meno ricchezza, meno spreco, più serenità

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meno ricchezza, meno spreco, più serenità
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18a puntata - www.partireper.it
meno ricchezza,
meno spreco,
più serenità
Ci sono luoghi che ho sempre desiderato visitare, senza
sapere dove fossero e quando ci sarei arrivato.
poi Semplicemente accade. Come un sorriso che ti si apre
sul viso, E allora mi sento un po’ meno in balia del mondo,
lieto di guardarmi intorno e sentirmi a casa
Di Gionata Nencini
acqua corrente
ovunque
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Non ci crederete, ma tutti i componenti della
famiglia nella foto sopra a sinistra, erano in cinque,
sono andati via dal ristorantino con uno scooter.
Se volete controllare, guardate il filmato:
www.youtube.com/watch?v=_CUXRXN1xtE. Poi
provate a dire che certi veicoli non sono collaudati
o non sono robusti. Sopra, i figli di Mr. Muchsin
presso il quale ho fatto volontariato per una
settimana a Dumai. A fianco, saluto collettivo da
tutti quelli che, prima della preghiera delle 5
del mattino, sono venuti al fiume per lavarsi
S
ono un bricconcello, questo è bene locali che abitano piccoli villaggi. Hanno
dirlo. Perché un lungo viaggio in moto case senza porte e finestre. I tetti di paglia
ha anche i suoi lati complicati, che sve- secca e le pareti di bambù. Un paradiso. A
lano al viaggiatore di che pasta è fatto e volte mi chiedo perché nei Paesi dove c’è
quali sono i valori che alimentano la sua meno ricchezza e spreco, ci sia anche una
sete di avventura. Inoltre, non è seduti in così predominante sensazione di serenità
sella a una moto che ci si trasforma in un e gusto nel ricercare la semplicità in ogni
personaggio privo di macchia e difetti. Per cosa.
entrare in Indonesia via traghetto, mi è riSono diversi mesi che evito di comprachiesto il Carnet de Passage. In Giappone re un atlante stradale locale e mi arrangio
mi ero inventato una bugia, in Cina mi sono come posso con le mappe scaricate da
dovuto fermare per 4 mesi in cerca di una Internet, stampate a colori. Ogni volta che
soluzione alternativa e adesso, seduto in piove sulla borsa serbatoio, scoloriscono
fronte a un serio doe non ci si capisce
ganiere dal carnato
un accidenti. MeLa casa è dove la
abbronzato, penso a
glio così! La lingua
cosa inventarmi.
Bahasa, nativa della
parcheggi, dicono.
«Favorisca il CarMalesia e Indonesia,
Chi l’abbia detto
net». «Eccolo» ed
mi appare estremaestraggo il documente semplice e
non lo so, ma
mento di proprietà
al suono focondivido appieno! simile
PRA che riporta un
netico dell’italiano.
ologramma di autenChiedere indicazioni,
ticità che scintilla come un diamante.
ringraziare, ordinare cibo e intrattenersi in
«Mmmmm» fa il doganiere rigirandosi il una conversazione, sono un piacere per le
foglio fra le mani. Si alza, fa una fotocopia, orecchie e per lo spirito. Le soste benzimi rende l’originale ed archivia la copia in na si prolungano sempre più del dovuto e
un voluminoso album dove sono raccolti i pasti che consumo in convenientissime
tutti i Carnet de Passage dei precedenti tavole calde, generano timidi e rispettosi
viaggiatori in moto che sono entrati da inviti a passare la notte con i gestori. I geDumai. «Makasih ah!» (grazie eh!) dice. sti, come succedeva in Kosovo, in Cina e in
«Bule Bule» (prego) rispondo io. È fatta. Cambogia, aiutano tantissimo. Le vignette,
Sono dentro.
pure!
L’isola di Sumatra, al di fuori della città in
Adoro il clima di questo posto e le scimcui sono approdato, mi appare subito come mie sugli alberi che, ogni notte, mi spiano
un’enorme giungla selvaggia e ostile, resa e conversano mentre mi lavo nei fiumi.
umana dal tatto gioviale e sorridente dei Adoro il Nasi Goreng, piatto nazionale con-
tadino, che mi viene servito sempre caldo
con bevande analcoliche di cui ignoro la
composizione. Il tutto, ovviamente, arricchito dalla presenza della folla, che minuto
dopo minuto, prende pausa nella propria
routine quotidiana e si avvicina a questo
straniero bianco con una moto gigante e
le ascelle sudate.
«Siapa nama kamu?» (come ti chiami?)
«Saya nama John» (mi chiamo John) rispondo. «John Cena?» Scopro con grande nostalgia che il wrestling americano
è famoso anche qui come in Cambogia e
che il mio nome suscita il sorriso di chi lo
associa al campione John Cena. I bambini,
scalzi e dalle facce sane e robuste, indossano t-shirt di tre misure più grandi, con
sopra impresse le foto dei lottatori preferiti. I ragazzi mettono in mostra i propri
scooter e le donne, di cui ricordo una bellezza disarmante, mi osservano da lontano,
sussurrando qualche commento nell’orecchio delle amiche. Il mio diario di bordo mi
tiene impegnato nelle ore notturne, fra un
piatto di Nasi Goreng e gli occhi curiosi
dei presenti che mi fissano senza disturbarmi. Un quaderno e una penna. Niente
di più romantico. Dumai, Pekambaru, Pedang, Palembang e Bandarlampung sono
solo alcune delle principali città che tocco
durante la mia discesa verso sud. Nel paese di Bakahumi, per 7 Euro, mi imbarco
con la moto su un traghetto che in 6 ore,
mi porterà sull’isola di Java. Ho ancora 20
giorni di permesso di importazione moto in
Indonesia e la prossima fase mi impegnerà
nella spedizione della moto via cargo container in Australia.
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inmoto
inmoto
In questa regione del mondo
ci si lava e si fa il bucato nei
fiumi. La mia tenda è proprio
sulla riva e la soluzione
è comodissima
tutti insieme appassionatamente