Scarica il file
Transcript
Scarica il file
Rassegna del 23/02/2017 INDICE RASSEGNA STAMPA Rassegna del 23/02/2017 Trasporti e infrastrutture Messaggero Abruzzo 23/02/2017 p. 42 Seggiovia chiusa Pignatelli: «Si è rischiato» Marianna Galeota 1 Avvenire 23/02/2017 p. 23 Tav, concluso il tunnel di chiomonte Corriere Della Sera 23/02/2017 p. 2 Taxi, ecco il piano anti abusivi Francesco Di Frischia, Ilaria Sacchettoni 3 Corriere Della Sera 23/02/2017 p. 3 «Gli autisti e Uber devono rimanere dentro le loro zone» Lorenzo Salvia 5 Corriere Della Sera 23/02/2017 p. 39 Arriva la stretta su Flixbus, gli autobus che girano l'Italia Francesco Di Frischia 7 Corriere Della Sera 23/02/2017 p. 39 Alitalia-sindacati, salta I' contro Oggi trasporto aereo in sciopero Fabio Savelli 8 Corriere Fiorentino 23/02/2017 p. 5 Taxi, assemblea dopo l'accordo E le auto tornano in strada Giulio Gori Il Fatto Quotidiano 23/02/2017 p. 5 "Per il governo non abbiamo diritti ma solo doveri" Italia Oggi 23/02/2017 p. 6 Il cliente è al servizio di tassisti Cesare Maffi 14 Messaggero 23/02/2017 p. 2 «Ci saranno regole per gli Ncc e Uber ma non abbiamo ceduto alle proteste» Andrea Bassi 15 Mf 23/02/2017 p. 2 Aiib punta su grandi opere e ambiente Mf 23/02/2017 p. 9 Ansaldo-Sts, l'Iran vale 350 mln Angela Zoppo 17 Mf 23/02/2017 p. 12 Alle Autovie Venete 600 milioni Manuel Follis 18 Repubblica 23/02/2017 p. 14 Licenze regionali e lotta agli abusi il piano del governo per placare i tassisti Filippo Santelli 19 Repubblica 23/02/2017 p. 14 L'ira di Bassanini: con Uber io non c'entro Alberto Custodero 21 Repubblica 23/02/2017 p. 15 I servizi a confronto Cristina Nadotti 22 Repubblica 23/02/2017 p. 15 A Londra è facile, a Barcellona no: così l'Europa si apre al nuovo Repubblica 23/02/2017 p. 29 Pendolari, Regioni pronte ai rimborsi Francesco La Spina 25 Secolo Xix 23/02/2017 p. 10 Intercity conilfreno tirato sulla nuova linea non omologata Milena Arnaldi 26 Sole 24 Ore 23/02/2017 p. 8 Taxi, partenza subito in salita per il tavolo con il Governo Maurizio Caprino 28 Sole 24 Ore 23/02/2017 p. 8 Bittarelli: intesa primo passo, lo stop ha favorito Uber e Ncc Andrea Marini 29 Stampa 23/02/2017 p. 5 Le interviste Stampa 23/02/2017 p. 5 Taxi, cento identificati per i tafferugli 2 9 13 16 24 30 Paolo Baroni 32 Trasporto pubblico locale Il Centro Teramo 23/02/2017 Indice Rassegna Stampa p. 15 Arriva Polibus, il poliambulatorio mobile di Emergency 33 Pagina I Seggiovia chiusa Pignatelli: «Si è rischiato» che quest'ultima è molto costosa, era stato fatto un piano di in- «Gli impianti sono stati aperti con danni gravi mettendo a rischio l'incolumità delle persone. Il Comune faccia chiarezza sui responsabili». L'ingegnere Dino Pignatelli, esperto di impianti a fune ed ex direttore di esercizio di Campo Imperatore chiede chiarezza all'amministrazione sulla chiusura della seggiovia delle Fontari. «Hanno aperto l'impianto con il rischio di provocare una tragedia - attacca Pignatelli - L'impianto è stato fermo 8 mesi e dopo un giorno di esercizio si accorgono di un danno simile. Non avrebbero dovuto aprire e accorgersene prima, se è vero che sono state fatte tutte le manutenzioni. Se il danno è così grave tanto da dover chiudere la stazione, è ancora più grave il fatto che sia stata aperta». Pignatelli ricorda il piano di revisione generale a 5 anni attuato sotto la sua direzione che «quest'anno doveva essere finito per continuare a garantire vita tecnica e a mantenere l'impianto efficace. Il piano prevede controlli, verifiche ed esami specifici che dovevano esser fatti». «Per gli impianti è prevista ogni 5 anni una revisione speciale e ogni 20 anni una revisione generale - precisa ancora -. Dato Trasporti e infrastrutture tervento in 5 anni, concordato con la motorizzazione civile, e in 5 anni si sarebbero fatti tutti i controlli. Bisognava cambiare dei pezzi e negli anni passati abbiamo risolto molti problemi che aveva l'impianto di cui mai nessuno si era occupato». Cordeschi ha comunque garantito una celere risoluzione dei problemi tramite controlli serrati, auspicando una riapertura dell'impianto già da oggi. «Il danno alle morse è un fatto gravissimo prosegue - La manutenzione ordinaria prevede che ogni anno il 20 per cento di queste debba essere smontato completamente e revisionato con esami specifici: il 20 per cento perché in questo modo nel giro dei 5 anni vengono revisionate tutte. Da quanto apprendo sarebbero circa 11 le morse difettose e allora mi chiedo come sia possibile che neppure una di queste sia capitata in quel 20 per cento». «Da esperto e da aquilano chiedo che si faccia chiarezza, perché il Gran Sasso è di tutti e quindi anche mio - conclude - Devono essere limpidi su come è andata la vicenda e, qualora ce ne fossero, individuare i responsabili di quanto accaduto». Marianna Galeota @ RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 1 La fresa completa lo scavo Quasi cinque anni di cantiere, 173 milioni di euro e 170 persone impiegate. Questo in sintesi il tunnel esplorativo per la Torino-Lione della Maddalena di Chiomonte (Torino), il cui scavo si è concluso. Ad annunciarlo ieri a Torino è stata Telt (Tunnel Euralpín Lyon Turìn). «Le risorse degli ultimi 500 metri - fanno sapere da Telt - saranno utilizzate per alcune opere di finitura». Una volta completata la galleria servirà come accesso al cantiere del tunnel di base e, quando questo entrerà in funzione, come condotto di ventilazione, manutenzione e passaggio di sicurezza. Nel cantiere sono state coinvolte 460 imprese, il 42% della Valle di Susa e il 14% del resto del Piemonte, l'altro 4% dal resto della Italia e dall'estero. Al monìtoraggio ambientale - ha spiegato il direttore tecnico Maurizio Bufalíní è stato destinato il 5% del budget complessivo. Trasporti e infrastrutture Pagina 2 Il si dall'assemblea dei sindacati, solo tre sigle rifiutano l'accordo Il decreto entro un mese. Per gli scontri identificate cento persone Taxï, ceco il piano anti abusivi ROMA La serrata è rientrata. I tassisti sono tornati al lavoro. Venti sigle sindacali hanno approvato l'accordo raggiunto martedì con il ministro dei Trasporti Graziano Delrio che promette nuove regole per taxi e noleggiatori con conducente (Ncc) entro un mese. Ugl, Federtaxi e Usb, le uniche che non hanno sottoscritto il documento, hanno organizzato una infuocata assemblea all'aeroporto di Fiumicino e oggi mandano a Delrio una relazione sugli effetti del decreto Milleproroghe che, secondo loro, spalancherebbe la strada all'abusivismo e a Uber. Toni lontani anni luce dalle bombe carta di due giorni fa. Sono un centinaio le persone identificate per gli scontri tra la frangia violenta dei tassisti, affiancati da estremisti di destra e venditori ambulanti, e le forze dell'ordine. L'assemblea unita Ieri mattina nella sede del 3570 Uritaxi e Unica Filt Cgil hanno organizzato una assemblea aperta a tutte le sigle sindacali, i 400 delegati hanno votato all'unanimità (solo 3 voti contrari) l'accordo raggiunto con Delrio: entro un mese il governo ha promesso il varo di un decreto ministeriale per la lotta all'abusivismo e un decreto legislativo di riordino della materia, provvedimenti attesi da anni. Sulla protesta interviene il ministro dello Trasporti e infrastrutture Calenda: «È inaccettabile che le decisioni vengano prese sotto le pressioni della piazza, sono cose che non appartengono a nessun Paese democratico». Le licenze Il nodo è la coabitazione di due mondi: il taxi è un servizio pubblico, sottoposto a regole, orari, ferie e tariffe decise da ogni amministrazione comunale e chi lo guida non può rifiutare un cliente. Il noleggiatore con conducente basa il suo lavoro su un mercato libero nel quale le tariffe vengono contrattate. Gli Ncc però non possono sostare in piazza alla ricerca di un cliente. Punto critico sono le licenze dei taxi, rilasciate con il contagocce dai Comuni. Quindi l'unica alternativa è acquistare una licenza da chi va in pensione o decide di cambiare mestiere: il costo però oscilla dai i5o mila euro di una licenza a Roma fino ai 400 mila di Venezia (dove le licenze sono poche). Fatto un investimento così rilevante, scatta automatica la difesa dei posto di lavoro. Le indagini sugli scontri Giuliano Castellino e Claudio Ciaburro, i due esponenti di Forza nuova denunciati dalla Digos per gli scontri, sono stati giudicati per direttissima. In particolare, per Castellino, con diversi precedenti specifici e già sottoposto a sorveglianza speciale, la pm aveva chiesto la misura dell'obbligo di firma, ma il giudice ha deciso diversamente e ora sono indagati a piede libero. E proprio la relazione della Digos a ricostruire quanto accaduto a Roma martedì. In tarda mattinata la polizia aveva alleggerito la pressione sulla zona di via Sant'Andrea delle Fratte: «Tale manovra veniva più volte ostacolata dagli arrestati che, oltre a opporre una ferma resistenza nelle occasioni di interruzione del movimento, si scagliavano più volte violentemente, assieme ad altre persone allo stato non individuate» contro gli uomini in divisa, lanciando dei veri e propri assalti. Le telecamere sulla via riprendono tutto, incluso il lancio di vasi e bottiglie: da una parte gli agenti, dall'altra professionisti degli scontri che orientano la protesta «a mezzo megafonaggio e scandendo slogan» per coordinare i manifestanti. Francesco Di Frischia Ilaria Sacchettoni 0 RIPRODUZIONE RISERVATA La parola MILLEPROROGHE Nato nel 2004 e previsto come misura eccezionale per posticipare certe scadenze fissate entro la fine dell'anno e per prolungare l'efficacia di disposizioni, il decreto Milleproroghe è diventato una costante, riproposto ogni anno dal governo alla fine di dicembre. 0 R)PRODU? ONE RISERVATA Pagina 3 La vicenda II 16 febbraio è iniziata una protesta dei tassisti contro il decreto Milleproroghe per contestare la prevista sospensione per un altro anno dell'efficacia di una serie di norme che dovrebbero regolamentare il servizio degli Ncc e contrastare le pratiche abusive: per i tassisti si trattava di una sanatoria per Uber 40 Soprattutto nella giornata di martedì 21 febbraio non sono mancati i momenti di tensione tra i manifestanti e le forze dell'ordine a pochi passi dai palazzi della politica 40 Martedì sera la svolta con un verbale firmato da 21 sigle sindacali in cui viene prevista la fine della serrata e l'impegno del governo a varare un decreto contro gli abusivi e un intervento organico in materia di trasporto con conducente «I nostri nemici? Sono le multinazionali» Basta violenza: serve unità, // concretezza e responsabilità». \\ Loreno BittareIIi, presidente di Uritaxi, non sta più sulle barricate, ha abbandonato l'ascia di guerra da qualche anno per indossare il doppiopetto. E dopo essersi seduto al tavolo con il ministro Delrio, lancia un appello alla sua categoria: «La battaglia non è tra chi vuole fare il conservatore e chi vuole guardare al futuro, ma oggi il vero nemico dei tassisti sono le multinazionali. Il nostro vero nemico è Uber. Per questo dobbiamo ragionare, proporre insieme una legge». Il leader dell'Uritaxi non lo dice, ma molti tassisti temono che con l'emendamento promosso dalla senatrice Linda Lanzillotta (Pd) nel decreto Milleproroghe sia fortissimo il rischio che l'equiparazione tra tassisti e noleggiatori con conducente possa aprire le porte delle nostre città agli autisti di Uber, Quanto costa il tassametro Costo Eurof iniziale km Eurof ora 3,30 Milano Cari R< me, 6a Trasporti e infrastrutture Numero di taxi Bagaglio Taxi ogni 1.000 abitanti Milano 1 . 336 . 000 _._ ..__.._ ..__..__..__..__..__.._... 4.900 Roma 2 . 774 . 000 .. ._..._. _..._..._..._........._.......... 7.800 1,09 •rr.emímetri ne Unca FA; Cgl; d Costo medio su un percorso di 5 km Padova Chi è Loreno Bittarelli è il presidente di Uritaxi, l'Unione Radiotaxi d'Italia - It Taxi 0 RtPRODUZ!ONE R;S@RVATA I taxi nelle città • Abitanti Bologna 1,15 3,00 Cagliari 3,00 0,90 0 , 91 Firenze 3 , 30 Genova 5,00 0,90 _..._..._... 5,20 1,13 Padova Palermo 2,54 0,83 3 , 00 1 , 10 Roma Torino 3,50 1,44 Trento 3,60 ....... _........ _........ _..__..._..__..._.._......... ........1,12 ........_..._. Foi mettendo in ginocchio quei tassisti che negli anni hanno acquistato una licenza pagandola a peso d'oro. «Dobbiamo lottare contro l'abusivismo e non possiamo continuare a ignorare la necessità di una regolamentazione delle nuove tecnologie: altrimenti metteremo a rischio il nostro lavoro». II tempo per elaborare una proposta non è molto, ma Bittarell i guarda avanti: «Martedì il ministro Delrio mi ha dato la disponibilità a fare la legge che regolamenti finalmente il settore: ora, posso fare uno sciopero solo perché non riusciamo a metterci d'accordo tra di noi?». E riferendosi a chi ha fomentato la rivolta, sfociata in azioni violente, il presidente dell'Uritaxi osserva: «Se pensiamo chele cose si ottengano con la violenza, sbagliamo, perché non è così». F.D.F. Torino n euro Genova Trento Bologna ga loa CasVan PaleI rno Pagina 4 «Gli autisti e Uber devono rimanere dentro le loro zone» di Lorenzo Salvia ROMA Ministro Graziano Deirio, lei dice che il governo non ha ceduto alla piazza. Ma è proprio così? L'accordo con i tassisti è arrivato alla fine di una giornata di scontri, bombe carta e tirapugni. «Non abbiamo ceduto alla piazza. Le sigle che abbiamo convocato non erano in piazza e hanno preso le distanze da quello che è successo. Ci confrontiamo con chi vuole trovare una soluzione non con chi vuole incendiare il Paese». Resta il fatto che i tassisti hanno ottenuto quello che volevano, non crede? «Abbiamo lavorato a un obiettivo che serve al Paese. Una regolamentazione del settore ci vuole, a prescindere dalle proteste. Non possiamo andare avanti di proroga in proroga, di emendamento in emendamento. Noi aspettavamo la legge sulla concorrenza che delega il ministero a mettere ordine nel settore». Ma è ferma da due anni. «Appunto, abbiamo deciso di procedere lo stesso con un decreto che discuteremo con i fá9 gcasserracs Gra,nno np.;, _ nutro deiic infi-)Istrutture sindacati dei tassisti, ma anche con sindaci e Regioni». Aprirete a UberPop, l'app per gli autisti senza licenza? «Mi sembra molto difficile. Ma non è questo il problema: già adesso non è ammesso». Gli Ncc, le auto nere. Dovranno tornare al garage di provenienza dopo aver lasciato il cliente o potranno caricarne altri sul posto? Trasporti e infrastrutture «Una differenza con i taxi deve rimanere. Gli Ncc potrebbero dover rientrare non nel garage di provenienza, ma nell'ambito territoriale ottimale». Intende nella Regione in cui hanno preso la licenza? «L'estensione della zona andrà discussa proprio con Regioni e sindaci. Ma il nodo della territorialità deve restare. Così come vanno rafforzati i controlli: se uno ha la licenza in un paesino delle Marche e poi lavora tutto il giorno a Milano, mi chiedo se è concorrenza o concorrenza sleale». Ma ormai a fare concorrenza ai taxi sono tante cose, dal car sharing a BlaBlaCar. Non si ferma il vento con le mani. «Certo, ma non è detto che tutto il vento nuovo faccia bene per forza. Siamo aperti all'innovazione, che in molti campi sta migliorando le nostre vite. Ma non è un bene a prescindere. Dipende da cosa fa, da come lo fa, dalle conseguenze. I fattorini in bici che portano le cene a casa per tre euro l'ora, per dire: sono innovazione o sfruttamento?». Secondo lei? «Appunto, nuovo non significa per forza meglio». No alla rottamazione. «(Ride) No a distruggere il lavoro delle persone senza farsi domande. Le piattaforme multinazionali non sono il bene assoluto. Vanno regolamentate, a partire dalle tasse: dovrebbero pagarle in Italia». Ma sulla web tax è stato il governo Renzi a prendere tempo, dicendo che servono regole internazionali. «Infatti ne parleremo al G7 di Bari, a maggio. Muoversi da soli non porterebbe risultati». L'altro giorno in piazza con i tassisti c'era anche Virginia Raggi. Lei, che è stato sinda- co, l'avrebbe fatto? «No, un sindaco deve assumersi le sue responsabilità, non scaricarle sugli altri. Le licenze dei taxi le danno i Comuni non il governo. E un buon sindaco non carezza il pelo alla piazza, dando ragione a una categoria per volta. Semmai le scontenta un po' tutte e poi trova la giusta mediazione. Proprio quello che stiamo facendo noi sui taxi». Ma in caso di altri scontri? «Diventerebbe una questione di ordine pubblico. A me non piace quando la polizia interviene in una manifestazione di lavoratori. Ma sarebbe inevitabile e quello che abbiamo deciso di fare insieme verrebbe messo in discussione». Alitalia sciopera di nuovo: non c'è il rischio che la protesta si faccia più dura, sulla scia dei tassisti? «Sapevamo già all'incontro con Calenda e Poletti che lo sciopero non era rinviabile. Ma avevamo trovato un atteggiamento di responsabilità dei sindacati su eventuali altri scioperi, davanti alla disponi- - Il giudizio Le piattaforme multinazionali non sarto il bene assoluto. Penso ai fattorini in bici bilità dell'azienda a lavorare sul contratto nazionale. Occorre continuare in quel senso». Ma davvero non teme un effetto imitazione? «No perché, lo ripeto, non abbiamo ceduto alla piazza. Detto questo, non bisogna chiudere gli occhi davanti ai problemi della modernizzazione. Su alcune cose il capitalismo ha fallito: senza regole va a sbattere e noi con lui. Quello che ci vuole è un capitalismo temperato». Ma non è così perché il governo viene percepito meno forte di prima e le proteste diventano più dure? «Non credo. Il caso tassisti è nato con quell'emendamento al Milleproroghe. Senza non sarebbe successo nulla». Sarebbe andata allo stesso modo con Renzi al governo o senza scissione del Pd. «Ma dai. Non mischiamo cose che non c'entrano nulla». © RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 5 Nella Capitale Un tassista di Roma, tornato in servizio dopo i giorni di agitazione, parla con una viaggiatrice nei pressi della stazione Termini (foto d Da iie e Leone / Laf'r se) IL MINISTRO i)ELRIO Trasporti e infrastrutture Pagina 6 rh'' , 'Ll 1 lret ta su i A nts, S( Yli ttt ol- t_ e ch e Lii ll1 =) 1 i taIl"(1 ROMA A rischio i viaggi in autobus low cost targati Flixbus per girare l'Italia e l'Europa, pagando biglietti low cost. Infatti un emendamento approvato al Senato nel decreto «Milleproroghe», ora all'esame della Camera, prevede che le autorizzazioni sulle tratte interregionali possano essere concesse solo a raggruppamenti di imprese guidati da «operatori economici la cui attività principale è il trasporto di passeggeri su strada». Così Flixbus, la startup tedesca fondata nel 2011 come piattaforma digitale, diventa fuorilegge. Contro l'emendamento, presentato da quattro senatori pugliesi del gruppo Conservatori e Riformisti di Raffaele Fitto (ex Forza Italia) si è schierato il relatore Andrea Mazziotti (Civici e Innovatori). «Purtroppo non c'erano i tempi per fare modifiche alla legge spiega -. Per questo ho presentato un ordine del giorno per chiedere la governo di cancellare alla prima occasione utile questa norma, magari già nella legge sulla concorrenza che il Parlamento dovrebbe presto approvare». L'emendamento contestato permette alle aziende di adeguarsi alle nuove regole in go giorni, utili forse per consentire al legislatore di eliminare la norma contro Flixbus. Francesco Di Frischia Trasporti e infrastrutture Pagina 7 Alitalia-sindacati, salta Tincontro Oggi trasporto aereo in sciopero Le confederazioni: prima del confronto via il nuovo regolamento aziendale MILANO 1 sindacati non si sono presentati. Hanno deciso ieri di disertare il confronto con l'azienda per riprendere la trattativa sul nuovo contratto di Alitalia. Per ora è in regime di ultra-attività quello scaduto il 31 dicembre, ma il management della compagnia vuole un deciso taglio dei salari del personale navigante e di terra, quantificabile in un 20% secco, per presentare agli azionisti un piano industriale che includa un'importante sforbiciata al costo del lavoro. 1 confederali invece non intendono arretrare di un centimetro. Hanno confermato lo sciopero di oggi, previsto dalle 14 alle 18. Hanno ottenuto dall'azienda, grazie alla mediazione del governo, l'apertura verso ciò che percepivano come un'autentica forzatura: la rottura unilaterale del contratto con l'adozione di un regolamento interno dal 1° marzo. Ciò non avverrà. Ieri da Istanbul il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda, si è speso per tentare di svelenire il clima, dopo essersi sentito telefonicamente con il presidente di Alitalia Luca Cordero di Montezemolo. Il quale ha sentito la necessità di contattare anche Graziano Delrio, titolare dei Trasporti, per rassicurarlo sul piano industriale. Che verrà presentato entro i primi di marzo. In fili- Trasporti e infrastrutture grana l'incubo di tutti è che lo scontrino sociale del progetto di rilancio della compagnia sia troppo alto. Circola con maggiore insistenza il numero degli esuberi. Sarebbero 2mila, su una forza lavoro di 12M ila. Il consulente strategico Roland Berger sta lavorando per emendare il piano proposto dall'amministratore delegato Cramer Ball. I consulenti hanno visto in questi due giorni tutti gli azionisti. Quelli della compagine Cai, compresi Intesa Sanpaolo e Unicredit. Ed Etihad. Ieri Gian Maria Gros-Pietro, presidente dell'istituto di Ca' de Sass, ha replicato al cronisti che gli chiedevano conto del ritardo (inaspettato) del piano industriale. «Un banchiere deve essere paziente - ha detto -. Non siamo vettori aerei, non siamo in grado di scrivere un piano». L'ipotesi più accreditata è che si vada verso uno sdoppiamento della compagnia. Con una divisione per il lungo raggio. E un'altra sul corto-medio. Per entrambe sono possibili alleanze indu- r - Pietro II presidente di Intesa: «Un banchiere deve essere paziente, attendiamo il piano» striali non appena la compagnia sia tornata sul crinale dell'utile che ormai manca da sette anni. Serve - prima di sedersi al tavolo con Lufthansa per il primo segmento e con Ryanair ed Easvjet per il secondo - un piano efficace, un'operazione di salvataggio da almeno goo milioni di euro, considerando anche le linee di credito riattivate a dicembre da parte delle banche e i 400 milioni che sarebbe disposto a garantire Etihad. Senza dimenticare la trattativa con Generali condotta da Lazard. Quell'obbligazione da 300 milioni di giuro scadenza 2020 merita un approfondimento di analisi. Fabio Savelli © RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 8 Taxi, assemblea dopo l'accordo E le auto tornano in strada Fine della protesta, in 150 ancora a Roma per il confronto. «Violenze inconcepibili» Lo sciopero dei tassisti è rientrato . Se martedì, Firenze era rimasta bloccata perché le auto bianche in servizio erano pochissime, ieri il grosso dei taxi è stato in movimento per tutto il giorno . Centocinquanta erano a Roma, per la grande assemblea sindacale, ma gli altri sono scesi in strada per lavorare. Perché martedì sera è arrivata la fumata bianca: il governo ha promesso di regolamentare l'universo degli Ncc, il noleggio con conducente che per i tassisti rappresenta lo spauracchio. Ieri, vista l'assenza dei «romani», era difficile trovare un taxi fermo in una delle aree di sosta in città: all'una e mezza, in piazza Stazione ci sono stati momenti in cui non s 'è vista nemmeno un'auto. Anche se la coda dei turisti non ha mai superato i cinque minuti. Rispetto a martedì, il giorno dello sciopero, quando chi è rimasto a Firenze ha scioperato, i disagi sono stati pochi: molte meno le auto private in giro, così non si è ripetuto il «tappo» di martedì mattina in via Nazionale . E oggi, col rientro dei «romani », la situazione agli Ncc) e le tariffe: «Le nostre sono fisse, mentre loro le variano a piacimento: durante il nostro sciopero le hanno alzate alle stelle. Questo è dumping», dice Claudio Giudici, sindacalista fiorentino di Uritaxi. dovrebbe tornare alla normalità. Ora dunque è tregua, nei prossimi giorni non sono previste nuove iniziative, perché i tassisti hanno dato fiducia alle promesse del governo. Dopo l'emendamento Lanzillotta, che rimandava la regolamentazione degli Ncc a fine anno, il ministro Giuliano Delrio e il viceministro Riccardo Nencini martedì sera hanno promesso ai sindacati che torneranno sull'argomento entro un mese. Due i punti: il primo è la richiesta di rendere effettive le norme che impon- gono agli Ncc di stanziare nelle proprie rimesse e di non girare in strada come i taxi alla ricerca di clienti. I tassisti non pretendono la geo-localizzazione satellitare dei «rivali» (del resto a Firenze l'aveva chiesta Nardella per i taxi, ma loro l'avevano rifiutata), ma di fatto vogliono sapere come si muovono: con un foglio di servizio per segnare gli spostamenti e col riscontro dei telepass. Il secondo punto riguarda gli obblighi di servizio (divieto di rifiutare le corse non remunerative allargato Ma se martedì sera tutti i sindacati hanno detto sì a Delrio - con l'impegno di rivedersi la settimana prossima - ieri mattina il fronte dei taxi a Roma si è spaccato. Alla sede del centralino del 3570, c'era il grosso della categoria, 700 tassisti. Ma 200 aventiniani hanno deciso di darsi appuntamento in strada a Fiumicino. Così, se la grande assemblea ha ratificato la tregua col governo, tre sigle di categoria (Federtaxi, Usb e Ugl) si sono tirate indietro. «All'assemblea il clima era teso - spiega Giudici - ma ci dobbiamo fidare della serietà di Delrio e Nencini. Speriamo che dopo 8 anni di attesa sia la volta buona». I 15o fiorentini erano tutti alla sede del 3570. E, assicura Giudici, nessuno di loro sarebbe tra i fermati per gli scontri di piazza di martedì. Si tratterebbe di quattro tassisti, due dei quali pare aderenti a Forza Nuova. Violenze, scontri con la polizia, tirapugni, saluti romani davanti alla sede del Pd: «Sono cose inaccettabili commenta ancora Giudici ma lo mi sento di rappresentare il 99 per cento di noi che ogni giorno porta il vostro bambino al tennis e vostra madre all'ospedale». Giulio Gori -1,-(.;,,,1- 11 , Trasporti e infrastrutture Pagina 9 A sinistra il gruppo dei tassisti fiorentini che ieri hanno partecipato all'assemblea romana in cui si è discusso dell'accordo raggiunto martedì notte dopo una giornata di dure proteste. Sopra il piazzale della Stazione che ieri è rimasto a lungo vuoto, ma senza particolari disagi Trasporti e infrastrutture Pagina 10 Mauro Bufalari «Ambulante e poi tassista Ho speso 175 mila euro e voglio essere tutelato» Tassista lo sta per diventare. Dopo aver vinto il bando del Comune per una delle nuove 70 licenze per i taxi elettrici, Mauro Bufalari sta aspettando che il concessionario gli recapiti l'automobile. Storico ambulante di San Lorenzo, 58 anni, uno degli 83 che furono traslocati dalla piazza per decisione dell'allora sindaco Matteo Renzi, Bufalari rappresenta il trait d'union tra le proteste anti-Bolkestein dei bancarellai e quelle anti-Uber dei tassisti. «Sono abbastanza abituato a queste proteste spiega - e infatti in piazza a Roma c'erano entrambe le categorie. Purtroppo oggigiorno ho l'impressione che si dimentichi troppo spesso di tutelare la cosa più importante, il lavoro per chi già ce l'ha. Non si tratta di tutelare una rendita di posizione, che tra l'altro io ancora non ho. Semmai siamo di fronte a un tentativo di liberalizzazione sfrenata, che, peggio, non vale neppure per tutti. Io sono obbligato a tirare fuori 175 mila euro che il Comune mi chiede per acquistare la licenza, mentre un autista di Uber può fare quello che gli pare. Gli Ncc dovrebbero partire da un'autorimessa e invece escono e vanno a procacciarsi ïl cliente dove vogliono. Come noi. Ma senza i vincoli che abbiamo noi» . «Stavolta a Roma non sono andato - Trasporti e infrastrutture Siamo di fronte a un tentativo di liberalizzazione sfrenata che non vale per tutti visto che un autista Uber fa quello che gli pare aggiunge - ma la prossima volta, o con i tassisti o con gli ambulanti, ci sarò anch'io». Bufalari, oltre ai 175 mila euro per la licenza, ne ha versati altri 25 mila per l'automobile. E gli è andata bene, visto che ne ha risparmiati 12 mila grazie a degli incentivi. Un investimento importante, che ha deciso di fare per dare un futuro alla sua famiglia (e a quella del fratello, scomparso di recente), di fronte ai tanti dubbi che avvolgono il futuro degli ambulanti. «Le proteste? Quando si tratta di difendere i lavoratori e le loro famiglie è giusto che siano dure, inflessibili, ma purché siano sane e dentro i limiti della legalità sottolinea il neo tassista - le violenze, gli scontri, i tirapugni, sono cose non solo da deprecare, ma sono anche controproducenti. Chi se è responsabile fa un danno alla categoria». «Quanto ai saluti romani conclude - da buon cittadino di sinistra ritengo che siano strumentalizzazioni fatte da teste calde che non vanno affatto bene. Ho detto che sono di sinistra? Beh, chi governa è il partito cui mi sono sempre riferito, finora. Ma non credo che ormai questo partito sia ancora interessato a tutelare il lavoro e i lavoratori». G.G. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 11 v° Barb ieri . cenza o padre l 'ha pre sa negli anni ' « li ? Ora devo dìfenderla» Non è tra i veterani dei tassisti fiorentini, ma la sua è una delle licenze più antiche della città. David Barbieri, 45 anni, da otto alla guida di un taxi, ha ereditato il mestiere dal padre: «Quando prese la licenza mio babbo? Mi sembra addirittura negli anni Sessanta. E non ho idea di quanto la pagò». Oggi, racconta, venderla gli porterebbe nelle tasche 250 mila giuro, la cifra l'ha stabilita l'Agenzia delle Entrate. «Si dice - racconta, lui che del sindacato Uritaxi, in prima linea delle proteste romane, è il vicepresidente toscano che noi tassisti siamo ostili alla concorrenza, ma non è vero. L'importante è che si possa giocare ad armi pari, altrimenti che concorrenza è? Noi abbiamo vincoli che non si limitano ai costi altissimi per l'acquisto della licenza: tariffe fisse, l'obbligo di prestare servizio, il turno di lavoro deciso dal Comune. Basti pensare che non possiamo scegliere neppure il colore dell'automobile. Un Ncc di vincoli ne ha pochissimi, se eliminiamo anche quelli è chiaro che si crea una disparità insanabile. E se parliamo di Uber, non dimentichiamo che l'organizzazione le tasse le paga fuori dall'Italia». «Fa specie accendere la televisione - prosegue Barbieri - e vedere la Trasporti e infrastrutture -. La nostre ragioni sono sacrosante Male battaglie non si portano avanti con la forza. La violenza va sempre condannata senatrice Lanzillotta (promotrice dell'emendamento che rimanda la regolamentazione degli Ncc, ndr) tuonare contro la compravendita "illegale" delle licenze, mentre accanto a lei c'è il sindaco Nardella, del suo stesso partito, che pochi mesi fa ha venduto 7o nuove licenze a 175 mila giuro. Almeno si mettano d'accordo». Il tassistasindacalista mette però le mani avanti sugli eccessi delle manifestazioni romane: «La nostra protesta non è giusta, è doverosa. Ma le battaglie vanno condotte con l'intelligenza, non con la forza. Quel che è successo va scisso in due parti: una, nettamente maggioritaria, è quella composta dai tanti colleghi che hanno manifestato in modo pacifico per difendere il futuro delle proprie famiglie; l'altra, una minoranza, ha deciso di scendere in piazza nel modo sbagliato, perché le violenze vanno sempre condannate». A Roma, martedì, un folto gruppo di tassisti è andato sotto la sede del Pd. Lì si sono alzate decine di braccia tese, un saluto romano di gruppo le cui immagini hanno fatto il giro del Paese: «E persino difficile da commentare, come lo si commenta un fatto così? E un gesto da condannare. Punto». G.G. 0 RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 12 ................ I h_» LUCA 66 Secondo me di tassisti veri lì davanti al Pd ce n'erano pochi, questi casini, le botte, le bombe carta, ci fanno solo danni... e che c'entriamo noi poi con Casa Pound?". Troviamo Bruno fermo al posteggio dei taxi di piazza Venezia a Roma, inchiodato a mezzo busto dentro la sua silenziosissima "ibrida". Sono trascorse solo 24 ore dalla fine di quello che si è rivelato "il giorno più lungo" per la dura vertenza dei tassisti. "La giornata ieri è iniziata male e finita peggio, i giornali e certi politici ci danno degli irresponsabili e noi avremo sicuramente sbagliato a scioperare da un'ora all'altra, ma allora il governo? Dopo averci promesso per settimane un tavolo di confronto ha presentato un emendamento alle 4 di notte per fregarci" ragiona pacato Bruno mentre sposta di tanto in tanto la macchina per far progredire la fila di auto bianche. "Il nostro lavoro ci porta a essere degli individualisti, ognuno con la sua auto e la sua licenza, tra noi quando siamo in attesa neanche ci parliamo - ci dice - la protesta davanti a certi provvedimenti scatta massiccia e spontanea, non c'è bisogno di organizzare niente". Ho chiamato Uber, è venuto uno di Ceccano: fa quello che faccio io a Roma ma con costi e vincoli dimezzati Così è sleale Trasporti e infrastrutture "Per il governo non abbiamo diritti ma solo doveri " I TASSISTI protestano però sempre allo stesso modo, città paralizzate da un giorno all'altro e clienti a spasso, perché arrivare sempre a queste forme esasperate? "Perché ci stiamo giocando tutto -ribatte - guarda ho fatto una prova: ieri ho chiamato Uber e ho detto che mi occorreva un passaggio da piazza Venezia alla Stazione Termini, in tre minuti si è presentata una macchina scura qui davanti, era di un autonoleggio di Ceccano: per arrivare da Frosinone ha volato o sta facendo lo stesso lavoro che faccio io su Roma a costi e vincoli dimezzati?" Per lavorare sulla piazza della Capitale, denunciano i tassisti, arrivano dappertutto. "E conla cosiddetta liberalizzazione arriveranno pure dalla Croazia dove un'assicurazione annuale, per farti un esempio, costa 200 euro" scandisce Bruno che ci fa un rapido elenco delle incombenze richieste normalmente a un tassista per circolare: "Intanto siamo obbligati anche a portare la vecchietta al Policlinico se ce lo chiede e non solo sceglierci le corse più redditizie per l'aeroporto come fanno gli altri, poi ancora prima di salire in macchina dobbiamo avere il certificato medico dellaAsl, essere inbuona salute e negativi ad alcol-test e droghe, patentepubblica, esame sulla toponomastica di Roma, iscrizione alla Camera di commercio, versamenti in regola Inps, Inail, Ir- pef, sette ore di lavoro giornaliero garantito; e poi c'è la squadra vetture della polizia municipale...". E se all'ispezione hai lamacchina sporca, in disordine o ammaccata, sussurra Bruno guardandosi intorno "sono guai ". "Pontificano tutti sul fatto che dobbiamo accettare la concorrenza e che dobbiamo convincerci a entrare in Europa, mala concorrenza deve essere leale e a parità di regole - sbotta - noi abbiamo diritto ad avere una sola licenza e l'abbiamo dovuta pagare caragrazie aquesto sistema, non possiamo mettere su un'autorimessa di auto pubbliche come succede in altri Paesi, siamo inchiodati su questo sedile a fare gli imprenditori di noi stessi con molti doveri e, per il governo, nessun diritto". © RIPRODUZIONE RISERVATA - raa Sono circa 50 mila i tassisti italiani: a Roma ci sono circa 7.600 licenze. Tutti ce l'hanno con Uber Ansa Pagina 13 l n te è c ie l 9 7 ° 7 . DI CESARE MAFFI C è da augurarsi che il decreto che uscirà, fra un mese (sempre che si riesca a rispettare il termine), dalle trattative fra ministero delle Infrastrutture, rappresentanze dei tassisti e associazioni di noleggiatori, metta fine a una situazione ormai decennale di polemiche e incertezze normative. Si spera che siano tenute in debito conto le esigenze non soltanto delle categorie, ma pure quelle di chi paga, cioè gli utenti, spesso dimenticati o addirittura puniti (si vedano i blocchi nei servizi di tassì per intere giornate). C'è da dubitare che il testo, quale che esso sia, trovi poi solida adesione fra i tassisti, notoriamente poco propensi a seguire le indicazioni delle (moltissime) sigle che li rappresentano. In effetti, un buon numero di autisti, specie nella rumorosa base romana (per anni indirizzata verso la destra e oggi, sembra, altresì verso il M5s), vorrebbe semplicemente due cose: la scomparsa degli ncc dal mercato e il blocco delle Trasporti e infrastrutture se rv i z i o d i* t a ss isti )rnare al telefono fisso per te chiamate licenze. Vi sono momenti in cui la battaglia dei tassisti sembra riconnettersi alle lotte dei cocchieri quando arrivarono le autovetture. Hanno costantemente preteso di non avere nuovi colleghi, com'è dimostrato dalle fatiche spese dalle amministrazioni di Milano (sindaco Albertini ) e di Roma (sindaco Veltroni) per riuscire ad aumentare il numero delle auto bianche in circolazione, cercando così di superare l'assurda condizione delle ore di attesa per un'autopubblica perfino nelle maggiori stazioni. La lotta contro Uber e contro gli ncc assume aspetti che ricordano il luddismo, ossia il sabotaggio di nuovi macchinari industriali attuato, fra Sette e Ottocento, durante la rivoluzione industriale inglese, da operai impauriti per la perdita del lavoro. E mai possibile contrapporsi alle novità tecnologiche, massime se universali? Sovente tali opposizioni , promosse da gruppi o categorie che sentono intaccata la propria attività da nuove forme di concorrenza, trovano sostegno nella classe politica , che intende così legarsi settori elettorali di varia consistenza . Di fronte alle offerte di libri attraverso la rete, i librai hanno prima ottenuto l'intromissione pubblica nei prezzi di vendita e nel ricorso agli sconti, e ora chiedono l'obbligo, per chi venda tramite internet, di far pagare al cliente le spese di spedizione . La liberalizzazione degli orari dei negozi trova un feroce fronte compatto di ostili , dai sindacati dei dipendenti , alle organizzazioni dei piccoli commercianti, alla Chiesa, i quali vorrebbero costringere gli esercizi nei limiti di giorni e di orari decisi dai comuni , in danno dei consumatori e a limitazione della concorrenza. Anche la lotta dei tassisti contro i noleggiatori è una battaglia per affermare il monopolio e sconfiggere i concorrenti, condotta perfino tentando di vietare il ricorso al telefono mobile per restare al telefono fisso . Né più né meno di quel che volevano gli operai quando distruggevano i telai meccanici. Oggi, sarebbe il cellulare. -© Riproduzione riservata- Pagina 14 rd.o r i «Ci saranno regole per gli Ncc e Uber ma non abbiamo ceduto alle proteste» V iceministro Riccardo Nen- cini, dicono che ieri durante le sei ore di discussione con le sigle dei tassisti ci siano stati momenti di forte tensione? «È stato faticoso. Ma avevamo posto come precondizione quello che abbiamo scritto alla fine, cioè che se non fosse stata interrotta la protesta non avremmo sottoscritto nessun protocollo e nessuna intesa». Più d'uno, a partire da Stefano Parisi, sostiene che l'accordo è stato un cedimento alla piazza? «Completamente falso. Ieri erano presenti 21 sigle, la maggioranza di queste non aveva fatto sciopero. I nove decimi non era in piazza. E inoltre abbiamo posto, come ho detto, la condizione che le proteste cessassero. Aggiungo un'altra cosa». Quale? «La proposta dei sindacati, che era quella di ritirare l'emendamento Lanzillotta dal decreto milleproroghe, non ha trovato diritto di cittadinanza, ma abbiamo preso un'altra strada. E dico anche che gli incontri inizieranno quanto prima sia con i tassisti che con gli Ncc». Avete convocato anche loro? «Sì, perché la materia va regolata senza tralasciare le novità tecnologiche che accompagnano la nostravita». L'accordo prevede che entro un mese saranno emanati due provvedimenti: un decreto ministeriale e un decreto legislativo. Cosa dovranno stabilire esattamente? «Intanto ci sarà un coordinamento tra i due, perché la materia è la stessa. Il primo riguarderà soprattutto la regolamentazione delle pratiche abusive. Il secondo è di riordino completo della materia. Un riordino che partirà dai punti già condivisi con le organizzazioni sindacali dei tassisti, compresa l'evoluzione tecnologica del settore». Quali sono gli altri punti su cui siete d'accordo? «Il primo è l'obiettivo di servire al meglio il cittadino. Per questo verranno riviste tutte le regole che riguardano la programmazione e l'organizzazione del servizio su base territoriale. Il secondo punto è la regolazione del servizio pubblico. Il terzo, tenere in dovuto rispetto l'evoluzione tecnologica del settore. L'ultimo è il migliore incontro tra domanda ed offerta. Ai tavoli ci saranno i tassisti e gli Ncc, e si dovranno comporre gli interessi contrapposti senza nessuna esclusione, sulla base del principio della tutela della concorrenza ma attraverso la regolamentazione. Perché altrimenti siamo nell'anarchia e nel caos». Dunque verrà rivista tutta la legge 21 del 1992, così come aggiornata dall'ormai famoso ar- Qual è l'indirizzo? «Il Consiglio di Stato ci dice che le app non ricadono nei limiti della legge 21. E soprattutto ci invitano a normare la materia». Se questa è la linea gli Ncc di Uber potrebbero prendere i passeggeri per strada? «Oggi la legge non lo consente. Il nostro obiettivo è togliere i duelli rusticani dalla strada e consentire che il cittadino abbia il miglior servizio al prezzo più competitivo. Ma vogliamo anche tutelare gli investimenti di impresa». E ipotizzabile una rottamazione delle licenze come fu fatta per la liberalizzazione del commercio? «Su questo abbiamo le nostre idee. Ma le porteremo al tavolo soltanto quando le associazioni avranno trovato un punto di equilibrio». ticolo 29 comma 1 quater del 2008? «Quella normativa è nata in un periodo in cui le app non esistevano, e dunque è una materia che dovrà essere regolata. Sia il Consiglio di Stato che l'Antitrust ci danno un indirizzo preciso su come procedere in questo campo. Ed è quello che vorremmo fare nel prossimo mese». Senta, un'ultima cosa. È rimasto sorpreso dalla presenza del sindaco Raggi in piazza? «Più che sorpreso stupefatto. Tra le competenze dei sindaci c'è anche quella di garantire il servizio pubblico, utilizzando, nel caso, anche i vigili urbani. Se ci sono degli Ncc irregolari sarebbe compito dei sindaci intervenire». Andrea Bassi RIPRODUZIONE RISERVATA assediodi t; ,i , rentnidenilflcail ¿,. dop, tli ,, ,,, ori Trasporti e infrastrutture Pagina 15 Aiib punta su grandi opere e ambiente «Dovete guardare alla nostra banca come una nuova istituzione multilaterale, con l'obiettivo di promuovere l'economia dei Paesi asiatici». Così il presidente di Aiib, Jin Liqun, ha spiegato al Business Forum il significato dell'istituto che presiede, che punta a migliorare la connettività tra i Paesi e uno sviluppo congiunto e che ben si inquadra nel progetto del governo cinese One Belt One Road. Jin ha spiegato che l'Aiib vaglierà i progetti che le saranno sottoposti scegliendo i migliori, con l'obiettivo di realizzare efficaci investimenti su infrastrutture e altri settori cruciali per lo sviluppo asiatico. «In meno di un anno e mezzo», ha detto il presidente della Banca per gli Investimenti e le Infrastrutture in Asia, «abbiamo realizzato oltre 1,7 miliardi di dollari di investimenti, con progetti di grande efficienza economica basati su valori sociali e politici che mettono al bando la corruzione». Jin ha mostrato apprezzamento per il ruolo dell'Italia come socio fondatore. «La nostra banca non deve essere solo un'istituzione finanziaria ma deve ragionare sui modi in cui può promuovere lo sviluppo della regione dato il divario tra i vari Paesi asiatici sul fronte infrastrutturale. L'Italia può darci una gran mano», ha precisato Jin. In altre parole, se il progetto che un Paese sottopone è valido e sostenibile da tutti i punti di vista. Aiib lo supporta dal punto di vista finanziario, specie se riguarda settori legati a clima e ambiente. Trasporti e infrastrutture Pagina 16 IL GRUPPO E NEL CONSORZIO FS PER L'ALTA VELOCITÀ A TEHERAN. INTESA DA 1,3 MLD TOTALI AnsaldoSts, l'Iran vale 350 min Ma l'operazione fa litigare gli azionisti: per i fondi Elliott & Co la procedura d'offerta non ha rispettato le regole di governance in quanto non è passata sul tavolo del comitato parti correlate DI ANGELA ZOPPO ona notizia è che Ansaldo Sts è in corsa per una commessa per l'alta in Iran nell ' ambito di un raggruppamento temporaneo di imprese guidato dal gruppo Fs e che la sua quota di questo potenziale contratto varrebbe circa 350 milioni di curo su un ammontare complessivo di 1,3 miliardi. La notizia cattiva, o quantomeno singolare, è che l' accordo in discussione con l'Iran ha innescato una vera e proprio guerra tra gli azionisti di Ansaldo Sts, l' ennesima. Non per questioni ideologiche ma perché la procedura seguita non sarebbe stata conforme alla governance. L'importo della commessa e la guerra tra soci emergono dai verbali dell ' ultima assemblea, convocata per la nomina del nuovo revisore dei conti, che si è presto trasformata in un confronto durissimo tra l ' azionista di maggioranza Hitachi (50,7%) e gli azionisti di minoranza guidati dai fondi Elliott (30,7%). Ad eccitare gli animi aveva già contribuito l'integrazione dell'ordine del giorno con l ' azione di responsabilità e la rimozione dal cda del consigliere Giuseppe Bivona, eletto dalle minoranze. Ma poi è esplosa, inattesa, la vicenda della commessa iraniana. Secondo i fondi, il protocollo d'intesa con Ferrovie dello Stato per aggiudicarsi il contratto con Teheran sarebbe dovuto passare per il comitato Parti Correlate (che fa parte del comitato Controllo e Rischi) perché il protocollo d'intesa prevede un impegno vincolante con Hitachi Rail ed Astaldi, altri partner del consorzio, in favore di Fs. La risposta della società guidata dall'amministratore delegato Andrew Barr è che il protocollo d'intesa non comportava offerte definitive né impegni vincolanti e quindi l' operazione in quella fase era esente dalla procedura «operazioni con parti correlate». Il botta e risposta in assemblea rivela anche l'evoluzione dell'intesa annunciata da Fs ad aprile 2016 , quando sulla carta c'era solo un accordo -quadro di cooperazione con Rai (le Ferrovie della Repubblica Islamica di Iran) firmata a Teheran dall ' amministratore delegato di Fs Renato Mazzoncini e dal viceministro dei Trasporti iraniano Pour Seyed Aghaei alla presenza dell'allora premier Matteo Renzi e del presidente dell'Iran Hassan Rouhani. Alle Fs, come general contractor, sono state affidate progettazione, realizzazione e messa in servizio delle linee alta velocità Teheran-Hamedan e QomArak. Il consorzio si è messo insieme replicando quello tutto italiano per la Tav e la bozza di offerta è arrivata all'esame del cda di Ansaldo Sts il 5 agosto scorso, dopo un preliminare firmato a maggio. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, l'offerta è tuttora in fase di negoziazione e riguarda una delle due tratte, la Qom-Arak, per un controvalore appunto di 1,3 miliardi. Lunedì prossimo intanto il cda pubblicherà i dati definitivi del bilancio 2016, già in parte anticipati dal preconsuntivo comunicato al mercato a fine gennaio . Il bilancio sarà anche l'ultimo firmato dall'attuale cfo Roberto Carassai, che lascerà la società a fine febbraio. (riproduzione riservata) ANSALDO STS 12,0 'iUp'd71011i Ifl ('L'Id 1 00 //p,/, -------------------------------------/ Trasporti e infrastrutture / Pagina 17 PRIMO FINANZIAMENTO IN ITALIA NEL QUADRO DEL PIANO JUNCKER SULLE INFRASTRUTTURE Alle Autovie Venete 600 milioni L'erogazione da parte di Bei e Cdp sarà formalizzata lunedì 27 I .fondi saranno destinati alla realizzazione della terza corsia della A4 Venezia-Trieste. Domani l'assemblea degli azionisti DI MANUEL FOLLIS ori una maxi operazione su Autovie Venete prende il via in Italia C la piattaforma relativa a infrastrutture e grandi opere prevista dal Piano Juncker. L'ultimo consiglio di amministrazione di Autovie Venete è stato infatti quasi completamente dedicato alla sottoscrizione dei contratti con Cassa Depositi e Prestiti e con la Banca Europea degli Investimenti (Bei), per un finanziamento complessivo di 600 milioni. I documenti dovrebbero essere firmati lunedì prossimo ma i dettagli sono già stati decisi. Uoperazione è stata possibile grazie all'inserimento della realizzazione della terza corsia della A4 Venezia-Trieste nel cosiddetto piano Junker, che come noto comprende le opere ritenute strategiche dall'Unione Europea. Ovviamente l'inserimento all'interno del protocollo europeo è risultato determinante per accelerare il percorso e ottenere i finanziamenti. Il progetto del nuovo asse autostradale, nella nuova formulazione presentata da Autovie Venete ha superato la verifica istruttoria dei tecnici della Bei, che lo hanno ritenuto finanziabile. Alla fine il pre- Trasporti e infrastrutture stito riguarderà, oltre ai tratti Alvisopoli-Gonars (3°lotto) e Gonars-Nodo di Palmanova (l°sublotto del 4°lotto), anche quelli Alvisopoli-Portogruaro (l°stralcio del 2° lotto), Nodo di Palmanova-Casello di Palmanova (2°sub-lotto del 4° lotto) nonché l'intervento previsto sul casello del Lisert. I finanziamenti assicurati dalla Bei e dalla Cassa Depositi e Prestiti ammonteranno ai citati 600 milioni, cifra in cui è compreso il finanziamento di 300 milioni già messo a disposizione dalla Cdp, a cui andrà ad aggiungersi un importo analogo (con le garanzie del Fondo europeo per gli investimenti strategici Feis). Prima della firma del contratto la società guidata dal presidente Maurizio Castagna ha convocato per domani l'assemblea dei soci che dovrà procedere all'approvazione di una serie di clausole tecniche propedeutiche alla sottoscrizione. In ogni caso all'ordine del giorno dell'ultimo consiglio c'era anche lo stato di avanzamento del budget che, alla voce traffico, presentava dati positivi. Nel semestre luglio-dicembre 2016 i chilometri percorsi sono stati 1,4 miliardi (contro 1,35 dello stesso periodo dell'esercizio precedente), per un incremento del 3,7% e un conseguente maggiore introito di circa 3 milioni. (riproduzione riservata) Quotazioni, altre news e analisi su www. milanofinanza. it/autovie Pagina 18 Ilcaso Licenze regionali e lotta agli abusi il piano del governo per placare i tassisti Ecco le nuove norme su cui punta Delrio Ma non sarà facile varare il decreto in un mese FILIPPO SANTELLI ROMA. Dal 1992 ne è passata di acqua sotto i ponti. I telefoni cellulari erano per pochi. E gli smartphone, sempre connessi, chi poteva immaginarli? Basta questo per capire la confusione che regna oggi sulle strade italiane. Perché una legge sul trasporto pubblico vecchia 25 anni, che nel frattempo Uber e l'innovazione hanno reso preistoria, non è mai stata riscritta. Modificata sì, ma a colpi di emendamenti, proroghe e ricorsi. L'ennesimo rinvio sarà approvato oggi, nel Milleproroghe atteso al voto della Camera. Esenterà gli Ncc, i servizi di noleggio con conducente, dal tornare in rimessa alla fine di ogni corsa. Ma per una norma coerente ci vorrà più tempo. Qualche ipotesi è sul tavolo: dirottare la gestione delle licenze dai Comuni alle Regioni, imporre a Uber più trasparenza sulle tariffe. Rispettare il termine di un mese, fissato martedì dal tavolo tra governo e tassisti, sarà però molto difficile. Trasporti e infrastrutture CORSE RICORSI Una certezza almeno, da oggi, c'è. Il Milleproroghe fa slittare di un altro anno l'entrata in vigore della norma del 2010 che obbligherebbe gli Ncc a tornare in rimessa, nel Comune che ha rilasciato loro l'autorizzazione, alla fine di ogni corsa. A Civitavecchia per esempio , dopo aver portato un cliente dal centro di Roma all'aeroporto. Che si tratti di una proroga, in realtà, non è pacifico. Negli scorsi anni alcuni tribunali hanno sostenuto che l'obbligo fosse in vigore, revocando la licenza ad autisti che non l'avevano rispettato. Altri fori hanno deciso in senso contrario . Tant'è: il Milleproroghe stabilisce che fino a dicembre non è necessario, e il governo non vuole tornarci su. Restano però altri vincoli per gli Ncc imposti dalle legge del '92, come quello di non sostare in attesa della prenotazione nel territorio di un Comune coperto dal servizio taxi, o di riceverla solo in rimessa. E qui si misura lo scorrere dei tempi. Perché uno smartphone può essere considerato la prosecuzione della propria sede. E grazie all'app di Uber agli Ncc basta gironzolare per la città senza fermarsi, in attesa del cliente successivo. Libertà di impresa, dicono loro. Concorrenza sleale, per i tassisti. Anche perché un Ncc può ottenere l'autorizzazione in qualsiasi Comune, per poi operare dove il mercato è più ricco. Nelle grandi città. SANZION I REGISTRI Il tavolo tra governo e operato- ri, taxi e Ncc, proverà a sfrondare questa giungla attraverso due decreti. Il primo è il più facile: un decreto interministeriale, scritto da Trasporti e Sviluppo economico, di contrasto agli abusi. Si tratta di un atto tecnico, che potrebbe aumentare le sanzioni per i privati che esercitano abusivamente il trasporto persone (dal famoso UberPop, giàvietato dal Codice della strada, ai tassisti senza licenza). Oppure, è una delle ipotesi, prevedere per ogni Ncc l'obbligo di tenere in auto un "foglio di servizio" che riporti i dettagli delle corse effettuate. Misure non sostanziali. Un palliativo per la rabbia dei tassisti. UN NUOVO QUADRO Perché prima delle sanzioni 'cc::5<e n _•,lo!, ,li Pagina 19 servono le regole. Cioè il secondo decreto, il tanto atteso riordino del settore. Norma delegata, ecco il problema. Il mandato al governo dovrebbe arrivare dalla legge sulla concorrenza, che però è ferma in Parlamento da oltre un anno. Dal ministero dei Trasporti dicono che starebbe per essere calendarizzata, all'inizio di marzo. E l'idea, assai complessa, è farsi trovare con il decreto già pronto quando sarà approvata. Per prima cosa il governo vuole riorganizzare le competenze territoriali sul trasporto: affidare le licenze taxi e Ncc, oggi rilasciate dai Comuni, a enti più vasti, alle città metropolitane o alle regioni, fissando degli standard nazionali. Questo eviterebbe il rilascio a pioggia di autorizzazioni nei Comuni attorno ai grandi centri. Gli Ncc potrebbero operare liberamente all'interno di quell'area, senza obbligo di tornare in rimessa. Prospettiva che loro giudicano comunque troppo restrittiva. E i tassisti troppo permissiva. L' IS I FRATELLI La legge sulla concorrenza è chiara: l'offerta di mobilità va «adeguata alle nuove piattaforme tecnologiche». Uber aiuta gli utenti, bisogna farci i conti. Mettere qualche regola però è possibile, e su questo ragiona il governo. Più trasparenza sulle tariffe, che si impennano quando la richiesta e alta. Obblighi assicurativi e di controllo sugli autisti. Per arrivare all'eterno fronte della tassazione: pagare in Italia per i profitti realizzati qui. Discorso diverso per le app di prenotazione dei taxi. L'Antitrust ha già messo nel mirino l'esclusiva che le potenti cooperative impongono agli iscritti, impedendo loro di ricevere chiamate da altre applicazioni (come Mytaxi). Il governo avrà il coraggio di aprire il mercato, come suggerisce l'Autorità per i trasporti? E i tassisti, che ora mediano tra l'anima più burrascosa e quella più morbida, come reagirebbero? La prossima settimana le parti torneranno a vedersi. LE AUTORIZZAZIONI DEGLI NCC Al momento sono i Comuni a rilasciare le autorizzazioni per il noleggio con conducente e quelli attorno alle grandi città sfruttano la norma per fare cassa. L'idea del governo è affidare la pianificazione (e il controllo) a enti vasti, le città metropolitane o le Regioni PIATTAFORME PIÙ REGOLATE Il governo potrebbe mettere mano anche alle norme che regolano l'attività di Uber e di altre piattaforme tecnologiche di prenotazione, per esempio imponendo maggiore trasparenza sulle tariffe, obblighi assicurativi e di controllo su autisti e veicoli LIBERTÀ DI MOVIMENTO Una volta stabiliti gli ambiti territoriali, agli Ncc sarebbe consentito di ricevere chiamate all'interno di questa area, senza vincolarli come fa la legge sul trasporto del 1992 a ricevere la prenotazione dentro la rimessa oppure a ritornarci dopo ogni corsa IL PAGAMENTO DELLE TASSE È possibile che nel cantiere delle nuove norme sul trasporto si discuta anche della questione fiscale: peri profitti che realizza in Italia, Uber paga le imposte in Lussemburgo. Ma come per altre multinazionali tecnologiche, lo strumento tecnico non è facile da definire DI NUOVO IN SERVIZIO Taxi tornati in servizio alla Stazione Centrale a Milano. Dopo l'accordo sottoscritto dai sindacati martedì sera al ministero, le auto bianche hanno interrotto lo sciopero chea Roma e Milano durava da sei giorni ORI1-1171-RISERVATA Trasporti e infrastrutture Pagina 20 E L'iradiB DEL_ - ---- - a_ C nini: con Uber io non c'entro ROMA. «Mai avuto cariche in Uber. Mai conosciuto dirigenti di quella società, non ho neppure l'app sul cellulare. Una bufala totalmente inventata che ho smentito appena l'ho vista su Twitter». Franco Bassanini, più volte ministro e sottosegretario, ora special advisor del premier, è stato preso di mira e falsamente accusato dai tassisti di «essere nel cda Uber» dopo la presentazione del l'emendamento dalla moglie, Linda Lanzillotta, vicepresidente dem del Senato (anche lei ex ministro). «Spero - auspica Bassanini - che si diffondano presto le istituzioni che fanno il monitoraggio contro le fake news sui social». Trasporti e infrastrutture L Anche Lanzillotta ha subìto il fuoco incrociato della furia dei tassisti. Non appena ha twittato «al ministero Trasporti ottima soluzione. Si accelerano regole per tutti, taxi, Ncc ed Uber», è stata oggetto di minacce, di tentate aggressioni. E di centinaia di insulti sessisti in rete. «Ma accusare falsamente i coniugi di po- IL TWEET PER MLTTERE A TACERE LE INSINUAZIONI Il messaggio twittato dall'ex ministro Franco Bassanini per negare le voci che lo volevano membro dei cda di Uber litici di essere soci occulti di società "nemiche" delle auto bianche è storia vecchia», ricorda Barbara Palombelli, anche lei vittima di falsi tam tam (in quanto moglie dell'allora sindaco Francesco Rutelli) che la indicavano socia di parcheggi a pagamento insieme a Maria De Filippi. «Erano tutte falsità - ricorda Palombelli - quella società di parcheggi era comunale. Ci sono state condanne di giornali e dei tassisti che avevano messo in giro quelle voci infondate». «Ma uno storico di Roma - aggiunge - ricorda come siano state prese di mira nel tempo le mogli di molti sindaci. Anche loro accusate di essere azioniste di società di volta in volta considerate dai tassisti nemici della categoria». ORI R-11-RISERVATA Pagina 21 Dal prelievo del cliente ai costi, dal modo di ottenere la licenza ai divieti Come funzionano, e in cosa differiscono, i due mezzi di trasporto rivali ACURADI CRIS17INAIed 8D Un taxi, se è libero, lo si può fermare per strada, oppure ci si può recare nel più vicino posteggio. Al telefono si possono chiamare le colonnine dei posteggi e le centrali radio. In alcune grandi città (Roma, per esempio) esistono anche le centrali uniche del Comune. Nell'ultimo periodo le maggiori cooperative di tassisti hanno avviato il servizio prenotazione attraverso le app. Sono possibili prenotazioni con molte ore di anticipo presso le centrali. Il tassametro indica la tariffa calcolata in base ai chilometri e al tempo che occorre per percorrerli. Ci sono anche tariffe fisse come quelle da e per gli aeroporti. C'è una quota fissa di partenza che varia a seconda delle città, dei giorni feriali, festivi o per le corse notturne. Ci sono poi progressioni aritmetiche della tariffa che variano da città a città, supplementi per i bagagli e scatti per percorsi fuori dal territorio urbano. Sono sempre più numerosi i taxi che accettano il pagamento con carte di credito e bancomat, ma solo alcune cooperative garantiscono questo tipo di transazione su tutte le loro vetture. In genere è consigliabile specificare all'atto della chiamata alla centrale radio o all'inizio della corsa che non si paga in contanti. Il tassista rilascia una ricevuta soltanto su richiesta, ma questo documento non ha valore fiscale. Il tassista, seppure registrato presso un Comune, può portare il passeggero verso qualsiasi destinazione. In quel caso la tariffa può essere concordata e non più stabilita dal tassametro. Il taxi di Roma che vi ha portato a Firenze non può però accettare un passeggero in quella città, a meno che il cliente in questione non lo abbia espressamente prenotato facendolo venire da Roma. In altre parole, in quel caso si parla di servizio di noleggio. Ci sono due modi per diventare tassista, partecipare al concorso bandito dal Comune o acquistare la licenza. In ogni caso, la licenza obbliga a lavorare nel Comune di rilascio. Per accedere al concorso sono necessari una serie di requisiti, quali l'idoneità morale. La licenza si può vendere, ma chi acquista deve possedere gli stessi requisiti del venditore e il passaggio viene registrato e fatturato. Una licenza a Roma costa tra i 120 e i 150mila euro. All'interno di ogni taxi devono essere chiaramente indicati il nome e la matricola del conducente, a garanzia del passeggero che può sporgere reclami. La polizia locale è preposta a eseguire controlli, così come addetti delle diverse imprese verificano che alle auto venga fatta la manutenzione necessaria, che si rispettino i turni di lavoro assegnati e non si commettano infrazioni. Trasporti e infrastrutture Pagina 22 Si scarica l'app di Uber sullo smartphone e si richiede il servizio indicando punto di partenza, meta e orario. Il sito di Uber consiglia, se si hanno tempi molto stretti, di avviare la prenotazione dai 15 ai 30 minuti prima. Si possono prenotare anche una o più corse con largo anticipo, ma in caso di cancellazione di una prenotazione già accettata da un autista si paga una penale di 10 euro sia a Roma, sia a Milano. Anche se non si è scaricata la app, inserendo su Google «tariffa Uber» si può fare una stima. La tariffa base è di 5 euro, poi si pagano 35 centesimi al minuto e 1,20 euro per chilometro. Non si può spendere meno di 10 euro e le tariffe possono variare, così si legge sul sito di Uber dove i passaggi sono spiegati passo passo, «a seconda del traffico, delle condizioni meteo e di altri fattori». Tra questi, come visto in questi giorni, l'aumento della domanda. Uber si paga soltanto con carta di credito, di debito o Pay Pal. Il sistema va scelto quando ci si iscrive al servizio, tramite la app, che richiederà di indicare il numero della carta. Alla fine della corsa, se il cliente lo richiede, il conducente rilascia una ricevuta che ha valore fiscale. Si può anche chiedere una fattura, che si riceve in seguito via email. Sul proprio account Uber si ha sempre traccia di ogni pagamento effettuato e del servizio. È uno dei punti più controversi dei conflitti tra taxi e noleggio con conducente. L'autorizzazione Ncc non è legata al Comune di rilascio, per cui l'autista di Uber può esercitare ovunque. I tassisti però controbattono che la legge n°21 del 1992 non pone limiti alla territorialità, ma obbliga al «rientro in rimessa». Gli autisti Ncc obiettano che se non in servizio hanno soltanto l'obbligo di non occupare il suolo pubblico e gli stalli dei taxi. In Italia Uber impiega soltanto autisti con autorizzazione al noleggio con conducente, patente KB e iscrizione al ruolo. Sono i Comuni a bandire le gare per ottenere le autorizzazioni e tra i criteri per l'accesso c'è l'essere incensurati. Secondo il sindacato di categoria Anitrav, Roma e Milano non bandiscono le gare dal 1970. Anche le autorizzazioni per il noleggio con conducente si possono trasferire e a Roma costano in media 50mila euro. Uber punta sulla «democrazia della tecnologia», così i suoi autisti, oltre ad essere soggetti ai controlli di legge, sono valutati dagli utenti dopo ogni corsa. La app registra ogni itinerario, tempi di percorrenza, inizio e fine del servizio. Inoltre, al termine chiede al passeggero di valutare la sua esperienza voce per voce, per cui si può anche indicare se non si è gradito, ad esempio, il tipo di guida. Anche l'autista può valutare il comportamento del cliente. Trasporti e infrastrutture Pagina 23 r LE / A Londra è facile, a Barcellona no: così l'Europa si apre al nuovo ROMA. Una semplice piattaforma che collega domanda e offerta, dice Uber. Un vero e proprio servizio di trasporto, che come tale va regolato , rispondono i critici. Si fa presto a dire 35 milioni di utenti nel mondo. Uber , la startup più ricca del pianeta, oltre 65 miliardi di dollari, è una bestia difficile da decifrare. Solo Black in Italia , un'app per noleggiare un servizio conducente con elegante berlina nera . Anche X a Bruxelles , laversione low cost dove si viaggia su utilitaria. Nella permissiva Londra, tutto questo più Pool, che fa condividere corsa (e costo ) con sconosciuti. Un ventaglio di mobilità innovativa che i regolatori fanno fatica a decifrare. E che di recente l'Unione europea ha cercato, con poco successo, di armonizzare. Perché finora ogni Paese europeo, Trasporti e infrastrutture perfino ogni città, hanno fatto a modo loro. Trovandosi d'accordo solo su un punto, spinti dalle proteste dei tassisti: mettere al bando UberPop, il servizio in cui a guidare sono privati cittadini, dallo studente al disoccupato . La Francia ci è andata giù pesante: due manager della società sono stati arrestati per esercizio abusivo di impresa taxi , la società multata. Ma il servizio è stato ritirato anche in Olanda, Belgio e Spagna, dove tribunali diversi hanno convenuto che cittadini senza licenza non possono fare i tassisti. In Italia, dove pure Pop è stato bandito, lo stabilisce il Codice della strada. Una licenza per trasporto persone (qui diremmo Ncc) ci vuole, su questo l'Europa è unita. Solo che ottenerla a Londra è facile , basta una domanda e tre settimane di attesa. A Parigi, ci vogliono nove mesi. In Italia bisogna aspettare il bando di gara di un Comune. Come diverso, una volta ottenuta, è l'utilizzo che si può fare delle app di Uber. A Londra è consentito parcheggiare a lato della strada e prendere la prima chiamata che arriva. A Parigi invece, come a Roma, gli Ncc non possono essere fermati in corsa ma vanno prenotati, fissando il prezzo in anticipo. La legge transalpina ha confermato che ora è lecito farlo attraverso l'app, che può pure stabilire la tariffa sulla base della distanza da percorrere. Senza arrivare al paradosso italiano di voler imporre agli autisti, dopo ogni servizio, il ritorno alla rimessa. Per la verità qualcuno più restrittivo dell'Italia si trova, ed è la municipalità di Barcellona, dove Uber non esiste in nessuna forma. Dopo le proteste della società californiana, a giugno la Commissione europea ha pubblicato delle linee guida sulla sharing economy (per quanto Uber sia solo in parte condivisione) in cui dice che il bando dovrebbe essere la soluzione di «ultima istanza». Meglio prima sperimentare delle misure che smussino l'impatto delle piattaforme sui vecchi operatori , per esempio limitando il numero di licenze. Ma tra i rilievi di Bruxelles il più dirompente è un altro: se Uber impone ai guidatori le sue tariffe, anziché lasciarli liberi di negoziarle, quelli vanno considerati dipendenti. Un paletto che, se reso legge, manderebbe all ' aria l'intero modello economico della startup. (fsant.) ORI R-11-RISERVATA Pagina 24 T'i endol ' , Regioni pronte ai rimborsi GENOVA. Primo passo concreto per cancellare gli esborsi (fino a oltre 300 euro annuali) a cui i pendolari italiani sono assoggettati dal 2007 a causa della applicazione, sugli abbonamenti ferroviari sovraregionali, di un algoritmo sbagliato. La Commissione Infrastrutture e Mobilità della Conferenza delle Regioni, ha abbracciato la posizione che i rappresentanti di 15 associazioni di utenti, pendolari e consumatori hanno ribadito nell'incontro di ieri a Roma, riconoscendo il diritto sia al riallineamento delle tariffe sia al rimborso di quanto ingiustamente finora pagato. Dal coordinamento degli enti locali è anche emersa la scelta di tariffe (probabilmente da maggio o giugno) frutto della applicazione di un algoritmo proporzionale ai chilometraggi dei diversi territori regionali attraversati dai treni, condizione imprescindibile per gli utenti e che bloccherà il loro minacciato ricorso alla magistratura. Bocciate le ipotesi di scegliere altri sistemi di ricalcolo. Alcuni esempi concreti. Da Genova Brignole a Milano Centrale oggi il costo dell'abbonamento sovraregionale di seconda classe è di 159,10 euro; applicando il giusto algoritmo proporzionale scenderà a 121,20. Si pagano 159,10 euro al mese anche tra Milano e Torino Porta Nuova e tra Firenze e Perugia; gli importi scenderanno rispettivamente a 126 euro e 136,20. Più complicata la partita relativa agli indennizzi. Due ipotesi: blocco pluriennale degli aumenti o abbonamenti annuali gratuiti per chi presenterà le vecchie tessere. ORIPROCU ➢ QNE RISERVATA Trasporti e infrastrutture Pagina 25 PENDOLARI INFEROCITI PER I RITARDI : «PRONTI A BOICOTTARE LE FERROVIE» Intercity con il freno tirato sulla nuova linea non omologata Andora-Imperia: 18O km all'ora previsti, ma solo 120 consentiti tro i 180 massimi previsti e pomposamente annunciati (160 per i regionali) e quindi presi come modello di riferimento per orari e incroci. I conMI LENA ARNALDI .................................................................................................. vogli che non rispettano il piaIMPERIA . Sui binari del milio- no di marcia si inseriscono sul nario raddoppio ferroviario tratto a binario unico - ribatAndora-San Lorenzo (580 mi- tezzato dai viaggiatori del polioni di euro per 19 chilometri nente ligure il "triangolo delle di tracciato di cui 16 in galleria) Bermuda" della tratta Andoracorrono treni lumaca, i ritardi Finale - e il ritardo di un treno si si accumulano, le stazioni sono ripercuote a catena su tutti gli miraggi nel deserto. Andora, altri. Nel complesso sulla linea Diano Marina, Imperia: scatole Savona-Ventimiglia la velocità vuote. Senza bar, edicola, pan- massima consentita varia dai chine, sale di attesa, servizi. E' il 90 ai 150 km/h a seconda delle caro prezzo da pagare dopo tratte. «Al momento i treni posavere abbandonato la panora- sono percorrere la linea Andomica linea costiera, sacrificata ra - San Lorenzo a una velocità in nome del progresso e della massima di 120 km/h. Le regole velocità. Ma quale velocità? Se e i protocolli dell'Agenzia Nalo chiedono i pendolari del Po- zionale per la Sicurezza delle nente, esasperati, che dal gior- Ferrovie (ANSF) - soggetto terno dell'inaugurazione della zo tecnicamente indipendente nuova tratta a doppio binario - rispetto a tutti gli operatori nel era 1'11 dicembre - sono co- campo del trasporto ferroviastretti a fare i conti con ritardi rio - prevedono un rilascio proormai definiti cronici, tra sop- gressivo e per fasi delle autopressioni, disagi, rotture e di- rizzazioni per incrementare le sfunzioni del materiale rotabi- velocità massime ammesse le. Il dato di fatto è che sul tratto per i treni, fino a raggiungere Andora-San Lorenzo i treni og- quella prevista dal progetto di gi possono raggiungere la velo- 180 km/h. «Entro la prossima settimacità massima di 120 km/h conna la velocità sarà innalzata a 160 km/h, la massima consentita per i treni del trasporto regionale». Questa la promessa di Trenitalia e Rfi. Nell'attesa del miracolo dell'omologazione i ritardi accumulati, in partico- Trasporti e infrastrutture lare tra le stazioni di Ventimiglia e il savonese, sono ormai all'ordine del giorno. Che fare? C'è chi ha anticipato almeno di un'ora la partenza per arrivare a timbrare in tempo il cartellino, chi ha deciso di boicottare il treno organizzandosi con l'auto condivisa (frontalieri e studenti compresi), improvvisando una sorta di "bla bla car" dei viaggiatori attraverso sms e whatsapp. «In queste ultime mattine la circolazione ferroviaria ha registrato ritardi causati da anormalità impreviste e imprevedibili di differente natura - hanno ammesso dalle Ferrovie - Per questo motivo è stata attivata una task force per prevenire e risolvere eventuali Pagina 26 criticità che si potrebbero nuovamente verificare sia per i treni del trasporto regionale sia per gli Intercity». Rfi e Trenitalia hanno poi snocciolato i dati positivi delle rilevazioni certificate che evidenziano sulla Savona - Ventimiglia un aumento della puntualità da inizio anno (al 20 febbraio) rispetto alla media dell'anno precedente del 18,2% con il 90,4% dei treni regionali arrivati in orario (i treni regionali si considerano in orario quando arrivano a destinazione entro i cinque minuti rispetto l'orario previsto). Apriti cielo. «Chiediamo statistiche disaggregate, i dati riferiti non ricalcano quello che accade nel ponente e che viviamo sulla nostra pelle», dice Sebastiano Lopes, portavoce Comitato utenti del ponente. Ad appoggiare i pendolari è anche l'assessore regionale ai Trasporti, Gianni Berrino: «Non è accettabile questa situazione. Ho sollecitato interventi a Trenitalia e Rfi. I ritardi devono essere considerati sulle stazioni intermedie, non solo a destinazione». (0 BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Il contachilo metri dei treni Da Savona a Ventimiglia la velocità dei treni oscilla Tratto Imperla- ent mig ia trai150ei90 La velocità massima raggiungibile chilometri l'ora è di 150 kin/ora ó ---------------- ------ Tratto Andora-Imperia i regionali possono raggiungere 1 160 km/ora e gli intercity 1180 km/ora, ma solo dopo l'omologazione della linea da parte dell'Agenzia nazionale Tratto Finale-Andora qui la velocità tocca le punte più basse perla sicurezza delle ferrovie. oggi, quindi la velocità massima è fissata in 120 km/ora. (90 all'ora all'altezza dei passaggio a livello di Loano) (1) 15 km 18,8 --------------------- b 1,9 Raddoppio progettato Raddoppio inaugurato O Binario doppio esistente km 31.9 ------------------------------------------------ sd - 9-Fara Trasporti e infrastrutture Pagina 27 In forse la prima riunione prevista per oggi Taxi, partenza subito in salita per il tavolo con il Governo Maurizio Caprino Itaxi hanno ripreso a circolare regolarmente, ma si prospetta una partenza incerta per il tavolo di lavoro previsto dall'accordo Governo-tassisti dell'altro ieri notte per scrivere entro un mese la riforma del settore: la prima riunione dovrebbe tenersi già oggi, ma potrebbe saltare o tenersi senza qualcuno dei sindacati firmatari dell'accordo. Tutto dipenderà dall'atteggiamento che alla fine decideranno ditenere Federtaxi, Ugl e Usb, che ieri hanno fatto una parziale marcia indietro sull'intesae oggipotrebbero non presentarsi al tavolo. Ciò di per sé non impedisce l'inizio dei lavori con le altre i8 organizzazioni firmatarie dell'accordo, ma accresce i dubbi sulla riuscita dell'iniziativa. Infatti, l'impegno sottoscritto a concludere i lavori entro un mese sembra velleitario: si tratterebbe di arrivare in così poco tempo a una riforma complessivache facciaunasintesi delle esigenze della clientela, dei tassisti e degli autisti del noleggio con conducente (Ncc, che comprende la contestata multinazionale Uber). Un traguardo che non si è riusciti araggiungere dal2oo9 ad oggi, per cui a tutti i rappresentanti delle categorie coinvolte è molto chiaro che c'è un rischio concreto di fallimento. Ma, mentre 18 sigle sindacalilo accettano, Trasporti e infrastrutture le tre "dissenzienti" potrebbero non sedersi al tavolo. A quel punto, le trattative inizierebbero senza di loro, ma con una considerevole ipoteca: nel caso si riuscisse a scrivere lariforma con 18 organizzazioni, le restanti tre potrebbero osteggiarla. Così si aprirebbe uno scenario molto incerto, perché ogginessuno può sapere se la maggioranza dei tassisti accetterebbe le nuove Delrio: «Riforma seria avviata senza cedere alla piazza». Grillo: «Non è vero che M5S sia contro Uber e pro-tassisti, noi ascoltiamo tutti» regole o no. Il dubbio non è solo teorico, come ha dimostrato la protesta dei giorni scorsi: lamaggior parte dei sindacati si è detta contraria, ma la base ha comunque scioperato. Oltre all'estrema frammentazione della rappresentanza sindacale del settore, a voltepesano anche intimidazioni a chi decide di lavorare. Non a caso, la Digos di Roma sta esaminando le immagini delle violenze dell'altro ieri a Roma, anche per individuare possibili infiltrazioni da parte di ambienti criminali. Sono state identificate circa ioo persone, su cui ora si indaga. Le motivazioni del dissenso di Federtaxi, Ugl e Usb spaziano dallo scetticismo sulle possibilità di raggiungere un traguardo ambizioso come la riforma alle perplessità legali sull'accordo dell'altra notte. Non si esclude nemmeno che pesi la volontà di essere in linea con le posizioni decisamente pro-tassisti espresse dalle forze politiche di riferimento (prevalentemente la destra e M5S). In questo quadro, il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, ha dichiarato che si farà una «riforma seria», avviata «senza cedere alla piazza». Gli ha fatto eco il suo collega dello Sviluppo economica, Carlo Calenda. Da una parte, questo è un modo per cercare di rafforzare l'iniziativa. Dall'altra, è unarispostaindiretta alle critiche dipoliticie commentatori sul fatto che l'accordo per avviarla si era raggiunto dopo una giornata di disordini a Roma, per cui il Governo avrebbe ceduto al ricatto dei violenti. Intanto, Beppe Grillo prova a smorzare i toni dell'altroieri e smentisce che M5S sia contro Uber e a favore dei tassisti: «Assolutamente no. Noi siamo contro queste leggi cambiate in 24 ore.I tassisti sono venuti, volevano parlare con qualcuno e io e la Raggili abbiamo ascoltati». ® RI PRO DD ZIO NE RISERVA A Pagina 28 r Il leader dei tassisti: non possiamo passare per violenti Bittarelli: intesa primo passo, lo stop ha favorito Uber e Ncc Andrea Marini «Una opportunità importante permettere mano aproblemiche ormai si trascinano da anni». Loreno Bittarelli, figura di primo piano della categoria dei tassisti, parla di «punto di partenza» in merito all'intesa raggiunta tra auto bianche e ministero dei Trasporti sulla lotta all'abusivismo e il riordino dell'intero settore, dopo le proteste dei giorni scorsi da parte degli stessi tassisti. Bittarelli, presidente di URI - Unione Radiotaxi Italiani (12mila iscritti su 4omila tassisti in Italia) si è distinto nei giorni scorsi per le parole molto critiche nei confronti della piega che ha preso la protesta dei suoi colleghi, conviolenze e uno stop di6 giorni che ha prodotto «danni enormi alla nostra categoria». I «nostri utenti - ha scritto lunedì Bittarelli in un comunicato di fuoco - stanno subendo profondi disagi e non si possono difendere i nostri diritti calpestando quelli di chi ci dà il mangiare tutti i giorni. Moltissimi di loro sono stati costretti ad utilizzare gli Ncc ed hanno scaricato Uber. In 6 giorni ogni tassista ha perso 60o euro e complessivamente abbiamo regalato ai nostri concorrenti quasi 8 milioni di euro». Una posizione che ha portato il leader dei tassisti ad annunciare la sua non partecipazione all'incontro con il ministro: pur Trasporti e infrastrutture Presidente Unione Radiotaxi. Loreno Bittarelli essendo stato tra gli organizzatori dell'incontro «la nostra onestà int ellettual e ci impone di prendere atto di quanto avvenuto e fare un passo indietro», ha concluso Bittarelli nella sua nota di lunedì. Ilpresidente diUnione RadiotaxiItaliani, allafine, all'incontro al ministero si è presentato: «Non avevo intenzione di andare - spiega - ma poi ho rivisto i miei propositi su pressione degli altri responsabili dei tassisti e dei sindacalisti che ritenevano importante il mio contributo». Bittarelli è stato a capo di tutte le proteste delle auto bianche, non ultimala «lotta» contro le liberalizzazioni del 2012 volute dall'al- lora premier Mario Monti, tanto da essere anche candidato (non eletto) nelle politiche del 2o12 alla Camera nella circoscrizione Lazio i con Fratelli d'Italia. «Il governo - spiega Bittarelli -dovrebbeiniziare afarrispettare le regole che già ci sono: Taxi e Ncc svolgono due compiti diversi, e questi ultimi non possono fare concorrenza alle auto bianche. I "noleggio con conducente" non hanno obbligo di tariffa e di turnazione, dopo la chiamata devono tornare in rimessa e non possono sostare su suolo pubblico.Itassisti hanno l'obbligo ditariffa e di turnazione, sostano su aree pubbliche specifiche e non possono rifiutarsi di fornire la prestazione». Anche su Uber, Bittarelli specifica: «Non siamo contro le innovazioni. Noi per primi abbiamo impiegato le app. Ma Uber va utilizzato nel rispetto delle regole: non possono andareingiroperlacittàinattesadi una chiamata, facendo di fatto il lavoro dei taxi ma senza sottostare alle loro regole». Sulle proteste e gli scontri, il leader dei tassisti è netto: «Ci siamo dissociati fin dall'inizio. Non possiamo passare per violenti e chi decide di non scioperare non può essere minacciato. Anche perché quelle proteste non sono servite a nulla: l'emendamento al Milleproroghe è rimasto». 0 RIPRO DD ZION E RISERVATA Pagina 29 -11 governo non ha indietreggiato decreto é stato promesso solo con il ritonio alla no alita" ROMA Viceministro Nencini, avete ceduto al ricatto dei tassisti? Dopo l'altra sera l'idea chela gente si è fatta è che basta inscenare una protesta come quella di martedì per ottenere dal governo un decreto in 30 giorni... «No, non è così. Perché per avviare la trattativa avevamo posto chiaramente come condizione che l'accordo sarebbe stato raggiunto solamente se tutte le proteste venivano sospese. Era una condizione imprescindibile, altrimenti non ci sarebbe stato nes- .Accardo sun protocollo». 8 c1 i Viceministro alle Infra strutture Ma prima di iniziare la riunione, visto quello cheera già successo in giro per Roma, non vi è venuto il dubbio che la trattativa non dovesse nemmeno iniziare? e i Trasporti «La premessa era precisa: la protesta si interrompe e avviamo il tavolo di confronto. Altrimenti niente. Su questo voglio essere molto chiaro: al tavolo coi rappresentanti dei tassisti abbiamo spiegato più volte che se la protesta non si fosse fermata subito dopo la firma congiunta e il servizio non fosse ripreso regolarmente per noi il protocollo diventava carta straccia». Come governo che risultato avete ottenuto? «Oltre a far finire la protesta, avevamo altri due obiettivi: mettere fine a questo duello rusticano che sulla strada con- Trasporti e infrastrutture trappone tassisti e noleggiatori e quindi riordinare completamente la materia tenendo conto delle imprese che hanno investito e dell'evoluzione tecnologica». Quindi anche di applicazioni come Uber? «Certamente. Il combinato disposto finale deve consentirci di garantire al cittadino il miglior servizio possibile al costo più accessibile». Questa vicenda è stata molto strumentalizzata politicamente, quasi tutti i partiti erano a favore dello sciopero selvaggio, compresa la sindaca di Roma. «Quello di Virginia Raggi è il tipico esempio da non seguire. E il simbolo di come si possa delegare il potere alla piazza. Ma il sindaco in questo campo ha una pluralità di poteri da esercitare visto che è sua competenza garantire il funzionamento dei servizio pubblico. E a fronte di fenomeni di abusivismo e quant'altro può ovviamente chiedere di intervenire su chi commette le infrazioni. I vigili urbani dipendono dal sindaco: se un noleggiatore commette un'irregolarità si può e si deve sanzionare». Il tavolo tecnico con le associazioni doveva partire già un anno fa . Cosa l'ha frenato? «C'è stato un eccesso di proroga. Adesso è finito questo tempo e si procede con un riordino complessivo della materia». Viste le fibrillazioni politiche di queste settimane il governo durerà abbastanza per condurre in porto di due decreti? La delega richiede tempo per marciare... «Martedì il ministro Delrio e il presidente del Consiglio si sono parlati a lungo. Il mese di tempo che ci siamo dati non è molto ma è sufficiente a redigere i due decreti e quindi definire una volta per tutte questa partita. E il tempo che ci siamo dati è stato valutato come realistico anche da Palazzo Chigi» . [P BAR.] O BY NC NDALLUNI DIRlrfl R6BRVAiI Pagina 30 "Lo sciopero è stato dannoso Bisognava andare al tavolo ma le rappresentanze sono divise" ROMA Loreno Bittarelli , lei ha preso subito le distanze dalle violenze e dalla manifestazioni, però guida la più grande cooperativa romana di tassisti, il Radiotaxi 3570. È la più importante associazione nazionale del settore : quelli che erano in piazza martedì con fumogeni e bombe carta era anche gente vostra. «Certo, ci sarà stato anche qualcuno dei nostri». Immagino tanti , vista la vostra forza. Ma la domanda è: c'era bisogno di scatenare tutto quel caos per arrivare a un'intesa col governo? Lorenzo BKlarelli presidente di Uritaxi «Io è dal primo giorno che sostengo che il problema non si poteva risolvere col blocco del servizio, tanto più che non era autorizzato, perché si sapeva che l'emendamento al Milleproroghe sarebbe passato sia al Senato che alla Camera col voto di fiducia. La protesta non è servita a niente se non a inimicarsi la gente e passare ancora più lavoro a quelli che diciamo di voler combattere. È stata una battaglia non intelligente: per me l'unico modo di far pressione al governo era far partire il tavolo tecnico come era già stato deciso nel marzo scorso e poi magari arrivare anche allo sciopero». Ma perché quel tavolo non è mai partito? «Perché non c'è intesa tra le categorie e nemmeno al loro interno. C'è una parte oltranzista dei rappresentanti dei tassisti e una parte oltranzista della rappre- Trasporti e infrastrutture sentanza dei noleggiatori che non consentono di costruire con serenità un tavolo dove poter lavorare e costruire bene le regole dei due servizi. Questa è la realtà: da una parte ci sono i tassisti che sostengono che con il loro nemico allo stesso tavolo non ci si siedono, dall'altra parte invece c'è una frangia di noleggiatori che pretenderebbe di venire a lavorare a Roma con una licenza di Bagnar a Calabra o di Agrigento. Però la strada ormai è tracciata e andiamo avanti con chi ci sta. Le frange estreme le lasceremo fuori se non ci vogliono stare». Nessuna responsabilità del governo in questi ritardi? «E un problema di tutti i governi. La politica preferisce non inimicarsi nessuno. E infatti rinviare tutto a un tavolo tecnico con le associazioni è un modo per dirci "vedetevela voi, trovate un'intesa e poi noi una legge ve la facciamo"». Al tavolo al Mit eravate 21 sigle, non sono troppe? «Sono tantissime. E poi il noleggio ne ha altrettante. Con 40 sigle attorno a un tavolo che produci? Solo cagnara». Ma perché la concorrenza e l'arrivo delle nuove tecnologie nel vostro campo sono così difficili da digerire? «A giusto che anche i taxi si misurino con la concorrenza, perché porta a migliorare il servizio. Ed è giusto che ci siano le tecnologie, ma concorrenza e tecnologie vanno applicate in un mercato dove le regole valgono per tutti. Perché se noi le dobbiamo rispettare e gli altri no diventa solo concorrenza sleale». Secondo lei questo governo reggerà per il tempo necessario a mandare in porto la vostra riforma? «Io sono convinto che sino a settembreottobre regge sicuramente e noi ora abbiano la scadenza a un mese per cui dovremmo farcela. Sono ottimista, questa è la volta buona». [p. BAR.] 8 BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Pagina 31 Taxi, cento identificali per i tafferu Il ministro rassicura: "Riforma seria entro trenta giorni, ma senza cedere alla piazza" La maggioranza dei sindacati firma l'intesa, ma tre sigle minacciano nuove proteste PAOLO BARONI ROMA Dopo sei giorni di proteste i tassisti italiani sono tornati tutti al lavoro. L'intesa raggiunta martedì sera al ministero dei Trasporti ha ottenuto il suo Primo obiettivo, ovvero riportare la situazione alla normalità. Continuano però le polemiche. «Non decidiamo su pressione della piazza», ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. Idem il collega dei Trasporti Graziano Delrio che al Tgl ha parlato di una «riforma seria senza cedere alla piazza». «Abbiamo ripristinato la regolarità del servizio e abbiamo preso l'impegno contestualmente di una riforma seria che non si può fare con delle proroghe - ha dichiarato -. Uno Stato serio dà diritti a tutti quelli che hanno investito il loro denaro e ai cittadini che devono potersi muovere liberamente». A grande maggioranza i de- legati dei tassisti italiani che si sono riuniti ieri a Roma nella sede di Uritaxi hanno ratificato il protocollo di intesa che fissa in 30 giorni il termine per definire le nuove norme per contrastare l'abusivismo e mettere a punto il disegno di legge delega che dovrà avviare la riforma del comparto. A Fiumicino si è invece svolta una contro-assemblea indetta da Usb, Ugl e Federtaxi, uniche tre sigle che non hanno ratificato l'intesa e che ora minacciano nuove proteste. Dopo gli incidenti di martedì a Roma, intanto, sono già un centinaio le persone identificate dalla Digos in base alle immagini delle telecamere. Il giudice del tribunale ha invece convalidato il fermo dei due manifestanti coinvolti negli incidenti scoppiati davanti alla sede dei Partito Democratico. Dovranno rispondere di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. O RV NC NDALCUNI DIRITTI RISERVATI Gli scontri tra polizia e manifestanti in via Sant'Andrea delle Fratte, a Roma, davanti alla sede del Partito Democratico Trasporti e infrastrutture Pagina 32 Arriva fi , oli È partita l 'iniziativa di Emergency per garantire supporto socio -sanitario ai territori colpiti dal terremoto del Centro Italia, con il Pollbus , l'ambulatorio mobile dell 'associazione (nella foto) che, con la Protezione civile del Comune di Milano, fornirà assistenza gratuita alle popolazioni di Amatrice e Montorio, dove sarà attivo anche uno sportello di assistenza psicologica. Due ambulatori, una sala perle attività di accoglienza e una sala d 'attesa, sono gli spazi allestiti nel Pollbus . La struttura sarà collocata nel piazzale del distretto sanitario di base montoriese, con la presenza di uno psicologo, un infermiere e un Trasporto pubblico locale ibWator o mob i le i E niergency logista, mentre le unità mobili di Emergency opereranno in diversi comuni dell'area. «Siamo contenti di collaborare con Emergency, che lavorerà in sinergia e a supporto dei servizi di assistenza sanitaria già erogati dall'Asi», ha detto Sergio consorte, direttore del distretto sanitario di Montorio, «Ci auguriamo che questa collaborazione possa ridonare nuove speranze alle popolazioni di questi luoghi affinché tornino a vivere una normale quotidianità». II coordinatore del programma Italia dell'associazione, Andrea Bellardlnelll, ha spiegato che «l'obiettivo dell 'iniziativaè quello di rendere il Pollbus e le unità mobili dei punti di riferimento per la popolazione locale, come accade nelle altre città italiane in cui Emergency è presente con gli ambulatori mobili per fornire cure a chi ne ha bisogno. L'attività dello psicologo fungerà da primo filtro perla gestione delle problematiche derivate dall'evento catastrofico». «questo progetto è il primo risultato operativo del protocollo firmato dal sindaco Sala per il Comune di Milano e da Gino Strada per Emergency il cui scopo era quello di realizzare un posto di assistenza socio sanitaria gratuita da impiegare in contesti di emergenza», conclude l'assessore alla sicurezza del Comune di Milano Carmela Rozza. Pagina 33