Il presente ha radici antiche
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Il presente ha radici antiche
Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 Il presente ha radici antiche Doni Notizie dalla Residenza Assistenziale Curiosità “Casa Valdese delle Diaconesse” Sommario: Meditazione Festa dei volontari Un ospite si racconta Annunci Hanno collaborato a questo numero: pastore Gregorio Plescan; Giorgio Benigno; Loredana Gaydou; Enrica Avondetto; Chiara B; Franziska, Anna Negrin, Wanda Gardiol, Giselle Ebouguè e i ragazzi collegio valdese di Torre Pellice Balliamo il liscio Concerto coro ACLI Volontari: Franziska e Anna Festa d’autunno L’aromatologia I ragazzi del Collegio Valdese di Torre Pellice Notizie in breve MEDITAZIONE Che cos’è la Manna? Tutta la comunità dei figli d'Israele mormorò contro Mosè e contro Aronne nel deserto. Dissero: “Fossimo pur morti per mano del SIGNORE nel paese d'Egitto, quando sedevamo intorno a pentole piene di carne e mangiavamo pane a sazietà! Voi ci avete condotti in questo deserto perché tutta questa assemblea morisse di fame!...”. Quando lo strato di rugiada fu sparito, ecco sulla superficie del deserto una cosa minuta, tonda, minuta come brina. I figli d'Israele, quando l'ebbero vista, si dissero l'un l'altro: “Che cos'è? perché non sapevano che cosa fosse”. Mosè disse loro: “Questo è il pane che il SIGNORE vi dà da mangiare. Ecco quello che il SIGNORE ha Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 comandato: - Ognuno ne raccolga quanto gli basta per il suo nutrimento: una misura a testa, secondo il numero delle persone che vivono con voi; ognuno ne prenda per quelli che sono nella sua tenda-". I figli d'Israele fecero così, ne raccolsero gli uni più e gli altri meno. Lo misurarono con l'omer; chi ne aveva raccolto molto non ne ebbe in eccesso; e chi ne aveva raccolto poco non gliene mancava. Ognuno ne raccolse quanto gliene occorreva per il suo nutrimento. (Esodo 16,2-3.14-18) I racconti del ciclo dell’Esodo sono storici, ma anche emblematici; narrano cioè una vicenda specifica, il viaggio di Israele tra l’Egitto e la terra promessa, ma offrono ai lettori anche uno strumento per analizzare le loro vicende, i loro viaggi, della Storia e dell’anima, tra una condizione di servitù a una di libertà. Nell'episodio della manna, Israele si rammarica perché nel suo cammino si trova a patire la fame, e questa constatazione fa cadere tutto il castello di carte della libertà come frutto di un percorso senza ostacoli: “tutta la comunità mormorò contro Mosé ed Aronne … in Egitto mangiavamo a sazietà”. Queste parole danno l'idea di quanto vasta sia la crisi: non si tratta di un partito che complotta contro un altro, la minaccia a una leadership per sostituirla con un’altra: è la decisione di rinunciare a tutto il progetto del viaggio. È una “Caporetto dell’anima”, un episodio in cui si scontrano un futuro ancora lontano e un passato che lascia una nostalgia così forte da vanificare le migliori intenzioni. Dio interviene, mandando la manna. Tutto sembrerebbe risolto: gli Ebrei riprendono il cammino e arriveranno nella Terra promessa (con buona pace degli abitanti precedenti della futura Palestina). Eppure l’intervento divino supera l'idea tradizionale di “miracolo”, per Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 diventare qualcosa di più. Come spesso avviene nella Bibbia, questo intervento è sì efficace e forte, ma anche “da scoprire”: gli Ebrei si svegliano al mattino, e, trovato il cibo inatteso, si domandano “man hu” (da cui la parola “manna”), che vuol dire “che cos’è?” Mettiamoci nei panni di persone immerse nel senso di abbandono e sfiducia, ma che non hanno ancora chiaro quello di sollievo e speranza – perché il fascino del ciclo dell’Esodo è questo: questa sembra una domanda senza risposta. In effetti spesso la domanda man hu? - che cos’è? è la domanda che sorge per prima spontanea, quando Dio interviene a cogliere i nostri momenti di scoramento è proprio questa: cos’è? Quando pensi di stare morendo di fame e non ti va giù nulla – e sappiano che fame e sete fisiche possono essere anche un efficace metafora di altra fame ed altre sete – cos’è quel tozzo di pane o quel bicchiere di vino che ti viene offerto? Quando pensi di essere avvolto da un buio fitto, oltre al quale non vedi neppure la punta del tuo naso, cos’è quella luce che splende al punto da illuminarti completamente, anche le parti che non vorresti vedere di te stesso? Quando pensi che nessuno ti voglia bene, cos’è quella mano che ti si tende, magari da parte di qualcuno che non stimi o pensi che non sappia nemmeno che tu esisti? Dio offre la manna al suo popolo e in questo modo gli dà la possibilità di rimettersi in cammino, ma non un “assegno in bianco”, perché nella vita tutto muta e le sfide si rinnovano sempre: per esempio nella tentazione di capitalizzare la benedizione, prendendola “tutta e subito”, oppure il desiderio di ringraziare Dio per quel che ci dà, ma poi metterlo subito da parte, dato che “ora siamo capaci di gestirci”, oppure ancora la rapidità con cui facciamo di una benedizione una benedizione “in esclusiva”. Se questa è la realtà che sperimentiamo generalmente, la risposta alla domanda “man hu/che cos’è” è sempre ricca di sfumature: la manna non si può accumulare, ma va raccolta giorno per giorno, come la Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 grazia o anche solo l’amicizia. La manna se messa da parte marcisce, come i talenti che fruttano sempre se non sono messi in una buca; la manna va consumata tutta insieme, perché l’evangelo è l’annuncio della misericordia di Dio per noi, e non di Dio per me. G.Plescan anche nell’allegria, nell’amicizia e nel piacere di stare insieme. È il messaggio forte e chiaro che ho ricevuto, e non a parole, nel corso della cena, dove cibi piemontesi e buon vino, sempre piemontese, sono stati audacemente mischiati con piatti etnici, per il piacere dei palati e un tocco di multiculturalità, sempre più necessaria di questi tempi, conditi con risate, battute e occhiate golose. Ma la cena non poteva bastare, ed ecco la chicca della serata: la proiezione di un film - Bartolomeo Peyrot il primo Italiano sul Monviso - un avvincente docu-film di Marco Fraschia, Emanuele Pasquet e Leopoldo Medugno, interpretato da attori non professionisti della Valle. È la storia di un contadino valdese, ingaggiato come portatore, da un ricco inglese Francis Fox Tuckett, il quale nel 1862, in compagnia di due guide, il francese Michel Croz e lo svizzero Peter Perren, tenta la scalata del Monviso, impresa che si rivelerà non scevra da imprevisti soprattutto per chi -lo sherpa valdese- sale in montagna con abbigliamento e attrezzatura inadeguati. Impresa però coronata alla fine dal successo. Un po’ come è anche finita, tra dolci e genepy, l’allegra serata. Insomma, ho pensato, non male fare i volontari! Solidarietà, amicizia e un servizio utile. Nome FESTA DEI VOLONTARI UNA NOTTE D’INVERNO, UNA VIAGGIATRICE A TORRE PELLICE Giungere d’inverno a Torre Pellice può capitare di tutto: spingere la macchina di notte su una strada ghiacciata in salita, ma anche prendere un buon aperitivo e scambiare quattro chiacchiere con le amiche e gli amici in uno degli accoglienti bar della strada che innerva il paese dalla piazzetta dove si trova la chiesa cattolica fino alla prestigiosa via Beckwith con il tempio valdese e le istituzioni di cui i valdesi vanno orgogliosi (collegio, museo, centro culturale, casa valdese e casa unionista) ovvero ancora, condividere una allegra, rumorosa e sorprendente cena alla Casa delle Diaconesse, ospite imprevista ma ben accolta in un’altra struttura storica della cittadina che vede decine di valdesi, ma anche laici e cattolici, impegnati in un lavoro di volontariato per la casa che è diventata luogo di accoglienza per persone anziane, alcune non più totalmente autosufficienti. "E' più importante mostrare l'amore nei fatti che a parole" (Jeanne Overstreet - New Mexico) è il motto scelto per la serata. Io aggiungerei LA MAZURKA DI PERIFERIA È la mazurka di periferia scaccia pensieri tanta allegria. Ci basta un grillo per farci sognare metti la quarta e balla con me. Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 Con la mazurka di periferia ti vien la voglia di fare l'amor. È la mazurka di periferia scaccia pensieri tanta allegria. Ci basta un grillo per farci sognare metti la quarta e balla con me. Con la mazurka di perferia ti vien la voglia di fare l'amor. Con la mazurka di periferia ti vien la voglia di fare l'amor. Come sempre da ottobre a maggio il 1° e 3° venerdì del mese presso la Casa c’è l’appuntamento con il ballo liscio: Mazurke, Valzer, Polka, Tango … a go-go! Un appuntamento che ottiene grande partecipazione sia degli ospiti residenti che di persone esterne. Come sempre i due Matteo , Riccardo, Luciano e Angelo sono al lavoro fin dalle 14,30 per prepararsi affinchè alle 15.00 sia tutto pronto per iniziare! Le sig.re Ivonne, Elvira ed altri volontari i sigg. Chiavia… accolgono le persone, preparano il carrello della merenda, la distribuiscono e controllano che tutto proceda bene… Anche quest’anno, il 15 febbraio, sono venute ad allietare ancora di più questo momento le maschere di Carnevale (volontarie dell’AVO) con grande apprezzamento da parte di tutti!!! Il ballo liscio è un’attività aperta a tutti, per cui venite … sentirete della bella musica e passerete un pomeriggio in allegria!!! L.G. Il Gruppo canoro dell’Acli di Torre Pellice ha visitato la Casa delle Diaconesse nel pomeriggio di domenica nove Dicembre. Dopo un saluto agli ospiti della Casa, e gli auguri per il periodo natalizio, da parte del sindaco di Torre Pellice, Claudio Bertalot, una quindicina di coristi diretti dal signor Piero Giovenale ha proposto una rassegna canora di canti tradizionali. Traspare da questo Gruppo l’intenzione, che proviene dal profondo del cuore, di anteporre all’esibizione canora, fine a se stessa, un messaggio di solidarietà rivolta alla persone anziane; la volontà di far passare un pomeriggio di allegria e spensieratezza agli ospiti del nostro e di altri Istituti della Valle. Accompagnati alla chitarra dalla signorina Beatrice ed alla fisarmonica dal giovanissimo Michel Galletto, il Gruppo ha eseguito brani del loro repertorio tradizionale quali John Brown, l’Edelweis, Susanna e molti altri ancora. Al termine dell’esibizione i membri del coro hanno distribuito agli ospiti presenti in sala, e a quelli che per motivi di salute non hanno potuto lasciare la loro camera, un simpatico dono natalizio. Il Coro ha accettato l’invito di tornare a trovarci nel corso dell’estate 2013. Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 Giorgio Benigno Grazie a tutti voi, che mi avete aiutato a sentirmi a casa qui, mi mancherete! Cari saluti Fran ANNA Ciao a tutti! Io sono Franziska, ho 20 anni e sono la volontaria della Casa delle Diaconesse per l´anno 2012-2013. Vengo da Zell, una piccola città nel sud-ovest della Germania al confine con la Svizzera, tra Friburgo e Basilea. Dopo 13 anni di scuola non volevo subito iniziare gli studi all´università, ma andare all´estero e lavorare in una istituzione sociale. Sono molto contenta: avevo la possibilità di venire in questa struttura e di fare tante esperienze. Il mio lavoro è molto vario. Al mattino porto le bevande agli ospiti e ho tempo da parlare un po´ con loro. Altrimenti vado dai medici, ritiro le medicine dalla farmacia, faccio la spesa per la casa, prendo e riporto gli ospiti a casa e servo a tavola. Nel pomeriggio aiuto l´animatrice Enrica con le diverse attività di animazione. Mi piace tantissimo quando facciamo una gita e andiamo fuori in un altro posto nelle Valli. Così vediamo tanti posti belli, gli ospiti escono un po´ dalla casa e io faccio la conoscenza di luoghi in cui i nostri anziani hanno vissuto. Buon giorno a tutti, mi chiamo Anna, sono nata a Bobbio Pellice e attualmente abito a Luserna San Giovanni. Mi sono sempre sentita cittadina del mondo in qualunque luogo fossi andata a vivere. Così è stato, sposata a vent’anni mi sono trasferita in altre città, questo però non ha mai influenzato il mio credo di Valdese. Ritornata in Valle, ho ripreso alcune delle attività della Chiesa. Dopo una vita lunga 50 anni con mio marito e compagno, ho dovuto arrendermi alla nostra separazione definitiva: no, solo un arrivederci, in quel mondo ancora per noi sconosciuto, ma inevitabile per tutti. Mi sono offerta per fare volontariato nelle strutture Valdesi. Così mi è stato chiesto se volevo dedicare il mio tempo libero del lunedì mattina ad intrattenere gli ospiti della Casa Valdese delle Diaconesse. Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 Ho preso l’abitudine di leggere delle storie dei Valdesi, della nascita di barella doccia (da non dimenticare anche le offerte devolute questo popolo, maltrattato e perseguitato, ma forte nella sua fede. in memoria o finalizzate per questo progetto). Non solo faccio lettura ma anche giochi di tombola, con premi per i primi. Spero che il mio contributo di volontariato sia gradito, in caso contrario chiunque è autorizzato a farmelo sapere: siamo in democrazia o no? Nell’insieme è stata una bella giornata di allegria per tutti, perché ha visto l’affiatamento di un buon gruppo di lavoro, (scherzo!) una giornata di svago e la compagnia di amici e parenti dei Bacioni a tutti. residenti dove con una buona merenda hanno potuto Anna Negrin scambiare due chiacchiere seduti comodamente ai tavolini (gentile concessione della Pro Loco di Prarostino) allestiti in modo grazioso nel salone della Casa per l’occasione. E’ stato bello lavorare per contribuire alla realizzazione di un SALVE A TUTTI… Sono un’operatrice della Casa da qualche anno e ogni volta mi stupisco di come le persone, per quanto abbiano modi di pensare diversi, possano essere unite per il raggiungimento di un obiettivo comune. Qui entra in gioco l’argomento di cui volevo parlare e cioè la “Festa d’Autunno” festa che si è svolta il 27 novembre del 2012, dove con tè, cioccolata calda, svariati tipi di torta, biscotti, pizzette e poi gioco dei palloncini, stima del peso di una enorme zucca, sono stati raccolti dei soldi necessari per l’acquisto di una obiettivo comune tanto importante come il benessere dei nostri ospiti che sembrerà strano sentirlo dire ma fanno, in un modo o nell’altro, parte della nostra vita quotidiana. Colgo quindi l’occasione per ringraziare di cuore tutte le persone che ci hanno aiutato. L’operatrice Chiara B. Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 diecimila chili di foglie. Per una sola goccia di oli essenziali di rosa occorrono 30 rose. Gli oli essenziali giungono alla nostra pelle oppure all'ipotalamo ed il loro messaggio viene trasmesso istantaneamente a tutto il corpo ed alla nostra mente. L'estrazione dell’olio essenziale avviene attraverso diversi metodi: Spremitura...come ad esempio gli agrumi Con solventi...metodo molto utilizzato ma scadente Distillazione in corrente di vapore...metodo migliore, molto più costoso. Conserva le proprietà del l'olio essenziale. Sono oli totalmente naturali e puri. Festa di Primavera Etichetta Il 20 aprile è stata fatta la Festa di Primavera con lo stesso spirito… ma questa volta per “trovare” i soldi per far partire l’attività di aromaterapia. Cioè l’utilizzo di oli con essenze per fare massaggi anche un pò curativi ai nostri ospiti. Malgrado il cattivo tempo la giornata è stata proficua e siamo rimaste tutte soddisfatte! L’aromatologia Qualcuno di voi conosce già il mondo degli oli essenziali... Cosa è un olio essenziale? È l'anima della pianta, quindi energia vitale. Con procedure particolari si possono estrarre e raccogliere i profumi delle piante e dei fiori attraverso minutissime gocce di sostanza oleosa che si trova nelle varie parti della pianta, nelle foglie, nei fiori, nella corteccia, nella radice o nei frutti. Gli oli essenziali sono molto preziosi. Per ottenere un litro di essenze di fiori di arancio occorrono mille chili di fiori. Per un chilo di Melissa occorrono In un prodotto di elevata qualità l'etichetta deve riportare: Il nome botanico esatto della pianta (lavanda vera o lavanda spica, eucalipto citriodora che è antinfiammatorio e eucalipto radiata che è espettorante) Parte della pianta usata (radice, fiore...), l’effetto è molto diverso a seconda della parte che viene utilizzata. Provenienza della pianta, la biochimica di una pianta può variare molto da una regione all’altra. Chemotipo: specificità biochimica data dal terreno o dal luogo dove cresce. Ad esempio abbiamo il timo borneone che ha azione disinfettante e non è adatto ai bambini (dermocaustico), timo linalolo che ha azione disinfettante, va bene per tutti e può essere usato puro sulla pelle. Il prezzo. Gli oli essenziali naturali e puri che provengono da agricoltura biologica o da piante selvatiche non possono essere a buon mercato. Non possono inoltre avere tutti lo stesso prezzo. Gli oli essenziali sono sensibili alla luce e dovrebbero essere confezionati in flaconcini di colore scuro. La data di scadenza non è sempre giustificata. Le essenze ricavate dalle radici ad esempio come accade per il buon vino, tendono ad affinarsi con il tempo. Gli oli ottenuti dalle scorze sono i più delicati perché possono ossidarsi con il tempo. Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 Azione Agiscono per via olfattiva (diffusione)... attraverso le narici l'aroma arriva all'ipotalamo procurando benessere psico/emozionale. A livello fisico localmente sulla pelle puri o diluiti in olio vegetale naturale (massaggi...) Bagni, pediluvi, maniluvi. Gli oli essenziali sono 70 volte più potenti della pianta stessa, quindi molto concentrati, perciò è importante saperli utilizzare. Gli oli agli agrumi sono fotosensibilizzanti quindi non bisogna esporsi al sole dopo averli usati. Alcuni oli essenziali non vanno usati in gravidanza in quanto sono emenagoghi, per contro ce ne sono molti altri che in gravidanza vanno molto bene: lavanda vera, camomilla romana, neroli ecc... Esistono più di 70 oli essenziali, e alcune sinergie di oli come la sinergia balsamica e il giardino della lavanda. Inoltre una grande varietà di oli vegetali puri e naturali, utili per veicolare gli oli essenziali, quali: olio di mandorle, olio di germe di grano, olio di albicocca, olio di jojoba, olio di argan, olio di inophilum calophilum, olio di canapa, olio di sesamo, olio di oenothera, olio di rosa mosqueta. Una parte interessante viene fatta anche dagli idrolati naturali, che sono acque aromatiche che si ottengono per distillazione della piante fresca, insieme all’olio essenziale di cui contengono in diluizione, piccole quantità. Questi preziosi estratti naturali, conservano integre tutte le proprietà della pianta di origine. Possono essere utilizzati puri o diluiti direttamente sulla pelle (ottimo per bambini e anziani). Gli idrolati a disposizione sono: acqua di ginepro (circolazione), acqua di rose (lenitiva, decongestionante), acqua fiori d’arancio (rilassante, calmante), acqua di rosmarino (stimolante, per la concentrazione), acqua di lavanda (calmante, antidolorifica), acqua di menta piperita (decongestionante e purificante, cefalee), acqua di camomilla romana (lenitiva, calmante, disarrossante), acqua di salvia sclarea (lenitiva e antinfiammatoria). Lavanda vera Antinfiammatorio, calmante, sedativo, cicatrizzante Va bene x infezioni cutanee, eczemi, dermatiti, cicatrici, ulcere, piaghe, Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 allergie della pelle, pelli sensibili. Lievemente antisettico, cicatrizzante e rigenerante. Viene usato per i disturbi del sonno. A livello energetico dona armonia ed equilibrio, calma e aiuta a superare i propri schemi educativi e a trovare la strada. Controindicazioni nessuna. Ravensare Come forma di prevenzione invernale o in aiuto in caso di influenza e raffreddore. Lenitivo in caso di herpes (anche per il fuoco di s.antonio con olio vegetale di inophilum calophilum) È l'antivirale più potente, antisettico e antibatterico Utile x le persone che si focalizzano sulle proprie malattie. Controindicazioni nessuna. Arancio È un potente antisettico atmosferico, calmante, sedativo. Stimola gioia e allegria, attiva la creatività e l'intuito e stimola la comunicazione. Il suo impiego deve essere limitato alla diffusione (per esempio per disinfettare l’ambiente durante epidemie di influenza), in quanto essere altamente fotosensibilizzanti. (Può sostituire la scorza nella preparazione di dolci). Cedro dell’Himalaya Utile per lenire pruriti da eczemi, infezioni della pelle anche di origine allergica, antisettico. Disintossicante, cicatrizzante, rigenera le cellule, antistaminico. Per edemi, quindi antiinfiammatorio, decongestionante, riattiva la circolazione sanguigna e linfatica. A livello energetico combatte il nervosismo e contribuisce a far tornare la serenità. Controindicazioni nessuna. Tea tree Antinfiammatorio battericida e cicatrizzante, va bene x herpes, candidosi, vaginite, previene e combatte afte e infezioni gengivali. Contro mal di gola, ascessi ( fare dei gargarismi con 2/3 gocce). In caso di micosi della pelle con un olio vegetale. Controindicazioni nessuna. Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 Ginepro E uno degli oli essenziali più efficaci in caso di artrite. Usato per reumatismi in generale (artriti, poliartriti, dolori articolari) e un ottimo antiinfiammatorio (nevralgie, sciatica, lombaggini, crampi muscolari), attiva la circolazione linfatica e del sangue (ottimo anche nel caso di emorroidi). Armonizza il sistema neurovegetativo (problemi della frequenza cardiaca). A livello energetico scioglie le paure e le preoccupazioni ricorrenti e i brutti ricordi; rafforza la volontà e restituisce coraggio ed energia in caso di malinconia, aiuta a ritrovare l’amore per se stessi nel caso in cui si è perso fiducia e non ci si sente amati. Controindicazioni nessuna. Menta piperita Antalgica, calmante, rinfrescante, battericida, viricida fungicida, stimola la digestione, ottima in caso di nausee e vomito. Va bene per l’emicrania i dolori muscolari e articolari, contusioni, punture di insetti (antalgico e anestetico). A livello energetico calma i temperamenti esplosivi e irritabili, aiuta a mantenere la mente lucida. Controindicazioni: non farne uso prolungato senza l’indicazione di uno specialista. Eucalipto radiata Malattie dell’apparato respiratorio, facilita la respirazione, antisettico, anticatarrale (risulta molto espettorante). Può essere utilizzato per ferite aperte. Rafforza la capacità di concentrazione. Controindicazioni: utilizzare in quantità minima e con gradualità su persone asmatiche. Limone Stimola la mente e la capacità di comunicazione. Potente diuretico,agisce sulla microcircolazione aumentando la resistenza dei capillari antisettico, utile in caso di punture di insetti e per purificare l’aria. Controindicazioni: e foto sensibilizzante e dermocaustico. Giselle Ebouguè Dal secondo quadrimestre di questo anno scolastico il gruppo di "Diaconia Sociale" del Liceo Valdese ha avuto tante attività diverse e una di questa è stata quella di incontrare gli ospiti della Casa delle Diaconesse. Ogni volta che andavamo a un incontro, è stata un’esperienza diversa per ognuno di noi. Abbiamo avuto la possibilità di conoscere persone nuove e sentire le loro storie, le loro avventure, le cose che hanno fatto quando avevano la nostra età, come sono diventate le persone di oggi e come il mondo è cambiato; ma la parte che ci è piaciuta di più era vedere il loro sorriso fin dai primi incontri, perché anche se eravamo persone di generazioni diverse eravamo tutte riunite in una stanza con lo stesso scopo, di divertici e progettare insieme come costruire uno spaventa passeri. Ogni volta che ritornavamo per costruire questo spaventa passeri era sempre un’esperienza diversa, e non era importante chi eravamo o da Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 dove venivamo perché quello che era importante era passare con serenità del tempo insieme e conoscerci meglio. Durante gli incontri tutti lavoravamo insieme in squadra ma il giorno più divertente è stato quando stavamo facendo le braccia e il corpo, arrotolavamo pezzi di giornale e ad un certo punto abbiamo cominciato a giocare a tirarci palle di giornale; quando ci siamo accorti che stavamo giocando tutti insieme, in quel momento non era importante dove e quando eravamo nati o che lingua parlavamo perché allora eravamo tutti ugualmente bambini; sono questi i momenti che non si dimenticano e questi ricordi un giorno saremo noi a raccontarli alle future generazioni . mentre il povero secchio incrinato si vergognava della sua ….. “In questi ultimi due anni, ti ho portato solo metà del mio contenuto, imperfezione e si sentiva mortificato di non poter arrivare a compiere il suo lavoro come avrebbe dovuto, ma solamente a metà… Dopo due anni, di quanto esso considerava essere stato un puro fallimento, il secchio fessurato parlò al portatore d’acqua mentre era presso il ruscello: “Mi vergogno di me stesso, e desidero porgere le mie scuse.” “Perché” chiese il portatore. “Di cosa ti vergogni?” a causa della fessura sul mio fianco ho continuato a perdere acqua lungo tutto il percorso fino alla casa del tuo padrone. Per questo mio difetto, benché tu abbia fatto regolarmente il tuo lavoro, non hai ottenuto da me tutto il dovuto.” rispose il secchio. RACCONTO: “CISTERNE SCREPOLATE” Il portatore d’acqua si rattristò e con un sentimento di compassione Un portatore d’acqua in India aveva due grandi secchi, ognuno di ribattè: “Quando ritorniamo alla casa del mio padrone, ti voglio fare questi pendeva alle estremità di un bastone che appoggiava sul collo. notare i bei fiori lungo il sentiero.” Uno dei secchi aveva una fessura, l’altro invece era perfetto e portava E, quando s’incamminarono lungo il sentiero, il secchio difettoso notò tutta l’acqua che raccoglieva fino alla fine del lungo viaggio che dal i bei fiori selvatici al alto del sentiero e si sentì rincuorato. Ma, pure, ruscello conduceva alla casa del padrone. Il secchio con la fessura alla fine del viaggio portò solamente metà del suo contenuto e si arrivava invece pieno solo a metà. scusò nuovamente con il portatore per il suo fallimento. Per due anni il portatore d’acqua continuò a consegnare Il portatore disse al secchio: “Hai notato che c’erano fiori solamente quotidianamente al padrone un secchio e mezzo d’acqua per ogni dal tuo lato del sentiero? Questo è perché ho sempre saputo del tuo giro. Naturalmente il secchio perfetto era orgoglioso del suo operato, difetto e ne ho approfittato. Ho piantato semi di fiori sul tuo lato del Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 sentiero. Ed ogni giorno mentre ritornavamo a casa tu li hai tre anni, riusciamo a partire di nuovo a breve per il soggiorno marino annaffiati. Per due anni ho potuto raccogliere questi bei fiori per sperando di non dover stare in casa a giocare a carte per sette giorni!! decorare la tavola del mio padrone. Senza di te, proprio così come sei, L’animatrice Enrica egli non avrebbe avuto questa bellezza per abbellire la sua casa.” Anonimo Ho scelto questo racconto perché ognuna/o di noi andando avanti con gli anni ci si sente come il secchio “incrinato”; non riusciamo più a fare tutto quello che facevamo una volta e a volte ci sentiamo mortificati. Ma questo racconto ci insegna che siamo tutti utili e importanti anche se difettosi! Se le forze vengono meno abbiamo altri lati positivi che in gioventù ci mancano come la saggezza, l’esperienza, il vissuto di ognuno/a di noi. L’anziano può dare molto ai giovani, come potete leggere nell’articolo scritto dai ragazzi del collegio nelle pagine di questo bollettino. Le differenze, anche d’età, possono suscitare curiosità, interesse ed essere di reciproco arricchimento. L’animatore, come il portatore dell’acqua, deve far emergere la capacità degli anziani con cui lavora, sottolineando il contributo che ciascuno e ciascuna porta in sé. In questo periodo tutte le attività d’animazione si sono svolte regolarmente tranne le gite di primavera, rese impossibili a causa del tempo. E ora, dopo Notizie in breve Apro con una notizia molto piacevole anche quest’anno il bilancio economico della Casa è stato positivo. Per questo ringrazio tutto il personale. E’ stato riproposto il corso di ginnastica posturale (ginnastica per prevenire il “mal di schiena”) per le operatrici assistenziali perché richiesto con insistenza in quanto ritenuto molto utile. Abbiamo richiesto un contributo del OPM (otto per mille) per l’acquisto della barella-doccia ma con il ricavato della Festa d’Autunno pensata e organizzata interamente dal personale assistenziale siamo riusciti a coprire l’intero importo per l’acquisto di questo importante ausilio. Che cos’è la barella doccia? E’ un eccellente aiuto per fare la doccia ad ospiti non più autosufficienti. E’ possibile spostare il paziente dal letto alla doccia e viceversa senza nessun sollevamento manuale. Comoda per l’ospite e utile all’operatore. Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 ringraziamo per averci tenuto sempre pulito ed in ordine il nostro giardino. Nella prima settimana di giugno è stato organizzato il soggiorno marino per i nostri ospiti e per gli ospiti dell’accoglienza diurna. Ne hanno usufruito otto ospiti e due operatrici. Ve ne parleremo in modo più dettagliato sul prossimo bollettino. Grazie a tutti Loredana Gaydou Quest’anno dopo vari anni si è deciso di apportare un minimo aumento (1 euro al giorno) alla tariffa del centro accoglienza diurna. Come potete vedere dal depliant al fondo del bollettino. Ė in progetto per il 2013 di fare un filmato per far conoscere le 4 Opere del Coordinamento Opere Valli di cui facciamo parte. Verrà il regista Enrico Venditti a filmare alcuni momenti salienti della vita della Casa. Sicuramente verranno fatte delle riprese anche durante la Festa della Casa il 30 giugno. Nel mese di maggio abbiamo dovuto far sostituire le funi dell’ascensore e per un’intera giornata non è stato possibile utilizzarlo; ma, grazie alla collaborazione del personale, dei tecnici della ditta e degli ospiti non ci sono stati problemi rilevanti e tutto è andato per il meglio. Nel mese di maggio sono venuti due ragazzi di Torre Pellice, Alice e Giovanni, a prestare un po’ del loro tempo alla Casa come volontari. Siamo stati molto contenti della loro venuta e ci auspichiamo che possano venirne altri. Anche perché oltre all’aiuto danno una sferzata di gioventù. Ha invece terminato il suo anno di volontariato Kurt, che Per la legge sulla Privacy i nominativi dei donatori non potranno più essere pubblicati su Riforma. Verranno quindi divulgati sul nostro bollettino. Doni dal 01/01/2012 al 31/12/2012 IMPORTO 10.00 DOVE CHI Taranto TRANI ANNA 14.00 Torre Pellice 15.00 Prarostino Torre Pellice 20.00 Luserna S.G. Villar Pellice POET LUISELLA PONS COSTANZA CHAUVIE GIULIO E ORLINA BOUNUS, BERTALOT CHARBONNIER AMILDA DEDICHE Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 Torre Pellice Bari DEODATO ELENA MAURIN MARIE FRANCE VIGLIANO EVELINA Luserna S. G. MALAN ENRICA Luserna S.G. POLLO BRUNA Torre Pellice BACHI CARLA Torre Pellice 25.00 Torre Pellice Luserna S.G. PONS ELVIRA Torino RAGNI A. MARIA Vicenza RAGNI MIRELLA TRON ADA WINKELMANN ERIKA BELLORA A. MARIA Torre Pellice PONS ELVIRA Pinerolo TRON ENRICA QUATTRINI 51.00 Torre Pellice NOVENA OLIMPIA Torino EYNARD ARNOULET FLORENTINE CARDILLI GUARIENTO FELICINA Torre Pellice CHAUVIE OLGA Milano GAY FRANCO JON SCOTTA LILIA Torino Torino GAY MARCELLA CORIASCO GIOVANNI GIANOTTI ERMINIA Luserna S.G. RIVOIRA ERICA Torino MONNET IDA MARIANI GRAZIELLA Chieri GHIRAVELLO ROSSO VALERIA Pinerolo BALMA ELSA Torino TURIN MATILDE BIANCO SCROPPO PIERINA SARETTO UGO E ALFONSINA 30.00 Torre Pellice 40.00 Torre Pellice 50.00 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 Torre Pellice Luserna S. G. Luserna S. G. Torre Pellice ROSTAN LUCILLA MATHIEU VOLA LUCIANA 60.00 Torre Pellice, TOSCANO ELENA E RENATO 80.00 Torre Pellice POET DINA 100.00 IN RICORDO DI FIORENZO GARDIOL Pinerolo 120.00 Torre Pellice COMBA GIOVANNI, MESSINA MONIQUE 150.00 Torre Pellice COMBA ALDO 200.00 Torino PROCHET LODOVICO 248.00 Pinerolo GAY EYNARD GIULIANA 300.00 Luserna S. G. DAVITE FRANCO 500.00 Torre Pellice SOCIETA’ DI CUCITO 1500.00 Torre Pellice FARMACIA IN RICORDO DI WINKELMANN LIDIA Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 IMBERTI 1600.00 Pinerolo GIRAUD MIRANDA Ricordiamo che se alcuni donatori non ricevono il ringraziamento per posta è perché non eravamo forniti dell’indirizzo. UN’OSPITE SI RACCONTA Una nostra ospite, la sig.ra Wanda Gardiol, ha aderito al progetto “Salviamo le memorie”. Storie narrate e raccolte in Val Pellice. Percorso di narrazione autobiografica e biografica promosso dal Comune di Torre Pellice nell’ambito del progetto “Servizio Civico Volontario per le persone anziane” e con la collaborazione dell’associazione “La banca del tempo”. Ecco uno stralcio del suo racconto… “Sono nata il 21 settembre del 1921 a San secondo. Mio padre faceva falegname, aveva un lavoro, ma poi nel periodo fascista, non avendo la tessera del Fascio, lui era un acerrimo antifascista, venne licenziato. Andò in Francia ma in modo clandestino passando per il Colle delle Croce. Io e la mamma invece rimanemmo a S. Secondo e lo raggiungemmo in un secondo momento. Siamo tornati in Italia quando avevo sette-otto anni. Non ricordo nulla di quel periodo. I primi ricordi sono della mia casetta a Prarostino, dopo il ritorno dalla Francia. Qui mi ricordo che giocavo con un bambino; io gli ho insegnato il francese e lui mi ha insegnato il “prusinen". Poi ho iniziato ad andare a scuola. Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 Piu in là con l’età sono andata a lavorare alla RIV di Villar Perosa. Svolgevo un lavoro pesante ma a me piaceva. Qui ho conosciuto mio marito, un partigiano. Mi sono sposata nel ’46. E’ nata la mia prima figlia, ho continuato a lavorare … poi con la nascita della seconda mio marito mi ha detto di rimanere a casa ad occuparmi di loro, della casa, della famiglia. Quando lavoravo a Villar Perosa mi ero messa ad aiutare i partigiani, non ero però partigiana combattente. Aiutavo i gruppi di Prarostino. Portavo le provviste. Ho anche aiutato il gruppo della Val Chisone, di cui faceva parte mio marito. Nel ’43 vengono i tedeschi a casa mia; io avvisata riesco a scappare in montagna. Prendono però in ostaggio mia madre e mio fratello più piccolo. Decido di consegnarmi chiedendo che vengano rilasciati i miei famigliari. Vengo arrestata. Il mattino seguente ci portano al carcere di Saluzzo. Eravamo in sei donne in una cella piccola. Avevamo paura di parlare per paura che tra di noi ci fosse una spia. Un tedesco mi porta una giubba da riparare e io per far passare il tempo l’ho cucita e scucita piu volte! Mia madre si rivolse al pastore perché intercedesse a mio favore. Si recò a Saluzzo in bicicletta per ottenere la mia liberazione e infatti il mattino seguente vengo rilasciata. Sono rimasta in prigione meno di un mese. Uscita dalla prigione non sapevo come fare per ritornare a casa… treni non ce n’erano, sulle strade c’erano solo camion di soldati tedeschi… allora mi incammino e piano piano arrivo a Cavour! Finalmente un camion, che trasportava mele, mi porta fino a ponte Chisone. Da lì sono andata a piedi fino a Miradolo attraverso i boschi. Non sapevo che c’era coprifuoco…! Sono arrivata a casa e mia madre appena mi ha vista è svenuta! Ho ripreso a lavorare alla RIV ma avevo sempre soldati fascisti che mi controllavano. Ho chiesto allora il trasferimento a Cimena. Anche qui ho aiutato i partigiani. Molti anni più tardi ho voluto ritornare a Cimena a vedere i posti in cui avevo lavorato, ho dovuto chiedere a delle persone anziane perché i giovani non ne sapevano nulla!” Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 Wanda Gardiol la cucina. Sergio, Riccardo per la manutenzione. Maura per la segreteria. Franziska, Anna, Kurt, Alice e Giovanni come volontari. Fernanda come borsa lavoro. Il Comitato è così composto: Giorgio Benigno (Presidente di Comitato); Attilio Sibille (Vice Presidente); Roberta Avondetto; Renata Negrin; Maria Enrica Poli; Anita Tron. POTETE FARE LE VOSTRE OFFERTE ALLA CASA: ANNUNCI Vendesi o Affittasi in Pomaretto un alloggio di nostra proprietà composto da tre camere, cucinino e cantina. Situato in un condominio al quarto piano nel centro del Paese. Cerchiamo LIBRI e OGGETTI VARI per il nostro mercatino della Festa annuale Grazie Grazie per il lavoro svolto presso la Casa alle operatrici e operatori: Chiara, Loredana, Wanda, Patrizia, Marina, Roberta, Enrica, Rossella, Maria, Morena, Renata, Roberta, Karina, Orietta e Manuela per l’assistenza. Roberta, Elisabetta, Graziella, Paola, Gianna e Katia per c/c bancario n° 1000/3480 intestato a “CSD – Casa Valdese delle Diaconesse”, aperto presso l’Istituto Bancario San Paolo di Torino – Agenzia di Luserna San Giovanni (Cod. ABI 1025, Cod. CAB 30600); codice IBAN IT81 Z030 6930 6011 0000 0003 480 BICBCITITMM il nuovo numero di c/c postale: n° 4222816 intestato a “C.S.D. Casa Valdese delle Diaconesse” oppure a mezzo versamento direttamente alla Casa. LE OFFERTE SONO DEFISCALIZZABILI A RICHIESTA L’importo devoluto può essere detratto nella dichiarazione dei redditi. A tal fine, comunicandoci i dati anagrafici comprensivi di codice fiscale, sarà consegnata la ricevuta attestante l’avvenuto versamento. Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 C.S.D. – Casa Valdese delle Diaconesse Viale Gilly 7 10066 Torre Pellice tel. 0121-952811 fax. 0121-952818 e mail: [email protected] sito web: www.diaconiavaldese/casadiaconesse.org Si ringraziano tutti coloro che fanno delle donazioni alla Casa. Se potete visitate il nostro sito e dateci dei suggerimenti: www.diaconiavaldese/casadiaconesse.org DEPLIANT cd Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 5PM Nel 1993 le Chiese Valdesi hanno deciso di avvalersi della legge e di accedere alla riscossione del 8PM dell’IRPEF. Nel prendere questa decisione il Sinodo ha fissato però un criterio guida. Ha stabilito che la somma ottenuta non fosse utilizzata per fini di culto, non servisse cioè al mantenimento dei pastori e delle attività culturali della Chiesa, ma unicamente per progetti di natura assistenziale, sociale e culturale e che una quota corrispondente al 50% (dal 2013) dell’importo totale fosse riservata a progetti nei Paesi in via di sviluppo, in collaborazione con organismi internazionali, religiosi e laici. Presso OPM informa troverete le notizie aggiornate sui progetti finanziati negli ultimi anni, mentre i rendiconti Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013 Bollettino della Casa Valdese delle Diaconesse – Giugno 2013