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IL GIORNALINO www.centrocristiano.it MAGGIO 2015 Infatti c'è un solo Dio e anche UN SOLO MEDIATORE fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, che ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti. 1Timoteo 2,5 Maggio - festa della Mamma - Maria, Madre di GESÙ… “Voi siete quelli che non credono alla Madonna!” Quante volte ho già sentito questa frase. La mia risposta è sempre: “Non è vero, noi crediamo a tutto ciò che la Bibbia ci dice su Maria, la madre di Gesù”. Invece è vero che io personalmente non credo le cose che certe persone hanno inventato sulla vita di Maria. Per me Maria era una persona molto speciale. Maria, la madre terrena del nostro Signore Gesù Cristo, era una donna umile. Lei era fedele a Dio e aveva un forte “sì” per il compito assegnatole. Maria aveva una fede molto forte. Quando l’angelo Gabriele le ha annunciato la nascita di Gesù, le ha detto: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”. Nella versione latina della Bibbia, chiamata la “Vulgata”, “piena di grazia” viene tradotto dal greco con “gratia plena”. Questa traduzione potrebbe farci intendere che Maria fosse in grado di dare la grazia. Guardando bene la parola greca “kecharitoméne”, possiamo vedere in modo chiaro che si tratta di una forma passiva. Questo significa che Maria ha trovato tanta grazia. Si potrebbe anche tradurre con “favorita dalla grazia”. La stessa parola viene anche usata nella lettera di Paolo agli Efesini (1,6) per tutti i credenti in Gesù, perché la grazia di Dio è pronta per tutti quelli che accettano questo dono meraviglioso. I traduttori della nuova versione italiana della Bibbia interconfessionale in lingua corrente traducono: “Il Signore ti ha colmato di grazia”. Durante i secoli tante dottrine su Maria sono state aggiunte. Alcune dottrine sono anche diventate un dogma, come per esempio l’assunzione di Maria, che Papa Pio XII ha annunciato il 1° novembre 1950, scrivendo: “..La glorificazione di Maria nella sua corporea assunzione è verità radicata profondamente nel senso religioso dei cristiani, come dimostrano lungo il corso dei secoli innumerevoli forme di specifica devozione, ma soprattutto il linguaggio della liturgia dell'Oriente e dell'Occidente. I santi padri e i dottori della chiesa, facendosi eco della liturgia, nelle feste dell'Assunta parlano chiaramente della risurrezione e glorificazione del corpo della Vergine, come di verità conosciuta e accettata da tutti i fedeli.” Il problema è che la Bibbia non conosce un’assunzione di Maria, ma solamente la risurrezione e l’ascensione di Gesù. Maria, la madre di Gesù, era una donna piena di fede, ed è un esempio per tutti i credenti in Gesù. Come cristiani, che prendono sul serio la Bibbia, vogliamo vedere la figura di Maria nella sua giusta prospettiva seconde le Sacre Scritture. Così desideriamo togliere uno dei più grandi ostacoli sulla via dell’ecumensimo biblico che ha Cristo stesso e Cristo solo al centro. La base di questo tentativo, come di tutta l’impostazione della nostra fede, è la Parola di Dio, come è contenuta nelle Sacre Scritture dell’Antico e del Nuovo Testamento, cioè nella Bibbia. Solamente la Bibbia contiene tutta la rivelazione di Dio. Per questo essa è per noi l’unica norma di fede, di dottrina e di vita. Alla luce della Parola di Dio, sottoponiamo dunque a verifica tutte le dottrine, per provare se deriva o no dalla Sacra Scrittura e se queste dottrine sono solamente idee o invenzioni degli uomini. Gesù stesso ci ha detto che Egli è l’unica via, l’unica verità ed anche l’unica vita, e che nessuno può andare dal Padre se non per mezzo di Gesù. PETER FELDER - [email protected] 1 10 domande a: Salvatore Capritti Sabato 28 marzo, nell’ambito delle serate “Lighthouse Club”, abbiamo avuto il piacere di ospitare Salvo e due componenti della Alas Band. Durante la serata, piacevolmente informale e gradevole, hanno presentato alcuni brani dal loro primo lavoro discografico prodotto insieme: l’album ”Liberi”, undici canzoni inedite, testi di Salvo dai contenuti significativi, con un comune denominatore che il titolo anticipa, quello della libertà che si acquisisce in Cristo. Partiamo dalle tue origini artistiche, quando hai iniziato a interessarti alla musica? Dopo la mia conversione, all'età di 15 anni, iniziai ad apprezzare la musica cristiana e lo strumento della chitarra, che mio cognato suonava periodicamente. Da allora iniziai a suonare e a scoprire anche il talento nascosto del cantautore. Così dopo pochi anni imparai a suonare e iniziai a cantare le mie canzoni sia nella corale che nei matrimoni. La prima canzone che scrissi e cantai in chiesa insieme alla corale si intitolava: “Tutto passerà”, indirizzata all'evangelizzazione. Raccontaci un po’ del tuo percorso da artista… Avendo scoperto questa mia vena poetica, e ascoltando sia cantautori italiani cristiani che del mondo secolare, come De Gregori, Baglioni, Battisti, ho potuto sviluppare questo mio talento. Spesso cantavo nella mia chiesa di appartenenza e in eventi particolari come le festività e i matrimoni. Attraverso l'esperienza missionaria che feci con O.M. sulla nave Doulos, ho avuto l'opportunità di cantare in diversi paesi ed esprimere così attraverso il canto l'amore per il Vangelo. Salendo poi a Milano, causa lavoro, ho conosciuto l'Alas Band, la quale, vedendo questa mia capacità, ha desiderato collaborare e unire la loro esperienza alla mia creatività. Insieme andiamo avanti e svolgiamo serate musicali a scopo evangelistico. Jazz, Pop, Blues, Latin, Contemporary Gospel. Raggiungere un proprio stile e identità, quanto è importante per un musicista? È importante essere liberi ed esprimere il proprio carattere attraverso la musica. Personalmente apprezzo qualsiasi stile e poi lo personalizzo. Mi piace l'idea di poter sperimentare ed esprimere la mia creatività anche attraverso i diversi stili. Visitando vari paesi e culture, ho avuto l'opportunità di poter creare arrangiamenti che a volte sono un connubio di stili diversi ed esperienze personali. Quali sono i tuoi punti di riferimento? (cantanti o band a cui ti ispiri) De Gregori, Baglioni, De Andrè... Cos’è la musica per te? Libertà e creatività Cosa provi quando canti? La gioia di poter essere me stesso e di poter usare il mio talento nel predicare l'Evangelo. La musica per me è anche espressione intensa di emozioni e sensazioni interiori. Quanto conta per te il testo di una canzone rispetto alla musica? Fondamentale! Il testo è il condimento in un panino. La musica serve da contorno, le parole sono gli ingredienti che fanno la differenza. Tra le tue esperienze e partecipazioni, quali ricordi con soddisfazione? Bellissima esperienza a Cantù e in un teatro a Milano in cui abbiamo fatto un concerto a favore dei disabili. Quanto conta nell’ispirazione artistica il tuo rapporto personale con Dio? Essenziale! Tutte le canzoni le ho scritte quando vivevo una determinata esperienza con Dio. L'ispirazione viene da Lui. Hai un particolare progetto ideale e concettuale cui arrivare come massima aspirazione? Usare la musica per creare contesti accoglienti che favoriscano la comunicazione non invadente dell'Evangelo. 2 Come posso amare tutti? Ricordo che l'amore non è un sentimento, ma è azione. Può essere accompagnato dal sentimento, ma il sentimento da solo non significa amore. Non sappiamo se Cristo ha provato dei sentimenti per noi, ma le sue opere hanno dimostrato il suo grande amore per l'essere umano. Siamo chiamati a dimostrare lo stesso amore per gli altri, se diciamo che siamo in Cristo. Come possiamo arrivare ad amare tutti? Amando si impara ad amare. Si inizia nel nostro piccolo, con quelli più vicini a noi, quelli della nostra casa. Si cerca di migliorare la loro qualità di vita. Fargli trovare la casa pulita, una buona pietanza sul tavolo, un regalino ogni tanto, un ciocolatino, un sorriso sempre sulle labra. La felicità si trova quando si rinuncia alla felicità. Rinuncio alla mia felicità per far felice te. Se tu farai lo stesso, saremo felici tutti e due. La risposta di Dio arriva subito. È vero che Dio ci parla con i versetti, ma vi garantisco che parla molto di più attraverso le persone che abbiamo intorno. I loro volti felici, contenti, ci parlano. Quando una persona sta bene con te, è felice di vederti, si sente a suo agio in tua presenza, il suo volto rappresenta la risposta di Dio che ti dice:"Vai avanti cosi, che vai bene." Quando si raggiunge l'equilibrio nella famiglia, si passa alla chiesa, alla comunità. Un saluto caloroso, una buona parola, ma anche una tua disponibilità verso i bisogni degli altri. Magari una sorella è malata e ha bisogno che qualcuno gli dia una ripulita in casa, qualcuno ha perso il lavoro e avrebbe bisogno di qualche euro. Non fermiamoci al saluto. E quando si raggiunge l'equilibrio anche nella chiesa, si passa a quelli che stanno fuori. Sono quelli che Dio ama più di quanto ama noi. Perché Lui sa che noi abbiamo Lui, abbiamo la sua gioia e le sue benedizioni. Ma quelli fuori sono i figli perduti. Per loro Dio piange tutti i giorni. Loro hanno bisogno di noi. Può succedere di incontrargli mentre sei al supermercato, quando fai una passeggiata, sul lavoro, dappertutto. Dio ti guida alle persone con cui puoi parlare. Vedrai che ti regaleranno un sorriso oppure risponderanno al tuo. Occorre essere attenti, guardare le persone in faccia, essere presente là dove si è. Se starai immerso nei tuoi pensieri, sarai lontano da loro. Questa è la pratica dell’amore. È graduale ma duraturo. A questo siamo chiamati tutti, perché è l'essenza della fede. Senza amore, inteso come pratica, non illudiamoci, ma non abbiamo fede. "La fede senza opere è morta." La morte significa la non esistenza. Vuol dire che non esiste, in poche parole, non c'è. IRINA Il mio amico Gesù Fin dalla mia infanzia ebbi un Amico che si prendeva cura di me anche se ero piccina. Diventai una ragazzina e conobbi tante amiche e compagne di scuola: questo Amico misterioso continuava ad osservare come crescevo. All’età di quattordici anni il mio Amico mi presentò un ragazzo che si prese cura di me, come un fiorellino piantato nella terra. Con lui continuai a crescere, a diventare donna e tu, Amico pieno d’amore, decidesti di farlo diventare mio marito. Da quel momento smisi di comportarmi da ragazzina ed incominciai ad assumermi delle responsabilità. C’erano anche dei momenti difficili da superare e tu mi dicevi: “Io ti rialzo e vai avanti”. Amico mio, finalmente ti conobbi veramente e mi dicesti: “Non scoraggiarti e cammina con me, perché io sono con te e sono il tuo Salvatore. Cara amica, io ti amo, sappi che tu sei preziosa e in questo cammino io non ti abbandonerò mai.” La tua Parola, o mio Amico Gesù dice: “Perché tu sei prezioso ai miei occhi, sei stimato e io ti amo” ISAIA 43:4 Care amiche e sorelle, il migliore amico è Gesù, perché Lui è l’unico Amico fedele che, giorno per giorno, non ci delude mai. Dio vi benedica, Franca 3 Cara Amanda -‐ Quando hai visto la prima volta Diego e che cosa ti è piaciuto subito di lui? Allora la prima volta che ho visto Diego è stato ad un compleanno di una mia amica a Milano il 20 marzo 2010 ( non potrò mai dimenticare questa data). Al compleanno abbiamo subito iniziato a parlare, lui era molto simpatico con me e, anche se io ero un po' timida e mi vergognavo, cercava sempre di scambiare qualche parolina, quindi posso dire che mi è piaciuto subito il suo modo di essere. Tre settimane dopo quel compleanno abbiamo iniziato a sentirci sia per messaggi, che per chiamate. Il 9 Maggio è il vostro giorno per sposarvi in chiesa davanti a DIO. Come mai avete scelto questa forma – visto che ai giorni d’oggi molti convivono? Abbiamo deciso di sposarci perchè vogliamo ubbidire ai comandamenti del Signore, così possiamo testimoniare anche a coloro che non sono credenti, che vedono il matrimonio solo come una festa costosa e non tengono veramente al valore spirituale, credendo che convivere sia una via più facile per eventualmente separarsi. Come, dove e quando Diego ti ha chiesto di sposarti? E' stato davvero molto bello quando mi ha chiesto di sposarlo, me l'ha chiesto in una chiesa che frequentiamo in Inghilterra, aveva chiesto al pastore di poter parlare al pulpito e raccontare una sua testimonianza, cosa che per me era una cosa normale, ma subito dopo la sua testimonianza mi ha chiamata davanti, si è inginocchiato e mi ha chiesto: “MI VUOI SPOSARE?” davanti a tutta la chiesa. È stato davvero stupendo, un momento unico. Cosa vorresti dire al tuo sposo in questo momento che leggerà nel giornalino? Al mio sposo, ancora non ci credo quando mi dicono tuo SPOSO, è cosi bello ed emozionante, vorrei dirgli che lo amo tanto, che lui mi ha insegnato tantissime cose, che lo ammiro molto e che non smetterò mai di ringraziare Dio per la sua vita. Dico sempre che lui è il regalo più bello che Dio mi abbia dato, e che non avrei mai immaginato di poter innamorarmi cosi. Ora ci aspetta un bellissimo futuro insieme, molte cose da imparare insieme, e con Dio al nostro fianco. Amanda Caro Diego -‐ Quanti anni avevi quando hai visto Amanda per la prima volta? Dove era e che cosa hai pensato? Avevo 21 anno quando ho visto la prima volta Amanda. Ci siamo incontrati ad una festa di un compleanno a Milano nel 2010. Ci eravamo messi a parlare un po’ durante la festa e da lì ci siamo messi a parlare al telefono e a messaggiare. Ci siamo messi insieme pochi mesi dopo, l’8 maggio 2010. Da quanto tempo vi frequentate e che difficoltà avete trovato? La difficoltà più grande credo sia stata la distanza, visto che io abitavo a Brescia e lei a Como, quindi potevamo vederci soltanto nei fine settimana. Circa 1 anno dopo andai a vivere a Malta per giocare a calcio, quindi la distanza aumentò notevolmente e ci vedevamo veramente poco, ogni 40 giorni circa venivo a trovarla per 3 o 4 giorni e poi dovevo rientrare. È stato un periodo difficile ma il Signore ci ha sempre sostenuti. Il 9 Maggio è il vostro giorno per sposarvi in chiesa davanti a DIO. Come mai avete scelto di sposarvi e di non convivere come tanti altri giovani? In effetti in questi tempi la maggior parte delle persone non si sposa più, andare a convivere è una cosa normale per il mondo. Se le cose non vanno bene si separano e ognuno va per la sua strada. Noi invece abbiamo deciso di sposarci perché crediamo negli insegnamenti biblici e vogliamo fare la volontà di Dio. Come ogni coppia, potremmo anche avere dei momenti difficile nel corso degli anni ma noi crediamo che Dio sarà sempre al nostro fianco e soprattutto crediamo che la Sua mano, la Sua benedizione, sarà sulle nostre vite. Dove è che andate a vivere e dove andate in luna di miele? Una volta sposati andiamo in luna di miele a Parigi, poi andremo a vivere in Inghilterra. Cosa vorresti dire alla tua sposa in questo momento? Vorrei dire che la amo tanto e che sono molto fiero di lei, in alcuni momenti difficili è sempre stata al mio fianco ad incentivarmi e che non vedo l’ora di cominciare una nuova vita con lei. Diego 4 www.centrocristiano.it 5 iscrizione: www.insieme2015.it 6