Addio a Gaetano Berretta Parcheggi a pagamento

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Addio a Gaetano Berretta Parcheggi a pagamento
L’Unione Sarda 25 marzo 2014
Quartu Sant’Elena
Addio a Gaetano Berretta
L'ex sindaco democristiano si è spento ieri a 92 anni - Cinquant'anni in politica, parlamentare, ventun
anni fa disse no al Carrefour
Il 14 aprile avrebbe compiuto 93 anni. Il cuore, malandato da tempo, non gliel'ha permesso. Ieri mattina è
morta una delle personalità che più hanno contraddistinto la vita politica cittadina e non solo, durante tutta
la prima Repubblica: l'ex sindaco Gaetano Berretta. I funerali si terranno domani alle 15.30 nella basilica di
Sant'Elena.
Democristiano della primissima ora, Berretta è stato il primo parlamentare quartese: tra il '63 e '68 è stato
deputato, sicuramente il più prestigioso degli innumerevoli incarichi che ha ricoperto in oltre cinquant'anni
d'attività politica. Nel '48, prime elezioni in età repubblicana, è il consigliere comunale più votato. Quattro
anni dopo arriva il primo salto: l'ingresso in Consiglio provinciale e successivamente nella Giunta provinciale
come assessore all'Igiene e Sanità. Materia di sua competenza, dato che Berretta è medico: dal '51 ricopre
il ruolo di ufficiale sanitario che manterrà fino al '79. Alla fine della legislatura in parlamento, nel '68 rompe
con la Dc e alle elezioni comunali presenta una propria lista, lo Scudo di Quartu, che riscuote un ampio
successo. Dopo un breve passaggio nei socialdemocratici, rientra nella Dc nel '79. In quell'anno, nella
storica sezione di via Parrocchia, subisce un attentato: un folle armato di pistola gli spara al collo. Nell'88
rientra in Consiglio comunale e in Giunta. Tre anni dopo è eletto sindaco: si dimette nel '93 ufficialmente
per motivi di salute. «In realtà» spiegò a posteriori, «mi opponevo al progetto del Carrefour». Due anni fa
venne premiato dai presidenti del Senato e della Camera come ex parlamentare ultranovantenne.
«Con la morte del dottor Berretta va via un pezzo di storia importante della nostra comunità», commenta il
sindaco Mauro Contini. «Era per me un piacere in ogni appuntamento politico importante, confrontarmi
con lui sui temi più disparati e ricavarne dei punti di vista sempre utili e importanti». Un uomo di un'altra
epoca, lo definisce l'ex sindaco e attuale consigliere regionale Gigi Ruggeri: «Aveva attraversato il tempo
della guerra e aveva costruito senza partire da una dote. Guardava con consapevolezza i tempi moderni che
aveva contribuito a far arrivare». Numerosi gli attestati di stima: il primo è quello dell'assessore alla
Pubblica istruzione Carlo Melis, figlioccio di cresima e amico intimo di Berretta: «La sua scomparsa ci
addolora fortemente e richiama alla mente un suo percorso di vita condotto all'insegna delle attività
politiche e sociali, cui non si è mai sottratto anche nei momenti più difficili».
Giovanni Manca di Nissa
Parcheggi a pagamento, Contini: «Cercheremo un compromesso»
Dopo le dichiarazioni del ministero sulle multe
Non piacciono a nessuno, scoraggiano la sosta, scatenano polemiche, e la caccia in borsetta per scovare la
moneta latitante. Dopo le proteste per il raddoppio della tariffa oraria nella zona A cittadina, le strisce blu
sono di nuovo oggetto di discordia. Non tra cittadini e amministrazione, stavolta, ma tra quest'ultima e il
ministero dei Trasporti. Il sottosegretario Umberto Del Basso De Caro ha definito il pagamento in misura
insufficiente una semplice «inadempienza contrattuale». Quindi, non meritevole di multa, tutt'al più del
saldo della tariffa non corrisposta.
Tra le proteste dei sindaci di tutta Italia, ieri è intervenuto anche il primo cittadino di Quartu, Mauro
Contini: «La posizione del ministero merita senz'altro un approfondimento, per le implicazioni che
comporta per i cittadini e per le stesse amministrazioni comunali, le strisce blu nascono per garantire una
rotazione nei parcheggi ed evitare che gli stessi veicoli rimangano troppo a lungo negli stalli». Per quanto
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preziosa per le casse comunali, la multa è impopolare e severa.
«Come cittadino mi rendo conto di quanto sia irritante subire una sanzione per un ritardo», ammette il
sindaco, «per questo chiederò alla società concessionaria e ai nostri uffici di chiarire la situazione normativa
e individuare eventuali soluzioni che siano da compromesso tra le esigenze degli utenti e la necessità di
garantire la rotazione nei parcheggi».
Clara Mulas
Cantiere infinito
Sicurezza, giovedì il summit in Provincia
Un vertice per discutere della messa in sicurezza di via Dell'Autonomia Regionale Sarda e per decidere le
contromisure da prendere immediatamente. È fissato per giovedì l'incontro tra il commissario straordinario
della Provincia Pietro Cadau, il sindaco di Quartu Mauro Contini e i tecnici del Comune.
I nodi da sciogliere sono diversi. Prima di tutto c'è da discutere dei tempi di attuazione del progetto di
messa in sicurezza, i cui lavori spettano al Comune. La manutenzione ordinaria e straordinaria dell'arteria è
invece compito della Provincia. La segnaletica è cancellata e carente in più punti così come in altri mancano
gli attraversamenti pedonali e le persone sono costrette a passare da una parte all'altra della strada senza
nessuna sicurezza tra le auto che sfrecciano ad alta velocità. Un altro dei tarli di questa strada, è infatti
proprio la mania degli automobilisti di spingere troppo il piede sull'acceleratore. Per questo la scorsa
estate, proprio all'altezza dei due incroci più pericolosi di via Is Pardinas e via Dei Pittori Europei, il Comune
aveva installato i box velox, rilevatori del traffico e della velocità che avrebbero dovuto dare un quadro
della situazione di pericolosità nella zona. Purtroppo però le colonnine erano state divelte e gettate in
cunetta.
Altra nota dolente è quella delle fermate del Ctm. Sistemare le pensiline in una strada così stretta è
impossibile così i passeggeri attendono in cunetta senza nessuna protezione e la sera scendono
dall'autobus in una strada avvolta nell'oscurità. (g. da.)
Stanziato oltre un milione ma i lavori sono fermi
Il rimpallo di responsabilità sulla manutenzione va avanti da molti anni
Il progetto per la messa in sicurezza di via dell'Autonomia Regionale Sarda è pronto da tempo. Prevede la
realizzazione dell'impianto d'illuminazione e la costruzione dei marciapiedi e di due rotatorie negli incroci
più pericolosi, all'altezza di via San Martino e di via dei Pittori Europei.
La Regione ha stanziato anche i fondi: in tutto un milione e duecentomila euro. I soldi arrivano
dall'assessorato ai Lavori pubblici che aveva inserito via dell'Autonomia Regionale tra le strade d'interesse a
livello isolano, perché consente di collegare la litoranea per Villasimius alla nuova statale 554. Nonostante
l'arteria sia provinciale, in base a un accordo siglato tempo fa tra gli enti interessati, dovrà essere il Comune
a eseguire i lavori che, però, tardano a partire. Così, nel frattempo, si muore in quella che è la strada più
trafficata della campagna quartese, del tutto priva di lampioni, disseminata di incroci a raso e dove i
residenti sono costretti ad aspettare l'autobus ai bordi di una carreggiata stretta e a una sola corsia per ogni
senso di marcia.
«Non ci siamo fermati», assicura l'assessore comunale alla Viabilità Stefano Lilliu, «abbiamo fatto il bando
per l'affidamento della progettazione e siamo prossimi a firmare la convenzione con il progettista. Prima di
questo è stato necessario portare avanti uno studio di fattibilità». Il passaggio di consegne dei lavori dalla
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Provincia al Comune, risale a poco più di un anno fa. Fino ad allora è stato un continuo rimpallarsi delle
competenze. Già nel 2004 Provincia e Comune avevano raggiunto un accordo per la sistemazione
dell'arteria, per un totale di poco più di due milioni e mezzo di euro. Erano previsti lampioni, marciapiedi e
non due ma quattro rotatorie negli incroci principali. I costi erano così ripartiti: il 50 per cento lo avrebbe
finanziato la Regione con i fondi nazionali per la sicurezza stradale, il 33 per cento la Provincia e il 17 per
cento il Comune che si sarebbe dovuto occupare dell'impianto d'illuminazione. Tutto però si era risolto con
un nulla di fatto.
«Noi», aggiunge Lilliu, «abbiamo potenziato tutti gli stop nelle strade che sbucano su via dell'Autonomia e
abbiamo rafforzato la segnaletica verticale». La manutenzione della segnaletica sulla strada principale è
invece competenza provinciale. «Sulla questione», sostiene il commissario straordinario della Provincia
Pietro Cadau, «preferisco aspettare l'esito dell'incontro di giovedì con il Comune per capire cosa occorrerà
fare».
Giorgia Daga
Una strada maledetta disseminata di croci
Racconta storie di vite spezzate, via dell'Autonomia Regionale Sarda. Storie di bambini, ragazzi e adulti,
spazzati via da scontri frontali o mentre aspettavano l'autobus, in una strada conosciuta purtroppo per la
sua lunga scia di sangue. Dall'incrocio con via Leonardo da Vinci fino a Sant'Isidoro è un susseguirsi di croci,
ritratti, fiori lasciati da chi è rimasto a piangere le vittime della strada.
Il più giovane aveva appena quattro anni. Due anni fa, era il febbraio del 2012, periodo di feste e di
carnevale, il bimbo era stato sbalzato fuori dal finestrino nell'urto tra una Matiz e una fiat Punto. Era stato
trasportato in coma all'ospedale Brotzu dove aveva lottato per diversi giorni, prima di arrendersi. E poi c'è
Davide, il ragazzino del liceo, tifosissimo del Cagliari, che un giorno di dieci anni fa aspettava l'autobus alla
fermata all'altezza di via Dei Pittori Europei. Stava andando a scuola ma non è mai arrivato dai suoi
compagni: un automobilista aveva perso il controllo dell'auto travolgendo il ragazzo. Oggi c'è una croce a
ricordarlo. Nel 2010, il giorno dell'Epifania, la morte si era presa due cugini di 40 e 31 anni, anche loro
convolti in uno scontro frontale.
Tornando indietro al 1995, all'altezza del ponte di Sant'Isidoro, aveva perso la vita un altro giovane. Era in
auto con la sua fidanzata quando, per evitare un cane che attraversava, era andato fuori strada e per lui
non c'era stato scampo. Domenica all'alba le ultime due croci: all'incrocio con via San Martino ci sono un
pezzo di parafango e una scia di vetri rotti a ricordare la morte di Stefano Zucca e di Giuseppe Etzi. (g. da.)
Strage senza colpevoli, inchiesta già archiviata
Niente autopsia su Etzi e Zucca, migliorano i ragazzi feriti
Non sono in grado di parlare con gli inquirenti Salvatore Ciccu e Felice Lianas, i ragazzi usciti malconci ma
miracolosamente vivi dal drammatico incidente avvenuto all'alba di domenica in via dell'Autonomia
regionale a Quartu in cui sono invece morti Stefano Zucca (43 anni, di Cagliari) e Giuseppe Etzi (39, di
Quartu). I due giovani di Settimo San Pietro, ricoverati al Marino e al Brotzu, stanno ancora troppo male. E
anche se non sono considerati in pericolo di vita, i medici non hanno ancora sciolto la prognosi.
I FERITI I carabinieri della Compagnia di Quartu, al comando del capitano Raffaele Cossu, dovranno dunque
aspettare almeno qualche giorno per sentire il loro racconto. E per riuscire così a ricostruire con esattezza
cosa è avvenuto attorno alle 5 del mattino dell'altro ieri, quando la Toyota Yaris su cui viaggiavano Etzi e i
due feriti si è scontrata con la Lancia Y di Stefano Zucca che stava uscendo da una stradina laterale. Un
botto spaventoso e violentissimo, con le due auto che sono state scaraventate impazzite sessanta metri più
in là rispetto al punto d'impatto. Ridotte a un informe ammasso di rottami in mezzo a cui i primi soccorritori
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hanno pensato di non poter trovare nessuno ancora in vita.
INCHIESTA ARCHIVIATA Stabilire l'esatta dinamica è importante. Ma non più per eventuali risvolti penali. Il
fascicolo aperto in Procura a Cagliari dal sostituto di turno Rossana Allieri verrà infatti archiviato. Entrambi i
conducenti dell'auto sono morti, per cui se anche si riuscisse a stabilire una responsabilità chiara da parte di
uno dei due non servirebbe a nulla. Ed è per questa ragione che ieri mattina il pm ha rilasciato il nulla osta
per la restituzione delle salme di Etzi e Zucca alle rispettive famiglie, non ritenendo necessario neanche
procedere a un esame esterno dei corpi. Concludere i rilievi e accertare una volta per tutte come siano
andate le cose ha invece il suo peso nella questione risarcimenti, resa ancora più ingarbugliata dal fatto che
entrambe le auto coinvolte non avevano alcuna copertura assicurativa. Un fenomeno quest'ultimo che a
quanto pare sta diventando ormai sempre più diffuso, probabilmente anche a causa della crisi economica.
LA TRAGEDIA Al momento dunque resta ferma la prima parziale ricostruzione fatta a caldo dai militari, che
non dovrebbe comunque subire troppi aggiustamenti. Faceva ancora buio e la Yaris procedeva a velocità
sostenuta lungo il rettilineo di via dell'Autonomia regionale quando, da una strada laterale, la via San
Martino, è improvvisamente sbucata la Lancia Y condotta da Stefano Zucca. L'urto è stato inevitabile
quanto devastante. Sull'asfalto neanche un piccolo segno di frenata. Dopo la carambola le due auto hanno
proseguito la loro corsa sull'asfalto per sessanta metri, finendo poi sul ciglio della carreggiata. L'utilitaria su
cui viaggiavano Etzi e i due ragazzi di Settimo si è capovolta, mentre la Lancia in cui c'era il barista
cagliaritano è rimasta con le ruote sull'asfalto ma completamente distrutta su una fiancata.
I SOCCORSI Terribile la scena che si sono trovati di fronte i primi soccorritori. Il boato, simile a un tuono
sinistro, è stato sentito distintamente dagli abitanti dei palazzi di via dell'Autonomia. Alcuni si sono subito
precipitati in strada per capire cosa fosse accaduto, mentre sulla scena della strage già si erano fermati i
primi automobilisti. Poi il solito sconvolgente rito di sempre: l'arrivo a sirene spiegate dei carabinieri del
Nucleo radiomobile, delle ambulanze del 118 e dei mezzi dei Vigili del fuoco. Salvatore Ciccu e Felice Lianas
sono miracolosamente vivi. Ma per i due conducenti purtroppo non c'è più nulla da fare.
Massimo Ledda
Monserrato
«Palasport del Cus, il Comune è in regola»
«Mi stupisce che il Cus ritenga il Comune inadempiente anche perché è un'accusa del tutto infondata». È la
replica del sindaco Gianni Argiolas in risposta al presidente del Cus Adriano Rossi che accusava
l'amministrazione di non aver pagato l'affitto del Palasport della cittadella universitaria venendo meno al
protocollo d'intesa firmato dalle parti.
Il primo cittadino precisa: «In seguito alla richiesta del Cus di modificare dell'accordo per integrare le spese
di apertura e pulizia dell'impianto, abbiamo manifestato la nostra disponibilità ad accettare il riesame delle
cifre e stiamo ancora aspettando la risposta dal Cus».
Questo spiegherebbe il perché non sia ancora avvenuto il pagamento del canone di affitto da versare al Cus
per conto delle squadre di basket e volley di Monserrato. «Abbiamo sempre agito con serietà e nella piena
correttezza», chiude il sindaco Gianni Argiolas. (f.z.)
Il Pd è sempre più spaccato: «Noi renziani messi da parte»
- Dessì, Espa e Rocca contestano la Giunta sul piano urbanistico
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Si allarga la spaccatura nel Partito Democratico di Monserrato. Adesso i consiglieri comunali fanno
quadrato attorno al capogruppo Antonio Dessi e lo difendono dalle accuse mosse nei giorni scorsi da altri
esponenti della maggioranza di centrosinistra e dal segretario cittadino del suo stesso partito (Michele Di
Dino).
Il caso politico ruota attorno al piano particolareggiato del centro storico: la sua approvazione sarebbe un
successo per la giunta del sindaco Gianni Argiolas e per l'assessore Antonio Sarigu, anche loro del Pd.
Eppure proprio da Dessì, e adesso anche dal resto del gruppo in Aula, arrivano le critiche alla Giunta.
I CONSIGLIERI DEL PD Ignazio Espa e Roberto Rocca si schierano con Dessì: «Al segretario del Pd Michele Di
Dino vogliamo ricordare che Matteo Renzi ha vinto il congresso nazionale, portando un'innovazione che
riguarda pure Monserrato se è vero che anche in città alle primarie ha prevalso l'attuale Capo del Governo.
Nessuno può nascondersi dietro il fatto che il gruppo del Pd non voglia approvare Puc e piano
particolareggiato del centro storico: auspichiamo un documento di programmazione urbanistica a misura di
cittadino».
IL PARTITO «Di Dino non coglie la gravità della situazione - continuano Dessì, Espa e Rocca - in tre anni
l'assessore del Pd Ilaria Mulas si è dimessa sbattendo la porta, così come il capogruppo dell'Idv Emanuele
Atzeni, il capogruppo dei Rossomori Carlo Diana, il presidente della commissione Antonio Atzori e il
capogruppo dei Socialisti Sandro Milia. Ci risulta inoltre che l'attuale capogruppo dell'Idv, Luciano Rossetti,
abbia intenzione di autosospendersi». Parole che testimoniano una situazione non proprio felice all'interno
della maggioranza. Su questo punto Dessì è tagliente: «Alla luce di tutto questo il segretario pro tempore
ha intenzione di affermare che esiste ancora una maggioranza? Pronti a verificarlo».
PUC I consiglieri del Pd sono pronti comunque a trattare su Puc e piano particolareggiato, ma pongono
alcune condizioni. «Prima del voto - spiegano Dessì, Espa e Rocca - vogliamo sapere se stiamo approvando il
Piano particolareggiato del Centro storico condiviso già nel 2010 oppure se si sta proponendo un
documento totalmente innovato. Occorre chiarezza: se fosse un documento nuovo, come pare, avremmo
riserve». Espa si difende poi dalle accuse di assenteismo: «Me l'ha detto Mario Argiolas, che pur dicendo di
essere in maggioranza, ha rifiutato di firmare il documento che ha portato Antonio Sarigu in Giunta».
Federico Zucca
Selargius
«Un cavalcavia all'incrocio con la statale»
- Nella via Roma
Si deciderà nei prossimi giorni il futuro del tratto della statale 554 nel territorio di Selargius. C'è in
programma un tavolo tecnico tra il Comune e i vertici dell'Anas: l'amministrazione di via Istria dovrà
indicare quale dei progetti alternativi alla sistemazione del guard rail proposti dall'Anas, sia il migliore per
l'incrocio tra via Roma e la statale. In origine la Regione aveva proposto la sistemazione del guard rail,
suscitando le proteste di maggioranza e opposizione: in quel modo si sarebbe isolata la zona industriale e
costretto chi usciva e entrava a Selargius a compiere lunghi giri. Perché a lavori conclusi le auto in uscita da
via Roma avrebbero avuto soltanto la possibilità di svoltare a destra verso Quartucciu ma non di proseguire
diritte verso Settimo e Sinnai. Per immettersi da Selargius verso Settimo e Sinnai e verso la statale in
direzione Cagliari, l'alternativa sarebbe stata passare per via Torrente. All'incrocio con via Trieste, invece
sarebbe dovuto sorgere un nuovo svincolo con rotatoria e cavalcavia. Recentemente il sindaco Gian Franco
Cappai aveva incontrato l'Anas per chiedere quanto già deliberato dal Consiglio comunale: una revisione
del progetto che consenta di attraversare la statale per raggiungere la zona industriale e la strada per Sinnai
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magari grazie a un cavalcavia. Recentemente sono stati concessi al Comune i finanziamenti per tre rotatorie
più piccole. Settecentomila euro saranno destinati all'intervento per il rondò all'altezza dell'ospedale
Brotzu. Due milioni invece per le due piccole rotatorie all'incrocio con Is Corrias.
Giorgia Daga
Quartucciu
Il mercatino rionale sarà riorganizzato a giugno
Slitta a giugno la riorganizzazione del mercatino rionale del lunedì. Per ridurre i disagi di residenti e
automobilisti il Comune ha deciso di concentrare le bancarelle nei parcheggi in via Pertini e nella parte della
strada davanti al museo in costruzione. Così sarà liberata via Segni, che resterà aperta al traffico, e anche i
residenti potranno tranquillamente entrare e uscire di casa. «La trafila per il trasferimento è un po' lunga»,
spiega l'assessore al Commercio Giovanni Secci, «abbiamo già iniziato a tracciare la nuova segnaletica ma
ora occorrerà assegnare i posteggi. Crediamo che con la nuova organizzazione il mercato possa fare un
salto di qualità e che concentrare le bancarelle all'inizio di via Pertini sia la scelta giusta».
In origine il mercatino era in via Salvo D'Acquisto. Il recente trasloco in via Pertini è stato necessario anche
per i lavori sul ponte del rio Is Cungiaus: i cantieri sono stati aperti prima di Natale ma i lavori sono
fermi. (g.da.)