Finanza e innovazione I e II
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Finanza e innovazione I e II
Finanza e Innovazione Primo e secondo quaderno Finance and Innovation First and second paper Finanza e Innovazione Primo e secondo quaderno Finanza e Innovazione Primo quaderno Position paper per le Istituzioni Il presente documento non ha l’ambizione di offrire una riflessione esaustiva ed analitica sulle politiche per la ricerca e l’innovazione tecnologica, bensì sintetizzare alcuni indirizzi emersi nel Forum “Finanza & Innovazione” tenutosi a Milano, il 12 Ottobre 2001. Questi indirizzi rappresentano gli elementi chiave del dibattito intercorso, articolato su tre filoni - finanza innovativa, leva fiscale e raccordo istituzionale – tesi a creare in Italia un contesto più favorevole all’innovazione e alla nascita di nuove imprese tecnologiche. Nel dibattito sono intervenuti i seguenti relatori: Lilia Alberghina – Università di Milano Bicocca Giampio Bracchi – Politecnico Milano e Intesa BCI Anna Gervasoni – AIFI e Università LIUC Marco Nicolai – Finlombarda S.p.A. Alberto Pieri – FAST Riccardo Viale – Università di Milano Bicocca e Fondazione Rosselli Giancarlo Aliberti – APAX Partners & Co. Venture Franceso Archetti – Consorzio Milano Ricerca Giovanni Barbieri – Italtel Luciano Caglioti – Università La Sapienza Roma Maurizio Caio – TL com Capital Partners Limited Sergio Campodall’Orto – Politecnico Innovazione Raffaele Cattaneo – Regione Lombardia Walter Cernoia – FEI Alessandro Clerici – ABB Eugenio Corti – APSTI Gianni Fabri – Italtel e Commissione MIUR Mario Carlo Ferrario – Finlombarda Gestioni SGR S.p.A. Gian Maria Gros Pietro – ENI Ubaldo Livolsi – Livolsi & Partners e Fondazione Cariplo Dario Monti – Centro Ricerche FIAT Carlo Pisanti – Banca d’Italia Giovanni Puglisi – Università IULM e Unesco Luigi Ricciardi – Biopolo Milano Carlo Rizzuto – Sincrotrone Trieste e Università di Genova Aldo Romano – ISUFI e Università di Lecce Umberto Rosa – SNIA e Assolombarda Luigi Rossi Bernardi – Segreteria Tecnica della Programmazione della Ricerca MIUR e Università di Milano Silvio Rubbia – Gramma Srl Sergio Sambonet – 3i Fabio Sattin – Private Equity Partners Massimo Sordi – Camera di Commercio di Milano Renato Ugo – AIRI e Università di Milano Stefano Venturi – Cisco Guido Venturini – Federchimica Raffaello Vignali – Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia (IReR) Mario Zanone Poma – Mediocredito Lombardo S.p.A. e Fondazione Cariplo Finanza e Innovazione - Position paper per le Istituzioni III A seguito del dibattito, oltre alla redazione del presente Position Paper, sono stati attivati gruppi di lavoro per proporre approfondimenti dettagliati sulle linee di indirizzo proposte. I temi di analisi che saranno oggetto di ulteriore specifiche proposte riguardano: FINANZA INNOVATIVA schema di intervento tipo delle Regioni e enti locali a favore del capitale di rischio; strumenti finanziari di quasi equity con garanzia pubblica a favore degli start-up tecnologici. LEVA FISCALE applicazione del credito d’imposta alle imprese di iniziativa nazionale; applicazione del credito d’imposta alle imprese di iniziativa regionale; sgravi fiscali per il sistema della ricerca: università e centri di ricerca. PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA definizione di uno schema tipo Accordi di Programma Quadro Governo-Regioni per le politiche della ricerca e innovazione tecnologica; modalizzazione e proceduralizzazione di un nuovo istituto di programmazione delle risorse per lo sviluppo locale: il patto per la competitività; indirizzi per definire standard di accreditamento dei centri di eccellenza e dei centri di trasferimento tecnologico. IV Finanza e Innovazione - Position paper per le Istituzioni INDICE EXECUTIVE SUMMARY 1 CAPITOLO 1: LA FINANZA INNOVATIVA PER LA PROMOZIONE DEGLI INVESTIMENTI IN R&S 1.1 Finanza innovativa per le politiche della R&S e orientamenti comunitari 1.2 Venture capital per l’ipresa innovativa e collaborazione pubblico-privato 1.3 Finanza per la R&S: non solo venture capital 3 3 5 6 CAPITOLO 2: L’IMPIEGO DELLA LEVA FISCALE PER LE POLITICHE DELLA R&S 2.1 I tempi della burocrazia non sono quelli dell’innovazione: velocizzazione e snellimento dei tempi di erogazione con la leva fiscale 2.2 La leva fiscale: un aiuto orizzontale 2.3 La leva fiscale: business environment e produttività 2.4 La leva fiscale e la capitalizzazione d’impresa 2.5 La leva fiscale e il triangolo della creazione di valore della conoscenza CAPITOLO 3: RACCORDO E INTEGRAZIONE ISTITUZIONALE E COLLABORAZIONE PUBBLICO-PRIVATA PER LA R&S 3.1 La dimensione anche regionale e locale “dello spazio della ricerca” 3.2 Trasferimento tecnologico e collaborazione tra imprese e università 3.3 La concentrazione delle risorse sulle eccellenze 3.4 La programmazione negoziata: strumento di raccordo tra mondo pubblicoe privato nelle politiche per la R&S Finanza e Innovazione - Position paper per le Istituzioni 8 8 9 10 10 11 12 12 13 14 16 V EXECUTIVE SUMMARY Affinché l’Italia possa giocare un ruolo decisivo nella sfida mondiale della competitività, è evidente che sono indifferibili tre scelte di fondo: considerata la comunque scarsa disponibilità finanziaria dei soggetti pubblici e, al contrario, la disponibilità di risorse dei mercati finanziari, che perdura nonostante il meno favorevole contesto attuale dell’economia, è obbligatorio l'orientamento delle politiche per lo sviluppo e la ricerca anche verso l'impiego di strumenti di mercato, di strumenti di Finanza Innovativa in partnership con il sistema privato. sburocratizzare, rendendo flessibile e veloce il sistema di incentivazione della R&S, utilizzando tra le tipologie di intervento, la Leva Fiscale. rafforzare e riequilibrare l’impegno delle risorse pubbliche a favore delle eccellenze e delle politiche per la competitività, facendo convergere, nel riconoscimento di questa priorità, le varie politiche e le amministrazioni di vario livello, garantendo il coordinamento e l’addizionalità delle risorse delle amministrazioni centrali e periferiche: i Patti per la competitività. Finanza e Innovazione - Position paper per le Istituzioni 1 CAPITOLO 1 LA FINANZA INNOVATIVA PER LA PROMOZIONE DEGLI INVESTIMENTI IN R&S 1.1 Finanza innovativa per le politiche della R&S e orientamenti comunitari Già nel “Libro Verde sull’Innovazione” del 1995 della Commissione Europea1 è esplicitato il nesso tra l’evoluzione dei sistemi finanziari e una politica macroeconomica favorevole all'innovazione. Viene, infatti, ribadito come “il finanziamento resta l'ostacolo all'innovazione più frequentemente citato dalle imprese, indipendentemente dalle loro dimensioni, in tutti i paesi dell'Unione Europea e praticamente in tutti i settori”. In forza di tale riconoscimento ben 6 delle 13 linee d’azione suggerite dal documento comunitario erano dedicate al miglioramento del finanziamento all’innovazione. Gli stessi temi sono stati riproposti dai Piani d'azione per l'Innovazione in Europa2 e dal Programma integrato per le piccole e medie imprese3. Tali sfide sono state riproposte nel Vertice Europeo di Amsterdam del giugno 1997, propedeutico alle iniziative della BEI e del FEI su questo tema e alla attivazione delle prime facilities comunitarie a favore del venture capital. Gli stessi inviti si trovano nella Comunicazione della Commissione, del 18 gennaio del 2000, “Verso uno spazio europeo della ricerca”4, dove, a fronte della considerazione secondo la quale “i mercati finanziari europei non hanno ancora debitamente riconosciuto il valore economico degli investimenti nella conoscenza e la disponibilità di capitale di rischio destinato a finanziare l’innovazione continua ad essere limitata”, si rileva la necessità di stimolare la creazione d’impresa e l’investimento nel capitale di rischio. L’iniziativa comunitaria, oltre ad una molteplicità di comunicazioni e raccomandazioni, ha attivato due piani d’azione: il Piano d’Azione sul Capitale di Rischio5 e il Piano d’Azione sui Servizi Finanziari6. Oltre a ciò un numero sempre più consistente di studi evidenzia l'interrelazione tra la crescita economica, l’occupazione e la disponibilità diretta di finanziamenti all'innovazione, e conferma che l'accesso al capitale di rischio può svolgere una funzione essenziale7. Nonostante ciò, i miglioramenti che il nostro sistema registra sono troppo lenti per invertire il gap di competitività con i nostri concorrenti internazionali. 1 2 3 4 5 6 7 COM(1995) 688. COM(1996) 589. COM(1996) 329. COM(2000) 6. COM(1998) 552. COM(1999) 232. Comunicazione della Commissione “Attuazione del primo Piano d’Azione per l’Innovazione in Europa” COM(1997) 736; Conclusioni del Vertice Europeo di Cardiff (Giugno 1998); Euro Paper della Commissione Europea “I mercati del capitale di rischio, una chiave per la creazione di occupazione in Europa, dalla frammentazione all’integrazioFinanza e Innovazione - Position paper per le Istituzioni 3 Capitolo 1 Se possiamo dare per scontata l’importanza della finanza innovativa per le politiche della R&S, meno scontate risultano le modalità di promozione di questi strumenti. Può essere utile riferirsi alle modalità d’intervento più diffuse in Europa per agevolare l’impiego del capitale di rischio e verificare e valutare le esperienze di questi ultimi anni attivate dai diversi Stati Membri. Una semplice ricognizione permette di verificare come ricorrenti siano le sperimentazioni relative a fondi mobiliari chiusi di iniziativa pubblica in partnership con il sistema privato. Tali iniziative hanno posto anche il problema della compatibilità di questi regimi d’aiuto con il Trattato CE tanto che la D.G. Concorrenza ha ritenuto necessario esprimere in una sua Comunicazione l’orientamento in materia di Aiuti di Stato al settore del Venture Capital8. Anche Banca d‘Italia ha sensibilmente affrontato e condiviso la promozione dei fondi d’investimento per le politiche di R&S (si veda nel box, la sintesi della normativa emanata in tema di SGR dedicate all’istituzione di fondi d’investimento per la ricerca applicata). Nel luglio del 2001, la Banca d’Italia ha riconosciuto alle SGR dedicate all’istituzione di fondi chiusi di venture capitala riservati a investitori qualificati la possibilità di costituirsi con un capitale minimo di soli 100.000 €, considerevolmente inferiore a quello richiesto alle SGR ordinarie, pari a 1 milione €. L’innovazione viene incontro alle esigenze di Università e centri di ricerca, che avevano manifestato interesse ad utilizzare i fondi di investimento chiusi riservati a investitori qualificati per finanziare la ricerca scientifica finalizzata ad applicazioni industriali. Per questo tipo di iniziative, infetti, il capitale minimo richiesto di 1 milione € si era rivelato troppo elevato rispetto alle esigenze organizzative e alla entità limitata dei patrimoni da gestire. L’impiego del capitale minimo di 100.000 € è conseguito alle seguenti condizioni: a) partecipanti al capitale della SGR: la maggioranza assoluta del capitale sociale deve essere detenuta da Università, centri di ricerca con personalità giuridica autonoma, enti pubblici territoriali, fondazioni universitarie, consorzi universi- 8 4 ne” N.12 Dicembre 1999; Comunicazione della Commissione “Incentivi della competitività delle imprese europee a fronte della globalizzazione” COM(1998) 718; Seconda Comunicazione della Commissione Europea “Il capitale di rischio: attuazione del Piano d’Azione, proposte per il futuro” COM(1999) 493; Comunicazione della Commissione Europea “Relazione sulla valutazione del Terzo Programma Pluriennale relativo alle piccole e medie imprese nell’Unione Europea” COM(1999) 319; Relazione della Commissione Europea “Sulle azioni concertate con gli Stati Membri nel campo della politica delle imprese” COM(1999) 569; Relazione della Commissione Europea “Piano d'Azione per i servizi finanziari - Relazione sullo stato di attuazione” COM(1999) 630; Comunicazione della Commissione Europea “Verso uno Spazio Europeo della Ricerca” COM(2000) 6; Conclusioni del Vertice Europeo di Lisbona (Marzo 2000); Decisione del Consiglio Europeo “Relativa ad un Programma Pluriennale a favore dell’impresa e dell’imprenditorialità, in particolare per le piccole e medie imprese” GUCE L338/84 del 29/12/2000; Comunicazione della Commissione Europea “Progressi realizzati in tema di servizi finanziari – Seconda relazione” COM(2000) 336; Comunicazione della Commissione Europea “L’innovazione in un’economia fondata sulla conoscenza” COM(2000) 567; Comunicazione della Commissione Europea “Relazione provvisoria riguardante il Piano d’Azione sul capitale di rischio” COM(2000) 658; Comunicazione della Commissione Europea “Progressi realizzati in tema di servizi finanziari – Terza relazione” COM(2000) 692/2; Conclusioni del Vertice Europeo di Stoccolma (Marzo 2001); Comunicazione della Commissione Europea “Servizi finanziari, sfide politiche – Quarta relazione” COM(2001) 286; Commission Staff Working Paper “Enterprises’ Access to Finance” SEC(2001) 1667; Comunicazione della Commissione “Attuazione del Piano d’Azione del Capitale di Rischio” COM(2001) 605. 2001/C 235/03 OJ 235, 21.08.2001. Finanza e Innovazione - Position paper per le Istituzioni FINANZA INNOVATIVA tari partecipai solo da: Università, fondazioni universitarie, enti pubblici territoriali, Camere di Commercio; b) sottoscrittori dei fondi: possono sottoscrivere quote dei fondi, e dunque apportare le risorse finanziarie occorrenti, esclusivamente gli investitori che la regolamentazione vigente definisce qualificati (banche, fondi pensione, imprese di assicurazione, …). Qualora tra gli investitori siano incluse persone fisiche , deve essere prevista una sottoscrizione minima di 250.000 €; c) oggetto degli investimenti: le disponibilità del fondo devono essere investite in azioni, o in altri titoli rappresentativi di capitale di rischio, di società che : - siano di recente costituzione, ovvero siano da costituire; - abbiano come oggetto sociale l’attività di ricerca e l’utilizzo industriale dei risultati della ricerca stessa, nell’ambito di nuove iniziative ad alto contenuto tecnologico; d) limite massimo di patrimonio gestito: ogni SGR può gestire risorse finanziarie per un importo complessivamente non superiore a 25 milioni di Euro. Qualora l’importo venga superato, si applica la disciplina sul capitale delle SGR ordinarie. 1.2 Venture capital per l’impresa innovativa e collaborazione pubblico-privato Indipendentemente dal sistema d’incentivazione adottato, la collaborazione pubblico-privato nel venture capital deve tenere in debito conto gli orientamenti dell’EVCA: “Public funds should be invested only when partnered by professional private equity and to avoid market distortion and ensure maintenance of sound professional and commercial principles, public funds should only be deployed alongside professional private sector venture capital or private equity.” Le condizioni da rispettare sono, quindi, due: l’abbinamento delle risorse pubbliche a quelle private al fine di garantire un effetto leva delle risorse pubbliche; l’acquisizione del know-how privato nella gestione delle risorse pubbliche. Anche la Commissione, in un suo working paper9, raccomanda che il supporto pubblico sia impiegato per attuare un effetto leva con le risorse private nella provvista di agevolazioni per le start-up nelle difficili fasi iniziali della vita d’impresa, dove il problema finanziario è maggiormente critico. Il finanziamento con capitale di rischio incentiva la competitività nel mercato. Il sussidio tradizionale riduce la pressione finanziaria sui manager e ciò genera minor efficienza. Al contrario la partnership di un venture capitalist, contribuendo con apporto di capitale di rischio, esige dal management un rendimento significativo che stimola alla produttività e all’iniziativa. 9 Commission Staff Working paper “Enterprises access to finance” SEC-2001 1667. Finanza e Innovazione - Position paper per le Istituzioni 5 Capitolo 1 1.3 Finanza per la R&S: non solo venture capital Il venture capital non può soddisfare le esigenze dell’intero ciclo di finanziamento dell’innovazione. È, quindi, necessario programmare un’offerta finanziaria più ecletticamente modulata, in termini di strumenti e operatori coinvolti, in modo da garantire il finanziamento delle diverse fasi del ciclo di creazione della conoscenza e di trasformazione della stessa in valore economico. E ciò è tanto più vero nel momento attuale, in cui il nuovo contesto dei mercati ha portato a livello internazionale ad una drastica riduzione degli interventi del venture Capital, che si riflette in una misura ancora maggiore sull’Italia, già spesso trascurata nell’allocazione a livello europeo dei finanziamenti per start-up di alta tecnologia. La Commissione, nel già citato working paper sull’accesso alla finanza delle imprese10, volto ad esaminare ed approfondire quanto non era già stato trattato nel Piano d’Azione sul Capitale di rischio11, sottolinea come, in molti Stati membri, la tendenza è quella di promuovere, anche attraverso istituzioni pubbliche, un maggior impiego di strumenti di contenimento del rischio. Garanzie, controgaranzie e cogaranzie sono consigliate al fine di aiutare gli operatori del credito ad offrire una gamma di prodotti finanziari intermedi da abbinare al capitale di rischio, ai prestiti subordinati e ai prestiti a lungo termine. Questo è particolarmente raccomandato nell’ambito del finanziamento degli start-up di imprese innovative dove, a fronte di varie iniziative promosse a favore del capitale di rischio, si è rilevato un minor impegno nella promozione di prodotti “ibridi” che abbinino le caratteristiche dei prestiti e del capitale di rischio (mezzanine fund, venture leasing). Un approccio integrato tra le diverse agevolazioni pubbliche e le diverse modalità d’intervento finanziario è indicato dall’Unione Europea anche con il Memorandum di cooperazione tra la Commissione Europea, la BEI e il FEI del giugno 200112. In esso viene sottolineata la complementarietà dell’azione e degli strumenti di intervento di ciascuna istituzione: strumenti tradizionali nell’ambito del Programma Quadro della Ricerca della Commissione, e prestiti e capitale di rischio nell’ambito dell’Iniziativa Innovazione 2000 lanciata dalla BEI in coordinamento col FEI. Vengono, infatti, proposte linee di indirizzo per una utilizzazione complementare o integrata di questi strumenti, in funzione del fabbisogno di investimento che sorge nelle varie fasi del ciclo dell’innovazione, dall’idea al prodotto. Un caso esemplificativo è quello degli spin off universitari. Molti di questi, nella fase della vita d’impresa tecnicamente identificata come early stage, necessitano, rispetto alla fase di espansione del business, di finanziamenti meno consistenti delle tranche d’intervento finanziario medio degli operatori del venture capital. Pertanto, è necessario promuovere in queste fasi un intervento degli investitori informali di venture capital (business angels) o incentivare finanziamenti che integrino, così come avviene tradizionalmente all’estero, alcune agevolazioni pubbliche allo start-up con finanziamenti di mercato. 10 Commission Staff Working paper “Enterprises access to finance” SEC-2001 1667. 11 SEC(1998) 552. 12 Joint Memorandum establishing a framework for cooperation between the Community Framework Programme and the “Innovation 2000 Initiative”, between the European Community represented by the Commission of the European Communities and the European Investment Bank, June 2001. 6 Finanza e Innovazione - Position paper per le Istituzioni FINANZA INNOVATIVA All’estero un ruolo importante è svolto anche dai Fondi universitari (si pensi al fondo del MIT o di Stanford) fondi che, pur operando secondo le regole di mercato e gestiti da professionisti in completa autonomia rispetto alle gerarchie universitarie, possono svolgere la propria attività senza aspettative di profitto eccessivamente speculative. È importante in Italia favorire il sorgere di questi fondi universitari, anche in considerazione del fatto che, di fronte alla debolezza della nostra ricerca privata, è dalla ricerca universitaria che si attende un supporto per la nascita di imprese innovative ad alta tecnologie. Finanza e Innovazione - Position paper per le Istituzioni 7 CAPITOLO 2 L’IMPIEGO DELLA LEVA FISCALE PER LE POLITICHE DELLA R&S 2.1 I tempi della burocrazia non sono quelli dell’innovazione: velocizzazione e snellimento dei tempi di erogazione con la leva fiscale Il Libro Bianco del Ministero dell’Industria “ Velocità, semplicità e sviluppo” rileva che solo il 6% delle imprese italiane nuove ha beneficiato di finanziamenti pubblici e l’8% d’incentivi fiscali, mentre allo stesso tempo il 40% delle stesse vede nella burocrazia pubblica il problema principale della scarsa fruizione dei benefici pubblici. È questa un’osservazione dalla quale si coglie lo spunto per richiamare all’intensificazione di quel percorso di “sburocratizzazione” che la filosofia dello sportello unico ha cercato d’interpretare. Sembra utile, però, applicare la sburocratizzazione a partire dalla modalità stessa di programmare e progettare i sistemi d’incentivazione, una situazione in cui l’intermediazione dello Stato è tradizionalmente risultata all’atto pratico estremamente lenta, burocratica, costosa e molte volte inadeguata. Non si può obbligare l’impresa a lunghe attese dei bandi, spesso caratterizzati da linee di azione già datate, a difficili e a volte dubbie interpretazioni applicative, a defatiganti sistemi di controllo ex-ante ed ex-post e connesse rendicontazioni, per ottenere poi un contributo che, se si escludono le aree depresse e le PMI, può raggiungere per la ricerca precompetitiva al massimo il 35% lordo imposte, a fronte di eventuali vincoli addizionali (piani occupazionali, vincoli sui cespiti acquisiti, …. ). Questo iter lungo e complesso consente di ottenere un contributo che, bisogna precisare, nel corso degli ultimi anni, ha visto cambiare notevolmente il trattamento fiscale a cui è assoggettato, passando da una esenzione totale vigente fino al 1992 alla attuale situazione in cui i contributi sono assoggettati a tassazione. Il risultato è che lo Stato si riprende con una mano ciò che ha dato con l’altra. La velocità e la tempistica d’intervento sono fattori fondamentali da prendere in considerazione, in un contesto dove il ciclo di vita delle tecnologie e dei prodotti a cui sono applicate si è notevolmente contratto e i mercati sono estremamente competitivi. I tempi di selezione, approvazione e messa a disposizione dei fondi pubblici erogati in base a programmi coordinati di ricerca e innovazione a volte superano, nel nostro paese, gli stessi cicli di fruibilità dell’innovazione. Occorre allora spostare le risorse pubbliche dagli inefficienti progetti coordinati di filiera verso la leva di esenzioni e deducibilità fiscali o formule come i buoni formativi e i voucher tecnologici, che snelliscono e velocizzano il procedimento di erogazione adeguandolo ai tempi dell’innovazione. Nello stesso tempo si restituisce libertà all’impresa e si innesca una competizione meritocratica tra i centri d’eccellenza potenziali fornitori. 8 Finanza e Innovazione - Position paper per le Istituzioni LEVA FISCALE Rispetto agli attuali impieghi della leva fiscale, in forma di "bonus fiscale" o "credito d'imposta" (si pensi alla Legge 140/97; la legge 449/9713, art.5 e all’Articolo n° 14 e 15 del DM 8/8/00 N° 59314), esistono spazi applicativi ancora non praticati, come possono testimoniare le “best practices” internazionali, che possono interessare tre mondi, ognuno con le proprie specificità: Impresa, Finanza, Università e operatori della ricerca. Si citano ad esempio le seguenti esperienze europee: il sistema di monitoraggio della Commissione delle politiche e di piani nazionali per l’innovazione (Trend Chart on Innovation) cita numerosi casi di agevolazione fiscale alle imprese, istituiti nei Paesi Bassi (Schema WBSO), in Germania (Riforma Fiscale 2000), in Francia (Crédit d’Impôt Rechérche - CIR), in Portogallo (credito d’imposta per gli investimenti delle imprese in attività di R&S), e nel Regno Unito (incentivi fiscali per le PMI)15. per quanto riguarda la Finanza, alcuni Stati prevedono incentivi fiscali per gli investitori16: Francia (incentivi fiscali per investire nei Fonds Communs de placement pour l’Innovation), Paesi Bassi (Aunt Agata Scheme) e nel Regno Unito (Corporate Venturing Tax Relief). per quanto attiene la ricerca, si trovano esemplificazioni indicative delle misure fiscali introdotte nella detraibilità dalle tasse dei corsi post-laurea in Irlanda (Finance Act 2000 – Section 21), nella riforma dell’imposizione fiscale della proprietà intellettuale nel Regno Unito, e nella deducibilità dei contributi e delle donazioni per la ricerca e per gli istituti di ricerca in Slovenia. 2.2 La leva fiscale un aiuto orizzontale La Commissione, nella Comunicazione “La politica fiscale dell’Unione Europea – Priorità per gli anni a venire”17, abbina all’obiettivo primario della politica fiscale, sostanzialmente concentrato sull’eliminazione degli ostacoli fiscali all’esercizio delle quattro libertà fondamentali (libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali), gli altri obiettivi generali dell’UE, fra cui è espressamente citato: “favorire il conseguimento dell’obiettivo fissato a Lisbona secondo il quale l’UE deve diventare l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo”. Del resto, in un contesto produttivo come quello italiano, caratterizzato da una prevalenza di PMI (80% del fatturato complessivo nel 2000 e 80% di lavoratori in imprese con meno di 100 dipendenti) e senza filiere tecnologiche prioritarie, l’impiego della leva fiscale risulta una tipologia d’aiuto adeguata in quanto la sua natura d’aiuto orizzontale si presta al supporto di una promozione non settorialmente selettiva. La combinazione di vari strumenti d’intervento, quali le agevolazioni fiscali, per potenziare il volume generale della ricerca e dell’innovazione del sistema Italia, e gli 13 Relativa a nuove assunzioni a tempo pieno, nuovi contratti di ricerca commissionati all’esterno e nuove Borse di studio; 14 Intervento relativo alle assunzione di ricercatori, ai contratti di ricerca con università, alle borse di studio o ai dottorati oltre al distacco temporaneo di personale di ricerca pubblico; 15 Commissione Europea, Trend Chart on Innovation, “Innovation Policy in Europe 2000”, 2000; http://www.trendchart.cordis.lu, banca dati delle misure di politica innovativa in Europa; Commissione Europea, Trend Chart on Innovation, Trend report on “Innovation Finance”, December 2000. 16 Commissione Europea, Trend Chart on Innovation, “Innovation Policy in Europe 2000”. 17 COM(2001) 260 def. Finanza e Innovazione - Position paper per le Istituzioni 9 Capitolo 2 strumenti finanziari di mercato, per promuovere gli investimenti con riferimento a determinate fasi del ciclo dell’innovazione e a specifiche tipologie di imprese beneficiarie, rappresenta un esempio di approccio integrato al finanziamento della ricerca e dell’innovazione che la Commissione raccomanda. 2.3 La leva fiscale: Business environment e produttività Alcune analisi documentano come gli interventi di contribuzione pubblica18 producono, nei primi anni, una capitalizzazione d’impresa, senza tuttavia generare nel tempo un aumento della produttività. Il contributo pubblico risulta quindi tendenzialmente distorsivo dei comportamenti di un mercato concorrenziale e in aggiunta non crea incrementi di produttività. Del resto la competitività di un Sistema Paese dipende, più che dalla disponibilità di fattori produttivi (capitale e lavoro), dalle condizioni di produttività che nel paese questi fattori possono avere. L’innovazione tecnologica è in grado di aumentare il tasso di produttività di lavoro e capitale e va incentivata non con meccanismi che abbassino il costo di questi fattori ma con aiuti, quali la leva fiscale, che premino il reddito, cioè il risultato che una loro proficua applicazione può determinare. Le agevolazioni che riguardano le imposte intervengono in presenza di risultati aziendali positivi, ottenendo l’effetto congiunto di premiare lo sforzo applicativo delle politiche promosse e di selezionare l’applicazione su soggetti capaci di produrre reddito, così che gli incentivi sono utilizzati solo dalle imprese più efficienti. L’assegnazione a soggetti profittevoli innesta così un criterio meritocratico nella distribuzione delle risorse. Se l’obiettivo finale dell’incentivazione è la competitività e lo sviluppo è utile considerare gli investimenti in capitale fisso e in risorse umane quali strumentali allo sviluppo, e solo in questo senso tal investimenti trovano giustificazione. Come è evidente che investimenti non funzionali allo sviluppo, come assunzioni non connesse ad un effettiva crescita dell’attività economica, sono sia uno spreco sia una condizione non sostenibile nel medio termine, altrettanto evidente è la necessità di connettere il beneficio al profitto aziendale. 2.4 La leva fiscale e la capitalizzazione d’impresa In particolare l’applicazione di agevolazioni fiscali al venture capital rappresenta un incentivo indiretto alla capitalizzazione societaria e un fattore di contenimento della nota problematicità sulla neutralità fiscale della deducibilità del costo del capitale. Infatti, a fronte di una deducibilità degli oneri finanziari la remunerazione del capitale proprio non è deducibile e i privati percettori scontano la tassazione piena. Misure fiscali che facilitano l’intervento del capitale di rischio si allineano all’orientamento di tutti gli ultimi strumenti agevolativi nazionali, che hanno tentato di valorizzare la capitalizzazione d’impresa, nell’obiettivo di affrontare il problema della ridotta dimensione delle imprese italiane e nella consapevolezza che, per reggere alla competizione globale, le nostre PMI devono crescere e consolidarsi finanziariamente. 18 Rapporto Ceis-Tor vergata su politica economica in Italia e crescita della produttività 2001. 10 Finanza e Innovazione - Position paper per le Istituzioni LEVA FISCALE 2.5 La leva fiscale e il triangolo della creazione di valore della conoscenza È utile pensare all’impiego della leva fiscale quale intervento di promozione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica relativamente al sistema triangolare delle imprese, della finanza e degli operatori della ricerca, secondo diverse modalità: forme di credito d’imposta per gli investimenti in R&S delle imprese come già esplicitato dalle istanze di Confindustria19; sgravi fiscali per i risparmiatori che investono in prodotti finanziari dedicati a queste politiche o che attengono agli investitori istituzionali; interventi fiscali, quali ad esempio detraibilità delle imposte dei contributi erogati, per valorizzare il sistema delle Università e degli operatori della ricerca . Per rendere prevedibile l’impatto di tali agevolazioni fiscali sul gettito complessivo delle imposte, potrebbe essere fissato un “cap” annuale al complesso degli sgravi. 19 Commissione Ricerca & Innovazione della Confindustria 2 Luglio 2001 “ Raccomandazioni e proposte per il sistema ricerca dell’azienda italiana”. Finanza e Innovazione - Position paper per le Istituzioni 11 CAPITOLO 3 RACCORDO E INTEGRAZIONE ISTITUZIONALE E COLLABORAZIONE PUBBLICO-PRIVATA PER LA R&S 3.1 La dimensione anche regionale e locale “dello spazio della ricerca” Il testo del titolo V parte II della Costituzione coordinata con le disposizioni dell’8 marzo prevede, all’art.117 comma 3, tra le materie di legislazione concorrente, la ricerca scientifica e tecnologica e il sostegno all’innovazione per i settori produttivi. Se consideriamo che nelle materie di legislazione concorrente la potestà legislativa spetta alle Regioni e la determinazione dei principi fondamentali allo Stato, non si può trascurare l’esigenza di una dimensione territoriale delle politiche della ricerca e dell’innovazione tecnologica. La soluzione assunta dal legislatore italiano nell’ambito del cambiamento istituzionale per queste politiche interpreta un orientamento che tende ad emergere anche in ambito comunitario. Infatti, la Comunicazione “L’innovazione in una economia fondata sulla conoscenza20” di Lisbona riconosce espressamente l’importanza degli interventi a livello regionale per le strategie dell’innovazione, un orientamento ripreso ed approfondito in una specifica Comunicazione “La dimensione regionale dello spazio europeo della ricerca21”. In tale Comunicazione si esplicita come la strategia in materia di ricerca volta ad affrontare particolari condizioni territoriali, può costituire la risposta più adeguata attraverso due obiettivi fondamentali: “…rafforzare la dimensione regionale delle politiche nazionali di ricerca ed innovazione e sintonizzarle con le esigenze socioeconomiche delle Regioni; in secondo luogo orientare queste politiche al fine di rafforzare la capacità di ricerca e innovazione delle Regioni, potenziando la loro capacità di agire come propulsori dello sviluppo economico e tecnologico…”. La necessità di una territorializzazione delle politiche della ricerca a livello comunitario in realtà raccoglie l’eredità di riflessioni che decorrono già dal 1994 con le Strategie Regionali per l’Innovazione (RIS) nell’ambito del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e delle Strategie Regionali per il Trasferimento Tecnologico e l’Innovazione (RITTS) nell’ambito della terza attività del quarto e quinto programma quadro comunitario di R&ST. È significativo che più di 100 regioni abbiano partecipato a tali iniziative e che le politiche per la ricerca abbiano pervaso anche l’intervento delle politiche di coesione, coinvolgendo la programmazione 2000-2006 degli interventi nelle aree obiettivo 1 e 2 e una delle tematiche delle Azioni Innovative22 (la prima delle tre tematiche: “economia regionale fondata sulla conoscenza e sull’innovazione tecnologica”). 20 COM(2000) 567 definitivo. 21 COM(2001) 549 definitivo. 22 Comunicazione della Commissione Europea “Le Regioni nella nuova economia. Orientamenti relativi alle Azioni Innovative del FESR nel periodo 2000-2006” COM(2001) 60-005. 12 Finanza e Innovazione - Position paper per le Istituzioni COLLABORAZIONE PUBBLICO-PRIVATA Ovviamente dall’orizzonte comunitario, quando ci si riferisce alle Regioni, vengono intese le unità amministrative territoriali quale cerniera tra il livello comunitario, nazionale e sub-regionale e tutti gli interlocutori del livello locale (enti territoriali, università, sistema delle imprese , ecc…). 3.2 Trasferimento tecnologico e collaborazione tra imprese e università Nel raccordo Sistema delle imprese - Università non si può interpretare il sostegno al trasferimento tecnologico semplicemente come la promozione del trasferimento alle imprese dei risultati della ricerca universitaria: è necessario, invece, operare per quell’aumento di persone e la loro aggregazione pubblico-privato che permetta di orientare la ricerca universitaria in base sia alle esigenze manifestate dalle imprese e dal mercato, sia alle priorità di filoni di innovazione anche non ancora percepiti dalle imprese, così che l’output di questa ricerca e l’orientamento della formazione sia profittevolmente fruibile. Il dialogo tra i produttori di ricerca e i bisogni crescenti dell’industria richiede, oltre all'aumento delle risorse umane su entrambi i fronti, anche azioni indirette come il cambiamento delle condizioni di sistema, si pensi ai problemi connessi alla legislazione come quelli relativi ai diritti della proprietà intellettuale o allo status e ai criteri di valutazione e di motivazione del ricercatore in Università, i quali rendono l’idea dei cambiamenti che bisogna affrontare e, nello stesso tempo, delle potenzialità oggi inespresse. L’urgenza con cui è necessario intervenire , oltre al cambiamento di alcune variabili di contesto, richiede azioni dirette attraverso misure, come molti Stati membri hanno assunto23, volte a: organizzare un raccordo sia a livello strategico che operativo tra Università e imprese nella definizione e programmazione delle ricerche, anche anticipando le esigenze della società e del mercato; intensificare la diffusione delle informazioni, così che la conoscenza delle ricerche, del Know-how e dei risultati sviluppati possa essere agevolmente resa conoscibile e utilizzabile dalle imprese e dagli operatori interessati ad impiegarli; incoraggiare il trasferimento e lo sfruttamento dei risultati e del know-how della ricerca rendendoli valorizzabili e agendo contemporaneamente sulle organizzazioni che li producono e sugli operatori che li veicolano sul mercato (come le organizzazioni intermedie), o li impiegano direttamente (come le imprese); promuovere l'aumento, il tutoraggio congiunto e la mobilità degli studenti, dei ricercatori e dei professori; incentivare la ricerca cooperativa e la condivisione di infrastrutture di laboratorio tra operatori della ricerca pubblici e privati; Incoraggiare la costituzione di networks e clusters tra organizzazioni di vario tipo, con interessi comuni nell’ambito della ricerca e dell’innovazione tecnologica, che strutturino modalità efficienti di interazione , comunicazione e mobilità tra loro; agevolare lo start-up d’impresa dall’Università. 23 European Commission, Directorate General Enterprises “Innovation and SME” Programme Thematic Trend Report “Technological Transfer” November 1999 - June 2000. Finanza e Innovazione - Position paper per le Istituzioni 13 Capitolo 3 Tutto ciò trova, salvo qualche rara eccezione, impreparato sia il mondo dell’Università che quello dell’impresa. È necessario un adeguato sostegno pubblico finalizzato a strutturare organizzazioni specifiche all’interno delle Università e degli Istituiti di ricerca, sia pubblici sia privati, ed a sostenere la loro attività. Il sostegno pubblico allo sviluppo del contesto infrastrutturale richiede, oltre agli investimenti nella risorsa umana, investimenti strutturali, sia di real estate, come già accennato, quali sono gli incubatori e i parchi tecnologici finalizzati alla gestione di servizi reali e di assistenza tecnica, sia di tipo complementare, quali le attrezzature e l’impiantistica di supporto alle strutture esistenti. Quest’ultima esigenza è particolarmente sentita per lo sviluppo di alcuni settori, come ad esempio le biotecnologie, settore nel quale carente risulta la dotazione di strutture complementari e di laboratori. Inoltre, la produzione e l’efficace utilizzo della conoscenza per l’innovazione presuppone non più una collaborazione legata alle logiche tradizionali del trasferimento tecnologico, ma risponde a logiche di co-evoluzione tra imprese e università: occorre intervenire sulle reti di cooperazione. In tal modo si ridurrà il gap quantitativo e organizzativo, oggi esistente in molti settori, tra il potenziale di conoscenza utilizzabile delle nostre migliori università e la reale capacità di trasformazione e assorbimento del sistema delle imprese nazionali per tradurre questa conoscenza in sviluppo per le innovazioni, con il risultato che i migliori ricercatori si rivolgono spesso alla collaborazione con imprese di altri Paesi, e che molte imprese italiane operano con la ricerca esternalizzata in altri Paesi. 3.3 La concentrazione delle risorse sulle eccellenze Oggi le risorse pubbliche per la R&S, oltre ad essere globalmente insufficienti, sono anche male utilizzate e distribuite a pioggia anche su strutture che non producono valide ricadute economiche, scientifiche o produttive in assenza di un serio sistema di valutazione “ex-post”. Solo riequilibrando e riorientando l’impegno delle risorse pubbliche a favore delle eccellenze e delle politiche della competitività si può invece produrre ricchezza, anche a favore dei territori o dei contesti sociali meno avvantaggiati. Allo stesso tempo è necessario far convergere tutte le amministrazioni nel riconoscimento di questa priorità e garantire il coordinamento e l’addizionalità delle risorse delle amministrazioni centrali e periferiche. A questo scopo può essere utile la programmazione negoziata come strumento catalizzatore delle risorse dei diversi soggetti pubblici per la R&S, in collegamento con la formazione, e quale elemento di convergenza tra le diverse politiche che concorrono e che sono complementari a quelle per la R&S. Per programmazione negoziata si intende la serie di strumenti d’intervento nella programmazione e nella gestione delle risorse finanziarie previsti dalla delibera CIPE del 21 Marzo 1997: intese istituzionali di programma, accordi di programma quadro e accordi di programma, patti territoriali e contratti di programma. Si tratta di una gerarchia di istituti negoziali calibrati rispetto al livello istituzionale coinvolto e alle caratteristiche degli interventi proposti: intesa istituzionale, che disciplina il più alto livello di concertazione, impegnando il Governo centrale e le Regioni e interessando tutto il territorio nazionale, patti territoriali che coinvolgono anche soggetti non istituzionali quali promotori ed attuatori, interessando aree geogra- 14 Finanza e Innovazione - Position paper per le Istituzioni COLLABORAZIONE PUBBLICO-PRIVATA fiche circoscritte. Sono strumenti che hanno il pregio di contrattualizzare gli impegni pubblici assunti, definendo obbiettivi, soggetti, tempi, risorse finanziarie, adempimenti amministrativi e relative responsabilità. L’impegno assunto nei confronti della strumentazione d’intervento prevista dalla programmazione negoziata è documentato nel numero d’iniziative e nell’impegno finanziario che le stesse hanno fino ad oggi previsto: nel corso del 1999-2000 16 regioni su 20 hanno siglato una intesa istituzionale di programma per un importo complessivo di risorse finalizzato all’attuazione dei 47 accordi di programma previsti che ammontano a circa 62.000 miliardi. Degli accordi di programma ad oggi sottoscritti solo uno attiene alle politiche della ricerca: quello della Regione Lombardia; in merito all’istituto dei patti territoriali a fine 2000 si possono contare 230 patti siglati per un impegno complessivo di 11.915 miliardi di risorse assegnate; l’impegno finanziario per i contratti d’area è altrettanto significativo, seppur concentrato solo su 30 iniziative (22 contratti e 8 protocolli aggiuntivi), permettendo lo stanziamento di 3.535; se a ciò aggiungiamo anche l’esperienza dei contratti di programma, in verità già attivata per l’intervento straordinario del Mezzogiorno, con altri 20.000 miliardi d’investimenti e circa 10.000 miliardi di incentivi, otteniamo il valore approssimativo cumulato di 25.000 miliardi per gli strumenti di programmazione negoziata che coinvolge direttamente il sistema dell’impresa. L’impiego di questi strumenti applicato alle politiche della R&S può creare le condizioni per la risoluzione di alcune criticità garantendo: un quadro programmato nel medio termine che definisce i diversi apporti alle politiche di riferimento, nel nostro caso della R&S, con la esplicitazione delle reciproche obbligazioni; una sburocratizzazione dovuta ad un iter condiviso dagli enti preposti alle diverse determinazioni e impegnativo per quanto riguarda i termini di espletamento dei diversi procedimenti; la determinazione finanziaria degli impegni assunti con la compartecipazione dei diversi soggetti pubblici e finanziari; attraverso il cofinanziamento dei diversi soggetti si moltiplicano le risorse per l’addizionalità e si evitano dispersioni, concentrandole su programmi e iniziative condivise; È quindi importante pensare d’impiegare tale strumentazione di programmazione per le politiche della ricerca e innovazione tecnologica, garantendo una quota fissa degli stanziamenti di bilancio di alcuni Ministeri (addizionalità orizzontale) e delle risorse previste per la programmazione negoziata nell’ambito delle intese istituzionali di programma Stato – Regioni (addizionalità verticale) a favore delle politiche per la competitività. Finanza e Innovazione - Position paper per le Istituzioni 15 Capitolo 3 3.4 La programmazione negoziata: strumento di raccordo tra mondo pubblico e privato nelle politiche per la R&S La programmazione negoziata si sostanzia in una serie di strumenti che hanno il pregio di contrattualizzare gli impegni pubblici ma, nello stesso, tempo anche quelli privati. Istituzionalizzando un sistema di governance in un contesto complesso e dinamico di negoziazioni tra diversi portatori d’interessi (lo Stato, il mercato, le comunità locali, la società civile) nascono soggetti di una nuova azione politica dove i privati hanno ampio margine d’azione: distretti industriali, patti territoriali, parchi tecnologici, consorzi di tutela e promozione di prodotti tipici locali protetti riconosciuti a vario titolo. Queste nuove forme organizzative rappresentano nuove forme di negoziazione e contrattazione collettiva e, in termini generali, esperienze condivise in grado di valorizzare identità culturali e realtà socio-economiche, patrimoni e know-how diversi. Queste reti relazionali e l’azione che il privato può svolgere hanno dimostrato di poter influire sulla programmazione e sulle decisioni, oltre che sulla titolarità dei flussi finanziari, rendendo ancor più evidente la necessità di un raccordo tra le istituzioni e tra i diversi stakeholders del sistema economico sociale. In questa ottica, i temi e le politiche della R&S devono poter fruire della potenzialità di consenso e partecipazione del mondo privato nelle sue diverse forme e delle diverse istituzioni pubbliche. Per rendere questo possibile le politiche per la R&S non devono solo essere oggetto delle diverse forme di partenariato (dai patti per lo sviluppo agli accordi di programma), ma pensare a propri strumenti esclusivi: i patti per la competitività. 16 Finanza e Innovazione - Position paper per le Istituzioni Finanza e Innovazione Secondo quaderno Proposte d’intervento su tre assi A nome del Comitato Organizzatore di questo secondo forum “Finanza e Innovazione” - Lilia Alberghina (Università di Milano Bicocca), Giampio Bracchi (Politecnico Milano e Intesa BCI), Anna Gervasoni (AIFI e Università LIUC), Enrico Decleva (Università degli Studi di Milano), Alberto Pieri (FAST), Riccardo Viale (Università di Milano Bicocca e Fondazione Rosselli) - desidero ringraziare coloro che hanno prestato un prezioso contributo alla realizzazione di questo documento. Nel corso della stesura di questo documento, in vari momenti abbiamo tratto molto beneficio dalle discussioni e dalla corrispondenza con Dott. Paolo Barbanti, Dott. Giovanni Bianchi, Avv. Mario Carlo Ferrario, Dott. Luca Gnali, Avv. Philip Laroma Jezzi, Prof. Raffaello Lupi, Avv. Dario Meini, Dott. Dario Monti, Avv. Raffaele Moscuzza, Dott. Alberto Pieri, Dott. Pietro Pilello, Dott. Eugenio Romita, Prof. Pasquale Russo, Dott. Fabio Sattin, Dott. Marco Tabladini che hanno collaborato intensamente con Finlombarda S.p.A. nella formulazione delle misure di intervento a sostegno della ricerca e dell’innovazione scientifica e tecnologica.1 Desidero inoltre ringraziare del loro intervento al secondo Forum “Finanza & Innovazione” tenutosi a Milano il 24 maggio 2002 i seguenti relatori: Giancarlo Aliberti – APAX Partners & Co. Venture Franceso Archetti – Consorzio Milano Ricerca Luciano Caglioti – Università La Sapienza Roma Sergio Campodall’Orto – Politecnico Innovazione Raffaele Cattaneo – Regione Lombardia Alessandro Clerici – ABB Giuseppe Colona - San Paolo IMI Eugenio Corti – APSTI Adriano De Maio – Politecnico di Milano Mario Carlo Ferrario – Finlombarda Gestioni SGR S.p.A. Edoardo Lecaldano – Alice Venture Ubaldo Livolsi – Livolsi & Partners e Fondazione Cariplo Dario Monti – Centro Ricerche FIAT Giovanni Puglisi – Università IULM e Unesco Luigi Ricciardi – Biopolo Milano Carlo Rizzuto – Sincrotrone Trieste e Università di Genova Luigi Rossi Bernardi – Segreteria Tecnica della Programmazione della Ricerca MIUR e Università degli Studi di Milano Sergio Sambonet – 3i Fabio Sattin – Private Equity Partners Renato Ugo – AIRI e Università di Milano Stefano Venturi – Cisco Raffaello Vignali – Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia (IReR) Mario Zanone Poma – Mediocredito Lombardo S.p.A. e Fondazione Cariplo Marco Nicolai Direttore Generale Finlombarda S.p.A. 1 Per la citazione dei professionisti si è seguito il criterio di elencazione alfabetica. INDICE PREMESSA 23 PARTE 1. LA LEVA FISCALE LF.1 Credito d’imposta per gli investimenti in R&S LF.2 Incentivo regionale agli enti di ricerca senza scopo di lucro LF.3 Incentivo alle erogazioni liberali da parte di persone fisiche non imprenditori a favore degli enti di ricercca senza scopo di lucro LF.4 Riduzione dell’imposizione sui proventi dei fondi mobiliari chiusi LF.5 Credito d’imposta ai sottoscritori dei Fondi mobiliari chiusi 29 31 39 PARTE 2. LA FINANZA INNOVATIVA FI.1 Fondo di Fondi FI.2 Contributo sui costi di start-up delle SGR di nuova costituzione 55 57 65 PARTE 3. LA PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA PN.1 Patti per la competitività 71 73 ALLEGATI - BENCHMARK ALLEGATO 1 - Leva fiscale ALLEGATO 2 – Finanza innovativa ALLEGATO 3 – Programmazione negoziata 81 83 89 94 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 43 47 51 21 PREMESSA Il 2° Forum “Finanza e Innovazione” del 24 Maggio 2002 rappresenta il rinnovato impegno, avviato in occasione del primo Forum tenutosi il 12 ottobre 2001, a porre l’attenzione dei policy makers su due problematiche fondamentali interconnesse. Da una parte, un gap quantitativo della dimensione finanziaria per le politiche della ricerca e dell’innovazione per cui l’Italia non stanzia più del 5% degli aiuti alle imprese2; dall’altra emerge un deficit qualitativo dei modelli, delle procedure e degli strumenti che non consente un impiego ottimale delle poche risorse disponibili. In occasione del primo momento di lavoro, era emersa l’importanza di adottare un approccio sistemico alla definizione della politica per la ricerca e l’innovazione, che vedesse riposizionati gli attori chiave interessati, ovvero i soggetti legati ai tre mondi della ricerca, dell’imprenditoria e della finanza. Sulla base delle riflessioni emerse, è stato elaborato un Position Paper3 che raffigura l’espressione di tre indirizzi condivisi dai rappresentanti dei tre mondi sopra menzionati e che esprimono altrettante scelte di fondo indifferibili affinché l’Italia possa rivestire un ruolo decisivo nella sfida mondiale alla competitività: incentivare l'impiego di strumenti di mercato, di strumenti di Finanza Innovativa in partnership con il sistema privato nell’ambito delle politiche per lo sviluppo e la ricerca; ricorrere a tipologie di agevolazioni fiscali al fine di sburocratizzare, rendendo flessibile e veloce il sistema di incentivazione della R&S; ricorrere a strumenti concertativi tipici della programmazione negoziata per rafforzare e riequilibrare l’impegno delle risorse pubbliche a favore delle eccellenze e delle politiche per la competitività, facendo convergere, nel riconoscimento di questa priorità, le varie politiche e le amministrazioni di vario livello, garantendo il coordinamento e l’addizionalità delle risorse delle amministrazioni centrali e periferiche. Gli indirizzi espressi, sottoposti all’attenzione delle autorità di Governo e dell’amministrazione lombarda, sono stati ripresi nelle “Linee guida per la Politica Scientifica e Tecnologica del Governo” varate dal CIPE il 19 aprile 2002. Sulla base di queste premesse e confortati dalla condivisione degli operatori e delle istituzioni, l’obiettivo prefissato per il 2° Forum era quello di superare la posizione di massima del primo Forum per giungere ad una declinazione di una strumentazione operativa. Il presente documento contiene otto proposte operative (sintetizzate nella figura 1) che tentano di dare una risposta costruttiva non solo a ciascuno dei filoni d’intervento individuati nel Position Paper (strumenti di agevolazione), ma anche alla necessità di ricomporre le relazioni tra operatori della finanza, dell’Università e delle Imprese (soggetti beneficiari/attori chiavi delle politiche per la ricerca e l’innovazione) in un modello di coevoluzione, dove la “scienza usa il profitto per creare conoscenza e il mercato usa conoscen2 3 IX Censimento degli Aiuti di Stato nell’Unione Europea della Commissione Europea; Rapporto del Senato della Repubblica, Novembre 2000. Finlombarda, Finanza e Innovazione, Position Paper per le Istituzioni, 1° Dicembre 2001. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 23 Premessa za per creare profitto”, modello che i nostri maggiori competitors hanno già promosso in Giappone e negli USA. La pluralità di interventi, differenziati sia per quanto attiene alle attività che ai soggetti che le esercitano, mira perciò a garantire: un riequilibrio del mix pubblico e privato di finanziamento della ricerca; un approccio sistemico alle politiche della scienza e della tecnologia che meglio si adatta alla loro natura multi-dimensionale, dove l’evoluzione innovativa dipende non solo dalle performance delle singole istituzioni (imprese, finanza e enti di ricerca) ma anche dalla loro interazione in un modello dove le stesse sono contemporaneamente creatrici, finanziatrici e utilizzatrici di conoscenza. un intervento che renda compatibile le risorse finanziarie a carico del bilancio dello Stato, previste per le misure proposte, con i vincoli posti dal “Patto di stabilità”. Agevolazioni finanziarie LF.1 Credito d’imposta agli investimenti di R&S LF.5 Credito d’imposta ai sottoscrittori dei fondi mobiliari chiusi LF.4 Riduzione aliquota su proventi di fondi mobiliari chiusi FI.1 Fondo di fondi Finanza innovativa Programmazione negoziata LF.2 Incentivo regionale agli enti di ricerca senza scopo di lucro FI.2 Contributo sui costi di start up delle SGR nuove costituite LF.3 Incentivo alle erogazioni liberali Cittadini STRUMENTI DI AGEVOLAZIONE Le agevolazioni proposte PN1. Patti per la competitività Imprese Operatori del credito Enti di Ricerca SOGGETTI BENEFICIARI Considerato lo scarso contributo al finanziamento della ricerca e dell’innovazione tecnologica che le imprese private italiane garantiscono, la maggior parte degli interventi proposti è volta a creare un contesto favorevole all’investimento nella ricerca per il settore privato, nelle diverse qualifiche che lo stesso può assumere: imprese produttrici, operatori finanziari, risparmiatori privati. Per ogni misura si è tenuto debitamente in considerazione il rispetto del principio di addizionalità e la necessità di salvaguardare un adeguato rapporto costo benefici. Proprio in funzione della esigenza di rispettare il principio di addizionalità si sono privilegiate misure finanziarie e fiscali, cinque misure su otto, di cui una rivolta alle imprese, due agli enti di ricerca e le ultime due agli organismi di investimento collettivo del risparmio. La prima proposta di agevolazione fiscale (LF.1) consiste in un contributo a fondo perduto, nella forma di credito d'imposta non rimborsabile fatto valere ai fini IRPEG, commisurato agli investimenti in programmi di attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo, realizzati dalle imprese indipendentemente dalla dimensione e dalla localiz- 24 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi zazione. Tale intervento, elaborato sulla base di alcune esperienze estere, ne mutua alcuni aspetti come, ad esempio, l’incentivazione degli investimenti incrementali in R&S, coerentemente oltre tutto con le prassi adottate per il credito d’imposta ora in vigore per altre politiche (Tremonti-bis) e con l’introduzione di meccanismi di controllo ex ante ed ex post al fine di contenere i comportamenti elusivi ricorrenti nei provvedimenti automatici. Inoltre, il credito d’imposta agli investimenti in R&S risulta complementare agli incentivi fiscali4 e non fiscali attualmente in vigore in Italia, e permette un forte snellimento del carico amministrativo nella gestione dell’intervento per l’amministrazione responsabile. Oltre al credito d’imposta per le imprese, sono state proposte due misure di incentivo rivolte al mondo della ricerca: 1. LF.2 - riduzione del pagamento dell’IRAP relativa ai costi del personale degli enti di ricerca senza scopo di lucro; 2. LF.3 - incentivo per le erogazioni liberali da parte di persone fisiche a favore di enti di ricerca. La proposta LF.2 si ricollega direttamente a quanto previsto dalla nuova formulazione del Titolo V della Costituzione. In primis la ricerca scientifica e tecnologica è ricompresa, ai sensi dell’art.117, tra le materie di legislazione concorrente tra Stato e Regioni; inoltre, all’art.119, viene concessa l’autonomia finanziaria e la possibilità per le Regioni di stabilire e applicare tributi. L’agevolazione consiste nella riduzione dell’IRAP per gli enti che non svolgono attività commerciale e/o nella deducibilità dei costi del personale dall’imponibile IRAP per gli enti che svolgono attività di ricerca anche secondo modalità corrispettive. Possono beneficiare dell’agevolazione gli enti senza scopo di lucro con finalità di ricerca come le università, le fondazioni universitarie e le fondazioni anche di partecipazione, le istituzioni e i consorzi operanti prevalentemente nella ricerca. La seconda proposta per gli enti di ricerca, ovvero la LF.3, prevede la possibilità di ridurre l’onere tributario a carico dei contribuenti privati – persone fisiche - che finanziano le attività di ricerca di base ed applicata svolte dai suddetti enti. Questa agevolazione che favorisce il mecenatismo alla ricerca prevede la detraibilità percentuale delle erogazioni dall’imposta. In via ipotetica la percentuale detraibile potrebbe essere assimilabile a quanto previsto all’art.13-bis del Testo Unico per le Imposte sul Reddito per altre tipologie di oneri. Infine, con riferimento agli organismi di investimento collettivo del risparmio, segnatamente ai fondi mobiliari chiusi di diritto italiano, vengono proposti: 1. LF.4 - riduzione dell’aliquota vigente dell’imposta sostitutiva sui proventi di gestione di fondi mobiliari chiusi; 2. LF.5 - credito d’imposta ai sottoscrittori di fondi mobiliari chiusi rivolti a PMI innovative. La misura LF.4 consiste nella riduzione dell’aliquota dell’imposta sostitutiva vigente (in via ordinaria fissata al 12,5%) sul risultato di gestione dei fondi, laddove questi investano in imprese “innovative”, ovvero imprese che dimostrino un impiego significativo delle proprie risorse per attività di ricerca industriale, di sviluppo precompetitivo o di innovazione tecnologica. L’intervento potrebbe favorire la nascita di fondi chiusi per la R&S che, detassati rispetto al resto dei fondi, attirerebbero risorse finanziarie provenienti dai risparmiatori. 4 Si vedano L.140/97; art.5 L.449/97; art.14 e art.15 DM 8/8/00 N° 593. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 25 Premessa L’agevolazione fiscale LF.5 consiste invece in un credito d’imposta, fatto valere sia ai fini IRPEF che ai fini IRPEG, commisurato alle quote sottoscritte in fondi mobiliari chiusi la cui attività esclusiva o prevalente sia di investire, analogamente alla proposta precedente, in imprese “innovative”. L’agevolazione prescinde da qualsivoglia requisito soggettivo e risulta fruibile da qualsiasi investitore (imprese, persone fisiche, enti non commerciali quali fondazioni o università, fondi pensione e anche soggetti non residenti in Italia). In tal modo verrebbero introdotti alcuni vantaggi fiscali differenziati a seconda dei soggetti beneficiari: per gli enti non commerciali la compensazione delle imposte gravanti su redditi di provenienza diversa dal fondo, per le imprese e per i non residenti l’addizionalità rispetto al credito d’imposta esistente, volto a neutralizzare l’imposizione subita dal fondo. Queste due proposte si inseriscono nel filone di interventi di promozione dei fondi mobiliari chiusi che hanno caratterizzato la Commissione5 e le sue istituzioni finanziarie6 a decorrere dal Vertice di Amsterdam del giugno del 1997, e a cui si sono aggiunti gli indirizzi espressi nelle Linee guida per la Politica scientifica e tecnologica del Governo italiano sia per quanto attiene la leva fiscale, sia per quanto attiene al venture capital. E in questo filone rientrano anche le proposte di “Finanza Innovativa” (FI). Considerata la scarsa disponibilità finanziaria dei soggetti pubblici e, al contrario, la notevole disponibilità di risorse dei mercati finanziari, che perdura nonostante l’attuale contesto dell’economia sia meno favorevole, è opportuno che le politiche per lo sviluppo e la ricerca si orientino anche verso l'impiego di strumenti di mercato, di strumenti di finanza innovativa in partnership con il sistema privato. La prima proposta si riferisce ad un Fondo comune di investimento mobiliare di tipo chiuso, nella variante tecnica di Fondo di fondi, promosso e sottoscritto dalla pubblica amministrazione in partnership con investitori istituzionali (pubblici e privati) che investe, per una quota massima pari al 50% del capitale, in fondi mobiliari chiusi privati, orientati ai settori innovativi e caratterizzati da processi di trasferimento tecnologico dal sistema universitario e dalla ricerca (FI.1). Le quote del Fondo di fondi sottoscritte dall’amministrazione pubblica si caratterizzano per una limitazione nel rendimento massimo, il sovra-rendimento essendo destinato a favore degli investitori istituzionali. Il secondo strumento promosso dalla pubblica amministrazione nell’ambito nel filone della “Finanza Innovativa” (FI.2) ha lo scopo di agevolare la costituzione di Società di Gestione del Risparmio (SGR), sia ordinarie sia “a capitale ridotto” secondo l’accezione introdotta dal provvedimento di Banca d’Italia7, impegnate nella gestione di fondi mobiliari chiusi di piccole/medie dimensioni (ad esempio con una dotazione massima di 30 milioni di euro per le SGR ordinarie) ed il cui target d’investimento sia orientato verso PMI “innovative” in early stage. Nella fattispecie viene proposta la concessione di un contributo in conto gestione per l’abbattimento di parte dei costi di start-up delle SGR, ipotizzabile fino ad un massimale annuo di 500.000 euro. Infine, al fine di promuovere una dimensione regionale della ricerca coerentemente con gli orientamenti programmatici dell’Unione Europea e nazionali, viene proposta l’istituzione di Patti per la Competitività (PN.1). Al fine di ridurre un’ulteriore parcellizzazione degli interventi agevolativi e moltiplicazione dei soggetti e delle procedure deputati alla loro gestione, è necessario un raccordo tra i diversi rami delle amministrazioni, tra l’am5 6 7 26 A titolo esemplificativo, citiamo i programmi I-TEC (Innovation and Technology Equity Capital) e CREA (Seed Capital Action per il primo ciclo di programmazione 1998-2000). In particolare i programmi ETF, ETF Start-up (1998-2000), ETF Start-Up (2001-2005), Seed Capital Action (2001-2005) per conto della Commissione Europea Delibera Banca d’Italia del 18 luglio 2001. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi ministrazione nazionale e quelle territoriali e infine tra le amministrazioni e le diverse espressioni della società civile, recuperando la tradizione della programmazione negoziata. La realizzazione dell’iniziativa è affidata ad una concertazione tra soggetti istituzionali, parti sociali, imprese, operatori economici e finanziari, rappresentanti di categoria e sindacali, ecc…, sia nella fase iniziale di definizione dei contenuti della strategia di sviluppo locale con una programmazione adeguata dal punto di vista tecnologico-scientifico e compatibile dal punto di vista economico-finanziario, sia nella sua realizzazione operativa. Recuperando il modello di intervento dei Patti europei per l’occupazione, con i Patti per la competitività si propone uno strumento che attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto per studi di fattibilità e assistenza tecnica promuova la collaborazione tra istituzioni, soggetti pubblici e privati, volta ad individuare e attuare obiettivi e programmi per la competitività locale attraverso la ricerca e lo sviluppo tecnologico. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 27 PARTE I LA LEVA FISCALE Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 29 LF. 1 CREDITO D’IMPOSTA PER GLI INVESTIMENTI IN R&S “PREMIARE L’INNOVAZIONE CHE CREA VALORE AGGIUNTO” 1.1 Premessa programmatica Già con il Libro Verde sull’Innovazione, la Commissione europea poneva, nel 1995, la fiscalità come un “importante fattore dell'innovazione” e incoraggiava gli Stati membri ad adottare specifiche misure fiscali a favore degli intangible assets delle imprese8. In una successiva comunicazione, i servizi della Commissione hanno sottolineato la necessità di portare particolare attenzione allo strumento fiscale quale misura indiretta di incentivo alla ricerca e all’innovazione tecnologica in particolare per le PMI9. Il Consiglio Europeo di Lisbona del marzo 2000, ha, peraltro, proposto l’utilizzo dello strumento fiscale tra le linee d’azioni previste per promuovere la ricerca privata, il rafforzamento della collaborazione pubblico-privata, lo sviluppo di start-up di nuove imprese high tech e l’assunzione di ricercatori da parte delle imprese10. L’impiego dello strumento fiscale per il potenziamento delle capacità innovative del sistema produttivo, rappresenta, allo stesso modo, uno degli indirizzi proposti a livello nazionale nelle Linee Guida per il Piano Nazionale della Ricerca11. La misura d’incentivo fiscale qui proposta consiste in una forma di credito d’imposta parametrato all’ammontare agli investimenti in R&S realizzati da tutte le imprese senza distinzioni di dimensione e di localizzazione. La fiscalità per l’innovazione nell’UE e nel le linee guida per il PNR Il provvedimento agevolativo, così come formulato, prefigura un intervento di raccordo fra gli incentivi di tipo valutativo e quelli di tipo automatico, proponendo uno strumento che associa al maggior grado di selettività sia dei soggetti, sia dei progetti che caratterizza la prima tipologia di investimenti, la snellezza e velocità procedurale12 che è invece requisito del secondo tipo. Intervento di raccordo 8 COM(1995) 688. Si veda inoltre la Comunicazione della Commissione, Primo Piano d’azione per l’Innovazione in Europa, COM(1996) 589; Comunicazione della Commissione, Incentivi a favore della competitività delle imprese europee a fronte della globalizzazione, COM(1998) 718. 9 Comunicazione della Commissione “Verso uno Spazio Europeo della Ricerca” COM(2000) 6; Commission Staff Working Paper, First report on Progress towards the European Research and Innovaztion Area, Report for the Stockholm Council, 23/24 march 2001, SEC(2001) 465. 10 Cfr. Conclusioni della Presidenza, Consiglio Europeo di Lisbona, 23 e 24 marzo 2000; Comunicazione della Commissione, L’innovazione in un’economia fondata sulla conoscenza, COM(2000) 567; Comunicazione della Commissione, La politica fiscale dell’Unione europea – priorità degli anni a venire, COM(2001) 260. 11 Cfr. MIUR, “Linee Guida per la Politica Scientifica e Tecnologica del Governo”, 19 aprile 2002. 12 In merito si veda Finlombarda, Finanza e Innovazione, Position Paper per le Istituzioni:Dicembre 2001: “La velocità e la tempistica d’intervento sono fattori fondamentali da prendere in considerazione, in un contesto dove il ciclo di vita delle tecnologie e dei prodotti a cui sono applicate si è notevolmente contratto e i mercati sono estremamenFinanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 31 Parte I Il coordinamento con i regimi d’aiuto già esistenti è modulato anche attraverso specifiche previsioni relative alle intensità d’aiuto per progetto. La particolare declinazione di questo parametro rimane nei margini di compatibilità degli aiuti ammessi dall’UE, ma permette adeguate differenziazioni rispetto alle facilitazioni esistenti13. Selettività L’individuazione e l’adozione di criteri di ammissibilità soggettivi attenua, peraltro, il rischio, patologico negli interventi automatici, di una fruizione impropria di tale facilitazione. I criteri di ammissibilità seppur non in grado di discriminare la qualità di un progetto, sono funzionali ad esprimere le potenzialità di realizzazione dello stesso da parte del beneficiario. Addizionalità Inoltre, l’impostazione adottata risponde ad una logica che privilegia il principio dell’addizionalità. In primo luogo, infatti, si è optato per un modello di credito d’imposta a schema misto, ossia una combinazione tra uno schema a contribuzione fissa per cui l’agevolazione è computata inizialmente in funzione di tutte le spese assunte nell’esercizio fiscale, analogamente al regime inglese adottato con il Finance Act 2000, e uno schema di incentivazione degli investimenti incrementali in R&S, nella misura in cui non vengono finanziati progetti già conclusi e, a partire dal terzo anno di applicazione dell’agevolazione, è previsto il finanziamento di un differenziale di crescita della spesa in R&S, che richiama il modello francese del Crédit d’Impôt Recherche (CIR) la cui agevolazione corrisponde al 50% della differenza tra le spese in R&S dell’esercizio corrente e la medie delle spese sostenute nel biennio precedente. In secondo luogo, sempre nel rispetto del principio di addizionalità, il provvedimento prevede una retroattività dell’ammissibilità delle spese per un periodo massimo di 12 mesi. Meritocrazia Non si prevede l’adozione di un bonus fiscale essendo tale incentivo fruibile in deduzione dei diversi oneri impositivi e non solo delle imposte sul reddito d’impresa, producendo l’effetto di assimilarsi ad un contributo a fondo perduto volto ad abbassare il costo dei fattori produttivi (si pensi al costo del lavoro e agli oneri previdenziali o ad altre consulenze te competitivi. I tempi di selezione, approvazione e messa a disposizione dei fondi pubblici erogati in base a programmi coordinati di ricerca e innovazione a volte superano, nel nostro paese, gli stessi cicli di fruibilità dell’innovazione”. Inoltre, il Comitato delle regioni, in un suo Parere sulla Comunicazione della Commissione al consiglio ed al Parlamento europeo – L’innovazione in un’economia fondata sulla conoscenza (GUCE C 253/20 del 12/9/01), si dichiara favorevole all’adozione di misure che combattino l’eccesso di burocrazia che pesa sulle imprese, al fine di instaurare un quadro maggiormente favorevole all’innovazione. 13 Per quanto riguarda le intensità d’aiuto previste, si rimanda a quanto esplicitato nella scheda della misura d’intervento al paragrafo 3 “Agevolazione”. Rispetto, ad esempio, al DM 593/2000 (modalità procedurali per la concessione delle agevolazioni previste al D.Lgs 297/99), preme sottolineare che l’intensità massima dell’incentivo, nel caso sia ammissibile a finanziamento unicamente la realizzazione di commesse di ricerca e sviluppo, risulta inferiore, tranne in casi particolari, all’intensità prevista all’art. 14, punto c) del 1° comma del DM 593/2000, il quale prevede un credito d’imposta pari al 50% dell’importo di specifiche commesse e contratti di ricerca e sviluppo precompetitivo, nel caso siano affidati a soggetti terzi qualificati. 32 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi LF. 1 CREDITO D’IMPOSTA e acquisti). Al contrario, il credito d’imposta è un beneficio escutibile in sede di dichiarazione dei redditi, in diminuzione delle sole imposte sul reddito d’impresa delle società di capitali, e ciò consente di ottenere due effetti positivi: premiare i soggetti che producono valore aggiunto che, nel contesto di una misura connessa al sistema tributario, non può che essere espresso dall’imponibile fiscale; penalizzare i soggetti che non sono in grado, nel tempo, di produrre ricadute positive in termini di utili d’impresa o che impiegano le facilitazioni pubbliche per sanare situazioni di deficit economico o di squilibrio patrimoniale. La previsione di meccanismi di controllo ex ante ed ex post, analogamente a quanto previsto in Francia dal regime fiscale del CIR, concorre a contenere il rischio di comportamenti elusivi, rischio che usualmente ricorre nella previsione di agevolazioni fiscali automatiche. Contenimento dei comportamenti elusivi Infine, l’estensione del periodo di utilizzo del credito d’imposta per più anni, permette di beneficiare di risultati reddituali positivi dall’investimento in R&S, che, normalmente si raggiungono negli esercizi successivi al completamento della ricerca. Risultati reddituali positivi 1.2 Contenuto tecnico dell’agevolazione 1. AMMINISTRAZIONI ED ENTI COINVOLTI NELLA ATTIVAZIONE E NELLA GESTIONE DELL’INTERVENTO Amministrazione responsabile Ministero dell’Istruzione, dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, di concerto con il Ministero delle Attività Produttive. Soggetti coinvolti Controllo, Monitoraggio, Valutazione Efficacia: Valutatori indipendenti individuati con procedure di evidenza pubblica. 2. BENEFICIARI Soggetti beneficiari Imprese, anche temporaneamente associate. Forma giuridica Società di capitali, loro consorzi14, anche nelle forma associativa temporanea della ATI. Dimensione Non rilevante. Settori Settori produttivi di cui alle sezioni C e D della Classificazione delle attività Economiche ISTAT 91. 14 Nei quali la partecipazione di imprese di capitali sia maggiore del 50% del capitale sociale o fondo consortile. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 33 Parte I Localizzazione Intero territorio nazionale, con riferimento all'ubicazione delle unità produttive dei richiedenti. 3. AGEVOLAZIONE Tipologia di agevolazione Contributo a fondo perduto in forma di credito d'imposta, non rimborsabile, che può essere fatto valere, con le modalità e i criteri di cui alla legge 5 ottobre 1991, n. 317, limitatamente ai fini dell'IRPEG fino alla concorrenza dell’imposta dovuta per il periodo di imposta nel corso del quale il credito è concesso, l’eventuale eccedenza è computata in diminuzione dell’imposta per i periodi successivi. Tale credito d’imposta non è utilizzabile in compensazione ai sensi del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241. Intensità d’aiuto Indipendentemente dall’attività svolta, l’intensità d’aiuto corrisponde all’intensità massima prevista dalle norme comunitarie per lo sviluppo precompetitivo in termini di equivalente sovvenzione lorda (ESL), eventualmente aumentata per tener conto delle maggiorazioni previste relativamente a PMI, aree di cui all’Art.87.3.a e all’Art. 87.3.c del Trattato CE, progetti realizzati in cooperazione Università e Centri di ricerca pubblici o implicanti cooperazione transfrontaliera15, con esclusione delle maggiorazioni concedibili sulla base di attività valutative16. In ogni caso l'investimento massimo ammissibile è pari a ___ Euro17 per domanda 4. OGGETTO DELL’AGEVOLAZIONE Aree di intervento Programmi relativi ad attività di ricerca industriale e sviluppo precompetitivo, così come definiti in ambito comunitario18 e introdotti nell’attuale ordinamento dal decreto legislativo 27 luglio 1999, n. 29719, rivolti rispettivamente: 15 La disciplina comunitaria per gli aiuti di Stato alla R&S (GUCE C 45 del 1996), prevede che tale intensità sia pari a 25% in termini di Equivalente Sovvenzione Lorda (ESL). L’ESL rappresenta il rapporto tra il valore dell’incentivo ottenuto ed il valore dell’investimento ammesso, al lordo del finanziamento. L’ESN (equivalente sovvenzione netta) rappresenta il medesimo rapporto, tenuto anche conto dell’imposizione fiscale derivante dall’ottenimento dell’agevolazione stessa. L’intensità può essere aumentata delle seguenti maggiorazioni (fino ad un massimo del 25% ESL ): +10% per PMI; + 5% per progetti realizzati nelle regioni di cui all'art. 87.3.c del Trattato di Roma; +10 per progetti realizzati nelle regioni di cui all'art. 87.3.a del Trattato di Roma; + 5 % per progetti svolti in cooperazione con Università e Centri di ricerca pubblici o iscritti nell'apposito albo tenuto presso il MIUR, per una quota maggiore al 10% dei costi ammessi; +10% per progetti svolti in partnership con altri soggetti di paesi UE. L’insieme delle ulteriori maggiorazioni aggiuntive non possono essere superiori al 25% ESL. 16 In particolare la coerenza del progetto con le tematiche del Programma Quadro Comunitario di R&S in vigore. 17 A titolo esemplificativo si potrebbe ipotizzare un massimale di finanziamento di 500.000 Euro. 18 Disciplina Comunitaria per gli Aiuti di Stato alla Ricerca e Sviluppo n. 96/C 45/06, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee del 17 febbraio 1996, n. C 45/C. 19 ”Riordino della disciplina e snellimento delle procedure per il sostegno della ricerca scientifica e tecnologica, per la diffusione delle tecnologie, per la mobilità dei ricercatori”. Si veda anche nota della Commissione Europea del 26 luglio 2000, n. D 430165, con la quale è stata comunicata la decisione, adottata in data 26 luglio 2000, di non sollevare obiezioni in merito alla compatibilità del regime di Aiuti di Stato alla Ricerca e Sviluppo, di cui al decreto 297/99. 34 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi LF. 1 CREDITO D’IMPOSTA all’acquisizione di nuove conoscenze finalizzate alla messa a punto di nuovi prodotti, processi produttivi o servizi ovvero al notevole miglioramento dei prodotti, processi produttivi o servizi esistenti; alla concretizzazione dei risultati della ricerca industriale mediante le fasi di progettazione e realizzazione di progetti pilota e dimostrativi, nonché di prototipi non commercializzabili, finalizzate a nuovi prodotti, processi o servizi ovvero ad apportare modifiche sostanziali a prodotti, linee di produzione e processi produttivi, purché tali interventi comportino sensibili miglioramenti delle tecnologie esistenti. Essa non comprende le modifiche di routine o le modifiche periodiche apportate a prodotti, linee di produzione, processi di fabbricazione, servizi esistenti e altre operazioni in corso anche se tali modifiche possono rappresentare miglioramenti. Spese ammissibili a) il personale dipendente del soggetto proponente o in rapporto di collaborazione coordinata e continuativa limitatamente a ricercatori, tecnici ed altro personale ausiliario, adibito all’attività del programma; b) gli strumenti, le attrezzature di nuovo acquisto, necessarie, utilizzati per l’attività oggetto del programma, in proporzione alla quota di effettivo utilizzo per il programma; c) i servizi di consulenza e altri servizi utilizzati per l’attività del programma, inclusa l’acquisizione dei risultati di ricerca, di brevetti e di know-how, di diritti di licenza; i costi per il deposito di brevetti scaturenti dalle attività oggetto del programma; costi di omologazione di nuovi prototipi; d) le spese generali imputabili all’attività del programma, da determinare anche forfetariamente in misura non superiore al 60% del valore della voce di costo di cui alla lettera a)20; e) il costo dei materiali, delle forniture e di prodotti analoghi utilizzati per lo svolgimento del programma, al netto di eventuali recuperi per cessione a condizioni commerciali o per acquisizione a fini produttivi. I costi di cui alla lettera a) sono ammissibili fino ad un limite massimo annuo pari al minor valore tra il __% dei costi del personale sostenuti nell'esercizio precedente la richiesta ed il __% del fatturato realizzato nell'esercizio precedente la richiesta21. Non sono ammissibili i progetti con una retroattività superiore a 12 mesi solari dalla data della richiesta. 20 Tale percentuale viene utilizzata per alcuni degli provvedimenti di agevolazione in vigore, in particolare per i progetti di cui all’art. 5 del DM 593/00 e per quelli di cui al Decreto 16 gennaio 2001 “ direttive per la concessione delle agevolazioni del fondo speciale rotativo per l’innovazione tecnologica di cui all’articolo 14 della legge 17 febbraio 1982, n. 46. 21 A titolo esemplificativo potrebbero essere utilizzate rispettivamente le percentuali del 40% del costo del personale e del 15% del fatturato risultanti dall’ultimo bilancio approvato. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 35 Parte I A partire dal terzo anno di applicazione del provvedimento, saranno finanziati (entro i parametri indicati) solamente gli incrementi di spesa rispetto alla media delle spese in R&S del biennio precedente, risultanti dalle precedenti domande presentate ed accolte, suddividendo gli importi delle singole richieste per ciascuna annualità. Criteri di ammissibilità e/o di selezione I soggetti richiedenti devono rispettare il seguente indice di compatibilità del progetto rispetto alla situazione patrimoniale: CP< __ PN22 dove PN = Patrimonio netto come definito dal codice civile al netto di "crediti verso soci per versamenti ancora dovuti, delle "azioni proprie" e dei "crediti verso soci per prelevamenti a titolo di anticipo sugli utili CP = costo del progetto al netto dell'incentivo spettante Tale vincolo non viene applicato per imprese neocostituite (costituiti nei due esercizi precedenti la data della richiesta). Possono essere presentate domande per progetti che non abbiano già sostenuto più del 50% dei costi ammissibili, e che abbiano una durata complessiva non superiore a 24 mesi. 5. PROCEDURE PER L’ATTUAZIONE DELL’AGEVOLAZIONE Riferimento giuridico Collegamenti a normativa esistente· decreto legislativo 27 luglio 1999, n. 297 recante: “Riordino della disciplina e snellimento delle procedure per il sostegno della ricerca scientifica e tecnologica, per la diffusione delle tecnologie, per la mobilità dei ricercatori”; decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 123, disciplina comunitaria per gli aiuti alla ricerca e sviluppo n. 96/C 45/06. Norma istitutiva: Introduzione di nuova normativa nazionale che disciplini il credito d’imposta. Legislazione Nazionale Tempistica, procedure amministrative, tecniche e finanziarie 1. Domanda per prenotazione Il soggetto richiedente compila, a decorrere dal 1° luglio sino al 31 dicembre di ogni anno, una domanda di prenotazione inviandola direttamente all'amministrazione responsabile, corredata di relazione tecnica descrittiva del progetto. Il soggetto richiedente non 22 Attualmente il DM 593/00, prevede, per i progetti presentati dalle imprese, un coefficiente pari allo 0,5 del PN. In considerazione della minore dimensione dei progetti finanziabili con il provvedimento proposto, potrebbero essere utilizzati coefficienti più alti, ad esempio 2,5. 36 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi LF. 1 CREDITO D’IMPOSTA può presentare più di una domanda all’anno. L'amministrazione competente accerta esclusivamente la completezza e la regolarità delle dichiarazioni ed effettua la prenotazione delle risorse, sulla base dell’ordine cronologico di arrivo e fino ad esaurimento dei fondi disponibili, dandone comunicazione scritta al beneficiario. 2. Domanda per fruizione L’impresa richiedente deve realizzare gli investimenti entro il termine indicato nella richiesta e comunque entro un periodo massimo di 24 mesi dalla data di presentazione della dichiarazione/domanda di prenotazione delle risorse. Entro 60 giorni23 dal termine del progetto, il beneficiario deve inoltrare all’Amministrazione responsabile la richiesta di fruizione delle agevolazioni (con modalità analoghe a quelle di prenotazione) nella quale sono attestati i requisiti per l’accesso alle agevolazioni stesse e l’avvenuta realizzazione degli investimenti24. 3. Liquidazione Il soggetto competente alla concessione della agevolazione, verificata la regolarità formale della richiesta di fruizione procede alla liquidazione dell’agevolazione, comunicando formalmente agli interessati l’importo della stessa. 4. Controllo Con apposita procedura verranno individuati uno o più soggetti (che svolgeranno controlli a campione, per un minimo del __%25 dei progetti finanziati), finalizzati alla verifica della sussistenza dei requisiti ed alla regolarità di tutta la documentazione (che in questi casi deve essere esibita), alla congruità e pertinenza delle spese. Ai fini del controllo, il soggetto beneficiario è tenuto a dichiarare l’esistenza, nonché a tenere a disposizione la documentazione probatoria e giustificativa26. 5. Tempistica Il Credito d’imposta deve essere indicato nella dichiarazione annuale dei redditi relativa al periodo di imposta in cui è stato concesso il beneficio. 23 Come previsto dalle leggi n. 341/95, art. 1 e n. 266/97, art. 8, comma 2, relativamente agli incentivi automatici di natura fiscale a sostegno della base produttiva. 24 Il meccanismo è analogo a quanto previsto dalle leggi n. 341/95, art. 1 e n. 266/97, art. 8, comma 2. 25 Si potrebbe assumere il 5% così come previsto per le piste di controllo comunitarie nel Regolamento (CE) 438/2001. 26 Come previsto dal DLgs 123/98, il beneficiario è tenuto ad inviare la seguente documentazione: a) elenchi dettagliati delle voci di spesa sottoscritti dal legale rappresentante e da un revisore ufficiale dei conti; b) una perizia giurata che attesti la congruità e pertinenza delle spese, sottoscritta da professionista iscritto ad albo, competente per materia. Inoltre si potrebbe ipotizzare l’obbligo per il beneficiario a conservare: 1. copia del registro personale, sottoscritto dai singoli dipendenti e dal legale rappresentante, in cui sono annotate, per ogni mese e per ogni dipendente, le ore di lavoro prestate per il progetto; 2. relazioni dei consulenti, con indicazione delle prestazioni svolte e delle giornate/ore prestate per il progetto e dei relativi importi; 3. lettere di incarico specifiche per le attività svolte dai consulenti, controfirmate dagli incaricati e dal legale rappresentante. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 37 Parte I Interventi ai sensi Procedura automatica ai sensi dell’art. 4 del D.Lgs. 123/98 del D.L. 123/98 Ulteriori dettagli 38 - Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi LF. 2 INCENTIVO REGIONALE AGLI ENTI DI RICERCA SENZA SCOPO DI LUCRO “ENTI DI RICERCA ED UNIVERSITÀ: UN PREMIO DALLE REGIONI” 2.1 Premessa programmatica Il testo del nuovo Titolo V della Costituzione, all’art.117 comma 3, prevede tra le materie di legislazione concorrente, la ricerca scientifica e tecnologica e il sostegno all’innovazione per i settori produttivi. In tal senso l’impostazione accolta dallo Stato italiano condivide un orientamento emerso anche in ambito comunitario. Infatti, la Commissione europea ha esplicitamente riconosciuto il ruolo importante, complementare a quello degli Stati Nazionali, delle Regioni nella creazione dello Spazio europeo della ricerca27, in quanto le “Regioni tendono ad assumere un ruolo sempre più rilevante in materia di ricerca e di innovazione, mettendo talvolta a disposizione notevoli risorse e lanciando iniziative volte a promuovere a livello locale lo sviluppo di contatti tra università, imprese e centri di ricerca”28. Titolo V della costituzione Indirizzi comunitari Nell’ambito degli spazi concessi dal Titolo V, tra cui è utile anche ricordare l’autonomia finanziaria e la possibilità di stabilire e applicare tributi ai sensi dell’art. 119, le Regioni possono dare un segnale forte per favorire l’impegno nella ricerca anche delle Università e degli “enti di ricerca” operanti senza scopo di lucro. L’agevolazione proposta, che attiene alle tipologie di intervento che utilizzano la leva fiscale per ridurre i costi sostenuti dai soggetti impegnati in attività di ricerca, si ispira ad un significativo intervento legislativo della Regione Lombardia.29 A differenza di quanto avviene per le società e gli enti commerciali, gli enti senza scopo di lucro (come ad esempio le Università, le Fondazioni universitarie e gli enti di ricerca ecc...), non possono trarre beneficio da agevolazioni modulate sul modello del “credito di imposta per investimenti”, che richiedendo la presenza di un reddito imponibile non sarebbe fruibile da enti prevalentemente operativi secondo modalità erogative e non corrispettive. Dal momento che parte significativa della Esenzione IRAP su base retributiva 27 Cfr. Comunicazione della Commisione, L’innovazione in un’economia fondata sulla conoscenza, COM(2000) 567; Comunicazione della Commissione, Verso uno spazio europeo della ricerca, COM(2000)6; Comunicazione della Commissione, La dimensione regionale dello spazio europea della ricerca, COM(2001) 549. 28 Cfr. Comunicazione della Commissione, Verso uno spazio europeo della ricerca, COM(2000)6. 29 Ci si riferisce ad un intervento che ha esentato dal tributo le ONLUS (’articolo 1 comma 7 della Legge Regionale n. 27 del 18 dicembre 2001). Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 39 Parte I ricerca viene svolta da istituzioni senza fine di lucro, appare indispensabile affiancare a disposizioni dirette al mondo delle imprese, anche agevolazioni che rispondano alle esigenze finanziarie degli enti non profit aventi finalità di ricerca. Riduzione costo fiscale delle risorse umane La misura proposta consiste nella riduzione dal pagamento dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive relativa ai costi del personale, per gli enti impegnati in attività di ricerca senza scopo di lucro. Poiché l’IRAP è soggetto nella sua determinazione ai costi del personale dipendente, dei collaboratori coordinati e continuativi e dei titolari di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, la sua esenzione e/o la riduzione incide direttamente sui fattori di costo tipici della ricerca. 2.2 Contenuto tecnico dell’agevolazione 1. AMMINISTRAZIONI ED ENTI COINVOLTI NELLA ATTIVAZIONE E NELLA GESTIONE DELL’INTERVENTO Amministrazione responsabile Amministrazione regionale Soggetti coinvolti - 2. BENEFICIARI Soggetti beneficiari Università ed enti non lucrativi aventi finalità, esclusiva o prevalente, di ricerca. Forma giuridica Possono beneficiare della misura persone giuridiche riconosciute in quanto operanti senza scopo di lucro e con finalità di ricerca: università; fondazioni universitarie di cui all’art. 59 comma 3 della legge 23.12.2000 n.388; fondazioni anche di partecipazione; associazioni; istituzioni aventi finalità di ricerca ed operanti senza scopo di lucro; consorzi e società consortili. Dimensione Non rilevante. Settori Ricerca. Localizzazione La misura segue la normativa IRAP, quindi è applicabile dalle singole Regioni che, nel loro ambito territoriale, vorranno recepirla. 40 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi LF. 2 INCENTIVO REGIONALE AGLI ENTI DI RICERCA 3. AGEVOLAZIONE a. in ipotesi di ente che non svolge attività commerciale, esenzione e/o riduzione dal pagamento dell’IRAP su base retributiva dell’imponibile relativo alle spese sostenute per il personale dipendente, per i collaboratori coordinati e continuativi e per i titolari di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente dedicati alle attività di ricerca; Tipologia di agevolazione b. in ipotesi di ente che svolge attività di ricerca anche secondo modalità corrispettive, deducibilità piena o parziale, nella determinazione dell’imponibile IRAP derivante dal risultato dell’attività commerciale, delle spese sostenute per il personale dipendente, per i collaboratori coordinati e continuativi e per i titolari di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente dedicati alle attività di ricerca. Intensità di aiuto L’esenzione e/o deducibilità è relativa al periodo cui tale dichiarazione si riferisce. a. Nel caso di ente che non svolge attività commerciale, l’intensità d’aiuto corrisponde alle aliquote vigenti applicabili30. b. In ipotesi di ente che svolge l’attività di ricerca, solo od anche secondo modalità corrispettive, l’intensità di aiuto è funzione della componente di costo del lavoro nella determinazione dell’imponibile IRAP31. 4. OGGETTO DELL’AGEVOLAZIONE Aree di intervento Attività di ricerca scientifica e tecnologica così come definite in ambito comunitario32. Spese ammissibili - Criteri di ammissibilità e/o di selezione L’amministrazione regionale potrà porre requisiti di ammissibilità funzionali a meglio interpretare le proprie politiche per la ricerca scientifica e tecnologica e per il sostegno all’innovazione nei settori produttivi. 30 Nel caso di un intervento che preveda una detrazione parziale, l’intensità di aiuto corrisponde ad una quota percentuale delle aliquote applicabili da determinarsi in sede regionale. 31 Nel caso di un intervento che preveda la deducibilità parziale, tale percentuale è determinata in funzione della quota di costi dedicati alle attività non commerciali o secondo modalità corrispettive. 32 Disciplina Comunitaria per gli Aiuti di Stato alla Ricerca e Sviluppo n. 96/C 45/06, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee del 17 febbraio 1996, n. C 45/C. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 41 Parte I 5. PROCEDURE PER L’ATTUAZIONE DELL’AGEVOLAZIONE Riferimento giuridico Norma istitutiva: Provvedimento specifico attraverso legge regionale33. Legislazione Regionale. Tempistica, procedure amministrative, tecniche e finanziarie Esenzione o riduzione, deducibilità piena o parziale, comunque collegate alla presentazione della dichiarazione IRAP. Presentazione da parte degli enti di una richiesta alla Regione competente da effettuarsi prima dei termini di presentazione della dichiarazione modello Unico o IRAP. Interventi ai sensi Procedura automatica ai sensi dell’art. 4 del D.Lgs. 123/98 del D.L. 123/98 Ulteriori dettagli - 33 In analogia con i commi 7, 8 e 9 dell’art. 1 della Legge Regionale della Lombardia n. 27 del 18 dicembre 2001 42 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi LF. 3 INCENTIVO ALLE EROGAZIONI LIBERALI DA PARTE DI PERSONE FISICHE NON IMPRENDITORI A FAVORE DEGLI ENTI DI RICERCA SENZA SCOPO DI LUCRO “UN ERARIO CHE FAVORISCE IL MECENATISMO PER LA RICERCA” 3.1 Premessa programmatica Nella misura in cui parte significativa della ricerca viene svolta da istituzioni senza fine di lucro (come Università, Fondazioni universitarie e di ricerca, le associazioni, istituti e consorzi operanti prevalentemente nella ricerca, ecc…), appare indispensabile affiancare alle disposizioni dirette ad incentivare la ricerca svolta dalle imprese, anche agevolazioni che vengano incontro alle esigenze finanziarie degli enti non profit presenti nella ricerca34. Tali enti, infatti, per loro natura non possono trarre beneficio da agevolazioni del tipo “credito di imposta per investimenti” che richiedono la presenza di un reddito imponibile, circostanza evidentemente estranea alle caratteristiche gestionali di enti principalmente operativi secondo modalità erogative e non corrispettive. Gli enti non lucrativi: quali incentivi? L’esperienza statunitense, che prevede la completa detassazione delle donazioni alle università e ai centri di ricerca e la detraibilità per il contribuente, rappresenta una concreta dimostrazione dell’importanza del sostegno finanziario apportato dai soggetti privati al mondo della ricerca. Sono quindi ipotizzabili sia misure – come la proposta di un incentivo regionale agli enti di ricerca senza scopo di lucro – che intervengano sul lato della riduzione dei costi per la ricerca, sia interventi che ne favoriscano il finanziamento attraverso una totale o parziale defiscalizzazione delle erogazioni liberali e dei contributi loro concessi da parte di privati contribuenti. Proprio quest’ultima tipologia di incentivo costituisce l’oggetto della presente misura. Defiscalizzazione delle erogazioni a favore degli enti di ricerca Il finanziamento degli enti di ricerca è generalmente assicurato da tre componenti: la componente pubblica, attraverso contributi comunitari, nazionali o regionali destinati al finanziamento dei progetti di ricerca (in queste ipotesi l’ente pubblico ha un interesse “istituzionale” non principal34 In merito si veda Finlombarda, “Finanza e Innovazione; Position Paper per le Istituzioni”, Dicembre 2001: “È’ utile pensare all’impiego della leva fiscale quale intervento di promozione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica relativamente al sistema triangolare delle imprese, della finanza e degli operatori della ricerca, […],quali ad esempio detraibilità delle imposte dei contributi erogati, per valorizzare il sistema delle Università e degli operatori della ricerca”. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 43 Parte I mente economico al risultato della ricerca); la componente privata, attraverso l’erogazione di contributi e liberalità disinteressate destinate alla ricerca da parte di persone fisiche e/o giuridiche che operano tanto al di fuori dell’attività di impresa (persone fisiche non imprenditori, fondazioni bancarie, associazioni ecc.), quanto gli imprenditori (mecenatismo); la componente privata e/o pubblica, attraverso la stipula di contratti o convenzioni caratterizzate dalla presenza di un rapporto sinallagmatico che evidenzia in modo particolare l’interesse economico specifico del committente, sia pubblico sia privato, al risultato della ricerca commissionata. Detraibilità delle erogazioni liberali Assume perciò particolare rilevanza la possibilità di riduzione dell’onere tributario concessa ai finanziatori, consentendo di dedurre le erogazioni effettuate a scopo di ricerca anche nelle ipotesi di totale assenza di reddito di impresa. È quanto avviene alle persone fisiche titolari di redditi fondiari, di lavoro, di lavoro autonomo, di capitale e diversi. Il modello di incentivo al mecenatismo qui proposto prevede, con riferimento alle erogazioni effettuate a favore di enti con finalità di ricerca, la detraibilità percentuale35 delle erogazioni stesse dall’imposta determinata sulla base del reddito complessivo nelle ipotesi di totale assenza di reddito di impresa, come avviene nel caso di persone fisiche titolari di redditi fondiari, di lavoro, di lavoro autonomo, di capitale e diversi. 3.2 Contenuto tecnico dell’agevolazione 1. AMMINISTRAZIONI ED ENTI COINVOLTI NELLA ATTIVAZIONE E NELLA GESTIONE DELL’INTERVENTO Amministrazione responsabile Ministero dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca Scientifica. Soggetti coinvolti - 2. BENEFICIARI Soggetti beneficiari Persone fisiche per i redditi diversi da quelli di impresa di cui all’ art. 51 DPR 917/86 Forma giuridica Persone fisiche. 35 L’art.13-bis del TUIR prevede la possibilità di detrarre le seguenti tipologie di oneri: gli interessi passivi e relativi oneri accessori e quote di rivalutazione ISTAT su mutui agrari, ipotecari, non ipotecari; le spese sanitarie; le spese funebri; le spese per istruzione; i premi di assicurazione; le spese per la manutenzione dei beni culturali vincolati; le erogazioni liberali in denaro a Stato, enti, fondazioni e associazioni per studio, ricerca, restauro e documentazione su beni vincolati; il costo specifico o il valore nominale dei beni donati per iniziative culturali; le erogazioni liberali in denaro per attività di spettacolo; le liberalità alle ONLUS; le erogazioni liberali in denaro a favore di società sportive dilettantistiche; le erogazioni a favore di partiti e movimenti politici; le liberalità per la ristrutturazione edilizia; le liberalità per i ciechi e per il mantenimento di cani guida. 44 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi LF. 3 INCENTIVO ALLE EROGAZIONI LIBERALI Dimensione Non rilevante. Settori Non rilevante. Localizzazione La norma riguarda unicamente contributi e liberalità erogati da soggetti residenti. 3. AGEVOLAZIONE Tipologia di agevolazione Detraibilità dall’imposta lorda sul reddito delle persone fisiche IRPEF. Intensità di aiuto L’intensità d’aiuto risulta in funzione della percentuale di detraibilità dei contributi e delle liberalità concesse a favore degli enti di ricerca36. 4. OGGETTO DELL’AGEVOLAZIONE Aree di intervento Attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale così come definite in ambito comunitario37. Spese ammissibili - Criteri di ammissibilità e/o di selezione Al fine di fruire dell’incentivo, i beneficiari sono tenuti ad erogare liberalità a favore di enti senza scopo di lucro e con finalità di ricerca quali: università; fondazioni universitarie di cui all’art. 59 comma 3 della legge 23.12.200 n. 388; fondazioni anche di partecipazione; associazioni; istituzioni aventi finalità di ricerca ed operanti senza scopo di lucro. 5. PROCEDURE PER L’ATTUAZIONE DELL’AGEVOLAZIONE Riferimento giuridico Norma istitutiva: Provvedimento specifico attraverso legge nazionale, mediante modifica dell’art. 13-bis del TUIR. Legislazione Nazionale 36 A titolo esemplificativo si potrebbe ipotizzare di applicare una detrazione del 19%, così come previsto all’13-bis del TUIR relativamente ad altre tipologie di erogazioni. 37 Disciplina Comunitaria per gli Aiuti di Stato alla Ricerca e Sviluppo n. 96/C 45/06, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee del 17 febbraio 1996, n. C 45/C. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 45 Parte I Tempistica, procedure amministrative, tecniche e finanziarie La detrazione deve essere inserita nella dichiarazione dei redditi delle persone fisiche. Interventi ai sensi del D.L. 123/98 Ulteriori dettagli 46 - Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi LF. 4 RIDUZIONE DELL’IMPOSIZIONE SUI PROVENTI DEI FONDI MOBILIARI CHIUSI “UN PREMIO AI FONDI CHE INVESTONO IN R&S” 4.1 Premessa programmatica La misura che si riassume nelle schede che seguono è rivolta al comparto degli organismi di investimento collettivo del risparmio, segnatamente ai fondi mobiliari chiusi di diritto italiano. L’agevolazione prevista si inserisce nel filone di interventi di promozione dei fondi mobiliari chiusi che hanno caratterizzato la Commissione38 e le sue istituzioni finanziarie39 a decorrere dal Vertice di Amsterdam del giugno del 1997. A questi si sono aggiunti gli indirizzi espressi nelle Linee Guida per la Politica Scientifica e Tecnologica del Governo italiano40, sia per quanto attiene la leva fiscale, sia con riferimento al venture capital. Il tema dell’incentivazione fiscale al capitale di rischio indirizzato verso iniziative destinate a sostenere imprese impegnate in attività di R&S ha acquisito e tuttora acquista particolare interesse. A livello comunitario, la Commissione raccomanda che vengano prese in considerazione, nella programmazione delle strategie a favore dell’innovazione, le sinergie tra capitale di rischio, ricerca e sviluppo tecnologico, tramite l’adozione di misure fiscali favorevoli al capitale di rischio destinato alla ricerca, ed in particolare la riduzione del carico tributario sul capital gain, considerata una delle priorità fondamentali nell’ambito del Piano d’azione per il capitale di rischio41. Misure fiscali che facilitano l’intervento del capitale di rischio si allineano anche all’orientamento nazionale, nell’ambito del quale sono stati Incentivo ai fondi chiusi mobiliari Indirizzi UE Indirizzi Nazionali 38 A titolo esemplificativo, citiamo i programmi I-TEC (Innovation and Technology Equity Capital) e CREA (Seed Capital Action per il primo ciclo di programmazione 1998-2000). 39 In particolare i programmi ETF, ETF Start-up (1998-2000), ETF Start-Up (2001-2005), Seed Capital Action (2001-2005) per conto dellla Commissione Europea. 40 Cfr. MIUR, Linee guida per la Politica Scientifica e Tecnologica del Governo, aprile 2002. 41 Si veda la linea d’azione 7 per instaurare un’imposizione favorevole al capitale di rischio, raccomandata dalla Commissione Europea nel Libro verde sull’innovazione, COM(1995) 688. Si veda inoltre, Comunicazione della Commissione Europea, Piano d’azione sul capitale di rischio, SEC(1998) 552; Comunicazione della Commissione, Incentivi a favore della competitività delle imprese europee a fronte della globalizzazione, COM(1998) 718; Euro Paper della Commissione Europea, I mercati del capitale di rischio, una chiave per la creazione di occupazione in Europa, dalla frammentazione all’integrazione N.12 Dicembre 1999; Seconda Comunicazione della Commissione Europea, Il capitale di rischio: attuazione del Piano d’Azione, proposte per il futuro, COM(1999) 493; Comunicazione della Commissione Europea, Relazione provvisoria riguardante il Piano d’Azione sul capitale di rischio, COM(2000) 658; Comunicazione della Commissione, Attuazione del Piano d’Azione del Capitale di Rischio, COM(2001) 605. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 47 Parte I introdotti alcuni strumenti42 allo scopo di affrontare il problema della sottocapitalizzazione delle imprese e della competitività delle PMI nel contesto internazionale43. L’attuale disciplina fiscale applicabile ai fondi mobiliari chiusi Preliminarmente, va osservato che non esiste una disciplina fiscale ad hoc per i fondi chiusi i quali investano in iniziative che possano caratterizzarsi come iniziative di R&S, giacché al contrario esiste una disciplina fiscale trasversale, valevole cioè in qualsiasi settore dell’economia. In particolare, ed in estrema sintesi, i fondi chiusi non sono soggetti ad alcuna delle imposte sul reddito; a fronte della predetta esclusione è prevista un’imposta sostitutiva, con aliquote del 12,5% in via generale e del 27%44 in particolari ipotesi, applicata sul risultato annuale della gestione. Proposta riduzione dell’aliquota La misura di seguito proposta consiste nella riduzione dell’aliquota dell’imposta sostitutiva sul risultato di gestione del fondo, laddove questo sia investito, in tutto o in parte, in imprese le quali siano in grado di dimostrare un significativo impiego delle proprie risorse in R&S. La misura in parola potrebbe ben costituire quel completamento sul piano fiscale della modifica introdotta dalla Banca d’Italia nel 2001 sul piano regolamentare45. Provvedimento di Banca d’Italia Favorire la nascita di fondi chiusi per la R&S Scopo della misura è quello di favorire la nascita di fondi chiusi per la R&S i quali, poiché detassati rispetto ai fondi “normali”, attirerebbero un flusso di risorse finanziarie proveniente dal pubblico risparmio, che si è dimostrato sinora disinteressato – o non particolarmente interessato – all’investimento in settori di R&S ad alto contenuto tecnologico per il tramite di strumenti di investimento collettivo, rendendo comparativamente appetibile tale investimento mercé l’utilizzo indiretto (id est, al livello del fondo anziché al livello del partecipante) della leva fiscale. 42 In “Finanza e Innovazione; Position Paper per le Istituzioni” (2001) di Finlombarda, vengono riportati alcuni di questi strumenti: “Rispetto agli attuali impieghi della leva fiscale, in forma di "bonus fiscale" o "credito d'imposta" (si pensi alla Legge 140/97; la legge 449/97 , art.5 e all’Articolo n° 14 e 15 del DM 8/8/00 N° 593), …”. 43 Cfr. Finlombarda, “Finanza e Innovazione; Position Paper per le Istituzioni” (2001), nel quale si riporta quanto segue: “Misure fiscali che facilitano l’intervento del capitale di rischio si allineano all’orientamento di tutti gli ultimi strumenti agevolativi nazionali, che hanno tentato di valorizzare la capitalizzazione d’impresa, nell’obiettivo di affrontare il problema della ridotta dimensione delle imprese italiane e nella consapevolezza che, per reggere alla competizione globale, le nostre PMI devono crescere e consolidarsi finanziariamente”. 44 Accanto all’aliquota ordinaria dell’imposta sostitutiva, è stata introdotta, dall’art. 8 del D.lgs. n. 505/1999, l’aliquota più elevata del 27% per le ipotesi in cui il fondo detenga partecipazioni “qualificate”. 45 Il provvedimento emanato è indirizzato proprio al comparto del c.d. venture capital sulle attività di ricerca ad elevato contenuto tecnologico. Si tratta del Provvedimento della Banca d’Italia 18 luglio 2001. Tale provvedimento ha disposto che le società che promuovono o gestiscono fondi mobiliari chiusi investiti nel settore dell’innovazione tecnologica possano essere autorizzate allo svolgimento di detta attività di promozione o gestione anche se la loro dotazione di capitale sociale è inferiore al limite minimo stabilito in via ordinaria per le società di gestione del risparmio (SGR). Si assiste con questo provvedimento ad una presa di coscienza, sul piano regolamentare, del ruolo strategico della R&S nell’economia italiana, tanto da prevedere una misura di carattere agevolativo per favorire la nascita e/o lo sviluppo di fondi chiusi di venture capital, indirizzati verso iniziative ad alto contenuto tecnologico. 48 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi LF. 4 RIDUZIONE DELL’IMPOSIZIONE SUI PROVENTI DEI FONDI MOBILIARI CHIUSI 4.2 Contenuto tecnico dell’agevolazione 1. AMMINISTRAZIONI ED ENTI COINVOLTI NELLA ATTIVAZIONE E NELLA GESTIONE DELL’INTERVENTO Amministrazione responsabile Ministero dell’Economia e delle Finanze, di concerto con altro Ministero competente. Soggetti coinvolti - 2. BENEFICIARI Soggetti beneficiari Fondi mobiliari chiusi, il cui scopo esclusivo o prevalente sia quello dell’investimento in strumenti finanziari emessi da società di capitali italiane, o da altra forma giuridica ritenuta idonea, considerate “innovative” perché in grado di destinare significative risorse nella R&S. Forma giuridica Fondi mobiliari chiusi ex art. 37 del D.Lgs. 58/1998. Dimensione Non rilevante. Settori Finanziario. Localizzazione Fondo di diritto italiano autorizzato da Banca d’Italia. 3. AGEVOLAZIONE Tipologia di agevolazione Riduzione dell’aliquota di tassazione del risultato di gestione del fondo rispetto all’attuale regime che prevede aliquote ordinarie del 12.5% e del 27%. Intensità di aiuto L’intensità d’aiuto, espressa nella quota percentuale di riduzione delle aliquote applicabili, può essere dell’ordine del 50%46. 4. OGGETTO DELL’AGEVOLAZIONE Aree di intervento Investimenti in imprese innovative, intendendo con tale qualifica le imprese che svolgono ricerca industriale e sviluppo precompetitivo, e attività di innovazione tecnologica secondo la definizione data nel manuale di Oslo del 1997, frutto della collaborazione tra OCSE e Eurostat. Il modello interviene sull’attività di investimento programmato da fondi mobiliari chiusi e assunti dagli stessi nel regolamento di funzionamento. 46 Una riduzione del 50% delle aliquote vigenti, corrisponde ad una riduzione già ipotizzata con riferimento ai Fondi pensione, nel corso di passati dibattiti parlamentari, e determina aliquote pari rispettivamente a 6,25% e a 13,5%. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 49 Parte I 4. OGGETTO DELL’AGEVOLAZIONE Spese ammissibili - Criteri di ammissibilità e/o di selezione I requisiti di ammissibilità sono: 1. l’asset allocation del fondo che deve esclusivamente o prevalentemente investire in imprese innovative47; 2. la qualifica di innovatività delle imprese venture-backed, qualifica assunta qualora la quota di attività di ricerca e sviluppo impiegate, ai sensi del decreto legislativo 27 luglio 1999, n. 297, assuma determinati valori. Le amministrazioni responsabili indicano la quota rappresentativa della prevalenza.48 5. PROCEDURE PER L’ATTUAZIONE DELL’AGEVOLAZIONE Riferimento giuridico Norma istitutiva: Previsione dell’aliquota ridotta mediante l’inserimento del comma 2-bis all’articolo 11 della legge n. 344/1993. Norma attuativa: Apposito decreto ministeriale (o interministeriale) volto alla determinazione dei requisiti di ammissibilità. Legislazione Nazionale. Tempistica, procedure amministrative, tecniche e finanziarie Per beneficiare dell’agevolazione fiscale è necessario: inserire nel regolamento del fondo il vincolo di asset allocation ai sensi del provvedimento di agevolazione fiscale; esplicitare nell’ambito della periodica reportistica del fondo il rispetto del vincolo di asset allocation. Interventi ai sensi Il Ministero, Banca d’Italia, e la Consob assumeranno le dovute determinazioni per la verifica dei requisiti di ammissibilità49. del D.L. 123/98 Ulteriori dettagli - 47 Si potrebbero considerare “innovative” le imprese che investono una determinata percentuale rispetto ad un indicatore di bilancio: a titolo esemplificativo, innovativa è un’impresa che investe in attività di R&S il 25% del fatturato. Diversamente si potrebbe prendere in considerazione i Fonds Communs de Placement dans l’Innovation, istituiti in Francia nel 1997 dal Ministero dell’istruzione, della Ricerca e della Tecnologia, nell’ambito dei quali sono state definite innovative le società con meno di 500 dipendenti, controllate da persone fisiche che hanno speso in ricerca, nell’ultimo triennio, almeno un terzo del fatturato del migliore anno dello stesso triennio. 48 Nell’esperienza francese dei Fonds Communs de Placement dans l’Innovation, tali fondi si caratterizzano per il fatto che investono almeno il 60% del proprio attivo in azioni o obbligazioni convertibili di società innovative. 49 Potrà anche essere presa in considerazione la previsione di un meccanismo di recupero dell’agevolazione in ipotesi di inosservanza del vincolo d’investimento. 50 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi LF. 5 CREDITO D’IMPOSTA AI SOTTOSCRITTORI DEI FONDI MOBILIARI CHIUSI “GUADAGNARE INVESTENDO IN R&S” 5.1 Premessa programmatica Sulla base del riconoscimento dell’importanza del venture capital e considerate le possibilità di promuoverlo intervenendo sulla domanda del capitale di rischio oltre che sull’offerta, con la presente agevolazione, come con quella precedente, si insiste su una misura rivolta all’offerta di fondi mobiliari chiusi. L’incentivo, infatti, promuove Fondi mobiliari chiusi di diritto italiano che investono in maniera esclusiva o prevalente in imprese innovative, agevolando il regime fiscale dei sottoscrittori. Attraverso un intervento che si riferisce agli investitori e quindi solo indirettamente ai fondi, si assumono nuovamente gli indirizzi programmatici della Commissione Europea la quale raccomanda l’introduzione di agevolazioni fiscali per incentivare gli investimenti in capitale di rischio50. Incentivo agli investitori: indirizzi UE L’attuale regime fiscale prevede diversi gradi di convenienza all’investimento in fondi mobiliari chiusi in funzione della qualifica dei sottoscrittori (imprese, persone fisiche, enti non commerciali quali fondazioni o università, fondi pensione, soggetti non residenti in Italia). L’attuale disciplina Il regime d’aiuto proposto, volto ad istituire un credito d’imposta, permette la definizione di un incentivo fruibile da tutti i sottoscrittori51. Il credito d’imposta previsto in proporzione all’ammontare dell’investimento nei fondi mobiliari chiusi, potendo essere fruibile in deduzione di qualsiasi carico tributario, prescinde infatti dai requisiti soggettivi dell’investitore. Per quanto riguarda gli enti non commerciali, il credito d’imposta potrebbe essere utilizzato in compensazione di imposte gravanti su redditi di provenienza diversa dal fondo, giacché sui proventi del fondo detti enti non subiscono alcuna tassazione, con un’immediata ricaduta positiva di carattere finanziario ed economico. Credito d’imposta Compensazione 50 Per maggiori dettagli Comunicazione della Commissione Europea, Piano d’azione sul capitale di rischio, SEC(1998) 552; Comunicazione della Commissione Europea, Relazione provvisoria riguardante il Piano d’Azione sul capitale di rischio, COM(2000) 658; Comunicazione della Commissione, Attuazione del Piano d’Azione del Capitale di Rischio, COM(2001) 605. 51 Esperienza di questo tipo è quella del Venture Capital Trust, istituito nel Regno Unito nel 1995, destinato agli investitori privati che godono di sgravi fiscali a fronte di requisiti stringenti in termini di asset allocation. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 51 Parte I Addizionalità Qualora gli investitori siano imprese, godendo le stesse già di un credito d’imposta52 volto a neutralizzare l’imposizione subita dal fondo, il provento derivante dal fondo è oggi pienamente tassabile con le aliquote ordinarie, al pari di un qualunque altro cespite reddituale; il credito proposto deve allora ritenersi addizionale a quello esistente. Riduzione carico fiscale per i non residenti Infine, la misura in commento presenta vantaggi anche per quei partecipanti fiscalmente non residenti in Italia, nella misura in cui gli stessi abbiano carichi fiscali complessivi gravanti sugli eventuali altri redditi prodotti nel nostro paese53. 5.2 Contenuto tecnico dell’agevolazione 1. AMMINISTRAZIONI ED ENTI COINVOLTI NELLA ATTIVAZIONE E NELLA GESTIONE DELL’INTERVENTO Amministrazione responsabile Ministero dell’Economia e delle Finanze, di concerto con altro Ministero competente. Soggetti coinvolti - 2. BENEFICIARI Soggetti beneficiari Sottoscrittori di fondi mobiliari chiusi che investono in misura esclusiva o prevalente in imprese “innovative”. Forma giuridica Non rilevante Dimensione Non rilevante Settori Non rilevante Localizzazione Assenza di vincoli nazionali. 3. AGEVOLAZIONE Tipologia di agevolazione Credito d’imposta (IRPEF, IRPEG) parametrato all’ammontare investito nel fondo. Utilizzabilità del credito d’imposta nei confronti di qualsiasi cespite reddituale del partecipante al fondo. Intensità di aiuto L’intensità d’aiuto corrisponde ad una quota percentuale54 dell’ammontare investito in un fondo mobiliare chiuso. 52 Nelle misure del 15% e del 36,98%, rispettivamente per i risultati di gestione del fondo tassati con l’aliquota del 12,5% e del 27%. 53 Sui proventi della partecipazione al fondo detti soggetti già godono di un diritto al rimborso che neutralizza, al pari di ciò che avviene per le imprese, l’imposizione subita dal fondo. 52 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi LF. 5 CREDITO D’IMPOSTA AI SOTTOSCRITTORI DEI FONDI MOBILIARI CHIUSI 4. OGGETTO DELL’AGEVOLAZIONE Aree di intervento Investimenti in imprese innovative, intendendo con tale qualifica le imprese che svolgono ricerca industriale e sviluppo precompetitivo, e attività di innovazione tecnologica secondo la definizione data nel manuale di Oslo del 1997, frutto della collaborazione tra OCSE e Eurostat. Il modello interviene sull’attività di investimento programmato da fondi mobiliari chiusi e assunti dagli stessi nel regolamento di funzionamento. Spese ammissibili Criteri di ammissibilità e/o di selezione I requisiti di ammissibilità sono: 3. l’asset allocation del fondo che deve esclusivamente o prevalentemente investire in imprese innovative55; 4. la qualifica di innovatività delle imprese venture-backed, qualifica assunta qualora la quota di attività di ricerca e sviluppo, ai sensi del decreto legislativo 27 luglio 1999, n. 297, impiegate assuma determinati valori. Le amministrazioni responsabili indicano la quota rappresentativa della prevalenza.56 5. PROCEDURE PER L’ATTUAZIONE DELL’AGEVOLAZIONE Riferimento giuridico Norma istitutiva: Previsione del credito d’imposta mediante l’inserimento di un comma successivo al comma nell’articolo 11 della legge n. 344/1993. Norma attuativa: Apposito decreto ministeriale (o interministeriale) volto alla determinazione dei requisiti di ammissibilità. Legislazione Nazionale. Tempistica, procedure amministrative, tecniche e finanziarie Per beneficiare dell’agevolazione fiscale è necessario: inserire nel regolamento del fondo il vincolo di asset allocation ai sensi del provvedimento di agevolazione fiscale; esplicitare nell’ambito della periodica reportistica del fondo il rispetto del vincolo di asset allocation. Il Ministero, Banca d’Italia, e la Consob assumeranno le dovute determinazioni per la verifica dei requisiti di ammissibilità . 54 A titolo esemplificativo, si potrebbe ipotizzare un credito d’imposta pari al 2%, percentuale determinata in coerenza con l’intensità d’aiuto di cui alla precedente misura (LF.4) 55 Cfr. Nota 49 relativamente alla scheda LF.4. 56 Cfr. Nota 50 relativamente alla scheda LF.4. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 53 Parte I Interventi ai sensi Procedura automatica ai sensi dell’art. 4 del D.Lgs 123/98.57 del D.L. 123/98 Ulteriori dettagli - 57 Potrà anche essere presa in considerazione la previsione di un meccanismo di recupero dell’agevolazione in ipotesi di inosservanza del vincolo d’investimento. 54 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi PARTE II LA FINANZA INNOVATIVA Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 55 FI. 1 FONDO DI FONDI “VENTURE CAPITAL UNIVERSITARIO, MOTORE DI IDEE AD ALTO VALORE” 1.1 Premessa programmatica La misura proposta nella scheda seguente si riferisce ad un Fondo Mobiliare di tipo chiuso, nella variante tecnica di Fondo di Fondi, cofinanziato dalla Pubblica Amministrazione e riservato ad Investitori Istituzionali (sia pubblici che privati). Tale Fondo investirà in ulteriori Fondi Mobiliari Chiusi (tipicamente di venture capital), il cui target operativo è strettamente legato allo sviluppo dell’innovazione ed al trasferimento alle imprese di tecnologie e conoscenza. Finanziare un’impresa con Capitale di Rischio “ad alto valore” ne incentiva le capacità di competere nel mercato. Trasferire in un’impresa Capitale di Rischio ad alto valore vuol dire fornire non solo risorse finanziarie fresche ed adeguate al sostenimento dei suoi piani di sviluppo, ma soprattutto una serie di skills e competenze (strategiche, finanziarie, manageriali e commerciali), che le consentano di acquisire i fattori critici di successo (fcs) tipici delle moderne arene competitive. Il Capitale di Rischio “ad alto valore” La partnership Pubblico-Privato nel mercato del Capitale di Rischio consente, quindi, di incrementare la disponibilità di capitale disponibile per lo sviluppo economico delle imprese presenti sul territorio (obiettivo primario delle amministrazioni pubbliche). Inoltre, potersi avvalere del Know How degli Investitori privati da parte del Pubblico, e delle loro capacità di trasferire skills, rafforza ed accresce la posizione competitiva delle imprese e quindi dell’intero sistema economico-locale in cui si vanno a collocare. La Partnership Pubblico Privato nel mercato del Venture Capital Nell’ambito dell’innovazione, un ruolo di rilievo può essere attribuito al sistema universitario e della ricerca scientifica, principale fonte di conoscenza che caratterizza i moderni sistemi competitivi, ma che in Italia non è ancora riuscito a ricoprire il giusto ruolo di “Motore dell’Innovazione”. Università e Ricerca, fattori critici di successo dei sistemi competitivi moderni Dall’esempio virtuoso del MIT58 emerge come il riuscire ad individuare strumenti finanziari innovativi, capaci di supportare lo sviluppo del 58 Una oramai celebre frase di Wayne M. Ayers cita testualmente: “Se le 4,000 imprese fondate da laureati o docenti presso il MIT fossero considerate come un’unica entità, i ricavi complessivi farebbero di questa la ventesima economia mondiale con un fatturato globale di oltre $232 miliardi e darebbe lavoro ad oltre 1.1 milioni di persone” Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 57 Parte II sistema universitario locale ed il trasferimento dei suoi risultati al tessuto imprenditoriale e competitivo, è un fattore critico di successo oramai imprescindibile. A tale riferimento, infatti, il caso statunitense evidenzia come il venture capital sia stato, nei fatti, la principale fonte di finanziamento della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica in questo ultimo decennio, consentendo l’acquisizione di un ampio vantaggio competitivo rispetto agli altri sistemi Paese59. Sostenere l’innovazione: una priorità europea La strategicità del venture capital per le politiche di cui sopra è stata riconosciuta a livello europeo già a partire dal 1995, con il “Libro Verde sull’Innovazione”60, nel quale si esplicita chiaramente il legame tra l’evoluzione dei sistemi finanziari e una politica macroeconomica favorevole allo sviluppo dell’innovazione. Ad oggi, sono tante le comunicazioni della Commissione61 che sottolineano il ruolo che tale mercato finanziario potrebbe giocare nel nostro Sistema Economico; in una delle più recenti, “Innovazione in un’economia fondata sulla conoscenza”62, si mette in luce la strategicità del sistema universitario quale promotore e generatore di innovazione. Necessità di uno strumento nuovo, mirato alle moderne complessità La stessa Banca d’Italia ha recentemente condiviso63 la promozione dei Fondi di Investimento per le politiche di R&S, riconoscendo alle SGR partecipate in maggioranza da soggetti universitari la possibilità di dotarsi di un capitale sociale ridotto64, in deroga alle disposizioni vigenti per gli altri soggetti giuridici. Sulla stregua del quadro appena delineato è necessario definire uno strumento che presenti le seguenti caratteristiche: sfrutti la leva operativa del mercato finanziario privato, incentivandone attitudini e skills ad operare in contesti nuovi e strategici; sostenga iniziative capaci di collegare la ricerca scientifica al tessuto industriale, innescando una fertilizzazione reale di nuove imprese ad alto valore aggiunto / alto contenuto di conoscenza; Pertanto, l’obiettivo che emerge da quanto appena descritto è, sicuramente, attivare un mercato del Capitale di Rischio dinamico, che investa nei settori strategici a livello competitivo e che maturi in quest’ultimo una dimestichezza ad operare in maniera sistemica e duratura65. 59 Cfr. Bygrave, Venture capital at the Cross Road, Harvard Business School Press. 60 COM(1995) 688. 61 Si veda: Comunicazione della Commissione Europea, Piano d’azione sul capitale di rischio, SEC(1998) 552; Euro Paper della Commissione Europea, I mercati del capitale di rischio, una chiave per la creazione di occupazione in Europa, dalla frammentazione all’integrazione N.12 Dicembre 1999; Seconda Comunicazione della Commissione Europea, Il capitale di rischio: attuazione del Piano d’Azione, proposte per il futuro COM(1999) 493; Comunicazione della Commissione Europea, Relazione provvisoria riguardante il Piano d’Azione sul capitale di rischio, COM(2000) 658; Comunicazione della Commissione, Attuazione del Piano d’Azione del Capitale di Rischio, COM(2001) 605. 62 COM(2000) 567. 63 Delibera del Governatore della Banca d’Italia del 18 luglio 2001. 64 Ammontare minimo del Capitale Sociale pari a 100.000 Euro. 65 In merito si veda quanto suggerito dalla Commissione nel “Piano per il Capitale di Rischio”. 58 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi FI. 1 FONDO Lo strumento che più di altri sembra raggiungere l’obiettivo proposto si definisce in un Fondo Comune di Investimento Mobiliare di tipo Chiuso, nella variante tecnica del Fondo di Fondi, promosso e sottoscritto dalla Pubblica Amministrazione66 in coinvestimento con Investitori Istituzionali, di natura sia pubblica sia privata. Tale Fondo di Fondi investirà in Fondi Mobiliari Chiusi privati, gestiti da soggetti privati, sia italiani che stranieri, e con comprovata esperienza e track record nel settore del venture capital. Questi devono orientare i loro investimenti verso settori innovativi e, preferibilmente, caratterizzati da processi di trasferimento tecnologico dal Sistema Universitario e, in generale, dal mondo della Ricerca. La sottoscrizione del capitale di Fondi daughter da parte del Fondo di Fondi potrà avvenire per un ammontare massimo pari al 50%, la restante parte dovrà essere individuata e coinvolta dai soggetti gestori dei singoli Fondi esclusivamente dal mercato privato, nazionale e non. Scopo principale di questo strumento è stimolare gli operatori finanziari privati ad intervenire in ambiti di mercato strategici per lo sviluppo economico e competitivo del territorio, ma caratterizzati da un gap di capitale legato soprattutto a: DI FONDI Un Fondo di Fondi, pioniere del Venture Capital nel mondo della Conoscenza dimensioni del settore troppo ridotte ed incapaci di consentire ad un operatore medio di conseguire adeguate economie di scala; novità dei mercati, spesso privi di una loro storia e caratterizzati da prodotti completamente innovativi; rischiosità delle imprese che caratterizzano tali settori, in genere di micro dimensioni e nate da progetti innovativi di ricerca/laboratorio, la cui base di prova è puramente scientifica. Attualmente, stimolare il mercato del Capitale di Rischio è una delle principali componenti delle strategie finanziarie e competitive di molti dei principali Paesi, comunitari67 e non. Nell’ambito delle politiche finanziarie innovative promosse dalla Pubblica Amministrazione, è possibile evidenziare un caso d’eccellenza, rappresentato dal caso Israeliano dello “Yozma Fund”. Tale Fondo di Fondi di venture capital fu istituito e promosso dal Governo Israeliano e sottoscritto interamente con risorse pubbliche. Tale Fondo di Fondi coinvestì con Investitori Istituzionali privati (a condizioni di vantaggio e garanzia per questi ultimi) in Fondi di venture capital gestiti da soggetti privati, spesso di provenienza straniera, e con una forte specializzazione in settori innovativi, nuovi e ad alto impatto competitivo per tutto il Sistema Paese. Fondo di Fondi Yozma all’ origine di uno dei più grossi mercati mondiali dell’Innovazione 66 Nel rispetto delle linee guida EVCA (che nel suo “White Paper” sottolinea la necessità di evitare distorsioni del mercato e rispettare i principi e le prassi professionali di settore) e della stessa Commissione (che nel Working Paper “Enterprises Access to finance” - SEC(2001) 1667, raccomanda che il supporto pubblico sia impiegato per attuare un effetto leva con le risorse private nella provvista di agevolazioni per le Start-Up nelle difficili fasi iniziali della vita d’impresa, dove il problema finanziario è maggiormante critico). 67 A tal proposito si ricordano i seguenti casi: High Technology Fund – Fondo di Fondi nel Regno Unito; Viridian Growth Fund – Fondi di Venture Capital istituiti nell’Irlanda del Nord; Regional Venture Capital Fund - Fondo di Venture Capital nel Regno Unito Fonds publique pour le Capital Risque – Fondo di Venture Capital in Francia. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 59 Parte II 1.2 Contenuto tecnico dell’agevolazione 1. AMMINISTRAZIONI ED ENTI COINVOLTI NELLA ATTIVAZIONE E NELLA GESTIONE DELL’INTERVENTO Amministrazione responsabile MIUR (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca). Soggetti coinvolti Società di Gestione del Risparmio68 del Fondo di Fondi. 2. BENEFICIARI Soggetti beneficiari fondi mobiliari chiusi, il cui scopo esclusivo o prevalente sia quello dell’investimento in strumenti finanziari emessi da società di capitali italiane, o da altra forma giuridica ritenuta idonea, considerate “innovative” perché in grado di destinare significative risorse nella R&S (per il tramite delle rispettive società di gestione del risparmio); fondi Mobiliari Chiusi Universitari69 (per il tramite delle rispettive Società di gestione del Risparmio70). Forma giuridica Fondi mobiliari chiusi ex art. 37 del D.Lgs. 58/1998. Dimensione Non rilevante. Settori Finanziario. Localizzazione Fondo di diritto italiano autorizzato da Banca d’Italia. 3. AGEVOLAZIONE Tipologia di agevolazione Coinvestimento dell’Amministrazione responsabile in iniziativa privata a condizioni vantaggiose per l’investitore privato. L’amministrazione responsabile sottoscrive quota parte del Capitale del Fondo di Fondi (X %) assieme ad Investitori Istituzionali, sia pubblici che privati, (Y % = 1-X%). Nel Regolamento del Fondo si stabilisce ex ante che l’amministrazione responsabile sottoscrive quote del Fondo (ad esempio Quote A) aventi diritti diversi dalle quote sottoscritte dagli Investitori Istituzionali (ad es. Quote B), dal management della SGR (ad es. Quote C) e dalle quote sottoscritte dagli altri investitori privati 68 Ex Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n.58 Artt. 33, 34, 35. 69 Ossia Fondi di Venture Capital nati da partnership con Università (della quale prevedono membri nel Consiglio di Amministrazione della SGR e/o nell’advisory board) nel cui Regolamento si impegnano ad investire quota parte delle proprie risorse in progetti legati all’Università (anche con riferimento ad imprese indipendenti che ne sfruttano le sue tecnologie). 70 Tra le quali, in via principale, quelle “a capitale ridotto” ex provvedimento del Governatore della Banca d’Italia del 18/7/ 2001. 60 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi FI. 1 FONDO DI FONDI relativamente ai Fondi daughter in cui il Fondo di Fondi entra in coinvestimento71. Nello specifico le Quote A si caratterizzano per una limitazione nel rendimento massimo in termini di IRR72 (ad esempio Z % rispetto agli Investitori del Fondo di Fondi e K % rispetto a quelli dei Fondi daughter).73 Con specifico riferimento ai fondi daughter, inoltre, il calcolo del IRR (ed il relativo trasferimento del sovra-rendimento) viene effettuato in maniera disgiunta per ogni fondo, evitando, quindi, qualsiasi forma di compensazione tra le loro performance. Intensità di aiuto Questa dovrà essere calcolata in relazione alle quote dei Fondi (sia Fondo di Fondi sia Fondi daughter), sottoscritte dagli Investitori beneficiari del sovra-rendimento devoluto dall’amministrazione responsabile. Nel caso degli Investitori Istituzionali sottoscrittori del Fondo di Fondi, sulla base delle variabili sopra definite e posto come 1 l’ammontare del Fondo, avremo che l’intensità d’aiuto sarà pari a: (IRR * X%) – (Z% * X%) Y% Con riferimento ai sottoscrittori privati dei Fondi daughter, invece, sarà necessario calcolare il flusso di sovrarendimento devoluto dall’amministrazione responsabile al netto, però, di quanto già attribuito agli Investitori del Fondo di Fondi ; in particolare, avremo che l’intensità d’aiuto sarà pari a: (IRR * fd) – (K% * fd) 1-fd dove <fd> è la quota del fondo daughter sottoscritta per il tramite del Fondo di Fondi direttamente dall’amministrazione responsabile. 71 La sottoscrizione del capitale di Fondi “daughter da parte del Fondo di Fondi potrà avvenire per un ammontare massimo pari al 50%, la restante parte dovrà essere individuata e coinvolta dai soggetti gestori dei singoli Fondi esclusivamente dal mercato privato, nazionale e non. 72 Tasso di attualizzazione che rende nullo il valore attuale di un investimento: h t=0 At =0 (1+r)t r = tasso di rendimento interno; At = flusso netto di cassa nel periodo t; n = durata dell’Investimento. 73 Si precisa che un modello di intervento similare a quello proposto è stato adottato dal Governo britannico nel 2000 per il tramite del High Technology Fund. In tal caso, infatti, è stato istituito un Fondo di Fondi cofinanziato al 50% da risorse pubbliche che investe in Fondi di Venture Capital specializzati nel settore dell’High Tech. Ai privati che subentrano nell’iniziativa viene garantito dal governo un determinato rendimento minimo. Una modalità di intervento simmetrica alle precedenti può essere fornita dal caso Israeliano del Fondo di Fondi Yozma, dove il governo si impegnò solo nella fase di avvio dell’operazione, coinvestendo nei singoli Fondi in un primo periodo, in modo tale da consentire dopo un certo numero di anni la privatizzazione dei fondi e quindi il riacquisto (buy-back) dagli investitori ad un prezzo predefinito (e comunque in funzione, per una parte, del profitto realizzato dagli investimenti). Si noti, dunque, come il Fondo Yozma investì direttamente nel capitale dei singoli Fondi, applicando l’agevolazione agli Investitori di questi ultimi. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 61 Parte II 4. OGGETTO DELL’AGEVOLAZIONE Aree di intervento Ricerca e sviluppo pre-competitivo così come definiti in ambito comunitario74, e innovazione tecnologica secondo la definizione data nel manuale di Oslo del 1997, frutto della collaborazione tra OCSE e Eurostat. Il modello interviene sull’attività di investimento programmato da fondi mobiliari chiusi e assunti dagli stessi nel regolamento di funzionamento. Spese ammissibili Criteri di ammissibilità e/o di selezione i Fondi daughter, vengono scelti dalla Società di Gestione del Risparmio del Fondo di Fondi sulla base delle seguenti caratteristiche: devono essere Fondi di venture capital (preferibilmente Universitari75) ossia che investono prevalentemente nelle fasi di Early Stage devono investire in imprese “innovative” (preferibilmente se nati da progetti di Spin Off da Laboratorio), definite sulla base di una quantificazione della misura minima di impiego di risorse in R&S da parte delle imprese nelle quali il fondo investe76. comprovato track record del management team nel settore del venture capital e nel Capitale di Rischio, preferibilmente nel settore delle tecnologie e dell’innovazione devono attenersi alle linee guida EVCA77. il target operativo dei Fondi deve rispondere almeno ad uno seguenti ambiti: Early Stage; piccole e Medie Imprese78 (in via privilegiata Spin Off di progetti sviluppati in Laboratori / Centri di Ricerca Universitari); creazione o sfruttamento di innovazioni sviluppate nell’ambito delle Università; creazione o sfruttamento di innovazioni sviluppate all’interno di qualsiasi altro tipo di progetto di Ricerca. 74 Disciplina Comunitaria per gli Aiuti di Stato alla Ricerca e Sviluppo n. 96/C 45/06, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee del 17 febbraio 1996, n. C 45/C. 75 Tra le quali, in via principale, quelle “a capitale ridotto” ex provvedimento del Governatore della Banca d’Italia del 18/7/ 2001. 76 Cfr. Nota 49 relativamente alla scheda LF.4. 77 European Venture Capital Association – questo al fine di evitare lesioni della concorrenza. 78 Secondo la disciplina Comunitaria vigente (Raccomandazione della Commissione GU L107, del 30/04/96). 62 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi FI. 1 FONDO DI FONDI 5. PROCEDURE PER L’ATTUAZIONE DELL’AGEVOLAZIONE Riferimento giuridico Legislazione Tempistica, procedure amministrative, tecniche e finanziarie D.Lgs febbraio 1998 (TUF 98) Regolamento Banca d’Italia luglio 1998 Regolamento Banca d’Italia settembre 1999 Delibera Consob n. 11522 luglio 1998 Nazionale. sottoscrizione delle quote del Fondo e versamento del Capitale - Stabilita dai Regolamenti Banca d’Italia investimento/disinvestimento del Capitale e durata dei Fondi - Stabilita dai Regolamenti dei singoli Fondi 1. bando dell’amministrazione responsabile per la selezione della SGR del Fondo di Fondi 2. autorizzazione del Regolamento del Fondo di Fondi da parte di Banca d’Italia79 3. sottoscrizione delle Quote del Fondo di Fondi (mediante pubblicizzazione dei prospetti a livello nazionale e con evidenza pubblica) 4. pubblicizzazione da parte dell’amministrazione responsabile dell’esistenza dell’agevolazione 5. per beneficiare dell’investimento del Fondo di Fondi è necessario rispettare i seguenti aspetti: inserire all’interno del regolamento un focus di investimento limitato ai settori specificati nell’Ambito di Intervento esplicitare nella reportistica informativa agli investitori, per il tramite di un’apposita sezione, le caratteristiche degli investimenti in rispetto ai vincoli di cui al punto precedente nel fondo deve essere già presente almeno il 50% di capitale privato proveniente dal mercato. 6. selezione dei Fondi daughter ad opera della SGR (con l’ausilio di uno specifico Comitato di Investimento80) del Fondo di Fondi e sottoscrizione delle rispettive quote 79 Si veda Regolamento Banca d’Italia 1 luglio 1998 (ossia entro 90 giorni dalla presentazione salvo Interruzioni o sospensioni). 80 Il Consiglio di Amministrazione della SGR nominerà un Comitato di Investimento, composto da soggetti qualificati con adeguate professionalità e “track record”significativo nel mondo del Venture Capital e degli Investimenti in Capitale di Rischio. Il Comitato di Investimento: avrà compiti in ordine alla individuazione e valutazione delle opportunità di investimento; monitorerà sistematicamente l’andamento degli investimenti e provvederà ad aggiornare la valutazione del portafoglio conformemente agli “standards” ed alle pratiche generalmente accettati, nel rispetto delle prescrizioni di legge e regolamentari applicabili; avrà compiti in ordine alla valutazione delle opportunità di integrare investimenti in essere ovvero di procedere alla loro ristrutturazione, individuando altresì le possibili strategie di uscita; prenderà le singole raccomandazioni di investimento o di disinvestimento con il voto a maggioranza dei propri membri. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 63 Parte II Controllo: L’amministrazione responsabile assumerà le dovute determinazioni per la verifica dei requisiti di ammissibilità Interventi ai sensi del D.L. 123/98 Ulteriori dettagli 64 - Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi FI. 2 CONTRIBUTO SUI COSTI DI START-UP DELLE SGR DI NUOVA COSTITUZIONE “PICCOLI OPERATORI FINANZIARI PER UN GRANDE SVILUPPO COMPETITIVO” 2.1 Premessa programmatica La misura proposta punta a promuovere la costituzione e a sostenere l’iniziativa di Società di gestione di Fondi Mobiliari Chiusi che, oltre ad essere di nuova costituzione, hanno un target operativo strettamente connesso alla ricerca e all’innovazione tecnologica. La sottocapitalizzazione e il conseguente maggior ricorso al capitale di debito caratterizza le PMI europee, ed in particolare quelle italiane. Sebbene gli assetti proprietari siano quasi sempre di tipo chiuso, c.d. familiari, raramente il patrimonio personale e familiare dell'imprenditore è sufficiente a permettere lo sviluppo dell'impresa come richiesto dalla competizione internazionale, costringendo le imprese a rivolgersi ad operatori finanziari, quali quelli bancari, spesso propensi ad esprimere valutazioni del merito del credito più su criteri di solvibilità di breve/medio termine che su valutazioni attinenti le politiche di sviluppo delle imprese da finanziare. La stessa BEI (Banca Europea per gli Investimenti)81, riconosce come il finanziamento dell’innovazione tecnologica, soprattutto se relativa ad imprese di Piccole e Medie dimensioni, non rientri quasi mai tra i parametri di accettazione del rischio da parte dei “lenders” di natura bancaria. Capitale di rischio e finanziamento della ricerca e dell’innovazione tecnologica Le riflessioni proposte dall’Unione Europa con ricorrenza, testimoniano l’esigenza di nuove forme di finanziamento della ricerca e dell’innovazione tecnologica che, in base al presupposto che progetti dall’esito incerto non possano essere finanziati con capitale a restituzione, impieghino in via principale il capitale di rischio. Allo stesso tempo, già nel 1995, il “Libro Verde sull’innovazione” della Commissione Europea82 riconosceva nell’assenza di mercati finanziari specializzati e nella carenza di investitori professionali i principali fattori ostativi di un maggior ricorso al capitale di rischio per finanziare le imprese tecnologiche. Pochi operatori professionali fattore ostativo del maggior ricorso al capitale di rischio È necessario quindi sostenere una politica che incentivi operatori capaci di intervenire anche a fronte di dimensioni minori, sostenendoli in quelle fasi dove è difficile generare volumi finanziari tali da permettere l’equilibrio finanziario immediato. Equity Gap per le piccole imprese innovative 81 Sector Paper “Financing Innovative Firms through Venture Capital” – Febbraio 2001. 82 COM(1995) 688. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 65 Parte II Nella maggior parte dei casi, infatti, l’equity gap che caratterizza le imprese innovative è dovuto a due fattori principali: le piccole, se non addirittura micro dimensioni e la generale complessità di settore dovuta alla novità del loro business. Con riferimento al primo punto è difficile per il venture capitalist conseguire quelle economie di scala tali da consentire l’equilibrio finanziario del fondo sin dai primi deal, poiché ogni operazione si caratterizza da elevati costi fissi83, a prescindere da quelle che sono le dimensioni dell’impresa target (e quindi dai volumi di capitali impiegati). In riferimento al secondo punto, inoltre, condurre transazioni in settori nuovi e caratterizzati da tecnologie complesse, implica costi di gestione e apprendimento (ad esempio legati a consulenze tecniche specifiche) tali da imporre agli Investitori fees sproporzionate alla dimensione finanziaria del singolo investimento. L’utilizzo di uno strumento promosso dalla Pubblica Amministrazione, che agevoli lo sforzo finanziario sostenuto da Società di Gestione del Risparmio, impegnate nell’avvio e nella gestione di Fondi di medio/piccole dimensioni (riducendo il fabbisogno temporale per il raggiungimento del break-even point), può stimolare lo sviluppo di operazioni minori, coinvolgendo quei target operativi che, sebbene di entità modeste, possono risultare come strategici per lo sviluppo economico e competitivo del territorio. L’erogazione di un contribuito in conto gestione per l’abbattimento di parte dei costi di start-up di tali SGR, dunque, consentirebbe di ovviare a gran parte di queste difficoltà, incentivando lo sviluppo di operazioni di start up, linfa vitale per tutte le successive operazioni di finanziamento di Later Stage, a vantaggio della creazione di un “ciclo di venture capital” completo e più attivo. Favorire lo sviluppo delle transazioni minori come politica per il sostegno delle PMI innovative La stessa BEI84 individua esplicitamente come strumento fondamentale per il superamento di questo equity gap per il finanziamento delle PMI, il supporto diretto da parte delle autorità pubbliche ai costi operativi ed amministrativi dei Fondi di venture capital di dimensioni minori. Inoltre, negli ultimi anni la Commissione europea ha seguito una politica rivolta a promuovere il Capitale di Rischio85: tra i temi posti in evidenza nei documenti ufficiali più recenti, compaiono oltre alla preoccupazione per l’eccessiva dipendenza delle imprese comunitarie dall’indebitamento come fonte di finanziamento anche le opportunità in termini di crescita economica e di capacità di generare innovazione. 83 Tra tali costi sono ricompresi principalmente quelli di due diligence, legali e di consulenza. 84 Sector Paper “Financing Innovative Firms through Venture Capital” – Febbraio 2001. 85 Tra i primi documenti comunitari che rilevano la priorità di adottare politiche per il sostegno al Capitale di Rischio figurano: la prima comunicazione della commissione, risalente al Consiglio Europeo di Cardiff del giugno 1998 ed intitolata: “il Capitale di Rischio: una soluzione per la creazione di posti di lavoro nell’Unione Europea” e “Il Capitale di Rischio:attuazione del piano d’azione, proposte per il futuro” adottata dalla Commissione nell’ottobre del 1999. Sulla scia di questi la Commissione ha continuato a perseguire tali politiche, elaborando a gennaio del 2000 una comunicazione dal titolo: “Verso uno spazio europeo della ricerca” nel quale si riconosce che la disponibilità di Capitale di Rischio è ancora troppo modesta per poter finanziare adeguatamente l’innovazione e che dunque va ulteriormente stimolata. 66 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi FI. 2 CONTRIBUTI SUI COSTI DI START-UP L’impegno a promuovere lo sviluppo del Capitale di Rischio è stato riaffermato in occasione del consiglio europeo di Lisbona che, nel dare il via al Piano d’Azione per il Capitale di Rischio (PACR), ha incoraggiato un riorientamento dei finanziamenti verso il sostegno agli Start Up, alle imprese High Tech e, in generale, verso i processi di innovazione delle imprese. Tra gli obiettivi di questi programmi figura in via primaria la semplificazione ed il miglioramento del contesto finanziario in cui operano le imprese. Per promuovere il venture capital la Commissione ha previsto l’acquisto di partecipazioni in fondi mobiliari chiusi e incubatori d’impresa nonché alcuni sussidi per la copertura dei costi operativi dei fondi destinati al seed financing. Con riferimento a quest’ultimo punto, è possibile evidenziare come tra i principali programmi, finalizzati ad aumentare l’offerta di venture capital figura l’iniziativa Seed Capital (CREA 2)86, partito nel secondo semestre del 2001 e con scadenza nel 2005, che supporta quei Fondi di nuova costituzione e che forniscono seed capital ad imprese di piccola dimensione, in fase di star up, finanziando parte dei costi di gestione delle SGR. Piano d’azione per il Capitale di rischio 2.2 Contenuto tecnico dell’agevolazione 1. AMMINISTRAZIONI ED ENTI COINVOLTI NELLA ATTIVAZIONE E NELLA GESTIONE DELL’INTERVENTO Amministrazione responsabile MIUR (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) di concerto con il Ministero delle Attività Produttive Soggetti coinvolti Nessuno 2. BENEFICIARI Soggetti beneficiari Forma giuridica Dimensione società di Gestione del Risparmio87 promotrici e/o gestrici di Fondi di dimensioni massime pari a 30 milioni di Euro società di Gestione del Risparmio con “capitale ridotto”88 promotrici e/o gestrici di Fondi di dimensioni massime pari a 25 milioni di Euro Società per Azioni89. SGR ordinaria: dimensione minima Capitale: 1 milione di euro90 86 GUCE L333/84 del 29/12/2000 - Decisione del COnsiglio relativa ad un programma pluriennale a favore dell’impresa e dell’imprenditorialità, in particolare a favore delle PMI (2001 - 2005) 87 Ex Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n.58 Artt. 33, 34, 35. 88 Ex Delibera Banca d’Italia del 18 luglio 2001. 89 Ex Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n.58 Art. 34, comma 1, punto a). 90 Ex Delibera Banca d’Italia del 18 luglio 2001, Capitolo I, Sezione II. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 67 Parte II SGR “con capitale ridotto”: dimensione minima Capitale: 100.000 euro91 Settori Finanziario. Localizzazione Società di diritto italiano autorizzata da Banca d’Italia. 3. AGEVOLAZIONE Tipologia di agevolazione Contributo a Fondo Perduto relativo alla copertura di tutti i costi operativi della SGR. Intensità di aiuto Fino ad un massimo del 30% dei costi operativi annui della SGR relativamente alla loro fase di Start-Up e comunque non oltre il loro terzo anno di vita. Il contributo si caratterizza comunque per un massimale di 500.000 Euro. 4. OGGETTO DELL’AGEVOLAZIONE Aree di intervento Ricerca e sviluppo pre-competitivo così come definiti in ambito comunitario92, e innovazione tecnologica secondo la definizione data nel manuale di Oslo del 1997, frutto della collaborazione tra OCSE e Eurostat. Il modello interviene sull’attività di investimento programmato da fondi mobiliari chiusi e assunti dagli stessi nel regolamento di funzionamento. Spese ammissibili Tutti i costi operativi della Società di Gestione del Risparmio imputabili effettivamente alla sua fase di Start-Up Criteri di ammissibilità e/o di selezione SGR costituite entro un anno dalla pubblicazione del Bando; Track records del management team; dimensione del Fondo promosso/gestito massimo pari a 30 milioni di Euro (salvo caso di SGR “con capitale ridotti”, il cui limite è imposto a 25 milioni di Euro); gestione/promozione di Fondi Mobiliari Chiusi il cui scopo esclusivo o prevalente sia quello dell’investimento in strumenti finanziari emessi da società di capitali italiane, o da altra forma giuridica ritenuta idonea, considerate “innovative” perché in grado di destinare significative risorse nella R&S (per il tramite delle rispettive società di gestione del risparmio); il target operativo dei Fondi deve rispondere almeno ad uno seguenti ambiti: Early Stage; 91 Ex Delibera Banca d’Italia del 18 luglio 2001. 92 Disciplina Comunitaria per gli Aiuti di Stato alla Ricerca e Sviluppo n. 96/C 45/06, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee del 17 febbraio 1996, n. C 45/C. 68 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi FI. 2 CONTRIBUTI SUI COSTI DI START-UP Piccole e Medie Imprese93 (in via privilegiata Spin Off di progetti sviluppati in Laboratori / Centri di Ricerca Universitari); creazione o sfruttamento di innovazioni sviluppate nell’ambito delle Università; creazione o sfruttamento di innovazioni sviluppate all’interno di qualsiasi altro tipo di progetto di Ricerca. 5. PROCEDURE PER L’ATTUAZIONE DELL’AGEVOLAZIONE D.Lgs febbraio 1998 (Tuf 98) Regolamento Banca d’Italia luglio 1998 Delibera Banca d’Italia 1 luglio 2001 Riferimento giuridico Legislazione Nazionale. approvazione del Regolamento dei Fondi di Investimento – prevista da Banca d’Italia bando dell’Amministrazione responsabile valutazione dei Regolamenti delle SGR candidate pubblicazione elenco SGR ammesse per beneficiare dell’investimento del Fondo di Fondi è necessario rispettare i seguenti aspetti: inserire all’interno del regolamento un focus di investimento limitato ai settori specificati nell’Ambito di Intervento esplicitare nella reportistica informativa agli investitori, per il tramite di un’apposita sezione, le caratteristiche degli investimenti in rispetto ai vincoli di cui al punto precedente erogazione contributo a rendicondazione annuale dei costi operativi Tempistica, procedure amministrative, tecniche e finanziarie Controllo: l’amministrazione responsabile assumerà le dovute determinazioni per la verifica dei requisiti di ammissibilità Se entro diciotto mesi dal ricevimento del contributo la SGR non ha raccolto sottoscrizioni dagli Investitori in misura almeno pari al 25% della dimensione del fondo94 l’erogazione del contributo verrà interrotta, attivando un eventuale meccanismo di recupero dei fondi già erogati. Interventi ai sensi del D.L. 123/98 Ulteriori dettagli - 93 Secondo la disciplina Comunitaria vigente (Raccomandazione della Commissione GU L107, del 30/04/96). 94 La ratio di tale vincolo risiede nella volontà di premiare quelle realtà capaci di operare con efficienza sul mercato, evitando, quindi, di drenare risorse verso organismi inefficienti e comunque incapaci di operare a regimi concorrenziali. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 69 PARTE III LA PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 71 PN. 1 PATTI PER LA COMPETITIVITÀ “PREMIARE L’ECCELLENZA” 1.1 Premessa programmatica L’opportunità di attivare i “Patti per la competitività” nasce dall’assenza di uno strumento integrato e organico che promuova la coevoluzione di tutti i soggetti pubblici e privati, a diverso titolo coinvolgibili nelle politiche della R&S, o che possono a queste dare un contributo. Si vuole pertanto proporre uno strumento che, attraverso il finanziamento di studi di fattibilità95 e dell’attività di assistenza tecnica, promuova una collaborazione tra istituzioni, soggetti pubblici e privati, volta ad individuare e attuare obiettivi e programmi per la competitività locale attraverso la ricerca e l’innovazione tecnologica. Necessità di uno strumento concertativo per la R&S, al servizio degli operatori locali La proposta di “Patti per la competitività” recupera, seppur con un’accezione diversa, la logica ispiratrice e il modello d’intervento dei Patti europei per l’occupazione, dei Patti territoriali italiani e della Programmazione Negoziata (delineata dalla L. 662/1996 e dalla successiva delibera CIPE del 21 marzo 1997). I primi, infatti, miravano a colmare un deficit di sviluppo nell’ambito delle politiche di riequilibrio territoriale dell’Unione Europea, i Patti proposti enfatizzano invece la competitività dei sistemi economici, sostenuta dalla ricerca e dall’innovazione tecnologica. I Patti per la competitività: una nuova accezione per i Patti territoriali Già nel Libro Verde sull’Innovazione del 1995, la Commissione Europea rilevava la necessità di instaurare un rapporto di concertazione tra istituzioni, soggetti pubblici e privati per promuovere la ricerca scientifica e tecnologica96. Tale indirizzo è stato mantenuto anche dalla Commissione durante il Consiglio Europeo di Lisbona, che ha proposto il rafforzamento della collaborazione pubblico-privata tra le linee d’intervento a favore della ricerca97. Inoltre, l’Unione Europea ha riconosciuto esplicitamente il ruolo importante delle reti di eccellenza e dei progetti integrati promuovendo il loro sviluppo nel 6° Programma Quadro per la R&S. In tal senso, si riscontra un parallelismo tra gli strumenti proposti dall’Unione Europea e i “Patti per la competitività”, il cui obiettivo gene- Dimensione locale delle politiche per la ricerca e l’innovazione nell’UE 95 Gli studi di fattibilità debbono, per un verso, prevedere un’azione di condivisione sul territorio che moduli la presenza di diversi soggetti necessari all’attuazione progettuale e, per l’altro verso, garantire la validità del programma. 96 COM (1995) 688, “Libro Verde sull’Innovazione”. 97 COM (2000) 567 definitivo, “L’innovazione in un’economia fondata sulla conoscenza.” Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 73 Parte III rale riguarda l’orientamento delle risorse a favore delle eccellenze98. Benchmark europeo Anche negli Stati europei esistono diversi esempi di raccordo tra mondo della ricerca, sistema delle imprese e istituzioni governative, per il sostegno e la promozione dell’innovazione tecnologica in contesti localizzati a cui ci si è ispirati99. In Germania, caratterizzata da una politica diffusion oriented, è stata promossa una più stretta interazione tra università e industria, per incrementare i flussi informativi tra attori dalle diverse competenze (programmi InnoRegio, BioRegio e BioProfile). Nel Regno Unito, la presenza di numerose imprese high-tech sviluppatesi attorno a centri universitari e la nascita spontanea di forme di trasferimento tecnologico, hanno indotto l’amministrazione centrale alla promozione di iniziative a sostegno dei clusters innovativi esistenti e di quelli in via di sviluppo (programmi LINK, Innovative Regional Fund). Dimensione locale delle politiche per la ricerca e l’innovazione in Italia Nella legislazione italiana il tema della ricerca scientifica e tecnologica e il sostegno all’innovazione per i settori produttivi rientrano nelle materie di legislazione concorrente Stato-Regioni (Titolo V Costituzione, art. 117 comma 3). Spettando in questo caso la potestà legislativa alle Regioni e la determinazione dei principi fondamentali allo Stato, non si può trascurare l’importanza della dimensione territoriale delle politiche per la ricerca e per l’innovazione tecnologica100. Inoltre, in ambito del Programma Nazionale della Ricerca, deliberato nella scorsa legislatura (delibera del CIPE del 25 maggio 2000)101, veniva promosso il partenariato tra pubblico e privato, promozione che nelle Linee Guida per la Politica Scientifica e Tecnologica del Governo (approvate il 19 Aprile 2002 dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca) si ripropone con maggior enfasi e con un’accezione particolare ad una sua territorializzazione, attraverso il coinvolgimento delle amministrazioni locali102. 98 In merito si veda Finlombarda, “Finanza e Innovazione, Position Paper per le Istituzioni”, Dicembre 2001: “Solo riequilibrando e riorientando l’impiego delle risorse pubbliche a favore delle eccellenze e delle politiche della competitività si può invece produrre ricchezza, anche a favore dei territori o dei contesti sociali meno agevolati.(…) A questo scopo può essere utile la programmazione negoziata come strumento catalizzante delle risorse dei diversi soggetti pubblici per la R&S, in collegamento con la formazione, e quale elemento di convergenza tra le diverse politiche che concorrono o che sono complementari per la R&S. ” 99 Nel documento di lavoro della Commissione Europea SEC (2000) 1564 “Tendenze della politica europea dell’innovazione e clima dell’innovazione nell’Unione”, si afferma come da tempo sia in atto la tendenza da parte degli Stati europei a sostenere politiche per l’innovazione a carattere orizzontale, che favoriscono l’incontro dei settori tradizionali, incentivando il rinnovamento e la ristrutturazione delle politiche amministrative, la sensibilizzazione di un dialogo intenso tra scienza, industria, e settore pubblico e la promozione di una visione strategica in tema di innovazione. 100 La necessità di un rafforzamento del ruolo delle regioni in maniera complementare rispetto agli Stati membri e all’Unione, è presente nella COM (2000) 6 “Verso uno spazio europeo della ricerca”, in cui si invitano gli Stati ad attuare una territorializzazione delle politiche di ricerca. L’importanza della dimensione regionale e locale delle politiche per la ricerca e per l’innovazione tecnologica è enfatizzata inoltre dalla COM (2001) 549 “La dimensione regionale dello Spazio Europeo della ricerca”, in cui si afferma il ruolo determinante delle regioni quali base spaziale di gruppi ed operatori della ricerca e dell’innovazione, visti come motori dello sviluppo regionale. 101 Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica (2000), “Programma Nazionale della ricerca”. 102 Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (2002), “Linee guida per la politica scientifica e tecnologica del governo”. 74 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi PN. 1 PATTI PER LA COMPLETIVITÀ I Patti territoriali, ed in particolare i Patti comunitari per l’occupazione, peraltro, non sono l’unico riferimento che in fase di elaborazione dei “Patti per la competitività” pare opportuno considerare. Nel contesto degli strumenti di programmazione negoziata regolati dalla normativa vigente, vanno considerate anche le esperienze maturate in fase di applicazione dei Contratti di Programma, degli Accordi di Programma Quadro in materia di Ricerca e Innovazione Tecnologica103, e delle singole iniziative che, in assenza di strumenti disciplinati ad hoc, sono state realizzate ricorrendo alla promozione di specifici Accordi di programma. Strumenti di programmazion e negoziata di riferimento Le valutazioni su questo complesso corpus normativo e sulla concreta attuazione che in questi anni se ne è data, consentono di indicare una serie di principi e di modalità operative, funzionali alla massimizzazione dell’efficacia dello strumento di incentivazione in esame. Di seguito, si indicano i principi che si ritiene debbano informare l’istituto dei “patti per la competitività” e le modalità operative che ne conseguono104. Caratteristiche dei patti per la competitività Tanto l’elaborazione dei contenuti progettuali, quanto l’attivazione del percorso concertativo e negoziale devono nascere dai soggetti che, sul territorio, intendono attuare l’iniziativa realizzando un programma tailor made sul loro sistema economico, ispirato dalle politiche nazionali e comunitarie e non essere l’esito di una pianificazione centralizzata. Lo strumento che prevede che l’istanza per la fruizione del beneficio sia in capo a soggetti di un’area territoriale circoscritta, si potrebbe ispirare al modello comunitario, delineatosi a partire dal 1994 con le Strategie Regionali per l’Innovazione (RIS) e le Strategie Regionali per il Trasferimento Tecnologico e l’Innovazione (RITTS)105. Approccio bottom-up La realizzazione dell’iniziativa è affidata ad un partenariato ampio, efficace e funzionale, con il compito di coinvolgere i sottoscrittori del Patto sia nelle fase iniziale di elaborazione dei contenuti del programma sia nella sua realizzazione. Il processo di concertazione risponde alla necessità di individuare, già nella fase di preparazione e di predisposizione del programma, la strategia e le priorità delle azioni di sviluppo attinenti alle finalità dei “patti per la competitività”. Inoltre, il coinvolgimento di soggetti istituzionali, anche operanti sul territorio, parti sociali, imprese, operatori economici e finanziari, e rappresentanti di categoria ad un tavolo di discussione, permette l’utilizzo efficace, attraverso il consenso, delle competenze e delle risorse rese disponibili da tutti gli attori106. Tale concetto è altresì ribadito dalla Commissione Europea, che sottolinea la necessità di un miglioramen- Partenariato ampio, efficace e funzionale 103 Rappresenta un esempio significativo l’Accordo di Programma Quadro in materia di innovazione tecnologica siglato tra la Regione Lombardia e il Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato nel marzo 2001. 104 Per la definizione di tali principi ci si è ispirati a quelli indicati nel documento della Commissione Europea: SEC (1999) 1933 “Guida ai Patti territoriali per l’occupazione (2000-2006) ” relativi ai Patti Europei per l’occupazione. 105 Tali strategie rappresentano uno strumento di costruzione del consenso tra gli operatori regionali, rafforzano inoltre la capacità di innovazione regionale mediante l’istituzione di partnership. Cfr: EC DGXVI Regional Policy and Cohesion (1998) “Regional Innovation Startegy pilot projects”. 106 Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione economica – Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione (1998), “Cento Idee per lo Sviluppo”. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 75 Parte III to nelle “intefacce” esistenti tra imprese, mercati finanziari, attività di R&S, istituti di ricerca, servizi di consulenza e mercati tecnologici, per favorire la diffusione dell’innovazione nel tessuto economico-sociale107. Coordinamento che, nell’ambito dalla programmazione dei diversi livelli istituzionali, mette a sistema gli strumenti agevolativi esistenti La strategia d’intervento si deve integrare e coordinare con le indicazioni programmatiche comunitarie, nazionali e locali. Il partenariato attivato deve riuscire a realizzare una programmazione adeguata dal punto di vista scientifico-tecnologico, compatibile dal punto di vista economicofinanziario e coerente con le strategie di sviluppo locale. Tali qualifiche del programma devono essere coerentemente interrelate, coordinando molteplici strumenti verso una finalità unitaria. In particolare, sotto il profilo finanziario sarà necessario saper mettere a sistema gli strumenti di incentivazione esistenti e le risorse rese disponibili dai singoli soggetti. Proprio allo scopo di consentire l’elaborazione di un programma di intervento adeguato, l’incentivazione concessa in caso di approvazione del Patto, sarà finalizzata a finanziare la realizzazione di uno studio di fattibilità e l’assistenza tecnica nella fase di realizzazione del Patto, così da garantire ai soggetti proponenti il supporto delle necessarie professionalità. Flessibilità e semplicità procedurale La previsione di una procedura semplice e flessibile nella fase di elaborazione dei contenuti, in quella di istruttoria, di realizzazione degli interventi e in quella di erogazione dei contributi consente di ipotizzare una velocità e snellezza procedurale, anche a fronte di un processo valutativo adeguato alla complessità tecnica dei programmi e in grado di cogliere e di valorizzare le qualità scientifico-tecnologiche degli stessi. Valutazione controllo La complessità del procedimento istruttorio e del processo valutativo in itinere ed ex post esige competenze e professionalità specialistiche garantite, nell’intervento proposto, da un comitato di esperti a supporto dell’Amministrazione responsabile e dall’attività di valutatori indipendenti secondo la prassi della programmazione comunitaria. 1.2 Contenuto tecnico dell’agevolazione 1. AMMINISTRAZIONI ED ENTI COINVOLTI NELLA ATTIVAZIONE E NELLA GESTIONE DELL’INTERVENTO ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca di concerto con il Ministero delle Attività produttive Amministrazione responsabile e/o Soggetti coinvolti amministrazioni Regionali. Valutazione: Amministrazione responsabile previo parere di un Comitato Tecnico dallo stesso nominato. 107 COM (2000) 567 definitivo “L’innovazione in un’economia fondata sulla conoscenza”. 76 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi PN. 1 PATTI PER LA COMPLETIVITÀ Controllo, Monitoraggio, Valutazione Efficacia della misura: Valutatori indipendenti individuati con procedure di evidenza pubblica. 2. BENEFICIARI Membro selezionato come soggetto capofila rappresentate i diversi soggetti del partenariato locale quali, a titolo esemplificativo: Soggetti beneficiari enti pubblici territoriali direttamente coinvolti. grandi e PMI in forma singola e associata anche in Raggruppamenti o Associazioni Temporanee di Imprese. università e centri di ricerca universitari qualificati italiani e/o esteri con funzioni di gestione del progetto e di certificazione della validità scientifica prospettata. società pubbliche o miste e consorzi nei quali siano presenti enti pubblici costituiti per la realizzazione di progetti di ricerca e per il trasferimento tecnologico o che abbiano partecipato a progetti assistiti da strumenti di programmazione negoziata (Accordi di Programma o Accordi di Programma Quadro o Contratti di Programma). operatori finanziari. associazioni di categoria. associazioni sindacali. Forma giuridica La forma giuridica che qualifica il capofila del partenariato. Dimensione Non rilevante. Settori Non rilevante. Localizzazione Nazionale o regionale in funzione dell’Amministrazione responsabile dell’attuazione dell’intervento. 3. AGEVOLAZIONE Contributo a fondo perduto. Tipologia di agevolazione Intensità di aiuto L’intensità di aiuto corrisponde al 50% del costo dell’intervento annesso al beneficio (fino a un massimo di 100.000 Euro)108. 108 La quota del 50 % garantisce una contribuzione paritetica al progetto dei rappresentanti locali e dell’Amministrazione responsabile dell’intervento. Il tetto massimo di contributo concedibile (? 100.000) è uguale al tetto fissato dalla disciplina comunitaria relativa alla regola del “de minimis”, e garantisce la compatibilità con i vincoli per i regimi d’aiuto. Inoltre, tale contributo, sommato alla quota di cofinanziamento locale richiesta al beneficiario, equipara l’intervento a quello previsto dai Patti territoriali per l’occupazione. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 77 Parte III 4. OGGETTO DELL’AGEVOLAZIONE Aree di intervento Programmi che promuovono la competitività del sistema locale attraverso iniziative di ricerca e di sviluppo precompetitivo, o di supporto delle stesse109, così come definite in ambito comunitario110 e introdotte nell’attuale ordinamento dal D.Lgs 297/1999, e di innovazione tecnologica secondo la definizione data nel manuale di Oslo del 1997, frutto della collaborazione tra OCSE e Eurostat. Tali programmi potranno, a discrezione delle amministrazioni responsabili, riferirsi a specifici settori e modularsi in riferimento a determinati cluster tecnologici. Spese ammissibili consulenze e spese per la realizzazione di studi di fattibilità e per l’assistenza tecnica. non sono ammessi i progetti con una retroattività superiore ai sei mesi dalla data di richiesta. Criteri di ammissibilità e/o di selezione La selezione delle domande prevede una verifica di ammissibilità e un’istruttoria valutativa. Requisiti di ammissibilità corrispondenza con gli obiettivi e i contenuti della scheda di misura. appartenenza del soggetto proponente alle categorie di beneficiari individuate nella scheda misura. il partenariato deve avere nella propria composizione almeno un rappresentante del mondo della ricerca, della finanza e dell’impresa. presentazione della richiesta di contributo nei termini previsti dal Bando. completezza documentale: descrizione dei soggetti promotori che comporranno il partenariato e dei soggetti essenziali per l’attuazione dei progetti. dichiarazione di impegno a partecipare al progetto, in caso di selezione del progetto. Criteri di selezione della domanda esame di congruità degli obiettivi, delle finalità e dei contenuti dei protocolli che compongono il patto. 109 ”Riordino della disciplina e snellimento delle procedure per il sostegno della ricerca scientifica e tecnologica, per la diffusione delle tecnologie, per la mobilità dei ricercatori”. Si veda anche nota della Commissione Europea del 26 luglio 2000, n. D 430165, con la quale è stata comunicata la decisione, adottata in data 26 luglio 2000, di non sollevare obiezioni in merito alla compatibilità del regime di Aiuti di Stato alla Ricerca e Sviluppo, di cui al decreto 297/99. 110 Disciplina Comunitaria per gli Aiuti di Stato alla Ricerca e Sviluppo n. 96/C 45/06, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee del 17 febbraio 1996, n. C 45/C. 78 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi PN. 1 PATTI PER LA COMPLETIVITÀ congruenza del programma con i contenuti della programmazione nazionale e regionale in materia di ricerca scientifica e di innovazione tecnologica, e con gli indirizzi definiti nel Position Paper per le Istituzioni “Finanza e Innovazione” del Forum sulla Ricerca e l’Innovazione (1.12.2001). esplicitazione di un adeguato livello di concertazione: estensione e significatività dell’azione di concertazione. livello di contrattualizzazione degli impegni. previsione di poteri d’intervento in capo ad un ente pubblico in caso di inadempienza. manifestazione di interesse degli enti locali coinvolti. piano di promozione, azioni di animazione territoriale, di promozione dello strumento, di raccolta di idee e pareri da parte dei soggetti che operano nel sistema locale ma che non sono direttamente coinvolti nel progetto (operatori economici, associazioni ecc.), azioni di comunicazione (networking, forum on line). 5. PROCEDURE PER L’ATTUAZIONE DELL’AGEVOLAZIONE Riferimento giuridico Introduzione di nuova normativa nazionale e regionale che disciplini l’intervento. Legislazione Legislazione nazionale o regionale Tempistica, procedure amministrative, tecniche e finanziarie le Amministrazioni responsabili definiscono ai sensi dell’art.5 comma 3 del D.Lgs 123/98: la finanziabilità di studi di fattibilità e di attività di assistenza tecnica per la realizzazione di programmi finalizzati alla competitività del sistema locale attraverso attuazione di iniziative di ricerca scientifica e tecnologica o di supporto alle stesse. i requisiti di ammissibilità e l’indicazione dei documenti che ne certificano la sussistenza (la richiesta di contributo sottoscritta dal rappresentante legale del soggetto proponente – capofila; il documento “protocollo di concertazione” con cui il proponente viene individuato dai membri del partenariato come capofila e nel quale vengono indicate le caratteristiche essenziali del programma e l’oggetto dello studio di fattibilità – tale documento dovrà essere sottoscritto da almeno un esponente del sistema locale delle imprese, un operatore finanziario e un rappresentante del mondo della ricerca). i criteri di selezione con la possibilità di presentare documenti che ne consentano un esame puntuale. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 79 Parte III le spese ammissibili. le risorse disponibili. entro 60 giorni successivi alla definizione della previsione di cui sopra, ciascuna Amministrazione responsabile provvederà a nominare il Comitato Tecnico di Valutazione tenendo in debita considerazione la presenza degli “aspetti specialistici” e delle “complessità connesse agli adempimenti” per lo svolgimento di tale attività, con le modalità previste dall’art. 3 del D.Lgs 123/98. entro 60 giorni dalla presentazione di ogni proposta, il Comitato Tecnico responsabile esprime un parere di ammissibilità attribuendovi i punteggi secondo i criteri definiti dall’Amministrazione responsabile. la proposta è quindi approvata con decreto del MIUR o con provvedimento delle Amministrazioni regionali responsabili nei successivi 15 giorni ed è pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale o, nel caso di graduatoria regionale, nei Bollettini Ufficiali di ciascun’Amministrazione. Il provvedimento di approvazione della graduatoria indica anche i termini entro i quali dovrà essere realizzato lo studio di fattibilità. Erogazione ai sensi del 2° comma dell’art. 7 del D.LGS 123/98 è prevista l’erogazione di una quota pari al 50% del contributo concesso a titolo di anticipazione. La quota residua verrà erogata successivamente alla presentazione della documentazione finale di spesa presentata dal beneficiario. Interventi ai sensi Le procedure sono quelle previste dall’art. 5 – “Procedura Valutativa” del D.Lgs 123/98 “Disposizioni per la razionalizzaziodel D.L. 123/98 ne degli interventi di sostegno pubblico alle imprese, a norma dell’art. 4, comma 4, lettera c), della legge 15 marzo 1997, n.59”. Le procedure di erogazione, di ispezione e controllo, di revoca dei benefici, di applicazione delle sanzioni, di programmazione degli interventi, di monitoraggio e di valutazione dell’efficacia della misura sono quelle previste dal citato D.Lgs 123/98 agli artt. da 7 a 12. Ulteriori dettagli 80 - Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi ALLEGATI BENCHMARK Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 81 ALLEGATO 1 LEVA FISCALE A. Credito d’imposta agli investimenti in R&S A.1 FRANCIA - Credit D’impôt Recherche (Cir) 1. INTERVENTO Introdotto con la Finanziaria nel 1983, e modificato nel 1999, il credito d’imposta alla ricerca (CIR) rappresenta uno degli strumenti chiave per il sostegno agli investimenti in R&S nelle imprese, e dunque alla promozione della competitività delle imprese medesime. 2. SOGGETTI Il Ministero dell’Istruzione Nazionale e della Ricerca costituisce l’Amministrazione responsabile del provvedimento. Il credito d’imposta si rivolge alle imprese industriali, commerciali e agricole, senza distinzioni di dimensioni, così come alle associazioni, regolamentate dalla Legge del 1901. Al contrario, le imprese che esercitano attività liberali non sono ammesse a beneficiare dell’incentivo. 3. STRUTTURA Il credito d’imposta, che può essere fatto valere ai fini dell’imposta sul reddito o dell’imposta sulle società, corrisponde al 50% della differenza tra le spese di R&S dell’anno corrente e la media delle spese sostenute per attività di R&S nei due anni precedenti, media aggiustata per tener conto dell’indice dei prezzi al consumo dell’anno corrente. È previsto anche un tetto massimo per il beneficio concedibile ad ogni singola impresa: 6,1 ML? all’anno. Non è prevista la possibilità di cumulare il credito d’imposta alla ricerca con altre tipologie di sostegno pubblico: eventuali contributi pubblici percepiti per realizzare progetti di R&S sono da dedurre dalla base imponibile per il computo del credito d’imposta alla ricerca. L’intervento si rivolge ad imprese che svolgono attività di ricerca fondamentale, ricerca applicata e di sviluppo sperimentale. 4. PROCEDURE Per beneficiare dell’agevolazione le imprese devono aver fatto domanda nel corso dell’esercizio precedente, devono aver sostenuto per la prima volta spese finalizzate alla realizzazione di un progetto di ricerca e sviluppo. Un’impresa che desidera beneficiare di quest’agevolazione deve compilare una dichiarazione fiscale e mandarla alle autorità competenti e al Ministero della Ricerca. Affinché l’attività di R&S sia finanziabile, la creazione o il miglioramento di un prodotto, di un processo, di un programma e di un equi- Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 83 Allegati Benchmark paggiamento devono presentare un carattere di originalità o di miglioramento sostanziale, che non risulti tuttavia da una semplice utilizzazione di tecnologie esistenti. Sono ritenute finanziabili, infatti, solo le operazioni che intendono apportare soluzioni a comprovati problemi di ordine scientifico e/o tecnologico. L’agevolazione è vincolata ad una “opzione irrevocabile” del beneficiario, in virtù della quale il beneficiario si impegna ad inviare ogni anno una dichiarazione relativa al credito d’imposta, senza la quale verrebbe meno l’agevolazione. A fini di controllo, l’impresa è tenuta alla conservazione dei documenti giustificativi. 5. ATTIVITÀ Le spese ammissibili riguardano sostanzialmente le risorse umane e FINANZIABILI materiali dedicate alle attività di ricerca, in particolare sono ammesse al finanziamento le seguenti tipologie di spesa: ammortamenti dei beni destinati alle attività di R&S; spese di personale (ricercatori e tecnici) adibito ai progetti di R&S; spese di funzionamento intese come spese generali sostenute per l’assunzione di personale per le attività di R&S; spese sostenute per la domanda e il rinnovo di brevetti; dotazione per l’ammortamento dei brevetti acquistati con l’intenzione di condurre attività di ricerca e di sviluppo sperimentale; il 50% delle spese di standardizzazione; progetti affidati centri di ricerca, pubblici o privati, accreditati; spese legate all’elaborazione di nuove collezioni che le imprese esibiscono, nell’ambito del settore tessile. A.2 REGNO UNITO - Research & Development: New Tax Incentives For Small And Medium-Sized Companies111 1. INTERVENTO Il regime fiscale del credito d’imposta agli investimenti in R&S delle PMI è stato introdotto con la Finanziaria 2000. 2. SOGGETTI Il Ministero delle Finanze e, nella fattispecie l’Inland Revenue, costituisce l’Amministrazione responsabile della gestione e dell’attuazione del provvedimento. L’incentivo fiscale è destinato esclusivamente alle piccole e medie imprese112 in forma societaria, mentre non si rivolge alle persone fisiche o alle associazioni. 3. STRUTTURA L’agevolazione fiscale concessa ai beneficiari corrisponde al 100% della spesa in R&S (così come previsto dalla disciplina fiscale antecedente alla Finanziaria 2000), al quale si deve aggiungere - novità introdotta dalla finanziaria 2000 - un’ulteriore agevolazione (credito d’imposta) pari al 50% della spesa corrente in R&S. Complessivamente, l’agevola- 111 Il provvedimento è stato introdotto nel Regno Unito con il Finance Act 2000 (Section 69, Schedules 19-20). 112 Ai sensi della Raccomandazione della Commissione 96/280/CE. 84 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi zione fiscale per spese correnti in R&S equivale al 150% dei costi113: le imprese possono dunque detrarre 150£ per ogni 100£ di spesa in R&S. Qualora gli investimenti in R&S, sostenuti dalle imprese, comportino delle perdite economiche, è prevista la possibilità per l’impresa di richiedere e ricevere, da parte dell’amministrazione centrale competente, un pagamento pari al 24% delle suddette spese. 4. PROCEDURE Il credito d’imposta deve essere fatto valere ai fini dell’imposta sulla società. Il beneficio è escutibile entro sei anni dalla fine dell’esercizio in cui sono state sostenute le spese in R&S. 5. ATTIVITÀ Affinché un’impresa possa fruire dell’agevolazione, è necessario che FINANZIABILI siano rispettati i seguenti criteri di ammissibilità: i beneficiari devono essere PMI (così come definite nel Companies Act del 1985) in forma societaria; la spesa in R&S deve essere sostenuta per un ammontare annuo pari ad almeno 25.000£, imputabile direttamente ad attività di R&S svolte dall’impresa o da un terzo per conto dell’impresa; le spese ammesse al finanziamento sono i costi del personale, i materiali di consumo e altri costi qualora l’attività sia stata affidata a terzi; relativamente ad un medesimo progetto, non è ammessa la possibilità di cumulare l’agevolazione fiscale, oggetto del provvedimento in esame, con qualsiasi altro tipo di sostegno pubblico comunitario e/o nazionale notificato alla Commissione Europea114; alle imprese spettano i diritti di proprietà intellettuale derivanti dalle attività di R&S; la spesa in R&S, ammissibile al beneficio, deve essere stata sostenuta dopo il 1° aprile 2000; le attività svolte dalle imprese devono riguardare la R&S, secondo l’accezione enucleata nel Finance Act 2000. 113 Di fatto il risparmio totale che le PMI conseguono equivale al 30% della spesa qualificata, mentre con la precedente disciplina, il risparmio complessivo dei costi era del 20% della spesa in R&S. 114 In caso di aiuto di Stato non notificato, è possibile fruire dell’agevolazione relativamente alla quota dell’investimento non coperta dall’aiuto pubblico non notificato. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 85 Allegati Benchmark B. AGEVOLAZIONI FISCALI A FAVORE DEL CAPITALE DI RISCHIO B.1 FRANCIA - Fonds communs de placement dans l’innovation (FCPI)115 1. INTERVENTO I FCPI sono una categoria particolare dei Fonds Communs de Placement à Risque (FCPR)116, e rispetto a questi ultimi presentano due aspetti particolari: specifici vincoli di gestioni e di investimento e un trattamento fiscale più vantaggioso per i sottoscrittori-persone fisiche. 2. SOGGETTI I beneficiari delle agevolazioni fiscali previste in relazione ai FCPI sono gli investitori – persone fisiche residenti in Francia. 3. STRUTTURA I fondi devono avere come scopo prevalente (corrispondente al 60% del proprio attivo) quello di investire in strumenti finanziari emessi da società innovative. Si intende per impresa innovativa, una società con meno di 500 addetti, il cui capitale è detenuto in quota maggioritaria da persone fisiche o da persone giuridiche controllate da persone fisiche, e che destina alle attività di R&S una quota significativa del suo fatturato. A questo riguardo sono previste due opzioni: sulla base della prima, devono essere state sostenute, nel corso dei tre esercizi precedenti, spese cumulate in ricerca per un ammontare equivalente ad un terzo del fatturato più elevato realizzato nello stesso triennio; sulla base della seconda, l’impresa è, in tal senso, accreditata dall’ANVAR (Agenzia Nazionale per la Valorizzazione della Ricerca), accreditamento concesso per un periodo di tre anni rinnovabile. La riforma fiscale per il 2002 ha allentato il vincolo della localizzazione delle imprese target, nella misura in cui i fondi non risultano più vincolati ad investire in società innovative francesi. Due sono le agevolazioni fruibili: a) una riduzione del carico fiscale pari al 25% dell’investimento nel fondo, investimento soggetto ad un tetto massimo annuo è di 11.433€117 a persona, da portare in deduzione dall’imposta sul reddito; b) la completa detassazione del capital gain realizzato118 in seguito a cessioni di quote e ad un reinvestimento in fondi similari. 115 I FCPI sono stati istituiti nel 1997 con l’articolo 102 della Finanziaria 1997. 116 I FCPR sono stati introdotti in Francia nel 1983; solo nel 1996, con la legge 96/314, è stata ampliata la gamma di investitori anche a investitori non professionali. Nel 1998 sono stati introdotti (legge 98/546) i fondi di fondi. Per poter essere un FCPR, un fondo deve investire almeno il 40% del proprio attivo in strumenti finanziari emessi da società non quotate, percentuale che aumenta al 50% affinché gli investitori possano fruire delle agevolazioni fiscali. Se in un primo momento, l’obiettivo dei FCPR era quello di orientare il risparmio verso strumenti finanziari specifici (titoli di società non quotate) con un vincolo di partecipazione nelle imprese target del 25% del capitale, la riforma fiscale per il 2002 prevede la possibilità di investire anche in imprese quotate sul Nouveau Marché. 117 L’investimento annuo massimo per le coppie sposate è di 22.867?. 118 Al contrario, se da una parte i FCPR beneficano di una detassazione del capital gain, dall’altra non beneficiano di riduzioni fiscali legate alla sottoscrizione del fondo. 86 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 4. PROCEDURE Per beneficiare della detassazione sul capital gain, il sottoscrittore deve mantenere la sua quota di partecipazione del fondo per almeno cinque anni, deve essere residente in Francia, non deve detenere una partecipazione dell’attivo del fondo superiore al 10%, e non deve, direttamente o indirettamente, detenere più del 25% del capitale di un’impresa target119. Alla dichiarazione dei redditi, l’investitore deve allegare sia una copia di una dichiarazione d’impegno a conservare la sua quota di partecipazione al fondo, sia un attestato fornito dal gestore (la titolarità della partecipazione è stabilita dall’iscrizione in un registro della società di gestione). B.2 REGNO UNITO - Venture Capital Trusts120 1. INTERVENTO I VCTs, società d’investimento quotate al London Stock Exchange, sono assimilabili agli investment trust e sono stati introdotti nel 1995 per incoraggiare gli investimenti in piccole imprese non quotate, ad elevato rischio. I VCTs devono essere autorizzati dall’amministrazione responsabile ossia da Inland Revenue del Ministero delle finanze. 2. SOGGETTI Le agevolazioni fiscali legate a questo veicolo riguardano un duplice livello di beneficiari: a) gli investitori-persone fisiche; b) i VCTs medesimi in quanto società d’investimento. 3. STRUTTURA Relativamente ai due livelli di beneficiari individuati, le agevolazioni fiscali previste riguardano: a) una riduzione dell’imposta sul reddito e sul capital gain per gli investitori (persone fisiche); b) una detassazione del capital gain derivante dalla cessione di quote, a valere sull’imposta sulla società. Per quanto riguarda le agevolazioni fruibili dagli investitori ed in particolare le riduzioni dell’imposta sul reddito, è prevista l’esenzione dall’imposta dei proventi distribuiti dal fondo e un credito d’imposta sul reddito del 20% relativo al periodo d’imposta in cui è stata sottoscritta la “nuova” quota ordinaria del fondo. Oltre a ciò, si aggiungono altre due forme di agevolazioni: la prima consiste in un’esenzione sul capital gain, derivante da cessioni di quote ordinarie; la seconda prevede il differimento del capital gain per un ammontare pari all’investimento, nell’ipotesi che l’investitore abbia beneficiato del credito d’imposta sul reddito poc’anzi menzionato. 119 Questi criteri di ammissibilità al beneficio sono indispensabili anche nel caso della detassazione del capital gain realizzato con i FCPR. 120 Income and Corporation Taxes Act 1988 (ICTA) così come modificato. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 87 Allegati Benchmark 4. PROCEDURE Perché una società sia riconosciuta come un VCT, occorre siano soddisfatti un certo numero di requisiti: il 70% dell’attivo del fondo deve essere investito in imprese non quotate - non controllate da altre società - il cui scopo sia quello di svolgere attività produttive e commerciali esclusivamente o di preferenza nel Regno Unito e il cui patrimonio lordo non ammonti a più di 15 Ml£ prima dell’investimento da parte del VCT e più di 16 ML£ dopo l’investimento; il VCT non deve investire in ciascuna impresa più di 1 ML£ all’anno; il 30% dell’investimento effettuato dal fondo deve rappresentare investimenti in capitale di rischio nelle imprese target. il VCT deve investire in ogni singola impresa non più del 15% del proprio attivo. le quote del VCT devono essere quotate al London Stock Exchange. Al fine di beneficiare delle agevolazioni fiscali, l’investitore privato deve avere compiuto 18 anni. Le quote del trust devono essere sottoscritte per un massimo di 100.000£ all’anno. 88 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi ALLEGATO 2 FINANZA INNOVATIVA A. Fondo di fondi A.1 ISRAELE - Coinvestimento da parte del governo in un fondo di fondi di venture capital privato: Lo Yozma Fund 1. INTERVENTO La creazione del fondo di venture capital Yozma Ltd., nel 1993 è il risultato di un lavoro di ricerca iniziato 2 anni prima dal Ministry of Industry and Trade in collaborazione con il Ministry of Finance per sopperire ad un problema che affligge l'economia Israeliana. Infatti, nonostante la triplicazione del numero di start-up, dal 1988 al 1992 non si riscontra un aumento del successo commerciale. Molte imprese dopo aver raggiunto gli obiettivi di ricerca e sviluppo non riescono a trasformare l'innovazione in business, non riuscendo ad imporsi sul mercato commercializzando con successo i propri prodotti o processi. I responsabili del progetto Yozma ritengono che questo fallimento di mercato sia dovuto all'assenza di venture capital nel processo di sviluppo degli start-up. Analizzando il ciclo di vita degli start-up americani, si nota che l'intervento dei venture capitalist è di importanza fondamentale per lo sviluppo ed il successo di giovani imprese. I fondi di venture capital, infatti, non contribuiscono alle imprese nelle quali investono solo con risorse finanziarie, ma anche con un apporto di esperienza professionale che consente di accelerare lo sviluppo dell'impresa partecipata; in particolare portano quelle conoscenze strategiche di management e marketing che risultano cruciali nella commercializzazione di un prodotto, ma difficilmente reperibili nel personale delle giovani imprese di alta tecnologia. Il governo israeliano decide di intervenire stimolando la nascita dell'industria di venture capital, per aiutare lo sviluppo di start-up nel settore alta tecnologia e proponendosi come catalizzatore per incoraggiare investimenti nazionali e stranieri nel settore dell'alta tecnologia. Per fare ciò crea la Yozma Venture Capital Ltd (Yozma in ebraico significa "Iniziativa"). Vengono apportati 100 milioni di dollari sotto forma di prestito, con interessi da utilizzare sia per la creazione di dieci fondi specializzati nell'investimento nel settore high tech sia per una partecipazione diretta nelle imprese. Dei 9 membri che inizialmente compongono il board della YVC Ltd., quattro provengono dal governo, due dal Ministero dell'Industria e due del Ministero della Finanza, mentre i rimanenti 5 provengono dal setto- Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 89 Allegati Benchmark 2. SOGGETTI re privato. Il board è presieduto da Mr. Erlich che è anche il Chief Scientist, e gode di totale autonomia sia nella gestione dei cento milioni di dollari che nell'organizzazione del progetto. La Yozma Ltd. dà vita a 10 daughter funds con la partecipazione di partner stranieri già affermati nel venture capital. Non sono utilizzati specifici criteri nella selezione degli investitori che però devono avere una particolare predisposizione per investire all'estero ed in particolar modo in Israele. Tra i fondi partners spiccano Advent di Boston, Walden, Oxton, China Ventures, Star e imprese come Daimler Benz, DEG, GAN e Singapore Technologies. La maggior parte dei manager dei fondi, scelti in collaborazione con i partner, non hanno un background di venture capital ma provengono dal settore industriale. 3. STRUTTURA La struttura del programma può essere esemplificata nel seguente modo: i soldi del governo devono dare vita a 10 fondi e l'investimento minimo è stabilito essere 20 milioni di dollari per fondo. Il governo è disposto a investire 8 milioni per fondo e quindi gli investitori stranieri devono essere disposti ad apportare i rimanenti 12 milioni. Il ruolo del governo deve essere solo quello di promotore e iniziatore dell’iniziativa dovendo i fondi essere privatizzati entro 7 anni. L'obiettivo è quello di vedere il governo impegnato solo nella fase di avvio in modo tale che dopo un certo numero di anni i fondi possono diventare privati e riacquistati (buy-back) dagli investitori. Inoltre, scegliendo partner internazionali, il fondo Yozma si garantisce un’esposizione sui mercati globali per le aziende in portafoglio: fattore cruciale, dato che l'economia israeliana si basa fortemente sulle esportazioni essendo il mercato interno troppo limitato per garantire ritorni sufficienti. Sintesi di altre condizioni del fondo MANAGEMENT FEE CARRIED INTEREST FORMULA DEL PREZZO DI BUY-BACK 90 3% del valore del Fondo 20% Pbb= Cinv + LIBOR + 1 o 2% + 7%pft Cinv: costo investimento LIBOR: tasso interbancario pft: profitto Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi Fondi investiti dal fondo Yozma $120 million Central Governement Ministry of Finance $100 million Yozma Venture capital Limited Name Capital Euro Fund $ 24 million Gemini $ 43 million Walden $ 42 million Sample Other Investors Main type Star Inventech $ 24 million Van Leer (NL) ICT Medica $ 24 million MVP Medical Nitzanim $ 24 million Kyocera (Japan) ICT Oxton $ 24 million Oxton Group ICT Polaris $ 24 million Dovrat Shrem Group (Israel) ICT, Medical $20 million Yozma Direct Investments - About 10 companies in portfolio - On average $ 600 K per company - Medical and ICT sector only 4. PROCEDURE Il Numero di Fondi daughter nei quali lo Yozma investì fu 10, tra i quali figuravano sia operatori Fondi Private Equity sia di venture capital. Non fu formalizzato nessun criterio in particolare per la selezione di tali partner privati, tuttavia l’elemento discriminante fu, oltre alla fama internazionale dei soggetti, soprattutto la loro predisposizione all’investimento in Israele. 5. ATTIVITÀ Le aree di intervento dei fondi mobiliari sono sostanzialmente le FINANZIABILI industrie high tech, l’ICT (Information and Communication Technology) ed il settore medico. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 91 Allegati Benchmark B. Contributo in conto gestione per fondi di venture capital, incubatori e organizzazioni similari in cui il FEI investe B.1 UNIONE EUROPEA - I Seed Capital Action 1. INTERVENTO Questo programma comunitario è stato designato con lo scopo di stimolare l’offerta di capitale per la creazione di attività innovative a forte potenziale di crescita e di creazione di posti di lavoro, incluse quelle appartenenti all’economia tradizionale, sostenendo i Fondi di seed capital, gli incubatori e le organizzazioni simili in cui partecipa il Fondo Europeo per gli Investimenti. Il supporto finanziario offerto punta all’assunzione di nuovi manager qualificati per accrescere il numero di personale addetto al settore degli investimenti a per aumentare la capacità del venture capital e degli incubatori a provvedere ad investimenti in seed capital. 2. SOGGETTI Il programma Seed Capital è condotto dal FEI per conto della Commissione Europea. 3. STRUTTURA Sovvenzione a fondo perduto per coprire in parte i costi di management riferiti alle attività finanziabili. Per ogni membro dello staff assunto il beneficiario sottoscrive un accordo tra le parti che delinea le modalità di erogazione del sussidio. Il contributo ai costi di gestione legati alle attività ammissibili corrisponde ad un massimo di 100.000 Euro per membro dello staff addizionale fino ad un massimo di 300.000 Euro a beneficiario (3 persone addizionali) o il 5% del capitale stanziato per il Seed Capital Investment, ossia: massimo 100.000 Euro (1 persona) se il capitale allocato è compreso tra i 2 milioni di Euro e i 4 milioni di Euro; massimo 200.000 Euro (2 persone) se il capitale allocato è compreso tra 4 milioni di Euro e 6 milioni di Euro; massimo 300.000 di Euro (3 persone) se il capitale allocato è superiore a 6 milioni di Euro. 4. PROCEDURE I beneficiari devono sottomettere al FEI una domanda e sottoscrivere un accordo che delinea le modalità di erogazione del sussidio entro i due anni che precedono la chiusura del fondo, dell’incubatore o dell’organizzazione ammissibile di finanziamento. 5. ATTIVITÀ Management dei fondi seed, incubatori e organizzazioni simili che FINANZIABILI includono investimenti seed capital nel loro programma di investimento globale operanti nei paesi membri dell’Unione Europea, inclusi Liechtenstein, Norvegia e Islanda, e in cui partecipa il FEI. Lo staff finanziabile comprende: management che si occupa degli investimenti, con non più di due anni di esperienza nel venture capital o negli incubatori; nuovo staff assunto successivamente alla data di invio del finanziamento; i membri dello staff devono essere sotto contratto da almeno tre anni. 92 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi Il contributo ai costi di gestione concesso con tale strumento non è cumulabile con altre facility comunitarie e/o altri finanziamenti nazionali. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 93 ALLEGATO 3 PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA A. Sistemi regionali innovativi A.1 GERMANIA - BioRegio e successivo programma BioProfile I programmi BioRegio e BioProfile appartengono ad un insieme di iniziative promosse a partire dagli anni Novanta dal Ministero Federale dell’Istruzione e della Ricerca (Bundesministerium für Bildung und Forschung – BmBF), con lo scopo di superare il divario di competenza nel settore della biotecnologia della Germania rispetto agli USA e al Regno Unito, e di avvicinare i risultati ottenuti nel campo della ricerca biotecnologia alle imprese. Il principale obiettivo da raggiungere consisteva nello sviluppo di nuove imprese innovative da parte dei ricercatori, basate sullo sfruttamento commerciale dell’output scientifico. Nel 1995 il BmBF promosse l’iniziativa BioRegio, un nuovo sistema di fondi per la diffusione di iniziative nel settore delle biotecnologie. Il programma aveva come scopo principale l’incoraggiamento di una maggiore collaborazione tra il modo della ricerca e le imprese biotecnologiche: questa iniziativa mise in moto un inarrestabile processo di sviluppo tecnologico, all’interno delle 17 aree tedesche121 che parteciparono all’iniziativa, favorendo la nascita di nuove imprese, la commercializzazione di nuovi prodotti e il posizionamento della Germania tra i primi produttori di biotecnologie al mondo122. Questo programma permise la concentrazione del potenziale disponibile, la definizione di obiettivi e la formulazione di strategie d’intervento che portarono tre aree ad aggiudicarsi i fondi del BmBF: i tre progetti giudicati vincenti (BioRegio di Monaco; BioRegio Rheinland – Colonia, Düsseldorf, Aachen, Jülich; BioRegio del triangolo Rhein-Neckar) nel 1997 ebbero il privilegio di essere sponsorizzati dal programma nazionale per la biotecnologia, ottenendo 50 milioni di DM per un periodo di 5 anni. L’iniziativa ha consentito il consolidamento dell’industria biotecnologia in Germania, favorendo la creazione di reti per il trasferimento tecnologico, di parchi scientifici (incubatori), il supporto alla nascita di nuove imprese biotecnologiche, dotate di servizi di marketing, management, uffici brevetti e di consulenza strategica123. 121 L’iniziativa era rivolta non alle regioni amministrative, ma a dei raggruppamenti di soggetti – imprese, università, centri di ricerca – localizzati in aree dalla forte connotazione biotecnologica, gestiti da un’apposita agenzia. 122 L’iniziativa BioRegio ha rafforzato nel tempo relazioni e nuove forme di cooperazione transfrontaliera, dalle quali ha avuto origine una rete di cooperazione internazionale, la “BioValle dall’Alto Reno”, tra la zona di Friburgo, Basilea e la regione francese dell’Alsazia. 123 La Germania rappresenta il più florido mercato biotecnologico dell’Europa e il supporto pubblico al settore ammonta a 500 milioni di Euro l’anno (Cordis, 2002). 94 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi Decretato il successo dell’iniziativa, il BmBF ha successivamente istituito un altro programma, BioProfile, con caratteristiche simili al precedente, ma rivolto in particolare a sub-settori della biotecnologia. I raggruppamenti di imprese, centri di ricerca e università istituiti per la partecipazione al programma, dovevano dimostrare una particolare abilità nell’utilizzo delle moderne biotecnologie, nella loro applicazione commerciale e nel loro sfruttamento in diversi ambiti. Soddisfatti questi requisiti, potevano essere selezionati e partecipare all’iniziativa, articolata in tre fasi successive per consentire l’individuazione progressiva dei raggruppamenti ai quali destinare i fondi. 1. INTERVENTO L’iniziativa Bioregio (1997) e il successivo programma BioProfile (1999), istituiti dal Ministero Federale dell’Istruzione e della Ricerca (BmBF) sulla base di direttive, si focalizzano sullo sviluppo di aree caratterizzate da uno spiccato profilo biotecnologico, sul supporto dell’innovazione e sulla diffusione delle conoscenze acquisite nel corso della ricerca scientifica. 2. SOGGETTI L’amministrazione responsabile dei progetti è il Ministero Federale dell’Istruzione e della Ricerca (Bundesministerium für Bildung und Forschung), coadiuvato nello sviluppo del progetto da agenzie specializzate (Projektträger) e accreditate dal Ministero, che svolgono le attività promosse dal programma, offrendo assistenza tecnica e amministrativa124. I beneficiari del programma sono imprese di piccola, media e grande dimensione, centri di ricerca e università. Inoltre, per il programma BioProfile si differenziano i beneficiari secondo la fase di svolgimento del programma e presupposto per la partecipazione è l’organizzazione autonoma da parte delle aree biotecnologiche che vogliono il finanziamento, attraverso la cooperazione tra i diversi partner all’interno della stessa regione. Si privilegiando inoltre le candidature di aree che non hanno ottenuto i finanziamenti per il precedente programma BioRegio. Alla seconda fase possono partecipare società di capitali, società di persone, associazioni e cooperative, così come corporazioni di diritto pubblico, che hanno ricevuto mandato di creazione e di coordinamento del progetto da parte dei partner e sono stati selezionati come soggetti capofila. Alla terza fase del programma possono accedere società di capitale e di persone, associazioni e cooperative, così come corporazioni di diritto pubblico, che hanno coordinato o condotto le fasi di sviluppo del progetto, selezionati per il finanziamento. 124 La BioRegione della Vestfalia del Nord è coordinata dall’agenzia Bio-Gen-Tec-NRW, che svolge l’attività di networking, e promuove lo sviluppo delle condizioni necessarie allo sfruttamento economico della biotecnologia nella regione. L’associazione non profit Bio-Gen-Tec-NRW è un’agenzia privata finanziata da fondi pubblici, da soci privati e anche da progetti gestiti in proprio e opera a supporto dello sviluppo della biotecnologia amministrando fondi pubblici e fornendo sevizi di management, consulting and coaching. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 95 Allegati Benchmark 3. STRUTTURA Questi programmi erano rivolti agli attori (imprese, istituti di ricerca) appartenenti a consorzi regionali, per i quali si prevedeva l’erogazione di un sussidio diretto per condurre progetti di R&S e supportare lo startup di imprese biotecnologiche. Gli stanziamenti complessivi previsti per il programma BioRegio erano pari a 75 milioni di Euro, per il periodo compreso tra il 1997 e il 2002. Visto il successo dell’iniziativa, nel 1999 è stato introdotto il programma BioProfile, che ha permesso lo stanziamento di 50 milioni di Euro per il periodo che intercorre dal 2001 al 2006. La previsione di spesa annuale varia da 10 a 15 milioni di Euro per la fase di realizzazione del progetto. 4. PROCEDURE Per quanto riguarda il programma BioRegio, i consorzi regionali dovevano sviluppare un progetto integrato, che prevedeva l’utilizzo dei risultati della ricerca biotecnologica da parte delle imprese, coinvolgendo tutti i maggiori attori operanti nel settore della biotecnologia e presenti nell’area di riferimento, dando particolare importanza alla creazione di nuove imprese e attività innovative. In seguito all’individuazione delle potenzialità locali, i partner consorziati definivano gli obiettivi comuni da perseguire e formulavano una strategia di intervento. Un Comitato di Valutazione selezionò, infine, tre BioRegioni tra le diciassette candidate, alle quali furono destinati 80 milioni di Euro. L’iniziativa BioProfile, focalizzandosi sulle regioni più piccole e su particolari sub-settori della biotecnologia, basa la gara per l’ottenimento dei finanziamenti su tre stadi principali. i) Fase I: organizzazione autonoma di un’area, che crea un consorzio coordinato da una società capofila (esistente o creata ad hoc) con lo scopo di sviluppare un programma biotecnologico di base senza il supporto pubblico. ii) Fase II: selezione di 20 aree, che ricevono un sussidio per un ulteriore sviluppo del loro progetto. In questa fase sono previsti sussidi fino a 51.000 Euro (max 50% dei costi totali). iii) Fase III: selezione dei tre migliori progetti, in seguito ad una gara e per mezzo di un comitato di selezione competente in materia biotecnologica; realizzazione degli stessi nelle tre aree vincenti. I sussidi per i progetti, concernenti la coordinazione e la R&S, sono disponibili fino al 50% per le imprese e fino al 100% per i centri di ricerca. Il terzo stadio ha una durata di 5 anni e l’ammontare del finanziamento pubblico è di circa 50 milioni di Euro, utilizzabili per stimolare la crescita delle biotecnologie, per indirizzare verso il settore gli investimenti di capitale e per stimolare la creazione di posti di lavoro. Dal 1997 è aumentato il numero di start-up biotecnologici, ma non è ancora stato valutato l’effetto dei programmi. Tuttavia, l’approccio regionale e competitivo ha dimostrato di stimolare positivamente la creazione di partnership pubbliche-private nell’ambito delle biotecnologie. Nelle regioni che hanno partecipato alla competizione, ma che non hanno ricevuto i fondi come regioni vincenti, sono state create struttu- 96 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi re a supporto degli start-up ed è stata incentivata la ricerca biotecnologica, anche se il finanziamento complessivo del progetto ha riguardato solo tre consorzi. 5. ATTIVITÀ Il programma BioRegio finanzia progetti che prevedono: la presenza FINANZIABILI di un’attività di ricerca biotecnologica all’interno delle aree (ufficio brevetti, reti per lo scambio di dati, informazioni sui bandi di gara e sui finanziamenti); un sistema di raccordi tra università, imprese e centri di ricerca pubblici e privati; una struttura industriale biotecnologica volta alla commercializzazione dei propri prodotti. Inoltre, deve esserci la volontà da parte degli istituti di credito e degli investitori privati di investire in nuove imprese biotecnologiche nella regione, unita alla presenza di misure per lo sviluppo di nuove imprese. Il programma BioProfile finanzia progetti che prevedono la presenza di un’attività nella ricerca biotecnologica regolata e coordinata all’interno delle aree di riferimento, e una corrispondenza delle strutture regionali nella ricerca, della formazione e dell’attività economica con il profilo biotecnologico della regione. Inoltre, devono esistere collegamenti tra gli istituti di ricerca biotecnologia, le strutture economico-finanziarie e le imprese a livello regionale, orientati alla competitività internazionale. Devono anche esistere progetti validi per lo sviluppo e la commercializzazione di prodotti, servizi e processi legati alla nuova biotecnologia, misure per la promozione di nuove imprese e una rete informativa e di relazioni pubbliche in tema di nuova biotecnologia all’interno delle regioni. A.2 GERMANIA - InnoRegio - Reti innovative nella Germania dell’Est L’unificazione della Germania ha permesso di risolvere nel tempo le problematiche politiche e sociali che affliggevano le regioni dell’Est, non colmando tuttavia il divario economico rispetto al resto dello Stato, che richiedeva un ingente sforzo in termini di capacità innovativa. Le regioni della ex Repubblica Democratica Tedesca disponevano di grandi potenziali innovativi, soprattutto nel campo dell’istruzione, della ricerca a del settore dedicato alla R&S nelle imprese, ma tali risorse erano poco sfruttabili a causa della debolezza delle strutture. Per questo motivo, il Ministero dell’Istruzione introdusse l’iniziativa InnoRegio, con l’intento di incentivare il dialogo e la cooperazione tra il mondo imprenditoriale, della ricerca scientifica, della scuola, della politica, dell’amministrazione pubblica e delle associazioni che si occupavano dello sfruttamento del potenziale innovativo. Inoltre, con l’introduzione di questo programma il Ministero ribadì l’importanza dell’unione tra gli operatori economici, imprenditoriali e universitari, in quanto permette un rapido scambio di informazioni e uno sfruttamento ottimale dei potenziali regionali. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 97 Allegati Benchmark Il programma, introdotto nel 1999 dal Ministero dell’Istruzione e della Ricerca (BmBF) si prefigge lo scopo di rendere accessibili e di sfruttare il potenziale e le competenze in campo innovativo, stimolando la cooperazione tra mondo della ricerca, delle imprese e dell’università nella Germania dell’Est. Per fare ciò si istituiscono dei consorzi tra partner regionali, che lavorano in rete formando delle aree innovative125. 1. INTERVENTO L’iniziativa InnoRegio – Reti innovative nella Germania dell’est, promossa dal Ministero Federale dell’Istruzione e della Ricerca (Bundesministerium für Bildung und Forschung) è un programma che si rivolge alle regioni appartenenti alla ex Repubblica Democratica Tedesca. Il programma è stato istituito con direttive del Ministero. Inoltre, nel documento di bilancio della Repubblica Federale Tedesca sono previste spese destinate al fondo che finanzia questo progetto. La data d’inizio del programma è il 1999 e il completamento è previsto per il 2005. 2. SOGGETTI L’amministrazione responsabile dei progetti è il Ministero Federale dell’Istruzione e della Ricerca, coadiuvato da agenzie specializzate (Projektträger) e accreditate dal Ministero per sviluppo del progetto, che svolgono le attività promosse dal programma, offrendo assistenza tecnica e amministrativa nella fase di preparazione e di conduzione del progetto, in particolare l’agenzia BEO (Projektträger Biologie, Energie, Umwelt) che si occupa di biologia, reti energetiche e ambiente. I beneficiari del programma sono: piccole, medie e grandi imprese, centri di ricerca e università, individui (ricercatori, laureati, studenti di scuola secondaria), organizzazioni e autorità pubbliche. Inoltre, prevedendo il programma tre fasi di svolgimento, vengono differenziati i beneficiari secondo la fase. Presupposto per la partecipazione all’iniziativa è l’organizzazione autonoma da parte delle aree innovative che si candidano per l’ottenimento del finanziamento, attraverso la cooperazione di diversi partner all’interno della stessa regione. I beneficiari che possono ricevere il finanziamento per l’avvio della terza fase sono società di capitale e di persone, associazioni e cooperative, così come corporazioni di diritto pubblico, che hanno coordinato o condotto le fasi di sviluppo del progetto, selezionati per il finanziamento. 3. STRUTTURA Sono ammesse ai finanziamenti le aree che dimostrano eccellenza nell’organizzazione dei programmi e che presentano progetti a stimolo dell’innovazione; inoltre, nella rete si deve prevedere il coinvolgimento di una varietà di attori, la competenza dei membri coinvolti e l’eccellenza della rete nei campi di attività tecnologica ed economica selezionati. Gli stanziamenti totali previsti ammontano a 260 milioni di Euro. Annualmente e in particolare per il 2002 sono stati erogati 35.8 milioni 125 Queste InnoRegio hanno una dimensione inferiore rispetto a quella di una regione tedesca (Land); al loro interno diverse istituzioni e persone fisiche e giuridiche appartenenti al mondo dell’economia, della scienza della scuola, della politica, dell’amministrazione, provenienti da associazioni, e da unioni, si uniscono con lo scopo di sviluppare innovazioni tecniche, economiche e sociali, non ancora realizzate all’interno dei loro confini. 98 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi di Euro (37 milioni di Euro in media per il periodo 1999-2005). I sussidi diretti alla creazione di reti regionali erogati per la seconda fase del programma e per le 25 aree innovative vincitrici, sono pari a 0,15 milioni di Euro per la realizzazione del progetto (stadio II) e a 255 milioni di Euro per le 19 regioni vincenti ammesse alla terza fase. 4. PROCEDURE Modalità per usufruire del finanziamento: il programma si propone di accrescere le attività di innovazione nelle regioni dell’ex Repubblica Democratica Tedesca integrando non solo attività di R&S, ma anche attività di innovazione su base regionale. Per ottenere questi obiettivi, i progetti e le gare per lo sviluppo del potenziale innovativo devono essere sviluppati a livello regionale. Per questo motivo è necessario promuovere azioni di dialogo su base regionale in merito a programmi di innovazione. La gara per l’ottenimento dei finanziamenti si basa su tre stadi principali: Fase I qualificazione (22 aprile – 15 Agosto 1999): in questa fase i partner che vogliono partecipare congiuntamente all’iniziativa si organizzano in rete definendo la dimensione della “area innovativa”, all’interno della quale devono essere presenti potenziali innovativi e le possibilità di sviluppo degli stessi. In questa fase, devono essere stabiliti dai partner i vincoli di appartenenza al processo innovativo e le caratteristiche delle strutture cooperative per la fase di sviluppo dei programmi. Alla fine di questa fase vengono identificate 25 regioni che possono accedere alla fase successiva, inoltre acquisiscono il titolo di InnoRegio e ottengono il finanziamento complessivo nella misura di 300.000 DM, per la costruzione del loro piano innovativo per la terza fase del programma. Fase II: sviluppo (novembre 1999 – settembre 2000): le 25 regioni sviluppano piani e progetti che devono contribuire allo sviluppo delle attività innovative attraverso l’organizzazione di conferenze e fori di discussione per lo scambio di informazioni tra i partner. In questa fase ci si avvale anche del supporto di esperti, in particolare delle agenzie accreditate dal Ministero (Projektträger) di società di consulenza e di un management selezionato. Al termine di questo stadio ci si trova alla presenza di progetti e programmi con una forte connotazione innovativaregionale. La loro trasformazione deve essere assicurata da una collaborazione stretta tra i partner regionali, e un comitato di selezione indipendente decide in che misura le attività della regione possono essere finanziate. Fase III: realizzazione (primavera 2000 fino fine 2005): 19 delle 25 regioni sono selezionate per l’ottenimento del supporto finanziario nella realizzazione dei progetti sviluppati nella seconda fase. Il termine per il completamento degli stessi è la fine del 2005. La valutazione circa la validità del programma è in corso e durerà fino al 2005. Tuttavia, si può assumere come indicatore di successo la creazione di reti indipendenti rispetto al progetto, oltre alle 19 promosse e finanziate dall’iniziativa. Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 99 Allegati Benchmark 5. ATTIVITÀ L’idea essenziale di questo programma è la creazione di reti in cui FINANZIABILI collaborano attori riferibili all’ambito pubblico e privato, appartenenti al mondo della ricerca e delle imprese. Questo stimolo al lavoro in rete, rappresenta un nuovo approccio in Germania in tema di politiche per l’innovazione. Per le regioni dell’est è importante che siano raggiunti gli obiettivi di crescita dell’occupazione e di aumento della competitività, in questo caso riferiti ai settori innovativi e per tale obiettivo l’approccio reticolare si dimostra rapido ed efficace. A.3 REGNO UNITO - Programma Link Il programma LINK126 rappresenta il principale strumento a disposizione del Governo Britannico per la promozione di partnership al livello della ricerca pre-competitiva tra l’industria e le strutture di ricerca. Lo scopo principale di quest’iniziativa consiste nello stimolare l’innovazione, la creazione di ricchezza e il miglioramento della qualità della vita. Il progetto offre, inoltre, la possibilità di riunire le menti più creative del paese con lo scopo di impegnarsi in iniziative tecnologiche, che possano poi essere sfruttate dall’industria attraverso la commercializzazione di prodotti innovativi e ad alta tecnologia. I finanziamenti, rivolti ad uno specifico settore innovativo, provengono sia dai dipartimenti governativi127 sia dai centri di ricerca128. Gli obiettivi che il progetto deve raggiungere sono definiti dai finanziatori, con il parere dell’industria e dei centri di ricerca. Con l’utilizzo di newsletter, seminari tematici, club per il trasferimento di tecnologia, ogni programma genera una propria rete di informazioni e di rapporti tra imprese e ricercatori, attraverso la quale si condividono i risultati della ricerca. Ogni programma comprende un certo numero di progetti collaborativi di ricerca. Un progetto tipo necessita di 2/3 anni per il raggiungimento degli obiettivi prefissasti e unisce le potenzialità dei partner industriali e del mondo scientifico, in base ad una struttura imprenditoriale ben definita. Inoltre, tutti i progetti devono comprendere come minimo un’impresa e un centro di ricerca, università o altri centri di eccellenza (Research Council Institutes, Government Research Agencies), ospedali e centri di ricerca indipendenti. 1. INTERVENTO I riferimenti giuridici a questo programma sono presenti nel White Paper del 1998 “Our competitive Future: building the knowledge driven economy”, nel quale si prevede lo stanziamento di 10 milioni di £ per i Foresight LINK Awards, nell’Implementation Plan del White Paper che prevede l’attuazione dei programmi previsti dal documento. Inoltre la previsione di stanziamenti per il programma è contenuta nel documento “The Government’s Expenditure Plans 2001-02 to 2003-04 and main estimates 2001-02”129 nel quale in particolare si prevede lo stanziamen- 126 Le informazioni sono state prese dal sito internet dedicato al programma LINK: http://www.dti.gov.uk/ost/link/. 127 Department of Trade and Industry; Ministry of Agriculture, Fisheries and Food; Departments of the Environment, Transport and the Regions; Department of Health; Ministry of Defense; Northern Ireland Office; Scottish Office. 128 Engineering and Physical Science Research Council; Biotechnology and Biological sciences Research Council; Medical Research Council; Natural Environment Research Council; Economic and Social Research Council. 129 Le informazioni sono state prese dal sito internet: www.dti.gov.uk/expenditureplan/expenditure2001. 100 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi to di 15 milioni di £ per un programma LINK dedicato alla gnomica e alle biotecnologie. 2. SOGGETTI Ai programmi LINK possono partecipare imprese e organismi di ricerca, in particolare PMI o anche multinazionali ammesso che svolgano parte dell’attività manifatturiera e di ricerca all’interno dei confini britannici. I partecipanti al programma ricevono un supporto finanziario per i progetti presentati e beneficiano del coinvolgimento in una rete di imprenditori e di ricercatori. Attualmente partecipano a questo programma più di 1900 imprese, di cui la metà sono PMI e approssimativamente 200 centri di ricerca. 3. STRUTTURA Il programma si focalizza su una specifica area tecnologica o di mercato, finanziando la fase di ricerca o di pianificazione strategica. I programmi LINK si focalizzano su cinque categorie: elettronica, telecomunicazioni e IT, agricoltura, biotecnologie e medicina, chimica, ingegneria e reti energetiche, ed è riconosciuto come il principale meccanismo a disposizione del governo per supportare la ricerca in partnership tra imprese, università e altri istituti di ricerca. La spesa del governo nel 1999-2000 è stata di 37 milioni di £ (dal DTI, altri dipartimenti e centri di ricerca) e questa somma fu uguagliata da parte dei partner delle imprese. Una gara fu indetta nel 2000 per progetti di ricerca in aree prioritarie fuori dalla copertura tradizionale del programma, 14 progetti vincenti del valore di 16 milioni di £ vennero annunciati nel marzo 2000, dei quali 7 milioni di £ provenienti dal budget del DTI destinato alla scienza e alla ricerca. 4. PROCEDURE Il valore complessivo del finanziamento (governo e industria) dei 1100 progetti in attuazione è di 530 milioni di £, e la spesa annuale per il programma LINK è di 37 milioni di £, che aumenta se si considera il supporto offerto dall’industria. Inoltre, ogni programma può ricevere sponsorizzazioni da più dipartimenti governativi o da centri di ricerca. Nel corso di un progetto, della durata di 2/3 anni, fino al 50% dei fondi è dato dal dipartimento che sponsorizza il programma ed il resto è bilanciato dal partner dell’industria. Il livello dei fondi disponibili per ogni partecipante dipende dai costi direttamente attribuibili al progetto, tenendo in considerazione i salari per il personale che lavora al progetto, i materiali utilizzati e la dotazione di capitale. Tra i partner deve inoltre essere stipulato un accordo di collaborazione, nel quale si specifichi come dividere i risultati della ricerca. In esso, sono specificati i termini entro i quali vige il rapporto di collaborazione. Perché i progetti siano ammissibili al finanziamento per il programma LINK, devono possedere certe caratteristiche: la ricerca deve essere prevista in un’area del programma LINK, prevedere la collaborazione tra almeno un’impresa e un centro di ricerca, essere pre-competitiva e comprendere un elemento di rischio, ma offrire un potenziale per un eventuale sfruttamento commerciale. Il progetto deve inoltre essere innovativo e aumentare le conoscenze Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 101 Allegati Benchmark scientifiche in una particolare area industriale o scientifica, infine il progetto dovrebbe creare ricchezza e aumentare la qualità della vita. L’iniziativa è monitorata in ogni suo svolgimento da un comitato indipendente, presieduto da un industriale noto, e rassegna i contributi offerti dal programma LINK al raggiungimento delle priorità identificate dal programma Foresight130. Il Programme Management Committee ha il compito di sorvegliare l’operatività del programma, valutare le proposte di progetto indicando quale sia più adatta al finanziamento, monitorare i progressi nel corso della ricerca e incoraggiare lo sfruttamento commerciale dei risultati della ricerca. Il comitato è supportato da un coordinatore esperto in materia, che mantiene i contatti e aiuta i potenziali partecipanti a sviluppare i progetti. 5. ATTIVITÀ L’iniziativa LINK finanzia programmi per la biotecnologia, l’ingegneFINANZIABILI ria, l’elettronica, le telecomunicazioni e la medicina, che prevedono progetti di collaborazione tra soggetti appartenenti all’industria e alla ricerca scientifica. 130 L’iniziativa Foresight, varata nel 1994, si propone di sviluppare relazioni a rete tra imprese, centri di ricerca e istituzioni identificando le opportunità di sviluppo nel mercato e l’avanzamento delle nuove tecnologie. Il programma è stato utilizzato da imprese, per rimodellare le proprie strategie interne; ha permesso la progressiva collaborazione tra settori imprenditoriali e ambienti accademici organizzando workshop, conferenze e dibattiti in cui si scambiano le conoscenze scientifico-tecnologiche (www.foresight.gov.uk). 102 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi B. PATTI TERRITORIALI COMUNITARI B.1 UNIONE EUROPEA - Patti territoriali per l’occupazione131 La metodologia dei patti si concentra sulla valorizzazione delle risorse endogene del territorio per mezzo di uno sviluppo di tipo bottom-up e di una strategia integrata ed innovatrice, messa in opera da un partenariato il più possibile rappresentativo dei componenti della società civile del territorio. 1. INTERVENTO Il patto rappresenta il risultato di una riflessione condotta dal maggior numero possibile di operatori regionali o locali competenti, che giungono ad un accordo che include impegni operativi e finanziari assunti dai diversi partner. Il documento racchiude gli obiettivi principali e i risultati attesi, la definizione dei gruppi beneficiari e l’individuazione delle zone in cui si prevede la creazione di posti di lavoro. Il patto può essere promosso in ambito regionale, locale, urbano o comunque in aree territoriali che presentino problematiche a livello occupazionale, e che giustifichino quindi un intervento delle politiche strutturali dell’Unione. 2. SOGGETTI L’iniziativa di promozione del patto deve provenire dalla pubblica autorità che ha competenze per influire sul livello di occupazione del territorio, mediante un invito agli operatori pubblici e privati, che hanno influenza nella promozione dell’occupazione, ad intervenire nelle fasi di discussione della problematica e di elaborazione di un programma. Il processo di riflessione che deve dare origine al patto deve vedere l’associazione di più partner tra i quali: le amministrazioni e le autorità nazionali, regionali e locali; il settore privato costituito da grandi imprese e rappresentanti di PMI, organizzazioni socioeconomiche, istituzioni finanziarie; i presidenti dei comitati di sorveglianza sugli interventi strutturali dell’Unione Europea; le associazioni per lo sviluppo e la riconversione del territorio in questione; le parti sociali; i rappresentanti del mondo delle associazioni e delle cooperative; le associazioni di cittadini; le organizzazioni professionali; le camere di commercio; gli istituti di formazione e di promozione tecnologica e di ricerca. 3. STRUTTURA I coordinatori beneficiano dalla Commissione Europea, per l’attività di assistenza tecnica, di 200.000 €, utilizzabili per la costruzione del partenariato locale e per la preparazione del piano d’azione. A queste risorse si aggiungono tuttavia 100.000 € per la realizzazione di un piano d’azione seguente ai patti132. 131 Cfr. CE (1999), “Guida ai patti territoriali per l’occupazione (2000-2006)”; Marco Nicolai (a cura di) (1999) “La programmazione negoziata”, Ipsoa. 132 “Les pactes territoriaux pour l’emploi: de leur lancement par la commission européenne en mai 1997 à juin 2001”, www.europa.eu.int/comm/regional_policy/innovation/innovating/pacts/en/news.html/ Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi 103 Allegati Benchmark Riconosciuta dal Trattato di Amsterdam come problema principale dell’Unione, l’occupazione è stata oggetto di una dinamica innovativa fondata sull’elaborazione di una strategia comune a favore dello sviluppo occupazionale e sull’istituzione di un processo multilaterale di sorveglianza. I documenti relativi ai nuovi regolamenti dei Fondi strutturali contengono una serie di indicazioni utili per elaborare e attuare i Patti territoriali per l’occupazione133. 4. PROCEDURE Le procedure che portano alla promozione dei patti territoriali per l’occupazione partono dalla decisione di una pubblica autorità, in concertazione con altri partner, di promuovere un patto. In seguito, tra i partner si sviluppa un processo di analisi e di riflessione basata su una serie di incontri, con lo scopo di discutere le cause della disoccupazione, migliorare le metodologie di misurazione della situazione e delle politiche del lavoro, inventare azioni innovatrici ed elaborare nuovi metodi di concertazione. La fase successiva prevede la firma di un accordo, il patto per l’occupazione, derivante dalle attività precedenti e che prevede impegni per ciascun partner e propone un programma per l’occupazione. La fase finale prevede l’attuazione del programma d’intervento, attraverso la presentazione delle misure al comitato di sorveglianza dei programmi operativi cofinanziati dall’Unione, per l’ottenimento dell’aiuto comunitario. 5. ATTIVITÀ Il finanziamento comunitario previsto riguarda l’assistenza tecnica FINANZIABILI necessaria alla preparazione e all’attuazione dei patti. Per la fase di preparazione si prevedono le spese relative: all’organizzazione di riunioni di informazione e di lavoro con tutti i partner, al collegamento alla rete internet del coordinatore del patto, al personale di segreteria, all’attuazione di analisi sulla situazione occupazionale della zona, e all’elaborazione del programma dal punto di vista statistico. Per quanto riguarda la sorveglianza e la diffusione, il finanziamento riguarda: la partecipazione del coordinatore al forum, l’organizzazione di riunioni di sorveglianza e di riunioni informative annuali a livello regionale e comunitario. 133 GU 161 del 26 Giugno 1999 e 213 del 13 agosto 1999; COM (1999) 344 definitiva, relativa alla preparazione dei programmi del 2000-2006; Regolamento (CE) 1260/1999 del Consiglio del 21 giugno 1999, recante disposizioni generali sui fondi strutturali. 104 Finanza e Innovazione - Proposte di intervento su tre assi Finance and Innovation First and second paper Finance and Innovation First paper Position paper for Institutions This document does not intend to provide an exhaustive and analytic reflection on research and technological innovation policies, but instead it was set out to summarize some issues that arose from the “Finance & Innovation” Forum, which was held in Milan on 12 October 2001. These issues, which are the key elements of the forum’s debate, develop three topics – innovation finance, fiscal incentives and their relationship with institutions. They aim at creating an environment that is more favourable for innovation and the creation of new technological companies in Italy. The speakers involved in the debate were: Lilia Alberghina – University of Milan-Bicocca Giampio Bracchi – Polytechnic of Milan and Intesa BCI Anna Gervasoni – AIFI and Università LIUC Marco Nicolai – Finlombarda S.p.A. Alberto Pieri – FAST Riccardo Viale – University of Milan-Bicocca and Fondazione Rosselli Giancarlo Aliberti – APAX Partners & Co. Venture Franceso Archetti – Consorzio Milano Ricerca Giovanni Barbieri – Italtel Luciano Caglioti – Università La Sapienza Roma Maurizio Caio – TL com Capital Partners Limited Sergio Campodall’Orto – Politecnico Innovazione Raffaele Cattaneo – Lombardy Region Walter Cernoia – EIF Alessandro Clerici – ABB Eugenio Corti – APSTI Gianni Fabri – Italtel and MIUR Commission Mario Carlo Ferrario – Finlombarda Gestioni SGR S.p.A. Gian Maria Gros Pietro – ENI Ubaldo Livolsi – Livolsi & Partners and Fondazione Cariplo Dario Monti – Centro Ricerche FIAT Carlo Pisanti – Banca d’Italia Giovanni Puglisi – Università IULM and Unesco Luigi Ricciardi – Biopolo Milano Carlo Rizzuto – Sincrotrone Trieste and University of Genoa Aldo Romano – ISUFI and University of Lecce Umberto Rosa – SNIA and Assolombarda Luigi Rossi Bernardi – Tecnical Secretariat of MIUR Research Planning and University of Milan Silvio Rubbia – Gramma Srl Sergio Sambonet – 3i Fabio Sattin – Private Equity Partners Massimo Sordi – Milan’s Chamber of Commerce Renato Ugo – AIRI and University of Milan Stefano Venturi – Cisco Guido Venturini – Federchimica Raffaello Vignali – Regional Institute of Research of Lombardy Region (IReR) Mario Zanone Poma – Mediocredito Lombardo S.p.A. and Fondazione Cariplo Finance and Innovation - First Paper Position Paper for Institutions 111 Following the debate, in addition to writing this Position Paper, work groups were set up in order to develop the proposed guidelines in depth. The issues analysed, which are subject to further specific proposals, deal with: INNOVATION FINANCE Regions and local authorities’ intervention scheme for risk capital; quasi-equity financial instruments with public guarantee for technological startups. FISCAL INCENTIVES applying tax credit to companies that operate at national level; applying tax credit to companies that operate at regional level; tax breaks for the research system: universities and research centres. NEGOTIATED PLANNING defining a general scheme Agreement for the Government-Regional Framework Programme for research and technological innovation policies; define methods and procedures for a new programming institute of resources for local development: the pact for competitiveness; guidelines to define accreditation standards for centres of excellence and technological transfer centres. 112 Finance and Innovation - First Paper Position Paper for Institutions INDEX EXECUTIVE SUMMARY 115 CHAPTER 1: INNOVATIVE FINANCE TO PROMOTE INVESTMENTS IN R&D 1.1 Innovative finance for R&D policies and community guidelines 1.2 Venture capital for innovative companies and public–private partnership 1.3 Finance for R&D: not only venture capital 117 117 119 120 CHAPTER 2: FISCAL INCENTIVES FOR R&D POLICIES 2.1 The time of bureaucracy is not that of innovation: speeding up and streamlining allocation time with fiscal incentives 2.2 Fiscal incentive: a horizontal aid 2.3 Fiscal incentive: business environment and productivity 2.4 Fiscal incentives and company capitalization 2.5 Fiscal incentives and the triangle of knowledge value creation 121 CHAPTER 3: INSTITUTIONAL INTEGRATION AND PUBLIC-PRIVATE COLLABORATION FOR R&D 3.1 Regional and local size of “Research Area” 3.2 Technological transfer and the collaboration between companies and the university 3.3 Concentration of resources on excellences 3.4 Negotiated planning: a link between public and private in policies for R&D Finance and Innovation - First Paper Position Paper for Institutions 121 122 123 123 124 125 125 126 127 128 113 EXECUTIVE SUMMARY If Italy wants to play a more decisive role in the worldwide challenge for competitiveness, it is clear that following three objectives can not be postponed: Since public authorities have limited finances available (as opposed to financial markets, which still have resources available although the present economy is less strong), it is necessary to orient development and research policies towards the use of market instruments and Innovative Finance instruments in partnership with the private system. Streamline bureaucratic procedures, making the R&D incentive system faster and more flexible using Fiscal Incentives, among other types of intervention. Strengthen and restore balance in public resources for excellence and policies for competitiveness to address the various policies and make administrations aware of this priority, thus guaranteeing coordination and additionality of central and local governments’ resources: Pacts for Competitiveness. Finance and Innovation - First Paper Position Paper for Institutions 115 CHAPTER 1 INNOVATIVE FINANCE TO PROMOTE INVESTMENTS IN R&D 1.1 Innovative finance for R&D policies and community guidelines The European Commission’s1 “Green Paper on Innovation” (1995) explains the link between the evolution of financial systems and a macroeconomic policy that supports innovation. It reasserts “Financing is the obstacle to innovation most often quoted by firms, whatever their size, in all Member States of the European Union and in virtually all sectors”. Taking this into consideration, 6 out of 13 guidelines suggested by this EU document were dedicated to improving financing for innovation. These same issues were also proposed in the Action Plans for Innovation in Europe2 and the Integrated Programme for Small and Medium-Sized Enterprises3. These challenges were proposed again at the Amsterdam European Summit in June 1997, which was propaedeutic to EIB (European Investment Bank) and EIF’s initiatives regarding this issue and to the activation of the first community facilities for venture capital. The same issues are found in the Commission’s Communication of 18 January 2000, “Towards a European Research Area”4, which reflects on the consideration that “the European financial market has not yet sufficiently recognized the economic value of investments in knowledge, and the availability of risk capital being channelled into innovation is still limited”, and points out the need to stimulate the creation of new companies and investments in risk capital. In addition to a number of communications and recommendations, the EU set up two action plans: the Risk Capital Action Plan5 and the Financial Services Action Plan6. Furthermore, an ever increasing number of studies point out the relationship between economic growth, employment and the direct availability of financing for innovation, and confirm that access to risk capital can play an essential role7. In spite of this, Italy’s improvements are too slow to bridge the competitiveness gap between Italy and its international competitors. 1 2 3 4 5 6 7 COM(1995) 688. COM(1996) 589. COM(1996) 329. COM(2000) 6. SEC(1998) 552. COM(1999) 232. Communication from the Commission “Implementing the first action plan for innovation in Europe - Innovation for growth and employment” COM(1997) 736; Cardiff European Council Conclusions (June 1998); European Commission’s Euro Paper “Risk capital markets, a key to job creation in Europe. From fragmentation to integration” N.12 December 1999; Communication from the Commission “The competitiveness of European enterprises in the face of globalisation - how it can be encouraged” COM(1998) 718; Second Communication from the European Commission “Risk capital: Implementation of the action plan - Proposals for moving forward” COM(1999) 493; Communication from the European Commission “Report on the evaluation of the 3rd Multi-annual Programme for SMEs in the Finance and Innovation - First Paper Position Paper for Institutions 117 Chapter 1 Although it is certain that innovative finance is important for R&D policies, it is more difficult to know how to promote it. To improve the use of risk capital, it could be useful to study the most widespread initiatives in Europe and to verify and evaluate different Member States’ experiences during the past few years. A simple analysis shows that there are many experimental initiatives for public stock closed funds in partnership with the private system. These initiatives also posed the problem of the compatibility of these aid schemes with the EC Treaty, so the D.G. Competition found it necessary to specify its views on State Aid for the venture capital sector in one of its communications8. Banca d’Italia has also dealt with and took part in the promotion of investment funds for R&D policies (see box below for the summary of the regulations issued about asset management companies dedicated to setting up investment funds for applied research). In July 2001, Banca d’Italia made it possible for asset management companies to set up closed venture capital funds reserved to qualified investors with a minimum capital of only EUR 100,000 - considerably less than required by ordinary asset management companies (EUR 1 million). Innovation is meeting the needs of the Universities and research centres that had showed interest in using closed investment funds reserved to qualified investors to finance scientific research aimed at industrial applications. For this type of initiative, the €1 million minimum capital required proved to be too high for the organizational needs and the limited size of the assets to manage. A minimum capital of EUR 100,000 is allowed if the following conditions are met: a) Participants of asset management company’s capital: the absolute majority of capital must be held by universities, research centres, local public bodies, university foundations, university consortiums participated only by: universities, university foundations, local public bodies, Chambers of Commerce; a) Fund subscribers: they may underwrite shares of funds and therefore bring the necessary capital, only investors that the regulations in force define as qualified (banks, pension funds, insurance companies, etc.). Should there be individuals among the investors, a minimum of EUR 250,000 must be invested. a) Investment target: the fund’s capital must be invested in shares or in other securities representative of risk capital, of companies that: 8 European Union (1997-2000)” COM(1999) 319; European Commission Report “On Concerted Action with the Member States in the field of Enterprise Policy” COM(1999) 569; European Commission’s “Progress report on the financial services action plan” COM(1999) 630; Communication from the European Commission “Towards a European Research Area” COM(2000) 6; Lisbon European Council (March 2000); European Council Decision “A Multi-annual Programme for Entrepreneurship, particularly for SMEs” OJ L338/84 del 29/12/2000; Communication from the Commission “Progress report on financial services – second report” COM(2000) 336; Communication from the European Commission “Innovation in a knowledge-driven economy” COM(2000) 567; Communication from the Commission “Interim Commission report on the implementation of the Risk Capital Action Plan (RCAP)” COM(2000) 658; Communication from the European Commission “Financial services priorities and progresses – Third report” COM(2000) 692/2; Stockholm European Council (March 2001); Communication from the European Commission “Financial Services: Political Challenges - Fourth Progress Report” COM(2001) 286; Commission Staff Working Paper “Enterprises’ Access to Finance” SEC(2001) 1667; Communication from the Commission “Implementation of the Risk Capital Action Plan (RCAP)” COM(2001) 605. 2001/C 235/03 OJ 235, 21.08.2001. 118 Finance and Innovation - First Paper Position Paper for Institutions INNOVATIVE FINANCE - Have recently been set up, or are setting up; - Carry out research and have industrial use for the results, for new hightech initiatives; a) Ceiling of assets managed: each asset management company can manage up to EUR 25 million. Should this amount be exceeded, the ordinary asset management companies’ regulations on capital are applied. 1.2 Venture capital for innovative companies and Public-private partnership Irrespective of the incentive system adopted, public-private partnerships in venture capital must duly consider EVCA’s orientations: "Public funds should be invested only when partnered by professional private equity to avoid market distortion and ensure maintenance of sound professional and commercial principles, public funds should only be deployed alongside professional private sector venture capital or private equity.” The two terms to comply with are: Partnering of public and private resources to guarantee a leverage effect on public resources; Using private know-how when managing public resources. In one of its working papers9, the Commission also recommends the use of public support to leverage private external finance for start-ups in the difficult early phases, where financing problems are the most acute. Financing with risk capital encourages competitiveness in the market. Traditional subsidy lessens financial pressure on managers, which generates less efficiency. Instead, partnership with venture capitalists that bring risk capital requires a significant return from management, which stimulates productivity and the initiative. 1.3 Finance for R&D: not only venture capital Venture capital cannot satisfy the needs of the entire innovation financing cycle. It is therefore necessary to plan a more eclectically modulated financial offer (in terms of instruments and operators involved) to guarantee that the phases of the cycle where knowledge is created and transformed into economic value are financed. This is ever more true at the present time, when the new market situation brought about a drastic reduction in venture capital interventions at the international level; repercussions were felt even more so in Italy, which is already often overlooked in the allocation of financing for high technology start-ups at the European level. The Commission, in the aforementioned working paper on enterprises’ access to finance10 which studies in depth what was not already dealt with in the Risk Capital Action Plan11, points out that in many Member States, there is a tendency to promote – 9 Commission Staff Working paper “Enterprises’ access to finance” SEC-2001 1667. 10 cfr nota 9. Finance and Innovation - First Paper Position Paper for Institutions 119 Chapter 1 also through public institutions – an increase in the use of instruments to contain risks. Guarantees, counter-guarantees and co-guarantees are advised to help credit operators in offering a range of mixed financial products to couple subordinate loans and long term loans with risk capital. This is particularly recommended in the financing of innovative start-up companies where, following various initiatives for risk capital, a lesser effort was noted in the promotion of “hybrid” products that match the characteristics of loans and risk capital (mezzanine funds, venture leasing). The European Union recommended an integrated approach between the different public facilities and the different methods of financial intervention with the Memorandum for Cooperation between the European Commission, EIB and EIF, June 200112. It points out the complementariness of the action and of each institution’s intervention instruments: traditional instruments in the Commission’s Research Framework Programme, and loans and risk capital in the Innovation 2000 Initiative launched by the EIB in coordination with the EIF. Policy guidelines are, in fact, proposed for a complementary or integrated use of these instruments, in function of the investment needs that come about in the various stages of the innovation cycle, from the idea to the finished product. University spin offs are an example of this. During the life phase technically identified as early stage, many university spin-offs need (unlike the business’s expansion stage) less financing than venture capital operators’ usually provide. Therefore, in these phases it is necessary to promote an intervention of informal venture capital investors (business angels) or to encourage financing that integrates – as traditionally occurs in other countries – some public facilities for starting up with market financing. University Funds (for example MIT or Stanford funds) also play an important role in other countries; they operate according to market rules and are managed by professionals that have complete autonomy from university hierarchies, can carry out their own activities without expectations of excessively speculative profit. In Italy it is important to encourage the creation of these university funds, also considering the fact that, given the weakness of private research, university research must be counted on for support of the creation of high tech innovative companies. 11 SEC(1998) 552. 12 Joint Memorandum establishing a framework for cooperation between the Community Framework Programme and the “Innovation 2000 Initiative”, between the European Community represented by the Commission of the European Communities and the European Investment Bank, June 2001. 120 Finance and Innovation - First Paper Position Paper for Institutions CHAPTER 2 FISCAL INCENTIVES FOR R&D POLICIES 2.1 The Time of bureau is not that of innovation: speeding up and Streamlining allocation time with fiscal incentives The Ministry of Industry’s Blue Book “Speed, Simplicity and Development” points out that only 6% of new Italian companies took advantage of public finances, 8% took advantage of tax incentives and 40% of these companies see public bureaucracy as the main obstacle impeding their use these public benefits. This observation points out the need for intense de-bureaucratisation, which the philosophy of a “first-stop shop” tried to interpret. It seems useful, however, to de-bureaucratise starting from the way that incentive systems are designed and developed, in which the government was generally extremely slow, bureaucratic, expensive and very often inadequate. Companies can not be forced to await long calls for tenders, which often have action plans that are already dated, difficult and sometimes have uncertain applicative interpretations and demanding ex-ante and ex-post control systems related to financial statements, in order to to then obtain a contribution which, with the exception of depressed areas and SMEs, could be at most 35% pre-tax for pre-competitive research, and possibly have additional constraints (employment plans, constraints on capital assets, etc.). This long and complex procedure allows one to get a contribution whose tax treatment changed significantly in the past ten years, going from total exemption until 1992 to the present situation where contributions are subject to taxation. The result of this is that the government takes back with one hand what it gave with the other. Intervention speed and time scheduling are key factors to take into consideration in a context where the life cycle of technologies and the products they are applied to has notably reduced and markets are extremely competitive. In Italy, the amount of time it takes to select, approve and make public funds available that are allocated based on coordinated research and innovation programmes sometimes surpass the innovation availability cycles. Instead of giving public resources to inefficient projects, they should be used to leverage of tax exemption and deductibility or formulas such as training bonus and technological vouchers, that streamline and speed up the allocation process putting it in line with the time of innovation. At the same time, companies are given freedom and meritocratic competition is triggered between centres of excellence that are potential providers. Regarding the current uses of fiscal incentives, in the form of "tax bonus" or "tax credit" (for example Law 140/97; Law 449/9713, Article 5, and Articles 14 and 15 of MD 13 Regarding new full time employees, new research contracts commissioned externally and new grants; Finance and Innovation - First Paper Position Paper for Institutions 121 Chapter 2 No. 593 of 8 August 200014), there are applicative areas not yet in practice, as the international “best practices” show, that may be of interest for three worlds – each with their own characteristics: Companies, Finance, University and researchers. Some examples of such experiences in Europe: The Commission’s monitoring system for innovation policies and national plans (Trend Chart on Innovation) cites many cases of tax breaks for companies, institutes in the Netherlands (Schema WBSO), in Germany (Fiscal Reform 2000), in France (Crédit d’Impôt Rechérche - CIR), in Portugal (tax credit for companies’ investments in R&D), and in the United Kingdom (tax incentives for SMEs)15. Regarding finance, some countries provide tax incentives for investors16: France (tax incentives to invest in the Fonds Communs de placement pour l’Innovation), the Netherlands (Aunt Agata Scheme) and in the United Kingdom (Corporate Venturing Tax Relief). Regarding research, the following are a few examples of fiscal measures used in the deductibility of the costs of post-graduate courses in Ireland (Finance Act 2000 – Section 21), the reform of taxation on intellectual property in the United Kingdom, and the deductibility of contributions and donations for research and research institutes in Slovenia. 2.2 Fiscal incentive: a horizontal AID With its communication “Tax Policy in the European Union – Priorities for the Years Ahead”17, the Commission couples its primary objective (tax policy), which is substantially concentrated on the removal of tax obstacles to exercise the four key freedoms (free movement of goods, people, services and capital), with the EU’s other general aims, among which was expressly cited: “facilitate the attainment of the goal set in Lisbon according to which the EU must become the most competitive and dynamic economy based on knowledge in the world”. In a productive context such as Italy, which has a predominance of SMEs (80% of the overall turnover in 2000 and 80% of workers in companies with less than 100 employees) and no technological specialisation, the use of fiscal incentives seems to be the most appropriate type of help since the nature of its horizontal aid lends to support of a promotion that is not sectorally selective. The combination of various intervention instruments, such as tax breaks to strengthen the general volume of Italy’s research and innovation, and the market financial instruments, to promote investments with reference to specific phases of the innovation cycle and specific types of beneficiary companies, is an example of an integrated approach recommended by the Commission to finance research and innovation. 14 Intervento related to hiring researchers, university research contracts, to grants or ai dottorati oltre al distacco temporaneo di personale di public research; 15 European Commission, Trend Chart on Innovation, “Innovation Policy in Europe 2000”, 2000; http://www.trendchart.cordis.lu, database of innovative policy in Europe; European Commission, Trend Chart on Innovation, Trend report on “Innovation Finance”, December 2000. 16 European Commission, Trend Chart on Innovation, Trend report on “Innovation Finance”, December 2000. 17 COM(2001) 260 final 122 Finance and Innovation - First Paper Position Paper for Institutions FISCAL INCENTIVES 2.3 Fiscal incentive: Business environment and productivity Some analyses demonstrate how public aid interventions18 produce – in the first few years – a capitalization in companies, without generating an increase in productivity over time. Public aid therefore tends to distort the behaviour of a competitive market and also does not increase productivity. A country’s competitiveness depends – more than on the availability of productive factors (capital and work) - on the productivity conditions that these factors can have in that country. Technological innovation can increase the productivity rate of work and capital, and should not be encouraged with mechanisms that lower the cost of these factors, but instead with aid (such as fiscal incentives) that rewards income resulting from a profitable application of these factors. In the event that companies have positive results, the facilities that apply to taxes intervene, obtaining the combined effect of rewarding the application of the policies promoted and selecting the application on subjects that are able to produce income, so that the incentives are used only by the most efficient companies. In this way, allocation to profitable parties inserts a meritocratic criteria to the distribution of resources. If the final goal of incentivization is competitiveness and development, it is useful to consider investments in fixed capital and in human capital which are keys to development, and only in this sense these investments can be justified. It is obvious that investments that are not functional to development, (such as recruitments that do not bring an effective growth of the economic activity) are a waste and can not be sustainable in the middle term, just as evident is the need to link benefit with company profit. 2.4 Fiscal incentives and company capitalization The application of tax breaks for venture capital is an indirect incentive to company capitalization and a control factor of the well-known problem of fiscal neutrality regarding the deductibility of the cost of capital. In fact, while financial burdens are deductible, remunerations from one’s own capital is not deductible, and private receivers are subject to full taxation. These fiscal measures facilitate the intervention of risk capital and are in line with all the latest national facilities, which have tried to improve company capitalization, facing the problem of the small size of Italian companies and with the knowledge that SMEs must grow and strengthen financially to hold up against global competition. 18 Ceis-Tor Vergata Report on economic policy in Italy and growth of productivity 2001. Finance and Innovation - First Paper Position Paper for Institutions 123 Chapter 2 2.5 Fiscal incentives and the triangle of knowledge value creation Fiscal incentives can be used to promote scientific research and technological innovation in relation to companies’ triangular system, of finance and research operators, according to different ways: Forms of tax credit for companies’ investments in R&D as already expressed in Confindustria’s19 positions; Tax cuts for individuals who invest in financial products that are either dedicated to these policies or to institutional investors; Fiscal interventions, such as deductibility of taxes on contributions in order to facilitate university and research operators. To forecast the impact that these tax breaks have on overall tax levy, a “cap” could be set on total annual allowances. 19 Confindustria’s Research & Innovation Commission, 2 July 2001 “Recommendations and Proposals for Italy’s research system”. 124 Finance and Innovation - First Paper Position Paper for Institutions CHAPTER 3 INSTITUTIONAL INTEGRATION AND PUBLIC-PRIVATE COLLABORATION FOR R&D 3.1 Regional and local size of “Research Area” Title V part II of the Constitution with article 117 paragraph 3 of the provisions of 8 March provides among the points of concurrent legislation, scientific and technological research, and support for productive sector innovation. If we consider that among the points of concurrent legislation, the Regions have legislative power and the central government determines the fundamental guidelines, the need for a territorial dimension of research and technological innovation policies cannot be overlooked. The solution adopted by the Italian legislature regarding institutional change for these policies interprets an indication that is similar to that of the EU. In fact, the Communication “Innovation in a knowledge-driven economy20” from Lisbon expressly recognizes the importance of interventions for innovation strategies at regional level, which the Communication “The Regional Dimension of the European Research Area21” dealt with in depth. This Communication explains how the research strategy to deal with particular territorial conditions could be the most adequate approach through two key objectives: “...to reinforce the regional dimension of national research and innovation policies and harmonize them with Regions’ socio-economic needs; and second, to orient these policies to reinforce Regions’ research and innovation capacity, strengthening their ability to act as engines for economic and technological development...”. Reflections on the need to – (non esiste, cosa vuole dire?) research policies at the community level date back to 1994 with Regional Innovation Strategies (RIS) under the European Fund for Regional Development (FESR) and Regional Innovation and Technological Transfer Strategies (RITTS), which are part of the third activity of the fourth and fifth R&TD Community Framework Programme. It is noteworthy that over 100 regions participated in these initiatives and that the research policies also pervade the intervention of the cohesion policies, involving the 2000-2006 programmes in the Objective 1 and 2 areas, and one of the priorities of the Innovative Actions22 (the first of the three priority areas: “knowledge and technological innovation based regional economy”). According to the community view when referring to regions, the territorial administrative units are intended to act as a bridge between the EU, national and sub-regional levels, and all the interlocutors at the local level (local authorities, universities, companies, etc.). 20 COM (2000) 567 final. 21 COM (2001) 549 final. 22 Communication of the European Commission “Regions in the new economy. Orientations for FESR Innovative Actions from 2000-2006” COM(2001) 60-005. Finance and Innovation - First Paper Position Paper for Institutions 125 Chapter 3 3.2 Technological transfer and the collaboration between companies and the university In the connection between companies and the university, support for technological transfer can not be interpreted as simply as the promotion of the transfer of university research results to companies: it is necessary, instead, to work towards the increase in people and their aggregation in a public and private environment that allows university research to target the needs of companies and the market and innovation priorities (also those which may not perceived by companies yet) in such a way that the output of this research and the orientation of training is profitably useful. The dialogue between research producers and industry’s growing needs requires – in addition to an increase in human resources on both fronts – also indirect actions, such as change in the system’s conditions, for example problems related to legislation (such as intellectual property law) or to the status, evaluation standards and motivation of university researchers who explain the changes that must be faced and at the same time the potential still unexpressed today. In addition to changing some of the context variables, the urgency with which it is necessary to intervene requires direct actions using measures, as many Member States have undertaken23, aimed at: organizing a link between university and companies at strategic and operational levels to define and plan research, also anticipating society and the market’s needs; intensifying the diffusion of information, so that knowledge of research, knowhow and the results developed can easily be made known and usable by companies and others that are interested in using them; encouraging research results and know-how which can be transferred and used, thus making them profitable and, at the same time, working on the organizations that produce them and on the operators that put them on the market (such as intermediate organizations), or use them directly (companies); promote the increase, joint tutorship and the mobility of students, researchers and professors; incentivizing cooperative research and the sharing of laboratory infrastructures between public and private research operators; encouraging the creation of networks and clusters among the various types of organizations with common interests in research and technological innovation, that set up efficient interactions, communication and mobility between them; facilitate the start-up of companies from universities. With the exception of some rare cases, both universities and companies unprepared for the abovementioned points. It is necessary to have adequate public support to structure specific organizations within universities and research institutes (both public and private) and to support their activity. Public support for development of the necessary infrastructure requires structural investments (in addition to investments in human resources) in real estate such as incubators and technology parks that manage real services and technical assistance, and also complementary forms of investment, such as equipment and facilities to support existing structures. This need is particularly strong for the development of some sectors 23 European Commission, Directorate General Enterprises “Innovation and SME” Programme Thematic Trend Report “ Technological Transfer” November 126 Finance and Innovation - First Paper Position Paper for Institutions PUBLIC-PRIVATE COLLABORATION – for example biotechnologies which lack complementary structures and laboratories. The production and effective use of knowledge for innovation no longer follows technological transfer’s traditional logic, but instead uses a logic of co-evolution between companies and university: it is necessary to work using cooperation networks. This will reduce the quantitative and organizational gap between potential of utilizable knowledge from Italy’s best universities and the actual ability of national companies to transform and absorb this knowledge, developing it into innovations; this results in the best researchers collaborating with companies from other countries, and many Italian companies working with research carried out in other countries. 3.3 Concentration of resources on excellences Today, public resources for R&D – in addition to being globally insufficient – are also badly used and are poured into structures that do not produce valid economic, scientific or productive results in the absence of a serious ex-post evaluation system. Only balancing and targeting public resources for excellences and competitiveness policies can create wealth, also in less advantaged areas or social contexts. At the same time, it is necessary to make all authorities recognize these priorities and to guarantee the coordination and additionality of central and local government’s resources. Negotiated planning could be useful as an instrument that catalyses different public subjects’ resources for R&D and acts with education to converge the different policies that are complementary to policies for R&D. Negotiated planning is the set of intervention instruments that plan and manage financial resources provided for by the CIPE deliberation of 21 March 1997. They are institutional programme agreements, framework programme agreements and programme agreements, territorial pacts and programme contracts. It deals with a hierarchy of negotiated institutions calibrated for the institutional level involved and the characteristics of the proposed interventions: institutional agreements that regulate the highest level of consultation, involve the central government and regions, and concern the entire country, territorial pacts that also involve non-institutional subjects (promoters and implementers) and affect local geographic areas. Programme contracts are instruments that have the merit of negotiating the public undertakings, defining goals, subjects, time, financial resources, administrative and related responsibilities. The undertakings for the intervention instruments provided by negotiated planning are proven by the number of initiatives and their financial commitments, through today planned: from 1999-2000, 16 out of 20 regions signed an institutional programme contract to implement 47 programme agreements, for a total of around 62,000 billion Italian lire. Of the programme agreements endorsed to date, only one deals with research policies: the Lombardy Region; at the end of 2000 there were 230 pacts signed for a total of 11,915 billion Italian lire allocated for setting up territorial pacts; the finances dedicated to area contracts are just as significant, even if only developed in 30 initiatives (22 contracts and 8 added protocols), with the allocation of 3,535; Finance and Innovation - First Paper Position Paper for Institutions 127 Chapter 3 the programme contracts, which were actually already implemented for special interventions in Southern Italy, with 20,000 billion Italian lire in investments and around 10,000 billion Italian lire in incentives, have an approximate total of 25,000 billion Italian lire for negotiated planning instruments that directly involve companies. The use of these instruments applied to R&D policies can create conditions for the resolution of some critical factors guaranteeing: a framework planned in the medium-term that defines different contributions to the reference policies – in this case R&D – with the explanation of the reciprocal obligations; streamlining of bureaucratic procedures resulting from procedures shared by the entities in charge of different decisions, complex procedures regarding terms to fulfil different processes; the financial definition of the undertakings with the co-partnership of different public and financial subjects; through the co-financing of different subjects, resources for additionality are increased and wastes are avoided concentrating them in shared programmes and initiatives; It is therefore important to plan to use the programme instrumentation for research and technological innovation policies, guaranteeing that some Ministries give a fixed quote of budget appropriations (horizontal additionality) and providing that resources are forecasted for negotiated planning under the Government–Regional programme agreements (vertical additionality) for policies for competitiveness. 3.4 Negotiated planning: a link between public and private in policies for R&D Negotiated planning is a valuable set of instruments that contracts public and private undertakings. Institutionalising a governance system in a complex and dynamic context of negotiations among groups with different interests (the government, the market, local communities, civil society) which creates a new political action where private parties have space to act freely: industrial districts, territorial pacts, technological parks, protection consortiums and promoting different types of typical local products. These new organizational forms are new types of negotiation and collective negotiation and, in general terms, they shared experiences able to appreciate cultural identities and socio-economic realities, heritage and different know-how. The networks of people and actions that private parties can carry out have demonstrated that they are able to influence planning and decisions, in addition to financial flows, making it even more evident that there is a necessity for a link between institutions and the different stakeholders of the socio-economic system. From this perspective, R&D issues and policies must be able to benefit from the agreement and participation of the private world in its different forms and different public institutions. To make this possible, R&D policies should not only be subject to different forms of partnership (from pacts for development to programme agreements), but should also have their own instruments: pacts for competitiveness. 128 Finance and Innovation - First Paper Position Paper for Institutions Finance and Innovation Second paper Intervention proposals on three axes On behalf of the second “Finance and Innovation” forum’s Organizing Committee Lilia Alberghina (University of Milan-Bicocca), Giampio Bracchi (Politecnico Milano and Intesa BCI), Anna Gervasoni (AIFI and LIUC University), Enrico Decleva (University of Milan), Alberto Pieri (FAST), Riccardo Viale (University of Milan-Bicocca and Fondazione Rosselli) – I would like to thank those who lent a precious hand in the contribution to making this document. While writing this document, at various points we benefited from the discussions and correspondence with Paolo Barbanti, Giovanni Bianchi, Mario Carlo Ferrario, Luca Gnali, Philip Laroma Jezzi, Raffaello Lupi, Dario Meini, Dario Monti, Raffaele Moscuzza, Alberto Pieri, Pietro Pilello, Eugenio Romita, Pasquale Russo, Fabio Sattin, Marco Tabladini, who collaborated intensely with Finlombarda S.p.A. to develop the intervention measures to support research and scientific and technological innovation.1 I would also like to thank the speakers from the second “Finance & Innovation” Forum held in Milan on 24 May 2002: Giancarlo Aliberti – APAX Partners & Co. Venture Franceso Archetti – Consorzio Milano Research Luciano Caglioti – Università La Sapienza Roma Sergio Campodall’Orto – Politecnico Innovazione Raffaele Cattaneo – Lombardy Region Alessandro Clerici – ABB Giuseppe Colona - San Paolo IMI Eugenio Corti – APSTI Adriano De Maio – Politecnico di Milano Mario Carlo Ferrario – Finlombarda Gestioni SGR S.p.A. Edoardo Lecaldano – Alice Venture Ubaldo Livolsi – Livolsi & Partners and Fondazione Cariplo Dario Monti – Centro Ricerche FIAT Giovanni Puglisi – Università IULM and Unesco Luigi Ricciardi – Biopolo Milano Carlo Rizzuto – Sincrotrone Trieste and University of Genoa Luigi Rossi Bernardi – Segreteria Tecnica della Programmazione della Research MIUR and University of Milan Sergio Sambonet – 3i Fabio Sattin – Private Equity Partners Renato Ugo – AIRI and University of Milan Stefano Venturi – Cisco Raffaello Vignali – Regional Institute of Research of Lombardy Region (IReR) Mario Zanone Poma – Mediocredito Lombardo S.p.A. and Fondazione Cariplo Finlombarda S.p.A. General Director Marco Nicolai 1 This list of professionals is in alphabetical order. INDEX PREFACE 135 PART FI. 1 FI. 2 FI. 3 FI. 4 FI. 5 1. FISCAL INCENTIVES Tax credit for investments in R&D Regional incentive for non-profit research institutes Incentives for donations by people for non-profit research institutes Reduction of taxation on proceeds from closed-end funds Tax credit for closed-end funds’ subscribers 139 141 148 152 155 159 PART 2. INNOVATIVE FINANCE IF. 1 Fund of funds IF. 2 Contributions for costs of new asset management company start ups 163 165 172 PART 3. NEGOTIATED PLANNING NP. 1 Pacts for competitiveness 177 179 ANNEXES - BENCHMARKS ANNEX 1 – Fiscal incentives ANNEX 2 – Innovative finance ANNEX 3 – Negotiated planning 187 189 195 199 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 133 PREFACE The 2nd “Finance and Innovation” Forum, held on 24 May 2002 was a repeated effort after the occasion of the first Forum, which was held on 12 October 2001, committed to bring two interconnected key issues to the attention of policy makers: a quantitative financial gap for research and innovation policies for which Italy does not allocate more than 5% of aid to companies2; a qualitative deficit of models, procedures and instruments that do not allow optimal use of the few resources that are available. A concept that emerged during the first forum was the importance of adopting a systemic approach for defining policies for research and innovation that revises the role of the key actors involved: the research, business and finance worlds. A Position Paper3 was written based on the reflections that emerged; it describes the three guidelines agreed upon by the representatives from the three abovementioned worlds and expresses basic choices that can not be delayed for Italy to be able to hold a decisive role in the worldwide challenge for competitiveness: to incentivize the use of market instruments, Innovative Finance instruments in partnership with the private system regarding policies for development and research; to use types of tax breaks to streamline bureaucratic processes, making R&D’s incentivization system faster and more flexible; to use the typical negotiated planning instruments to strengthen and balance the use of public resources to promote excellence and policies for competitiveness, linking the policies and authorities at various levels to these priorities and guaranteeing the coordination and additionality of central and local government’s resources. The guidelines which were brought to the attention of the government authorities and Lombardy’s authorities, were dealt with again in the “Guidelines for the Government’s Scientific and Technological Policy” launched by CIPE on 19 April 2002. On the basis of these preliminary remarks and agreement with the operators and institutions, the 2nd Forum’s aim was to surpass the first Forum’s preliminary results and define operational instruments. This document contains eight operational proposals (summarized in figure 1) that attempt to provide a solution not only to each of the guidelines identified in the Position Paper (facilities), but also the need to revise the relationship between the finance, university and business worlds (beneficiaries/key actors and research and innovation policies) in a co-evolution model, where “science uses profit to create knowledge and the market uses knowledge to create profit” – a model that Italy’s leading competitors have already promoted in Japan and in the United States. A number of interventions – different both for how much they adhere to the activities and parties that implement them – aim at guaranteeing: a balance in the public and private mix of financing for research; a systemic approach to science and technology policies that fit their multi-dimensional nature, where innovative evolution depends not only on individual institutions’ performance (companies, finance and research institutes) but also with their interaction in a model where they are creators, financers and users of knowledge at the same time. 2 3 European Commission’s IX Census on State Aid in the EU; Senate of the Republic’s Report, November 2000. Finlombarda, Finance and Innovation, Position Paper for Institutions, 1 December 2001. Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 135 Preface an intervention that makes capital to be paid by the national budget, provided for the proposed measures, compatible with the constraints that the “Stability Pact” poses. The proposed facilities FI.1 Tax credit for investments in R&D FI.5 Tax credit for stock closed fund subscribers FI.4 Reduction of rate on stock closed funds’ proceeds IF.1 Fund of funds Innovative Finance Negotiated Planning FI.2 Regional incentives for non-profit research institutes FI.3 Incentives for donations IF.2 Contributions for start up costs of new asset management companies Citizens FACILITY INSTRUMENTS Facilities NP.1 Pacts for Competitiveness Companies Credit operators Research establishments BENEFICIARIES Considering the small contributions that private Italian companies give to financing research and technological innovation, most of the interventions proposed aim at creating a context that encourages the private sector (intended as producing companies, financial operators, private individuals) to invest in research. For each measure, respecting the principle of additionality and the need to safeguard an appropriate cost-benefit relationship was duly taken in consideration. To respect the principle of additionality, financial and fiscal measures were preferred (five out of eight measures - one geared towards companies, two towards research institutes and the last two towards undertakings for collective investment). The first measure (FI.1) consists of a grant, in the form of non-repayable tax credit on IRPEG (the italian corporate income tax), proportional to investments in programmes for industrial research and pre-competitive development, carried out by companies irrespective of their size and location. This intervention, based on some experiences in other countries, uses some aspects such as incentivizing incremental investments in R&D in line with the standard procedures adopted for tax credit currently in force for other policies (Tremonti-bis) and with the introduction of ways to avoid ex-ante and ex-post elusive behaviours that occur in automatic measures. Tax credit for investments in R&D is complementary to tax incentives and other incentives4 currently in force in Italy, and allows significant simplification of the administrative burden on the administration managing the intervention. 4 See L.140/97; Art.5 L.449/97; Art.14 and Art.15 DM No. 593 of 8 August 2000. 136 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes In addition to tax credit for companies, two measures were proposed for the research world: 1. FI.2 – reduced IRAP (Regional Tax on Productive Activities) payment for staff in non-profit research institutes; 2. FI.3 – incentives for individuals who donate to research institutes. FI.2 is directly related to the new wording of Title V of the Constitution. According to Art.117 - scientific and technological research is included again in the legislation regarding the central government and Regions; furthermore, Article 119 grants financial autonomy and the possibility for Regions to establish and apply taxes. The facilitation consists of the reduction of IRAP for entities that do not carry out commercial activities and/or in the deductibility of the staff costs that are taxable IRAP for establishments that carry out research. Those who can benefit from the facilitation are: nonprofit research establishments such as universities, university foundations (also participated foundations), and institutions and consortiums involved mainly in research. The second proposal for research institutes (FI.3) provides the possibility of reducing the tax burden on individual tax payers that finance basic and applied research carried out by aforementioned entities. This facilitation, which encourages patronage of research, provides the deductibility of a percentage of the donations from tax. Hypothetically, the percentage that is deductible could be comparable to that provided for by article 13-bis of the Unified Code for Income Taxes for other types of burdens. Lastly, with reference to undertakings for collective investment (especially to Italian stock closed funds), the following are proposed: 1. FI.4 - reduction of the current substitute tax rate on proceeds from closed-end funds; 2. FI.5 - tax credit for subscribers of closed-end funds targeted to innovative SMEs. The measure FI.4 provides the reduction of the current substitute tax rate (ordinarily fixed at 12.5%) on the funds’ performance for funds that invest “innovative” companies, or companies that give a significant amount of their capital for industrial research, pre-competitive development or technological innovation. The intervention could facilitate the creation of closed-end funds for R&D which - tax exempt unlike the rest of the funds - would attract capital from individuals. FI.5, instead, consists of a tax credit for both IRPEF (personal income tax) and IRPEG (corporate income tax), commeasured to shares subscribed in closed-end funds whose only or main activity is to invest in “innovative” companies (similar to the previous measure). This facility does not take any subjective requirements into consideration and can be used by any investor (companies, individuals, non-commercial establishments such as foundations or universities, pension funds and also non-residents). Some tax benefits introduced are differentiated according to beneficiaries: for non-commercial establishments, the setoff of taxes on income not from the fund, for companies and non-residents, additionality of tax credit in order to cancel out the taxation that the fund is subjected to. These two measures are in line with the interventions to promote closed-end funds that the Commission5 and its financial institutions6 started in June 1997 with the 5 6 As an example, we cite the I-TEC (Innovation and Technology Equity Capital) and CREA (Capital Risque pour les Entreprises en phase d'Amorçage 1998-2000) programmes. Refers to the following programmes: ETF, ETF Start up (1998-2000), ETF Start Up (2001-2005), Seed Capital Action (2001-2005) on behalf of the European Commission. Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 137 Preface Amsterdam Council, and were followed by the Italian government’s Guidelines for Science and Technology policy regarding fiscal incentives and venture capital. The “Innovative Finance” (IF) proposals also deal with the same issues. Considering the substantial amount of capital available in financial markets (even with the less favourable current economy) unlike public financing, which is lacking, it is opportune that development and research policies also use market instruments, innovative finance instruments in partnerships with the private system. The first proposal is about a closed-end fund – Fund of funds – promoted and underwritten by public authorities in partnership with institutional investors (public and private), which invests a maximum of 50% of the capital in private stock closed funds geared towards innovative sectors and characterized by technological transfer processes from the university to research (IF.1). Shares of the Fund of funds underwritten by public authorities are distinguished by a restriction in the maximum return – the overreturn for institutional investors. The second “Innovative Finance” (IF.2) instrument promoted by public authorities aims at facilitating the start up of asset management companies (both ordinary and “reduced capital” according to the meaning from Banca d’Italia’s measures7) that manage small/medium-sized closed-end funds (e.g. with a maximum of EUR 30 million for ordinary asset management companies) and whose investment target is early stage “innovative” SMEs. In this case, it is possible to have a contribution to partially lower the asset management companies’ start up costs, theoretically for up to EUR 500,000 yearly. The Pacts for Competitiveness (NP.1) were proposed to promote research at regional level in line with the European Union and national policy orientations. In order to reduce further parcelling out of facilitations and increase in people and procedures assigned to their management, a link should be created between different branches of government, between the national and territorial authorities, and also between government and society, using the tradition of negotiated planning. In order to carry out this initiative, institutional parties, unions, companies, economic and financial operators, representatives from professional categories and labour unions, etc., must work together both in the initial stage of defining the content of the local development strategy with adequate planning from the technological-scientific point of view and compatible from the economic-financial point of view, and also in its operational realization. Using the European Pacts for Employment model, Pacts for Competitiveness encourage collaboration among institutions, public and private parties through the allocation of grants for feasibility studies and technical assistance, and aims at identifying and implementing goals and programmes for local competitiveness through research and technological development. 7 Banca d’Italia deliberation of 18 July 2001. 138 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes PART I FISCAL INCENTIVES Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 139 FI. 1 TAX CREDIT FOR INVESTMENTS IN R&D “REWARD INNOVATION THAT CREATES ADDED VALUE” 1.1 Introduction With its Green Paper on Innovation, the European Commission already stressed financing as an “important factor for innovation” in 1995, and encouraged Member States to adopt specific fiscal measures for companies’ intangible assets8. In a later communication, the Commission stressed the need to use the fiscal instrument as an indirect measure to incentivize research and technological innovation, especially for SMEs9. The European Council in Lisbon, March 2000, proposed – among the other guidelines – using a fiscal instrument to promote private research, strengthen public-private collaboration, new high technology start-ups and companies hiring researchers10. Use of the fiscal instrument to strengthen the productive system’s innovative capacity is, in the same way, one of the guidelines proposed at the national level in the Guidelines for the National Research Plan11. Fiscal instrument for innovation in the EU and in the guidelines for the NRP The measure proposed here is a type of tax credit that depends on total amount of investments in R&D realized by all companies without distinguishing size and location. The facilitation, as it is developed, recommends a link between two types of incentives – estimative and automatic – and proposes an instrument that unites the highest degree of selectiveness of subjects and projects (that characterizes the first type) with a streamlined and fast procedure12 (the second type). Link between types of incentive 8 COM(1995) 688. See the Commission’s Communication, First Action Plan for Innovation in Europe, COM(1996) 589; The Commission’s Communication, The competitiveness of European enterprises in the face of – how it can be encouraged”, COM(1998) 718. 9 Commission Communication “Towards a European Research Area” COM(2000) 6; Commission Staff Working Paper, First report on Progress towards the European Research and Innovation Area, Report for the Stockholm Council, 23/24 march 2001, SEC(2001) 465. 10 Presidency Conclusions, Lisbon European Council, 23 and 24 March 2000; Commission Communication, Innovation in a knowledge based economy, COM(2000) 567; The Commission’s Communication, Tax policy in the European Union - Priorities for the years ahead, COM(2001) 260. 11 See MIUR, “Guidelines for the Government’s Science and Technology Policy,” of 19 April 2002. 12 Regarding this, see Finlombarda, Finance and Innovation, Position Paper for Institutions, 2001: “Intervention speed and time scheduling are key factors to take into consideration in a context where the life cycle of technologies and the products they are applied to has notably reduced and markets are extremely competitive. In Italy, the amount of time it takes to select, approve and make public funds available that are allocated based on coordinated research and innovation programmes sometimes surpass the innovation availability cycles.” Draft opinion of the Committee of the Regions on the ‘Communication from the Commission to the European Parliament, the Council — Innovation in a Knowledge-Based Economy’ (OJ 253/20 of 12/9/01), would like to see more positive action taken to deal with excess bureaucracy that weighs on companies to create a framework more oriented to innovation. Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 141 Part I The coordination with already existing aid schemes is also regulated through specific previsions regarding the amount of aid for each project. The formation of this parameter is compatible with the aid permitted by the EU, but is distinct from already existing facilities13. Selectivity The identification and adoption of subject eligibility criteria alleviates the risk that this facilitation is used improperly, which occurs during automatic interventions. The eligibility criteria – though not capable of distinguishing the quality of a project – is used to determine the potential the project has of being carried out by the beneficiary. Additionality The structure adopted favours the principal of additionality. In fact, a mixed scheme tax credit model was chosen: a combination of a fixed contribution scheme for which the facilitation is initially calculated based on all expenditures during the fiscal year, similar to the English scheme adopted with the Finance Act 2000, and an incremental investment in R&D scheme, where projects that have already ended are not financed and, starting from the third year of the facilitation, provides financing of differential growth of expenditures in R&D, which is similar to the French model Crédit d’Impôt Recherche (CIR) whose facilitation is 50% of the difference between R&D expenditures of the current fiscal year and the average expenditures of the previous biennium. Meritocracy Secondly, still following the principal of additionality, the measure provides retroactivity of the eligibility of expenditures for a maximum of 12 months. A tax bonus is not used since this incentive can be used for deduction of different tax burdens (not only taxes on business income); it is like a grant to reduce the cost relating to production (such as labour cost and social security taxes or other consultancy and purchases). However, tax credit is a benefit that is examinable on the income tax return, and acts only on companies’ business income taxes, thus allowing two positive effects: rewarding parties that produced added value that does not appear in taxable income; penalizing parties that are not able – over time – to produce positive effects in terms of company profit or that use public facilities to make up economic deficit or capital imbalance. 13 Regarding the aid intensity provided, please see explanation paragraph 3 “Facilitation” in the intervention measure’s technical information. Compared to, for example, MD 593/2000 (procedures for the concession of facilities provided by Legislative Decree 297/99), stresses the fact that the maximum intensity of the incentive - in the event it is eligible for financing solely for carrying out research and development jobs - is less than (except in particular cases) the intensity provided for by paragraph 1 of MD 593/2000 Article 14, point c), which provides a tax credit of 50% of the price of specific jobs and pre-competitive research and development contracts in the event that they are entrusted to qualified third parties. 142 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes FI. 1 TAX R&S CREDIT FOR INVESTMENTS IN Ex-ante and ex-post control mechanisms – similar to those provided in France by CIR’s tax treatment – help limit the risk of evasive behaviours, which are a risk that usually occur with automatic tax breaks. Containing elusive behavior Finally, extending the period in which the tax credit may be used for more years, it is possible to take advantage of positive income from the investment in R&D, which are usually reached in fiscal years after completion of the research. Positive income 1.2 Technical information 1. AUTHORITIES AND BODIES INVOLVED IN IMPLEMENTING AND MANAGING THE INTERVENTION Administration in charge Ministry for Education, University and Research (MIUR), in association with the Ministry of Production Activities. Parties involved Control, Monitoring, Evalutation of Effectiveness: Independent evaluators selected with public procedures. 2. BENEFICIARIES Beneficiary organizations Companies, also temporarily affiliated. Legal form Companies and their consortia14 (also temporary corporate pools). Size N/A. Sectors Productive sectors set out in sections C and D of the ISTAT 91 classification of Economic activities. Location Throughout the entire country, where applicants’ production takes place. 3. FACILITATION Type of facilitation Grants in the form of non-refundable tax credit that can be exercised, with the procedures and criteria according to law no. 317 of 5 October 1991, only for IRPEG (corporate income tax) until the amount of the tax due is reached for the tax period in which the credit is granted, in the event of excess the tax is lowered for following years15. 14 Where companies have over 50% of the corporate or consortium capital. 15 Regarding the length of the period, the rules provided by law no. 317/91 of 10 October 1991 can be referred to, possibly providing a longer period for start ups. Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 143 Part I This tax credit cannot be used for setoffs according to the legislative decree n. 241 of 9 July 199716. Aid intensity Independently from the activity carried out, the aid intensity corresponds to the maximum amount provided for by community regulations for pre-competitive development in terms of gross aid equivalent (GAE), increased for SMEs, areas set out in Art. 87.3.a and Art. 87.3.c of EC Treaty, projects carried out in cooperation with universities and public research centres or involving crossborder17 cooperation, excluding allowable increases based on estimative activity18. In any case, the maximum investment allowed is ___ Euro19 per application. 4. ABOUT THE FACILITATION Intervention areas Programmes relating to industrial research activities and pre-competitive development, as defined by the EC20 and introduced by the legislative decree 297 of 27 July 199921, aim at: acquiring new knowledge in order to develop new products, processes or services or for the noteworthy improvement of existing products, processes or services; carrying out industrial research by designing and carrying out pilot projects, as well as prototypes that can not be commercialised to create new products, processes or services or to bring substantial changes to products, production lines and manufacturing processes, provided that they bring significant improvements to existing technologies. This does not include routine changes or periodical changes to products, production lines, manufacturing processes, existing services and other operations in progress even if these changes would bring improvements. 16 Simplification rules for taxpayers on income tax returns and value added tax, and also to modernize the system for declaring taxes (for those that this rule is applicable to). 17 The Community framework for state aid for R&D (OJ C 45 of 1996) provides that this intensity is 25% in terms of Gross Aid Intensity (GAI). GAI is the relationship between the incentive value obtained and the value of the investment allowed before tax on the aid. NES (net subsidy equivalent) is the same relationship, also taking into account the taxation on the facility. The intensity may be increased according to the following (up to 25% of the GAI): +10% for SMEs; + 5% for projects carried out in the regions set out in article 87.3.c of the Rome Treaty; +10 for projects carried out in the regions set out in article 87.3.a of the Rome Treaty; + 5 % for projects carried out in cooperation with universities and public research centres or on MIUR’s special list, for over 10% of eligible costs; +10% for projects carried out in partnership with other parties from EU countries. Further increases can not exceed 25% ESL. 18 The project’s consistency with themes in the current Community Framework Programme for R&D. 19 For example purposes, a finance ceiling of EUR 500,000 hypothesized. 20 Community Framework for State Aid for Research and Development (96/C 45/06), published in the European Community’s Official Journal no. C 45/C of 17 February 1996. 21 “Reorder of the framework and streamlining procedures to support scientific and technological research, the diffusion of technologies and the mobility of researchers”. Also see European Commission letter of 26 July 2000, n. D 430165, with which the decision was notified, adopted 26 July 2000, to not raise objections regarding compatibility of State Aid for Research and Development, as defined in decree 297/99. 144 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes FI. 1 TAX CREDIT FOR INVESTMENTS IN R&S a) applicant’s employees or other staff in continuous collaboration – only researchers, technicians and other supporting staff employed for the programme; b) newly purchased tools and equipment necessary for the programme’s activities (only the percent effectively used for the programme); c) consultancy and other services used for the programme’s activity, including acquiring of research results, patents and know-how, or licenses; costs for patent applications resulting from the programme’s activities; costs for homologation of new prototypes; d) general expenditures for programme’s activities, also a flat rate not exceeding 60% of the cost set out in letter a)22; e) cost of materials, supplies and analogous products used to carry out programme, excluding goods used for commercial purposes or for production. Eligible expenditures The costs set out in letter a) are eligible up to an annual ceiling which is the smaller amount between __% of the cost of staff in the year prior to the application and __% of the turnover of the year prior to the application23. Projects that are retroactive over 12 solar months from the date of the application are not eligible. Starting from the third year when the measure is applied, only increases in expenditures compared to the average of expenditures in R&D of the previous biennium will be financed (using the conditions indicated) using the amounts on the written and accepted on the application, dividing the amounts of individual request by each year. Criteria for eligibility and/or selection Applicants must satisfy the project’s compatibility index with respect to net assets: PC< __ NA24 where NA = Net Assets as defined by civil code: the net of “credit for partners for payments still to be made, “shares” and “credit for partners for advance withdrawal on return” PC = Project Cost (net of the incentive) This constraint is not applied for new start ups (created in the two years prior to the date of request). 22 This percentage is used for some measures in force, in particular for projects set out in article 5 of MD 593/00 and for those set out in Decree 16 January 2001 “directives for the granting special revolving fund for technological innovation” set out in Article 14 of Law no. 46 of 17 February 1982. 23 For example purposes, 40% could be used for cost of employees and 15% of the turnover from the last budget approved. 24 Currently MD 593/00 provides a coefficient of 0.5 for projects presented by companies. Considering the small size of projects that may be financed with this measure, higher coefficients could be used – for example 2.5. Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 145 Part I Applications may be submitted for projects that have not already exceeded 50% of eligible costs, and that have an overall duration not exceeding 24 months. 5. PROCEDURES FOR IMPLEMENTING THE FACILITATION Legal reference Legal references: legislative decree n. 29727 of July 1999: “Reorganization of the framework and streamlining procedures for support for scientific and technological research, the diffusion of technologies, and the mobility of researchers”; legislative decree no. 123 of 31 March 1998, Community framework for aid to research and development no. 96/C 45/06. Institutive laws New national provisions to regulate tax credit. Legislation National Time/scheduling, administrative, technical and financial procedures 1. Application to reserve the facilitation Between 1 July and 31 December of each year the applicant must fill out an application for facilitation and send it directly to the administration in charge, with the technical report describing the project. Applicants may not apply more than once per year. The relevant authorities verify only the completion and correctness of the documents and reserves the resources in the order applications are received until available funds are exhausted, responding in writing to the applicant. 2. Application to receive the facilitation The applicant company must make investments within the date specified on the application and within 24 months from the date the application to reserve resources is received. Within 60 days25 of the end of the project, the beneficiary must send the Administration in charge the application to receive the facilitation (similar to the application to reserve facilitation) that contains the requirements to receive the facilitation and documents that certify that investments were made26. 3. Liquidation After receiving the application the facilitation is verified, the liquidation takes place and the applicants are formally notified about the amount. 25 As provided by Law no. 341/95, art. 1 and no. 266/97, article 8, paragraph 2, regarding automatic tax incentives to support production. 26 It is similar that provided by law no. 341/95, art. 1 and no. 266/97, art. 8, paragraph 2. 146 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes FI. 1 TAX CREDIT FOR INVESTMENTS IN R&S 4. Control One or more parties will be identified by a special procedure (who will do spot-checks on at least __%27 of the projects financed) to verify that requirements are met and all the documentation is complete (in these cases it must be shown) and that expenditures are appropriate and relevant. For the controls, the beneficiary must declare the existence of documentation and keep written proof on hand28. Time scheduling The Tax credit must be declared on the yearly income tax returns for the tax period in which the facilitation was granted. Interventions within the meaning of L.D. 123/98 Automatic procedure within the meaning of Article 4 of Legislative Decree. 123/98 Further details - 27 5% could be assumed, as provided for the Community control system in the Commission Regulation (EC) No. 438/2001. 28 As provided by Legislative Decree 123/98, the beneficiary must send the following: a) detailed lists of the expenditures signed by the legal representative and an official auditor; b) a sworn appraisal that guarantees the congruity and relevance of the expenditures, signed by a specialized professional. Furthermore, it is presumable that the beneficiary must keep: 1. a copy of a staff register, signed by all employees and by the legal representative with the number of hours spent working on the project for each month and each employee; 2. consultant report, describing the work carried out and the hours/days spent on the project and respective amounts; 3. job orders for activities carried out by consultants, co-signed by the consultants and the legal representative. Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 147 FI. 2 REGIONAL INCENTIVE FOR NON-PROFIT RESEARCH INSTITUTES “UNIVERSITIES AND RESEARCH INSTITUTES: A REWARD FROM THE REGION” 2.1 Introduction Title V of the Constitution Community guidelines The new Title V of the Constitution, article 117 paragraph 3, includes scientific and technological research and support for innovation for productive sectors among the points of concurrent legislation. In this way, Italy’s legislation is in harmony with the guidelines set at Community level. In fact, the European Commission explicitly recognized the important role that regions play, complementing that of the Member States, in the creation of a European research area:29 “regions are also tending to play an increasingly positive role in research and innovation, benefiting from sometimes significant resources and launching initiatives to promote the development of links between universities, companies and research centres locally”30. Title V also gives Regions financial autonomy and the possibility of establishing and applying taxes according to article 119, so they can play an important part in encouraging research – also in universities and nonprofit “research institutes”. This facilitation a type of intervention that uses fiscal incentives to reduce the costs incurred by those who are involved in research activities, which was inspired by an important law issued by the Lombardy Region.31 Differently than companies and commercial establishments, non-profit establishments (e.g. universities, university foundations and research institutes) cannot take advantage of the facilitations based on the “tax credit for investments” model, which requires a taxable income and thus cannot be taken advantage of by establishments that work prevalently according to allocation and not compensation. Since non-profit institutions carry out a significant part of the research, it is necessary to add facilitations for non-profit research establishments’ financial needs to the provisions for the business world. 29 See Communication from the Commission, Innovation in a knowledge driven economy, COM(2000) 567; Communication from the Commission, Towards a European Research Area, COM(2000) 6; The Commission’s Communication, Regional Dimension of the European Research Area, COM(2001) 549. 30 See the Commission’s Communication, Towards a European Research Area, COM(2000) 6. 31 This refers to an intervention that was exempt from the ONLUS (article 1 paragraph 7 of Regional Law no. 27 of 18 December 2001). 148 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes FI. 2 REGIONAL INCENTIVE FOR NON-PROFIT RESEARCH INSTITUTES The measure proposed here provides a reduction of the Regional Tax on Productive Activities (IRAP) for costs for staff, for the establishments involved in non-profit-making research activities. Since IRAP is calculated based on costs for staff, continuous collaborators and other personnel, its exemption and/or reduction directly affects typical costs for research. Exemption from IRAP based on earnings 2.2 Technical information 1. AUTHORITIES AND BODIES INVOLVED IN IMPLEMENTING AND MANAGING THE INTERVENTION Administration in charge Regional government Parties involved - 2. BENEFICIARIES Beneficiaries Universities and non-profit establishments that carry out research, either exclusively or prevalently. Legal form Corporate bodies who carry out non-profit and research can benefit from the measure: Universities; University Foundations set out in article 59 paragraph 3 of the Law no. 388 of 23 December 2000; Foundations, also participated; Associations; Non-profit institutions that carry out research; Consortiums and corporate pools. Size N/A. Sectors Research. Location The measure follows the IRAP provisions, and is therefore applicable by individual Regions that choose to absorb it in their territory. 3. FACILITATION Type of facilitation a. for establishments that do not carry out commercial activity, exemption and/or reduction of IRAP payment based on taxable wages related to costs incurred for employees, continuous collaborators, and other personnel who carry out research activities; Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 149 Part I b. for establishments that carry out research activities also according to compensation, full or partial deductibility, in determining the taxable IRAP resulting from commercial activity, the costs incurred for employees, i.e. continuous collaborators and other personnel who carry out research activities. Aid intensity Exemption and/or deductibility is for the period of the declaration. a. for establishments that do not carry out commercial activity, aid intensity corresponds to the current rates applicable32. b. for establishments that deal with research – either carrying out research or a similar equivalent, aid intensity is based on the cost of labour used to determine the taxable IRAP33. 4. ABOUT THE FACILITATION Intervention areas Scientific and technological research as defined by the EC34. Eligible expenditures - Criteria for eligibility and/or selection Regional government could set eligibility requirements to best interpret its policies for scientific and technological research to support innovation in productive sectors. 5. PROCEDURES FOR IMPLEMENTING THE FACILITATION Legal reference Legal reference Specific measure through regional law35. Legislation Regional. Time/scheduling, administrative, technical and financial procedures Exemption or reduction, full or partial deductibility, related the IRAP tax returns. Establishments must submit the request to their Region before the deadline to declare the “Unico” form or IRAP. 32 In the case of an intervention that provides a partial deduction, aid intensity is a percentage of the applicable rates to be determined by the region. 33 In the case of an intervention that provides a partial deductibility, the percentage is determined based on the part of the costs for non-commercial activities or the equivalent. 34 Community Framework for State Aid Research and Development (96/C 45/06) published in the European Community’s Official Journal of 17 February 1996, no. C 45/C. 35 Similar to paragraphs 7, 8 and 9 of Art. 1 of the Regional Law of Lombardy no. 27 of 18 December 2001 150 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes FI. 2 REGIONAL INCENTIVE FOR NON-PROFIT RESEARCH INSTITUTES Interventions within the meaning of L.D. 123/98 Automatic procedure within the meaning of Art. 4 of the Legislative Decree. 123/98 Further details - Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 151 FI. 3 INCENTIVES FOR DONATIONS BY PEOPLE FOR NON-PROFIT RESEARCH INSTITUTES “A NATIONAL REVENUE THAT SUPPORTS PATRONAGE FOR RESEARCH” 3.1 Introduction Lucrative establishments: what incentives? Insofar as a significant part of the research is carried out by non-profit institutions (such as universities, university and research foundations, associations, institutes and consortiums that do mainly research, etc.), facilitations for non-profit research establishments’36 financial needs must be added to the provisions encouraging research carried out by companies. Given their nature, these establishments cannot take advantage of the facilitations based on the “tax credit for investments” model, which requires a taxable income – something that establishments working mainly with allocations do not have. The example of the US, where donations to universities and research centres are completely tax exempt and deductions are provided for taxpayers, is concrete proof of the importance of financial support that individuals give to the research world. Exemption of allocations for research facilities Therefore, there are measures that act to reduce costs for research (such as a regional incentive for non-profit research institutes) and measures that encourage financing through total or partial exemption for voluntary donations and contributions given by privates. This type of incentive is the subject of the present measure. Research institutes are generally financed by three elements: publicly through community, national or regional contributions for financing research projects (in this case, the public entity has an “institutional” interest in the research results which is not mainly economic); privately, through allocation of voluntary donations for research institutes given by individuals and/or legal persons that are external to the company’s activities (non-entrepreneur individuals, bank foundations, associations, etc.) and entrepreneurs (patronage); privately and/or publicly, through contracts or agreements that especially stresses the economic interest of those who commissioned (both public and private) the research. 36 Regarding this, see Finlombarda, “Finance and Innovation; Position Paper for Institutions”, 2001: “Fiscal incentives can be used to promote scientific research and technological innovation in relation to companies’ triangular system, of finance and research operators […],such as deductibility of taxes on contributions in order to facilitate the university and research operators”. 152 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes FI. 3 INCENTIVES FOR DONATIONS BY PEOPLE FOR NON-PROFIT RESEARCH INSTITUTES The possibility of reducing the tax burden on financial backers is particularly important, allowing the provisions made for research also in the case of total lack of business income to be deducted. This applies to individuals with income from funds, work, freelance work, capital and other. The incentive for patronage proposed here provides – with reference to allocations for research institutes, a percentage deduction37 of the allocations from taxes determined based on total income in the event of total lack of business income, as in the case of individuals with income from funds, work, freelance work, capital and other. Deductability of donations 3.2 Technical information 1. AUTHORITIES AND BODIES INVOLVED IN IMPLEMENTING AND MANAGING THE INTERVENTION Administration in charge Ministry of Economy and Finance, in association with the Ministry for Education, University and Research. Parties involved - 2. BENEFICIARIES Beneficiaries People, for income not from companies set out in Art. 51 DPR 917/86 Legal form Individuals. Size N/A. Sectors N/A. Location The rule is solely for contributions and donations made by residents. 3. FACILITATION Type of facilitation Deductions from pre-tax IRPEF (personal income tax). 37 Article 13-bis of TUIR provides the possibility to deducting the following types of burdens: passive interests and related accessory burdens and ISTAT reassessment on land loans (mortgaged and not); health expenditures; funeral expenditures; expenditures for education; insurance premiums; expenditures for maintenance of cultural patrimony; voluntary donations in cash to the government, establishments, foundations and associations for study, research, restoration and documentation on bound goods; specific costs or nominal value of donations for cultural initiatives; voluntary donations in cash for entertainment; donations to ONLUS; voluntary donations in cash for nonprofessional sport associations; donations for political parties or movements; expenditures for restructuring buildings; expenditures for the blind and for guide dogs. Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 153 Part I Aid intensity The intensity of aid is a percentage of the deductibility of contributions and donations given to research institutes38. 4. ABOUT THE FACILITATION Intervention areas Basic research and industrial research as defined by the EC39. Eligible expenditures Criteria for eligibility and/or selection To take advantage of the incentive, beneficiaries must make donations to the following non-profit-making establishments that carry out research: Universities; University foundations set out in art. 59 paragraph 3 of the law no. 388 of 23 December 2000; Foundations, also participated; Associations; Non-profit institutions that carry out research. 5. PROCEDURES FOR IMPLEMENTING THE FACILITATION Legal reference Legal reference New national law that modifies art. 13-bis of the TUIR. Legislation National Time/scheduling, administrative, technical and financial procedures The allowance must be included in individuals’ income tax return. Interventions within the meaning of L.D. 123/98 - Further details - 38 For example purposes, a deduction of 19% could be applied, as provided by 13-bis of the TUIR for other types of donations. 39 Community Framework for State Aid for Research and Development (96/C 45/06) published in the Official Journal of the European Community of 17 February 1996, n. C 45/C. 154 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes FI. 4 REDUCTION OF TAXATION ON PROCEEDS FROM CLOSED-END FUNDS “A REWARD FOR FUNDS THAT INVEST IN R&D” 4.1 Introduction The measure summarized hereinafter addresses the undertakings for collective investments – especially Italian closed-end funds. Incentive for closed-end funds This facilitation is part of the set of interventions to promote closedend funds that Commission40 and its financial institutions41 started in June 1997 with the Amsterdam European Council, and were followed by the Italian government’s Guidelines for Science and Technology Policy42, regarding fiscal incentives and venture capital. Tax incentives for risk capital for actions that support companies involved in R&D have become ever more interesting. At EU level, the Commission advises taking the synergies between risk capital, technological research and development into consideration while planning strategies for innovation through the adoption of fiscal measures to promote risk capital for research – especially reducing the tax burden on capital gain, which is considered one of the fundamental priorities relating to the Action Plan for Risk Capital43. Fiscal measures that promote the risk capital intervention are also in line with the national guidelines, in which some instruments were introduced44 to deal with the problem of companies’ undercapitalization and SMEs’ competitiveness in the international context45. EU Guidelines National guidelines 40 As an example we cite the I-TEC (Innovation and Technology Equity Capital) and CREA programmes (Seed Capital Action for the first cycle of programme 1998-2000). 41 In particular, the following programmes: ETF, ETF Start up (1998-2000), ETF Start Up (2001-2005), Seed Capital Action (2001-2005) on behalf of the European Commission. 42 See MIUR, Guidelines for the Government’s Scientific and Technology Policy, April 2002. 43 See guideline 7 to create taxation to promote risk capital, recommended by the European Commission in the Green paper on innovation, COM(1995) 688. Also see the European Commission’s communication, Action plan on risk capital, SEC(1998) 552; the Commission’s Communication, Competitiveness of European enterprises in the face of globalization, COM(1998) 718; the European Commission’s Euro Paper, Risk capital markets, a key to job creation in Europe. From fragmentation to integration. No.12 December 1999; the European Commission’s Second Communication, Risk capital: implementation of the Action Plan, proposals for moving forward, COM(1999) 493; The European Commission’s communication, Progress Report on the Risk Capital Action Plan, COM(2000) 658; The Commission’s Communication, Implementation of the Risk Capital Action Plan, COM(2001) 605. 44 Finlombarda’s “Finance and Innovation; Position Paper for Institutions” (2001) reports some of these instruments: “Regarding the current uses of Fiscal incentives, in the form of "tax bonus" or "tax credit" (e.g. Law 140/97, Law 449/97 , Article 5 and Articles no. 14 and 15 of MD No. 593 of 8 August 2000), etc.” 45 See Finlombarda, “Finance and Innovation; Position Paper for Institutions” (2001), which states the following: “These fiscal measures facilitate the intervention of risk capital and are in line with all the latest national facilities, which have tried to improve company capitalization, facing the problem of the small size of Italian companies and with the knowledge that SMEs must grow and strengthen financially to hold up against global competition”. Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 155 Part I The current fiscal legislation applicable to closed-end funds First, it should be noted that an ad-hoc fiscal regulation does not exist for closed-end funds that invest in initiatives that may be seen as R&D initiatives, since there is a transversal fiscal framework valid for any sector of the economy. Very briefly, closed-end funds are not subject to any income tax; in view of the aforesaid exclusion, there is a substitute tax which generally has a rate of 12.5% and 27%46 in particular cases, levied on the yearly management performance. Proposal: reduction of rate The measure proposed hereinafter consists of the reduction of the substitute tax rate on the fund’s performance, if it is invested – either all or in part – in companies that are able to demonstrate that they use a significant amount of their own capital in R&D. The measure could be the completion (on the fiscal level) of the change introduced by Banca d’Italia in 2001 on the regulatory level47. Banca d’Italia measure Encourage creation of closed-end funds for R&D The measure aims at encouraging the creation of closed-end funds for R&D since they are tax exempt unlike “normal” funds, may attract a flow of financial resources from public savings that were until now disinterested (or not particularly interested) in investments in high-tech R&D sectors using collective investment instruments, making the investment comparatively desirable through the indirect use (i.e. at the fund level instead of the participant level) of fiscal incentives. 4.2 Technical information 1. AUTHORITIES AND BODIES INVOLVED IN IMPLEMENTING AND MANAGING THE INTERVENTION Administration in charge Ministry of Economy and Finance, in association with another competent Ministry. Parties involved - 2. BENEFICIARIES Beneficiaries Closed-end funds whose sole or principal aim is to invest in financial instruments issued by Italian companies or another legal form considered suitable and “innovative” because it is capable of channelling a significant amount of capital in R&D. 46 The higher rate of substitute tax (27%) was introduced by Art. 8 of the Legislative Decree no. 505/1999, in the event that the fund has “qualified” participation. 47 Banca d’Italia’s measure of 18 July 2001 was issued for the so-called venture capital on high-tech research. This measure set out that companies that promote or manage stock closed funds invested in the technological innovation sector can be authorized to carry out promotion or management activities even if their capital stock is less than the established minimum limit for asset management companies. With this measure, R&D’s strategic role in the Italian economy is affirmed on the regulatory level, providing a facilitating measure to promote the creation and/or development of venture capital closed-end funds, targeted towards high-tech initiatives. 156 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes FI. 4 REDUCTION OF TAXATION ON PROCEEDS FROM CLOSED-END FUNDS Legal form Closed-end funds ex Art. 37 of Legislative Decree 58/1998. Size N/A. Sectors Financial. Location Italian fund authorized by Banca d’Italia. Type of facilitation Reduction of taxation rate on the fund’s management performance compared to current ordinary rates of 12.5% and 27%. 3. FACILITATION Aid intensity, percentage of reduction of the applicable rates, which could be around 50%48. Investments in innovative companies: companies that carry out pre-competitive industrial research and development, and technological innovation activities according to the definition provided Aid intensity 4. ABOUT THE FACILITATION Intervention areas in the Oslo Manual of 1997, resulting from a collaboration between OECD and Eurostat. The model acts on investments planned by stock closed funds and adopted in the regulations. Eligible expenditures - Criteria for eligibility and/or selection The requirements for eligibility are: 1. asset allocation of the fund that must invest exclusively or prevalently in innovative companies49; 2. qualification of innovativeness of venture-backed companies, which is given if the research and development fits the criteria described in the legislative decree no. 297 of 27 July 1999. The authorities in charge define the predominant part.50 48 A reduction of the current rates by 50%, which means a reduction already hypothesized with reference to pension funds, during past parliamentary debates, and determines rates of respectively 6.25% and 13.5%. 49 Companies that invest a fixed percentage of a balance indicator could be considered “innovative”: e.g. a company is innovative if it invests 25% of its turnover in R&D. The Fonds Communs de Placement dans l’Innovation, started in France in 1997 by the Ministry for Education, University and Research could also be taken into consideration, for which innovative companies are defined as companies with less than 500 employees, controlled by individuals who have spent – in the last triennium – at least one third of the turnover of the triennium’s best year in research. 50 The French Fonds Communs de Placement dans l’Innovation invests at least 60% of its own assets in innovative companies’ shares or convertible bonds. Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 157 Part I 5. PROCEDURES FOR IMPLEMENTING THE FACILITATION Legal reference Legal reference Reduced rate provided through paragraph 2-bis of article 11 of law n. 344/1993. Institutive law Special ministry decree (or inter-ministerial) aimed at determining eligibility requirements. Legislation National. Time/scheduling, administrative, technical and financial procedures To take advantage of the tax facilitation, it is necessary to: include the asset allocation constraint in the fund’s regulations under the tax facilitation measure; explain the fund’s periodical report that the asset allocation constraint is fulfilled. The Ministry, Banca d’Italia, and Consob will verify eligibility requirements51. Within the meaning of L.D. 123/98 Automatic procedure under art. 4 of Legislative Decree 123/98. Further details - 51 A system could be developed to recover the facilitation in the event that the investment constraint is not followed. 158 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes FI. 5 TAX CREDIT FOR CLOSED-END FUNDS’ SUBSCRIBERS “EARNING WHILE INVESTING IN R&D” 5.1 Introduction This measure, like the previous one, deals with the supply of closedend funds and recognizes the importance of venture capital and the possibilities of promoting it by acting on the demand for risk capital as well as the supply. In fact, the incentive promotes Italian closed-end funds that invest exclusively or prevalently in innovative companies, facilitating subscribers’ tax treatment. Incentive for investors: EU guidelines The European Commission’s programme guidelines that recommend the introduction of tax breaks to encourage investments in risk capital52 are again considered with an intervention that targets investors and therefore only indirectly the funds. The current tax treatment provides different benefit levels for investments in closed-end funds depending on the type of subscriber (companies, individuals, non-commercial establishments such as foundations or universities, pension funds, non-residents in Italy). The current framework This aid scheme, which aims at setting up a tax credit, develops an incentive that can be taken advantage of by all subscribers53. Tax credit The tax credit varies in proportion to the amount invested in closedend funds; it does not take into consideration the investors’ requirements, and can be used in deduction of any other tax burden. For non-commercial entities, tax credit could be used to compensate income tax not coming from the fund, since these entities are not taxed on the funds’ proceeds they have an immediate financial and economic advantage. Compensation 52 For more details, see the European Commission’s communication, Action Plan Action Plan, SEC(1998) 552; the European Commission’s communication, Progress Report on Risk Capital Action Plan, COM(2000) 658; the Commission’s communication, Implementation of the Risk Capital Action Plan, COM(2001) 605. 53 The Venture Capital Trust, set up in the UK in 1995, is an experience of this type; it is for private investors that have tax concessions following strict requirements in terms of asset allocation. Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 159 Part I Additionality Reduced tax burden for non residents In the event that the investors are companies - since they already have a tax credit54 that cancels out the taxation that the fund is subjected to, the fund’s proceeds are presently fully taxable with ordinary rates that are the same as any other capital asset; the credit proposed must therefore be considered additional to the existing one. Subscribers that are not fiscal residents in Italy benefit from this measure if they have total tax burdens on other income produced in Italy55. 5.2 Technical information 1. AUTHORITIES AND BODIES INVOLVED IN IMPLEMENTING AND MANAGING THE INTERVENTION Administration in charge Ministry of Economy and Finance in association with other competent Ministry. Parties involved - 2. BENEFICIARIES Beneficiaries Closed-ens funds’ subscribers that invest exclusively or prevalently in “innovative” companies. Legal form N/A Size N/A Sectors N/A Location No national constraints. 3. FACILITATION Type of facilitation Tax credit (IRPEF – personal income tax, IRPEG - corporate income tax) depending on the amount invested in the fund. The tax credit can be used on any other source of income of the fund subscriber. Aid intensity The aid intensity is a percentage56 of the amount invested in a closed-end fund. 54 15% and 36.98%, respectively for fund management performance taxed at 12.5% and 27%. 55 On proceeds from participation in funds, these parties already benefit from a refund that cancels out the taxation on the fund as with companies. 56 For example purposes, a tax credit of 2% could be used, percentage determined coherently with the aid intensity set out in the previous measure (FL.4) 160 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes FI. 5 TAX CREDIT FOR CLOSED-END FUNDS’ SUBSCRIBERS 4. ABOUT THE FACILITATION Intervention areas Investments in innovative companies, intending companies that carry out pre-competitive industrial research and development, and technological innovation activities according to the definition given in the Oslo Manual of 1997, made by a collaboration between OECD and Eurostat. The model acts on investments planned by closed-end funds and adopted in the regulations. Eligible expenditures - Criteria for eligibility and/or selection The requirements for eligibility are: 3. asset allocation of the fund that must invest exclusively or prevalently in innovative companies57; 4. qualification of innovativeness of venture-backed companies, which is given if the research and development fits the criteria described in the legislative decree no. 297 of 27 July 1999. The authorities in charge define the predominant part.58 5. PROCEDURES FOR IMPLEMENTING THE FACILITATION Legal reference Institutive Law Tax credit provided through insertion of a paragraph following the paragraph in article 11 of law n. 344/1993. Implementary Law Special ministerial decree (or inter-ministerial) aimed at determining the eligibility requirements. Legislation National. Time/scheduling, administrative, technical and financial procedures To take advantage of the tax facility, it is necessary to: include the asset allocation constraint in the fund’s regulations under the tax facilitation measure; explain the fund’s periodical report that the asset allocation constraint is fulfilled The Ministry, Banca d’Italia, and Consob verify the eligibility requirements59. 57 See note 49 regarding LF.4 technical information sheet. 58 See note 50 regarding LF.4 technical information sheet. 59 A system could be developed to recover the facilitation in the event that the investment constraint is not followed. Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 161 Part I Within the meaning of L.D. 123/98 Automatic procedure under art. 4 of the Legislative Decree 123/98. Further details - 162 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes PART II INNOVATIVE FINANCE Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 163 IF. 1 FUND OF FUNDS “UNIVERSITY VENTURE CAPITAL, HIGH VALUE IDEA GENERATOR” 1.1 Introduction The measure described in the following technical sheet is about a type closed-end fund – Fund of Funds – which is co-financed by public authorities and reserved to Institutional Investors (both public and private). This Fund will invest in other Closed-end Funds (usually venture capital) whose target is strictly related to the development of innovation and transfer of technologies and knowledge to companies. Financing a company with “high value” risk capital incentivizes its capacity to compete on the market. To put high value Risk Capital into a company means providing not only new capital able to sustain its development plans, but above all a set of skills and competencies (strategic, financial, managerial and commercial), that allow it to acquire critical success factors (csf). “High value” risk capital Public-Private partnership in the Risk Capital market makes more capital available for companies’ economic development (public authorities’ primary objective). Furthermore, public authorities can use Private investors’ know how and their ability to transfer skills, strengthen and enhance companies’ competitive position and thus the entire surrounding local economic system. Public-Private partnership in the Venture Capital market Regarding innovation, university and scientific research (the main source of knowledge for today’s competitive systems) should play an important role. However, in Italy, universities and scientific research are still not able to function perfectly as an “Innovation Engine”. University and Research, critical success factors of modern competitive systems MIT’s60 good example shows that the identification of innovative financial instruments that are able to help the university develop and the transfer its results to local business a key factor for success. In fact, this example shows that venture capital was the main source of financing for scientific research and technological innovation this past decade, allowing it to acquire a strong competitive advantage over other countries61. 60 Wayne M. Ayers’s famous statement: “If the companies founded by MIT graduates and faculty formed an independent nation, the revenues produced by the companies would make that nation the 24th largest economy in the world. The 4,000 MIT-related companies employ 1.1 million people and have annual world sales of $232 billion.” 61 See Bygrave, Venture Capital at the Crossroads, Harvard Business School Press. Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 165 Part II Supporting innovation: a priority for Europe The fact that venture capital is strategic for the abovementioned policies has been recognized at EU level since 1995, with the “Green Paper on Innovation”62, which clearly states the link between the evolution of financial systems and a macroeconomic policy conducive to the development of innovation. To present, there have been numerous communications from the Commission63 stressing the crucial role that such a financial market could play in Italy’s economic system; one of the most recent communications, “Innovation in a Knowledge-Based Economy”64, points out that it is strategic for universities to promote and generate innovation. Need for a new instrument, taking modern complexities into consideration Even Banca d’Italia recently contributed65 to the promotion of Investment Funds for R&D policies, granting asset management companies that are controlled by universities the possibility to have a smaller corporate capital66, notwithstanding the current measures for other legal forms. According to the framework described above, it is necessary to identify an instrument that has the following characteristics: takes advantage of the private financial market, incentivizing abilities and skills to operate in new and strategic contexts; support initiatives that link scientific research to industry, facilitating new high added value/high-knowledge companies; Therefore, the objective is to set up a dynamic risk capital market that invests in sectors that are strategic at the competitive level and that gains experience working systemically and in the long-term67. Fund of Funds - Venture Capital pioneer for knowledge The instrument that seems to achieve this goal more than others is a type of common closed-end fund – Fund of Funds – promoted and subscribed to by public authorities68 and co-invested with Institutional Investors (both public and private). This Fund of Funds will invest in private Closed-end Funds, managed privately by Italians or foreigners with a proven track record in the venture capital sector. They must target their investments to innovative sectors – preferably those characterized by 62 COM(1995) 688. 63 See the European Commission’s communication, Risk Capital Action Plan, SEC(1998) 552; European Commission’s Euro Paper, Risk capital markets, a key to job creation in Europe. From fragmentation to integration. No.12 December 1999; The European Commission’s Second communication, Risk Capital: Implementing the Action Plan, Proposals for Moving Forward COM(1999) 493; The European Commission’s Communication, Progress Report on the Risk Capital Action Plan, COM(2000) 658; The Commission’s Communication, Implementation of the Risk Capital Action Plan, COM(2001) 605. 64 COM(2000) 567. 65 Governor of Banca d’Italia’s deliberation of 18 July 2001. 66 Minimum corporate capital: EUR 100,000. 67 See the Commission’s suggestions in the “Risk Capital Action Plan”. 68 According to EVCA guidelines (its “White Paper” stresses the need to avoid market distortions and ensure the maintenance of sound professional and commercial principles of the sector) and the Commission’s guidelines (the Working Paper “Enterprises’ Access to Finance” – SEC (2001) 1667, which advises that public support can be used to leverage private external finance, helping start-up companies in the difficult early phase where financing problems are the most acute). 166 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes IF. 1 FUND OF FUNDS technological transfer processes from universities and research. The Fund of Funds can subscribe to up to 50% the daughter Funds’ capital; the remaining part must be subscribed to exclusively by the private market (national and not) selected by the Funds’ managers. This vehicle’s main goal is to stimulate private financial operators to invest in market contexts that are strategic for the area’s economic and competitive development, but have a capital gap due to: size of the sector being too small and unable to allow an average operator to achieve adequate economies of scale; newness of markets, often lacking in history and having products that are completely innovative; riskiness of companies in these sectors, which are usually micro size and created from innovative research/laboratory projects, whose testing ground is purely scientific. One of the main elements of many leading countries’ (EU69 and nonEU) financial and competitive strategies is currently stimulating the risk capital market. The Israeli “Yozma Fund” is an excellent example of innovation finance policy promoted by public authorities. This venture capital Fund of Funds was created by the Israeli government subscribed entirely with public capital. This Fund of Funds co-invested with private Institutional Investors (with advantageous conditions and guarantees) in venture capital funds that have high competitive impact for the entire country and are managed privately, often by foreigners that are highly specialized in new innovative sectors. The Yozma Fund of Funds - one of the worlds’ largest Innovation markets 1.2 Technical information 1. AUTHORITIES AND BODIES INVOLVED IN IMPLEMENTING AND MANAGING THE INTERVENTION Administration in charge MIUR (Ministry for Education, University and Research). Parties involved Fund of Funds’ Asset Management Companies70. 2. BENEFICIARIES Beneficiaries closed-end funds whose exclusive or prevalent objective is to invest in financial instruments issued by Italian companies (or other appropriate legal form) that are considered “innovative” because they are able to invest a significant 69 On the same topic: High Technology Fund – Fund of Funds in the UK; Viridian Growth Fund – Venture Capital Funds set up in North Ireland; Regional Venture Capital Fund – Venture Capital Fund in the UK; Fonds publique pour le Capital Risque – Venture Capital Fund in France. 70 Ex Legislative Decree 24 February 1998, no.58 Articles 33, 34, 35. Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 167 Part II amount of capital in R&D (through their asset management companies); university Stock Closed Funds71 (through their asset management companies72). Legal form Closed-end funds ex Art. 37 of Legislative Decree 58/1998. Size N/A. Sectors Financial. Location Italian fund authorized by Banca d’Italia. 3. FACILITATION Type of facilitation Authority in charge co-invests in private initiatives with favorable conditions for private investors. The authority in charge underwrites shares of Fund of Funds’ capital (X%) together with public and private Institutional Investors (Y% = 1-X%). The Fund Regulations establish ex ante that the authority in charge underwrites shares of the Fund (e.g. Shares A) that have different rights than the shares underwritten by Institutional Investors (e.g. Shares B), by Asset Management Companies’ management (e.g. Shares C) and by other private investors that invest in daughter Funds in which the Fund of Funds co-invests73. Shares A have a limitation on the maximum return in terms of IRR74 (e.g. Z % for Fund of Fund’s Investors and K % for daughter Funds’ shares).75 The IRR for each daughter fund is calculated separately (and transfer of the over-return), thus avoiding any type of performance offsetting. 71 University stock closed funds are Venture Capital Funds created from partnerships with Universities (who have members of the asset management company’s Board of Directors and/or advisory board). The Regulations establish that part of the shares of its capital are invested in projects related to the university (also independent companies that take advantage of its technologies). 72 Principally the “reduced capital” of Banca d’Italia’s measure of 18 July 2001. 73 Underwriting of daughter funds’ capital by Fund of Funds can not exceed 50%; the remaining part must be identified and involved by the individual funds’ managers exclusively by the private market (national and not). 74 IRR is the rate that satisfies the current value of an investment: h t=0 At =0 (1+r)t r = internal return rate; At = net cash flow at t time; h = investment term. 75 A similar model was adopted by the British Government in 2000 with the High Technology Fund. In this case, a Fund of Funds was set up and co-financed 50% by public capital that invests in Venture Capital Funds specialized in the high tech sector. The government guarantees a fixed minimum return to private investors. The Israeli Yozma Fund of Funds is a similar case, where the government was involved only in the start up phase of the operation, co-investing individual Funds in a first period, thus allowing (after a certain number of years) the privatization of the funds and the buy-back by investors at a predefined price (partly in function of the investments’ profit). The Yozma Fund invested directly in the individual Funds’ capital, applying the facility to investors. 168 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes IF. 1 FUND OF FUNDS Aid intensity must be calculated for the Funds’ shares (both Fund of Funds and daughter Funds), subscribed to by beneficiary investors of the over-return devoluted by the authority in charge. For Institutional Investors that subscribed to the Fund of Funds, using the variables defined above and supposing the total amount of the Fund is 1, the aid intensity is: Aid intensity (IRR * X%) – (Z% * X%) Y% Instead, for daughter funds’ private subscribers, the over-return is calculated considering the amount given to Fund of Funds’ Investors; the aid intensity is: (IRR * fd) – (K% * fd) 1-fd where <fd> is the daughter fund’s shares subscribed directly by the authority in charge through the Fund of Funds. 4. ABOUT THE FACILITATION Intervention areas Pre-competitive research and development as defined by EU76, and technological innovation according to the definition data in the Oslo Manual of 1997, resulting from collaboration between OECD and Eurostat. The intervention model deals with investments by stock closed funds and adopted by the regulations. Eligible expenditures - Criteria for eligibility and/or selection the daughter funds are chosen by the Fund of Funds’ Asset management Company based on the following criteria: they must be venture capital funds (preferably University77) that invest predominantly in Early Stage; they must invest in “innovative” companies (preferably created from Laboratory Spin Off projects), defined as such based on a quantification of the minimum capital invested in R&D by companies the fund invests in78; the management team must have a proven track record in the venture capital and risk capital, preferably in the technology and innovation sector; 76 Community Framework for State Aid for Research and Development (96/C 45/06), published in the European Commission’s Official Journal, 17 February 1996, no. C 45/C. 77 Principally the “reduced capital” in Banca d’Italia’s measure of 18 July 2001. 78 See note 49 in FL.4. Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 169 Part II They must follow EVCA79 guidelines in order to avoid damaging competitors . The Funds’ operational target must be at least one of the following: early Stage; small and Medium-Sized Companies80 (giving preference to spin-offs of projects developed in laboratories / university research centres); creation or use of innovations developed in universities; creation or use of innovations developed by any other type of research project. 5. PROCEDURES FOR IMPLEMENTING THE FACILITATION Legal reference Legislation Time/scheduling, administrative, technical and financial procedures Legislative Decree February 1998 (TUF 98) Banca d’Italia Regulations July 1998 Banca d’Italia Regulations September 1999 Consob Deliberation no. 11522 July 1998 National. underwriting Fund’s shares and transferring of capital – established by Banca d’Italia’s Regulations investment/disinvestment of Capital and Funds’ lifespan – established by Banca d’Italia’s Regulations 1. call for tenders by authority in charge for choosing the Fund of Fund’s asset management company 2. authorization of the Fund of Fund’s Regulations by Banca d’Italia81 3. subscription of the Fund of Fund’s shares (through publication of prospectus at national level available to public) 4. publication of existence of facility by administration in charge 5. to benefit from Fund of Fund’s investment, the following must be followed: the regulations must have an investment focus limited to sectors specified explain the possible constraints that investments may have in a special section of the informational packet for investor 79 European Venture Capital Association –. 80 According to the current Community framework: Commission Recommendation of 30 April 1996 (OJ L 107 of 30 April 1996). 81 See Banca d’Italia Regulations 1 July 1998 (within 90 days from the submission excluding cases with interruptions or suspensions). 170 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes IF. 1 FUND OF FUNDS at least 50% of the fund’s capital must come from the private market. 6. the asset management company selects the daughter funds (with the help of a specific Investment Committee82) and underwrites the respective shares. Control: The authority in charge will verify the eligibility requirements. Within the meaning of L.D. 123/98 - Further details - 82 The asset management company’s Board of Directors will nominate an Investment Committee, made up of qualified professionals with a proven track record with venture capital and risk capital investments. The Investment Committee will do the following: identify and evaluate investment opportunities; systematically monitor investment trend and update the evaluation of the portfolio according to standards and generally accepted practices, following applicable laws and regulations; evaluate opportunities to integrate existing investments or to proceed with their restructuring, identifying possible exit strategies; and will make investments or disinvestments decisions with a majority vote. Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 171 IF. 2 CONTRIBUTIONS FOR COSTS OF NEW ASSET MANAGEMENT COMPANY START UPS “SMALL FINANCIAL OPERATORS FOR A LARGE COMPETITIVE DEVELOPMENT” 2.1 Introduction This measure promotes setting up and support for new Closed-end Fund Management Companies that focus on research and technological innovation. Risk capital and financing of research and technological innovation Since European (especially Italian) SMEs are under-capitalized they resort to debt capital. Although the SMEs’ ownership is almost always closed, so-called family business, the entrepreneur’s personal or family assets are rarely sufficient for the company to develop as required by international competition, forcing companies to turn to financial operators (banks) which are more interested in aspects regarding the credit rather (short-to-medium term loan solvability) than on relevant evaluations the policies of development of companies to finance. The EIB (European Investment Bank)83, is aware that technological innovation financing – especially for Small and Medium-Sized companies – hardly ever falls within bank lenders’ parameters of risk acceptance. Few professional operators –factors impeding more use of risk capital The European Union repeatedly stresses the need for new forms of financing for research and technological innovation which, based on the assumption that risky projects cannot be financed with borrowed capital, use mainly risk capital. Already in 1995, the European Commission’s “Green Paper on Innovation”84 recognized the absence of specialized financial markets and the lack of professional investors as the main factors impeding more use of risk capital to finance technological companies. It is therefore necessary to support a policy that incentivizes those who help even smaller sized companies in the stages when it is difficult to generate enough capital to allow immediate financial equilibrium. Equity gap for small innovative companies In most cases, innovative companies’ equity gap is due to two main factors: small companies (and even micro-sized) and the general complexity of the sector due to the newness of their business. Regarding the first factor, it is difficult for a venture capitalist to achieve economies of scale that allow the fund a financial equilibrium from the first deals, since each 83 Sector Paper “Financing Innovative Firms through Venture Capital” – February 2001. 84 COM(1995) 688. 172 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes IF. 2 CONTRIBUTIONS FOR COSTS OF NEW ASSET MANAGEMENT COMPANY START UPS operation has high fixed costs85, whatever the size of target companies may be (and therefore the amount of capital invested). Regarding the second factor, making transactions in new sectors that deal with complex technologies adds management and learning costs (i.e. for specific technical consultancy) to investors’ fees that are too high for the size of each investment. The use of an instrument promoted by Public Authorities that facilitates the financial strain on asset management companies that start up and manage small/medium-sized funds (reducing the time necessary need to reach the break-even point) can stimulate the development of smaller projects involving target operators which may be strategic for the area’s economic and competitive development even though they are not so large. A contribution to partly lower the start-up costs of asset management companies would encourage the development of start up operations, a vital part of all Later Stage finance, helping to create a complete and more active “venture capital cycle”. The EIB86 expressly identifies public authorities’ direct support for operational and administrative costs of small venture capital Funds as an essential instrument to overcome this equity gap for financing of SMEs. In the past few years, the European Commission has promoted Risk Capital87. Among the issues stressed by the most recent official documents are: the concern that EU companies are excessively dependant on borrowing as a source of financing, and the opportunities in terms of economic growth and ability to generate innovation. Encouraging development of minor transactions such as policies to support innovative SMEs The importance of promoting the development of risk capital was reaffirmed by the Lisbon European Council, which in giving the go-ahead for the Risk Capital Action Plan (RCAP) encouraged retargeting of finances towards support for Start Ups, High Tech companies and company innovation processes. One of this programme’s aims is the simplification and improvement of companies’ financial context. To promote venture capital, the Commission proposed acquiring shares of stock closed funds and incubators as well as some aid to cover operational costs of the funds for seed financing. Seed Capital (CREA 2)88 is among the principal program- Risk Capital Action Plan 85 These costs include mainly: due diligence, legal and consultancy. 86 Sector Paper “Financing Innovative Firms through Venture Capital” – February 2001. 87 Among the first community documents that point out the priority of adopting policies to support risk capital: the Commission’s first communication, which traces back to the Cardiff European Council, June 1998 entitled: “Risk capital: a key to Job Creation in the European Union” and “Risk capital: implementation of the action plan, proposals for the future” adopted by the Commission in October 1999. The Commission continued to promote those policies - in January 2000 their communication entitled: “Towards a European research area” which recognizes that the risk capital available was still not enough to adequately finance innovation and should therefore be further stimulated. 88 OJ L 333/84 of 29 December 2000 – Council Decision on a multi-annual programme for enterprise and entrepreneurship, in particular for SMEs (2001 – 2005). Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 173 Part II mes aimed at increasing the supply of venture capital. The programme was started in the second half of 2001 and ends in 2005 to support new Funds that provide seed capital to small companies in the start-up phase, financing part of the management costs of asset management companies. 2.2 Technical information 1. AUTHORITIES AND BODIES INVOLVED IN IMPLEMENTING AND MANAGING THE INTERVENTION Administration in charge MIUR (Ministry for Education, University and Research) in association with the Ministry of Productive Activities Parties involved none 2. BENEFICIARIES Beneficiaries Legal form asset Management Companies89 that manage and/or promote Funds of maximum EUR 30 million asset Management Companies with “reduced capital”90 promoters and/or managers of Funds with a maximum of EUR 25 million Public companies91. ordinary asset management companies: minimum capital of EUR 1 million92 “Reduced capital” asset management companies: minimum capital of EUR 100,00093 Size Sectors Financial. Location Italian companies authorized by Banca d’Italia. 3. FACILITATION Type of facilitation Aid intensity 89 90 91 92 93 Ex Ex Ex Ex Ex 174 Grant to cover all of asset management company’s operational costs. Up to 30% of the asset management company’s annual operational costs for their start-up phase and no later than their third year. The contribution has a ceiling of EUR 500,000. Legislative Decree n.58 of 24 February 1998, Articles 33, 34, 35. Deliberation of Banca d’Italia of 18 July 2001. Legislative Decree n.58 of 24 February 1998, Art. 34, paragraph 1, point a). Deliberation of Banca d’Italia of 18 July 2001, Chapter I, Section II. Deliberation of Banca d’Italia of 18 July 2001. Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes IF. 2 CONTRIBUTIONS FOR COSTS OF NEW ASSET MANAGEMENT COMPANY START UPS 4. ABOUT THE FACILITATION Intervention areas Pre-competitive Research and Development as defined by the EC94, and technological innovation according to the definition given in the Oslo Manual of 1997, from a collaboration between OECD and Eurostat. The intervention model deals with investments by stock closed funds and adopted by the regulations. All Asset Management Companies’ operational costs from start-up phase Eligible expenditures Criteria for eligibility and/or selection asset management companies set up within a year from publication of announcement; the management team’s track records; Maximum size of the Fund promoted/managed is EUR 30 million (except for “reduced capital” asset management companies, whose limit is set at EUR 25 million); management/promotion of Stock Closed Funds whose sole or principal target is to invest in financial instruments issued by Italian companies or another legal form considered suitable and “innovative” because it is capable of channelling a significant amount of capital in R&D (through the respective asset management companies); The Funds’ operational target must be at least one of the following: Early Stage; small and Medium-Sized Companies95 (preferably SpinOffs of projects developed in laboratories / university research centres); creation or use of innovations developed in the University; creation or use of innovations developed by any other type of Research project. 5. PROCEDURES FOR IMPLEMENTING THE FACILITATION Legal reference Legislation Legislative Decree February 1998 (TUF 98) Banca d’Italia Regulations July 1998 Banca d’Italia Deliberation of 1 July 2001 National. 94 Community Framework for State Aid for Research and development (96/C 45/06) published in the European Community’s Official Journal,17 February 1996, no. C 45/C. 95 According to the Community framework, Commission Recommendation of 30 April 1996 (OJ L 107 of 30 April 1996). Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 175 Part II approval of Investment Funds’ Regulations by Banca d’Italia announcement by authority in charge evaluate candidate asset management companies’ Regulations publication of eligible asset management companies to take advantage of Fund of Funds’ investment, the following must be followed: the regulations must have an investment focus limited to sectors specified explain the possible constraints that investments may have in a special section of the informational packet for investors payment of operational costs upon submission of yearly statement of expenses Time/scheduling, administrative, technical and financial procedures Control: The authority in charge will verify if the eligibility requirements are met. If the asset management company does get subscriptions by investors for at least 25% of the fund96 within eighteen months from when the contribution is received, allocation of the contributions will be stopped, activating a recovery mechanism for the funds already allocated. Within the meaning of L.D. 123/98 - Further details - 96 The reason behind this constraint is the effort to reward those capable of operating efficiently on the market, avoiding, therefore, siphoning off of resources towards inefficient parties that are therefore unable to be competitive. 176 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes PART III NEGOTIATED PLANNING Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 177 NP. 1 PACTS FOR COMPETITIVENESS “REWARDING EXCELLENCE” 1.1 Introduction The “Pacts for Competitiveness” began in the absence of an integrated and coherent instrument to promote the co-evolution of all public and private parties that may be involved in R&D policies or that can contribute to them. An instrument proposed that – through financing of feasibility studies97 and technical assistance – fosters collaboration between institutions, public and private parties, aimed at identifying and carrying out objectives and programmes for local competitiveness through research and technological innovation. Need for an instrument for R&D, to serve local operators The “Pacts for Competitiveness” use – though in a slightly different manner – the inspiring logic and model of the European Pacts for Employment, the Italian Pacts and Negotiated Planning (delineated by L. 662/1996 and the following CIPE deliberation of 21 March 1997). The European Pacts for Employment, in fact, aimed at filling a deficit of development in policies for territorial balance in the EU, while the proposed Pacts stress the importance of competitiveness in economic systems (supported through research and technological innovation). Pacts for Competitiveness: a new meaning for Territorial Pacts Already in 1995 with its Green Paper on Innovation, the European Commission found the need to create a relationship between institutions, public and private parties to promote scientific and technological research98. The Commission also maintained this guideline during the Lisbon European Council, which proposed to strengthen public-private collaboration among the guidelines for research99. Furthermore, the European Union explicitly recognized the important role that networks of excellence and integrated projects play, and promoted their development in the 6th Framework Programme for R&D. There is parallelism between the instruments proposed by the EU and the “Pacts for competitiveness”, which target resources towards excellences100. Research and innovation policies in the EU at local level 97 Feasibility studies must do two things: harmonize different parties involved in the project and guarantee the programme’s validity. 98 COM (1995) 688, “Green Paper on Innovation”. 99 COM (2000) 567 final, “Innovation in a Knowledge Based Economy.” 100 Regarding this, see Finlombarda, “Finance and Innovation, Position Paper for Institutions”, December 2001: “Only balancing and targeting public resources for excellences and competitiveness policies can create wealth, also in or less facilitated areas or social contexts…Negotiated planning could be useful as a catalyser of resources of different public subjects for R&D and that - through education - acts to converge the different policies that are complementary to those for R&D.” Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 179 Part III European benchmarks In EU Member States, there are also different examples of links between research, companies and government institutions to support and promote technological innovation locally101. In Germany, which has a diffusion-oriented policy, a closer interaction between university and industry was promoted to increase the flow of information among different actors (InnoRegio, BioRegio and BioProfile programmes). In the United Kingdom, the numerous high-tech companies that developed around university centres and the spontaneous creation of forms of technological transfer urged central administration to promote initiatives to support already existing innovative clusters and those being set up (LINK, Innovative Regional Fund programmes). Local research and innovation policies in Italy In Italian legislation, scientific and technological research and support for innovation in productive sectors are included in the points of Central government-Regions concurrent legislation (Title V of the Constitution, article 117 paragraph 3). Since the Regions have legislative power and the central government has to determine the fundamental guidelines, the importance of local research and technological innovation policies cannot be overlooked102. Furthermore, the National Programme for Research, deliberated in the last legislature (CIPE deliberation of 25 May 2000)103 encouraged partnership between public and private bodies; the Guidelines for the Government’s Scientific and Technological Policy (approved 19 April 2002 by Ministry for Education, University and Research) also strongly encourage the development of R&D in local areas through involvement of local government104. Negotiated Planning reference instruments The Territorial Pacts – especially the Community Pacts for Employment – are not the only thing that should be taken into consideration during the development of “Pacts for Competitiveness”. The negotiated planning instruments regulated by the current framework, experiences are also considered from the application phase of Programme Contracts, Framework Agreements for Research and Technological Innovation105, and the individual initiatives that – in the absence of ad hoc instruments – were carried out resorting to the promotion of specific Programme Agreements. 101 In the European Commission Staff working paper SEC (2000) 1564 “Trends in European Innovation Policy and Climate for Innovation in the Union”, affirms that for some time European countries have tended to support horizontal policies for innovation, which encourage communication between traditional sectors, incentivizing the renewal and restructuring of administrative policies, more dialogue between science, industry, and public sectors, and the promotion of a strategic vision on innovation. 102 The need to strengthen the role regions play in complementing the EU and Member States is dealt with in COM (2000) 6 “Towards a European Research Area”, which invites Member States to implement a territorialisation of research policies. The importance of the regional and local dimension for research and innovation policies is emphasized also in COM (2001) 549 “The Regional Dimension of the European Research Area”, which affirms the crucial role of regions that act as a place where groups and operators of research and innovation are seen as the motors behind regional development. 103 Ministry for Education, University and Research (2000), “National Programme for Research”. 104 Ministry for Education, University and Research (2002), “Guidelines for the Government’s scientific and technological policy”. 105 The Framework Programme Agreement on technological innovation signed by the Lombardy Region and the Ministry of Industry in March 2001 is an important example. 180 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes NP. 1 PACTS FOR COMPETITIVENESS Recent evaluations on this complex set of regulations and their implementation provides a set of rules and operational procedures to maximize the effectiveness of this instrument. The following paragraphs describe the guidelines that the “pacts for competitiveness” should follow and the ways they should be implemented106. Characteristics of pacts for competitiveness The development of the project and the concertation activities that must be started by parties local to the area that intend to implement the initiatives through tailor made programmes on their economic system, inspired by national and EU policies and are not the result of centralized planning. The instrument, which provides that the request to take advantage of the facility is managed by parties in a very limited local area, could follow the community model used since 1994 with Regional Innovation Strategies (RIS) Regional Technological Transfer and Innovation Strategies (RITTS)107. Bottom-up approach A wide range, effective and functional partnership was entrusted to carry out the initiative, involving the Pact’s signers in the programme’s initial phases and in its implementation. The consultation process identifies the strategy and priorities of the development actions relevant for the aims of “pacts for competitiveness” early on in the programme. Furthermore, bringing together various parties (institutional authorities that operate in the territory, social parties, companies, economic and financial operators, representatives from professional categories) for discussion allows effective use of skills and resources made available by all the parties involved108. This concept is also expressed by the European Commission, which stresses the need to improve the “interfaces” between companies, financial markets, R&D, research institutes, consultancy services and technological markets, to promote the diffusion of innovation into the socio-economic system109. Wide and effective partnership The intervention strategy must be integrated and coordinated with the community, national and local policy guidelines. The partnership set up must succeed in carrying out a programme that is scientifically and technologically appropriate, compatible economically and financially, and in line with the local development strategies. All the aspects of the programme must be coherently interrelated, coordinating a range of instruments for the same goal. From the financial point of view, it is necessary that all parties know how to use the existing incentivization instruments and the resources made available. In order to develop an appropriate intervention programme, the aid granted in the event that the Planning of different institutional levels coordination to integrate the existing facilitating instruments 106 For defining these principals, those specified in the European Commission document were used: SEC (1999) 1933 “Guide to Territorial Pacts for Employment (2000-2006)” regarding European Pacts for Employment. 107 These strategies help regional operators reach agreements, strengthening regional innovation capacity through partnerships. See: EC DGXVI Regional Policy and Cohesion (1998) “Regional Innovation Strategy pilot projects”. 108 Ministry of the Treasury – Department for Development and Cohesion Policies (1998), “One Hundred Ideas for Development”. 109 COM (2000) 567 final “Innovation in a knoledge driven economy” Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 181 Part III Pact is approved, will be used to finance a feasibility study and support services in carrying out the Pact, to guarantee the professional support they need. Flexible and simple procedures Providing simple and flexible procedures in the project development, in analysis for approval, in implementation and in aid allocation phases could make it possible to provide fast and simple procedures that are suitable to examine the technical complexity of the programmes and able to evaluate their scientific-technological quality. Evaluation and control The complexity of the analysis for approval and the evaluation process requires competencies and specialized professional skills that are guaranteed by a committee of experts that supports the Authority in charge and by independent examiners according to the EC’s standard procedures. 1.2 Technical information 1. AUTHORITIES AND BODIES INVOLVED IN IMPLEMENTING AND MANAGING THE INTERVENTION Administration in charge Ministry for Education, University and Research in association with the Ministry of Productive Activities and/or Regional Governments. Parties involved Evaluation: Authority in charge upon hearing evaluation of Technical Committee they nominated. Control, Monitoring, Evaluation of Measure’s Effectiveness: Independent examiners chosen with public procedures. 2. BENEFICIARIES Beneficiaries Member selected as head representative of all parties of local partnership, for example: local public bodies directly involved. large companies and SMEs individually and associated also in Combined or Temporary Corporate Pools. qualified Italian and/or foreign universities and university research centres for managing the project and certifying the scientific validity proposed. state-owned companies or mixed and consortiums having public bodies set up to carry out research projects and technological transfer or that participated in projects assisted by negotiated planning instruments (Programme 182 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes NP. 1 PACTS FOR COMPETITIVENESS Agreements or Framework Programme Agreements or Programme Contracts). financial operators. labour associations. trade unions. Legal form The legal form of the head representative of the partnership. Size Not relevant. Sectors Not relevant. Location National or regional depending on the Authority in charge of implementing the intervention. 3. FACILITATION Type of facilitation Grant Aid intensity Aid intensity is 50% of the cost of the intervention covered by the facilitation (up to €100,000)110. 4. ABOUT THE FACILITATION Intervention areas Programmes that foster competitiveness in the local system through research and pre-competitive development, or the support thereof111, as defined by the EC112 and introduced in the current Legislative Decree 297/1999, and technological innovation programmes according to the definition given in Oslo Manual of 1997, result of a collaboration between OECD and Eurostat. These programmes will be able to - at the discretion of the authorities in charge - deal with specific sectors and vary according to certain technological clusters. Eligible expenditures consultancy and expenditures for carrying out feasibility studies and technical assistance. 110 50% guarantees an equal contribution to the project by local representatives and the Authority in charge of the intervention. The ceiling of the allowable contribution (? 100,000) is the same as the ceiling set by the community framework regarding the “de minimis” rule, and guarantees the compatibility with constraints for aid schemes. Furthermore, this contribution, added to the local co-financing requested by beneficiary, placing it on the same level as that of the Territorial Employment Pacts. 111 “Reordering of the framework and streamlining of procedures for support for scientific and technological research, the diffusion of technologies and the mobility of researchers”. Also see the European Commission’s letter of 26 July 2000, no. D 430165 which communicated the decision - adopted 26 July 2000 – to not raise objections regarding the compatibility of the State Aid for Research and Development, as defined in Decree 297/99. 112 Community Framework for State Aid for Research and Development (96/C 45/06), published in the European Commission’s Official Journal of 17 February 1996, n. C 45/C. Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 183 Part III Projects with over six months retroactivity from the date requested are not accepted. Criteria for eligibility and/or selection Selection of applications by verification of eligibility and analysis for approval. Requirments for selection applicant’s aims and contents correspond with those of the measure. applicant fits into the beneficiary categories identified by the measure. the partnership must have at least one representative from the research, finance and business worlds. submission of request for aid under terms defined for participation. complete documentation: description of parties that will be part of partnership and parties essential for implementing projects. declaration of intent to participate in the project, should the project be selected. Criteria for selecting applications verification that application corresponds with the objectives, aims and contents of the pact. verification that the programme is in line with the national and regional guidelines for scientific research and technological innovation, and with the guidelines defined in the Position Paper for Institutions “Finance and Innovation” from the Forum on Research and Innovation (1/12/2001). communication of an appropriate level of concertation: extent and significance of concertation activity. efforts are contractual. provision of public body with power to intervene in the event of non-compliance. expression of interest of local bodies involved. promotion plan, promotion activities in the area, promoting the instrument, gathering ideas and opinions of people who work in the local system but are not directly involved in the project (economic operators, associations etc.), communication (networking, on-line forums). 5. PROCEDURES FOR IMPLEMENTING THE FACILITATION Legal reference Introduction of new national and regional provisions that regulate the intervention. Legislation National or regional legislation 184 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes NP. 1 PACTS Time/scheduling, administrative, technical and financial procedures FOR COMPETITIVENESS the authorities in charge define according to article 5 paragraph 3 of Legislative Decree 123/98: the eligibility for financing of feasibility studies and technical assistance to carry out the programmes aimed at supporting the local system’s competitiveness by setting up scientific and technological research initiatives. the eligibility requirements and document list that certifies that the conditions are met (the aid request signed by the leader applicant’s legal representative; the “concertation protocol” document which specifies the applicant selected by the members of the partnership as leader and the essential characteristics of the programme, and the subject of the feasibility study; the document must be signed by at least one representative from the local system of companies, a financial operator and a representative from the research world). selection criteria with possibility of submitting documents for examination. eligible expenditures. resources available. within 60 days from when the abovementioned items are defined, each authority responsible will nominate the Technical Evaluation Committee adequately considering the “specialized aspects” and “complexities linked to formalities” for carrying out these activities, with procedures provided by Art. 3 of Legislative Decree 123/98. within 60 days of submission of each proposal, the Technical Committee in charge states whether or not it is eligible, giving it a score according to the criteria defined by the authority in charge. the proposal is then approved with a MIUR decree or with measure from Regional government responsible within 15 days and is published in the Official Journal or, if it is regional, in of each regional authority’s Official Bulletin. The document with official ranking also states the date within which the feasibility study must be carried out. Allocation according to paragraph 2 of art. 7 of legislative decree 123/98 50% of the contribution granted will be allocated in advance. The remaining part will be allocated once the final expenditure documentation is submitted by the beneficiary. Within the meaning of L.D. 123/98 The procedures are those provided by article 5 – “Evaluation Procedure” of Legislative Decree 123/98 “Measures for the rationalizing public aid interventions for companies, pursuant to art. Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 185 Part III 4, paragraph 4, letter c), of law no.59 of 15 March 1997”. The disbursement, verification and control procedures to revoke benefits, application of sanctions, intervention planning, monitoring and evaluating the effectiveness of the measure are provided by the aforesaid Legislative Decree 123/98 to articles 7 through 12. Further details 186 - Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes ANNEXES BENCHMARKS Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 187 ANNEX 1 FISCAL INCENTIVES A. Tax credit for investments in R&S A.1 FRANCE - Credit D’impôt Recherche (Cir) 1. INTERVENTION Introduced with the Financial Act in 1983 and amended in 1999, tax credit for research (CIR) is one of the key instruments to encourage investments in companies’ R&D, which promotes competitiveness of companies themselves. 2. PARTIES The Ministry of Education and Research is the administration in charge of the measure. The tax credit is targeted to industrial, commercial and agricultural companies of all sizes, and also associations, regulated by the Law of 1991. Companies that carry out liberal activities cannot take advantage of the incentive. 3. STRUCTURE The tax credit, which can be applied to income tax or corporate tax, is 50% of the difference between R&D expenditures for the present year and the average of expenditures for R&D during the previous two years; the average is adjusted to account for current year’s consumer price index. There is also a ceiling for the benefit allowable for each company: ?6.1 million per year. It is not possible to combine tax credit for research with other types of public aid: public contributions for R&D projects must be deducted from the tax base to calculate the tax credit for research. The intervention is for companies that carry our basic and applied research and experimental development. 4. PROCEDURES To take advantage of the facilitation, companies must have applied during the previous year, must have had first time expenditures for carrying out a research and development project. A company that would like to take advantage of this facilitation must fill out a fiscal declaration and send it to appropriate authority and the Ministry of Research. For the R&D activity to be eligible for financing, it must create or improve a product, a process, a programme or equipment must be original or provide substantial improvement, and is not a simple use of existing technologies. In fact, only activities that provide solutions for confirmed scientific and/or technological problems may be financed. The beneficiary has an “irrevocable option”, which means that they Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 189 Annexes Benchmarks must send a declaration of tax credit every year, without which the facilitation cannot be allocated. The company must keep documentary evidence for possible controls. 5. ACTIVITIES ELEGIBLE FOR FINANCING The expenditures eligible cover mainly human resources and materials for research activities, as well as the following: amortization of goods for R&D activities; expenditures for staff (researchers and technicians) working on R&D projects; operational expenditures intended as general expenditures for employing staff for R&D activities; expenditures for applying for and renewing patents; amortization of patents acquired with the intention of conducting experimental research and development; 50% of standardization expenses; projects entrusted to accredited research centres, either public or private; companies’ expenditures for new collections textile sector. A.2 UNITED KINGDOM - Research & Development: New Tax Incentives For Small And Medium-Sized Companies113 1. INTERVENTION The tax treatment of tax credit for SMEs’ investments in R&D was introduced with the Finance Act 2000. 2. PARTIES The Ministry of Finance – in this case Inland Revenue – is the Administration in charge of managing and implementing this measure. This tax incentive is exclusively for small and medium-sized companies114 that are companies and not individuals or associations. 3. STRUCTURE The tax benefits granted to beneficiaries are 100% of R&D expenditures (as provided by the fiscal regulations preceding the Financial Act 2000), to which must be added (introduced by the Finance Act 2000) an additional facilitation (tax credit) for 50% of current expenditures in R&D. Overall, the tax benefit for current expenditures in R&D is 150% of costs115: companies can therefore deduct £150 for every £100 spent for R&D. Should there be investments in R&D that bring companies economic losses, they may request and receive a payment for 24% of the abovementioned expenditures from the appropriate central administration. 4. PROCEDURES The tax credit must be applied to company tax. The facilitation is examinable within six years from the end of the financial year in which the expenditures in R&D were made. 5. ACTIVITIES In order for a company to take advantage of the facilitation, the following eligibility criteria must be fulfilled: ELEGIBLE FOR FINANCING 113 The measure was introduced in the United Kingdom with the Finance Act 2000 (Section 69, Schedules 19-20). 114 According to the Commission’s recommendation 96/280/EC. 115 SMEs total savings of expenditures is 30%, while with the previous framework, the total savings of the costs was 20% of expenditures in R&D. 190 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes beneficiaries must be SMEs (as defined in the Companies Act,1985) that are companies; expenditures in R&D must be at least £25,000 per year and come directly from R&D activity carried out by the company or by a third party on behalf of the company; expenditures eligible for financing include the cost of staff, supplies and other costs should the activity be assigned to third parties; is not possible to combine this project’s tax break with any other type of EC public aid and/or national public aid that European Commission has been notified of116; intellectual property rights from the R&D activities remain in the companies; expenditures that the beneficiary was eligible to make in R&D must have taken place after 1 April 2000; activities carried out by companies must be related to R&D according to the Finance Act 2000. 116 In the event of State Aid that is not notified, it is possible to take advantage of the facilitation for the part of the investment not covered by the un-notified public aid. Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 191 Annexes Benchmarks B. Tax breaks for risk capital B.1 FRANCE - Fonds communs de placement dans l’innovation (FCPI)117 1. INTERVENTION The FCPI is a special category of the Fonds Communs de Placement à Risque (FCPR)118, which has two particular features that FCPR do not have: specific constraints regarding management and investments, and a more advantageous tax treatment for subscribers-individuals. 2. PARTIES Beneficiaries of the tax breaks provided by FCPI are investors who are individuals that reside in France. 3. STRUCTURE The funds’ principal aim must be to invest (60% of their assets) in financial instruments issued by innovative companies. An innovative company is defined as a company with less than 500 employees, in which natural persons (or legal persons controlled by natural persons) have majority shares of the capital and channel a significant part of its turnover in R&D. There are two investment options: for the first, expenses in research (with a total equal to one third of the highest turnover during the three year period) must have been combined during the previous three fiscal years; for the second, the company must be accredited by ANVAR (National Agency for Increased Value in Research), an accreditation that is renewable for three years. The 2002 tax reform lessened the constraint on target companies’ location - funds are no longer obligated to invest in French innovative companies. Two facilitations may be used: a) Tax burden from investment in the fund may be reduced by 25% (investment subject to an annual ceiling of €11,433119 per person) to be deducted from income tax; b) Full tax exemption of the capital gain120 from selling shares and a reinvestment in similar funds. 4. PROCEDURES To benefit from capital gains tax exemption, the investor must maintain their stake in the fund for at least five years, must reside in France, must not have over 10% participation in the fund’s assets, and may not possess over 25% of a target company’s capital (directly or indirectly)121. 117 The FCPI were set up in 1997 by means of Article 102 of the 1997 Finance Act. 118 FCPR were introduced in France in 1983; only in 1996, with the law 96/314, the range of investors was widened to include also non-professional investors. In 1998 funds of funds were introduced (law 98/546). In order to be a FCPR, a fund must invest at least 40% of its assets in financial instruments issued by unlisted companies; for investors to be able to take advantage of the tax breaks, they must invest at least 50%. The FCPR’s objective was to target savings towards specific financial instruments (securities of unlisted companies) with a participation constraint in target companies of 25% of the capital, however, the tax reform of 2002 provides the possibility of investing also in companies listed on Nouveau Marché. 119 Annual maximum investment for married couples is ? 22,867. 120 If FCPRs benefit from a capital gain tax exemption, they cannot benefit from fiscal reductions from subscriptions in the fund. 121 These eligibility criteria are necessary also for capital gain tax exemption carried out with FCPR. 192 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes Investors must attach a copy of both a statement of agreement to keep stakes in the fund and a certificate of proof from the fund manager (the ownership of shares appears in management company’s register) to their income tax return. B.2 UNITED KINGDOM - Venture Capital Trusts122 1. INTERVENTION 2. PARTIES VCTs are companies listed on the London Stock Exchange that are similar to investment trusts. They were started in 1995 to encourage investments in range of small higher-risk companies whose shares and securities are not listed on a recognised stock exchange. VCTs must be approved by the Ministry of Finance’s Inland Revenue. There are two levels of beneficiaries associated with this tax relief: a) Investors that are natural persons; b) VCTs that are investment companies. 3. STRUCTURE For the two levels of beneficiaries identified, the tax reliefs consist of: a) A reduction on income tax and on capital gain for investors (individuals); b) Tax exemption of capital gain from assignment of shares on corporation tax. Regarding the tax reliefs for investors – in particular reductions on income tax – tax exemption on proceeds distributed by the fund and a tax credit on income of 20% for the tax period in which the “new” ordinary share of the fund was subscribed. In addition, there are two other types of facilitation: the first is an exemption on capital gain, coming from assignment of ordinary shares; the second provides deferment of capital gain for an amount equal to the investment, in the event that the investor took advantage of the tax credit on income mentioned above. 4. PROCEDURES For a company to be recognized as a VCT, it must satisfy the following requirements: 70% of the fund’s assets must be invested in unlisted companies meet the following requirements: they are not controlled by other companies, they carry out productive and commercial activities exclusively or preferably in the United Kingdom, and their assets must not exceed £ 15 million before the VCT makes its investment and over £16 million immediately after the investment; the VCT must not invest more than £ 1 million in each company per year; 30% of the fund’s investment fund must be in risk capital in the target companies. 122 Income and Corporation Taxes Act 1988 (ICTA) as amended. Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 193 Annexes Benchmarks The VCT must invest only about 15% of its assets in each company. The VCT’s ordinary shares must be listed on the London Stock Exchange. Tax reliefs are available only for individuals aged 18 years or over. Shares of the trust must be subscribed for up to a maximum of £100,000 per year. 194 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes ANNEX 2 INNOVATIVE FINANCE A. Fund of Funds A.1 ISRAEL - The Government’s Co-investment in a private Venture Capital Fund of Funds: the Yozma Fund 1. INTERVENTION The venture capital fund “Yozma Ltd.” was created in 1993 after two years of research by the Ministry of Industry and Trade in collaboration with the Ministry of Finance to compensate for a problem troubling Israel’s economy. Despite the tripling of the number of start-ups from 1988 to 1992 commercial success did not increase. After having reached their research and development objectives, many companies were not able to transform innovation into business, not being able to dominate the market commercialising their products or processes successfully. Those in charge of the Yozma project believed that this market failure was due to the absence of venture capital for companies’ start-up phase. Analysing the life cycle of American start-ups, one can tell that venture capitalists are of utmost importance for the development and success of young companies. Venture capital funds, in fact, do not provide the companies they invest in only with capital, but also with a contribution of professional experience that accelerates the company’s development; they bring the strategic knowledge of management and marketing that are crucial for the commercialisation of a product, yet difficult to find in young high-tech companies’ staff. The Israeli government decided to intervene and stimulate the creation of the venture capital industry to help the development of start-ups in the high technology sector, acting as a catalyst to encourage national and foreign investments in the high technology sector. To do this, it created the Yozma Venture Capital Ltd (Yozma means "initiative" in Hebrew). 100 million dollars were supplied in the form of a loan, with interest to use both for the creation of ten funds specialized in investments in the high tech sector and also for direct participation in the companies. 2. PARTIES Four out of the 9 members that initially made up YVC Ltd’s board are from the government – two from the Ministry of Industry and two from the Ministry of Finance. The other five members are from the private sector. The board is presided by Mr. Erlich, who is also Chief Scientist. He has full autonomy both in managing the 100 million dollars and in organizing the project. Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 195 Annexes Benchmarks The Yozma Ltd. created 10 daughter funds with the participation of foreign partners that were already established in venture capital. Specific criteria were not used for the selection of investors; however, they must be predisposed to investing in other countries and in Israel. Among the founding partners are Advent of Boston, Walden, Oxton, China Ventures, Star and companies such as Daimler Benz, DEG, GAN and Singapore Technologies. Most of the funds’ managers – which were chosen in collaboration with the partners – do not have a background in venture capital, but instead come from the industrial sector. 3. STRUCTURE The programme’s structure can be summarized as follows: the government’s money must be used to set up 10 funds, and the minimum investment for each fund was set at 20 million dollars. The government was willing to invest 8 million per fund, and therefore the foreign investors must have been willing to provide the remaining 12 million dollars. The government’s role was only to promote and start the initiative, since the funds must be privatised within 7 years. The objective was to have the government involved only in the start up phase so that after a certain number of years the funds can become private and bought back (buybacks) by the investors. Furthermore, by choosing international partners, the Yozma fund guarantees exposure on global markets for the companies in its portfolio: a crucial factor, given that Israel’s economy is based strongly on exportations since the internal market too limited to guarantee sufficient returns. Summary of other data about the Fund MANAGEMENT FEE CARRIED INTEREST FORMULA DEL PREZZO DI BUY-BACK 196 3% of the value of the Fund 20% Pbb= Cinv + LIBOR + 1 o 2% + 7%pft Cinv: investment cost LIBOR: interbank rate pft: profito Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes Funds invested by Yozma Fund $120 million Central Governement Ministry of Finance $100 million Yozma Venture capital Limited Name Capital Euro Fund $ 24 million Gemini $ 43 million Walden $ 42 million Sample Other Investors Main type Star Inventech $ 24 million Van Leer (NL) ICT Medica $ 24 million MVP Medical Nitzanim $ 24 million Kyocera (Japan) ICT Oxton $ 24 million Oxton Group ICT Polaris $ 24 million Dovrat Shrem Group (Israel) ICT, Medical $20 million Yozma Direct Investments - About 10 companies in portfolio - On average $ 600 K per company - Medical and ICT sector only 4. PROCEDURE Yozma invested in 10 daughter funds, among which there were both Private Equity Funds and venture capital operators. No particular criteria were used to select these private partners, but in addition to the investors’ international reputation, their predisposition to invest in Israel was considered. 5. ACTIVITIES The funds invest mainly in high tech industries, ICT (Information and Communication Technology) and the medical sector. ELEGIBLE FOR FINANCING Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 197 Annexes Benchmarks B. Contribution for management of venture capital Funds, incubators and similar organizations that EIF invests in B.1 EUROPEAN UNION - Seed Capital Action 1. INTERVENTION This EC programme was designed to stimulate the supply of capital for the creation of innovative new businesses with growth and job creation potential, including those in the traditional economy, through support for seed capital funds, incubators or similar organisations in which the European Investment Fund (EIF) participates. The financial support provided is aimed at the long-term recruitment of additional investment managers to increase the number of qualified personnel and to reinforce the capacity of the venture capital and incubators to cater to investments in seed capital. 2. PARTIES The Seed Capital programme is operated by EIF on behalf of the European Commission. 3. STRUCTURE It provides a grant to cover part of the management costs linked to eligible activities. For each staff member recruited the beneficiary must sign a facility grant agreement among the parties that specifies the way grant is allocated. The aid for management costs for eligible activities is EUR 100,000 maximum for each additional staff member up to a maximum of EUR 300,000 per beneficiary (3 people) or 5% of capital allocated to Seed Capital Investments, namely: if the capital allocated is between EUR 2 and 4 million, the maximum grant would be EUR 100,000 (1 person); if the capital allocated is between EUR 4 and 6 million, the maximum grant would be EUR 200,000 (2 people); if more than 6 million EUR is allocated, then the maximum grant would be EUR 300,000 (3 people). 4. PROCEDURES Beneficiaries must submit an application to the EIF and sign a facility grant agreement within two years of the final closing of the fund, the incubator, or similar organization that is eligible for funding. 5. ACTIVITIES Management of seed funds, incubators and similar organizations that include investments in seed capital in their total investment programme and operate in EU Member Countries, Liechtenstein, Norway and Iceland, and other countries in which the EIF participates. Staff that is eligible: investment managers with no more than 2 years of experience in venture capital or incubators, new staff to be hired after the date of the application for support, staff members must sign an employment contract for at least 3 years. This instrument’s contribution to management costs cannot be combined with other Community and/or national facilities. ELEGIBLE FOR FINANCING 198 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes ANNEX 3 NEGOTIATED PLANNING A. Regional innovative systems A.1 GERMANY - BioRegio and the following BioProfile programme The BioRegio and BioProfile programmes are part of a set of initiatives established by the German Ministry of Education and Research (BMBF) starting in the 1990s (Bundesministerium für Bildung und Forschung – BmBF), aimed at bridging the competence gap between Germany’s biotechnology sector and that in the United States and the United Kingdom, and to bring biotechnology research results to companies. The main goal to reach was for researchers to develop new innovative companies based on commercial use of scientific output. The BmBF promoted BioRegio in 1995 – a new system of funds for the diffusion of initiatives in the biotechnology sector. The programme’s main goal was to encourage more collaboration between the research world and biotechnology companies: this initiative started an unstoppable process of technological development within the 17 German areas123 that participated in the initiative, encouraging the creation of new companies, the commercialisation of new products and ranking Germany among the top biotechnology producers in the world124. This programme allowed the concentration of available resources, definition of objectives and formulation of strategies and provided for three areas to win the BmBF’s funds: in 1997 the three winning projects (BioRegio from Munich; BioRegio Rheinland – Colonia, Düsseldorf, Aachen, Jülich; BioRegio from Rhein-Neckar triangle) had the privilege of being sponsored by the national programme for biotechnology, received DM 50 million over 5 years. The initiative strengthened the biotechnology industry in Germany, facilitating the creation of networks for technology transfer, science parks (incubators), support for the creation of new biotechnology companies, provided with marketing, management, patent offices and strategy consulting services125. Given the initiative’s success, the BmBF then started another programme – BioProfile – which was similar to the previous program, but targeted to biotechnology sub-sectors. The groups of companies, research centres and universities that were set up for participation in the programme must show strong ability to use modern biotechnologies, their commercial application and use in different contexts. Once these requirements were 123 The initiative was not for regions, but for groups of companies, universities, research centres that are located in areas with strong biotechnological presence, managed by a specific agency. 124 Over time, the BioRegio initiative strengthened the relationships and new types of cross-border cooperation, which helped create a network of international cooperation – the “the Alto Reno BioValle”, between Freiberg, Basil and Alsace. 125 Germany has the most prosperous biotechnology market in Europe; public aid for the sector is EUR 500 million per year (Cordis, 2002). Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 199 Annexes Benchmarks satisfied, the groups could be selected and participate in the initiative, which took place in three stages to choose the groups to fund. 1. INTERVENTION Bioregio (1997) and the following programme BioProfile (1999), which were set up by the Federal Ministry of Education and Research (BmBF) based on directives, focus on the development in areas that are distinguished for biotechnologies, the support for innovation and the diffusion of knowledge acquired during scientific research. 2. PARTIES The German Ministry of Education and Research (Bundesministerium für Bildung und Forschung) was in charge of the projects. They were assisted by specialized agencies (Projektträger) accredited by the Ministry, which carried out the programme’s activities, giving technical and administrative support126. Small, medium and large companies, research centres and universities can benefit from the programme. Furthermore, the beneficiaries of the BioProfile programme are differentiated according to the phase of the programme and conditions for participation and the autonomous organisation of biotechnological areas that want the funding, through the cooperation of different partners from within that region. Areas that did not get financing through the prior programme BioRegio are privileged for candidacy. Joint stock companies, partnerships, associations and cooperatives, as well as public corporations that received mandate to create and coordinate the project by the partners and were selected as leaders can participate in the second stage of the programme. Joint stock companies and partnerships, associations and cooperatives, as well as public corporations, that coordinated or lead the project’s development stages, may be chosen for funding during the third phase of the programme. 3. STRUCTURE These programmes were targeted actors (companies, research institutes) in regional consortia, for which direct aid is provided for carrying out R&D projects and supporting biotechnology start-ups. The total allocations provided under the BioRegio programme were EUR 75 million, from 1997 to 2002. Given the success of the initiative, in 1999 the BioProfile programme was introduced, which allocated EUR 50 million from 2001 to 2006. The yearly expenditure forecast varies from EUR 10 to 15 million for the project’s implementation phase. 4. PROCEDURES Regarding the BioRegio programme, regional consortiums must develop an integrated project where companies use biotechnological research results, involving all the major actors working in the biote- 126 The BioRegion of Vestfalia of the North was coordinated by the Bio-Gen-Tec-NRW agency, which does networking and fosters development of conditions necessary for economic exploitation of biotechnology in the region. The nonprofit association Bio-Gen-Tec-NRW is a private agency financed by public funds, by private partners, and also by projects directly managed: it supports the development of biotechnology through public funds and providing management, consulting and coaching services. 200 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes chnology sector that are located in the reference areas, focusing on the importance of creating new companies and innovative activities. Following the identification of the local resources, the partners set the common objectives and an intervention strategy. An Evaluation Committee then chose three BioRegions from the seventeen candidates, which were then given EUR 80 million. The BioProfile programme focused on smaller regions and particular biotechnology sub-sectors, for obtaining funding on three principal stages. i) Phase I: autonomous organisation of an area that creates a consortium coordinated by a leading company (existing or created ad hoc) with the aim of developing a basic biotechnological programme without public aid. ii) Phase II: selection of 20 areas that get aid for further development of their project. Aid for up to EUR 51,000 is provided during this phase (maximum of 50% of total costs). iii) Phase III: the three best projects were chosen by a selection committee qualified in biotechnologies; they are then realised in the three winning areas. Aid for the projects for coordination and R&D - up to 50% available for companies and up to 100% for research centres. The third phase lasted 5 years and the amount of public funding was around EUR 50 million, which could be used to stimulate the growth of biotechnologies, to target the capital investments sector and to stimulate the creation of jobs. The number of biotechnological start-ups has increased since 1997, but the effects of the programme have not been evaluated yet. However, the regional and competitive approach has proven to positively stimulate the creation of public-private partnerships in the biotechnology field. Despite the fact that only three consortia received total funding for the project, the regions that took part in the competition but did not receive funds, did benefit from the structures supporting start-ups that were created and biotechnological research that was incentivized. 5. ACTIVITIES ELEGIBLE FOR FINANCING The BioRegio programme finances projects that have a biotechnological research activity in the region (patent office, networks to exchange data, information on calls for tenders and funding); a system that links universities, companies and public and private research centres; an industrial biotechnological structure that commercialises its products. Furthermore, credit institutions and private investors must be willing to invest in biotechnological start ups in the region, and there must be measures for the development of new companies. The BioProfile programme finances projects that set up a biotechnological research activity that is regulated and coordinated in the reference area, and combines the regional research structures, instruction and economic biotechnological activities in the region. Furthermore, there must be a link between biotechnology research institutes, economicfinancial structures and companies at regional level, oriented to inter- Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 201 Annexes Benchmarks national competitiveness. There must also be projects that are valid for the development and commercialisation of products, services and processes related to new biotechnology, measures to promote new companies and an information network and public relations for new biotechnology within the regions. A.2 GERMANY - InnoRegio - Innovative Networks in EastGermany Germany’s unification allowed the political and social problems that troubled the regions in Eastern Germany to be resolved over time, not bridging, however, the economic gap compared to the rest of the country, which required a huge effort in terms of innovative abilities. The regions in East Germany had great innovative potential, especially in education, research, and R&D in companies, but few resources available due to the weakness of structures. For this reason, the Federal Ministry of Education and Research launched the InnoRegio initiative, in order to incentivize the dialogue and cooperation between the business world, scientific research, school, policies, public authorities and associations that dealt with the exploitation of innovative potential. Furthermore, with the introduction of this programme, the Ministry confirmed the importance of linking economic operators, entrepreneurs and universities to allow quick exchange of information and the regional potential to be best taken advantage of. The programme was introduced in 1999 by the Ministry of Education and Research (BmBF) to make competencies in the innovative field accessible and to take advantage of their potential, stimulating the cooperation between the research, university and business worlds in East Germany. In order to do this, consortiums were set up among regional partners to work as a network creating innovative areas127. 1. INTERVENTION The InnoRegio programme – Innovative networks in East Germany – was promoted by the Germany Ministry for Education and Research (Bundesministerium für Bildung und Forschung) for all the regions of East Germany. The programme was set up with directives from the Ministry. East Germany’s balance sheet provides expenditures for the fund that finances this project. The programme was started in 1999 and should end in 2005. 2. PARTIES The Ministry for Education and Research is in charge of the programme and is assisted by specialized agencies (Projektträger) accredited by the Ministry for the development of the project, which carry out the programme’s activities, provide technical and administrative assistance for preparing and managing the project, especially the BEO (Projektträger Biologie, Energie, Umwelt) agency which specializes in biology, energetic networks and environment. 127 These InnoRegio are smaller than a German region (Land); different institutions and natural and legal persons from the economic, science and education, politics, government, from associations, unions unite with the aim of developing technical, economic and social innovations not yet realized in their area. 202 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes The programmes’ beneficiaries are: small, medium and large companies, research centres and universities, individuals (researchers, graduates, high school students), organizations and public authorities. Since the programme has three phases of development, the beneficiaries can be differentiated according to the phase. The condition for participation in the initiative is that it is autonomously organised by innovative areas that candidate themselves for financing, through the cooperation of different partners within the region. The beneficiaries that are eligible for financing for the third phase are: joint stock companies, partnerships, associations and cooperatives, as well as public corporations that coordinated and carried out the project’s development phases, chosen for financing. 3. STRUCTURE Financing is eligible for areas that demonstrate excellence in the organization of programmes and that present projects that stimulate innovation; furthermore, the network must involve a variety of actors, skilled members involved and the excellence of networks in the technological and economic areas selected. The total aid provided is EUR 260 million yearly.In particular for 2002 EUR 35.8 million were allocated (EUR 37 million average from 1999-2005). The direct aid for the creation of regional networks allocated for the second phase of the programme and for the 25 winning innovative areas, were EUR 0.15 million to carry out the project (stage II) and EUR 255 million for the 19 winning regions for the third phase. 4. PROCEDURES How to take advantage of the funding: the programme aims at increasing innovation in ex-East German regions integrating not only one R&D activity, but also regional innovation activities. To reach these goals, the projects and calls for the development of the innovative potential must be developed at regional level. For this reason, it is necessary to promote dialogue at regional level regarding innovation programmes. The call to get funding was based on the following three stages: Phase I Qualification (22 April – 15 August 1999): in this phase the partners that want to participate in the initiative organise themselves in a network defining the “innovative area”, within which there must be new innovative resources and the possibility of developing them. In this phase, the partners must establish the constraints for participation in the innovative process and the characteristics of the cooperative structures for the programme’s development phases. At the end of this stage the 25 regions who can proceed to the following stage are identified, they get the title of InnoRegio and getting DM 300,000 in financing to set up their innovative plan for the third phase of the programme. Phase II: Development (November 1999 – September 2000): the 25 regions develop plans and projects that can contribute to the development of innovative activities through the organization of conferences and discussion forums to exchange information among partners. In this stage, experts are also consulted for support: agencies accredited by the Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 203 Annexes Benchmarks Ministry (Projektträger), consultancy companies and select management. At the end of this phase, there are projects and programmes with strong innovative-regional connotation. Their transformation must be ensured by a strict collaboration between regional partners and an independent selection committee decides how the region’s activities can be financed. Phase III: implementation (Spring 2000 – 2005): 19 of the 25 regions are selected to receive the financial support for carrying out the projects developed in the second phase. They must be completed by the end of 2005. The evaluation of the programme’s validity will last until 2005. However, the creation of independent networks can be used as an indicator of the project’s success, with over 19 promoted and financed by the initiative. 5. ACTIVITIES ELEGIBLE FOR FINANCING The essential idea of this programme is the creation of networks where both public and private actors from the research and business worlds collaborate. Working in networks is a new approach in Germany’s innovation policy. It is important that the regions in Eastern Germany reach the goals to increase employment and competitiveness in this case referring to innovative sectors - for that goal the reticular approach proved to be fast and effective. A.3 UNITED KINGDOM - Link Programme The LINK128 Programme is the British Government’s main instrument for promoting partnership in pre-competitive research between industry and research structures. This initiative’s principal aim is to stimulate innovation, create wealth and to improve the quality of life. The project brings together the country’s most creative minds with to work on technological initiatives that can then be used by industry through the commercialisation of innovative high technology products. The funding comes from government departments129 and research centres130 and is targeted towards a specific innovative sector. The objectives that the project must reach are defined by its financers with advice from industry and research centres. Through newsletters, thematic seminars, clubs for technological transfer, each programme creates its own network for information and relationships between companies and researchers to share the research results. Each programme includes a certain number of collaborative research projects. A typical project needs 2-3 years to reach the preset objectives and combines industrial and scientific partners, based on a well defined entrepreneurial structure. All projects must include at least one company and one research centre, university or other centres of excellence (Research Council Institutes, Government Research Agencies), hospitals and independent research centres. 128 This information comes from the LINK Programme’s official website: http://www.dti.gov.uk/ost/link/. 129 Department of Trade and Industry; Ministry of Agriculture, Fisheries and Food; Departments of the Environment, Transport and the Regions; Department of Health; Ministry of Defence; Northern Ireland Office; Scottish Office. 130 Engineering and Physical Science Research Council; Biotechnology and Biological sciences Research Council; Medical Research Council; Natural Environment Research Council; Economic and Social Research Council. 204 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 1. INTERVENTION The programme’s legal references were presented in the White Paper of 1998 “Our competitive Future: building the knowledge driven economy”, which provides the allocation of £10 million for the Foresight LINK Awards, the Implementation Plan of the White Paper that provides for the implementation of the programmes included in the document. The allocations for the programme were included in “the Government’s Expenditure Plans 2001-02 to 2003-04 and main estimates 2001-02”131 which provides the allocation of £15 million for the LINK programme for genomics and biotechnologies. 2. PARTIES Companies and research facilities, in particular SMEs, also multinationals that carry out part of the manufacturing and research activity in the UK may participate in the LINK programmes. The programme’s participants get financial support for projects presented and benefit from the involvement in a network of entrepreneurs and researchers. Over 1900 companies currently participate n this programme, of which half are SMEs and approximately 200 are research centres. 3. STRUCTURE The programme focuses on a specific technological area or market, financing the research or strategic planning stages. The LINK programme focuses on five categories: electronics, telecommunications and IT, agriculture, biotechnologies and medicine, chemistry, engineering and energetic networks. It is recognized as the government’s principal mechanism for supporting research in partnerships between companies, universities and other research institutes. The government expenditure in 1999-2000 was £ 37 million (by DTI, other departments and research centres) and this amount was matched by part of the partner companies. The call for tenders took place in 2000 for research projects in priority areas outside the areas traditionally covered by the programme, 14 winning projects for £ 16 million were announced in March 2000, of which £7 million came from the DTI’s budget for science and research. 4. PROCEDURES The total amount of financing (government and industry) for the 1100 projects being implemented is £ 530 million, and the annual expenditure for the LINK programme is £ 37 million, which is actually more considering the support from industry. Furthermore, each programme can be sponsored by more governmental departments. During a project that lasts 2-3 years, up to 50% of the funds is given by the department that sponsors the programme and the rest is given by the industry partner. The level of funds available for each participant depends on the costs directly related to the project, taking into consideration salaries for staff that works on the project, the materials and capital used. An agreement of collaboration must be stipulated among the partners, which specifies how the research results will be divided. It must also specify the terms of the collaboration. For projects to be eligible for 131 Le informazioni sono state prese dal sito internet: www.dti.gov.uk/expenditureplan/expenditure2001. Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 205 Annexes Benchmarks financing from the LINK programme, they must have certain characteristics: the research must be in one of the areas specified by the LINK programme, include the collaboration between at least one company and one research centre, be pre-competitive and include an element of risk, but offer potential for possible future commercial exploitation. The project must be innovative and increase the scientific knowledge in a particular industrial or scientific area, and finally, it should create wealth and increase the quality of life. The initiative’s progress is monitored by an independent committee that is followed by a well-known industrial leader, and presents the contributions that the LINK programme provides in reaching the priorities identified by the Foresight132 programme. The Programme Management Committee supervises the programme’s progress, evaluates the project proposals, choosing those which are most appropriate for funding, monitors the progresses during research and encourages the commercial use of the research results. The committee is assisted by a coordinator that is expert in the matter, who maintains the contacts and helps potential participants to develop projects. 5. ACTIVITIES ELEGIBLE FOR FINANCING LINK finances programmes for biotechnology, engineering, electronics, telecommunications and medicine that plan collaboration projects between industry and scientific research. 132 Foresight was launched in 1994 to develop networked relationships among companies and research centres and institutes, identifying opportunities for development in the market and advancement of new technologies. The programme was used by companies to reshape their internal strategies; it allowed a progressive collaboration between entrepreneurial sectors and academic environments through the organization of workshops, conferences, and debates to exchange scientific and technologic knowledge (www.foresight.gov.uk). 206 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes B. Community Territorial pacts B.1 EUROPEAN UNION - Territoriali Employment Pacts133 The pacts’ methodology aims at increasing the value of the resources endogenous to the area through bottom-up development and an integrated and innovative strategy, carried out by a partnership that is as representative as possible of the components of the area’s civil society. 1. INTERVENTION The pact is the result of a reflection made by the highest number of competent regional or local operators possible, that reach an agreement regarding different partners’ operational and financial commitments. The document contains the principal objectives and results expected, the specification of beneficiary groups and identification of the areas where the jobs will be created. The pact can be promoted regionally, locally, in an urban area or territorial area that has employment problems and therefore justifies an intervention of the EU’s structural policies. 2. PARTIES Promoting of the pact must originate from the public authority that is able to affect the territory’s employment level, by inviting public and private operators that can influence the promotion of employment, to participate in the discussion phases of the issue and in developing a programme. The reflection process to develop the pact must include the association of various partners, among which: national governments and authorities (regional and local); the private sector made up of large companies and representatives from SMEs, socio-economic organizations, financial institutions; the presidents of the control committees for EU structural interventions; associations for the development and conversion of the area; social parties; representatives from associations and cooperatives; associations; professional organizations; chambers of commerce; training institutes and technological and research promotion. 3. STRUCTURE The coordinators receive €200,000 from the European Commission for technical assistance, which may be used to set up local partnerships and prepare the action plan. An additional €100,000 are provided for the implementation of an action plan following the pacts134. Recognised by the Amsterdam Treaty as the EU’s principal problem, employment was the topic of a dynamic innovation that was based on the development of a common strategy for creation of jobs and a mul- 133 See EC (1999), “Guide to territorial employment pacts (2000-2006)”; (1999) “Negotiated Planning”, by Marco Nicolai, Ipsoa. 134 “Les pactes territoriaux pour l’emploi: de leur lancement par la commission européenne en mai 1997 à juin 2001”, www.europa.eu.int/comm/regional_policy/innovation/innovating/pacts/en/news.html/ Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes 207 Annexes Benchmarks tilateral way of monitoring. The documents regarding structural Fund’s new regulations have a set of indications useful for the development and implementation of the Territorial Employment Pacts135. 4. PROCEDURES The procedures that bring about promotion of territorial employment pacts start from the decision of a public authority, in concertation with other partners, to promote a pact. The partners then develop a process of analysis and reflection based on a series of meetings aimed at discussing the causes of unemployment, improving the methodologies for measuring the situation and work policy, creating innovative actions and developing new concertation methods. The next stage is the signing of an agreement – the pact for employment – that comes about from the prior activities for each partner and proposes a plan for employment. The final phase includes implementation of the programme through the presentation of the measures to the committee that monitors programme co-financed by the EU, to receive community aid. 5. FINANCABLE The community financing provided includes technical assistance ACTIVITY necessary for the preparation and implementation of the pacts. The following expenditures are included the preparation phases: organization of informational and work meetings with all partners, internet connection for pact coordinator, administrative staff, implementation and analysis of the employment situation in the area and development of the programme from the statistical point of view. Regarding monitoring and diffusion, financing includes: the coordinator’s participation in the forum, organization of monitoring meetings and yearly informational meetings at regional and community levels. 135 OJ 161 of 26 June 1999 and 213 of 13 August 1999; COM (1999) 344 final, guidelines for programmes in the period 2000-2006; Council Regulations (EC) No. 1260/1999 of 21 June 1999, laying down general provisions on the Structural Funds. 208 Finance and Innovation - Intervention proposals on three axes