
area espositiva interattiva, il nuovo museo, che è il primo dedicato alla salute a livello nazionale, sarà
dotato di laboratori didattici e installazioni multimediali. Caratteristica in- novativa dell'opera è l'incubatore
per piccole imprese e startup nel settore biomedicale. Il museo «Corporea» opererà anche in sinergia con
le politiche promosse dal ministero della Salute, un luogo aperto di confronto tra scienza e società. Sul
fronte della ricostruzione del Museo della Scienza, invece, dopo la consegna alla Regione Campania il 22
dicembre 2015 del progetto definitivo (assegnato con bando internazionale ai gio- vanissimi Valerio Ciotola,
Andrea Guazzieri, che si sono aggiudicati il premio di 65 mila euro di Inarcassa, oltre all'incarico del
progetto definitivo) si attende la convocazione della conferenza di sevizi cui dovrà seguire il passaggio in
consiglio comunale per la ratifica, così come previsto nell'Apq e definito dalla legge. La ricostruzione sarà
realizzata con 34,5 milioni di risorse pubbliche oltrea 35,5 milioni messi sul tavolo dalla Fondazione Idis.
Sarà inaugurato il 4 marzo del 2018. Il 4 marzo 2016 nella cittadella di Coroglio sarà un momento di festa,
aperto a tutti i cittadini nell'ambito della quale verrà fatto il taglio del nastro del nuovo edificio, alla presenza
del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio e del sottosegretario alla presidenza del
consiglio Claudio De Vincenti. Sarà anche l'occasione per denunciare ancora una volta che a tre anni
dall'attentato, non si conoscono nèi volti dei mandanti dell'incendio doloso di tre anni fa, né quelli degli
esecutori materiali né di eventuali complici. Città della Scienza chiede anche quest'anno «che si faccia luce
su un episodio oscuro che rappresenta una spada di Damocle per chi vuole operare per il rilancio di
Napoli».
LE RISORSE
28
milioni Corporea Investimento realizzato con 20 milioni circa di fondi Ue stanziati dalla Regione e8 milioni
di Fondazione Idis
70
milioni Science Center Finanziamento attivato per la ricostruzione del museo distrutto dall'incendio: 34
milioni di fondi pubblici e 35 di risorse private
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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Ricostruzioni. Serviranno ancora tre anni per il completamento delle strutture dell'area incendiata
CAMPANIA
19/02/2016
Pag. 43
diffusione:289003
tiratura:424634
Come mantenere viva la rivoluzione di Basaglia
Tra parole e immagini, "L'istituzione inventata" è il diario collettivo di quarant'anni di battaglie
PIER ALDO ROVATTI
«Ci è sembrato doveroso mettere giù questo diario», scrive Franco Rotelli nella presentazione di
L'istituzione inventata. Almanacco Trieste 1971-2010 (collana 180, edizioni AlphaBeta Verlag). È un diario
per parole e immagini di quanto è accaduto nella città: l'arrivo di Franco Basaglia, la chiusura del
manicomio di San Giovanni, la legge 180 che corona un decennio di lotte e pratiche de-istituzionalizzanti.
Ma che al tempo stesso immette nei decenni difficili del dopo, quando non è più solo il momento di "negare"
ma soprattutto quello di "inventare" una nuova e diversa istituzione.
Questa costruzione o "invenzione" è già presente negli anni di Basaglia, accompagna da subito la sua
"rivoluzione", ma solo dopo diventa il compito più importante da svolgere, un lavoro incessante contro
un'infinità di resistenze e opposizioni. Un lavoro - dice Rotelli - che «purtroppo è appena cominciato».
Un work in progress che questo volume aiuta a comprendere, raccontandolo dal di dentro attraverso scritti,
storie, fotografie. Descrivendo l'avventura basagliana in un modo che non è né agiografico né troppo
banale e ridotto in pillole. Si comincia con i cinquecento nomi che aprono l'almanacco in ordine alfabetico
(con l'avvertenza che si tratta solo di una parte di coloro che potrebbero essere inseriti nell'elenco): danno
subito l'idea che qui è entrato in scena un collettivo vasto, un'effettiva comunità di intenti dove troviamo
tecnici e intellettuali mescolati a una folla di altre figure provenienti da fuori e dal basso. Compresi alcuni
pazienti prima chiusi in manicomio, e che poi hanno contribuito ad aprirlo e a trasformarlo. Anche l'autore
evita di mettersi al centro della scena, proponendosi più che altro come curatore dei materiali proposti al
lettore. Rotelli è lo psichiatra ha lavorato a stretto contatto con Basaglia fino alla sua prematura scomparsa,
ne ha rilevato il ruolo per molti anni passando in seguito a dirigere l'Azienda sanitaria triestina (mentre
Peppe Dell'Acqua gli succedeva al Dipartimento di salute mentale). Infine - ed è cronaca recente - è
diventato presidente della commissione Sanità in Consiglio regionale. Quanto all'obiettivo principale
dell'operazione, resta quella di ampliare e restituire complessità all'esperienza di Trieste: una necessità di
superare l'ospedale psichiatrico che appare così come la più profonda verità del lascito di Basaglia,
passando al territorio, investendo la politica stessa della salute dei cittadini. Così l'almanacco vuole dar
conto di tutte le iniziative che sono state immaginate e costruite per dare realtà a un'impresa che non
poteva limitarsi a fare uscire gli internati dal manicomio ma doveva estendere questo progetto di "apertura"
all'intera città e a un'estesa pratica territoriale della salute. Con parole d'ordine molto chiare:
emancipazione, non guarigione; laboratori, non ambulatori. Insomma, una politica sociale tutta da inventare
attorno a questo "oggetto povero", che è poi anche la vita di ciascuno di noi, nella banalità del soffrire e
dell'essere allegri.
Nella presentazione Rotelli ricorda quanto sia impervia la strada della "banalità del bene" e avverte chi
voglia avventurarsi nella lettura dell'almanacco che la parola "soggetto" vi riemerge di continuo per sottrarla
alla negazione assoluta (quella del manicomio e delle istituzioni totali ancora esistenti nel mondo), ma
anche alle altre forme di negazione della libertà presenti nella società attuale. Così la lotta contro tutte le
istituzioni della follia, che trova nell'esperienza di Trieste un modello, diventa una battaglia di civiltà a
beneficio delle vittime del disagio mentale. E insieme un appello a "inventare" una nuova politica per la vita.
Foto: *IL LIBRO L'istituzione inventata di Franco Rotelli (AlphaBeta Verlag, pagg. 323, euro 29). A destra
nella foto, Franco Basaglia
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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R2 CULTURA
19/02/2016
Pag. 12 N.8 - 25 febbraio 2016
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tiratura:240347
Orchi alla stazione
A Roma Termini si aggirano pedofli a caccia di minorenni. Piccoli immigrati senza famiglia, costretti a vivere
nei cunicoli sottoterra e a prostituirsi per mangiare. Reportage dalle viscere della capitale di Floriana Bulfon
SCHELETRI DI OMBRELLI, un gabbiano, kleenex usati e una grata arrugginita che si apre e si chiude. Un
tappeto di melma, l'odore stordisce. Fathi si sposta il ciuffo di capelli, abbassa la testa e scende giù nel
buco. «Me glio dormire fuori». Abdul risale la scaletta e si stringe nella felpa per il freddo. «Io sto qui, sotto
l'albero». La sua vita è in un metro quadrato fatto di un cartone, una coperta marrone e due sacchetti di
plastica blu. «Fuori è meglio, perché tira vento e non c'è quella puzza», dice. Ma quella puzza, anche se
tira vento, rimane impressa nelle narici. E non se ne vuole andare. Fathi ha 14 anni, vive qui da due anni ed
è arrivato da solo da Gharbia, in Egitto. Abdul ne ha 16. Come lui Ibrahim e gli altri. Venti, trenta ragazzini
che dormono per terra, rubano, si prostituiscono. Invisibili. In un giardino con pochi fli d'erba rinsecchiti, tra
taxi che aspettano e pullman che scaricano turisti, dietro a chioschi di libri usati e reliquie del Ventennio.
Nel cuore della Capitale. Attorno al più importante snodo ferroviario nazionale. Il grande ventre di Roma e
dell'Italia: la stazione Termini. E per assonanza viene in mente Christiane F., il suo libro di fne Anni 70,
"Noi, i ra gazzi dello zoo di Berlino", dove "Zoo" è il nome della stazione ferroviaria, luogo di disperazione e
di prostituzione per minorenni a caccia di soldi per comprare l'eroina. Da piazza della Repubblica alla
stazione, meno di quattrocento metri tra fasti dell'antica città imperiale, gli hotel di lusso e le bancarelle
degli ambulanti, percorsi in fretta ogni giorno da pendolari e turisti, quasi mezzo milione al giorno, 150
milioni all'anno. Fuori dai passaggi, dopo i binari resi ancora più soffocanti per le misure di sicurezza
adottate nei giorni delle stragi di Parigi: sbarramenti, cordoni,vetri di protezione. Dopo l'immenso androne
che a respirarlo sa di fumo, acciaio, uma nità affrettata. Sotto ai portici, una signora esce da una
gastronomia d'eccellenza, e tiene in mano una bottiglia di aceto balsamico da cinquanta euro. Con la
stessa cifra un uomo compra il corpo di Fathi. «I vecchi vengono e se vuoi stare con loro ti danno cinquan
ta euro. Se ci stai tanto tempo anche duecento. C'è un italiano che gira sempre con un giubbotto mimetico,
poi un altro che però dà pochi soldi e fa tutto veloce là dentro». Abdul indica il portone di un palazzo
dell'Esquilino, il quartiere multietnico alle spalle di Termini. Il cancello è sempre aperto, all'interno decine di
piccoli alberghi economici e una parrucchiera specia lizzata in acconciature per trans. A terra in un angolo
del cortile di cemento un cappellino rosso e un preservativo usato. I vecchi sanno dove cercare questi
ragazzini in attesa di un cenno, di un sorriso equivoco, di un modo per campare. Alla fermata del tram
appoggiati alla balaustra, in piedi fuori da un fast food di fronte alla stazione, in quel giardino che fu dei
ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini e che oggi è la casa dei piccoli egiziani. Non più borgatari ma migranti.
Spariti nel nulla. Invisibili. Anzi no, vivono accanto alla Grande Stazione. SEIMILA SCOMPARSI Secondo
Europol diecimila minorenni non accompagnati arrivati in Europa nel 2015 sono scomparsi. Quasi seimila
solo in Italia. Spesso si tratta di egiziani, eritrei, somali, siriani in cerca di un futuro diver so dalla guerra e
che vogliono solo raggiungere i parenti in Nord Europa, ma molti altri fniscono a vivere per strada e nelle
mani della criminalità. «Ne arrivano in continuazione», spiega Antonio Pigna taro, dirigente del
commissariato Viminale, «si presentano sapendo già cosa chiedere. Sono indirizzati da qualcuno». Solo
nel 2014, in questo commissariato, sono stati registrati oltre 550 minori stranieri non accompagnati,
cinquecento nel 2015, più della metà sono egiziani. «Molti dichiarano di essere minorenni anche se non lo
sono, perché temono di essere respinti. Se è accertata la minore età, vengono accompagnati nelle case
fami glie, ma poi li ritroviamo a dormire in strada o li arrestiamo per furti e rapine. Alcuni la sera rientrano
persino in casa famiglia, ma di giorno nessuno li controlla e pur di mandare qualche soldo a casa accettano
anche di vendere il proprio corpo», aggiunge il dirigente della polizia di Stato Pignataro. «Viene a cercarci
anche uno che è ricco, ha una casa, è ingle se», racconta Abdul. «Ti fai la doccia calda e ti fa vedere le
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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Esclusivo
19/02/2016
Pag. 12 N.8 - 25 febbraio 2016
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foto e i video di altri bambini che fanno l'amore. Poi ti dà cinquanta o cento euro». L'inglese è un signore di
mezz'età, robusto, capelli brizzolati, giubbotto di pelle, tra le mani una bottiglietta d'acqua. Fa avanti e
indietro da via Principe Amedeo al fast food. Un girone infernale di pochi metri che percorre in
continuazione dalle tre del pomeriggio fno a notte fonda. Si ferma, rimane fsso in piedi, guarda e scruta la
zona. Poi sceglie. Si avvicina a un ragazzino che calza un paio di scarpe rotte. Pochi cenni d'intesa, una
mezza parola e i due si capiscono. Lui va avanti, e il ragazzino lo segue. Svoltano l'angolo, si inflano
nell'androne di un palazzo e salgono al quinto piano. Mezz'o ra dopo scende il ragazzo con le scarpe rotte
e l'uomo dopo di lui. Fa freddo e s'è inflato un cappello di lana blu elettrico. Instancabile e insaziabile gira in
conti nuazione. Continua a dare un'occhiata alla sala giochi, poi ad un gruppetto di ragazzi seduti per
strada. Un cinese se ne sta sulla soglia di un negozio di accesso ri elettronici. Rientra subito, anche se non
c'è nessun cliente. Due minuti appena e l'inglese ripassa davanti ai ragazzini,e lancia lo sguardo a uno di
loro. E il giro riprende. L'inglese si sentiva libero di agire. Finché, dieci giorni fa, lo hanno seguito gli agenti
del commissariato Viminale, coordinati dal procuratore aggiunto Maria Monteleone. Hanno bussato alla
porta di notte, lui ha provato a difendersi: «I don't speak Italian. Sono americano, sono in vacanza. Tra
pochi giorni vado a Milano e poi ritorno nel mio Paese». I poliziotti entrano e lo arrestano e mentre gli agenti
lo bloccano lui urla: «Qual è il problema? Era d'accordo. Ha diciott'anni». Quello che era con lui è un ragaz
zino emaciato, la felpa di due taglie più grandi, il cappellino da baseball calato sul volto, era appena uscito
dall'appartamento. Ed ha tredici anni. È fnita così la vacanza dell'ingegnere della multinazionale Boeing in
pensione, arrivato circa un mese fa da Chicago. Tre, quattro incontri al giorno, secondo gli inqui renti.
Egiziani, per lo più, ma anche maghrebini e nomadi. Non era la sua prima volta a Roma. Ad ottobre aveva
alloggiato sempre nella stessa zona. Il suo passaporto racconta di innumerevoli viaggi, dall'Est Europa al
Sud America. Bucarest, Rio de Janeiro. E Roma. «Non si può andare avanti così», si sfoga un poliziotto.
«Prima anda vano nei bagni della stazione e ora che è presidiata per il Giubileo e per il pericolo degli
attentati si sono spostati nelle strade vicine. Lo scorso maggio i colleghi della ferroviaria hanno scoperto
che alcuni adole scenti, soprattutto nomadi, si vendevano ad adulti di tutte le età, compreso un parroco».
Don Dino la domenica diceva Messa e il resto della settimana lo passava a scrivere romanzi
pedopornografci tra santi ni, sacre scritture e immagini di ragazzini meticolosamente schedati per tipo di
prestazione. Soffa un vento gelido. Dalla grata del buco fltra la luce che illumina le Terme di Diocleziano.
Basta attraversare la strada per entrare nell'ultimo progetto architettonico di Michelange lo, la Basilica di
Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. Quella in cui si svolgono le cerimonie uffciali, i funerali di Stato per i
militari caduti nelle missioni all'estero. Costruita in onore alla memoria delle centinaia di vittime delle
persecuzioni, obbliga te a lavorare in condizioni disumane per la costruzione del complesso termale. «Gli
amici mi dicevano che Roma era bella, ma non ho mai visto una persona buona qua». Qua, nel cen tro di
Roma, Abdul è arrivato come tutti gli altri dopo aver attraversato da solo il mare su una carretta e aver
risalito dalla Sicilia l'Italia tenendo si stretto il fogliettino con i numeri da chiamare. Ci tiene a sottolineare
che lui non è venuto a Roma per rubare. «Quando sono partito mi ha chiamato un muratore e mi ha detto:
"Vieni in Italia per lavorare". Mia mamma ha pagato cinquemila euro per farmi salire sulla barca ad
Alessandria». Quindici giorni di viaggio. A dodici anni, da solo. «Ho avuto paura del mare e di morire»,
ammette, «ma ho più paura qui». Ora quei soldi li deve restituire. È questo il grande problema di Abdul.
«Non riesco a mandare nulla a casa a lei e ai miei fratelli piccoli. Sono contadini e sono poveri. Ho prova to
ad andare anche ai mercati della frutta (al Centro agroalimentare, ndr). Ti danno due o tre euro, scarichi le
cassette e aiuti gli altri senza che ti vedano, ma dicono che sono piccolo e non riesco a portarne tante e
così non mi vogliono». La madre non la sente da mesi. L'ultima volta le ha detto di stare in una casa
famiglia. «Non deve sapere che sono per strada, se lo sa piange per me. Piange perché ha paura che io
muoia qui». PRENDO I SOLDI E SCAPPO Abdul dice di non essersi mai prostituito. «Io prendo i soldi e
scappo. E se il vecchio mi dice che mi mena io gli dico che chiamo il poliziotto. Il vecchio non mi fa paura».
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«Perché faccio così?», si chiede. «Perché ho fame, troppa fame. Se non faccio così, che faccio? Muoio?».
Si ferma davanti al chiosco ambulante davanti a Termini, è pieno di frutta. Mele, arance, mandarini. «A lui
chiedo sempre se mi regala una mela ma dice che se me la dà il suo padrone lo picchia». Il ragazzo del
Bangladesh, aperto 24 ore su 24, annu isce e lo manda via. «A lui non rubo», sentenzia Abdul. «Ho
derubato delle persone, uno mi ha chiesto della cocaina. Voleva duecento euro. Ho detto ok. Ho preso due
medicine e le ho fatte sembrare cocaina, ma è andato dalla polizia e ha detto che gli ho rubato i soldi. Ho
solo venduto cocaina. Falsa cocaina». Per quel furto e per altri Abdul ha già trascorso alcuni mesi nel
carcere minorile di Casal del Marmo. «Meglio il carcere della casa famiglia. In carcere hai solo due
problemi: non hai il telefonino, ma tanto io non ce l'ho, e non puoi andare dove ti pare. Per il resto mangi,
hai un letto, giochi a calcio e ti insegna no anche l'italiano». Dalla casa famiglia, dove viene regolarmente
portato a scontare la pena alternativa dopo il periodo di carcere, Abdul, regolarmente, scappa. Case
famiglia e di accoglienza che troppo spesso trattano i bambini come delle cambiali da riscuotere. «Non ci
voglio stare, non mi danno da mangiare, mi picchiano». Alza il cappellino e mostra il soprac ciglio tagliato.
Ogni volta che lo riaccompagnano, sempre nella stessa struttura, aspetta il momento buono, un giorno, al
massimo due, e ritorna qui. «Ma dove vuoi che vada? Io non so dove andare. Non ho un padre, non una
madre, non un fratello, non uno zio. Non ho parenti da raggiungere in Europa. Non c'ho nessuno, c'ho solo
la fame». Alla fne la polizia lo riacciuffa e il giro inizia di nuovo: un mese di carcere, di nuovo in casa
famiglia e di nuovo in strada. Alla pizza al taglio, proprio sotto al commissariato, Yassine, tunisino arrivato
negli anni Ottanta, scappato dall'Italia verso la Francia per poi ritornare a Tunisi e quindi di nuovo a Roma,
scuote la testa: «Stanno peggio di quando siamo arrivati noi. Non sono rifugiati, li chiamano migranti
economici. Vengono per mangiare, ma qui si mangiano solo loro». «Non possiamo chia marci un Paese
civile se accettiamo che sul nostro territorio ci siano bambini evaporati come Abdul», nota il direttore
generale Unicef Italia Paolo Rozera. Del resto «la Convenzione per i diritti dell'infanzia deve essere
applicata anche in Italia», spiega Giacomo Guerrera, presidente Unicef Italia «e nei nostri compiti c'è quello
di sollecitare le autorità italiane a promuovere i diritti dei bambini». Una proposta di legge, presentata dalla
deputata Pd Sandra Zampa, prevede l'istituzione di un albo dei tutori, una cabina di regia in grado di
regolare in modo organico, su tutto il territorio nazionale, la protezione e l'ospitalità dei piccoli migranti,
facendo sì che ad occuparsi di loro non siano solo fgure burocratiche. Ma da mesi è ferma in Parlamento,
chiusa in un cassetto. . Abdul dà un'occhiata veloce al militare che imbraccia un mitra davanti all'ingresso
della stazione, poi si sposta più in là e dice: «Guarda loro». Quelli da guardare con ammirazione sono
D'Artagnan e gli altri piccoli rom. Hanno dodici, tredici anni, sflano portafogli, telefonini, macchine
fotografche a turisti e passanti. Ottocento, mille euro di bottino al giorno per ciascuno. «Sono veloci, eh! E
più ricchi di te», chiarisce. SONO UN BAMBINO, HO PAURA L'altro giorno è scoppiata una lite furibonda.
Urla, spinte, calci. Ibrahim ha preso un pezzo di vetro e lo ha avvicinato al collo di Fathi, «Io ti sgozzo,
faccio anche io come Daesh. Io sono uno di Daesh». Ibrahim, diciassette anni e occhi neri infuocati di rosso
che sembrano aver già visto tutto. Da un anno vive sotto l'albero accanto a Abdul. Arrotolato sotto alla
coperta, un fagotto buttato tra i sacchetti della spazzatura, con i ratti che provano a inflarsi nei suoi
pantaloni. Ibrahim si muove a scatti e minaccia chiunque gli si avvicini, tranne quando entra in catalessi,
quando pren de la pasticca. Pasticche di droga che costano spiccioli: cinquanta centesimi, un euro e puoi
calarti quel che vuoi. Basta rivolgersi a un arabo riccioluto che se ne sta appoggiato proprio di fronte alla
farmacia all'ingresso di Termini. Le compra con tanto di ricetta medica, falsa o rubata. Scambi rapidi da una
mano all'altra, ma nelle strade laterali, perché lungo il perimetro esterno dello scalo ferroviario ci sono le
telecamere. Le pastic che più vendute sono quelle di Tramadol, un oppiaceo antidolorifco e antidepressivo.
Confonde i sensi, placa la fame, il dolore e dà l'impressione di essere invincibili, anche quando sono
richieste prestazioni sessuali poco gradite. E poi Roipnol, Rivotril, Akineton, psicofarmaci da prendere con
un po' di alcool per fare qualche scippo. «Ti fanno stare bere, ti fanno sognare. È bello sai, ma non dura
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tanto, devi riprendere subito qualcosa», racconta Fathi. Dentro al fast food Fathi prende per mano una
ragazzina con le extension biondo platino e le unghie colorate di blu. Abdul fa le presentazioni: «Lei è
Angela la sua ragazza, è italiana, sai. Questa invece è Tatiana. La fdanzata di Bahir che è più grande di
noi, ha diciannove anni. Quella laggiù, invece vorrebbe stare con me, ma non mi piace, è cicciona».
Angela, Tatiana e la sua amica prendono tre autobus per arrivare dalla periferia e quasi tutte le sere
restano qui fno a tardi. Fathi si siede accan to a Angela e mentre dividono un chicken burger si dichiara:
«Noi quando abbiamo diciott'anni andiamo a vivere insieme e facciamo un fglio, così io divento italiano».
Angela non ha mai conosciuto suo padre, sua madre dice che non sa bene che lavoro faccia, ma ha già
imparato a cantare una canzone in arabo e anche a dire qualche parolaccia. Abdul questa sera non vuole
tornare a casa. Ha paura che Ibrahim lo n picchi. «Resto tutta la notte qui. Con un euro prendo un cap
puccino e fnché ce l'ho non mi possono cacciare». Dopo un paio d'ore china la testa sul tavolo, il buttafuori
senegalese nel suo completo nero lo guarda e continua a lavorare. Nel giardino lungo il vialetto c'è solo un
uomo che si fa strada tra le buche con la sua sedia a rotelle. È il "farmacista", lo chiamano così perché s'è
venduto tre farmacie per farsi d'eroina. Poi un giorno s'è sparato la dose su una gamba ed è rimasto
paralizzato. Un giorno, con le luci dell'alba, è arrivata l'Ama, la munici palizzata che si occupa della pulizia
delle strade. I ragazzini se ne stavano qualche metro più in là, tenendo stretti i loro stracci. Ognuno i suoi. Il
giorno dopo hanno tentano di riaprire la grata e dopo una settimana l'amministrazione comunale l'ha
richiusa, con tanto di cartoni e cemento. Una toppa qua e una rinfrescatina là. Come se Abdul, Fathi e
Ibrahim non esistesse ro. Ora sono tutti stretti sotto all'albero. Ibrahim sbotta: «Ma qui siamo già troppi». La
vita quotidiana accanto alla stazione Termini, centro di Roma, cuore d'Italia. Abdul si zittisce, gli occhi
sembrano lucidi, ma è troppo buio per vederli. Accende una sigaretta, grida: «Sono un bambino, ho paura».
foto di Cristina Mastrandrea
"I VECCHI VENGONO E SE VUOI STARE CON LORO TI DANNO 50 EURO. SE CI STAI TANTO
TEMPO ANCHE 200. C'È ANCHE UN ITALIANO SEMPRE VESTITO CON UN GIUBBOTTO MIMETICO"
Sotto e a destra il cunicolo e i giardini davanti alle Terme di Diocleziano dove dormono i ragazzi di strada
africani
www.lespresso.it
Il racconto del sedicenne egiziano Abdul può essere visto in un video pubblicato sul sito www.lespresso.it
Le immagini mostrano i luoghi attorno alla stazione Termini in cui vivono i minorenni. Vengono riprese le
fasi dell'arresto di un ingegnere pensionato di una multinazionale americana arrivato a Roma da Chicago. È
accusato di pedofilia ed è stato bloccato dai poliziotti dopo avere incontrato un tredicenne in una camera
nei pressi della stazione.
Foto: Roma, stazione Termini: ragazzi nordafricani si aggirano in attesa di clienti
Foto: L'arresto dell' "inglese" (in realtà americano di Chicago), pedofilo che adescava alla stazione. Sotto e
a destra: ragazzi nei dintorni di Termini
Foto: Sopra e a sinistra: preservativi e materiale pedopornografico trovato dalla polizia nell'ambito
dell'inchiesta contro la pedofilia alla stazione IBRAHIM VIVE SOTTO UN ALBERO, COI TOPI CHE
PROVANO A INFILARSI NEI SUOI PANTALONI. PER DARSI CORAGGIO, PRENDE PSICOFARMACI
Foto: Abdul, 16 anni, egiziano si aggira nei dintorni della sua "casa": un albero nel giardino delle Terme di
Diocleziano
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Pag. 38 N.8 - 25 febbraio 2016
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Perché ho dato un figlio a un'altra
Dal Canada e dagli Stati Uniti, storie di donne-cicogna. Che lo fanno per soldi ma non solo. Anche per
amore e per altruismo. Sempre con ogni tutela legale e sanitaria
Federica Bianchi
ABBANDONATA APPENA NATA da due genitori troppo fragili per farsi carico di una fglia, Mandy Storer,
lunghi capelli castani sul viso paffuto, è stata cresciuta a Daton, Ohio, dai nonni paterni che le hanno lascia
to una certezza: la genitorialità non è legata alla genetica, all'età, al sesso ma è una questione di
responsabilità, cura e amore. Per questo non si è fatta nessun problema a offrirsi come madre surrogata
quando ha deciso di non occuparsi più di pubbliche relazio ni e di dedicarsi alla famiglia: al marito sposato
da ragazzina e ai suoi due fgli. «Avendo una zia lesbica ho visto le diffcoltà che lei e sua moglie hanno
avuto con l'adozione, le domande intime, le pratiche burocratiche: è stata una procedura umiliante»,
racconta attraverso Skype dagli Stati Uniti: «La maternità surrogata mi ha cambiato la vita in meglio
permettendomi di restare a casa a prendermi cura dei miei due fgli. Mi ha anche offerto un lavoro a tempo
pieno, sempre da casa, per l'uffcio stampa di "Growing Genera tions", una delle maggiori agenzie di
maternità surrogata degli Stati Uniti per cui curo un blog molto letto». Storer è una delle centinaia di madri
che ogni anno negli Usa e in Canada decidono di portare avanti una gravidanza per conto terzi. Si fanno
chiamare mamme-cicogna o mam me di pancia. Sono donne quasi sempre sposate che hanno ricevuto il
dono sempre meno comune della fertilità e di gravidanze senza complicazioni. Donne spesso cresciute in
famiglie allargate o spezzate, che hanno sperimentato sulla propria pelle la differenza tra maternità naturale
e materni tà affettiva e che magari hanno asciugato le lacrime di amiche e sorelle che volevano una
famiglia e non riuscivano ad averla. Non sono donne benestanti nell'America dei Bill Gates e dei banchieri
ultra-milionari di Wall Street: il loro reddito talvolta copre a fatica le spese di un asilo nido. Ma non sono
nemmeno disperate. C'è chi ha una laurea in ma terie umanistiche o sociali; chi è insegnante o infermiera
oppure operatrice del sociale. Tutte abituate da sempre a stare in mezzo ai bambini, ai problemi quotidiani,
alla fatica di crescere e amare in un mondo in cui la famiglia Mulino Bianco è un lusso per pochi. «Se penso
al mio padre biologico mi sento male», sospira Carrie Sylvester, 41 anni, dalla sua casa poco fuori Port
land dove si è trasferita dalla California con la famiglia per risparmiare sul costo di una vita sempre più cara
per la classe media americana: «A crescere me e le mie sorelle come fossimo fglie sue è stato il terzo
marito di mia madre, discendente di italiani sbarcati in Ame rica nel secolo scorso». Sposata da 22 anni e
con due bambini di 8 e 3 anni, Sylvester è alla terza gravidanza surrogata insieme al marito. Perché incinta
è la donna ma la gravidanza surrogata è nei fatti una faccenda familiare che coinvolge logisticamente ed
emotiva mente mariti e fgli, abituati senza traumi a non confondere una pancia con un fratello o una sorella.
Infermiera degli animali, Sylvester per dieci anni ha lavorato con cuccioli e bambini nelle scuole. Poi la
scelta di fare fgli e rimanere a casa: «Fin da prima di avere fgli volevo diventare surrogata e così, anche un
po' incoscientemente, l'ho fatto subito dopo l'arrivo del primo fglio, senza pensa re se avrei voluto altri fgli
miei o no. Sono andata avanti alternando un fglio mio e uno per conto terzi. Ma a darmi la spinta a farlo è
stata una mia sorella maggiore che per rimanere incinta ci ha messo sei anni, tanti soldi e tanti trattamenti e
alla fne ha avuto un fglio con un grave handicap che a 21 anni ha la testa di un bambino di tre». Sylvester
parla senza fltri, a differenza di altre madri surrogate preoccupate dell'immagine che possono proiettare
all'esterno verso un mondo, quello europeo, pregiudizievole verso donne come loro. Del fatto che riceve un
compenso per le sue prestazioni non fa misteri. Con i soldi delle gravidanze lei e il marito, un impiegato al
supermercato Costco, voglio no realizzare il loro personalissimo sogno: investire in una lavanderia a gettoni
con cui incrementare il reddito familiare e avere un piccolo anticipo con cui comprare fnalmente casa. «Non
ho sensi di colpa sul denaro che ricevo: perché domandarlo? Offro un servizio a chi non ha la mia stessa
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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Maternità surrogata
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fortuna di rimanere incinta all'istante e nel farlo metto a disposizione il mio corpo e la mia famiglia per oltre
un anno. Certo che lo farei anche gratis ma solo per persone a me molto vicine. In quel caso non avrei
dubbi». Negli Stati Uniti la maternità surrogata, così come ogni altra forma di maternità, da quella "naturale"
all'adozione, è un business bene organizzato e in crescita, alimentato dai divieti che pongono Paesi come
l'Italia. Nel giro di tre anni infatti i bimbi nati con questa tecnica sono triplicati, salen do a quota duemila. La
madre surrogata riceve tra i 27 e i 34 mila dollari come compenso, a seconda dello Stato in cui vive e del
numero delle gravidanze precedenti, frazionate nei vari mesi. Ma il costo per chi aspetta i pargoli è molto
più alto perché dovrà coprire anche la donazione dell'ovocita (la madre di pancia non è mai anche la madre
genetica), le spese mediche della surrogata, quelle legali per la stesura del contratto, quelle dell'agenzia
che mette in contatto le due parti e poi infnite altre spese quotidiane - dai viaggi in clinica ai vestiti per la
maternità alla baby-sitter che si prenderà cura dei bambini mentre la madre si assenta da casa. Il totale si
aggira tra i 130 e i 170 mila dollari: la maternità surrogata più cara del mondo. Ma anche la più corretta e
trasparente. Sia la madre-cicogna che i futuri genitori si scelgono vicendevolmente con grande cura per
riuscire a individuare persone il più possibile compatibili. E non si tratta del colore degli occhi del bambino
ma invece dei va lori etici e dello stile di vita degli adulti. «Trovare la coppia di genitori adatta ad una madre
surrogata è un po' come unire due pezzi di un puzzle», osserva Storer. Dalla cucina della sua casetta in
Canada, dove la mater nità surrogata è permessa dal 2004 solo a titolo gratuito, Jasmine è d'accordo: «So
bene che in molti considerano noi madri surrogate delle schiave o peggio donne incapaci di intendere. La
cosa mi ferisce. In realtà sono i critici a non capire che si tratta di una nostra scelta e che la nostra vita non
gira intorno a quella dei genitori del fglio che portiamo in grembo, ai quali chiediamo invece di fdarsi di noi».
Una pausa e poi entra nel dettaglio delle condizioni che detta a chi vuole lavorare con lei: «Mi presto solo
per coppie gay perché non vorrei mai trovarmi in una potenziale situazione melodrammatica con la madre
in attesa che per qualche motivo ha scatti di gelosia nei mie confronti. Con due padri è tutto più facile». Ad
essere molto più semplice è soprattutto la relazione che si forma tra la madre-cicogna e i padri in attesa.
Una relazione sottovalutata. Questi sanno bene che la loro lei è spesso la sola speranza di paternità e che
inevitabilmente diventerà un piccolo ma imprescindibile tassello della loro famiglia: i futuri bambini di due
padri sanno sempre chi è la madre di pancia. Non c'è confusione sulle origini. Non ci sono bugie. E con le
madri surrogate i piccoli possono svi luppare nel tempo un legame che non è materno ma è familiare, come
quello con una zia lontana. Se poi madre surrogata e genitori condividono la stessa visione etica del
mondo, allora il legame tra adulti che si crea in quell'anno di attesa può diventare qualcosa di molto
profondo. «Ho sempre scelto padri che la pensassero come me: la sindrome di Down non può essere una
ragione di aborto e sono decisamente contraria alla riduzione selettiva», continua Jasmine dal Canada
dove le surrogate sono poche, diffcili da trovare e molto richieste. A diventare presenze importanti nella sua
vita sono sta ti i primi genitori scelti da Kelly Enders-Tharp: in questo 2016 solo agli inizi, sono passati a
salutare uno dei tre fgli di lei, il più piccolo, Sawyer, che il cancro si sta portando via a nove anni. Sanjeev
and George ci sono sempre stati nella vita di Kelly da quando nel 2008 lei ha messo al mondo le loro
gemelle al termine della prima delle sue tre gravidanze surrogate: «Non ho soldi e non posso donare alla
causa degli omosessuali ma certo posso mettere loro a disposizione il mio utero fertile». Sanjeev e George
c'erano anche due anni fa al matrimonio quando lei, sposata per 18 anni con un uomo, ha detto sì ad una
donna. «L'omo sessualità ce l'ho sempre avuta in testa in un modo o in altro ma volevo avere una famiglia,
dei fgli e mi sono sposata», racconta parlando dei suoi studi: dalla laurea in Scienze e Sessualità al master
in Pedagogia con tesi sugli studenti gay. Con lei Sanjeev e George avrebbero voluto dare alla luce un altro
bimbo l'anno scorso. Kelly e sua moglie avevano anche fatto le analisi mediche preliminari per andare
avanti con la quarta gravidanza surrogata ma improvvisamente è arrivata la brutta notizia. Nel giro di pochi
mesi, capite le condizioni critiche di Sawyer, i due papà potenziali hanno rinunciato. Se non sarebbe potuta
essere Kelly la mamma di pancia, questa donna dai dolci occhi scuri e una vita più complicata di altre,
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allora niente terzo fglio. A non aver mai voluto un fglio è invece Hannah Cantafo, una donna 36enne di
Calgary, nello Stato dell'Alberta. Cre sciuta in una fattoria tra le pianure orientali del Canada in una famiglia
dove vacanza fa rima con lusso e la mamma gli ortaggi li trovava nei campi, non al supermercato, Cantafo
fn da ragazzina ha giurato a se stessa che da grande sarebbe stata libera. Libera da una vita di quasi
povertà. Libera da un uomo a cui rendere conto. Libera da una maternità che spesso si traduce in
privazione. Ma un conto è crescere un fglio, un altro portarlo alla luce. Una sera uno dei clienti dell'albergo
che lei ora gestisce, un padre, le confessa che sua moglie non dorme più. Da una vecchia fecondazione in
vitro avevano ottenuto due bambini ma in freezer è rimasto un ovocita che la moglie sente come fglio mai
nato. Una seconda gravidanza però le costerebbe la vita. «Potrei aver la io, mia madre e mia sorella sono
molto fertili», suggerisce Cantafio. Detto, fatto. Un ovocita: una gravidanza per conto terzi. Nessuno
scambio monetario: «Il mio avvocato mi spiegò che perfno un cambio di gomme della mia jeep è
considerato un pagamento e non un rimborso spese, dunque illegale. E poi in questa mia scelta i soldi non
sono entrati affatto. Ho voluto provare il miracolo di dare alla luce un fglio», confessa lei con voce rauca:
«Non ho intenzione di rifarlo ma sono contenta di averlo fatto». Una pausa. «La mia unica paura era che
l'esperienza mi avrebbe fatto desi derare dei fgli miei. Ma sono passati cinque mesi e non è successo». La
bambina saprà come è venuta al mondo e Cantafo è già diventata "zia Hannah", come lei stessa ammette
con un sorriso: «Beh sì, mi piacerebbe rimanere in contatto con la famiglia». Un desiderio questo molto
forte che hanno in comune tutte le madri surrogate, sia chi l'ha realizzato sia chi non c'è riuscita. Un
sentimento che forse non è materno ma è certamente molto umano. Foto: S. Meyers - Gallery Stock, Foto:
P. Petit - Paris Match / Contrasto
Accanto da sinistra; la famiglia di Mandy Storer e quella di Kelly Enders-Tharp. In alto: una coppia di
genitori abbraccia la figlia avuta in una clinica inglese con l'aiuto di un'amica
Foto: Una donna gravida di nove mesi
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Pag. 41 N.8 - 25 febbraio 2016
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Ma in Italia non si sa davvero cosa sia
F. B.
In Italia si è contrari alla maternità surrogata perché non si ha affatto chiaro in cosa consista e del perché la
gente ne faccia ricorso... A parlare è Pasquale Bilotta, direttore dell'istituto romano Almares, pioniere della
fecondazione eterologa e da anni uno dei punti di riferimento di tutte le coppie che non riescono ad avere
fgli. «Si pensa che sia una pratica destinata agli omosessuali e si ignora il fatto che il 90 per cento di chi ha
bisogno dell'aiuto di terze persone sono coppie eterosessuali in cui la donna ha un problema legato
all'utero». Il più comune è la sindrome di Rokitansky, ovvero la mancanza dell'utero fn dalla nascita. Poi ci
sono tutte le donne che perdono l'utero alla prima gravidanza per negligenze mediche, complicanze del
parto o a causa di neoplasie maligne. «Perché discriminare tra chi ha l'utero e non le ovaie e può utilizzare
una donazione e chi ha le ovaie e non l'utero e deve rimanere senza fgli?», si chiede Bilotta: «Sarebbe più
giusto consentire la pratica in Italia almeno all'interno dell'ambito familiare. Se una mamma, una sorella o
una cognata vogliono aiutare una parente in diffcoltà perché impedirglielo? È un atto bellissimo, di estrema
generosità, perfno dal punto di vista religioso». Nella Bibbia ci sono oltre 30 casi di maternità surrogate di
questo tipo. Che poi è più una maternità baliatica che una surrogata vera e propria. Per il momento però gli
italiani sono costretti ai viaggi della speranza all'estero. I casi di chi annualmente parte non sono moltissimi
- circa 300 coppie l'anno secondo il professor Bilotta - che per la metà si rivolgono agli Stati Uniti dove la
surrogata è praticata e regolamentata da 20 anni. Chi non ha i mezzi economici ripiega su Inghilterra,
Grecia o Ucraina. «Più ad Oriente ci si sposta e minori sono le garanzie di un percorso felice», avverte. Sia
in Grecia (dove un compenso alla madre surrogata è permesso) che in Inghilterra (dove non è concesso) la
pratica passa per un Comitato etico che deve valutare la richiesta dei genitori potenziali e la loro residenza
nel Paese. Un caso a parte è il Canada dove la pratica è legale a titolo gratuito dal 2004 ma in cui le
volontarie sono diffcili da trovare.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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Maternità surrogata
19/02/2016
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Non abbiate paura della genetica
Curare queste malattie signifca sfdare molti tabù. Etnici, religiosi, morali. Ma bisogna farlo, per ridurre la
sofferenza umana. Parla il medico-scrittore che le studia da una vita
Baroukh M. Assael di Paola Emilia Cicerone
PARLARE DI MALATTIE genetiche signifca evocare fantasmi temibili ma anche aspri dibattiti etici e politici,
come quelli sull'eugenetica. Lo sa bene Baroukh Maurice Assael, medico e scrittore, per diversi anni
direttore del Centro Fibrosi Cistica di Verona, che al tema ha appena dedicato "Il gene del diavolo. Le
malattie genetiche, le loro metafore, il sogno e le paure di eliminarle", uscito per Bollati Boringhieri il 18
febbraio. Perché le malattie (e le cure) genetiche creano sempre tante controversie? «Per secoli la sanità
pubblica ha dovuto combattere le malattie infettive e in questo caso si è affermato il diritto della società a
difendersi, anche limitando i diritti del singolo. Ma i geni non sono un agente esterno come virus o batteri:
sono qualcosa di "sbagliato" in noi e nella nostra famiglia. Hanno a che fare con l'identità. E con la procre
azione, visto che si possono generare fgli malati». Ed è tutto molto più complesso... «Già. Ma dovremmo
chiederci se abbia senso parlare di eugenetica quando l'obiettivo è evitare sofferenze. O meglio: dare alle
persone strumenti per evitarle e lasciarle libere di decidere. Non è semplice, appunto: a chi appartiene
un'informazione genetica? Oggi ad esempio se una persona risulta positiva per una malattia, la legge non
consente di comunicarlo ai familiari, che pure avrebbero interesse a sapere». Com'è stato affrontato il
problema? «Le esperienze mostrano che le persone, se informate, in genere scelgono di non far nascere
fgli malati. Lo abbiamo visto con la talassemia, che in Italia è stata praticamente debellata grazie a
mobilitazioni capillari dove era endemica. Un altro esempio importante è quello della lotta alla malattia di
Tay-Sachs, diffusa tra gli ebrei ashkenaziti». In quel caso sono state le comunità stesse a mobilitarsi,
giusto? «Sì. Tra gli ebrei ortodossi in Usa e Israele, dove i matrimoni combinati sono la norma, è nato il
programma Dor Yersharim, "la generazione degli uomi ni retti": i giovani si sono sottoposti a test per le
malattie genetiche, i cui risultati sono conservati in una banca dati senza comunicarli agli interessati.
Quando si forma una coppia, si verifca se i due sono compatibili». Una scelta possibile però solo in
comunità molto unite... «La morale ebraica afferma che non si ha il diritto di creare sofferenza se si può
evitarlo. E ammette come soluzione anche tecniche di fecondazione assistita. Negli Stati Uniti ci sono molti
screening genetici rivolti agli ebrei, col risultato che oggi i casi di Tay-Sachs si sono ridotti di oltre il 90 per
cento. Ma anche in paesi islamici come l'Iran ci sono screening obbligatori o program mi di
sensibilizzazione per malattie del sangue». Che però funzionano soltanto se sono basati su un consenso
diffuso... «Esatto. Negli Stati Uniti, negli anni Settanta, la campagna per debellare l'anemia falciforme, che
colpisce i neri, non ebbe successo perché la popolazio ne nera la vedeva come discriminatoria, oltre che
per la sfducia nelle istituzioni sanitarie "bianche"». Si può parlare di genetica senza parlare di "razze" o di
etnie? «La genetica delle differenze etniche è un tema che dobbiamo affrontare. Molte malattie genetiche
sono più diffuse in determinati gruppi etnici. Nella fbrosi cistica conoscere l'origine etnica di una persona
serve a scegliere il test adegua to. Il problema si è posto in Inghilterra con i pachistani e comincia a
presentarsi anche da noi». Veniamo alla fibrosi cistica, una malattia di cui lei si è occupato a lungo...
«Questo libro nasce dalla mia esperienza con il Centro Fibrosi cistica del Veneto, dove è stato creato uno
dei primi centri di screening. Stiamo parlando di una malattia genetica grave, molto diffusa, relativamente
facile da diagnosticare. E recessiva: da una coppia di portatori sani possono nascere fgli
malati.(...)L'esperienza fatta nel Veneto orientale dimostra che, se ci si attiva per offrire il test alle coppie, le
nascite di bambini malati diminuiscono: da questo è nato un ampio dibattito sull'opportunità di promuovere il
test per la popolazione in generale e non solo per le famiglie dei malati, come avviene ora in Italia».
Un'altra controversia, dunque... a «Quando si parla di genetica, le cose | non sono mai semplici. Anche
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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Medicina e polemiche
19/02/2016
Pag. 86.87 N.8 - 25 febbraio 2016
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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informaci re in modo obiettivo è complesso: ren- & dere un test accessibile significa anche limitarne i costi,
quindi fare una scelta. E proporre soluzioni: l'Unione europea ha bocciato la legge 40 che nega la diagnosi
preimpianto proprio in seguito al ricorso di una coppia portatrice di fibrosi cistica. Senza contare che la
malattia può presentarsi in forma più o meno grave e non sempre è possibile capirlo». Pesano anche fattori
economici? «Un tempo i malati di fibrosi cistica morivano bambini, oggi ci sono soluzioni terapeutiche
(come il trapianto di polmone) che sono pesanti e costose. Ma i costi di una malattia sono molti e difficili da
valutare. A Cipro, per esempio, la campagna contro la talassemia è nata dalla constatazione che i costi
della malattia stavano diventando insostenibili». Ma come decidere quanto bisogna investire nella ricerca di
una cura e quanto Invece In prevenzione? «Chi ha interesse a eliminare una malattia genetica? Il soggetto
che ne è portatore, il malato, la famiglia? O anche la società? Molte associazioni di pazienti sono restie a
promuovere attivamente campagne di prevenzione per evitare spaccature o perché temono accuse di
eugenetica. E anche le società scientifiche sembrano più interessate a individuare i meccanismi molecolari
della malattia che a prevenirla». In conclusione, che cosa si può fare? «L'unica strategia possibile è
informare. E far entrare la genetica nella nostra cultura, prepararci a offrire consulenze genetiche diffuse.
Dobbiamo farlo presto, perché il mercato dei test genetici è già molto attivo». Sopra: rendering digitale
dell'elica del Dna. A sinistra: Baroukh Maurice Assael e la copertina del suo nuovo libro, uscito il 18
febbraio per Bollati Boringhieri La parola ai cittadini Può un gruppo di cittadini prendere decisioni su
questioni di salute pubblica nell'interesse di tutti? È il presupposto da cui nasce l'esperienza delle "giurie dei
cittadini", nate negli Stati Uniti e già utilizzate a livello internazionale su questioni di varia natura. Una delle
poche esperienze su temi sanitari è stata realizzata in Italia, sull'opportunità di un programma di screening
del portatore per la fibrosi cistica, per Iniziativa dell'Istituto Mario Negri insieme all'agenzia Zadig e al Centro
Fibrosi Cistica dell'AOU di Verona. Dopo un percorso di formazione e un lungo dibattito le tre giurie - a
Verona Pistoia e Palermo - complessivamente si sono espresse a favore di un intervento per la diffusione
del test. Informazioni al sito: www.partecipasalute.it.
19/02/2016
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Cosa ci insegna la storia di Jack
Un adolescente americano. Che, grazie al Web e a un docente illuminato, inventa un nuovo test per il
tumore al pancreas. Mostrando al mondo l'importanza della conoscenza condivisa on line
Maurizio Bifulco*
HO CONOSCIUTO Jack Andraka nel 2012 quando, allora quindicenne, è balzato agli onori della cronaca
internazionale come il "nuovo genio adolescente della medicina". La sua storia ha inizio un anno prima a
Crown sville, cittadina del Maryland (Usa), quando un amico di famiglia, quasi uno zio per lui, muore per un
tumore al pancreas. Colpito da questa dolorosa vicenda, il giovane Jack comincia a fare delle ricerche
approfondite su Internet perché «volevo trovare a tutti i costi una soluzione per la diagnosi precoce del
carcinoma pancreatico», come racconta lui stesso. Trova un database di migliaia di proteine, potenziali
indicatori del cancro al pancreas, e tra queste scopre che una di esse, la mesotelina, è abbondante nel
sangue dei malati. A questo punto invia una mail a una lista di duecento profes sori che lavoravano sul
carcinoma pancreatico, chiedendo loro sostegno per realizzare la sua idea, e inizia a lavorare al progetto
nel laboratorio dell'unico che gli concede un colloquio, il professor Anirban Maitra dell'Università Johns
Hopkins. Certo, per un ragazzo lavorare in un laboratorio di ricerca non è sem plice: «Ne ho combinati di
pasticci, ma poi fnalmente ho imparato. E ho creato delle strisce in grado di rilevare alti livelli di mesotelina:
un test rapido con cui è possibile effettuare diverse misurazioni contemporaneamente, riducendo il costo ad
appena tre centesimi di dollaro. Senza Internet e Google non sarei riuscito a consultare tutti i libri di cui
necessitavo e che non si trovavano nella biblioteca locale. Inoltre, ho dovuto lottare per la mancanza di
libero accesso alle pubblicazioni scientifiche. Immaginate quante persone potrebbero sviluppare idee
innovative se avessero accesso a tutti gli articoli scientifci pubblicati!». Ora Jack ha appena compiuto dician
nove anni e ha collezionato numerosi riconoscimenti e prestigiosi premi. Tuttavia dopo questa rapida
ascesa, il suo percorso ha incontrato ostacoli e battute d'arresto. Diverse, infatti, le voci discordanti sui
risultati delle sue ricerche che non sono ancora stati pubblicati e lasciano dubbi riguardo alla possibilità di
utilizzare il suo test. Secondo uno studio, i livelli di espressione della mesotelina non sono così differenti tra
soggetti sani e soggetti malati. Inoltre, anche i costi e i tempi di esecuzione indicati sembrano lontani da
quelli previsti da Jack che ammette. «A quattordici anni ho soprav valutato la mia capacità di portare avanti
l'idea facilmente e rapidamente, nonostante il mio mentore mi avesse messo in guardia. E molto resta
ancora da fare», spiega Jack. Dalle conversazioni fatte con lui in questi anni, penso che la sua storia dimo
stri che grazie a tutte le informazioni presenti in Rete, le innovazioni possono potenzialmente provenire da
qualsiasi luogo e da chiunque, anche giovanissi mo, capace e motivato, in grado di sviluppare idee valide.
La determinazione e l'entusiasmo di Jack sono un esempio da seguire e per questo mi piace raccontare la
sua storia ai miei studenti di Medicina per spronarli a prendere iniziative e met tere "in moto il cervello", a
sviluppare potenzialità e idee innovative. Cosa che Jack ha saputo fare bene e in maniera consapevole.
Jack ha sviluppato inoltre anche altri interessi, come le questioni di salute pubblica, e porta avanti con orgo
glio la causa dei diritti degli omosessuali. È determinato ad andare avanti anche ora che, dopo i trionfalismi
iniziali, le sue tesi sono messe al vaglio e considerate da alcuni un po' azzardate. Tutto ciò non lo
ridimensiona: la sua storia non per que sto è meno bella ed esemplare. E deve essere di insegnamento per
tutti noi di prestare attenzione agli eroi che facilmente costruiamo al giorno d'oggi per non vederceli poi
crollare altrettanto facilmente in un mare di polvere. *Presidente della Facoltà di Farmacia e Medicina,
Università degli Studi di Salerno FOTO: E. HILL - REDUX / CONTRASTO
Foto: Jack Andraka
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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19/02/2016
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Bustarelle e visite in nero: in fumo 6 miliardi l'anno
Carola Frediani
A PAGINA 11 Lo scandalo delle presunte tangenti sugli appalti per le forniture odontoiatriche in Lombardia,
esploso in questi giorni, ha riportato sotto la lente il settore sanitario. Che, al di là delle inchieste, anche
secondo altri parametri non sta affatto bene. Corruzione e frode nella sanità varrebbero infatti 6 miliardi,
ovvero più del 5 per cento della spesa sanitaria pubblica, secondo i dati del libro b i a n co d i Is p e - Sanità
del 2014 . Un fe n o m e n o co n s i stente, confermato dai più recenti dati della Guardia di finanza, in base
ai quali da gennaio 2014 a giugno 2015 le frodi e gli sprechi individuati nella spesa pubblica sanitaria
avrebbero prodotto un danno erariale pari al 14 per cento della perdita complessiva. Quel che è peggio, la
percezione degli utenti al riguardo non è affatto positiva: due milioni di italiani avrebbero detto di aver
pagato una qualche bustarella per ricevere favori in ambito sanitario, ricorda il progetto "Curiamo la
corruzione". La cifra non è nuova ed è stata ricavata sulla base delle interviste raccolte da Transparency
International nel suo "barometro", uno speciale rapporto dedicato, del 2013, dove il 4 per cento degli
intervistati diceva di aver pagato (lui o un suo famigliare) delle mazzette in questo ambito nel corso degli
ultimi 12 mesi. «Bisogna intendere il termine come regalie a medici e infermieri per ottenere dei posti letto,
o per aver saltato delle liste d'attesa; o donazioni conseguenti ad alcuni favori che agevolano la vita del
paziente», spiega alla Stampa Marco Magheri di Ispe-Sanità. O che gli fanno ottenere più velocemente e
meglio prestazioni cui avrebbe diritto. Ancora peggio il numero di italiani che hanno sperimentato la pratica
delle visite mediche private pagate in nero: sarebbero 10 milioni, 7 quelli che avrebbero effettuato visite
odontoiatriche senza ricevere una regolare ricevuta fiscale. Difficile non ripensare alle parole del Gip di
Monza in relazione all'inchiesta sulla sanità lombarda, secondo le quali i cittadini, nel caso specifico,
sarebbero privi «di qualsiasi tutela». Il fatto è che, al di là dei singoli episodi eclatanti, sembra esserci anche
una questione irrisolta di comportamenti diffusi. Secondo il 31 per cento degli italiani, lo spreco e l'uso
inefficiente delle risorse nella sanità è un problema superato per gravità solo dalla lunghezza delle liste
d'attesa. L'87 per cento pensa che nella sanità siano molto diffuse le frodi, cioè che tante persone
beneficino gratuitamente di prestazioni senza averne diritto. Non a caso, ben 15 milioni di italiani dichiarano
di conoscere personalmente qualcuno che gode dell'esenzione totale o parziale del ticket grazie a un Isee
(l'autocertificazione che misura la condizione economica della famiglia) non veritiero. Del resto il
campanello d'allarme lo aveva suonato proprio quel barometro sulla corruzione di Transparency già citato,
che rilevava come per il 54 degli italiani la sanità nel nostro Paese sarebbe corrotta. È un dato che ci pone
al 69esimo posto nella classifica globale su 107 Paesi. L'Italia è preceduta da tutti gli Stati europei più
avanzati. Notevoli anche le differenze territoriali. Secondo lo studio sulla corruzione nel sistema sanitario in
206 regioni europee effettuato dal Quality of Government Institute di Göteborg, la regione europea più
trasparente è la finlandese Aland mentre nessuna regione italiana si trova tra le dieci più virtuose. Le
località meglio p i a z z a t e s o n o Trento, a l 39esimo posto, e Bolzano al 42esimo. Invece le aree
percepite dalla popolazione come maggiormente corrotte sono la Puglia, al 189esimo posto, e la Calabria,
al 191esimo. c
54 per cento Gli italiani che percepiscono il sistema sanitario come corrotto: nel Paese delle bustarelle non
fa meraviglia
39° posto Quello occupato dalla Provincia di Trento (migliore italiana) nello studio sulla corruzione nella
sanità del Quality of Government Institute di Göteborg, che analizza 206 regioni europee
su cento Gli italiani che, secondo un'indagine di Transparency international del 2013, avevano pagato una
mazzetta per un posto in ospedale o un esame clinico nel corso dell'anno precedente
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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IL SISTEMA SANITÀ
19/02/2016
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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Foto: per cento Della spesa pubblica per la sanità finisce in tangenti e malaffare, secondo il Libro bianco
2014 di Ispe-Sanità IMAGOECONOMICA
19/02/2016
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Il consigliere: "Politicamente sono un uomo finito" Due ore di interrogatorio, sentita anche Canegrati
ANDREA SCERESINI
«Politicamente sono finito, questo è chiaro». Lo ha detto ieri pomeriggio il consigliere regionale Fabio Rizzi,
leghista della vecchia guardia e protagonista della nuova inchiesta sulle tangenti nella sanità lombarda. C'è
da crederci, a leggere in serata le dichiarazioni di Roberto Maroni: «Ho letto gli atti dell'inchiesta, mi pare ci
siano prove schiaccianti. Ci sono magistrati politicizzati, ma in questo caso mi sembra che abbiano fatto
egregiamente il loro lavoro». Nel frattempo il presidente della commissione sanità del Pirellone è stato
sentito dal Gip Rosaria Pastore, a Monza. L'interrogatorio di garanzia si è svolto in carcere ed è durato oltre
due ore. Rizzi - come confermato dal suo legale, l'avvocato Monica Alberti - ha accettato di rilasciare una
«lunga dichiarazione»: «Il mio assistito ha chiarito tutta una serie di circostanze, tutto quello che riguarda
l'impianto accusatorio - ha assicurato il legale -. Ha fatto una lunga dichiarazione, alla quale sono seguite
diverse domande. Non ha fatto ammissioni di alcun genere, ha chiarito punto su punto, si è difeso e ha
esposto la propria versione dei fatti». Un atteggiamento tutto sommato collaborativo, che sembra riflettere
quello dell'altra grande comprimaria di questa intricata querelle, l'imprenditrice Maria Paola Canegrati, la
quale, dal carcere di San Vittore dove si trova rinchiusa, ha rilasciato a sua volta dichiarazioni spontanee:
«Farò chiarezza su tutto - avrebbe detto la donna, che i legali hanno trovato «molto provata» -, ho grande
fiducia nella magistratura italiana ». Stessi toni anche dal braccio destro di Rizzi, Mario Longo, il cui
colloquio di fronte al Gip - svoltosi anch'esso ieri pomeriggio - sarebbe stato «esaustivo ma privo di
ammissioni ». L'inchiesta del pm monzese Manuela Massenz coinvolge ventuno persone: da una parte
Rizzi, il suo braccio destro Mario Longo e un ampio drappello di undici funzionari pubblici, tutti «a libro
paga», secondo la tesi dell'accusa. Dall'altra il gruppo Odontoquality della «zarina» Maria Paola Canegrati,
specializzato in servizi e forniture dentistiche, che si sarebbe assicurato - grazie alla «corruzione dei
funzionari pubblici » - ben ventotto appalti in diverse strutture sanitarie lombarde, per un guadagno
complessivo di quasi quattrocento milioni di euro. Un vero e proprio bottino, ottenuto in buona parte sulle
spalle dei pazienti (che dovevano accontentarsi di «servizi scadenti» e spesso e volentieri venivano dirottati
verso le «prestazioni in regime di solvenza »). In cambio di tanta benevolenza - tramite anche le rispettive
compagne, che erano in società con la Canegrati - Ricci e Longo avrebbero intascato una tangente da
50mila euro, alla quale si sarebbero aggiunte diverse finte consulenze da 5mila euro al mese, più un
sostanzioso finanziamento per la campagna elettorale regionale del 2013 («La campagna elettorale di
Fabio - dice Longo in una intercettazione - l'ha sostanzialmente finanziata al 100% la dottoressa Canegrati
»). Un'immensa mangiatoia di soldi pubblici. Salvini ha fin da subito preso le distanze, ottenendo
l'immediata sospensione di Rizzi. c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Il mio assistito ha chiarito una serie di circostanze e ha risposto a diverse domande Monica Alberti
difensore di Fabio Rizzi
La campagna elettorale di Fabio l'ha finanziata al 100% la dottoressa Canegrati Mario Longo braccio
destro di Rizzi (in un'intercettazione)
28 appalti Al centro dell'indagine, affidati in diverse strutture lombarde, per un guadagno di quasi
quattrocento milioni
La giornata n È stata depositata ieri l'annunciata mozione di sfiducia di Pd e Patto civico nei confronti di
Roberto Maroni, sottoscritta da tutti gli esponenti dei due gruppi a cui si sono aggiunte quelli del M5S n
«Allevatore di maiali» o «allevatore di polli». Con questi due appellativi «in più occasioni» due degli arrestati
nell'inchiesta della Procura di Monza sulla sanità lombarda si riferivano a Fabio Rizzi n Ancora Maroni: «O
Rizzi dimostra la sua innocenza o se ne va.Conosco questa persona da vent'anni, è un leghista della prima
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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Rizzi si difende Maroni attacca: "Prove schiaccianti"
19/02/2016
Pag. 10
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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ora,uno a cui avrei affidato tutto: insomma, sono deluso e incazzato.
Foto: IMAGOECONOMICA
Foto: Nessuna ammissione Tiene a precisare il legale di Rizzi. Stessa linea tenuta da Maria Paola
Canegrati: «Farò chiarezza su tutto»
19/02/2016
Pag. 11
diffusione:189394
tiratura:278795
Ecco il "whistleblowing" Individua i corrotti aiutato dai loro colleghi
Il sistema sanitario non starà tanto bene, ma almeno c'è chi vuole provare ad applicargli una cura da
cavallo. Tentando anche la strada, non facile a livello culturale in un Paese come il nostro, del
whistleblowing. Ovvero della segnalazione di disfunzioni da parte dello stesso personale interno a una
organizzazione o struttura. C'è ormai un consenso ampio, a livello internazionale, sul fatto che per aiutare a
far emergere denunce e malversazioni servano, oltre che leggi ad hoc, strumenti appositi, anche
informatici, che aiutino a proteggere chi indica un possibile abuso da successive ritorsioni. È una strategia
che arriva soprattutto dal mondo anglosassone. Ed è anche una delle strade percorse da "Curiamo la
corruzione", un progetto ambizioso, promosso da Transparency International Italia, una delle Ong più attive
in materia, insieme al Censis, alla no-profit Ispe-Sanità (Istituto per la promozione dell'etica in sanità) e al
Rissc, il Centro Ricerche e Studi su Sicurezza e Criminalità. Insomma, un pool autorevole di soggetti per
una missione improba: portare una maggiore trasparenza, integrità e responsabilità tra i camici bianchi e le
corsie. Per raggiungere tale obiettivo il 6 aprile il progetto presenterà i risultati del suo primo anno di attività,
nel corso di una Giornata nazionale contro la corruzione in sanità, asetticamente battezzata Integrity Day, a
cui sono invitati anche il presidente dell'Anac, Raffaele Cantone, e il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin
. Tra le cure adottate dal progetto ci sono una serie di misure anticorruzione che saranno sperimentate per
due anni nelle strutture sanitarie di Bari, Melegnano, Siracusa e Trento. «Uno di questi strumenti sarà un
portale online per raccogliere segnalazioni da whistleblower (dipendenti che denunciano malversazioni
della loro organizzazione, ndr) e che garantirà l'anonimato di chi denuncia tramite la piattaforma
Globaleaks», spiega alla Stampa Susanna Ferro di Transparency International. In pratica si tratta di creare
un portale che attraverso software come Tor garantisca l'anonimato di chi voglia inviare una segnalazione.
Può sembrare paradossale, ma di fatto si usano i ferri del mestiere del cosiddetto Dark Web per far
emergere in superficie casi di corruzione, aumentando la trasparenza del settore. Ma il whistleblowing non
è l'unica carta che si vuole giocare il progetto. «Nelle Asl pilota verrà anche testato un questionario di
autovalutazione del rischio in modo che ognuna possa identificare le aree da tenere sotto osservazione»,
continua Ferro. Da lì si intende arrivare all'adozione da parte delle aziende ospedaliere di linee guida per
l'elaborazione di piani anticorruzione. «Mentre con il progetto Diritto di sapere.it realizzeremo un sito per
consentire ai cittadini di accedere più facilmente alle informazioni pubbliche e agli atti di queste strutture».
Infine, l'intenzione è quella di sensibilizzare le persone, invitandole a pretendere più trasparenza dalle
strutture sanitarie, vincendo l'idea che per ottenere prestazioni cui si ha diritto si debba ricorrere a
scorciatoie, dannose per la collettività. @carolafrediani c
Foto: Cura Il progetto si chiama "Curiamo la corruzione"
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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Il progetto
19/02/2016
Pag. 7
diffusione:135752
tiratura:185831
La Corte dei conti boccia la "revisione della spesa"
Sil.Bar.
Un «parziale insuccesso». La spending review quale strumento per il riequilibrio della finanza pubblica si è
tradotta più in tagli rigidi e generalizzati che in processi di efficienza della pubblica amministrazione. Il
sistema di revisione della spesa pubblica comporta un rovescio della medaglia che il presidente della Corte
dei Conti, Pasquale Squitieri, ha messo in evidenza ieri, nel corso dell'annuale cerimonia di inaugurazione
dell'anno giudiziario della magistratura contabile alla presenza del Capo dello Stato Mattarella. Le
«operazioni assai meno mirate di contrazione, se non di soppressione, di prestazioni rese alla collettività»,
specialmente nei servizi sanitari, hanno sì tagliato i costi ma anche causando un «progressivo
offuscamento dei servizi». L'analisi di Squitieri, inserite in un contesto di più ampio respiro sulla necessità di
«fornire impulso alla crescita in una fase così delicata per il Paese», è stata accolta con irritazione dal
governo. Il primo a reagire è stato il viceministro all'Economia Enrico Zanetti: in due anni gli interventi di
revisione hanno consentito ben 25 miliardi di spending, «mica noccioline». «Non ci sono stati tagli lineari
alla sanità», ha ulteriormente precisato il ministro alla Sanità Beatrice Lorenzin. Alla richiesta di chiarimento
partita all'indirizzo della magistratura ha dato successivamente risposta lo stesso Squitieri: le considerazioni
fatte nel corso dell'inaugurazione dell' anno giudiziario - ha detto - facevano riferimento «alle tecniche
adottate fino ad oggi, e dunque alle spending review tentate in passato che non hanno oggettivamente
avuto un grande successo perché forse è mancata una precisa informazione sui settori e sui tipi di
intervento. Adesso la linea è diversa». GLI ILLECITI Precisazioni a parte, il quadro dell'illegalità tracciato
anche dal pg della Corte dei Cont Martino Colella non è dei più edificanti. I settori nei quali è stato rilevato il
maggior numero di illeciti resta quello delle forniture e dei lavori pubblici, oltre che la gestione della spesa
sanitaria e la concessione di contributi nazionali e comunitari a soggetti privati. I reati contro la pubblica
amministrazione hanno portato, nel 2015, a condanne per danni, sia patrimoniali che all'immagine, per un
importo di oltre 66milioni di euro in primo grado e di 18,3 milioni di appello.
Foto: Raffaele Squitieri
Foto: «È STATO UN PARZIALE INSUCCESSO» MA POI SQUITIERI RETTIFICA: «PERÒ IL GIUDIZIO
RIGUARDA I TENTATIVI PASSATI»
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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LA CERIMONIA
19/02/2016
Pag. 30
diffusione:41112
tiratura:81689
Resta confermato lo sciopero dei medici pubblici proclamato per il 17 e 18 marzo nonostante le aperture
del ministro della salute Beatrice Lorenzin.È quantoè emerso dall'incontro tenutosi ieri fra il ministro stesso
e le rappresentanze sindacali. La protesta riguarda i medici di tutte le sigle sindacali, da quelli di medicina
generale ai pediatri, dai chirurghi agli anestesisti, solo per citarne alcuni. Dopo quella, partecipatissima, del
16 dicembre 2015, la nuova astensione dal lavoro raddoppierà la durata, da 24 a 48 ore. La crisi degli
strumenti societari per le piccole e medie imprese e le battute fi nali dell'iter parlamentare del ddl
concorrenza: saranno questi i principali temi di cui si discuterà oggi a Potenza nel Workshop nazionale
organizzato da NotarAct, il movimento per l'autoriforma del notariato, insieme ai Consigli notarili di Potenza
e Matera e al Comitato regionale notarile della Basilicata. Al primo forum, dedicato agli aggiornamenti
parlamentari, interverranno tra gli altri l'on. Roberto Speranza (Pd, Vito Crimi (M5s) e Tito Di Maggio (Cer),
il presidente del Consiglio nazionale del notariato, Maurizio D'Errico e il presidente di NotarAct, Dino
Falconio. Pur essendo la riduzione dei premi Rc Auto «obiettivo dichiarato» del ddl concorrenza, «da
nessuno dei più recenti emendamenti parlamentari ci si può attendere una diminuzione del costo dei sinistri
sino ad un livello vicino alla media europea». A suonare l'allarme è il Consiglio nazionale degli attuari,
secondo cui, «al contrario, se fosse approvato l'emendamento che vuole ripristinare la risarcibilità dei danni
da microlesioni anche in assenza di rilevazioni strumentali, si eliminerebbero gli effetti dell'unico
provvedimento normativo realmente fi nalizzato alla riduzione dei costi dei risarcimenti».
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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BREVI
19/02/2016
Pag. 2
diffusione:41112
tiratura:81689
IRENE GREGUOLI VENINI
L'agenzia Armando Testa fi rma la nuova campagna Vidas, che prevede uno spot tv, una parte stampa e
affi ssioni, per la raccolta di fondi destinati a un progetto che richiede 15 milioni di euro, ovvero la
costruzione del nuovo centro pediatrico Casa Sollievo Bimbi, che sorgerà a Milano accanto alla struttura già
esistente dell'associazione che offre assistenza completa e gratuita ai malati terminali e alle loro famiglie.
«Tutti siamo stati bambini. Non dimentichiamolo» è lo slogan al centro dell'iniziativa di comunicazione,
partita in questi giorni, che ha coinvolto diversi testimonial, tra cui Linus, Silvio Muccino, Philippe Daverio,
Dolce e Gabbana, Lella Costa, Ferruccio de Bortoli (che è presidente dell'associazione), Ale e Franz,
Vittoria Belvedere e la presentatrice Teresa Mannino. Il video per la tv, prodotto grazie anche al lavoro di
Emanuela Cavazzini e della sua casa di produzione Brand Cross, è diretto da Silvio Muccino (che compare
anche nello spot) e vede alcuni dei testimonial che salgono su una giostra dove rivivono l'emozione di
quando erano bambini. «Ho capito che avrei dovuto veicolare il messaggio di Vidas puntando sulla vita e
non sulla morte, ponendo l'accento sull'amore per la vita dei bambini», spiega il regista. Nella campagna
stampa, gli scatti fotografi ci realizzati da Stefano Babic raffi gurano ognuno dei personaggi con un vecchio
giocattolo, molti dei quali sono provenienti dalla Collezione Privata del Museo del Cavallo Giocattolo e
messi a disposizione da Chicco e dalla famiglia Catelli. Gli stessi soggetti della stampa saranno utilizzati
anche per le uscite in affi ssione. All'iniziativa hanno aderito anche Fedez, Debora Villa (volto comico della
tv), J-Ax, Elio e il giornalista sportivo e telecronista Guido Meda. Il centro che l'associazione, fondata a
Milano nel 1982 da Giovanna Cavazzoni, intende costruire è una struttura in cui i bambini potranno essere
seguiti sia in day hospital pediatrico con ambulatori, studi medici, palestra, una piccola piscina e spazi per
le attività di svago e gioco, sia nel reparto degenza con sei mini appartamenti per l'ospitalità anche di un
familiare. Nella struttura ci sarà anche un nuovo Centro ricerca scientifi ca su patologie e terapie relative
all'età pediatrica. «Vogliamo concludere entro la fi ne di aprile la messa a punto del progetto e aprire la
gara d'appalto», osserva Mario Usellini, presidente della Fondazione Vidas, «per avviare entro settembre il
cantiere e chiudere i lavori entro marzo del 2018». © Riproduzione riservata
Foto: Ferruccio de Bortoli, uno dei testimonial della campagna Vidas
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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Testa con Vidas per un centro pediatrico
19/02/2016
Pag. 1.21
diffusione:85021
tiratura:120193
Sottratti 6 miliardi alle cure, per lo Stato danno da 800 milioni
Diego Motta
L`ultimo stadio della corruzione in Italia è il saccheggio delle finanze pubbliche. Se fino a un mese fa però
era l'amministrazione degli enti locali l'emblema del malaffare, le inchieste di questo primo scorcio del 2016
hanno svelato che la sanità è diventata la preda preferita di chi vuole arricchirsi, configurando di fatto «un
processo di privatizzazione dei beni comuni». Parola di Alberto Vannucci, docente di Scienza politica
all'Università di Pisa e coordinatore di un Master universitario in analisi, prevenzione e contrasto del
fenomeno. Uno studio targato Transparency International, Censis, Ispe Sanità e Rissc ha ricordato che
ogni anno, a causa di tangenti e frodi, si sprecano 6 miliardi che non vengono utilizzati per i servizi ai
cittadini. Il danno erariale ammonta, secondo le rilevazioni della Guardia di finanza, a 806 milioni, pari al
14% del danno complessivo allo Stato. Il risultato diretto è sotto gli occhi di tutti: siamo di fronte a una realtà
di «corruzione endemica», eretta a sistema soprattutto in Lombardia, come dimostra la saga di Sanitopoli, e
nel Lazio, dove l'onda lunga di Mafia Capitale produce (e lo si è visto proprio ieri) ancora i suoi effetti,
anche a livello sociale. «Lo spreco di risorse pubbliche si traduce in un impoverimento per la collettività e
nella negazione del diritto alla salute di molti - continua Vannucci -. Il sospetto ormai molto fondato è che la
retorica dell'efficienza, soprattutto quando si tratta di erogare servizi fondamentali, si sia tradotta in molti
casi nella sottrazione di spazio pubblico a favore delle consorterie di privati». Nella redistribuzione della
grande rendita, la novità più recente è costituita dall'accresciuta capacità di dissimulare i flussi delle
tangenti, occultandole e mascherandole. «Ha ragione Piercamillo Davigo quando sostiene che
Tangentopoli è stata soltanto la selezione darwiniana dei corrotti più abili» spiega Vannucci. «Col passar
degli anni le tecniche dei colletti bianchi si sono infatti consolidate, anzi sono diventate ancor più sofisticate
e per i magistrati è sempre più difficile rilevare i nuovi canali attraverso cui viaggiano le mazzette». Perché il
mondo delle Asl e degli ospedali è diventato l'Eldorado di corrotti e corruttori? Per una serie di motivi
facilmente intuibili: innanzitutto i soldi in gioco sono tantissimi, poi c'è la possibilità di ricorrere a procedure
d'emergenza in materia di gare d'appalto, così come la facoltà di delegare a soggetti privati da parte
dell'ente pubblico. La conseguenza finale è il decadimento complessivo della qualità del servizio offerto, a
tutto vantaggio delle alternative private. Secondo il Global Corruption Barometer , che classifica 107 Paesi
del mondo, sono circa 2 milioni gli italiani che hanno pagato «bustarelle» per ricevere favori in ambito
sanitario. Il 54% degli italiani è convinto che la sanità nel nostro Paese sia corrotta. È un dato che ci pone al
69esimo posto nel ranking internazionale. Quanto alle differenze territoriali, la regione italiana meglio
piazzata secondo gli standard europei è quella di Trento, al 39esimo posto, seguita da Bolzano(42esimo)
mentre le due regioni percepite dalla popolazione come maggiormente corrotte sono la Puglia e la Calabria.
«I modelli sanitari sono diversi - osserva Vannucci - e in molti casi ci sono esempi di integrità assoluta. Però
una sensibilizzazione sul malaffare in corsia è necessaria, a partire dagli ospedali. Tocca innanzitutto ai
pazienti muoversi, reclamando strumenti di controllo. Lo schema del politico che nomina i dirigenti di
riferimento, per spartirsi poi la torta attraverso l'imprenditore prescelto, va combattuto dal basso. E il ruolo
dell'opinione pubblica per vincere questa battaglia è fondamentale». © RIPRODUZIONE RISERVATA
in cifre
5%
LA QUOTA DI SPESA PUBBLICA SANITARIA DISTOLTA DAI SERVIZI ALL'UTENZA A CAUSA DELLA
CORRUZIONE 806 I MILIONI DI DANNI PROVOCATI ALL'ERARIO DA FRODI E SPRECHI 54% GLI
ITALIANI CONVINTI CHE IL SISTEMA SANITARIO NEL NOSTRO PAESE SIA CORROTTO
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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Corruzione, le mani sulla sanità
19/02/2016
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tiratura:120193
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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Foto: Alberto Vannucci
Foto: Il professor Vannucci: giri di tangenti sempre più sofisticati Oltre allo spreco di risorse, si nega il diritto
alla salute
19/02/2016
Pag. 15
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tiratura:155835
Caos vaccini, alcune malattie rialzano la testa*
Il piano nazionale ritarda: morbillo, varicella e meningite tornano a diffondersi
C'è attesa, fra i pediatri, per il Piano vaccinale nazionale che «è già in ritardo di almeno un anno, perché
l'ultimo copriva gli anni 2012-2014, e oggi siamo già al 2016», come dice Susanna Esposito, direttore della
Pediatria ad alta intensità di cura dell'Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, in apertura del congresso
Mondiale sulle Malattie Infettivè (Waidid). «Negli Stati Uniti il piano vaccinazioni viene aggiornato ogni
anno, con le modifiche necessarie rispetto ai dati acquisiti. Da noi il Piano atteso coprirà gli anni dal 2014 al
2018», ha aggiunto Esposito, presidente del congresso. Per essere attuato correttamente il nuovo Piano
«necessita della formazione degli operatori e dell'informazione alle famiglie». «Un'informazione corretta su
vaccini e vaccinazioni, sui dati consolidati in tutto il mondo circa la loro efficacia e la loro sicurezza oggi è
molto importante - aggiunge la pediatra - per il deficit di fiducia che per disinformazione si è generato. Col
risultato che la copertura vaccinale è scesa a volte sotto i livelli di guardia e malattie come il morbillo hanno
rialzato la testa, facendo anche vittime». Per Esposito è importante inoltre che la vaccinazione per morbillo
e varicella non scenda sotto il 95 per cento (in alcune zone nel 2015 è scesa sotto il 90), che quella per
difterite e tetano sia sempre sopra il 92 per cento (oggi siamo al limite) e che quella per la meningite non
scenda sotto il 90 per cento. In Toscana, ha rilevato, evidentemente non è stata raggiunta questa soglia e
si sono verificati molti casi di meningite, «per cui ora si stanno vaccinando anche i giovani adulti». Una cosa
simile si è verificata anche negli Stati Uniti per il morbillo, con un'epidemia a Disneyland, dove molti bambini
non vaccinati si sono scambiati il virus.
Foto: INFEZIONI Le vaccinazioni sono in calo in Italia
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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Salute L'allarme al congresso Waidid
19/02/2016
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Lady Dentiera, non solo Lombardia e anche sinistra
Sull ' agenda della zarina dell ' odontoiatria c ' è la lista di appuntamenti: tra gli altri Chiamparino e Burlando
Gli interrogatori Ieri a Monza sono stati sentiti Fabio Rizzi e Mario Longo
DAVIDE MILOSA
Milano Èsempre di corsa la Paoletta Canegrati. Casa e ufficio. Nasce impiegata, diventa la grand commis d
ell ' o don to iatria lombarda e non solo. Sì perché l ' agenda della zarina delle dentiere è zeppa di
appuntamenti e di nomi. Molti sono politici (nessuno indagato). Non solo lombardi. Come l ' ex governatore
dem della Liguria Claudio Burlando, il sindaco di Verona Flavio Tosi e il presidente della Regione Piemonte
Sergio Chiamparino. L ' obiettivo è allargare la squadra oltre al duo leghista Longo-Rizzi, arrestati nell '
opera zione S mile della Procura di Monza. Non tutti i progetti, però, si realizzeranno. Bobo Maroni e il
giallo della società estera Tanti contatti, tanti affari e un fiume di denaro ancora tutto da cercare tra le
maglie di decine di società estere messe in piedi per occultare. Da Panama a Dubai, dalla Svizzera al
Lussemburgo. In auto ne parlano Mario Longo e l ' affarista con residenza in Florida Stefano Lorusso. È il
luglio 2014, discutono di una società estera. Chiede Lo Russo: " Ma lì c ' è anche Maroni? " . Longo non
risponde, sghignazza: " Ehhh... " . I carabinieri registrano ma non approfondiscono. Dal canto suo Maroni
attraverso la sua portavoce Isabella Votino " smentisce ogni rapporto in società, partecipazioni, conti al l '
estero e siamo pronti a passare alle vie legali con chi insinua il coinvolgimento del presidente " . Le
numerose rogatorie chieste dai magistrati potrebbero completare la risposta. Non solo, ieri mattina nel
carcere di San Vittore, Paola Canegrati è stata interrogata dal giudice. A domanda si è riservata di fornire
una memoria in attesa di un successivo interrogatorio con i pubblici ministeri. Nel frattempo, ha spiegato il
suo legale, si è detta disponibile a " collaborare e a spiegare " . Insomma fine primo tempo e palla al centro.
Nell ' attesa dei verbali a parlare sono le carte giudiziarie. Il piano extra-regionale della Canegrati viene
tratteggiato in un ' informativa del 17 febbraio 2015. Il Piemonte è il primo obiettivo. Non ne parla lei, ma l '
amico Luca Galli, vicesindaco del Comune di Castellanza e direttore generale della Fondazione Minoprio le
cui nomine sono di pertinenza della giunta regionale. " Io con Chiamparino ho rapporti ottimi " Galli ne parla
con l ' a r c h i t e tto della Canegrati. È l ' aprile 2014. " Quando siamo andati in Piemonte, il direttore
generale della sanità Piemonte fa: ma lei (Canegrati, ndr ) come fa a fare quella roba q ua ? " . Aggiunge
Ciarella: " Cazzo sarebbe un gran colpo riuscire a entrare " . In quel periodo la giunta è retta dal
centrosinistra. Galli non si fa problemi: " Io con Chiamparino c ' ho dei rapporti eccezionali " . L ' a rc hitetto
esclama: " Sì, siamo trasversali chiunque vinca " . Ecco allora la chiusa di Galli: " Gli affari migliori si fanno
sempre coi comunisti! " . La massima è condivisa anche dalla dama delle dentiere. E così, sempre nel
2014, Paola Canegrati progetta di sbarcare anche in Liguria con i suoi service odontoiatrici. Punta dritto su
tre ospedali: Gaslini, San Martino e Galliera. " È stato un giro assolutamente non a vuoto proprio per niente
" , spiega a un suo socio. L ' inte rcettazione ambientale risale al 9 ottobre 2014, periodo in cui la giunta è
ancora governata dal Pd. Ecco allora la Canegrati svelare i suoi contatti: " Adesso gli devo mandare delle
bozze dei lavori, poi devo mandare un progetto in Regione, settimana prossima incontriamo il presidente
Burlando della Regione " . La sciura , che fino all ' a r r esto di martedì scorso viveva in un appartamento
milionario in via Durini a Milano, non si ferma. Dalla Liguria sbarca in Veneto. Veneto, soldi per Tosi e nuovi
affari a Padova Terra amica, perché terra di Lega. Lei, seguendo i consigli dell ' ex direttore dell ' Asl di
Milano Pietrogino Pezzano, si mette a disposizione. E così, dopo che nel 2014 davanti all ' allora assessore
alla Sanità Lombarda Mario Mantovani si era detta disposta ad aiutarlo per le Europee, nel 2015 finanzia la
campagna elettorale a Flavio Tosi in lizza per le Regionali. Il sindaco di Verona riceve 10mila euro dalla
Canegrati attraverso la Fondazione " Ricostruiamo il Paese " che sostiene Tosi. Dalla Regione al Comune
di Padova. Annotano i carabinieri: " L ' obiettivo è la creazione di un ' Unità Operativa Semplice di
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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MANI IN BOCCA " Coi comunisti affari migliori "
19/02/2016
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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Endoscopia nell ' o s p edale di Camposampiero (Padova), creazione promossa da Longo, sostenuta dal
Rizzi e dai suoi contatti con i politici veneti dello stesso part it o " . La persona giusta, in questo caso, è da
Luca Coletto (non indagato), assessore regionale alla Sanità. I contatti li tiene la segretaria personale di
Rizzi che dirà: " Ho incontrato Coletto ( ... ) ho spiegato che, come mi hanno detto sia Longo che Rizzi che
siete tutti d ' a c c o rdo, l ' assessore ha detto, ok fammi vedere un attimo " . Nella partita non c ' è solo il
nord Italia. L ' idea, infatti, è quella di investire anche nel Lazio. Canegrati ne parla n el l ' aprile 2015: " Ma
rt ed ì sono a colazione con il senatore Tomassini per il Lazio " . A l l ' epoca Tomassini (Fi) è un ex
parlamentare. A Palazzo Madama ha ricoperto la carica di presidente della commissione Sanità. Le mani
su Expo e la fondazione con Salvini La Lombardia, però, resta il territorio prediletto. Soprattutto oggi che
certi vecchi poteri sono caduti. Dice Longo: " I ciellini erano del gruppo Canegrati, per intenderci. Per i primi
dieci anni hanno dovuto ragionare con Cl " . Annotano i carabinieri: " Al termine di tale prima decennale era,
l ' i mprenditrice ha saputo individuare una nuova area di referenza politica proprio attraverso il Longo " . La
logica del tutto vale tutto si corrompe non ha lasciato fuori l ' affare di Expo. Ci pensano Longo e Rizzi. L '
obiettivo, sfruttando le conferenze di Exposalute, è preparare pacchetti turistici per i vari medici e su questo
lucrare. L ' affare non andrà in porto. Per l ' accusa è corruzione leghista, dalla quale il segretario Salvini si
dissocia. Il maroniano Rizzi è stato sospeso. Rizzi con il quale Salvini (estraneo ai fatti penali) divide una
poltrona nella Fondazione O ctopusBrain per il disagio giovanile. Il presidente è Longo, tesoriere la sua
compagna. Entrambi sono indagati. Insomma, la solita compagnia di giro. sono pronte da tre anni " . " Non
siamo ottimisti, sappiamo già come andrà a finire, ma vogliamo dire che esiste un altro modo di governare "
, ha affermato il coordinatore del centrosinistra in Consiglio regionale Umberto Ambrosoli (in foto a sinistra)
, ricordando che " non è la prima volta che presentiamo una mozione di sfiducia a Maroni e le ragioni sono
sempre le stesse " , cioè la sua " gravissima inadeguatezza " a governare. " Non abbiamo fiducia nella
commissione di inchiesta " che Maroni ha annunciato ieri, ha spiegato il segretario regionale del Pd
Alessandro Alfieri, perché " è uno strumento inefficace al di là del valore delle persone che la co m p o n go
n o " e l ' unica soluzione è che " Maroni getti la spugna " . La Lega replica: " La mozione presentata dal
centrosinistra che invoca le dimissioni del governatore Roberto Maroni, otterrà l ' effetto opposto, quello
cioè di rafforzare ulteriormente la maggioranza " .
400 milioni di euro Il giro d ' affari messo insieme con la corruzione a partire dal 2004
I PROTAGONISTI SERGIO CHIAMPARINO Il leghista Luca Galli vanta contatti con l'attuale governatore
del Piemonte FLAVIO TOSI Nel 2015 riceve dalla Canegrati 10mila euro per le elezioni regionali CLAUDIO
BURLANDO Al telefono la dama dei denti parla di un incontro col presidente della Liguria MARIO
MANTOVANI L'ex assessore lombardo alla Sanità è stato arrestato nel 2015 per corruzione
Mozione di sfiducia
Il 1° marzo in Consiglio È STATA PRESENTATA la mozione di sfiducia del centrosinistra (Pd, Patto civico)
al governatore della Lombardia Roberto Maroni, dopo l ' arresto del consigliere leghista Fabio Rizzi.
Secondo il regolamento, la mozione deve essere discussa alla prima seduta utile del Consiglio regionale
dopo la presentazione, che cade in questo caso il 1° marzo prossimo perché non è convocata seduta il
prossimo martedì, 23 febbraio. Pd e Patto civico hanno auspicato che il documento sia firmato anche dei
consiglieri del M5s, che a loro volta in una nota hanno dichiarato che le loro firme " per mandare a casa il
governatore
Foto: Lumbard Matteo Salvini con Roberto Maroni . A sinistra, Maria Paola Canegrati con Fabio Rizzi La
Pre ss e -A n s a
19/02/2016
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La fatina dei denti, lo scandalo sanità , i controllori puniti
GIANNI BARBACETTO
Le scope di Roberto Maroni - quel le che dovevano ripulire la Lega della Bossi Family, delle spese allegre
del Trota, del leghista che pagava con soldi pubblici perfino il pranzo di nozze della figlia - hanno fallito. Lo
sporco è rimasto dentro la casa del Carroccio, se è vero che Fabio Rizzi si faceva pagare la campagna
elettorale dalla zarina della sanità, Maria Paola Canegrati, la " fatina dei denti " che invece di portare il
soldino ai bambini nella notte, incassava il soldone (pubblico) e lo spartiva con gli amici della Lega. La
riforma della sanità voluta da Maroni - che doveva far dimenticare le vacanze del Celeste Formigoni a
spese dei faccendieri delle cliniche private - è naufragata, se è vero che il padre di quella riforma è Fabio
Rizzi, il principale arrestato per l ' ultimo, ennesimo scandalo della sanità lombarda. Ennesimo: questa è la
parola più tremenda, perché suggerisce che non c ' è fine alle ruberie, che la sanità pubblica in Lombardia
appare irriformabile. Se ci voltiamo indietro, possiamo recitare per intero le litanie dei santi, allineando gli
scandali che hanno coinvolto ospedali pubblici e cliniche private: Santa Rita, San Carlo, San Giuseppe,
San Raffaele, San Pio X, San Donato, San Siro... Sono cambiati i partiti, a Dc e Psi sono subentrati
dapprima Forza Italia e Cl, poi (proprio grazie a Rizzi) la Lega, ma l ' appetito è lo stesso: imprenditori
voraci, spesso simili a macchiette, sostenuti però da politici che li usano come bancomat, continuano a
rubare soldi pubblici e dunque a togliere risorse alla sanità di tutti. I responsabili politici (come Maroni) non
vedono e non sentono e, quando parlano, si dicono " incazzati " : veramente arrabbiati siamo noi, visto che
li paghiamo per vedere, sentire e controllare. I controlli, invece, di norma non funzionano. Perché si
accorgano che c ' è qualcosa che non va, devono scattare le manette. SOLO OGNI TANTO qualche "
controllore" rompe il muro dell ' omertà e finisce, con il suo granellino di sabbia, con l ' inceppare la
macchina della corruzione. Questa volta è stata Giovanna Ceribelli, commercialista, membro del collegio
sindacale dell ' azienda ospedaliera di Vimercate, la prima a denunciare le " irregolarità " di una gara d '
appalto risalente a tre anni prima che era andata a controllare. Segnatevi il suo nome: non ce ne sono tanti
come lei. Speriamo che non le facciano fare la fine di un altro " controllo re " : Giuseppe Santagati,
avvocato. Nel 1996 era il dirigente di una delle più grandi Unità sanitarie locali di Milano e Lombardia, la
Ussl 39. Un bel giorno andò da lui, trafelata, la dottoressa Tiziana Zuliani: " A costo di autodenunciarmi,
devo dirle che ho firmato una ricetta irregolare, ho fatto una prescrizione non legittima " . Santagati apre
una inchiesta interna e scopre che erano tanti, tantissimi i medici redigevano ricette irregolari, prescrivendo
esami sbagliati, inutili, inesistenti, non rimborsabili oppure mai eseguiti. Solo alla sua Ussl, e solo per
prescrizioni non rimborsabili, era stato sottratto denaro pubblico per 1 miliardo e 400 milioni di lire. Porta i
risultati della sua inchiesta alla Procura di Milano e dopo qualche mese esplode il più grande scandalo della
sanità fino ad allora scoppiato: una frode che negli anni aveva sottratto alla Regione (cioè a noi) quasi 20
miliardi di lire. Regista: l ' allora ras della sanità milanese Giuseppe Poggi Longostrevi, padrone di laboratori
d ' analisi e cliniche. Dopo lo scandalo, la Regione Lombardia procede alla riforma della sanità: cambia il
nome alle Ussl, che trasforma in Asl. Così hanno fatto anche Maroni e Rizzi, trasformando le Asl in Ats
(Agenzie per la tutela della salute). E Santagati? Che fine ha fatto? Nessuno lo ringrazia. Anzi. La Regione
lo esclude dall ' elenco dei manager delle nuove Asl. Cacciato: chi ruba è premiato, chi denuncia i ladri è
punito. In attesa del prossimo scandalo.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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NORDISTI
19/02/2016
Pag. 2
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La salute, il caso e l'uomo moderno. La salvezza non arriverà dai big data
Giovanni Maddalena
E'un po' inquietante questa vicenda dell'accordo fra grandi imprese americane, tipo i supermercati WalMart,
assicurazioni e aziende mediche innovative in grado di prevedere la salute dei dipendenti tramite big data.
In breve, come la annunciano i protagonisti, se so dove vai a fare la spesa, dove vai a mangiare e se voti o
non voti a tutte le elezioni saprò predire la tua salute, e quindi avvisarti per tempo e indicarti stili di vita che
migliorino la situazione. Incidentalmente, ciò farà risparmiare molto all'azienda che paga l'assicurazione
sulla salute. Tutto a fin di bene, certo. Peccato che per questo bene debbano poter leggere i tuoi device,
entrare nella tua posta, nelle tue ricerche e che ci sia un algoritmo che alla fine sa tutto del dipendente e
può comunicarlo al datore di lavoro, il quale può pianificare delle scelte sapendo se uno starà bene o male,
rimarrà incinta o meno. Vabbè, mettiamo che, a differenza di quanto pensano alcuni giuristi, non accada
nulla di tutto ciò e mettiamo che non succeda mai nulla senza l'esplicito consenso dei dipendenti. La
paradossale idea getta una luce sui veri cambiamenti che sono in atto. Il primo riguarda la concezione di
libertà. L'avvitamento del nostro civilissimo occidente è che a furia di andare avanti nella concezione di
un'autonomia assoluta del soggetto, di una capacità di fare e disfare ciò che vuole, ci ritroviamo più in
gabbia di prima. Per via tecnologica e comunicativa, e sfruttando la giusta idea che l'uomo abbia abitudini
d'azione in cui manifesta scelte e intenzioni, il mondo che ha lottato contro i totalitarismi di destra e di
sinistra si trova a vivere in un mondo di controllo assoluto che i totalitarismi storici avevano solo
vagheggiato. Il controllo sul presente e sul passato è già stato realizzato, ma quello sul futuro in cui
WalMart vuole inserire i suoi dipendenti fino a poco tempo fa sarebbe stato degno solo di qualche libro o
film su distopie fantascientifiche. Stiamo riuscendo nel paradosso di negare anche la più elementare delle
libertà - quella di non sapere cosa farò domani - in nome della libertà di utilizzare il mondo e la tecnologia
come voglio, cioè con totale libertà, al servizio della mia autonomia e sicurezza. Su questa difesa della
propria autonomia, che ci spinge a pararci da ogni rischio, poggia la concezione più forte della mentalità
dominante, anche questa in leggero ma significativo cambiamento. Come la chiameremo?
Neodeterminismo, naturalismo scientista, scientismo di ritorno? E' chiaro, però, che finita l'èra del fascino
per il nichilismo, la mentalità dominante si affida a una presunta e poco conosciuta scienza analitica come
modello di conoscenza che garantisce la sicurezza: senza l'idolatria ottocentesca e senza l'ossessione
metodologica novecentesca, ma siamo in fondo convinti che qualsiasi ambito della vita umana sia
analizzabile e, in qualche modo, prevedibile o almeno controllabile. Dal terribile quadro cognitivista
proposto dal film "Inside out", fino alle pratiche eugenetiche sempre più emergenti nel trattamento di nascite
e gravidanze, stiamo cercando di costruire un mondo dove non ci sia spazio per il pericoloso "caso",
potenza dimenticata e osteggiata che rimane tuttavia una delle caratteristiche fondamentali della vita di
ciascuno, della storia dell'universo e della scienza stessa. Significativamente i direttori del programma di cui
si servirà WalMart si paragonano alla genetica, spiegando che lo studio dei comportamenti che i big data
permettono è molto più predittivo dello studio del genoma. In realtà, gli scienziati sanno che di
deterministico nella genetica come in ogni altra scienza c'è poco, come ben dimostrano gli interessanti
studi di Giuseppe Longo, scienziato non scientista dell'Ecole Normale parigina. Soprattutto tutti sappiamo,
per esperienza, che è vero ciò che diceva Camus sul fatto che "non è a forza di scrupoli (o analisi,
potremmo dire) che si diventa grandi. La grandezza arriva, a Dio piacendo, come un bel giorno": per caso.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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LE IMPRESE USA PREVEDERANNO LE MALATTIE DEI DIPENDENTI
19/02/2016
Pag. 2
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tiratura:41364
Corte dei Conti: «Un insuccesso chiamato spending review»
Il presidente Squitieri precisa: «Mi riferivo ai tagli fatti in passato». Ma per la politica slide&tweet di Renzi ci
sarà poca flessibilità dal 2016
Roberto Ciccarelli
Il presidente della Corte dei Conti Raffaele Squitieri ha precisato: i tagli alla spesa praticati in maniera
orizzontali negli anni dell'austerità (da Berlusconi) sono stati inefficaci e inefficienti, hanno danneggiato la
qualità della vita dei cittadini. Dura la vita con sempre meno servizi pubblici e un sistema sanitario
malmesso, in effetti. «La Corte dei Conti boccia il governo Renzi per la spending review . Peccato che si
riferisse ai governi precedenti. Il sogno dei polemisti è sfumato» ha scritto su twitter uno dei corazzieri
renziani, il senatore Pd Andrea Marcucci. La relazione di Squitieri è rigorosa e, a tratti, spietata quando
denuncia la carenza cognitiva sui contenuti dei tagli da parte di chi li ha istruiti e realizzati. La sua
precisazione è servita a poco. In pochi minuti si è smarrita nel blob mediatico e la critica dei tagli (passati) si
è sommata alla valanga che sta smottando su Renzi, complici anche articoli non benevoli pubblicati sul
Financial Times o New York Times . Le opposizioni sono andate all'attacco. «Una foto impietosa: le slide e i
tweet di Renzi non riescono più a mascherare la verità» hanno detto i parlamentari del Movimento 5 Stelle.
«Pesante bacchettata al governo» ha sostenuto Maria Stella Gelmini (Forza Italia), la ministra rimasta
silente mentre il suo governo tagliava otto miliardi alla scuola e uno all'università. «Bocciatura secca per
Renzi: sono stati colpiti alla cieca servizi essenziali per i cittadini» (De Petris, Gruppo Misto-Sel al Senato).
Più sfumate le reazioni dei sindacati che estendono la critica alle politiche di austerità: «La politica della
spending review ha prodotto un calo dei servizi - ha detto il segretario Cgil Susanna Camusso - Oggi
bisogna investire sulle politiche sociali e di cittadinanza». «Se si aggiunge la lentezza della giustizia - ha
osservato Carmelo Barbagallo, segretario Uil - il quadro non è per nulla incoraggiante». «Ma se il governo
vuole davvero riorganizzare la macchina statale e rivedere i meccanismi perversi della spesa pubblica
rinnovi i contratti pubblici scaduti da sette anni» aggiunge il segretario Cisl Anna Maria Furlan. Non è certo
che questa sia esattamente la strada scelta dal governo che ha tagliato le tasse sulla prima casa creando
smottamenti e voragini nei bilanci di enti locali e regioni. I fallimenti delle spending review , a cominciare da
quella rovinosa di Tremonti si riflettono oggettivamente su Palazzo Chigi che ha perso un commissario
come Roberto Perotti, lasciando Yoram Gutgeld con il cerino in mano. I renziani ormai giocano in difesa.
Cercano la zampata, ma sono solo carezze. Il vice-ministro all'Economia Enrico Zanetti ha cercato di
mostrare i meriti, si fa per dire, dell'esecutivo nello speciale campionato del taglio, pardon :
«razionalizzazione». In due anni avrebbero tagliato 25 miliardi di euro. «Non esattamente noccioline» ha
gonfiato il petto Zanetti. In attesa delle slide, la sanità soffre: il taglio - pardon : «razionalizzazione» da 2,35
miliardi quest'anno, 1,33 miliardi agli acquisti di beni e servizi e dispositivi medici. Il resto delle risorse
dovrebbero derivare dalla stretta sulle prestazioni di specialistica ambulatoriale. Ieri i sindacati dei medici
hanno visto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ma hanno confermato lo sciopero record di 48 ore del
17 e 18 marzo. Qualcosa sul futuro della «Renzinomics» la magistratura contabile l'ha detta. «I margini di
flessibilità acquisiti in Europa sono interamente utilizzati nella manovra per il 2016. Nei prossimi anni i
margini di risparmio dal lato delle spese potrebbero rivelarsi limitati». In altre parole, non ricominciare a fare
tagli lineari su un welfare esausto sarà un'impresa. Interessante la risposta del presidente della
Commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia (Pd) che ha detto di «condividere» l'analisi di
Squitieri: «Il taglio qualitativo della spesa pubblica è un obiettivo del governo ha detto - L'obiettivo otterrà un
impulso dalla riforma che supererà il ricorso alle clausole di salvaguardia rendendo più vincolanti i tagli alla
spesa pubblica». Si va verso un rafforzamento dei tagli mentre, lentamente, il cerchio dell'austerità si sta
chiudendo sullo story-telling contro gufi e porta-sfiga.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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Austerità /I TAGLI ALLA SPESA PUBBLICA RICADONO SUI CITTADINI E SERVIZI PUBBLICI
19/02/2016
Pag. 4
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tiratura:156629
Il camper di Nettuno Tv alla Bolognina «Qui accade di tutto»
IN CAMPER per la città, a raccontare in diretta Bologna e chi la vive: 'Nettuno Tv' festeggia due anni e in
collaborazione col Carlino entra nel vivo dei luoghi più 'caldi'. Il primo appuntamento è alla Bolognina, dove
il camper ha fatto tappa nei luoghi cardine, come piazza dell'Unità e il mercatino di via Albani, e in quelle
zone che residenti e commercianti considerano più critiche. Ospiti della prima puntata sono il presidente del
quartiere Navile Daniele Ara («La rigenerazione è in corso: la nuova illuminazione, assieme all'aumentata
sorveglianza, aiuteranno a risolvere i problemi», assicura), Giancarlo Tonelli, direttore di Ascom, che
promuove l'intervento dei vigilantes notturni in Bolognina, e il consigliere Claudio Mazzanti. SONO, però, i
residenti che si avvicinano incuriositi per dire la loro su luci e ombre del quartiere. Come Anna,
rappresentante del comitato anti-spaccio della zona: è lei a identificare la rotonda tra via Franco Bolognese
e via Gobetti come uno dei punti di ritrovo dei pusher, che qui si darebbero appuntamento con i clienti già
nel tardo pomeriggio. Sulla stessa rotonda si affaccia la farmacia di Piero Cavallari, che racconta: «L'anno
scorso ho subito tre furti con spaccata 'punitiva' in due mesi. Spesso i tossici vengono a comprare le
siringhe da noi e fanno paura». Mentre parla, dal bar accanto escono alcuni uomini che iniziano a inveire:
«Qui va tutto bene, smettetela di dire che si spaccia o la zona resterà deserta - attaccano -. Ce l'avete con
gli stranieri, siete razzisti». Marco Masetti, 75 anni, non si scompone: «Vorrei si smettesse con la storia del
razzismo, non c'entra niente. Il problema è che questo, anche se non è mai stato un quartiere elegante, in
passato era decoroso. Ora si ha timore a uscire di casa». ALTRO LUOGO delicato è il mercato di via
Albani, dove lavora da 25 anni Daniele Venturelli: «Ho visto di tutto - si rabbuia -. Spaccio, furti, spaccate,
merce misteriosa nascosta nei tombini dietro le nostre botteghe. I clienti hanno paura». Dopo qualche
minuto in via Tebaldi si ferma la polizia municipale. Grazie alla tecnica dell''avanzamento a tenaglia', e
aiutati dai cani antidroga, gli agenti accerchiano un uomo e lo arrestano. La parrucchiera Paola Pedretti
scuote la testa e mostra un plico di denunce: «Qui se ne vedono di tutti i colori». Federica Orlandi
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PRIMA TAPPA DEL TOUR IN CITTÀ
19/02/2016
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ECCO I NUMERI UTILI ECCO I NUMERI UTILI
La Nazione in campo per aiutare i cittadini
UNA delle domande più frequenti dei lettori che hanno chiamato ieri La Nazione è stata quella relativa alle
indicazioni su come prenotare i vaccini (per cui non occorre la ricetta). Sta crescendo, dopo ampie
polemiche, l'adesione dei medici di famiglia. IN OGNI caso, chi non trova risposta dal medico, può rivolgersi
agli ambulatori dell'Asl. Il Cup metropolitano di Firenze risponde al numero 840.003.003 da telefono fisso e
199.175.955 da cellulare, dalle 7.45 alle 18.30, dal lunedì al venerdì e il sabato dalle 7.45 alle 12.30.
Nell'ambito territoriale di Firenze la prenotazione è potenziata: oltre ai presidi Asl, si può fare riferimento a
180 farmacie private e pubbliche e ad ambulatori no profit, tra Misericordie e Pubbliche assistenze. Di
questi ultimi citiamo la Pubblica assistenza di Badia a Settimo, di Scandicci e di Pontassieve (attraverso il
totem cup dalle 9 alle 19); Pubblica assistenza di Signa (lun-ven, 9.30-17.30); Croce Rossa di Camerata
(lun, mar, mer, ven, 10-13 e 14-15); Misericordia del Galluzzo (lun e ven, 15-17); Misericordia di
Tavarnuzze (lun, mer, ven, 9-10,30 e 15,30-17); Misericordia di Pontassieve (lun, mer, ven, 11-12);
Misericordia Badia a Ripoli (mar 10-13); Misericordia Antella (lun-ven 8,30-19,30); Pubblica assistenza
Grassina (lunven, 9-12 e 14-17). E' POSSIBILE prenotarsi anche online con la tessera sanitaria attiva e al
front office dell'entrata principale di Careggi. Nei prossimi giorni saranno potenziate le agende. Ieri sono
stati dati oltre 5.000 appuntamenti a fronte di diecimila chiamate al calla center.
Foto: Leonardo Pasquini
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Emanuele Gori
19/02/2016
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«E' gratis e c'è per tutti Non compratelo in farmacia »
TRA LE PARTICOLARITÀ che si riscontrano nella richiesta di vaccinazioni, dopo gli ultimi casi di
meningite, negli ultimi giorni è stato osservato un ribaltamento della fascia di età che fa richiesta di
vaccinazione. Adesso la maggioranza di chi si vuol vaccinare è concentrata nella popolazione over 45.
L'Asl ricorda che il vaccino è gratuito per tutti e che non è necessario comprarlo in farmacia, visto che sono
arrivate nuove dosi e si sono accorciati i tempi di somministrazione. Uno dei quesiti più frequenti riguarda la
differenza tra il vaccino monovalente C e il tetravalente. In questo momento l'Asl ha a disposizione il
tetravalente, che comprende il sierogruppo A, C, W, Y. La Regione si sta approvvigionando del
monovalente, previsto per gli over 20, mentre il tetravalemnte continuerà ad essere somministrato fra i 10 e
i 20 anni. «Vanno tutti e due bene uguali - hanno spiegato i medici - L'immunizzazione, ossia l'effetto, è
uguale. Il professor Francesco Mazzotta ha ricordato anche che il vaccino non dà effetti collaterali e va
bene, anzi è consigliato, per cardiopatici, diabetici e per chi soffre di malattie croniche e respiratorie. In altri
casi più specifici è sempre meglio consultare prima il proprio medico. La vaccinazione è consigliata anche
per gli operatori sanitari, tra cui anche i volontari delle ambulanze. Sono più esposti ad un potenziale
contagio coloro che frequentano treni o altri luoghi pubblici affollati. Ricordiamo che in Toscana, con la
morte del 75enne di San Miniato, salgono a 11 le vittime della meningite di tipo C dal 2015. Quest'anno i
decessi sono stati già quattro. Il contagio ha raggiunto quota 13 nel 2016, quasi la metà dei 31 del 2015.
L'ultimo caso è quello di un ragazzo di 24 anni di Pistoia.
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LA RACCOMANDAZIONE
19/02/2016
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tiratura:127149
Se il medico di famiglia non vaccina o ha esaurito le dosi, per prenotare la vaccinazione è possibile
chiamare il call center del Cup metropolitano al numero 840.003.003 da telefono fisso e 199.175.955 da
telefono mobile, oppure andare in uno dei punti Cup delle Asl o in quelli attivati nelle farmacie comunali.
Altrimenti online sul sito www.asf.toscana.it
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DOSI PER IL CEPPO C
19/02/2016
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di FABRIZIO MORVIDUCCI UN PARCO da 24mila metri quadri, parcheggi gratuiti e una passerella
pedonale di collegamento con l'area Socet. Rinasce il quartiere di Vingone, con il nuovo assetto
determinato dal progetto di riqualificazione di via Masaccio. Un piano di recupero che porterà nel quartiere
anche il nuovo supermercato Unicoop, che aprirà ufficialmente al pubblico l'8 marzo prossimo. La data è
stata fissata. Stavolta non ci sono più impedimenti. L'inaugurazione con taglio del nastro si terrà il 7 alle 17,
il giorno dopo la regolare apertura per gli acquisti. Unicoop nel 2009 si è aggiudicata l'asta pubblica bandita
dal Comune per quell'area; alla fine su una spesa totale superiore ai 6 milioni di euro, 1,5milioni sono stati
interamente spesi per le opere pubbliche: un parco pubblico di 24mila metri quadri con 251 alberi, un
parcheggio pubblico con 68 posti auto, un sistema di piste ciclabili da e verso piazza Brunelleschi,
collegamenti pedonali con la scuola XXV Aprile e una nuova rotatoria per l'incrocio con via Fanfani.
CILIEGINA sulla torta la passerella pedonale sul torrente Vingone per collegare gli abitanti della zona di via
della Cooperazione e piazza Nenni. Il manufatto sarà realizzato nei prossimi mesi: si punta ad aver tutto
pronto entro l'estate. «Siamo soddisfatti di questo nuovo intervento - ha detto il presidente della sezione
soci Coop di Scandicci Adriano Sensi - abbiamo seguito personalmente i lavori, e molto in questo nuovo
punto vendita è stato fatto seguendo le indicazioni che arrivavano dal territorio. Ci sarà uno spazio aperto
anche per le nostre attività sociali; sarà uno spazio di aggregazione in più in un quartiere che ha bisogno di
iniziative e di ambiti di socializzazione». Del resto la sezione soci di Scandicci, con le sue 34mila tessere è
una delle più importanti di Unicoop Firenze. «Ogni anno organizziamo molte iniziative - ha detto ancora
Sensi - tutte a sfondo sociale e divulgativo per i cittadini. Anche a Vingone faremo cose di questo tipo». SE
A VINGONE siamo ormai arrivati al taglio del nastro, resta da capire cosa sarà realizzato nell'area Cdr al
Pontignale. Unicoop ha presentato il nuovo progetto per l'ex ipermercato. La struttura è stata riprogettata,
ridotta a 15mila metri quadri invece che 25mila. Nel complesso è migliorato l'impatto ambientale: è sparito il
parcheggio sotterraneo, l'edificio è a un piano solo a raso; meno altezza e meno impatto. Migliorato il
collegamento con il futuro arrivo della tramvia e via della Pace Mondiale. Ci sarà un supermercato di generi
alimentari, altre catene tipo elettronica e bricolage, ma ci saranno anche servizi al cittadino come poste e
una farmacia. L'amministrazione ha chiesto anche qualcosa per il tempo libero, come una palestra o una
piscina.
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Vingone rinasce attorno al suo parco Intanto il supermercato può aprire
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Pag. 112 N.1457 - 19 febbraio 2016
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tiratura:453532
HAI LA NAUSEA? PROVA CON LO ZENZERO...
In Farmacia arriva il nuovo integratore antinausea allo zenzero della linea P6 Nausea Contrai Sea-Band
che unisce l'efficacia dello zenzero e la gradevolezza del gusto. Lo Zenzero, ben noto per le sue virtù
digestive, viene studiato da almeno un decennio anche in Occidente perché ricco di zingiberoli, Shoganoli e
Gingeroli, che secondo moltissime ricerche si sono rivelati particolarmente utili contro la nausea. In realtà i
marinai cinesi utilizzano lo zenzero contro il mal di mare sin da tempi remoti e in dosi di normale utilizzo lo
zenzero si rivela rimedio sicuro, che non comporta nessun tipo di effetto collaterale. In caso di cinetosi
(nausea da viaggio), per non sbagliare le dosi e per averne sempre con sé una scorta di semplice e di
immediato utilizzo, l'ideale sono le "caramelle antinausea allo zenzero", integratore della linea P6 Nausea
Contrai Sea-Band, che non inducono sonnolenza e attenuano in modo naturale il sintomo nausea senza
causare effetti collaterali. In Farmacia in offerta risparmio - Confezione da 24 caramelle.
www.p6nauseacontrol.com
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NOTIZIE DALLE AZIENDE a cura della MANZONI
19/02/2016
Pag. 19 N.8 - 16 febbraio 2016
diffusione:89462
tiratura:153532
PULIZIA
Piccole taglie, grandi risultati Da Vichy arrivano le confezioni prèt-à-porter dei prodotti indispensabili per
una corretta pulizia del viso: lo Struccante Integrale 3 in 1, latte, tonico e struccante occhi in un solo
flacone, e la Soluzione Micellare Struccante 3 in 1 che deterge, lenisce, idrata e rimuove il make up da viso
e occhi. Si trovano in farmacia al prezzo di 5 euro.
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Vivere IN BELLEZZA
19/02/2016
Pag. 20 N.8 - 16 febbraio 2016
diffusione:89462
tiratura:153532
I TESORI DELLA BELLEZZA
Dall'olio di argan a quello d'oliva, dal tartufo alla polvere di meteorite. Inaredienti preziosi antietà e
ricostituenti
Servizio di Alberta Mascherpa.
Sono moltissimi gli ingredienti che la cosmetica ha a disposi/ione per creare, con combina/.ioni ad arte, k le
lormule più innovative che si prendono cura del viso, del corpo e dei capelli. Ira questi ce ne sono alcuni
che le loro qualità rendono unici e preziosi come l'olio di argan e quello extravergine dì oliva, la polvere di
meteorite e l'estratto eli tartufo nero, piccoli tesori pronti a regalare alla pelle e alla libra capillare le loro
straordinarie virtù rigeneranti, illuminanti e ringiovanenti. L'ORO nero Non è solo il petrolio, ma anche i
potenti estratti naturali che hanno come elemento comune un colore inedito per la cosmetica.
Blackpower L'ultimo trend in cosmetica? I cosmetici neri (e non solo nella confezione) che, grazie a
tecnologie all'avanguardia, sanno combinare lusso ed efficacia per dare vita a una gamma completa di
proposte che, dalle maschere alle creme notte, dai detergenti ai sieri setosi, si prendono cura della pelle del
viso per illuminarla, rivitalizzarla e mantenerla giovane nel tempo. La scelta del colore nero, inedito fino a
qualche tempo fa per i trattamenti cosmetici, li rende ancora più esclusivi, regalando nuove sensazioni al
momento dell'utilizzo.
X DAL TARTUFO AL BAMBÙ Sono diversi gli ingredienti di colore nero che la > cosmetica ha selezionato
per rendere unici i nuovi A trattamenti "noir". Si inizia con la polvere di meteorite Y che, grazie alla sua
ricchezza in silicio, migliora 8 l'elasticità della cute con un'efficace azione di X riduzione dei segni del
tempo. <> II tartufo nero, raro e prezioso come un diamante, X vanta un potente effetto rinnovatore e
rivitalizzante v sulla pelle: il viso riceve una sferzata di nuova energia, A che ne sublima la luminosità. y Da
non dimenticare gli estratti di perla nera illuminanti X e quello di orchidea nera idratante e protettivo. X Non
meno efficaci sono anche il carbone di bambù <> e l'argilla Rhassoul, che detossinano in profondità, e le X
alghe brune, capaci di agire sul rinnovamento cellulare y aiutando la pelle a recuperare il suo potenziale di
X giovinezza. Condimento principe della cucina mediterranea, l'olio d'oliva vanta straordinarie proprietà
emollienti e nutrienti, addolcenti e rigeneranti. Una decisa azione nutriente Definito sin dai tempi antichi
"liquido dorato" per le sue tante virtù, l'olio extravergine di oliva resta uno degli ingredienti chiave della
cosmetica, che lo usa per la cura sia della pelle sia dei capelli. Apprezzato sin dai tempi dei Romani per la
sua capacità di nutrire e mantenere morbida la cute, l'olio di oliva è anche un potente antiossidante capace
di contrastare con decisione l'aggressione dei radicali liberi e di preservare la giovinezza dei tessuti. s"
Viene utilizzato nelle creme e nelle maschere per il viso, nei saponi, nei detergenti da bagno e nei
trattamenti per il corpo, dagli oli ai latti, pronti a intervenire su aridità e screpolature. È uno degli oli vegetali
più preziosi: ricco di vitamine e acidi grassi, l'argan ripara, ammorbidisce e rinforza. Un tesoro che arriva da
lontano I berberi lo chiamano "oro del deserto" per le sue straordinarie virtù. La cosmetica apprezza la sua
composizione perfettamente bilanciata, affine ai lipidi della pelle e della fibra capillare, che assorbono
questo olio delicato traendone massimo beneficio. Ricavato dai frutti di una maestosa pianta, l'olio di argan
nutre in profondità e rigenera, ripara il film idrolipidico danneggiato dalle aggressioni esterne per rendere la
cute e la fibra capillare più resistenti. Emolliente e nutriente, elasticizzante e protettivo, è anche un
concentrato di sostanze antiossidanti che, ostacolando l'azione dei radicali liberi, frena il processo di
invecchiamento dei tessuti. Non solo per la pelle. L'olio di argan offre le sue preziose virtù anche alla fibra
capillare. Innanzitutto, la nutre a fondo, evitando che si inaridisca e perda di conseguenza morbidezza e
vitalità. Poi, la ripara nei punti dove gli attacchi degli agenti esterni l'hanno danneggiata: questo è molto
importante, perché permette alla chioma di rigenerarsi e di mantenersi forte e vitale nel tempo. Agisce,
inoltre, come protettivo contro i radicali liberi, che innescano processi responsabili di un progressivo
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BEAUTY FOCUS
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Pag. 20 N.8 - 16 febbraio 2016
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indebolirsi e "svuotarsi" della chioma. È utile, infine, per prevenire le doppie punte e per rinsaldare le
squamette superficiali, donando luce alla chioma e aiutando a tenere sotto controllo il crespo.
1. Re-Nutriv Ultimate Diamond Revitalizing Mask Noir Estée Laucler II tartufo nero black diamone! regala
un aspetto rinnovato e rivitalizzato, mentre il carbone di bambù assorbe le impurità per risvegliare la
luminosità e la vitalità dell'incarnato. Con un pennello per un massaggio a secco erte prepara la pelle al
trattamento (profumeria, 50 mi, €330). 2. Dark Angels Udì Un peeling rigenerante al fango marocebino
rhassoul con in più granuli di carbone e zucchero nero, glicerina e olio di avocado che insieme levigano,
(100 g,€ 9,95). 3. Skin Absolute Filorga Lussuoso trattamento notturno, sceglie l'inedita polvere di
meteorite, l'alga bruna, il tripeptide e la vitamina C per offrire rinfrescante profonda, pronta a restituire luce
e perfezione all'incarnato (farmacia e profumerie Marionnaud, 50 mi, €119). 4. Siero Prezioso Nero Sublime
Collistar Superconcentrato e leggerissimo, riunisce ingredienti esclusivi, dall'estratto di orchidea nera,
protettivo e idratante, alla perla, illuminante e rivitalizzante, per un'azione detox e riparatrice che regala un
viso più compatto e fresco (profumeria, 30 mi, €58).
L'ESTRATTO DI ORCHIDEA NERA PUÒ VANTARE PROPRIETÀ SIA IDRATANTI SIA PROTETTIVE
PER UNA CHIOMA H Lolìo d'oliva e gli estratti che vengono ricavati non solo dalle olive, ma anche dalle
foglie della pianta vantano ottime proprietà trattanti anche sulla fibra capillare. "Con la loro ricchezza in
acidi grassi essenziali e vitamine** >portano, infatti, il nutrimento di cui la fibra capillare hai bisogno per
preservare nel tempo equilibrio e salute.; A beneficiarne sono le chiome più deboli che, proprio grazie a
questo prezioso ingrediente, possono ritrovare non solo morbidezza e luce, ma anche forza e vitalità.
ANCHE PORTATO IN
Oliva Mitico Latte Nutriente Corpo Lo sue formula equilibrato riunisce olio di oliva, glicerina e burro di karité
per apportare la giusta dose di nutrizione e protezione olle pelli secche. Leggero, fondente, subito
assorbito, regalo una sensazione di freschezza e di benessere all'applicazione (gronde distribuzione, 250
mi, €4,49). Olio Antiaging Corpo Le proprietà emollienti, nutrienti e rivitalizzanti dell'olio extravergine di olivo
Dop Riviera Ligure si uniscono a quelle dell'olio di borragine, ricco di acido gommo linoleico, e alla vitamina
E per contrastare con efficacia l'invecchiamento cutaneo (negozi monomarca, 100 mi, €22,60). Organic
Virgin Olive t)il Face Scrub Un delicato esfolionte per il viso con uno formula a base di olio vergine di oliva
biologico mescolato con foglie di olivo, aloè vero, cero d'api, limone che, insieme, eliminano le impurità
profonde, ossigenano e danno vitalità e freschezza olla pelle (erboristeria, 125 mi, €14,90). Shampoo
Consistenza e Vitalità Delicatissimo e deliziosamente profumcto, questo shampoo è orriuhito con estratto
essenziale di ulivo ricavato da una varietà speciale di oliva greco, che deterge con grande dolcezza i
capelli, in particolare quelli fragili, per renderli immediatamente più forti e pieni (farmacia, 190 mi €
9,50).Gold Argan Olio Puro tutto il c o p per contrastare secchezza e ruvidità e restituire allo pelle elasticità
e compattezza, prevenendo i cedimenti (erboristeria, 125 mi, €34,50). D'Oro Olio Secco Illuminante Uno
bose di sette oli vegetai preziosi, da quello di argon a quello di riso, più cinque oli essenziali, stimmi di zaffei
dalle proprietà elasticizzonti, vitamina E e un delicato profijmo di bois de rose, ani (erboristeria, 30 mi, €24).
Oro del Deserto Argan Oil
Nutre e protegge il viso, il corpo e i capei. Un olio secco spray, leggero e delicatamente profumato, con il
99% di ingredienti naturali, tra cui oli di argan, arancia, pistacchio, oliva, riso, mandorle dolci e vinacdoli
(erboristeria e farmacia, 50 mi, € 18). assorbimento, è un prezioso elisir di giovinezza die, grazie alle virtù
trattanti dell'olio di argan, previene le rughe e l'invecchiamento cutaneo, proteggendo la pelle e regalandole
luminosità e vitalità (erboristeria, 30 mi, €26). All'Olio di Argan Olio Prezioso per il Corpo Coniuga le virtù
dell'olio di argan con quelle antiossidanti della vitamina E. Si applica su A bose di puro olio di argan, è una
ricetta prezioso che nutre, brillantezza. Leggero e delicato, si usa prima della piega e anche sui capelli
asciutti, in minima dose, per un tocco extra di luce e di morbidezza (solone, 100 mi, €25).
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Pag. 20 N.8 - 16 febbraio 2016
diffusione:89462
tiratura:153532
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TAVOLA L'OLIO D'OLIVA E UN ELISIR DI BELLEZZA PER I SUOI POTERI ANTIOSSIDANTI
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Pag. 24 N.8 - 16 febbraio 2016
diffusione:89462
tiratura:153532
STOP ALLA FORFORA
Si pensa che sia un problema solo maschile, ma non è così, visto che colpisce anche circa il 40% delle
donne. Le soluzioni per combattere le scagliette, secche o grasse
ALBERTA MASCHERPA
Una desquamazione abbondante II cuoio capelluto si desquama ogni giorno seguendo il naturale processo
di ricambio delle cellule epiteliali. Quando questo avviene in modo normale, le scagliette che si staccano
dalla cute sono invisibili a occhio nudo. Quando il fenomeno diventa più intenso, le cellule si raggruppano in
squamette più consistenti che si notano sui capelli e, cadendo, sugli abiti. ESISTE IN DUE FORME Secca:
più frequente negli uomini, la forfora secca produce in genere una sensazione di prurito che spinge a
grattarsi favorendo il distacco delle squamette, più o meno grandi. Il problema subisce variazioni con il
clima (peggiora con il freddo), ma risente anche delle condizioni interne dell'organismo: lo stress,
soprattutto se prolungato nel tempo, tende a peggiorarlo. Grassa: in presenza di una secrezione sebacea
intensa, le squamette della forfora grassa, più grandi e untuose, non cadono, ma risultano ben visibili tra i
capelli che le trattengono con la loro viscosità. Il problema si lega spesso alla presenza di una dermatite
seborroica, favorisce la comparsa di prurito e può facilitare la caduta dei capelli. ALLA BASE C'È
UN'INFIAMMAZIONE Grassa o secca, la forfora ha origine da un processo infiammatorio a livello del cuoio
capellutc; gli studi hanno verificato che in presenza del problema si notano raggruppamenti di cellule
infiammatorie intorno ai piccoli vasi sanguigni. La serietà della forfora dipende, quindi, dal numero di focolai
infiammatori e dal loro perdurare nel tempo. * II punto più controverso è legato al perché siano presenti. Il
principale responsabile sembra essere un lievito, il Pityrosporum ovale, che normalmente costituisce il 45%
della flora dei microrganismi presenti sul cuoio capelluto. In presenza di forfora, questa percentuale sale al
75%: questo lievito scinde i trigliceridi che costituiscono il sebo in acidi grassi liberi, sostanze che
provocano infiammazione. Se basta uno shampoo II problema si risolve spesso con uno shampoo
specifico, con sostanze che agiscono per combattere la formazione delle squamette e restituire comfort al
cuoio capelluto. Sono detergenti che, pur decisi contro la forfora, hanno una base lavante delicata per
rispettare la natura dei capelli. * Sostanze come il piroctone olamine, il ketoconazolo, la ciclopiroxolamina,
lo zinco piritione, l'acido undecilenico e l'ittiolo hanno una decisa azione antibatterica, che frena la
proliferazione dei microrganismi a livello del cuoio capelluto. * Carbossimetil-L-cisteina, estratti vegetali,
come quello di ortica, bardana e salice regolarizzano la produzione sebacea per contrastare l'untuosità,
mentre acidi esfolianti, come quello salicilico, portano via i depositi squamosi. Sì a un'azione lenitiva e
addolcente capace di alleviare il prurito.
serve un
bttourto" 'V Quando il problema della forfora è serio e persistente, lo shampoo può non bastare; la sua
azione può essere quindi potenziata e completata con l'utilizzo di trattamenti senza risciacquo, spesso sotto
forma di lozioni che, grazie a un'alta concentrazione di principi attivi per lo più di origine vegetale,
intervengono in maniera decisa contro la formazione delle squamette. Sono particolarmente indicati al
cambio di stagione quando la forfora sembra riacutizzarsi e vanno utilizzati per almeno un mese di seguito
con la frequenza indicata sulla confezione.
EVITARE DI USARE IL PHON MOLTO CALDO 1. Shompoo Antifortora Apple Fresh Head& Sboulders la
tecnologia Zpt a base di zinco pyrìttiione combatte forfora, prurito e secchezza cutanea; l'essenza di mela
verde dona un piacevole profumo (grande distribuzione, 250 mi, €3,49). 2. Sebostop Shompoo Antiforfora
Mastelli Una base lavante dolce arricchita con ciclopiroxolamino e acido salicilico per controllare tutti i tipi di
forfora con un'azione lenitiva (farmacia, 200 mi, €12,12). 3. BioscoKn Shompoo Antiforfora Giuliani Acido
salicilico, pirqctone olamine, un derivato dello zinco e osmodefense contrastano la forfora e calmano
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BELLEZZA CAPELLI
19/02/2016
Pag. 24 N.8 - 16 febbraio 2016
diffusione:89462
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l'irritazione (farmacia, 200 mi, €10,90). 4. Dercos Shampoo Antiforfora Vkliy La tecnologia con selenio DS
aiuta a n'equilibrare il cuoio copelluto per un'azione antiricomparsa dello forfora fino a sei settimane. (
farmacia, 200 mi, €13,20). S. Rigenforte Shampoo Antiforfora Esi La formula "gommage" permette di
eliminare con dolcezza le scoglie e il sebo in eccesso, mentre il piroctone olamine frena il problema
(erboristeria, 200 mi, € 9,80). 6. Biokap Lozione Antiforfora Biosline Estratti di agave, bardana, salice,
mentolo, elicriso, rosmarino e melaleuca ad azione depurativa (erboristeria, 50 mi, €19).
£ TROPPO OLTRE A SFIBRARE I CAPELLI, SECCA
STIMOLA LA PRODU.
19/02/2016
Pag. 48 N.8 - 16 febbraio 2016
diffusione:89462
tiratura:153532
La nausea
È un malessere fastidioso, scatenato da disturbi anche molto diversi tra loro. Come "capirci qualcosa"
prima di decidere come curarsi
Servizio di Elena Cassin
Può dipendere da disfunzioni della motilità Ci sono persone che hanno sempre difficoltà a digerire perché,
per via di disfunzioni della motilità, hanno una peristalsi rallentata. Ciò significa che il cibo fa fatica a
transitare nel tratto gastrointestinale e, quindi, risiede per più di tre ore nello stomaco, provocando spesso
nausea. Per sapere se si soffre di questo disturbo, si può fare una scintigrafia delle alte vie digestive dopo
un pasto con un liquido di contrasto radioattivo o una radiografia tradizionale gastroduodenale con mezzo
di contrasto. IL BREATH TEST Se trascurata, la gastrite può degenerare in un'ulcera duodenale, per cui è
bene individuare la presenza o meno dell'Helicobacter pylori. Uno dei metodi più semplici e veloci è il
Breath test che si può fare in farmacia in circa 30 minuti. Come funziona? Si soffia con una cannuccia in
due provette, poi il farmacista prepara una soluzione di acido citrico da bere e dopo mezz'ora si soffia una
seconda volta in altri due contenitori. I quattro campioni verranno mandati al laboratorio di analisi dal
farmacista, che comunica gli esiti dopo una decina di giorni. Le uniche avvertenze sono di fare il test a
stomaco vuoto e di non prendere nelle due settimane prima dell'esame antibiotici o gastroprotettori.
Probabilmente è gastrite La gastrite è un'infiammazione della mucosa gastrica dovuta a un germe che si
chiama Helicobacter pylori. In questi casi, molti prendono farmaci e cercano rimedi senza preoccuparsi di
avere una diagnosi certa. Invece, la prima cosa da fare è scoprire se è presente questo battei attraverso un
prelievo del sangue, un esame delle feci o un test del respiro. Una volta individuato che la causa è
l'Helicobacter, basta prendere gli antibiotici per risolvere il problema. Forse hai il dolicocolon Se per molti la
stitichezza è un problema legato alle cattive abitudini, ci sono casi in cui dipende dalla conformazione del
colon. Infatti, se quest'ultimo è più lungo e tortuoso del normale (dolicocolon), crea più anse intestinali
dentro le quali le feci fanno fatica a transitare e permangono nell'intestino. Questa condizione (coprostasi),
che è più comune tra le donne, provoca meteorismo e nausea. Per ovviare al disturbo è importante seguire
un'alimentazione ricca di fibre e può essere utile sottoporsi a idrocolonterapia.
Potrebbe essere reflusso gastroesofageo Si tratta di una malattia cronica che colpisce il 10-20% della
dazione europea e che è dovuta al fatto che i succhi gastrici nsalgono dallo stomaco all'esofago,
provocando nausea, rigurgito e bruciore. In questi casi, una delle cure più efficaci sono i farmaci che
bloccano la produzione di acido, i cosiddetti inibitori della pompa protonica. Oltre alla cura acologica è, poi,
bene mantenere il peso forma, seguire una dieta equilibrata ed evitare cibi ricchi di grassi, il cioccolato, la
menta, il caffè, gli alcolici, il pomodoro, gli agrumi e i fritti.
Non è chiara la causa? Vai dal medico A volte è semplice capire la causa della nausea, per esempio
dopo aver mangiato in modo disordinato oppure se si prendono alcuni farmaci che possono darla come
effetto collaterale, ma anche chi soffre di emicrania sa che può venire durante le crisi. Quando, invece, non
se ne individua l'origine è meglio per prima cosa rivolgersi al medico di famiglia e farsi prescrivere un test
per l'Helicobacter pylori.
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responsabile dell'Endoscopia digestiva dell'azienda ospedaliera Luigi Sacco di Milano.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 19/02/2016
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salute / IL SINTOMO
VITA IN FARMACIA
17 articoli
19/02/2016
Pag. 2 Ed. Milano
diffusione:298071
tiratura:412069
Appalti truccati, partono le verifiche di Cantone
Il governatore scarica Rizzi: lavoro egregio dei magistrati, chi commette errori gravi non può fare politica Il
consigliere nell'interrogatorio: sono finito. Oggi il vertice d'urgenza con i direttori generali degli ospedali
Andrea Senesi
«Chi sbaglia, fosse anche il mio miglior amico, lo prendo a calci e se ne deve andare». Roberto Maroni
sceglie i toni più duri per scaricare Fabio Rizzi, «una delle dieci persone di cui mi fidavo». Giornata romana
per il governatore leghista. Stretto tra il nodo del dopo Expo, lo scandalo dell'arresto del padre della riforma
sanitaria e l'ospitata a Porta a Porta . Nessun sentimentalismo nei confronti dell'ormai ex fedelissimo: «In
Consiglio regionale o dimostrerà la sua innocenza o se ne deve andare». «Lui - ha aggiunto - ha detto che
è pronto a spiegare tutto, ma dagli atti mi pare ci siano delle prove schiaccianti. Ci sono dei magistrati
politicizzati, in questo caso mi pare di poter dire che hanno fatto egregiamente il loro lavoro. Se ci
convincerà, bene. Altrimenti dovrà andarsene; chi commette un errore così grave, non può più fare politica.
Men che meno rappresentare i cittadini nelle istituzioni».
Maroni a Roma ha incontrato anche Raffaele Cantone, il presidente dell'Authority anticorruzione. L'incontro
era già in calendario su altri temi ma dopo gli arresti di martedì è stato inevitabile che il confronto cadesse
sul nuovo scandalo della sanità lombarda. Cantone ha già chiesto le carte dell'ordinanza per «valutare se ci
sono appalti ancora in essere da commissariare».«Prenderemo una serie di iniziative per capire come
evitare che succeda di nuovo quello che è successo: voglio massima trasparenza negli appalti», ha
spiegato il governatore. Quanto alla possibilità di una collaborazione con l'Autorità sul piano preventivo, «ci
sono questioni da approfondire, ma c'è la disponibilità e io sono molto interessato, ovviamente, a una forte
collaborazione, perché non ho altro interesse che quello di garantire la massima trasparenza». Cantone ha
comunque indicato una strada: affidare tutte le gare pubbliche a un'unica stazione appaltante.
In attesa della discussione sulla mozione di sfiducia in calendario tra dieci giorni al Pirellone, il Movimento
Cinque Stelle ieri è tornato alla carica contro il governatore: «È inutile che Maroni invochi Cantone ogni
volta che arrestano uno dei suoi. Abbiamo già il Comitato per la trasparenza, va reso operativo in modo che
diventi un'authority regionale anticorruzione». «La presidenza va affidata a Giovanna Ceribelli, la
commercialista che ha scoperchiato il caso delle mazzette leghiste», dice Stefano Buffagni, capogruppo
pentastellato. Schierato in difesa di Maroni il segretario Matteo Salvini: «Non deve assolutamente
dimettersi, in Lombardia abbiamo la migliore sanità. Noi non rivendichiamo alcuna superiorità morale ma la
Lega, dove c'è la certezza dell'errore, interviene prima dei giudici. Insomma il Pd li coccola, li candida, la
Lega li caccia».
Oggi Maroni riunirà i direttori generali degli ospedali lombardi per un vertice d'urgenza al quale seguirà un
audit di tutte le aziende sanitarie. Quanto al protagonista della vicenda, Fabio Rizzi è stato interrogato ieri
dal gip del Tribunale di Monza. «È consapevole di essere finito politicamente. È razionale, stanco. Ha
chiesto della compagna e dei congiunti», ha raccontato la sua legale Monica Alberti.
Elisabetta Soglio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il colloquio
Il governatore della Lombardia Roberto Maroni (foto in alto) ha incontrato il presidente dell'Authority
anticorruzione Raffaele Cantone (sotto) . L'incontro, già in calendario su altri temi, è stato però l'occasione
per parlare anche dell'ultimo scandalo sanità
Foto: I pedinamenti L'imprenditrice Paola Canegrati e Luca Longo, braccio destro di Fabio Rizzi, fotografati
dai carabinieri nelle strade attorno al Pirellone
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 19/02/2016
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La sequenza Gli incontri tra Canegrati e Longo
19/02/2016
Pag. 5 Ed. Roma
diffusione:298071
tiratura:412069
«Sto inguaiato» e incastra un rapinatore di banche
«Sto inguaiato». Questo il testo di un sms inviato da un quarantenne prima di essere bloccato dalla polizia
che indagava su due rapine in farmacie commesse all'inizio di febbraio al Tiburtino. L'uomo, fermato dagli
agenti del commissariato Porta Pia, aveva inviato quel messaggio prima di essere rintracciato dagli agenti a
un suo amico pregiudicato che aveva invece assaltato la cassa di una banca in viale Ippocrate (rapina mai
resa nota come anche le due in farmacia) costringendo un impiegato, minacciato con un coltello, a
consegnargli 22 mila euro in contanti custoditi nella cassaforte a tempo. Il telefonino di quest'ultimo è stato
localizzato in un locale notturno dove il bandito, un altro quarantenne, è stato trovato nonostante fosse ai
domiciliari. I due sono in carcere per rapina.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 19/02/2016
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Piazza Bologna
19/02/2016
Pag. 1 Ed. Firenze
diffusione:289003
tiratura:424634
Anziani e meningite l'infettivologo accusa "L'indagine fatta tardi"
Dopo la minaccia di sanzioni Carabinieri e Finanza chiedono dosi per immunizzare il personale La Regione
forse scriverà a tutti gli under 20 per spronarli a chiedere l'iniezione
MICHELE BOCCI
BOCCI A PAGINA V LA FORTE presa di posizione dell'Ordine dei medici ha prodotto velocemente i suoi
effetti. Da quanto il presidente Antonio Panti ha minacciato i medici di famiglia che non vaccinano di metterli
sotto procedimento disciplinare, il numero dei professionisti fiorentini che aderiscono alla campagna è
aumentato. Da 285 su 610 si è saliti a 360, superando così il 50% del totale. Sicuramente sulla scelta ha
pesato anche la decisione della Regione di allargare la vaccinazione gratuita a tutti gli abitanti dell'area
vasta centro, e l'aumento delle richieste da parte dei cittadini. I 75 medici di famiglia in più assistono
all'incirca 100mila persone e quindi possono dare un grosso contributo alla vaccinazione. Il problema è che
al momento la Asl non consegna molte dosi ai dottori, circa 40 a testa. Questo perché le strutture pubbliche
richiedono una grande quantità di vaccini, visto l'enorme impatto della domanda. In molti, tra l'altro, in
questi giorni si stanno rivolgendo alle farmacie per fare prima l'iniezione. Questo significa pagare e dalla Asl
sottolineano che invece si può avere il medicinale gratis. «Entro il mese di febbraio arriveranno 100.000
mila nuove dosi di vaccino e a marzo altre 200.000. La prestazione è inoltre gratis per gli studenti
universitari o iscritti in scuole secondarie di primo o secondo grado non residenti o domiciliati sanitari nella
Ausl Toscana centro, con la presentazione di un documento di iscrizione valido per l'anno in corso; per i
viaggiatori internazionali che devono recarsi in zone a rischio con età inferiore ai 20 anni; per i frequentatori
delle comunità in cui è stato rilevato un caso di infezione da meningococco di tipo C su indicazione dei
servizi di igiene pubblica». La Asl centro assicura di poter offrire la vaccinazione a tutta la popolazione nei
prossimi 5 mesi. Riguardo agli under 20, la Regione sta valutando di invitarli tutti a fare la vaccinazione con
una lettera personale. Ipotesi presa in considerazione già l'anno scorso a primavera ma poi, per motivi non
chiari, scartata. Intanto ci sono varie organizzazioni che chiamano per avere il vaccino. Hanno interpellato
la Regione i Carabinieri, la Guardia di Finanza, una grande azienda farmaceutica, varie società sportive e
anche associazioni di volontariato. Dall'assessorato hanno detto che sono disposti a consegnare le dosi
necessarie, basta però che le iniezioni siano fatte autonomamente, senza impegnare i servizi pubblici già
particolarmente sotto pressione. I VACCINI I medici di famiglia hanno recepito la "strigliata" di Panti (a
sinistra) 10 I morti provocati dal meningococco C in Toscana nel 2015 e nel 2016. L'anno scorso erano stati
in tutto 6. Gli ultimi due erano persone anziane I PUNTI 75 I medici fiorentini che in pochi giorni hanno
deciso di aderire alla campagna di vaccinazione dell'azienda sanitaria 300 MILA Le dosi di vaccino che
arriveranno alla Asl fiorentine tra febbraio e marzo. L'intenzione è offrire il vaccino a tutti i cittadini nel giro di
cinque mesi
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 19/02/2016
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LA POLEMICA
19/02/2016
Pag. 1 Ed. Genova
diffusione:289003
tiratura:424634
Sanità , Paita smonta il Libro bianco "È un bluff"
La capogruppo del Pd "La Viale vuol far pagare ai liguri i disastri lombardi"
MICHELA BOMPANI
«L'ASSESSORE alla Sanità Sonia Viale vuol fare pagare ai liguri il disastro della sanità lombarda,
travestendolo da accordo». Raffaella Paita, capogruppo in consiglio regionale del Pd, analizza il Libro
bianco presentato durante gli Stati generali dall'assessore regionale alla Sanità Sonia Viale, qualche giorno
fa al teatro della Gioventù, davanti a un'affollatissima platea di addetti ai lavori. < DI CRONACA EMETTE in
guardia: «Non si parla di ospedale del Ponente genovese, quel territorio invece ne ha assoluta necessità, il
Comune intervenga e lo faccia al più presto. Non mi scandalizza l'ingresso del privato: ma deve essere
garantita l'egida pubblica».
Consigliere Paita, perché non la convince l'accordo della Regione Liguria con la Lombardia? «Perché
questo è un modo per "normalizzare" le fughe, a beneficio della sola Lombardia. É un accordo politico che
presenterà il conto soltanto ai liguri, che si troveranno a pagare, di tasca propria, il disastro della sanità
lombarda. Ecco di che si tratta. Pensano forse che non leggiamo i giornali: i fatti parlano da soli. In
Lombardia la riforma sanitaria di Maroni non funziona e gli arresti, poi, mi pare stiano dimostrando anche
perché. La riforma ha prodotto posti letto eccedenti, che ora si pensa di far riempire ai liguri.
Il sistema sanitario nazionale è organizzato così che ogni regione sia in sé competitiva, non perché i
"cugini" ingenui liguri vadano a riparare i danni di una scellerata riforma».
L'assessore Viale dice "sì" al Nuovo Galliera e "non so" all'ospedale del Ponente genovese.
«Il Nuovo Galliera deve andare avanti senza tentennamenti e lo dico anche alla mia parte politica.
L'ospedale del Ponente si deve fare: si attivi il Comune, è il momento delle decisioni.
L'assessore Viale dice di dover studiare i dati: vada a farsi un giro dalla Val Polcevera al tutto il Ponente
fino a Voltri. Eccoli lì, i suoi dati. Un bacino immenso che ha bisogno di un ospedale. La precedente giunta
aveva fatto studi di fattibilità per Erzelli, per Villa Bombrini, il Comune doveva pronunciarsi per l'area. Lo
dico al Pd, in Comune: non diamo alibi alla Viale che mostra incertezza su un'opera di cui c'è assoluto
bisogno».
L'assessore Viale, peraltro, non esclude una regia privata.
«A me non scandalizza, in Sanità, la presenza dei privati: a una condizione, che sia garantita l'egida
pubblica.
Perché se privato significa importare qui qualche colosso privato lombardo, allora non mi sta bene».
Funzionerà l'integrazione socio-sanitaria, cuore della riforma? «Sono contenta che per la prima volta
l'assessorato unisca il socio-sanitario. Le Case della Salute, di cui tanto si parla oggi, le ha create la giunta
precedente proprio per realizzare questo binomio.
Mettere insieme servizi sociali e medici di base. E alleggerire gli ospedali».
Il Libro Bianco della Sanità, dice Viale, presuppone la partecipazione della politica e degli operatori: lei la
aiuterà a scriverlo? «Quel libro, diciamolo, è troppo bianco. Se si coinvolge qualcuno a partecipare delle
scelte, quelle scelte, prima, devono essere fatte.
Che modello ci hanno presentato? Io non l'ho mica visto. Viale propone un percorso: raccolta delle
proposte fino all'estate. Qui passano i mesi e la riforma, se arriverà, sarà discussa in aula un anno dopo
l'insediamento della giunta.
Pericolosissimo». Perché? «Il nostro sistema sanitario ha un equilibrio perché la giunta precedente è
riuscita a riassorbire il buco da 300 milioni, lasciato in eredità dalla giunta Biasotti.
Come fanno a tenere i conti in equilibrio, se non c'è un progetto? I mesi che passano allargano un buco
che noi avevamo chiuso. Funziona il recall della Asl3 per accorciare le liste d'attesa, ma in quale strategia
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 19/02/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
L'INTERVISTA
19/02/2016
Pag. 1 Ed. Genova
diffusione:289003
tiratura:424634
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 19/02/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
complessiva si collocano? Non c'è».
La Sanità ligure ha tanti problemi, però, ereditati dalla giunta precedente cui apparteneva anche lei.
«Faccio due autocritiche. La prima per non essere riusciti a invertire la rotta sulle fughe e sulla mobilità: un
abitante di Ortonovo è logico finisce per farsi curare a Massa, a 20 km di distanza, anziché al San Martino.
Avremmo dovuto rafforzare qualitativamente l'offerta ma anche fare accordi con altre Regioni. Attenzione:
accordi equi. Do ut des. Non come con la Lombardia».
www.regione.liguria.it www.leganord.org PER SAPERNE DI PIÙ
19/02/2016
Pag. 1.2 Ed. Milano
diffusione:289003
tiratura:424634
Cantone controllerà gli appalti della sanità finiti nell'inchiesta
Il presidente dell'Anticorruzione ha chiesto gli atti Maroni: "Rizzi? O dimostra l'innocenza o se ne va" Lunedì
la giunta nominerà una commissione speciale per la trasparenza delle gare, che chiederà un audit a
ospedali e Ats
ANDREA MONTANARI
Una commissione speciale per controllare gli appalti della sanità lombarda in collaborazione con l'Autorità
nazionale anticorruzione. Dopo il faccia a faccia ieri a Roma tra Roberto Maroni e Raffaele Cantone il
governatore ammette: «Ci sono zone d'ombra che dobbiamo illuminare, ma noi non abbiamo gli strumenti.
Se Rizzi ha sbagliato se ne deve andare». Il presidente dell'Authority anticorruzione ha chiesto alla procura
di Monza l'ordinanza che ha portato all'arresto dell'ex presidente della commissione Sanità del Carroccio
per verificare la regolarità delle procedure degli appalti e valutare eventuali commissariamenti delle
strutture. A PAGINA II RAFFAELE Cantone pronto a collaborare con la Regione per la trasparenza nella
sanità. Ma ancora prima il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione ha già chiesto l'ordinanza per
verificare tutti quegli appalti finiti nell'inchiesta della Procura di Monza che ha portato all'arresto del leghista
Fabio Rizzi, e nel caso procedere a commissariamenti. «Ci sono zone d'ombra che dobbiamo illuminare,
ma noi governatori non abbiamo strumenti - ha ammesso ieri Roberto Maroni dopo l'incontro a Roma con il
presidente dell'Anac - Il punto debole del sistema è chi condiziona gli appalti pubblici. La collaborazione
con Anac è fondamentale». Un faccia a faccia, quello tra il governatore e il numero uno dell'Anac dopo
l'arresto di Rizzi e altre venti persone per tangenti, nel quale Maroni «ha espresso le sue valutazioni» e
chiesto aiuto a Cantone per evitare «che quanto accaduto si ripeta». Al centro dell'incontro, l'ipotesi di
istituire una nuova commissione speciale per la trasparenza sugli appalti nella sanità, che in autonomia
potrà collaborare con l'Anac. La nuova commissione speciale, che sarà nominata nella giunta di lunedì,
come primo atto chiederà un audit a tutti gli ospedali e le Ats della Lombardia.
Oggi, tra l'altro, Maroni incontrerà tutti i direttori generali. «La possibilità di avviare una collaborazione c'è ha spiegato il governatore - ma va approfondita sul piano tecnico. Non ho altro interesse che quello di
garantire la massima trasparenza negli appalti». Questo perché l'attuale commissione regionale per la
trasparenza sugli appalti presieduta dal generale Mario Forchetti, in realtà, non può utilizzare gli stessi
mezzi della magistratura per accertare eventuali reati di singoli, anche quando le procedure per
l'assegnazione degli appalti sono regolari. Inoltre la Regione vorrebbe inserire alcune restrizioni sulle
consulenze per eliminare il pericolo di conflitti d'interessi. Per evitare che si ripeta quanto è accaduto con
Mario Longo: titolare di società che producevano presidi odontoiatrici, ma anche di una consulenza in
Regione proprio sui temi dell'odontoiatria. L'ipotesi di cui Maroni e Cantone hanno discusso è quella, ad
esempio, di prevedere che chi tra i consulenti esterni ha un interesse in un settore, non potrà collaborare
con la Regione in quello stesso settore.
Per il resto, ieri Maroni ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta è tornato a difendersi, scaricando
nuovamente l'ormai ex presidente della commissione regionale Sanità Rizzi della Lega. «Chi sbaglia, fosse
anche il mio migliore amico, lo prendo a pedate e se ne deve andare» - ha dichiarato - Di fronte a una
persona che conosci da vent'anni, un leghista a cui affideresti tutto, sono deluso e incazzato. Rizzi come
me è stato come il dottor Jekyll e mister Hyde». Il governatore, però, ha ribadito che non si dimetterà: «Non
mi sento responsabile. Rizzi era una delle dieci persone di cui mi fidavo di più. O Rizzi dimostra la sua
innocenza o deve andarsene». Sulla mozione di sfiducia depositata ieri da Pd e Patto civico anche con le
firme del Movimento Cinque Stelle Maroni taglia corto: «L'opposizione fa il suo mestiere, ma l'unico effetto
sarà quello di ricompattare la maggioranza». Il grillino Stefano Buffagni, però, attacca: «È inutile che Maroni
invochi Cantone ogni volta che arrestano uno dei suoi per le verifiche sugli appalti. Abbiamo già il Comitato
regionale per la trasparenza sugli appalti, va solo reso operativo».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 19/02/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Le tangenti nella sanità
19/02/2016
Pag. 1.2 Ed. Milano
diffusione:289003
tiratura:424634
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 19/02/2016
69
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
I PUNTI MARONI Ha chiesto e ottenuto un incontro con Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità
anticorruzione, «per evitare che quanto è accaduto si ripeta» LE CONSULENZE La Regione vorrebbe
anche introdurre alcune restrizioni sulle consulenze, per evitare il pericolo di conflitti di interesse, come nel
caso di Mario Longo, ora in carcere CANTONE Si è detto pronto a collaborare con la Regione Lombardia
per la trasparenza nella sanità. Ma ha già chiesto gli atti dell'inchiesta della procura di Monza su Rizzi e gli
altri LA COMMISSIONE Lunedì la giunta nominerà una commissione speciale per la trasparenza sugli
appalti nella sanità, che in autonomia potrà collaborare con l'Anac
Foto: L'INCONTRO Raffaele Cantone e Roberto Maroni si sono incontrati ieri a Roma, su richiesta del
governatore, che chiede aiuto per combattere la corruzione nella sanità lombarda
19/02/2016
Pag. 40 Ed. Alessandria
diffusione:189394
tiratura:278795
VALENTINA FREZZATO
Siringa? 30 centesimi. Acqua per preparazione iniettabile? 20. Un euro il laccio, pochi minuti per acquistare
tutto questo e trovare un posto appartato per bucarsi. Ad Alessandria, il luogo preferito pare essere il parco
Italia, a pochi passi dal ponte Meier e dalla farmacia Comunale Orti, aperta 24 ore su 24. A una cinquantina
di passi dalla rotonda di largo Catania, verso il nuovo ponte e subito dietro al Soccorso Aci. si entra nel
giardino; sulla destra una piccola discesa (nascosta) che porta al fiume. Lì, un muretto dove è facile
appoggiarsi e fare i pochi movimenti che servono per drogarsi.
Ed eccole, le siringhe: sono un centinaio, appoggiate sul parapetto di cemento, subito dopo la dose.
Sembra quasi un rito quello che si consuma ogni giorno (non solo dopo il tramonto) in quell'angolo di
giardino, non troppo distante dal centro città. Un'area che sarà riqualificata ma che, per adesso, è
pericolosa. Un ambiente da cui stare alla larga, perché c'è ancora del sangue e molti aghi sono scoperti.
Toccarli vorrebbe dire infettarsi. Per terra, in mezzo alle foglie e all'erba, altre siringhe, a volte nascoste. Ce
ne sono lungo tutto il muro che divide il parco dal fiume, disseminate insieme a pezzi di vetro, bottiglie di
birra, tracce umane (vestiti, cappelli, fazzoletti). BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 19/02/2016
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A pochi metri dal Meier un tappeto di siringhe
19/02/2016
Pag. 34 Ed. Milano
«Basta fango sul Pirellone Ecco il piano per una sanità trasparente e
inattaccabile»
Il presidente della commissione Capelli: «Funzioni separate e un organo di controllo che co-governi con la
giunta. Il pd? Ha approvato la riforma...»
FABIO RUBINI
Mentre le opposizioni strepitano, in Regione Lombardia maggioranza e giunta lavorano sodo per anticipare
il più possibile l'entrata in vigore della riforma sanitaria e dell'Agenzia di controllo, che di quella legge è uno
dei punti cardine. Anche perché «trasparenza» e «presa in carico del paziente» sono stati i mantra che
hanno accompagnato trattative e votazioni. Ora tutto questo lavoro rischia di essere infangato dall'inchiesta
«Smile», che però con la riforma non ha nulla a che fare. I presunti reati commessi, infatti, riguardano il
vecchio sistema sanitario e non quello che sta entrando in vigore. Uno degli uomini chiave di questo
cambiamento è Angelo Capelli, capogruppo di Ncd e, dopo l'arresto di Fabio Rizzi, presidente pro tempore
della commissione sanità. Consigliere Capelli teme che gli avvenimenti degli ultimi giorni possano nuocere
alla riforma? «No, però voglio mandare un messaggio chiaro all'opposizione che ha minacciato di non
partecipare più ai lavori della commissione...» Prego... «Dal punto di vista politico capisco la presentazione
della mozione di sfiducia. Ci sta. Però non accetto la strumentalizzazione della sinistra, che sta provando a
creare un legame tra quanto successo e il lavoro che si è fatto in aula e nelle commissioni». Legame che
non esiste? Ne è sicuro? «La riforma è stata frutto di una forte opera di mediazione con tutti i gruppi». Sì,
però alla fine non l'hanno votata e potrebbero sfruttare questo tecnicismo... «Neanche quello, perché il
testo è stato emendato in più punti grazie al lavoro che abbiamo fatto assieme. Vuole una prova? Eccola:
l'opposizione ha ritirato 25mila ordini del giorno che, se fossero rimasti, ci avrebbero inchiodato in aula per
mesi. E perché li hanno ritirati? Perché in gran parte questa riforma è stata condivisa anche dalle sinistre».
Dal punto di vista della trasparenza e della sicurezza cosa cambierà nella sanità con la nuova riforma?
«Molto. Abbiamo introdotto una netta separazione tra chi deve erogare le prestazioni al paziente e chi deve
agire da organo di controllo e programmazione del territorio». Poi c'è l'introduzione dell'Agenzia di controllo.
«Che è l'altro esempio lampante del lavoro fatto assieme all'opposizione». Come funziona? «C'è un dg
nominato dalla giunta e poi un comitato didirezione formato da esperti della materia indicati dai capigruppo
di opposizione. In questo modo diventa un soggetto terzo con una funzione di co-governo della Sanità
lombarda, soprattutto per quanto riguarda la politica e la programmazione dei controlli». A che punto siamo
con l'applicazione della riforma? «Quando l'abbiamo approvata, con Maroni abbiamo fatto una road map
precisa: il 2016 servirà per introdurla, fare rodaggio e correggere eventuali criticità. Il 2017, invece, sarà
l'anno dell'entrata a pieno regime». Così la legalità della sanità sarà più tutelata? «Sì, ma non è che oggi gli
anticorpi non ci sono. Non dimentichiamo che l'inchiesta è partita da un revisore dei conti, cioè dall'interno
del sistema sanitario regionale». Il capogruppo di Ncd Angelo Capelli, è uno dei fautori della riforma
sanitaria. Dopo l'arresto di Fabio Rizzi guida anche la commissione Sanità della Lombardia [Fotogramma]
::: LA SCHEDA CHI È Angelo Capelli è nato a Bergamo l'8 giugno 1967. Laureato in giurisprudenza
presso l'Università Statale di Milano, è sposato e ha due figlie CARRIERA POLITICA Sindaco di Ponte
Nossa (Bg) per due mandati dal 2004 al 2013. Nel 2013 è stato eletto in Regione Lombardia. Attualmente è
capogruppo del Nuovo Centrodestra e presidente pro tempore della III Commissione permanente Sanità e
Politiche sociali RUOLO NELLA RIFORMA Capelli, insieme a Fabio Rizzi, è stato tra i fautori della riforma
sanitaria che è stata approvata lo scorso agosto. La sua importante opera di mediazione tra i gruppi ha
portato al ritiro, da parte delle opposizioni, di quasi 25 mila ordini del giorno che, se confermati, avrebbero
di fatto bloccato l'opera di riforma PIÙ TRASPARENZA Con la nuova riforma in fase di applicazione, la
sanità regionale dovrebbe essere più trasparente
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 19/02/2016
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L'intervista
19/02/2016
Pag. 6 Ed. Ancona
diffusione:113338
tiratura:156629
Meningite, l'allarme dei medici: «E' necessario vaccinarsi»
CASI di meningite, perentorio l'ordine dei medici marchigiani: riprendere la prassi del vaccino. Quanto è
successo nelle scorse settimane in Toscana - una serie di casi, alcuni dei quali mortali e un vero e proprio
allarme - dovrebbe insegnare, da qui la netta presa di posizione da parte dell'Ordine dei Medici e
Odontoiatri (Omceo) delle Marche. Il vaccino resta lo strumento più adatto a favorire la prevenzione anche
verso le forme più virulente della meningite, l'indicazione è chiara. L'Omceo rilancia con decisione l'invito
alla vaccinazione in un territorio, quello marchigiano, protagonista di uno dei cali tra i più significativi in tutta
Italia. Nelle Marche i bambini vengono vaccinati contro il meningococco C dopo l'anno di vita. Arcangela
Guerrieri, consigliere segretario dell'Omceo dorico, rilancia con decisione l'invito alla vaccinazione in un
territorio, quello marchigiano, protagonista di uno dei cali tra i più significativi in tutta Italia: «Il vaccino
aumenta senza dubbio la capacità di protezione, specie per i più piccoli - spiega la Guerrieri -. L'importanza
del ricorso alla vaccinazione è confermato dal fatto che la maggior parte dei casi registrati in Toscana ha
coinvolto persone appartenenti a una fascia di età superiore ai 20 anni cui non era stato somministrato
alcun vaccino. In particolare sono stati registrati 32 casi di meningite: 27 da meningococco C, 3 da
meningococco B, 1 del ceppo W e 1 non noto. Sette i decessi: 6 per meningococco C. Quello che circola in
Toscana è un virus particolarmente aggressivo. Un genitore vaccinato contro questo batterio si tutela anche
dallo stato di portatore sano evitando il rischio di trasmettere la patologia ai propri figli». Non solo, la prassi
del vaccino non rappresenta neppure una difficoltà per le donne che hanno partorito da poco: «Le mamme
possono fare il vaccino - aggiunge Guerrieri -, compreso il tetravalente, anche durante l'allattamento.
Ovviamente le precauzioni sono ancora più necessarie per i bambini che non hanno compiuto il tredicesimo
mese di vita. Per loro è necessaria la immunità di gregge, ovvero vaccinare i conviventi. Negli anni passati
alcuni casi non venivano diagnosticati, ora ciò è possibile e, inoltre, viene individuato il ceppo di
meningoccco responsabile».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 19/02/2016
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SALUTE IL FORTE CALO DI PREVENZIONE PREOCCUPA SOPRATTUTTO DOPO I CASI MORTALI
CHE SI SONO VERIFICATI IN TOSCANA
19/02/2016
Pag. 23 Ed. Ancona
diffusione:113338
tiratura:156629
«La farmacia dell'ospedale non chiude»
- CHIARAVALLE - «IL SERVIZIO di farmacia ospedaliera di Chiaravalle non chiude». A gridarlo con forza
la maggioranza. «Sembra - commenta il capogruppo Andrea Mosconi - che alcuni gruppi politici di
Chiaravalle siano compiaciuti nell'annunciare pubblicamente situazioni o eventi negativi che
riguarderebbero la nostra città. E' il caso del servizio di distribuzione dei farmaci ospedalieri, di cui qualche
giorno fa è stata annunciata, da parte del Movimento 5 Stelle di Chiaravalle con un manifesto di dubbio
gusto lessicale, la presunta chiusura e la necessità per i chiaravallesi di spostarsi ogni volta ad Ancona. La
notizia - spiega Mosconi - è assolutamente priva di fondamento e rischia di creare incomprensioni a danno
degli utenti di questo servizio. Una nota ufficiale dell'Asur Marche specifica, infatti, che 'al fine di agevolare i
pazienti che non sono in grado di recarsi ad Ancona, sarà possibile consegnare la ricetta del servizio
sanitario regionale dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 12 al personale del magazzino farmaceutico di
Chiaravalle. Nella mattina successiva, ad esclusione del sabato, il personale farmacista del servizio
farmaceutico di Ancona provvederà ad inviare i farmaci dispensati, in base alla disponibilità, in un
sacchettino chiuso con i riferimenti del paziente, che potrà quindi ritirare il farmaco, entro le 12, presso il
magazzino farmaceutico di Chiaravalle'. E' sicuramente una notizia molto positiva - conclude il consigliere
di 'Chiaravalle bene Comune' - di questa possiamo davvero essere contenti, essendo il frutto del lavoro di
confronto continuo con la direzione dell'Asur da parte dell'amministrazione e delle forze politiche che la
sostengono». sa. fe.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 19/02/2016
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CHIARAVALLE
19/02/2016
Pag. 3 Ed. Empoli
diffusione:88274
tiratura:127149
«Non compratele in farmacia Le dosi sono gratuite»
TRA le particolarità che si riscontrano nella richiesta di vaccinazioni, negli ultimi giorni è stato osservato un
ribaltamento della fascia di età che fa richiesta di vaccinazione. Adesso la maggioranza di chi si vuol
vaccinare è concentrata nella popolazione over 45. L'Asl ricorda che il vaccino è gratuito per tutti e che non
è necessario comprarlo in farmacia, visto che sono arrivate nuove dosi e si sono accorciati i tempi di
somministrazione. Uno dei quesiti più frequenti riguarda la differenza tra il vaccino monovalente C e il
tetravalente. In questo momento l'Asl ha a disposizione il tetravalente, che comprende i sierogruppi A, C,
W, Y. La Regione si sta approvvigionando del monovalente, previsto per gli over 20, mentre il tetravalente
continuerà ad essere somministrato fra i 10 e i 20 anni. «Vanno tutti e due bene - hanno spiegato i medici
ieri a La Nazione - L'immunizzazione, ossia l'effetto, è uguale».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 19/02/2016
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IL CONSIGLIO
19/02/2016
Pag. 2 Ed. Pistoia Montecatini
diffusione:88274
tiratura:127149
Ecco dove e come prenotare In provincia o nei comuni vicini
UNA DELLE domande più frequenti dei lettori che hanno chiamato ieri «La Nazione» è stata quella relativa
alle indicazioni su come prenotare i vaccini (per i quali non occorre la ricetta). Nel territorio di Empoli si è
registrata la più massiccia adesione dei medici di famiglia, con un'adesione del 99%. In ogni caso, chi non
trova risposta dal medico di famiglia, può rivolgersi agli ambulatori dell'Asl. Il call center di Empoli risponde
al numero 0571.7051, attivo dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 19.30 e il sabato dalle 7.30 alle 13. A Prato
si può prenotare ai numeri dedicati nelle 4 sedi vaccinali: al dipartimento di Prevenzione, in via Lavarone
3/5, telefono 0574.805990, attivo dal lunedì al venerdì (8.30-13); da lunedì a venerdì dalle 10.30 alle 12.30
nei tre presidi territoriali ai seguenti numeri: Poggio a Caiano tel. 0574.805991, Vaiano tel. 0574. 805992,
Montemurlo tel. 0574.805993. Sul territorio di Pistoia, prenotazioni al presidio Asl di viale Matteotti, a quello
di Villa Ankuri in Valdinievole e a quello della Montagna Pistoiese. Dai primi di marzo tutti gli abitanti
potranno chiamare al TeleCup 848.800.709, attivo dalle 7.30 alle 18.30 dal lunedì al venerdì e il sabato
dalle 7.30 alle 13. Inoltre, tutti, possono chiamare il Cup metropolitano di Firenze, se sono disponibili a
venire a vaccinare nel capoluogo (tel. 840.003.003 da telefono fisso dalle 7.45 alle 18.30, dal lunedì al
venerdì, il sabato dalle 7.45 alle 12.30). Nell'ambito territoriale di Firenze la prenotazione è potenziata: oltre
ai presidi Asl, si può fare riferimento a 180 farmacie private e pubbliche e ad ambulatori no profit, tra
Misericordie e Pubbliche assistenze. E' possibile prenotarsi anche online con la tessera sanitaria attiva e al
front office dell'entrata principale di Careggi.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 19/02/2016
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I NUMERI UTILI
19/02/2016
Pag. 3 Ed. Pistoia Montecatini
diffusione:88274
tiratura:127149
«Manca il farmaco che copre di più»
DIECIMILA dosi di vaccino monovalente sono state consegnate ieri negli ambulatori della provincia. E da
ieri sono, a tutti gli effetti, ripartite le vaccinazioni somministrate dai medici di base, ma i problemi non
mancano. «Mentre l'assessore Saccardi annuncia la vaccinazione per tutti i residenti dell'Asl Centro, noi
medici di famiglia siamo stati lasciati in trincea a vedercela con i problemi reali delle persone - denuncia il
segretario della Fimmg di Pistoia, Massimo Niccolai -. Non si può annunciare attraverso i media la
vaccinazione di massa e non avere gli strumenti per metterla in pratica. Non è stato ancora firmato
l'accordo sindacale che dispone che siano i medici di famiglia ad occuparsi della vaccinazione della
popolazione over 45». L'ACCORDO dovrebbe essere siglato al più tardi nei primi giorni della prossima
settimana. Fino a quel momento, però, le persone non ancora vaccinate al di sopra dei 45 anni dovranno
aspettare, anche perché i tempi di attesa nei centri dell'Asl (viale Matteotti, villa Ankuri e Casa della Salute
di Pescia) sono di almeno tre mesi. Dalla Asl però ieri hanno ribadito che la delibera approvata mercoledì
«supera la necessità di altri accordi». Inoltre l'azienda sanitaria ricorda che il vaccino è gratuito per tutti e
che non è necessario comprarlo in farmacia, visto che sono arrivate nuove dosi e si sono accorciati i tempi
di somministrazione. Ma non sono solo le fasce d'età a preoccupare i medici di famiglia. Il problema serio,
infatti, sembra risiedere nella tipologia del vaccino che il piano regionale ha previsto per i cittadini. Al
vaccino tetravalente, quello che copre da tutti e quattro i ceppi del meningococco e che ha una durata
temporale che va dai cinque ai dieci anni, possono accedere gratuitamente solo i giovanissimi, cioè la
fascia di popolazione che ha dagli 11 ai 20 anni di età. PER TUTTI gli altri, la Regione ha disposto la
vaccinazione gratuita tramite il vaccino monovalente. La differenza tra i due vaccini è sostanziale e si
traduce anche in una disparità di costi: 96,92 euro per il Menveo (il vaccino teatravalente), 70 euro per il
Manjugate (il vaccino monovalente, di cui esiste in commercio anche una versione più economica,
disponibile a 20 euro, il Mancevax). «Noi non ci stiamo a vaccinare cittadini di serie A e cittadini di serie B tuona il segretario Fimmg Niccolai - La gente che viene nei nostri ambulatori ci chiede il vaccino
tetravalente ed ha ragione». «SIAMO STATI NOI per primi, attraverso le informazioni che ci sono pervenute
dai colleghi infettivologi, a raccomandare la copertura massima, quella garantita dal tetravalente. E ora sottolinea Niccolai - ci chiedono di fare un passo indietro, come se niente fosse. «Le ragioni di questa
politica - conclude quindi il segretario - sono due: o c'è una seria difficoltà a reperire il vaccino tetravalente,
dato che mi risulta che le ultime scorte ci sono giunte dalla Thailandia, oppure il problema è la spesa per
questa campagna vaccinale: si vuole risparmiare, abbattere i costi, ma sulla pelle delle persone». Martina
Vacca
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 19/02/2016
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MEDICI DI BASE IERI ARRIVATE 10MILA DOSI DI MONOVALENTE. «LA GENTE VUOLE L'ALTRO»
19/02/2016
Pag. 3 Ed. Pontedera
diffusione:88274
tiratura:127149
di CARLO BARONI LA PAURA delle meningite supera i confini della zona più colpita, la striscia di Toscana
che fa riferimento all'Asl Toscana Centro. La caccia la vaccino c'è anche in Valdera. Ad ogni nuovo caso di
contagio i cittadini tornano ad informarsi ed a prenotare vaccini. Che anche qui per giorni e giorni non sono
stati reperibili e che in piccole quantità stanno arrivando prima ai medici di base e poi alle farmacie. «La
settimana scorsa è stata drammatica - dice il dottor Paolo Nanni, dell'omonima farmacia di corso Matteotti Abbiamo avuto tante persone, i più però, a dire il vero, erano per informarsi. Tanti anche nelle ultime ora,
complice il nuovo caso di decesso a pochi chilometri da qui». «Fino a qualche giorno fa avevano alcune
dosi per il vaccino contro il meningocco tipo C, il Menveo, ovvero il quadrivalente, non lo abbiamo. Inoltre
ancora c'è poca chiarezza sui costi, il ticket o la gratuità del vaccino». Anche alla Nanni c'è una lista attesa
di una decina di persone. LUNGA LISTA, oltre le venti persone, anche alla Farmacia Nuova dove la
dottoressa Jessica Fogli conferma, al momento, le difficoltà a reperire i vaccini: «Siamo in grado, con la
prenotazione, di avere le dosi per il meningococco C - dice - Da qualche giorno c'è disponibilità nel
magazzino». Il Menveo, invece, non è ancora disponibile. Martedì scorso sono arrivate circa 20mila dosi di
vaccino quadrivalente contro la meningite per l'Azienda Asl Toscana nord ovest (cinquemila a Pisa che
saranno integrate la settimana prossima). L'Azienda garantisce che il vaccino sarà disponibile per tutta la
cittadinanza interessata, visto che sono in arrivo nei prossimi giorni altre dosi. Per ora - hanno sottolineato
all'Usl - la situazione è sotto controllo: non c'è alcuna epidemia e c'è tutto il tempo per vaccinarsi. La priorità
è da dare ai giovani e agli adolescenti, che sono i soggetti più a rischio, fermo restando che anche gli over
45 saranno vaccinati regolarmente con un ticket ridotto. Su tutto il territorio, nel Cuoio come in Valdera, i
medici stanno cercando di fermare o frenare gli allarmismi. E' successo così anche nelle serate informative
fatte dal Comune di San Miniato: non siamo davanti ad un'epidemia. Siamo davanti, magari, ad un
fenomeno che dallo scorso anno molto più che in passato è sottoposto a diagnosi più accurate ed avanzate
che hanno permesso di rilevare casi che non sarebbero emersi. Questo non significata che il meningocco
di tipo C, nella variante St 11, particolarmente aggressivo e pericoloso, in una certa fascia territoriale, non
abbia acuito comunque il fenomeno. Tant'è che anche statisticamente c'è stato un innalzamento dei casi e
dei decessi.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 19/02/2016
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«Una settimana drammatica» Farmacie prese d'assalto in città
19/02/2016
Pag. 9 Ed. Prato
diffusione:88274
tiratura:127149
PRATO S'IRROBUSTISCE ancora la rete dell'impegno solidale. Ora PratoFarma e Admenta Italia
sostengono l'emporio della Solidarietà di Caritas diocesana, Comune, Provincia e Fondazione Cassa di
risparmio, nato e cresciuto come supermercato delle famiglie che vivono in affanno. Con un accordo siglato
fra l'Emporio e la Pratofarma, che fa capo all'holding Admenta, sono donati prodotti per la prima infanzia.
Latte in polvere, omogenizzati, bevande e biscotti che potranno entrare nella borsa della spesa di tante
famiglie in difficoltà. Sono attualmente 140 le tessere che l'Emporio di via del Seminario sta gestendo per
l'infanzia fino ai diciotto mesi di età. NELLE farmacie pratesi sono raccolti i prodotti, a due mesi dalla loro
scadenza. Tutto il materiale è fatto confluire alla farmacia comunale n. 12 di via Cavour dove viene ritirato
dal personale dell'Emporio. L'iniziativa che ha già portato nei magazzini e negli scaffali dell'Emporio circa 5
mila euro di prodotti è stata presentata ieri mattina in Comune dal vicesindaco Simone Faggi, dal
coordinatore dell'Emporio, Umberto Ottolina; dalla direttrice area sud per Admenta Italia, Marilena Stefanati
e dal presidente di Pratofarma Stefano Lenzi. UN ACCORDO importante sottolineato dal vicesindaco Faggi
per la capacità di risposta che offre alle famiglie in difficoltà economica, un vero sostegno e «punto di
riferimento così determinante per la nostra comunità - ha detto- con un'attenzione particolare verso la
povertà urbana patita anche in questa città». Per l'Emporio una vera e propria boccata d'ossigeno:
«Riusciamo a recuperare prodotti alimentari di grande qualità, anche costosi che prima eravamo costretti a
comprare - ha spiegato il coordinatore dell'Emporio della Solidarietà Umberto Ottolina». Un modo concreto
per trasformare uno spreco in vera risorsa. «SONO prodotti ancora utilizzabili, due mesi rispetto alla loro
scadenza - hanno aggiunto Marilena Stefanati, e Stefano Lenzi- sono alimenti che per disposizioni non
potrebbero essere tenuti e messi in vendita nelle nostre farmacie. Gettarli sarebbe uno spreco, con la
nostra azione, aiutiamo tante persone che si trovano in situazioni di difficoltà economica«. Ancora una volta
la generosità si è incrociata con l'azione esemplare dell'Emporio della Solidarietà che in otto anni di attività
ha distribuito merce per un valore di 11 milioni di euro di cui 2 milioni soltanto nel 2015. Marilena Chiti
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 19/02/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Latte, omogenizzati e biscotti Aiuti ai bimbi per l'Emporio Caritas
19/02/2016
Pag. 49 Ed. Rovigo
diffusione:60528
tiratura:83076
Il Tar dice no a un'altra farmacia Comune battuto
(f.ros.) È durata quattro anni la battaglia al Tar di un farmacista di Badia che aveva contestato l'apertura di
una nuova farmacia nelle vicinanze del suo esercizio. Il farmacista, Guido Bonetto, è stato difeso tra gli altri
dall'avvocato Massimo Ubertone di Rovigo e aveva agito contro il Comune, l'Ulss 18 e la Regione.
Nel mirino una delibera con la quale l'allora commissario straordinario del Comune, il 30 aprile 2012, aveva
detto sì all'apertura di una nuova farmacia, nonostante il parere parzialmente negativo dell'Ordine dei
farmacisti, il quale aveva espresso parere favorevole all'istituzione di una terza farmacia in città, precisando
però che non era «sottoscrivibile perché nulla potrà impedire al vincitore della farmacia di posizionarsi a
250 metri dalla farmacia esistente». Il Tar del Veneto ha sottolineato un «eccesso di potere da parte
dell'amministrazione comunale» che non avrebbe tenuto conto del parere dell'Ordine. «In presenza di un
parere obbligatorio - si legge nella sentenza - il Comune avrebbe dovuto predisporre un'attività istruttoria
idonea a considerare i suggerimenti proposti».
«Se il centro di Badia ha sei-settemila abitanti, non aveva senso un'altra farmacia - commenta a tal
proposito il dottor Bonetto - credo che se si volesse dare un servizio, sarebbe stato più opportuno proporlo
in periferia».
Oltre a dare ragione al farmacista, il tribunale amministrativo regionale ha condannato il Comune al
pagamento delle spese legali, liquidate in 2mila euro, oltre Iva.
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 19/02/2016
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BADIA POLESINE
19/02/2016
Pag. 30 Ed. Avellino
diffusione:48191
tiratura:71039
Ospedale, tagli a raffica: è protesta
Chiudono farmacia e direzione sanitaria Repole: «Un duro colpo»
Giulio D'Andrea Rabbia Declassato il servizio di dialisi, attivo da 35 anni nella struttura Via la direzione
sanitaria e la farmacia ospedaliera. Declassato il servizio di dialisi. Al momento è il destino dell'ospedale di
Sant'Angelo dei Lombardi. E a questo punto, con una sanità ulteriormente impoverita, perderebbe valore
anche il percorso sul Progetto Pilota per l'intera Alta Irpinia. Rosanna Repole, sindaco di Sant'Angelo, è
infuriata. Ieri pomeriggio è tornata dal «Criscuoli» con le carte in mano dopo un lungo colloquio con il
direttore sanitario Angelo Frieri. Gli stessi «tagli» erano già stati pensati nel febbraio del 2013 con il decreto
del commissario ad acta. Poi pianificati nel luglio del 2014 con l'atto aziendale della Asl irpina. Dall'ultima
stesura sono stati congelati, nel frattempo il percorso per ridare all'Alta Irpinia livelli di assistenza minimi
vira sul progetto per le aree interne. Ora la delibera 231 dell'Asl Avellino li ripropone. Il commento della
Repole è un appello alle Istituzioni. «Stanno rimettendo in atto le scelte scellerate del passato in un
momento delicatissimo. Abbiamo passato un'intera estate a coinvolgere il commissario dell'Asl, Mario
Ferrante, sulle proposte per la sanità da inserire nel Progetto Pilota. Dall'innovazione all'emergenza. E che
succede adesso? Che nel momento in cui vogliamo rafforzare i diritti in tutta l'Alta Irpinia ci ritroviamo tagli e
accorpamenti? La perdita della direzione produrrebbe una seria compromissione dell'autonomia e delle
funzioni del nosocomio. A questo punto la condizione di tutti i venticinque paesi della zona diventa
insostenibile - arringa il primo cittadino santangiolese -. Io ritengo sia necessario un confronto. Ma subito,
già nei prossimi giorni. Mi auguro che gli ulteriori passi dell'azienda sanitaria vengano preceduti da una
riunione con i sindaci. Prima con quelli del comitato sulla sanità, comitato che a quanto pare non si riunisce
da mesi. E poi con i sindaci coinvolti nel Progetto Pilota. Una volta per tutte cittadini e amministratori
vogliono capire che valore ha la sanità in questa terra per i suoi vertici, ai vari livelli. Per noi deve
rispondere esclusivamente ai diritti delle persone. E non vogliamo "contentini"». La prende malissimo
anche Gerardo D'Angola, sindaco di Sant'Andrea di Conza. «Sarebbe una beffa e una presa in giro
gravissima, tanto più se pensiamo allo sforzo che stiamo facendo sul progetto pilota. Sanità e lavoro sono
le basi per costruire qualunque cosa. Se non si interviene sui due aspetti ha davvero poco senso discutere.
Non può assolutamente passare una nuova stretta sull'ospedale di riferimento». Insomma, la situazione già
vista con il tribunale e con gli uffici finanziari potrebbe riproporsi. Esodo su Avellino e Ariano, perché di fatto
il Tricolle accorpa direzione sanitaria e farmacia ospedaliera. E la dialisi da unità complessa diventa unità
semplice. Allora chilometri su chilometri per gli utenti. Impoverimento. Tutte cose che il progetto per le aree
interne dovrebbe quantomeno tamponare. «Stiamo poi parlando di una struttura, il Criscuoli, rilevante
anche per posti letto se consideriamo la Don Gnocchi - continua la Repole -. E ogni volta siamo costretti a
ribadire la sua importanza geografica. Ricordiamo che un colpo durissimo l'Alta Irpinia l'ha già avuto, con la
perdita del Di Guglielmo a Bisaccia». Infine altri paradossi, fanno notare i consiglieri Pagnotta e Verderosa:
«È assurdo - dicono -. Si depotenzia la dialisi mentre i lavori per il miglioramento degli spazi erano già stati
appaltati. La dialisi è un'eccellenza di questo ospedale da 35 anni». Declino Prosegue il depotenziamento
dell'ospedale santangiolese
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 19/02/2016
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Sant'Angelo dei Lombardi I problemi del territorio
19/02/2016
Pag. 31 Ed. Caserta
diffusione:48191
tiratura:71039
Con gli eco-punti «vola» la differenziata e i cittadini vanno in vacanza
gratis
Il primo è CASAL DI PRINCIPE. stato vinto a gennaio ma dopo un mese, i viaggi vinti grazie alle bottiglie di
plastica a Casal di Principe, sono già sette. È l'altra faccia della medaglia per chi differenzia i rifiuti. Con gli
eco-compattatori Garby installati il 28 novembre dal concessionario «Garby Safe Ecology srl», nel quadro
di «Aricreo», il nuovo piano di raccolta differenziata del Comune, il conferimento di bottiglie e lattine è
diventato una corsa a raccogliere punti. Eco-punti che hanno dato una sterzata alla differenziata e messo in
viaggio più di un caLa raccolta I compattatori installati a Casal di Principe salese. Con 3mila conferimenti si
parte infatti per una settimana in Italia, in Slovenia o in Croazia. I numeri sono forniti dalla stessa Garby
che, secondo quanto ha dichiarato l'assessore Mirella Letizia delegata all'ambiente, sarebbe già pronta ad
installare altri due eco-compattatori. Due sono già in via Cavour, parcheggio antistante al cimitero, uno è in
piazza Vittorio Emanuele e un altro in via Vivaldi. «Si tratta di una ulteriore prova di sensibilità ambientale
data dai casalesi che probabilmente aspettavano solo una qualche novità per poter dimostrare di volere il
proprio paese pulito», ha commentato Letizia. Per incentivare la differenziata della plastica, l'assessore ha
annunciato che allargherà la proposta alle scuole del territorio. Il primo istituto che potrebbe essere
coinvolto, visto che con gli eco-punti si vincerebbe un viaggio, è l'Itc «Carli» di via Moscati. «Oltre al tour
operator, a Casal di Principe sono state già firmate convenzioni con supermercati, farmacie, parafarmacie,
gioiellerie, un ambulatorio medico, un ambulatorio veterinario, un'agenzia di assicurazioni, cartolibrerie,
pizzerie con la possibilità di convertire gli eco-punti in sconti economici, grazie alla fitta rete di attività
commerciali con il circuito dell'eco-marketing», afferma Francesco D'ambrosio, della società
concessionaria. ti.ci.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 19/02/2016
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Casal di Principe La gestione dei rifiuti
PERSONAGGI
5 articoli
18/02/2016 11:15
Sito Web
IlFarmacistaOnline.it
Si tratta di una richiesta che viene portata avanti da lungo corso dalla società dei farmacisti ospedalieri, che
oggi dopo l'approvazione in commissione Sanità al Senato di un Ordine del giorno che chiede al Governo
proprio di iconoscere il diritto alle borse di studio anche ai farmacisti e agli altri laureati che frequentano le
scuole di specializzazione di area sanitaria non medica. Fabrizio: "Ci aspettiamo che venga sanata questa
disparità gravissima".
18 FEB - Riconoscere una volta per tutte che anche i farmacisti - così come i medici - hanno diritto a un
contratto di formazione o a una borsa di studio durante i quattro lunghi anni impiegati per portare a termine
la specializzazione. Lo chiede al Governo, per l'ennesima volta, la Sifo, la Società dei farmacisti delle
aziende ospedaliere e dei servizi territoriali. Si tratta di una richiesta che viene portata avanti da lungo corso
dalla società dei farmacisti ospedalieri, che oggi torna alla carica dopo che del tema di recente si è
discusso in commissione Sanità al Senato. Ai primi di febbraio, infatti, la commissione Sanità di Palazzo
Madama ha approvato un ordine del giorno presentato dal senatore Luigi D'Ambrosio Lettieri per chiedere
al Governo di riconoscere il diritto alle borse di studio - oltre che ai medici - anche ai farmacisti e agli altri
laureati che frequentano le scuole di specializzazione di area sanitaria non medica. Al Governo si chiede
sostanzialmente di prevedere un contratto di formazione come quello previsto per i medici anche agli altri
specializzandi di area sanitaria, tra cui appunto i farmacisti. "Ci aspettiamo che il Governo una volta per
tutte sani questa disparità gravissima - afferma Laura Fabrizio, presidente della Sifo -. La situazione è di
un'ingiustizia sociale enorme e a livello europeo è una assoluta eccezione. I farmacisti rappresentano una
risorsa per il Servizio Sanitario Nazionale, garantendo risparmio, appropriatezza e sicurezza per i pazienti,
ma su di noi non c'è nessun investimento per il futuro della professione". La battaglia, che Sifo combatte da
tempo senza veder riconosciute le proprie aspettative, prende le mosse dalla legge 401 del 2000, che già
15 anni fa, all'articolo 8, parlava chiaramente di un percorso di formazione per i farmacisti uguale a quello
previsto per i medici. Si parlava infatti di una ricognizione triennale per individuare sia il numero di laureati
iscrivibili alle scuole di specializzazione, sia di una successiva "ripartizione annuale delle borse di studio
nell'ambito delle risorse già previste". Un anno fa, poi, un ulteriore tassello a favore dei farmacisti è arrivato
dal decreto interministeriale 68 del 4 febbraio 2015, che ha riclassificato le scuole di specializzazione di
area sanitaria restringendo di fatto il campo solo ad alcune professioni. I farmacisti sono tra queste. Per
loro, il periodo della specializzazione è lungo e intenso: proprio come ai medici, è richiesto un impegno
quotidiano a tempo pieno, che esclude la possibilità di svolgere contemporaneamente un lavoro per potersi
pagare la scuola. E se non si ha una famiglia alle spalle, non è scontato poterselo permettere. Tanto più
che i farmacisti, a differenza dei medici, devono pagare anche il premio assicurativo per la copertura dei
rischi professionali e le tasse di iscrizione alla scuola di specializzazione. Due 'balzelli' da cui i medici,
assegnatari di un contratto di formazione specialistica che copre tutto il periodo della specializzazione, sono
esenti. A detta della presidente Fabrizio, siamo di fronte ad una situazione di "grave disparità sociale che
va sanata". E va fatto subito. A maggior ragione visto che la mancanza dei contratti di formazione si
intreccia al problema del blocco delle scuole di specializzazione e, a cascata, al venir meno del turnover di
farmacisti. "Se mancano i contratti di specializzazione le Università continueranno a non indire i bandi, e
tutto resterà bloccato, sospendendo così nel prossimo futuro il fisiologico turnover calcolato in circa 150
farmacisti per anno e, di conseguenza, mettendo in serio pericolo la presenza attiva della categoria
professionale negli ospedali e nei distretti, a garanzia della qualità delle cure, per le proprie competenze",
conclude Fabrizio.
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Specializzazioni. L'appello della Sifo al Governo: "Borse di studio anche
per i farmacisti , cancellare ingiusta disparità"
18/02/2016 00:05
Sito Web
IlFarmacistaOnline.it
"Non riesco proprio ad immaginare come si possa fare in sei mesi ciò che non si è riuscito a fare in ben
trenta mesi". Così il componente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, che annuncia la
presentazione di una interrogazione urgente sul tema indirizzata ai ministri competenti.
18 FEB - "Francamente non riesco proprio ad immaginare come si possa fare in sei mesi ciò che non si è
riuscito a fare in ben trenta mesi. E intanto si continuerà a morire, come purtroppo è successo solo qualche
giorno fa ad un ragazzino di appena tredici anni a Trinitapoli. E siamo di fronte solo all'ultimo caso in ordine
di tempo. Mi auguro che, almeno, dopo questa, non vi siano ulteriori proroghe all'obbligo per le società
sportive dilettantistiche di dotarsi dei defibrillatori semiautomatici, previsto dal decreto Balduzzi del 2013 e
che, anzi, si rifletta seriamente sui correttivi da inserire immediatamente per risolvere le criticità ricorrenti e
che si estenda l'obbligo anche ad altri luoghi pubblici di aggregazione. Le criticità vanno risolte, ma non
possono diventare un alibi per non applicare una normativa che ha l'obiettivo di salvare vite umane. Non c'è
da perdere tempo". E' quanto sostiene Luigi d'Ambrosio Lettieri (CoR), componente della Commissione
Igiene e Sanità del Senato, che, in una nota, annuncia la presentazione di una interrogazione urgente ai
ministri competenti. "L'arresto cardiaco, se non trattato prontamente, diviene irreversibile. Nel caso di
arresto cardiaco extra-ospedaliero, come può essere in una palestra, in un campo sportivo, ma anche in
una scuola o in un grande ipermercato - i risultati in termini di sopravvivenza sono ancora particolarmente
deludenti -afferma il senatore di CoR -. L'unica soluzione praticabile è la diffusione della cultura
dell'emergenza cardiologica, nonché la realizzazione dei presupposti per attuare rapidamente le manovre
di rianimazione cardiopolmonare e la defibrillazione cardiaca precoce. Rappresentando il tempo un
elemento decisivo nel provvedere a far riprendere l'attività cardiaca, la defibrillazione elettrica rappresenta
un fattore risolutivo solo se effettuata con immediatezza". D'Ambrosio Lettieri - che nella scorsa legislatura
è stato proponente di un ddl sull'uso dei defibrillatori semiautomatici fuori dagli ospedali - sottolinea come
"proprio in questo senso i defibrillatori semiautomatici costituiscano uno strumento tecnologicamente
avanzato e adeguato agli interventi di primo soccorso. Già la legge 3 aprile 2001, n.120, in merito all'utilizzo
di defibrillatori in ambiente extra-ospedaliero, si è rivelata uno strumento utile per superare le difficoltà
connesse al fatto che anche il personale non medico potesse utilizzare questi strumenti che riconoscono
l'aritmia responsabile dell'arresto cardiaco e consentono di erogare la scarica elettrica. Nel 2013, ecco il
decreto Balduzzi per fare un passo in avanti, ma nel 2016 siamo ancora in presenza di una situazione non
proprio incoraggiante, oltretutto con forti differenze tra regione e regione, quando non si va avanti con
soluzioni estemporanee, magari sull'onda dell'emergenza". Il nodo da sciogliere sta nel "risolvere
definitivamente le questioni rimaste irrisolte", conclude il senatore, "attraverso parole chiare e definitive su:
individuazione dei soggetti che devono acquistare e che possono utilizzare i defibrillatori automatici esterni;
formazione del personale addetto all'utilizzo di tali strumenti e certificazione delle competenze acquisite;
istituzione di un registro in cui siano iscritti sia i soggetti in possesso della certificazione necessaria allo
scopo, sia quelli abilitati all'insegnamento nei corsi di formazione; individuazione dei luoghi - strutture fisse
o mobili - in cui installare i defibrillatori automatici; determinazione dei criteri cardine per una corretta
diffusione dell'utilizzo dei defibrillatori; registrazione dei defibrillatori presso le centrali operative del sistema
di emergenza 118. Ritengo, inoltre, che potrebbe essere utile offrire la possibilità di usufruire i agevolazioni
fiscali per l'acquisto di questi strumenti salvavita".
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 19/02/2016
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Defibrillatori. D'Ambrosio Lettieri (Cor): "Ancora proroghe e si continua a
morire. Si risolvano criticità e si faccia chiarezza"
18/02/2016 18:09
Sito Web
Lospiffero.com
Brutta e senz'anima la Civica di Fassino
I manifesti, dalla tipografia di via San Francesco da Paola, sono appena arrivati nel quartier generale al
civico 98 di corso Regina Margherita e nella lista civica di Piero Fassino già è scoppiato il finimondo, con
tanto di minacce di diserzione. Sul piede di guerra sono in particolare gli attivisti di Alleanza per Torino,
raccolti intorno allo storico brand elettorale che fu di Valentino Castellani dall'ex segretario della Margherita
Pino De Michele. "Doveva essere un'operazione civica da affiancare alle altre liste di centrosinistra, è
diventata una stampella senz'anima del candidato sindaco" si lamenta uno degli animatori di quel progetto,
all'inizio osteggiato dai Moderati di Mimmo Portas che vi intravvedevano un possibile competitor. Sul
gruppo di WhatsApp alcuni hanno annunciato l'intenzione di ritirare la propria disponibilità a candidarsi. C'è
chi lo ha definito "Orrendo". "Non ho parole" scrive un altro potenziale candidato. E ancora: "Scusatemi, ma
se questo è definitivo non mi ci riconosco". "Quel simbolo non rappresenta nulla per Torino.. Rappresenta
solo dei leccapiedi arrivisti che lavorano per Fassino e basta". "Negativo graficamente e concettualmente".
"Prende il 3%, porta via voti al Pd e fa felice Portas". "La parola Fassino dovrebbe essere più piccola, anzi
non ci dovrebbe essere proprio", sentenzia un altro. Non entusiasma più il progetto, dopo la fusione con il
consigliere regionale Mario Giaccone e con l'ex Scelta Civica Maurizio Baradello, l'organizzatore della
prima Ostensione della Sindone. Neanche il logo ideato (si fa per dire) dai responsabili della comunicazione
fa impazzire: pare una scopiazzatura della chiampariniana lista Monviso, con gli stessi colori (rosso
mattone) ma senza il Monviso. La scritta "lista civica" su sfondo bianco nella parte superiore "per Fassino"
su sfondo rosso in quella inferiore (roba da far esplodere le meningi a chi ci si è dedicato). Dalla prossima
settimana sarà sui cartelloni pubblicitari di tutta la città: ora non resta che trovare i candidati e per vagliare i
vari nomi verrà istituita un'apposita commissione che si riunirà alla fine della prossima settimana. "Con
questi non andiamo lontano", avrebbe confidato nei giorni scorsi Fassino a Giancarlo Quagliotti, la sua
eminenza grigiastra che sabato scorso se n'è andato anzitempo dalla riunione del "Cantiere civico"
scuotendo la testa, più preoccupato che sconsolato.
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Primo piano
18/02/2016
Sito Web
QS - QuotidianoSanita.it
Specializzazioni. L'appello della Sifo al Governo: "Borse di studio anche
per i farmacisti , cancellare ingiusta disparità"
Si tratta di una richiesta che viene portata avanti da lungo corso dalla società dei farmacisti ospedalieri, che
oggi dopo l'approvazione in commissione Sanità al Senato di un Ordine del giorno che chiede al Governo
proprio di iconoscere il diritto alle borse di studio anche ai farmacisti e agli altri laureati che frequentano le
scuole di specializzazione di area sanitaria non medica. Fabrizio: "Ci aspettiamo che venga sanata questa
disparità gravissima".
18 FEB - Riconoscere una volta per tutte che anche i farmacisti - così come i medici - hanno diritto a un
contratto di formazione o a una borsa di studio durante i quattro lunghi anni impiegati per portare a termine
la specializzazione. Lo chiede al Governo, per l'ennesima volta, la Sifo, la Società dei farmacisti delle
aziende ospedaliere e dei servizi territoriali. Si tratta di una richiesta che viene portata avanti da lungo corso
dalla società dei farmacisti ospedalieri, che oggi torna alla carica dopo che del tema di recente si è
discusso in commissione Sanità al Senato. Ai primi di febbraio, infatti, la commissione Sanità di Palazzo
Madama ha approvato un ordine del giorno presentato dal senatore Luigi D'Ambrosio Lettieri per chiedere
al Governo di riconoscere il diritto alle borse di studio - oltre che ai medici - anche ai farmacisti e agli altri
laureati che frequentano le scuole di specializzazione di area sanitaria non medica. Al Governo si chiede
sostanzialmente di prevedere un contratto di formazione come quello previsto per i medici anche agli altri
specializzandi di area sanitaria, tra cui appunto i farmacisti.
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Lavoro e Professioni
18/02/2016
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QS - QuotidianoSanita.it
Defibrillatori. D'Ambrosio Lettieri (Cor): "Ancora proroghe e si continua a
morire. Si risolvano criticità e si faccia chiarezza"
"Non riesco proprio ad immaginare come si possa fare in sei mesi ciò che non si è riuscito a fare in ben
trenta mesi". Così il componente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, che annuncia la
presentazione di una interrogazione urgente sul tema indirizzata ai ministri competenti.
18 FEB - "Francamente non riesco proprio ad immaginare come si possa fare in sei mesi ciò che non si è
riuscito a fare in ben trenta mesi. E intanto si continuerà a morire, come purtroppo è successo solo qualche
giorno fa ad un ragazzino di appena tredici anni a Trinitapoli. E siamo di fronte solo all'ultimo caso in ordine
di tempo. Mi auguro che, almeno, dopo questa, non vi siano ulteriori proroghe all'obbligo per le società
sportive dilettantistiche di dotarsi dei defibrillatori semiautomatici, previsto dal decreto Balduzzi del 2013 e
che, anzi, si rifletta seriamente sui correttivi da inserire immediatamente per risolvere le criticità ricorrenti e
che si estenda l'obbligo anche ad altri luoghi pubblici di aggregazione. Le criticità vanno risolte, ma non
possono diventare un alibi per non applicare una normativa che ha l'obiettivo di salvare vite umane. Non c'è
da perdere tempo". E' quanto sostiene Luigi d'Ambrosio Lettieri (CoR), componente della Commissione
Igiene e Sanità del Senato, che, in una nota, annuncia la presentazione di una interrogazione urgente ai
ministri competenti.
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Governo e Parlamento