La bella addormentata - Teatro Lirico di Cagliari

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La bella addormentata - Teatro Lirico di Cagliari
La bella addormentata
Trama
Prologo - Sala dei ricevimenti del castello di re Florestano XIV
Nella reggia tutto è pronto per la presentazione alla corte della principessina Aurora. I cortigiani
attendono l’arrivo dei sovrani: uno squillo di tromba annuncia il re e la regina, preceduti dai paggi.
Il maestro di cerimonie Catalabutte controlla puntigliosamente l’elenco degli invitati, poi dà inizio
ai festeggiamenti. Entrano le fate madrine, ciascuna con un dono per la piccola. All’improvviso,
circondata dai suoi orribili paggi, la perfida maga Carabosse irrompe su un cocchio trainato dai topi.
Catalabutte è impaurito dalla sua presenza, perché teme che possa fare del male alla neonata e,
disperato, invoca il perdono del re. La maga, arrogante e beffarda, indignata per non essere stata
invitata alla festa, lancia la sua terribile maledizione; quando sarà cresciuta, la principessa si
pungerà un dito e cadrà in un sonno eterno. Ma una fata benevola non ha ancora offerto il suo dono
e la sua benedizione: è la Fata dei Lillà, madrina principale di Aurora, che corregge la nefasta
predizione dicendo che la bambina non morirà, ma cadrà in un sonno profondo dal quale sarà
risvegliata col bacio di un principe che diventerà il suo sposo.
Atto primo - Un parco nella tenuta del castello
Aurora ha compiuto vent’anni e il re suo padre è felice che la profezia della maga Carabosse non si
sia attuata. Davanti ai cancelli tre donne sono intente a lavorare a maglia. Catalabutte le rimprovera
aspramente, in quanto dal regno è stato bandito ogni tipo di ferro o fuso e le manda in prigione. Ma
il re e la regina si mostrano clementi, per l’intercessione dei principi che aspirano alla mano della
principessa. I giovani non hanno mai visto Aurora, però ognuno contempla il suo bellissimo volto
effigiato su un medaglione. Si dà inizio alle danze: la principessa balla con i quattro principi suoi
pretendenti, con l’atteggiamento civettuolo di chi pensa solo a divertirsi e non a scegliere un marito.
Una vecchia si avvicina alla fanciulla, battendo il tempo con un fuso. Aurora lo prende in mano e lo
brandisce come uno scettro, poi mima il lavoro delle filatrici per suscitare l’ammirazione degli
invitati. All’improvviso si punge un dito e subito cade in un sonno profondo: il re e la regina si
precipitano su di lei, ma quando vedono il suo dito ferito capiscono quanto è successo e si
disperano. La vecchia allora getta il mantello che la nascondeva e si fa riconoscere: è Carabosse, la
maga della maledizione, che beffarda sparisce in una nuvola di fumo e fiamme. I principi fuggono
terrorizzati, mentre Aurora è trasportata nelle sue stanze dai cortigiani. Appare allora magicamente
la Fata dei Lillà, che consola tutti dicendo che la principessa si sarebbe svegliata dopo cent’anni,
insieme a tutta la corte. Poi, con un colpo di bacchetta magica, fa avvolgere il castello da una fitta
cortina di rovi.
Atto secondo
Scena prima - Il principe Désiré a caccia nel bosco
Sono passati cent’anni da quando la principessa Aurora, e con lei tutta la corte, sono caduti in un
sonno profondo. Nel bosco si fermano le tre carrozze che trasportano il principe Désiré e il suo
seguito ad una battuta di caccia. La compagnia gioca e danza, poi viene dato l’annuncio che un orso
è stato accerchiato. Ma il principe non ha voglia di riprendere la battuta: malinconico e triste,
allontana anche il suo tutore Galifron e chiede di essere lasciato solo. Gli si fa incontro la Fata dei
Lillà, madrina anche di Désiré, che gli racconta la storia di Aurora e gli mostra una visione della
principessa fra le silfidi. Il principe si invaghisce della fanciulla ed è condotto dalla fata su una
barca verso il castello incantato.
Scena seconda - Il castello della Bella addormentata
La Fata dei Lillà guida Désiré nel castello dove tutti dormono. Giunto dinanzi al letto della fanciulla
sprofondata nel sonno, contempla estasiato la bella Aurora e la chiama. Prova a svegliare il re, la
regina e Catalabutte che dorme ai piedi del re. Poi si slancia verso Aurora e la bacia, rompendo così
l’incantesimo di Carabosse: subito la principessa si ridesta, e con lei l’intera corte. Aurora conduce
allora il principe dai genitori che benedicono la coppia.
Atto terzo - // matrimonio di Aurora e Désiré
Nel cortile del castello si svolge la festa di nozze di Aurora e Désiré.
Catalabutte assegna agli ospiti il loro posto. Entrano il re, la regina e i cortigiani, le fate Diamante,
Oro, Argento e Zaffiro. A un cenno del sovrano inizia la cerimonia: entra il balletto e danza le
quadriglie romana, persiana, indiana e turca, poi sfila il corteo con i personaggi delle fiabe di
Perrault: Barbablù e sua moglie, il Gatto con gli stivali, il Marchese di Carabas, Raperonzolo e il
Principe Chéri, Pelle d’asino e il Principe Charmant, la Bella e la Bestia, Cenerentola e il Principe
Fortune, l’Uccello azzurro e la Principessa Fiorine, la Gatta bianca, Cappuccetto rosso e il Lupo,
Richetto dal ciuffo e la Principessa Aimée, Pollicino e i suoi fratelli, l’Orco e sua moglie, Carabosse
nella sua carrozza trainata dai topi, le fate Candida, Violante, Canarino e Lillà con i loro paggi.
Chiudono le danze Aurora e Désiré che si avviano verso la cerimonia nuziale e una vita di felicità.