Scarica il file

Transcript

Scarica il file
Rassegna del 23/02/2017
INDICE RASSEGNA STAMPA
Rassegna del 23/02/2017
Trasporti e infrastrutture
Messaggero
Abruzzo
23/02/2017
p. 42
Seggiovia chiusa Pignatelli: «Si è rischiato»
Marianna
Galeota
1
Avvenire
23/02/2017
p. 23
Tav, concluso il tunnel di chiomonte
Corriere Della Sera
23/02/2017
p. 2
Taxi, ecco il piano anti abusivi
Francesco Di
Frischia, Ilaria
Sacchettoni
3
Corriere Della Sera
23/02/2017
p. 3
«Gli autisti e Uber devono rimanere dentro le loro zone»
Lorenzo Salvia
5
Corriere Della Sera
23/02/2017
p. 39
Arriva la stretta su Flixbus, gli autobus che girano l'Italia
Francesco Di
Frischia
7
Corriere Della Sera
23/02/2017
p. 39
Alitalia-sindacati, salta I' contro Oggi trasporto aereo in
sciopero
Fabio Savelli
8
Corriere Fiorentino
23/02/2017
p. 5
Taxi, assemblea dopo l'accordo E le auto tornano in strada
Giulio Gori
Il Fatto Quotidiano
23/02/2017
p. 5
"Per il governo non abbiamo diritti ma solo doveri"
Italia Oggi
23/02/2017
p. 6
Il cliente è al servizio di tassisti
Cesare Maffi
14
Messaggero
23/02/2017
p. 2
«Ci saranno regole per gli Ncc e Uber ma non abbiamo
ceduto alle proteste»
Andrea Bassi
15
Mf
23/02/2017
p. 2
Aiib punta su grandi opere e ambiente
Mf
23/02/2017
p. 9
Ansaldo-Sts, l'Iran vale 350 mln
Angela Zoppo
17
Mf
23/02/2017
p. 12
Alle Autovie Venete 600 milioni
Manuel Follis
18
Repubblica
23/02/2017
p. 14
Licenze regionali e lotta agli abusi il piano del governo per
placare i tassisti
Filippo Santelli
19
Repubblica
23/02/2017
p. 14
L'ira di Bassanini: con Uber io non c'entro
Alberto
Custodero
21
Repubblica
23/02/2017
p. 15
I servizi a confronto
Cristina Nadotti
22
Repubblica
23/02/2017
p. 15
A Londra è facile, a Barcellona no: così l'Europa si apre al
nuovo
Repubblica
23/02/2017
p. 29
Pendolari, Regioni pronte ai rimborsi
Francesco La
Spina
25
Secolo Xix
23/02/2017
p. 10
Intercity conilfreno tirato sulla nuova linea non omologata
Milena Arnaldi
26
Sole 24 Ore
23/02/2017
p. 8
Taxi, partenza subito in salita per il tavolo con il Governo
Maurizio Caprino
28
Sole 24 Ore
23/02/2017
p. 8
Bittarelli: intesa primo passo, lo stop ha favorito Uber e Ncc
Andrea Marini
29
Stampa
23/02/2017
p. 5
Le interviste
Stampa
23/02/2017
p. 5
Taxi, cento identificati per i tafferugli
2
9
13
16
24
30
Paolo Baroni
32
Trasporto pubblico locale
Il Centro Teramo
23/02/2017
Indice Rassegna Stampa
p. 15
Arriva Polibus, il poliambulatorio mobile di Emergency
33
Pagina I
Seggiovia chiusa
Pignatelli:
«Si è rischiato»
che quest'ultima è molto costosa, era stato fatto un piano di in-
«Gli impianti sono stati aperti
con danni gravi mettendo a rischio l'incolumità delle persone.
Il Comune faccia chiarezza sui
responsabili». L'ingegnere Dino
Pignatelli, esperto di impianti a
fune ed ex direttore di esercizio
di Campo Imperatore chiede
chiarezza all'amministrazione
sulla chiusura della seggiovia
delle Fontari. «Hanno aperto
l'impianto con il rischio di provocare una tragedia - attacca Pignatelli - L'impianto è stato fermo 8
mesi e dopo un giorno di esercizio si accorgono di un danno simile. Non avrebbero dovuto aprire e accorgersene prima, se è vero che sono state fatte tutte le
manutenzioni. Se il danno è così
grave tanto da dover chiudere la
stazione, è ancora più grave il
fatto che sia stata aperta». Pignatelli ricorda il piano di revisione
generale a 5 anni attuato sotto la
sua direzione che «quest'anno
doveva essere finito per continuare a garantire vita tecnica e a
mantenere l'impianto efficace. Il
piano prevede controlli, verifiche ed esami specifici che dovevano esser fatti».
«Per gli impianti è prevista
ogni 5 anni una revisione speciale e ogni 20 anni una revisione
generale - precisa ancora -. Dato
Trasporti e infrastrutture
tervento in 5 anni, concordato
con la motorizzazione civile, e in
5 anni si sarebbero fatti tutti i
controlli. Bisognava cambiare
dei pezzi e negli anni passati abbiamo risolto molti problemi
che aveva l'impianto di cui mai
nessuno si era occupato». Cordeschi ha comunque garantito una
celere risoluzione dei problemi
tramite controlli serrati, auspicando una riapertura dell'impianto già da oggi. «Il danno alle
morse è un fatto gravissimo prosegue - La manutenzione ordinaria prevede che ogni anno il
20 per cento di queste debba essere smontato completamente e
revisionato con esami specifici:
il 20 per cento perché in questo
modo nel giro dei 5 anni vengono revisionate tutte. Da quanto
apprendo sarebbero circa 11 le
morse difettose e allora mi chiedo come sia possibile che neppure una di queste sia capitata in
quel 20 per cento». «Da esperto e
da aquilano chiedo che si faccia
chiarezza, perché il Gran Sasso è
di tutti e quindi anche mio - conclude - Devono essere limpidi su
come è andata la vicenda e, qualora ce ne fossero, individuare i
responsabili di quanto accaduto».
Marianna Galeota
@ RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagina 1
La fresa completa lo scavo
Quasi cinque anni di cantiere, 173 milioni di
euro e 170 persone impiegate. Questo in
sintesi il tunnel esplorativo per la Torino-Lione
della Maddalena di Chiomonte (Torino), il cui
scavo si è concluso. Ad annunciarlo ieri a
Torino è stata Telt (Tunnel Euralpín Lyon Turìn).
«Le risorse degli ultimi 500 metri - fanno
sapere da Telt - saranno utilizzate per alcune
opere di finitura». Una volta completata la
galleria servirà come accesso al cantiere del
tunnel di base e, quando questo entrerà in
funzione, come condotto di ventilazione,
manutenzione e passaggio di sicurezza. Nel
cantiere sono state coinvolte 460 imprese, il
42% della Valle di Susa e il 14% del resto del
Piemonte, l'altro 4% dal resto della Italia e
dall'estero. Al monìtoraggio ambientale - ha
spiegato il direttore tecnico Maurizio Bufalíní è stato destinato il 5% del budget
complessivo.
Trasporti e infrastrutture
Pagina 2
Il si dall'assemblea dei sindacati, solo tre sigle rifiutano l'accordo
Il decreto entro un mese. Per gli scontri identificate cento persone
Taxï, ceco il piano anti abusivi
ROMA La serrata è rientrata. I
tassisti sono tornati al lavoro.
Venti sigle sindacali hanno approvato l'accordo raggiunto
martedì con il ministro dei
Trasporti Graziano Delrio che
promette nuove regole per taxi
e noleggiatori con conducente
(Ncc) entro un mese. Ugl, Federtaxi e Usb, le uniche che
non hanno sottoscritto il documento, hanno organizzato
una infuocata assemblea all'aeroporto di Fiumicino e oggi
mandano a Delrio una relazione sugli effetti del decreto Milleproroghe che, secondo loro,
spalancherebbe la strada all'abusivismo e a Uber. Toni
lontani anni luce dalle bombe
carta di due giorni fa. Sono un
centinaio le persone identificate per gli scontri tra la frangia violenta dei tassisti, affiancati da estremisti di destra e
venditori ambulanti, e le forze
dell'ordine.
L'assemblea unita
Ieri mattina nella sede del
3570 Uritaxi e Unica Filt Cgil
hanno organizzato una assemblea aperta a tutte le sigle sindacali, i 400 delegati hanno votato all'unanimità (solo 3 voti
contrari) l'accordo raggiunto
con Delrio: entro un mese il
governo ha promesso il varo di
un decreto ministeriale per la
lotta all'abusivismo e un decreto legislativo di riordino
della materia, provvedimenti
attesi da anni. Sulla protesta
interviene il ministro dello
Trasporti e infrastrutture
Calenda: «È inaccettabile che
le decisioni vengano prese sotto le pressioni della piazza, sono cose che non appartengono a nessun Paese democratico».
Le licenze
Il nodo è la coabitazione di
due mondi: il taxi è un servizio
pubblico, sottoposto a regole,
orari, ferie e tariffe decise da
ogni amministrazione comunale e chi lo guida non può rifiutare un cliente. Il noleggiatore con conducente basa il
suo lavoro su un mercato libero nel quale le tariffe vengono
contrattate. Gli Ncc però non
possono sostare in piazza alla
ricerca di un cliente. Punto critico sono le licenze dei taxi, rilasciate con il contagocce dai
Comuni. Quindi l'unica alternativa è acquistare una licenza
da chi va in pensione o decide
di cambiare mestiere: il costo
però oscilla dai i5o mila euro
di una licenza a Roma fino ai
400 mila di Venezia (dove le licenze sono poche). Fatto un
investimento così rilevante,
scatta automatica la difesa dei
posto di lavoro.
Le indagini sugli scontri
Giuliano Castellino e Claudio Ciaburro, i due esponenti
di Forza nuova denunciati dalla Digos per gli scontri, sono
stati giudicati per direttissima.
In particolare, per Castellino,
con diversi precedenti specifici e già sottoposto a sorveglianza speciale, la pm aveva
chiesto la misura dell'obbligo
di firma, ma il giudice ha deciso diversamente e ora sono indagati a piede libero. E proprio
la relazione della Digos a ricostruire quanto accaduto a Roma martedì. In tarda mattinata
la polizia aveva alleggerito la
pressione sulla zona di via
Sant'Andrea delle Fratte: «Tale
manovra veniva più volte ostacolata dagli arrestati che, oltre
a opporre una ferma resistenza nelle occasioni di interruzione del movimento, si scagliavano più volte violentemente, assieme ad altre persone allo stato non individuate»
contro gli uomini in divisa,
lanciando dei veri e propri assalti. Le telecamere sulla via riprendono tutto, incluso il lancio di vasi e bottiglie: da una
parte gli agenti, dall'altra professionisti degli scontri che
orientano la protesta «a mezzo
megafonaggio e scandendo
slogan» per coordinare i manifestanti.
Francesco Di Frischia
Ilaria Sacchettoni
0 RIPRODUZIONE RISERVATA
La parola
MILLEPROROGHE
Nato nel 2004 e previsto come misura
eccezionale per posticipare certe scadenze
fissate entro la fine dell'anno e per
prolungare l'efficacia di disposizioni, il
decreto Milleproroghe è diventato una
costante, riproposto ogni anno dal governo
alla fine di dicembre.
0 R)PRODU? ONE RISERVATA
Pagina 3
La vicenda
II 16 febbraio
è iniziata una
protesta dei
tassisti contro
il decreto
Milleproroghe
per contestare
la prevista
sospensione
per un altro
anno
dell'efficacia
di una serie
di norme che
dovrebbero
regolamentare
il servizio
degli Ncc
e contrastare
le pratiche
abusive:
per i tassisti
si trattava di
una sanatoria
per Uber
40 Soprattutto
nella giornata
di martedì 21
febbraio non
sono mancati
i momenti di
tensione tra i
manifestanti
e le forze
dell'ordine
a pochi passi
dai palazzi
della politica
40 Martedì sera
la svolta con un
verbale firmato
da 21 sigle
sindacali in cui
viene prevista
la fine
della serrata
e l'impegno
del governo
a varare un
decreto contro
gli abusivi
e un intervento
organico
in materia di
trasporto con
conducente
«I nostri nemici? Sono le multinazionali»
Basta violenza: serve unità,
//
concretezza e responsabilità».
\\
Loreno BittareIIi, presidente di
Uritaxi, non sta più sulle barricate, ha
abbandonato l'ascia di guerra da qualche anno
per indossare il doppiopetto. E dopo essersi
seduto al tavolo con il ministro Delrio, lancia
un appello alla sua categoria: «La battaglia
non è tra chi vuole fare il conservatore e chi
vuole guardare al futuro, ma oggi il vero
nemico dei tassisti sono le multinazionali. Il
nostro vero nemico è Uber. Per questo
dobbiamo ragionare, proporre insieme una
legge». Il leader dell'Uritaxi non lo dice, ma
molti tassisti temono che con l'emendamento
promosso dalla senatrice Linda Lanzillotta
(Pd) nel decreto Milleproroghe sia fortissimo
il rischio che l'equiparazione tra tassisti e
noleggiatori con conducente possa aprire le
porte delle nostre città agli autisti di Uber,
Quanto costa il tassametro
Costo
Eurof
iniziale
km
Eurof
ora
3,30
Milano
Cari R<
me,
6a
Trasporti e infrastrutture
Numero
di taxi
Bagaglio
Taxi ogni
1.000 abitanti
Milano
1 . 336 . 000
_._ ..__.._ ..__..__..__..__..__.._...
4.900
Roma
2 . 774 . 000
.. ._..._. _..._..._..._........._..........
7.800
1,09
•rr.emímetri
ne Unca FA; Cgl; d
Costo medio su un percorso di 5 km
Padova
Chi è
Loreno Bittarelli
è il presidente
di Uritaxi,
l'Unione
Radiotaxi
d'Italia
- It Taxi
0 RtPRODUZ!ONE R;S@RVATA
I taxi nelle città
•
Abitanti
Bologna
1,15
3,00
Cagliari
3,00
0,90
0 , 91
Firenze
3 , 30
Genova
5,00
0,90
_..._..._...
5,20
1,13
Padova
Palermo
2,54
0,83
3 , 00
1 , 10
Roma
Torino
3,50
1,44
Trento
3,60
....... _........ _........ _..__..._..__..._.._......... ........1,12
........_..._.
Foi
mettendo in ginocchio quei tassisti che negli
anni hanno acquistato una licenza pagandola
a peso d'oro. «Dobbiamo lottare contro
l'abusivismo e non possiamo continuare a
ignorare la necessità di una regolamentazione
delle nuove tecnologie: altrimenti metteremo
a rischio il nostro lavoro». II tempo per
elaborare una proposta non è molto, ma
Bittarell i guarda avanti: «Martedì il ministro
Delrio mi ha dato la disponibilità a fare la
legge che regolamenti finalmente il settore:
ora, posso fare uno sciopero solo perché non
riusciamo a metterci d'accordo tra di noi?». E
riferendosi a chi ha fomentato la rivolta,
sfociata in azioni violente, il presidente
dell'Uritaxi osserva: «Se pensiamo chele cose
si ottengano con la violenza, sbagliamo,
perché non è così».
F.D.F.
Torino
n euro
Genova
Trento
Bologna
ga
loa
CasVan
PaleI rno
Pagina 4
«Gli autisti e Uber
devono rimanere
dentro le loro zone»
di Lorenzo Salvia
ROMA Ministro Graziano
Deirio, lei dice che il governo
non ha ceduto alla piazza. Ma
è proprio così? L'accordo con
i tassisti è arrivato alla fine di
una giornata di scontri, bombe carta e tirapugni.
«Non abbiamo ceduto alla
piazza. Le sigle che abbiamo
convocato non erano in piazza
e hanno preso le distanze da
quello che è successo. Ci confrontiamo con chi vuole trovare una soluzione non con chi
vuole incendiare il Paese».
Resta il fatto che i tassisti
hanno ottenuto quello che volevano, non crede?
«Abbiamo lavorato a un
obiettivo che serve al Paese.
Una regolamentazione del settore ci vuole, a prescindere
dalle proteste. Non possiamo
andare avanti di proroga in
proroga, di emendamento in
emendamento. Noi aspettavamo la legge sulla concorrenza
che delega il ministero a mettere ordine nel settore».
Ma è ferma da due anni.
«Appunto, abbiamo deciso
di procedere lo stesso con un
decreto che discuteremo con i
fá9 gcasserracs
Gra,nno
np.;, _
nutro deiic
infi-)Istrutture
sindacati dei tassisti, ma anche con sindaci e Regioni».
Aprirete a UberPop, l'app
per gli autisti senza licenza?
«Mi sembra molto difficile.
Ma non è questo il problema:
già adesso non è ammesso».
Gli Ncc, le auto nere. Dovranno tornare al garage di
provenienza dopo aver lasciato il cliente o potranno caricarne altri sul posto?
Trasporti e infrastrutture
«Una differenza con i taxi
deve rimanere. Gli Ncc potrebbero dover rientrare non nel
garage di provenienza, ma nell'ambito territoriale ottimale».
Intende nella Regione in
cui hanno preso la licenza?
«L'estensione della zona andrà discussa proprio con Regioni e sindaci. Ma il nodo della territorialità deve restare.
Così come vanno rafforzati i
controlli: se uno ha la licenza
in un paesino delle Marche e
poi lavora tutto il giorno a Milano, mi chiedo se è concorrenza o concorrenza sleale».
Ma ormai a fare concorrenza ai taxi sono tante cose, dal
car sharing a BlaBlaCar. Non
si ferma il vento con le mani.
«Certo, ma non è detto che
tutto il vento nuovo faccia bene per forza. Siamo aperti all'innovazione, che in molti
campi sta migliorando le nostre vite. Ma non è un bene a
prescindere. Dipende da cosa
fa, da come lo fa, dalle conseguenze. I fattorini in bici che
portano le cene a casa per tre
euro l'ora, per dire: sono innovazione o sfruttamento?».
Secondo lei?
«Appunto, nuovo non significa per forza meglio».
No alla rottamazione.
«(Ride) No a distruggere il
lavoro delle persone senza farsi domande. Le piattaforme
multinazionali non sono il bene assoluto. Vanno regolamentate, a partire dalle tasse:
dovrebbero pagarle in Italia».
Ma sulla web tax è stato il
governo Renzi a prendere
tempo, dicendo che servono
regole internazionali.
«Infatti ne parleremo al G7
di Bari, a maggio. Muoversi da
soli non porterebbe risultati».
L'altro giorno in piazza con
i tassisti c'era anche Virginia
Raggi. Lei, che è stato sinda-
co, l'avrebbe fatto?
«No, un sindaco deve assumersi le sue responsabilità,
non scaricarle sugli altri. Le licenze dei taxi le danno i Comuni non il governo. E un
buon sindaco non carezza il
pelo alla piazza, dando ragione a una categoria per volta.
Semmai le scontenta un po'
tutte e poi trova la giusta mediazione. Proprio quello che
stiamo facendo noi sui taxi».
Ma in caso di altri scontri?
«Diventerebbe una questione di ordine pubblico. A me
non piace quando la polizia interviene in una manifestazione di lavoratori. Ma sarebbe
inevitabile e quello che abbiamo deciso di fare insieme verrebbe messo in discussione».
Alitalia sciopera di nuovo:
non c'è il rischio che la protesta si faccia più dura, sulla
scia dei tassisti?
«Sapevamo già all'incontro
con Calenda e Poletti che lo
sciopero non era rinviabile. Ma
avevamo trovato un atteggiamento di responsabilità dei
sindacati su eventuali altri
scioperi, davanti alla disponi-
-
Il giudizio
Le piattaforme
multinazionali non sarto
il bene assoluto. Penso
ai fattorini in bici
bilità dell'azienda a lavorare
sul contratto nazionale. Occorre continuare in quel senso».
Ma davvero non teme un effetto imitazione?
«No perché, lo ripeto, non
abbiamo ceduto alla piazza.
Detto questo, non bisogna
chiudere gli occhi davanti ai
problemi della modernizzazione. Su alcune cose il capitalismo ha fallito: senza regole
va a sbattere e noi con lui.
Quello che ci vuole è un capitalismo temperato».
Ma non è così perché il governo viene percepito meno
forte di prima e le proteste diventano più dure?
«Non credo. Il caso tassisti è
nato con quell'emendamento
al Milleproroghe. Senza non
sarebbe successo nulla».
Sarebbe andata allo stesso
modo con Renzi al governo o
senza scissione del Pd.
«Ma dai. Non mischiamo
cose che non c'entrano nulla».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagina 5
Nella Capitale Un tassista di Roma, tornato in servizio dopo i giorni di agitazione, parla con una viaggiatrice nei pressi della stazione Termini (foto d Da iie e Leone / Laf'r se)
IL MINISTRO i)ELRIO
Trasporti e infrastrutture
Pagina 6
rh'' , 'Ll 1 lret ta
su i A nts,
S( Yli ttt ol- t_ e
ch e Lii ll1 =) 1 i taIl"(1
ROMA A rischio i viaggi in autobus
low cost targati Flixbus per girare
l'Italia e l'Europa, pagando biglietti low
cost. Infatti un emendamento
approvato al Senato nel decreto
«Milleproroghe», ora all'esame della
Camera, prevede che le autorizzazioni
sulle tratte interregionali possano
essere concesse solo a raggruppamenti
di imprese guidati da «operatori
economici la cui attività principale è il
trasporto di passeggeri su strada».
Così Flixbus, la startup tedesca fondata
nel 2011 come piattaforma digitale,
diventa fuorilegge. Contro
l'emendamento, presentato da quattro
senatori pugliesi del gruppo
Conservatori e Riformisti di Raffaele
Fitto (ex Forza Italia) si è schierato il
relatore Andrea Mazziotti (Civici e
Innovatori). «Purtroppo non c'erano i
tempi per fare modifiche alla legge spiega -. Per questo ho presentato un
ordine del giorno per chiedere la
governo di cancellare alla prima
occasione utile questa norma, magari
già nella legge sulla concorrenza che il
Parlamento dovrebbe presto
approvare». L'emendamento
contestato permette alle aziende di
adeguarsi alle nuove regole in go
giorni, utili forse per consentire al
legislatore di eliminare la norma
contro Flixbus.
Francesco Di Frischia
Trasporti e infrastrutture
Pagina 7
Alitalia-sindacati, salta Tincontro
Oggi trasporto aereo in sciopero
Le confederazioni: prima del confronto via il nuovo regolamento aziendale
MILANO 1 sindacati non si sono
presentati. Hanno deciso ieri
di disertare il confronto con
l'azienda per riprendere la
trattativa sul nuovo contratto
di Alitalia. Per ora è in regime
di ultra-attività quello scaduto
il 31 dicembre, ma il management della compagnia vuole
un deciso taglio dei salari del
personale navigante e di terra,
quantificabile in un 20% secco,
per presentare agli azionisti
un piano industriale che includa un'importante sforbiciata al costo del lavoro. 1 confederali invece non intendono
arretrare di un centimetro.
Hanno confermato lo sciopero
di oggi, previsto dalle 14 alle
18. Hanno ottenuto dall'azienda, grazie alla mediazione del
governo, l'apertura verso ciò
che percepivano come un'autentica forzatura: la rottura
unilaterale del contratto con
l'adozione di un regolamento
interno dal 1° marzo. Ciò non
avverrà. Ieri da Istanbul il ministro dello Sviluppo, Carlo
Calenda, si è speso per tentare
di svelenire il clima, dopo essersi sentito telefonicamente
con il presidente di Alitalia Luca Cordero di Montezemolo. Il
quale ha sentito la necessità di
contattare anche Graziano
Delrio, titolare dei Trasporti,
per rassicurarlo sul piano industriale. Che verrà presentato
entro i primi di marzo. In fili-
Trasporti e infrastrutture
grana l'incubo di tutti è che lo
scontrino sociale del progetto
di rilancio della compagnia sia
troppo alto. Circola con maggiore insistenza il numero degli esuberi. Sarebbero 2mila,
su una forza lavoro di 12M ila. Il
consulente strategico Roland
Berger sta lavorando per
emendare il piano proposto
dall'amministratore delegato
Cramer Ball.
I consulenti hanno visto in
questi due giorni tutti gli azionisti. Quelli della compagine
Cai, compresi Intesa Sanpaolo
e Unicredit. Ed Etihad. Ieri
Gian Maria Gros-Pietro, presidente dell'istituto di Ca' de
Sass, ha replicato al cronisti
che gli chiedevano conto del
ritardo (inaspettato) del piano
industriale. «Un banchiere deve essere paziente - ha detto
-. Non siamo vettori aerei,
non siamo in grado di scrivere
un piano». L'ipotesi più accreditata è che si vada verso uno
sdoppiamento della compagnia. Con una divisione per il
lungo raggio. E un'altra sul
corto-medio. Per entrambe
sono possibili alleanze indu-
r - Pietro
II presidente di Intesa:
«Un banchiere
deve essere paziente,
attendiamo il piano»
striali non appena la compagnia sia tornata sul crinale dell'utile che ormai manca da sette anni. Serve - prima di sedersi al tavolo con Lufthansa
per il primo segmento e con
Ryanair ed Easvjet per il secondo - un piano efficace,
un'operazione di salvataggio
da almeno goo milioni di euro,
considerando anche le linee di
credito riattivate a dicembre
da parte delle banche e i 400
milioni che sarebbe disposto a
garantire Etihad. Senza dimenticare la trattativa con Generali condotta da Lazard.
Quell'obbligazione da 300 milioni di giuro scadenza 2020
merita un approfondimento di
analisi.
Fabio Savelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagina 8
Taxi, assemblea dopo l'accordo
E le auto tornano in strada
Fine della protesta, in 150 ancora a Roma per il confronto. «Violenze inconcepibili»
Lo sciopero dei tassisti è
rientrato . Se martedì, Firenze
era rimasta bloccata perché le
auto bianche in servizio erano
pochissime, ieri il grosso dei
taxi è stato in movimento per
tutto il giorno . Centocinquanta erano a Roma, per la grande
assemblea sindacale, ma gli
altri sono scesi in strada per lavorare. Perché martedì sera è
arrivata la fumata bianca: il governo ha promesso di regolamentare l'universo degli Ncc,
il noleggio con conducente
che per i tassisti rappresenta
lo spauracchio.
Ieri, vista l'assenza dei «romani», era difficile trovare un
taxi fermo in una delle aree di
sosta in città: all'una e mezza,
in piazza Stazione ci sono stati
momenti in cui non s 'è vista
nemmeno un'auto. Anche se la
coda dei turisti non ha mai superato i cinque minuti. Rispetto a martedì, il giorno dello
sciopero, quando chi è rimasto a Firenze ha scioperato, i
disagi sono stati pochi: molte
meno le auto private in giro,
così non si è ripetuto il «tappo» di martedì mattina in via
Nazionale . E oggi, col rientro
dei «romani », la situazione
agli Ncc) e le tariffe: «Le nostre
sono fisse, mentre loro le variano a piacimento: durante il
nostro sciopero le hanno alzate alle stelle. Questo è dumping», dice Claudio Giudici,
sindacalista fiorentino di Uritaxi.
dovrebbe tornare alla normalità. Ora dunque è tregua, nei
prossimi giorni non sono previste nuove iniziative, perché i
tassisti hanno dato fiducia alle
promesse del governo.
Dopo l'emendamento Lanzillotta, che rimandava la regolamentazione degli Ncc a fine anno, il ministro Giuliano
Delrio e il viceministro Riccardo Nencini martedì sera hanno promesso ai sindacati che
torneranno sull'argomento
entro un mese. Due i punti: il
primo è la richiesta di rendere
effettive le norme che impon-
gono agli Ncc di stanziare nelle proprie rimesse e di non girare in strada come i taxi alla
ricerca di clienti.
I tassisti non pretendono la
geo-localizzazione satellitare
dei «rivali» (del resto a Firenze
l'aveva chiesta Nardella per i
taxi, ma loro l'avevano rifiutata), ma di fatto vogliono sapere come si muovono: con un
foglio di servizio per segnare
gli spostamenti e col riscontro
dei telepass. Il secondo punto
riguarda gli obblighi di servizio (divieto di rifiutare le corse
non remunerative allargato
Ma se martedì sera tutti i
sindacati hanno detto sì a
Delrio - con l'impegno di rivedersi la settimana prossima
- ieri mattina il fronte dei taxi
a Roma si è spaccato. Alla sede
del centralino del 3570, c'era il
grosso della categoria, 700 tassisti. Ma 200 aventiniani hanno deciso di darsi appuntamento in strada a Fiumicino.
Così, se la grande assemblea
ha ratificato la tregua col governo, tre sigle di categoria
(Federtaxi, Usb e Ugl) si sono
tirate indietro. «All'assemblea
il clima era teso - spiega Giudici - ma ci dobbiamo fidare
della serietà di Delrio e Nencini. Speriamo che dopo 8 anni
di attesa sia la volta buona». I
15o fiorentini erano tutti alla
sede del 3570. E, assicura Giudici, nessuno di loro sarebbe
tra i fermati per gli scontri di
piazza di martedì. Si tratterebbe di quattro tassisti, due dei
quali pare aderenti a Forza
Nuova. Violenze, scontri con la
polizia, tirapugni, saluti romani davanti alla sede del Pd:
«Sono cose inaccettabili commenta ancora Giudici ma lo mi sento di rappresentare il 99 per cento di noi che
ogni giorno porta il vostro
bambino al tennis e vostra madre all'ospedale».
Giulio Gori
-1,-(.;,,,1- 11 ,
Trasporti e infrastrutture
Pagina 9
A sinistra il gruppo dei tassisti fiorentini che ieri hanno partecipato
all'assemblea romana in cui si è discusso dell'accordo raggiunto martedì
notte dopo una giornata di dure proteste. Sopra il piazzale della Stazione
che ieri è rimasto a lungo vuoto, ma senza particolari disagi
Trasporti e infrastrutture
Pagina 10
Mauro Bufalari
«Ambulante e poi tassista
Ho speso 175 mila euro
e voglio essere tutelato»
Tassista lo sta per diventare.
Dopo aver vinto il bando del
Comune per una delle nuove
70 licenze per i taxi elettrici,
Mauro Bufalari sta aspettando
che il concessionario gli
recapiti l'automobile. Storico
ambulante di San Lorenzo, 58
anni, uno degli 83 che furono
traslocati dalla piazza per
decisione dell'allora sindaco
Matteo Renzi, Bufalari
rappresenta il trait d'union tra
le proteste anti-Bolkestein dei
bancarellai e quelle anti-Uber
dei tassisti. «Sono abbastanza
abituato a queste proteste spiega - e infatti in piazza a
Roma c'erano entrambe le
categorie. Purtroppo
oggigiorno ho l'impressione
che si dimentichi troppo
spesso di tutelare la cosa più
importante, il lavoro per chi
già ce l'ha. Non si tratta di
tutelare una rendita di
posizione, che tra l'altro io
ancora non ho. Semmai
siamo di fronte a un tentativo
di liberalizzazione sfrenata,
che, peggio, non vale neppure
per tutti. Io sono obbligato a
tirare fuori 175 mila euro che
il Comune mi chiede per
acquistare la licenza, mentre
un autista di Uber può fare
quello che gli pare. Gli Ncc
dovrebbero partire da
un'autorimessa e invece
escono e vanno a procacciarsi
ïl cliente dove vogliono. Come
noi. Ma senza i vincoli che
abbiamo noi» . «Stavolta a
Roma non sono andato -
Trasporti e infrastrutture
Siamo di
fronte a un
tentativo di
liberalizzazione
sfrenata
che non
vale per
tutti visto
che un
autista Uber
fa quello
che gli pare
aggiunge - ma la prossima
volta, o con i tassisti o con gli
ambulanti, ci sarò anch'io».
Bufalari, oltre ai 175 mila euro
per la licenza, ne ha versati
altri 25 mila per l'automobile.
E gli è andata bene, visto che
ne ha risparmiati 12 mila
grazie a degli incentivi. Un
investimento importante, che
ha deciso di fare per dare un
futuro alla sua famiglia (e a
quella del fratello, scomparso
di recente), di fronte ai tanti
dubbi che avvolgono il futuro
degli ambulanti.
«Le proteste? Quando si tratta
di difendere i lavoratori e le
loro famiglie è giusto che
siano dure, inflessibili, ma
purché siano sane e dentro i
limiti della legalità sottolinea il neo tassista - le
violenze, gli scontri, i
tirapugni, sono cose non solo
da deprecare, ma sono anche
controproducenti. Chi se è
responsabile fa un danno alla
categoria».
«Quanto ai saluti romani conclude - da buon
cittadino di sinistra ritengo
che siano strumentalizzazioni
fatte da teste calde che non
vanno affatto bene. Ho detto
che sono di sinistra? Beh, chi
governa è il partito cui mi
sono sempre riferito, finora.
Ma non credo che ormai
questo partito sia ancora
interessato a tutelare il lavoro
e i lavoratori».
G.G.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagina 11
v° Barb ieri
.
cenza
o padre
l 'ha pre sa negli anni '
«
li
?
Ora devo dìfenderla»
Non è tra i veterani dei tassisti
fiorentini, ma la sua è una
delle licenze più antiche della
città. David Barbieri, 45 anni,
da otto alla guida di un taxi,
ha ereditato il mestiere dal
padre: «Quando prese la
licenza mio babbo? Mi sembra
addirittura negli anni
Sessanta. E non ho idea di
quanto la pagò». Oggi,
racconta, venderla gli
porterebbe nelle tasche 250
mila giuro, la cifra l'ha stabilita
l'Agenzia delle Entrate. «Si
dice - racconta, lui che del
sindacato Uritaxi, in prima
linea delle proteste romane, è
il vicepresidente toscano che noi tassisti siamo ostili
alla concorrenza, ma non è
vero. L'importante è che si
possa giocare ad armi pari,
altrimenti che concorrenza è?
Noi abbiamo vincoli che non
si limitano ai costi altissimi
per l'acquisto della licenza:
tariffe fisse, l'obbligo di
prestare servizio, il turno di
lavoro deciso dal Comune.
Basti pensare che non
possiamo scegliere neppure il
colore dell'automobile. Un
Ncc di vincoli ne ha
pochissimi, se eliminiamo
anche quelli è chiaro che si
crea una disparità insanabile.
E se parliamo di Uber, non
dimentichiamo che
l'organizzazione le tasse le
paga fuori dall'Italia». «Fa
specie accendere la
televisione - prosegue
Barbieri - e vedere la
Trasporti e infrastrutture
-.
La nostre
ragioni
sono
sacrosante
Male
battaglie
non si
portano
avanti
con la forza.
La violenza
va sempre
condannata
senatrice Lanzillotta
(promotrice
dell'emendamento che
rimanda la regolamentazione
degli Ncc, ndr) tuonare contro
la compravendita "illegale"
delle licenze, mentre accanto
a lei c'è il sindaco Nardella, del
suo stesso partito, che pochi
mesi fa ha venduto 7o nuove
licenze a 175 mila giuro.
Almeno si mettano
d'accordo». Il tassistasindacalista mette però le
mani avanti sugli eccessi delle
manifestazioni romane: «La
nostra protesta non è giusta, è
doverosa. Ma le battaglie
vanno condotte con
l'intelligenza, non con la forza.
Quel che è successo va scisso
in due parti: una, nettamente
maggioritaria, è quella
composta dai tanti colleghi
che hanno manifestato in
modo pacifico per difendere il
futuro delle proprie famiglie;
l'altra, una minoranza, ha
deciso di scendere in piazza
nel modo sbagliato, perché le
violenze vanno sempre
condannate». A Roma,
martedì, un folto gruppo di
tassisti è andato sotto la sede
del Pd. Lì si sono alzate decine
di braccia tese, un saluto
romano di gruppo le cui
immagini hanno fatto il giro
del Paese: «E persino difficile
da commentare, come lo si
commenta un fatto così? E un
gesto da condannare. Punto».
G.G.
0 RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagina 12
................
I h_» LUCA
66 Secondo me di tassisti veri lì davanti al
Pd ce n'erano pochi, questi casini, le
botte, le bombe carta, ci fanno
solo danni... e che c'entriamo
noi poi con Casa Pound?".
Troviamo Bruno fermo al posteggio dei taxi di piazza Venezia a Roma, inchiodato a
mezzo busto dentro la sua silenziosissima "ibrida". Sono
trascorse solo 24 ore dalla fine
di quello che si è rivelato "il
giorno più lungo" per la dura
vertenza dei tassisti.
"La giornata ieri è iniziata
male e finita peggio, i giornali
e certi politici ci danno degli
irresponsabili e noi avremo
sicuramente sbagliato a scioperare da un'ora all'altra, ma
allora il governo? Dopo averci
promesso per settimane un
tavolo di confronto ha presentato un emendamento alle
4 di notte per fregarci" ragiona pacato Bruno mentre sposta di tanto in tanto la macchina per far progredire la fila di
auto bianche. "Il nostro lavoro ci porta a essere degli individualisti, ognuno con la sua
auto e la sua licenza, tra noi
quando siamo in attesa neanche ci parliamo - ci dice - la
protesta davanti a certi provvedimenti scatta massiccia e
spontanea, non c'è bisogno di
organizzare niente".
Ho chiamato Uber, è
venuto uno di Ceccano:
fa quello che faccio
io a Roma ma con costi
e vincoli dimezzati
Così è sleale
Trasporti e infrastrutture
"Per il governo
non abbiamo diritti
ma solo doveri "
I TASSISTI protestano però
sempre allo stesso modo, città
paralizzate da un giorno all'altro e clienti a spasso, perché
arrivare sempre a queste forme esasperate? "Perché ci
stiamo giocando tutto -ribatte
- guarda ho fatto una prova: ieri ho chiamato Uber e ho detto
che mi occorreva un passaggio
da piazza Venezia alla Stazione Termini, in tre minuti si è
presentata una macchina scura qui davanti, era di un autonoleggio di Ceccano: per arrivare da Frosinone ha volato o
sta facendo lo stesso lavoro
che faccio io su Roma a costi e
vincoli dimezzati?" Per lavorare sulla piazza della Capitale, denunciano i tassisti, arrivano dappertutto. "E conla cosiddetta liberalizzazione arriveranno pure dalla Croazia
dove un'assicurazione annuale, per farti un esempio, costa
200 euro" scandisce Bruno
che ci fa un rapido elenco delle
incombenze richieste normalmente a un tassista per circolare: "Intanto siamo obbligati anche a portare la vecchietta al Policlinico se ce lo
chiede e non solo sceglierci le
corse più redditizie per l'aeroporto come fanno gli altri, poi
ancora prima di salire in macchina dobbiamo avere il certificato medico dellaAsl, essere
inbuona salute e negativi ad alcol-test e droghe, patentepubblica, esame sulla toponomastica di Roma, iscrizione alla
Camera di commercio, versamenti in regola Inps, Inail, Ir-
pef, sette ore di lavoro giornaliero garantito; e poi c'è la
squadra vetture della polizia
municipale...".
E se all'ispezione hai lamacchina sporca, in disordine o
ammaccata, sussurra Bruno
guardandosi intorno "sono
guai ". "Pontificano tutti sul
fatto che dobbiamo accettare
la concorrenza e che dobbiamo convincerci a entrare in
Europa, mala concorrenza deve essere leale e a parità di regole - sbotta - noi abbiamo diritto ad avere una sola licenza
e l'abbiamo dovuta pagare caragrazie aquesto sistema, non
possiamo mettere su un'autorimessa di auto pubbliche come succede in altri Paesi, siamo inchiodati su questo sedile
a fare gli imprenditori di noi
stessi con molti doveri e, per il
governo, nessun diritto".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
- raa
Sono circa 50
mila i tassisti
italiani: a
Roma ci sono
circa 7.600
licenze. Tutti
ce l'hanno
con Uber Ansa
Pagina 13
l n te è
c ie
l 9
7 °
7 .
DI CESARE MAFFI
C è da augurarsi che il decreto
che uscirà, fra un mese (sempre che si riesca a rispettare il
termine), dalle trattative fra
ministero delle Infrastrutture, rappresentanze dei tassisti e associazioni di
noleggiatori, metta fine a una situazione ormai decennale di polemiche e
incertezze normative. Si spera che siano
tenute in debito conto le esigenze non
soltanto delle categorie, ma pure quelle
di chi paga, cioè gli utenti, spesso dimenticati o addirittura puniti (si vedano i blocchi nei servizi di tassì per intere
giornate). C'è da dubitare che il testo,
quale che esso sia, trovi poi solida adesione fra i tassisti, notoriamente poco
propensi a seguire le indicazioni delle
(moltissime) sigle che li rappresentano.
In effetti, un buon numero di autisti,
specie nella rumorosa base romana (per
anni indirizzata verso la destra e oggi,
sembra, altresì verso il M5s), vorrebbe
semplicemente due cose: la scomparsa
degli ncc dal mercato e il blocco delle
Trasporti e infrastrutture
se rv i z i o d i* t a ss isti
)rnare al telefono fisso per te chiamate
licenze.
Vi sono momenti in cui la battaglia dei tassisti sembra riconnettersi
alle lotte dei cocchieri quando arrivarono le autovetture. Hanno costantemente preteso di non avere nuovi colleghi,
com'è dimostrato dalle fatiche spese
dalle amministrazioni di Milano (sindaco Albertini ) e di Roma (sindaco
Veltroni) per riuscire ad aumentare
il numero delle auto bianche in circolazione, cercando così di superare l'assurda condizione delle ore di attesa per
un'autopubblica perfino nelle maggiori
stazioni. La lotta contro Uber e contro
gli ncc assume aspetti che ricordano il
luddismo, ossia il sabotaggio di nuovi
macchinari industriali attuato, fra Sette
e Ottocento, durante la rivoluzione industriale inglese, da operai impauriti
per la perdita del lavoro. E mai possibile contrapporsi alle novità tecnologiche,
massime se universali?
Sovente tali opposizioni , promosse da gruppi o categorie che sentono
intaccata la propria attività da nuove
forme di concorrenza, trovano sostegno
nella classe politica , che intende così
legarsi settori elettorali di varia consistenza . Di fronte alle offerte di libri
attraverso la rete, i librai hanno prima
ottenuto l'intromissione pubblica nei
prezzi di vendita e nel ricorso agli sconti, e ora chiedono l'obbligo, per chi venda
tramite internet, di far pagare al cliente
le spese di spedizione . La liberalizzazione degli orari dei negozi trova un feroce
fronte compatto di ostili , dai sindacati dei dipendenti , alle organizzazioni
dei piccoli commercianti, alla Chiesa,
i quali vorrebbero costringere gli esercizi nei limiti di giorni e di orari decisi
dai comuni , in danno dei consumatori
e a limitazione della concorrenza. Anche la lotta dei tassisti contro i noleggiatori è una battaglia per affermare il
monopolio e sconfiggere i concorrenti,
condotta perfino tentando di vietare il
ricorso al telefono mobile per restare al
telefono fisso . Né più né meno di quel
che volevano gli operai quando distruggevano i telai meccanici. Oggi, sarebbe
il cellulare.
-© Riproduzione riservata-
Pagina 14
rd.o
r i
«Ci saranno regole per gli Ncc e Uber
ma non abbiamo ceduto alle proteste»
V
iceministro Riccardo Nen-
cini, dicono che ieri durante le sei ore di discussione
con le sigle dei tassisti ci
siano stati momenti di forte
tensione?
«È stato faticoso. Ma avevamo
posto come precondizione quello che abbiamo scritto alla fine,
cioè che se non fosse stata interrotta la protesta non avremmo
sottoscritto nessun protocollo e
nessuna intesa».
Più d'uno, a partire da Stefano
Parisi, sostiene che l'accordo è
stato un cedimento alla piazza?
«Completamente falso. Ieri erano presenti 21 sigle, la maggioranza di queste non aveva fatto
sciopero. I nove decimi non era
in piazza. E inoltre abbiamo posto, come ho detto, la condizione
che le proteste cessassero. Aggiungo un'altra cosa».
Quale?
«La proposta dei sindacati, che
era quella di ritirare l'emendamento Lanzillotta dal decreto
milleproroghe, non ha trovato diritto di cittadinanza, ma abbiamo preso un'altra strada. E dico
anche che gli incontri inizieranno quanto prima sia con i tassisti
che con gli Ncc».
Avete convocato anche loro?
«Sì, perché la materia va regolata
senza tralasciare le novità tecnologiche che accompagnano la nostravita».
L'accordo prevede che entro
un mese saranno emanati due
provvedimenti: un decreto ministeriale e un decreto legislativo. Cosa dovranno stabilire
esattamente?
«Intanto ci sarà un coordinamento tra i due, perché la materia è la
stessa. Il primo riguarderà soprattutto la regolamentazione
delle pratiche abusive. Il secondo
è di riordino completo della materia. Un riordino che partirà dai
punti già condivisi con le organizzazioni sindacali dei tassisti,
compresa l'evoluzione tecnologica del settore».
Quali sono gli altri punti su cui
siete d'accordo?
«Il primo è l'obiettivo di servire al
meglio il cittadino. Per questo
verranno riviste tutte le regole
che riguardano la programmazione e l'organizzazione del servizio su base territoriale. Il secondo punto è la regolazione del servizio pubblico. Il terzo, tenere in
dovuto rispetto l'evoluzione tecnologica del settore. L'ultimo è il
migliore incontro tra domanda
ed offerta. Ai tavoli ci saranno i
tassisti e gli Ncc, e si dovranno
comporre gli interessi contrapposti senza nessuna esclusione,
sulla base del principio della tutela della concorrenza ma attraverso la regolamentazione. Perché
altrimenti siamo nell'anarchia e
nel caos».
Dunque verrà rivista tutta la
legge 21 del 1992, così come aggiornata dall'ormai famoso ar-
Qual è l'indirizzo?
«Il Consiglio di Stato ci dice che le
app non ricadono nei limiti della
legge 21. E soprattutto ci invitano
a normare la materia».
Se questa è la linea gli Ncc di
Uber potrebbero prendere i
passeggeri per strada?
«Oggi la legge non lo consente. Il
nostro obiettivo è togliere i duelli
rusticani dalla strada e consentire che il cittadino abbia il miglior
servizio al prezzo più competitivo. Ma vogliamo anche tutelare
gli investimenti di impresa».
E ipotizzabile una rottamazione delle licenze come fu fatta
per la liberalizzazione del commercio?
«Su questo abbiamo le nostre
idee. Ma le porteremo al tavolo
soltanto quando le associazioni
avranno trovato un punto di
equilibrio».
ticolo 29 comma 1 quater del
2008?
«Quella normativa è nata in un
periodo in cui le app non esistevano, e dunque è una materia che
dovrà essere regolata. Sia il Consiglio di Stato che l'Antitrust ci
danno un indirizzo preciso su come procedere in questo campo.
Ed è quello che vorremmo fare
nel prossimo mese».
Senta, un'ultima cosa. È rimasto sorpreso dalla presenza del
sindaco Raggi in piazza?
«Più che sorpreso stupefatto. Tra
le competenze dei sindaci c'è anche quella di garantire il servizio
pubblico, utilizzando, nel caso,
anche i vigili urbani. Se ci sono
degli Ncc irregolari sarebbe compito dei sindaci intervenire».
Andrea Bassi
RIPRODUZIONE RISERVATA
assediodi t; ,i ,
rentnidenilflcail ¿,.
dop, tli ,, ,,, ori
Trasporti e infrastrutture
Pagina 15
Aiib punta su grandi opere e ambiente
«Dovete guardare alla nostra banca come una nuova
istituzione multilaterale, con l'obiettivo di promuovere l'economia dei Paesi asiatici». Così il presidente di
Aiib, Jin Liqun, ha spiegato al Business Forum il significato dell'istituto che presiede, che punta a migliorare la
connettività tra i Paesi e uno sviluppo congiunto e che ben
si inquadra nel progetto del governo cinese One Belt One
Road. Jin ha spiegato che l'Aiib vaglierà i progetti che le
saranno sottoposti scegliendo i migliori, con l'obiettivo
di realizzare efficaci investimenti su infrastrutture e altri
settori cruciali per lo sviluppo asiatico. «In meno di un
anno e mezzo», ha detto il presidente della Banca per gli
Investimenti e le Infrastrutture in Asia, «abbiamo realizzato
oltre 1,7 miliardi di dollari di investimenti, con progetti di
grande efficienza economica basati su valori sociali e politici che mettono al bando la corruzione». Jin ha mostrato
apprezzamento per il ruolo dell'Italia come socio fondatore.
«La nostra banca non deve essere solo un'istituzione finanziaria ma deve ragionare sui modi in cui può promuovere lo
sviluppo della regione dato il divario tra i vari Paesi asiatici sul fronte infrastrutturale. L'Italia può darci una gran
mano», ha precisato Jin. In altre parole, se il progetto che
un Paese sottopone è valido e sostenibile da tutti i punti di
vista. Aiib lo supporta dal punto di vista finanziario, specie
se riguarda settori legati a clima e ambiente.
Trasporti e infrastrutture
Pagina 16
IL GRUPPO E NEL CONSORZIO FS PER L'ALTA VELOCITÀ A TEHERAN. INTESA DA 1,3 MLD TOTALI
AnsaldoSts, l'Iran vale 350 min
Ma l'operazione fa litigare gli azionisti: per i fondi Elliott & Co la procedura d'offerta non ha
rispettato le regole di governance in quanto non è passata sul tavolo del comitato parti correlate
DI ANGELA ZOPPO
ona notizia è che Ansaldo Sts è in corsa per una
commessa per l'alta
in Iran nell ' ambito di un
raggruppamento temporaneo
di imprese guidato dal gruppo
Fs e che la sua quota di questo
potenziale contratto varrebbe
circa 350 milioni di curo su un
ammontare complessivo di 1,3
miliardi. La notizia cattiva, o
quantomeno singolare, è che
l' accordo in discussione con
l'Iran ha innescato una vera e
proprio guerra tra gli azionisti di Ansaldo Sts, l' ennesima.
Non per questioni ideologiche
ma perché la procedura seguita
non sarebbe stata conforme alla
governance.
L'importo della commessa e la
guerra tra soci emergono dai
verbali dell ' ultima assemblea,
convocata per la nomina del
nuovo revisore dei conti, che si
è presto trasformata in un confronto durissimo tra l ' azionista
di maggioranza Hitachi (50,7%)
e gli azionisti di minoranza guidati dai fondi Elliott (30,7%). Ad
eccitare gli animi aveva già contribuito l'integrazione dell'ordine del giorno con l ' azione di responsabilità e la rimozione dal
cda del consigliere Giuseppe Bivona, eletto dalle minoranze. Ma
poi è esplosa, inattesa, la vicenda
della commessa iraniana.
Secondo i fondi, il protocollo
d'intesa con Ferrovie dello Stato per aggiudicarsi il contratto
con Teheran sarebbe dovuto
passare per il comitato Parti
Correlate (che fa parte del comitato Controllo e Rischi) perché
il protocollo d'intesa prevede un
impegno vincolante con
Hitachi Rail ed Astaldi,
altri partner del consorzio,
in favore di Fs. La risposta della società guidata
dall'amministratore delegato Andrew Barr è che
il protocollo d'intesa non
comportava offerte definitive né impegni vincolanti
e quindi l' operazione in
quella fase era esente dalla procedura «operazioni
con parti correlate».
Il botta e risposta in assemblea rivela anche l'evoluzione
dell'intesa annunciata da Fs ad
aprile 2016 , quando sulla carta
c'era solo un accordo -quadro
di cooperazione con Rai (le
Ferrovie della Repubblica Islamica di Iran) firmata a Teheran
dall ' amministratore delegato
di Fs Renato Mazzoncini e dal
viceministro dei Trasporti iraniano Pour Seyed Aghaei alla
presenza dell'allora premier
Matteo Renzi e del presidente
dell'Iran Hassan Rouhani. Alle Fs, come general contractor,
sono state affidate progettazione, realizzazione e messa in
servizio delle linee alta velocità Teheran-Hamedan e QomArak. Il consorzio si è messo
insieme replicando quello tutto
italiano per la Tav e la bozza di
offerta è arrivata all'esame del
cda di Ansaldo Sts il 5 agosto
scorso, dopo un preliminare
firmato a maggio. Secondo
quanto risulta a MF-Milano Finanza, l'offerta è tuttora in fase
di negoziazione e riguarda una
delle due tratte, la Qom-Arak,
per un controvalore appunto di
1,3 miliardi.
Lunedì prossimo intanto il cda
pubblicherà i dati definitivi
del bilancio 2016, già in parte anticipati dal preconsuntivo
comunicato al mercato a fine
gennaio . Il bilancio sarà anche
l'ultimo firmato dall'attuale cfo
Roberto Carassai, che lascerà la
società a fine febbraio. (riproduzione riservata)
ANSALDO STS
12,0
'iUp'd71011i Ifl ('L'Id
1 00
//p,/,
-------------------------------------/
Trasporti e infrastrutture
/
Pagina 17
PRIMO FINANZIAMENTO IN ITALIA NEL QUADRO DEL PIANO JUNCKER SULLE INFRASTRUTTURE
Alle Autovie Venete 600 milioni
L'erogazione da parte di Bei e Cdp sarà formalizzata lunedì 27 I .fondi saranno destinati
alla realizzazione della terza corsia della A4 Venezia-Trieste. Domani l'assemblea degli azionisti
DI MANUEL FOLLIS
ori una maxi operazione su Autovie Venete
prende il via in Italia
C la piattaforma relativa a infrastrutture e grandi opere prevista dal Piano
Juncker. L'ultimo consiglio
di amministrazione di Autovie Venete è stato infatti
quasi completamente dedicato alla sottoscrizione dei
contratti con Cassa Depositi e Prestiti e con la Banca
Europea degli Investimenti
(Bei), per un finanziamento
complessivo di 600 milioni. I
documenti dovrebbero essere
firmati lunedì prossimo ma i
dettagli sono già stati decisi.
Uoperazione è stata possibile
grazie all'inserimento della
realizzazione della terza corsia della A4 Venezia-Trieste
nel cosiddetto piano Junker,
che come noto comprende
le opere ritenute strategiche
dall'Unione Europea. Ovviamente l'inserimento all'interno del protocollo europeo è
risultato determinante per accelerare il percorso e ottenere
i finanziamenti. Il progetto
del nuovo asse autostradale,
nella nuova formulazione
presentata da Autovie Venete ha superato la verifica
istruttoria dei tecnici della
Bei, che lo hanno ritenuto
finanziabile. Alla fine il pre-
Trasporti e infrastrutture
stito riguarderà, oltre ai
tratti Alvisopoli-Gonars
(3°lotto) e Gonars-Nodo
di Palmanova (l°sublotto del 4°lotto), anche
quelli Alvisopoli-Portogruaro (l°stralcio del 2°
lotto), Nodo di Palmanova-Casello di Palmanova
(2°sub-lotto del 4° lotto) nonché l'intervento
previsto sul casello del
Lisert. I finanziamenti assicurati dalla Bei e
dalla Cassa Depositi e
Prestiti ammonteranno
ai citati 600 milioni, cifra in cui è compreso il
finanziamento di 300 milioni già messo a disposizione dalla Cdp, a cui
andrà ad aggiungersi un
importo analogo (con le
garanzie del Fondo europeo per gli investimenti
strategici Feis). Prima
della firma del contratto la società guidata dal
presidente Maurizio Castagna ha convocato per
domani l'assemblea dei
soci che dovrà procedere
all'approvazione di una
serie di clausole tecniche
propedeutiche alla sottoscrizione. In ogni caso
all'ordine del giorno dell'ultimo consiglio c'era anche
lo stato di avanzamento del
budget che, alla voce traffico, presentava dati positivi.
Nel semestre luglio-dicembre
2016 i chilometri percorsi
sono stati 1,4 miliardi (contro 1,35 dello stesso periodo
dell'esercizio precedente),
per un incremento del 3,7%
e un conseguente maggiore
introito di circa 3 milioni.
(riproduzione riservata)
Quotazioni, altre news e analisi su
www. milanofinanza. it/autovie
Pagina 18
Ilcaso
Licenze regionali
e lotta agli abusi
il piano del governo
per placare i tassisti
Ecco le nuove norme su cui punta Delrio
Ma non sarà facile varare il decreto in un mese
FILIPPO SANTELLI
ROMA. Dal 1992 ne è passata di
acqua sotto i ponti. I telefoni cellulari erano per pochi. E gli smartphone, sempre connessi, chi poteva immaginarli? Basta questo
per capire la confusione che regna oggi sulle strade italiane.
Perché una legge sul trasporto
pubblico vecchia 25 anni, che nel
frattempo Uber e l'innovazione
hanno reso preistoria, non è mai
stata riscritta. Modificata sì, ma
a colpi di emendamenti, proroghe e ricorsi. L'ennesimo rinvio
sarà approvato oggi, nel Milleproroghe atteso al voto della Camera. Esenterà gli Ncc, i servizi di noleggio con conducente, dal tornare in rimessa alla fine di ogni corsa. Ma per una norma coerente ci
vorrà più tempo. Qualche ipotesi
è sul tavolo: dirottare la gestione
delle licenze dai Comuni alle Regioni, imporre a Uber più trasparenza sulle tariffe. Rispettare il
termine di un mese, fissato martedì dal tavolo tra governo e tassisti, sarà però molto difficile.
Trasporti e infrastrutture
CORSE RICORSI
Una certezza almeno, da oggi,
c'è. Il Milleproroghe fa slittare di
un altro anno l'entrata in vigore
della norma del 2010 che obbligherebbe gli Ncc a tornare in rimessa, nel Comune che ha rilasciato loro l'autorizzazione, alla
fine di ogni corsa. A Civitavecchia per esempio , dopo aver portato un cliente dal centro di Roma all'aeroporto. Che si tratti di
una proroga, in realtà, non è pacifico. Negli scorsi anni alcuni tribunali hanno sostenuto che l'obbligo fosse in vigore, revocando
la licenza ad autisti che non l'avevano rispettato. Altri fori hanno
deciso in senso contrario . Tant'è:
il Milleproroghe stabilisce che fino a dicembre non è necessario,
e il governo non vuole tornarci
su. Restano però altri vincoli per
gli Ncc imposti dalle legge del
'92, come quello di non sostare in
attesa della prenotazione nel territorio di un Comune coperto dal
servizio taxi, o di riceverla solo in
rimessa. E qui si misura lo scorrere dei tempi. Perché uno smartphone può essere considerato la
prosecuzione della propria sede.
E grazie all'app di Uber agli Ncc
basta gironzolare per la città senza fermarsi, in attesa del cliente
successivo. Libertà di impresa, dicono loro. Concorrenza sleale,
per i tassisti. Anche perché un
Ncc può ottenere l'autorizzazione in qualsiasi Comune, per poi
operare dove il mercato è più ricco. Nelle grandi città.
SANZION I REGISTRI
Il tavolo tra governo e operato-
ri, taxi e Ncc, proverà a sfrondare
questa giungla attraverso due
decreti. Il primo è il più facile: un
decreto interministeriale, scritto da Trasporti e Sviluppo economico, di contrasto agli abusi. Si
tratta di un atto tecnico, che potrebbe aumentare le sanzioni
per i privati che esercitano abusivamente il trasporto persone
(dal famoso UberPop, giàvietato
dal Codice della strada, ai tassisti
senza licenza). Oppure, è una delle ipotesi, prevedere per ogni
Ncc l'obbligo di tenere in auto un
"foglio di servizio" che riporti i
dettagli delle corse effettuate.
Misure non sostanziali. Un palliativo per la rabbia dei tassisti.
UN NUOVO QUADRO
Perché prima delle sanzioni
'cc::5<e n _•,lo!, ,li
Pagina 19
servono le regole. Cioè il secondo
decreto, il tanto atteso riordino
del settore. Norma delegata, ecco il problema. Il mandato al governo dovrebbe arrivare dalla
legge sulla concorrenza, che però è ferma in Parlamento da oltre
un anno. Dal ministero dei Trasporti dicono che starebbe per essere calendarizzata, all'inizio di
marzo. E l'idea, assai complessa,
è farsi trovare con il decreto già
pronto quando sarà approvata.
Per prima cosa il governo vuole
riorganizzare le competenze territoriali sul trasporto: affidare le
licenze taxi e Ncc, oggi rilasciate
dai Comuni, a enti più vasti, alle
città metropolitane o alle regioni, fissando degli standard nazionali. Questo eviterebbe il rilascio
a pioggia di autorizzazioni nei Comuni attorno ai grandi centri. Gli
Ncc potrebbero operare liberamente all'interno di quell'area,
senza obbligo di tornare in rimessa. Prospettiva che loro giudicano comunque troppo restrittiva.
E i tassisti troppo permissiva.
L'
IS I FRATELLI
La legge sulla concorrenza è
chiara: l'offerta di mobilità va
«adeguata alle nuove piattaforme tecnologiche». Uber aiuta gli
utenti, bisogna farci i conti. Mettere qualche regola però è possibile, e su questo ragiona il governo. Più trasparenza sulle tariffe,
che si impennano quando la richiesta e alta. Obblighi assicurativi e di controllo sugli autisti.
Per arrivare all'eterno fronte della tassazione: pagare in Italia per
i profitti realizzati qui. Discorso
diverso per le app di prenotazione dei taxi. L'Antitrust ha già
messo nel mirino l'esclusiva che
le potenti cooperative impongono agli iscritti, impedendo loro di
ricevere chiamate da altre applicazioni (come Mytaxi). Il governo avrà il coraggio di aprire il
mercato, come suggerisce l'Autorità per i trasporti? E i tassisti,
che ora mediano tra l'anima più
burrascosa e quella più morbida,
come reagirebbero? La prossima
settimana le parti torneranno a
vedersi.
LE AUTORIZZAZIONI DEGLI NCC
Al momento sono i Comuni a rilasciare le
autorizzazioni per il noleggio con
conducente e quelli attorno alle grandi
città sfruttano la norma per fare cassa.
L'idea del governo è affidare la
pianificazione (e il controllo) a enti vasti,
le città metropolitane o le Regioni
PIATTAFORME PIÙ REGOLATE
Il governo potrebbe mettere mano anche
alle norme che regolano l'attività di Uber
e di altre piattaforme tecnologiche di
prenotazione, per esempio imponendo
maggiore trasparenza sulle tariffe,
obblighi assicurativi e di controllo su
autisti e veicoli
LIBERTÀ DI MOVIMENTO
Una volta stabiliti gli ambiti territoriali,
agli Ncc sarebbe consentito di ricevere
chiamate all'interno di questa area, senza
vincolarli come fa la legge sul trasporto
del 1992 a ricevere la prenotazione
dentro la rimessa oppure a ritornarci
dopo ogni corsa
IL PAGAMENTO DELLE TASSE
È possibile che nel cantiere delle nuove
norme sul trasporto si discuta anche della
questione fiscale: peri profitti che realizza
in Italia, Uber paga le imposte in
Lussemburgo. Ma come per altre
multinazionali tecnologiche, lo
strumento tecnico non è facile da definire
DI NUOVO IN SERVIZIO
Taxi tornati in servizio
alla Stazione Centrale
a Milano. Dopo
l'accordo sottoscritto
dai sindacati martedì
sera al ministero,
le auto bianche hanno
interrotto lo sciopero
chea Roma e Milano
durava da sei giorni
ORI1-1171-RISERVATA
Trasporti e infrastrutture
Pagina 20
E
L'iradiB
DEL_ - ---- -
a_
C
nini: con Uber io non c'entro
ROMA. «Mai avuto cariche in Uber. Mai conosciuto dirigenti di quella società, non ho
neppure l'app sul cellulare. Una bufala totalmente inventata che ho smentito appena l'ho vista su Twitter». Franco Bassanini,
più volte ministro e sottosegretario, ora
special advisor del premier, è
stato preso di mira e falsamente accusato dai tassisti di «essere nel cda Uber» dopo la presentazione del l'emendamento dalla moglie, Linda Lanzillotta, vicepresidente dem del Senato
(anche lei ex ministro). «Spero
- auspica Bassanini - che si
diffondano presto le istituzioni che fanno il
monitoraggio contro le fake news sui social».
Trasporti e infrastrutture
L
Anche Lanzillotta ha subìto il fuoco incrociato della furia dei tassisti. Non appena ha
twittato «al ministero Trasporti ottima soluzione. Si accelerano regole per tutti, taxi,
Ncc ed Uber», è stata oggetto di minacce,
di tentate aggressioni. E di centinaia di insulti sessisti in rete.
«Ma accusare falsamente i coniugi di po-
IL TWEET PER MLTTERE A TACERE LE INSINUAZIONI
Il messaggio twittato dall'ex ministro
Franco Bassanini per negare le voci che
lo volevano membro dei cda di Uber
litici di essere soci occulti di società "nemiche" delle auto bianche è storia vecchia», ricorda Barbara Palombelli, anche lei vittima di falsi tam tam (in quanto moglie
dell'allora sindaco Francesco Rutelli) che
la indicavano socia di parcheggi a pagamento insieme a Maria De Filippi. «Erano
tutte falsità - ricorda Palombelli - quella
società di parcheggi era comunale. Ci sono state condanne di
giornali e dei tassisti che avevano messo in giro quelle voci infondate». «Ma uno storico di Roma - aggiunge - ricorda come siano state prese di mira nel
tempo le mogli di molti sindaci.
Anche loro accusate di essere
azioniste di società di volta in volta considerate dai tassisti nemici della categoria».
ORI R-11-RISERVATA
Pagina 21
Dal prelievo del cliente ai costi, dal modo di ottenere la licenza ai divieti
Come funzionano, e in cosa differiscono, i due mezzi di trasporto rivali
ACURADI
CRIS17INAIed
8D
Un taxi, se è libero, lo si può fermare per strada, oppure ci si può
recare nel più vicino posteggio. Al telefono si possono chiamare le
colonnine dei posteggi e le centrali radio. In alcune grandi città
(Roma, per esempio) esistono anche le centrali uniche del
Comune. Nell'ultimo periodo le maggiori cooperative di tassisti
hanno avviato il servizio prenotazione attraverso le app. Sono
possibili prenotazioni con molte ore di anticipo presso le centrali.
Il tassametro indica la tariffa calcolata in base ai chilometri
e al tempo che occorre per percorrerli. Ci sono anche tariffe fisse
come quelle da e per gli aeroporti. C'è una quota fissa
di partenza che varia a seconda delle città, dei giorni feriali,
festivi o per le corse notturne. Ci sono poi progressioni
aritmetiche della tariffa che variano da città a città, supplementi
per i bagagli e scatti per percorsi fuori dal territorio urbano.
Sono sempre più numerosi i taxi che accettano il pagamento
con carte di credito e bancomat, ma solo alcune cooperative
garantiscono questo tipo di transazione su tutte le loro vetture.
In genere è consigliabile specificare all'atto della chiamata
alla centrale radio o all'inizio della corsa che non si paga
in contanti. Il tassista rilascia una ricevuta soltanto
su richiesta, ma questo documento non ha valore fiscale.
Il tassista, seppure registrato presso un Comune, può portare il
passeggero verso qualsiasi destinazione. In quel caso la tariffa
può essere concordata e non più stabilita dal tassametro. Il taxi di
Roma che vi ha portato a Firenze non può però accettare un
passeggero in quella città, a meno che il cliente in questione non
lo abbia espressamente prenotato facendolo venire da Roma.
In altre parole, in quel caso si parla di servizio di noleggio.
Ci sono due modi per diventare tassista, partecipare al concorso
bandito dal Comune o acquistare la licenza. In ogni caso, la licenza
obbliga a lavorare nel Comune di rilascio. Per accedere al concorso
sono necessari una serie di requisiti, quali l'idoneità morale.
La licenza si può vendere, ma chi acquista deve possedere
gli stessi requisiti del venditore e il passaggio viene registrato
e fatturato. Una licenza a Roma costa tra i 120 e i 150mila euro.
All'interno di ogni taxi devono essere chiaramente indicati
il nome e la matricola del conducente, a garanzia
del passeggero che può sporgere reclami. La polizia locale
è preposta a eseguire controlli, così come addetti delle
diverse imprese verificano che alle auto venga fatta
la manutenzione necessaria, che si rispettino i turni
di lavoro assegnati e non si commettano infrazioni.
Trasporti e infrastrutture
Pagina 22
Si scarica l'app di Uber sullo smartphone e si richiede il servizio
indicando punto di partenza, meta e orario. Il sito di Uber
consiglia, se si hanno tempi molto stretti, di avviare la
prenotazione dai 15 ai 30 minuti prima. Si possono prenotare
anche una o più corse con largo anticipo, ma in caso di
cancellazione di una prenotazione già accettata da un autista si
paga una penale di 10 euro sia a Roma, sia a Milano.
Anche se non si è scaricata la app, inserendo su Google «tariffa
Uber» si può fare una stima. La tariffa base è di 5 euro, poi si
pagano 35 centesimi al minuto e 1,20 euro per chilometro. Non si
può spendere meno di 10 euro e le tariffe possono variare, così si
legge sul sito di Uber dove i passaggi sono spiegati passo passo, «a
seconda del traffico, delle condizioni meteo e di altri fattori». Tra
questi, come visto in questi giorni, l'aumento della domanda.
Uber si paga soltanto con carta di credito, di debito o Pay Pal.
Il sistema va scelto quando ci si iscrive al servizio, tramite la app,
che richiederà di indicare il numero della carta. Alla fine della
corsa, se il cliente lo richiede, il conducente rilascia una ricevuta
che ha valore fiscale. Si può anche chiedere una fattura,
che si riceve in seguito via email. Sul proprio account Uber
si ha sempre traccia di ogni pagamento effettuato e del servizio.
È uno dei punti più controversi dei conflitti tra taxi e noleggio
con conducente. L'autorizzazione Ncc non è legata al Comune
di rilascio, per cui l'autista di Uber può esercitare ovunque.
I tassisti però controbattono che la legge n°21 del 1992 non pone
limiti alla territorialità, ma obbliga al «rientro in rimessa».
Gli autisti Ncc obiettano che se non in servizio hanno soltanto
l'obbligo di non occupare il suolo pubblico e gli stalli dei taxi.
In Italia Uber impiega soltanto autisti con autorizzazione al
noleggio con conducente, patente KB e iscrizione al ruolo. Sono
i Comuni a bandire le gare per ottenere le autorizzazioni e tra
i criteri per l'accesso c'è l'essere incensurati. Secondo il sindacato
di categoria Anitrav, Roma e Milano non bandiscono le gare
dal 1970. Anche le autorizzazioni per il noleggio con conducente
si possono trasferire e a Roma costano in media 50mila euro.
Uber punta sulla «democrazia della tecnologia», così i suoi autisti,
oltre ad essere soggetti ai controlli di legge, sono valutati dagli
utenti dopo ogni corsa. La app registra ogni itinerario, tempi di
percorrenza, inizio e fine del servizio. Inoltre, al termine chiede al
passeggero di valutare la sua esperienza voce per voce, per cui si
può anche indicare se non si è gradito, ad esempio, il tipo di guida.
Anche l'autista può valutare il comportamento del cliente.
Trasporti e infrastrutture
Pagina 23
r
LE /
A Londra è facile, a Barcellona no: così l'Europa si apre al nuovo
ROMA. Una semplice piattaforma che
collega domanda e offerta, dice Uber.
Un vero e proprio servizio di trasporto,
che come tale va regolato , rispondono i
critici. Si fa presto a dire 35 milioni di
utenti nel mondo. Uber , la startup più
ricca del pianeta, oltre 65 miliardi di dollari, è una bestia difficile da decifrare.
Solo Black in Italia , un'app per noleggiare un servizio conducente con elegante
berlina nera . Anche X a Bruxelles , laversione low cost dove si viaggia su utilitaria. Nella permissiva Londra, tutto questo più Pool, che fa condividere corsa (e
costo ) con sconosciuti. Un ventaglio di
mobilità innovativa che i regolatori fanno fatica a decifrare. E che di recente l'Unione europea ha cercato, con poco successo, di armonizzare.
Perché finora ogni Paese europeo,
Trasporti e infrastrutture
perfino ogni città, hanno fatto a modo loro. Trovandosi d'accordo solo su un punto, spinti dalle proteste dei tassisti: mettere al bando UberPop, il servizio in cui
a guidare sono privati cittadini, dallo
studente al disoccupato . La Francia ci è
andata giù pesante: due manager della
società sono stati arrestati per esercizio
abusivo di impresa taxi , la società multata. Ma il servizio è stato ritirato anche
in Olanda, Belgio e Spagna, dove tribunali diversi hanno convenuto che cittadini senza licenza non possono fare i tassisti. In Italia, dove pure Pop è stato bandito, lo stabilisce il Codice della strada.
Una licenza per trasporto persone
(qui diremmo Ncc) ci vuole, su questo
l'Europa è unita. Solo che ottenerla a
Londra è facile , basta una domanda e
tre settimane di attesa. A Parigi, ci vogliono nove mesi. In Italia bisogna
aspettare il bando di gara di un Comune. Come diverso, una volta ottenuta, è
l'utilizzo che si può fare delle app di
Uber. A Londra è consentito parcheggiare a lato della strada e prendere la prima chiamata che arriva. A Parigi invece, come a Roma, gli Ncc non possono essere fermati in corsa ma vanno prenotati, fissando il prezzo in anticipo. La legge transalpina ha confermato che ora è
lecito farlo attraverso l'app, che può pure stabilire la tariffa sulla base della distanza da percorrere. Senza arrivare al
paradosso italiano di voler imporre agli
autisti, dopo ogni servizio, il ritorno alla
rimessa.
Per la verità qualcuno più restrittivo
dell'Italia si trova, ed è la municipalità
di Barcellona, dove Uber non esiste in
nessuna forma. Dopo le proteste della
società californiana, a giugno la Commissione europea ha pubblicato delle linee guida sulla sharing economy (per
quanto Uber sia solo in parte condivisione) in cui dice che il bando dovrebbe essere la soluzione di «ultima istanza». Meglio prima sperimentare delle misure
che smussino l'impatto delle piattaforme sui vecchi operatori , per esempio limitando il numero di licenze. Ma tra i rilievi di Bruxelles il più dirompente è un
altro: se Uber impone ai guidatori le sue
tariffe, anziché lasciarli liberi di negoziarle, quelli vanno considerati dipendenti. Un paletto che, se reso legge,
manderebbe all ' aria l'intero modello
economico della startup.
(fsant.)
ORI R-11-RISERVATA
Pagina 24
T'i
endol ' ,
Regioni pronte
ai rimborsi
GENOVA. Primo passo concreto
per cancellare gli esborsi (fino a
oltre 300 euro annuali) a cui i
pendolari italiani sono assoggettati dal 2007 a causa della applicazione, sugli abbonamenti ferroviari sovraregionali, di un algoritmo sbagliato. La Commissione
Infrastrutture e Mobilità della
Conferenza delle Regioni, ha abbracciato la posizione che i rappresentanti di 15 associazioni di
utenti, pendolari e consumatori
hanno ribadito nell'incontro di ieri a Roma, riconoscendo il diritto
sia al riallineamento delle tariffe
sia al rimborso di quanto ingiustamente finora pagato. Dal coordinamento degli enti locali è anche emersa la scelta di tariffe
(probabilmente da maggio o giugno) frutto della applicazione di
un algoritmo proporzionale ai
chilometraggi dei diversi territori regionali attraversati dai treni, condizione imprescindibile
per gli utenti e che bloccherà il loro minacciato ricorso alla magistratura. Bocciate le ipotesi di
scegliere altri sistemi di ricalcolo. Alcuni esempi concreti. Da Genova Brignole a Milano Centrale
oggi il costo dell'abbonamento
sovraregionale di seconda classe
è di 159,10 euro; applicando il
giusto algoritmo proporzionale
scenderà a 121,20. Si pagano
159,10 euro al mese anche tra Milano e Torino Porta Nuova e tra
Firenze e Perugia; gli importi
scenderanno rispettivamente a
126 euro e 136,20. Più complicata la partita relativa agli indennizzi. Due ipotesi: blocco pluriennale degli aumenti o abbonamenti annuali gratuiti per chi presenterà le vecchie tessere.
ORIPROCU ➢ QNE RISERVATA
Trasporti e infrastrutture
Pagina 25
PENDOLARI INFEROCITI PER I RITARDI : «PRONTI A BOICOTTARE LE FERROVIE»
Intercity con il freno tirato
sulla nuova linea non omologata
Andora-Imperia: 18O km all'ora previsti, ma solo 120 consentiti
tro i 180 massimi previsti e
pomposamente
annunciati
(160 per i regionali) e quindi
presi come modello di riferimento per orari e incroci. I conMI
LENA
ARNALDI
..................................................................................................
vogli che non rispettano il piaIMPERIA . Sui binari del milio- no di marcia si inseriscono sul
nario raddoppio ferroviario tratto a binario unico - ribatAndora-San Lorenzo (580 mi- tezzato dai viaggiatori del polioni di euro per 19 chilometri nente ligure il "triangolo delle
di tracciato di cui 16 in galleria) Bermuda" della tratta Andoracorrono treni lumaca, i ritardi Finale - e il ritardo di un treno si
si accumulano, le stazioni sono ripercuote a catena su tutti gli
miraggi nel deserto. Andora, altri. Nel complesso sulla linea
Diano Marina, Imperia: scatole Savona-Ventimiglia la velocità
vuote. Senza bar, edicola, pan- massima consentita varia dai
chine, sale di attesa, servizi. E' il 90 ai 150 km/h a seconda delle
caro prezzo da pagare dopo tratte. «Al momento i treni posavere abbandonato la panora- sono percorrere la linea Andomica linea costiera, sacrificata ra - San Lorenzo a una velocità
in nome del progresso e della massima di 120 km/h. Le regole
velocità. Ma quale velocità? Se e i protocolli dell'Agenzia Nalo chiedono i pendolari del Po- zionale per la Sicurezza delle
nente, esasperati, che dal gior- Ferrovie (ANSF) - soggetto terno dell'inaugurazione della zo tecnicamente indipendente
nuova tratta a doppio binario - rispetto a tutti gli operatori nel
era 1'11 dicembre - sono co- campo del trasporto ferroviastretti a fare i conti con ritardi rio - prevedono un rilascio proormai definiti cronici, tra sop- gressivo e per fasi delle autopressioni, disagi, rotture e di- rizzazioni per incrementare le
sfunzioni del materiale rotabi- velocità massime ammesse
le. Il dato di fatto è che sul tratto per i treni, fino a raggiungere
Andora-San Lorenzo i treni og- quella prevista dal progetto di
gi possono raggiungere la velo- 180 km/h.
«Entro la prossima settimacità massima di 120 km/h conna la velocità sarà innalzata a
160 km/h, la massima consentita per i treni del trasporto regionale». Questa la promessa di
Trenitalia e Rfi. Nell'attesa del
miracolo dell'omologazione i
ritardi accumulati, in partico-
Trasporti e infrastrutture
lare tra le stazioni di Ventimiglia e il savonese, sono ormai
all'ordine del giorno. Che fare?
C'è chi ha anticipato almeno di
un'ora la partenza per arrivare
a timbrare in tempo il cartellino, chi ha deciso di boicottare il
treno organizzandosi con l'auto condivisa (frontalieri e studenti compresi), improvvisando una sorta di "bla bla car" dei
viaggiatori attraverso sms e
whatsapp. «In queste ultime
mattine la circolazione ferroviaria ha registrato ritardi causati da anormalità impreviste e
imprevedibili di differente natura - hanno ammesso dalle
Ferrovie - Per questo motivo è
stata attivata una task force per
prevenire e risolvere eventuali
Pagina 26
criticità che si potrebbero nuovamente verificare sia per i treni del trasporto regionale sia
per gli Intercity».
Rfi e Trenitalia hanno poi
snocciolato i dati positivi delle
rilevazioni certificate che evidenziano sulla Savona - Ventimiglia un aumento della puntualità da inizio anno (al 20 febbraio) rispetto alla media dell'anno precedente del 18,2%
con il 90,4% dei treni regionali
arrivati in orario (i treni regionali si considerano in orario
quando arrivano a destinazione entro i cinque minuti rispetto l'orario previsto). Apriti cielo. «Chiediamo statistiche disaggregate, i dati riferiti non ricalcano quello che accade nel
ponente e che viviamo sulla
nostra pelle», dice Sebastiano
Lopes, portavoce Comitato
utenti del ponente. Ad appoggiare i pendolari è anche l'assessore regionale ai Trasporti,
Gianni Berrino: «Non è accettabile questa situazione. Ho sollecitato interventi a Trenitalia
e Rfi. I ritardi devono essere
considerati sulle stazioni intermedie, non solo a destinazione».
(0 BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Il contachilo metri dei treni
Da Savona a Ventimiglia
la velocità dei treni oscilla
Tratto Imperla- ent mig ia
trai150ei90
La velocità massima raggiungibile
chilometri l'ora
è di 150 kin/ora
ó
---------------- ------
Tratto Andora-Imperia
i regionali possono raggiungere 1 160 km/ora
e gli intercity 1180 km/ora, ma solo dopo l'omologazione
della linea da parte dell'Agenzia nazionale
Tratto Finale-Andora
qui la velocità tocca le punte più basse
perla sicurezza delle ferrovie.
oggi, quindi la velocità massima è fissata in 120 km/ora.
(90 all'ora all'altezza
dei passaggio a livello di Loano)
(1)
15
km 18,8
---------------------
b 1,9
Raddoppio progettato
Raddoppio inaugurato
O Binario doppio esistente
km 31.9
------------------------------------------------
sd
- 9-Fara
Trasporti e infrastrutture
Pagina 27
In forse la prima riunione prevista per oggi
Taxi, partenza subito in salita
per il tavolo con il Governo
Maurizio Caprino
Itaxi hanno ripreso a circolare regolarmente, ma si prospetta
una partenza incerta per il tavolo
di lavoro previsto dall'accordo
Governo-tassisti dell'altro ieri
notte per scrivere entro un mese
la riforma del settore: la prima
riunione dovrebbe tenersi già
oggi, ma potrebbe saltare o tenersi senza qualcuno dei sindacati firmatari dell'accordo. Tutto
dipenderà dall'atteggiamento
che alla fine decideranno ditenere Federtaxi, Ugl e Usb, che ieri
hanno fatto una parziale marcia
indietro sull'intesae oggipotrebbero non presentarsi al tavolo.
Ciò di per sé non impedisce l'inizio dei lavori con le altre i8 organizzazioni firmatarie dell'accordo, ma accresce i dubbi sulla riuscita dell'iniziativa.
Infatti, l'impegno sottoscritto
a concludere i lavori entro un
mese sembra velleitario: si tratterebbe di arrivare in così poco
tempo a una riforma complessivache facciaunasintesi delle esigenze della clientela, dei tassisti
e degli autisti del noleggio con
conducente (Ncc, che comprende la contestata multinazionale
Uber). Un traguardo che non si è
riusciti araggiungere dal2oo9 ad
oggi, per cui a tutti i rappresentanti delle categorie coinvolte è
molto chiaro che c'è un rischio
concreto di fallimento. Ma, mentre 18 sigle sindacalilo accettano,
Trasporti e infrastrutture
le tre "dissenzienti" potrebbero
non sedersi al tavolo.
A quel punto, le trattative inizierebbero senza di loro, ma con
una considerevole ipoteca: nel
caso si riuscisse a scrivere lariforma con 18 organizzazioni, le restanti tre potrebbero osteggiarla.
Così si aprirebbe uno scenario
molto incerto, perché ogginessuno può sapere se la maggioranza
dei tassisti accetterebbe le nuove
Delrio: «Riforma seria avviata
senza cedere alla piazza».
Grillo: «Non è vero che M5S
sia contro Uber e pro-tassisti,
noi ascoltiamo tutti»
regole o no. Il dubbio non è solo
teorico, come ha dimostrato la
protesta dei giorni scorsi: lamaggior parte dei sindacati si è detta
contraria, ma la base ha comunque scioperato. Oltre all'estrema
frammentazione della rappresentanza sindacale del settore, a
voltepesano anche intimidazioni
a chi decide di lavorare.
Non a caso, la Digos di Roma
sta esaminando le immagini
delle violenze dell'altro ieri a
Roma, anche per individuare
possibili infiltrazioni da parte di
ambienti criminali. Sono state
identificate circa ioo persone,
su cui ora si indaga.
Le motivazioni del dissenso
di Federtaxi, Ugl e Usb spaziano
dallo scetticismo sulle possibilità di raggiungere un traguardo
ambizioso come la riforma alle
perplessità legali sull'accordo
dell'altra notte. Non si esclude
nemmeno che pesi la volontà di
essere in linea con le posizioni
decisamente
pro-tassisti
espresse dalle forze politiche di
riferimento (prevalentemente
la destra e M5S).
In questo quadro, il ministro
dei Trasporti, Graziano Delrio,
ha dichiarato che si farà una «riforma seria», avviata «senza cedere alla piazza». Gli ha fatto eco
il suo collega dello Sviluppo economica, Carlo Calenda. Da una
parte, questo è un modo per cercare di rafforzare l'iniziativa. Dall'altra, è unarispostaindiretta alle
critiche dipoliticie commentatori sul fatto che l'accordo per avviarla si era raggiunto dopo una
giornata di disordini a Roma, per
cui il Governo avrebbe ceduto al
ricatto dei violenti.
Intanto, Beppe Grillo prova a
smorzare i toni dell'altroieri e
smentisce che M5S sia contro
Uber e a favore dei tassisti: «Assolutamente no. Noi siamo contro queste leggi cambiate in 24
ore.I tassisti sono venuti, volevano parlare con qualcuno e io e la
Raggili abbiamo ascoltati».
® RI PRO DD ZIO NE RISERVA A
Pagina 28
r
Il leader dei tassisti: non possiamo passare per violenti
Bittarelli: intesa primo passo,
lo stop ha favorito Uber e Ncc
Andrea Marini
«Una opportunità importante permettere mano aproblemiche ormai si trascinano da anni». Loreno Bittarelli, figura di
primo piano della categoria dei
tassisti, parla di «punto di partenza» in merito all'intesa raggiunta tra auto bianche e ministero dei Trasporti sulla lotta all'abusivismo e il riordino dell'intero settore, dopo le proteste dei
giorni scorsi da parte degli stessi
tassisti. Bittarelli, presidente di
URI - Unione Radiotaxi Italiani
(12mila iscritti su 4omila tassisti
in Italia) si è distinto nei giorni
scorsi per le parole molto critiche nei confronti della piega che
ha preso la protesta dei suoi colleghi, conviolenze e uno stop di6
giorni che ha prodotto «danni
enormi alla nostra categoria». I
«nostri utenti - ha scritto lunedì
Bittarelli in un comunicato di
fuoco - stanno subendo profondi disagi e non si possono difendere i nostri diritti calpestando
quelli di chi ci dà il mangiare tutti
i giorni. Moltissimi di loro sono
stati costretti ad utilizzare gli
Ncc ed hanno scaricato Uber. In
6 giorni ogni tassista ha perso
60o euro e complessivamente
abbiamo regalato ai nostri concorrenti quasi 8 milioni di euro».
Una posizione che ha portato
il leader dei tassisti ad annunciare la sua non partecipazione
all'incontro con il ministro: pur
Trasporti e infrastrutture
Presidente Unione Radiotaxi.
Loreno Bittarelli
essendo stato tra gli organizzatori dell'incontro «la nostra
onestà int ellettual e ci impone di
prendere atto di quanto avvenuto e fare un passo indietro»,
ha concluso Bittarelli nella sua
nota di lunedì.
Ilpresidente diUnione RadiotaxiItaliani, allafine, all'incontro
al ministero si è presentato:
«Non avevo intenzione di andare - spiega - ma poi ho rivisto i
miei propositi su pressione degli
altri responsabili dei tassisti e dei
sindacalisti che ritenevano importante il mio contributo». Bittarelli è stato a capo di tutte le
proteste delle auto bianche, non
ultimala «lotta» contro le liberalizzazioni del 2012 volute dall'al-
lora premier Mario Monti, tanto
da essere anche candidato (non
eletto) nelle politiche del 2o12 alla Camera nella circoscrizione
Lazio i con Fratelli d'Italia.
«Il governo - spiega Bittarelli
-dovrebbeiniziare afarrispettare le regole che già ci sono: Taxi e
Ncc svolgono due compiti diversi, e questi ultimi non possono fare concorrenza alle auto bianche. I "noleggio con conducente" non hanno obbligo di tariffa e
di turnazione, dopo la chiamata
devono tornare in rimessa e non
possono sostare su suolo pubblico.Itassisti hanno l'obbligo ditariffa e di turnazione, sostano su
aree pubbliche specifiche e non
possono rifiutarsi di fornire la
prestazione». Anche su Uber,
Bittarelli specifica: «Non siamo
contro le innovazioni. Noi per
primi abbiamo impiegato le app.
Ma Uber va utilizzato nel rispetto delle regole: non possono andareingiroperlacittàinattesadi
una chiamata, facendo di fatto il
lavoro dei taxi ma senza sottostare alle loro regole».
Sulle proteste e gli scontri, il
leader dei tassisti è netto: «Ci siamo dissociati fin dall'inizio. Non
possiamo passare per violenti e
chi decide di non scioperare non
può essere minacciato. Anche
perché quelle proteste non sono
servite a nulla: l'emendamento
al Milleproroghe è rimasto».
0 RIPRO DD ZION E RISERVATA
Pagina 29
-11 governo non ha indietreggiato
decreto é stato promesso
solo con il ritonio alla no alita"
ROMA
Viceministro Nencini, avete ceduto al ricatto dei tassisti? Dopo l'altra sera l'idea
chela gente si è fatta è che basta inscenare una protesta come quella di martedì
per ottenere dal governo un decreto in
30 giorni...
«No, non è così. Perché
per avviare la trattativa avevamo posto
chiaramente come
condizione che l'accordo sarebbe stato raggiunto solamente se
tutte le proteste venivano sospese. Era una
condizione imprescindibile, altrimenti non
ci sarebbe stato nes-
.Accardo
sun protocollo».
8 c1 i
Viceministro
alle Infra strutture
Ma prima di iniziare la riunione, visto
quello cheera già successo in giro per Roma, non vi è venuto il dubbio che la trattativa non dovesse nemmeno iniziare?
e i Trasporti
«La premessa era precisa: la protesta
si interrompe e avviamo il tavolo di confronto. Altrimenti niente. Su questo voglio essere molto chiaro: al tavolo coi
rappresentanti dei tassisti abbiamo
spiegato più volte che se la protesta
non si fosse fermata subito dopo la firma congiunta e il servizio non fosse ripreso regolarmente per noi il protocollo diventava carta straccia».
Come governo che risultato avete ottenuto?
«Oltre a far finire la protesta, avevamo
altri due obiettivi: mettere fine a questo
duello rusticano che sulla strada con-
Trasporti e infrastrutture
trappone tassisti e noleggiatori e quindi riordinare completamente la materia tenendo conto delle imprese che
hanno investito e dell'evoluzione tecnologica».
Quindi anche di applicazioni come Uber?
«Certamente. Il combinato disposto finale deve consentirci di garantire al cittadino il miglior servizio possibile al costo più accessibile».
Questa vicenda è stata molto strumentalizzata politicamente, quasi tutti i partiti
erano a favore dello sciopero selvaggio,
compresa la sindaca di Roma.
«Quello di Virginia Raggi è il tipico
esempio da non seguire. E il simbolo di
come si possa delegare il potere alla
piazza. Ma il sindaco in questo campo
ha una pluralità di poteri da esercitare
visto che è sua competenza garantire il
funzionamento dei servizio pubblico. E
a fronte di fenomeni di abusivismo e
quant'altro può ovviamente chiedere di
intervenire su chi commette le infrazioni. I vigili urbani dipendono dal sindaco: se un noleggiatore commette un'irregolarità si può e si deve sanzionare».
Il tavolo tecnico con le associazioni doveva partire già un anno fa . Cosa l'ha frenato?
«C'è stato un eccesso di proroga.
Adesso è finito questo tempo e si procede con un riordino complessivo della materia».
Viste le fibrillazioni politiche di queste
settimane il governo durerà abbastanza
per condurre in porto di due decreti? La
delega richiede tempo per marciare...
«Martedì il ministro Delrio e il presidente del Consiglio si sono parlati a lungo. Il mese di tempo che ci siamo dati
non è molto ma è sufficiente a redigere i
due decreti e quindi definire una volta
per tutte questa partita. E il tempo che
ci siamo dati è stato valutato come realistico anche da Palazzo Chigi» . [P BAR.]
O BY NC NDALLUNI DIRlrfl R6BRVAiI
Pagina 30
"Lo sciopero è stato dannoso
Bisognava andare al tavolo
ma le rappresentanze sono divise"
ROMA
Loreno Bittarelli , lei ha preso subito le distanze dalle violenze e dalla manifestazioni, però guida la più grande cooperativa
romana di tassisti, il Radiotaxi 3570. È la
più importante associazione nazionale
del settore : quelli che erano in piazza martedì con fumogeni e
bombe carta era anche
gente vostra.
«Certo, ci sarà stato
anche qualcuno dei nostri».
Immagino tanti , vista la
vostra forza. Ma la domanda è: c'era bisogno di
scatenare tutto quel caos
per arrivare a un'intesa
col governo?
Lorenzo
BKlarelli
presidente
di Uritaxi
«Io è dal primo giorno che sostengo che
il problema non si poteva risolvere col
blocco del servizio, tanto più che non era
autorizzato, perché si sapeva che
l'emendamento al Milleproroghe sarebbe passato sia al Senato che alla Camera
col voto di fiducia. La protesta non è servita a niente se non a inimicarsi la gente
e passare ancora più lavoro a quelli che
diciamo di voler combattere. È stata una
battaglia non intelligente: per me l'unico
modo di far pressione al governo era far
partire il tavolo tecnico come era già stato deciso nel marzo scorso e poi magari
arrivare anche allo sciopero».
Ma perché quel tavolo non è mai partito?
«Perché non c'è intesa tra le categorie e
nemmeno al loro interno. C'è una parte
oltranzista dei rappresentanti dei tassisti e una parte oltranzista della rappre-
Trasporti e infrastrutture
sentanza dei noleggiatori che non consentono di costruire con serenità un tavolo dove poter lavorare e costruire bene le regole dei due servizi. Questa è la
realtà: da una parte ci sono i tassisti che
sostengono che con il loro nemico allo
stesso tavolo non ci si siedono, dall'altra
parte invece c'è una frangia di noleggiatori che pretenderebbe di venire a lavorare a Roma con una licenza di Bagnar a
Calabra o di Agrigento. Però la strada
ormai è tracciata e andiamo avanti con
chi ci sta. Le frange estreme le lasceremo fuori se non ci vogliono stare».
Nessuna responsabilità del governo in
questi ritardi?
«E un problema di tutti i governi. La politica preferisce non inimicarsi nessuno.
E infatti rinviare tutto a un tavolo tecnico con le associazioni è un modo per dirci "vedetevela voi, trovate un'intesa e poi
noi una legge ve la facciamo"».
Al tavolo al Mit eravate 21 sigle, non sono
troppe?
«Sono tantissime. E poi il noleggio ne ha
altrettante. Con 40 sigle attorno a un tavolo che produci? Solo cagnara».
Ma perché la concorrenza e l'arrivo delle
nuove tecnologie nel vostro campo sono
così difficili da digerire?
«A giusto che anche i taxi si misurino
con la concorrenza, perché porta a migliorare il servizio. Ed è giusto che ci siano le tecnologie, ma concorrenza e tecnologie vanno applicate in un mercato
dove le regole valgono per tutti. Perché
se noi le dobbiamo rispettare e gli altri
no diventa solo concorrenza sleale».
Secondo lei questo governo reggerà per il
tempo necessario a mandare in porto la
vostra riforma?
«Io sono convinto che sino a settembreottobre regge sicuramente e noi ora abbiano la scadenza a un mese per cui dovremmo farcela. Sono ottimista, questa
è la volta buona».
[p. BAR.]
8 BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Pagina 31
Taxi, cento identificali per i tafferu
Il ministro rassicura: "Riforma seria entro trenta giorni, ma senza cedere alla piazza"
La maggioranza dei sindacati firma l'intesa, ma tre sigle minacciano nuove proteste
PAOLO BARONI
ROMA
Dopo sei giorni di proteste i tassisti italiani sono tornati tutti al
lavoro. L'intesa raggiunta martedì sera al ministero dei Trasporti ha ottenuto il suo Primo
obiettivo, ovvero riportare la situazione alla normalità. Continuano però le polemiche. «Non
decidiamo su pressione della
piazza», ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico
Carlo Calenda. Idem il collega
dei Trasporti Graziano Delrio
che al Tgl ha parlato di una «riforma seria senza cedere alla
piazza». «Abbiamo ripristinato
la regolarità del servizio e abbiamo preso l'impegno contestualmente di una riforma seria
che non si può fare con delle
proroghe - ha dichiarato -. Uno
Stato serio dà diritti a tutti
quelli che hanno investito il loro
denaro e ai cittadini che devono
potersi muovere liberamente».
A grande maggioranza i de-
legati dei tassisti italiani che si
sono riuniti ieri a Roma nella
sede di Uritaxi hanno ratificato
il protocollo di intesa che fissa
in 30 giorni il termine per definire le nuove norme per contrastare l'abusivismo e mettere a
punto il disegno di legge delega
che dovrà avviare la riforma del
comparto. A Fiumicino si è invece svolta una contro-assemblea indetta da Usb, Ugl e Federtaxi, uniche tre sigle che non
hanno ratificato l'intesa e che
ora minacciano nuove proteste.
Dopo gli incidenti di martedì a
Roma, intanto, sono già un centinaio le persone identificate
dalla Digos in base alle immagini delle telecamere. Il giudice
del tribunale ha invece convalidato il fermo dei due manifestanti coinvolti negli incidenti
scoppiati davanti alla sede dei
Partito Democratico. Dovranno
rispondere di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.
O RV NC NDALCUNI DIRITTI RISERVATI
Gli scontri tra polizia e manifestanti in via Sant'Andrea delle Fratte, a Roma, davanti alla sede del Partito Democratico
Trasporti e infrastrutture
Pagina 32
Arriva
fi
,
oli
È partita l 'iniziativa di Emergency
per garantire supporto
socio -sanitario ai territori colpiti
dal terremoto del Centro Italia,
con il Pollbus , l'ambulatorio
mobile dell 'associazione (nella
foto) che, con la Protezione civile
del Comune di Milano, fornirà
assistenza gratuita alle
popolazioni di Amatrice e
Montorio, dove sarà attivo anche
uno sportello di assistenza
psicologica. Due ambulatori, una
sala perle attività di accoglienza e
una sala d 'attesa, sono gli spazi
allestiti nel Pollbus . La struttura
sarà collocata nel piazzale del
distretto sanitario di base
montoriese, con la presenza di
uno psicologo, un infermiere e un
Trasporto pubblico locale
ibWator o mob i le i E niergency
logista, mentre le unità mobili di
Emergency opereranno in diversi
comuni dell'area. «Siamo contenti
di collaborare con Emergency, che
lavorerà in sinergia e a supporto
dei servizi di assistenza sanitaria
già erogati dall'Asi», ha detto
Sergio consorte, direttore del
distretto sanitario di Montorio,
«Ci auguriamo che questa
collaborazione possa ridonare
nuove speranze alle popolazioni
di questi luoghi affinché tornino a
vivere una normale quotidianità».
II coordinatore del programma
Italia dell'associazione, Andrea
Bellardlnelll, ha spiegato che
«l'obiettivo dell 'iniziativaè quello
di rendere il Pollbus e le unità
mobili dei punti di riferimento per
la popolazione locale, come
accade nelle altre città italiane in
cui Emergency è presente con gli
ambulatori mobili per fornire cure
a chi ne ha bisogno. L'attività
dello psicologo fungerà da primo
filtro perla gestione delle
problematiche derivate
dall'evento catastrofico».
«questo progetto è il primo
risultato operativo del protocollo
firmato dal sindaco Sala per il
Comune di Milano e da Gino Strada
per Emergency il cui scopo era
quello di realizzare un posto di
assistenza socio sanitaria
gratuita da impiegare in contesti
di emergenza», conclude
l'assessore alla sicurezza del
Comune di Milano Carmela Rozza.
Pagina 33