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R
Australia-Hong Kong
Il mondo in cifre
14 Il Mondo nel 2008
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 19 DICEMBRE 2007
Australia
Crescita del Pil: 3%
Pil: 887 miliardi di dollari
Inflazione: 2,9%
Popolazione: 20,6 milioni
Una combinazione di affaticamento dell’elettorato e
di
autoregolamentazione
non ha giovato al governo liberale - in carica da ben 11
anni - di John Howard. La sua
coalizione nazionale non ha
grandi chanches di le elezioni si svolgono alla fine del
I
2007. Se il partito di opposizione laburista, guidato da
Kevin Rudd riuscirà finalmente a conquistare il potere, è
probabile che faccia marcia
indietro sulle principali riforme avviate da Howard. Titti
provvedimenti orientati al
mercato, compresa una legge del 2006 che limita i diritti
contrattazione collettiva, tagliando nei fatti le gambe ai
sindacati. È atteso un rallentamento della crescita economica, dal momento che le
aziende dell’Australia spenderanno di meno.
Cina
Crescita del Pil: 10,1%
Pil: 3940 miliardi di dollari
Inflazione: 3%
Popolazione: 1,3 miliardi
Non c’è dubbio che le
Olimpiadi di Pechino saranno la più grande mostra mai
organizzata sulla terra. D’altra parte si tratta pur sempre
del paese più popoloso di tutto il pianeta. Dal punto di vista dei leader politici della Cina comunista i giochi olimpi-
I
ci sono loccasione ideale per
provare almeno a riscattare
una immagine internazionale
offuscata dall’ autocrazia,
dal poco rispetto dei diritti
umani, dalla corsa all’industria che non si preoccupa dell’ inquinamento e dall’incertezza politica sul modo di
esercitare la sua crescente influenza. In casa il governo
continuerà a cercare di tenere calma un’economia che rischia di superare il limite di
velocità. Sarà aiutato da un
rallentamento della domanda mondiale.
Hong Kong
Crescita del Pil: 5,2%
Pil: 219 miliardi di dollari
Inflazione: 3,6%
Popolazione: 7 milioni
Le pressioni politiche sull’amministrazione per la tempestiva introduzione del suffragio universale si intensificheranno in vista delle elezioni per gli organi legislativi di
Hong Kong. La politica economica si concentrerà sulla mobilitazione causata nel mon-
I
do dalla spettacolare ascesa
della Cina: per goderne almeno di riflesso il governo
lavorerà per mettere in piedi
legami economici e commerciali sempre più stretti e sempre più saldi. La qualità della
vita crescerà con l’arrivo del
salario minimo e la redistribuzione delle tasse per attenuare una crescente disuguaglianza: per troppo tempo il governo ha fatto finta
di niente. La crescita economica continuerà a rallentare, ma si tratta pure sempre
di un dato discreto: 5,2%.
Il doppio spettacolo della Germania
Grande coalizione
«Forse reggerà
sino al 2009»
La seconda fase di riforma del sistema federale potrebbe superare gli
scogli del parlamento. La
prima ha devoluto alcuni
poteri dal governo federale a quelli dei 16 stati. La
seconda dovrebbe limitare lo stato di indebitamento degli stati e consentire
loro una maggiore libertà
nell'alzare (o ridurre) le
tasse. La coalizione - specialmente l'SPD - appare
però troppo nervosa per
appoggiare ulteriori riforme. In effetti, la tentazione sarà quella di spendere una parte delle robuste
entrate fiscali federali per
attenuare l'impatto delle
precedenti riforme. Se
qualcosa contribuirà a distrarre l'attenzione dei politici dal loro fato elettorale sarà con ogni probabilità la questione del trattamento delle minoranze.
La grande coalizione sembra avere ancora la possibilità di sopravvivere sino
al 2009 ma probabilmente i suoi momenti migliori
sono già passati.
I
L’addio al mimo
Il 22 settembre è scomparso
all’età di 84 anni Marcel Marceau
il grande attore francese
Ripresa economica, frenata politica. Per la Merkel un test di popolarità a gennaio
BROOKE UNGER
La politica estera ha dominato il primo semestre del mandato di Angela Merkel come
cancelliere della Germania;
la politica in quanto tale potrebbe gettare un'ombra sul
suo secondo. Una serie di elezioni statali che prenderanno
il via a gennaio fungeranno
da test di popolarità per i tre
partiti del governo di "grande coalizione" della Germania e ne plasmeranno le strategie per le elezioni nazionali,
previste per settembre 2009.
La coalizione è stata la
conseguenza indesiderata
delle elezioni del 2005, che
non hanno dato una vittoria
chiara né al partito conservatore Cristiano-Democratico
(CDU) né al partito di sinistra
Social-Democratico
(SPD). La coalizione si dividerà su ogni tipo di questione,
dalla legittimità delle attività
di intelligence preventive anti-terrorismo all'energia nucleare. Ci saranno passi avanti: a partire dal primo gennaio le aliquote delle imposte
aziendali scenderanno, avvicinandosi maggiormente alla
media europea. Il tutto verrà
accompagnato da un allargamento della base imponibile.
L'età di pensionamento aumenterà gradualmente sino a
67 anni. La coalizione è stata fiscalmente responsabile e punta ad eliminare il deficit federale entro il 2011. Ma le tensioni
pre-elettorali renderanno difficoltosa l'approvazione di ulteriori riforme.
Nei vari stati, la CDU e
l'SPD sono rivali, non partner.
La SPD soffre di una
leadership incerta
e della sua associazione
con riforme impopolari
Tutti e quattro gli stati per i
quali sono previste elezioni nel
2008 sono governati dalla
CDU o dal suo alleato bavarese, l'Unione Cristiano Sociale
(CSU), il terzo membro della
grande coalizione. Secondo le
previsioni CDU e CSU vinceranno in tutti gli stati, con l'unica possibile eccezione della città-stato di Amburgo, ma perderanno consensi. Questo potrebbe non dispiacere ad Ange-
la Merkel: Christian Wulff, il
ministro-presidente della Bassa Sassonia, e Roland Koch, la
sua controparte nello Hesse,
sono infatti i suoi due principali rivali nella lotta per il dominio della CDU. Una leggera
umiliazione dei rivali potrebbe
quindi rafforzare la posizione
del cancelliere. La CSU probabilmente continuerà a dominare le elezioni bavaresi, dove governa ininterrottamente da 45
anni.
La SPD soffre di una leadership incerta e della sua associazione con riforme impopolari,
volute fortemente dal predecessore della Merkel, Gerhard
Schröder. Le sue migliori chance di vittoria sono ad Amburgo, ma questa città-stato potrebbe invece segnare un precedente pericoloso: se i Liberal-Democratici non si aggiudicheranno voti sufficienti a entrare nel Bürgerschaft (la legislatura di Amburgo), la CDU
potrebbe formare la sua prima
coalizione a livello statale con i
Verdi, una sorta di prova generale per un'alleanza nazionale
che escluderebbe l'SPD da
ogni possibilità di successo nelle elezioni del 2009.
85
per cento
L’elettorato
che negli Anni
Settanta
votava per
i 2 partiti più
importanti
(e per la CSU).
Nell'ultima
elezione
solo il 53
per cento
lo ha fatto
2,5
per cento
Nel 2008
un maggiore
reddito da
lavoro
dipendente
dovrebbe
stimolare la
crescita dei
consumi e
aumentare
il valore
del Pil al 2,5%
I risultati elettorali potrebbero alimentare le preoccupazioni già esistenti sul declino di
entrambi i grandi partiti e alcuni osservatori tedeschi temono
che tutto questo possa andare
a favore dei partiti più estremisti. Negli anni '70 l'85% dell'
elettorato votava per i due partiti più importanti (e per la
CSU). Nell'ultima elezione solo il 53% lo ha fatto, come fa notare Manfred Güllner del Forsa, un'azienda che si occupa di
sondaggi. L'attuale beneficiario di questa disaffezione degli
elettori è il nemico diretto dell'
SPD, il Partito della Sinistra,
una nuova formazione che unisce ex-comunisti della Germania dell'Est e quegli esponenti
ex-Social-Democratici che ritengono che il loro partito abbia tradito l'ideologia di sinistra. Ora è il terzo partito della
Germania per popolarità (per
un pugno di voti) e nelle elezioni di Brema del 2007 si è aggiudicato i primi seggi in una legislatura statale della Germania
Occidentale. Nel 2008 si prevede che possa aggiudicarsi rappresentanze ad Amburgo e forse anche nella Bassa Sassonia
e nello Hesse. L'SPD si rifiuta
Cancelliera
Angela
Merkel
al giro di boa
E’ alla guida
della
Germania
da sei mesi
L’uscente
L’ex numero 1
Gerhard
Schröder
che ha lasciato
in dote
alla Merkel
riforme
impopolari
di allearsi con questa formazione a livello nazionale.
La Merkel si è ben comportata come matriarca di una famiglia infelice che combatte
per salvare le apparenze. I
suoi tassi di approvazione nei
sondaggi sono attorno al 70%.
Il suo governo è stato sostenuto dalla ripresa economica della Germania, che potrebbe però essere attenuata dal crollo
del mercato immobiliare USA
Il declino dei grandi
partiti si teme possa
andare a favore
dei partiti più estremisti
e dalla forza eccessiva dell'Euro. Sino ad ora, esportazioni e
investimenti sono stati al centro della ribalta, spingendo la
disoccupazione ai suoi livelli
più bassi dai primi anni '90, ma
il tenore di vita è rimasto stagnante. Questo dovrebbe cambiare nel 2008. Un maggiore
reddito da lavoro dipendente
dovrebbe stimolare la crescita
dei consumi privati, facendola
avvicinare al valore di crescita
del PIL, ovvero al 2,5%.