2015 Cristologia testi parte 3

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2015 Cristologia testi parte 3
PONTIFICIUM INSTITUTUM UTRIUSQUE IURIS
Pontificia Università Lateranense – Anno accademico 2015│2016
Prof. Achim Buckenmaier
Corso 20022: Elementi di Teologia Dogmatica
Cristologia in vista del Diritto e della Legge
Testi – parte 3
Testo 14
Per la fede Abramo, chiamato, obbedì, per andare verso un paese che egli stava per
ricevere in proprietà, e uscì senza sapere dove andava. (Eb 11,8)
Per la fede anche la stessa Sara ricevette forza per generare, e ciò anche dopo oltrepassato il limite dell'età, perché stimò fedele colui che aveva promesso. (Eb 11,11)
Testo 15
Per fede, nel corso dei secoli, uomini e donne di tutte le età (…) hanno confessato la
bellezza di seguire il Signore Gesù là dove venivano chiamati a dare testimonianza del
loro essere cristiani: nella famiglia, nella professione, nella vita pubblica, nell’esercizio
dei carismi e ministeri ai quali furono chiamati.
Per fede viviamo anche noi: per il riconoscimento vivo del Signore Gesù, presente nella
nostra esistenza e nella storia.
(Benedetto XVI, Porta fidei 13)
Testo 16
Julius Schnorr von Carolsfeld, Le nozze di Cana, 1819
Testo 17
Durante la maggior parte della sua vita, Gesù ha condiviso la condizione della stragrande maggioranza degli uomini: un’esistenza quotidiana senza apparente grandezza,
vita di lavoro manuale, vita religiosa giudaica sottomessa alla Legge di Dio, vita nella
comunità. (CCC n. 531)
Testo 18
L’Epifania è la manifestazione di Gesù come Messia d'Israele, Figlio di Dio e Salvatore
del mondo. Insieme con il battesimo di Gesù nel Giordano e con le nozze di Cana, essa
celebra l'adorazione di Gesù da parte dei ‘magi” venuti dall'Oriente. In questi ‘magi’,
che rappresentano le religioni pagane circostanti, il Vangelo vede le primizie delle nazioni che nell'Incarnazione accolgono la Buona Novella della salvezza. La venuta dei
magi a Gerusalemme per adorare il re dei giudei mostra che essi, alla luce messianica
della stella di Davide, cercano in Israele colui che sarà il re delle nazioni.
La loro venuta sta a significare che i pagani non possono riconoscere Gesù e adorarlo
come Figlio di Dio e Salvatore del mondo se non volgendosi ai giudei e ricevendo da
loro la promessa messianica quale è contenuta nell'Antico Testamento.
L’Epifania manifesta che ‘la grande massa delle genti’ entra ‘nella famiglia dei Patriarchi’ e ottiene la ‘dignità israelitica’. (CCC n. 528)
Testo 19
Essendoci dunque prove tanto numerose, è inutile cercare presso altri quella Verità
che solo può ricevere facilmente nella Chiesa; dal momento che gli apostoli, come in
un ricco contenitore (dives depositorium), vi hanno raccolto nel modo più pieno tutti
gli elementi della Verità, affinché chiunque lo desideri possa bere la coppa della vita.
Ireneo di Lione, Contro le eresie/2, lib. III, 4,1, Città Nuova Editrice: Roma 2009, p. 17.
Testo 20
Ma se un sentimento di tal genere vi soggioga, fino a farvi dire: ‘Il Signore, quando è
venuto, cosa ha portato di nuovo?’ Sappiate che ha portato ogni genere di novità, portando sé stesso, lui che era stato annunciato. Tutto ciò che veniva predicato era infatti
lui, cioè la novità che sarebbe venuta per innovare e vivificare l’uomo. Infatti la venuta
di un re viene preannunziata da quei servi che vengono mandati innanzi, per preparare
e inviare coloro che dovranno accogliere il loro Signore.
Ma quando arriva il re, quando la gioia della sua presenza viene portata a compimento
in coloro ai quali tale venuta è stata annunciata, quando i suoi sudditi hanno provato
quella libertà che viene da lui, quando partecipano della sua visione, quando hanno
ascoltato le sue parole, quando hanno goduto dei suoi doni, chi ha un po’ di buon senso non si chiederà più che cosa il re ha portato di nuovo, rispetto a coloro che ne annunciavano la venuta: egli ha portato se stesso.
Ireneo di Lione, Contro le eresie/2, lib. IV, 34,1, Città Nuova Editrice: Roma 2009, p.270.