ITALIA/CINA - Giornata della memoria 2012. Padre Lido, il missionario

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ITALIA/CINA - Giornata della memoria 2012. Padre Lido, il missionario
COMUNITA’ PASTORALE SANTA EUFEMIA – ERBA
Diocesi di Milano
Febbraio 2012 nr.2
Notiziario Missionario a cura della Commissione per la Pastorale Missionaria
della Parrocchia SANTA MARIA MADDALENA – Crevenna
www.santaeufemia.it
ITALIA/CINA - Giornata della memoria 2012.
Padre Lido, il missionario «giusto» (Lucca 1916 – Hong Kong 2007)
Una storia particolarmente significativa nel contesto della Giornata della memoria (27
Gennaio 2012), durante la quale si sono ricordate le vittime della Shoah. Padre Lido
Mencarini fu uno dei tanti uomini coraggiosi che ebbero il coraggio di dire no alla
persecuzione nazista degli ebrei e si diedero da fare concretamente per salvare la vita
agli ebrei. Uomo molto restio a parlare di sé, di questi gesti non aveva mai parlato
durante il suo ministero in Asia.
Nascondeva gli ebrei in fuga nelle cascine del canturino. E li accompagnava
personalmente sui sentieri di montagna nella loro fuga verso la Svizzera. Prima di
partire missionario per Hong Kong, dove sarebbe rimasto per quasi sessant'anni. È il
volto eroico (ma umile) di padre Lido Mencarini - missionario
del Pime di origini lucchesi scomparso a Hong Kong nel 2007 - messo a fuoco nella sua biografia «Padre Lido.
Missionario ed eroe nascosto tra Cantù e Hong», curata da Giorgio Bernardelli, giornalista di Mondo e Missione, per
le edizioni Pimedit.
(Missionline.org)
ASIA/INDIA - Karnataka: gesuiti e scuole nel mirino dei nazionalisti indù
Tre attacchi tra il 2011 e i primi mesi del 2012 al St. Joseph’s PU College di Anekal. I religiosi non avrebbero esposto
la bandiera nazionale nella Festa della repubblica, ma il preside ha sempre smentito spiegando che il simbolo era stato
esposto nel campus di Jnana Jyoti, sede principale dell’istituto. Già il 27 gennaio scorso membri dell’Akbvp avevano
picchiato studenti e insegnanti del St Joseph College. Nell’istituto, il 60% degli studenti sono dalit indù, mentre il
restante sono cristiani e musulmani.Nel totale silenzio di polizia ed autorità si leva la voce di Sajan George, presidente
del Global Council of Indian Christians (Gcic): “Il loro obiettivo è terrorizzare la comunità cristiana”.
(Asianews-it)
Una nuova iniziativa missionaria su Radio Mater
Dall’ 8 Febbraio u.sc , su Radio Mater, ogni secondo giovedì del mese andrà in onda un nuovo appuntamento con la
missione: una rubrica mensile (9.30-10.30) di un’ora dal titolo “Missione Mondo”, che sarà condotta da Gerolamo
Fazzini, direttore di MissiOnLine.org e “Mondo e Missione”.
Nella prima puntata sarà ospite in studio padre Angelo Campagnoli, fondatore della missione Pime in Thailandia, per
parlare di un suo nuovo libro, “Grazie, amici buddhisti”, sottotitolo: “Vivendo con i buddisti ho capito meglio il
cristianesimo”.
Con lui anche padre Piero Gheddo col quale il conduttore dialogherà per presentare i 50 anni del Centro missionario
Pime di Milano, celebrati sabato 11 febbraio con uno speciale convegno tenutosi nella storica sede di via Mosé Bianchi
94 a Milano.
(Missionline.org)
EUROPA/ITALIA - Fare animazione missionaria nel cuore di una metropoli: 50 anni del Centro
PIME di Milano
Da cinquant'anni il "Centro di cultura e animazione missionaria Pime" (Pontificio Istituto Missioni Estere) di Milano si
propone come un luogo di incontro, scambio, riflessione e progettualità in dialogo con la città e con il mondo. In
passato, si è distinto per numerose iniziative che hanno coinvolto a più livelli la cittadinanza: dalle campagne contro la
fame che hanno mobilitato migliaia di persone, alle marce guidate da Madre Teresa, che il Pime di Milano ha fatto per
primo conoscere in Italia. In questi ultimi anni, in particolare, si sono riprese alcune tematiche ponendo l'accento sulla
responsabilità e il protagonismo individuale come leva per cambiare la propria vita e il mondo.
(Agenzia Fides)
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C'è un solo cielo per tutto il mondo. La 58a Giornata mondiale dei malati di lebbra
Il 30 gennaio 2011 è stata celebrata la 58° ricorrenza della giornata voluta da Raoul
Follereau per promuovere i diritti dei malati di lebbra
C'è un solo cielo per tutto il mondo. Questa brevissima frase, tratta dal Testamento ai
Giovani di Raoul Follereau, non è solo una sintesi di una concezione della vita e dei rapporti
tra i popoli. E' un invito a guardare in alto per cogliere ciò che sfugge alle menti prigioniere
di un quotidiano, angusto egoismo. Guardare in alto per scoprire il comune destino che
accompagna la vita di ogni persona, in qualunque parte del mondo sia nata, qualuque sia il
colore della sua pelle, qualunque sia la sua condizione economica, fisica, sociale. Scoprirci
appartenenti a un'unica famiglia che vive sotto un tetto comune significa cogliere il senso
del nostro esistere, al di là di ogni barriera e di ogni pregiudizio, uniti da un cielo che è lo
spazio infinito in cui l'umanità di ogni persona trova la sua dimensione più nobile e pura.
(AIFO - Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau)
“Signore, ecco i veri lebbrosi: gli egoisti, gli empi, coloro che vivono nell’acqua stagnante, i
comodi, i paurosi, coloro che sciupano la vita.”
Raoul Follereau
TESTIMONIANZA MISSIONARIA
Schegge di Bengala:Il Bangladesh con gli occhi di Padre Cagnasso (Padre Franco Cagnasso è nato a Susa (Torino) il 9
ottobre 1943. Ordinato sacerdote nel 1969, viene destinato all’animazione missionaria in Italia fino al 1978. In
quell’anno parte per il Bangladesh, dove opera fino al 1983, anno nel quale diventa vicario generale del Pontificio
istituto missioni estere (Pime).
Eletto superiore generale nel 1989, ha guidato l’istituto per dodici anni; durante il suo mandato il Pime ha chiarito
e ampliato il processo di internazionalizzazione, grazie al quale oggi l’istituto accoglie personale proveniente da vari
Paesi asiatici e dall’Africa. Dal 2002 padre Franco ha fatto ritorno in Bangladesh. Attualmente si occupa soprattutto
della formazione del clero locale: insegna al seminario nazionale di Dhaka, dove è direttore spirituale, e tiene corsi di
spiritualità.)
“Lui, il giovane Sebastian, ordinato ieri primo vescovo di etnia santal, e lei, Rosaria, suora ultraottantenne che da
anni vive in una delle missioni più remote del Bangladesh, s’incontrano finalmente. Suor Rosaria abbraccia forte “il
suo” Sebastian, che era ragazzino quando lei stava alla missione di Marianpur, e che, da seminarista più grande, aveva
donato il sangue a lei, gravemente ammalata. Piangendo, gli lascia il messaggio della sua lunga vita missionaria:
“Sebastian, fatti coraggio. Sei vescovo. Ama soprattutto quelli che ti vogliono male, quelli che sono più poveri e
disperati, quelli che ti rifiutano. Ama tanto, ama tutti”. “Queste parole staranno sempre nel mio cuore”.”
(http://cagnasso.missionline.org/)
EUROPA/SPAGNA - Anno della Fede, anno dei missionari che la annunciano
"Un anno dedicato alla fede è un anno dedicato a chi la predica. Perché la fede, come ha insegnato San Paolo, viene
dall'ascolto, dalla predicazione. Per questo è necessario che ci sia chi predichi e possa educare a questa fede che la
Chiesa proclama e che noi credenti viviamo. Anno della Fede, anno dei predicatori di questa fede, che attraverso la
loro parola, la loro testimonianza e una vita santa, fanno sì che molti ascoltino la fede e possano convertirsi". E'
quanto si legge nell'editoriale di "Madrid Misionero", del Consiglio diocesano delle Missioni dell'Arcidiocesi di Madrid.
Pensando ai motivi per cui il Papa ha indetto l'Anno della Fede, occorre ricordare che "la Chiesa non può tralasciare di
annunciare Cristo senza tradire se stessa", quindi il testo conclude: "Anno della fede, anno dei missionari, che portano
il Vangelo e la vita di Gesù al cuore degli uomini e delle donne, i quali credono grazie alla loro presenza ed al loro
lavoro... Ringraziamo i nostri missionari e missionarie perché fanno sì che la luce della fede illumini gli occhi e la vita di
quanti sono nelle tenebre e nell'ombra della morte".
(Agenzia Fides)
AFRICA/RD CONGO - Il colera corre lungo il fiume Congo: è allarme
Il colera continua a mietere vittime nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), soprattutto nelle province che si
affacciano sul fiume Congo, che quindi è allo stesso tempo un'importante via di commercio e un vettore della
malattia. Più di 22.000 casi sono stati segnalati negli ultimi 12 mesi. La maggior parte dei quali, oltre 14.000, sono stati
registrati nelle province orientali in cui il colera è endemico. Le organizzazioni umanitarie dichiarano di confidare che
l'emergenza finisca in un ragionevole lasso di tempo, ma aggiungono che per sradicare la diffusione della malattia le
autorità congolesi devono dare priorità agli investimenti, per garantire alla popolazione l'accesso all' acqua potabile, a
servizi igienico-sanitari sicuri e più in generale al sistema sanitario. Se non si mettono in pratica queste
raccomandazioni, secondo le organizzazioni umanitarie, le ondate epidemiche di colera si ripresenteranno e, nel
peggiore dei casi, la malattia potrebbe colpire circa 21 milioni di persone.
(Agenzia Fides)
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