BOLOGNA FC 1909 Zero entusiasmo: obiettivo raggiunto. I dati

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BOLOGNA FC 1909 Zero entusiasmo: obiettivo raggiunto. I dati
BOLOGNA FC 1909 Zero entusiasmo:
obiettivo raggiunto.
Questo ha dichiarato in conferenza stampa il Presidente del
Bologna F.C. 1909.
I dati parlano di 10 sconfitte casalinghe su 19
partite, di 62 reti al passivo e di una squadra che come
unico record vanta l’età media dei giocatori più alta della
categoria.
Pensavamo che questo orribile campionato non fosse l’obiettivo
iniziale.
Per questo ci sentiamo di chiedere alla proprietà un
po’ di chiarezza su quelli che saranno i programmi per il futuro.
Programmi tecnici e strutturali.
La riconferma di tutto lo staff può significare due cose: la
proprietà non sa chi ha sbagliato,
oppure la
proprietà non ha intenzione di investire altro denaro per la
creazione di una struttura più efficiente essendo i presenti già
contrattualizzati.
Considerando che uno dei motivi delle difficoltà che il Bologna ha
nel gestire le risorse a disposizione parrebbero essere alcuni
contratti pluriennali con calciatori ormai anziani e difficilmente
collocabili sul mercato, saremmo curiosi di sapere
chi ha proposto questi contratti ai
calciatori e perché.
L’idea che sta passando ormai dall’anno scorso è che nessuno ne
sia responsabile mentre la responsabilità è proprio di chi fino ad
ora nelle gestioni passate e presenti ha gestito il Bologna senza
un progetto.
Questo chiediamo: un progetto.
Un progetto e la sua chiarezza.
“Zero ambizione” sembra essere lo slogan più adatto al
Bologna del futuro e a questo proposito vorremmo sottolineare che
se siamo orgogliosi di una Società attenta all’etica
riteniamo che sia etico che la squadra che porta il nome della
nostra città sia in linea con le ambizioni e la dimensione
nazionale proprie di Bologna.
Si festeggia il centenario, si parlerà di
storia, tradizione, orgoglio.
Vorremmo che i centenari non fossero in campo.
Vorremmo avere anche un futuro oltre che un passato
glorioso.
Nessuno chiede obiettivi irraggiungibili, chiediamo dignità.
La dignità si ottiene con le idee ed i progetti non solo con gli
investimenti economici.
Non vorremmo che il calore che la città ha dimostrato alla squadra
nel turbolento finale di campionato venisse travisato: non era
soddisfazione, era amore per i colori. L’anno scorso
l’attuale proprietà ebbe solo un mese prima che la squadra
affrontasse il campionato e gli errori furono macroscopici, a
partire da un giocatore straniero acquistato per la difesa che
ammise in sala stampa di essere un centrocampista per finire con
evidenti buchi in ruoli chiave.
Responsabile? Nessuno.
La fortuna ci ha regalato l’ancora di salvezza Di Vaio che ha
giocato e segnato per tutte le 38 partite e nonostante questo
abbiamo raggiunto il 17° posto (su 20) allo spasimo.
Adesso è passato un anno, in un anno si fanno programmi, si
tagliano gli errori del passato e si pongono le basi per il
futuro.
Sinceramente dalle parole della Presidente non abbiamo capito che
futuro ci aspetta.
Ci è stato detto che la riunione per il budget avverrà due
settimane dopo la chiusura del campionato, sono stati riconfermati
tutti gli artefici dello scorso campionato, non sono stati
presentati progetti che riguardano il merchandising,
l’autosostenibilità economica, il marketing, il settore giovanile
(siamo la società che investe di meno in Italia) e la prima
squadra.
Nulla.
E' stata presentata la "continuità" come fosse una risorsa e
nessuno ha battuto ciglio.
La continuità con la gestione di quest'anno la rifiutiamo, non è
adatta a chiunque abbia un minimo di dignità. L'amore per la città
e per i colori ce lo impediscono.
Si ambisce sempre al meglio per ciò che si ama, non al meno peggio
che può essere spazzato via da un refolo di vento.
E nulla è stato chiesto dai media, ormai rassegnati alla perenne
mediocrità.
Sta avvenendo una trasformazione pericolosa di tifosi in
contabili, le domande che più devono interessare i sostenitori del
Bologna sono legati ai costi dei giocatori piuttosto che delle
loro capacità e come non bastasse questo avviene senza
approfondimento, senza dati (che sono pubblici peraltro) alla
mano.
Noi alla mediocrità, alla contabilità da stadio, alla muta
rassegnazione non ci adeguiamo, non lo facciamo da clienti
e non lo facciamo da tifosi.
Entusiasmo e serietà.
Futuro e programmi.
Questo chiediamo, altrimenti il calcio non ha senso di esistere.
Questa richiesta è rivolta alla proprietà del Bologna
F.C. 1909 e anche a tutti gli operatori dei media locali, sicuri
che l’unico modo per sopravvivere sia festeggiare il centenario
della nostra storia capaci di guardare anche al domani.
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