Rassegna Stampa Circolo PD L`Unione Sarda 20

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Rassegna Stampa Circolo PD
L’Unione Sarda 20 aprile 2014
Quartu Sant’Elena
Diciottomila residenti dimenticati dal Comune
Da Margine Rosso a Geremeas assenti i servizi pubblici
La ritirata “suona” ormai da diversi anni: prima la guardia medica turistica, poi via via il distaccamento dei
vigili urbani, il centro d'aggregazione sociale e la Circoscrizione. Nel litorale la popolazione cresce, ma i
servizi pubblici sono sempre meno. Le prossime elezioni europee saranno l'ennesimo appuntamento con le
urne senza un ufficio comunale in grado di fornire i duplicati delle tessere elettorali. Per i diciottomila
residenti da Margine Rosso a Geremeas erano garantiti fino a quattro anni fa, ma anche lo sportello dello
Stato civile è stato soppresso: rivolgersi al Municipio di via Eligio Porcu.
LA CANTONIERA Il Comune ha promesso da tempo un'inversione di marcia. C'è l'accordo con la Provincia
che ha concesso in comodato d'uso gratuito la cantoniera di Flumini. Innanzitutto servirebbero urgenti
lavori di ristrutturazione. «Di recente abbiamo fatto un sopralluogo assieme alla Provincia», spiega
l'assessore al Patrimonio e valorizzazione della fascia costiera, Gabriele Marini, «stiamo quantificando
quanto serve per poter rendere utilizzabile l'edificio». Per il momento l'edificio è in stato d'abbandono. C'è
stata qualche intrusione e nel cortile erbacce e rifiuti si stanno pericolosamente accumulando.
GLI UFFICI La cantoniera dovrebbe ospitare i nuovi uffici dello Stato civile, ma anche la guardia medica
turistica. Anche su questo fronte c'è un accordo con la Asl, ma senza locali messi a disposizione dal Comune
è destinato a restare lettera morta. Un tempo c'era il centro d'aggregazione “Fludiqua” in via Oceano
Pacifico: era sufficiente per ospitare il parlamentino della Circoscrizione, gli uffici comunali decentrati e
numerose attività per giovani e anziani. I proprietari, però, non hanno rinnovato il contratto d'affitto al
Comune.
LA CASERMA Anche sul fronte del presidio delle forze dell'ordine non mancano le richieste da parte degli
abitanti del litorale. Soltanto per i mesi estivi è operativa la caserma dei carabinieri: più di tremila firme
raccolte in una petizione non sono servite a ottenere che la loro presenza divenisse stabile tutto l'anno.
Quello dei vigili urbani, invece, è stato sperimentato soltanto per due anni per poi essere eliminato.
IL MERCATINO L'unico passo in avanti sul fronte dei servizi riguarda la costruzione del mercatino di via
dell'Autonomia regionale sarda. In estate dovrebbe accogliere le bancarelle dei coltivatori di “Campagna
amica”. I lavori sono in corso e a breve le piazzole dovrebbero essere sistemate.
Giovanni Manca di Nissa
Si riducono anche i bus: eliminata la linea 2Q
Una linea del Ctm in meno. Persino sul fronte del trasporto pubblico, il litorale ha subito una sforbiciata. A
fanne le spese è stata la corsa del 2Q che collegava piazza Santa Maria degli Angeli a Flumini con il
capolinea di via Brigata Sassari in centro. Nel 2008 era stato deciso di sacrificarla per potenziare le
frequenze delle altre due linee che servono la costa: Pf (diretta a Cagliari) e l'1Q (per Quartu). Quest'ultima,
però, all'altezza di Flumini svolta in via dell'Autonomia regionale sarda e prosegue per la provinciale di
S'Ecca S'Arrideli e Pitz'e Serra. Le località che danno verso il mare tra Sant'Andrea e Margine Rosso sono
state di fatto tagliate fuori da qualsiasi collegamento diretto con il centro di Quartu. La linea del Pf, che
passa per la litoranea, in città non va oltre via San Benedetto. Gli abitanti delle zone non più servite dalla
corsa hanno organizzato manifestazioni e raccolte di firme per riavere la linea del 2Q. (g. mdn.)
Un bando per gestire gli impianti sportivi in città
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Se va bene, sono vecchi e rovinati. Quando va male, sono inagibili. E due, anche tre società per volta
devono convivere in spazi e orari ristretti. Il problema di molte realtà sportive cittadine, la penuria di
impianti, potrebbe risolversi entro l'anno. Una delibera della Giunta comunale ha aperto la procedura per
l'avvio di una manifestazione d'interesse rivolta ad associazioni, polisportive e chiunque voglia di rilevare,
mettere in sicurezza e gestire edifici polifunzionali. Non più per un solo anno, come in passato, ma anche
per dieci o quindici anni. «Quanto sufficiente per fare progetti a lungo termine e ammortizzare gli
investimenti», spiega Carlo Melis, assessore alla Pubblica istruzione e sport.
Sono già sette gli impianti pronti all'affidamento, tra cui la tensostruttura di Sant'Anastasia e il pallone di
Flumini. Una volta raccolte le manifestazioni d'interesse si passerà al bando vero e proprio per le
concessioni. Nel programma del settore, anche la realizzazione di un bocciodromo e i lavori di
manutenzione del palazzetto di via Beethoven.
Clara Mulas
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Selargius
I Gratta e vinci come la droga: «In città la situazione è grave»
Allarme dell'associazione che monitora gli effetti del gioco d'azzardo «Gioco ogni giorno, anche cinquanta
euro». L'intermezzo di un caffè dopo la fila al bancone per le scommesse sportive. Tredici euro per un
sistema. «Un investimento». Il richiamo della slot machine è forte, troppo per resistere. Stefano Serreli, 27
anni, titolare di una pizzeria, si dirige verso la macchinetta colorata con passo deciso. «Vinco spesso quindi
gioco». Eppure i conti non sembrano tornare: «Questo mese sono in perdita», ammette. Pochi minuti dopo
mezzogiorno la caccia alla Dea bendata, nel Green Bar, in via Istria, è ufficialmente aperta. Silenzio religioso
e portafogli in mano. C'è chi punta sul Superenalotto, altri preferiscono il più moderno 10 e lotto. «Sta
andando tantissimo», racconta Vanessa Putzu, una dipendente. Le slot machine in fondo alla sala sono
occupate. «Ormai anche le donne non riescono a farne a meno», rivela. WinforLife ha perso smalto, in
compenso i Gratta e vinci spopolano. Si parte dai tagliandini da un euro. Per due euro c'è il Turista. Ma è il
Miliardario ad andar per la maggiore. «Quelli da venti euro li ho finiti, da cinque ne sono rimasti
pochissimi».
RIPERCUSSIONI Nanni Cerina, presidente regionale dell'Assigap, Associazione sarda per lo studio e gli
interventi sul gioco d'azzardo patologico, lancia l'allarme: «I giocatori patologici sono in aumento». «Il
fenomeno interessa soprattutto l'hinterland». Da due anni ha dato vita a un gruppo che opera a Selargius,
in via Pira. Eugenio Spiga, il responsabile, non ha dubbi: «Il problema esiste. I casi accertati non sono
tantissimi, ma il sommerso è spaventoso. C'è l'imprenditore benestante caduto nel tunnel dell'azzardo
dopo una crisi dell'azienda, la casalinga, il disoccupato e abbiamo avuto anche due minorenni».
GIOCATORI Priamo Cabboi, titolare del punto vendita al civico 72 di via Roma, conferma: «L'età dei
giocatori si è abbassata, spesso servo anche ventenni». La febbre del gioco non si placa, ma la crisi cambia
le abitudini dei selargini. «Chi prima comprava cinque Gratta e vinci ora ne prende tre». Il 10 e lotto va
gonfie vele anche da lui, il Lotto piace più alle donne. Celestino Siddi, 43 anni, è un'eccezione. «Ho appena
giocato la targa di un'auto», dice quasi giustificandosi. Cinque euro spesi e undici guadagnati. «Ho fatto
ambo». Sorride e mette le mani avanti: «Non gioco mai, questo è un caso». Ogni sabato tenta la fortuna,
con il sistema super Mario ajò che sbanchiamo , si legge sulla vetrina delle rivendita numero 12. Mario Salis,
il titolare, esce dal coro: «Il Superenalotto è quasi morto, le vendite di Gratta e vinci sono diminuite del 25
per cento».
Sara Marci
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Monserrato
L'ira di atleti e dirigenti: «Non è una città per sportivi»
I rossoblù Conti e Cossu hanno visitato i campi del Comparto 8 Un sopralluogo con tecnici e
amministratori, giusto il tempo per visitare gli impianti sportivi del Comparto 8 e per incontrare con sindaco
e Giunta. Poi più niente. Pare che il giocatori del Cagliari Andrea Cossu e Daniele Conti fossero interessati
alla gestione della struttura incompiuta di via Riu Mortu.
IL SOPRALLUOGO La loro presenza a Monserrato qualche mese fa non è passata inosservata. Ma dopo
quella visita non è accaduto più niente. Il palasport continua a restare chiuso e la tribuna del campo di
calcio sempre priva di agibilità. La cittadella sportiva, costata sei milioni di euro, ormai rischia di finire nel
lungo elenco delle incompiute di Monserrato, tra il grande disappunto di società e associazioni che fanno i
miracoli per sopravvivere.
CONDOR BASKET «Facciamo i salti mortali - dice Saruccio Scano, presidente della Condor Basket - abbiamo
circa 200 atleti. Allenarsi e giocare è ormai un'impresa. Il campo della cittadella universitaria è disponibile
solo il mercoledì e in quel giorno fanno i turni quattro società. Ci alleniamo nella palestra della Provincia. Gli
spazi a Monserrato mancano, ci sono piccole palestre scolastiche, ma la maggior parte degli impianti è
inagibile. Con il palasport di via Capo Comino avevamo uno spazio in più. La situazione è gravissima. Molti
genitori giustamente si lamentano e c'è il rischio che molti ragazzi scelgano altre società di Cagliari e altri
paesi».
LA SALLE «Ci arrangiamo». Sandro Corona, dirigente della società La Salle è di poche parole. «Ci
rimbocchiamo le maniche e andiamo avanti - commenta - i nostri atleti praticano sport in condizioni di
estrema precarietà. Gli spazi sono ridottissimi. Ci è capitato di non poter fare gli allenamenti per un mese
intero. Se riaprisse l'impianto di Riu Saliu le cose cambierebbero in meglio. Le palestre scolastiche
purtroppo sono quasi tutte chiuse. Ci sono problemi legati all'agibilità e alla sicurezza. Un disastro».
PGS PANDA Sono più fortunati di La Salle e Condor perché hanno un campo dove allenarsi, ma anche gli
atleti della Pgs Panda sanno bene cosa significa fare sacrifici nel nome dello sport. «Ci alleniamo nell'hangar
dell'ex aeroporto - dice Mauro Cardia - le strutture sono vecchie. Andiamo avanti grazie alle quote sociali e
al contributo di qualche sponsor. Purtroppo gli impianti del Comparto 8 sono chiusi. Ho la sensazione che
sia l'ennesima cattedrale nel deserto».
Francesco Pintore
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Teulada
Fondi Poic: arrivano 150 mila euro per le aziende
Centocinquantamila euro per sognare un futuro oltre la crisi. Teulada punta sui Poic, i Progetti per
l'imprenditoria comunale, per tentare di dare una scossa a un settore, quello delle piccole e medie imprese,
a rischio tracollo. E regalare un'opportunità a qualche giovane che vorrebbe crearsi un lavoro e un futuro
che non contemplino solo l'emigrazione.
Rimasto fuori alla prima tornata, il Comune di Teulada si è ritrovato ora beneficiario di un contributo di 150
mila euro. I finanziamenti dovranno essere destinati dando priorità a giovani, donne e nuovi lavoratori
autonomi che presenteranno progetti per l'avvio di iniziative imprenditoriali.
Ogni beneficiario (attraverso la Sfirs, la finanziaria regionale) potrà ricevere un aiuto economico compreso
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tra i 15 e i 50 mila euro sotto forma di mutui a tasso zero. «Merito va all'ex sindaco Gianni Albai che ammette Daniele Serra, il primo cittadino in carica - aveva fatto richiesta di finanziamento».
Tra i settori che potranno accedere ai fondi (mediante richiesta da inoltrare alla Sfirs entro il 15 giugno)
quelli delle attività manifatturiere, alloggio e ristorazione, noleggio, agenzie di viaggio e di servizi a
supporto del turismo. Le attività, nuove o già esistenti, dovranno essere localizzate in aree determinate
come la Marina di Teulada, l'area Pip o il centro storico.
«Non è tantissimo - sottolinea il sindaco Serra - ma è comunque una boccata d'ossigeno in un momento
storico così difficile come l'attuale». Informazioni sulle modalità di accesso ai fondi sono disponibili presso
gli uffici del Comune. (m. lo.)
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Quartucciu
Nuova rete idrica nella zona di Su Idanu
Due chilometri di condotte e 156 nuovi allacci. Ha preso il via nei giorni scorsi l'intervento per la
realizzazione della nuova rete idrica nella zona di Su Idanu a Quartucciu, a pocha distanza dal centro
commerciale Le Vele.
Gli operai delle imprese incaricate da Abbanoa sono al lavoro per sostituire le vecchie tubature in cemento
amianto e polietilene con nuove condotte in ghisa sferoidale che garantiscono una maggiore resistenza.
Terminata la fase di posa delle nuove condotte saranno attuati gli allacci alle case. Tra vecchie e nuove
costruzioni sono previsti interventi in 156 utenze.
Gli operai sono al lavoro nelle vie Rossini, Mameli, Bellini, Portoscuso, Guspini, Giave, Donizetti, Scarlatti e
Cossu. Trattandosi di arterie cruciali per la circolazione, crocevia delle auto in arrivo e in uscita da
Quartucciu, sono inevitabili i disagi per la circolazione.
I cantieri, salvo intoppi, dovrebbero chiudersi a giugno. Oltre alla nuova rete realizzata da Abbanoa il paese
tra qualche settimana sarà interessato da altri lavori nelle strade del centro. Apriranno infatti i cantieri per
la realizzazione della rete del gas.
Anche in questo caso ci saranno modifiche alla viabilità per evitare problemi alla circolazione
automobilistica. I due interventi erano stati programmati da tempo, in particolare la realizzazione della
nuova rete idrica nella zona di Su Idanu. Le opere erano state sollecitate tempo fa dall'amministrazione
comunale.
Giorgia Daga
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Assemini
«Cambiamo Comune»
Truncu is Follas, i residenti preferiscono Elmas - Comitato di quartiere contro l'amministrazione: ci
trascura «Vogliamo passare ad Elmas, è l'unica soluzione». I circa 300 abitanti di Truncu Is Follas si sentono
abbandonati da Assemini e vorrebbero passare sotto il controllo della più vicina Elmas. «Dal 2004, quando
sono state collaudate le opere di urbanizzazione primaria, il Comune di Assemini non ha mai fatto un
intervento da queste parti: siamo completamente abbandonati», Sergio Sarritzu è il portavoce del comitato
di un quartiere nato in modo abusivo, alla rinfusa, cresciuto fino alla messa in regola degli edifici. «Tutti i
servizi di cui usufruiamo sono a Elmas, compreso il cimitero, eppure siamo ancora nel territorio di
Assemini».
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INSEDIAMENTO Le prime abitazioni a ridosso della Statale 130 sono sorte negli anni Settanta, ma è tra gli
anni Novanta e Duemila che il quartiere spontaneo è cresciuto fino alle attuali cento case. «A quel punto
abbiamo dato vita al comitato di quartiere e siamo riusciti a far realizzare le opere di urbanizzazione e
mettere tutto in regola», spiega Sarritzu. Stradine e marciapiedi sono stati ricavati negli spazi lasciati liberi
dalle case e non sempre scorrono in modo lineare. «Il Comune avrebbe dovuto adottare alcune varianti per
sistemare al meglio la viabilità, ma non è mai stato fatto, e i marciapiedi sono in stato di abbandono Non
esiste uno spazio dove far giocare i bambini, molte strade sono discariche e siamo circondati da campi
incolti: sono aree private abbandonate e nessuno impone ai proprietari di ripulirle dalle sterpaglie». Truncu
Is Follas è tagliata fuori dalla 130 e non esiste un attraversamento pedonale. «Prima c'erano le strisce al
semaforo del Bricoman, adesso in molti rischiano la vita per attraversare la Statale a piedi e raggiungere
Elmas».
LA SCELTA Il passaggio da un Comune all'altro è un progetto fermo nel cassetto da tempo. «Non siamo né
di Assemini né di Elmas», conclude il portavoce: «I Cinque stelle in campagna elettorale ci avevano chiesto
di scegliere se ricevere i servizi dal Comune di Assemini oppure certificare il passaggio a quello di Elmas. Ma
niente è stato fatto».
Marcello Zasso
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Dolianova
Parteolla turistico: nascono i paesi-museo
Quasi sei milioni per trasformare il Parteolla in un centro a vocazione turistica con la nascita dei paesimuseo.
È stato presentato a Serdiana il progetto “Un segno urbano nel paesaggio” finalizzato alla valorizzazione del
territorio attraverso la riqualificazione infrastrutturale. Non si tratta della solita campagna promozionale su
ambiente e tradizione: quello che sta coinvolgendo le amministrazioni di Dolianova, Donori, Barrali,
Soleminis, Settimo San Pietro e Serdiana è un progetto di riqualificazione turistica finanziato dalla Regione
(bando Civis) con 5 milioni e 962 mila euro. L'obiettivo è quello di migliorare i centri minori puntando sulle
tradizioni rurali. I soldi verranno spesi per promuovere iniziative orientate alla messa in rete delle risorse
storico-culturali e produttive attraverso la riqualificazione del paesaggio rurale e delle infrastrutture
ferroviarie come elemento strategico per la valorizzazione del paesaggio agricolo e storico culturale del
Parteolla. (sev. sir.)
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Capoterra
Slitta la nomina dei presidenti di commissione
Malumori nella maggioranza: «Il sindaco prenda atto dei problemi» Chi si aspettava di conoscere i nomi
dei nuovi presidenti delle commissioni al Bilancio e all’Urbanistica è rimasto deluso: complici i malumori
all’interno della maggioranza, la discussione non è stata inserita nei punti all’ordine del giorno del Consiglio
comunale di domani. La nomina era stata sospesa durante l’ultima seduta del Consiglio, accesa perché alla
minoranza era stato impedito di votare. «Il sindaco prenda atto che i problemi non sono solo nel Pd ma
riguardano anche gli altri gruppi di maggioranza», attacca Giuseppe Cabiddu, «inutile continuare a dire che
va tutto bene, mi chiedo quali siano le intenzioni riguardo al Suap».
Dai banchi della minoranza, Gigi Frau lancia l’allarme: «In questo scenario di divisione totale della
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maggioranza, anche l’approvazione del Bilancio è a rischio». Franco Magi rincara la dose: «Domani si dovrà
votare una variazione urbanistica, mi chiedo che senso abbia se prima non si è riunita la commissione visto
che manca il presidente. I punti importanti come il Suap non vengono affrontati perché questa maggioranza
non può essere più definita tale». Marco Zaccheddu, capogruppo del Pd, getta acqua sul fuoco: «Votare a
tutti i costi i presidenti delle commissioni è stato un puro segno di ostruzionismo da parte della minoranza
che avrebbe dovuto astenersi. Non ci sono problemi in maggioranza per scegliere i due nomi, sono già stati
indicati».
Il sindaco Francesco Dessì torna sulle accuse mossegli da una parte della sua stessa coalizione
sull’immobilismo nel settore dei Lavori pubblici. «Solo nel 2014 abbiamo speso oltre 5 milioni per opere
pubbliche realizzate o in via di realizzazione, chi sostiene che non abbiamo fatto nulla e che dovremmo
accendere dei mutui per accelerare i lavori nel centro storico non sa quanto questo potrebbe incidere sulla
stabilita economica del Comune».
Ivan Murgana
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Pula
Pula, figli d’arte in lizza
Anche a Villasimius è iniziata la caccia al voto – Partiti e candidati al lavoro in vista delle amministrative Si
parte. Dopo la consegna delle liste e la definizione degli schieramenti è iniziata la campagna elettorale in
viste della amministrative in programma il 25 maggio. A Pula e Villasimius per aspiranti sindaci e consiglieri
è partita ufficialmente la caccia al voto.
PULA C’è chi si affaccia alla politica per la prima volta, chi ha già ricoperto incarichi istituzionali e non
mancano i figli d’arte. Per le strade del paese e nei sociali network la campagna elettorale in vista delle
prossimi elezioni comunali è già entrata nel vivo. La commissione elettorale ha sorteggiato la numerazione
degli schieramenti: il numero 1 è andato a Francesca Toccori (Cresciamo con Pula), il 2 a Barbara Boi (Più
Pula), mentre a Carla Medau (Cittadinanza attiva) spetta il numero 3. Tra i 48 candidati le donne saranno
solo 18 (7 con Medau, 6 con Toccori e 5 con Boi). Tante le professionalità scese in campo, su tutti, gli
imprenditori dei vari settori produttivi, ma non mancano anche i dipendenti statali, i pensionati e le
casalinghe.
QUARTA ELEZIONE Maria Cristina Zucca (Più Pula) e Fausto Soru (Cittadinanza attiva) sono i decani del voto,
il prossimo 25 maggio sarà infatti la quarta volta che si sottopongono al giudizio degli elettori. Oltre a loro,
nella legislatura in corso rispettivamente assessore alle Politiche sociali e consigliere di minoranza, a
conoscere già i banchi del Consiglio comunale ci sono Andrea Abis, Angelo Pittaluga, Marco Vita e Simone
Vivarini (Più Pula), e Emanuele Farneti (Cittadinanza Attiva). Nella lista Cresciamo con Pula, nessun
amministratore comunale uscente. Tra i figli d’arte, spiccano i nomi di Gaia De Donato (figlia di Mario, già
sindaco di Pula), Elisabetta Loi (figlia di Maria Cabiddu, consigliere uscente di maggioranza) Claudia Casula
(figlia di Franco, già assessore nella Giunta Loi) e Gianfranco Siclari (figlio di Nino, consigliere comunale
nella passata legislatura).
VILLASIMIUS C’è chi è partito con largo anticipo e chi è riuscito a presentare la lista solo all’ultimo momento
utile. Il primo ad organizzarsi è stato Gianluca Dessì, leader di Villasimius Unita. Dessì, 39 anni, imprenditore
e commerciante, ha lavorato dallo scorso novembre ad oggi al ritmo di due assemblee la settimana.
Dall’altra parte c’è Pino Gagliardo, 50 anni: l’assessore al Turismo della giunta Sanna, ex sottufficiale dei
carabinieri, è riuscito solo in extremis a depositare i nomi di “Villasimius diversa”. In mezzo Luciano Garau e
Mario Caredda. Garau, 61 anni, ingegnere e libero professionista, ha cercato – almeno sulla carta – di far
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ragionare gli altri candidati per ridurre il numero delle liste. Il suo gruppo “Cittadini per l’alternativa” può
contare su alcuni nomi pesanti, come Giuseppe Floris e Silvana Frau. Caredda invece, 64 anni, è stato
assessore alla Cultura nei primi tre anni della Giunta Sanna. Poi le dimissioni per alcune incomprensioni
personali. Adesso un feeling ritrovato con Tore Sanna che ha manifestato ufficialmente il suo sostegno alla
lista “Solidarietà e progresso”. Una lista di centrosinistra con all’interno il Pd e due dei sui uomini più
rappresentativi, Giorgio Portas e Pablito Cossu.
Ivan Murgana
Gianni Agus
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Villaputzu
Villaputzu: mille firme a sostegno del sindaco
«In questi 18 giorni non è cambiato nulla, non vedo perché dovrei ritirare le dimissioni». Il sindaco di
Villaputzu Fernando Codonesu non ha alcuna intenzione di fare marcia indietro. Anzi, sottolinea come da
parte della sua maggioranza non ci sia stata alcuna presa di posizione pubblica in suo favore: «Sono stato in
qualche modo accostato a Schettino - ha spiegato Codonesu - e nessuno ha avuto nulla da dire. Sel mi ha
attaccato duramente e nessuno ancora una volta mi ha difeso. Che dovrei fare?».
Il vicesindaco Valeria Utzeri, assieme ai consiglieri di maggioranza, ha chiesto la convocazione di un nuovo
Consiglio per trovare una soluzione. Consiglio che però non ci sarà: «Penso che la prossima assemblea - ha
aggiunto Codonesu - sarà convocata da un altro sindaco, a Villaputzu non ci sono più le condizioni per
proseguire». Il primo cittadino rimarca quanto siano stati pochi i 400 voti ottenuti lo scorso 16 febbraio in
occasione delle regionali.
«Non era mai capitato - ha concluso - che un sindaco di un paese ottenesse appena l'8,5 per cento dei voti.
Il segnale è inequivocabile e dall'11 aprile ad oggi non c'è stata alcuna mobilitazione popolare per
dimostrare il contrario». Eppure da parte dei cittadini un piccolo sussulto c'è stato attraverso una raccolta
firme: il numero, secondo gli organizzatori, avrebbe già superato il migliaio. Se fosse vero Fernando
Codonesu potrebbe cambiare idea. Entro domani, però: i venti giorni dalla data impressa sulla lettera di
dimissioni scadono il 30 di aprile. (gi. ag.)
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