Sos contraffazione: danno da 120 milioni per le occhialerie De Toffol

Transcript

Sos contraffazione: danno da 120 milioni per le occhialerie De Toffol
24/01/2014
Sos contraffazione: danno da 120 milioni per le occhialerie
De Toffol: ”un problema economico e per la salute che riguarda anche
la truffa del falso made in Italy”
Contraffazione, un fenomeno che spaventa il mondo dell’occhialeria. Uno studio finanziato dal
ministero dello Sviluppo economico e curato dalla Convey, ha stabilito che la perdita stimata da
Anfao per le aziende bellunesi (che rappresentano l’80% del comparto dell’occhiale nazionale)
varia tra gli 80 e i 120 milioni di euro di fatturato annuo, un dato che determina la perdita di oltre
400 posti di lavoro. Il tutto, senza poi considerare il danno all’erario
in termini di Iva e tasse non riscosse. Lo studio ha interessato un
campione di 57 brand di occhiali. Sotto la lente i valori e la
frequenza delle pagine web occupate dai marchi contraffatti e le
modalità con cui queste pagine operano. Gli ambiti più pericolosi,
dopo un’analisi condotta su oltre 700 mila documenti catturati in
rete, sono le grandi piattaforme di commercio elettronico, in primis
quelle della Cina-Far East (contraffazione del 54%), seguite dai
social network.
«L’impegno di Anfao nella lotta alla contraffazione nasce molti anni
fa», afferma Cirillo Marcolin, presidente Anfao, «visto che nel
nostro settore tale fenomeno porta con sé effetti ben più gravi di
quelli puramente economici: il contraffattore, infatti, diffonde sul
mercato prodotti di scarso livello qualitativo, che possono causare
gravi danni alla salute di chi li utilizza. Un occhiale da vista
contraffatto può danneggiare l’occhio, ma un discorso analogo può
essere fatto per un occhiale da sole, il cui filtro solare non sia
adatto alla protezione dai raggi Uv».
I prodotti contraffatti o quelli venduti fuori dai circuiti regolamentati
sono spesso pericolosi e realizzati in modo non conforme alle
prescrizioni sulla sicurezza dei prodotti. È necessario, quindi, poter
contare su una normativa efficace contro la contraffazione online, ridurre la forte visibilità dei siti
internet e dei domini che effettuano violazione dei diritti di proprietà intellettuale, oscurarli e
rimuovere in tempi rapidi i contenuti illeciti, nonché riconoscere la corresponsabilità dei provider,
degli intermediari e dei fornitori dei servizi web.
“La vendita di prodotti contraffatti via internet –dichiara il Presidente regionale veneto delle
occhialerie di Confartigiaanto Tiziano De Toffol- ha raggiunto proporzioni allarmanti ma è
altrettanto vero che c’è un altro fenomeno altrettanto pericoloso: la dicitura made in Italy su prodotti
totalmente importati dalla Cina o da altri Paesi del terzo mondo. Anche per quest’altra faccia della
medaglia della contraffazione deve essere fatto qualche cosa. Non è più possibile che ci sia
qualcuno che guarda dall’alra parte”.
Dello stesso parere anche il sindacato. «La contraffazione è un danno per l’intera economia del
territorio. Il sindacato ha sempre chiesto la tutela del made in Italy e norme stringenti su questo.
Dovrebbero essere anche le grandi imprese a mettere dei paletti», precisa Giuseppe Colferai della
Filctem Cgil.
La trovi anche su: www.confartigianato.veneto.it