Il presente ha radici antiche

Transcript

Il presente ha radici antiche
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
Il presente ha radici antiche
Doni
Notizie dalla Residenza Assistenziale
Curiosità
“Casa Valdese delle Diaconesse”
Sommario:
Meditazione
Festa dei volontari
Un ospite si racconta
Annunci
Hanno collaborato a questo numero:
pastore Gregorio Plescan; Giorgio Benigno; Loredana Gaydou; Enrica
Avondetto; Chiara B; Franziska, Anna Negrin, Wanda Gardiol, Giselle
Ebouguè e i ragazzi collegio valdese di Torre Pellice
Balliamo il liscio
Concerto coro ACLI
Volontari: Franziska e Anna
Festa d’autunno
L’aromatologia
I ragazzi del Collegio Valdese di Torre Pellice
Notizie in breve
MEDITAZIONE
Che cos’è la Manna?
Tutta la comunità dei figli d'Israele mormorò contro Mosè e
contro Aronne nel deserto. Dissero: “Fossimo pur morti per
mano del SIGNORE nel paese d'Egitto, quando sedevamo
intorno a pentole piene di carne e mangiavamo pane a sazietà!
Voi ci avete condotti in questo deserto perché tutta questa
assemblea morisse di fame!...”. Quando lo strato di rugiada fu
sparito, ecco sulla superficie del deserto una cosa minuta,
tonda, minuta come brina. I figli d'Israele, quando l'ebbero
vista, si dissero l'un l'altro: “Che cos'è? perché non sapevano
che cosa fosse”. Mosè disse loro: “Questo è il pane che il
SIGNORE vi dà da mangiare. Ecco quello che il SIGNORE ha
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
comandato: - Ognuno ne raccolga quanto gli basta per il suo
nutrimento: una misura a testa, secondo il numero delle persone
che vivono con voi; ognuno ne prenda per quelli che sono nella
sua tenda-". I figli d'Israele fecero così, ne raccolsero gli uni più
e gli altri meno. Lo misurarono con l'omer; chi ne aveva
raccolto molto non ne ebbe in eccesso; e chi ne aveva raccolto
poco non gliene mancava. Ognuno ne raccolse quanto gliene
occorreva per il suo nutrimento. (Esodo 16,2-3.14-18)
I racconti del ciclo dell’Esodo sono storici, ma anche
emblematici; narrano cioè una vicenda specifica, il viaggio di
Israele tra l’Egitto e la terra promessa, ma offrono ai lettori
anche uno strumento per analizzare le loro vicende, i loro viaggi,
della Storia e dell’anima, tra una condizione di servitù a una di
libertà. Nell'episodio della manna, Israele si rammarica perché
nel suo cammino si trova a patire la fame, e questa constatazione
fa cadere tutto il castello di carte della libertà come frutto di un
percorso senza ostacoli: “tutta la comunità mormorò contro
Mosé ed Aronne … in Egitto mangiavamo a sazietà”. Queste
parole danno l'idea di quanto vasta sia la crisi: non si tratta di un
partito che complotta contro un altro, la minaccia a una
leadership per sostituirla con un’altra: è la decisione di
rinunciare a tutto il progetto del viaggio. È una “Caporetto
dell’anima”, un episodio in cui si scontrano un futuro ancora
lontano e un passato che lascia una nostalgia così forte da
vanificare le migliori intenzioni. Dio interviene, mandando la
manna. Tutto sembrerebbe risolto: gli Ebrei riprendono il
cammino e arriveranno nella Terra promessa (con buona pace
degli abitanti precedenti della futura Palestina). Eppure
l’intervento divino supera l'idea tradizionale di “miracolo”, per
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
diventare qualcosa di più. Come spesso avviene nella Bibbia,
questo intervento è sì efficace e forte, ma anche “da scoprire”:
gli Ebrei si svegliano al mattino, e, trovato il cibo inatteso, si
domandano “man hu” (da cui la parola “manna”), che vuol dire
“che cos’è?” Mettiamoci nei panni di persone immerse nel senso
di abbandono e sfiducia, ma che non hanno ancora chiaro quello
di sollievo e speranza – perché il fascino del ciclo dell’Esodo è
questo: questa sembra una domanda senza risposta. In effetti
spesso la domanda man hu? - che cos’è? è la domanda che sorge
per prima spontanea, quando Dio interviene a cogliere i nostri
momenti di scoramento è proprio questa: cos’è? Quando pensi di
stare morendo di fame e non ti va giù nulla – e sappiano che
fame e sete fisiche possono essere anche un efficace metafora di
altra fame ed altre sete – cos’è quel tozzo di pane o quel
bicchiere di vino che ti viene offerto? Quando pensi di essere
avvolto da un buio fitto, oltre al quale non vedi neppure la punta
del tuo naso, cos’è quella luce che splende al punto da
illuminarti completamente, anche le parti che non vorresti vedere
di te stesso? Quando pensi che nessuno ti voglia bene, cos’è
quella mano che ti si tende, magari da parte di qualcuno che non
stimi o pensi che non sappia nemmeno che tu esisti? Dio offre la
manna al suo popolo e in questo modo gli dà la possibilità di
rimettersi in cammino, ma non un “assegno in bianco”, perché
nella vita tutto muta e le sfide si rinnovano sempre: per esempio
nella tentazione di capitalizzare la benedizione, prendendola
“tutta e subito”, oppure il desiderio di ringraziare Dio per quel
che ci dà, ma poi metterlo subito da parte, dato che “ora siamo
capaci di gestirci”, oppure ancora la rapidità con cui facciamo di
una benedizione una benedizione “in esclusiva”. Se questa è la
realtà che sperimentiamo generalmente, la risposta alla domanda
“man hu/che cos’è” è sempre ricca di sfumature: la manna non
si può accumulare, ma va raccolta giorno per giorno, come la
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
grazia o anche solo l’amicizia. La manna se messa da parte
marcisce, come i talenti che fruttano sempre se non sono messi
in una buca; la manna va consumata tutta insieme, perché
l’evangelo è l’annuncio della misericordia di Dio per noi, e non
di Dio per me.
G.Plescan
anche nell’allegria, nell’amicizia e nel piacere di stare insieme. È il
messaggio forte e chiaro che ho ricevuto, e non a parole, nel corso della
cena, dove cibi piemontesi e buon vino, sempre piemontese, sono stati
audacemente mischiati con piatti etnici, per il piacere dei palati e un tocco di
multiculturalità, sempre più necessaria di questi tempi, conditi con risate,
battute e occhiate golose.
Ma la cena non poteva bastare, ed ecco la chicca della serata: la proiezione
di un film - Bartolomeo Peyrot il primo Italiano sul Monviso - un avvincente
docu-film di Marco Fraschia, Emanuele Pasquet e Leopoldo Medugno,
interpretato da attori non professionisti della Valle. È la storia di un
contadino valdese, ingaggiato come portatore, da un ricco inglese Francis
Fox Tuckett, il quale nel 1862, in compagnia di due guide, il francese Michel
Croz e lo svizzero Peter Perren, tenta la scalata del Monviso, impresa che si
rivelerà non scevra da imprevisti soprattutto per chi -lo sherpa valdese- sale
in montagna con abbigliamento e attrezzatura inadeguati. Impresa però
coronata alla fine dal successo.
Un po’ come è anche finita, tra dolci e genepy, l’allegra serata. Insomma, ho
pensato, non male fare i volontari! Solidarietà, amicizia e un servizio utile.
Nome
FESTA DEI VOLONTARI
UNA NOTTE D’INVERNO, UNA VIAGGIATRICE A TORRE PELLICE
Giungere d’inverno a Torre Pellice può capitare di tutto: spingere la
macchina di notte su una strada ghiacciata in salita, ma anche prendere un
buon aperitivo e scambiare quattro chiacchiere con le amiche e gli amici in
uno degli accoglienti bar della strada che innerva il paese dalla piazzetta
dove si trova la chiesa cattolica fino alla prestigiosa via Beckwith con il
tempio valdese e le istituzioni di cui i valdesi vanno orgogliosi (collegio,
museo, centro culturale, casa valdese e casa unionista) ovvero ancora,
condividere una allegra, rumorosa e sorprendente cena alla Casa delle
Diaconesse, ospite imprevista ma ben accolta in un’altra struttura storica
della cittadina che vede decine di valdesi, ma anche laici e cattolici,
impegnati in un lavoro di volontariato per la casa che è diventata luogo di
accoglienza per persone anziane, alcune non più totalmente autosufficienti.
"E' più importante mostrare l'amore nei fatti che a parole" (Jeanne
Overstreet - New Mexico) è il motto scelto per la serata. Io aggiungerei
LA MAZURKA DI PERIFERIA
È la mazurka di periferia
scaccia pensieri
tanta allegria.
Ci basta un grillo
per farci sognare
metti la quarta e balla con me.
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
Con la mazurka di periferia
ti vien la voglia
di fare l'amor.
È la mazurka di periferia
scaccia pensieri
tanta allegria.
Ci basta un grillo
per farci sognare
metti la quarta e balla con me.
Con la mazurka di perferia
ti vien la voglia
di fare l'amor.
Con la mazurka di periferia
ti vien la voglia
di fare l'amor.
Come sempre da ottobre a maggio il 1° e 3° venerdì del mese presso la Casa c’è l’appuntamento
con il ballo liscio: Mazurke, Valzer, Polka, Tango … a go-go!
Un appuntamento che ottiene grande partecipazione sia degli ospiti residenti che di persone
esterne.
Come sempre i due Matteo , Riccardo, Luciano e Angelo sono al lavoro fin dalle 14,30 per
prepararsi affinchè alle 15.00 sia tutto pronto per iniziare!
Le sig.re Ivonne, Elvira ed altri volontari i sigg. Chiavia… accolgono le persone, preparano il
carrello della merenda, la distribuiscono e controllano che tutto proceda bene…
Anche quest’anno, il 15 febbraio, sono venute ad allietare ancora di più questo momento le
maschere di Carnevale (volontarie dell’AVO) con grande apprezzamento da parte di tutti!!!
Il ballo liscio è un’attività aperta a tutti, per cui venite … sentirete della bella musica e passerete un
pomeriggio in allegria!!!
L.G.
Il Gruppo canoro dell’Acli di Torre Pellice ha visitato la Casa delle
Diaconesse nel pomeriggio di domenica nove Dicembre. Dopo un
saluto agli ospiti della Casa, e gli auguri per il periodo natalizio, da
parte del sindaco di Torre Pellice, Claudio Bertalot, una quindicina di
coristi diretti dal signor Piero Giovenale ha proposto una rassegna
canora di canti tradizionali. Traspare da questo Gruppo l’intenzione,
che proviene dal profondo del cuore, di anteporre all’esibizione
canora, fine a se stessa, un messaggio di solidarietà rivolta alla
persone anziane; la volontà di far passare un pomeriggio di allegria e
spensieratezza agli ospiti del nostro e di altri Istituti della Valle.
Accompagnati alla chitarra dalla signorina Beatrice ed alla
fisarmonica dal giovanissimo Michel Galletto, il Gruppo ha eseguito
brani del loro repertorio tradizionale quali John Brown, l’Edelweis,
Susanna e molti altri ancora.
Al termine dell’esibizione i membri del coro hanno distribuito agli
ospiti presenti in sala, e a quelli che per motivi di salute non hanno
potuto lasciare la loro camera, un simpatico dono natalizio. Il Coro ha
accettato l’invito di tornare a trovarci nel corso dell’estate 2013.
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
Giorgio Benigno
Grazie a tutti voi, che mi avete aiutato a sentirmi a casa qui, mi
mancherete!
Cari saluti
Fran
ANNA
Ciao a tutti!
Io sono Franziska, ho 20 anni e sono la volontaria della Casa
delle Diaconesse per l´anno 2012-2013.
Vengo da Zell, una piccola città nel sud-ovest della Germania al
confine con la Svizzera, tra Friburgo e Basilea.
Dopo 13 anni di scuola non volevo subito iniziare gli studi
all´università, ma andare all´estero e lavorare in una istituzione
sociale. Sono molto contenta: avevo la possibilità di venire in
questa struttura e di fare tante esperienze.
Il mio lavoro è molto vario. Al mattino porto le bevande agli
ospiti e ho tempo da parlare un po´ con loro. Altrimenti vado dai
medici, ritiro le medicine dalla farmacia, faccio la spesa per la
casa, prendo e riporto gli ospiti a casa e servo a tavola. Nel
pomeriggio aiuto l´animatrice Enrica con le diverse attività di
animazione. Mi piace tantissimo quando facciamo una gita e
andiamo fuori in un altro posto nelle Valli. Così vediamo tanti
posti belli, gli ospiti escono un po´ dalla casa e io faccio la
conoscenza di luoghi in cui i nostri anziani hanno vissuto.
Buon giorno a tutti, mi chiamo Anna, sono nata a Bobbio Pellice e
attualmente abito a Luserna San Giovanni. Mi sono sempre sentita
cittadina del mondo in qualunque luogo fossi andata a vivere.
Così è stato, sposata a vent’anni mi sono trasferita in altre città, questo
però non ha mai influenzato il mio credo di Valdese.
Ritornata in Valle, ho ripreso alcune delle attività della Chiesa.
Dopo una vita lunga 50 anni con mio marito e compagno, ho dovuto
arrendermi alla nostra separazione definitiva: no, solo un arrivederci, in
quel mondo ancora per noi sconosciuto, ma inevitabile per tutti.
Mi sono offerta per fare volontariato nelle strutture Valdesi.
Così mi è stato chiesto se volevo dedicare il mio tempo libero del lunedì
mattina ad intrattenere gli ospiti della Casa Valdese delle Diaconesse.
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
Ho preso l’abitudine di leggere delle storie dei Valdesi, della nascita di
barella doccia (da non dimenticare anche le offerte devolute
questo popolo, maltrattato e perseguitato, ma forte nella sua fede.
in memoria o finalizzate per questo progetto).
Non solo faccio lettura ma anche giochi di tombola, con premi per i primi.
Spero che il mio contributo di volontariato sia gradito, in caso contrario
chiunque è autorizzato a farmelo sapere: siamo in democrazia o no?
Nell’insieme è stata una bella giornata di allegria per tutti,
perché ha visto l’affiatamento di un buon gruppo di lavoro,
(scherzo!)
una giornata di svago e la compagnia di amici e parenti dei
Bacioni a tutti.
residenti dove con una buona merenda hanno potuto
Anna Negrin
scambiare due chiacchiere seduti comodamente ai tavolini
(gentile concessione della Pro Loco di Prarostino) allestiti in
modo grazioso nel salone della Casa per l’occasione. E’ stato
bello lavorare per contribuire alla realizzazione di un
SALVE A TUTTI… Sono un’operatrice della Casa da qualche
anno e ogni volta mi stupisco di come le persone, per quanto
abbiano modi di pensare diversi, possano essere unite per il
raggiungimento di un obiettivo comune. Qui entra in gioco
l’argomento di cui volevo parlare e cioè la “Festa d’Autunno”
festa che si è svolta il 27 novembre del 2012, dove con tè,
cioccolata calda, svariati tipi di torta, biscotti, pizzette e
poi gioco dei palloncini, stima del peso di una enorme zucca,
sono stati raccolti dei soldi necessari per l’acquisto di una
obiettivo comune tanto importante come il benessere dei
nostri ospiti che sembrerà strano sentirlo dire ma fanno, in
un modo o nell’altro, parte della nostra vita quotidiana. Colgo
quindi l’occasione per ringraziare di cuore tutte le persone
che ci hanno aiutato.
L’operatrice Chiara B.
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
diecimila chili di foglie. Per una sola goccia di oli essenziali di rosa
occorrono
30
rose.
Gli oli essenziali giungono alla nostra pelle oppure all'ipotalamo ed il loro
messaggio viene trasmesso istantaneamente a tutto il corpo ed alla nostra
mente.
L'estrazione dell’olio essenziale avviene attraverso diversi metodi:
Spremitura...come
ad
esempio
gli
agrumi
Con
solventi...metodo
molto
utilizzato
ma
scadente
Distillazione in corrente di vapore...metodo migliore, molto più costoso.
Conserva le proprietà del l'olio essenziale. Sono oli totalmente naturali e
puri.
Festa di Primavera
Etichetta
Il 20 aprile è stata fatta la Festa di Primavera con lo stesso spirito…
ma questa volta per “trovare” i soldi per far partire l’attività di
aromaterapia. Cioè l’utilizzo di oli con essenze per fare massaggi
anche un pò curativi ai nostri ospiti. Malgrado il cattivo tempo la
giornata è stata proficua e siamo rimaste tutte soddisfatte!
L’aromatologia
Qualcuno
di
voi
conosce
già
il
mondo
degli
oli
essenziali...
Cosa è un olio essenziale? È l'anima della pianta, quindi energia vitale. Con
procedure particolari si possono estrarre e raccogliere i profumi delle piante
e dei fiori attraverso minutissime gocce di sostanza oleosa che si trova nelle
varie parti della pianta, nelle foglie, nei fiori, nella corteccia, nella radice o
nei
frutti.
Gli oli essenziali sono molto preziosi. Per ottenere un litro di essenze di fiori
di arancio occorrono mille chili di fiori. Per un chilo di Melissa occorrono
In un prodotto di elevata qualità l'etichetta deve riportare:
Il nome botanico esatto della pianta (lavanda vera o lavanda spica,
eucalipto citriodora che è antinfiammatorio e eucalipto radiata che è
espettorante)
Parte della pianta usata (radice, fiore...), l’effetto è molto diverso a seconda
della
parte
che
viene
utilizzata.
Provenienza della pianta, la biochimica di una pianta può variare molto da
una
regione
all’altra.
Chemotipo: specificità biochimica data dal terreno o dal luogo dove cresce.
Ad esempio abbiamo il timo borneone che ha azione disinfettante e non è
adatto ai bambini (dermocaustico), timo linalolo che ha azione disinfettante,
va bene per tutti e può essere usato puro sulla pelle.
Il prezzo. Gli oli essenziali naturali e puri che provengono da agricoltura
biologica o da piante selvatiche non possono essere a buon mercato. Non
possono inoltre avere tutti lo stesso prezzo.
Gli oli essenziali sono sensibili alla luce e dovrebbero essere confezionati in
flaconcini di colore scuro.
La data di scadenza non è sempre giustificata. Le essenze ricavate dalle
radici ad esempio come accade per il buon vino, tendono ad affinarsi con il
tempo. Gli oli ottenuti dalle scorze sono i più delicati perché possono
ossidarsi con il tempo.
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
Azione
Agiscono per via olfattiva (diffusione)... attraverso le narici l'aroma arriva
all'ipotalamo
procurando
benessere
psico/emozionale.
A livello fisico localmente sulla pelle puri o diluiti in olio vegetale naturale
(massaggi...)
Bagni, pediluvi, maniluvi.
Gli oli essenziali sono 70 volte più potenti della pianta stessa, quindi molto
concentrati, perciò è importante saperli utilizzare.
Gli oli agli agrumi sono fotosensibilizzanti quindi non bisogna esporsi al
sole
dopo
averli
usati.
Alcuni oli essenziali non vanno usati in gravidanza in quanto sono
emenagoghi, per contro ce ne sono molti altri che in gravidanza vanno
molto bene: lavanda vera, camomilla romana, neroli ecc...
Esistono più di 70 oli essenziali, e alcune sinergie di oli come la sinergia
balsamica e il giardino della lavanda. Inoltre una grande varietà di oli
vegetali puri e naturali, utili per veicolare gli oli essenziali, quali: olio di
mandorle, olio di germe di grano, olio di albicocca, olio di jojoba, olio di
argan, olio di inophilum calophilum, olio di canapa, olio di sesamo, olio di
oenothera, olio di rosa mosqueta. Una parte interessante viene fatta anche
dagli idrolati naturali, che sono acque aromatiche che si ottengono per
distillazione della piante fresca, insieme all’olio essenziale di cui
contengono in diluizione, piccole quantità. Questi preziosi estratti naturali,
conservano integre tutte le proprietà della pianta di origine. Possono essere
utilizzati puri o diluiti direttamente sulla pelle (ottimo per bambini e
anziani). Gli idrolati a disposizione sono: acqua di ginepro (circolazione),
acqua di rose (lenitiva, decongestionante), acqua fiori d’arancio (rilassante,
calmante), acqua di rosmarino (stimolante, per la concentrazione), acqua di
lavanda (calmante, antidolorifica), acqua di menta piperita
(decongestionante e purificante, cefalee), acqua di camomilla romana
(lenitiva, calmante, disarrossante), acqua di salvia sclarea (lenitiva e
antinfiammatoria).
Lavanda
vera
Antinfiammatorio,
calmante,
sedativo,
cicatrizzante
Va bene x infezioni cutanee, eczemi, dermatiti, cicatrici, ulcere, piaghe,
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
allergie della pelle, pelli sensibili. Lievemente antisettico, cicatrizzante e
rigenerante. Viene usato per i disturbi del sonno. A livello energetico dona
armonia ed equilibrio, calma e aiuta a superare i propri schemi educativi e a
trovare la strada. Controindicazioni nessuna.
Ravensare
Come forma di prevenzione invernale o in aiuto in caso di influenza e
raffreddore. Lenitivo in caso di herpes (anche per il fuoco di s.antonio con
olio vegetale di inophilum calophilum) È l'antivirale più potente, antisettico
e
antibatterico
Utile x le persone che si focalizzano sulle proprie malattie.
Controindicazioni nessuna.
Arancio
È un potente antisettico atmosferico, calmante, sedativo. Stimola gioia e
allegria, attiva la creatività e l'intuito e stimola la comunicazione.
Il suo impiego deve essere limitato alla diffusione (per esempio per
disinfettare l’ambiente durante epidemie di influenza), in quanto essere
altamente fotosensibilizzanti. (Può sostituire la scorza nella preparazione di
dolci).
Cedro dell’Himalaya
Utile per lenire pruriti da eczemi, infezioni della pelle anche di origine
allergica, antisettico. Disintossicante, cicatrizzante, rigenera le cellule,
antistaminico. Per edemi, quindi antiinfiammatorio, decongestionante,
riattiva la circolazione sanguigna e linfatica. A livello energetico combatte il
nervosismo e contribuisce a far tornare la serenità. Controindicazioni
nessuna.
Tea tree
Antinfiammatorio battericida e cicatrizzante, va bene x herpes, candidosi,
vaginite, previene e combatte afte e infezioni gengivali. Contro mal di gola,
ascessi ( fare dei gargarismi con 2/3 gocce). In caso di micosi della pelle con
un olio vegetale. Controindicazioni nessuna.
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
Ginepro
E uno degli oli essenziali più efficaci in caso di artrite. Usato per reumatismi
in generale (artriti, poliartriti, dolori articolari) e un ottimo antiinfiammatorio
(nevralgie, sciatica, lombaggini, crampi muscolari), attiva la circolazione
linfatica e del sangue (ottimo anche nel caso di emorroidi). Armonizza il
sistema neurovegetativo (problemi della frequenza cardiaca). A livello
energetico scioglie le paure e le preoccupazioni ricorrenti e i brutti ricordi;
rafforza la volontà e restituisce coraggio ed energia in caso di malinconia,
aiuta a ritrovare l’amore per se stessi nel caso in cui si è perso fiducia e non
ci si sente amati. Controindicazioni nessuna.
Menta piperita
Antalgica, calmante, rinfrescante, battericida, viricida fungicida, stimola la
digestione, ottima in caso di nausee e vomito. Va bene per l’emicrania i
dolori muscolari e articolari, contusioni, punture di insetti (antalgico e
anestetico). A livello energetico calma i temperamenti esplosivi e irritabili,
aiuta a mantenere la mente lucida. Controindicazioni: non farne uso
prolungato senza l’indicazione di uno specialista.
Eucalipto radiata
Malattie dell’apparato respiratorio, facilita la respirazione, antisettico,
anticatarrale (risulta molto espettorante). Può essere utilizzato per ferite
aperte. Rafforza la capacità di concentrazione. Controindicazioni: utilizzare
in quantità minima e con gradualità su persone asmatiche.
Limone
Stimola la mente e la capacità di comunicazione. Potente diuretico,agisce
sulla microcircolazione aumentando la resistenza dei capillari antisettico,
utile in caso di punture di insetti e per purificare l’aria. Controindicazioni: e
foto sensibilizzante e dermocaustico.
Giselle Ebouguè
Dal secondo quadrimestre di questo anno scolastico il gruppo di
"Diaconia Sociale" del Liceo Valdese ha avuto tante attività diverse e
una di questa è stata quella di incontrare gli ospiti della Casa delle
Diaconesse.
Ogni volta che andavamo a un incontro, è stata un’esperienza diversa
per ognuno di noi.
Abbiamo avuto la possibilità di conoscere persone nuove e sentire le
loro storie, le loro avventure, le cose che hanno fatto quando
avevano la nostra età, come sono diventate le persone di oggi e come
il mondo è cambiato; ma la parte che ci è piaciuta di più era vedere il
loro sorriso fin dai primi incontri, perché anche se eravamo persone
di generazioni diverse eravamo tutte riunite in una stanza con lo stesso
scopo, di divertici e progettare insieme come costruire uno spaventa
passeri.
Ogni volta che ritornavamo per costruire questo spaventa passeri era
sempre un’esperienza diversa, e non era importante chi eravamo o da
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
dove venivamo perché quello che era importante era passare con
serenità del tempo insieme e conoscerci meglio.
Durante gli incontri tutti lavoravamo insieme in squadra ma il giorno
più divertente è stato quando stavamo facendo le braccia e il corpo,
arrotolavamo pezzi di giornale e ad un certo punto abbiamo
cominciato a giocare a tirarci palle di giornale; quando ci siamo
accorti che stavamo giocando tutti insieme, in quel momento non era
importante dove e quando eravamo nati o che lingua parlavamo
perché allora eravamo tutti ugualmente bambini; sono questi i
momenti che non si dimenticano e questi ricordi un giorno saremo
noi a raccontarli alle future generazioni .
mentre il povero secchio incrinato si vergognava della sua
…..
“In questi ultimi due anni, ti ho portato solo metà del mio contenuto,
imperfezione e si sentiva mortificato di non poter arrivare a compiere
il suo lavoro come avrebbe dovuto, ma solamente a metà…
Dopo due anni, di quanto esso considerava essere stato un puro
fallimento, il secchio fessurato parlò al portatore d’acqua mentre era
presso il ruscello: “Mi vergogno di me stesso, e desidero porgere le
mie scuse.” “Perché” chiese il portatore. “Di cosa ti vergogni?”
a causa della fessura sul mio fianco ho continuato a perdere acqua
lungo tutto il percorso fino alla casa del tuo padrone. Per questo mio
difetto, benché tu abbia fatto regolarmente il tuo lavoro, non hai
ottenuto da me tutto il dovuto.” rispose il secchio.
RACCONTO: “CISTERNE SCREPOLATE”
Il portatore d’acqua si rattristò e con un sentimento di compassione
Un portatore d’acqua in India aveva due grandi secchi, ognuno di
ribattè: “Quando ritorniamo alla casa del mio padrone, ti voglio fare
questi pendeva alle estremità di un bastone che appoggiava sul collo.
notare i bei fiori lungo il sentiero.”
Uno dei secchi aveva una fessura, l’altro invece era perfetto e portava
E, quando s’incamminarono lungo il sentiero, il secchio difettoso notò
tutta l’acqua che raccoglieva fino alla fine del lungo viaggio che dal
i bei fiori selvatici al alto del sentiero e si sentì rincuorato. Ma, pure,
ruscello conduceva alla casa del padrone. Il secchio con la fessura
alla fine del viaggio portò solamente metà del suo contenuto e si
arrivava invece pieno solo a metà.
scusò nuovamente con il portatore per il suo fallimento.
Per due anni il portatore d’acqua continuò a consegnare
Il portatore disse al secchio: “Hai notato che c’erano fiori solamente
quotidianamente al padrone un secchio e mezzo d’acqua per ogni
dal tuo lato del sentiero? Questo è perché ho sempre saputo del tuo
giro. Naturalmente il secchio perfetto era orgoglioso del suo operato,
difetto e ne ho approfittato. Ho piantato semi di fiori sul tuo lato del
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
sentiero. Ed ogni giorno mentre ritornavamo a casa tu li hai
tre anni, riusciamo a partire di nuovo a breve per il soggiorno marino
annaffiati. Per due anni ho potuto raccogliere questi bei fiori per
sperando di non dover stare in casa a giocare a carte per sette giorni!!
decorare la tavola del mio padrone. Senza di te, proprio così come sei,
L’animatrice Enrica
egli non avrebbe avuto questa bellezza per abbellire la sua casa.”
Anonimo
Ho scelto questo racconto perché ognuna/o di noi andando avanti con gli
anni ci si sente come il secchio “incrinato”; non riusciamo più a fare tutto
quello che facevamo una volta e a volte ci sentiamo mortificati.
Ma questo racconto ci insegna che siamo tutti utili e importanti anche se
difettosi!
Se le forze vengono meno abbiamo altri lati positivi che in gioventù ci
mancano come la saggezza, l’esperienza, il vissuto di ognuno/a di noi.
L’anziano può dare molto ai giovani, come potete leggere nell’articolo
scritto dai ragazzi del collegio nelle pagine di questo bollettino. Le
differenze, anche d’età, possono suscitare curiosità, interesse ed essere di
reciproco arricchimento.
L’animatore, come il portatore dell’acqua, deve far emergere la capacità
degli anziani con cui lavora, sottolineando il contributo che ciascuno e
ciascuna porta in sé.
In questo periodo tutte le attività d’animazione si sono svolte regolarmente
tranne le gite di primavera, rese impossibili a causa del tempo. E ora, dopo
Notizie in breve
Apro con una notizia molto piacevole anche quest’anno il bilancio
economico della Casa è stato positivo. Per questo ringrazio tutto il
personale.
E’ stato riproposto il corso di ginnastica posturale (ginnastica per
prevenire il “mal di schiena”) per le operatrici assistenziali perché
richiesto con insistenza in quanto ritenuto molto utile.
Abbiamo richiesto un contributo del OPM (otto per mille) per
l’acquisto della barella-doccia ma con il ricavato della Festa
d’Autunno pensata e organizzata interamente dal personale
assistenziale siamo riusciti a coprire l’intero importo per l’acquisto di
questo importante ausilio.
Che cos’è la barella doccia? E’ un eccellente aiuto per fare la doccia
ad ospiti non più autosufficienti. E’ possibile spostare il paziente dal
letto alla doccia e viceversa senza nessun sollevamento manuale.
Comoda per l’ospite e utile all’operatore.
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
ringraziamo per averci tenuto sempre pulito ed in ordine il nostro
giardino.
Nella prima settimana di giugno è stato organizzato il soggiorno
marino per i nostri ospiti e per gli ospiti dell’accoglienza diurna. Ne
hanno usufruito otto ospiti e due operatrici. Ve ne parleremo in
modo più dettagliato sul prossimo bollettino.
Grazie a tutti
Loredana Gaydou
Quest’anno dopo vari anni si è deciso di apportare un minimo
aumento (1 euro al giorno) alla tariffa del centro accoglienza diurna.
Come potete vedere dal depliant al fondo del bollettino.
Ė in progetto per il 2013 di fare un filmato per far conoscere le 4
Opere del Coordinamento Opere Valli di cui facciamo parte. Verrà il
regista Enrico Venditti a filmare alcuni momenti salienti della vita
della Casa. Sicuramente verranno fatte delle riprese anche durante
la Festa della Casa il 30 giugno.
Nel mese di maggio abbiamo dovuto far sostituire le funi
dell’ascensore e per un’intera giornata non è stato possibile
utilizzarlo; ma, grazie alla collaborazione del personale, dei tecnici
della ditta e degli ospiti non ci sono stati problemi rilevanti e tutto è
andato per il meglio.
Nel mese di maggio sono venuti due ragazzi di Torre Pellice, Alice e
Giovanni, a prestare un po’ del loro tempo alla Casa come volontari.
Siamo stati molto contenti della loro venuta e ci auspichiamo che
possano venirne altri. Anche perché oltre all’aiuto danno una sferzata
di gioventù. Ha invece terminato il suo anno di volontariato Kurt, che
Per la legge sulla Privacy i nominativi dei donatori non potranno più essere
pubblicati su Riforma. Verranno quindi divulgati sul nostro bollettino.
Doni dal 01/01/2012 al 31/12/2012
IMPORTO
10.00
DOVE
CHI
Taranto
TRANI ANNA
14.00 Torre Pellice
15.00
Prarostino
Torre Pellice
20.00
Luserna S.G.
Villar Pellice
POET LUISELLA
PONS COSTANZA
CHAUVIE GIULIO
E ORLINA
BOUNUS,
BERTALOT
CHARBONNIER
AMILDA
DEDICHE
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
Torre Pellice
Bari
DEODATO ELENA
MAURIN MARIE
FRANCE
VIGLIANO
EVELINA
Luserna S. G.
MALAN ENRICA
Luserna S.G.
POLLO BRUNA
Torre Pellice
BACHI CARLA
Torre Pellice
25.00 Torre Pellice
Luserna S.G.
PONS ELVIRA
Torino
RAGNI A. MARIA
Vicenza
RAGNI MIRELLA
TRON ADA
WINKELMANN
ERIKA
BELLORA A.
MARIA
Torre Pellice
PONS ELVIRA
Pinerolo
TRON ENRICA
QUATTRINI
51.00 Torre Pellice NOVENA OLIMPIA
Torino
EYNARD
ARNOULET
FLORENTINE
CARDILLI
GUARIENTO
FELICINA
Torre Pellice
CHAUVIE OLGA
Milano
GAY FRANCO
JON SCOTTA
LILIA
Torino
Torino
GAY MARCELLA
CORIASCO
GIOVANNI
GIANOTTI
ERMINIA
Luserna S.G.
RIVOIRA ERICA
Torino
MONNET IDA
MARIANI
GRAZIELLA
Chieri
GHIRAVELLO
ROSSO VALERIA
Pinerolo
BALMA ELSA
Torino
TURIN MATILDE
BIANCO SCROPPO
PIERINA
SARETTO UGO E
ALFONSINA
30.00 Torre Pellice
40.00 Torre Pellice
50.00
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
Torre Pellice
Luserna S. G.
Luserna S. G.
Torre Pellice
ROSTAN LUCILLA
MATHIEU VOLA
LUCIANA
60.00 Torre Pellice,
TOSCANO ELENA
E RENATO
80.00 Torre Pellice
POET DINA
100.00
IN RICORDO DI
FIORENZO
GARDIOL
Pinerolo
120.00 Torre Pellice
COMBA
GIOVANNI,
MESSINA
MONIQUE
150.00 Torre Pellice
COMBA ALDO
200.00
Torino
PROCHET
LODOVICO
248.00
Pinerolo
GAY EYNARD
GIULIANA
300.00 Luserna S. G.
DAVITE FRANCO
500.00 Torre Pellice
SOCIETA’ DI
CUCITO
1500.00 Torre Pellice
FARMACIA
IN RICORDO DI
WINKELMANN
LIDIA
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
IMBERTI
1600.00
Pinerolo
GIRAUD MIRANDA
Ricordiamo che se alcuni donatori non ricevono il ringraziamento per posta è perché non
eravamo forniti dell’indirizzo.
UN’OSPITE SI RACCONTA
Una nostra ospite, la sig.ra Wanda Gardiol, ha aderito al progetto
“Salviamo le memorie”. Storie narrate e raccolte in Val Pellice.
Percorso di narrazione autobiografica e biografica promosso dal
Comune di Torre Pellice nell’ambito del progetto “Servizio Civico
Volontario per le persone anziane” e con la collaborazione
dell’associazione “La banca del tempo”.
Ecco uno stralcio del suo racconto…
“Sono nata il 21 settembre del 1921 a San secondo. Mio padre faceva
falegname, aveva un lavoro, ma poi nel periodo fascista, non avendo
la tessera del Fascio, lui era un acerrimo antifascista, venne licenziato.
Andò in Francia ma in modo clandestino passando per il Colle delle
Croce. Io e la mamma invece rimanemmo a S. Secondo e lo
raggiungemmo in un secondo momento.
Siamo tornati in Italia quando avevo sette-otto anni. Non ricordo nulla
di quel periodo. I primi ricordi sono della mia casetta a Prarostino,
dopo il ritorno dalla Francia. Qui mi ricordo che giocavo con un
bambino; io gli ho insegnato il francese e lui mi ha insegnato il
“prusinen". Poi ho iniziato ad andare a scuola.
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
Piu in là con l’età sono andata a lavorare alla RIV di Villar Perosa.
Svolgevo un lavoro pesante ma a me piaceva. Qui ho conosciuto mio
marito, un partigiano. Mi sono sposata nel ’46. E’ nata la mia prima
figlia, ho continuato a lavorare … poi con la nascita della seconda mio
marito mi ha detto di rimanere a casa ad occuparmi di loro, della casa,
della famiglia.
Quando lavoravo a Villar Perosa mi ero messa ad aiutare i partigiani,
non ero però partigiana combattente. Aiutavo i gruppi di Prarostino.
Portavo le provviste. Ho anche aiutato il gruppo della Val Chisone, di
cui faceva parte mio marito.
Nel ’43 vengono i tedeschi a casa mia; io avvisata riesco a scappare in
montagna. Prendono però in ostaggio mia madre e mio fratello più
piccolo. Decido di consegnarmi chiedendo che vengano rilasciati i
miei famigliari. Vengo arrestata. Il mattino seguente ci portano al
carcere di Saluzzo. Eravamo in sei donne in una cella piccola.
Avevamo paura di parlare per paura che tra di noi ci fosse una spia.
Un tedesco mi porta una giubba da riparare e io per far passare il
tempo l’ho cucita e scucita piu volte!
Mia madre si rivolse al pastore perché intercedesse a mio favore. Si
recò a Saluzzo in bicicletta per ottenere la mia liberazione e infatti il
mattino seguente vengo rilasciata. Sono rimasta in prigione meno di
un mese. Uscita dalla prigione non sapevo come fare per ritornare a
casa… treni non ce n’erano, sulle strade c’erano solo camion di
soldati tedeschi… allora mi incammino e piano piano arrivo a Cavour!
Finalmente un camion, che trasportava mele, mi porta fino a ponte
Chisone. Da lì sono andata a piedi fino a Miradolo attraverso i boschi.
Non sapevo che c’era coprifuoco…! Sono arrivata a casa e mia madre
appena mi ha vista è svenuta!
Ho ripreso a lavorare alla RIV ma avevo sempre soldati fascisti che
mi controllavano. Ho chiesto allora il trasferimento a Cimena. Anche
qui ho aiutato i partigiani.
Molti anni più tardi ho voluto ritornare a Cimena a vedere i posti in
cui avevo lavorato, ho dovuto chiedere a delle persone anziane perché
i giovani non ne sapevano nulla!”
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
Wanda Gardiol
la cucina. Sergio, Riccardo per la manutenzione. Maura per la
segreteria. Franziska, Anna, Kurt, Alice e Giovanni come volontari.
Fernanda come borsa lavoro.
Il Comitato è così composto: Giorgio Benigno (Presidente di Comitato); Attilio
Sibille (Vice Presidente); Roberta Avondetto; Renata Negrin; Maria Enrica
Poli; Anita Tron.
POTETE FARE LE VOSTRE OFFERTE ALLA CASA:
ANNUNCI
Vendesi o Affittasi in Pomaretto un alloggio di nostra
proprietà composto da tre camere, cucinino e cantina.
Situato in un condominio al quarto piano nel centro del
Paese.
Cerchiamo LIBRI e OGGETTI VARI per il nostro
mercatino della Festa annuale
Grazie
Grazie per il lavoro svolto presso la Casa alle operatrici e operatori:
Chiara, Loredana, Wanda, Patrizia, Marina, Roberta, Enrica, Rossella,
Maria, Morena, Renata, Roberta, Karina, Orietta e Manuela per
l’assistenza. Roberta, Elisabetta, Graziella, Paola, Gianna e Katia per
 c/c bancario n° 1000/3480 intestato a “CSD – Casa Valdese delle
Diaconesse”, aperto presso l’Istituto Bancario San Paolo di
Torino – Agenzia di Luserna San Giovanni (Cod. ABI 1025, Cod.
CAB 30600); codice IBAN IT81 Z030 6930 6011 0000 0003 480
BICBCITITMM
 il nuovo numero di c/c postale: n° 4222816 intestato a
“C.S.D. Casa Valdese delle Diaconesse”
 oppure a mezzo versamento direttamente alla Casa.
LE OFFERTE SONO DEFISCALIZZABILI A RICHIESTA
L’importo devoluto può essere detratto nella dichiarazione dei redditi. A tal
fine, comunicandoci i dati anagrafici comprensivi di codice fiscale, sarà
consegnata la ricevuta attestante l’avvenuto versamento.
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
C.S.D. – Casa Valdese delle Diaconesse
Viale Gilly 7
10066 Torre Pellice
tel. 0121-952811
fax. 0121-952818
e mail: [email protected]
sito web: www.diaconiavaldese/casadiaconesse.org
Si ringraziano tutti coloro che fanno delle donazioni
alla Casa.
Se potete visitate il nostro sito e dateci dei suggerimenti:
www.diaconiavaldese/casadiaconesse.org
DEPLIANT cd
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
5PM
Nel 1993 le Chiese Valdesi hanno deciso di avvalersi
della legge e di accedere alla riscossione del 8PM
dell’IRPEF.
Nel prendere questa decisione il Sinodo ha fissato però un
criterio guida. Ha stabilito che la somma ottenuta non
fosse utilizzata per fini di culto, non servisse cioè al
mantenimento dei pastori e delle attività culturali della
Chiesa, ma unicamente per progetti di natura assistenziale,
sociale e culturale e che una quota corrispondente al 50%
(dal 2013) dell’importo totale fosse riservata a progetti nei
Paesi in via di sviluppo, in collaborazione con organismi
internazionali, religiosi e laici.
Presso OPM informa troverete le notizie aggiornate sui
progetti finanziati negli ultimi anni, mentre i rendiconti
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013