autolegante passivo concetto e tecnica
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autolegante passivo concetto e tecnica
AUTOLEGANTE PASSIVO Distribuito da CONCETTO E TECNICA INDICE Introduzione 1 Anatomia del bracket 2 Tecnica di apertura e chiusura 3 Concetto e tecnica 4 Trasmissione delle forze 5 Protocollo di bondaggio 6 Utilizzo degli accessori 7 Prescrizioni del sistema EasyClip 8 Torque variabile - individuazione dei casi 9 Archi del sistema EasyClip 10 Sequenza tipica degli archi 11 INTRODUZIONE CREAZIONE L’esperienza clinica, gli strumenti tecnologici a disposizione e le necessità dell’ortodontista hanno stabilito le specifiche necessarie per ogni passo del processo di realizzazione. BREVETTO Uno dei principali obiettivi raggiunti nello sviluppo di questo sistema è stata la creazione di un prodotto unico, EasyClip, che ha generato brevetti e procedure che collocano Aditek all’interno di un selezionato gruppo di imprese a livello mondiale. TECNICA Una volta creato il disegno, il nostro team di ingegneri ha sviluppato un modello che soddisfa le esigenze tecniche del bracket, utilizzando la tecnologia più avanzata. CAD/CAM Un sofisticato software ha creato un modello digitale ottimizzando lo studio del bracket in 3D che riproduce i movimenti meccanici dei componenti coinvolti. FABBRICAZIONE Il prototipo è stato testato nei diversi materiali, la scelta della clip in NiTi è dovuta alla sua capacità di liberare forze biocompatibili programmate, mantenendo nel contempo la forma di memoria. Una volta stabiliti i principi di precisione e durata del meccanismo, è iniziata la produzione in serie. MONTAGGIO Ogni bracket del sistema EasyClip è assemblato con dispositivi automatizzati garantendo uniformità di funzionalità e il più alto standard di qualità. CONTROLLO Dopo la produzione, ogni bracket viene sottoposto a un processo di controllo della qualità attraverso l’utilizzo di macchine speciali sotto la stretta sorveglianza di operatori. Tutto ciò per garantire le caratteristiche tecniche del prodotto. 1 ANATOMIA DEL BRACKET AUTOLEGANTE PASSIVO design esclusivo clip di apertura semplice e chiusura sicura design aperto accesso totale per un’ottima igiene clip di Nitinol termoattivo flessibile e precisa nel tempo base mesh pad 80 assicura la massima ritenzione mini twin design facile visualizzazione per il bondaggio alette arrotondate e basso profilo maggior comfort e riduzione dell’interferenza occlusale doppio controllo della clip inserzione sicura dell’arco unico con clip convertibile clip removibile per il totale controllo nella fase di rifinitura (ricambi disponibili) Disponibile in tutte le prescrizioni 2 TECNICA DI APERTURA E CHIUSURA APERTURA FACILITATA CHIUSURA DI SICUREZZA 1. Inserire lo strumento nell’orifizio della clip, localizzato sotto lo slot 1. Collocare una punta della pinza sopra l’aletta superiore del bracket e l’altra punta sotto la clip 2. Girare lo strumento delicatamente verso il basso di 45° per aprire la clip. Avvertenza: non tirare la clip con forza verso il basso 2. Serrare la pinza verticalmente. Il primo clic sblocca la clip dall’aletta inferiore. Il secondo clic, più forte, blocca la clip nell’aletta superiore 45° RIPOSIZIONAMENTO DELLA CLIP 1° PASSO Prendere la clip con una mosquito e metterla in acqua gelata per 30/60”. Inserire un braccio della clip dentro il canale di scorrimento 2° PASSO Spingere lateralmente la clip già ingaggiata, finché l’altra estremità possa essere inserita dentro al canale 3° PASSO Quando i due bracci sono inseriti dentro i canali, spingere con la punta della mosquito in direzione dell’aletta opposta 4° PASSO La clip è di Nitinol termoattivato; una volta riposizionata nel cavo buccale tornerà austenitica. La clip accompagna l’angolazione dell’aletta CONTROLLO TOTALE NELLA FINALIZZAZIONE A FORMA ROMBOIDALE APERTO CHIUSO INDICAZIONI CHIARE PER UN CORRETTO POSIZIONAMENTO Per gentile concessione del dott. A. Rizzacasa. 3 CONCETTO E TECNICA BRACKET AUTOLEGANTE PASSIVO EASYCLIP I brackets autoleganti concettualmente e nella pratica esistevano già negli anni Venti, ma si è dovuto aspettare fino agli anni Settanta per avere gli strumenti tecnici che consentissero la realizzazione di un bracket con le prescrizioni richieste nelle varie tecniche. Negli anni Ottanta, la scoperta di nuove leghe metalliche ha permesso la produzione di archi con elevata elasticità e resilienza in grado di esprimere forze leggere e costanti anche se sottoposti a grandi deformazioni, compatibili quindi con i livelli di forza necessari per l’utilizzo dei brackets autoleganti passivi. In origine il bracket autolegante è stato concepito con l’intento di semplificare la fase di legatura dell’arco all’interno dello slot. In seguito si sono evidenziati gli ulteriori vantaggi che il sistema comporta. In molti casi, soprattutto in presenza di forti disallineamenti, gli archi non restano completamente inseriti nello slot. Con le legature tradizionali, elastiche o metalliche, ciò comporta una maggiore frizione che assorbe parte dell’energia di lavoro che gli archi esprimono nella fase di deflessione. I principali benefici dei brackets autoleganti sono: - praticità nell’inserimento e disinserimento degli archi - inserzione con chiusura sicura degli archi nello slot - riduzione della frizione - riduzione dei tempi di trattamento. 4 Le clip dei brackets del nostro sistema non degradano nel tempo, consentono maggior scorrimento permettendo che il dente si possa muovere fino alla totale espressione della deflessione contenuta nell’arco. I primi casi trattati con brackets autoleganti nella prima decade degli anni Ottanta sono risultati essere più rapidi dei casi trattati con brackets convenzionali. La facilità di utilizzo clinico insieme allo sviluppo della filosofia ha portato alla diffusione di questo sistema. La forza effettiva che possiamo ottenere in questo sistema è trasmessa quasi integralmente al dente e poco sarà perso per la frizione dovuta allo scorrimento dell’arco all’interno dello slot. La forza espressa è direttamente proporzionale all’elasticità che l’arco sprigiona nel tempo determinando il movimento del dente. TRASMISSIONE DELLE FORZE La trasmissione di forze nel binomio arco/bracket nel sistema autolegante passivo avviene in maniera diversa dal bracket convenzionale. L’energia accumulata nella flessione degli archi nichel-titanio a memoria di forma si converte quasi totalmente (fino al 94%) in forza effettiva o energia di lavoro per il movimento del dente. Il bracket autolegante passivo comporta delle forze d’attrito statiche e cinetiche inferiori ai brackets convenzionali. Nel movimento ortodontico il parametro più importante è la forza effettiva applicata al dente o gruppi di denti. La legatura metallica o elastica altera profondamente l’intensità e la direzione della forza applicata sul dente a causa della complessità dell’interazione che si verifica nel rapporto arco/bracket. Queste legature limitano le proprietà dell’arco superelastico assorbendo parte dell’energia trasmessa, riducendo di conseguenza il movimento. Quando le forze occlusali e vibratorie della masticazione allentano le legature elastiche, avviene una variazione delle forze sprigionate dagli archi. Il rilascio delle forze espresse dalla deflessione dell’arco viene trasmessa al dente o gruppo di denti in uno spazio di tempo breve e con un elevato livello di forza. Questa è la ragione principale per cui gli archi utilizzati con il sistema autolegante passivo presentano un modulo di forza notevolmente inferiore e costante rispetto agli archi memoria superelastici utilizzati sui brackets convenzionali. Anche gli archi termo-attivi che non sono stati calibrati sul modulo di forza del sistema autolegante risultano inadeguati al sistema stesso. Il binding è l’angolo critico di contatto tra arco e filo; quando viene superato si riduce notevolmente lo scivolamento. Nei casi con più affollamento è molto facile che a seguito di grosse deformazionI del filo si arrivi prossimi a questo valore soglia. Questa deflessione può essere una deformazione elastica del metallo, che permetterà all’arco di tornare al suo formato originale, oppure può andare oltre questa zona di deformazione elastica e diventare una deformazione plastica del metallo, deformando in modo permanente l’arco. La dissipazione della forza provocata dall’attrito può rappresentare una perdita fino al 26% nei movimenti di primo ordine e fino al 48% nei movimenti di secondo ordine. Clinicamente è consigliabile evitare grandi deflessioni per il mantenimento dei livelli di forza adeguati e favorire un buon scorrimento dentale. OBIETTIVI DEL TRATTAMENTO L’utilizzo di forze leggere nel sistema autolegante passivo cerca di minimizzare le forze del trattamento per mantenere l’integrità vascolare del periodonto. L’osso alveolare possiede una grande capacità di adattamento se il sistema biologico non è sovraccaricato. L’ossigenazione costante induce alla rimodellazione dell’osso dentoalveolare. Le forze lievi producono anche un leggero sviluppo trasversale dovuto all’interazione delle forze prodotte dagli archi ad alta tecnologia, stabilendo un equilibrio tra la muscolatura facciale, il parodonto e la lingua. La muscolatura periorale mantiene la posizione degli incisivi e minimizza il loro movimento, a condizione che la forza degli archi non superi la resistenza stessa dei muscoli. Le forze leggere sono più prevedibili; sono generate da deflessioni minori degli archi che facilitano lo scorrimento tra brackets e arco, inoltre favoriscono l’espansione dell’arcata e la rimodellazione dell’osso alveolare. 5 PROTOCOLLO DI BONDAGGIO I brackets autoleganti EasyClip devono seguire le stesse procedure di bondaggio dei brackets convenzionali. Esiste un limite di bondaggio in relazione alla dimensione vestibolo-linguale dei brackets, in quanto, essendo più alti, possono creare un’interferenza occlusale o incisale in certi tipi di malocclusioni, principalmente in casi di morso profondo. In questi casi l’errore più comune è quello di posizionare i brackets degli incisivi inferiori più gengivali, ottenendo conseguentemente un’estrusione di questi denti. La soluzione in questi casi è disarticolare l’occlusione con l’utilizzo di bite ramps (rialzi occlusali di resina fotopolimerizzante come quella usata per la cementazione delle bande) applicati sulla superficie palatale degli incisivi superiori. Per correggere le rotazioni si può sfruttare il posizionamento dei brackets, decentrandoli più mesialmente o più distalmente, a seconda della necessità. Nel caso di morso aperto i brackets possono essere po- PROTOCOLLO SUGGERITO PER LE ALTEZZE DI POSIZIONAMENTO SUPERIORE INFERIORE U-1 U-2 U-3 U-4 U-5 L-1/2 L-3 L-4 L-5 4 mm - 5 mm 4 mm - 5 mm 5 mm 4,50 mm 4 mm 4,50 mm - 5 mm 5 mm 4,50 mm 4 mm Esiste un protocollo di bondaggio che consiglia il posizionamento dei brackets da canino a canino più gengivalmente, con l’obiettivo di proteggere od ottenere una linea più armonica del sorriso e una miglior espressione del torque del dente, poiché i brackets si trovano ad essere più vicini al centro di resistenza. 6 sizionati più gengivalmente, in particolare gli incisivi superiori e inferiori. Fare attenzione con il posizionamento occluso-gengivale dei brackets: troppo incisali potrebbero modificare la linea del sorriso e compromettere il controllo del torque. Per una maggiore precisione in senso mesio-distale, la posizione del bracket deve essere controllata con lo specchietto da occlusale, quindi in visione indiretta. Utilizzare specchi con il maggior diametro possibile. Quando si utilizzano gli archi con curva di spee inversa, i secondi molari devono essere incorporati negli archi. Inoltre il bondaggio dei brackets ad altezze slivellate può aiutare nella risoluzione del morso profondo. I brackets EasyClip dovrebbero essere bondati con le clips aperte per ottenere il riferimento orizzontale tra l’allineamento degli slot e il margine incisale od occlusale del dente. Prestare attenzione nel rimuovere l’eccesso di composito dalla base del bracket perché durante la rimozione è facile provocare lo spostamento del bracket stesso. UTILIZZO DEGLI ACCESSORI Mini mold - kit introduttivo Bite ramps UTILIZZO DEI BITE RAMPS Anteriore Indicazione: - casi a basso angolo mandibolare - morso profondo - II classe - problemi di ATM. Posteriore Indicazione: - casi ad alto angolo mandibolare - morso incrociato/morso aperto - interferenza dei brackets - casi con compromissioni parodontali. Posizione: collocarli sulla superficie linguale degli incisivi superiori; nella III classe si possono posizionare sulla superficie linguale degli incisivi inferiori. Se possibile, collocare gli spessori in resina su più di 2 denti per migliorare la distribuzione delle forze occlusali evitando l’effetto fulcro della mandibola. I bite ramps devono essere utilizzati da 5 a 7 mesi al massimo. UTILIZZO DEGLI STOP PER ARCHI La principale funzione degli stop per archi è prevenire che gli archi si muovano da un lato all’altro, in quanto non essendo legati al bracket, scorrono liberamente e possono provocare lesioni alla mucosa del paziente. Evitare di bloccare gli archi utilizzando 2 stop per archi perché questo potrebbe interferire con l’espressione trasversale dell’arcata e l’aumento del perimetro distale. Nella maggior parte dei casi posizionare gli stop nella linea mediana. Posizionare più lontano possibile dalla zona dell’affollamento e negli affollamenti unilaterali. Usare stops grandi (3 mm) negli archi superiori e piccoli (2 mm) negli archi inferiori. Evitare di bloccare lo scorrimento degli archi. Anche gli archi rettangolari necessitano degli stops per archi. Quando si vuole solidarizzare il segmento anteriore da 2-2 o 3-3 è meglio posizionare una legatura metallica continua sotto l’arco che unisca tali elementi dentali, piuttosto che posizionare gli stop distali sull’arco. Nei casi estrattivi dei primi premolari, per prevenire il movimento distale dei denti posteriori, si possono posizionare stops mesiali ai secondi premolari, fintanto che si verifica l’allineamento dei denti anteriori. 7 PRESCRIZIONI DEL SISTEMA EASYCLIP ROTH .022” BOCCA COMPLETA DA 20 PEZZI STARTER KIT X 4 10039535 10039549 MBT .022” BOCCA COMPLETA DA 20 PEZZI STARTER KIT X 4 10039540 10039553 SUPERIORE T. A. CENTRALE +12° + 5° LATERALE +8° + 9° CANINO 0° +11° PREMOLARE -7° 0° INFERIORE T. A. CENT./LAT.0° 0° CANINO - 11° + 5° 1° PREMOLARE - 17° 0° 2° PREMOLARE - 22° 0° SX 10039428 10039430 10039432 10039434 SX 10039435 10039437 10039439 10039441 SUPERIORE CENTRALE LATERALE CANINO PREMOLARE INFERIORE CENT./LAT. CANINO 1° PREMOLARE 2° PREMOLARE SX 10039518 10039520 10039522 10039524 SX 10039527 10039529 10039531 10039533 DX 10039427 10039429 10039431 10039433 DX 10039435 10039436 10039438 10039440 DAMON LOW TORQUE .022” BOCCA COMPLETA DA 20 PEZZI STARTER KIT X 4 10039537 10039552 SUPERIORE CENTRALE LATERALE CANINO PREMOLARE INFERIORE CENTRALE LATERALE CANINO 1° PREMOLARE 2° PREMOLARE SX 10039465 10039467 10039469 10039471 SX 10039474 10039476 10039478 10039480 10039482 T. +2° - 5° - 9° -11° T. - 11° - 11° 0° - 12° - 17° A. + 5° +9° +5° + 2° A. + 2° + 4° + 5° + 4° + 4° DX 10039443 10039466 10039468 10039470 DX 10039473 10039475 10039477 10039479 10039481 DAMON HIGH TORQUE .022” BOCCA COMPLETA DA 20 PEZZI 10039539 SUPERIORE CENTRALE LATERALE CANINO PREMOLARE INFERIORE CENT./LAT. CANINO 1° PREMOLARE 2° PREMOLARE SX 10039483 10039486 10039488 10039490 SX 10039525 10039494 10039496 10039498 T. +22° +13° +11° -11° T. - 3° + 13° - 5° - 17° A. + 5° + 9° + 5° + 2° A. +2° + 5° + 4° + 4° DX 10039444 10039485 10039487 10039489 DX 10039492 10039493 10039495 10039497 8 DX 10039446 10039519 10039521 10039523 DX 10039526 10039528 10039530 10039532 DAMON STANDARD .022” BOCCA COMPLETA DA 20 PEZZI STARTER KIT X 4 STARTER KIT X 4 (3 PRESCRIZIONI) SUPERIORE T. A. DX CENTRALE +15° + 5° 10039442 LATERALE +6° + 9° 10039449 CANINO +7° + 5° 10039451 PREMOLARE -11° + 2° 10039453 INFERIORE T. A. DX CENTRALE - 3° + 2° 10039455 LATERALE - 3° + 4° 10039457 CANINO +7° + 5° 10039459 1° PREMOLARE - 12° + 4° 10039461 2° PREMOLARE - 17° + 4° 10039463 10039536 10039550 10039551 SX 10039448 10039450 10039452 10039454 SX 10039456 10039458 10039460 10039462 10039464 TORQUE DIFFERENZIATO .022” TUTTI GLI ATTACCHI SONO CON GANCIO SU CANINI E PREMOLARI STRUMENTO APERTURA CLIP PINZA CHIUSURA CLIP CLIP PER CENTRALI SUPERIORI (5 PZ.) CLIP PER LATERALI SUPERIORI (5 PZ.) CLIP PER CANINI (5 PZ.) CLIP PER PREMOLARI (5 PZ.) T. A. +17° + 5° +10° + 9° - 7° +8° -7° 0° T. A. - 6° 0° - 6° + 3° - 1 2° + 2° - 1 7° + 2° 10039604 10039606 10039605 10039641 10039643 10039644 SUPERIORE T. A. CENTRALE + 7° + 5° LATERALE +3° + 9° CANINO 0° +5° CANINO 0° +8° CANINO - 9° + 5° PREMOLARE - 7° + 2° INFERIORE T. A. CENTRALE - 1° +2° LATERALE -6° 0° CANINO 0° +3° CANINO - 6° +5° DX 10039445 10039500 10039502 10039504 10039507 10039784 DX 10039509 10039511 10039514 10039516 SX 10039499 10039501 10039503 10039506 10039508 10039785 SX 10039510 10039512 10039515 10039517 TORQUE VARIABILE – INDIVIDUAZIONE DEI CASI ESPRESSIONE DEL TORQUE Clinicamente – È l’inclinazione vestibolo linguale del dente risultante dalla torsione del filo all’interno dello slot del bracket. Consiglio pratico per la determinazione del torque: ogni .001” pollici di differenza fra la dimensione del filo e lo slot sono equivalenti a una perdita di torque di 3,5°. PRESCRIZIONE STANDARD - Casi di affollamento moderato: ridotta alterazione dell’inclinazione dei canini e degli incisivi. - Ridotta chiusura di spazi. - Utilizzato nel 60% dei casi. Tutti i brackets che producono un’inclinazione della radice linguale o palatale sono considerati supertorque. CONSIDERAZIONI SUL TORQUE 1. Severità dell’affollamento 2. Meccanica 3. Posizione della corona e della radice 4. Muscolatura facciale 5. Spessore dei tessuti parodontali 6. Posizione finale del dente Torque linguale o palatino della radice +15° Torque linguale della corona HIGH TORQUE O SUPER TORQUE -Nella II classe 2^ div. - Meccanica di II classe con uso di elastici e come prevenzione della perdita di controllo del torque. - Nei casi di estrazione usando brackets con supertorque negli incisivi superiori e basso torque negli incisivi inferiori per contrastare le forze di meccaniche di II classe degli elastici utilizzati nella retrazione, per evitare l’eccessiva lingualizzazione degli incisivi superiori e la vestibolarizzazione degli incisivi inferiori. - Nella III classe (solo negli incisivi inferiori) per evitare l’eccessiva inclinazione linguale della corona dovuta all’uso degli elastici. - Casi di estrazione di incisivi inferiori. - Canini con la radice impattata vestibolarmente, o canini con la corona inclinata palatale, estrazioni di primi premolari. - Compensazione degli incisivi inferiori nei casi chirurgici. - Utilizzati nel 20% dei casi. L’utilizzo dei brackets di basso torque negli incisivi inferiori con problemi parodontali deve essere evitato. SELEZIONE DEL LOW TORQUE - Incisivi superiori proinclinati o canini superiori posizionati palatalmente. - Centrali che necessitano una verticalizzazione. - Utilizzo di elastici di III classe, per prevenire l’eccessiva vestibolarizzazione e la perdita di controllo del torque dovuto all’azione mesializzante di tali elastici; in associazione anche alla maschera facciale. - Casi di severo affollamento e morso aperto anteriore dovuto alle abitudini viziate o all’interposizione della lingua. - Per aumentare la lunghezza dell’arcata quando gli incisivi sono lingualizzati, ma con un torque quasi normale. - Nel caso di estrazione con affollamento moderato/severo con limitazione del profilo molle. - Quando si utilizzano meccaniche di avanzamento di II classe o apparecchi tipo herbst (solo negli incisivi inferiori) per ridurre la tendenza all’inclinazione vestibolare della corona. - Nella III classe (solo negli incisivi superiori) per evitare -6° -3° STANDARD TORQUE + 15° STANDARD Torque vestibolare della corona Torque linguale o palatino della radice Torque vestibolare della radice Torque vestibolare della corona +22° -1° 0° HIGH TORQUE + 22° HIGH TORQUE Torque vestibolare della corona Torque linguale della radice l’eccessiva inclinazione vestibolare della corona dovuta all’uso degli elastici. - In caso di utilizzo del lip bumper. - Utilizzati nel 20% dei casi. Tutti i bracket che producono inclinazioni vestibolari della radice e linguali o palatine della corona sono considerati di basso torque. Torque vestibolare della radice +2° Torque linguale della corona -11° -11° LOW TORQUE LOW TORQUE Torque linguale della corona Torque vestibolare della radice 9 ARCHI DEL SISTEMA EASYCLIP - FORMATO DAMON FASE 1 .013” .014” .016” .018” INIZIALE - ARCHI ROTONDI LEGGERI, CONTOUR NITI CONTOUR NITI TERMOATTIVO UNIVERSALE CONTOUR NITI TERMOATTIVO UNIVERSALE* CONTOUR NITI TERMOATTIVO UNIVERSALE CONTOUR NITI TERMOATTIVO UNIVERSALE* CODICE 10039554 10039555 10039556 10039557 FASE 2 .014” x .025” .016” x .025” .017” x .025” .017” x .025” .018” x .025” .018” x .025” .018” x .025” .016” x .025” 34 mm .016” x .025” 38 mm .017” x .025” 34 mm .017” x .025” 38 mm .019” x .025” 34 mm .019” x .025” 38 mm .016” x .025” 34 mm .016” x .025” 38 mm .017” x .025” 34 mm .017” x .025” 38 mm .019” x .025” 34 mm .019” x .025” 38 mm LAVORO - ARCHI RETTANGOLARI, CONTOUR NITI CONTOUR NITI TERMOATTIVO UNIVERSALE* CONTOUR NITI TERMOATTIVO UNIVERSALE* CONTOUR NITI TERMOATTIVO SMALL CONTOUR NITI TERMOATTIVO MEDIUM CONTOUR NITI TERMOATTIVO UNIVERSALE* CONTOUR NITI TERMOATTIVO SMALL* CONTOUR NITI TERMOATTIVO MEDIUM* CONTOUR NITI TERMOATTIVO 20° TORQUE ANTERIORE** CONTOUR NITI TERMOATTIVO 20° TORQUE ANTERIORE** CONTOUR NITI TERMOATTIVO 20° TORQUE ANTERIORE** CONTOUR NITI TERMOATTIVO 20° TORQUE ANTERIORE** CONTOUR NITI TERMOATTIVO 20° TORQUE ANTERIORE** CONTOUR NITI TERMOATTIVO 20° TORQUE ANTERIORE** CURVA INVERSA NITI TERMOATTIVO 20° TORQUE ANTERIORE** CURVA INVERSA NITI TERMOATTIVO 20° TORQUE ANTERIORE** CURVA INVERSA NITI TERMOATTIVO 20° TORQUE ANTERIORE** CURVA INVERSA NITI TERMOATTIVO 20° TORQUE ANTERIORE** CURVA INVERSA NITI TERMOATTIVO 20° TORQUE ANTERIORE** CURVA INVERSA NITI TERMOATTIVO 20° TORQUE ANTERIORE** CODICE 10039558 10039560 10039578 10039581 10039561 10039579 10039582 10039736 10039740 10039738 10039741 10039739 10039742 10039737 10039745 10039743 10039746 10039744 10039747 FASE 3 E 4 .016” x .025” .017” x .025” .017” x .025” .017” x .025” .019” x .025” .019” x .025” .019” x .025” .019” x .025” .019” x .025” .019” x .025” .019” x .025” .019” x .025” .019” x .025” ARCHI DI FINITURA ACCIAIO UNIVERSALE TMA UNIVERSALE TMA SMALL TMA MEDIUM CONTOUR NITI TERMOATTIVO UNIVERSALE CONTOUR NITI TERMOATTIVO SMALL CONTOUR NITI TERMOATTIVO MEDIUM TMA UNIVERSALE TMA SMALL TMA MEDIUM ACCIAIO UNIVERSALE ACCIAIO SMALL ACCIAIO MEDIUM CODICE 10039599 10039593 10039595 10039597 10039735 10039580 10039583 10039594 10039596 10039598 10039600 10039601 10039602 KIT EASYCLIP SEQUENZA ARCHI UNIVERSALI PER CASO SINGOLO * ARCHI PIÙ UTILIZZATI ** CONFEZIONE DA 5 ARCHI 10 10039603 SEQUENZA TIPICA DEGLI ARCHI SEQUENZA MINIMA DEGLI ARCHI .014 CONTOUR NITI DOLORE MODERATO/AFFOLLAMENTO SENZA DOLORE/AFFOLLAMENTO .014 X .025/.016 X .025 CNITI .014 X .025 CNITI .018 X .025 CNITI .018 X .025 CNITI PANORAMICA/RIBONDAGGIO IN CASO DI RIBONDAGGIO: ARCO .018/ 6 SETTIMANE .019 X .025 ACCIAIO /.019 X .025 TMA SEQUENZA TIPICA DEGLI ARCHI INFERIORE SUPERIORE Fase iniziale Fase di Lavoro Filo rotondo leggero Fili intermedi Edgewise NiTi 10 – 12 settimane per arco 8 – 10 settimane per arco .014 Contour NiTi Inizio del movimento dentale. Livellamento, allineamento e inizio dello sviluppo della forma di arcata. .014 Contour NiTi Inizio del movimento dentale. Livellamento, allineamento e inizio dello sviluppo della forma di arcata. .014 x .025 Contour NiTi Utilizzato quando l’arco .016 x .025 è molto difficile da collocare. .018 x .025 Contour NiTi Sequenza ideale dopo il .014 x .025 nella preparazione dell’arcata. .016 x .025 Utilizzato nelle arcate più livellate e sviluppate. .018 x .025 TMA Quando è necessario torque addizionale per finalizzare lo sviluppo di arcata. .014 x .025 Contour NiTi Utilizzato quando l’arco .016 x.025 è molto difficile da collocare. .016 x .025 Contour NiTi Utilizzato nelle arcate già con buon livellamento per favorire lo sviluppo delle arcate. .018 x .025 Contour NiTi Sequenza ideale dopo il .014 x .025 nella preparazione dell’arcata. Fase Finale Archi di finitura Finire sempre l’arcata superiore con un arco .019 x .025. .019 x .025 in acciaio con gancio: eccellente arco per la finalizzazione del trattamento. Utilizzato per mantenere la stabilità dell’arcata durante la correzione antero/posteriore e la chiusura di spazi .019 x .025 TMA: arco finale di dettagliamento utilizzato quando è richiesto torque addizionale per la finalizzazione. .016 x .025 in acciaio con gancio: buon arco di finalizzazione quando è richiesto più gioco e quindi meno controllo del torque. Suggerito in I e II classe o in casi con tendenze di morso aperto anteriore. .019 x .025 in acciaio con gancio: utilizzati per mantenere la stabilità dell’arcata durante la correzione antero/posteriore e la chiusura degli spazi. Indicato quando si usano elastici di II classe heavy o quando si scelgono gli attacchi low torque per gli inferiori. .019 x .025 TMA: arco finale di dettagliamento. Utilizzato quando è richiesto torque addizionale per la finalizzazione. 11 SEQUENZA TIPICA DEGLI ARCHI SEQUENZA DEGLI ARCHI IN CASO DI AFFOLLAMENTO SEVERO INFERIORE SUPERIORE Fase iniziale Fase di Lavoro Filo rotondo leggero Fili intermedi Edgewise NiTi 10 – 12 settimane per arco 8 – 10 settimane per arco .013 Contour NiTi Inizio del movimento dentale. Livellamento, allineamento e sviluppo della forma di arcata. .016 Contour NiTi Usato come secondo arco quando è richiesta una forza leggermente superiore per continuare il livellamento e l’allineamento. .013 Contour NiTi Inizio del movimento dentale. Livellamento, allineamento e sviluppo della forma di arcata. .016 Countour NiTi Usato come secondo arco quando è richiesta una forza leggermente superiore per continuare il livellamento e l’allineamento. .014 x .025 Contour NiTi Utilizzato quando è richiesto maggior sviluppo della forma di arcata e il .016 x .025 è difficile da collocare. .016 x .025 Contour NiTi Utilizzato in forme di arcate ben sviluppate. .014 x .025 Contour NiTi Utilizzato quando è richiesto maggior sviluppo della forma di arcata e il .016 x .025 è difficile da collocare. .016 x .025 Contour NiTi Utilizzato in forme di arcate ben sviluppate. Fase Finale Archi di finitura .018 x .025 Contour NiTi Sequenza ideale dopo lo .014 x .025 nella preparazione dell’arcata. .018 x .025 Contour NiTi Sequenza ideale dopo lo .014 x .025 nella preparazione dell’arcata. Finire sempre l’arcata superiore con un arco .019 x .025. .019 x .025 in acciaio con gancio: eccellente arco per la finalizzazione del trattamento. Utilizzato per mantenere la stabilità dell’arcata durante la correzione antero/posteriore e la chiusura di spazi. .019 x .025 TMA: arco finale di dettagliamento utilizzato quando è richiesto torque addizionale per la finalizzazione. .016 x .025 in acciaio con gancio: buon arco di finalizzazione quando è richiesto più gioco e quindi meno controllo del torque. Suggerito in I e II classe o in casi con tendenze di morso aperto anteriore. .019 x .025 in acciaio con gancio: utilizzato per mantenere la stabilità dell’arcata durante la correzione antero/posteriore e la chiusura degli spazi. Indicato quando si usano elastici di II classe heavy o quando si scelgono attacchi low torque per gli inferiori. .019 x .025 TMA: arco finale di dettagliamento utilizzato quando è richiesto torque addizionale per la finalizzazione. SEQUENZA DEGLI ARCHI IN CASO DI MORSO PROFONDO Fase iniziale 10 – 12 settimane per arco 8 – 10 settimane per arco SUPERIORE Fili intermedi Edgewise NiTi INFERIORE 12 Fase di Lavoro Filo rotondo leggero .014 Contour NiTi Inizio del movimento dentale. Livellamento, allineamento e sviluppo della forma di arcata. .014 Contour NiTi Inizio del movimento dentale. Livellamento, allineamento e inizio dello sviluppo della forma di arcata. .016 Contour NiTi Utilizzato come secondo arco quando sono richieste forze leggermente superiori per continuare il livellamento e allineamento. .014 x .025 Contour NiTi Utilizzato quando l’arco .016 x .025 è molto difficile da collocare. .016 x .025 Contour NiTi Utilizzato nelle arcate più livellate e sviluppate. .014 x .025 Contour NiTi Utilizzato quando l’arco .016 x .025 è molto difficile da collocare. .017 x .025 Contour NiTi Pre-torque curva inversa indicato in casi di II classe div. 2 quando è richiesto un torque anteriore addizionale. .017 x .025 Contour NiTi curva inversa indicato in casi di II classe div. 1 quando è richiesta la sola intrusione. .017 x .025 Contour NiTi curva inversa sequenza ideale dopo il .014 x .025 nella preparazione dell’arcata. .019 x .025 Contour NiTi pre-torque curva inversa indicato nei casi di II classe div. 2 quando è richiesto un torque anteriore addizionale. .018 x .025 TMA Sequenza ideale dopo il .014 x .025 nella preparazione dell’arcata. .016 x .025 Contour NiTi Utilizzato nelle arcate ben sviluppate. Fase Finale Archi di finitura .018 x .025 Contour NiTi Sequenza ideale dopo gli archi con curva inversa per continuare lo sviluppo della forma di arcata. Finire sempre l’arcata superiore con un arco .019 x .025. .019 x .025 in acciaio con gancio: eccellente arco per la finalizzazione del trattamento. Utilizzato per mantenere la stabilità dell’arcata durante la correzione antero/posteriore e la chiusura di spazi. .019 x .025 TMA: arco finale di dettagliamento utilizzato quando è richiesto torque addizionale per la finalizzazione. .016 x .025 in acciaio con gancio: buon arco di finalizzazione quando è richiesto più gioco e quindi meno controllo del torque. Suggerito in I e II classe o in casi con tendenze di morso aperto anteriore. .019 x .025 in acciaio con gancio: utilizzato per mantenere la stabilità dell’arcata durante la correzione antero/posteriore e la chiusura degli spazi. Indicato quando si usano elastici di II classe heavy o quando si scelgono attacchi low torque per gli inferiori. .019 x .025 TMA: arco finale di dettagliamento. Utilizzato quando è richiesto torque addizionale per la finalizzazione. SEQUENZA TIPICA DEGLI ARCHI FASE INIZIALE – ARCHI CONTOUR NITI TERMOATTIVI ROTONDI FORMATO DAMON Arco iniziale .013: utilizzato solamente nei casi con grosso affollamento o compromissione del parodonto. Tempo di permanenza: da 10 a 12 settimane. .014: è l’arco iniziale più utilizzato per il livellamento e l’allineamento. Inizia lo sviluppo dell’arcata stimolando l’attività cellulare. Gli stop degli archi devono essere posizionati sulla linea mediana o il più lontano possibile dall’affollamento per evitare che l’arco fuoriesca dalla parte distale dei tubi molari. Tempo di permanenza: da 10 a 12 settimane. .016/.018: arco per completare il livellamento e l’allineamento. Gli stops degli archi devono essere utilizzati nella linea mediana o più lontano possibile dall’affollamento per evitare che l’arco scorra distalmente ai tubi. La scelta fra questi 2 archi è a discrezione dell’ortodontista in funzione del risultato ottenuto con lo .014. Tempo di permanenza: da 10 a 12 settimane. È raccomandabile una visita di controllo tra la 5° e la 6° settimana per controllare gli eccessi di filo distali ai tubi. Non includere i secondi molari nei primi archi .013 e .014. Attenzione: gli archi nel formato Damon sono maggiormente espansi trasversalmente. Controllare che gli archi siano completamente inseriti negli slot prima di chiudere le clips. FASE DI LAVORO – ARCHI RETTANGOLARI CONTOUR NITI TERMOATTIVI ROTONDI AD ALTA TECNOLOGIA .014 x .025: per continuare lo sviluppo dell’arcata completando il livellamento e l’allineamento e dare inizio alla correzione effettiva della rotazione. Tempo di permanenza: da 8 a10 settimane. .016 x .025: per continuare lo sviluppo dell’arcata lavorando sulla correzione della rotazione. Tempo di permanenza: da 8 a10 settimane. Fino a questa misura di archi la forma è quella universale. .018 x .025: permette una risoluzione del 90% delle rotazioni con inizio del controllo del torque e correzioni delle angolazioni. Se questo arco resta più di 8 settimane, l’arcata dentale prenderà la forma dell’arco. Prendere un morso in cera dell’arcata inferiore prima di lasciare l’arco oltre le 8 settimane. Questa impronta in cera servirà da guida per l’individuazione degli archi per la fase di finalizzazione. Consolidamento della dimensione antero/posteriore con Tie-Backs (legature continue) sotto gli archi. Tempo di permanenza: 8 settimane al massimo. L’arco .016 x .025 è quello minimo per consolidare gli spazi del segmento 3-3 o 6-6 con legature o catenelle elastiche sotto il filo. Può essere sostituito con il Contour NiTi .017 x .025” o TMA .018 x .025. A partire dall’arco .017x .025, è possibile scegliere 3 forme d’arcata diverse per il miglior adattamento alla forma specifica dell’arcata del paziente in Nitinol, acciaio e TMA. FASE DI FINALIZZAZIONE .016 x .025 acciaio con ganci: utilizzati per la finalizzazione dell’arcata inferiore quando non necessitano torque e angolazioni addizionali. Tempo di permanenza: da 20 a 30 settimane. .019 x .025 acciaio con ganci: utilizzati nei 50% dei casi per la finalizzazione delle arcate superiori e inferiori. In tali archi si possono aggiungere pieghe e torque per la loro individualizzazione. Tempo di permanenza: da 20 a 30 settimane. .019 x .025 TMA con ganci: archi utilizzati nel 50% dei casi per la finalizzazione. Il TMA è una lega con caratteristiche di maggior attrito rispetto all’acciaio, ideale quindi per imprimere torque contenuto nel bracket o addizionale se necessario. Tempo di permanenza: da 20 a 30 settimane. Gli archi di finalizzazione devono essere usati con ganci “T loop” posizionati mesialmente ai canini per consolidare la dimensione antero/posteriore e gli spazi delle arcate. I ganci possono anche essere utilizzati per l’aggancio degli elastici e una miglior distribuzione delle forze o per una collocazione di molle per la retrazione in blocco del segmento anteriore da canino a canino. Per la customizzazione o individuazione dell’arco ideale è consigliabile prendere un’impronta in cera dell’arcata inferiore alla fine della fase di lavoro, considerando l’arco .017 x .025 come limite per la realizzazione della registrazione in cera. Alla fine dell’utilizzo di questo arco, la forma di arcata ottenuta è la forma specifica per questo paziente. Non è consigliabile espandere l’arcata trasversalmente oltre questa dimensione. La costruzione dell’arco ideale finale, prendendo come riferimento l’impronta in cera dell’arcata inferiore, è fatta programmando per tutta l’estensione dell’arcata superiore un’espansione di 2 mm in più rispetto all’arco inferiore. Questi archi ideali nel 50% dei casi sono costruiti in acciaio e nell’altro 50% in TMA. La contenzione viene fatta con gli stessi tipi di apparecchi mobili utilizzati nei trattamenti convenzionali. Il filo per splintaggio linguale degli incisivi superiori è lo .016 x .022 twistflex mentre per gli inferiori da 3 a 3 è il filo 0,7 mm. 13 Distribuito da www.aditek.com.br Dental Trey via Partisani, 3 - 47016 Fiumana Predappio (FC) - Italy Tel. +39 (0)543 929111 - Fax +39 (0)543 940659 www.dentaltrey.it - [email protected]