Loano orfana del "vulcano"

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Loano orfana del "vulcano"
Quinta puntata/ Pagine ricche di foto gloriose, di giorni felici, di personaggi
nazionali <IO Cencin, motoclista, tra Coppi, Bartali, Girardengo
e...>
Loano orfana del "vulcano" da dieci e lode in
promozione <La mia prima moto, Zumdapp, nel 1927, percorrenza da Finale ad Albenga. Nel 1933 ero presente al raduno dei centauri a Roma. Quel burlone di Siccardi e il "conto scherzo" al ristorante. Nel 1927 ritrovo a Col di Nava. Il primo natale benefico con Mario Polacco, Mario Badano, Nicolò
Accinelli,Allegri Angelo, Giuseppe Stefanoni, Guido Vacca. La festa del sindaco Ciarlo, nel 1956, al
Miramonti di Calizzano, grazie al sindaco Giuseppe Guzzetti e al presidente dell'azienda autonoma
Mimo Merello. Il microfono d'oro per i 50 anni di attività organizzativa. La prima volta di Fausto Coppi
a Loano, la Ciclistica Fantini. I gentleman più popolari: Franco Voltolini, Lino Vaccarezza (Bluman),
Guglielo Beretta (Gelmo), Bruno Morabito, Diego Cocomero il decano dei ciclisti loanesi>. Immagini riprese sabato 23 maggio a Pian delle Bosse (Monte Carmo), di cui Trucioli
hascritto nei numeri scorsi:
I tre figli di Cencin ( Battistino, Rinuccia e Angelo) durante la messa di suffragio con
monsignor Parodi; a ds della foto Sergio Scaglia (ex assessore a Loano), l'imprenditore
Sandrino Provaggi (ex sindaco Toirano), Lelio Speranza (presidente Coni), di profilo la
moglie di Provaggi, sempre a ds delle foto.
49 TE, con il quale sono rimasto legato, come del resto con Achilie Compagnoni, da fra‐
terna amicizia. Doveroso ricordare l'apporto del Sindaco di Pietra Ligure, Dott. Torterolo, del dinamico Mons. Luigi Rembado, celebrante con Don Parodi, di rappresentanze del Comune e dell'Azienda Autonoma di Soggiorno di Loano. Il rifugio si trova in territorio di Pietra Ligure a quota 841, ed è già molto frequentato da escursionisti che, in più tanti, fanno da base per una puntatina alla meravigliosa vet‐
ta del Carmo. ATTIVITA' MOTOCICLISTICA E' stata molto intensa, non dal lato competitivo, ma da quello turistico. Ricordo la pri‐
ma moto acquistata nel 1927, una ZUMDAPP con trazione a cinghia. Percorrenza mas‐
sima Finale e Albenga. Nel 1931 acquistai ( L. 5000) una GANNA con motore inglese Jap 175 che mi procurò molte soddisfazione, tre le quali la partecipazione al raduno dei Centauri a Roma nel maggio del 1933. 50 Laborioso il convincimento ad avere il permesso da mia moglie (ero fresco sposo di 5 mesi). Mio padre mi dette una mano, e vissi anche l'esperienza di una grande gita‐
raduno motociclistico. Eravamo in sei moto di Loano, ovviamente ero il capo gruppo pur non essendo il più anziano. Li ricordo bene i miei compagni (allora si chiamavano camerati centauri) Guidatori Siccardi Felice, Polla Antonio, Dorgani Primo, Orso "Mu‐
sin", Bianchi (vigile di Loano); passeggeri i più vecchi dei Polla, Noberasco Gigin; Bura‐
stero Medardo, cugino di Siccardi Felice (u Berta mio amico anche in campo sciistico). Anni 30 ‐ Limone Voglio soffermarmi su questo Raduno. Partenza da Loano il 22 Maggio 1933, prima tappa a Chiavari. Pernottamento e sosta sino alle ore 14 del 23 Maggio a Pisa (quel giorno ero sul traguardo del miei 24 anni e lo festeggiammo all'albergo Leon Bianco offrii il dolce) e ricordo che Il burlone di Siccardi, fece portare il conto dal prezzo rad‐
doppiato L. 180 Invece di circa L. 100, poi il cameriere, d'accordo con l'autore dello scherzo, si scusò perché il conto si riferiva ad altro tavolo. 1927 – col di nava 51 Gran sollievo di tutti ed in particolare dell'anziano Polla. Pomeriggio del 23 Maggio. Pi‐
sa Grosseto ( secondo pernottamento) L'Indomani 24 Maggio concentramento a S. Marinella. Eravamo circa 10 mila, indimenticabile la colonna del diecimila verso Roma. Un vero spettacoloso formicolaio. L'indomani 25 Maggio, giorno festoso dell'Ascensio‐
ne 1933 – Raduno Motociclistico a Roma Il Duce ci passò in rassegna al Parioli (anche lui in moto) indi incolonnamento e sfilata per Via dell'Impero. Insieme a Dorgani e Noberasco feci ( in treno) una puntatina a Na‐
poli a trovare i parenti, infine il 28 Maggio, rientro in due moto record a Loano . Par‐
tenza ore 5 del mattino, spuntino a Livorno e arrivo a Loano all'una dopo mezzanotte. Considerando le strade non tutte asfaltate, il famigerato Bracco, un vero primato. Ero partito con mille lire e ritornai con 400. Il pieno di benzina ( sconto 75%) costava L. 1,80 mentre prima della partenza, con agevolazione avevo cambiato copertoni e came‐
re d'aria alle ruote per L. 69. Per gite si era formato anche un gruppo di "milizia" moto‐
ciclistica. Per tale adesione rischiai ( pur riformato dall'esercito) la chiamata alle armi nel 1939. Periodi dell'anteguerra spesso le gite nell'entroterra. Solo dopo il 1947 con l'avvento della Vespa e Lambretta, l'attività motociclistica spopolò. A Loano venne costituito il Moto Club, con la mia adesione, e molteplici furono le iniziative, prime tra tutte l'orga‐
nizzazione di imponenti Raduni Motoristici, che si seguirono negli anni fino al 1956. Ero ovviamente fra i dirigenti e spesso partecipavamo a raduni anche molto lontani. Cito quelli di Nizza Marittima, di Oropa del Sestriere, di Crissolo, ed in modo particolare a quello del 1961 nel centenario dell'unità d'Italia. Partecipammo una quarantina di loa‐
nesi. 52 Da Torino, con mio figlio Battistino ed il Cap. Andina Giovanni e signora facemmo an‐
che una puntatina Cervinia, dove già partendo da Loano ero stato nel 1956 con mio fratello Pippo, Mario Polacco, Mario Lazzaroni, Sandro Provaggi in un movimentato ferragosto tanto che mercé l'iniziativa del povero mio fratello Pippo, non trovando al‐
loggio riuscimmo ad essere ospitati per una notte dai Frati Cappuccini di Chatillon. 1956 Cervinia Plateau Rosa 53 1956 Cervinia Plateau Rosa La manifestazione più bella, alla quale ho partecipato (parzialmente in motoretta), è stata quella dell'offerta di una Palma di Loano alla Città di Trieste ancora presidiata da truppe alleate. Anni ’50 – Raduno Moto Club Una grande accoglienza e la restituzione della visita dei triestini nell'estate successiva, intorno al 1955, spettacolo pirotecnico in loro onore sul molo di Loano. Successe anche un incidente, alcune bombe pirotecniche partirono orizzontalmente verso la folla e tra i feriti leggeri ci furono anche diversi amici del Moto Club di Trieste. Doveroso ricorda‐
re in modo particolare lo scomparso caro amico Mario Polacco, Badano Mario, Accinel‐
54 li Nicolò. Allegri Angelo, Stefanoni Giuseppe, Vacca Guido, presero con me l'iniziativa di organizzare il primo Natale Benefico che successivamente ampliatosi. continua ( sotto la mia presidenza) ancora oggi (1979) la sua benefica attività. Devo essere altresì grato al prelati dirigenti. ed all'allora dinamico Sindaco Comm. Pie‐
tro Ciarlo che nel Giugno 1956, presero l'iniziativa di offrirmi in una bella festicciola al "Miramonti", di Calizzano, uno stupendo microfono d'oro a riconoscimento della mia trentennale attività organizzativa. Detto riconoscimento, auspice il sindaco Giuseppe Guzzetti ed il Presidente dell'Azienda Autonoma Mimo Merello, mi fu rinnovato Il 24 Giugno 1978, durante un pubblico concerto in Piazza Italia, con la consegna di una tar‐
ga d'argento e di una microfono d'oro (50 anni di attività organizzativa, ovviamente con sommo piacere). Secondo Microfono d’oro 55 Ricordo, in relazione alle attività del Moto Club, l'ultima molto significativa e che rima‐
ne impressa nella mia memoria. Il pellegrinaggio nel 1957/58 alla Tomba della mamma di Garibaldi, Rosa Raimondi nel Cimitero di Nizza Marittima. Circa un centinalo di loa‐
nesi, con alla testa il Sindaco Ciarlo, i più in motocicletta. Fummo accolti dagli amici del Moto Club francese, deponemmo una targa litografata ( autore lo scomparso Pietro Ramella). Nizza – Omaggio a Rosa Raimondi AI ricevimento che ne seguì nella sede del Moto Club Nizzardo, nella mia qualità di Pre‐
sidente del Moto Club ebbi l'ardire di pronunciare l'indirizzo di saluto e ringraziamenti in " francese".. Nizza 1957 56 Riuscitissimo, una quarantina di partecipanti tutti in moto, l'omaggio ( il 24 aprile 1960) alla tomba di Fausto Coppi, nel piccolo cimitero di Castellania, con l'amico del Fausto (padre Angelo di recente scomparso) la celebrazione di una S. Messa nella Cattedrale di N.S. della Guardia in quel di Tortona. La mamma del grande campione scomparso ri‐
cevette parte della comitiva consegnò le immagini di famiglia che conservo tuttora. Ero sempre stato un tifosissimo di Fausto; ed ogni anno, nell'anniversario della morte (2 gennaio 1960) lo ricordo in modo particolare. Coppi a Loano Questa data, coincide (1979) con la scomparsa di mio fratello Pippo. L'attività del moto Club si andava sempre più affievolendo (era subentrata la macchina a 4 ruote), ad ogni modo fu fondata una sottosezione ciclistica poi divenuta Ciclistica Alessandro Fantini, con lo scopo di organizzare una manifestazione ciclistica di fama nazionale, nel periodo Invernale. Una gara gentlemen che richiamava molta attenzione della stampa, essendo (non si organizzava ancora il G.P. Laigueglia) la prima manifestazione ciclistica della stagione. 57 La manifestazione svoltasi per diversi anni, sempre con crescente successo, mi impe‐
gnava in un duro lavoro organizzativo preparatorio dovendo pensare tra l'altro al tes‐
seramento di tutti i partecipanti della categoria Gentleman, figure popolari della zona che correvano in coppia con autentico campioni quali Adorni, Gimondi, Dancelli, Aldo Moser e tanti altri. Interveniva sempre un ospite d'onore al quale veniva offerta una ricca medaglia d'oro. Personaggi dello Sport quali DUILIO LOI, COSTANTE GIRARDEN‐
GO, GINO BARTALI, VITTORIO POZZO. La manifestazione, pur nella sua grande risonanza, comportava un modesto onere fi‐
nanziario (al disotto del mezzo milione). Era patrocinata dall'Azienda Autonoma di Soggiorno. Ricordo le più popolari figure di Gentleman loanesi ‐primo di tutti il dottor Franco Voltolini, Vaccarezza Lino (Bluman) ‐ Beretta Guglielmo (Gelmo) Morabito Bru‐
no ‐Cocomero Diego(il decano dei ciclisti loanesi) e tanti altri. Le cose belle finiscono presto. Come presidente della Ciclistica Fantini ( corridore che veniva in allenamento solitamente a Loano e perito in Germania in un incidente) collaborai come organizzato‐
re di diverse Corse Ciclistiche: Mondovì – Loano, G.P. pibigas con arrivo a Monte Car‐
melo. 58 Subentrata la forma semiprofessionistica del partecipanti che pur dilettanti pretende‐
vano ingaggi ed essendo contrario a questa forma, abbandonai tale attività. Subentrò una nuova società ciclistica capeggiata dall'ex corridore Carlo Anselmo, che continuò e lo fa tuttora l'attività dilettantistica con gravi sacrifici finanziari dei dirigenti. Sciolti Moto Club e la Ciclistica Fantini erano giacenti i libretti con residui depositi. Ra‐
dunati anziani dirigenti si decise la ripartizione: libretto ciclistica circa L. 80.000 alla funzionante Ciclistica Loanese in attività, mentre sempre per eguale cifra si decise di elargire al 50% alle attività giovanili della fiorente pallacanestro ed altro 50% al CAI di Loano che nel 1972 aveva iniziato l'impegnativo lavoro della costruzione di Rifugio a Pian delle Bosse. 59 60 Partenza per La Morra della statua della Madonna Vorrei CONCLUDERE questo Iibricino con la rassegna Cencin e la sua famiglia ma sfor‐
zando la memoria mi sovvengono date di avvenimenti od episodi che RIASSUMO. 1921 ‐Impresse nella mia memoria le solenni onoranze di due eroici loanesi. La meda‐
glia d'oro Garassini Giuseppe Garbarino ,e la medaglia d'argento(guerra mondiale en‐
61 trambi) Silvio Amico . Dalla stazione ferroviaria si snodò un grande corteo che prece‐
deva le due bare, avvolte in tricolore. Nella Parrocchia era stato preparato un grande Catafalco che allora si faceva solo nel giorni della ricorrenza del Defunti (oggi non più). Una manifestazione indimenticabile. Loano poi dedicò la passeggiata a mare alla me‐
moria della medaglia d'oro Garassini ed, in via del Gazzi, alla medaglia d'argento Silvio Amico AGOSTO 1922 ‐Ero a Savona ospite di mia sorella Nina che aveva un negozio di cartole‐
ria in Corso Italia (di fronte all'ospedale). L'abitazione era lontana, alla Villetta ‐salita san Giacomo. Vissi i fatti di sangue di Savona. Ci furono due morti. I mortali incidenti erano conseguenza di uno sciopero, terminologia sino ad allora a me sconosciuta. Ai funerali una grande partecipazione di associazioni con bandiere. Sfavorevolmente im‐
presso il grande corteo. Tutte le bandiere tricolori erano avvolte ( bianco e verde) e fi‐
gurava solo il rosso. Pure appena tredicenne ne fui disgustato. Nel periodo della mia permanenze a Savona ricordo gli strilloni che nell'agosto del 1922 annunciavano la no‐
tizia della morte di Enrico Caruso ( il grande tenore napoletano). ESTATE DEL 1927 O 1928 Mio padre organizzò una gita famigliare a Calizzano in macchina (autonoleggio di Baci‐
cica Leoncini detto Gerusa). Si unirono i miei cugini Mario ( divenuto poi ottimo pitto‐
re) e Giovanni Puca che da poco da Grumo Nevano si era trasferito a Loano e lavorava con noi. Incontrammo un gruppo di motociclisti loanesi in gita (documentazione fotografica nel vecchio album) tra i quali Cesare Pittaluga, noto dirigente della conceria di Borgo. Il gruppo motociclisti, salutandoci, parti per fare il giro attraverso il colle di Nava Nei pressi di Garessio il Pittaluga ebbe un incidente e dopo due giorni morì. CARNEVALE DEL 1934