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ECONOMIA Gemme (Anie Confindustria): "La flessibilità di bilancio è un
fuoco di paglia"
Venerdì, 5 luglio 2013 ­ 08:41:00 di Paolo Fiore @paolofiore "La domanda non è 'quando ci sarà la ripresa' ma se, al momento della ripresa, ci saranno ancora le nostre aziende". Claudio Andrea Gemme, presidente di Anie Confindustria, intervistato da Affaritaliani.it Maserati Ghibli...
non vede ancora la luce in fondo al tunnel. E gli interventi del governo Letta sono ancora stati poco incisivi. L'estensione del bonus r i s t r u t t u r a z i o n i è s t a t a u n a "boccata FOTO
d’ossigeno" , m a l a f l e s s i b i l i t à d i b i l a n c i o VIDEO
potrebbe rivelarsi "un fuoco di paglia" e "le misure in materia di occupazione giovanile inadeguate e riduttive". Nonostante un calo del fatturato del 12%, le imprese del settore elettronico ed elettrotecnico creerà, nei prossimi 12 mesi, 4 mila posti di lavoro. "Si deve assumere per ripartire", afferma Gemme. Che striglia le banche ("Non scommettono più sulle imprese") e scommette su infrastrutture e adeguamento degli impianti non a norma. L'INTERVISTA Uno dei primi passi concreti fatti dal governo è stato l'estensione del bonus ristrutturazioni. Quanto potrà incidere sul settore? Riteniamo la decisione presa dal Governo una vera e propria boccata d’ossigeno per le nostre imprese. Sono diversi i settori che, secondo le nostre aspettative, potranno risentire molto positivamente del bonus ristrutturazioni: dall’impiantistica elettrica in generale (impianto elettrico, cablaggio) a quella specialistica (impianti di illuminazione, di sicurezza, di automazione integrata, impianti fotovoltaici). Ma noi di ANIE Confindustria ci aspettiamo molto di più: E bravo il sindaco ciclista. Papa
Francesco, Marino è ok...
quello fatto deve essere solo un primo e non unico passo per far ripartire la nostra economia, stimolare gli investimenti, riattivare la domanda interna. Allo stesso tempo, pur avendo accolto con grande favore l’innalzamento dell’eco­bonus al 65%, sono ancora molte, forse troppe, le tecnologie determinanti per ottimizzare concretamente le prestazioni energetiche degli edifici che attualmente non sono previste dalla detrazione. Resta il nodo delle infrastrutture. Siamo davvero, come ha affermato in Assemblea, indietro di 25 anni? Sì, la situazione è davvero drammatica. Sono i dati che parlano: come ho ricordato nel corso dell’Assemblea di ANIE Confindustria; si stima che il gap infrastrutturale, rispetto alla Germania, negli ultimi dieci anni abbia fatto perdere all'Italia 142 miliardi di Pil; 50 miliardi, invece, è la perdita di ricchezza nel solo 2010 dovuta al divario infrastrutturale esistente fra le diverse aree del nostro Paese. La situazione non è migliore sul fronte delle risorse che l'Italia destina agli investimenti in infrastrutture: dal 1990 si é speso il 35% in meno, ­ 34% nel triennio 2009­2011 e 18 miliardi già tagliati per il triennio 2012­2014. Quanto alle risorse comunitarie (Fondi strutturali e Fas) è stato utilizzato solo il 12% degli oltre 41 miliardi stanziati per il quinquennio 2007­2013. Resta il fatto che bisogna anche saper cogliere le 5
sono stati aperti cantieri per oltre 14 miliardi di euro. Le ultimissime di Economia Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
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opportunità che invece il presente ci offre: è il caso senza dubbio di Expo 2015, grazie al quale soltanto in Lombardia Data
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Il ritardo delle infrastrutture è dovuto anche all'individuazione di priorità errate (come le grandi opere)? 2/2
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Gemme (Anie) ad Affaritaliani "Flessibilità? Un La causa principale del ritardo infrastrutturale è dovuta a continui “no”, basta una firma per fermare un’opera, anche fuoco di paglia" se strategica. Il proliferare poi dei comitati verdi, gialli e rossi paralizza opere e impianti, anche se di interesse pubblico. È una situazione di stallo che ci tocca da vicino, visto che secondo i dati dell’Osservatorio Media Permanente Forum, che da anni monitora l’opposizione alla costruzione di nuove opere, in Italia le maggiori "La domanda non è 'quando ci sarà la ripresa' ma se, al momento della ripresa, ci saranno ancora le nostre aziende". Claudio Andrea contestazioni si verificano sulle centrali di produzione elettrica a fonte rinnovabile. Il Paese ha bisogno di queste opere, ha bisogno di un grande piano di efficientamento energetico. La nostra proposta è allora quanto mai concreta Letta, 4 obiettivi per ripartire L'Fmi: "L'Imu va e subito attuabile: sostituire il parco elettrico esistente, sia in ambito industriale che nel building. Basti pensare a mantenuta" Una road map lunga 18 mesi e quattro obiettivi per rilanciare quanto lavoro ci sarebbe da fare sugli impianti elettrici, di illuminazione, di domotica e sugli apparecchi domestici. 6
In Europa il limite del 3% nel rapporto deficit/Pil non si tocca. Ma Letta ha ottenuto una maggiore flessibilità a partire dal 2014: quanto potrà incidere sulle infrastrutture e, di riflesso, sulle imprese Anie? La flessibilità conquistata da Letta in realtà si sta già rivelando un fuoco di paglia: non è previsto nessuno sforamento dal tetto del 3%. Se fosse stato reale questo sforamento poteva essere un modo per reperire fondi che non si ULTIMISSIME PIÙ VOTATI PIÙ COMMENTATI Borsa/ Avvio a ­0,12% riescono a trovare altrove, ed evitare così l’aumento dell’Iva e il pagamento dell’Imu sulla prima casa. La flessibilità Borsa Tokyo/ Nikkei chiude in deciso rialzo (+2,08%) concessa di cui si parla permetterà all’Italia di avere 15­16 miliardi, quasi un punto di Pil, a disposizione per gli investimenti produttivi. I settori a cui verranno destinati questi fondi sono già stati decisi, e fra essi ci sono sia le Egitto/ Giornata di tensione, dopo golpe infrastrutture, sia l’energia. Questo ovviamente è un’ottima notizia per le imprese di ANIE Confindustria. Il grosso islamisti in piazza problema è che la concessione di questo bonus verrà decisa in autunno. La Commissione Europea non si M5S/ Grillo, non detto che terr pronuncerà definitivamente fino a dopo l’esame della nostra Legge di Stabilità: è troppo presto quindi per cantar conferenza stampa dopo incontro al colle vittoria e per fare stime concrete di quali saranno gli effettivi benefici per il nostro settore derivanti da questo M5S/ Grillo al Colle, parlamento esautorato provvedimento. Abusivismo/ sigilli a una costruzione nella Un'altra proposta di Anie: adeguare gli impianti non a norma. Quali sarebbero i benefici immediati per le spiaggia di Montalbano aziende? Egitto/ Mauro, tutti preoccupati non solo Quella di rendere conformi agli standard stabiliti gli impianti attualmente non a norma è una vera e propria difesa scommessa, che porterebbe innanzitutto tra i 50 e i 100 mila occupati in più solo tra gli installatori, senza contare i Pedofilia/ arrestato bancario che adescava vantaggi per le imprese produttrici. I margini di intervento sono infatti molto ampi: su 28 milioni di edifici residenziali, minori a Trieste oltre un terzo, ovvero quasi 10 milioni di immobili, non ha impianti a norma. Serve un grande piano di manutenzione dell’esistente, un intervento serio e strutturato di revamping energetico sugli impianti industriali obsoleti, ma LEGGI TUTTE LE ULTIMISSIME soprattutto occorre intervenire con un programma di graduale messa a norma e adeguamento degli impianti elettrici delle abitazioni civili e degli esercizi pubblici. Ci sarebbe un innegabile vantaggio economico per il nostro comparto, forte dei 425 mila addetti. Senza contare i benefici in termini di sicurezza: ogni anno si verificano circa 50 mila incidenti dovuti al malfunzionamento degli impianti elettrici. Affaritaliani Regioni
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DATA: 03-07-2013
URL: http://www.lindro.it/economia/2013-07-03/90175-infrastrutture-siamo-davvero-ilpaese-del-non-fare