Amore a prima vista

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Amore a prima vista
martedì 20 ottobre 2009
laRegioneTicino
32
a cura di Centa
Il bel Ticino in sella alla BMW F 800R
La prova su strada è stata
effettuata nel nostro bel Ticino partendo dal traffico della
capitale, passando dalle stradine strette di montagna fin
su per i nostri spettacolari
passi alpini senza tralasciare
la mitica Tremola in discesa.
Sul pavé di questa spettacolare strada la ciclistica dello
F800 R riesce a trasmettere
sensazioni di sicurezza e padronanza del mezzo tanto da
trasformare ogni momento di
guida in puro divertimento.
Potete quindi immaginarvi a
che livello di ciclistica siano
arrivati in BMW realizzando
questa Naked.
In città è molto maneggevole, la coppia del motore unita a
una frizione modulabile permette spostamenti nel traffico
con naturalezza e senza stress
anche perché l’aria calda del
motore, specialmente nel traffico, si disperde lateralmente
non influenzando il confort di
guida. Consiglierei a chiunque
fosse intenzionato all’acquisto
di uno scooter di grossa cilindrata a fare un giro di prova su
questa moto che ne può essere
una valida alternativa. Grazie
ad una posizione di guida
avanzata ed a un manubrio
largo si riescono ad affrontare
in modo incredibilmente semplice anche i tornanti più
stretti (quelli che si fanno con
la frizione in mano per intenderci), si mantiene sempre la
propria corsia perché lo sterzo
segue ogni piccolo movimento
del corpo. Anche a bassa velocità si riesce a stringere la
traiettoria al massimo, senza
perdere l’equilibrio. Il design
della F800 R è tipico di BMW,
non passa inosservato, non
colpisce per una linea o una
grafica particolare ma per una
Anche sul pavé della Tremola la guidabilità é impeccabile
forma sobria ed equilibrata
che nel complesso va a formare un oggetto esteticamente
semplice e attraente. Il costo è
adeguato, considerando le rifiniture di buon livello e materiali di ottima qualità. Lunga
la lista degli accessori, da segnalare la possibilità di cambiare l’altezza della sella che
può essere adattata anche ai
centauri più bassi. Rammentiamo che la serie F è completata dalla S e St.
Il motore è un bicilindrico
in linea di 800cc, ha una fase
attiva ogni 360° ed eroga una
potenza di 86 cv a 8000 giri e 86
Nm di coppia a 5800 giri. Ne deriva un suono molto accatti-
vante, ai bassi regimi ricorda i
grossi bicilindrici Boxer,
quando sale di giri diventa
molto particolare, una via di
mezzo tra un 2 e un 4 tempi.
Nella guida motociclistica una
delle sensazioni più piacevoli
è l’ accelerazione in uscita di
curva. Per le nostre strade il
motore della F800 R è potente
quanto basta, questo bicilindrico riesce a trasmettere tutta la potenza erogata a terra,
sembra di avere la manopola
del gas collegata al pneumatico posteriore a tutto vantaggio
dell’uscita di curva veloce e sicura. L’impianto frenante è
molto potente, unito ad una ciclistica piuttosto lunga di pas-
so offre decelerazioni limite in
tutta stabilità. L’ABS di nuova
generazione funziona molto
bene, al pari della concorrenza
sull’asfalto asciutto, ma più efficace di altre moto sui terreni
di scarsa aderenza come ad
esempio i ciottoli.
Proprio per la taratura delle
sospensioni soffici ma non
troppo e per la presenza di un
ammortizzatore di sterzo, questa moto confrontata su tutti i
tipi di strada e fondi stradali,
da filo da torcere a tutte le sue
concorrenti, specialmente sullo sconnesso. Per chi la guida
in maniera un po’ più decisa e
sportiva si consiglia di aumentare il precarico della molla
posteriore ed il freno idraulico
in estensione.
Costruita a misura per tutti
i tipi di motociclisti, da chi è
alle prime armi o guida questa
BMW raramente a chi è più
esperto e esigente nella guida.
Basterà percorrere pochi chilometri, qualche curva e vi
sembrerà di averla guidata da
sempre. Questo feeling, dopo
solamente un giorno, si trasforma in amore perché questa moto è leale, semplice ed
equilibrata e soprattutto sicura come poche altre.
L’ unico neo si riscontra
viaggiando ad alta velocità a
causa della mancanza della carenatura. La stabilità, come
per ogni naked risulta ridotta,
ma comunque sufficiente da
poter garantire il controllo del
mezzo. Un buon comportamento in curva, una frenata
potente e cambi di direzione
intuitivi sono le caratteristiche principali della F 800 R. A
parte lunghi tratti autostradali, questa è una moto che si
guida senza stancarsi e che vi
permette di arrivare a destinazione freschi, riposati e con la
voglia di risalire in sella per
una nuova avventura.
CV
Prova su pista della Honda CBR 1000RR “Love machine” sviluppata da Stylmoto Corse
Amore a prima vista
dard, con l’aggiunta dell’elettronica e del sistema di scarico completo HRC diventa un
portento. L’accelerazione è
progressiva fino a quando ci
si avvicina agli ultimi tremila
giri nelle prime tre marce
(con rapporti raccorciati)
dove si deve lottare contro la
tendenza all’impennamento,
allora vale la pena anticipare
leggermente la cambiata. Per
quasi tutte le supersportive di
ultima generazione la cavalle-
ria raggiunta è talmente tanta
che anche in pista non è sempre facile sfruttarla e questo è
il motivo per cui sempre più
spesso si parla di Traction
Control.
Sulla “Love Machine” di
Stylmoto Corse grazie alla
centralina HRC è disponibile
ma il team non ha ancora avuto il tempo necessario per studiarlo seriamente, peccato ma
visto che è stato amore a prima vista, glielo perdoniamo.
L’intervista
Lo scorso anno il Team Stylmoto Corse ha raggiunto un brillante terzo posto nella categoria Superstock 1000 del Campionato Svizzero di
velocità, e a un solo punto dal secondo classificato. Quest’anno doveva essere l’anno della conquista del titolo ma un po’ di sfortuna ci ha
messo lo zampino.
Ci facciamo raccontare la breve e sventurata stagione da Sandro Santini, presidente e responsabile tecnico del Team Stylmoto Corse, ma
soprattutto svelare i suoi segreti nella preparazione della moto Honda
CBR1000RR che ci ha fatto provare sul circuito di Franciacorta.
Per quali motivi avete dovuto interrompere il Campionato?
Dopo due secondi posti raccolti alla prima gara svoltasi sul circuito Hungaroring, ci siamo recati fiduciosi al secondo appuntamento sul difficile tracciato stradale del Dreieck in Germania. Al
termine delle prime prove il nostro pilota Hervé Gantner è incappato in una caduta che al primo momento sembrava innocua per
il suo stato fisico-mentale ma che si è poi rivelata determinante
per il seguito del campionato ma soprattutto per la conquista del
primo posto.
Lo scorso hanno con la “Love Machine” in fase di sviluppo siete riusciti a conquistare eccellenti risultati?
Purtroppo l’arrivo tardivo della nuova CBR1000RR ci ha obbligati ad affrontare le prime due gare in configurazione semi standard e questo ci ha penalizzato per il risultato finale. Da metà stagione in avanti siamo riusciti a conquistare cinque podi con una
vittoria. Oltretutto la lontananza dei circuiti non ci ha mai permesso di andare a provare, dunque il lavoro da svolgere durante
il week-end di gara era enorme.
Il nome di “Love Machine” è
nato grazie alla creatività di
Adam, decoratore ufficiale
della scuderia, che vedendo
per la prima volta la moto si è
ispirato alla forma dei cuori, e
dopo aver provato questa moto
diciamo che la si può proprio
solamente amare.
Ma procediamo con ordine e
iniziamo dalle modifiche legate alla posizione di guida con
pedane arretrate al punto giusto e non troppo rialzate, lo
spazio in sella è comodo anche
se al primo momento il serbatoio sembra un po’ ingombrante in lunghezza. Bastano poche
curve per entrare in sintonia
con la ciclistica Honda che anche in configurazione Stylmoto Corse non perde la sua innata neutralità e grazie a forcella
con cartuccia Öhlins e mono
TTX dello stesso fornitore Svedese, guadagna enormemente
in precisione. Il comportamento dinamico da un punto di vista della maneggevolezza è paragonabile a una supersporti-
va di media cilindrata (lo stesso giorno avevamo a disposizione anche una 600), rapida
nel scendere in piega e spigliata nei cambi di direzione. Ma
la caratteristica che ci ha fatto
innamorare di questa Racing è
la facilità con cui ti permette
di frenare forte e allo stesso
momento inserire la moto in
curva, per questo suo comportamento fluido va dato merito
anche al pilota che ha saputo
indirizzare bene lo sviluppo
della forcella. Anche il lavoro
del mono sembra in sintonia
con il resto della ciclistica e soprattutto ci regala un feeling
eloquente sul comportamento
della ruota posteriore. Questo
sentimento in una pista tortuosa come quella di Franciacorta in cui si utilizzano prevalentemente le marce basse, e
si dispone di tanto e a volte
troppo motore, è apprezzabile.
Infatti il cuore della “Love Machine” pulsa che è una meraviglia, già generoso di copia e potenza in configurazione stan-
Perché la scelta di un pilota ginevrino?
La collaborazione con Hervé Gantner dura da diversi anni, assieme abbiamo svolto due anni di Superstock Europea raggiungendo un brillante quattordicesimo posto.
E sullo sviluppo della “Love Machine” cosa ci puoi dire?
La preparazione della moto è naturalmente orientata al regolamento Superstock che prevede un ampio spazio di manovra a livello ciclistico ma relativamente limitato per quello motoristico.
Ma prima di entrare nei dettagli vi invito a provarla.
Programmi per l’anno venturo?
Vedremo…